L'anima attesa - Pressbook

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Pressbook del mediometraggio "L'anima attesa" dedicato a don Tonino Bello, regia di Edoardo Winspeare, con Carlo Bruni e

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L’ANIMA ATTESA un film dedicato a DON TONINO BELLO

diretto da

Edoardo Winspeare

da un’idea di

Carlo Bruni e Edoardo Winspeare

con

Carlo Bruni

Nunzia Antonino

Federico Russo

Franco Ferrante

Don Donato Bleve

Tommasina Cacciatore

USCITA 19 MARZO 2013

Durata: 40’

Ufficio Stampa

Annamaria Minunno

per la coop. Soc. “I bambini di Truffaut”

e-mail: [email protected]

Tel. 347 8763152

Fabio Dell’Olio

e-mail: [email protected]

Tel. 327 8318829

http://www.facebook.com/pages/lanima-attesa/219713311486740

http://lanimattesa.wordpress.com

Una produzione

PAX CHRISTI – MOSAICO DI PACE

e di tutti i sostenitori della campagna “ADOTTA UN FOTOGRAMMA”

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Scheda Tecnica

Titolo: “L’anima attesa”

Produzione: PAX CHRISTI - MOSAICO DI PACE e tutti i sostenitori di

“Adotta un fotogramma per don Tonino”

Produttori esecutivi: Carlo Montedoro, Gemma D'Ambrosio, Gianni Dalena

e Rosa Siciliano

Regia: Edoardo Winspeare

Soggetto e sceneggiatura: Carlo Bruni e Edoardo Winspeare

Interpreti: Carlo Bruni, Nunzia Antonino, Federico Russo,

Franco Ferrante, Don Donato Bleve.

Organizzazione: Emanuela De Giorgi

Fotografia: Davide Micocci

Musica: Mirko Lodedo

Montaggio: Andrea Facchini

Montaggio del suono: Giuseppe D'Amato

Suono in presa diretta: Gianluigi Gallo

Operatore: Diego Silvestri

Scenografia: Alessandra Polimeno

Costumi: Celeste Casciaro

Grafica: Cosimo Cortese

Ufficio Stampa: Annamaria Minunno per la coop. Soc. “I bambini di Truffaut”

e Fabio Dell’Olio

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Il film

“L’anima attesa” è un film voluto da Pax Christi, il Movimento Cattolico Internazio-

nale per la Pace di cui don Tonino Bello è stato presidente dal 1985 al 1993, e da Mosai-

co di Pace, la rivista fondata da don Tonino Bello. “L’anima attesa”, però, è anche il film

di tutti, fortemente voluto per il ventennale dalla morte del Vescovo di Molfetta, e finan-

ziato grazie alla campagna “Adotta un fotogramma” da chi conosceva don Tonino perso-

nalmente o soltanto attraverso la sua opera.

La pellicola è nata da un’idea di Edoardo Winspeare e Carlo Bruni. Non è un lavoro

a carattere biografico, ma è un’opportunità per divulgare, attraverso passaggi metaforici,

il pensiero di don Tonino su due temi di stringente attualità: l’economia (basata su un

modello economico ingiusto e fuori controllo “che produce dipendenza, fame, miseria

nei Sud del mondo e la distruzione dell’ambiente naturale” - don Tonino, Arena di Vero-

na 30 aprile 1989) e la politica (“perché nasca un nuovo ordine di giustizia e di pace dob-

biamo accendere, con quella della pietà, la lampada della politica, intesa come maniera

esigente di vivere l’impegno umano e cristiano al servizio degli altri” - don Tonino Bello,

Vegliare nella notte).

Curiosità, amorevolezza, desiderio di comprendere. Winspeare ha scelto di descri-

vere gli aspetti più legati all’impegno del vescovo di Molfetta in Pax Christi, ma anche

l’impegno di un uomo di fede nella vita di ogni giorno, di una figura che, nonostante

l’eccezionalità del processo di beatificazione, è sempre stato un uomo tra gli uomini.

Evidente nel film è la sua autorità morale, quella che manca ai giorni nostri.

Don Tonino Bello è stato un esperto di umanità, capace di diffondere un concetto

di pace costruita sulle relazioni, sulle piccole esperienze, ma anche sulle grandi imprese

come la marcia dei 500 a Sarajevo.

LA DIFFUSIONE

"L'anima attesa" verrà distribuito unitamente al numero di maggio della rivista

MOSAICO DI PACE, numero monografico speciale dedicato a don Tonino.

Chiunque può farne richiesta versando un contributo minimo di 13,00 Euro tramite

bonifico bancario (IBAN IT 50 D 05018 02800 000000149209 - presso la filiale di Banca

Etica – Firenze - Beneficiario “Pax Christi” – Causale “Numero speciale don Tonino")

oppure direttamente online, con versamento tramite carta di credito o conto Paypal dal

sito: www.paxchristi.it .

E' gradita conferma del versamento all’indirizzo:

[email protected] oppure chiamando il numero 080 3953507.

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Sinossi

Carlo è un uomo d’affari che non crede più in niente.

La crisi economica, innescata da prodotti finanziari drogati da un’ingorda attività

speculativa, lo ha colpito in pieno, sia nel portafoglio sia nell’anima (anima che però lui

non sa di possedere). Decide così di prendersi una pausa e di raggiungere per un fine

settimana sua sorella nel Salento, ad Alessano, dov’è sepolto don Tonino Bello.

Proprio durante questo viaggio, fisico e spirituale, grazie ad una serie di segni ecce-

zionali, sperimenterà concretamente il reale messaggio del vescovo di Molfetta e per

questo motivo avverrà in lui un cambiamento radicale.

Carlo compie un piccolo percorso di ritrovamento di se stesso e rievoca, attraver-

so la gente che incontra e le sue azioni, i valori che don Tonino ha promosso nel corso

della sua vita. Un percorso che lo porterà a confrontarsi con una vita migliore, una vita

più sana e felice. E’ come se, grazie alle parole e agli insegnamenti del grande Vescovo

salentino, per la prima volta Carlo scoprisse che l’intelligenza è dei semplici e dei puri,

mentre la stupidità è dei cinici. E il senso dell’esistenza che gli si spalanca davanti, una

volta arrivato alla tomba di don Tonino, è come un’epifania luminosa.

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RECENSIONI

Due giorni nella vita di un uomo, sufficienti a fargli trovare l’anima. Quaranta minuti,

invece, sono il tempo che serve al regista pugliese Edoardo Winspeare per raccontarlo ne

L’anima attesa… Il cinema, insomma, come frutto e atto di carità. Un film che nasce esat-

tamente a vent’anni dalla morte del vescovo di Molfetta, per il quale è stato già avviato il

processo di beatificazione.

Luca Pellegrini, “AVVENIRE”

Nella vita dell’uomo c’è sempre un momento in cui lo Spirito si manifesta e che sta a

ciascuno di noi saperlo cogliere. E’ il miracolo della quotidianità, che Winspeare racconta

con passione, mentre con commozione vera si ascoltano, alla fine, le parole di speranza e

di pace di don Tonino, poco prima della sua morte.

dal sito di “RADIO VATICANA”

È una storia bellissima quella di L'anima attesa, come se il film contenesse al proprio inter-

no tante piccole-grandi storie. Miracoli di don Tonino Bello, l'uomo e il prete che ha ispirato il

film e tutta l'avventura che ne ha permesso la realizzazione.

Paolo Perazzolo, “FAMIGLIA CRISTIANA”

Il rischio di cedere alla retorica era molto alto, ma l'uso sapiente quasi avaro del linguaggio

e il prevalere delle immagini di una campagna e di una terra serena hanno contribuito a far si'

che il lungometraggio 'L'anima attesa' di Edoardo Winspeare rendesse omaggio a don Tonino

Bello. Marina Bianchi “ANSA”

“L’anima attesa” è un viaggio nella terra natale di don Tonino, alla scoperta della

grandiosa eredità di affetti e di popolarità che il suo messaggio di pace e speranza ha sa-

puto generare, scorgendo nelle pieghe della vita quotidiana la luce della sua presenza pa-

storale e il profumo di un’esistenza spesa con forza e coerenza in difesa dei poveri.

Antonio V. Gelormini, “AFFARI ITALIANI”

Incentrato sull’eredità spirituale lasciata da don Bello, il film evita ogni deriva banal-

mente agiografica per concentrarsi sul percorso del protagonista, un imprenditore quaran-

tenne schiacciato dalla crisi e quindi sull’orlo di perdere tutto… L’universo intorno a lui len-

tamente perde così i connotati della durezza e della spietatezza tipici dell’ambiente im-

prenditoriale per assumere quelli dell’accoglienza, dell’apertura verso gli altri.

Per Winspeare raccontare don Tonino è stato come aprire un dialogo cominciato tanti

anni prima quando, ragazzino, lo andava ad ascoltare nella chiesa di Tricase, il paese dove

entrambi vivevano.

Angela Prudenzi, “CINEMATOGRAFO.IT”

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IL REGISTA: Edoardo Winspeare

Edoardo Winspeare nasce il 9 Settembre 1965. E’ un ita-

liano multiculturale come si può notare dal cognome

d’origine inglese, ma anche dalle origini della madre e dei

vari nonni che sono ungheresi, austriaci, danese-americani,

siculo-napoletani. Questo solo per arrivare a dire che parla

francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese oltre

all’italiano.

Dal 1987 lavora nel cinema, prima come studente alla Ho-

chschule fuer Film und Fernsehen di Monaco di Baviera (la

scuola di Wenders, Edel, Reitz, Kaurismaki, Roland Emme-

rich, Wolfgang Petersen, Henkel von Donnersmark) dove si è laureato con il massimo

dei voti, poi come regista di film lungometraggi, documentari, cortometraggi, videoclips,

e due pubblicità.

Nel 1995 esce Pizzicata, presentato al Festival di Berlino, che riscuote grande suc-

cesso all’estero soprattutto in Francia e U.S.A ma anche negli altri 26 paesi dove viene

distribuito. A Parigi il film resiste alcuni mesi in quattro sale, a New York due mesi in

due cinema del Village e di Brooklin.

Il 2000 è l’anno di Sangue Vivo che vince il Festival di San Sebastian (Nuevos Di-

rectores), 4 Grolle d’oro e soprattutto è il primo film italiano al Sundance Film Festival.

Anche Sangue Vivo avrà molta visibilità all’estero soprattutto grazie a una buona distri-

buzione francese e giapponese.

Nel 2002 viene presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia

Il Miracolo, dove vincerà due premi minori. Nel 2007 invece esce Galantuomini,

presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma. La protagonista Donatella Finoc-

chiaro vincerà il Marco Aurelio d’argento per la migliore interpretazione femminile.

Nel 2009 sempre alla Festa del Cinema di Roma viene presentato

Sotto il Celio Azzurro, documentario lungometraggio.

Edoardo Winspeare è anche autore di una trentina fra documentari, videoclips, cor-

tometraggi e spot pubblicitari. Ha girato un breve film per la Louis Vuitton dal titolo “Il

Primo Anniversario”, premiato al Festival di Cannes come miglior cortometraggio di

moda.

Nel 2008 è stato il regista di uno spot per il Made in Italy in Russia su commissione

dell’I.C.E. Nel 2011 ha scritto e diretto uno spettacolo teatrale dal titolo

“La parola Italia”.

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di Edoardo Winspeare

Ho conosciuto Don Tonino tanti anni fa quando era parroco di Tricase. Anche se adole-

scente ricordo il segno forte che lasciava sulla comunità con le sue parole e azioni sebbene non

fosse ancora diventato - come dopo da Vescovo di Molfetta e soprattutto Presidente di Pax

Christi - quella personalità carismatica di respiro universale. Mi ricordo anche come all’epoca

Don Tonino fosse così legato alla sua parrocchia e alla sua terra che con dispiacere accettò la

nomina vescovile. Alla fine cedette oppure forse obbedì. Conosco questi avvenimenti perché il

nostro sacerdote era nel frattempo così amato dai tricasini da diventare oggetto di appassiona-

te discussioni per qualunque cosa lo riguardasse. In fondo la mia era una conoscenza superfi-

ciale; avrò ascoltato Don Tonino in decine di messe e incontri, parlato con lui si o no due volte.

Da quando è morto invece sono accaduti degli avvenimenti che mi hanno guidato alla

scoperta della sua figura e quello che mi si è rivelato è un uomo come dovrei essere io, come

potremmo essere tutti, credenti e non credenti. La sua vita straordinaria mi ha fatto capire la

bellezza della santità quotidiana, addirittura, per chi ancora non ha la fede, la scoperta di una

santità laica. La sua poesia mi ha confermato che un artista autentico non può non essere

assetato di storie, di volti, incuriosito dagli antipodi, affascinato da pensieri originali.

Non so se sono un artista ma Don Tonino ha contribuito molto a non saziarmi mai di ciò

che vive nel mondo. Ma il regalo per cui gli sono immensamente grato è l’evidente prova con la

sua esistenza che un uomo solo innamorato dei suoi fratelli umani può fare la differenza, ecco-

me se la può fare. Non c’è cinismo che tenga quando qualcuno come Don Tonino fa la com-

parsa su questa terra. Pensiamo solo alla nostra bellissima regione Puglia: se è la meno mafiosa

delle regioni del sud (forse anche del nord?) e la più ospitale del Mediterraneo verso i profughi

dalla guerra e dalla miseria, io credo sia in gran parte dovuto alla testimonianza del nostro sa-

lentino. E’ il motivo per cui ho deciso di raccontare, nel film L’anima attesa, la storia di un uomo

senza fede, non solo in Dio ma in tutto. In due giorni il nostro protagonista per la prima volta

nella sua vita incontrerà alcune delle persone che affollano le cronache bianche, coloro che non

fanno notizie perché coltivano delle speranze per l’umanità, si curano degli altri come di se

stessi, contemplano con stupore lo spettacolo della natura e per questo la rispettano come

qualsiasi essere vivente del pianeta. Questi uomini e donne comuni appariranno come delle

apparizioni agli occhi del personaggio e forse alla fine del viaggio la salvezza non sarà una con-

versione sulla via di Damasco ma l’epifania di un altro sguardo sul mondo.

Negli ultimi vent’anni della mia vita ho incontrato molte di “queste persone che vengono

ignorate” come diceva Borges “ ma sono quelle che stanno salvando il mondo”; ho lavorato con

loro, imparato da tutti senza che loro volessero insegnarmi niente, sentito un calore discreto, un

affetto non invadente nel mio egocentrico percorso artistico; sono politici onesti come Guglielmo

Minervini, operatori culturali non conformisti come Gigi De Luca, intellettuali cristiani mai supini

come Antonio Facchini, giuristi attenti al fattore umano come Antonio Scarascia, ambientalisti

rigorosi come Giovanni Bongo, amici registi di talento come Giorgia Cecere e Carlo Bruni -

quest’ultimo dichiaratamente ateo -, commercialisti di successo come Francesco Lenoci, bravi

preti come Don Donato Bleve, insegnanti appassionati come Gemma D’Ambrosio e Carlo Mon-

tedoro, idealisti buoni senza frontiere come Gianni Dalena e tanti altri, conservatori, progressisti,

giovani, vecchi, credenti e agnostici che hanno una sola cosa in comune: aver conosciuto Don

Tonino Bello, con tutto quello che ne consegue.

“Basta un solo uomo”

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Carlo Bruni - Biografia

Carlo Bruni lavora in teatro dal 1977, prima come attore (Teatro Studio 3, Mago-

povero, Valdoca), poi dal 1985 anche come autore e regista.

Premio Scenario e Stregatto, ha diretto il Teatro del Mercato di Perugia, il Kismet e

il Piccinni di Bari, il Teatro Rossini di Gioia del Colle. Ha collaborato con le Università di

Perugia, Bologna e Bari come formatore e curato la programmazione culturale del Ca-

poluogo pugliese.

Si è occupato di comunicazione politica e di uno dei più antichi carnevali italiani, ha

lavorato per il cinema e la televisione (Il Miracolo - E. Winspeare, Venezia 60).

Fra i suoi ultimi spettacoli: Lezioni di Piano (Napoli – Mercadante), I Reduci

(MittelFest), Molto rumore per nulla e Dashiuri e Hidur, una riscrittura del Romeo

e Giulietta per il Teatro Nazionale di Tirana.

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Nunzia Antonino - Biografia

Nunzia Antonino, attrice, ha studiato danza e teatro in Italia e nelle scuole d’arte

di Varsavia e Parigi con Daniela Bönsch, Pierre Biland, Jean Claude Penchenat, Giancarlo

Sammartano, Guido De Monticelli, Giorgio Albertazzi, Julie Stanzak.

Dal 1986 ha lavorato con Pagliai Gassman, Antonella Steni, Mario Scaccia, Adriana

Innocenti, Mariangela D’Abbraccio, Ferruccio Soleri, Adriana Asti, Giancarlo Sepe, Fran-

co Però, Teresa Ludovico, Micha Van Hoecke e Carlo Bruni.

Fra gli spettacoli: le Troiane, Agamennone, Nella Città l’Inferno, Ballando

Ballando, Bella e Bestia, Orfeo, Lezioni di Piano, Molto rumore per nulla,

I Reduci, Passioni.

In questa stagione ha collaborato alla messa in scena di Dashiuri e Hidur per il

Teatro Nazionale di Tirana.

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La campagna “Adotta un fotogramma”

Pochi euro, a seconda delle proprie possibilità economiche, per dar vita ad un lavo-

ro che è anche un ponte per avviare e ricucire rapporti e collaborazioni con persone,

enti e associazioni che sui temi della pace, della giustizia e della cultura hanno operato

con don Tonino Bello. “Adotta un fotogramma per don Tonino” è la campagna lanciata

qualche mese fa da Pax Christi e da Mosaico di Pace grazie alla quale ciascuno ha potuto

contribuire alla realizzazione de “L’anima attesa”, il film diretto dal regista Edoardo Win-

speare, divenendone in tal modo protagonista e “coproduttore”.

Il contributo dei sostenitori di Adotta un fotogramma è citato nei titoli di coda del

film e nel cofanetto che conterrà l'audiovisivo.

Un versamento, piccolo o grande, fatto seguendo le indicazioni sul sito di Pax Chri-

sti, a testimoniare l’impegno di quanti hanno voluto il mediometraggio che ripercorre

l’azione pastorale di don Tonino e la sua particolare sensibilità per la Pace intesa come

forza non violenta che restituisca la parola, dia speranza e sia capace di liberazione.

“L’anima attesa” non è una fiction sulla vita del Vescovo di Molfetta, ma un richiamo

ai valori che predicava e all’augurio che faceva a tutti per un radicale cambiamento dei

modelli di sviluppo che possano riportare l’uomo al centro di ogni scelta.

Si tratta di un progetto entusiasmante che ha coinvolto e coinvolge tutto il movi-

mento di Pax Christi Italia, e tutti coloro che hanno condiviso le idee di don Tonino.

Una partecipazione dal basso nello stile che fu proprio del pastore salentino, capace di

stare tra la gente con una modalità semplice ma efficace, perché autentica. La campagna

è partita i primi di ottobre 2012 e ad oggi sono circa 300 gli adottanti, calcolati tra sin-

goli, associazioni, cooperative, ecc.

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LA PRODUZIONE

Pax Christi – movimento cattolico internazionale per la pace

In Italia Pax Christi nacque nel 1954, per desiderio di Mons. Montini della Segreteria

di Stato Vaticana, e Mons. Vallainc fu incaricato di seguirne i primi passi come segretario

nazionale. Il movimento si identifica per gran parte nell’incontro tra fede e vita, Vangelo

e storia. Di qui lo sforzo di porsi in ascolto del grido soffocato delle vittime delle guerre,

dell’ingiustizia, dell’oppressione, dei diritti violati, della dignità non riconosciuta. Fa da

sfondo allo statuto di Pax Christi, l’Enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII.

Il primo presidente fu mons. Carlo Rossi, ma per quanto riguarda più propriamente

la sezione italiana, sicuramente, accanto all’autorevolezza di mons Luigi Bettazzi (poi

divenuto anche presidente internazionale, ora vescovo emerito di Ivrea), la figura di

don Tonino Bello (Alessano 1935 – Molfetta 1993) che ha guidato come presidente il

movimento dal 1985 al 1993, è stata di grande valore e significato e ha conferito ancora

di più un carattere profetico all’identità e allo stile di Pax Christi.

Nei primi anni l’impegno del movimento fu quello di testimoniare il valore della

pace in ogni sua forma e “…divulgare l’insegnamento della Chiesa sulla Pace.” Grande è

anche l’impegno internazionale del movimento, per esempio in America Latina.

Nel 1983 Pax Christi Internazionale riceve il Premio Unesco per l’educazione alla

pace.

Dal 1985, don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, fu presidente nazionale e leader

carismatico, non solo di Pax Christi ma di tutto il movimento pacifista in Italia, fino alla

sua morte. Per l’impegno di Pax Christi, che lo porta a toccare temi scottanti (ad esem-

pio il disarmo), don Tonino non sempre è capito dalla sua chiesa che anzi gli crea qual-

che problema.

La realtà della disoccupazione e l’impegno per i giovani porta don Tonino a costitui-

re la cooperativa “La Meridiana” con la proposta di fargli stampare il bollettino di Pax

Christi che diventerà nel settembre del 1990 la rivista “Mosaico di Pace”. Nel 1992 don

Tonino Bello propose di andare come nonviolenti a Sarajevo; e nonostante la ripresa

della malattia volle essere presente.

La Marcia di Capodanno del 31 dicembre 1992 costituì di fatto l’addio a don Toni-

no: moltissima gente ha voluto stringersi attorno a Lui per dirgli il grazie più cordiale e

affettuoso.

Mosaico di Pace

Nasce nel settembre 1990, per desiderio di don Tonino Bello. Rivista mensile pro-

mossa da Pax Christi Italia, si pone al servizio della “convivialità delle differenze”, tesa a

promuovere la cultura della pace.

Si propone di costruire mensilmente un mosaico di tessere diverse, e di essere spa-

zio per voci e testimoni di diversa provenienza culturale, politica e religiosa. La nonvio-

lenza è lente di ingrandimento attraverso cui sono letti tutti gli avvenimenti.

La smilitarizzazione, l’economia di giustizia, la spiritualità della pace, la legalità e i

diritti, sono i temi fondamentali intorno ai quali si costruisce la rivista.

Direttore responsabile sin dalle origini è padre Alex Zanotelli.

Pax Christi: [email protected] - www.paxchristi.it - 055.2020375

Mosaico di pace: [email protected] - www.mosaicodipace.it - 080.3953507

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CON IL

CONTRIBUTO DI

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CHI SOSTIENE “L’ANIMA ATTESA”

“L’anima attesa. Un film dedicato a don Tonino Bello” è prodotto da Pax

Christi Italia e Mosaico di Pace, in collaborazione con l'associazione Linea d'Onda, con

il M.A.S.C.I (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) e con l’AGESCI (Associazione Gui-

de e Scout Cattolici Italiani), ed assieme a tutti coloro che hanno “adottato un fotogramma”.

Vanta il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Puglia, ed il contributo

dei Comuni di Alezio, nel Salento, e Giovinazzo nel Barese.

Gli altri sponsor

BANCA ETICA

Banca Popolare Etica è una realtà unica nel panorama bancario italiano ed interna-

zionale. E' infatti la sola banca che – accanto alla trasparenza in tutti i processi – garantisce

una destinazione dei finanziamenti mirata esclusivamente ad ambiti di interesse collettivo:

dalla cooperazione sociale (in particolare quella legata ai servizi socio assistenziali) alla coo-

perazione internazionale, dalla tutela dell’ambiente alla promozione della cultura, dalle ener-

gie rinnovabili all’agricoltura biologica.

Nata nel 1999 Banca Etica opera oggi su tutto il territorio nazionale con 16 filiali e

una rete di “banchieri ambulanti” e offre ai propri clienti un’ampia gamma di prodotti e servi-

zi che permettono una completa operatività bancaria (libretti di risparmio, conti correnti,

bancomat, carte di credito, obbligazioni, mutui prima casa, prestiti personali, fondi

d’investimento etici).

Ha un capitale sociale di quasi 43 milioni di euro, conferito da 38mila soci, una rac-

colta di 793 milioni di euro e finanziamenti accordati per 814 milioni di euro a sostegno di

oltre 7mila progetti nei quattro principali ambiti di intervento: cooperazione sociale, coope-

razione internazionale, ambiente, cultura e società civile.

Informazioni dettagliate sull’attività e sui servizi offerti sono consultabili sul sito

www.bancaetica.it

FARMALABOR

La Farmalabor, industria farmaceutica, cosmetica ed alimentare, nasce nel 2001 a

Canosa di Puglia da un gruppo di farmacisti con la comune passione per le preparazioni gale-

niche. Conta 75 addetti e vanta un fatturato di diversi milioni di euro.

La sua storia è strettamente associata a quella dei suoi fondatori, farmacisti da diver-

se generazioni che hanno sviluppato competenze professionali tecniche e pratiche capaci di

rispondere a tutti i bisogni dei farmacisti. Queste competenze insieme alla capacità di offrire

ai clienti un servizio rapido ed efficiente hanno fatto della Farmalabor un’azienda leader nel

settore della distribuzione di materie prime ad uso farmaceutico, cosmetico ed alimentare

capace di soddisfare le esigenze di tutte del mercato farmaceutico, cosmetico, alimentare.

Il motto della Farmalabor è PRODUCIAMO QUALITA’: qualità delle materie prime

fornite, controlli impeccabili eseguiti dal laboratorio interno; qualità dei servizi offerti

all’utente finale: la stessa logistica avanzata, l’assistenza tecnica fornita ai farmacisti da una

equipe di farmacisti specializzati.

La Farmalabor è un’azienda caratterizzata dalla presenza di uno staff altamente quali-

ficato che comprende laureati nelle discipline specifiche di settore quali farmacia, chimica e

tecnologie farmaceutiche, biologia, biotecnologie che con il loro know how e le competenze

tecniche hanno portato la Farmalabor ad evolversi continuamente e a rispondere ai più ele-

vati standard qualitativi richiesti da normative ed enti regolatori. La Ricerca e Sviluppo della

Farmalabor è un settore in fase di crescita che, grazie alle collaborazioni con diverse univer-

sità italiane, si sviluppa mettendo in campo progetti di innovazione.

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CON IL

CONTRIBUTO DI

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CHI SOSTIENE “L’ANIMA ATTESA”

Gli altri sponsor

PASTIFICIO GRANORO

Si trova a Corato, immerso in un territorio ricco di storia e tradizioni, il Pastificio

Attilio Mastromauro - Granoro Srl. Un’azienda di pasta pugliese fondata nel 1967 dal Sig.

Attilio Mastromauro, ed oggi una tra le più importanti realtà produttive italiane

nel settore della pasta secca di semola di grano duro e dei prodotti da primo piatto.

Il Pastificio Granoro produce con passione, cura e ricerca continua della migliore

qualità tutti i suoi prodotti al fine di portare sulla vostra tavola un primo eccellente e tipica-

mente italiano. La stessa passione che ritroviamo nei progetti finanziati nel corso degli anni.

L’attività sul territorio del Pastificio Granoro spazia tra i più svariati settori.

Per fare impresa c’è bisogno di una vera presa di coscienza dell’importanza di aiuta-

re la promozione della cultura. E della consapevolezza di quanto possa rivelarsi utile aprire le

aziende al territorio, per offrire un contributo alla crescita del tessuto sociale e dell’export

(non solo economico) delle proprie risorse agli occhi di chi, ogni giorno, guarda alla Puglia

con sempre più rinnovato interesse.

Il Pastificio ha aperto più volte le porte al cinema d’autore: per “Io… Donna”, ad

esempio, diretto da Pino Quartullo ed interpretato da Margherita Buy, tratto dall’omonimo

romanzo dello scrittore barlettano Matteo Bonadies, in cui la Puglia ha un ruolo importante

nella vita e nei ricordi della protagonista. Il Pastificio Granoro ha anche contribuito alla rea-

lizzazione del film "Ultima Fermata", scritto e diretto da Giambattista Assanti, con un cast

artistico di alto valore cinematografico e dal respiro internazionale: Claudia Cardinale, Philip-

pe Leroy, Nadia Kibout , Aylin Prandi, Giacomo Rizzo, Ernesto Mahieux.

Una realtà sensibile alla cultura dunque e ad un diverso modo di comunicare vista

anche la sua partecipazione alla realizzazione de “L’anima attesa” per dar voce e immagini agli

insegnamenti di don Tonino Bello.

C.A.T. (Centro Assistenza Tecnica) - CONFCOMMERCIO

Il CAT è l'ente di formazione per le attività del commercio, del turismo, dei servizi

e delle piccole e medie imprese della Confcommercio della Provincia di Bari. Svolge istituzio-

nalmente attività di formazione obbligatoria, formazione iniziale, formazione continua e di

formazione abilitante. Opera sul territorio con corsi di formazione riconosciuti dalla Regione

Puglia rivolti sia all'aggiornamento che alla formazione degli operatori e i lavoratori del ter-

ziario.

Il Centro di Assistenza Tecnica supporta le imprese nelle attività di assistenza tecni-

ca, formazione e aggiornamento in numerose materie, quali l'innovazione tecnologica e orga-

nizzativa, la gestione economica e finanziaria di impresa, l'accesso ai finanziamenti, compresi

quelli comunitari, la sicurezza e la tutela dei consumatori, la tutela dell'ambiente, l'igiene e la

sicurezza sul lavoro; attività di corsi di formazione riconosciuti dalla Regione Puglia per l'avvi-

o di una qualsiasi attività commerciale; attività finalizzate alla certificazione di qualità degli

esercizi commerciali; attività affidate dalle pubbliche amministrazioni al fine di facilitare i rap-

porti tra P.A. e imprese utenti.

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CON IL

CONTRIBUTO DI

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CHI SOSTIENE “L’ANIMA ATTESA”

Gli altri sponsor

QUARTA CAFFE’

L’azienda nasce nella Lecce degli anni cinquanta, una piccola torrefazione artigianale

con un bar per la degustazione nel pieno centro della città. Ben presto quel bar diventa un

punto di riferimento per i leccesi e per l’intero Salento. E’ un’azienda particolarmente legata

al sociale: sostiene ad esempio la costruzione di un ambulatorio e di una scuola elementare

nel villaggio di Makiosi, nella zona sud-occidentale della Repubblica Democratica del Congo,

in collaborazione con la Diocesi di Kenge. Negli anni ottanta, invece, è nato il Progetto Na-

tura Quarta Caffè con la precisa volontà di sostenere e sviluppare manifestazioni ed iniziative

in campo ambientale. Grazie al Progetto Natura Quarta Caffè è diventata una delle pri-

me aziende eco-compatibili in Italia. Tra i vari progetti seguiti: la realizzazione e la spinta

all’utilizzo di sacchetti in carta riciclata e SOS Tartarughe, per la difesa delle testuggini marine

presso l’Acquaterrario Parco Regionale di Rauccio.

FLC – CGIL Bari

La FLC, Federazione Lavoratori della Conoscenza, è il sindacato di tutti coloro che

lavorano nei settori della scuola (pubblica, privata e scuole italiane all'estero), dell'educazione

degli adulti, dell'università (pubblica e privata), della ricerca (pubblica e privata), della forma-

zione professionale, dell'alta formazione artistica e musicale. In un parola, è il sindacato di chi

lavora nei settori della conoscenza: dirigenti, docenti, amministrativi, collaboratori scolastici,

tecnici, tecnologi, ricercatori, qualunque sia il loro rapporto di lavoro (pubblico o privato), a

tempo indeterminato, determinato, di collaborazione, precario.

La FLC è nata per riunire in un contesto organico tutto il ciclo della conoscenza,

rafforzare la rappresentanza dei lavoratori e le loro tutele, essere il punto di riferimento

politico e professionale di un mondo che associa a tante diversità (competenze, profili) tanti

punti in comune (i saperi sono uno strumento fondamentale per dare alle persone pari op-

portunità).

L ‘ A N I M A A T T E S A

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CON IL

CONTRIBUTO DI

Page 15: L'anima attesa - Pressbook

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CON IL

CONTRIBUTO DI

GLI SPONSOR

CON LA PREZIOSA

COLLABORAZIONE DI