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TERAPIA CHEMIOANTIBIOTICA
Gli antibiotici rappresentano uno degli esempi più importanti del progresso della
medicina moderna.
La potente e specifica attività dei farmaci antibiotici è dovuta alla loro selettività
per bersagli altamente specifici, che possono essere unici dei microrganismi o
molto più importanti in essi che non nell’uomo.
POSSIBILI BERSAGLI:
• enzimi coinvolti nella sintesi della parete cellulare
• enzimi coinvolti nella sintesi del ribosoma batterico
• enzimi necessari per la sintesi degli acidi nucleici
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MIC e MBC
Il metodo più corretto per determinare l’efficacia di un
antibiotico nei confronti di un microrganismo consiste nello
stabilire, per ogni farmaco antibatterico, la concentrazione
minima inibente (MIC) e la concentrazione minima
battericida (MBC).
MIC (Minimal Inhibitory Concentration): laconcentrazione minima di antibiotico in grado di inibirela crescita batterica (e non che il batterio venga ucciso).
MBC (Minimal Bactericidal Concentration): la più bassa concentrazione di antibiotico in grado di distruggere i batteri (è generalmente superiore (2-4 volte) la MIC).
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EFFETTO POST-ANTIBIOTICO
L’attività antibatterica persiste anche quando le
concentrazioni sieriche non sono più dosabili
(es. aminoglicosidi).
riflette :
- tempo necessario a riparare danni subletali
- persistenza del farmaco nello spazio periplasmico
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CLASSIFICAZIONE DEGLI ANTIBIOTICI
tempo-dipendente:
l'entità del killing aumenta
tanto più a lungo la
concentrazione
dell'antibiotico è
mantenuta sopra la MBC
(β-lattamine, vancomicina)
BATTERICIDI BATTERIOSTATICI
concentrazione-dipendente:
l'entità del killing aumenta
aumentando la concentrazione
(aminoglicosidi, chinoloni)
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CARATTERISTICHE DI UN ANTIBIOTICO IDEALE
• tossicità selettiva
• battericida
log
n°
ce
lls
time
A
fase di latenza
B fase esponenziale
C fase di stasi
D fase di letalitàBatteriostatici (cloramfenicolo)
Battericidi (penicilline)
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Alterazione del metabolismo energetico
Alterazione della sintesi o metabolismo degli
acidi nucleici
Inibizione della sintesi o danneggiamento
della parete batterica
Meccanismo di azione
CLASSIFICAZIONE DEGLI ANTIBIOTICI
Sulfamidici, trimetoprim,
dapsone, isoniazide
Chinoloni, rifampicina,
nitrofurantoina, nitroimidazolici
Penicilline, cefalosporine,
monobattami, carbapenemi,
bacitracina, vancomicina
agente antimicrobico
Inibizione della sintesi o danneggiamento
della membrana citoplasmaticaAntifungini, polienici
Inibizione od alterazione della sintesi
proteica
Aminoglicosidi, tetracicline
macrolidi, cloramfenicolo
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Alterazione del metabolismo energetico
Alterazione della sintesi o metabolismo degli
acidi nucleici
Inibizione della sintesi o danneggiamento
della parete batterica
Meccanismo di azione
CLASSIFICAZIONE DEGLI ANTIBIOTICI
Sulfamidici, trimetoprim,
dapsone, isoniazide
Chinoloni, rifampicina,
nitrofurantoina, nitroimidazolici
Penicilline, cefalosporine,
monobattami, carbapenemi,
bacitracina, vancomicina
agente antimicrobico
Inibizione della sintesi o danneggiamento
della membrana citoplasmaticaAntifungini, polienici
Inibizione od alterazione della sintesi
proteica
Aminoglicosidi, tetracicline
macrolidi, cloramfenicolo
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1. La struttura fondamentale e’ costituita da un anello tiazolidinico,
legato ad uno lattamico che e’ a sua volta legato ad una catena
laterale attraverso un ponte amidico.
2. Il nucleo penicillinico [acido 6-amino-penicillanico (anello lattamico +
tiazolidinico)] porta con se’ gran parte dell’attivita’ biologica e
antimicrobica ed e’ il sito di attacco delle penicillinasi
3. La catena laterale dell’anello lattamico influenza le proprieta’
farmacologico-cliniche delle penicilline.
Chimica e struttura-attivita’
B A
PENICILLINE
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2. Limiti delle Penicillina G:
-Sensibile alle β-lattamasi (penicillinasi)
-Relativamente inattiva contro Gram –
- Instabile a pH acido (niente via orale)
R
Sviluppo di penicilline semisintetiche penicillinasi-resistenti,
stabili a pH acido e con buon spettro Gram +/-www.slidetube.it
MECCANISMO D’ AZIONE
PARETE CELLULARE BATTERICA
Solo nei gram-negativiGram - positivi
G: N-acetilglucosamina
M: acido N-acetilmuramicowww.slidetube.it
1. Blocco della transpeptidazione [legame tra ponte pentaglicinico di un
peptidoglicano e la penultima alanina del pentapeptide di una altro
peptidoglicano, con eliminazione dell’ alanina terminale]
MECCANISMO D’AZIONE
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Attivita’ antibatterica
2. Legame a PBPs (4 nello s. aureus, almeno 7 in E. Coli); alcune di
queste si identificano negli enzimi della transpeptidazione.
Le Penicillin binding proteins (PBP) sono localizzate sulla membrana interna citoplasmatica della parete batterica.
Le PBP variano di affinità per i diversi antibiotici beta-lattamici.
Alcune sono necessarie per il mantenimento della forma a bastoncino e la formazione del setto durante la divisione.
L'inibizione della transpeptidasi causa formazione di sferoplasti e rapida lisi.
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3. Attivazione di enzimi autolitici per rimozione del relativo inibitore.
La lisi batterica è dipendente dall'attività di un enzima autolitico oautolisina o mureina idrolasi, un enzima normalmente coinvolto nella sintesidella parete cellulare batterica.
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1. Diminuzione del numero o della affinita’ di PBPs
Meccanismi di resistenza
2. Diminuzione della permeabilità all’antibiotico - Diminuzione delle porine
Il caso estremo e’ rappresentato dallo Pseudomonas Aeruginosus, che ne e’ virtualmente privo
5. Sintesi di una pompa di estrusione
I micorganismi gram-negativi sintetizzano tali meccanismi che sono costituiti da componenti
proteici citoplasmatici e periplasmatici (estrusione della nafcillina dalla Salmonella
typhimurium)
4. Inibizione ma non batteriolisi
In alcuni casi (Stafilo- strepto- cocchi, Listeria) le penicilline si comportano da batteriostatici
piuttosto che battericidi per deficit/mutazioni dei meccanismi di autolisi che abitualmente si
attivano dopo inibizione della transpeptidazione.
3. Ruolo delle-lattamasi
La sensibilita’ alle lattamasi puo’ essere diminuita rendendo l’ anello lattamico inaccessibile
agli enzimi, per esempio inserendo un metile che dà ingombro sterico (meticillina).
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COSA SONO : Sono gli enzimi che rompono l’anello β-lattamico
presente in penicillina, cefalosporine, monobattami, e carbapenemi.
[Nel caso delle penicilline, la rottura dell’anello β-lattamico
trasforma il nucleo centrale (acido 6-amino-penicillanico) in acido
penicilloico (sprovvisto di attivita’ farmacologica ma ancora
immunogeno)]
LATTAMASI (PENICILLINASI)
Proprietà sensibilizzanti a seguito del legame con le proteine dell’ospite.
Anche i prodotti dell’idrolisi alcalina delle penicilline contribuiscono al
processo di sensibilizzazione.
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DOVE SI TROVANO : Prevalentemente nello spazio periplasmico (tra
membrana citoplasmatica e peptidoglicano)
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DA DOVE VENGONO
Possono essere inducibili (cromosomiche) o codificate da plasmidi
veicolati da batteriofagi. Alcune di esse (prodotte da S. Aureus,
haemophilus, E. coli) esibiscono substrato-specificità (per le
penicilline ma non per le cefalosporine); altre (prodotte da
Pseudomonaas e Enterococchi) hanno spettro piu’ ampio.
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INIBITORI DELLE -LATTAMASI
I.
Caratteristiche generali
1. In quanto tali hanno scarsa attivita’ antibatterica
2. Agiscono inibendo le -lattamasi e cosi’ facendo prevengono
l’idrolisi di antibiotici con anello -lattamico (il piu’ ampio spettro
d’azione delle cefalosporine si spiega anche con la loro maggiore
stabilità alle -lattamasi)
3. Attualmente disponibili in associazione con penicilline, sono attivi
prevalentemente contro le -lattamasi plasmidiche
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INIBITORI DELLE LATTAMASI
II.
1. Acido clavulanico, sulbactam, tazobactam
2. Le dosi consigliate sono le stesse consigliate per le singole
penicilline
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LA RESISTENZA BATTERICA A
VOLTE PUO’ ESSERE SUPERATA
• Utilizzando Penicilline resistenti alle penicillinasi
• Utilizzando inibitori delle β-lattamasi
• Aumentando le dosi
• Attraverso l'associazione con altri antibiotici
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1. Le iniezioni intramuscolo di penicilline sono dolorose, quindi, molto
spesso si preferisce l’infusione lenta o intermittente.
Farmacocinetica
- Quelle stabili a pH acido vanno comunque somministrate a piu’ di 30 minuti
dai pasti per minimizzarne il legame alle proteine alimentari
2. Una volta in circolo le penicilline si distribuiscono piuttosto
omogeneamente nei fluidi ma poco o nulla nei lipidi e quindi nei tessuti.
Per ritardare l’assorbimento e ottenere concentrazioni plasmatiche piu’ basse
ma piu’ durature sono state studiate formulazioni quali penicillina G-
benzatina o la penicillina-procaina (ad es., 0.02 g/ml per 10 giorni e poi
0.006 g/ml dopo 0.75 g IM)
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3. Gli unici distretti dove la concentrazione di penicillina è più bassa
che nel siero sono l’occhio e il sistema nervoso centrale.
4. La penicillina e’ attivamente eliminata per via renale [molto (90%)
per secrezione tubulare e poco (10%) per filtrazione glomerulare]. Ne
deriva che la clearance renale e’ molto alta (fino a 2 g/ora in un adulto
sano normale) ma diminuisce in caso di insufficienza renale. In questi
casi conviene usare la nafcillina, che viene eliminata prevalentemente
con la bile e poco con le urine. In un paziente normo-renale la
secrezione tubulare puo’ essere bloccata col probenecid.
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PENICILLINE ANTISTAFILOCOCCICHE
Classico esempio di come una semplice modifica strutturale renda
resistente l’anello β-lattamico resistente alle penicillasi
Non usata per os poichè poco assorbita e distrutta dal contenuto
acido gastrico.
Per la somministrazione iv deve essere disciolta solo in siero
clorurato, poichè la soluzione glucosata ha un pH acido 4-5 che
precipita e inattiva la meticillina.
Eliminazione:renale e biliare
Nefrotossica
A. METICILLINA
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PENICILLINE ANTISTAFILOCOCCICHE
• Relativamente stabili in ambiente acido e adeguatamente assorbiti
per os; più assorbiti a stomaco vuoto.
• La Dicloxacillina é la più attiva.
90% legate alle proteine.
Eliminazione renale e biliare
B. ISOSSAZOLILPENICILLINE:
Oxacillina, Cloxacillina e Dicloxacillina.
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PENICILLINE AD AMPIO SPETTRO
AMINOPENICILLINE : Ampicillina e Amoxicillina
• Simile attività antibatterica
• Inattivate dalle β-lattamasi (sia di G- che G+) e perciò inefficaci contro la maggior parte delle infezioni stafilococciche.
• Un pò meno attive della Penicillina G verso i cocchi G+ sensibili.
• Nei bambini sono stati isolati ceppi di Haemophilus influenzae da casi di meningite altamente resistenti ad essi.
• 30-50% di E.Coli, molti Proteus mirabilis, molti ceppi di Shigella e Salmonella e praticamente tutte le specie di Enterobatteri sono diventati resistenti.
• La concomitante somminitrazione di inibitori delle β-lattamasi ne allarga lo spettro d'azione.
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PENICILLINE AD AMPIO SPETTRO
AMOXICILLINA
• Più rapidamente e completamente assorbita per os dell'ampicillia: questa è la principale differenza. Il cibo non influenza l'assorbimento e forse per il più completo assorbimento l'incidenza di diarrea con questo farmaco è minore.
• 20% legame con le proteine come Ampicillina; la maggior parte è escreta con le urine in forma attiva e il probenecid ne riduce l'escrezione.Eliminata in parte anche per via biliare
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INDICAZIONI DELLE AMINOPENICILLINE
• Infezioni vie aeree superiori: otiti medie, sinusiti, esacerbazioni acute dibronchiti croniche, ed epiglottiti. Le faringiti batteriche dovrebbero esseretrattate con Penicillina G o Penicillina V poichè lo Streptococcus piogenes éil patogeno principale.
• Meningite: nei bambini è più spesso dovuta a Haemophilus influenzae, S.pneumoniae o Neisseria meningitidis. Ampicillina è ancora frequentementeusata; poichè il 20-30% sono ora resistenti si associa ad una cefalosporina diIII generazione. (attiva contro Listeria monocytogenes causa di meningitenell’immunodepresso
• Infezioni da Salmonella: Il farmaco di scelta è un Fluorochinolone oCeftriaxone, ma sono anche efficaci TrimetoprimSulfametossazolo, o altedosi di Ampicillina.
[Ampicillina ed amoxicillina sono anche disponibili con uno dei numerosi inibitori delle β-lattamasi: acido clavulonico, sulbactam o tazobactam]
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PENICILLINE ANTIPSEUDOMONAS
Carbossipenicilline e Ureidopenicilline
• Le Carbossipenicilline (Carbenecillina, Ticarcillina) sono attive contro la maggior parte di Pseudomonas Aeruginosa e certi Proteus indolo-positivi resistenti all’ampicillina
• Le Ureidopenicilline (Piperacillina) sono anche attive contro Pseudomonas Aeruginosa; inoltre la piperacillina è utile per le infezioni da Klebsiella. Si somministrano in glucosata o in acqua distillata piuttosto che in fisiologica, a causa del loro alto contenuto in sodio (sali disodici).
Le Carbossipenicilline e le Ureidopenicilline sono sensibili alle β-lattamasi
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1. Allergia
- Tutte le penicilline possono provocare reazioni allergiche (sensibilizzazione e
allergia crociata). Lo stesso dicasi di cibi o cosmetici contenenti penicillina.
- I soggetti positivi sono quelli con piu’ alta incidenza di reazioni allergiche in seguito a
successivo contatto con il farmaco. Il processo e’ mediato da IgE.
- La sintomatologia e’ quella dello schock anafilattico; piu’ frequentemente si hanno
febbre, eruzioni cutanee, glomerulopatie o nefriti interstiziali (soprattutto da
metcillina); eosinifilia. In genere, le crisi anafilattoidi sono piu’ frequenti dopo
somministrazione parenterale piuttosto che orale.
- Il rischio di reazioni allergiche può essere attenuato co-somministrando penicillina e
glucocorticoidi. La desensibilizzazione con dosi decrescenti rappresenta un’ alternativa.
Effetti sfavorevoli-collaterali e tossicita’
- Gli allergeni sono identificabili nell’ acido penicilloico e nei prodotti di idrolisi
alcalina. L’ antigene completo si forma per legame a proteine dell’ ospite.
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-Locale
Edemi, dolore, tromboflebiti, neuriti, specie se a dosi che danno concentrazioni
plasmatiche superiori a 1mg/ml
-Neurologica
Come detto, le penicilline sono poco o nulla tossiche verso cellule animali. Si osserva
tuttavia un possibile effetto irritativo sulla corteccia cerebrale (stati agitativi-
confusionali) dopo somministrazioni intratecali massicce (ad es, 20.000 U di
Penicillina G/die, corrispondenti a circa 16 mg delle formulazioni piu’ comuni).
-Gastrointestinale
Nausea, vomito, diarrea; superinfezioni da Proteus, Pseudomonas, lieviti, strepto-
stafilo- cocchi, fino a vere e proprie enteriti [questo si osserva soprattutto dopo terapie
protratte con penicilline ad ampio spettro quali ampi- e amoxi- cilline; in questi casi
l’ ampicillina puo’ anche dar luogo a reazioni cutanee non sempre di chiara origine
allergica]
2. Tossicita’
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- L’ uso eccessivo ed indiscriminato di penicilline ha portato alla
sensibilizzazione dello 1-5% della popolazione.
Conseguenza di un uso eccessivo
- In ambienti ospedalieri la “saturazione” in penicillina ha portato alla
selezione e proliferazione di stafilococchi -lattamasi positivi, responsabili
dello 80% delle infezioni stafilococciche nelle comunita’.
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1. Lattamasi sensibile:
la penicillina G, e’ attiva contro gram-positivi, cocchi gram-negativi, anaerobi β-
lattamasi negativi (gonococchi, streptococchi, spirochete, stafilococchi lattamasi-
negativi, ecc) ma non contro bacilli gram-.
SUMMARY
2. Lattamasi-resistenti, e quindi indicate in infezioni - ospedaliere o di comunita’-
sostenute da stafilococchi che producono penicillinasi.
meticillina, oxa- e dicloxa- cillina, e nafcillina
3. Attive anche su gram-negativi (H. Influenzae, Proteus mirabilis o E. Coli).
Non sono lattamasi-resistenti, e quindi sono inefficaci sui ceppi (sempre piu’ numerosi) di
Gram - lattamasi-secernenti.
Ampi-, amoxi- e bacampacillinawww.slidetube.it
CEFALOSPORINE
Le cefalosporine sono derivati dell’acido 7-aminocefalosporanico e
contengono l’anello beta-lattamico.
Sono classificate in cefalosporine di prima, seconda e terza
generazione.
B A
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-Inibiscono la sintesi della parete cellulare legandosi alle PBP, come
gia’ descritto per le penicilline. Sono battericide sui microrganismi
sensibili.
-Rispetto alle penicilline sono meno sensibili alle β-lattamasi di origine
stafilococcica. Non e’ pero’ una regola generalizzabile. Molti batteri
secernono varianti di β-lattamasi capaci di idrolizzare il nucleo lattamico
delle cefalosporine.
-Altri meccanismi di resistenza sono simili a quelli descritti per le
penicilline (Diminuzione del numero o della affinita’ di PBPs, diminuzione
delle porine, etc.)
Batteri resistenti alla metcillina (stafilococchi metcillino-
resistenti) sono resistenti anche alle cefalosporine
Meccanismo d’azione e resistenza
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-Alcune sono disponibili per via orale, ma la maggior parte di esse e’
somministrata per via parenterale.
Farmacocinetica e Metabolismo
-Quelle di prima e seconda generazione quasi mai attraversano le meningi,
neanche se infiammate
-Quelle con catene laterali sono suscettibili di metabolismo epatico, ma la
la via di eliminazione principale e’ indubbiamente quella renale (con
meccanismo di secrezione tubulare attiva). Solo alcune (cefoperazione e
ceftriaxone, entrambe di terza generazione) sono eliminate per via biliare.
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Usi clinici delle cefalosporine
1. Prima generazione
Capostipite : cefazolina (parenterale)
Altre: cefalexina (orale)
- Infezioni da, o profilassi chirurgica contro cocchi-positivi(stafilo, strepto);
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2. Seconda generazione
Capostipite : cefamandolo (mandokef)
Altre: cefaclor, cefotetan, cefoxitina
- Infezioni da, o profilassi chirurgica contro gram negativi
- Ricordarsi la peculiare sensibilita’ dello H. influenzae
H. influenzae al cefaclor e alla cefuroxima
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3. Terza generazione
Capostipite : cefoperazone
Altre: cefotaxima, ceftazidima, ceftriaxone
- Superano la barriera ematoencefalica
- Attive su gram negativi resistenti a penicilline ed altre
cefalosporine
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4. Quarta generazione
Capostipite : cefepime
- Resistenti alle β-lattamasi di gram-negativi come Hemophilus,
Neisseria, Enterobacter
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Effetti sfavorevoli-collaterali e tossicita’
1. Allergia
- Variano da eritemi cutanei fino a veri e propri
shock anafilattici; complessivamente, pero’, sono
meno frequenti che nel caso delle penicilline.
- Puo’ esserci sensibilità crociata a cefalosporine e penicillina,
ma questa e’ generalmente incompleta (max 10-15%).
Come ci si comporta? Se c’e’ anamnesi sicura di anafilassi alle
penicilline, le cefalosporine non andrebbero usate. Se c’e’
anamnesi di reazioni lievi a penicilline, le cefalosporine
possono talvolta essere somministrate.
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2. Tossicita’
- Locale (dolore nella sede di iniezioni i.m., flebiti dopo iniezioni e.v.)
- Aumentano la nefrotossicita’ degli aminoglicosidi (se somministrati insieme)
- Quelle di terza generazione possono sopprimere la sintesi di vitamina K da
parte della flora batterica intestinale e quindi indurre (indirettamente) uno stato
di ipoprotrombinemia.
sanguinamento
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2. Tossicita’
- Alcune possono indurre piastrinopatie ed emorragie.
moxalactam
-Il gruppo di cefalosporine con un gruppo metiltiotetrazolico (es.
cefoperazone) possono provocare sindromi da intolleranza all’alcol
(disulfiram-simile)
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ANTIBIOTICI GLICOPEPTIDICI
VANCOMICINA E TEICOPLANINA
CARATTERISTICHE COMUNI:
• spettro d’azione selettivo (gram positivi)
• attività battericida
• inibizione della sintesi del peptidoglicano della partete cellulare
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VANCOMICINA TEICOPLANINA
Molecole voluminose e polari che non penetrano la
membrana lipidica esterna dei batteri gram -www.slidetube.it
VANCOMICINA
Caratteristiche generali
1. Glicopeptide
2. Inibisce la sintesi della parete batterica legandosi al dipeptide D-Ala-D-Ala
terminale del pentapeptide peptidoglicanico. Ciò porta ad un blocco della
formazione di legami crociati e ad un indebolimento del peptidoglicano.
3. Un’altra tappa metabolica inibita dalla vancomicina è la transglicosidazione
(reazione coinvolta nella crescita del peptidoglicano per aggiunta
di acido N-acetilmuramico e N-acetilglucosamina)
4. La resistenza insorge per sostituzione D-Ala D-Lattato, con relativa perdita
di possibilità di formare legami a idrogeno
5. Scarsamente assorbita per os, attiva contro Gram + rappresenta l’alternativa
alla penicillina nel trattamento di infezioni da stafilococchi metcillina-resistenti.
6. la somministrazione insieme agli aminoglicosidi aumenta il rischio di ototossicità e
nefrotossicità
7. Sindrome dell’uomo rossowww.slidetube.it
INDICAZIONI
• infezioni gravi da gram-positivi aerobi ed anaerobi
• infezioni strepto-stafilococciche ad alto rischio in pazienti
allergici alle β-lattamine
• endocardite stafilococcica, ostiomeliti, polmoniti e peritoniti
• infezioni pneumococciche penecillino-resistenti
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