TEORIE E ANALISI DEI MEDIA - MOD. 2 STUDIARE I MEDIA · Il sistema degli audi (= sistema di...

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TEORIE E ANALISI DEI MEDIA - MOD. 2 STUDIARE I MEDIA - I media come specifico campo di indagine (interesse nei media in sé) - I media come strumento di rilevazione e di raccolta di materiale empirico per obiettivi conoscitivi extramediali In una contemporaneità’ caratterizzata da processi di mediatizzazione (=pervasività dei media ad ogni livello della vita personale, relazionale e sociale degli individui) è ancora possibile questa divisione? I MEDIA COME SPECIFICO CAMPO DI INDAGINE - Analisi dell’appropriazione dei mezzi di comunicazione (es: il cellulare, la tv digitale, il PC, Internet, etc..): interviste, etnografie, focus group. - Analisi della fruizione dei singoli mezzi di comunicazione: interviste, etnografie, focus group, analisi della produzione di contenuti generati dagli utenti, analisi delle tracce dei comportamenti online - Analisi della fruizione di singoli prodotti mediali o servizi (i reality, i quotidiani, i social network sites, website): interviste, etnografi, focus group, analisi della produzione di contenuti dagli utenti, analisi delle tracce dei comportamenti online Motivazioni: - sociologiche = studiare i media come oggetti - Di mercato = il calcolo dell’esposizione ai media per la vendita di spazi pubblicitari Metodologie: qualitative e quantitative Il sistema degli audi (= sistema di rilevazione della fruizione dei media): il sistema quantitativo di mercato - Le “ricerche media” sono lo strumento per stimare il valore dei prodotti che gli editori vendono e che i pubblicitari acquistano e sono spesso definite con compromessi da entrambi i lati - Analisi di riferimento quantitative (e in parte qualitative) su come i diversi media vengono fruiti dalla popolazione e per conoscere da quale popolazione vengono fruiti (con metodologie, campioni e universi di riferimento diversi) I MEDIA COME STRUMENTI DI RILEVAZIONE - Analisi di nuovi fenomeno politici (i movimenti politici) - Analisi di nuovi fenomeni sociali (es. le mode) - Analisi di nuovi fenomeni relazionali (es. le relazioni amicali) e personali (es. comportamenti di stampo psicologico e patologico?) → Analisi dell’agire contemporaneo dei soggetti Come: interviste, etnografie, focus group, analisi della produzione di contenuti generati dagli utenti, analisi delle tracce dei comportamenti online → Pericolo di sovrapposizione tra strumento di rilevazione del fenomeno e cause del fenomeno: non posso dimenticarmi che lo strumento in sé produce dei fenomeni (es. caratteristiche di Facebook e funzionamento di Facebook influiscono sul comportamento che hanno gli utenti che lo usano) Motivazioni: - Sociologiche: studiare fenomeni sociali a partire dai media e con i media, “studiare la configurazione politico- economica, la conoscenza e la cultura” - Di mercato: studiare comportamenti “di consumo” a partire dai comportamenti di fruizione e dai discorsi mediali (es. analisi delle conversazioni su Internet?) Metodologie: qualitative e quantitative LA RICERCA SOCIALE SUI MEDIA - La sociologia americana ha affrontato per prima il problema: studio della ricerca sociale per avere dati utili per la pianificazione sociale - Dalla fine della prima guerra mondiale, le università americane sono impegnate nella ricerca sui temi concreti di rilevanza sociale - Sofisticazione della ricerca quantitative, strumenti standardizzati per la raccolta di informazioni, studio del dato empirico immediato senza basi teoriche solide - Lynd (1939): la ricerca sociale americana si caratterizza per la raccolta di informazioni frammentarie per singoli problemi sociali, senza riflessioni di ampio respiro

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TEORIE E ANALISI DEI MEDIA - MOD. 2 STUDIARE I MEDIA

- I media come specifico campo di indagine (interesse nei media in sé) - I media come strumento di rilevazione e di raccolta di materiale empirico per obiettivi conoscitivi

extramediali → In una contemporaneità’ caratterizzata da processi di mediatizzazione (=pervasività dei media ad ogni livello della vita personale, relazionale e sociale degli individui) è ancora possibile questa divisione? I MEDIA COME SPECIFICO CAMPO DI INDAGINE

- Analisi dell’appropriazione dei mezzi di comunicazione (es: il cellulare, la tv digitale, il PC, Internet, etc..): interviste, etnografie, focus group.

- Analisi della fruizione dei singoli mezzi di comunicazione: interviste, etnografie, focus group, analisi della produzione di contenuti generati dagli utenti, analisi delle tracce dei comportamenti online

- Analisi della fruizione di singoli prodotti mediali o servizi (i reality, i quotidiani, i social network sites, website): interviste, etnografi, focus group, analisi della produzione di contenuti dagli utenti, analisi delle tracce dei comportamenti online

Motivazioni: - sociologiche = studiare i media come oggetti - Di mercato = il calcolo dell’esposizione ai media per la vendita di spazi pubblicitari

Metodologie: qualitative e quantitative Il sistema degli audi (= sistema di rilevazione della fruizione dei media): il sistema quantitativo di mercato

- Le “ricerche media” sono lo strumento per stimare il valore dei prodotti che gli editori vendono e che i pubblicitari acquistano e sono spesso definite con compromessi da entrambi i lati

- Analisi di riferimento quantitative (e in parte qualitative) su come i diversi media vengono fruiti dalla popolazione e per conoscere da quale popolazione vengono fruiti (con metodologie, campioni e universi di riferimento diversi)

I MEDIA COME STRUMENTI DI RILEVAZIONE

- Analisi di nuovi fenomeno politici (i movimenti politici) - Analisi di nuovi fenomeni sociali (es. le mode) - Analisi di nuovi fenomeni relazionali (es. le relazioni amicali) e personali (es. comportamenti di stampo

psicologico e patologico?) → Analisi dell’agire contemporaneo dei soggetti Come: interviste, etnografie, focus group, analisi della produzione di contenuti generati dagli utenti, analisi delle tracce dei comportamenti online → Pericolo di sovrapposizione tra strumento di rilevazione del fenomeno e cause del fenomeno: non posso dimenticarmi che lo strumento in sé produce dei fenomeni (es. caratteristiche di Facebook e funzionamento di Facebook influiscono sul comportamento che hanno gli utenti che lo usano) Motivazioni:

- Sociologiche: studiare fenomeni sociali a partire dai media e con i media, “studiare la configurazione politico-economica, la conoscenza e la cultura”

- Di mercato: studiare comportamenti “di consumo” a partire dai comportamenti di fruizione e dai discorsi mediali (es. analisi delle conversazioni su Internet?)

Metodologie: qualitative e quantitative

LA RICERCA SOCIALE SUI MEDIA - La sociologia americana ha affrontato per prima il problema: studio della ricerca sociale per avere dati utili

per la pianificazione sociale - Dalla fine della prima guerra mondiale, le università americane sono impegnate nella ricerca sui temi

concreti di rilevanza sociale - Sofisticazione della ricerca quantitative, strumenti standardizzati per la raccolta di informazioni, studio del

dato empirico immediato senza basi teoriche solide - Lynd (1939): la ricerca sociale americana si caratterizza per la raccolta di informazioni frammentarie per

singoli problemi sociali, senza riflessioni di ampio respiro

- Sorokin (1950): la ricerca sociale americana è maniaca della “quantificazione”, per trasformare le scienze sociali in scienze esatte

Il ruolo della committenza: ricerche su problemi circoscritti, ricerche di aziende e operatori dei media:

- Ricerche sulla fonte (control analysis) - ricerche sul contenuto (content analysis) - Ricerche sul destinatario (audience analysis) - Ricerche sugli effetti sul pubblico (effect analysis)

→ Il ruolo della mass communication research diviene campo di polemica tra studiosi Lazarsfeld VS Adorno = la ricerca amministrativa VS la ricerca critica Ricerca amministrativa = obiettivi conoscitivi immediatamente utili per la committenza Ricerca critica = obiettivi di conoscenza ampi, lo studio dei media si inserisce in una riflessione generale sulla società

- Per la ricerca critica, quella amministrativa persegue obiettivi irrilevanti, frammentari, con uso feticistico di dati e percentuali, attraverso interviste che non consentono di cogliere la realtà ma solo l’opinione della realtà soggettiva dei consumatori → mancanza di una teoria generale sulla società

- Per gli amministrativi, la ricerca critica ha l’obiettivo utopico di conoscere “il totale”, di astrarre, senza basi empiriche che giustifichino tali astrazioni → ogni ricerca ha una teoria che definisca le proprietà indagate

Oggi la ricerca passa da un rigore metodologico molto forte e parte da delle basi empiriche (ricerca amministrativa) Merton → il confronto tra mass communication research (ricerche di derivazione americana) e la sociologia della conoscenza (filosofi e sociologi che arrivano dalla tradizione europea):

- La sociologia della conoscenza è teorica e non cerca giustificazioni empiriche - La sociologia della comunicazione di massa studia l’influenza dei media sul pubblico con un approccio

empirico non sempre con adeguato sostegno teorico (Losito, pag. 159) Wright Milles (1959) → due tendenze “disgraziate”:

- La Grande teorizzazione: un livello di pensiero troppo generale - L’empirismo astratto: risultati il più possibile esatti, ma irrilevanti (Losito, pag. 160)

Milles dice che la ricerca americana ha fatto ricerche su singoli momenti (es. elezioni politiche del ‘48) ma non sono comparabili con altre ricerche, perché l’impianto metodologico è così complesso che non si può riproporre.

RICERCA QUALITATIVA E QUANTITATIVA → “Contenzioso metodologico” Le caratteristiche della ricerca qualitativa:

- Espressione di una sociologia individualistica interpretativa, che osserva dal basso l’interazione sociale naturale e quotidiana e soggettivamente percepita dagli attori sociali

- Assenza di un elemento numerico: descrivere fenomeni sociali attraverso un linguaggio, cogliere le sfumature

- Descrizione di accadimenti unici: es. intervista ad un nucleo familiare per capire come quella famiglia guarda un reality (fenomeno unico e irripetibile)

- Raccolta di informazioni non standardizzate o a basso livello di standardizzazione applicate a un numero limitato di casi assunti come esemplari e tipici: racconto in maniera destrutturata e raccolta di informazioni utili per un caso specifico, scelto non attraverso un campionamento ma perché lo considero interessanti

- Assenza della matrice dati: output descrittivo di ciò che viene detto, attraverso un linguaggio - Analisi “dei significati” delle informazioni raccolte: interpretazione degli elementi più interessanti delle

informazioni che ho raccolto → Rapporto più destrutturato, meno formale e più empatico con il campo di indagine Le caratteristiche della ricerca quantitativa:

- Espressione di una sociologia scientifica che costruisce dati attraverso procedure formali e impersonali, con l’obiettivo di cogliere tendenze generali

- Presenza di un elemento numerico: assegnare numeri a realtà e fenomeni sociali, contando e misurando, generalizzando e non approfondendo

- Ricerca di regolarità e tendenze (le persone che votano il partito x hanno un livello di istruzione y)

- Costruzione di variabili mediante definizioni operative: una delle preoccupazioni è costruire dei concetti, in modo tale che l’intervistato risponda in maniera corretta alle domande attraverso delle variabili precise ed elaborate: dato l’elevato numero di informazioni che devo raccogliere, ho bisogno di stessi modi per raccoglierle per minimizzare i tempi e la fatica

- Utilizzo di strumenti di raccolta di informazioni a un livello elevato di standardizzazione e replicabilità - Costruzione di matrici di dati e ricordo ad analisi statistica dei dati

La raccolta delle informazioni:

- Ricerca quantitativa: raccolta standardizzata - Ricerca qualitativa: raccolta non standard

In ogni caso c’è una relazione tra intervista e intervistatore che rende flessibile lo strumento: formulare a domanda, ascoltare, interpretare la risposta

Critiche all’interista quantitativa:

- Intervista come inquisitiva, l’intervistato non è libero di scegliere la risposta - Intervistato come cavia e oggetto, non soggetto - Il ricercatore non è libero di cambiare/adattare le domande al contesto

Critiche all’intervista qualitativa: - Impressionistica, giornalistica - Inutile, non generalizzabile, inaffidabile perché soggettiva al ricercatore - Invasiva, si cala in una realtà che vuole studiare

LA RICERCA QUALITATIVA:

ETNOGRAFIA I precedenti nella tradizione delle scienze sociali: Malinowski, 1922, isole del Pacifico, il fenomeno dello scambio di conchiglie tra gli indigeni delle isole Trobriand. È la prima ricerca che riflette dal punto di vista metodologico sull’uso dell’etnografia in quanto strumento per fare ricerca. I tratti distintivi della ricerca etnografica:

1) osservazione diretta di condizioni naturali di fenomeni e contesti osservati in modalità partecipante (Losito, pag. 241)

2) Lo studio integrale della cultura e l’analisi dei fenomeni nella loro dimensione culturale (Losito, pag. 242b) 3) La minuziosità, la completezza e la sistematicità dell’indagine (pag. 243c)

In sociologia, tra i primi ad utilizzare l’approccio etnografico fu la scuola di Chicago: avvio della pratica dell’osservazione partecipante nella ricerca sociale.

- Nels Anderson, ricercatore homeless, conduce una ricerca sugli homeless (1923): “non posso che essere io a studiare questo fenomeno poiché per studiare un fenomeno bisogna essere dalla parte di chi vive proprio quel fenomeno”.

- Paul Cressy, indagine sui taxi-dance halls (1932): collaborazione di più osservatori “infiltrati” e in incognito + controlli reciproci tra ricercatori per la validità delle osservazioni (protocollo preciso per mettere insieme le diverse osservazioni dei diversi ricercatori).

Nella sociologia dei media l’approccio etnografico si è affermato nella ricerca:

- etnografia della produzione dei media: lo studio che analizza la logica del processo con cui è prodotta la comunicazione di massa e il tipo di lavoro entro cui avviene la costruzione dei messaggi (Newsmaking)

- etnografia del consumo mediale, in particolare negli Audience Studies, ma non solo Cos'è l’etnografia sociale?

- Stile di ricerca e di analisi e non una metodologia chiusa (pag. 243): aderire all’etnografia come uno stile di ricerca destrutturato e che presuppone la partecipazione dei ricercatori nella realtà studiata.

- Si basa su una sistematica osservazione della realtà che può avvalersi anche dell’uso di un certo grado di strumenti che la rendono standardizzabile.

- Se le metodologie di osservazione sono troppo codificate, tradisce la natura di pratica irregolare e mutevole dell’etnografia

- Se le metodologie di osservazione sono troppo poco codificate, vi è meno sostegno operativo e legittimazione scientifica

→ L’etnografia sociale vive in questo territorio e in questa contraddizione: non troppo destrutturata, ma non troppo strutturata. LE FASI DI UNA RICERCA ETNOGRAFICA 1) LA FORMULAZIONE ESPLICITA DELLA DOMANDA DI RICERCA E CONSEGUENTE INDIVIDUAZIONE

DELL’OGGETTIO DELL’INDAGINE E DEL CONTESTO - Domanda: qual è il ruolo dei media nella vita quotidiana? (Lull, 1990) - Oggetto: la fruizione di tv - Contesto: la famiglia (pag. 244)

2) L'ACCESSIBILITÀ E PREPARAZIONE ALL’ACCESSO NEL CONTESTO - Valutazione della fattibilità dell’accesso al contesto - Preliminare contatto con le persone coinvolte nella ricerca - L’eventuale uso di garanti e mediatori

3) SCELTA DEL NUMERO DI CASI DA MONITORARE - Una tantum (evento circoscritto: l’etnografia di un caso specifico, di un evento, ad es. l’etnografia della visione

televisiva della sera delle elezioni nazionali) - Reiterata (la sera televisiva di una famiglia).

Il numero di casi non va stabilito a priori, non è necessaria la rappresentatività statistica: - Il criterio di saturazione: si procede estensivamente e intensivamente nella rilevazione fino a quando non

si constata che proseguendo ancora non si perverrebbe a un ulteriore arricchimento della conoscenza - La trasferibilità dei risultati: i risultati non sono generalizzabili e trasferibili in altri contesti, ma è

comunque necessario un numero minimo di casi che possano mostrare una tendenza 4) SCELTA DEGLI STRUMENTI DI INDAGINE, dove l’osservazione diretta sul campo è il principale ma non unico strumento: - Osservare è una pratica comune ma l’osservazione partecipante ed etnografica ha le sue particolarità;

- È condotta intenzionalmente per rispondere a una domanda di ricerca - Deve descrivere con sistematicità e accuratezza la realtà in esame, raccogliendo le informazioni e i punti

di vista da fonti affidabili - Sono esplicitate le modalità con cui sono condotte le osservazioni - Tiene conto del punto di vista dei protagonisti per interpretare e comprendere i fenomeni osservati → Rilevare cosa le persone dicono e fanno, ma anche i significati che le persone attribuiscono al loro fare e dire

5) SCELTA DELLA MODALITÀ DI OSSERVAZIONE: Solitamente l’osservazione è “partecipante”: - Diretto coinvolgimento dell’osservatore nella situazione:

- Personalmente - Attraverso osservatori partecipanti che dall’interno riferiscono al ricercatore gli esiti dell'attività di

osservazione → Più diffusa la prima pratica: professionalità/professionalizzazione del ricercatore VS non intrusività della presenza di un osservatore naturalmente appartenente al contesto osservato

Osservazione coperta o scoperta: palesare o non palesare il ruolo del ricercatore - Ricerca sul consumo dei media può essere scoperta (nelle famiglie) o coperta (su Internet) - Ricerca sulla produzione dei media: può essere scoperta ma anche (più difficile) coperta, se si riesce ad infiltrarsi

nelle redazioni → Il ruolo del coinvolgimento del ricercatore (Losito, pag. 247) 6) UTILIZZO DI FONTI E DOCUMENTI INTEGRATIVI - Fonti documentarie: legate al contesto/fotografie dell’ambiente - Fonti orali; interviste a personaggi chiavi dell'ambiente osservato - Fonti scientifiche: studio di ricerche precedenti

7) FASI DELL'OSSERVAZIONE - Osservazione descrittiva: finalità esplorativa per ricostruire a grandi linee il contesto. Descrizione dell'ambiente

fisico, la casa, i mobili, la disposizione delle ITC. - Osservazione focalizzata: osservazione delle dinamiche nella famiglia (per esempio nel consumo della tv) - Osservazione strutturata: questionari strutturati da far compilare ai membri della famiglia, singolarmente o in

gruppo, per raccogliere informazioni di corniche uguali per tutte le osservazioni, come dati di base, orientamenti valoriali, soddisfazioni sui consumi mediali, diari di consumo..

8) SCELTE DELLA MODALITÀ DI INTERVISTA Intervista senza questionario e diversi livelli di standardizzazione - Storie di vita: particolare tipo di intervista basata sulla storia personale o familiare, dove è centrali il tema della

“narrazione” come percorso discorsivo che dota di senso il racconto. → Importanza della capacità dell’intervistatore di mettersi in ascolto

L’intervistatore deve essere in grado di stimolare l’andamento del colloquio, per migliorare qualità e quantità delle informazioni. → Tecniche di probing: - Incoraggiare ad esprimere il proprio pensiero - Accertarsi della comprensione della domanda - Rendere esaustive le risposte Focus group Il gruppo studiato può essere composto da persone che appartengono a un gruppo sociale già esistente (gruppi naturale: famiglie, colleghi, amici..), oppure possono essere persone che hanno elementi in comune (importanza della omogeneità) - Il confronto favorisce la definizione socializzata di problemi, concetti, posizioni, attraverso la narrazione, la

spiegazione ad altri - La relazione tra pari e il clima colloquiale aiuta a indebolire i meccanismi di difesa (rispetto alla relazione singola

con l’intervistatore) ed affrontare argomenti delicati e imbarazzanti - L’interazione favorisce il nascere di idee nuove - L’interazione consente al ricercatore di osservare i processi di formazione ed eventuale cambiamento delle

posizioni - Rischio: le opinioni sono solo “contestuali” al processo di negoziazione dei punti di vista all'interno del focus,

dove si manifesta una leadership e delle interazioni legate allo specifico momento/gruppo La conduzione della modalità scelta può essere:

- Conduzione libera - Conduzione con traccia - Conduzione con traccia strutturata - Con elenco di domande aperte (come intervista con questionario)

→ in ogni caso la discussione è la parte centrale. 9) LE NOTE ETNOGRAFICHE (pag. 258) Stesura (giornaliera) delle note: - Gli esiti delle osservazioni - Trascrizione dei colloqui formali e informali - Trascrizione dei dati degli eventuali questionari - Analisi (semiotica) del materiale visivo e audiovisivo prodotto (se è stato possibile fotografare/filmare) → Possibile procedura di analisi testuale dei documenti prodotti → Produzione del “resoconto etnografico”

LA RICERCA QUALITATIVA: LE INTERVISTE QUALITATIVE

Intervista qualitativa e intervista quantitativa • Il termine “intervista” viene utilizzato sia per indicare l’interrogazione mediante questionario (intervista

quantitativa - questionario, scale) sia l’interrogazione qualitativa. • Intervista con questionario = il fenomeno studiato è già ampiamente conosciuto; si e consapevoli delle

dimensioni che lo caratterizzano; ci si propone di verificare come tali dimensioni si distribuiscono sulla popolazione di riferimento; si vuole mettere alla prova empirica ipotesi già strutturate

• Intervista qualitativa = si conosce poco del fenomeno studiato; si cerca di capire quali sono le dimensioni che lo caratterizzano; si è alla ricerca di nuove ipotesi per interpretarlo.

L’INTERVISTA QUALITATIVA ELEMENTI CARATTERIZZANTI RISPETTO AL QUESTIONARIO Assenza di standardizzazione: lo scopo non è collocare l’intervistato dentro schemi prestabiliti ma cogliere le sue categorie mentali. La voce sovrastante è quella dell’intervistato. L’intervista qualitativa è una conversazione:

- provocata dall'intervistatore (intenzionalità dell’intervistatore) - rivolta a soggetti selezionati sulla base di un piano sistematico di rilevazione (stabilire un numero di

intervistati) - in numero consistente - avente finalità’ di tipo conoscitivo - guidata dall’intervistatore - sulla base di uno schema flessibile e non standardizzato di interrogazione.

L’intervista qualitativa è flessibile: è uno strumento aperto, modellabile nel corso dell’interazione, adattabile ai diversi contesti empirici e alle diverse personalità’ degli intervistati. L’intervistato, sotto la direzione di chi lo interroga e utilizzando le proprie categorie mentali ed il proprio linguaggio, è lasciato libero di esprimere le proprie opinioni e i propri atteggiamenti. A seconda del diverso grado di flessibilità, è possibile distinguere tra 3 tipi di intervista:

• i. strutturata • i. semi strutturata • i. non strutturata

La scelta del tipo di intervista dipende dagli obiettivi della ricerca: in generale, si ricorre ad un’intervista strutturata quando il disegno della ricerca prevede un numero considerevole di interviste mentre, a mano a mano che il numero di interviste diminuisce, si ricorre ad una semi-strutturata o ad una non strutturata. INTERVISTA STRUTTURATA

- Prevede un insieme fisso e ordinato di domande aperte che vengono sottoposte a tutti gli intervistati nella stessa formulazione e nella stessa sequenza, l’intervistato è lasciato libero di rispondere come credere.

- L’intervista strutturata è la più rigida dei tre tipi: anche se la domanda non vincola l'intervistato, il fatto che le domande vengano poste a tutti nello stesso ordine rende l’interista poco flessibile e adattabile alla specifica situazione.

- Da questo punto di vista essa rappresenta una sorta di mediazione tra l’approccio quantitativo e l’approccio qualitativo, cioè una tecnica “ibrida” che raccoglie informazioni, da un lato, in modo standardizzato [le domande] e, dall’altro, in modo aperto e destrutturato [le risposte].

- È meno flessibile ma è più facile da codificare - Va meno in profondità - È adatta a situazioni complesse e per la presenza di intervistati con bassa cultura, poco adatti al linguaggio

astratto.

Ricerca SKY: domande molto dettagliate

• Sintetizzare in una/due parole perché guardi la tv proprio in quel momento • Quali sono le attività culturali fuori casa di cui parla più spesso sui social? Quali social?

Ricerca sui CAF: comunicazione delle tasse All’interno del questionario, ci può essere una parte molto simile al questionario: per ogni termine/valore individuato, chiedi quale effetto ha sull’utente (da 1 a 10)

INTERVISTA SEMISTRUTTURATA

- Prevede una traccia che riporta gli argomenti che necessariamente devono essere affrontati durante l’intervista; può essere costituita da un elenco di argomenti o da una serie di domande a carattere generale

- Nonostante la traccia fissa e comune per tutti, la conduzione dell’intervista può variare in base alle risposte date dall‘intervistato e in base alla singola situazione

- L’intervistatore non può affrontare tematiche non previste dalla traccia ma, a differenza di quanto accade nell'intervista strutturata, può sviluppare argomenti che nascono spontaneamente nel corso dell’intervista qualora ritenga che tali argomenti siano utili alla comprensione del soggetto intervistato

- L’intervistatore può dover modificare l’ordine delle domande - La traccia stabilisce una sorta di perimetro entro il quale l’intervistato e l’intervistatore hanno libertà di

movimento consentendo a quest’ultimo di trattare tutti gli argomenti necessari ai fini conoscitivi. INTERVISTA NON STRUTTURATA

- Intervista biografica: a partire dalle esperienze biografiche dell'intervistato - Metodologia psicologica, in cui non ho domande precise - Esempio: i valori della famiglia secondo un ragazzino di 14 anni - Concetto definito insieme attraverso la narrazione dell'intervistato su un fenomeno particolare, che spesso è

molto ampio

ALTRI TIPI DI INTERVISTE - Intervista ad osservatori privilegiati: soggetti che non necessariamente fanno parte del fenomeno da

studiare ma ne sono conoscitori esperti perché hanno una visione diretta e profonda, in quanto ricoprono una posizione privilegiata di osservazione.

- Esempio: ricerca sulle nuove modalità di fruizione tv, il testimone privilegiato potrebbe essere il direttore di un canale tv.

-

La conduzione dell’intervista: linee guida riassumibili in 10 punti. 1. Spiegazioni preliminari: discorso iniziale da presentare all'intervistatore per fargli capire cosa andrà a fare

con l’intervistato; capacità di dare l’idea che l’opinione dell’intervistato vale e vale più delle altre perché è direttamente coinvolto nel fenomeno studiato (es. intervistato guarda lo stesso programma tv che viene studiato).

2. Domande primarie = domande principali dell’intervista, che vengono fatte esplicitamente 3. Domande-sonda = domande fatte per andare ad approfondire alcuni aspetti che non sono emersi in una

risposta ma che comunque sono ritenuti interessanti per il fine della ricerca → aggiunta di domande non presenti.

4. Ripetizione della domanda, poiché la ripetizione può causare anche risposte diverse (es. ripetere la stessa domanda all’inizio e alla fine dell’intervista, per vedere se l’opinione cambia durante l’intervista stessa).

5. Ripetizione della risposta = il ricercatore, quando riceve la risposta ma non è convinta o non la capisce a pieno, ripete la risposta dell’intervistato per vedere l’effetto che fa nell’intervistato (es. “quindi hai detto che..”), cioè se acconsente o meno a quello che ha detto (le persone dicono quelle che pensano veramente?).

6. Incoraggiamento, espressione di interesse (es. “Ah, interessante!”, “Questo non l’avevo mai sentito..”) 7. Pausa = quando si intervista qualcuno, la persona si mette a disposizione di dialogare. Spesso però le

persone sono un po’ reticenti, cioè tendono a non parlare tanto. Quindi l'obiettivo dell’intervistatore è quello di “coprire il silenzio”.

8. Richiesta di approfondimento 9. Linguaggio = adattare il linguaggio alla persona che viene intervistato.

10. Ruolo dell’intervistatore = ruolo non solo dettato dal linguaggio usato, ma anche da come ci si pone nell’intervista (come si veste, più o meno empatia a seconda del sesso, intervistatore appartenente ad una minoranza etnica)

La trascrizione dell’intervista

▪ In genere, l’intervista viene registrata. Successivamente, l’intervistatore provvede a trascrivere integralmente, parola per parola (verbatim) mantenendo inalterato l’intero svolgimento dell’intervista perché ogni intervento sul testo trascritto è di per sé una traduzione del testo.

Analisi del materiale empirico - Il materiale empirico prodotto da un’intervista è costituito dal contenuto dell’intervista stessa, ovvero dalle

motivazioni, dalle opinioni, dagli atteggiamenti, dalle credenze, dai comportamenti e da tutte le informazioni fornite dall’intervistato tramite l’espressione verbale e non verbale

- La comunicazione non verbale fornisce indicazioni sugli stati emotivi ed affettivi dell’intervistato e sul loro significato

- La comunicazione verbale fornisce indicazioni circa la sfera cognitiva e comportamentale dell’intervistato - L’analisi del materiale empirico, a differenza di quanto accade con altre tecniche di ricerca, non è un compito che

si svolge in un unico momento ma è un processo continuo. - Le interviste vengono analizzate, infatti, sistematicamente, subito dopo essere state condotte: in questo modo è

possibile individuare eventuali altri temi da indagare e altre domande da sottoporre ad ulteriori soggetti. - Una volta terminate tutte le interviste, queste vengono riesaminate come un gruppo unico: se emergono delle

aree incomplete, il ricercatore può tornare sul campo per somministrare altre interviste. Analisi e interviste, dunque, si alternano durante lo studio: con il procedere dell’analisi il quadro teorico di fondo si arricchisce e talvolta si corregge.

GLI STEP DI UN’INTERVISTA QUALITATIVA - Individuazione del quadro teorico: cosa studiare e con quali aspettative - Individuazione delle caratteristiche dell’universo di riferimento - Individuazione degli intervistati - Definizione delle modalità di intervista - Preparazione della traccia del colloquio - Svolgimento e registrazione del colloquio - Trascrizione dell’intervista - Prosecuzione della ricerca finché non si è raggiunto il proprio scopo conoscitivo o finché non è più possibile

intervistare nuovi soggetti - Analisi complessiva di tutte le interviste - Presentazione dei risultati

LA GROUNDED THEORY Ulteriore modalità di fare una ricerca qualitativa sui media. - La costruzione della teoria è strettamente legata ai dati empirici che emergono dal “campo”. - È una ricerca in itinere, provvisoria: si parte dall’idea che l’analisi del reale, attraverso un processo dettagliato,

può portare alla costruzione di una teoria. - L’obiettivo è generare una teoria che interpreta i processi sottesi a un fenomeno - Nasce nell’ambito della sociologia qualitativa a partire dalla seconda metà degli anni ’60 (Glaser e Strauss) e si è

suddivisa in approcci più o meno radicali rispetto al lavoro preliminare e rispetto alla ricerca sul campo: 1. Approccio classico: la ricerca si fa a partire e solo sul campo 2. Approccio Corbin: formalizzazione a priori

- Ispirazione costruttivista: la realtà sociale prodotto di continui scambi negoziabili e simbolici fra persone - Dal punto di vista metodologico è necessario:

1. Il contatto diretto con la realtà indagata, con la presenza del ricercatore nel contesto naturale 2. L’approfondimento dei significati che gli attori danno ai loro comportamenti 3. La comprensione delle situazioni in cui si manifesta l’agire sociale

Peculiare della Grounded Theory è la pretesa di costruire una teoria a partire dalla realtà osservata, attraverso un complesso sistema di regole procedurali: tentativo di costruzione di un processo di apprendimento della conoscenza qualitativo, destrutturato ma con procedure molto stresso (la realtà è complessa e si arriva a conoscerla con delle procedure di spacchettamento del fenomeno osservato)

Le principali operazioni sono: - Osservazione di istituzioni sociali - Concettualizzazione dei dati osservati: ogni azione diventa un concetto e un’etichetta - I concetti vengono classificati in categorie - Le categorie vengono aggregate in categorie più ampie - Le categorie vengono relazionato e interpretate con l’ausilio di diagrammi e mappe - Individuazione di una “core category” della teoria così formata - È applicabile alle osservazioni così come alla trascrizione di interviste e focus group Procedura: 1. Individuare un’area di indagine 2. Definire la domanda generativa della ricerca 3. Decidere metodi e strumenti

ESEMPIO: “la signora vestita in rosso” (Losito, pag. 261) Osservare + dare informazioni + dare assistenza + controllare e raccogliere informazioni + conferire = attività di gestione del flusso lavorativo Attenzione + non intrusione + esperienza + efficienza = qualità Attività di gestione del flusso lavorativo + qualità = orchestrare il cibo Le preoccupazioni metodologiche della ricerca qualitativa fanno emergere delle teorie come la Grounded Theory, che attraverso l’analisi dei testi e di ciò che le persone dicono e fanno, è possibile analizzar questi fenomeni e poi applicarli a molti contesti.

GLI AUDIENCE STUDIES Rappresentano in Europa i “padri nobili” della ricerca sui mezzi di comunicazione. Audience Studies = approccio empirico nato negli anni ’80, che rende priorità il punto di vista dell’audience. Le RADICI: - Usi e gratificazioni (che dà potere all’audience a poca relazione con il testo) - Teorie reader-oriented (attenzione per il testo, per gli elementi dialogici ma non contemplano la verifica

empirica sull’audience): nei testi si cerca l’esempio di coinvolgimento dell’audience (es. Come Manzoni ha incoraggiato il coinvolgimento/l’ingaggio dell’audience ne I Promessi Sposi?)

- I Cultural Studies: anni ’50-’60, Inghilterra, Centre for Contemporary Cultural Studies – Università di Birmingham (CCS) Edward Thompson, Raymond Williams, Richard Hoggart.

- La riflessione di Althusser e Gramsci sul ruolo della cultura - I modelli semiotici e la semiotica - L’Inghilterra degli anni ’50: sviluppo industriale e americanizzazione della cultura LOUIS ALTHUSSER - Riflessione sul ruolo dell’ideologia: è una “rappresentazione del rapporto immaginario degli individui con le

proprie esistenze reali” - Concezioni del mondo illusorie prodotte dalla religione e dalla politica e che coprono la realtà: nelle società

capitalistiche lo stato esercita il potere tramite la repressione e l’ideologia 1. Esercito, polizia, prigioni: apparati repressivi 2. Scuola, religione, famiglia, politica, informazione: apparati ideologici di stato

- Veicolo dell’ideologia della classe dominante: questo immaginario riproduce i rapporti e lo sfruttamento delle classi subordinate da parte delle classi dominanti (moltissime persone che vengono pagate pochissimo)

- Ideologia delle classi dominanti come strumento repressivo (senza essere coercitivo fino infondo), utopia di quelle subalterne

ANTONIO GRAMSCI - Integra il concetto di ideologia con quello di egemonia - Egemonia = il controllo della classe dominante sulle classi subalterne attraverso la penetrazione dell’ideologia

nel senso comune - Potere totalizzante invisibile, sottile: non è coercizione ma conquista del consenso attraverso la penetrazione

“naturale” e legittima del potere dell’élite - La sfera culturale è autonoma dalla struttura economica ed è quindi possibile una negoziazione e una lotta sul

terreno della cultura per una egemonia alternativa - La cultura popolare è il campo di battaglia tra il punto di vista del potere e la resistenza delle classi subalterne

che cercano di contrastare i messaggi egemonici (cultura popolare = cultura di resistenza) - L’approccio di Gramsci è meno deterministico di quello di Althusser: commissione tra strutturalismo e

culturalismo, cioè vede nella cultura un modo di contrastare il potere (Capecchi, pag. 137) I MODELLI SEMIOTICI A partire dagli anni ’60, riscoperta della semiotica. Tre modelli assorbiti dallo studio della comunicazione di massa, in cui il destinatario aveva un certo potere 1. Modello semiotico-informazionale (Eco-Fabbri, 1965) - Importanza del passaggio di significati non come trasferimento ma come trasformazione tra emittente e

destinatario - I significati vengono codificati dall’emittente e decodificati dal destinatario (come?) - Codice: assegnazione di un sistema di significati (valori, credenze, conoscenze) a un sistema di significati - Il destinatario è un interprete e costruisce una relazione negoziale con un emittente - La comunicazione va a buon fine quando emittente e destinatario/i hanno codici di base: il msg può essere

incompreso o interpretato difformemente dalle intenzioni dell’emittente, causando una “codifica aberrante” - Il destinatario ha la possibilità di negoziare e mediare i significati proposti dagli emittenti, riferendoli al proprio

orizzonte di aspettative - Guerriglia semiologica: lettura intenzionalmente divergente, per smascherare gli aspetti ideologici un politico

dice qualcosa e io interpreto quello che dice in maniera opposta perché capisco che quello che sta dicendo non è vero/lo dice per depistarmi

2. Modello semiotico-testuale (Eco-Fabbri, 1978) - Il destinatario non riceve il singolo messaggio, ma riceve un insieme di messaggi, un “testo”: u reticolo di diversi

messaggi con codici e sottocodici diversi - I destinatari fruiscono di più testi diversi e sviluppano una competenza intertestuale: competenza necessaria alla

fruizione di questi testi che si è andata formando grazie al consumo costante di prodotti mediali - Il genere mediale come strumento per la costruzione della competenza testuale e delle attese del

lettore/spettatore - Superamento dell’asimmetria tra emittente e destinatario: si incontrano sul terreno comune frutto di esperienze

condivise passate 3. Modello semiotico-enunciazionale (Manetti, 1980) - Studio delle specificità delle relazioni massmediatica (differente da quella faccia a faccia) - La relazione tra emittente e destinatario deve essere simulata attraverso simulacri dell’enunciatore e

dell’enunciatario - L’emittente introduce il simulacro di sé stesso (il conduttore) - Il simulacro dei destinatari: le persone in studi, gli ospiti - La comunicazione massmediatica non è a senso unico ma è una relazione tra due poli: l’enunciatore propone un

tipo di relazione e comunicazione che il destinatario può accettare o rifiutare (Capecchi, pag. 152) 4. Semiotica strutturale/generativa (Barthes, Greimas) - Strumenti teorici per condurre un’analisi dei testi culturali - Analisi dei msg ideologici all’interno dei testi - Identificazione delle strutture dei testi

5. Semiotica interpretativa (Peirce, Eco) - Analisi delle interazioni tra emittente e destinatario all’interno dei testi - Interazione simulata: non verifica empiricamente le reali interpretazione dei testi - Teoria reader-oriented - Lettore come figura astratta, immaginata e prevista dall’autore (lettore modello) - Testo aperto VS testo chiuso, come possibilità lasciata dall’autore al lettore I modelli semiotici hanno influenzato i media studies e complessificato il rapporto emittente-destinatario ENCODING/DECODING - Stuart Hall (1980): disparità di codici tra emittenti e destinatario - Punti in comune con il modello semiotico-informazionale, ma maggiore attenzione per i contesti (sociali,

culturali, politici, economici, strutturali) di fruizione - Il processo di comunicazione è una relazione tra la codifica dell’emittente e quella del destinatario che spesso

avviene in contesti e momenti diversi - Le routine produttive e le ideologie professionali influenzano e restringono la libertà di interpretazione - Importanza dell’ideologia: i messaggi vengono prodotti con una lettura ideologica preferenziale, legata all’ordine

culturale dominante - I contesti e i codici dei produttori possono essere differenti da quelli dei riceventi - I destinatari della comunicazione possono non allinearsi alla lettura degli emittenti: esiste un margine di

negoziazione dei significati - Il modello encoding-decoding: i media codificano, il pubblico decodifica

1. Lettura egemonica dominante: il telespettatore decodifica con lo stesso codice con cui il msg è stato costruito, aderendo alla “lettura preferita”

2. Lettura negoziata: il telespettatore riconosce il codice egemonico ma si riserva il diritto di elaborare interpretazione alternative o farlo proprio

3. Lettura in opposizione: il telespettatore riconosce il codice egemonico ed elabora un’interpretazione oppositiva a quella suggerita dal codice

CULTURAL STUDIES Le fasi dei Cultural Studies sono: 1º fase culturalista: cultura ed esperienza - Studio delle forme culturali popolari nella vita quotidiana delle classi operaie - Cultura “bassa” e popolare diventa oggetto di studio - Thompson (1963), The Making of the English Working Class: rivalutare la storia della cultura delle classi

lavoratrici - Fiducia nel potere degli individui nel cambiare la storia 2º fase strutturalista: concerto di ideologia - Riflessione sul ruolo dell’ideologia nella costruzione e lettura dei testi mediali e in generale delle forme culturali - Riferimento alla riflessione di Althusser e Gramsci I cultural Studies si dividono in: - Studi etnografici: metodi qualitativi, osservazione partecipante su subculture giovanili, sulle loro pratiche sociali

e sui loro consumi e il rapporto con la cultura dominante e la cultura popolare della famiglia d’origine (teddy boy, mod, rasta, skindhead, punk, rude-boy): subculture (anche mediali) come risposta resistente al dominio dell’élite

- Studi femministi: come le relazioni di genere si inseriscano nella dialettica con la cultura dominante (maschile) e nella scelta dei prodotti mediali da fruire

- Studi sui media: nuova attenzione alla dimensione ideologica 1. Eredità della Scuola di Francoforte: teoria critica ed effetti a lungo termine 2. Eredità di Althusser: i media costruiscono la realtà, modellando il consenso degli individui all’ordine delle

classi dominanti 3. Studi sui testi, analisi di prodotti mediali

Screen Theory = il testo filmico impone i propri significati all’audience, posizionando la macchina da presa, lo sguardo, all’interno di categorie pre-ordinate (es. il corpo femminile nel cinema Holliwoodiano) studio dei film per vedere quale fosse la loro ideologia, sottolineando che in ogni caso - proprio perché ti obbligano a vedere qualcosa e non altro - il cinema hollywoodiano ha imposto un determinato modo di guardare All’inizio degli anni ’80, i cultural studies vengono influenzati fortemente dalla semiotica e da qui nascono gli Audience Studies, i quali presentano le seguenti caratteristiche: - Dal potere del testo si passa al potere dell’audience - Esplorazione dell’identità e soggettività del pubblico - Attenzione per le variabili socio-demo ma soprattutto per i contesti (sociali, culturali, politici, familiari) di

fruizione - Attenzione anche ai contesti di produzione - Influenza dell’approccio semiotico per lo studio del testo - Riferimento al modello encoding/decoding di Stuart Hall per lo studio dell’audience

GLI AUDIENCE STUDIES Rivalutazione dell’audience come componente attiva del processo di comunicazione: - Interpretazione dei testi non rispetta necessariamente la lettura preferita (=punto di vista preciso che si

vorrebbe che l’audience acquisisse) in essi inscritta - Negoziazione dei significati/attività interpretativa - I testi sono polisemici - Le interpretazioni si differiscono tra loro in base a variabili soggettive e ai contesti di fruizione (sociale, culturale,

economico, politico, storico) Esiste l’ideologia ma esiste anche, e soprattutto, il piacere (“al pubblico piace guardare determinati programmi”:

nella scelta di guardare determinati programmi, le persone si pongono in maniera opposta alla narrazione: anche se le donne guardano Dallas o Dinasty (dove c’è un’immagine negative della donna), non è detto che avranno lo stesso approccio nella vita reale o non è detto che debbano condividere quello che questi programmi veicolano.

Rivalutazione della cultura popolare e di prodotti mediali di massa (quiz, soap opera, sport, varietà) - Sono testi che rimangono “aperti” a eterogenei e contraddittorie interpretazioni, spesso conflittuali con

l’ideologia dell’emittente - Teoria dei gusti e delle preferenze: i pubblici si differenziano per la scelta dei prodotti mediali, creando

“comunità interpretative” e comunità di persone che hanno gli stessi gusti e interessi non c’è semplicemente un elemento legato a contesti sociali o culturali, le persone possono scegliere di vedere un programma perché vogliono far parte (per poco tempo) di una comunità che condivide gli stessi interessi e lo stesso piacere di vedere un programma

- La famiglia come unità di consumo televisivo più “naturale” = la più piccola e naturale comunità di consumo di prodotti mediali è la famiglia, fondamentale nell’indirizzare le scelte di fruizione (infatti spesso lo studio avviene sulle famiglie).

Metodologie qualitative: - Osservazione partecipante del contesto domestico di fruizione - Attenzione per la comunicazione interpersonale e per le dinamiche personali contestuali al consumo televisivo - Studio di pubblici composti da “gruppi naturali” - Svolta etnografica: guardare la tv è un evento sociale situato - “Teorie della vita quotidiana”: dai macrosistemi allo studio delle azioni degli attori sociali nella vita quotidiana Ricerche degli Audience Studies 1. The Nationwide Audience: structure and decoding – David Morley (1980) - Studio sul pubblico di un popolare programma di informazione della BBC - Lettura della trasmissione rispetto alla differente posizione sociale dell’audience e caratteristiche socio-demo:

studenti middle class, manager middle class, apprendisti working class, sindacalisti working class - Interpretazioni differenti delle notizie:

▪ I manager conservatori e gli apprendisti tendenzialmente in accordo con la lettura preferita ▪ I sindacalisti hanno una posizione negoziata, accordati sulla retorica populista ma distanti rispetto ai

problemi concreti affrontati

▪ Gli studenti neri hanno un’interpretazione in opposizione, coerentemente con il disinteresse per la cultura anglosassone

- L’ideologia del testo non sempre è intenzionale ma può essere una introiezione inconscia da parte degli emittenti

- Tra il testo e l’audience c’è sempre una negoziazione di significati, anche nel caso di lettura che conferma in sostanza l’impostazione ideologica

2. Housewife and the Mass Media (1980) – Dorothy Hobson - Differenze di genere collegate all’uso dei media - Conversazione tra donne casalinghe della working class - Fruizione dei media per alleviare la noia e la fatica del lavoro in casa - Gusti differenti dagli uomini: preferenze “femminili” - Scelte come frutto di “autosvalutazione” femminile rispetto ai maschi 3. Public Secrets “East Enders” and Its Audience (1987) – David Buckingham - Soap opera analizzata da quattro elementi: struttura organizzativa della produzione del testo, la struttura del

test, il mercato televisivo, la risposta delle audience (interviste a ragazze tra 7 e 18 anni) - Il testo è una struttura aperta - Non c’è uno scontro ideologico ma “il piacere” della battaglia di significati 4. The export of Meaning: cross-cultural reading of Dallas (1990) – Liebes e Katz - Interviste al pubblico di Dallas in Israele - Differenti interpretazioni del testo a partire dal background culturale e religioso e dalle credenze politiche (arabi,

ebrei marocchini, americani, ebrei russi, ebrei dei kibbutz) - Attenzione agli effetti della globalizzazione dei prodotti tv

LA DOMESTICATION

- L’importanza del rapporto tra mezzi di comunicazione (di massa e personali) e vita quotidiana - Sempre di più la vita quotidiana è articolata sulle tecnologie della comunicazione (personali, mobili e interattive) - La ricerca sociale ha osservato l’impatto di tutto questo sugli utenti, analizzando le modalità di appropriazione

delle nuove tecnologie e la loro penetrazione nelle famiglie Domestication = chiave di analisi per mettere in luce gli aspetti più complessi del rapporto tra media, individui e

famiglie, in un contesto in evoluzione Domestication è sia paradigma teorico sia un approccio di ricerca empirica: considera il ruolo delle tecnologie

all’interno della complessità della vita quotidiana, nelle sue dinamiche, nei suoi rituali - Studio dei processi di accettazione, rifiuto e uso delle tecnologie dei media: ciò che i media significano e che

ruolo hanno nella loro vita quotidiana - Le tecnologie non vengono sempre accettate, non in tutte le sue funzioni, e vengono a volte utilizzate in modo

diverso da quello previsto - È necessario che le tecnologie trovino la giusta collocazione in relazione alle pratiche sociali quotidiane degli

individui BASI E RADICI CULTURALI La domestication nasce nel contesto de Media Studies in Inghilterra - Roger Silverstone: Household Uses of Information and Communication Technologies (ICT), 1987: “Condurre una

ricercar sulle relazioni tra famiglie, le unità domestiche e le tecnologie dell’informazione al fine di contribuire al dibattito accademico e politico”

- Fine anni ’80: evoluzione del sistema mediale e polarizzazione delle posizioni sugli effetti dei media, tra le quali se ne sedimentano due:

1. Mezzi di comunicazione in grado di favorire l’integrazione delle unità domestiche 2. Mezzi di comunicazione in grado di favorire l’isolamento sociale

Comprendere la complessità della vita quotidiana, il posizionamento delle ICT all’interno della sua organizzazione, delle dinamiche, delle regole, delle abitudini

La domestication è un modello interpretativo che tenta di coniugare l’approccio del social shaping of technology con gli esiti dei primi audience studies di carattere etnografico e la lezione dell’antropologia e della sociologia dei consumi. - La “carriera di integrazione” dell’oggetto nella vita quotidiana dei soggetti, da quando viene acquistata fino a

quando viene data per scontata - La trasformazione reciproca tra ICT e spazi e tempi della vita quotidiana

- La vita quotidiana e la casa come contesto sociale che modella il consumo delle ICT, essendone a sua volta modellato

Due assunti di partenza: - Un modello di pratiche e relazioni all’interno dell’unità domestica non può ignorare come le persone usano gli

oggetti - Un modello di come le persone usano gli oggetti non può ignorare le pratiche e le relazioni dell’unità domestica Rispetto alle tecnologie della comunicazione - Sono strumenti tecnologici che vengono comprati per l’estetica, le funzioni, il piacere “immaginato” che

generano - Sono tecnologie con un impatto sull’ordine sociale ed economico della famiglia Gli elementi chiave analizzati dalla domestication sono due:

1. La significatività delle ITC nell’ambiente domestico 2. L’unità domestica (household): termine che unisce casa + famiglia

1. La significatività delle ICT nell’ambiente domestico - Studio del ruolo delle ICT nel creare una base per la costruzione dell’identità individuale e collettiva - Studio del significato che viene attribuito alle ICT da parte dei singoli componenti di un’unità domestica, nonché

il ruolo che assumono nell’ambiente domestico e i processi di negoziazione Genderizzazzione: il gender come elemento che definisce i processi di identità, di creazione di significato 2. L’unità domestica Concezione di unità domestica come economia morale - Conoscenze, valori e rituali delle persone/famiglie che li contraddistinguono dagli altri individui e dalle altre

famiglie - Ogni famiglia ha una propria cultura, che definisce l’identità del nucleo e dei suoi membri ed è in costante

scambio con l’economia che la circonda creando un sistema di reazioni e scambi economici e sociali nell’ambito della sfera pubblica

- Il nucleo familiare partecipa all’economia formale attraverso l’appropriazione delle merci, portandole all’interno della famiglia, della cultura domestica, incorporando e ridefinendo secondo valori e interessi del nucleo stesso l’unita domestica traduce il valore economico in valori morali e sceglie se comprare determinati oggetti o no

- L’economia domestica e un’unita economica (si relazione con l’economia pubblica ed è essa stessa produttrice di economia) le attività economiche sono basate sulle biografie del nucleo familiare, dei suoi membri, dei rituali

- Le tecnologie si pongono come elementi trasversali tra sfera pubblica e sfera privata: diventano mediatori della conoscenza sociale e culturale del nucleo domestico quando si compra un mezzo o una tecnologia, decido se aderire o no ai valori che questo bene produce (es. compro iPhone che mi dice che mi dà “liberta”, decido o no se aderire al valore di liberta o meno)

- Il sistema di transizioni si basa sulle diverse risorse culturali a disposizione dei nuclei che costruiscono la casa come ambiente delimitato, con un dentro e un fuori

- L’unita domestica è quindi un’unita economica ma anche unità’ dove si creano relazioni di fiducia e sicurezza ontologica: oggetti e significati vengono filtrati e valutati e partecipano alla creazione del senso di sicurezza e fiducia della vita domestica

- L’esclusione o l’inclusione di significati, media, tecnologie si inserisce in un più ampio processo di valutazione su cosa “includere” o “escludere” dal nucleo familiare (es. famiglie che decidono di escludere la tv, il tablet o il computer perché non fa parte dell’economia morale)

La domestication studio la “biografia delle tecnologie” o Biografia delle cose (Kopytoff, 1986) - Non è possibile assegnare alle cose che noi compriamo solo un valore d’uso o di scambio ma bisogna prendere in

considerazione il carattere dinamico e mutevole nel tempo dei beni. Pochi bene restano così come sono dal momento della produzione alla loro distribuzione. Non tutti i beni hanno, per tutta la loro vita, il carattere di merce.

- Gli oggetti, nel corso della loro vita, attraversano stadi differenti in cui sono considerati merci, viene attribuito loro un valore economico, e momenti in cui svolgono altri ruoli e funzioni e assumono un valore e un significato differente l’oggetto vale la relazione, gli investimenti emotivi, il piacere di fruizione legati all’investimento economico per comprarlo e all’investimento di tempo per usarlo

- Per le ICT i livelli di biografia sono vari e si legano con il contesto sociale e culturale della ricreazione

- Hanno una “doppia articolazione”: sono oggetti e sono media, hanno una dimensione fisica ma anche uno “spessore culturale” legato ai programmi tv, ai software, ai contenuti che passano attraverso fasi di elaborazione e racchiudono significati particolari quando si porta in casa un mezzo di comunicazione, si fa un investimento sia sull’hardware (come viene usato un determinato mezzo di comunicazione in base alle app), che sul software (la bellezza di avere un cellulare all’ultima moda.

Importanza del contesto della vita quotidiana: - La vita quotidiana è il luogo in cui gruppi e individui agiscono insieme e separatamente, in armonia e conflitto - Nella vita quotidiana entrano in gioco le strutture della società (gerarchie familiari: il telecomando è in mano al

padre) e diventano certezze e/o insicurezze - La vita quotidiana come area di ricerca è recente e nasce con Simmel: l’attenzione per le piccole cose - Attraverso lo sguardo di Simmel, la vita quotidiana appare come la dimensione dell’esistenza in cui gli elementi

oggettivi e soggettivi della vita sociale si fondono ne dar forma all’esperienza degli individui - “La vita quotidiana è il luogo dove gli assetti del mondo che ci circonda penetrano in ciascuno di noi, dove le

forme della nostra sensibilità o dei nostri atteggiamenti nei confronti della vita, altrettanto sottilmente, penetrano nelle cose stesse”

- Livingstone: etnographic turn nella ricerca sui media attenzione per gli aspetti rituali, culturali e di comunicazione della vita quotidiana

Il significato di domestication: - Addomesticamento di un animale selvaggio per renderlo mite e obbediente e abituarlo a farlo vivere con gli

esseri umani - “Il processo di domestication implica, a livello simbolico, che sul lungo periodo le tecnologie con gli animali

domestici possono diventare parte della famiglia.” - Domestication = processo attraverso il quale le audience si appropriano delle nuove tecnologie, ma non avviene

con tutte le ICT e soprattutto, se avviene, avviene in gradi diversi (alcuni media sono integrati nella vita domestica, altri no).

La domestication è l’evoluzione nello studio del rapporto tra società, media e tecnologie e il superamento del determinismo, del diffusionismo e degli studi sulla scienza e la tecnologia: - Il determinismo considera la tecnologia esterna alla società - Il diffusionismo si concentra sui processi di adozione di una innovazione, attraverso un processo di innovazione-

decisione: concezione lineare e razionale della scelta di innovazione - Gli studi sulla scienza e la tecnologia si focalizzano sulle modalità con le quali i valori sociali, politici e culturali

influenzano la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica: l’oggetto di studio sono le tecnologie e non gli utenti

Domestication si rivolge allo studio del “pubblico” superando anche il limite degli studi tradizionali sui media, concentrati su un solo mezzo alla volta e spesso solo sulla televisione

Importante studiare le tv, ma in un contesto più ampio di diete mediali ma anche di consumi culturali

LE FASI DELLA DOMESTICATION Le quattro fasi della domestication (+2): Fase della mercificazione Fase dell’immaginazione

1. Fase dell’appropriazione (possesso) 2. Fase dell’oggettivazione 3. Fase dell’incorporazione 4. Fase della conversione

(NB: non tutte le fasi succedono!)

Le FASI DI PREDETERMINAZIONE del consumo da parte della produzione (fuori dalla famiglia, all’interno dell’azienda di produzione o del mondo pubblicitario): FASE DELLA MERCIFICAZIONE (caratteristiche hardware del prodotto)

▪ È la fase in cui l’adesione e la produzione delle merci assegna loro un valore economico e simbolico ▪ Nel caso delle tecnologie, l’insieme delle funzionalità previste in sede di progettazione e il design adottato

(ergonomia, interfaccia, connettività, interoperabilità, etc..) contribuiscono a definire e delimitare il range delle possibilità d’uso nonché a prefigurare il loro utente

▪ Non sempre chi produce un prodotto, una tecnologia riesce a prefigurarsi correttamente al proprio utenti: es. le persone che hanno progettato i primi cellulari, non si aspettavano il successo tra gli adolescenti ma solo tra i professionisti

FASE DEL’IMMAGINAZIONE ▪ È la fase della promozione commerciale attraverso la messa in scena di significati sociali e la costruzione

della loro desiderabilità ▪ Vi contribuiscono soprattutto la pubblicità e una grande varietà di discorsi sociali, da quali istituzionali del

mercato e della politica a quelli dell’informazione (tecnica e specializzata, ma anche di cronaca e di costume), a quelli che alimentano le reti sociali (i local experts, gli opinion leader, il passaparola, etc..)

Le FASI DEL CONSUMO vero e proprio: FASE DELL’APPROPRIAZIONE

▪ È il momento in cui il prodotto è venduto, lascia il mondo delle merci e il sistema di equivalenza e scambio, e viene fatto proprio da un individuo o unita domestica e posseduto”, varcando la soglia tra economia formale e economia morale

▪ È l’atto decisivo dell’investimento economico e dell’acquisto, che abilita il possesso di un bene o l’accesso a un servizio e ne attiva i possibili significati sociali

▪ Implica spesso una decisione più o meno negoziata con gli altri membri del nucleo familiare, una valutazione più o meno razionale ed economica, il confronto con possibilità alternative di rispondere agli stessi bisogni, il riferimento delle occasioni di dono o scambio

FASE DELL’OGGETTIVAZIONE ▪ È la fase della riorganizzazione fisica degli spazi, soprattutto domestici finalizzata all’integrazione materiali

del bene e alla sua esibizione ▪ Coinvolge una ridefinizione d’uso delle tecnologie già presenti in casa, a una loro eventuale riallocazione,

funzionale alle prestazioni della nuova arrivata ▪ Deve fare i conti con la struttura domestica cosi come essa si presenta e con le limitate possibilità del suo

adattamento, nonché con una risorsa spesso strategica come lo spazio, con le sue implicazioni simboliche e relazionali: interviene, cioè, sul “modello di differenziazione dello spazio (privato, condiviso, contestato: adulto, infantile, maschile, femminile, etc..) che forma la base della geografia domestica”

FASE DELL’INCORPORAZIONE ▪ È il momento dell’suo concreto del bene entro le routine della vita quotidiana che comporta, talvolta, la

riorganizzazione dei ritmi familiare in cui si iscrive il tempo del consumo ▪ Secondo modalità differenti – a seconda che si tratti di tecnologie time-spending o time-saving – per

modificare, più o meno pesantemente, l’intera economia temporale del nucleo familiare, coinvolgendo ruoli gerarchici e relazioni, valori e stili di vita quando si parla di tempi di consumo mediale, si possono usare tecnologie per passare il tempo (perché ho tanto tempo libero e lo sfrutto usando i mezzi di comunicazione) oppure per guadagnare tempo (es. bonifici tramite home-banking o guardo un film a casa e risparmio il tempo di andare al cinema)

FASE DELLA CONVERSIONE ▪ È la fase più produttiva del consumo, quella in cui avviene l’attribuzione di senso, la co-produzione di

significati sociali da spendere nella vita quotidiana attraverso l’interazione e lo scambio di piaceri, significati e competenze con gli altri

▪ Le tecnologie e i loro rapporti simbolici si danno come repertori interpretativi, risorse in cui attingere nel lavoro giornaliero di dare ordine e direzione all’esperienza propria e altrui

▪ “Il confine dell’economia morale dell’unita domestica è esteso e mescolato con l’economia pubblica attraverso questi scambi”

▪ Segna il passaggio inverso rispetto alla fase dell’appropriazione rispetto alla relazione tra unita domestica e mondo esterno.

La domestication individua queste 6 fasi che riassumono come i mezzi di comunicazione vengono addomesticati dai nuclei familiari e questo processo porta ad una redistribuzione dei consumi e degli spazi domestici.

METODOLOGIA DI RICERCA DELLA DOMESTICATION LO STUDIO ETNOGRAFICO

▪ Scelta metodologica: realizzare uno studio etnografico all’interno delle unità domestiche, utilizzando una prospettiva ispirata alle pratiche conversazionali dell’antropologia

▪ Necessita di ottenere risposte attraverso il coinvolgimento dei ricercatori nella realtà delle vite degli altri ▪ Difficoltà nell’utilizzo di modelli precedenti di ricerca

Spunti da ricerche precedenti:

▪ Basate su indagini interne ai nuclei familiari ▪ Analisi del consumo dei media in una prospettiva ampia culturale e sociale ▪ Studio delle dinamiche familiari con quelle mediali ▪ Studio dei processi psicologici e sociali di appropriazione delle cose e degli oggetti

Punti di partenza: Studio della geografia fisica della casa, le sue strutture e relazioni Studio delle relazioni con amici e parenti

“Household use of information and communication technologies” (Silverstone, 1987)

Non esisteva una domanda di ricerca precisa, ma un generale interesse per le pratiche d’uso dei media e delle tecnologie dell’informazione. La ricerca mirava a comprendere:

▪ I processi e le dinamiche relazionali delle famiglie, dei media e delle tecnologie a due livelli: 1) Intrinsecamente, cioè in relazione alla struttura interna della famiglia 2) Estrinsecamente, considerando le relazioni della famiglia con la società esterna (amici, parenti)

▪ Il ruolo delle tecnologie nella mediazione tra sfera pubblica e privata e nel mantenere l’integrità della famiglia

IL RECLUTAMENTO La famiglia come unita di studio, perché rilevanti per la cultura britannica, la quale deve avere 3 caratteristiche:

▪ Essere nuclei familiari con figli in età scolare ▪ Avere un alto livello di tecnologia ▪ Essere di lingua inglese

Prima fase: reclutamento con società di reclutamento Seconda fase: reclutamento diretto attraverso le scuole

Il campione selezionato era socialmente bilanciato e geograficamente distribuito tra area metropolitana e provincia londinese nessuna pretesa di rappresentatività perché si tratta di una ricerca qualitativa PRIMA FASE Ricerca su 4 famiglie e registrazione delle attività di una settimana tipo:

▪ La famiglia ha compilato un diario settimana sull’uso del tempo ▪ Una ricercatrice ha condotto un periodo di osservazione partecipante all’interno dell’unita domestica ▪ Intervista finale

MA insoddisfazione sull’esito della ricerca: Non offriva la possibilità di analisi sistematica dell’interazione tra famiglia e tecnologia Non poteva creare una forte base per il confronto tra famiglie Non dava la possibilità di contestualizzare le famiglie all’interno delle relazioni spaziali e temporali QUINDI si va verso un nuovo impianto metodologico. SECONDA FASE

▪ Nuovi strumenti metodologici a supporto del diario ▪ Meno osservazione ma più interviste (9 volte per 2-6 ore) ▪ Periodo più lungo della ricerca (6 mesi)

Vantaggi: ▪ Ricerca più rilassata e meno intrusiva ▪ Forni la possibilità di conoscere meglio le famiglie ▪ Permise di condurre la ricerca su più famiglie contemporaneamente (16 famiglie totali) ▪ Permise di conoscere meglio anche il quartiere e il contesto

GLI STRUMENTI • Intervista preliminare: compilazione di un questionario semi strutturato con informazioni sociodemografiche

OBIETTIVI: 1. Verificare come i componenti della famiglia esprimessero le loro conoscenze sulle attività casalinghe legate e

non legate alle ICT 2. Verificare il bilanciamento dei poteri all’interno della famiglia 3. Cogliere l’ideologia della famiglia e l’orientamento valoriale 4. Abituare la famiglia a parlare con i ricercatori

• Osservazione partecipante: passare del tempo con la famiglia OBIETTIVI: ▪ Osservazione sull’ambiente domestico in sé, sui gusti e criteri estetici, sull’arredamento, sugli oggetti esposti

• Diario sull’uso del tempo: diario compilato dagli intervistati per una settimana, diviso in fasi temporali di mezz’ora, specificando le attività svolte, con chi, con quale tecnologie OBIETTIVI: ▪ La possibilità di fornire dati oggettivi delle attività svolte ▪ La possibilità di incrociare i dati raccolti attraverso i diari e altri strumenti ▪ Fornire una base oggettiva di discussione con il ricercatore ▪ Ricavare informazioni dai diversi stili di compilazioni legate al genere e alla cultura domestica (casalinghe più

a casa, uomini più fuori casa) ▪ Ricavare indicazioni spaziali e temporali della casa e sugli spostamenti dei membri della famiglia

• Mappa dell’unita domestica: strumento visuale, richiesta di far produrre ai partecipanti delle mappe di un luogo o di una situazione, strumenti di interpretazione del fenomeno ▪ Far disegnare una mappa dello spazio interno dell’unità domestica, riportando per ciascuna stanza gli oggetti

e le ICT ritenute più importanti OBIETTIVI: ▪ Comprensione del modo con cui viene designato lo spazio rispetto al genere e all’età ▪ Il notare la dimenticanza di alcune tecnologie (il telefono, per esempio, dato per scontato ▪ L’accuratezza dei disegni rispetto all’investimento emotivo

• Diagramma delle relazioni: rappresentare in modo visivo le relazioni con un determinato gruppo di soggetti DUE DIAGRAMMI: ▪ La distanza geografica delle persone con cui l’unita domestica a relazioni, distinguendo relazioni positive e

negative ▪ La distanza affettiva delle persone con cui l’unita domestica ha relazioni, distinguendo relazioni positive e

negative e i rapporti e le intensità delle relazioni (e l’uso dei media) OBIETTIVI: ▪ Oggettivizzazione e riflessione sulle relazioni significative della famiglia, formali o informali, vicine o lontane ▪ Comprensione delle dinamiche attraverso le quali la famiglia gestisce la propria identità, in relazione al

tempo e allo spazio delle relazioni con gli altri ▪ Comprendere il ruolo della tecnologia nel sostenere queste relazioni

• Album fotografico: visione dell’album di famiglia OBIETTIVO: ▪ Richiamare alla memoria la storia della famiglia, sulle sue relazioni passate, sui mutamenti, sull’evoluzione

del contesto domestico, dei rapporti di forza

• Lista delle tecnologie: lista delle tecnologie possedute OBIETTVO:

▪ Creare una lista delle tecnologie possedute per misurare la povertà e ricchezza tecnologica

• L’intervista familiare finale: occasione per riflettere la famiglia sul coinvolgimento nella ricerca

• Altre informazioni sulle risorse economiche (entrate, spese, debiti, decisioni di spesa) OBIETTIVI: ▪ Comprendere il potere economico dell’unita domestica e dei singoli componenti ▪ Comprendere la relazione tra la disponibilità economica e la dotazione delle ICT ▪ Comprendere la relazione tra disponibilità economica e le pratiche di consumo

EVOLUZIONE DELLE DOMESTICATION Motivi principali: - Numero di studi in paesi e contesti diversi che hanno ampliato il concetto - L’unità domestica e la famiglia sono in trasformazione - Si sono moltiplicate le tecnologie digitali della comunicazione NUOVE TIPOLOGIE FAMILIARI (Silverstone e Haddon, 1993)

1. Ricerca sui telelavoratori - Necessità di comunicare esternamente/internamente alla famiglia la capacità di non distrarsi rispetto a ciò che

capitava in casa - Collocazione delle ICT differente, per dividere maggiormente le zone lavorative dalle zone di svago

2. Ricerca sulle famiglie monoparentali (divorziati/separati/vedovi)

- Il telefono diventa centrale, come strumento di controllo/sicurezza nei confronti dei figli per l’unico genitore - La tv diventa strumento di compagnia per le mamme sole - I programmi televisivi che mostrano le “famiglie ideali” diventano il tema centrale

3. Ricerca sui giovani anziani

• Domanda di ricerca: - L’influenza che le esperienze precedenti hanno nella relazione con le tecnologie - Come le tecnologie hanno cambiato la vita quotidiana dei giovani anziani

• Importanza dello strumento per rimanere in contatto con i figli lontano

• Le ICT vengono usate soprattutto nei casi di problemi di mobilità, per le relazioni con i coetanei/amici; normalmente, invece, è preferita la comunicazione faccia a faccia

NUOVE TECNOLOGIE

1. Ricerca sulla domestication di Internet in Canada (Bakardjieva e Smith, 2001) Obiettivo: - Comprendere come gli utenti non professionali si appropriassero di Internet e come si integrassero nelle attività

di tutti i giorni - Studiare il ruolo di internet nella casa (superamento degli studi di Internet sui luoghi di lavoro) Metodologia - Intervista individuale sul rapporto tra Internet e vita quotidiana - Sopralluogo degli spazi nei quali erano fruiti computer e Internet - Intervista familiare sulla negoziazione e l’uso di internet

2. Ricerca sull’uso dei telefoni cellulare (Scifo, 2005) Gli adolescenti hanno prodotto alla fine degli anni ’90 un significativo modellamento sociale del telefono cellulare, spingendo anche il settore produttivo a innovare con servizi dedicati (es. SMS)

EVOLUZIONE DELL’UNITA DOMESTICA - L’aumento del numero di televisioni e videoregistratori ha sviluppato la cultura locale e personale della camera

da letto e il cellulare ha creato un legame dello spazio intimo con quello pubblico - Silverstone (2005): l’unità domestica tradizionale si è frammentata e i mezzi di comunicazione al suo interno

sono sempre più pervasivi e comportano un consumo individuale EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI DOMESTICATION - La sfera familiare continua ad essere un punto di riferimento fondamentale, che offre un orizzonte culturale in

alcuni casi conservativo 1. Domestication come strategia difensiva del nucleo familiare

- Harmann (2006): triplice articolazione dei media 1. Dimensione hardware del mezzo 2. Dimensione software, ovvero il contenuto 3. Dimensione rituale

DOMESTICATION E TELEVISIONE: lo studio della televisione deve tenere conto del nuovo sistema mediatico - La convergenza tra informatica, telecomunicazione e contenuti, l’interattività e la digitalizzazione hanno

cambiato profondamente la tv e i contesti in cui la tv viene vista - Le persone che guardano la tv hanno specificità culturali, sociali e guardano la tv in competizione con altre cose - La domestication della tv avviene parallelamente alla domestication di altre ICT da studiare 5 cambiamenti principali nel rapporto tra televisione e domestication:

1. Offerta tv sempre più ampia 2. Fine del rapporto biunivoco tra tv e programmi tv: la tv fa vedere contenuti non televisivi 3. Ubiquità e frammentazione: i programmi televisivi si vedono anche su altri schermi e mentre si guarda la tv si

fruiscono anche altri contenuti 4. Spostamento dalla tv free con advertising a forme di pagamento sempre più centrali nel mercato 5. Distinzione tra tv per “alto spendenti” e per “basso spendenti”: la tv non è più democratica

L’uso delle ICTs oltre i confini domestici: le tecnologie sono costitutive di ciò che è casa. De-domesticazione dei

media e personalizzazione (es. “Home is where the WiFi connects automatically”)

USI SOCIALI DEI MEDIA - Pratiche ed esperienze di fruizione nell’uso dei media nei contesti della vita quotidiana: sia a livello individuale

familiare, sociale, sia a livello di discorsi prodotti sui contenuti mediali Studio delle audience effettive, a partire dalle diverse concettualizzazioni di pubblico.

GLI USI FEMMINILI E FAMILIARI - Anni ’70 = femministe critiche ai prodotti culturali per donne perché ghettizzati: madre casalinga o donna-

oggetto - Anni ’80 = cambiamenti: donna in carriera, donne che lavorano prodotti culturali = strumento di

emancipazione delle donne Trasformazione nel femminismo da modello della parità a modello della valorizzazione femminile: capire le

donne dal punto di vista delle donne - Anni ’80-’90 = interesse per le Soap Opera da parte degli Audience Studies:

1. Rivalutazione dei testi culturali popolari 2. Attenzione per le audience femminili (perché le soap erano i programmi favoriti dalle donne) 3. Forte successo di Soap Opera come Dallas e Dynasty

Attenzione per la gratificazione da parte delle spettatrici nella visione delle soap opera e per la dimensione privata delle donne

• Soap opera = trasmissione dedicata espressamente alle donne casalinghe - Sia per i prodotti specializzati sponsorizzati - Sia per la forma narrativa (indeterminata, con molte ripetizioni) che facilita una visione senza attenzione

costante - Sia per i contenuti delle storie, con una valorizzazione della sfera del privato e delle capacità femminili di

intessere relazioni

• Il ruolo polisemico della donna = come madre, come donna che lavora, in grado di aere potere (anche di discussione) sugli uomini, sensibili e romantici, ma anche donne passive. La donna quindi non viene rappresentata in maniera monodimensionale, con trame che sviliscono la complessità della donna; in realtà, le soap opera sono racconti dove le donne potevano vivere la possibilità di opporsi alla cultura patriarcale (uomini insensibili, rozzi ed e incapaci di cambiare idea)

• Le soap opera in grado di attivare “letture di resistenza” in opposizione alla cultura patriarcale Attivazione di processi di identificazione e di proiezione del pubblico femminile sia nei confronti di personaggi

forti sia di quelli deboli Il giudizio sulle soap da parte delle femministe rimane contraddittorio e aperto: spazio di solidarietà femminile o ghetto femminile?

• Gli usi femminili della televisione nella visione delle soap opera Crossroads: the drama of a Soap Opera (Hobson, 1982) = serie di interviste - Il ruolo occupato all’interno della famiglia condiziona la modalità di fruizione televisiva: la negoziazione non è

solo nei significati tra testo e spettatrici ma tra tempo libero personale e familiare (dedicato ai lavori domestici) Watching Dallas (Ang, 1985) = studio sulle lettere di fan di Dallas - Apprezzata per il realismo dei sentimenti: amore, odio, gelosia - Per Ang nella scelta dei consumi è importante considerare le spinte irrazionali e inconsce - Identificazione in Sue Ellen (la deviante): sperimentare la fantasia di avere una vita negativa Reading the Romance (Radway, 1984) = studio sui romanzi rosa - Lettura di romanzi rosa come atti di indipendenza, fuga dalle routine domestiche, spazio di immaginazione

romantica dove l’uomo è debole e tenero, e si prende cura della donna - Identità immaginarie e temporanee Women Watching Television (1991) = la visione di Dynasty di famiglie della working e middle class di differenti generazioni - Le donne della working-class ritenevano la soap realistica: i ricchi si comportano veramente cosi - Le donne della middle-class, avendo più capitale culturale, erano più disincantate ma si immedesimavano di più

nelle storie raccontate, cercando di cogliere gli aspetti di somiglianza con la propria vita “agiata” - Le donne sui 60 anni (educate, tradizionaliste ma vissute nel femminismo) apprezzavano le immagini della donna

in carriera, proprio perché loro non hanno vissuto la opportunità di indipendenza delle donne in carriera tipiche della soap)

- Le donne sui 30 anni (che hanno sperimentato veramente la difficoltà di conciliare famiglia e lavoro) sono più sensibili all’immagine della famiglia unita

• Gli usi extratelevisvi delle soap opera: parlare delle soap opera con gli amici come argomenti di discussione (un altro esempio, al giorno d’oggi, è il calcio negli uomini)

Women Audiences and the Worksplace (Hobson, 1990) = studio etnografico sulle conversazioni tra segretarie - Il ruolo delle soap opera come materiale di conservazione e per stabilire relazioni di solidarietà tra colleghe Soap Opera and Women’s Talk (Brown, 1994) = interviste a spettatrici - Il piacere principale di vedere le soap opera è di parlare con le amiche, sviluppando solidarietà femminile e

resistenza all’ordine patriarcale - Ironizzazione sulla cultura maschile - Non sempre le spettatrici pero sviluppano letture di resistenza o sono consapevoli - La cultura maschile spesso condiziona le spettatrici nella lettura delle soap opera

• Gli usi familiari della tv The social use of television (Lull, 1980) = 200 interviste familiari - Usi strutturali: la tv come risorsa ambientale nella famiglia, come sottofondo, per scandire le attività familiari, gli

orari dei pasti, l’andare a letto - Usi relazionali: la tv offre il background comune che facilita la comunicazione tra familiari la comunicazione tra i

familiari. Conversazioni televisivi - Usi intimi: la tv consente di avere luoghi e momenti di prossimità fisica tra coniugi ma allo stesso tempo la tv

consente anche di sfuggire dalla conversazione e dalle relazioni familiari - Usi per l’orientamento quotidiano: in quanto cittadini (politica) e consumatori (acquisti), per capire chi votare e

cosa comprare - Usi per l’affermazione del potere e del ruolo all’interno della famiglia: la madre che impone ai figli cosa

vedere/non vedere, il marito che decide dove mettere la televisione in casa L’approccio di Lull è ottimista rispetto al ruolo della tv come abilitatore di occasioni di comunicazione familiare e

sociale Family Television (Morley, 1986) = 18 interviste familiari della working class e della lower-middle-class - Importanza delle differenze di genere:

1. Nella scelta dei programmi (factual vs fictional) 2. Nel potere del telecomando 3. Nei diversi stili di visione

Le relazioni di potere tra marito e moglie sono legata alla condizione lavorativa (casalinga, disoccupato, lavoratrice, lavoratore) e a chi mantiene la famiglia: chi lavora ha il potere di scegliere il programma tv da vedere perché deve rilassarsi dopo la giornata lavorativa.

Household uses of information and communication technologies (Silverstone, 1989-oggi) = ricerche sul rapporto tra famiglie, tv e nuove tecnologie - Differenze di genere nell’apprendimento in alcuni casi dettate da oggettive difficolta delle donne, in altre come

strategia di resistenza: già occupate dalle faccende domestiche, le donne risultano poco inclini ad assumersi la responsabilità ulteriore di strumenti tecnologici

- Differenze di generazioni: l’entrata in ambiente domestico di nuove tecnologie fa emergere uno scontro tra genitori e figli, tra tradizione e modernità

- Attenzione per le “nuove famiglie” e per le neo famiglie più giovani: i confini tra consumi maschili e femminili si riducono, la decisione dei programmi da vedere è più negoziata

- Dialettica tra piacere di guardare la tv e il sentirsi in colpa per “perdere tempo” - Il ruolo della tv in momenti di cambio di vita: la televisione può essere usata come sostegno emotivo

(antidepressivo visivo) in momenti di crisi/di cambiamento drastico nella nostra vita funzione escapista della tv, cioè di fuga dalla realtà.

METODI E STRUMENTI DI ANALISI E RICERCA SUL WEB Internet Studies = gruppo di ricerche che hanno in Internet il loro campo d’azione e lo strumento per conoscere la realtà

Gli Internet Studies si dividono in tre età

LA PRIMA ETA (inizi anni ’90) - Attenzione esclusiva della forma di comunicazione mediata da computer che hanno luogo in piccoli gruppi chiusi

(CSCW). Prime fasi della CMC (comunicazione mediata dal computer) legate a gruppi chiusi di lavoro - Negli anni ’90: Internet inizia ad uscire dalle università per arrivare tra la gente comune. Fase euforica delle

dot.com-ed ma anche fase distopica John Perry Barlow, 1996: dichiarazione di indipendenza del cyberspazio come luogo di liberta ed eguaglianza Contrapposizione e separazione (nel bene e nel male) di on-line e off-line

- Scelte autonome in merito alle proiezioni identitarie e agli interlocutori: le comunità virtuali come comunità di scelta (moratoria psicosociale = prove di identità da parte degli adolescenti) - Virtualità artificiale VS realtà autentica

- Le analisi di questo primo periodo risentono di presentismo (ricerche che analizzano nello specifico pochi casi, senza preoccuparsi dei temi generali sugli effetti dei media piccoli esperimenti sociali all’interno di forum/chat) e parrocchialismo, aneddotica, con supporto empirico-sperimentale non sul campo

- “Approccio empirico sperimentale: forte base psicologica, studia il comportamento umano attraverso dei test fatti in laboratorio o setting artificiali costruiti ad hoc. A livello metodologico, questi esperimenti prendono in analisi un gruppo di persone, detto sperimentale, a cui non sottoporlo per vedere se ci sono differenze e capire quale è la condizione che muta il comportamento degli individui.

- L’approccio empirico sul campo invece non studia gli individui in un setting creato per l’esperimento ma cerca di connettere i processi di comunicazione al contesto sociale entro cui si realizzano. Si allontana pertanto dalla concezione stimolo-risposta che guida l’approccio empirico-sperimentale.

LA SECONDA ETA (fine anni ’90) - Fine anni ’90 = crescente attenzione istituzionale e commerciale dei network digitali + crescente importanza di

Internet nella vita quotidiana (degli americani) Progressiva domesticazione della tecnologia - We have moved from a world of Internet wizards to a world of ordinary people routinely using the Internet - Studi sulla documentazione del crescere del fenomeno e sulle variabili socio-demo che spiegano la disparita di

accesso e di integrazione nella vita quotidiana - Ricerche condotte da governi, università, istituzioni pubbliche e private - Stemperamento delle utopie e delle distopie: “elevati livelli di utilizzo di Internet non avevano allontanato i

soggetti dai contatti interpersonali. Al contrario, si rilevava che a un crescente utilizzo di internet si accompagnassero maggiori contatti anche in presenza e telefonici”.

- Spostamento verso lavori di matrice etnografica: rifiuto di setting artificiali, in favore di ricerche utili a descrivere e interpretare le culture e le pratiche contestualizzate all’interno di internet

- Ibrido tra metodi più giornalistici e quelli di matrice sociologica e antropologica - Contrapposizione tra online e offline, con eccessiva enfasi sulla specificità dei comportamenti online

LA TERZA ETA (dal 2004) - Dalla documentazione all’analisi Crescente diffusione, pervasività nella vita quotidiana, web 2.0, mobilita - Le prime due età degli Internet Studies sono state semplici: nella prima età non c’era bisogno di ricorrere a dati

(..), nella seconda età i ricercatori potevano cogliere frutti facilmente raggiungibili, utilizzando metodi standard della ricerca sociale

- Nella terza età, invece, c’è integrazione tra online e offline, attenzione per i prodotti degli utenti (Internet come piattaforma di produzione di contenuti) e per le tracce (implicite) lasciate dagli utenti nei loro comportamenti online (Internet come catalogo di comportamenti, come specchio)

- BigData = enorme quantità di contenuti che le persone producono inconsapevolmente stando online/offline (es. usando per esempio Google Maps) e servono per studiare i comportamenti delle persone anche nella realtà (es. Google Maps per studiare una ipotetica psicologia del traffico): ritorno alla centralità dell’online

GLI STRUMENTI DI RILEVAZIONE DI INTERNET

DIGITALIZZAZIONE DEI METODI CLASSICI 1. QUESTIONARI ONLINE - I questionari classici: domande strutturate con risposte prevalentemente chiuse e precodificate - I questionari elettronici sono la traduzione digitale del questionario classico

1. Nel corso della mail 2. Come allegato alla mail

Vantaggi (rispetto al cartaceo): 3. Possono essere multimediali: con materiali più accattivanti, immagini e video 4. Gestione più semplice di questionari con una struttura complessa

Branching = visualizzare solo le domande pertinenti al profilo e alle risposte precedenti Piping = copiare gli elementi presenti nel questionario

- Favorisce l’anonimato 1. Sono economici Svantaggi (rispetto al cartaceo): - È necessaria una connessione tutti coloro che non hanno una connessione, sono tagliati fuori - I tassi di risposta sono più bassi

2. LE INTERVISTE ONLINE

Tipo di interviste Vantaggi Elementi problematici

Via chat Anonimato visivo Non necessitano di trascrizioni

Condivisione temporale Gestione più complicata

dell’interazione (attesa della digitazione, sovrapposizione

dei turni di parola, etc..)

Via e-mail Anonimato visivo Non necessitano di trascrizioni Danno più tempo per meditare sulle risposte e sulle domande

Non richiedono particolari software

Si protrae più a lungo nel tempo

In videoconferenza Permette all’intervistato e all’intervistatore di vedersi pur

non condividendo lo stesso spazio

Necessità di software e hardware per la videoconferenza

Condivisione temporale Non lascia tracce scritte

dell’interazione

3. I FOCUS GROUP ONLINE Rispetto ai focus group offline offrono due vantaggi: - La presenza di partecipanti anche molto lontani territorialmente - La non-compresenza fisica può favorire una certa liberta più anonimato e meno filtri Possono essere: - Sincroni = i partecipanti prendono parte alla discussione nello stesso momento - Asincroni = l’interazione si basa su piattaforme come forum e e-mail. È possibile dare ai partecipanti più tempo

per riflettere Criticità: - Minima conoscenza informatica - Gli interventi sono più brevi (difficolta e sollecita nel digitare) - Più difficile la gestione dell’interazione da parte del moderatore 4. ETNOGRAFIA DELLA RETE = riadattamento di tecniche tradizionali di osservazione partecipante 3 tipi: etnografie che si interessano di fenomeni 1. Esclusivamente all’interno della rete

Solo contatti online

Analisi delle conversazioni su un determinato social network site, chat, blog

Analisi dei prodotti degli utenti 2. Nella rete e fuori da essa

Analisi sia delle conversazioni online sia delle interazioni offline dello stesso gruppo di riferimento 3. Esclusivamente fuori dal web

Analisi dei mutamenti individuali, relazionali e sociali operati in uno stesso ambiente dall’introduzione di una tecnologia della comunicazione

I NUOVI METODI 1. ANALISI DELLE TRACCE DIGITALI DEGLI UTENTI

Nell’agire su Internet produciamo consapevolmente e inconsapevolmente dei dati sui nostri comportamenti di navigazione, sule nostre abitudini e sulle nostre identità - “BigData è’ il termine per descrivere una raccolta di dataset cosi grande e complessa da richiedere strumenti

differenti da quelli tradizionali, in tutte le fasi del processo: dall’acquisizione, alla curation, passando per condivisione, analisi e visualizzazione”.

3 caratteristiche dei Big Data: - Volume = grosse quantità di dati non gestibili con strumenti tradizionali - Velocita = i dati devono essere processati perché caimano velocemente - Varietà = sono di provenienza e natura differente (testi, audio, video, mobile, click, etc..) Es. centinaia di migliaia di conversazioni che sono state create con l’hashtag “Sanremo2016” su Twitter non mi interessa più considerare la singola conversazione, ma il complessivo totale di tutte le conversazioni

Potenzialità e criticità dei Big Data

Potenzialità offerte dai Big Data Criticità da considerare

Accesso ad una grandissima quantità di dati E’ necessario no sforzo interpretativo sostenuto anche da nuove modalità di processo delle informazioni: software

Possibilità di scaricare dati da molte piattaforme (Blog, Forum, SNS, GPS)

Alcune di queste piattaforme sono proprietarie e non tutti i dati sono disponibili

Possibilità di avere dati mondiali Importante dei diversi contesti culturali, delle censure, dei “falsi” dati (es. Iran e Twitter)

Superamento della scelta tra estensione e profondità della ricerca

A volte l’estensione fa sfuggire i dettagli dei contesti

Il mondo è in gran parte digitalizzato (es. estensione di Google e Facebook)

I ricercatori non sempre hanno accesso a tutti i dati (date delle chat private) e parti del mondo sono disconnesse

Analizzare in rete un numero elevato di utenti Problemi etici: gestione di informazioni prodotte inconsapevolmente dai soggetti

2. AUDIWEB = corrispettivo digitale di Auditel

La società Auditel è un sistema molto complesso e dà l’idea di quanto sia complicato determinare e definire il traffico internet RICERCA DI BASE Ricerca quantitativa basata su interviste face2tface (10.000 anno), su un campione della popolazione italiana residente tra gli 11 e i 74 anni, finalizzata alla definizione dell’universo degli utenti Internet e alla descrizione del profilo socio-demo e attitudinale PANEL Rilevazione oggettiva (rilevamento tecnico automatizzato attraverso software meter) della fruizione di Internet sui siti del catalogo da parte di campioni statisticamente rappresentativi di popolazione SISTEMA CENSUARIO Rilevazione oggettiva e completa (censuaria) di tutta l’attività di Internet sui siti del catalogo, tramite feedback tecnici verso i server di raccolta dati o web server attivati dall’apertura di pagine web e altre azioni CATALOGO Informazioni su tutta l’offerta editoriale disponibile su internet