Teoria e metodologia dell'insegnamento livello conoscenze e … · 2018-11-30 · Metodologia...
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Teoria e metodologia dell'insegnamento
Sportivo: il tecnico di 1° livello conoscenze e competenze
A cura di Cristina Capriledell’Organico Didattico di SRdS Coni Liguria
Genova 03/11/2017
http://liguria.coni/scuola-regionale
Elementi costitutivi della metodologia dell'insegnamento e riferimenti disciplinari
Psicologia: riguarda il fatto che l'insegnamento prevede una relazione tra
persone e tutto ciò che ne consegue
Sociologia: dà conto del fatto che l'insegnamento si svolge all'interno di
un sistema di agenzie che operano nello stesso contesto: famiglia,
scuola, società sportiva, federazione
Metodologia dell'allenamento e discipline biomediche e
neurofisiologiche: riguardano i contenuti dell'insegnamento e cioè: la
prestazione e le sue componenti, le caratteristiche del carico fisico, la
programmazione e l'implementazione dell'attività, i processi cognitivi
legati all'apprendimento motorio e i processi fisiologici legati
all'esercizio fisico.
Pedagogia
Scienze della formazione
Metodologia dell'insegnamento
Didattica
Docimologia........
La credibilità di un tecnico non si costruisce solo con buoni allenamenti, ma sulla sue abilità di comunicare e costruire relazioni soddisfacenti, che diano alle persone. che gli si affidano . la sensazione di essere al centro delle sue “cure” e dei suoi interessi, con la sensazione di condividere un percorso fatto di rispetto reciproco. che porterà alla competenza e all'autonomia in un clima positivo, collaborativo e stimolante nella convinta consapevolezza che non si smette mai di crescere ed imparare.
Punti chiave su cui si fonda la proposta
formativa
“L'efficacia di un tecnico di qualsiasi disciplina sportiva è fortemente
condizionata dalla propria capacità di insegnare.
Il tecnico deve essere consapevole che non bastano le conoscenze anche le
più avanzate su “cosa deve insegnare”, cioè la tecnica, se queste non
sono accompagnate da indispensabili abilità applicativo-pratiche e da
competenze di tipo didattico che quindi risolvano il “come insegnare”
la persona che impara è al centro di ogni processo formativo e le
conoscenze e le competenze di colui che opera e insegna sono
condizione necessaria ma non sufficiente affichè si raggiunga
l'apprendimento che, essendo un processo e un “vissuto” individuale,
deve in ogni momento essere riferito alle risposte della persona che sta
imparando.
Punti chiave su cui si fonda la proposta
formativa (segue)
il processo di insegnamento/apprendimento è influenzato dalla relazione
che si instaura tra chi insegna e chi impara
è impossibile trattare i processi di apprendimento, prevalentemente
cognitivi, scollegandoli da altri aspetti che denotano la persona quali:
le emozioni, l'affettività, l'ansia, lo stress, l'autostima...
l'universo formativo motorio sportivo è frammentato in numerosi
approcci , spesso anche in contrasto uno con l'altro e il convincimento
è che l'unico modo per uscirne sia offrire più modelli, naturalmente
documentati ed affidabili, e che questo che presentiamo sia
semplicemente uno dei tanti che nell'esperienza di chi lo utilizza ha
dato esiti positivi e soddisfacenti.
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Essendo la vita un processo continuo di cambiamento, a tutti i livelli anche la pratica motoria, l’educazione motoria,
l’avviamento alla pratica sportiva, così come il processo di allenamento per la prestazione, promuovono l’evoluzione
e/o l’involuzione di comportamenti della persona che:si muove,
pensa,agisce,impara,
si emozionaprova gratificazione, in poche parole
VIVE
Concetto di adattabilità
Adattare significa fare in modo che la persona
pratichi quella particolare attività, apprenda
quell'abilità, raggiunga l'obiettivo prefissato
con le sue capacità ed abilità
Se l'assunto dell'attività è “la persona” al
centro, ha poco senso parlare di adattato o
meglio si «adatta» sempre.
Istruttore
allenatore
insegnante
educatore
maestro
Istruttore figura che riveste un ruolo
professionale?!?!
• Figura di riferimento per
l’attività di insegnamento e
trasmissione di conoscenze,
competenze e potenziamento di
capacità
• è sicuramente un insegnante e
da ciò deriva che gli occorrono
competenze ed abilità relative
Educatore sportivo giovanile(competenze)
• Comunicazione, empatia e relazione
• Padronanza dell’attività in relazione
all’apprendimento di abilità generali e specifiche nel
rispetto del vissuto dei bambini e dei ragazzi
• Abilità nel creare un clima emozionale favorente
l’apprendimento e la socializzazione
• Abilità di implementazione di un’attività sportiva
finalizzata all’apprendimento attraverso strumenti e
strategie metodologiche e didattiche che rispettino le
persone nella loro globalità
Allenatore
Comunicazione, empatia e relazione
Abilità nel creare un clima emozionale favorente l’apprendimento e al
raggiungimento della prestazione
Padronanza dell’attività in relazione all’apprendimento di abilità
specifiche e speciali e di sviluppo e potenziamento di capacità nel
rispetto del vissuto degli atleti
Abilità di implementazione di un’attività sportiva finalizzata
all’allenamento e al raggiungimento della prestazione attraverso
strumenti e strategie metodologiche e didattiche che rispettino gli
atleti nella loro globalità
cervello
I legami di relazione e le esperienze mutano la struttura biologica cerebrale, per cui si può
affermare che un cervello cambia ogni momento
Le aree affettivo relazionali e quelle verbali e cognitive sono in stretta relazione : le une attivano
le altre (tutto è “vissuto”)
I giovani
I loro bisogni devono essere indirizzati verso una progressiva
autonomia e conseguentemente ad una robusta competenza
Si deve quindi lavorare sul compito motorio e sulla prestazione e non sul raggiungimento del risultato
che ne è una conseguenza
Il gioco
E' un fenomeno essenzialmente umano, che si manifesta con
attività che hanno origine da un bisogno naturale di fare,
mettersi alla prova, affrontare difficoltà, di riuscire e raggiungere
uno scopo, di mettersi a confronto e contrapporsi, di risolvere
problemi posti dall'ambiente naturale ed umano, di esprimersi
con razionalità e fantasia, di conoscere le proprie possibilità e i
propri limiti, in una parola di vivere pienamente la propria
umanità.
E' lo strumento didattico per eccellenza perché sollecita le
capacità cognitive del problem solving e decision making ed è
adeguato alle necessità primarie del bambino, ma può essere
adattato al bisogno di movimento tipico di tutta la vita
Ruolo del gioco nei giovani
Dai tre ai cinque anni il bambino impara a condividere socialmente il gioco, a
pianificare una trama, a gestire ruoli e regole di una certa complessità, ad
affrontare e risolvere eventuali conflitti, ad attribuire più di un significato
simbolico ad uno stesso oggetto, a rappresentare ed integrare emozioni, ansie e
paure.
Questa attività si presenta quindi come un potente strumento per lo sviluppo, che
rende possibile l'accettazione dei limiti posti ai bisogni ed ai desideri, l'acquisizione
delle prime regole sociali e morali, l'espressione di sentimenti positivi e negativi, la
regolazione delle emozioni attraverso lo scambio verbale e il rapporto con gli altri.
In età scolare il gioco con il movimento e per il movimento rende possibile
“mettersi alla prova, riuscire a..., risolvere le situazioni in molti modi, rendersi
conto di essere abile a..., di avere dei limiti, ma anche delle capacità, confrontarsi
con gioia e disponibilità.
E’ strumento di eccellenza per imparare facendo e imparare dai pari che prevede
un rilevante impegno motorio, mette alla prova e potenzia le abilità motorie di
base, consente il passaggio da queste ad abilità motorie sportive generali e speciali
L‘educatore tecnico sportivo deve essere in grado di
trasformare ogni occasione di apprendimento in una
situazione ludica, da poter modificare attraverso le
diverse variabili situazionali al fine di “condurre”
l’allievo al raggiungimento dell'obiettivo
motorio/sportivo di apprendimento
GIOCO – IMPARO – MI
DIVERTO
Chi insegna
Modificare il gioco in
base: risposta e a che cosa
vogliamo che faccia
Dal più facile al più
difficile
Riuscire
Dal gioco allo sport
Chi impara
Gioca: dove sono, con
chi sono, cosa so fare,
che cosa devo fare
come devo farlo per
giocare meglio e
divertirmi
Riesco
E...finalmente la PRATICA che...”è tanto così davanti alla teoria”,
nel senso che la sperimentazione, l'osservazione diretta, l'attenzione, la relazione affettiva ed empatica di cui facciamo esperienza nel fare insieme portano a progettare e implementare( per chi insegna) e a raggiungere l'apprendimento (per chi impara)
Bibliografia
BECCARINI C., MANTOVANI C., 2010, Insegnare lo Sport, EdizioniSDS, Roma
BECCARINI C., MADELLA. A.,1997, Progettare e gestire l'allenamentosportivo, CONI, Scuola dello Sport, Roma
IEI CONI 1984 Corpo , movimento, prestazione Roma
A. Madella, A. Cei: 1992 Le tecniche della comunicazione didattica –Scuola dello Sport - Roma
Madella, A. Cei, M. Londoni, N. Aquili1994. Metodologiadell’insegnamento sportivo – C.O.N.I – SdS – Roma .
L. Bortoli, C. Robazza 1990 Apprendimento motorio concetti eapplicazioni - Ed. L.Pozzi - Roma
Segue Bibliografia
INDIRE 2001 Progetto Mo.T.O. Moduli trasversali orientati MIUR- Firenze .
R.A. Schmidt, C. A. Wrisberg 2000 Apprendimento motorio eprestazione - Società Stampa Sportiva - Roma .
A.Cei, S.Dini,2004 Coaching alle nuove sfide, Guerini e Associati.
Manuale Gioco-Sport 2010, Divisione attività promozionali- Roma
Autori Vari, Insegnare per allenare, 2016 a cura di ClaudioMantovani, Società Stampa Sportiva - Roma
Autori vari, Per gioco per sport, Guida Centri Coni, 2017- Roma
Obiettivi di apprendimento
dell'unitàConoscere e riconoscere il ruolo, le abilità e le
competenze dell’istruttore federale nella pratica
motorio/sportiva : chi è (persona), cosa deve sapere
(operatore culturale), cosa deve saper fare (tecnico)
Essere consapevoli della necessità di conseguire abilità e
competenze non solo sul “cosa” si deve insegnare, ma
anche sul “come” poiché queste hanno ricadute
significative sulle persone che apprendono e praticano
Essere consapevoli dell’importanza delle responsabilità
relative al ruolo e della conseguente necessità di una
personale formazione permanente