TEMPO E CARCERE Progetti, ricette e riflessioni€¦ · altro progetto di lettura, riconfermato...

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TEMPO E CARCERE Progetti, ricette e riflessioni 2018

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TEMPO E CARCERE Progetti, ricette e riflessioni

2018

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Gusto è libertà

Gennaio 2018

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Gulasch della Transilvania di M.S. In casa mia, in Romania, il gulasch veniva preparato da mia nonna, di origine ungherese, durante l’inverno, perché essendo una zuppa di carne calda e spezia-ta, serve a riscaldarsi e a dare conforto dal freddo. Questa è la sua ricetta INGREDIENTI (dosi per otto persone): 500 g. di patate, 1 spicchio d’aglio, 1 carota, 400 gr. di crauti, 400 g. cipolle, 1 cucchia-ino di cumino, 50 g. paprica, 800 g. di carne di vitello, 2 peperoni verdi, 1 pomodoro, 2 dl. di panna acida, sale e olio - Brodo vegetale: carote, sedano, cipolle, pomodoro, sale.

PREPARAZIONE: Tagliare le cipolle e soffriggere con la paprica, unire anche l’aglio schiacciato e il cumino. Nel frattempo tagliare la carne a cubetti e versarla sulle cipolle, rosolare mescolando, salare e cuocere a fuoco lento per circa 1 ora e mezza a pentola coperta, se la carne si asciuga trop-po, unire un mestolo di brodo. Nel frattempo tagliare i peperoni, il pomodoro e i crauti, unire alla carne, aggiungere il brodo e cuocere per un’altra ora a fuoco basso. Infine unire le patate e lasciare cuocere per un’altra mezzora. A fine cottura aggiungere la panna acida e lo spezzatino è pronto.

Si realizzano in istituto con cadenza mensile laboratori di gusto denomi-nati “Gusto è libertà” organizzati ed offerti gratuitamente dalla condotta Slow Food Monteregio , cui partecipano i detenuti, i soci Slow Food ed ospiti invitati dalla direzione del carcere. Queste degustazioni favorisco-no la risocializzazione dei ristretti in quanto costituiscono importanti oc-casioni di incontro e di conoscenza reciproca tra i reclusi e la comunità esterna. Slow Food Monteregio collabora anche ad altre nostre iniziative di risocializzazione, costituendo per noi un partner prezioso.

“Il gusto, per tutti, è il diritto a trasformare in piacere il proprio sostentamento quotidiano”.

“Ho bisogno di conoscere la storia di un alimento. Devo sapere da dove viene. Devo immaginarmi le mani che hanno coltivato, lavorato e cotto ciò che mangio.”

Carlo Petrini

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Il Forum del volontariato di Follonica sostiene azioni finalizzate alla cono-scenza della realtà penitenziaria da parte della collettività e coopera in progetti di sostegno dei rapporti familiari: a maggio 2017 ha donato gio-chi da esterno per i bambini che hanno arricchito lo spazio verde interno dell’istituto

Forum del volontariato

”Nessuno uccida la speranza neanche del più feroce assassino perché ogni uomo è una possibilità infinita”.

D. M. Turoldo

Sarmale di A.V. È un piatto tipico della Romania che richiede una lunga preparazione e cottura ma è davvero buono e gustoso, è quello che preferisco, perchè fra tutti è quello che associo al ricordo di casa quando la domenica tutta la famiglia si riuniva per mangiarlo.INGREDIENTI: 1 cavolo verza grande, meglio se ha foglie ampie - 1 kg. di carne macinata, di cui 700 gr. di maiale e 300 gr. di manzo - 100 gr. di pancetta affumicata - 2 cipolle affettate sottil-mente - 1 carota - salsa di pomodoro - pepe nero in grani - 200 gr di riso - 1 uovo - lauro e sale quanto basta - olio - prezzemolo tritato. PREPARAZIONE: Mettere il riso in ammollo in acqua fred-da.Tagliare finemente la cipolla e metterla ad appassire in un tegame con l’olio, aggiungere le

carote grattugiate finemente e cuocere finche non diventano morbide. Aggiungere il riso scolato, sale, pepe e unire il concentrato di pomodoro e fare cuocere qualche minuto. In seguito togliere dal fuoco e mescolare con la carne, l’uovo, il prezzemolo. Mescolare il tutto con le mani. A questo punto aprire le foglie di verza su un piano da cucina, mettere dentro una cucchiaiata di impasto, a seconda della grandezza della foglia, e arrotolare con cura. Adagiare gli involtini di verza in una pentola alta e alternare uno strato di questi alla salsa di pomodoro e a qualche foglia di alloro, ripetendo il procedimento un paio di volte. Si copre il tutto di acqua e si fa bollire a fuoco lento per due ore circa. Si può servire sia caldo che freddo

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Febbraio 2018

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Zuppa Del Ramadan (Harira) di B. E. La Harira è una tipica zuppa marocchina a base di legu-mi lessati nel brodo di carne di montone che viene preparata in ogni famiglia durante i gior-ni del Ramadàn. Esistono diverse versioni di questo popolare piatto, questa è quella che pre-pariamo in carcere il cui profumo invade tutti i reparti e tutti ci chiedono di assaggiarla. INGREDIENTI (per quattro persone): 100 gr. di ceci - 100 gr. di lenticchie - 1 dado - 2 coste di sedano - 200 gr. di pomodori - 1 cipolla - 2 uova - 50 gr. di farina - 100 gr. di spaghetti - sale - pepe - 3 cuc-chiai di olio - 2 ossa di mucca - spezie - prezzemolo. PREPARAZIONE: lavate le lenticchie e i ceci e lasciateli in ammollo nell’acqua per circa 12 ore. Trascorso questo tempo, scolateli, sciacquateli e

lessateli in 1 litro d’acqua, lasciando cuocere a fuoco lento fino a quando siano diventati morbidi. Mettere in un tegame le ossa, il sale, il pepe, e le verdure; tritate la cipolla, il sedano e i pomodori coprite d’acqua e lasciate cuocere a fuoco lento per 1 ora. Quando i legumi sono giunti a cottura, toglieteli dal fuoco e spruzzateli con il succo di 1/2 limone, allungate il brodo con 1 litro di acqua calda e mescolate. Aggiungete gli spaghetti spezzati e la farina sciolta in 1 tazzina di brodo e la-sciate infine addensare, mescolando con cura per evitare che la farina possa attaccarsi al fondo della pentola. Alla fine aggiungere le uova. Versate in una zuppiera, spruzzate con il succo del 1/2, limone rimanente e cospargete di prezzemolo tritato. Servire ben caldo.

La parrocchia Cristo Re di Valpiana collabora in convenzione con il nostro istituto: essa ospita alcuni detenuti che sono occupati in attività di volon-tariato nella cura di un piccolo orto annesso alla chiesa ed in minime at-tività di pulizia e di manutenzione del complesso. Una parte dei prodotti dell’orto sono donati all’emporio della Caritas di Follonica.

Parrocchia di Valpiana

“Il mancato rispetto della legge ha meritato la condanna; e la privazione della libertà è la forma più pesante della pena che si sconta, perché tocca la persona nel suo nucleo più intimo. Eppure, la speranza non può venire meno”.

Papa Francesco

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Marzo 2018

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Asini a PrataL’associazione ASINI A PRATA svolge per i nostri detenuti un percorso di co-noscenza della speleologia di carattere sia teorico che pratico, con giorna-te di visita in grotte situate nella zona carsica di Massa Marittima e non solo, riservato ai detenuti che fruiscono della libera uscita. I nostri ristretti hanno altresì realizzato casette/rifugio per pipistrelli, alcune delle quali sono state collocate all’interno del carcere.

Crostini con cavolfiore e acciughe di C.N. Una ricetta dal carcere di Porto AzzurroINGREDIENTI per 4 persone: 1 kg. di cavolo nero - 200 gr. di filetti di acciughe sott’olio - olio extra-vergine di oliva - 1 limone - aglio - peperoncino - fette di pane tostato

PREPARAZIONE: bollire il cavolo per circa 20 minuti, quando è cotto spezzettarlo grossolanamen-te, aggiungere il succo di un limone, peperoncino, l’olio e le acciughe pestate, lasciare insaporire. Tostare il pane e se piace sfregare l’aglio, mettere sopra il cavolo con la salsa

“In carcere non si va da nessuna parte. Non si cammina: si fa del moto, un moto senza luogo, un moto perpetuo e astratto, una ginnastica per il giorno in cui si ricomincerà a camminare, liberi di andare in un posto o in un altro, o di star fermi.”

Adriano Sofri

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Aprile 2018

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Comune di Massa MarittimaIl Comune di Massa Marittima è un partner prezioso per il nostro istituto. Ha infatti avviato un progetto coinvolgente i detenuti, per la cura del giardino de-dicato a Norma Parenti, cittadina massetana medaglia d’oro al valore militare. La biblioteca comunale “G. Badii” è invece impegnata nel sostenere gli interes-si culturali dei nostri detenuti e ne occupa alcuni in attività di volontariato; collabora inoltre a due progetti di lettura in cui sono coinvolti anche i reclusi. “Questa ve la devo raccontare!” è un progetto che ha lo scopo di stimolare il desiderio di leggere e la successiva riflessione sul testo nei detenuti e negli stu-denti della scuola “Bernardino Lotti” di Massa Marittima. “Bella storia!” è un altro progetto di lettura, riconfermato nel 2018, che coinvolgerà la cittadinanza di Massa Marittima ed i nostri reclusi, prevedendo incontri pubblici mensili che si terranno presso la locale biblioteca comunale. Lo scrittore Sacha Naspini fornisce il proprio contributo alla realizzazione dei due progetti.

Qofte con riso pilaf di A.D. Le Qofte nel mio paese sono le polpette di carne che spesso si presen-tano come piccole salsicciette “qofte zgare” che si accompagnano con il riso e sono una cosa che mi manca terribilmente. INGREDIENTI (per 4 persone), 500 gr di riso, 500 gr di macinato di vitello, 100 gr di mollica di pane, pane vecchio bagnato e ben strizzato, 1 cipolla grattugiata , lardo di maiale q.b., 1 uovo, olio extra vergine di oliva, sale e origano.

PREPARAZIONE: per prima cosa si rosola il riso in poco olio finché non prende un colore dora-to, poi si procede alla cottura mettendo 2 tazze di acqua per ciascuna tazza di riso, sale e pepe e lasciando cuocere senza mescolare fin quando non è pronto. Intanto si mescola la carne con la cipolla tritata, la mollica di pane e l’uovo, il sale e l’origano. Si formano delle polpettine cilindriche e si friggono nel lardo. Il piatto di riso con le polpette viene generalmente accompagnato da varie salsine gustose.

“Un individuo che infrange una legge che crede ingiusta e che responsabilmente accetta la pena della prigionia per risvegliare la coscienza della comunità riguardo alla sua ingiustizia, in realtà sta esprimendo il più alto rispetto per la legge.”

Martin Luther King

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Maggio 2018

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Il NodoLa cooperativa sociale IL NODO di Follonica da tempo collabora in conven-zione con la CC Massa Marittima: essa ospita tirocini formativi e costitui-sce un importante punto di riferimento per gli inserimenti lavorativi dei reclusi.IL NODO è inoltre coinvolto nel progetto Pro.m.a.r. , riguardante lo svilup-po ed il miglioramento dei legami affettivi dei detenuti con i familiari

Yo Yo (dolce tunisino) F. G. Sono ciambelline fritte inzuppate nello sciroppo di limone tipiche della cucina tradizionale familiare che si prepara dopo il RamadanINGREDIENTI (per 25 persone): 1kg di farina - 3 uova - 2 buste di lievito per dolci - 50 gr di burro - 1 bicchiere scarso di latte - 1 kg zucchero - 1 limone - 1,5 litri di olio di mais per friggere. SCIROPPO: preparare lo sciroppo mettendo 700 gr. di zucchero in un tegame, aggiungere 1,5 litro d’acqua e il succo di mezzo limone.

PREPARAZIONE: disporre la farina a conca e unire il lievito e mescolare bene. In una ciotola sbat-tere le uova con 300 gr. di zucchero, quando sono montate aggiungere il latte e il burro sciolto. Impastare bene con le mani e mettere a lievitare per 2 ore dentro un canovaccio di stoffa. Con la pasta ben compatta fare piccole ciambelline che si friggono nell’olio, sistemarle in uno scolapasta e versare più volte lo sciroppo fino a completo assorbimento.

“Il vivere libero è assai più bello del vivere in carcere; chi ne dubita?“

Silvio Pellico

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Giugno 2018

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Sobborghi OnlusL’associazione culturale SOBBORGHI Onlus collabora da tempo con il no-stro istituto e realizza con i detenuti laboratori teatrali e spettacoli all’in-terno ed all’esterno della struttura carceraria, con la regia del dott. Altero Borghi. I testi degli spettacoli messi in scena sono spesso scritti dagli stes-si detenuti/attori che in tal modo esprimono in forma teatrale i propri vissuti esistenziali, i sentimenti e le emozioni provate.

Sburrita di baccalà di G.C. Una ricetta dal carcere elbano di Porto AzzurroINGREDIENTI per 4 persone: 900 gr. di baccalà ammollato - 8 spicchi d’aglio - 1 mazzetto di nepi-tella - 1 bicchiere di olio extravergine di oliva - fette di pane tostato - peperoncino

PREPARAZIONE: Mettere 1 litro d’acqua in una casseruola, aggiungere il peperoncino, la nepitella e gli spicchi d’aglio interi e mezzo bicchiere d’olio cuocere per 20 minuti, aggiungere il baccalà e cuocere ancora per 15 minuti. Tostare il pane e se piace sfregare l’aglio, disporlo nel piatto e versare sopra il baccalà con il brodo

“Morire non è nulla; non vivere è spaventoso”

Victor Hugo

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Luglio 2018

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Comunicare per Crescere L’associazione Onlus “Comunicare per Crescere” di Montioni è un partner prezioso per la CC Massa Marittima: è costituita da genitori di pazienti seguiti dai servizi di salute mentale in favore dei quali realizza percorsi di educazione e socializzazione. L’associazione si avvale dell’apporto di alcu-ni detenuti per il perseguimento dei fini associativi.

Linguine alle vongole scappate di S.P. La ricetta è semplicissima ma nasconde la sorpresa in quanto le vongole sono solo menzionate ma il sapore sarà lo stesso molto gustoso; nasce dal fatto che in carcere non avendo grandi risorse per acquistare ingrendienti costosi, bisogna ingegnarsiINGREDIENTI (per quattro persone): 400 di linguine, 200 ml olio extra vergine d’oliva, 2 spicchi d’aglio, 150 gr. di acciughe, 400 gr. di pomodorini, prezzemolo e sale q.b.

PREPARAZIONE: Tagliare le cipolle e soffriggere con la paprica, unire anche l’aglio schiacciato e il cumino. Nel frattempo tagliare la carne a cubetti e versarla sulle cipolle, rosolare mescolando, salare e cuocere a fuoco lento per circa 1 ora e mezza a pentola coperta, se la carne si asciuga trop-po, unire un mestolo di brodo. Nel frattempo tagliare i peperoni, il pomodoro e i crauti, unire alla carne, aggiungere il brodo e cuocere per un’altra ora a fuoco basso. Infine unire le patate e lasciare cuocere per un’altra mezzora. A fine cottura aggiungere la panna acida e lo spezzatino è pronto.

La tortura dello spazio è via via sorpassata dalla tortura del tempo e dalla compressione della comunicazione. Se la prigione del corpo non è ancora tramontata, la prigione della mente è già sorta.

Ermanno Gallo

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Agosto 2018

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Pulmino Contadino L’associazione PULMINO CONTADINO di Massa Marittima si avvale di uno dei nostri detenuti in attività di volontariato, consistente nel ritiro di pro-dotti dalle aziende produttrici e nella loro consegna ai soci. Il recluso impegnato nell’associazione partecipa inoltre a fiere, sagre ed altre iniziative gastronomiche, come quella in foto, in cui si si promuove una convivialità che nutra corpo, mente e cuore.

www.pulminocontadino.it

Tajine Mqualli di F.G. Si tratta di una pietanza di carne in umido caratteristico del Marocco e del-laTunisia che prende il nome dalla particolare pentola in terracotta. Il Tajine si accompagna soli-tamente con un cous cous aromatizzato o con il tradizionale pane arabo Pita. Vent’anni fa quan-do avevo 16 anni mi ricordo la mia mamma che faceva spesso questo piatto. Quando lo preparava eravamo tutti insieme a mangiarlo: mamma, babbo e noi tre fratelli. Era il mio piatto preferito e mi ricorda la mia famiglia e il mio paese.

INGRIEDENTI per 5 persone : olio di oliva cucchiai 2 - patate 300 gr. - 1 pollo o 600 gr. di petti di pollo - 1 cipolla rossa - 2 peperoni verdi - 200 gr. di formaggio parmigiano - una manciata di prez-zemolo tritato - 20 olive verdi senza nocciolo - pepe e sale - 6 uova - pangrattato - spezie PREPARAZIONE: si mettono le patate a bollire, si fa il pollo a pezzettini senza ossa , si prende il prezzemolo, si tagliano i peperoni a pezzettini, si mescolano insieme nel Tajine ed infine si mette in forno per 25 minuti.

“Si coltiva la pianta non solo perché questa produce bellezza e accresce la vita, ma anche perché fornisce nutrimento. L’alimentarsi appartiene all’ordine cosmico che rappresenta il dinamismo, l’influenza reciproca, la crescita e la trasformazione dell’intero universo. Mangiare non è un atto egoistico; è comunione dinamica con tutto il mondo”

R. Panikkar

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Settembre 2018

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La scuola in carcereL’istruzione è uno degli elementi fondamentali del trattamento rieduca-tivo. Il nuovo ordinamento per l’educazione degli adulti riconosce attra-verso i Centri Provinciali per l’istruzione degli Adulti (CPIA) la specificità dei percorsi nelle carceri. Nel nostro istituto diversi detenuti frequentano il biennio di istruzione secondaria con indirizzo enogastronomico grazie alla collaborazione tra CPIA e l’istituto “B. Lotti” di Massa Marittima, corsi di scuola media e data la presenza di numerosi stranieri detenuti, corsi di lingua e cultura italiana.

Risotto con i funghi di M.R. Ogni domenica mia mamma e prima di lei mia nonna si alzavano molto presto per preparare il pranzo per la numerosa famiglia. Ricette povere tradizionali tipiche della mia terra: la Valtellina. In particolare mi ricordo quando a settembre raccoglievo i funghi porcini dai quali nascono moltissime ricette, ma il risotto con i funghi è veramente un classico piatto autunnale della mia Valle, un piatto che a volte sono riuscito a cucinare e mangiare insie-me ai miei compagni di cella. L’importanza di questo piatto oltre ai funghi porcini, è nel fare un ottimo brodo per far cuocere lentamente il riso. INGREDIENTI per 4 persone: 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 1 patata, 1 carota, 1 gambo di sedano, 200 gr. di osso buco, 300 gr. di riso, 200 gr. di funghi porcini freschi o 50 gr. di funghi secchi, parmigiano PREPARAZIONE: Pulire una cipolla, una pa-

tata, una carota, un gambo di sedano; metterli a bollire in una pentola con circa un litro e mezzo d’acqua, aggiungere un pezzo di carne di ossobuco, sale e pepe e fare cuocere il brodo per circa un’ora. Tagliare a fettine sottili una mezza cipolla e metterla a soffrigerla con l’aglio in un tegame a bordi bassi con un cucchiaio d’olio d’oliva e una noce di burro; quando la cipolla è dorata togliete lo spicchio d’aglio. Aggiungere i funghi e lasciateli insaporire qualche minuto. Unire il riso e me-scolare e fatelo sfumare con un buon bicchiere di vino bianco. Aggiungere un mestolo di brodo caldo alla volta e, sempre mescolando a fuoco lento, lasciare cuocere il riso per almeno 20 minuti (naturalmente dipende sempre dal tipo che si usa). A cottura ultimata, aggiungere una noce di burro e il parmigiano; lasciare riposare il tutto per cinque minuti.

“Colui che apre la porta di una scuola chiude una prigione”

Victor Hugo

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Ottobre 2018

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Croce Rossa ItalianaLa Croce Rossa Italiana, C.R.I. di Follonica, collabora fattivamente con la CC Massa Marittima nell’attività di trattamento rieducativo dei detenuti. Essa fornisce ai reclusi la formazione di base di primo soccorso ed inseri-sce i detenuti prescelti nelle proprie attività di magazzinaggio; pulizia dei mezzi; lavoro di archivio; accompagnamento di utenti in affiancamen-to dei volontari; giardinaggio; manutenzione. I ristretti collaborano inol-tre all’organizzazione ed alla partecipazione a manifestazioni ed attività di solidarietà programmate dalla Croce Rossa Italiana. La C.R.I. di Follonica sostiene inoltre altre iniziative trattamentali del nostro istituto, metten-do a disposizione i propri mezzi di soccorso ed attrezzature varie.

Lasagne di carciofi di M.G. Nel carcere di Civitavecchia spesso preparavo questo piatto in cella; per cucinarlo avevo inventato un forno realizzato con fornelli da campeggio, teglia e una padella come copertura. I miei compagni detenuti portavano queste lasagne appena “sfornate” nel salo-ne dei colloqui per mangiarle con i familiari. INGREDIENTI (per 4 persone): 500 gr. di lasagne - 8 carciofi - 200 gr. di parmigiano - 3 mozzarelle - aglio - olio. - Per la besciamella: 1lt. di latte, 50 gr. di burro, 2 cucchiai di farina, sale, noce moscata.

PREPARAZIONE: In una padella fate saltare nell’olio, l’aglio e i cuori dei carciofi divisi in quattro parti fino a ridurli a una crema. In una teglia si stende un fondo di besciamella vi si mette uno strato di lasagne e si spalma la crema di carciofi, la mozzarella, la besciamella e una bella mancia-ta di parmigiano. Si continua in questo modo fino all’esaurimento degli ingredienti e ricoprendo l’ultimo strato di carciofi, besciamella e parmigiano. La lasagna si inforna a 200° C per 30 minuti, lasciare riposare prima di servire

“Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni.”

Fëdor Michajloviˇ Dostoevskij

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Novembre 2018

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CaritasLa Caritas, oltre a sostenere i nostri detenuti indigenti fornendo loro ve-stiario e materiali vari, finanzia tra l’altro la pubblicazione de “Il Ponte”, un giornalino con cadenza bimestrale scritto dai reclusi. Si tratta di un importante strumento di informazione dal e per il carcere, in quanto dà spazio a storie di vita, racconti, testimonianze, esperienze e commenti.

Gulasch della Transilvania di M.S. In casa mia, in Romania, il gulasch veniva preparato da mia nonna, di origine ungherese, durante l’inverno, perché essendo una zuppa di carne calda e spezia-ta, serve a riscaldarsi e a dare conforto dal freddo. Questa è la sua ricetta INGREDIENTI (dosi per otto persone): 500 g. di patate, 1 spicchio d’aglio, 1 carota, 400 gr. di crauti, 400 g. cipolle, 1 cucchia-ino di cumino, 50 g. paprica, 800 g. di carne di vitello, 2 peperoni verdi, 1 pomodoro, 2 dl. di panna acida, sale e olio - Brodo vegetale: carote, sedano, cipolle, pomodoro, sale.

PREPARAZIONE: Tagliare le cipolle e soffriggere con la paprica, unire anche l’aglio schiacciato e il cumino. Nel frattempo tagliare la carne a cubetti e versarla sulle cipolle, rosolare mescolando, salare e cuocere a fuoco lento per circa 1 ora e mezza a pentola coperta, se la carne si asciuga trop-po, unire un mestolo di brodo. Nel frattempo tagliare i peperoni, il pomodoro e i crauti, unire alla carne, aggiungere il brodo e cuocere per un’altra ora a fuoco basso. Infine unire le patate e lasciare cuocere per un’altra mezzora. A fine cottura aggiungere la panna acida e lo spezzatino è pronto.

“Se la pena deve tendere anche alla risocializzazione del deviante e se il carcere è separazione non solo materiale, ma anche culturale, come pensate che noi, una volta fuori, potremo reinserirci nella società?”

un detenuto di Rebibbia

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Dicembre 2018

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Il calendario della Casa Circondariale di Massa Marittima 2018

“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” art. 27 della Costituzione

“Davanti ad obbiettivi tanto alti, se lasciati soli gli operatori penitenziari rischiano di fallire, solo insieme alla comunità civile è possibile fare dei detenuti dei “buoni cittadini” (Carlo Mazzerbo) “A dimostrazione che il carcere può creare qualcosa di “utile” se vi sono persone “utili” e che si può invecchiare con il corpo ma ringiovanire con la testa” (V.M.)

Hanno collaborato alla realizzazione di questo calendario:i corsisti detenuti che frequentano la scuola, i funzionari giuridici pedagogici dell’istituto e gli insegnanti del CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), Petribros grafica.Diverse ricette sono tratte dall’e-book realizzato per il progetto Taste of Freedom: http://tasteoffreedom5.blogspot.it