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TEMPO DI CARNEVALE

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tempodi carnevale

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MONDO COOP

4 Spettatori in prima fila Sono 25 i punti vendita dove

prenotare biglietti per gli spettacoli. Un 2009 pieno di iniziative

Bruno Santini7 Le donne di Puccini

Un libro e un CD sul celeberrimo compositore toscano

16 Guerra all’alcool Non più prodotti alcolici per i minorenni nei punti vendita Coop

ATTUALITÀ

6 Rose rosse per te Il mercato dei fiori. Per la festa

degli innamorati primeggiano le rose, seguite dalle orchidee

Olivia Bongianni

8 Il santo dell’amore A Terni arrivano da tutto il mondo

per giurarsi l’amore eterno. Grandi festeggiamenti per il patrono degli innamorati e della città

Giulia Caruso9 Visti da vicino Gli incontri e gli aneddoti

di un fotografo: Paul Anka e Raymond Peynet

Stefano Giraldi

10 Tutti pazzi per i bat Con la primavera tornano

i pipistrelli e ricomincia la campagna per le bat box

Francesco Giannoni

20 Buoni, belli e convenienti Negli Ipercoop arriva la nuova

linea di abbigliamento Joyful per uomo, donna, bambino, facile da indossare e da acquistare

VARIE ED EVENTUALI

36 Carnevale e dintorni Al via il periodo più pazzo dell’anno.

Storia e tradizioni carnevalesche Riccardo Gatteschi38 Un nido sulla Cupola In diretta su internet Tessa e Giotto,

una coppia di falchi che hanno nidificato sul Duomo di Firenze

Silvia Amodio

40 Riprodurre tagliando Come moltiplicare le piante,

regole e consigli per effettuare le talee e ottenere buoni risultati

Càrola Ciotti41 Senza stagione Consigli per l’uso di

funghi conservati Andrea Santini

SALUTE

42 Cali... di zuccheri Un business miliardario intorno

a queste sostanze usate per risparmiare calorie, ma le polemiche non mancano

Alma Valente

RUBRICHE

19 Le offerte a febbraio a cura di Rossana De Caro26 Le attività delle sezioni soci a cura di Valentina Vannini30 Eventi per i soci a cura di Edi Ferrari32 Lettere a cura di Antonio Comerci44 Segnalazioni a cura di Silvia Ferretti46 Solidarietà a cura di Silvia Ferretti

11 A guardar la luna Il 2009 è l’Anno internazionale

dell’astronomia. Le prime osservazioni al cannocchiale

Alberto Righini12 Primi a comprar libri Dalle classifiche del “Sole 24

ore” fiorentini primi in Italia per l’acquisto nelle librerie

Antonio Comerci

GUIDA ALLA SPESA

14 Le mani in pasta Un percorso lungo e impegnativo

per diventare pasticceri Monica Galli e Alessandra Pesciullesi15 Golose tentazioni A carnevale frittelle, cenci,

schiacciata alla fiorentina e altro ancora

Rossana De Caro16 Dal lesso alle polpette Si comincia dal lesso e dal brodo

per arrivare a tante pietanze Leonardo Romanelli18 Fiorentina doc La Chianina è una razza

antichissima, famosa nel mondo grazie al mito della bistecca

Rossana De Caro

CONVEGNO

Il ruolo dei soci e dei

loro rappresentanti

in cooperativa:

se ne discuterà

a Montecatini

diAntonio Comerci

l primo anno della cooperativa gestito interamente con il sistema duale è passato. Il 2008 ha visto operare due Consigli: di

Sorveglianza e di Gestione. Il primo, formato da ben 45 persone, eletto dalle assemblee dei soci per rappresentare la base sociale, si

riunisce di norma una volta al mese. Il secondo organismo, snello ed operativo, formato da sette dirigenti si riunisce anche una volta la settimana. Il consiglio di Gestione, come da definizione, gestisce. Quello di Sorveglianza propone gli obiettivi della cooperativa e controlla che le decisioni siano fatte nell’interesse dei soci.Dette così, le cose sembrano semplici: un anno d’esperienza sta a

dimostrare che così non è e che ci vorrà altro tempo per raggiungere un equilibrio ancora migliore fra efficienza nella gestione e più larga

realizzazione degli interessi dei soci e consumatori. Fra gestione e sorveglianza il rapporto non può restare nello schema “tu fai, io controllo”, ma dev’essere di collaborazione con un continuo scambio di input, di idee e di stimoli. Nel 2008 è stato così e i consiglieri - di sorveglianza e delle sezioni soci - sono stati sottoposti ad una notevole pressione. Hanno dovuto impegnarsi su un doppio fronte: quello delle attività sociali - campagna per l’ospedale pediatrico Meyer e “Il cuore si scioglie” per ricordarne solo due -, e della rappresentanza, con la discussione sul Bilancio e la modifica dello Statuto. I consiglieri sono volontari e fanno attività per passione e perché

credono nella cooperativa e nel suo ruolo. Il loro lavoro è testimoniato solo in parte dalle

pagine dell’Informatore: qui si vedono solo gli incontri, le attività di solidarietà con gli anziani, i

disabili, i poveri, le attività culturali e ricreative. In realtà c’è un rapporto quotidiano con i consumatori, con

le associazioni, con le istituzioni. Una ricchezza di relazioni e di attività che ha pochi riscontri anche in una realtà dove il

volontariato è forte, come quella toscana. Eppure non basta. Per

incidere sulla gestione di una macchina grande e potente come la nostra cooperativa, occorre avere un rapporto stretto e vasto con il territorio e con una grande parte della base sociale. Per questo si è sentito il bisogno di un momento di riflessione e di rilancio del ruolo

dei soci nella cooperativa. Ed è quello che faremo a

Montecatini per due giorni in febbraio, con i consiglieri delle 38 sezioni soci. Insomma, a Montecatini si discuterà su come rafforzare il rapporto con i soci e il ruolo delle

sezioni soci.

Si ricomincia da due

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

SOMM

ARIO

INFORMACOOPTrasmissione

settimanale dell’Unicoop Firenze

su RTV38:sabato alle 13.45,

domenica alle 22.30su Italia 7:

sabato alle 16.30, domenica alle 9

Chiuso in tipografia

il 16/1/2009.

Questo numero diffonde

650.000 copie.

On line su

www.coopfirenze.it

2Febbraio 2009

Mensile di

UNICOOP FIRENZE

Via Santa Reparata 43

50129 Firenze

Tel. 05547801

Fax 0554780766

[email protected]

Registraz. Trib. Firenze

n. 1554 del 17/07/63

Direttore Responsabile

Antonio Comerci

Segreteria di redazione

Marie Casarosa

Coordinatrice redazione

Rossana De Caro

Foto di copertina

Carnevale multietnico

a Firenze, 2008

Daniela Tartaglia

Grafica

W.Sardonini/SocialDesign

Impianti

La Progressiva

Stampa

Coptip

EDITO

RIAL

E

CIAO SILVIA, BENVENUTA ROSSANASilvia Ferretti da questo numero non coordina più la redazione

dell’Informatore, nuovi impegni con la Rai non le permettono di continuare un lavoro che l’ha vista protagonista per due anni, conquistando la stima e la simpatia di tutti i collaboratori

e di tanti lettori, grazie alla sua professionalità ed impegno. Prende il suo posto Rossana De Caro che collabora con noi da dieci anni e che i lettori conoscono già per i

suoi articoli vivaci ed interessanti. Un caro augurio a tutte e due.

a Montecatini

diAntonio Comerci

I consiglieri sono volontari e fanno attività per passione e perché credono nella cooperativa e nel suo ruolo. Il loro

lavoro è testimoniato solo in parte dalle pagine dell’Informatore: qui si vedono solo gli incontri, le attività di solidarietà con gli anziani, i

disabili, i poveri, le attività culturali e ricreative. In realtà c’è un rapporto quotidiano con i consumatori, con

le associazioni, con le istituzioni. Una ricchezza di relazioni e di attività che ha pochi riscontri anche in una realtà dove il

volontariato è forte, come quella toscana. Eppure non basta. Per

incidere sulla gestione di una macchina grande e potente come la nostra cooperativa, occorre avere un rapporto stretto e vasto con il territorio e con una grande parte della base sociale. Per questo si è sentito il bisogno di un momento di riflessione e di rilancio del ruolo

dei soci nella cooperativa. Ed è quello che faremo a

Montecatini per due giorni in febbraio, con i consiglieri delle 38 sezioni soci. Insomma, a Montecatini si discuterà su come rafforzare il rapporto con i soci e il ruolo delle

sezioni soci.

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Su un totale di 7.000 biglietti ven-duti ben 5.000 sono stati acquistati da soci Coop, che invece di spendere mediamente 20/24, 50 euro hanno avuto tagliandi scontati a 12 euro. Argonauta Viaggi ha organizzato un servizio di pullman per i soci per andare e tornare dal teatro.

Venerdì 12 dicembre, davanti ad un pubblico composto in gran parte dalle sezioni soci di Unicoop Firenze, prima dello spettacolo sono stati illustrati i risultati della campagna Il Cuore si scioglie, sul palco c’erano bambini dei Paesi dove vengono fat-te le adozioni a distanza e i progetti di solidarietà.

A gennaio è stato programmato lo spettacolo Apassionata. E mese per mese seguirà una serie di eventi: il concerto di Raf al Saschall sabato 14 febbraio, Battiato martedì 17 e mercoledì 18 marzo al Teatro Co-munale, Corrado Guzzanti martedì 7 aprile al Nelson Mandela Forum, il musical Mamma Mia, sullo stesso palco, dal 6 al 10 maggio. Per tutte queste proposte il socio Unicoop godrà di una riduzione di 6,00 euro

in tutti i settori.«Visto che la presenza di Unicoop

Firenze è radicata e capillare su tut-to il territorio regionale, abbiamo pensato di proporre spettacoli che possano interessare un pubblico che va oltre i confini della provin-cia e talvolta anche della stessa re-gione», precisano ancora Bertini e Gramigni.

Prodotti alimentari e biglietti per lo spettacolo: un binomio vincente. L’idea di acquistare i

biglietti per gli spettacoli nei Box In-formazioni dei super ed ipermercati della cooperativa è nata tanti anni fa ed ha avuto un grande successo, basti pensare che solo nel 2008 Uni-coop Firenze ha venduto biglietti per oltre un milione e 300 mila euro!

L’accostamento spesa-spettaco-lo è infatti piaciuto ai consumatori che hanno trovato evidenti vantag-

gi: non solo la comodità di poter prenotare più facilmente i biglietti ma anche, se soci Coop, di avere sconti e quindi risparmiare, grazie alla convenzione che Unicoop Fi-renze ha stipulato con le maggiori società che a vario titolo operano nel mondo dello spettacolo dal vivo a Firenze.

Un sodalizio che va avanti da an-ni, consolidato da una lunga serie di successi. Interlocutori principali di questa collaborazione Massimo Gramigni e Claudio Bertini, soci di Prg, società che produce e gestisce spettacoli in Toscana, e di altre realtà che hanno la proprietà o la gestione di spazi fiorentini, quali il Teatro Puccini, il Saschall, il Teatro Verdi e il Mandela Forum.

«Nel 2009 sperimenteremo una

forma di collaborazione ancora più avanzata - precisa Gramigni - perlo-più legata all’aspetto promozionale e di comunicazione, valutando al contempo la possibilità di riservare, in alcune occasioni, ulteriori spe-ciali vantaggi ai soci Coop».

«Che fra le due realtà, i pun-ti vendita Coop da una parte e i luoghi di spettacolo dall’altra, fos-

TEATRO AL SUPEREcco i punti vendita dell’Unicoop Firenze con il servizio di prenotazione degli spettacoli al box Informazioni: Agliana, Arezzo (iper), Campi Bisenzio, Cascina (iper), Certaldo, Colle di Val d’Elsa, Figline Valdarno, Firenze (via Carlo del Prete e Ponte a Greve), Lastra a Signa (iper), Lucca (viale Giacomo Puccini), Montevarchi (iper), Montecatini (iper), Pisa (Cisanello), Pistoia, Prato (via Viareggio), San Casciano Val di Pesa, Santa Croce sull’Arno, Siena (Strada Paradiso).Di prossima apertura: Empoli (via Raffaello) e Sesto Fiorentino.Inoltre è possibile prenotare i biglietti anche nei centri commerciali Coop di Borgo San Lorenzo (presso Viaggi Mugeltravel) e di Pontassieve (Musical Box).

BOX OFFICE

se possibile creare una proficua collaborazione, era prevedibile

- puntualizza Claudio Bertini - ed il successo che hanno avuto le aperture dei Box Office all’interno degli iper e supermercati Coop lo dimostra. I centri commerciali non sono solo posti per comprare merce, ma anche centri d’aggre-gazione, dove le persone si ritro-vano. Avere anche la possibilità di prenotare la poltrona al teatro o il biglietto al concerto, semplifica la vita al consumatore-spettatore, e al tempo stesso avvicina il mondo dello spettacolo alla gente».

UNO SCONTO AL MESENel 2009 dunque questa colla-

borazione si intensificherà e sarà più visibile, è lo stesso Gramigni a parlarne. «Prima di tutto sarà dato rilievo nei punti vendita al materiale d’informazione per gli spettacoli, inoltre sia nell’Informa-tore che nei depliant pubblicitari di iper e super ci sarà lo spazio per gli spettacoli programmati mese per mese con speciali vantaggi riservati

ai soci di Unicoop Firenze, quale ad esempio, una riduzione sul prezzo del biglietto».

Le proposte di Gramigni e Ber-tini hanno trovato un importante banco di prova con lo spettacolo Sillabari portato in scena da Paolo Poli al Teatro Puccini per ben 24 repliche fra novembre e dicembre 2008.

Spettatori in prima filaPER I SOCI

Sono 25 i punti

vendita Coop dove

prenotare biglietti

per gli spettacoli.

Un 2009 pieno

di iniziative

di Bruno Santini

NON SOLO PALCOSCENICOIl gruppo che fa capo a Prg non

è solo una “macchina per lo spetta-colo”. Così come l’Unicoop Firenze non è solamente una “macchina per vendere”. C’è interesse anche per l’ambiente e la solidarietà, come testimonia lo stesso nome dato al Palazzetto dello sport: chiamatelo Nelson Mandela Forum, altrimenti Gramigni potrebbe adombrarsi! «Abbiamo voluto dare un forte se-gnale per i diritti umani e l’eman-cipazione dei popoli, la scelta di dedicarlo a Nelson Mandela, premio Nobel della pace, è stata per noi un piacere ed un orgoglio».

Coerentemente con questa im-postazione, il punto ristoro è ge-stito dall’Associazione Trisomia 21, che riunisce e coordina le famiglie che hanno figli con sindrome di Down. Il Mandela Forum ospita anche la mostra fotografica di Silvia Amodio Volti positivi - Sudafrica, un viaggio per ripensare l’Aids, inaugurata lunedì 1° dicembre (giornata mondiale della lotta alla

malattia), in occasione del concerto dell’Orchestra del Maggio diretta dal maestro Zubin Mehta. Lo stesso Nelson Mandela ha denunciato che l’Aids ha causato più vittime di tutte le guerre, le epidemie e le catastrofi naturali messe insieme: ci sono 40 milioni di sieropositivi nel mon-do, dei quali il 70% vive in Africa.

Su 10 bambini orfani a causa

del virus, 9 vivono nel continente nero. Il disagio provocato da queste informazioni e la frustrazione di rendersi conto che la situazione, con un po’ di impegno di tutti, potrebbe migliorare, hanno spinto l’autrice delle foto ad occuparsi di questo tema. Ecco allora una galleria di volti, da lei incontrati nei sobborghi-dormitorio di Città del Capo. «Por-tavo con me un semplice telo bian-co - spiega la stessa Amodio - che all’occorrenza attaccavo sul muro di una chiesa o di una baracca con del nastro adesivo. In questo modo i soggetti sono stati simbolicamente estrapolati da un contesto di mise-ria e ricollocati in una dimensione che potesse esaltare tutta la loro forza e dignità. Molti sono malati. Eppure i volti che ho fotografato sono positivi e pieni di speranza, un aspetto della tragedia che volevo testimoniare con il mio lavoro». La mostra è emozionante e quando si va al Mandela Forum per uno spettacolo o un evento, vale la pena soffermarsi davanti agli splendidi ritratti realizzati da Silvia Amodio. ■

RAF A MENO SEIIl prossimo 29 settembre ci saranno 50 candeline sulla sua torta di compleanno. Cinquanta? Ma come, non era ieri che

ballavamo “Self control”, quel suo primo singolo che si è conquistato il primo posto nelle classifiche di tutto il mondo? No, non era ieri, ma il “lontano” 1984. E dopo di allora Raf, al secolo Raffaele Riefoli, di successi ne ha piazzati moltissimi,

nelle classifiche e nei cuori dei fans: fra pop e melodia, tradizione della canzone d’autore italiana e sonorità più

attuali e sofisticate, ballate sul senso della vita e impegno sociale (testimonial di Legambiente, impegnato in progetti

per portare acqua negli orti scolastici in Ecuador), il suo Metamorfosi Tour arriva al Saschall di Firenze il 14 febbraio.

Successo già decretato, e scontatissimo per i soci, che possono usufruire di una riduzione di 6,00 € in tutti i settori.

CONCERTI

In alto Paolo Poli

nello spettacolo

Sillabari in scena

al Teatro Puccini

Nelle foto il Mandela

Forum: a sinistra il

concerto di Zubin

Mehta il 1° dicembre,

al centro la mostra

fotografica Volti

Positivi, sotto lo

staff di Trisomia 21

che gestisce il bar.

UNO AL MESENel 2009 ogni mese per i soci uno spettacolo fortemente scontato e un libro con il 40 per cento di sconto

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

COOP

INFO

RMA COOPINFORMA

SPETTACOLI SPETTACOLI

FOTO S. AMODIO FOTO S. AMODIO

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Purché siano rosse. Di diver-se sfumature e tonalità, a fio-re grande o piccolo: a San Va-

lentino l’interesse dei compratori - fanno sapere dal Comicent, il Cen-tro di commercializzazione dei fio-ri dell’Italia centrale che ha sede a Pescia (Pt) - si rivolge soprattutto verso le rose. E le più vendute sono, da tradizione, quelle di colore rosso. Le più richieste hanno nomi parti-colari: Fred, Apollo, Grand Prix, Pas-sion, First Red. Fino alla Red Naomi:

una rosa a fiore dal bocciolo molto grande, formato da un numero ele-vato di petali dal rosso molto inten-so. È invece giallo ocra, ma con una sfumatura rosso fuoco, un’altra del-le rose più ricercate dagli acquiren-ti, la Lion King, che ha un boccio molto grande formato da nume-rosi petali. Lo scorso anno - prose-guono dal Comicent - le quantità di rose si sono assestate su livelli leg-germente inferiori rispetto all’anno precedente (1.158.000 steli, a fron-te dei 1.176.000 del 2007) a causa soprattutto della diminuzione del prodotto nazionale proveniente da altre regioni.

Per la festa degli innamorati, ma anche per quella della mamma,

la vendita di fiori supera nettamente quella delle piante: prevalgono le composizioni di fiori recisi - spie-gano dal Comicent - in particolare quelle con tre fiori e un rametto verde, oppure con cinque fiori.

Oltre alle rose, per queste oc-casioni vanno forte anche le or-chidee: lo scorso anno, ad esem-pio, sono stati venduti 6040 steli di orchidee Cymbidium standard

e 121.500 steli di orchidee Dendro-bium. Riguardo alla produzione locale, fanno registrare in genere un buon andamento la Calla ae-tiopica, i lilium e le fronde fiori-te, in particolare quelle tipiche del periodo, come il pesco e il prunus.

Dopo il discreto andamento di mercato del Natale (considerato il momento congiunturale sfavore-vole ai consumi), l’auspicio da parte dei commercianti è che questo pos-sa ripetersi anche per San Valentino. In ogni caso, com’è successo per le festività natalizie, la tendenza pre-valente resta quella di un omaggio floreale a prezzi contenuti (si va dai 3 ai 10 euro, prezzo all’ingrosso).

Il Comicent è il mercato italiano più frequentato dai commercianti (497, per il 76,06% di provenienza regionale e 23,94% dalle altre regio-ni, dato al 2005). Il totale degli ope-ratori che lo frequentano è di 996 società tra produttori e commer-

cianti, mentre si calcola che siano alcune migliaia le per-sone coinvolte nell’attività di mercato, oltre all’indotto che ruota intorno a questa attività. Altro mercato dei fiori impor-tante è quello di Viareggio.

ENERGIA PULITASe da una par-te si assiste a una crescita del vivaismo, la floricoltura sta

vivendo, ormai da anni, un periodo di crisi legato non solo all’aumento dei costi di produzione, ma an-che alla crescente concorrenza da parte di paesi emergenti o partico-larmente importanti per il settore, come l’Olanda. Per questo motivo si stanno cercando nuove strade e tecniche che consentano l’abbatti-mento dei costi di produzione legati all’energia, l’ampliamento del nu-

IL MERCATO DEI FIORI

Rose rosse per tePer la festa

degli innamorati

primeggiano le rose,

seguite dalle orchidee

LA TOSCANA DELLE BALENEOvvero quando grandi cetacei, squali e sirene popolavano le acque marine che ricoprivano gran parte della Toscana. È quanto racconta Giorgio Batini, giornalista e scrittore di razza (classe 1922) nel suo nuovo libro dedicato alle ultime, sensazionali scoperte fatte da studiosi e ricercatori per passione nel campo dell’archeologia fossile. Storie di milioni d’anni fa, nascoste nei campi e nei prati da cui sono

“riemersi” conchiglie, denti di squali antidiluviani, ossa di cetacei grandi e piccoli che nuotavano nelle acque del Tirreno. A ricordarci quella Toscana marinara restano i fossili della balenottera di Castelfiorentino, vecchia di tre milioni di anni, della “Brunella”, la balenottera trovata a Poggio alle Mura, presso Montalcino, della sua “cugina” di Orciano, della misteriosa “Sirena” di Campagnatico. Storie che Batini ci ripropone col consueto garbo e l’elegante briosità che da sempre contraddistinguono la sua “penna”.La Toscana delle balene, ed. Polistampa, € 13,00

IL LIBRO

di Olivia Bongianni

mero di specie coltivabili e quindi una crescita di competitività per le aziende. Non mancano i progetti di utilizzo di fonti alternative per il riscaldamento delle serre: pan-nelli solari, fotovoltaici, biomasse, che possono contribuire allo stesso tempo alla riduzione dell’impatto ambientale.

Presso il Cra-Viv, Unità di ricer-ca per il vivaismo e la gestione del verde ambientale ed ornamentale di Pescia, ad esempio, ha preso il via già dal 2005 una sperimentazione che, nata grazie alla collabora-zione con l’Agenzia regionale per l’energia (Rea) e la Watt Tecno-logia e Procurement (Watt C.F.), prevede il confronto tra una serra riscaldata per mezzo di un gene-ratore a gasolio e una dove questo sistema è integrato da pannelli solari in grado di produrre acqua calda. «L’obiettivo - spiega il diret-tore incaricato Antonio Grassotti

- è anche quello di contribuire alla diminuzione delle immissioni dei gas serra in atmosfera e alla possi-bilità di introdurre specie da fiore reciso di origine esotica contenen-do i costi per il riscaldamento». Nel secondo anno di sperimentazione, dopo alcune modifiche tecniche finalizzate ad ottimizzare il fun-zionamento dell’impianto (grazie anche ad un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia), si calcola che il ri-sparmio energetico medio sia stato del 10,5%; ma se si escludono le giornate piovose o comunque estre-mamente nuvolose, in cui i pan-nelli non sono riusciti ad accumu-lare calore, tale valore sale al 15%.

Per massimizzare la resa del sistema solare in modo da renderlo economicamente vantaggioso e consentirne così la diffusione nelle aziende ortoflorovivaistiche - pro-segue Grassotti - durante il terzo anno il sistema è stato ulteriormen-te migliorato: la distribuzione del calore è stata resa più efficiente e si è proceduto ad una implementazione del sistema solare ad uso invernale con una tecnologia in grado di con-sentirne l’utilizzo anche durante le stagioni calde. ■

PER I SOCI

le donnedi pUcciniUn libro e un CD sul celeberrimo compositore toscano

Con febbraio arriva il libro numero 14 della collana Il Segnalibro, volumi belli, con

la copertina in cartone, grande forma-to, venduti in tutti i punti vendita del-l’Unicoop Firenze con il 40 per cento di sconto sul prezzo di copertina.

Oltre che per essere stato un ge-niale compositore, Giacomo Puccini è noto anche per la sua fama di ec-cezionale “tombeur de femmes”. Lo stesso maestro non esitò a definirsi

“un potente cacciatore di uccelli sel-vatici, libretti d’opera e belle donne”. Il volume Puccini e le donne: la famiglia, gli amori, la musica (ed. Polistampa, pp. 120, libro + CD, euro 18) è intera-mente dedicato all’universo femmini-

ternativa, ma il suo completamento.Ampio spazio è dedicato anche

alla sfera familiare: la madre e le sei sorelle. Rimasto orfano di padre a soli cinque anni, il maestro trascorse l’infanzia e la giovinezza in un ambiente pressoché femminile. La madre, Albina Magi, che de-dicò l’intera sua vita ai figli, fu senza dubbio la donna più im-portante per il maestro toscano. Gli autori pongono in rilievo il profondo attaccamento di un figlio riconoscente verso la propria genitrice, ma anche lo stretto legame affettivo che ebbe con le sorelle. Tra queste spiccano Ramelde, la prefe-rita; Iginia; suor Giulia Enrichetta, su-periora del monastero di Vicopelago, immagine vivente e richiamo delicato alla vita spirituale e al sentimento religioso.

Senza dubbio la pubblicazione si pone come un libro imprescindibile per conoscere il Puccini musicista e soprattutto il Puccini uomo. Gli autori non si sono lasciati coinvolgere dal

gossip, al contrario hanno fondato le loro ricerche sulle tantissime lette-re che Puccini scrisse e ricevette nell’arco della sua vita. Un modo scientifico per ricostruire passioni e sentimenti di quello che viene considerato uno dei più grandi mu-

sicisti a livello mondiale. ■

LA FABBRICA DEI FIORISecondo l’ultima fotografia statistica del settore scattata

dalla Regione, il sistema florovivaistico toscano conta più di 3.600 aziende, che operano su una superficie di oltre 7000

ettari. Di queste, oltre 2000 operano nel comparto esclusivamente vivaistico. Pur rappresentando una quota non elevata delle aziende agricole toscane (circa il 3,4%) e

utilizzando meno dell’1% della superficie agricola, il florovivaismo contribuisce per circa il 20% alla produzione

agricola regionale. La superficie coltivata a fiori è concentrata nella provincia di Lucca, seguita da Grosseto e Pistoia: i prodotti principali sono crisantemi, gerbere, rose,

lilium, garofani e fronde da recidere. La superficie vivaistica è invece presente quasi esclusivamente nella provincia di

Pistoia, dove primeggiano olivi e piante ornamentali da esterno; segue, a notevole distanza, Arezzo, dove invece

prevale la produzione di alberi di Natale.

FLOROVIVAISMO

Oriano De RanieriMauro LubraniGiuseppe TavantiPuccini e le donnela famiglia, gli amori, la musicaIn allegato un CD del Maestro Giuseppe Tavanti con 16 brani pianisticiPolistampa, 18 euro, per i soci 10,80

le che profondamente influenzò la vita privata e artistica di Giacomo Puccini. Scritto a sei mani da Oriano De Ranieri, Mauro Lubrani, Giuseppe Tavanti, il li-bro approfondisce i rapporti del gran-de musicista con le donne: da quelle di famiglia a quelle che influenzarono la composizione di alcuni dei suoi più grandi capolavori. Gli autori svelano l’arcano non inseguendo il sentiero tortuoso dello scandalismo, bensì evidenziando il grande sentimento che animava l’artista nel corso dei suoi amori. Elvira, Sybil, Josephine e le altre - vera linfa vitale per le stu-pende creazioni di Puccini - appaiono in una prospettiva anche spirituale. Fu Elvira il grande amore della sua vita e Sybil Seligman, non la sua al-

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

TOSCANA LIBRI

ATTUALITÀ

ATTU

ALITÀ

FOTO C. CIOTTI

di pUccini

ternativa, ma il suo completamento.

alla sfera familiare: la madre e le sei sorelle. Rimasto orfano di padre a soli cinque anni, il maestro trascorse l’infanzia e la giovinezza in un ambiente pressoché femminile. La madre, Albina Magi, che de-dicò l’intera sua vita ai figli, fu senza dubbio la donna più im-portante per il maestro toscano.

queste spiccano Ramelde, la prefe-

€ 18,00

Oriano De Ranieri - Mauro Lubrani - Giuseppe Tavanti Un libro sull’universo femminile cheinfluenzò la vita privata e artistica di Giaco-mo Puccini, un universo sfuggente, circon-dato di un mistero indefinito. Gli autorisvelano l’arcano non inseguendo il sentierotortuoso e facile dello scandalismo, ma evi-denziando il grande sentimento che anima-va l’artista nel corso dei suoi amori.Elvira, Sybil, Josephine e le altre – veralinfa vitale per le stupende creazioni di Puc-cini – appaiono in una prospettiva anchespirituale. Fu Elvira il grande amore dellasua vita e Sybil Seligman non la sua alterna-tiva, ma il suo completamento.Ma altre furono le donne che ebberoun ruolo di grande importanza nell’esisten-za di Puccini, a partire dalla sua famiglia.Egli trascorse l’infanzia e la giovinezza in unambiente pressoché femminile, con la madree le sei sorelle. Il padre Michele, anch’eglimusicista, morì quando Giacomo aveva sol-tanto 5 anni e la madre Albina Magi, vedo-va a 33 anni, dedicò l’intera sua vita al futu-ro del grande maestro e degli altri figli.La donna più importante per Puccini fusenza dubbio lei.Nel libro gli autori tratteggiano il pro-fondo attaccamento di un figlio riconoscen-te per una mamma straordinaria. Ampio spa-zio è dedicato anche alle sorelle con le qualiGiacomo ebbe uno stretto legame affettivo.Tra queste spiccano Ramelde, la preferita;Iginia; suor Giulia Enrichetta, superiora delmonastero di Vicopelago, immagine viventee richiamo delicato alla vita spirituale e alsentimento religioso.

Oriano De Ranieri è nato a Santa Maria del Giu-dice, un paese del comune di Lucca al confine conla provincia di Pisa, dove tuttora abita.È giornalista professionista da trent’anni. Ha svoltoa lungo la sua attività professionale come vice capo-servizio nella cronaca di Lucca de «La Nazione»,occupandosi di vari argomenti, soprattutto dellevicende legate a Giacomo Puccini. In precedenza èstato redattore del quotidiano cattolico «Avvenire»a Milano e in altre città, dove ha anche svolto la fun-zione di critico per gli eventi musicali.Si è laureato in lettere all’università di Pisa con unatesi su un periodico del Settecento: «Il GiornaleEnciclopedico di Liegi».È coautore del libroGiacomo Puccini, luoghi e senti-menti (2004, 2007 edizione ampliata). Attualmentecollabora a diverse pubblicazioni.

Mauro Lubrani è laureato in lettere all’Universitàdi Firenze.Giornalista professionista, lavora a «La Nazione»da oltre trent’anni, avendo iniziato giovanissimol’attività professionale. Ha collaborato a lungo conRai e Ansa.

È autore dei libri Album di Pistoia e Montecatini(1992) e 50 anni di Rotary a Pistoia (2001). PerPolistampa ha già pubblicatoGiuseppe Verdi a Mon-tecatini (1981, 2001), Giacomo Puccini, luoghi esentimenti (2004, 2007 edizione ampliata), Rugge-ro Leoncavallo, i successi, i sogni e le delusioni (2007).

Giuseppe Tavanti è nato nel 1963 ad Arezzo. Di-plomato brillantemente in pianoforte presso ilconservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugiasotto la guida del grande pianista Orazio Frugoni,si è successivamente perfezionato nella classe diGuido Agosti all’Accademia Musicale Chigiana diSiena. Concertista attivo e apprezzato da pubblicoe critica, ha suonato come solista nelle stagioniinternazionali di Salisburgo, Grenoble, Roma,Amburgo, Milano, Kiel. Come studioso, si è for-mato presso l’ateneo fiorentino, frequentando icorsi di Storia della Musica di Clemente Terni.Ha pubblicato vari lavori musicologici e didattici.È direttore dell’Accademia Musicale “RuggeroLeoncavallo” di Montecatini Terme.È coautore con Mauro Lubrani del libro RuggeroLeoncavallo. I successi, i sogni, le delusioni (2007).

Puccini e le donnela famiglia, gli amori, la musica

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Edizioni Polistampa

LA TOSCANA DELLE BALENE

8 9

questi giovani visitatori sboccias-se l’amore e che essi convolassero felicemente a giuste nozze. Da al-lora gli innamorati che, in segno di buon augurio, si recavano far visita a San Valentino, divennero così numerosi da indurlo a dedi-care un giorno dell’anno a una be-nedizione nuziale generale.

La città degli innamorati? Più che a Verona, patria di Ro-meo e Giulietta, il titolo di

capitale dell’amore spetta a Ter-ni, dove tra il II e III secolo nac-que Valentino, vescovo e martire, che a furor di popolo, nel corso dei secoli, si è guadagnato l’appella-tivo di patrono, non solo di tutte le coppie che si amano sul serio

ma anche di nume tutelare ante litteram, dei matrimoni “misti”, oggi di grande attualità: infat-ti celebrò il matrimonio fra il le-gionario romano Sabino e la gio-vane cristiana Serapia. A Valenti-no toccò la palma del martirio il 14 febbraio 273 d.C. per ordine del prefetto Placido Furio durante le persecuzioni scatenate dall’impe-ratore Aurelio. Era stato accusato di aver sostituito con un rito cri-stiano l’antica ricorrenza paga-na dei Lupercalia, dedicati al dio Lupercus, protettore della fertili-tà. La sua vita, dedita all’aposto-lato e nobilitata dal martirio, in-dusse nel 1644 i cittadini a procla-marlo patrono di Terni. Ma la no-torietà internazionale di San Va-lentino si deve alla leggenda, na-ta secondo alcune fonti nei pae-si anglosassoni, per cui il santo era solito donare un fiore del suo giardino ai giovani che andavano a trovarlo. Sembra che tra due di

Il santo dell’amore

A TERNI PER AMOREAncora oggi, il 14 febbraio per

la Festa della Promessa, le coppie di fidanzati che giungono a Terni, da diverse parti del mondo, si scambia-no un voto d’amore e per l’occasione anche molti sposi festeggiano le nozze d’oro e d’argento. Per buona parte del mese, la graziosa città um-bra rende omaggio al suo patrono, con solenni celebrazioni liturgiche a cui fa da cornice una girandola di feste in piazza, concerti, letture di poesie, balli e iniziative ispirate alla forza evocativa del santo dell’amore. Momento clou delle celebrazioni è il Premio Internazionale San Va-lentino, quest’anno alla 30ª edizio-ne. Organizzato dal “Comitato per la premiazione di un messaggio d’amore”, con il patrocinio della Regione Umbria, del Comune e della Provincia di Terni, il “San Valentino d’oro” è destinato ai grandi nomi della cultura, della politica, della scienza, dello spettacolo che si sono distinti per l’impegno profuso a favore della pace e della solidarietà. La cerimonia di premiazione che si svolge in Palazzo Primavera, ha

avuto come protagonisti, nel corso degli anni, personalità come Sarim Nuseibeh, David Grossman, Mikhail Gorbaciov, Ibrahim Rugova e Kerry Kennedy, premiata nel 2008, impe-gnata in importanti campagne a sostegno dei diritti civili nel mondo e fondatrice del Robert F. Kennedy Memorial Center for Human Rights

di Giulia Caruso

A Terni arrivano da

tutto il mondo per

giurarsi l’amore

eterno. Grandi

festeggiamenti

per il patrono

degli innamorati

e della città

SAN VALENTINO

CUORI INFRANTIIn 35 artisti si sono messi a giocare con il tema dell’amore,

con poesie, disegni, dipinti e foto. Ne è nata una mostra varia, vivace e curiosa che sarà inaugurata, guarda caso, sabato 14

febbraio alle 17 a Fiesole, presso la Basilica di Sant’Alessandro (via San Francesco). La mostra è curata da

Stefano Giraldi e all’inaugurazione sarà presentata da Ugo Barlozzetti e Daniele Lucca con gli interventi musicali di

Ellade Bandini e Daniele Pelizzari, della Banda Elastica Pel- lizza. Il giorno dopo, domenica 15 febbraio sempre alle 17,

Mario Spezi presenterà L’angolo buio del cuore, romanzo di Simona Cherubini. Ingresso libero.

Info: 057331103, 3338256123

LA MOSTRA

e presidente della Robert F. Kennedy Foundation of Europe Onlus.

Le manifestazioni valentiniane, anche per quest’anno, offrono alla città un ricco calendario di even-ti che prevede anche incontri con alunni e studenti di tutte le scuole con iniziative nel segno della pace, tavole rotonde e anche incontri con psicologi ed esperti, allo scopo di svelare, anche ai più giovani, ma-gari solo in minima parte, qualcosa dell’arcano che circonda il più com-plesso e misterioso dei sentimenti umani: l’amore.

DITELOCON UN VIAGGIOSe Cupido, alla faccia della crisi

economica, fa ancora scoccare i suoi dardi, i fiorai incrociano le dita e fanno scongiuri sperando di vendere qualche rosa rossa in più dell’anno scorso. E se l’omaggio flo-reale, malgrado i prezzi esorbitanti, resta in cima alle preferenze degli innamorati di ogni età, le agenzie di viaggio offrono pacchetti low cost per tutte le tasche, a Parigi o Venezia, da sempre classiche mete di “fughe d’amore”. Non mancano offerte per week end “roventi”, ma-gari a Sharm El Sheik. Tra le pro-poste più sfiziose, mini soggiorni alle terme o in una spa, tra saune e massaggi profumati da condividere con l’amato bene. Pare che l’ultima tentazione sia il fine settimana in un agriturismo con annessa beau-ty farm che offre un trattamento a base di vinoterapia, capace di rega-lare una pelle di velluto, per provare l’ebbrezza di un bacio durante un idromassaggio al vino doc.

Come tradizione comanda molti ristoranti ed enoteche proporranno cenette romantiche a lume di can-dela, magari a prezzi stracciati visti i tempi grami.

Ma c’è chi allegramente prefe-risce “snobbare” San Valentino ed è il 40 per cento dei giovani italiani tra i 20 e i 30 anni - come risulta da una recente indagine - che dichiara di non festeggiare in nessun modo l’evento, sottolineando come il ca-priccioso dio dell’amore non abbia bisogno di feste comandate. ■

Terni, Basilica di San

Valentino, davanti

all’altare con il santo

PERSONAGGI

viSti da vicinoGli incontri e gli aneddoti di un fotografo di Stefano Giraldi

OGNI VOLTA...(Paul Anka)

Nel 1985 ero a Sanremo per realizzare un libro fotografico

per il casinò. Una sera il direttore arti-stico e anche direttore dell’orchestra del casinò, il maestro Sergio Nanni, si avvicinò dicendomi che ci sarebbe stata una cena di gala e di andare al vicino teatro dove c’era il punto d’in-

contro con gli artisti. Da lì saremmo andati tutti insieme a cena nel Salone delle Feste. Lui sbrigava alcune que-stioni e sarebbe subito arrivato per accompagnarci. Mi avvicinai al teatro dove già aspettavano gli ospiti, fra i quali c’era anche Paul Anka, grande cantante e compositore di successo internazionale; chi non ricorda quan-do arrivò in Italia giovanissimo, aveva 19 anni, e partecipò al Festival di San-remo cantando Ogni volta?

Il maestro Nanni ritardava e l’imbarazzo dell’attesa cominciava a sentirsi. Paul Anka stupì tutti. Si alzò dalla poltroncina del teatro e andò sul palcoscenico dove c’era un pianoforte a coda. Si sedette sullo sgabello al pia-no e voltandosi verso di me, che ero il più vicino, disse in italiano “fotografo, cosa vuoi che canti?” Io avvampai in viso e non riuscii a dire una parola. Uno dei più grandi cantanti al mondo mi chiedeva quale canzone doveva fare! Ero impacciatissimo! Paul Anka

non aspettò la mia risposta e cominciò a suonare e cantare le canzoni più famose del suo repertorio. Gli ospiti si spellarono le mani applaudendo la sua bella “improvvisata” e la cena di gala passò di mente a tutti. Straordinario!

L’AMORE IN PANCHINA(Raymond Peynet)

I l 14 febbraio, quando pensia-mo a San Valentino la festa

degli innamorati, automaticamente il pensiero va ai due fidanzatini che timidamente amoreggiano seduti su una panchina. Creati dalla matita del disegnatore Raymond Peynet, i due innamorati hanno fatto il giro del mon-do rappresentando l’amore timido e

casto. Ha contribuito più Peynet alla memoria e alla gloria di San Valentino che alcune celebri industrie dolciarie. Lui vestito di scuro, il cappello a melo-ne dimezzato, il colletto duro coperto da una zazzera irsuta. Lei ingenua, gli occhi spalancati, la vita sottile, il petto rotondo e la pettinatura a coda di cavallo. In una celebre vignetta se ne stanno seduti ai giardini pubblici, sfiorati da angioletti che rasentano il prato; didascalia: “Gli amorini volano bassi, domani pioverà”.

Ho conosciuto Peynet e sua mo-glie a Bordighera, al Festival dell’Umo-rismo creato da Cesare Perfetto negli anni ottanta. Erano già anziani ma avevano una grazia e una gioia quasi adolescenziale. Non ci voleva molto per capire che i due famosi innamo-rati erano proprio loro: timidi, gentili, delicati, sì erano proprio loro, Peynet aveva disegnato se stesso e la moglie. L’amore aveva veramente attraversa-to il tempo. ■

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

RICORRENZE

ATTUALITÀ

TESTIMONIANZE

ATTUALITÀ

FOTO G.C. DIOCESI DI TERNI, NARNI E AMELIA

FOTO G.C. DIOCESI DI TERNI, NARNI E AMELIA

FOTO S. GIRALDI FOTO S. GIRALDI

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2000 insetti a testa. Come si calcola questo numero? Quando al crepu-scolo inizia la caccia, il pipistrello pesa 5-15 grammi; al mattino, con la pancia piena, pesa dal 25 al 50% in più. Dividendo il peso degli insetti divorati per quello di una zanzara, si ottiene appunto questa cifra a tre zeri. Ovviamente non cercano solo le zanzare per farci un favore ma cacciano istintivamente gli insetti che sono disponibili in abbondanza in quel momento e in quel posto.

Oddio, proprio belli non sono, c’è poco da fare. E poi le abi-tudini notturne, il volo a scar-

ti improvvisi con quelle ali prestate al diavolo, la fama che succhiano il sangue, che si abbarbicano ai capel-li e non si staccano più... ecco, quan-do si parla di queste dicerie il profes-sor Paolo Agnelli (studioso dei chi-rotteri, i pipistrelli appunto) e i suoi collaboratori sorridono sornioni.

Sono pregiudizi in cui non c’è

niente di vero, dietro i quali si cela una grande ignoranza intorno a questi importanti alleati dell’uomo, bruttini ma fondamentali nell’equi-librio ecologico, e valida alternativa ai pesticidi contro zanzare & co.

Negli USA, dove vivono specie diverse dalle nostre, ci sono nu-merosi esempi di lotta biologica a parassiti e insetti dei frutteti con i pipistrelli, che colonizzano in gran numero le bat box istallate lungo i filari delle colture. Nelle campagne intorno alla città di Austin in Texas questi animali fanno risparmiare ogni anno circa 700.000 dollari in pesticidi e in danni evitati alle coltivazioni. E se provassimo a farlo anche in Italia?

LE RONDINIDELLA NOTTEQuesti mammiferi sono del tut-

to innocui, a differenza degli insetti-cidi usati nelle campagne e di quelli spruzzati in casa. Recenti convegni cui hanno partecipato medici, chi-mici e zoologi hanno ribadito che i pesticidi hanno un’incidenza mol-to elevata sulla mortalità umana: sono cancerogeni. Per il fastidio di una zanzara mettiamo il fornellino, ma in pochi seguiamo le avvertenze di “areare dopo l’uso” e di “non soggiornare nell’ambiente con il fornellino acceso”: «sono micidiali, andrebbero messi al bando - dice il professor Agnelli, e prosegue - con-tro le zanzare ci sono tanti metodi alternativi, fra cui i pipistrelli».

Catturano ogni notte circa

Tutti pazzi per i bat

SFRATTATI A RISCHIO D’ESTINZIONEIn Toscana ci sono almeno 25

specie di pipistrelli, le più comuni sono 3, quelle che più facilmente possono colonizzare le bat box sono 4; quelle più a rischio di estinzione sono le specie legate agli ambienti boschivi, perché hanno bisogno di rifugiarsi nelle cavità dei vecchi alberi, ormai rari a causa dei tagli frequenti per la produzione di le-gname. «È auspicabile - afferma Agnelli - una gestione forestale più attenta a queste problematiche«.

Ma corrono seri rischi un po’ tutte le specie e in tutta l’Europa: in Germania e in Inghilterra, paesi dove si compiono studi più avanzati rispetto al nostro, c’è vivo allarme per il grave declino delle popolazio-ni nell’ultimo ventennio. Special-mente di quelle specie che trovavano rifugio in soffitte e scantinati, una volta pieni di fessure, crepe e spac-cature che mancano negli edifici

moderni ermeticamente chiusi per evitare dispersioni di calore e ri-sparmiare sulla bolletta del gas.

UN RIFUGIO ALTERNATIVOÈ possibile per noi, semplici

cittadini, aiutare questi utilissimi animali? Certamente: acquistando e istallando una o più bat box che anche nel 2009 Unicoop Firenze mette in vendita. Costano 25 euro l’una, ma pensiamo a quanto ri-sparmieremo in fornelli, insetticidi

di Francesco Giannoni

Con la primavera

tornano i pipistrelli

e ricomincia la

campagna per

le bat box

PIPISTRELLI

sul posizionamento in modo che noi possiamo valutarne la bontà. Far ca-pire come vanno istallate è il nostro obbiettivo principale».

Fra le lettere inviate ce ne sono state di curiose e divertenti. Per esempio un signore doveva dipin-gere la parete dove aveva attacca-to la bat box e, convinto che fosse disabitata, l’ha staccata; a lavoro compiuto, si è accorto che dentro c’erano due esemplari: svelto svelto l’ha rimessa a posto. Un altro ha inviato la scheda ben compilata in tutte le sue parti da cui, però, appari-va che nella bat box non trovava mai nessun pipistrello; «ci siamo sentiti ed è venuto fuori che faceva i rilievi di notte quando i pipistrelli sono a caccia: non potevano esserci». Un altro ancora, insieme alla bat box, voleva comprare addirittura una coppia di pipistrelli.

BATMANIAE COMPLIMENTIGrazie all’Informatore e alla sua

vasta e capillare diffusione, l’interes-se per questa iniziativa si è allargato a macchia d’olio: il sito web del Museo è stato preso d’assalto, Comuni, scuole, televisioni hanno chiamato i ricer-catori fiorentini per presentazioni, conferenze e dibattiti che sono stati organizzati anche fuori della To-scana: in Liguria, Emilia Romagna, Marche, addirittura in Puglia!

Nel 2009 anche Coop Adriatica, nella propria rete, venderà le bat box.

Queste sono utilizzate anche da un centro recupero chirotteri a Roma che raccoglie pipistrelli in difficoltà, malati o caduti dal rifugio troppo giovani; dopo il recupero, li libera in un parco dove vengono posizionate le bat box in cui sono cresciuti e a cui fanno riferimento prima di imbrancarsi con le colonie che vivono attorno.

Ad Agnelli sono giunti i com-plimenti anche sui portali scienti-fici più conosciuti perché a livello europeo non esiste un’esperienza del genere. Anche dagli Stati Uniti sono arrivati vivissimi elogi per la portata dell’opera di diffusione fra la popolazione. ■

LO STAFF DEI BAT

Da sinistra:

Paolo Agnelli,

Cosimo Guaita,

Giacomo Maltagliati,

Laura Ducci

MUSEO DI STORIA NATURALE

sezione di Zoologia, la Specola,

via Romana 17, 50125 Firenze,

www.unifi.it/msn, [email protected]

L’INTERVISTATOProfessor Paolo Agnelli, zoologo presso il Museo

di storia naturale la Specola

A GUARDAR LA LUNAIl 2009 è l’Anno internazionale dell’astronomia.Le prime osservazioni al cannocchiale

Sono passati 400 anni da quando Galileo Galilei puntò al cielo il suo cannocchiale (o telescopio) che aveva appena perfezionato (ma non inventato). Non fu semplice per Galileo imparare a osservare il cielo, ma nel caso della luna fu aiutato da Ludovico Ariosto che aveva immaginato, con gli occhi della fantasia, che il nostro satellite avesse dei monti e delle valli. Quindi non fu difficile per il grande scienziato interpretare le strane immagini che osservava, come dovute a un complesso paesaggio di tipo terrestre.

Per stabilire quando Galileo fece le prime osservazioni della luna, che probabilmente fu il primo oggetto astronomico studiato, si deve considerare che il grande pisano, dopo aver presentato alla fine di agosto del 1609 il cannocchiale al doge di Venezia come un nuovo e potente strumento militare, si precipitò a Firenze in ottobre per mostrarlo al giovane granduca Cosimo II. In quell’occasione Galileo fece osservare a Cosimo la luna, ma in maniera insoddisfacente perché allora non aveva ancora uno strumento adeguato. Si deve presumere che lo scienziato avesse già osservato per proprio conto la luna e questo deve essere avvenuto nella lunazione del settembre 1609. Invece i disegni del satellite, che poi Galileo fece stampare nel Sidereus Nuncius, in cui annunciava le sue scoperte astronomiche a tutto il mondo, secondo i calcoli astronomici fatti circa 40 anni fa dall’autorevole direttore dell’Osservatorio di Arcetri e opportunamente rivisti, dovrebbero essere stati realizzati da osservazioni eseguite nel dicembre del 1609 con un cannocchiale ulteriormente perfezionato. Nello stesso mese probabilmente Galileo osservò la Via Lattea e la costellazione di Orione, poi, il 7 gennaio 1610, avendo deciso di puntare il suo strumento verso Giove, ne scoprì i quattro satelliti che in seguito dedicò alla famiglia Medici che governava Firenze. Altre scoperte seguiranno nei mesi successivi. Alberto RighiniDipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio, OpenLab, Università di Firenze. E-mail: [email protected]

e salute. Nel 2007, a titolo sperimen-tale, ne furono distribuite circa 200 a Comuni ed enti pubblici. Nel 2008 Unicoop Firenze ne ha vendute circa 1700 e il professor Agnelli è entu-siasta di questo risultato. In ogni bat box è presente una scheda di valutazione; l’acquirente la dovreb-be compilare e spedire al Museo di storia naturale.

«Ne abbiamo ricevute centinaia, e sono state fondamentali per stabi-lire alcuni dati di fatto». Per esempio che l’istallazione delle bat box a nord è preferita dagli individui iso-lati, maschi o giovani, mentre quel-la a sud, più calda, dalle femmine riunite in colonie per allevare la pro-le; e ancora che gli animali hanno bisogno di prendere confidenza con le bat box: infatti nel primo anno ne è stata colonizzata una su cinque, l’anno dopo una su tre; si prevede, perciò, un incremento per l’anno prossimo. Non dimentichiamo che i pipistrelli sono animali selvatici:

non possiamo illuderci di trovarli in questo rifugio artificiale il giorno successivo all’istallazione.

C’È POSTA PER LUIC’è un continuo scambio di in-

formazioni con gli acquirenti: in due anni al professor Agnelli e ai suoi collaboratori, oltre alle telefo-nate, sono arrivate circa 2000 e-mail all’indirizzo dedicato [email protected]. A coloro che non hanno avuto successo con le loro bat box «consi-gliamo di scriverci e di inviarci foto

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

ATTUALITÀ GALILEO

FARE SCIENZAFARE SCIENZA

FOTO D. TARTAGLIA

FOTO F. GIANNONI

FOTO P. AGNELLI

FOTO L. TANI

12 13

Primi a comprar libriDalle classifiche

del “Sole 24 ore”

fiorentini primi in

Italia per l’acquisto

nelle librerie

LIBRI

D i solito, fra dicembre e gen-naio, imperversano le classi-fiche sulla qualità della vita

nelle città italiane. Non sono tan-te, ma vengono riprese e amplifica-te da tutti i quotidiani in prima pa-gina, dalle tv e dalle radio. Lascia-no un po’ il tempo che trovano, nel senso che servono a poco, forse a consolarsi per alcuni e a deprimer-si ulteriormente per tanti altri. E sui giornali risorge l’antologia dei

luoghi comuni: “l’Italia divisa in due”, “nelle piccole città si vive me-glio”, “insoddisfatti gli abitanti del-le metropoli”...

Però, fra le pieghe di queste ri-cerche spuntano dati interessanti e poco conosciuti. In quella pubbli-cata dal quotidiano “Il Sole 24 ore”, subito dopo Natale, ci sono ben 36 tabelle, che riguardano i dati di tut-te e 103 le province italiane, divise in sei grandi sezioni: tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, ordine pubblico, popolazio-ne, tempo libero. Quest’ultima ha attirato la nostra attenzione, anche perché in ben due tabelle c’è Firenze al primo posto: in quella che riporta

“l’indice di sportività” e l’altra sugli “acquisti in libreria”. Insomma al “Sole 24 ore” risulta che i fiorentini siano quelli che, in proporzione agli abitanti acquistano più libri in Italia: nel mese di settembre ben 5,3 libri ogni 100 abitanti. Si difendono bene anche le altre due città univer-

sitarie toscane (Pisa 2,23% e Siena 1,65%) e Lucca (1,73%). Prato fa una brutta figura: è in fondo alla classi-fica, dopo Isernia, Rovigo e Crotone; francamente non ci sembra un dato

obiettivo per una città che ha visto un fiorire di iniziative editoriali e culturali negli ultimi anni. Forse a settembre i pratesi pensavano ad altro e si sono distratti.

Il dato delle vendite “in libreria” è parziale ma abbastanza veritiero. Checché se ne dica i libri si vendono sempre e soprattutto in libreria. Nonostante la visibilità che hanno negli iper e nei supermercati, nel-le edicole, nelle bancarelle lungo strada e nelle stazioni, nelle presen-tazioni e nelle fiere, ben 79 libri su cento sono venduti dai librai, esclu-dendo naturalmente i libri scolastici

per gli editori toscani. C’è da pun-tualizzare che il 2008 non è stato un grande anno per la vendita di questi libri. Rispetto al 2007 si registra un 20% in meno in volu-mi venduti, con netta prevalenza per quelli meno costosi. Infatti, il più venduto nell’anno scorso è stato il “librino” di Riccardo Nencini - presidente del consiglio regionale della Toscana - che con lo sconto costa 5 euro: Oriana Fallaci: morirò in piedi. Raccon-ta, con passione e partecipazione, gli ultimi giorni passati a Firenze dalla grande scrittrice, insomma

di Antonio Comerci

magica, Identità toscana, L’altra Toscana.

Bene anche le testimonianze e i racconti: Antartide, il viag-gio “sentimentale” di Tito Barbini ai confini del mon-do; Sulle rotte di “Berlin-guer ti voglio bene”, una rivisitazione dei luoghi del celebre film di Roberto Be-nigni trenta anni dopo; Io, il Pinocchio di Comenci-ni di Andrea Balestri. Per finire questa rassegna oc-corre citare due romanzi, gli unici due che hanno venduto qualche centi-naio di copie: Chiamami ancora amore di Luca Nannipieri e il gial-lo Sabbia in bocca di Giacomo Aloigi. In definitiva, la narrativa

- romanzi e racconti - non brilla nello scaffale “Toscana da leggere”, nonostante le speranze dei tanti nuovi autori che si sono cimentati in questo genere di libri. ■

liBreriaa domicilio

Nel catalogo elettronico ci so-no 60.000 titoli di narrativa e saggistica fra i quali sce-

gliere. Basta digitare il nome dell’auto-re, o il titolo del libro, o anche l’editore, si mette “il libro nel carrello”, e dopo qualche giorno il libro arriverà nel box informazioni del punto vendita Coop scelto come “abituale”, al momento della registrazione. Naturalmente con lo sconto del 15 per cento sul prezzo

di copertina, rispetto a quello indicato nel catalogo. Un servizio comodo e conveniente, ma poco conosciuto. O meglio, è utilizzato soprattutto per i libri scolastici, fra giugno e settembre, con quasi ottomila ordini on line.

La prenotazione di libri di narrati-va e saggistica si ferma a cifre molto più modeste: appena 800 ordini in otto mesi, da gennaio ad agosto 2008. Gli ipermercati più utilizzati sono nel-l’ordine: Arezzo, Sesto Fiorentino e Montevarchi. Il supermercato con più ordini on line è quello di Prato.

CON INTERNET

Punti di vendita dove si consegnano i libri prenotati su internet all’indirizzo www.ipercooptoscana.it/home.php?sett=libri:Iper: Arezzo, Cascina, Lastra a Signa, Montecatini, Montevarchi, Sesto Fiorentino. Supermercati: Borgo San Lorenzo, Firenze (Gavinana, Le Piagge, piazza Leopoldo, Ponte a Greve, via Carlo del Prete), Castelfiorentino, Empoli Ovest, Fucecchio, Lucca, Pisa Cisanello, Pistoia, Poggibonsi, Prato Ovest, San Casciano, Siena (Strada del Paradiso), Volterra.

fino alle medie superiori. Solo 15 su cento passano dalla grande distri-buzione, il restante 5 per cento se lo dividono tutte le altre forme di vendita, soprattutto internet (2,4%

in costante ascesa) e le edicole (1,9% in costante discesa), secondo i dati dell’Associazione italiana editori riferiti al 2004.

Il primo posto nella classifica degli acquisti in libreria non deve far pensare che il mercato editoriale in Toscana sia ricco e florido. È un dato relativo, riferito agli abitanti, in termini assoluti è un mercato ristretto. I grandi numeri in termini di fatturato e di libri venduti si fanno altrove, nelle grandi aree metro-politane del nord, del Lazio e della Campania. Comunque... “esser pri-mi” dà sempre soddisfazione.

I TOSCANIPIÙ VENDUTIDicevamo che la Toscana non

è un grande mercato per i libri e anche i nostri editori ne risentono. La maggior parte sono piccole case editrici e anche le medie non se la passano benissimo. Per questo da qualche anno l’Unicoop Firenze ha dato ospitalità, in 14 grandi punti vendita, ad uno scaffale “toscano”, gestito in collaborazione con gli editori della nostra regione, coor-dinati da Polistampa. “Toscana da leggere”, così si chiama lo spazio, è una vetrina della nostra editoria e c’è di tutto: dai ricettari ai romanzi, dalle guide ai gialli, dalla storia locale alla saggistica. Nel corso del 2008 sono stati venduti oltre 16.000 libri, per un valore del venduto di 131.000 euro: tutte vendite in più

ha avuto tutte le caratteristiche per essere un successo: duemila copie solo alla Coop, il doppio del secondo classificato.

In termini di vendite partico-larmente azzeccati i libri di ricette di due case editrici, la Vallecchi e la Pacini Fazzi. Piccoli, a basso costo, con titoli azzeccati, monotematici, hanno venduto centinaia di copie e si sono piazzati, mese dopo mese, sempre ai primissimi posti del-la nostra classifica. I più venduti nell’anno: Dolci della Toscana, Zuppe della Toscana, Cento volte polpo. Bene anche i libri su Firenze (del resto lo dice anche “Il Sole 24 ore” che sono i fiorentini i più spendaccioni in libri!): Firenze istruzioni per l’uso, Firenze se-greta, A Firenze si parla così. E poi quelli sulla Toscana: Toscana

I PIÙ VENDUTI Ecco la classifica a novembre delle vendite dello scaffale

“Toscana da leggere” dedicato all’editoria toscana, una vetrina dei piccoli e medi editori della nostra regione.

Varia1. Riccardo Nencini, Oriana Fallaci. Morirò in piedi,ed. Polistampa2. Giuliano Cenci, Firenze segreta, ed. Sarnus3. Lucio Sciamanna, Autocostruzione dei pannelli fotovoltaici, ed. AAM Terra Nuova 4. Enrico Faggioni, Livornesi ar barre, ed. Tagete5. Pietro Pinti, Il libro di Pietro, ed. AAM Terra Nuova

Ricette1. Vittorio Zani, Cucina toscana. Ricette di casa mia, ed. LEF2. Sandra Lotti, Dolci della Toscana, Pacini Fazzi Editore3. Sandra Lotti, Zuppe della Toscana, Pacini Fazzi editore4. Lucia Pugliese, Andrea Martini, Mangiarini della nonna Laura, ed. Pugliese5. Annalisa De Luca, Facciamo il pane, ed. AAM Terra Nuova

Sconto del 15% sull’acquisto dei libri La sezione dei libri toscani è presente nei sei ipermercati e nei supermercati di Borgo San Lorenzo, Empoli (Centro*Empoli), Firenze (Gavinana, Carlo del Prete e Ponte a Greve), Poggibonsi (via Salceto), Pontassieve, Prato (via Viareggio), Siena (Strada del Paradiso).

TOSCANA DA LEGGERE

ESCURSIONI

FORESTE SACREÈ un libro realizzato dal Parco Nazionale delle Foreste

Casentinesi, Monte Falterona e Campigna insieme alla Giunti, per parlare del profondo rapporto tra natura e spiritualità sul

crinale tra Romagna e Toscana.La prima parte, a cura di Mario Vianelli, pubblicista e

fotografo professionista, descrive sinteticamente questo legame speciale tra le foreste casentinesi e la religiosità più antica, in particolare con alcuni santi uomini che qui hanno

deciso di vivere la loro esperienza cristiana. La seconda parte, curata da Sandro Bassi, pubblicista e guida

ambientale-escursionistica, contiene la descrizione dei percorsi. L’escursionista è libero di scegliere se affrontare tutto il sentiero o solo alcune tappe, modulandole sulle sue

capacità e i suoi interessi.Il libro I sentieri delle foreste sacre è in vendita presso tutti i

centri visita, gli uffici informazioni del Parco Nazionale, le librerie e gli esercizi convenzionati.

Info: tel. 0575503029, [email protected]

IL LIBRO PIETROÈ un successo editoriale, ne hanno parlato tv e radio. Una lettura appassionante e l’umanità di un ottantenne sempre attivo

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

ATTUALITÀ ATTUALITÀ

LIBRI LIBRI

FOTO M. D’AMATO

FOTO M. D’AMATO

È un libro realizzato dal Parco Nazionale delle Foreste

, il viag-

Barbini ai confini del mon-Sulle rotte di “Berlin-

Chiamami ancora IL LIBRO PIETRO

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Entrare in pasticceria non la-scia mai indifferenti: vista e olfatto sono stimolati da colo-

ri vivaci e da odori avvolgenti. E che dire poi del gusto? Il sapore dolce è da sempre associato alla “coccola” e alla festa. Ma chi è l’artefice di tanta dolcezza? Il pasticcere è una figura professionale fra le più specializza-te. Può arrivare alla professione in modo vario; il percorso comunque resta faticoso e impegnativo. Ma co-

me sono cambiate le cose negli anni e come si diventa pasticcere?

Graziano Sarti, insegnante nel laboratorio di pasticceria di una scuola professionale, fa parte della vecchia guardia, dei self-made pa-sticceri. Gli chiediamo la sua storia.

«Ho iniziato da ragazzo traspor-tando sacchi di farina, classico gar-zone tutto fare, ho cercato di rubare con gli occhi il mestiere ai “vecchi” pasticceri che operavano nel labo-ratorio, e sono subentrato a loro a piccoli passi facendo all’inizio le cose più faticose e meno gratificanti. Ho cercato di diventare il più veloce-mente possibile autonomo, prima nelle preparazioni più semplici, poi in quelle più complesse. La gavetta è stata lunga e faticosa ed è durata alcuni anni, ma mi ha permesso di apprendere una professione che mi ha dato delle belle soddisfazioni (quando sei bravo e volenteroso il lavoro nel settore non manca) ed ho guadagnato a sufficienza per vivere più che decorosamente. Oggi, ormai

60enne, ho deciso di mettere a di-sposizione il mio sapere: insegno le basi del mestiere ai futuri pasticceri. Credo che la formazione sia fonda-mentale per arrivare alla professione più velocemente, saltando una lunga e dura gavetta come la mia».

Leonardo è invece molto giova-ne, ha 26 anni e lavora in una delle pasticcerie di Coop della provincia di Firenze. Anche a lui chiediamo della sua carriera professionale. «Finita la scuola media - ci dice - ho seguito un corso di formazione di due anni con stage in azienda e dopo l’esame nel 1998 ho ricevuto la qualifica di

“aiuto di pasticceria”. Ho lavorato da subito in pasticcerie rinomate, mettendo “le mani in pasta” e cre-scendo professionalmente. In breve

Le mani in pastadi

Monica Galli e Alessandra Pesciullesi

Un percorso lungo

e impegnativo

per diventare

maestri di dolci

tempo ho avuto varie offerte di lavo-ro, anche discretamente remunera-te, fra le quali ho potuto scegliere. È stato molto gratificante vista la mia giovane età, anche se i sacrifici ci sono stati, perché gli orari e i ritmi di lavoro si conciliano male con le nottate insieme agli amici o con le domeniche al seguito della squadra del cuore! La scuola di formazione è stata un ottimo trampolino di lancio e sono molto grato a Grazia-no Sarti che come insegnante era davvero esigente. Oggi lavoro alla Coop ma ciò non toglie che possa decidere di intraprendere altre stra-de. Il lavoro del pasticcere, grazie a nuovi macchinari e tecnologie è in continua evoluzione come me!»

A entrambi abbiamo ancora chiesto cosa ne pensano dei prezzi che variano molto per lo stesso tipo di preparazione da un laboratorio ad un altro. La risposta è stata iden-tica: è la qualità di un prodotto che fa la differenza nel prezzo. La pa-rola qualità comprende numerosi fattori. Dopo la formazione, anche il pasticcere più preparato deve se-guire corsi di aggiornamento sugli ingredienti, sui nuovi macchinari che facilitano il lavoro ma che si de-vono imparare a usare, sulle nuove tendenze dei consumatori (c’è una moda anche in pasticceria!), ma anche sulle normative inerenti le allergie, le etichette eccetera.

Altro fattore è il tempo necessa-rio per preparare dolci e pasticcini. Ci sono poi pasticcerie che sembra-no gioiellerie nelle quali si paga, ovviamente, il lusso dell’ambiente e l’accoglienza che fa di contorno alla degustazione. Non ultima per importanza è infine la scelta degli ingredienti. Non sono molti gli in-gredienti di una pasticceria e risulta più difficile camuffarne la qualità. Il vero strumento del consumatore per la sua scelta consapevole resta la lettura della lista degli ingredienti in ordine decrescente di quantità. La si può trovare sull’etichetta dei prodotti confezionati, o come car-tello unico nelle pasticcerie, oppure sullo scontrino. Deve essere, comun-que, sempre e obbligatoriamente, a disposizione dell’acquirente. ■

IL PASTICCERE

l’importanZa deGli inGredienti

Farina: è impossibile capirne la qualità dalla lettura degli ingredienti ma esistono fari-

ne di qualità ottima che costano quasi 2 euro al chilo ed altre che costano meno della metà.

Uova: con la dicitura uova fre-sche si ha la certezza che siano state sgusciate in pasticceria, altrimenti potrebbe trattarsi di liofilizzato o polvere d’uovo; in tal caso bisogna aggiungere coloranti per ravvivare il colore e aromi per rinforzare il gusto.

Latte: anche in questo caso non sono la stessa cosa il latte in polvere, quello scremato, la polvere di latte, le proteine del latte. Il più pregiato è il latte fresco.

Grassi: fanno la differenza fra una pasticceria e l’altra. Burro e pan-na sono i più costosi e difficili da usa-re, quindi sono indicatori di qualità. Molto frequenti sono grassi idroge-nati e margarine, più facili da usare e più economici. Attenzione alla scritta panna vegetale: in realtà non esiste come categoria merceologica, il ter-mine viene usato impropriamente per indicare una sorta di margarina liquida. La qualità del prodotto finito è decisamente scarsa.

Confetture: devono avere alme-no il 30% di frutta, altrimenti sono riportate come gelatine di frutta in cui la percentuale di frutta può essere inferiore.

La consistenza in questo caso è conferita dagli addensanti quali le carragenine e necessitano del rinforzo di coloranti e aromi.

Aromi: l’aggiunta di aromi è ne-cessaria soprattutto se il prodotto ha poco sapore, è un aiuto che nelle preparazioni di qualità non serve.

Coloranti e altri additivi: vale lo stesso discorso fatto per gli aromi.

Cacao o altri ingredienti ca-ratterizzanti: bisogna sempre ri-portarne la percentuale, ma se sono in fondo alla lista degli ingredienti, la quantità è poca e la qualità è scarsa.

L’INTERVISTATO Graziano Sarti,

pasticcere,insegnante

presso il Centro di Formazione

Professionale del Comune di Firenze

DOLCI

GoloSe tentaZioniA carnevale frittelle, cenci, schiacciata alla fiorentina e altro ancora

Sono alcuni dolci tradizionali del carnevale assai gustosi e antichi, ma tuttora molto

apprezzati. A Firenze in questo perio-do fornai e pasticceri ne sfornano in gran quantità. Le frittelle di riso, con uvetta o senza, sono dette anche di San Giuseppe poiché venivano fatte proprio il 19 marzo in onore del santo; un segreto per rendere il riso più mor-bido è cuocerlo la sera prima.

I cenci, ovvero dei rettangolini di pasta fritta col bordo sfrangiato, sono così definiti per il loro aspetto sgual-cito simile a quello degli strofinacci.

Sono diffusi non solo in Toscana ma anche in altre regioni italiane con tanti nomi diversi: donzellini, frappe, chiacchiere delle monache, fiocchi e così via, a testimonianza della loro grande popolarità. Infine, non da me-no quanto a bontà rispetto a frittelle e cenci, la schiacciata alla fiorentina, dolce tipico del Berlingaccio. Soffice e profumata con scorze di arancio, ricoperta da un velo di zucchero bian-co, un tempo si chiamava “stiacciata unta”, per via dello strutto che era usato abbondantemente nell’impa-sto e che la rendeva così saporita, oggi sostituito da olio o burro. Questi dolci di ricorrenza sono tutti buo-nissimi e invitanti ma certamente non dietetici: d’altronde il carnevale è trasgressivo per natura e uno strappo alla regola è... obbligatorio! E siccome

“non si mura a secco”, queste golose prelibatezze si accompagnano in ge-

nere con un bicchierino di vinsanto.Dopo l’Epifania, per diverse set-

timane, nei negozi di Unicoop Firenze sono in vendita questi dolci tipici di carnevale, venduti in comode confe-zioni realizzate dai vari fornitori oppu-re sfusi al banco della pasticceria. Da quest’anno sarà in vendita una nuova confezione di cenci di carnevale con il marchio “Banco del Gusto”. Questa

referenza si va ad aggiungere alle altre già presenti nell’assortimento Banco del Gusto e si attiene a regole produt-tive e di utilizzo di materie prime ben precise e definite dalla Cooperativa che assicurano a soci e clienti un ot-timo prodotto.

In tutti gli ipermercati ed in molti supermercati questi dolci vengono realizzati più volte al giorno dai nostri pasticceri, secondo semplici e genui-ne ricette.

CENCI DI CARNEVALEIngredienti: 300 g di farina tipo 0, 60 g di marsala, 45 g di zucchero, 25 g di burro, 1 uovo intero, 1 tuorlo, un pizzico di sale, abbondante olio di semi di arachide per la frittura, q.b. di zucchero a velo per lo spolvero.Preparazione. Impastare tutti gli

ingredienti insieme finché l’impasto non risulterà ben liscio e uniforme. Lasciarlo riposare per circa un’ora a temperatura ambiente. Poi, utiliz-zando un matterello, spianarlo fino a raggiungere uno spessore di 2/3 mm. Tagliare a rettangoli e procedere alla frittura in abbondante olio di semi di arachide. Quando saranno ben raffreddati spolverare con zucchero a velo. ■

di Rossana De Caro

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

MESTIERI

GUIDAALLASPESA

MESTIERI

FOTO A. FANTAUZZO

FOTO A. FANTAUZZO

FOTO D. TARTAGLIAGUID

AALL

ASPE

SA

FOTO M. D’AMATO

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stufatura delle stesse, l’aggiunta di pomodoro ed una robusta macina-ta di pepe permettono di creare un piatto che degli avanzi si porta solo il ricordo.

Altro impiego della carne les-sata è quello più comune delle polpette; una volta tritata, viene unita alle patate lessate e passate in buona quantità. Da qui prendo-no il nome di polpette del “signor Pelliccia, con tante patate e poca ciccia!”. Si aggiunge un battuto fine di aglio e prezzemolo, un po’ di scorza di limone ad ingentilire il profumo, insieme alla noce moscata e, dopo averle passate nel pangrattato, si friggono in abbon-dante olio di oliva. Nella versione più raffinata, la morbidezza vie-ne invece data dall’aggiunta di

di Leonardo Romanelli

La semplicità di esecuzione, poi, per-metteva anche a mani poco esperte di allestire una pietanza gustosa sen-za troppi patemi.

BRODI E MODINasce solo in epoca successiva

la teoria, poi risultata sbagliata, che per fare un buon brodo si do-vesse mettere la carne in acqua

fredda, mentre un bollito lo si pre-parava immergendo la carne in acqua bollente. Nel passato non ci si curava troppo di queste sottigliez-ze e si procedeva tutti i giorni con la stessa ricetta. Prima si metteva nell’acqua le carni e tanti ortaggi, il vero segreto per dare profumo al brodo: cipolle, carote, sedano,

Dal lesso alle polpetteTRADIZIONE E NOVITÀ

Il primo gesto al mattino della mas-saia in cucina, in un non lontano passato, era quello di porre una

pentola di acqua sul fuoco per fare il brodo, uno dei prodotti essenziali della cucina casalinga. La pasta non costituiva certo il cibo comune nelle case dei contadini toscani, e il brodo rappresentava così la base per le di-verse varietà di zuppe, che erano la prima portata di ogni pasto. Oltre a questo impiego, si deve considerare

l’utilità del brodo per cucinare i bra-sati, gli stracotti, ma anche le verdu-re e gli animali da cortile, che veniva-no preparati in tegame, quasi fossero un “arrosto morto”, visto che quello vero, con la carne posta in forno o al-lo spiedo, era riservato alle grandi oc-

casioni. Preparare il brodo dava inol-tre la possibilità fondamentale di ot-tenere nutrimento a basso prezzo: ri-sultava economico, poiché si poteva-no acquistare ossa e tagli minori dei bovini, spesso scartati a causa del-l’eccesso di grasso, o per il semplice fatto che necessitavano di lunga cot-tura, prima di risultare masticabili.

gambi di prezzemolo e poi anche qualche pomodoro maturo; un po’ di sale grosso ad insaporire il tutto e talvolta una patata, tanto per ar-ricchire il contorno del giorno, ma le varianti terminavano qui. Del tutto sconosciuto l’impiego del “dado da brodo”, un derivato alla lontana dell’estratto di carne, poiché ric-co soprattutto di glutammato, un componente ricco di sapore, spesso troppo deciso. Pollo e coniglio erano le carni che potevano bollire tutti i giorni sulla stufa economica, vista la facilità di reperimento, mentre il manzo era la carne riservata al bro-do della domenica, dove trovavano posto anche la lingua ed altri tagli di carne più nobili.

Ricco di gusto, il brodo veniva sorseggiato quale “aperitivo” corro-

Si comincia dal

bollito e dal brodo

per arrivare a

tante pietanze

PER RIPIENIE IN FRICASSEASe invece si utilizza come ripieno

di agnolotti o ravioli, la carne bollita deve stufare in tegame con tutti gli odori, ed unirsi successivamente, dopo averlo tritato, a parmigiano ed uova. In estate un gustoso piatto unico, da servire anche come anti-pasto robusto, è l’insalata di lesso: capperi, acciughe, cipolla sono i suoi compagni di viaggio, conditi con olio extravergine di oliva ed aceto di vino rosso.

Il forte senso di fame da placare imponeva, nel passato, la ricerca di piatti da mangiare con il pane, ed in questo le frittate rivestivano un ruolo fondamentale: non poteva mancare la versione con il lesso avanzato, dopo averlo tritato fine-

mente e fatto insaporire in padella con aglio schiacciato e prezzemolo. Ricetta più rustica ma comunque efficace allo scopo, era scaldare in tegame il lesso tagliato in grossi pezzi, versando poi le uova sbattute con il succo di limone, come per fare una sorta di fricassea popolare.

Se quello che avanza del bollito è solo la lingua, questa può essere tagliata a fette spesse e poi cucinata co-me una cotoletta alla milanese, dopo averla passata in uovo e pangrattato. Volendo trovare altre versioni dell’im-piego del lesso avanzato, è interessante pensare all’odierna cucina innova-tiva: testina e zampetti che vanno a braccetto con i crostacei ed i frutti di mare, mentre le carni bianche, come pollo e coniglio, diventano le prota-goniste di legami ardimentosi con la frutta tropicale, magari in insalata! ■

GUerra all’alcoolNon più alcolici ai minorenni nei punti vendita Coop

N iente alcolici ai minorenni. È la campagna promossa dal-la Coop e partita a gennaio

2009, negli oltre 1300 punti vendita in tutta Italia, dove è scattato il divieto di vendita di alcool (non solo supe-ralcolici ma anche bevande e bibite con più di 0 gradi alcolici) ai ragazzi sotto i 18 anni d’età. Nonostante non esistano divieti legislativi al riguardo, la Coop ha preso questa importante decisione per la tutela della salute dei giovani. Infatti secondo l’Istituto Superiore di Sanità ogni 100 ricoveri per intossicazione da alcool, 17 sono a carico di giovani al di sotto dei 14 anni di età e oltre 740.000 minori adot-

tano abitualmente comportamenti considerati a rischio. Inoltre l’alcool è per i giovani la prima causa di morte a seguito di incidente stradale. Nel resto d’Europa i divieti per i minori di 16 o 18 anni sono legge già da anni. È un impegno importante e significativo preso dalla Cooperativa, che non si limita alla rinuncia della vendita.

Ci saranno infatti anche altre ini-ziative di informazione e di sensibi-

L’INIZIATIVA

lizzazione al problema dell’alcool per fare in modo che una delle piaghe più dolorose del nostro tempo possa essere combattuta efficacemente e sconfitta.

Nel progetto una parte importante ha il personale con mansioni alla cas-sa. Se un cliente con un’età apparente sotto i 18 anni si presenta alla cassa con alcolici, l’addetto richiederà al ra-gazzo un documento d’identità infor-mandolo della decisione assunta da Coop. Se dalla verifica del documento risulterà che il cliente è un minore lo si inviterà a lasciare la bevanda alcolica alla cassa.

Prima di questa iniziativa, il divieto di vendita era applicato in Coop da alcune cooperative pilota (è il caso di Coop Adriatica nell’Ipercoop di Schio, di Unicoop Tirreno in provincia di Livorno e sulla costa della Versilia, delle cooperative trentine e della Coop Veneto).

borante, spesso “macchiato” con del vino rosso, un espediente utilizzato per renderlo più gradevole, a causa del tanto grasso che galleggiava in superficie.

MISTO DA BUONGUSTAISolo nelle grandi occasioni si

faceva il vero e proprio bollito misto,

con la presenza di testina e zam-petti fatti cuocere in acqua a parte che veniva successivamente scar-tata. Ovvio che la carne immessa nell’acqua del brodo diventasse il companatico della giornata: ser-vita accompagnata dalle verdure cotte insieme e dal sale grosso era un secondo gradito; solo talvolta faceva capolino sulla tavola anche la salsa verde.

Il bollito, dunque, imponeva ab-bondanza di ingredienti ed è sempre stato normale che la carne avan-zasse; facile immaginare come, nel passato, non era certo abitudine gettare cose da mangiare. Ed è stato grazie alla sapienza della civiltà contadina che sono nate delle ricet-te che fanno ancora oggi impazzire i buongustai tradizionalisti.

La ricetta più diffusa per impie-gare il lesso avanzato è la “france-sina”, nome gentile che identifica il lesso rifatto con le cipolle, forse de-rivante da una ricetta similare fran-cese, il “boeuf miroton”. L’aspetto che più colpisce è quello del largo impiego di cipolle, che devono pe-sare il doppio della carne; una lenta

besciamella densa, che le rende più soffici.

Il lesso come ripieno è invece un classico nei ristoranti, quan-do serve a preparare il ripieno dei cannelloni, dove si unisce a spinaci, funghi e formaggio, meglio dopo averlo rosolato in padella con aglio e cipolla.

NON È VERO che per fare un

buon brodo si deve mettere la carne in acqua

fredda, mentre per valorizzare un bollito si immerge la carne in acqua bollente…

TRUCCHI IN CUCINAPer rendere più morbide e soffici le polpette fatte con il lesso, basta aggiungere all’impasto della besciamella densa

CANNELLONIIl lesso serve anche come ripieno per i cannelloni, tritato e unito a spinaci, funghi e formaggio, meglio se rosolato in padella con aglio e cipolla

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

CUCINA

GUIDAALLASPESA

CUCINA

FOTO A. FANTAUZZO

FOTO A. FANTAUZZO

GUIDAALLASPESA

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È la più costosa delle carni, ma anche fra le migliori al mondo. Si fregia dal ‘98 del marchio

Igp, Indicazione geografica protet-ta. È ottenuta da animali dell’omo-nima razza, maschi e femmine di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, e il nome deriva dalla zona di alleva-mento, la Val di Chiana, compresa fra Arezzo e Chiusi.

Candidi e maestosi, i bovini di pura razza Chianina sono sottopo-sti ad un rigido disciplinare fin dalla nascita: devono essere regolar-mente iscritti al registro del Gio-vane Bestiame nonché riportare il contrassegno di identificazione previsto dalle vigen-ti norme del libro genealogico.

Un tempo, per via della loro mo-le, erano utilizzati essenzialmente per il lavoro nei campi, oggi sono soprattutto da “carne”.

Dai tagli più pregiati di questa razza (la regione dorso lombare) si ottengono le rinomate bistecche alla fiorentina.

GRANDI TAGLIEÈ una razza autoctona, che esi-

ste da tempo immemorabile. La presenza degli animali bovini in Valdichiana è legata anche alle ope-razioni di bonifica e risanamento

Fiorentina doc

della valle nei secoli XVIII e XIX. Og-gi è allevata soprattutto in Toscana, Umbria e Lazio.

Essendo di facile adattamen-to ha varcato i confini nazionali

“espatriando” anche in Asia, Ameri-ca, Australia.

Di grande taglia e di portamento elegante, si distingue per il mantello bianco porcellana, che “indossa” dopo l’anno di età (i vitellini nasco-

Una razza

antichissima

famosa nel mondo

grazie al mito della

celebre bistecca

CARNE CHIANINA

5-18/02

Speciale tavola e cucinaDedicato informazione e gioco

19/02-4/03

Speciale fitness e benessereSpeciale giardinaggio

Dedicato intimoDedicato informatica

29/01-11/02

Sconti dal 30% al 50%Speciale intimo e calzetteria

12-25/02

Dolci offerte Speciale Brico

di Rossana De Caro

ALLEVAMENTOI vitelli sono allattati natural-

mente dalle madri fino al momento dello svezzamento. Successivamen-te la base alimentare è rappresen-tata da foraggi freschi o conservati, provenienti da prati naturali, artifi-ciali e da coltivazioni erbacee tipiche della zona; in aggiunta è permesso l’uso di mangimi concentrati sem-plici o composti e l’addizione con integratori minerali e vitaminici.

Non è ammesso, nella razio-ne alimentare dei bovini, l’uso di sostanze nocive o comunque non verificate da un rigido controllo sperimentale (estrogeni, anaboliz-zanti, antibiotici, cortisonici e pro-dotti arseniacali). La precocità di sviluppo di questa razza può essere tale per cui i vitelli, nei primi mesi di vita, possono aumentare di 1.500 g al giorno e anche più (le femmine 1.000 g). I maschi sono pronti alla macellazione intorno ai 20 mesi e producono dai 5 ai 7 quintali di carne; le femmine vengono macel-

late prima (17-18 mesi) e produco-no metà carne. Questa deve essere immessa al consumo provvista del particolare contrassegno a garan-zia dell’origine e dell’identificazio-ne del prodotto. La marchiatura deve essere effettuata a fuoco, al mattatoio, da un incaricato degli organismi di controllo.

La carne è posta in vendita al taglio o confezionata. Il confeziona-mento può avvenire solo in labora-tori abilitati e sotto il controllo degli organi preposti che consentono la stampigliatura del marchio sulle singole confezioni. ■

“RAPIDE BONTÀ”PRONTENEL PIATTOLe minestre della tradizione in pochi minuti

Sono minestre, zuppe e ce-reali tipici della nostra ga-

stronomia, ed anche esotici, con il vantaggio di essere pronti in... die-ci minuti. È la nuova linea “Rapide Bontà” presente sugli scaffali del reparto ortofrutta dei supermercati e ipermercati Coop, che comprende una serie di ricette facili e veloci da preparare, adatte per chi ha poco tempo da passare ai fornelli ma non vuole rinunciare a cibi sani e genuini. Tutti i prodotti, certificati dall’azienda Colfiorito, sono pronti all’uso nel rispetto del gusto e della tradizione; legumi e cereali sono reidratati e precotti con una tecnologia che ha come unico scopo ridurre i tempi di preparazione, tipici della famiglia, e garantire le stesse caratteristiche organolettiche originarie. Inoltre so-

no sottoposti a controlli costanti per verificare la conformità ai più elevati standard di sicurezza e qualità.

Si può scegliere fra 16 piatti di-versi, arricchiti con spezie ed erbe aromatiche: dalla zuppa paesana alla minestra contadina, dal farro ai cereali orientali meno noti nella nostra cucina, ma altrettanto buoni e nutrienti: il kamut e il bulgur. Il primo è una varietà di grano duro, “ante-nato” del frumento dal sapore dolce, che pare venisse coltivato in Egitto circa 6000 anni fa; è utilizzato per la preparazione di pilaf o in insalate e minestre. Il bulgur è un alimento

molto diffuso in Medio Oriente ma quasi sconosciuto da noi, se non nell’alimentazione naturale: sono chicchi di frumento cotti al vapore, fatti seccare e quindi macinati e ri-dotti in piccoli pezzettini. È ricco di fibre, vitamine del gruppo B, fosforo e potassio e ha un indice di sazietà piuttosto elevato.

La preparazione dei piatti è sem-plicissima: è sufficiente versare il con-tenuto delle buste in acqua bollente e cuocere per alcuni minuti. Niente vieta di aggiungere altri ingredienti a proprio gusto e fantasia, per rendere le pietanze ancora più saporite. A que-sto proposito è disponibile un pratico ricettario con tanti suggerimenti per variare e dare un tocco in più a queste specialità culinarie.

In offerta socinei supermercatiUnicoop Firenzedal 12 al 25 febbraio 2009

no infatti color fromentino) e che gli consente una notevole tolleranza alle temperature elevate. Pare che il bove chianino fosse conosciuto ed apprezzato fin dall’antichità: gli Etruschi e i Romani usavano mo-numentali bovini bianchi nei cortei trionfali e per i loro sacrifici agli Dei; erano forse gli avi degli attuali bovini della Val Di Chiana.

Comunque sia l’uomo ha di-mostrato da sempre una spiccata

“passione” per questa razza, per la sua bellezza e il suo temperamento, per la sua attitudine al lavoro e la qualità della sua carne.

È un animale che desta ammi-razione anche per le dimensioni straordinarie: vanta il primato del bovino più grande del mondo. Nel secolo scorso, dopo il completamen-to della bonifica della Val Di Chiana, l’allevamento della Chianina ebbe un notevole sviluppo e diffusione, tanto da divenire una delle razze più pregiate d’Italia, anche se, seguendo il trend generale della produzione

nazionale, è ancora piuttosto rara. È grazie alla volontà di tanti piccoli allevatori e alla grande distribuzio-ne che ha riscoperto e rilanciato sul mercato questa carne, se tali animali non si sono estinti. Alla fine del 2007 nel nostro paese erano 1414 gli allevatori di Chianina, di cui 583 in Toscana, e oltre 44.000 i capi allevati, di cui quasi la metà (21.880) nella nostra regione.

MACELLERIE COOP

IN TRECENTO PER LA CHIANINAIn Toscana sono circa 300 gli allevatori che forniscono carne Chianina alla Coop, in particolare nella zona della Maremma,

Val Tiberina, Siena, Pisa, Arezzo, Val di Chiana e Casentino. Qui si trovano alcuni allevamenti caratteristici, dove

convivono tradizione e modernità. Sono 40 i vitelloni che vengono macellati ogni settimana, per un totale di 2000-

2100 nei 12 mesi: un grosso passo avanti rispetto a qualche anno fa, grazie anche all’impegno della cooperativa per

portare sul banco di vendita questa carne, ma forse ancora poco per accontentare tutti.

La carne Chianina è disponibile attualmente in 19 negozi Coop sparsi sul territorio regionale: Arezzo via Veneto;

Arezzo iper; Cascina iper; Colle di Val d’Elsa; Empoli Susini; Figline; Firenze Carlo del Prete, Gavinana e Ponte a Greve;

Siena Grondaie; Lucca Arancio; Montelupo; Pisa San Giusto; Pontassieve; Poggibonsi Salceto; Sansepolcro; San Giovanni;

Sesto Iper; Sovigliana.

COL MARCHIOÈ MEGLIO

La Chianina, con la Romagnola e la

Marchigiana, ha ricevuto il marchio

di Indicazione geografica protetta (Igp), con la dicitura

“Vitellone bianco dell’Appennino centrale”. Una certificazione

comunitaria a tutela del produttore e

del consumatoreDOMENICA MATTINASono considerati comuni turistici quindi sono aperti tutte le domeniche mattina (8,30/13) i seguenti super:Marina di Pisa,Impruneta,San Casciano V.P.,Siena (Grondaie),Tavarnelle V.P.,Volterra

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

FOODFOOD

GUIDAALLASPESA

FOTO A. FANTAUZZO

FOTO D. CRISTINI

FOTO M. D’AMATO

5-18/02

20 21

S i chiama Joyful ed è il mar-chio della nuova linea di abbi-gliamento per uomo, donna e

bambino in vendita in tutti gli Iper-coop a partire dal 19 febbraio.

Un assortimento tutto rinnova-to, facile da portare ma mai banale, che unisce eleganza e qualità. Uno stile creato da Coop in società con

una importante azienda del settore tessile (Olimpias). Il risultato è un’offerta radicalmente innova-tiva e assai diversa dai prodotti finora presenti nei negozi della cooperativa.

Tutta la linea ha un design rico-noscibile, personale e armonioso e, altro fattore importante, un rappor-to qualità-prezzo eccellente: i capi a marchio Joyful sono l’ideale per le famiglie che vogliono far quadrare il bilancio senza per questo rinun-ciare a vestirsi secondo i canoni della moda corrente. La collezione è dedicata ad un consumatore mo-derno, dal gusto aggiornato. Sono abiti casual, comodi e sportivi, adat-ti per il lavoro, lo svago e il tempo libero. Abbiamo chiesto a Gianni Zanella, amministratore delegato Olimpias spa, di farci sapere di più sulla loro produzione.

Come è nata la collaborazione con Coop?Dall’esigenza della cooperativa

di rinnovare il reparto abbigliamen-to con prodotti in linea con le nuove tendenze della moda. Così si è creata

una sinergia. Utilizzando la nostra esperienza nel settore, sono nati i prodotti a marchio Joyful: Olimpias controlla tutto il ciclo produttivo, dalla progettazione, alla scelta delle materie prime, al disegno, fino alla produzione finale. Il risultato è una collezione che unisce estetica e qua-lità a un prezzo accessibile.

Come vengono progettatii capi Joyful?Alla progettazione delle colle-

zioni concorrono oltre 20 perso-ne, fra stilisti, modellisti, tecnici, merchandiser, logistici, coordinati dalle direzioni Prodotto e Operation. I prodotti sono studiati e realizzati affinché siano coordinabili nei co-lori, ed il cui tratto stilistico sia coe-rente ed aggiornato con la stagione di riferimento.

Ogni capo d’abbigliamento vie-ne creato per soddisfare le esigenze di una famiglia giovane con figli.Lei e Lui di un’età compresa fra i 30-50 anni, con figli da 0-12 anni

Che esperienza ha la sua società in questo settore?Olimpias è una società del grup-

po Benetton, produce tessuti e filati e realizza trattamenti sui capi finiti (tintura, lavaggi ecc.). Crea anche progetti di abbigliamento per grandi marchi internazionali come Calvin Klein, Burberry, Replay. È la prima volta che lavoriamo per la grande

OLIVI IN VASO

SACRI E BENEDETTIL’olivo è una pianta antichissima, simbolo di purezza e rigenerazione, da sempre cara agli dei e... agli uomini. La chioma argentea, il tronco robusto e nodoso, i frutti da cui si ricava l’olio, hanno contribuito a creare quell’aura di sacralità che lo circonda: pensiamo all’olivo benedetto della Pasqua dei cristiani, o all’olio che gli eroi greci si spalmavano sul corpo come unguento balsamico prima di cimentarsi alle valorose imprese. Nel solo Mediterraneo ci sono più di 1000 tipi genetici di olivo; in Italia ne sono presenti circa 500.

Le regioni del nostro paese con una particolare vocazione alla produzione olivicola sono la Toscana, la Liguria, la Puglia, dove si ha la maggiore concentrazione olivicola italiana, con oltre 5 milioni di alberi, e le zone dei laghi di Lombardia e Veneto. Gli olivi possono essere da olio, caratterizzati da frutti piccoli o medi e una buona resa in olio; o da mensa, con frutti più grandi, bassa resa di olio, adatti per l’uso da tavola; o a duplice attitudine.Fra le cultivar da olio più diffuse in Toscana c’è il frantoio, o frantoiano, dal frutto grosso e polposo, ricco di olio di ottima qualità, con una elevata produttività; e il leccino, pianta vigorosa, dal frutto carnoso che a maturazione diventa violaceo scuro, con una resa notevole in olio di buona qualità, è abbastanza resistente all’occhio di pavone, alla rogna e al freddo. Offerta soci nei supermercati, ipermercati ed incoop dal 16 al 28 febbraio 2009 (saranno presenti olivi toscani di 2 anni e di tre varietà: leccino, frantoio e mensa)

ABBIGLIAMENTO

Buoni, belli e convenientiNegli Ipercoop

arriva la nuova linea

di abbigliamento

Joyful per uomo,

donna, bambino,

facile da indossare

e da acquistare

distribuzione ed è un’esperienza molto stimolante. Abbiamo fornito anche delle indicazioni tecniche per un’esposizione ottimale del pro-dotto negli scaffali, che supporti il consumatore nell’acquisto.

Quali sono le caratteristiche di questi prodotti?Innanzi tutto la scelta delle ma-

terie prime (lana e cotone), naturali, controllate, garantite e fabbricate senza l’utilizzo di prodotti chimici nocivi per l’uomo a tutela dei con-sumatori. Hanno, inoltre, un ottimo rapporto qualità-prezzo.

NUOVO SPAZIOAGLI ABITINon muterà solo il “contenuto”

ma anche il “contenitore”. Anche l’esposizione dei capi di abbigliamen-to cambia. Il progetto innovativo è partito dall’Ipercoop di Sesto Fiorenti-no e sarà “sperimentato” in primave-ra negli iper di Cascina, Grandemilia (Modena) e Ariosto (Reggio Emilia) per poi essere esteso progressivamente

agli altri ipermercati. All’abbigliamen-to viene dedicata

un’area, isolata dal re-sto degli altri settori, dove

i prodotti sono facilmente accessibili e riconoscibili per

taglia e colore; questa sistema-zione renderà più semplice per

il consumatore la scelta e l’abbi-namento dei capi. Ogni mese sarà effettuato un parziale ricambio

dei prodotti.

I capi a marchio Joyful occupe-ranno un posto importante (circa il 90%) nei reparti di abbigliamento Coop insieme a quelli a marchio Solidal.

INTIMO CARTOON SULLA PELLE

Da non perdere a febbraio la promozione sull’intimo che

propone i personaggi più alla moda del momento, perlopiù protagonisti di cartoon televisivi. Fra le più getto-nate, nella linea dedicata a donna e bambina, Hello kitty e Betty boop, che vanno per la maggiore non solo fra le bambine ma anche fra le “mamme”; per le ragazzine ci sono invece le star di High school musical. Passando ai maschietti, anche nell’intimo arriva-no gli eroi di Dragon ball.

Dal 19 febbraio al 5 marzo speciale intimo negli ipercoop

INIZIATIVE DI LANCIO

BELLE E BIODal 19 febbraio al 18 marzo, in occasione del lancio della

nuova linea di abbigliamento Joyful, si potrà acquistare una maglia da uomo, donna o bambino, al prezzo eccezionale di

10 euro. Le maglie sono prodotte in tinte naturali e cotone biologico al 100%, coltivato in terreni decontaminati da

sostanze chimiche tossiche. Ogni fase del processo produttivo è certificata, a salvaguardia dell’ambiente e della

nostra salute. Inoltre dal 19 febbraio al 4 marzo ci sarà un’altra importante

iniziativa: alle casse degli Ipercoop verranno distribuiti buoni sconto del 20% spendibili successivamente, dal 5 al 18 marzo, su tutto l’assortimento di abbigliamento uomo,

donna e bambino (esclusi i prodotti in promozione) a marchio Joyful. Il buono non è cumulabile ed è valido negli

Ipercoop che trattano la linea Joyful.

L’INTERVISTATOGianni Zanella, amministratore delegato Olimpias spa

Si ringrazia per la collaborazione Vincenzo Santaniello, Direttore Innovazione e Sviluppo Coop Italia

MOTOZAPPA

coltivare FacileSono macchine idealiper piccoli e medi lavoridi giardinaggio e agricoli

Le motozappa servono a vangare limitate superfici di terreno in modo facile e

senza troppa fatica: al posto delle ruote gommate hanno delle zappette rotanti per fresare la terra. Affidabili e maneggevoli, di ingombro mode-sto, sono semplici da usare e offrono prestazioni di buon livello. Sul mer-cato si trovano tanti modelli per ogni esigenza. Possono essere dotate di accessori (aratro, rulli tagliaerba ecc.) per arare, scavare solchi, tagliare l’er-ba. Si adattano bene a qualsiasi tipo di terreno, anche duro, o infestato da arbusti ed erbacce. Vengono utilizzate perlopiù per svolgere lavoretti stagio-nali, infatti sono comode e agevoli da manovrare anche in spazi ristretti e per passare vicino alle piante, inol-tre possono essere dotate anche di retromarcia.

È bene seguire le norme di sicu-rezza illustrate sul manuale d’uso, tenendo presenti alcune elementari regole di buonsenso.

Per esempio tutte le operazioni di inserimento di altri accessori vanno fatte a motore spento e con il mez-zo posto in un luogo pianeggiante. Al momento dell’attivazione (poiché la maggior parte delle macchine ha l’avviamento a strappo con funicella), verificare che non ci siano persone vicino.

Evitare di mettere in moto la mac-china in ambienti chiusi. Quando l’at-trezzo è messo a dimora temporanea-mente o per un’intera stagione non lasciare la benzina nel serbatoio.

Motozappa in promozione soci negli ipermercati dal 5 al 18 febbraio

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CORSI

FIRENZE LE PIAGGE IL MARE IN TAVOLA

A grande richiesta torna a feb-braio il corso di cucina “Il mare

a tavola” per imparare a cucinare gu-stosi piatti di pesce. Le lezioni saranno tenute dal prof. Francesco Lucibello e si svolgeranno al circolo “Spazio reale” di San Donnino. Quattro lezioni, dalle ore 20.30: il 17 e 24 febbraio, il 3 e 10 marzo. Costo euro 60,00.

Per informazioni e iscrizioni telefonare al punto soci Le Piagge, tel. 0553427372, escluso il sabato

MONTEVARCHI CUCINASENZA GLUTINE

Parte il 17 febbraio il corso di cucina senza glutine nelle

cucine dell’Osteria “Vecchia Forna-ce”, in via di Bucine, a Levane (Ar). Cinque incontri di due ore ciascuno, ogni martedì, alle ore 20.30, il primo guidato da una dietista che parle-rà della corretta alimentazione, con particolare attenzione alle specificità dei celiaci, mentre negli altri tre, gui-dati da cuochi professionisti esperti in

ristorazione senza glutine, si impare-ranno a preparare non solo pane, pizza, pasta fresca e dolci senza glutine, ma anche arancini di riso, frittura di carne e verdure, scaloppine alla bologne-se, mozzarella in carrozza con pan carré, senza glutine naturalmente! L’ultima lezione cena con le migliori preparazioni delle lezioni precedenti. Massimo 30 partecipanti.

Info: dr. Elisa Spaghetti Team AFC AIC (Associazione italiana celiachia) Toscana – Onlus, cell. 3480829747 referente [email protected]. Iscrizioni: sezione soci Coop Montevarchi c/o Ipercoop via dell’Oleandro, 37 tel. 0559109772, oppure e-mail: [email protected]; Alessandro, cell. 3391833849, Vincenzo cell. 3491422907 BORGO SAN LORENZO DAL PESCEAL DOLCE

Sono iniziati a gennaio i corsi di cucina organizzati dalla se-

zione soci Coop di Borgo San Lorenzo nell’ambito delle iniziative a sostegno de Il Cuore si scioglie, con la professio-nale direzione del capocuoco Sauro

Ciani e la collaborazione dell’ammi-nistrazione comunale, nei locali della cucina del Liceo Giotto Ulivi. In “Tutto pesce… a bocca dolce 2” gli iscritti si cimentano nella preparazione di venti piatti a base di pesce, equamente distribuiti fra antipasti, primi e se-condi, seguiti da quattro preparazioni

a cura di Valentina Vannini

INCONTRI

AREZZOSALUMI ARETINI

Prossimo appuntamento con le serate del lunedì il 9 feb-

braio, nella sala soci dell’iper di viale Amendola, alle 17.15. Per il ciclo “Oc-chio all’etichetta” si parlerà di salumi, insaccati e affini con il dottor Fulvio Ar-mellini, direttore U.o. Igiene degli ali-menti e della nutrizione Asl 8 e il dottor Guido Bichi, direttore U.o. igiene degli alimenti di origine animale Asl 8. Inter-vento a cura della Provincia per saper-ne di più sui prodotti del territorio, in particolare sul prosciutto del Casenti-no e la Tarese del Valdarno. Ingresso li-bero. Al termine piccola degustazione.

Info: punto soci Coop via V. Veneto,tel. 0575908475 martedì e giovedì, 16.30 / 18.30; iper di viale Amendola, tel. 0575328226, lunedì e mercoledì 16.30 / 18.30e sabato 10 / 12

CAMPI BISENZIOPAROLA DI FARMACISTA

Prossimi appuntamenti con i giovedì della salute nella

saletta soci Coop di Campi Bisenzio, a cura dei farmacisti di Farmapiana, il 12 marzo, ore 21, con “Uso corretto di piante medicinali e interazioni con i farmaci” e il 30 aprile, stesso orario, con “Le medicine naturali e il loro uso nelle patologie primaverili ed estive”.

Info: 0558964223, 0558979640

FIRENZE PONTE A GREVERAZZA UNICA

Proseguono gli incontri dedi-cati all’immigrazione come

fenomeno storico, alla ricerca di un punto di vista più meditato e meno scontato. Li organizza la sezione soci Coop di Ponte a Greve con il Circolo Arci Isolotto, le associazioni Il Filo Ritrovato, Insieme per Sara e Franco, Il Filo Rosso, e il patrocinio del consi-glio di Quartiere 4. Dopo gli incontri a febbraio - il 12, il 19 e il 26, alle 17.30 (i primi due nel salone Coop di Ponte a Greve, il terzo alla Stazione di Confine, in via Attavante 5) – l’appuntamento è a marzo, al Circolo Arci Isolotto. Il 5, alle 17.30, “Esiste una sola razza uma-

na? Come è cambiato e come cambia il patrimonio genetico degli esseri uma-ni?”, relatore Marcello Buiatti; venerdì 13 marzo, alle 20, “Contaminazioni, cena etnica, letture e musica dal vivo”.

Per prenotare la cena: tel. 055780070

PISTOIAI LIBRI SUGLI ALTRI

Prosegue “Ri-conosciamoci”, ovvero incontri con scrittori

giornalisti per parlare di intercultu-ralità alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia. È un’iniziativa promossa dalla sezione soci Coop con la collabora-zione dell’assessorato alla cultura del Comune di Pistoia. Il 10 febbraio, con Erminia Dell’Oro, autrice di L’abbando-no. Una storia eritrea, Einaudi, 2006; il 26 febbraio con Mario Perrotta, scrit-tore, attore e regista teatrale, autore di Emigranti express, ed. Fandango Libri, 2008. A marzo: il 10 Giuliana Sgrena, autrice di Il prezzo del velo, ed. Feltrinelli, 2008; il 26 Daniela Lucatti, autrice di Rom-Antica gente, ed. Magi, 2008. Tutti gli incontri si tengono alle 16.30.

Info: dottoressa Laura Lenti,cell. 3332009323

FIRENZE GAVINANAFILOSOFIAE VITA QUOTIDIANA

Due incontri con un filosofo, venerdì 6 e 13 febbraio, dalle

17.30 alle 19.00, nella sede della se-zione soci Coop di Firenze Gavinana, in via Erbosa, per cercare, per quanto

dolciarie di varia difficoltà. Ciascu-na delle quattro serate proposte si conclude con l’assaggio dei piatti preparati da ciascun gruppo e la va-lutazione diretta dei risultati ottenuti.

Info: punto soci tel. [email protected]

POGGIBONSIMAGHICON IL MESTOLO

A marzo comincia il corso di cucina organizzato dalla se-

zione soci Coop di Poggibonsi. Sei lezioni teorico – pratiche per imparare a preparare gustosi antipasti, primi, dolci e…trucchi del mestiere di cuoco. Gli incontri si svolgeranno il mercoledì e il venerdì nei locali della Pubblica assistenza di Poggibonsi in diversi orari. Costo euro 58,00, minimo 12, massimo 15 partecipanti.

Info e iscrizioni: punto soci Coop di Salceto, dal 2 al 20 febbraio

PONTASSIEVEDECORARECON IL DECOUPAGE

Quattro incontri per conoscere le nuove tecniche di deco-

razione integrative al decoupage:

la decorazione su stampa con vari materiali per creare un quadro; come usare le resine, a copertura e colora-ta come decorazione; decopatch, una carta mille usi.

Li organizza la sezione soci Coop Valdisieve, in collaborazione con Ar-temisia. Gli incontri si tengono il 5, 12,

19 e 26 febbraio nella sala soci Coop in via Verdi 24 a Pontassieve, dalle 20.45 alle 23.30. Costo: euro 60,00, euro 50,00 per i soci Coop. Materiale fornito dal negozio Artemisia. I lavori realizzati restano ai partecipanti.

Info e prenotazioni:punto soci Coope negozio Artemisia,via Znojmo 39, Pontassieve

FIRENZE LE PIAGGEPITTURAAL NATURALE

Parte a febbraio, al punto so-ci Coop Le Piagge, un nuovo

corso per imparare a disegnare e dipingere con prodotti naturali. Le lezioni saranno tenute dalla prof. Ti-ziana Acomanni e si svolgeranno tutti i martedì, per sei settimane, iniziando dal 24 febbraio, dalle ore 10 alle ore 11.30. Costo euro 50,00. Il materiale sarà fornito dalla docente.

Info: punto soci Le Piaggetel. 0553427372 escluso il sabato

EMPOLIFIRENZE PONTE A GREVELABORATORIDI SCRITTURA

Sono ripresi a fine gennaio i laboratori di scrittura auto-

biografica (“Raccontarsi la vita”) e di scrittura creativa (“Fa bene scrivere, scrivendo storie”) con l’Officina del Talento. Per partecipare non conta il livello di istruzione scolastica o saper scrivere bene; conta solo la voglia di raccontarsi o di mettersi in gioco per risvegliare e riscoprire lo scrittore che è in noi.

Ecco dove e quando. “Raccon-tarsi la vita”: sezione soci di Firenze Sud Ovest, il martedì, dalle 15 alle 17, all’inCoop di viale Talenti; sezione soci di Empoli, il giovedì, dalle 15 alle 17, all’inCoop di via della Repubblica.

“Fa bene scrivere, scrivendo storie”: sezione soci di Firenze Sud Ovest, il venerdì, dalle 15 alle 17, all’inCoop di viale Talenti; sezione soci di Empoli, al-l’inCoop di via della Repubblica, il gio-vedì, dalle 17 alle 19. Ogni corso si divi-de in dieci incontri. Costo, per ciascun corso, euro 100,00 da pagarsi all’inizio.

Info: cell. 3332332574, dalle 10 alle 18

I MERCOLEDÌ DELLA COOPProseguono gli incontri dibattito “I mercoledì della Coop”, per parlare di comportamenti sani che aiutano a vivere bene e a mantenersi in salute. A febbraio l’appuntamento è mercoledì 10, alle 16.30, con “I reumatismi: luoghi comuni, cosa sono, come curarli, come prevenirli”, con il dott. Piero Vannucci, medico U.o. medicina ospedale di Lucca. Il 4 marzo, sempre alle 16.30, si parlerà di “Raggi X un rischio invisibile”, con la dott. Graziella Di Quirico, direttore radiodiagnostica ospedale Valle del Serchio. Gli incontri si tengono nella sala soci Coop Sant’Anna, in viale Puccini a Lucca, e sono organizzati dalla sezione soci Coop con l’U.o. Educazione alla salute dell’azienda Usl 2 Lucca. Ingresso libero.Info: e-mail sezione soci: [email protected]

LUCCA

DISEGNO, COLORE E PITTURA Il 16 febbraio riprende il laboratorio di “Disegno, colore e

pittura”. Ventiquattro lezioni, la prima gratuita, con il maestro Gabriele Panerai. Lo organizza la sezione soci Coop di Firenze Nord Est in collaborazione con l’associazione ARS

Accademia d’Arte. Il corso è aperto a tutti, anche a chi non possiede conoscenza in ambito artistico. Le lezioni si

tengono il lunedì e mercoledì, dalle 20.30 alle 22.30 nella sede della sezione soci, in via del Clasio 15 (ang. Via del

Bargeo). Costo mensile per 8 lezioni di 2 ore ciascuna: 100 euro soci Coop, non soci 120 euro.

Info e iscrizioni: ARS Via dei Pepi, 9tel. 0552478820; Gabriele tel. 3292198352

FIRENZE COVERCIANO

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

SOCIALITÀ

SOCIALITÀ

Le iniziative delle sezioni soci sono

continuamente aggiornate sul sito

www.coopfirenze.it

28 29

CAMPI BISENZIOIL CUORE DI CAMPI

Ventisei adozioni a distanza per Il Cuore si scioglie, 600 dona-

zioni per il progetto Camera Bianca dell’ospedale fiorentino Meyer, pari a circa 12.000 euro, ed un contributo per la realizzazione di un acquedotto del Chaco boliviano. Davvero un ri-sultato lusinghiero per la sezione soci Coop di Campi Bisenzio. L’impegno per il 2009 è quello di rafforzare la collaborazione con le associazio-ni del territorio e l’amministrazione comunale per mantenere e, magari, favorire l’adozione a distanza di altri bambini. Un obiettivo, quello del 2008, raggiunto grazie al contributo di tanti volontari, dai consiglieri della sezio-ne soci Coop alle associazioni che

hanno collaborato alla realizzazione delle varie iniziative per la raccolta fondi, all’amministrazione comunale che ha patrocinato tutti gli eventi ma, soprattutto, a tutti coloro che vi hanno partecipato e che hanno dato il loro contributo ai vari progetti di so-lidarietà. Nella settimana dal 15 al 21 dicembre, nel negozio Coop di Campi, i volontari della sezione soci Coop so-no stati presenti per dare informazioni sui progetti di adozioni a distanza de Il Cuore si scioglie e raccogliere fondi per le adozioni collettive. La solidarietà di tanti campigiani non è venuta meno, nonostante il difficile momento di crisi economica in cui viviamo. I fondi raccolti nella setti-mana permetteranno l’attivazione di 5 adozioni a distanza.

COLLE DI VAL D’ELSAIL CUOREIN VAL D’ELSA

I l 15 dicembre la Compagnia del Cuore ha fatto tappa in Alta Val

d’Elsa, a Poggibonsi e a Colle. A Colle, una delegazione di ragazzi di Salvador Bahia ha incontrato gli studenti dei licei classico e scientifico “A. Volta” e raccontato la loro esperienza con il Circo Picolino, esibendosi alla fine in una rappresentazione acrobatica. Nel pomeriggio ai ragazzi brasiliani si è unita la delegazione dalle Filippine e dal Burkina Faso: tutti sono stati ospiti del super di Colle. In tarda serata tutti alla parrocchia di San Marziale dove la Caritas aveva organizzato un incontro per parlare di adozioni a di-stanza e dei nuovi progetti de Il Cuore.

possibile, di rispondere a quelle do-mande che ci poniamo nella vita di tutti i giorni e che spesso rimangono senza risposta. Un’occasione per riflettere e ampliare la propria visione del mondo.

Info: sezione soci, tel. 0556811973

MONTEVARCHISAN GIOVANNI VALDARNOFESTA DELLA DONNA

Due giornate per festeggiare la Giornata internazionale della

donna a Montevarchi e San Giovanni Valdarno. Il 7 marzo a Montevarchi, alle 15.30, in località La Ginestra, nella sala consiliare complesso La Filanda, incontro su “Co-operare al femminile. Conoscere i bisogni per affermare i diritti”. Interventi della senatrice Donatella Mattesini e Alessandra Dori, assessore provinciale pari opportu-nità. A seguire rinfresco. L’8 marzo, a San Giovanni, alle 16, nella Pieve di San Giovanni Battista, spettacolo teatrale Betlehem: casa di pane. Sto-ria di una donna vergine e però sposa, vergine e però madre, con la regia di Marta Bocci e Anna Rossi. Omaggio al-le partecipanti. Alle 20, nei saloni della Basilica, cena di solidarietà (info e pre-notazioni: tel. 0559122406), mentre al Circolo Arci Marzocco “Dedicato alle donne”, serata danzante con buffet. Sono organizzati dai due Comuni con le sezioni soci Coop, Arci Valdarno, Circolo Arci Marzocco, la Società ope-raia di mutuo soccorso, Centro sociale Ascas Pertini e la Federconsumato-ri di San Giovanni, Auser Valdarno, Spi-Cgil, Cral Usl, FNP-Cisl Valdarno.

SOLIDARIETÀ

SESTO FIORENTINOCALENZANOCENA PER IL CUORE

Venerdì 27 febbraio, alle ore 20.30, al Circolo Arci Rinasci-

ta di Sesto Fiorentino, in via Matteotti 18, cena di solidarietà per Il Cuore si scioglie, organizzata dalla sezione soci Coop in collaborazione con il Circolo. La cena, costo euro 18,00, prevede un succulento menù a base di antipasti toscani, gnocchetti di polenta ai funghi porcini, finocchiona, salame e prosciutto. Per primo penne sulla pecora e, come secondo piatto, pecora in umido con contorno di fagioli all’uccelletto. Dolce, acqua e vino.

Info: Coop piazza Venetotel. 055446101;Coop Il Neto tel. 0554217975; ipercoop Sesto tel. 0554253221. Iscrizioni presso i punto soci presenti negli stessi negozi

FIRENZE PONTE A GREVE…E ADESSO MUSICA!

Dal 27 febbraio al 6 giugno “...e adesso musica!”, i concerti

dei ragazzi dell’ Athaeneum musicale fiorentino, da vari anni impegnati con la sezione soci Coop per Il Cuore si scioglie, con il patrocinio del Comu-ne di Firenze, dell’assessorato alla pubblica istruzione del Comune, e del Consiglio di Quartiere 4. Il ricavato delle offerte raccolte nei concerti sarà interamente devoluto alle adozioni a distanza. Il primo concerto venerdì 27 febbraio, alle 21, al Centro “Staz”, in via Attavante 5, con The teacher’s Horror Show episode IV, con Jacopo Ceccarelli, Janko Giovannini, Antonio Masoni, Gabriele Mastroianni.

Informazioni e/o prenotazioni: 3356075391 (dopo le 16)

PISTOIATERRITORIOE TRADIZIONE

Due appuntamenti all’insegna della buona tavola per risco-

prire, in modo gustoso e piacevo-le, il benessere della convivialità e i prodotti tipici del territorio, con il coinvolgimento delle aziende e dei produttori locali, senza dimenticare i

euro 33,00 a persona. Prenotazioni entro le ore 22 del 27 febbraio.

Informazioni e prenotazioni: tel. 0573734252 oppurecell. 3394539291, dettagli su www.saperedaisapori.com. Parte dell’incasso di entrambi gli eventi sarà devoluto a Il Cuore si scioglie

BORGO SAN LORENZOIL CUORE A BORGO

Per raccogliere più fondi per le adozioni a distanza e, nello

stesso tempo, offrire un servizio ai soci e clienti del supermercato, la sezione soci Coop di Borgo San Lo-renzo, in accordo con la direzione del supermercato, ha affiancato alla

“piazza della solidarietà”, lo spazio organizzato a dicembre nei maggiori

punti vendita Coop dalle sezioni soci per raccogliere fondi per le adozioni a distanza de Il Cuore, una postazio-ne dove i volontari confezionavano i regali natalizi in cambio di un’offerta libera. Un’idea divertente che ha ri-scosso successo ed è stata molto ap-prezzata, sia dai volontari impegnati nella raccolta, che l’hanno recepita in modo molto positivo, sia dalle tante persone che hanno deciso di avvalersi di questo servizio. I clienti del cen-tro commerciale hanno ricevuto con entusiasmo anche la delegazione di ragazzi palestinesi e peruviani della Compagnia del Cuore che il 17 dicem-bre scorso ha fatto tappa a Borgo San Lorenzo. Ad accogliere i giovani in un clima di festa, con canti di Natale ed elaborazioni delle colonne sonore dei più conosciuti film d’animazione, il coro degli studenti della scuola me-dia Giovanni della Casa, diretto dalla professoressa Marilisa Cantini. Con loro anche la dirigente dottoressa Fiorenza Giovannini.

principi della corretta alimentazione. Promossi da “Sapere dai sapori”, con il patrocinio della Provincia e della Asl 3 di Pistoia. Il primo è domenica 1° febbraio, alle 19.45, al ristorante

“Collegigliato” (Villa Cappugi), via Col-legigliato 42, a Pistoia, con “I sapori dell’inverno”. Una cena a base di piatti della tradizione toscana dall’antipasto al dessert con fettunta all’olio del Montalbano con fagioli di Sorana (Ass. Il Ghiareto - Sorana), i salumi (macel-leria Lenzi - Bottegone), il pecorino a latte crudo pistoiese (Az. agrituristica Iori Paolo- Montale). A seguire farina-ta con cavolo nero, straccetti di pasta fresca di farina di castagne con sugo di salsiccia e, come secondo, carré di maiale legato con lardo, verdure invernali in casseruola e rape saltate. Per dessert brigidini della tradizione (Rinati - Lamporecchio) e sfoglia di brigidini con crema e frutta invernale (innovazione dello chef). Pane dei forni locali: Capecchi - Pistoia, Cioni- Vignole; Giuntini - Quarrata; Scaduto

- Monsummano. Vini sfusi ed in botti-glia della Cooperativa vinicola Chianti Montalbano di Larciano. Costo euro 35,00 a persona. Domenica 1° marzo, invece, “Bentornata pentolaccia”, ce-na alla Villa Zaccanti, in via Bel Riposo a Quarrata. Durante la serata giochi e premi (non mancheranno le tre pen-tolacce!), oltre alla possibilità di co-noscere meglio le erbe, spezie, arbusti, spesso utilizzati per accompagnare le pietanze. Ospite l’esperto Giordano Mazzolini, ispettore capo del C.F.S. a.r. che spiegherà le loro varie possibilità di utilizzo per dare aroma ai cibi, ma anche per la nostra bellezza, salute e tranquillità. Il menù: antipasto con pagliaccetti di sformatino al pecorino a latte crudo pistoiese con vellutata di verdure di stagione e timo (az. Iori Paolo Montale); strozzapreti al germe di grano alla borragine e tagliatelle al limone e pepe con ragù di cernia e nepitella (Antico pastificio Morelli

- San Romano), polpette di carnevale al prezzemolo, insalata di erbette di campo e verdurine colorate in pa-della; cenci e bellingozzi (pasticceria e cioccolateria Signorini). Vini della Cooperativa vinicola Chianti Montal-bano di Larciano e olio dell’Oleificio cooperativo di Lamporecchio. Costo

IL TEMPO RITROVATOCiclo di incontri di storia, arte, letteratura e musica a Villa

Montalvo, sala Nesti, il mercoledì, alle ore 17. A febbraio, storia e territorio: l’11 “Architettura e vita sociale” e il 18

“Villa Montalvo: la biblioteca”, con il dottor Andrea Bianchini; il 25, “I personaggi lirici campigiani”, con il dottor Renzo

Bernardi. Partecipazione libera e gratuita. Con l’Università popolare per i cittadini di tutte le età, promossi dall’Auser di Campi, con la sezione soci Coop, il Circolo culturale Sandro

Pertini, l’ass. “Campi per Campi”, il circolo Larocca, Spi-Cgil Campi, e il patrocinio del Comune.

Info: Auser volontariato Campi, via di Limite 15,Villa Montalvo. Tel. 0558979943,

e-mail: [email protected]

CAMPI BISENZIO

SAN CASCIANO. PRANZO SOLIDALE150 persone presenti, 1500 € raccolti per i progetti de Il Cuore si scioglie. Questi i numeri del pranzo di solidarietà organizzato lo scorso 14 dicembre al Circolo Arci di San Casciano Val di Pesa dalla sezione soci Coop. Nell’occasione l’amministrazione comunale ha aperto gratuitamente il nuovo museo. Ospiti anche due ragazzi della delegazione del Perù, in Toscana con la Compagnia del Cuore.

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

SOCIALITÀSOCIALITÀ

SESTO FIORENTINO

30 31

Del Buono (1751-1832), autore di brillanti commedie popolari. Il no-me deriva da un modo di dire, che era di uso comune in Toscana, di bambini “cresciuti con istento”.

Naso prominente, chiacchie-rone, pauroso ed impulsivo, ma anche saggio e ingegnoso, Stente-rello ha tutti i requisiti per essere

un protagonista della Commedia dell’Arte. Rappresenta il tipico popo-lano fiorentino, di bassa estrazione, oppresso da avversità ed ingiustizie, ma che possiede in sé sempre la forza di ridere e scherzare.

La maschera di Stenterello ha avuto nel corso del tempo moltis-simi interpreti e moltissimi autori: centinaia di testi teatrali vedono

La celebre maschera fiorenti-na ritorna nel capoluogo to-scano grazie ad uno spettaco-

lo teatrale, C’è del buono in Sten-terello, che si svolgerà nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Comune di Firenze per il Car-nevale Fiorentino 2009. L’obiettivo è riscoprire un personaggio molto amato ma pressoché sparito dalle scene. A vestire i panni di Stenterel-lo è Alessandro Riccio attore e regi-sta dello spettacolo, (una coprodu-zione Tedavi ‘98 e associazione cul-turale Panta Rei), che andrà in sce-na dall’11 al 15 febbraio nel salone Brunelleschi all’interno del Palagio di Parte Guelfa (ore 21.15, Piazza di Parte Guelfa 1).

Stenterello è la maschera tradi-zionale di Firenze, ideato alla fine del 1700 dall’attore fiorentino Luigi

protagonista la figura dello scalci-nato fiorentino.

Il “Carnevale fiorentino nel mondo”, giunto alla settima edi-zione, è promosso dall’assessorato alla Cultura e alle Tradizioni Popo-lari. Si concretizza con una sfilata per le strade del centro di un corteo composto di carri allegorici che rappresentano le varie comunità straniere presenti in città.

VISITE GUIDATEIn occasione dello spettacolo si

effettueranno delle visite guidate, il 13 e 14 febbraio, alla scoperta della maschera fiorentina per curiosare sulla nascita e sui segreti di questo personaggio poco conosciuto.

Venerdì 13 febbraio - ore 20, Pa-lagio di Parte Guelfa: Un “teatro”

per Stenterello. Gli edifici dei Capitani di Parte Guelfa nella Firenze del Quattro-cento: dalla sugge-stiva Cripta di San Biagio al Palagio re-staurato di recente (aperti in esclusiva). A cura di Benedetta Chiesi, storica del-l’arte; appuntamen-to alle 20 in piazza di Parte Guelfa. Solo su prenotazione. Bi-glietto: 8 euro.

Sabato 14 feb-braio - ore 11, Alla scoperta di Sten-terello: la masche-ra fiorentina. Un excursus sulla ma-schera di Stenterello

nel “Fondo del Teatro Fiorentino” della Biblioteca Nazionale (aper-to per la prima volta in esclusiva): commedie, musiche e copioni sul comico personaggio fiorentino a cura dei responsabili della Biblio-teca Nazionale. Appuntamento ore 11 in piazza Cavalleggeri 1, solo su prenotazione - massimo 20 persone. Biglietto: 8 euro. ■

il cartellone di FeBBraioMolte le chicche ancheper gli appassionati di teatro

Teatro impegnato al Puccini, fra Ascanio Celestini e il suo Appunti per un film sulla lotta

di classe (5 e 6; anche al Corsini di Barberino del Mugello il 4) e Marco Travaglio autore e interprete di Prome-moria. Quindici anni di storia d’Italia ai confini della realtà (13) e Aldo Moro. Una storia italiana di Corrado Augias e con Paolo Bonacelli (22).

Per riprendere fiato e sorridere, niente di meglio di High School Mu-sical (chiedere a figli e nipoti adole-scenti): la messa in scena teatrale a cura della Compagnia della Rancia, con la regia e l’adattamento di Saverio Marconi, sono una garanzia (Verdi, il 20). Oppure Facciamo l’amore, storia d’amore fra comicità e romanticismo (Pergola, 3-4).

In provincia di Firenze. La lingua, la musica e la cultura Yiddish sono i protagonisti di Cabaret Yiddish con Moni Ovadia (12); mentre la storia tutta umana di una maternità che ha segnato per sempre la storia dell’uma-nità - quella di Maria, madre di Gesù - è raccontata in Provando in nome della madre, tratto dal toccante romanzo di Erri De Luca (anche protagonista sul palco) In nome della madre. All’Aurora di Scandicci.

I Carmina Burana, nella reinter-pretazione sotto forma di danza della Spellbound Dance Company, si con-quistano il palco del Niccolini di San Casciano (27); e mentre prosegue la Trilogia del parlatorio di Stefano Massini, drammaturgo e regista plu-ripremiato, con La versione dei fatti (La Gabbia 3) al Manzoni di Calenzano (26-28), e sul palco dello Shalom di Empoli arrivano due ex Gatti di Vicolo Miracoli Franco Oppini e Ninì Salerno con I 39 scalini, famoso thriller alla base di un ancor più famoso film di Hitchcock, e ora commedia divertentissima. Pas-siamo alla provincia di Arezzo con l’ironia di un’attrice brillante ma saga-ce come Lucia Poli in Il diario di Eva (Ca-podaglio di Castelfranco di Sopra, 14),

Torna StenterelloFIRENZE

ma anche con gli straordinari costumi e i trasformismi di Ennio Marchetto in A qualcuno piace carta (Bucci di San Giovanni Valdarno, 13).

Per i senesi l’occasione di vede-re dal vivo - dopo i recenti successi cinematografici di Gomorra e Il divo

- lo straordinario Toni Servillo, pro-tagonista della Trilogia della Villeg-giatura di Goldoni (Rozzi, dal 3 al 5); mentre ai lucchesi consigliamo lo stravagante, eccentrico, esilarante, imprevedibile showman Elio (quello di Elio e le Storie Tese), che qui varca ancora una volta con abilità i confini del suo genere e stupisce il pubblico con l’opera neogotica Frankenstein!! Pan-demonium per chansonnier ed ensemble (Giglio, 4).

Per pisani e dintorni, al Verdi di Pisa la commedia dolceamara Bello di papà con protagonista Vincenzo Salemme (19 e 20), mentre al Rossini di Pontasserchio, Enzo Moscato tor-na con un libero omaggio a Goldoni,

ispirato al suo Molière del 1751, e cioè “Le doglianze degli attori a maschera”, una scrupolosa ma altrettanto fanta-siosa rivelazione di uno dei testi goldo-niani considerati minori e quindi meno allestiti (27). Se invece vi piacciono le sfide, Bientina fa per voi: nel menù di questo mese ecco Troppo improvviso di e con Andrea Kaemmerle, il primo

“reality teatrale”, uno spettacolo dedi-cato alle cose che nella vita ti arrivano

“tra capo e collo” (27/2-1/3).E infine la musica. A oltre vent’an-

ni di distanza dalla ripresa della sua storica Bohème, nella stagione 1987, Franco Zeffirelli torna a firmare una

regia per il Teatro del Maggio: per Pagliacci di Leoncavallo (al Comunale di Firenze, 14, 15, 17 e 19), e ambienta l’azione in una periferia degradata di una città del sud tra insegne al neon, televisioni, lambrette e roulottes: in questo contesto di miseria e squallore, la cruda vicenda di Nedda e Canio trova una collocazione realistica di grande effetto drammatico.

E se Schubert e Brahms scandi-scono il concerto solistico del pianista Andrea Lucchesini (28), interessantis-sima è la proposta di due star del vio-lino come Viktoria Mullova e Giuliano Carmignola, assieme in un inusuale abbinamento strumentale per pagine di Haydn, Bartok e Prokofiev (7): solo due dei molti appuntamenti degli Ami-ci della Musica (concerti alla Pergola di Firenze).

Un programma all’insegna delle operette viennesi è invece quello che propone l’Orchestra della Toscana, diretta da Peter Guth al Politeama di Poggibonsi (23). ■

La maschera

fiorentina

protagonista

al Palagio

di Parte Guelfa

ATMOSFERE VENEZIANENel piccolo e

suggestivo borgo medievale, a pochi

chilometri da Arezzo, si rinnova la magia

del Carnevale dei Figli di Bocco:

l’appuntamento è per le domeniche 8 e 15 febbraio, inizio ore 14. Circa duecento

figuranti, vestiti con costumi fantastici e con il volto celato da preziose maschere di cartapesta, con le loro eleganti

riverenze invitano ad entrare in un limbo arcano dove il tempo non ha più dimensione. La manifestazione dà spazio a vari

artisti di strada, rappresentazioni teatrali, stand gastronomici e d’intrattenimento vario e spettacoli pirotecnici. Il 14, alle ore

19, distribuzione gratuita del dolce più lungo di Carnevale; il 15, alle 18, spettacolo di chiusura con finale a sorpresa e

distribuzione gratuita di pastasciutta e vino.Ingresso € 6, soci Coop € 5.

Info: Roberto Bruschi, tel. 3298430258,www.carnevaledeifiglidibocco.it

CASTIGLION FIBOCCHI

CONCERTI

Si chiama “Alta fedeltà” la convenzione per i soci con la PRG, e dà la possibilità di ricevere un biglietto omaggio ogni cinque acquistati per cinque spettacoli diversi. La tessera Alta fedeltà può essere richiesta all’ingresso dei singoli spettacoli, mentre per prenotare il biglietto omaggio è necessario telefonare allo 055667566.

24 febbraioOasisFirenze - Mandela ForumPosti numerati 45,00/40,00 euro. Posto unico in piedi 36,00 euro (+ diritti di prev.)

25 febbraioMangoFirenze - Teatro VerdiPosti numerati 40,00/35,00/30,00/25,00/22,00/17,50 euro (+ diritti di prevendita)

26 febbraioRenzo ArboreFirenze - Teatro VerdiPosti numerati 75,00/65,00/55,00/45,00/32,00/23,00 euro (+ diritti di prevendita)

27 febbraioFrancesco GucciniFirenze - Mandela ForumPosto unico 23,00 euro (+ diritti di prev.)

Ingresso spettacoli 14 €,

12 per i soci Coop

Info visite guidate: 0556120205 3289378077

(www.tedavi98.it)

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

EVENTI

EVENTIA cura di

Edi Ferrari

Le modalità di convenzione per i soci variano a seconda dei singoli teatri. Il consiglio è sempre quello di chiedere prima informazioni allo stesso teatro. Cartellone completo e sconti suwww.coopfirenze.it

A SCONTO PER I SOCI

32 33

CARTENEI SUPER

Possiedo un conto Banco Po-sta e di conseguenza una

carta Postamat. Vorrei capire per-ché questa carta non è accettata all’interno dei vostri supermercati mentre non ho incontrato problemi in nessun altro esercizio commerciale. Sarebbe opportuno, a mio parere, che riconsideraste un accordo con Poste Italiane per venire incontro alle esigenze dei moltissimi soci titolari di questo conto.

Linda Molinaro - Empoli

Da dicembre le più diffuse carte di credito sono accettate, oltre che negli ipermercati, in tutti i supermercati dell’Unicoop Firenze e in 13 inCoop. Il Consiglio di gestione della cooperativa ha preso questa decisione grazie ad una contrazione delle commissioni richieste e grazie alla diffusione delle carte socio per il pagamento della spe-sa, che hanno costi inferiori e offrono numerosi vantaggi.

SEMPRECOL GUANTO

Vorrei capire se nel reparto frut-ta sfusa, l’uso del guanto sia

obbligatorio oppure facoltativo, visto che purtroppo molti non ne fanno uso e la cooperativa non se ne preoccupa. Io come socia vorrei essere tutelata dalla cooperativa, se l’uso è obbliga-torio deve esser fatto rispettare.

Sonia Marchi - Firenze

L’utilizzo dei guanti da parte dei clienti per l’acquisto dell’ortofrutta sfusa è obbligatorio. Quindi la socia ha perfettamente ragione a lamentarsi: è una questione di igiene e di rispetto per i consumatori. Provvederemo a intensificare i controlli sul loro effettivo uso da parte dei nostri clienti.

IL PHON DOVE?

Avevo dato per scontato che, acquistando un piccolo elet-

trodomestico (ferro da stiro) potessi restituire quello non funzionante per la rottamazione, o lo smaltimento, presso il vostro punto di vendita. Mi sbagliavo. Giuro di essere rimasto allibito. Non sono informato della le-gislazione vigente in materia, ma mi sembrava quanto meno strano che la mia cooperativa non facesse questo tipo di servizio che altri rivenditori di elettrodomestici fanno normalmente.

Non è possibile, come avviene per le pile, l’olio, le batterie delle auto, orga-nizzare un servizio di smaltimento dei piccoli elettrodomestici quando se ne acquista uno analogo? Per i grandi elettrodomestici non ci sono problemi perché li ritirano su prenotazione, ma quelli piccoli?

Alessandro Guerra - E mail

Le norme operative che disciplina-no la raccolta dei rifiuti elettrici ed elet-tronici (Raee) da parte dei rivenditori dovevano già essere già attuate, ma ad oggi non sappiamo ancora quando diventeranno operative. I rivenditori oggi non possono ritirare gli elettrodo-mestici dai loro clienti poiché la norma-tiva vigente prevede una complessa autorizzazione per lo stoccaggio di rifiuti per conto terzi (così si prefigura attualmente il ritiro di un piccolo elet-trodomestico da parte del rivenditore). Cosa differente per le batterie al piom-bo e l’olio lubrificante per i quali esiste

una specifica normativa e la raccolta è gestita dagli appositi Consorzi obbli-gatori. Anche se noi siamo “diversi” e vogliamo dare attenzione ai problemi ambientali, dobbiamo comunque at-tenerci alle norme di legge, che nel caso dei rifiuti sono molto rigorose e dettagliate.

INGROSSO E INGRASSO

In questi giorni ho avuto modo di frequentare il “mercato delle

opportunità” al mercato ortofrutticolo Mercafir di Novoli. Ho acquistato la

stessa frutta e verdura che compro abitualmente alla Coop con un prezzo pari ad un terzo e probabilmente più fresco di quello che trovo sui vostri scaffali! Voi che comprate diretta-mente dal produttore e avete una vostra logistica, come fate poi a prati-care un ricarico così spropositato! Ca-pisco i costi delle strutture, gli scarti e la manodopera, ma qui si parla di tre volte tanto, non di una volta e mezzo. Ad ogni buon conto devo comunque ringraziarvi per l’opportunità che ci offrite di esprimere le nostre opinioni liberamente. Certo, per l’utente è più facile, e probabilmente più costruttivo, essere critici su alcune scelte che esprimere apprezzamento per quello che fate. Le cose buone sono tante, ve-di lo sconto del 20% sui prodotti a mar-chio Coop per fare un piccolo esempio. In un momento difficile come questo, così come le famiglie stanno facendo la loro parte per cambiare abitudini alimentari cercando di non peggiorare

pesantemente la qualità di quello che mettono in tavola, è anche soprattutto a voi che deve essere richiesto un grande sforzo per ottimizzare sempre di più la filiera al fine di consentire al consumatore di risparmiare il più possibile su una voce inalienabile come quella alimentare.

Marta Nuti - E mail

Quello di Novoli è un mercato all’in-grosso, che vende al pubblico quello che resta delle contrattazioni notturne con i commercianti. Apre per poche

ore e il personale e le strutture sono pagate dall’altra attività. Insomma, non è confrontabile con il servizio che noi offriamo a soci e clienti. È vero che ab-biamo rapporti diretti con i produttori e i selezionatori. Questo è in generale un vantaggio - per noi, per i produttori e per i consumatori - qualche volta è anche uno svantaggio: nei momenti in cui l’offerta è tanta e la richiesta è inferiore, i prezzi del mercato calano, mentre i nostri sono già fissati con il fornitore. Quello che dice con precisione la nostra politica commerciale è il risultato di Bilancio: l’anno scorso abbiamo avuto un utile commerciale dello 0,30% sulle vendite, quindi questi “grandi guada-gni” alla fine non ci sono.

recuperare un po’ di margine su quei prodotti nei quali alcune fasce di consumatori “non badano al prezzo” ma cercano una qualità eccellente. Accanto all’esempio della bresaola, potremmo segnalare altri prodotti di nicchia, come lo zolfino del Prato-magno, venduto a 27 euro al chilo! E c’è chi lo compra e fa bene, perché permette un reddito aggiuntivo che va (nella maggior parte dei casi) agli agri-coltori e allevatori toscani. La nostra agricoltura e zootecnia non possono competere sul piano della quantità e del prezzo, devono ricercare anche la strada dei prodotti di grande qualità. E devono contare anche su una rete distributiva per i propri prodotti. Per questi motivi noi promuoviamo questi prodotti e nello stesso tempo siamo in grado di fare uno sconto eccezio-nale del 20% sui prodotti a marchio Coop. Sono le due facce della stessa medaglia.

MAIALESENZA PATRIA

In questi giorni abbiamo acqui-stato, presso la Coop di Pistoia,

due tranci di carne suina. Sull’etichet-ta non sono indicate informazioni utili per risalire direttamente alla prove-nienza del prodotto. Abbiamo trovato il codice di tracciabilità (355), ma non riusciamo ad utilizzarlo in quanto non è semplice trovare elenchi o sistemi di ricerca per risalire alle origini del prodotto.

Fabiana Drovandi Serravalle Pistoiese

Attualmente, per legge, le uniche carni che hanno un sistema di traccia-bilità sono quella bovina e il pollame. Il codice di tracciabilità che c’è sulle etichette corrisponde al fornitore del prodotto. Ogni nostro fornitore ha un numero che è un codice interno che serve unicamente a noi. Vorremmo adottare un sistema trasparente per informare anche i consumatori, ma dato che anche a livello normativo si sta studiando un sistema di tracciabi-lità per ogni carne, attendiamo anche noi chiarimenti per non iniziare con delle modalità che magari non corri-spondano alle normative che stanno per essere varate.

ARTIGIANALIED ESOSI

M i riferisco ai salumi “Artigia-ni di bottega” sui quali c’era

l’articolo sull’Informatore di novem-bre. Ci stiamo riferendo sicuramente a prodotti “di nicchia” derivanti da ottime materie prime selezionate. Ma stiamo anche parlando di prodotti come la bresaola di chianina venduta a ben 86 euro/kg (!!!), il doppio del prezzo di un’altra bresaola se non sba-glio di Gaiole sempre venduta da Coop, ben 4 volte il prezzo della bresaola Igp

Valtellina a marchio Coop. Ritengo che prodotti come questi non dovrebbero essere nemmeno proposti da Unicoop Firenze per il loro costo spropositato e ingiustificato.

Francesco Ranzani - Firenze

Accanto alle persone che hanno problemi per arrivare alla fine del me-se e alle quali va la nostra massima attenzione con prezzi convenienti e continue offerte, c’è anche chi si può permettere prodotti più rari e ricercati. Sui prodotti di più largo consumo come cooperativa cerchiamo anche di mantenere il più basso possibi-le il ricarico sul prezzo. Proprio per questo abbiamo bisogno anche di

Immagini della “Compagnia del cuore”, formata da ragazzi provenienti dai Paesi dove sono fatte le adozioni e i progetti de “Il Cuore si scioglie”, nell’incontro del 10 dicembre con il presidente della Regione Toscana Claudio Martini. All’incontro erano presenti anche Turiddo Campaini, presidente consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, il vescovo di Fiesole monsignor Luciano Giovannetti, Vincenzo Striano, presidente Arci Toscana.

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

LETTERE

LETTERE

INFORMATORE COOP

via S. Reparata 4350129 Firenze

Posta elettronica: informa@

coopfirenze.itFax 0554780766

La redazionesi riserva

di abbreviarele lettere, senza

naturalmente cambiarne il senso.

Le lettere non pubblicate sono

comunque all’attenzione

delle varie strutture Coop interessate

A cura di Antonio Comerci

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INFORMATORE FEBBRAIO 15-01-2009 14:01 Pagina 5

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come il punto di partenza della vita pubblica di Cristo. Oggi quella antica cerimonia si identifica con la festa della Candelora, così chiamata perché si benedicono e si distribui-scono ai fedeli le candele; un oggetto di fondamentale importanza fino all’avvento - tutto sommato, recente

- dell’elettricità. Il punto di contatto con la cerimonia della “presenta-zione al tempio” sta nel fatto che la candela rappresenta simbolica-mente il Cristo stesso, ovvero la luce del mondo che illumina e indica il cammino verso l’eternità.

Secondo le norme ebraiche di duemila anni fa una donna che aveva dato alla luce un

bambino doveva restare in isola-mento per quaranta giorni se il fi-glio era maschio, ottanta se era femmina. Nel caso di Maria Ver-gine il periodo della purificazione scadeva il 2 di febbraio e fu proprio in quel giorno che con il suo sposo Giuseppe portò il piccolo Gesù a Ge-rusalemme per presentarlo al tem-pio. Secondo la tradizione, i genito-

ri dovevano compiere due operazio-ni: offrire simbolicamente il figlio al sinedrio e materialmente rega-lare una coppia di tortore oppure un paio di giovani piccioni. Avreb-bero poi riscattato il bambino de-positando nelle casse del tempio la somma di 5 sicli.

Per Maria - essendo vergine anche se madre - non ci sarebbe stato bisogno di quel periodo di purificazione; ma secondo alcuni esegeti del Vangelo i genitori di Gesù non si sottrassero a quell’obbligo per ribadire la loro osservanza alle leggi del tempo e anche, aggiun-gono, per indicare Gerusalemme

TRASGRESSIONE MASCHERATAIn quel periodo di trapasso fra

paganesimo e cristianesimo, il me-se di febbraio era dedicato alla dea Iunio Februata - ovvero Giunone

- che veniva celebrata con i “luper-cali”, una sorta di riti propiziatori in onore della dea che era anche la protettrice delle donne. Lenta-mente, e mantenendo inalterate alcune caratteristiche comuni, i

“lupercali” si sono trasformati nel nostro “carnevale”, un periodo nel quale è concesso di ignorare le rego-le e ognuno può cercare, per quanto possibile, di divertirsi in maniera trasgressiva. Semel in anno licet insanire recita un proverbio latino. Dunque, una volta all’anno è lecito darsi alla pazza gioia. Ecco allora l’uso della maschera in modo che ci si possa prendere gioco del prossimo senza farsi riconoscere.

Un periodo che prevedeva anche

qualche scappatella di carattere, di-ciamo così, sentimentale. Le nostre nonne toscane recitavano: “Deh, andate col malanno/vecchi pazzi rimbambiti,/non ci date più affan-no,/contentiam nostri appetiti”. Ma il periodo della trasgressione aveva breve durata: con la Quaresima tutto rientrava nei binari della normalità.

Sul significato della parola “carnevale” i pareri sono discordi. Se alcuni etimologi ritengono che derivi dal doppio termine latino carne-vale (o anche carne-levare), per significare il periodo di digiuno

FESTE DI FEBBRAIO

Al via il periodo più

pazzo dell’anno.

Storia e tradizioni

carnevalesche

Carnevale e dintornidi

Riccardo Gatteschi

che seguiva alla festa, altri sono pro-pensi a credere che derivi invece da

“carne-scialare” di senso del tutto opposto. In ogni caso si tratta di un periodo di festeggiamenti che vede coinvolto un numero altissimo di città e paesi toscani. Fra i carnevali più antichi si annoverano quelli di Bibbiena, di Viareggio, di Foiano della Chiana. Fra i più singolari, il

“Carnevale morto” (dove si festeggia più che il carnevale, l’avvento della Quaresima) di Marroneto (Santa Fiora), il “Ballo in maschera” di Porto Azzurro (dove sono le donne, ben mascherate, a invitare gli uo-mini per un giro di danza). Se ne or-ganizzano altri dedicati ai bambini e ai ragazzi, come quello di Rassina, quello di Aulla o di Vaiano.

LE ALTRE RICORRENZEIl mese di febbraio è ricco di me-

morie di santi che hanno contribuito al farsi della storia religiosa toscana.

A Castelfiorentino è particolarmen-te venerata Santa Verdiana, vissuta nel XIII secolo. Dopo alcuni eventi prodigiosi compiuti in età giovanile e molti viaggi a Roma e in Spagna alla ricerca della sua vera identità, decise, in età più matura, di isolarsi totalmente dal mondo. Si ritirò in un’angusta celletta, fece murare anche la porta d’ingresso e lasciò solo una feritoia per il pane e l’acqua. Visse in completa solitudine per altri 34 anni. Una mattina di febbraio del 1236 le campane delle chiese di Castelfiorentino suonarono senza

che alcun campanaro le muovesse: era l’annuncio del passaggio di Ver-diana all’aldilà.

A Pietrasanta e a Sinalunga si festeggia San Biagio, vescovo e mar-tire del IV secolo, nato, vissuto e mor-to in Cappadocia, che non sembra aver avuto rapporti né con l’Italia né con la Toscana. In compenso è il protettore di un numero incalcola-bile di categorie di lavoratori, quali gli agricoltori, i cardatori, i larin-goiatri, i materassai... Inoltre viene invocato da chi soffre di singhiozzo, di angina pectoris, di difterite, di laringite, di malattie della gola in generale, di torcicollo, di tosse e di tosse convulsa.

Il giorno 17 si ricordano i “Sette Santi Fondatori”, quel gruppo di giovani che - siamo nel 1200 - in piena lotta fra guelfi e ghibellini, de-posero le armi, dimenticarono odi e rancori e si ritirarono in preghiera sulla cima di un monte non distante

da Firenze, Montesenario. Lassù co-struirono una cappellina che, con il passare dei secoli, si è trasformata in quel grande e prestigioso mona-stero che possiamo ammirare oggi. Il 22 invece è la volta di Margherita da Cortona, anche lei vissuta nel XIII secolo. Dopo una giovinezza, si dice, peccaminosa durante la quale ebbe anche un figlio fuori dal matrimonio, decise di rovesciare completamente la qualità della sua vita: abbandonò tutto quello che era mondano e si ritirò da penitente in un convento di Cortona. ■

MUGELLO IN MASCHERATante le feste nel periodo di Carnevale anche in Mugello.

Ne segnaliamo alcune.Borgo San Lorenzo: 1°, 8, 15, 22, 24 febbraio. Sfilata di carri

per le vie del paese. Il 19 febbraio, nella notte di Berlingaccio, atmosfere e misteri in una notte di Carnevale: personaggi fantastici e misteriosi in stile veneziano nelle piazze e nei

vicoli del centro storico. Info: tel. 055849661San Piero a Sieve: 14 febbraio, dalle ore 14.30, prima edizione

del corso mascherato lungo la via Provinciale con punti di animazione e spettacolo a cura di scuole di danza e

complessi musicali, punti di ristoro. L’ingresso è gratuito. Info: tel. 0558487536, [email protected]

Palazzuolo sul Senio: 21 febbraio, “Carnevale medievale - La notte dei folli”. Dalle ore 18 musica, balli, spettacoli e tanto

altro a cura del gruppo storico Oste Ghibellina in collaborazione con l’associazione Sestriere Castellare di

Pescia e Pro Loco Palazzuolo.Info: tel. 0558046125, www.palazzuoloeventi.com

GLI APPUNTAMENTI

CARNEVALE

valdarnoin maScHera

Sono numerosissime le feste di Carnevale organizzate in tutta la Toscana: alcune mol-

to famose (come Viareggio o Foiano della Chiana), altre meno. Segnalia-mo quelle che hanno contattato la redazione, rimandando al sito www.intoscana.it (basta scrivere “carneva-le” nello spazio indicato dalla lente di ingrandimento e cliccare su “cerca”) per avere una panoramica più ampia sugli appuntamenti carnascialeschi nella nostra regione.

Santa Croce sull’Arno (Pisa) - Corsi mascherati nel pomeriggio del 1°, 8, 15 e 22 febbraio. Dal 1928, data della prima sfilata, i quattro gruppi storici fanno sfilare a ritmo di samba i loro figuranti che indossano costumi rigorosamente eseguiti a mano: molti sono in pelle, a sottolineare il rapporto quasi inscindibile con questa risorsa primaria della città.

Info: tel. 057134473,www.carnevalesantacrocese.it

Pian di Scò (Arezzo) - Quello con il Carnevalissimo Piandiscoese è un appuntamento che si rinnova da trent’anni: nell’organizzazione è coinvolta tutta la popolazione, in parti-colare i più giovani: 14 gruppi, ognuno con un compito ben preciso, dalla realizzazione dei carri (sette) e delle maschere agli spettacoli. Appunta-mento domenica 8, 15 e 22 e martedì 24 febbraio alle ore 14.30; sabato 21 febbraio suggestiva sfilata in notturna con i carri illuminati, inizio ore 20.30; a seguire fuochi d’artificio.

Ingresso libero.

PER I SOCICarnevale a sconto a Castiglion Fibocchi (AR) e al Palagio di Parte Guelfa a Firenze, vedi pagina 30

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

VARIE

TOSCANA TOSCANA

VARI

E

FOTO D. TARTAGLIA

FOTO D. TARTAGLIA FOTO D. TARTAGLIA

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I l falco pellegrino (Falco pere-grinus) è tra i rapaci più affa-scinanti che si conoscano: pas-

sa la sua vita in coppia ed è tra i pochi uccelli che caccia le sue prede in volo, prevalentemente piccioni e storni. Supera in pic-chiata i 360 chilometri orari! Una velocità di tutto rispetto per una creatura che pesa al massimo un chilogrammo.

Da qualche decennio l’urba-nizzazione ha radicalmente cam-biato le abitudini di molti animali

selvatici, minacciandone, in alcu-ni casi, addirittura la sopravviven-za della specie. Le città avanzano inesorabilmente, di conseguenza i siti naturali per molti animali di-minuiscono; non è così raro vedere volpi, ricci, rapaci e, in altri paesi, anche orsi e lupi, che si spingono fino in città in cerca di qualcosa da mangiare, magari nei cestini della spazzatura.

FALCHI IN CITTÀA Firenze la presenza del falco

pellegrino è stata scoperta quasi per caso. Nel 1993, Gianluca Serra, un giovane ornitologo, grazie al suo occhio allenato si è reso su-bito conto che la coppia di uccelli, che volteggiava sopra la cupola del Brunelleschi, non era una comune

FALCO PELLEGRINO

In diretta su internet

Tessa e Giotto, una

coppia di falchi che

hanno nidificato sul

Duomo di Firenze

Un nido sulla Cupoladi

Silvia Amodio

alla tecnologia e alla passione, ha permesso scoperte affascinanti su questi animali. Claudia ci spiega che “il primo dato importante che emerge è il successo riproduttivo

al 100% degli ani-mali esaminati nel primo anno. Infatti i quattro piccoli, nati da questa unione, hanno preso tutti il volo. Un caso di inserimento per-fettamente riusci-to di un animale selvatico in un ambiente urbano.

Un’i n t e r e s -sante convivenza tra uomo e anima-li selvatici - prose-gue Claudia - un invito a rispettare la natura e a pas-seggiare per le vie del centro con il naso all’insù...”. ■

logica che posiziona, facendo molta attenzione a non disturbare i due falconi, una micro telecamera vici-no al nido sotto la supervisione del dottor Paolo Taranto, che a tutt’oggi coordina il progetto ([email protected]). Parte così il primo

“reality” per spiare l’intimità di una coppia di falchi e, come ogni reality che si rispetti, ha un gran successo: attraverso un sito è possibile osser-vare in diretta il comportamento dei due “piccioncini” ai quali nel frattempo viene dato un nome: Tes-sa e Giotto.

La studentessa Silvia Giani, sot-to la supervisione della dottoressa Paola Lupi, ha fatto di questa oppor-tunità la sua tesi di laurea in scienze faunistiche e, con un lavoro certosi-no, ha sbobinato oltre 500.000 foto-grammi. Le informazioni raccolte sono state successivamente orga-nizzate con metodo scientifico per poter stilare delle tabelle compor-tamentali. La ricercatrice Claudia Bruschini, in collaborazione con il dottor Gianluca Serra e il dottor

coppia di piccioni. Nasce in quel mo-mento l’interesse per questo strano avvistamento. I falchi pellegrini in natura nidificano su pareti di roccia a strapiombo piuttosto al-te per consentire loro la caccia in volo. Alcuni monumenti o edifici molto alti rappresentano, in caso di necessità, un’alternativa molto ap-prezzata da questi animali. Infatti questo fenomeno non è affatto raro: anche in altre città d’Italia, come Bologna e Roma, la loro presenza è ben documentata (www.birdcam.it). All’estero il falco è addirittu-ra incoraggiato a nidificare nelle grandi città, perché contribuisce a tenere sotto controllo, con la sua attività predatoria, la popolazione dei piccioni, animali che nei centri storici non sono molto amati. Ma è solo nel 2006 che l’osservazione di questi uccelli assume una forma ufficiale. Duranti i lavori di restauro della cupola, infatti, gli operai si imbattono in un nido abitato da

“pulli”, così si chiamano in gergo scientifico i pulcini di questi rapaci.

La scoperta viene segnalata agli Uffici della Provincia di Firenze che si rende disponibile a finanziare il progetto di studio.

CON IL NASO ALL’INSÙIl 2 febbraio 2007, il comando

provinciale dei vigili del fuoco mette a disposizione una squadra speleo-

INTERNET

FEDELTÀ AL NIDO L’osservazione del falco pellegrino sul duomo di Firenze, grazie al posizionamento di una web-cam, è partita il 2

febbraio del 2007 ed è tutt’ora attiva nel periodo riproduttivo. I falchi, infatti, stanno nel nido solo durante il periodo del

corteggiamento e della cova, che inizia a febbraio e prosegue fino a luglio. Ricercatori, ma anche cittadini,

possono vedere in diretta il comportamento degli animali collegandosi al sito della provincia in questo periodo.

I dati raccolti fino ad ora sono di straordinario interesse e hanno contribuito a far conoscere meglio le abitudini di

questi animali. Appena dopo la schiusa delle uova, il maschio si è rivelato meno disinvolto della madre nella cura

dei piccoli mostrando qualche difficoltà a causa della vivacità dei pulcini. I falchi pellegrini, che possono vivere

fino a 20 anni, tendono a scegliere lo stesso nido per deporre le uova. La loro fedeltà al nido è tale che alcuni sono abitati

dal medioevo! In Inghilterra, nella cattedrale di Salisbury, nel Wilthshire, i falchi nidificano dal 1864. Visto il successo di

questa esperienza è molto probabile che la coppia presa in esame, Tessa e Giotto, continuerà ad allargare la famiglia

abitando sempre il cupolone che domina Firenze. I falchi si scelgono per la vita, e si riaccoppiano solo in caso di lutto. È

proprio il caso di dire “finché morte non ci separi...”.

Paolo Taranto, ha ripreso questa mole di lavoro per capire meglio co-me si svolge l’attività di riproduzione del falco pellegrino “fiorentino”. Questa insolita situazione, unita

CERCASI giovani ricercatori per dare continuità allo studio sui falchi. Per informazioni: http://blog.panorama.it/scoprilanatura/2008/07/16/il-falco-pellegrino-preferisce-l’italia/,http://www.provincia.fi.it/falco/

Si ringrazia: la direzione Agricoltura,

Caccia e Pesca della Provincia di

Firenze, il Comune di Firenze e l’Opera del

Duomo, Comando Provinciale Vigili

del Fuoco di Firenze e l’Istituto

Idi-Informatica.

pUBBlicitÀ pUntUaleSegnalateci i disservizi che rilevate sul recapito dei depliant pubblicitari.

Qui sotto segnaliamo i 4 depliant che verranno distribuiti nel mese di

febbraio. Nel caso arrivino in forte ritardo o non arrivino affatto, vi invitiamo a

riempire questo coupon e portarlo al punto vendita Coop abituale.

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INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

MONDO ANIMALE MONDO ANIMALE

VARIEVARIE

FOTO P. TARANTO

FOTO P. TARANTO

FOTO S. AMODIO

PRENDINOTA

febbraio. Nel caso arrivino in forte ritardo o non arrivino affatto, vi invitiamo a

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Tra i metodi di riproduzione - asessuati - delle piante orna-mentali, aromatiche o da frut-

to, quello della talea è certamente uno tra i più diffusi e applicati. Si tratta di una tecnica in genere piut-tosto semplice, che dà buoni risul-tati anche a chi non è propriamen-te uno specialista del settore. Per ca-pirne di più abbiamo incontrato Lui-gi Fabiani, da venticinque anni giar-diniere all’Orto Botanico di Firenze e responsabile delle collezioni di be-gonie e di “succulente” (cioè tutte le piante grasse) qui custodite.

«La prima distinzione da fare, quando parliamo delle talee - spiega Luigi -, è quella tra talea da ramo e talea fogliare; entrambi i sistemi permettono di far emettere nuove radici a porzioni di pianta madre e dare così vita ad un nuovo esempla-re della stessa specie e varietà».

Le regole generali, sempre va-lide, sono le seguenti: attendere il periodo dell’anno adatto per ogni specie; usare forbici e coltelli ben puliti, disinfettati (ad esempio col fuoco, anche la fiamma di un accendino...) ed affilati in modo da eseguire un taglio netto sulle porzioni del ramo o della foglia; preparare una mistura di torba e sabbia, o torba e agriperlite, come substrato (e tenerlo sempre umido); predisporre una “fognatura” sul fondo dei vasi con cocci, ghiaia o foglie di leccio (per consentire un buon drenaggio) e collocarli in posizione riparata, luminosa, ma sicuramente non a diretto contatto con la luce solare.

Nella stagione invernale potre-mo “duplicare” salvia e rosmari-no. Preparate dei vasetti di 12-15 cm di diametro e poi tagliate una porzione di ramo della vostra sal-via, all’apice (nella parte alta della pianta) e interrate; per il rosmarino scegliete un rametto ben sviluppato ed eseguite la solita operazione. Se tutto va bene, constaterete che la talea si conserverà fresca e turgida: in primavera comincerà a vegetare e crescerà senza problemi.

Con la bella stagione, possiamo

preparare le talee del geranio, pian-ta semplicissima da riprodurre con questo metodo. Tagliare con un coltello ben affilato un pezzetto di ramo, scegliendone uno con belle foglie: eliminarne due o tre, alla base, e interrare questa parte del ramo nel vaso, lasciando il resto all’esterno. In poco tempo avrete una nuova piantina di geranio che già fiorirà durante l’estate.

Un’altra piantina molto deco-rativa che si riproduce rapidamente tramite talea fogliare è la San Paulia

o violetta africana; per questa specie si può tentare la talea in ogni perio-do dell’anno avendo cura, durante i mesi freddi, di compiere le opera-zioni al chiuso, in un ambiente ben illuminato e ad una temperatura di 18-20 gradi. Una volta preparati i vasetti con sabbia silicea pura - o con una mistura composta da torba

e sabbia in parti uguali - e aver pre-disposto la “fognatura”, si sceglierà una bella foglia sana e matura che taglieremo vicino al fusto, lascian-do 2-3 cm di picciolo. Si pratica un foro nel terriccio e s’interra il picciolo in posizione lievemente inclinata, facendo attenzione che la foglia non tocchi il terreno. Annaf-fiare la talea di San Paulia sempre e solo dal basso (cioè servendosi di un sottovaso). Attendere che il terreno sia ben asciutto prima di dare nuova acqua.

PIANTE

Come moltiplicare

le piante, regole e

consigli per effettuare

le talee e ottenere

buoni risultati

Riprodurre tagliandodi

Càrola Ciotti

Per le azalee si deve attendere la stagione estiva quando, passata la fioritura, la pianta comincia a emettere nuovi rami. Per preparare le nostre talee sceglieremo uno di questi nuovi rami che già abbia ini-ziato a lignificare. L’azalea reagisce bene alla riproduzione per talea ma la percentuale di riuscita con queste piante è più bassa rispetto ad altre: preparate 4-5 vasetti per vederne at-tecchire almeno una. Interrate il ra-metto dove si trova l’attaccatura delle foglie perché è da lì che spuntano le nuove radici. Per questa specie è bene mantenere sempre umido non solo il terriccio, ma anche l’ambiente circo-stante. Quindi si usa porre i vasi sotto una campana di vetro (o una sem-plice bottiglia di plastica capovolta) in modo da mantenere una elevata umidità: il microclima che si crea sti-mola lo sviluppo delle radici. Di tanto in tanto, quando si nota un’eccessiva formazione di condensa, è necessario rimuovere la copertura, asciugare e rimettere a posto. Durante l’inverno dovremo riparare le nostre giovani azalee dal freddo.

Una bella rosa dal colore inso-lito e con un profumo inebriante abita nel giardino di casa e vorreste condividere tale bellezza con un altro appassionato di piante? Bene, dovrete attendere novembre... è il mese adatto per scegliere un bel ra-mo, di un anno o due (che sia quindi già piuttosto legnoso), con almeno 6-7 gemme e tagliarlo, in senso obliquo, a una lunghezza di circa 30-40 cm. «La sistemazione ideale per far crescere le talee della rosa è la piena terra - sottolinea Luigi -; bisogna scegliere una parte del giar-dino sufficientemente riparata dove interrare la talea: è indispensabile che due o tre delle gemme presenti sul ramo siano interrate, perché le nuove radici spunteranno proprio da lì». Le nuove rose saranno pronte per il trapianto dopo un paio d’anni, quando saranno ben sviluppate e irrobustite. C’è da tener presente che una rosa nata per talea sarà probabilmente più delicata di una riprodotta per innesto e non è esclu-sa una sua maggior predisposizione ad attacchi di parassiti. ■

GRASSE DOPO UN ANNODalla primavera fino all’autunno

si può procedere anche alle talee delle piante “grasse”

come Aloe o Sanseveria. Queste specie si riproducono con talee

fogliari in modo piuttosto semplice; basta tagliare una o

più porzioni di foglia della pianta che preferiamo e poi interrarne una parte

direttamente in un vaso, occorrerà circa un anno per ottenere nuovi esemplari.

TALEE

I FUNGHI

SenZa StaGioneConsigli per l’usodi funghi conservati

Nonostante quello che tanti pensano, a metà inverno è possibile parlare di funghi

come anche degustarli. Fra un assag-gio e l’altro, possiamo condire i nostri piatti invernali con storielle o piccole avventure risalenti ai trascorsi mesi autunnali.

Gli escursionisti micologici, si sa, non si arrendono mai, e quando i bei panieri ricolmi di funghi da mostrare agli amici mancano, sopperiscono raccontando esperienze personali, magari un po’ “gonfiate”.

Fra circa un mese, quando la neve non è ancora scomparsa del tutto, dovrebbero fare la loro comparsa i mitici dormienti o marzuoli. Anzi, per aggiungere un pizzico di magia a questo evento dobbiamo sperare che il manto nevoso resista. Se non altro per confermare o smentire la credenza secondo la quale questi funghi spuntano proprio da sotto la neve. Perché non provare a cercarli, fra un po’ di tempo, nei luoghi dove notoriamente nascono? Il fatto che siano piuttosto rari può costituire un piacevole incentivo a cimentarsi in una simpatica avventura naturalistica dagli esiti incerti.

QUASI FRESCHICe ne rendiamo conto quando leg-

giamo il menù di un ristorante. I funghi, nonostante la stagione invernale, non mancano mai. Ce ne sono per tutti i gusti. Si legge ad esempio: antipasti ai funghi, risotto ai funghi, tagliatelle ai funghi, ripieni e contorni con i funghi ecc. Si tratta, ovviamente, di funghi variamente conservati secondo me-todi tradizionali o moderni: essiccati, freschi sott’olio, sott’aceto, congelati o surgelati. Ma l’importante è sentire il loro profumo e apprezzare il loro gusto, in modo tale da imprimerli bene nella memoria.

È necessario che i funghi non scompaiano dai nostri ricordi perché

ogni anno ritornano a farsi vedere e raccogliere, seguendo il ciclo naturale delle stagioni, così come avviene per tanti altri prodotti che fanno parte della nostra alimentazione.

RICETTE TOSCANESUI FUNGHIIn umido sono buoni i porcini, pur-

ché siano freschi, sani e preferibil-mente giovani. Inoltre occorre poco tempo per prepararli.

Dopo averli puliti e tagliati a pezzi, fare soffriggere in un tegame olio di oliva a cui vengono aggiunti qualche spicchio d’aglio, prezzemolo e ne-pitella. Aggiungere un po’ di brodo, sale e pepe per insaporirli. Portare all’ebollizione fino alla scomparsa della frazione liquida. A questo punto possiamo mettere salsa e sugo di pomodoro e completare la cottura dei funghi. Sono ottimi se associati alla polenta. Provare per credere.

Per i golosi quelli fritti sono spe-ciali. I porcini, come al solito, sono quelli preferiti, ma vanno bene anche altri funghi commestibili di grosse

dimensioni.La preparazione è piuttosto sem-

plice, alla portata di tutti. È necessario innanzitutto pulirli bene per asportare qualche traccia di terriccio o di foglie rimasti attaccati ai tessuti.

Se occorre, raschiare leggermen-te il gambo, quindi tagliare i funghi a grosse fette. Infarinarli e metterli nell’olio bollente. A cottura ultimata, dopo averli scolati, disporli su un fo-glio di carta di tipo assorbente, quindi salarli e servirli ancora caldi. Sentirete che sapore. ■

diAndrea Santini

L’INTERVISTATOLuigi Fabiani,

giardiniere all’Orto Botanico di Firenze

Via Micheli, 3 Firenze

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

MONDO VEGETALE MONDO VEGETALE

VARIEVARIE

FOTO A. FANTAUZZOFOTO F. MAGONIO

FOTO F. MAGONIO

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Dagli albori della storia il concet-to del “dolce” viene immediata-mente associato con quello del

“buono”, non solo in termini di gusto, ma anche in riferimento al caratte-re o al comportamento di un indivi-duo nei confronti del prossimo. I no-stri progenitori più antichi, racco-glitori-cacciatori, (si parla di circa 150.000 anni fa) si cibavano di quel-lo che riuscivano a trovare in natu-ra e, sicuramente, il gusto del dolce e dell’amaro condizionava le loro scel-

te alimentari in maniera importante. Con la nascita dell’agricoltura (“so-lo” 20.000 anni fa) si è assistito ad un reale miglioramento qualitativo dell’alimentazione umana, ma ab-biamo dovuto attendere un altro bel po’ di tempo perché s’identificassero e si mettessero a punto le tecniche di raffinazione dei dolcificanti natura-li quali il saccarosio (il comune zuc-chero da cucina), il fruttosio, il glu-cosio e lo xilitolo, solo per citare i più importanti. Grazie a questi si è dif-fuso l’uso di varie bevande popolari come caffè, thè e cioccolata, ma so-no serviti anche a rendere più grade-voli le medicine amare. Ritorna subi-to alla memoria la canzone di Mary Poppins «basta un poco di zucchero e la pillola va giù...».

La scoperta dei dolcificanti ar-tificiali è più recente (circa la metà del secolo scorso), ma sicuramente la loro entrata in commercio ha sca-tenato una vera ridda di polemiche che non si è ancora quietata. Mi è sembrato logico, quindi, svolgere le mie consuete “indagini” su internet, dove vengono rappresentate tutte le diverse componenti del problema.

Cominciamo con quanto si può

«Credo che la gente abbia com-preso che il risparmio di calorie che si ottiene utilizzando i dolcificanti artificiali per metterli nelle bevande è irrisorio, per contro si assiste ad un continuo aumento dei prodotti alimentari cosiddetti “dietetici” o senza zucchero che sono preparati per lo più con Aspartame o Maltito-lo». Il problema più grave è quello rappresentato dalla sicurezza di questi prodotti. Se si leggono tutti i siti internet in cui si descrivono i

perché “questa qui” ogni volta che parla di consigli di vita fa sempre rife-rimento a donne? Non lo so neanche io e non lo faccio né per femminismo né per tendenza politica. So solo che queste donne le conosco bene e han-no vissuto una vita vera, con le loro problematiche, con i propri sacrifici e con le loro rinunce. E come dice la mia

amica Anna, che vive non so ormai più da quanti anni con il suo compagno Rolando, ultraottantenne ma arzillo come un giovanotto, “il dolcificante migliore è il bacio del buongiorno e quello della buonanotte”. Mi sembra un buon sostituto ai dolcificanti per-ché viene somministrato per amore e solo per amore!

DOLCI BACI

diAlma Valente

apprendere da Wikipedia, l’enciclo-pedia libera, dove vengono elencati i principali dolcificanti artificiali che sono: Acesulfame K, Aspartame, Saccarina, Sucralosio, Maltitolo, Isomalto.

I più usati sono certamente l’Aspartame (62%), seguito dalla Sac-carina e dal Maltitolo. Prodotti uti-lizzati da pazienti obesi o diabetici ai quali viene prescritta una restrizione

simile esperienza scientifica, con-troversa, è presente anche per la Saccarina. A chi dare ascolto?

Ci siamo rivolti al professor Carlo Maria Rotella, Ordinario di Endocri-nologia dell’Università di Firenze e Direttore dell’agenzia di Obesiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universita-ria di Careggi: «I dolcificanti artifi-ciali, presi nelle dosi giornaliere rac-comandate, possono rappresentare un piccolo aiuto per una parte dei pazienti diabetici, quelli che non rie-DOLCIFICANTI ARTIFICIALI

Cali... di zuccheri Soloper amore

A chi ha la bontà di leggere queste poche righe che scrivo ogni mese forse,

sarà venuta in mente una domanda :

vande “light”. Quindi il mercato di questi prodotti ha proporzioni gi-gantesche. La sola Neutrasweet, che vende Aspartame in tutto il mondo, ha avuto nel 2007 un fatturato di 90 miliardi di dollari. Un trend in costante aumento, con una crescita dell’8% annuo.

A fronte di questi dati l’uso dei dolcificanti artificiali da parte dei

singoli cittadini sembra seguire un diverso de-stino. Sentiamo cosa ci

potenziali rischi per la salute conse-guenti all’uso di queste sostanze sia-mo sicuramente dissuasi da usarle. In particolare, molto convincenti appaiono gli studi condotti nel 2005 e nel 2007 presso l’Istituto Ramaz-zini di Bologna che arrivano alla conclusione che l’Aspartame, som-ministrato a ratti, rappresenta un

agente cancerogeno anche alla dose concessa per

l’a l imenta-zione uma-na, che è di 40 mil-ligrammi per ogni

chilogram-mo di peso

corporeo. Que-sto effetto viene po-

tenziato se la sommini-strazione del prodotto comincia

nella vita fetale. Nonostante questi dati siano stati portati a conoscenza degli organi di controllo europei

e americani, an-cora non è stata vietata la vendita

né regolamentato l’uso di questo dolcificante. Una

scono a rinunciare all’uso quotidia-no dei dolci, mentre sono da sconsi-gliare nelle diete dimagranti, perché l’uso del dolcificante rappresenta un risparmio irrisorio di calorie. Inoltre, un uso eccessivo di questi prodotti così detti dietetici, può contribuire ad aumentare l’appetito ed a stimolare la secrezione di insulina, ormone che, ad elevate concentrazioni, contribui-sce al mantenimento dell’obesità».

Allora quali suggerimentici può dare?«I pazienti soprappeso od obesi,

in presenza o meno di diabete, de-vono cambiare il loro stile di vita aumentando significativamente la quantità di attività fisica che com-piono tutti i giorni. Occorre eseguire un esercizio fisico (camminare, an-dare in bicicletta) di bassa intensità (che non provochi affanno) e di lun-ga durata 40-60 minuti, ripetuto quotidianamente. Questo permette di aumentare non solo la quota di metabolismo indotto dall’attività fisica, ma anche il metabolismo basale (il dispendio di energia a riposo). Tutto ciò consente di accet-tare di buon grado delle diete mode-

nei confronti dei cibi dolci. Ma queste nuo-ve molecole sono veramente prive di calorie? Per risponde-re a questa domanda ci viene di nuovo in aiuto Wikipedia che puntua-lizza come Aspartame e Saccarina abbiano lo stesso tenore calorico del Saccarosio, ma un potere dolcificante ri-spettivamente 200 e 300 volte superiore, per cui basta usarne pochissimi grammi per ottenere lo stesso effetto, mentre il Mal-titolo ha solo il 75% in più di potere dolcificante, ma la metà delle calorie dello zucchero. Il vero problema è rappresentato dal fatto che queste sostanze non vengo-no vendute solamente alle persone che ne vogliano fare uso, ma anche alle indu-s t r ie a l i-mentari per preparare i cibi o le be-

Un business miliardario intorno

a queste sostanze usate

per risparmiare calorie,

ma le polemiche non mancano

GLI INTERVISTATIProfessor Carlo

Maria Rotella, Ordinario di

Endocrinologia dell’Università di

Firenze e Direttore dell’agenzia

di Obesiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria

di Careggi.Riccardo Foraboschi,

farmacista

ratamente ipocaloriche e con basso contenuto di lipidi (alimenti grassi, condimenti). La fonte di zuccheri nell’alimentazione (che non è pru-dente fare scendere sotto il 50%) de-ve avvenire principalmente a carico degli amidi (pane, pasta, cereali, specie se integrali) ed in piccola par-te dagli zuccheri semplici. Anche i legumi sono da consigliare perché contengono amido legato ad abbon-danti fibre vegetali ed una discreta quota di proteine. Infine, i pazienti diabetici, se fanno un uso sporadico e moderato dei dolcificanti naturali, possono anch’essi evitare l’uso dei dolcificanti artificiali».

In conclusione, professore, ci vuole dare qualche consiglio per sfatare le false opinioni sui dolcificanti?

«Indubbiamente molte persone fanno uso di alcuni dolcificanti naturali come il fruttosio, lo zuc-chero di canna ed il miele, credendo di introdurre alimenti ipocalorici. Questo non è vero, in quanto le calorie sono identiche a quelle dello zucchero da cucina, il solo fruttosio ha un indice glicemico più basso e questo può rappresentare un van-taggio per i soli pazienti diabetici. In realtà il segreto è uno solo: cercare la piacevolezza del cibo nella più assoluta moderazione, ma questo non è originale, lo diceva anche Epicuro». ■

ha detto Riccardo Foraboschi, dottore in Farmacia: «La ven-dita in farmacia di questi prodotti è in costante diminuzione tanto che dove lavoro non sono più esposti sul banco». Come si spiega

questo fenomeno?

TANTI EURO ALLA SPERANZATermina il 28 di febbraio la raccolta dei punti e con essa la possibilità di contribuire alla raccolta di fondi per finanziare il progetto di un laboratorio di cellule staminali, (Camera bianca), dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. In nove mesi sono stati raccolti 300 mila euro: ben 14.700 soci hanno donato ciascuno 500 punti, corrispondenti a 20 euro per sostenere questa iniziativa. La Camera Bianca è una “fabbrica” di cellule staminali da impiegare nel trapianto di midollo per la cura delle leucemie e tumori, e in altre terapie di gravi malattie. Unicoop Firenze ringrazia le sezioni soci che hanno divulgato l’iniziativa, i dipendenti e soprattutto i soci che con le loro donazioni hanno dato un importante contributo alla realizzazione di questo progetto, fra i più avanzati in ambito pediatrico nel nostro paese, che permetterà di curare e, speriamo, di salvare la vita a centinaia di bambini italiani e stranieri.

CAMPAGNA MEYER

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009 • INFORMATORE

FARMACI

SALUTE

SALU

TE

FARMACI

rappresentato dalla sicurezza di questi prodotti. Se si leggono tutti i siti internet in cui si descrivono i

perché “questa qui” ogni volta che parla di consigli di vita fa sempre rife-rimento a donne? Non lo so neanche io e non lo faccio né per femminismo né per tendenza politica. So solo che queste donne le conosco bene e han-no vissuto una vita vera, con le loro problematiche, con i propri sacrifici e con le loro rinunce. E come dice la mia

DOLCI BACIDOLCI BACI

quali viene prescritta una restrizione

DOLCIFICANTI ARTIFICIALI

zuccheri Soloper amore

A chi ha la bontà di leggere queste poche righe che scrivo ogni mese forse,

sarà venuta in mente una domanda :

singoli cittadini sembra seguire un diverso de-stino. Sentiamo cosa ci

potenziali rischi per la salute conse-guenti all’uso di queste sostanze sia-mo sicuramente dissuasi da usarle. In particolare, molto convincenti appaiono gli studi condotti nel 2005 e nel 2007 presso l’Istituto Ramaz-zini di Bologna che arrivano alla conclusione che l’Aspartame, som-ministrato a ratti, rappresenta un

agente cancerogeno anche alla dose concessa per

l’a l imenta-zione uma-na, che è di 40 mil-ligrammi per ogni

chilogram-mo di peso

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tenziato se la sommini-strazione del prodotto comincia

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e americani, an-cora non è stata vietata la vendita

né regolamentato l’uso di questo dolcificante. Una

nei confronti dei cibi dolci. Ma queste nuo-ve molecole sono veramente prive di calorie? Per risponde-re a questa domanda ci viene di nuovo in aiuto Wikipedia che puntua-lizza come Aspartame e Saccarina abbiano lo stesso tenore calorico del Saccarosio, ma un potere dolcificante ri-spettivamente 200 e 300 volte superiore, per cui basta usarne pochissimi grammi per ottenere lo stesso effetto, mentre il Mal-titolo ha solo il 75% in più di potere dolcificante, ma la metà delle calorie dello zucchero. Il vero problema è rappresentato dal fatto che queste sostanze non vengo-no vendute solamente alle persone che ne vogliano fare uso, ma anche alle indu-s t r ie a l i-mentari per preparare i cibi o le be-

Un business miliardario intorno

a queste sostanze usate

per risparmiare calorie,

ma le polemiche non mancano

ha detto Riccardo Foraboschi, dottore in Farmacia: «La ven-dita in farmacia di questi prodotti è in costante diminuzione tanto che dove lavoro non sono più esposti sul banco». Come si spiega

questo fenomeno?realtà il segreto è uno solo: cercare la piacevolezza del cibo nella più assoluta moderazione, ma questo non è originale, lo diceva anche

TANTI EURO ALLA SPERANZA

20€20€20€20PER

ILMEYERCON I PUNTI COOP

44 45

CASTELFIORENTINOCASA NUOVAPER BENOZZO

I l 30 gennaio 2009 è stato inau-gurato a Castelfiorentino (FI)

un nuovo Museo interamente dedi-cato a Benozzo Gozzoli, che ospita alcuni preziosi affreschi realizzati

dall’artista nella Valdelsa fiorentina. Il museo - realizzato grazie anche ad un finanziamento dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e disegnato

dall’architetto Massimo Mariani (che gli ha conferito le sembianze di uno scrigno per sottolineare il valore delle opere contenute) - è stato concepito come un abito su misura, in modo da consentire al visitatore di ammirare nel loro integrale splendore due opere che il celebre pittore fiorentino realiz-zò all’interno di due cappelle viarie: il Tabernacolo di Madonna della Tosse (1484) e quello della Madonna delle Grazie, detto anche della Visitazione (1490-91) mediante le quali il Gozzoli lasciò nella campagna toscana due testimonianze importanti della cultu-ra rinascimentale fiorentina. In parti-colare il Tabernacolo della Visitazione presenta dimensioni imponenti (oltre sei metri di altezza) e narra vari episodi legati alla Vita della Vergine, raccorda-ti da una sapiente architettura.

All’interno del Museo sono pre-senti postazioni didattiche e multi-mediali realizzate in collaborazione con l’Istituto e Museo di storia della scienza, attraverso le quali - grazie ad un’applicazione interattiva - è possi-bile esplorare nei dettagli gli affreschi oppure guardare un video per cono-scerne più a fondo la storia.

Il Museo di Benozzo Gozzoli osser-va il seguente orario di apertura: lune-dì 9-13 (riservato a gruppi scolastici); martedi 16-19, giovedì 16-19, venerdì 9-13, sabato e domenica 10-12 e 16-19. Mercoledì chiuso. Costo del biglietto: intero 3 euro, ridotto 2 euro.

Info: tel. 0571686341-348,www.museobenozzogozzoli.it

SAN GIMIGNANOSERATA FUTURISTA

L’appuntamento con “Pranzo d’amore, ovvero le curve del

mondo ed i loro segreti” è per giovedì 19 febbraio, ore 20.30. Si tratta del testo scritto da Filippo Tommaso Ma-rinetti, uno degli esponenti più in vista del Futurismo: proprio la pubblicazio-ne su Le Figaro del suo “Manifesto”, avvenuta il 20 febbraio 1909, segnò in pratica l’avvio del movimento. Con qualche ora di anticipo rispetto alle celebrazioni per il centenario, il risto-rante la Mandragola di San Gimignano ospiterà le Giubbe Rosse di Firenze: i camerieri-attori dello storico locale fiorentino - ritrovo agli inizi del Nove-

sime le scuole e le accademie che insegneranno i passi di ogni genere di ballo, dalla danza moderna alle danze orientali, dalle danze irlandesi al tango argentino, dal musical all’hip hop, fino alle lezioni di acrodance e cheerlea-ding tenute dalla Federazione italiana sport acrobatici e coreografici (Fisac)

- Accademia acrobatica, che insegnerà a muoversi come le vere ragazze pon pon. Infine, cappello da cowboy in testa, i ragazzi della Country music as-sociation - Cmdj tornano anche que-st’anno con folcloristiche esibizioni di country line dance e con lezioni aperte a tutti. E ancora: stage con Rossella Brescia, lezioni aperte con Steve La Chance e il maestro Frédéric Olivieri

dell’Accademia Teatro Alla Scala. Per tutti i numerosi fan di “Amici”, spazio invece giovedì 19 febbraio allo spet-tacolo con i vincitori delle passate edizioni della trasmissione. Orario: giovedì 15-21, venerdì e sabato 10-21, domenica 10-20, ingresso giornaliero 15 euro, 4 giorni 25 euro. Bambini 8-12 anni 10 euro, sotto gli 8 anni e disabili gratuito.

Info: www.danzainfiera.it

INCISA IN VAL D’ARNOTEATROPER RAGAZZI

Ancora due appuntamenti a febbraio con la X rassegna

teatrale di figura “Nella pancia della balena”, spettacoli di burattini, pu-pazzi, clown e attori, organizzata dal-l’amministrazione comunale di Incisa in Val d’Arno (Firenze). Domenica 1° febbraio va in scena “L’elefantino

a cura di Silvia Ferretti

curioso”, della compagnia Teatro del Vento di Bergamo: domenica 8 feb-braio è la volta di “Cenerentola... la vera storia di...”, della compagnia Teatrombria di Firenze. Gli spettacoli si tengono presso il Teatro Il Vivaio ad Incisa in Val d’Arno, inizio ore 16.30. L’ingresso è gratuito.

È un’occasione per avvicinare i bambini, e anche le loro famiglie, al mondo del teatro, respirando dal vi-vo l’emozione del palcoscenico, e al tempo partecipare ad un’iniziativa di solidarietà: alla rassegna è infatti collegata una raccolta di fondi a cura dell’associazione Amici di Barberino di Incisa in Val d’Arno, che devolverà i proventi alla Fondazione Meyer di

Firenze destinandoli alla ricerca sulle malattie metaboliche.

Info: Ufficio Pubblica istruzione, tel. 0558333432-433

FIRENZEBALLIPOPOLARI

L’associazione “La Taranta” di Firenze, via degli Alfani

51, organizza corsi di ballo popolare, tipici delle regioni italiane. Questi gli appuntamenti in programma: ballo sul tamburo dell’Agro Nocerino (Campa-nia) e balli sardi del Goceano (Nuoro), il 9 e 16 febbraio e il 2 marzo; Saltarello marchigiano e balli umbri il 9, 16, 23, 30 marzo e il 6 aprile; il 23 febbraio Festa di Carnevale in maschera e il 20 aprile Festa da ballo.

Per informazioni su costi e orari: tel. 055295178 (pomeriggio), 3475000000, www.taranta.it

FERROVIE: CHIUSO IL MUSEOIn seguito alla segnalazione “La storia sui binari”

(Informatore gennaio 2009, pag. 44) molti soci hanno cercato - senza successo - di contattare il Museo di

oggettistica ferroviaria allestito alla Stazione Leopolda di Firenze. Non hanno trovato nessuno perché il Museo è stato

chiuso. «Lo spazio di Porta al Prato dove sorge l’intero Centro storico culturale ferroviario Leopolda è inserito nel progetto

relativo alla prevista “Città della Musica e della Cultura” - spiega Vincenzo Ruocco, presidente del Centro, in una mail

indirizzata alla redazione -. Gli accordi tra le Ferrovie e il Comune di Firenze prevedono che il Museo sarà trasferito in

un’altra area, probabilmente in zona Belfiore, sede della nuova stazione dell’Alta Velocità. I tempi sono ovviamente

legati alla realizzazione delle relative opere».

FIRENZE

cento di storici e letterati - daranno vita al menu erotico-futurista scritto in forma di testo teatrale da Marinetti negli anni ‘30. Tra l’antipasto ed il dessert ne uscirà una trama, messa in scena col diretto coinvolgimento dei presenti. Prezzo al pubblico euro 30. La serata fa parte del calendario dell’ottava edizione di “Girogustando”, la manifestazione promossa dalla Confesercenti di Siena, dal 4 febbraio al 25 marzo e poi ancora dal 14 ottobre al 5 novembre. Venti serate-evento, con una coppia di cuochi protagonista per sera: in cucina si alterneranno chef provenienti da 12 regioni italiane, ospiti di un collega e del suo ristorante. Quaranta protagonisti suddivisi in

coppie, ognuna delle quali proporrà un diverso “menu a quattro mani” con due opzioni di prezzo, a seconda della serata.

Info: tel. 0577252237,www.girogustando.tv; prenotazioni cena futurista tel. 0577940377

FIRENZEBALLANDOALLA FORTEZZA

Centinaia di eventi, concorsi, spettacoli e lezioni gratuite

aperte a tutti. È la quarta edizione di “Danza in fiera”, la grande kermesse dedicata alla passione per la danza e il ballo, dal 19 al 22 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze.

L’Accademia nazionale di Danza e l’Opera di Roma e il San Carlo di Napoli metteranno in scena spetta-coli con i loro migliori allievi. Moltis-

CERCATORI DI STORIAA Firenze incontro ravvicinato con l’archeologia Per un giorno Firenze sarà la capitale europea di quanti si interessano alle vicende antiche dell’umanità. Domenica 1° marzo 2009 (dalle 8 di mattina alle 19) nell’auditorium grande del Palacongressi si svolge il 7° Incontro nazionale di Archeologia Viva, un evento capace di richiamare migliaia di persone e che si è sempre tenuto nel capoluogo toscano, dove ha sede anche la storica rivista fiorentina edita da Giunti. «Quest’anno il programma è particolarmente intenso - precisa Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva - date le continue sensazionali novità che negli ultimi tempi hanno riguardato la ricostruzione del passato. Si parlerà delle ultime scoperte nel deserto di Nasca, in Perù, effettuate dall’archeologo precolombiano Giuseppe Orefici, del

salvataggio a cura dei fratelli Castiglioni nella Nubia sudanese di centinaia di graffiti preistorici dalle acque di un secondo grande invaso sul Nilo, delle ultime indagini sul Palatino alla scoperta del Lupercale e delle origini di Roma...». Il programma della giornata fiorentina è davvero intenso e ricco di novità. Il direttore del Parco della Valle dei Templi di Agrigento, Pietro Meli, presenta il restauro appena ultimato del complesso monumentale di epoca greca più ricco del Mediterraneo con la visualizzazione delle varie strutture templari nell’originaria colorazione a colori. Agli appassionati di storia romana è invece riservata una sorpresa particolare, con il soprintendente del Mare, Sebastiano Tusa, che illustra i risultati delle ricerche subacquee che hanno portato all’individuazione del punto in cui nel 241 a.C. fu combattuta la battaglia delle Egadi fra la flotta romana e quella cartaginese. Sarà presente anche Folco Quilici per presentare il suo ultimo film, Hierapolis, sugli scavi e i restauri che vengono condotti sull’antica città dell’Anatolia da Francesco D’Andria dell’Università del Salento. Lo scrittore Valerio Massimo Manfredi parlerà dell’assassinio di Giulio Cesare e del suo ultimo romanzo Idi di marzo. Altri interventi riguardano l’Egeo antico e la misteriosa fine della civiltà minoica, le ultime scoperte in Georgia relative all’antica Colchide, i villaggi che nell’età del Bronzo popolarono la pianura padana e che misteriosamente scomparvero. L’incontro si conclude con un intervento di Syusy Blady, “turista per caso” in Mongolia, e con la presentazione di un divertente cartoon su Dante e la sua casa fiorentina. L’evento è promosso con la partecipazione dell’Informatore Coop. Ingresso libero. Info: 0555062303, www.archeologiaviva.it

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Dal 21 febbraio al 1° marzo

Lucca jazz donnaQuinta edizione

dedicata a Billie Holiday

a 50 anni dalla sua scomparsa.

Spettacoli nei teatri del centro storico di Lucca

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Ercolano secoli di scoperte Quirinalechi ha fatto i Diòscuri? Congo antichimessaggi Dighe in Sudan la Nubiasalvata dall’acqua Egitto fuori itinerarioVal di Susa transiti preistorici

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È un Centro di ascolto coun-seling, ed è stato realizzato

dal Cscp (Centro scuole counseling e psicoterapia) e Pubblica assistenza Humanitas Firenze per consulenze gratuite di supporto in particolari mo-menti di disagio, come separazioni, conflitti familiari e generazionali, dif-ficoltà in ambito lavorativo, elabora-zioni in momenti di crisi. L’intervento di counseling prevede un massimo di 10-12 incontri. Gli operatori sono for-mati dal Cscp ed hanno compiuto una formazione triennale nell’ambito della relazione di aiuto. Gli incontri si tengo-no il lunedì e il venerdì dalle 16 alle 20, nella sede dell’Humanitas Firenze, in via San Bartolo a Cintoia 20.

Info: dott. Roberta Barsotti, tel. 3351527755

PRATOPARLARE CON LE MANI

L’obiettivo è avvicinare un nu-mero sempre maggiore di

persone alla conoscenza della lingua e della cultura dei sordi, per evitare il

rischio di isolamento dei non udenti. Così anche per il 2009 l’Ens (Ente na-zionale sordi) di Prato organizza corsi di primo, secondo e terzo livello di Lis (Lingua italiana dei segni), composti per la maggior parte da ore di pratica. Le iscrizioni per il corso Lis di primo livello si chiuderanno il 31 marzo 2009, le lezioni inizieranno il 6 aprile.

Info ed iscrizioni: Ens Prato, tel. 0574571050, il martedì 17-19 e il giovedì 10-12

CAMPI BISENZIOPER GLI ADOLESCENTI

È uno spazio informativo e di orientamento per ragazzi e

giovani che cercano informazioni sul-le attività e le opportunità presenti sul territorio: istruzione e formazione, at-tività per il tempo libero, volontariato, scambi europei, sport. Lo “Sportello naviganti” si rivolge anche a quei ra-gazzi che si trovano in un momento di difficoltà, che sono in cerca di nuove opportunità o che vorrebbero trovare nuove strade verso cui orientare il proprio futuro. Lo sportello si pone come punto di ascolto, orientamen-

to e consulenza anche per genitori, insegnanti ed operatori del settore. Il servizio, gestito dalla cooperativa sociale Macramé di Campi Bisenzio e finanziato da Società della Salute area Nord-Ovest fiorentina, è gratuito. È aperto il giovedì dalle 13.30 alle 15.30 e il martedì dalle 15.30 alle 17.30, pres-so il Centro adolescenti Canapè, via Giusti 7, Campi Bisenzio (Firenze).

Info: tel. 3480444444, 0558979391

FIRENZELEVIAMO L’ANCORA

C inque incontri di orientamen-to e accompagnamento, da

martedì 17 febbraio a martedì 17 marzo, guidati da operatori formati all’ascolto. Li organizza il Centro di solidarietà di Firenze (Csf), che anche per quest’anno propone gruppi di condivisione per ricercare, migliorare e approfondire il rapporto con sé e con gli altri. Gli incontri, completamente gratuiti, si terranno presso la sede del Csf, in via dei Pucci 2, dalle 21 alle 23.

Info: tel. 055282008,dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30

INFORMATORE • FEBBRAIO 2009

SOLIDARIETÀ

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In caso di mancato recapito restituire a MEDIA srl C.P. 555 – 59100 Prato, che corrisponderà la tariffa dovutaC M Y CM MY CY CMY K

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