H YGIENE RIBUNE - ch.dental-tribune.com · Silvia Cotellessa, Silvia Sabatini, Andrea Butera,...

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Il sorriso elemento fondamentale anche in estetica al centro del X Congresso SISIO Il primo organizzato dalla Presidente Chiara Lorenzi e dal suo Consiglio Direttivo si è tenuto il 25 e 26 maggio a Viareggio il X Congresso SISIO incentrato sull’armonia del sorriso all’insegna di un’estetica in senso ampio. Cartella parodontale: dalla scrittura manuale alla compilazione elettronica I grossi limiti della cartella parodontale cartacea vengono oggi attenuati da metodi di acquisizione digitale più rapide ed efficienti. pagina 8 pagina 10 SPECIALE Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2018 - anno XIV n. 7+8 Luglio+Agosto 2018 - anno XI n. 2 www.dental-tribune.com H YGIENE T RIBUNE The World’s Dental Hygiene Newspaper • Italian Edition Introduzione Paziente di sesso femminile di anni 27 con anamnesi generale negativa e senza storia di malattia parodon- tale, si presenta in prima visita la- mentando sanguinamento gengi- vale durante le normali procedure di igiene orale domiciliare. Viene quindi raccolta la docu- mentazione fotografica ed effet- tuato lo screening PSR (Periodon- tal Screening and Recording), con risultato associabile a gengivite generalizzata (valore 1 e 2 per tutti i sestanti sia superiori che inferiori), con presenza di abbondanti deposi- ti di placca e tartaro. Esame intraorale All’esame orale si evidenziano de- positi di tartaro, in particolare nel quinto sestante nella zona lingua- le, e depositi di placca generalizzati (IP=2). I sondaggi parodontali risul- tano essere fisiologici con presenza di sanguinamento marginale e al sondaggio. Obiettivi del trattamento e piano di lavoro L’obiettivo terapeutico consiste nel- la risoluzione dell’infiammazione generalizzata gengivale, rimuoven- do i depositi di placca e tartaro sia sopra che sotto-gengivali (Marleen Marga Janus 2017), e permettere alla paziente un corretto manteni- mento domiciliare, previa adegua- ta istruzione e motivazione. Applicazione del protocollo GBT nel trattamento di un caso di gengivite M. Mensi, L. Viviani , R. Agosti Nuova classificazione delle patologie parodontali e peri-implantari > pagina 11 Patologie ossee e mucose del cavo orale 50 CREDITI ECM ECM on line ECONOMICO FACILE COMODO > Corso completo di VIDEO > CASE REPORT con soluzioni concrete ACCREDITAMENTO ECM dal 20 giugno 2018 al 20 giugno 2019 COSTO: 150 euro iva compresa* *Il costo per l’acquisto è deducibile al 100% Per ulteriori informazioni e/o iscrizioni: chiamare lo 011 3110675 scrivere a [email protected] acquistare su shop.tueorservizi.it GUIDED BIOFILM THERAPY RIMOZIONE SICURA DEL BIOFILM DA: MAKE ME SMILE. Per info: EMS ITALIA S.r.l. - Tel. +39 02 34538111 - dental @ ems-italia.it AIRFLOW ® PROPHYLAXIS MASTER SMALTO DENTINA TESSUTI MOLLI GENGIVE, LINGUA E PALATO DENTI NATURALI APPARECCHI ORTODONTICI SUPERFICIE IMPLANTARE CONSERVATIVA Amsterdam. All’EuroPerio9 è stato annunciato un nuovo sistema per la classificazione dello stato di salute del parodonto (malattie e sue condi- zioni) oltre alle patologie perimplan- tari. Risultato di un lavoro congiunto condotto a Chicago nel 2017 dalla EFP e dalla American Academy of Perio- dontology (AAP), questo aggiornato sistema arriva circa due decenni dopo l’ultima classificazione ad ampio rag- gio delle patologie fornendo un si- gnificativo numero di nuovi dati e di nozioni raggiunte in questo periodo. Presieduta da Maurizio Tonetti e da Kenneth Kornman dinanzi ad un folto pubblico, la ricerca “News from the world workshop on classifica- tion: critical factors in periodonto- logy” ha fornito ai partecipanti uno sguardo approfondito sulle scoper- te provenienti da questo workshop e sue implicazioni cliniche. Il workshop raccoglieva più di 100 esperti da Europa, America, Au- stralia e Asia che hanno rivisitato la letteratura esistente per creare una generale uniformità consentendo così delle cure standardizzate per pazienti di tutto il mondo. Elogian- do il lavoro compiuto dagli esperti come un «processo approfondito, onnicomprensivo ed aperto», Tonet- ti ha enfatizzato il fatto che grazie alla loro obiettività, le scoperte era- no da intendersi come le più credi- bili possibile, nella speranza di «for- nire una visione che impronterà le future terapie parodontali», Kornman ha sottolineato come il nuovo sistema di classificazione può contribuire a dare direttive sulla formazione riguardante il pa- rodontale ed i curricula universita- ri, così come può aiutare a ricono- scere e smascherare alcuni luoghi comuni su come la parodontite si sviluppi. «Noi ora sappiamo che la > pagina 8 Il prof. Iain Chapple, Segretario Generale dell’EFP e co-presidente del gruppo 1 del workshop, si rivolge alla folla di EuroPerio9 (Photograph: Brendan Day, DTI).

Transcript of H YGIENE RIBUNE - ch.dental-tribune.com · Silvia Cotellessa, Silvia Sabatini, Andrea Butera,...

Il sorriso elemento fondamentale anche in estetica al centro del X Congresso SISIO

Il primo organizzato dalla Presidente Chiara Lorenzi e dal suo Consiglio Direttivo si è tenuto il 25 e 26 maggio a Viareggio il X Congresso SISIO incentrato sull’armonia del sorriso all’insegna di un’estetica in senso ampio.

Cartella parodontale: dalla scrittura manuale alla compilazione elettronica

I grossi limiti della cartella parodontale cartacea vengono oggi attenuati da metodi di acquisizione digitale più rapide ed efficienti.

pagina 8

pagina 10

SPECIALE

Allegato n. 1di Dental Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2018 - anno XIV n. 7+8Luglio+Agosto 2018 - anno XI n. 2 www.dental-tribune.com

Hygiene TribuneThe World’s Dental Hygiene Newspaper • Italian Edition

IntroduzionePaziente di sesso femminile di anni

27 con anamnesi generale negativa

e senza storia di malattia parodon-

tale, si presenta in prima visita la-

mentando sanguinamento gengi-

vale durante le normali procedure

di igiene orale domiciliare.

Viene quindi raccolta la docu-

mentazione fotografica ed effet-

tuato lo screening PSR (Periodon-

tal Screening and Recording), con

risultato associabile a gengivite

generalizzata (valore 1 e 2 per tutti i

sestanti sia superiori che inferiori),

con presenza di abbondanti deposi-

ti di placca e tartaro.

Esame intraoraleAll’esame orale si evidenziano de-

positi di tartaro, in particolare nel

quinto sestante nella zona lingua-

le, e depositi di placca generalizzati

(IP=2). I sondaggi parodontali risul-

tano essere fisiologici con presenza

di sanguinamento marginale e al

sondaggio.

Obiettivi del trattamento e piano di lavoroL’obiettivo terapeutico consiste nel-

la risoluzione dell’infiammazione

generalizzata gengivale, rimuoven-

do i depositi di placca e tartaro sia

sopra che sotto-gengivali (Marleen

Marga Janus 2017), e permettere

alla paziente un corretto manteni-

mento domiciliare, previa adegua-

ta istruzione e motivazione.

Applicazione del protocollo GBT nel trattamento di un caso di gengiviteM. Mensi, L . Viviani , R. Agosti

Nuova classificazione delle patologie parodontali e peri-implantari

> pagina 11

Patologie osseee mucose del cavo orale

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TESSUTI MOLLI

GENGIVE, LINGUA E PALATO

DENTI NATURALI

APPARECCHI ORTODONTICI

SUPERFICIE IMPLANTARE

CONSERVATIVA

Amsterdam. All’EuroPerio9 è stato

annunciato un nuovo sistema per la

classificazione dello stato di salute

del parodonto (malattie e sue condi-

zioni) oltre alle patologie perimplan-

tari. Risultato di un lavoro congiunto

condotto a Chicago nel 2017 dalla EFP

e dalla American Academy of Perio-

dontology (AAP), questo aggiornato

sistema arriva circa due decenni dopo

l’ultima classificazione ad ampio rag-

gio delle patologie fornendo un si-

gnificativo numero di nuovi dati e di

nozioni raggiunte in questo periodo.

Presieduta da Maurizio Tonetti e

da Kenneth Kornman dinanzi ad un

folto pubblico, la ricerca “News from

the world workshop on classifica-

tion: critical factors in periodonto-

logy” ha fornito ai partecipanti uno

sguardo approfondito sulle scoper-

te provenienti da questo workshop e

sue implicazioni cliniche.

Il workshop raccoglieva più di

100 esperti da Europa, America, Au-

stralia e Asia che hanno rivisitato la

letteratura esistente per creare una

generale uniformità consentendo

così delle cure standardizzate per

pazienti di tutto il mondo. Elogian-

do il lavoro compiuto dagli esperti

come un «processo approfondito,

onnicomprensivo ed aperto», Tonet-

ti ha enfatizzato il fatto che grazie

alla loro obiettività, le scoperte era-

no da intendersi come le più credi-

bili possibile, nella speranza di «for-

nire una visione che impronterà le

future terapie parodontali»,

Kornman ha sottolineato come

il nuovo sistema di classificazione

può contribuire a dare direttive

sulla formazione riguardante il pa-

rodontale ed i curricula universita-

ri, così come può aiutare a ricono-

scere e smascherare alcuni luoghi

comuni su come la parodontite si

sviluppi. «Noi ora sappiamo che la

> pagina 8

Il prof. Iain Chapple, Segretario Generale dell’EFP e co-presidente del gruppo 1 del workshop, si rivolge alla folla di EuroPerio9 (Photograph: Brendan Day, DTI).

Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 20188

Il 25 e 26 maggio Viareggio ha ospi-

tato il X Congresso Nazionale della

Società Italiana di Scienze di Igiene

Orale, il primo organizzato dalla

nuova Presidente Chiara Lorenzi e

dal suo Consiglio Direttivo.

Fedele all’obiettivo di promuovere

la crescita culturale nella scienza di

igiene orale, la SISIO anche quest’an-

no ha dedicato la sessione precon-

gressuale all’approfondimento di

tematiche di interesse attraverso

workshop a numero chiuso dedicati a

chi apprezza l’interattività con il rela-

tore. Susan Wingrove, igienista denta-

le di fama internazionale, ideatrice di

strumenti dedicati alla professione e

autrice di pubblicazioni e libri, ha pre-

sentato in anteprima europea nuovi

presidi dedicati al paziente implan-

tare, provati dai partecipanti nella

sessione pratica. Il suo workshop ha

avuto come focus nuovi orizzonti per

il mantenimento domiciliare.

Chiara Lorenzi ha approfondito

opportunità e criticità del tratta-

mento sbiancante nel suo workshop

sullo sbiancamento post igiene.

Il tema centrale di questo X Con-

gresso Nazionale era quello dell’ar-

monia del sorriso, quindi la presa

in considerazione in un’estetica in

senso ampio andando a toccare sva-

riati argomenti come il trattamen-

to mininvasivo dei tessuti molli, lo

sbiancamento e la mineralizzazione

dei tessuti duri.

Annamaria Genovesi nella lec-

tio magistralis di apertura del con-

gresso ha evidenziato il futuro della

nostra professione attraverso l’evo-

luzione del sapere scientifico e sot-

tolineato la necessità di conoscere

il microbioma orale per gestirlo in

termini di quantità e qualità, al fine

del miglioramento della salute orale

e sistemica, attraverso il consapevo-

le uso delle tecnologie.

L’argomento dello sbiancamento

è stato poi ripreso nella sessione con-

gressuale dalla prof.ssa Giovanna Or-

sini che ha presentato protocolli per-

sonalizzati realizzati dal gruppo Style

Italiano, sottolineando la valenza del

lavoro in team igienista- odontoiatra

per il successo in estetica dentale.

La quantificazione dei parametri

estetici con esthetic charting è stata

presentata da Enrica Giammarina-

ro, mettendo l’attenzione su indi-

catori fondamentali da considerare

nell’estetica del sorriso.

Il prof. Norberto Roveri ha conclu-

so magistralmente la prima giornata

congressuale catturando l’attenzione

della platea presentando nuove sco-

perte nel biomimetismo dei tessuti.

Nell’ambito del congresso ha

avuto spazio anche la documenta-

zione del caso clinico attraverso la

fotografia, grazie al contributo di

Cosimo Prete e il corretto mante-

nimento dei materiali estetici in

odontoiatria conservativa con le

indicazioni della letteratura fornite

nella relazione di Giacomo Derchi.

Una sessione è stata dedicata al

paziente ortodontico, indicando le

nuove tecnologie digitali come vali-

do supporto a una terapia ortodon-

tica volta al miglioramento dell’e-

stetica con approccio minimamente

invasivo grazie al contributo di Mi-

chela Gavazzi, e mettendo l’attenzio-

ne al rispetto della salute dei tessuti

duri e molli in ortodonzia nella rela-

zione di Andrea Butera. Quest’ulti-

mo relatore è stato anche il vincitore

del Contest SISIO 2018 per il miglior

case report insieme ai colleghi Ales-

sandro Chiesa e Camilla Preda.

Altri premi sono stati assegnati

ai colleghi presenti in sala, grazie

al contributo delle aziende che sup-

portano le attività di questa società

scientifica, permettendo anche di

mantenere il congresso nazionale

gratuito per tutti i soci.

In armonia con il clima cordiale

e accogliente che si respira alla SISIO

nelle fasi congressuali, i soci hanno

trascorso la cena congressuale con i

relatori in una splendida cornice sul

lungomare della Versilia.

Un filo conduttore con le radici e

la storia della SISIO è stato evidente

nella presenza dei Past President e

Soci Fondatori Annamaria Genove-

si, Gianna Maria Nardi e Consuelo

Sanavia che hanno dato la loro im-

pronta moderando le sessioni con-

gressuali insieme agli attuali mem-

bri del Consiglio Direttivo.

Con un bilancio assolutamente

positivo del congresso appena tra-

scorso, la Presidente Chiara Lorenzi è

già al lavoro con Silvia Sabatini (Pre-

sidente Eletto), Olivia Marchisio (Vi-

cepresidente), Silvia Cotellessa (Segre-

tario) e Giulia Fantozzi (Tesoriere) per

il prossimo evento nazionale che si

terrà il 24 e 25 maggio 2019 a Bologna.

Silvia Sabatini

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Nuova classificazione delle patologie parodontali e peri-implantari

sua gravità non è solo una sempli-

ce conseguenza di quanta placca e

da quanto tempo sia sui denti. Inol-

tre che non tutti sono ugualmente

esposti a questo tipo di patologia»

dichiara Kornman.

La classificazione globale, basata

sulle evidenze attuali, comprende

un sistema di parodontite a vari

livelli, ne indica gravità ed esten-

sione, essendo una malattia che

può durare una vita e prendendo

in considerazione lo stato di salute

generale del paziente. Nella classifi-

cazione viene definita per la prima

volta la salute clinica e la paro-

dontite ripartita in quattro livelli,

partendo dal meno a quello più

grave. Sul rischio e sul suo tasso di

sviluppo sono stati individuati tre

gradi, dal più basso al più elevato,

prendendo in considerazione fatto-

ri di rischio come fumo e patologie

concomitanti come il diabete.

La completa revisione e le condi-

visioni scientifiche su questo tema

sono stati pubblicate in simulta-

nea sul EFP’s Journal of Clinical Pe-

riodontology e sul AAP’s Journal of

Periodontology. «L’AAP e l’EFP van-

no fieri di questo risultato globale

scaturito dalla collaborazione»

dichiara il Presidente AAP, Steven

R. Daniel. «Il risultato epocale di

questo workshop è una classifica-

zione ridisegnata della patologia,

dalla quale scaturisce una pianifi-

cazione terapeutico globale con un

approccio personalizzato alla cura.

Procedure che avranno un impat-

to incancellabile sull’avanzamento

scientifico della terapia e della pra-

tica parodontale».

«È stato un impegno enorme, di

vitale importanza, che ha portato

all’avvio di un linguaggio interna-

zionale di cura, ricerca e formazione,

parificando, in oltre 20 anni la clas-

sificazione del 1999 con i veloci pro-

gressi nella conoscenza scientifica»

dice Iain Chapple, Segretario Gene-

rale EFP e co-presidente del Gruppo

1 del workshop. «La nuova classifica-

zione dovrebbe fornire un approccio

globalmente coerente alla diagnosi e

alla gestione e migliorare i risultati

per i pazienti» dichiara Chapple.

«I prossimi passaggi includono

una buona formazione del team

odontoiatrico, facendo in modo che

la semplicità di classificazione, che a

prima vista può apparire complessa,

venga riconosciuta. Tale classifica-

zione ha un carattere pragmatico,

per favorire un reale ed efficace ap-

proccio al suo perfezionamento».

Dental Tribune International

< pagina 7

9Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2018 Speciale

IntroduzioneL’estetica del sorriso riveste sempre

più un ruolo fondamentale nell’o-

dontoiatria moderna ed è messa

quale outcome di primo piano nelle

decisioni terapeutiche e nel mana-

gement dei pazienti, che dal loro

canto hanno esigenze estetiche nei

confronti del professionista sempre

più pressanti e consapevoli.

Premesso che innumerevoli vol-

te il trattamento ortodontico non

viene proposto dal professionista

per meri motivi estetici, nonostante

esse siano solitamente le motivazio-

ni principali del paziente, ma anche

per ovvie ragioni funzionali e igie-

niche che risultano essere di primo

piano nella grande maggioranza dei

casi. Questo case report ha lo scopo

di fornire un protocollo di sbianca-

mento e remineralizzazione asso-

ciato ad un trattamento ortodonti-

co removibile nell’adulto, inserendo

sempre più l’igienista dentale all’in-

terno del piano ortodontico non

solo come figura di prevenzione atta

a istruire, motivare e mantenere

una buona igiene orale nel paziente

prima, durante e dopo l’ortodonzia

ma anche come coadiuvatore attivo

nel risultato funzionale ed estetico

del trattamento stesso.

Materiali e metodiPrenderemo in considerazione due

casi ortodontici Invisalign, entram-

bi trattati con i7 che è una soluzione

sviluppata per adulti e adolescenti

che necessitano di correzioni orto-

dontiche minori. Gli aligner Invi-

salign allineano i denti esercitando

pressione su denti specifici in di-

versi momenti. Realizzati apposita-

mente per i denti, vengono indos-

sati in intervalli di due settimane.

Man mano che si sostituisce ogni

mascherina con il set successivo, i

denti si spostano, piano piano, set-

timana dopo settimana, finché non

si saranno allineati nella posizione

finale definita dal dentista come ri-

sultato. Invisalign i7 è un’opzione

semplice, adatta a correzioni mino-

ri e con un periodo di trattamento

tipicamente più breve rispetto a un

trattamento standard Invisalign.

AC è un ragazzo di 26 anni che

richiede un intervento per miglio-

rare l’estetica del suo sorriso, si sce-

glie quindi di effettuare un piccolo

allineamento, centrando la linea

mediana e correggendo il leggero

affollamento a livello del quinto

sestante (Fig. 1)

FG è una ragazza di 32 anni che si

era già sottoposta ad un trattamen-

to ortodontico fisso in età adole-

scenziale e che vorrebbe correggere

i piccoli difetti creati dalla recidiva

subita dai suoi denti a causa di un

mancato piano di contenzione fissa

o mobile (Fig. 2).

Entrambi i casi sono candidati

eccellenti, grazie alla loro età, richie-

ste e semplicità di trattamento, per

proporre un “pacchetto” composto

da una prima fase ortodontica mol-

to breve (circa 3 mesi e mezzo) se-

guita da una seconda fase di sbian-

camento atta a enfatizzare ancor di

più i successi ottenuti al termine del

trattamento ortodontico e per esal-

tare la loro estetica dentale.

Entrambi al termine del trat-

tamento, durante l’ultimo step di

mascherine, in previsione di un

successivo sbiancamento sono stati

sottoposti ad un trattamento remi-

neralizzante della durata di due set-

timane atto a contrastare eventuali

demineralizzazioni dovute al tratta-

mento ortodontico seppur removi-

bile e a rafforzare la quota di smalto/

dentina degli elementi dentali per

ridurre la sensibilità come effetto

collaterale dello sbiancamento.

Durante questo periodo è stata

fornita al paziente una mousse alla

caseina GC Tooth Mousse da utiliz-

zare come riempitivo delle masche-

rine durante la fase notturna, queste

ultime ci forniscono un duplice van-

taggio, il fatto di agire come serba-

toio per contenere la Tooth Mousse

(Fig. 3) e rendere quindi possibile una

posa ottimale sull’intera superficie

del dente per un periodo di tempo

decisamente ampio e la possibilità

di far arrivare comunque la saliva a

contatto con la Tooth Mousse come

agente attivante della pasta stessa,

aumentandone l’efficacia. È stato

inoltre utilizzato almeno due volte al

giorno come ausilio per l’igiene orale

domiciliare del paziente un dentifri-

cio remineralizzante Regenerate.

Trascorse le due settimane i pa-

zienti si sono sottoposti al trattamen-

to sbiancante Philips Zoom suddiviso

in due fasi, un primo sbiancamento

in office utilizzando un gel conte-

nente perossido di idrogeno al 6%

preventivamente attivato tramite un

modulatore del Ph fornito nel kit e

successivamente fotoattivato trami-

te lampada a luce led fredda Philips

Zoom per un totale di 4 cicli di atti-

vazione. Nei due giorni successivi lo

sbiancamento in office si è prosegui-

to con l’utilizzo degli agenti remine-

ralizzanti domiciliari Tooth Mousse

e Regenerate, mentre a partire dal

terzo giorno si è iniziata la seconda

fase di sbiancamento, questa volta

domiciliare Philips Zoom NiteWhite

che consiste nell’utilizzo di perossi-

do di carbammide al 16% per sette

Valutazione clinica dello sbiancamento combinato post Invisalign: case reportAlessandro Chiesa*, Camilla Preda* e Andrea Butera**

* Tutor clinico, Corso di Laurea in Igiene Dentale Università di Pavia** Professore a contratto presso corso di Laurea in Igiene Dentale Universtà degli studi di Pavia e PHD student presso Universitat de Valencia

giorni applicato per almeno 6 ore

notturne continuative all’interno

delle mascherine Invisalign, la cui zi-

grinatura vestibolare che nasce come

escamotage per rendere ancora più

estetiche le mascherine ci permette

un’ottima gestione del gel, rendendo

quindi non necessario l’utilizzo di

appositi serbatoi. I pazienti sono stati

quindi rivisti dopo i sette giorni per

un controllo, per le foto finali e per

un’ultima applicazione professionale

di gel a base di ACP come agente re-

mineralizzante (Figg. 4, 5).

Risultati e conclusioniIn conclusione possiamo affermare

che la combinazione di uno sbian-

camento professionale fotoattivato

con perossido di idrogeno al 6% con

un successivo sbiancamento domi-

ciliare con perossido di carbammide

14% a distanza di due giorni ha dato

ottimi risultati in termini estetici,

riducendo ai minimi termini o eli-

minando completamente l’effetto

collaterale tipico ovvero l’ipersen-

sibilità, garantendo una procedura

semplice e facilmente controllabile,

questo risultato è stato possibile an-

che grazie al protocollo di remine-

ralizzazione adottato nei due giorni

frapposti tra lo sbiancamento in

office e lo sbiancamento domici-

liare. I pazienti hanno dimostrato

un’ottima compliance e riportato

un feedback più che positivo con i

dispositivi adottati, anche grazie alla

familiarità precedentemente acqui-

sita con le mascherine removibili.

Il successo più che evidente dello

sbiancamento ha permesso di gua-

dagnare fino a 7 tonalità di colore,

questo perché si è notato, ed è am-

piamente dimostrato in letteratu-

ra, che non è la concentrazione di

perossido a determinare la qualità

e i risultati di uno sbiancamento,

ma il suo tempo di posa e le sue ca-

ratteristiche chimiche. Il perossido

di idrogeno ha infatti una curva di

dissociazione (durante la quale av-

viene la scissione in radicali liberi

e ossigeno attivo responsabile dello

sbiancamento) molto limitata nel

tempo (dai 30 fino ad un massimo

di 60 minuti) mentre la curva disso-

ciativa del perossido di carbammide

(durante la quale avviene la scissio-

ne in perossido di idrogeno e urea)

è molto più longeva e libera circa il

50% di perossido nelle prime 2 ore

e può rimanere attivo fino a 6 ore.

Il caso clinico ha vinto

il Sisio Award 2018

Fig. 1

Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5

Fig. 2

Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 201810

Valutare il rischio del paziente di

sviluppare la malattia parodontale,

oltre che ridurre il rischio di insor-

genza e di progressione della malat-

tia può avere un impatto significa-

tivo sul processo decisionale clinico.

Negli ultimi trent’anni la com-

prensione della patogenesi e dell’e-

ziologia di tale patologia è cresciuta

notevolmente. Numerosi studi han-

no dimostrato che i fattori di rischio,

pur con una notevole individualità,

svolgono un ruolo determinante.

Valutare tempestivamente il ri-

schio del paziente di sviluppare la

parodontopatia può avere un im-

patto significativo sul processo de-

cisionale clinico, per cui i fornitori

di cure odontoiatriche sono tenuti

ad identificare precocemente la ma-

lattia nonché a proporre l’adozio-

ne di misure di prevenzione atte a

mantenere la salute orale.

Il solo esame ispettivo del pa-

rodonto, come la ricerca di segni

di flogosi (edema, arrossamento,

etc.) o di recessioni può spesso in-

gannare. Ancora la sola presenza di

batteri patogeni non è sufficiente a

valutare la malattia.

È necessaria un’attenta analisi

articolata su più livelli ed in parti-

colare il sondaggio parodontale che

nella pratica odontoiatrica facilita e

aumenta l’accuratezza del processo

di diagnosi, la formulazione del pia-

no di trattamento, la prognosi e il

follow-up della malattia.

Esso si effettua grazie all’uso di

una sonda calibrata, descritta da Or-

ban come «l’occhio dell’operatore al

di sotto del margine gengivale», la

quale viene inserita nel solco paral-

lelamente all’asse lungo del dente

e spinta con una forza di circa 25-30

grammi fino a raggiungere il fondo

del solco o tasca. Le sonde sono pro-

gettate con estremità smusse o con

punte sferiche per evitare di perfora-

re l’epitelio giunzionale alla base del

solco. Le tasche parodontali, le reces-

sioni, la perdita di attacco, il sangui-

namento, le forcazioni sono alcuni

dei parametri più comuni da valuta-

re ed il sondaggio consente di identi-

ficare i siti attivi e/o quelli a rischio.

Usi delle sonde parodontali La parola sonda deriva dalla parola

latina Probo, che significa “testa-

re, provare, esaminare, collauda-

re, ispezionare, sperimentare”. Le

sonde parodontali sono utilizzate

oltre che per rilevare e misurare le

tasche, per calcolare la perdita di at-

tacco clinico, misurare le recessione

gengivali, le dimensioni di eventua-

li lesioni intraorali, identificare ano-

malie dei denti e dei tessuti molli,

individuare e misurare i coinvolgi-

menti delle forcazioni, determinare

le relazioni mucogengivali e le ten-

denze emorragiche.

La raccolta dati e la compilazione

della cartella deve essere aggior-

nata ad ogni visita in modo da po-

ter seguire i progressi del paziente

nell’igiene domiciliare, monitorare

la progressione della malattia e il

progredire delle terapie.

Tuttavia, la registrazione di tutte

queste informazioni spesso impegna

due operatori a cui oltre al tempo è

richiesta esperienza e l’uso di moduli

adeguatamente progettati che con-

sentano la memorizzazione e la suc-

cessiva consultazione dei dati clinici.

Inoltre il sondaggio parodontale

comporta delle difficoltà.

Vari fattori, come la dimensio-

ne e la precisione della punta della

sonda, l’angolo di inserimento, la

pressione di sondaggio oltre che il

grado di infiammazione nei tessuti

parodontali sottostanti, influenza-

no la sensibilità e la riproducibilità

delle misurazioni.

Gli errori di lettura possono inol-

tre derivare da:

- Fattori naturali, come l’interfe-

renza di qualcosa sulla super-

ficie del dente o della radice,

come la presenza di tartaro,

restauri o corone debordanti in

sede sub-gengivale;

- Errori dell’operatore, come l’an-

golazione errata della sonda, la

quantità di pressione applicata,

la lettura o il calcolo errato della

perdita di attacco o la registra-

zione imprecisa dei dati.

La tradizionale cartella cartacea

presenta dei grossi limiti oggi ri-

dotti dallo sviluppo di più rapide ed

efficienti metodiche di acquisizione

digitale. La transizione dai registri

cartacei alle cartelle cliniche elettro-

niche implica però il superamento

di numerose barriere tecnologiche,

operative, ma soprattutto psico-

logiche che impediscono a molti

dentisti di adottare le cartelle elet-

troniche. Registrare su carta è sem-

pre stato un compito gravoso che

richiede una seconda persona, una

quantità eccessiva di tempo e molta

attenzione e tutti questi sforzi, ren-

dono disponibile un grafico di non

facile consultazione, che ha un valo-

re motivazionale molto limitato.

I progressi nel campo del sondag-

gio parodontale hanno portato allo

sviluppo di sonde che possono aiuta-

re a ridurre gli errori dell’operatore.

Sono oggi disponibili sonde elet-

troniche che registrano automati-

camente le profondità della tasca in

modalità computerizzata oltre che

metodiche di scrittura mediante

dettatura vocale.

Circa quest’ultime, diverse sof-

tware house hanno recentemente

introdotto nei loro programmi ge-

stionali specifici software a coman-

do vocale che hanno notevolmente

facilitato la raccolta dati. Questi sof-

tware sono pienamente compatibili

con i sistemi informatici attuali e

generalmente non necessitano di

upgrade hardware. Essi inoltre eli-

minano la necessità del coinvolgi-

mento di un secondo operatore e

consentono la registrazione dei dati

senza alcun intervento manuale,

garantendo così una drastica ridu-

zione dei costi oltre che il pericolo

di contaminazione crociata.

I programmi di riconoscimento

vocale computerizzati consentono

di inserire i dati nella cartella del

paziente in modo molto efficiente. I

dati informatizzati, possono essere

visualizzati in diversi formati (nume-

rico, istogramma, etc.) e sono fruibili

in modo organizzato, chiaro, detta-

gliato e senza abbreviazioni; le infor-

mazioni possono essere visualizzate,

colorate, sovrapposte alle precedenti,

inoltrate e più efficacemente utilizza-

te a scopo educazionale.

Tutto ciò è reso possibile dall’uso

di un microfono e dal feed-back au-

dio che si riceve in cuffia. Il software

consente infatti la ripetizione audio

dei numeri che ha interpretato e che

sta per scrivere rendendo possibile

il controllo simultaneo dei dati che

si sta per archiviare senza distoglie-

re continuamente lo sguardo per

guardare lo schermo.

La recente introduzione sul mer-

cato di particolari schermi oled in-

tegrati in appositi occhiali, ovvero

gli SVG Smart View Glasses di D.T.U.

srl, capaci di riprodurre in modalità

wireless il desktop in totale assenza

di latenza, ne ottimizza ulterior-

mente l’uso e l’impatto mediatico.

Gli SVG, pensati ed ottimizzati

inizialmente per l’impronta digitale,

danno all’operatore un formidabile

aiuto: consentono infatti la visua-

lizzazione simultanea del campo

operatorio e del desktop, garantendo

così un’ulteriore riduzione dei tem-

pi di esecuzione. In questo caso non

è più necessario il feed-back audio,

dato che in tempo reale l’operatore

può controllare l’attendibilità del

processo di trascrizione, rendendo

finalmente rapida e fruibile la com-

pilazione della cartella parodonta-

le, la cui macchinosità ne ha spesso

ostacolato la diffusione.

La cartella parodontale digitaleProf. Luigi Rubino, odontoiatra libero professionista in Genova

Speciale

Prof. Luigi Rubino.

www.dental-tribune.com

N O V I T À

VIDEO ARTICOLODT

L’autore approfondirà l’argomento durante il II Congresso Management dello Studio e della professione odontoiatrica:

L’IMMAGINE | L’ORGANIZZAZIONE | LA CLINICA EFFICACE nella relazione di sabato 22 settembre, ore 9.45-11

VISUALIZZA IL VIDEO

11Hygiene Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2018 Speciale

Si procede dunque con il proto-

collo GBT (Guided Biofilm Therapy)

che prevede:

- Sciacquo con collutorio a base

di Clorexidina (0.12%) per 60

secondi;

- Posizionamento dell’Optragate®

(Ivoclar) a protezione dei tessu-

ti peri-orali del paziente e per

facilitare l’operatore durante lo

svolgimento della terapia, grazie

alla retrazione dei tessuti labiali

e delle guance;

- Applicazione del rilevatore di

placca bifasico: permette la di-

stinzione fra i depositi di placca

recenti da quelli meno recenti

(Figg. 1a-1c);

- Istruzione e motivazione all’igie-

ne orale domiciliare guidati dal

rilevatore di placca, mostrando

visivamente al paziente l’attuale

stato del suo mantenimento;

- Rimozione della placca sopra-

gengivale con polveri a bassa

abrasività (polvere di Eritritolo

- Polvere PLUS® EMS) usando il

manipolo sopra-gengivale con

livello di potenza 50%, di irri-

gazione 100%, distanza 5 mm e

inclinazione, dal margine gen-

givale verso la corona tra i 30° e

i 60° fino a rimozione completa

del colorante;

- Rimozione della placca dai tes-

suti orali (gengiva, mucosa ora-

le, lingua e palato) con polveri

a bassa abrasività (polvere di

Eritritolo - Polvere PLUS® EMS)

rimuovendo completamente il

reservoir batterico dai tessuti,

si effettua usando il manipolo

sopra-gengivale con livello di

potenza 30%, di irrigazione 70%

e distanza 5-10 mm (Figg. 2a-2c);

- Debridement meccanico con

strumentazione piezoelettrica

No-Pain® che rispetta i tessuti

dentali grazie ai movimenti li-

neari e al controllo automatico

della potenza emessa in base alla

resistenza incontrata, con livello

di potenza 50% e di irrigazio-

ne 100%, solo nelle zone in cui

il tartaro è presente fino a sua

completa rimozione (Figg. 3a-4f);

- La paziente è stata istruita all’u-

tilizzo dello spazzolino manuale

a setole morbide con tecnica di

spazzolamento a rullo, degli sco-

volini nelle zone interprossimali

(da 3.3 a 4.3) e filo interdentale.

Si rivede la paziente a 2 setti-

mane per valutare la guarigione (P.

Mark Bartold, 2000) dei tessuti e la

qualità del mantenimento domici-

liare (Figg. 5a-5c).

La terapia insieme al buon con-

trollo domiciliare del livello di plac-

ca sopra-gengivale sono state in

grado di risolvere la gengivite (Bru-

ce L Pihlstrom, 2005). A causa dello

stimolo irritativo cronico dato dal

tartaro, dell’infezione localizzata

data dall’accumulo di placca batte-

rica residuano recessioni gengivali

(Moawia M. 2003) che verranno

rivalutate anche a fronte del prece-

dente trattamento ortodontico che

ha comportato l’estrusione degli

incisivi centrali inferiori. L’obiettivo

primario della terapia è stato pie-

namente raggiunto: risoluzione dei

sintomi della paziente (sanguina-

mento allo spazzolamento e dolore).

Un’ottima compliance domiciliare

è stata valutata anche tramite una

nuova applicazione del rilevatore di

placca (Figg. 6a-6d).

Conclusioni e discussioniIl protocollo GBT è risultato essere

efficace nella rimozione del biofilm

sopra e sotto gengivale e risolutivo

per quanto riguarda l’infiammazio-

ne gengivale, con efficacia del tutto

sovrapponibile alle metodiche tra-

dizionali, di rimozione del biofilm.

È stato mostrato particolare gradi-

mento da parte della paziente ver-

so il trattamento ricevuto, grazie

alla delicatezza della polvere usata

per rimuovere meccanicamente

il biofilm, alla possibilità da parte

dell’operatore di regolare potenza,

irrigazione e temperatura dell’ac-

qua dell’apparecchiatura utilizzata

(Air-Flow Prophilaxis Master® EMS)

insieme alla tecnologia No-Pain®

della strumentazione ultrasonica

che contribuisce notevolmente al

comfort intra-operatorio del pa-

ziente e al risparmio di tempo per

l’operatore.

Applicazione del protocollo GBT nel trattamento di un caso di gengiviteMensi M. DDS*, Viviani L .**, Agosti R.**

* Ricercatore e Professore aggregato di Parodontologia, Igiene domiciliare e Chirurgia Orale, Dip. di Specialità chirurgiche, Scienze radiologiche e Sanità pubblica, Divisione di Odontoiatria, Università degli Studi di Brescia.** Scuola di Odontoiatria, sezione di Parodontologia, Dipartimento di Specialità Cliniche e Radiologi-che Scienze e Sanità pubblica, Università di Brescia, Brescia Italia.

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Figg. 1a-1c - Applicazione del rilevatore di placca che verrà usato come guida durante la terapia, nel versante vestibolare (1a), palatale (1b) e linguale (1c). Si noti lo scarso livello di igiene orale domiciliare e l’assenza di utilizzo dei presidi interdentali.

Figg. 4a-4f - Confronto fra inizio e termine della terapia. Le immagini (4a-c) mostrano le aree vestibolare palatale e linguale prima della terapia, mentre le immagini (4d-f) mostrano le aree vestibolare palatale e linguale dopo della terapia.

Figg. 3a-3c - Termine della terapia. nelle visioni vestibolare (3a), palatale (3b) e linguale (3c)

Figg. 2a-2c - Foto scattate dopo l’utilizzo del manipolo sopra-gengivale, nelle aree vestibolare (2a), palatale (2b) e linguale (2c), senza la detartrasi con strumento piezoelettrico.

Figg. 5a-5c - Rivalutazione a 2 setti-mane si noti la completa risoluzione dell’infiammazione gengivale, nelle visioni vestibolare (5a), palatale (5b) e linguale (5c)

Figg. 6a-6d - Confronto fra stato iniziale e alla valutazione a 2 settimane (6a, 6c), il rilevatore di placca (6b, 6d) mostra chiaramente il miglioramento della compliance del paziente.

• Marleen Marga Janus, Catherine Min-ke Charlotte Volgenant, Bernd Willem, Brandt, Mark Johannes Buijs, Bart Jan Frederik Keijser, Wim Crielaard, Egija Zaura & Bastiaan, Philip Krom (2017) Effect of erythritol on microbial ecology of in vitro gingivitis biofilms, Journal of Oral Microbiology, 9:1, 1337477, DOI: 10.1080/20002297.2017.1337477.

• Bartold, P. M., Walsh, L. J. and Nara-yanan, A. S. (2000), Molecular and cell biology of the gingiva. Periodontology 2000, 24: 28-55. doi:10.1034/j.1600-0757.2000.2240103.x.

• Bruce L Pihlstrom, Bryan S Michalowicz, Newell W Johnson (2005) Periodontal Diseases. www.thelancet.com Volume 366, No. 9499, p1809–1820, 19 Novem-ber 2005, DOI: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(05)67728-8.

• Moawia M. Kassab, Robert e. Cohen (2003) The etiology and prevalence of gingival recession, JADA February 2003 Volume 134, Issue 2, Pages 220–225, DOI: https://doi.org/10.14219/jada.archi-ve.2003.0137.

bibliografia