TEMPERATURA - Zanichelli · TEMPERATURA padroni delle parole Tutti sanno cos’è la temperatura:...

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Tra quelli che studiano l’origine delle parole, molti pensano che ci sia uno stretto rapporto tra tempo (quello mi- surato dall’orologio) e temperatura, e non solo perché quando il tempo per consegnare il compito è quasi finito cominci a sudare. Il latino tempus de- riva dal verbo greco témnein, che si- gnifica tagliare: si divide una durata in parti misurabili. La temperatura era una giusta proporzione tra parti: per esempio, tra le qualità da cui dipende- va il benessere del corpo. La luce visibile ha una sua tempera- tura. Le luci che hanno una tinta vio- la o blu si dicono fredde, le luci gialle, arancione o rosse, invece, calde. Non lasciarti confondere, però: se scaldi una barra di metallo fino a renderla ro- vente, prima comincerà a emettere lu- ce rossa, poi avvamperà di bianco e, a temperature ancora più alte, mande- rà un bagliore bluastro. La temperatu- ra dei colori «freddi» è in realtà molto più alta di quella dei colori «caldi». Temperare similmente significava «mescolare nelle giuste proporzioni», quindi addolcire, diluire, come nei co- lori a tempera, a cui va aggiunta ac- qua. La temperanza è la qualità di sa- per trovare la giusta misura nei propri desideri, e la temperatura caeli, la temperatura atmosferica, si riferiva alla miscela dei componenti dell’aria. Quando una massa di aria calda si scontra con una di aria fredda può scatenarsi una tempesta, che rinfre- scherà l’aria, abbassandone la tem- peratura. Anche tempesta deriva da tempus: tempestas stava a indicare un momento qualsiasi della giornata, per poi essere usata per parlare del tempo meteorologico, e infine del «brutto tempo». Come oggi temperi una matita, in passato si temperavano le penne d’oca si dava loro, ancora, la misura giusta e la corretta acutezza per poter- ci poi scrivere con agio. Nel Cinquecento, i missionari gesuiti in Giappone, in periodi dell’anno che chiamavano tempora, rinunciavano al- la carne. I locali hanno imparato ad ap- prezzare verdura e pesce fritti in olio bollente e ne hanno conservato il no- me: tempura. TEMPERATURA padroni delle parole Tutti sanno cos’è la temperatura: basta prendere il termometro e misurarla. Il guaio è che, fino a qualche centinaio di anni fa, i termometri non esistevano. Quando un medico latino parlava di temperatura di un corpo (e usava proprio la stessa nostra parola) ne indicava una proprietà vaga, simile a quello che noi potremmo chiamare costituzione, o temperamento. Fu un medico veneziano, Santorio, all’inizio del Seicento, a usare per primo un apparecchio, il termoscopio, per misurare e confrontare le temperature corporee dei suoi pazienti. Copyright © 2010 Zanichelli Editore SpA, Bologna Questo file è una estensione online dei corsi di chimica di Valitutti, Tifi , Gentile

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Tra quelli che studiano l’origine delleparole, molti pensano che ci sia unostretto rapporto tra tempo (quello mi-surato dall’orologio) e temperatura, enon solo perché quando il tempo perconsegnare il compito è quasi finitocominci a sudare. Il latino tempus de-riva dal verbo greco témnein, che si-gnifica tagliare: si divide una durata inparti misurabili. La temperatura erauna giusta proporzione tra parti: peresempio, tra le qualità da cui dipende-va il benessere del corpo.

La luce visibile ha una sua tempera-tura. Le luci che hanno una tinta vio-la o blu si dicono fredde, le luci gialle,arancione o rosse, invece, calde. Nonlasciarti confondere, però: se scaldiuna barra di metallo fino a renderla ro-vente, prima comincerà a emettere lu-ce rossa, poi avvamperà di bianco e,a temperature ancora più alte, mande-rà un bagliore bluastro. La temperatu-ra dei colori «freddi» è in realtà moltopiù alta di quella dei colori «caldi».

Temperare similmente significava«mescolare nelle giuste proporzioni»,quindi addolcire, diluire, come nei co-lori a tempera, a cui va aggiunta ac-qua. La temperanza è la qualità di sa-per trovare la giusta misura nei propridesideri, e la temperatura caeli, latemperatura atmosferica, si riferivaalla miscela dei componenti dell’aria.

Quando una massa di aria calda siscontra con una di aria fredda puòscatenarsi una tempesta, che rinfre-scherà l’aria, abbassandone la tem-peratura. Anche tempesta deriva datempus: tempestas stava a indicareun momento qualsiasi della giornata,per poi essere usata per parlare deltempo meteorologico, e infine del«brutto tempo».

Come oggi temperi una matita, inpassato si temperavano le penned’oca si dava loro, ancora, la misuragiusta e la corretta acutezza per poter-ci poi scrivere con agio.

Nel Cinquecento, i missionari gesuiti inGiappone, in periodi dell’anno chechiamavano tempora, rinunciavano al-la carne. I locali hanno imparato ad ap-prezzare verdura e pesce fritti in oliobollente e ne hanno conservato il no-me: tempura.

T E M P E R A T U R A

padroni delle parole

Tutti sanno cos’è la temperatura: basta prendere il termometro e misurarla. Il guaio è che, fino a qualchecentinaio di anni fa, i termometri non esistevano. Quando un medico latino parlava di temperaturadi un corpo (e usava proprio la stessa nostra parola) ne indicava una proprietà vaga, simile a quello che noi potremmo chiamare costituzione, o temperamento. Fu un medico veneziano, Santorio, all’iniziodel Seicento, a usare per primo un apparecchio, il termoscopio, per misurare e confrontare le temperaturecorporee dei suoi pazienti.

Copyright © 2010 Zanichelli Editore SpA, Bologna Questo file è una estensione online dei corsi di chimica di Valitutti, Tifi , Gentile