Tedeschi - Fazi Editore · porto felice che la famiglia ha accettato con grande ri-spetto. La Korn...

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- - u- - - e si aggio, alla ne.Difronte nsenso,oc- mododiper- primiquattor- tonoeraquello one,solonel- Strauss si riprecetti derazioniesteti- echesembrano derelapossibi- ancipazione lrecuperodel- llalinguaenel- delpassato. gereeaim- oridimenti- diquellalin- vodioperare dirottaedi ezzoaitanti unitàper- tic izzonte di VATA LUIGIFORTE G liannipassanoma lequattroamiche, instancabilieviva- cicomesempre,so- noancorainscenanelterzo capitolodellatrilogiadiCar- men Korn, Aria di novità , che Fazi propone nell8otti- ma versione di Manuela Francescon.Certol8etàco- minciaafarsisentireinquel- laGermaniadivisadalMuro e lacerata dal terrorismo. Mafiglienipotiportanoven- tatedigiovinezzaedicalore umano, anche se talvolta qualcosavastorto,comesuc- cedeaKäthe,cheduranteil nazismofinìinunLagerper lesueideecomunisteedora siritrovaconunafigliaadot- tiva, Ruth, simpatizzante del grupo Baader-Mein- hof. L a sua amica d8infanzia, Henny,nonhapersotempo: èalterzomatrimonioesiri- trovaconunanumerosafa- migliadiparentieamiciche lesistringonointornoafe- steggiareisuoicentoanni all8alba del nuovo millen- nio.Dellequattroèrimasta sololeiaricordareidecenni turbolenti e difficili fra il 1970eilfinesecolo:siè spentaLina,insegnanteeli- braia,dopoilsuicidiodella compagnaLouise,esen8è andataKätheallavigiliadei suoi99annieprimaancora Ida,untempobellaeviziata ragazzaborghese,ormaiaf- fettadademenzasenile. L agiornalistaescrittrice CarmenKorn,nataaDüss- eldorfnel1952madicasa adAmburgoscenariodella saga,intreccialemillestorie deisuoipersonaggiconilrit- mo incalzante di sempre: brevi sequenze, flash su eventistoricievitaquotidia- na,dialoghicoinvolgentisul filodiun8inevitabilemalin- coniachesvaporafralevoci di una nuova generazione apertaallavitaealfuturo. SonoinipotidiHenny,la fotografa Katja che lavora p erilsettimanale Stern esuo fratello Konstantin, futuro ginecologo sulle orme del p adreTheo.Epoilasplendi- daFlorentine,figliadiIda, che lavora come modella nell8hautecouture,madredi L oriedellapiccolaEtta.E8 sempreingiroperilmondo eprimaopoidovràdecidere senonsiailcasodipensare adunvero ménage familiare conilcompagnoRoberteca- p irechisiainrealtàilpadre diLori.Forsel8ottimopiani- staAlex,amicodivecchiada- ta,chesièscopertoomoses- sualeeormaiviveconilben p iùgiovaneKlaus,lasuave- raanimagemella.Unrap- p ortofelicechelafamiglia haaccettatocongranderi- spetto. L aKornintrecciastoriefra tensioniesuspence,aspetta- tiveedelusioni,destiniindi- vidualiecollettiviconilrit- modelcinemaedellefiction televisive.Mentreilpaesevi- veunarivoluzioneepocale: lacadutadelMurodiBerli- noelariunificazionedella Germania.L8attoreJonèil p rimoastupirseneearalle- grarsi.DallaexDdrl8avevati- ratofuoriconuningegnoso viaggioviaPraga,Katja,che seneerainnamorataduran- teunserviziofotograficoa Berlinoestnel1980.Oraso- nounacopiaconfiglicome lo diventeranno Ruth, che haormaiscontatocinquean- nidicarcereperterrorismo, eStefan,ilfratelloepilettico diJon. Esteovestsiintrecciano nellagrandefamigliadelro- manzoevocandoilclimadi un8interaepoca.Ilmiracolo scaturisce dalla scrittura scorrevole e coinvolgente dellaKorn,dallamagiadel- lesueprospettive,daunta- lentocheraccontacreando attesenellettoreeunabuo- nadosedicuriosità.Chissà seKlauscelafaràarealizza- reilsuosognodiscrittoree seJonriusciràadaffermarsi sullanuovascenateatralete- descaemagarianchenelci- nema.ToccaanonnaHen- ny,circondatadall8affetto, testimoniarelagrandefidu- cia nei gesti dell8esistenza. «Nonavreivolutoviverein nessunaltracittà»,confessa congratitudinelacentena- ria.Quelpaesaggioambur- ghesediacqueedicieloèdi- ventatoancheperillettore lospaziodellavita,fralucie ombre.Quandocalailsipa- rioecheggianoancoraalun- goletantevocisparseperil romanzocomeunbrusiofra amicichetardanoaconge- darsi. 3 ©RIPRODUZIONERISERVATA «Figliediunanuova (trad.diManuelaFr eStefanoJorio) Fazi pp.522, Â17.50 iaci» , la lìdaqualcheparte dipiù miecitazioni: nopresoilpoteresulleparole L8ultimoroman «Ètempodiricomincia (trad.diManuelaFr Fazi pp.563, Â20 glialtridella Quandocalailsipario echeggianolevoci comediamiciche tardanoacongedarsi Brevisequenze flashsueventistorici etempoquotidiano dialoghicoinvolgenti lasagabestsellerdiCarmenKorn DellequatrodiAmburgore aricordaregliultimiannid Nelsolitopaesaggiodiacqueecielo,l8unicasopravvissutaraccontal D estiniindividualiecollettiviscanditialritmodellefictiontelevisiv ALAMY CarmenKorn «Ariadinovità» (trad.diManuelaFr Fazi pp.427 , Â20 Scrittriceegiornalista CarmenKorn(Düseldorf, 1952)vive conlafamigliaadAmburgo, c ittà c heracontanellatrilogia, di cuiFazi hagiàpubblicato ilprimoeil secondovolume:«Figliediunanuovaera» , «Ètempodiricominciare» SABATO 29 FEBBRAIO 2020 LA STAMPA XIII tuttolibri

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Page 1: Tedeschi - Fazi Editore · porto felice che la famiglia ha accettato con grande ri-spetto. La Korn intreccia storie fra tensioni e suspence, aspetta-tive e delusioni, destini indi-viduali

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CHRISTIAN RAIMO

I l novecento si è inaugura-to come secolo del lingui-stic turn, della svolta lin-guistica. Il nuovo millen-

nio sembra aver messo in di-scussione il potere della paro-la a favore dell’immagine. Per un autore come Botho Strauss cresciuto come molti di noi in quel tempo prossimo che ci appare già lontanissi-mo, rappresentare la nostra condizione, raccontarci attra-verso la scrittura non sembra già più un atto naturale: Il per-severante mostra al lettore questa fragilità e questo disa-gio. Diviso in quattordici capi-toli preceduti e tenuti insieme da un unico titolo, tra adesso e attimo, più un ultimo capito-lo come a chiosare chiamato appunto il perseverante, il li-bro è composto interamente da capoversi o paragrafi della grandezza minima di una fra-se e massima di mezza pagina nei quali si mischiano insieme pensieri, aforismi, brandelli di racconto, episodi, metafo-re, massime, parabole, cita-zioni, visioni e riflessioni.

Queste parole appaiono co-

me un paesaggio non di rovi-ne, ma di quello che resta tra le rovine, e Strauss stesso sembra guardare alla sua ope-ra con il tono di chi riconosce la vita dove non pensava ci fosse ormai nulla: «Ancora più volentieri le chiamo: le mie scintillae acrissimae, se-gnali amarissimi».

Il perseverante è un testo vo-lutamente frammentato, complesso, irriducibile a un discorso unitario. A volte emerge la prima o la terza per-sona singolare altre volte la prima o la terza plurale più ra-ramente la seconda, a volte fanno capolino un lui e una lei. L’effetto è quello di una fe-nomenologia disfatta del no-stro stare al mondo; tra l’ades-so e l’attimo sembra infatti passare la maggior parte del nostro vivere contempora-neo, sospesi in un perenne presente mediato dallo scor-rere di miliardi di immagini e pensieri a cui assistiamo or-mai incapaci di uno sguardo verso il prossimo o la natura. Il potere della letteratura di dare un orizzonte alla babele è svaporato. («Nessuno vive adesso, ognuno comprende o

fraintende, ciò che a – lui – si presenta, sempre sulla base di quello che ha già vissuto e secondo la sua esperienza. Se-guendo la ricetta di un presen-te che si è superato».)

A perseverare quindi è l’au-tore, che in mezzo alla chiac-chiera del presente, inarresta-bile, continua a nominare nel constatare nei particolari, le relazioni, la morte dello sguardo: «I volti che un tem-po si abbassavano per pudore o cortesia adesso sono chini sui tablet e cellulari», l’oblio del bello e la perdita della me-moria, la fine di tutte le cose compresi noi stessi. Questo caos di parole senza senso può essere stordente ma an-che tossicamente balsamico: «Nella caduta di tutti, tutti si sentono al sicuro. Perché tutti è nido e rete». Il perseverante può somigliare a un trattato poetico e disincantato, un bre-

viario forse: «Per tutta la vita che mancanza di esistere! Un gran starsene lì da qualche parte, ci si aspettava di più».

Accanto e dentro tutto que-sto parallelamente si parla del linguaggio, del suo impo-verimento e la sua dispersio-ne che non è più una semplice diaspora, non solo infatti ovunque «si viene sottoposti ad un discorso sempre più vol-gare», ma pare ci sia qualcosa di irrimediabilmente compro-messo nella comunicazione: «La generale inaccessibilità linguistica si mostra in modo pauroso, non appena qualcu-no parla più tedesco di quan-to la comunicazione sia in gra-do di sopportare. Qualcosa

ispirato dalla lingua, che nes-suno vuole mettersi in bocca, perché non lo si può condivi-dere con nessuno. In questo caso vale ancora una volta la variante di Hölderlin: la lin-gua (in lui: il divino) non ri-guarda chi non è partecipe». Il contesto che rischia di satu-rare lo sguardo sembra inve-ce essere quello della chiac-chiera che non dice più nulla e non comunica.

Solo nell’ultimo capitolo de Il Perseverante finalmente la persona cambia, si fa riferi-mento ad un noi che sembra identificare l’ultima comuni-tà resistente: poeti, letterati e artisti o tutti quelli che non si abbandonano allo svuota-

mento del linguaggio, alla sua mortificazione. Di fronte al pericolo del non senso, oc-corre trovare un modo di per-severare. Se nei primi quattor-dici capitoli il tono era quello della constatazione, solo nel-le ultime pagine Strauss si espone: veri e propri precetti farciti di considerazioni esteti-che e letterarie che sembrano lasciar intravedere la possibi-lità di una emancipazione identificata nel recupero del-la ricchezza della lingua e nel-la trasmissione del passato.

Un invito a leggere e a im-parare dagli autori dimenti-cati a recupero di quella lin-gua nel tentativo di operare una inversione di rotta e di recuperare, in mezzo ai tanti nuovi media una unità per-duta, un nuovo linguistic turn, se non l’orizzonte di una pentecoste. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LUIGI FORTE

G li anni passano ma le quattro amiche, instancabili e viva-ci come sempre, so-

no ancora in scena nel terzo capitolo della trilogia di Car-men Korn, Aria di novità, che Fazi propone nell’otti-ma versione di Manuela Francescon. Certo l’età co-mincia a farsi sentire in quel-la Germania divisa dal Muro e lacerata dal terrorismo. Ma figli e nipoti portano ven-tate di giovinezza e di calore

umano, anche se talvolta qualcosa va storto, come suc-cede a Käthe, che durante il nazismo finì in un Lager per le sue idee comuniste ed ora si ritrova con una figlia adot-tiva, Ruth, simpatizzante del gruppo Baader-Mein-hof.

La sua amica d’infanzia, Henny, non ha perso tempo: è al terzo matrimonio e si ri-trova con una numerosa fa-miglia di parenti e amici che le si stringono intorno a fe-steggiare i suoi cento anni all’alba del nuovo millen-

nio. Delle quattro è rimasta solo lei a ricordare i decenni turbolenti e difficili fra il 1970 e il fine secolo: si è spenta Lina, insegnante e li-braia, dopo il suicidio della compagna Louise, e se n’è andata Käthe alla vigilia dei suoi 99 anni e prima ancora Ida, un tempo bella e viziata ragazza borghese, ormai af-fetta da demenza senile.

La giornalista e scrittrice Carmen Korn, nata a Düss-eldorf nel 1952 ma di casa ad Amburgo scenario della saga, intreccia le mille storie dei suoi personaggi con il rit-mo incalzante di sempre: brevi sequenze, flash su eventi storici e vita quotidia-na, dialoghi coinvolgenti sul filo di un’inevitabile malin-conia che svapora fra le voci di una nuova generazione aperta alla vita e al futuro.

Sono i nipoti di Henny, la fotografa Katja che lavora per il settimanale Stern e suo fratello Konstantin, futuro ginecologo sulle orme del padre Theo. E poi la splendi-da Florentine, figlia di Ida, che lavora come modella nell’haute couture, madre di Lori e della piccola Etta. E’ sempre in giro per il mondo

e prima o poi dovrà decidere se non sia il caso di pensare ad un vero ménage familiare con il compagno Robert e ca-pire chi sia in realtà il padre di Lori. Forse l’ottimo piani-sta Alex, amico di vecchia da-ta, che si è scoperto omoses-suale e ormai vive con il ben più giovane Klaus, la sua ve-ra anima gemella. Un rap-porto felice che la famiglia ha accettato con grande ri-spetto.

La Korn intreccia storie fra tensioni e suspence, aspetta-tive e delusioni, destini indi-viduali e collettivi con il rit-

mo del cinema e delle fiction televisive. Mentre il paese vi-ve una rivoluzione epocale: la caduta del Muro di Berli-no e la riunificazione della Germania. L’attore Jon è il primo a stupirsene e a ralle-grarsi. Dalla ex Ddr l’aveva ti-rato fuori con un ingegnoso viaggio via Praga, Katja, che

se ne era innamorata duran-te un servizio fotografico a Berlino est nel 1980. Ora so-no una coppia con figli come lo diventeranno Ruth, che ha ormai scontato cinque an-ni di carcere per terrorismo, e Stefan, il fratello epilettico di Jon.

Est e ovest si intrecciano nella grande famiglia del ro-manzo evocando il clima di un’intera epoca. Il miracolo scaturisce dalla scrittura scorrevole e coinvolgente della Korn, dalla magia del-le sue prospettive, da un ta-lento che racconta creando attese nel lettore e una buo-na dose di curiosità. Chissà se Klaus ce la farà a realizza-re il suo sogno di scrittore e se Jon riuscirà ad affermarsi sulla nuova scena teatrale te-desca e magari anche nel ci-nema. Tocca a nonna Hen-ny, circondata dall’ affetto, testimoniare la grande fidu-cia nei gesti dell’esistenza. «Non avrei voluto vivere in nessun altra città», confessa con gratitudine la centena-ria. Quel paesaggio ambur-ghese di acque e di cielo è di-ventato anche per il lettore lo spazio della vita, fra luci e ombre. Quando cala il sipa-rio echeggiano ancora a lun-go le tante voci sparse per il romanzo come un brusio fra amici che tardano a conge-darsi. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Botho Strauss«Il perseverante»(trad. di Agnese Grieco)Il Saggiatorepp. 182, € 22

OSTKREUZ / LUZ

«Figlie di una nuova era»(trad. di Manuela Francescone Stefano Jorio)Fazipp. 522, € 17.50

Scrittore e drammaturgo Botho Strauss (Naumburg, 1944, nella foto) scrive drammi, romanzi e racconti. Fra le opere per il teatro: «Gli ipocondriaci», «Visi noti, sentimenti confusi». Nella narrativa: «La sorella di Marlene», «La dedica», «Rumore», «Mikado» (Il Saggiatore)

lo zibaldone «perseverante» di Botho Strauss

La vita è un gran starsene lì da qualche parteFrancamente mi aspettavo qualcosa di piùQuattordici capitoli con brandelli di racconto (anche una sola frase), aforismi e citazioni:un trattato poetico e disincantato sulla contemporaneità, dove le immagini hanno preso il potere sulle parole

L’ultimo romanzo

I volti un tempo si abbassavano

per pudore, ora sono chini sul tablet

Tedeschi

«È tempo di ricominciare»(trad. di Manuela Francescon)Fazipp. 563, € 20

gli altri della serie

Quando cala il sipario echeggiano le voci come di amici che

tardano a congedarsi

Brevi sequenzeflash su eventi storicie tempo quotidiano

dialoghi coinvolgenti

la saga bestseller di Carmen Korn

Delle quattro di Amburgo resta solo Hennya ricordare gli ultimi anni del MuroNel solito paesaggio di acque e cielo, l’unica sopravvissuta racconta la vita con le amiche tra il 1970 e il 2000Destini individuali e collettivi scanditi al ritmo delle fiction televisive mentre il paese vive una rivoluzione

ALAMY

Carmen Korn«Aria di novità»(trad. di Manuela Francescon)Fazipp. 427, € 20

Scrittrice e giornalista Carmen Korn (Düsseldorf, 1952) vive con la famiglia ad Amburgo, città che racconta nella trilogia, di cui Fazi ha già pubblicato il primo e il secondo volume: «Figlie di una nuova era», «È tempo di ricominciare»

SABATO 29 FEBBRAIO 2020 LASTAMPA XIIItuttolibri