Tecnologie Alimentari N2_2013

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Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.

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3Il mercato degli impianti

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IN COPERTINA Crescita e innovazione attraverso la sostenibilità e il risparmio energetico (F. Goi) 4

EDITORIALI Quelli che... (F. Goi) 7 Esclusi dalla maratona (F. Bray) 9

TREND Prodotti salutistici a basso contenuto di sale (Explorer) 10 News (fatti, persone, aziende) 14 News appuntamenti 18

INGREDIENTI News 25

GLOBAL WATCH Dolci o salati, ma senza NaCl 28

SICUREZZA Sistemi di allerta rapida per alimenti e mangimi (L. Leali) 30

TECNOLOGIA La ricerca nel settore ittico (F. Bray) 34

MACCHINE E COMPONENTI Il mercato mondiale degli impianti e attrezzature per imballaggio (G. Tamburini) 40 News packaging 43 Massima qualità e aderenza agli standard internazionali dell’industria alimentare 44 Un prezioso alleato per il confezionamento sottovuoto e non solo 46 Celle e linee automatiche di produzione prefabbricate (a cura di F. Goi) 50 News analisi 53

RUBRICHE Nonsolofood 54 Elenco inserzionisti 56

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4 In copertina

Crescita e innovazione attraverso la sostenibilità e il risparmio energetico Un importante investimento per l’energia pulita di Golfetto Sangati (Gruppo Pavan) che assicura allo stabilimento produttivo una significativa riduzione dell’impatto ambientale.

10 Prodotti salutistici a basso contenuto di sale Sta diventando molto attuale seguire diete a ridotto contenuto di sale, le maggiori multinazionali stanno lanciando sul mercato prodotti a basso contenuto

di sodio ed esistono valide alternative per non diminuire il sapore degli alimenti.

34 La ricerca nel settore ittico Una rassegna dei più recenti lavori di ricerca dedicati all’acquacoltura.

44 Massima qualità e aderenza agli standard internazionali dell’industria alimentare

Lo standard IFS (International Food Standard) è uno strumento operativo per qualificare i fornitori secondo requisiti di qualità, sicurezza e conformità alla normativa sui prodotti alimentari.

50 Celle e linee automatiche di produzione prefabbricate I prodotti dispongono di trattamento termoigrometrico, realizzate “con know-how

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In linea con la filosofia del Gruppo Pavan, Golfetto Sangati investe oggi nell’energia pulita, confermando l’attenzione per gli equilibri del pianeta come passo indispensabile per sostenere una crescita equilibrata. E’ stato recentemente inaugurato l’impianto fotovoltaico installato sulle coperture dell’unità produttiva di Quinto di Treviso. Con una produzione annua di energia di 926.000 kWh ottenuta me-diante 3442 moduli distribuiti su una superficie di circa 6.000 m2, l’investimento assicura allo stabilimento del Gruppo Pavan una significativa ridu-zione dell’impatto ambientale. Durante i mesi a maggiore irraggiamen-to solare le attività produttive potranno essere interamente sostenute dall’ener-gia del sole, senza alcun ricorso a fonti energetiche inquinanti, cedendo parte della produzione in rete.Questo permetterà di azzerare le emis-sioni inquinanti per la produzione di energia elettrica, evitando l’immissione in atmosfera di quasi 400 ton di CO2 e circa 160 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) ogni anno.L’attenzione agli equilibri ambientali è applicata a tutte le attività svolte dalle aziende del Gruppo, sia nello sviluppo di tecnologia e macchinari in grado di otti-mizzare le risorse energetiche, sia nell’a-dozione di un modello organizzativo e

produttivo eco sostenibile.Oltre all’utilizzo di fonti energetiche pulite e al contenimento del consumo di acqua e gas naturale, il Gruppo effettua un controllo completo dei processi produttivi per favorire l’impiego di materiali costruttivi e di imballaggio riciclabili e a basso impatto ambientale.

PAVAN GROUPPavan Group è leader, con 60 anni di esperienza, nella proget-

tazione e all’ingegnerizzazione di tec-nologie per l’industria alimentare, for-nendo soluzioni integrate fatte di idee, di innovazione e di competenze, dalla movimentazione delle materie prime al prodotto confezionato.Per soddisfare le esigenze del cliente con un approccio integrato“, in quali-tà di partner del progetto”. Ogni pro-getto è realizzato in base ad un’analisi tecnica specifica dei requisiti di produ-zione e coinvolgendo il cliente, passo dopo passo, dalla progettazione all’in-stallazione.

I FATTORI DI UNA LEADERSHIPPavan Group si distingue per la capacità di fornire soluzioni complete. Questo è pos-sibile grazie ai seguenti fattori vincenti: • la profonda conoscenza del prodotto finale e di tutto il processo;

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UNA SERIE DI MARCHI PRESTIGIOSIPavan Group opera nel settore attraverso otto marchi prestigiosi: Golfetto Sangati, Pavan, Mapimpianti, Montoni, Toresani, Stiavelli, Dizma e Pizeta, tutte società italia-ne leader nel settore della trasformazione alimentare. Questi marchi sono diventati parte del Gruppo, grazie ad una lungimirante stra-tegia di crescita e sviluppo, puntando verso una più ampia offerta di servizi e prodotti. Oggi, queste aziende possono operare su base individuale o congiun-tamente nell’ambito di una sinergia che copre tutto il processo produttivo.

Pavan Group Via Monte Grappa, 8 35015 - Galliera Veneta (PD) Tel. + 39-049-9423111 Fax + 39-049-9415476 e-mail: [email protected] site: www.pavan.com

Chi è Pavan Group

PTC Award 2013 Premia Pavan GroupSi è svolto il 6 marzo scorso a Parma, presso l’Hotel Parma & Congressi, il PTC Live Tech Forum, l’appuntamento italiano annuale dedicato alle innovazioni, alle tecnologie ed alle strategie aziendali di PTC, multinazionale americana di soluzioni software.

Molti i nomi importanti tra relatori e ospiti che numerosi hanno partecipato alla presentazione delle ultime novità ed alle sessioni di aggiornamento e roadmap delle differenti tecnologie proposte da PTC.Nel corso della giornata si è svolta la cerimonia di consegna dei PTC Award 2013 che ha visto premiato Ansaldo Breda, Dallara Automobili e Pavan Group, rappresentato da Fabio Bisarello. “Il Gruppo Pavan si è distinto per l’innovazione e per la capacità di sviluppare e produrre apparecchiature industriali made-to-order altamente personalizzate, in tempi estremamente ristretti, soddisfacendo le specifiche e i requisiti esclusivi dei clienti. Un esempio di eccellenza italiana, che fonda il proprio successo su tecnologia, flessibilità ed affidabilità. Grazie alle soluzioni PTC Creo, il Gruppo Pavan ha semplificato la progettazione di prodotti altamente complessi migliorando la qualità dei suoi prodotti e processi”.

La consegna del PTC Award a Fabio Bisarello (Pavan Group, a destra)

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editoriale

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Eeditoriale

|Francesco Goi

Quelli che il food è rimasto uno dei pochi punti forti del made in Italy.

Quelli che l’export del made in Italy non può bastare senza una ripresa interna.

Quelli che, con la crisi, i ristoranti sono semi-vuoti.

Quelli che i ristoranti sono sempre pieni.

Quelli che i prodotti per il benessere si stanno affermando.

Quelli che la prossima generazione avrà un benessere inferiore a quella precedente.

Quelli che i bambini statunitensi soffrono di obesità.

Quelli che i genitori dei bambini statunitensi dovranno stringere la cinghia.

Quelli che è indispensabile un vero programma di politica industriale.

Quelli che la politica industriale l’hanno sempre fatta solo le aziende.

Quelli che l’Italia è sull’orlo del baratro.

Quelli che l’Italia, bene o male, riesce sempre a cavarsela.

Quelli che “piccolo è bello”, anzi era bello, ora occorrono le sinergie tra le aziende.

Quelli che le sinergie tra aziende non bastano senza precise strategie industriali.

Quelli che le aziende esportano perché i loro clienti italiani producono all’estero.

Quelli che le aziende non esportano a sufficienza finché gli stranieri non vengono a produrre in Italia.

Quelli che la prossima volta non andranno a votare.

Quelli che, con la nuova legge elettorale, il cittadino tornerà a decidere.

Quelli che i presidenti delle Camere sono volti nuovi.

Quelli che alla presidenza delle Camere ci vorrebbero politici esperti.

Quelli che Renzi porterebbe finalmente un po’ di aria nuova.

Quelli che Napolitano è l’unico uomo politico all’altezza.

Quelli che nella prima Repubblica i politici erano più preparati.

Quelli che i politici devono lavorare, non fare solo i politici.

Quelli che occorre attuare un programma di sostenibilità.

Quelli che, a furia di sostenibilità, sono diventati insostenibili.

Quelli che ormai i quotidiani non servono più, basta Internet.

Quelli che, passando il tempo su Internet, la vera cultura viene meno.

Quelli che negli editoriali ripetono gli stessi concetti.

Quelli che negli editoriali certe volte si contraddicono.

Quelli che hanno poche idee e le esprimono con tante parole inutili.

Quelli che nell’editoriale si ispirano a chi aveva così tante idee che bastava buttar lì poche parole per esprimerle;

quelli come Enzo Jannacci. Oh yes!

QUELLI CHE…

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Ttecnico

eRecentemente nel settore degli alimenti per animali domestici, si registra una forte e diversificata crescita di pro-

dotti di alta gamma.

Prodotti completamente vegetariani, salutistici, energetici, insomma categorie per una dieta del tutto simile a quella

del padrone.

Significativi sono i pet food per sportivi, come quelli nominati Pro PlanSport, arricchiti con sali minerali, proteine di siero isolate e

vitamine, destinati a cani che fanno running con i padroni.

Aumentano infatti le occasioni di gare tipo maratona alle quali si partecipa in coppia con i propri cani e perciò aumentano i

prodotti con alto contenuto energetico per performance di questo tipo.

Per diversificare ed evidenziare la categoria, il 30% di questi prodotti di alta gamma sono inoltre completamente bio e dichiara-

tamente “naturali”.

Questi alimenti per animali, assicurano ai produttori margini doppi rispetto a quelli destinati all’uomo e, in termini di volumi,

crescono il doppio rispetto ai prodotti della gamma standard.

Non c’è niente di nuovo in questa tendenza, essa è coerente con il mega trend che conferma la crescita dei prodotti di alta gam-

ma e del “lusso” in tutti i differenti settori merceologici.

Mentre la crisi si accentua e non finisce di sorprendere con gli interminabili episodi di malversazione finanziaria, l’attenzione

degli economisti è puntata al crescere di un’altra crisi, più sottile e socialmente più devastante, quella caratterizzata dal continuo

aumento della disuguaglianza di reddito fra benestanti e no.

Sono solo i primi che migliorano e contribuiscono ad ampliare lo spread della ricchezza fra famiglie che si allarga man mano che

la crisi colpisce sempre più chi non può competere nella maratona.

ESCLUSI DALLA MARATONA

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|di Franco Bray

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Fra le diverse categorie di prodotti salutistici che stanno crescen-do in popolarità, si sta evidenziando quella dei prodotti senza sale o comunque con un ridotto contenuto dello stesso.In tutti i Paesi, in particolare occidentali, si intensificano cam-pagne per ridurne il consumo. Un’iniziativa per la riduzione del 25% di sale in 5 anni negli USA ha fissato come obiettivo 62 ca-tegorie di alimenti confezionati e 25 categorie di alimenti serviti nei ristoranti: ciò porterebbe ad una riduzione dell’assunzione di sale nella nazione del 20%. Dato che il cloruro di sodio (NaCl) comprende un atomo di sodio e un atomo di cloro pari rispettivamente al 40% e al 60% della sua massa, è necessario moltiplicare il contenuto di sodio del 2,5 per ottenere l’”equivalente di sale”.Ci sono diversi tipi di sale a seconda della provenienza (sale mari-no, salgemma estratto dalla terra), con diversi gradi di raffinazio-ne e dimensione dei cristalli (grosso, cristallino, fine).Il sale raffinato è il più ampiamente usato e quello per uso ali-mentare proviene da sale marino: può contenere antiagglome-ranti per evitare incrostazioni di cristalli e l’ingiallimento dovuto all’esposizione al sole e perdita di iodio per vaporizzazione. Il

sale da tavola è in genere arricchito di iodio per prevenire l’insor-genza di malattie come il gozzo.

LE FONTI DEL SODIO ALIMENTARELe principali fonti di sodio alimentare sono:consumi fuori casa e nei prodotti finiti 54%aggiunto in cucina 36%contenuto nello stato naturale degli alimenti 10%(ISRAM, 2005)quindi esso proviene soprattutto da alimenti preconfezionati, pronti al consumo che comprendono una molteplice varietà di prodotti. L’eccessivo consumo di sale può portare a problemi di salute, tra cui ipertensione, ictus e malattie cardiovascolari. L’ISS suggerisce la dose massima (per un soggetto di media corporatura, 70 kg) di 3 g di sodio al giorno, pari a 8 g di sale da cucina. Il sodio svol-ge però anche importanti funzioni tra le quali la regolazione del volume dei fluidi extracellulari e della pressione arteriosa. Inol-tre, è coinvolto nei fenomeni elettrofisiologici dei tessuti nervosi e muscolari e nella trasmissione dell’impulso nervoso.

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trend

Sta diventando molto attuale seguire diete a ridotto contenuto di sale,le maggiori multinazionali stanno lanciando sul mercato prodotti a basso contenuto di sodio ed esistono valide alternative per non diminuire il sapore degli alimenti.

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anche perché la dose ridotta consigliata è coperta dal sale contenuto negli alimenti (tab 1).Un’alternativa al sodio per insaporire i cibi possono essere verdure aromatiche, spe-zie o ad esempio la salsa di soia. A questo proposito si può ricordare che nei Paesi asiatici essa sostituisce sostan-zialmente il sodio. Contrariamente ad una credenza comune, il sa-lare gli alimenti non deriva da una stimolazione dovuta a carenza di sodio, ma sem-plicemente da una scelta gu-stativa.Quindi, importante risulta la scansione dell’etichetta: controllare l’etichetta per ve-rificare i quantitativi di sodio e scegliere gli alimenti che han-no meno di 300 milligrammi per porzione. Una buona rego-la può essere quella di preferire prodotti contenenti non più di un milligrammo di sodio per una caloria di cibo.A volte ci si sorprende di trovare cibi salati nonostante il termine sale non figuri nella tabella com-posizionale degli ingredienti. Questo è perché ci sono altre forme di sodio utilizzate nel-la fabbricazione di prodotti

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Come è prevedibile i produttori di sale non condividono questa campagna e a questo proposito è interessante una re-cente comunicazione nella quale SaltIn-stitute, un’associazione di categoria sta-tunitense, sostiene che i rischi salutistici connessi con il consumo di sale “non si basano su solide basi scientifiche”. A ti-tolo d’esempio, aggiungono: “gli italiani mangiano circa il 40 per cento di sodio in più rispetto agli americani, eppure hanno una migliore salute cardiovascolare e ciò è dovuto ad una dieta ad alto contenuto complessivo di frutta e verdura” quindi non è solo il sodio il problema, ma la com-plessiva qualità della dieta.Le maggiori compagnie alimentari, come Kraft Foods, Starbucks, Mars, Nestlè han-no programmi di riduzione del 15-20% di sale dai prodotti in commercio. Heinz ha annunciato recentemente di aver ridotto del 20% il sodio nel ketchup. Lo stesso trend è in Italia dove il numero di prodotti finiti senza o con ridotto contenuto di sa-le aumentano, inserendosi nella categoria dei prodotti healthy. Gli studi dimostrano che è possibile cam-biare la nostra percezione del gusto con-sumando cibi con più bassi livelli di sodio. La chiave di successo sarebbe quella di apportare la riduzione gradualmente e costantemente nel tempo, piuttosto che puntare ad una eliminazione sostanziale,

trend

alimentari, ad esempio il monosodio glu-tammato, il sodio citrato, il sodio bicarbo-nato e il sodio alginato.Alternative più frequenti utilizzate dall’in-dustria in sostituzione del sale possono essere:• KCl,clorurodipotassiocheperòconfe-

risce un gusto amaro al prodotto finito. Per questo motivo esso viene utilizzato in sostituzione parziale;

• aromicheesaltanolasensazionedisalinità;• ottimizzazionedellaformafisicadel

sale: la compagnia Tate Lyle, UK, ha introdotto Soda Lo, che è stato premia-to come il più innovativo ingrediente salutistico del 2012. Si tratta di sale purissimo in microsfere ottenute da un

processo avanzato basato su quello standard di disidra-tazione del sale marino, che consente però di ottenere appunto microsfere di sale in forma cristallina. Questi mi-crocristalli hanno più bassa densità specifica e consen-tono un uso ridotto del 30% pur fornendo un più intenso sapore dovuto ad una mag-giore area superficiale rispet-to al volume consumato.Comunque, un esempio di come la selezione del pro-dotto pronto può contribui-re più che sufficientemente all’apporto gustativo è il pro-

sciutto: una fetta di prosciutto crudo, contiene infatti tanto sodio quanto quello presente teoricamente in 40 litri di ac-qua oligominerale (dichiarata ‘senza sodio’).

Alimenti Peso g. g.Pane 50 0,4Biscotti 20 0,1Merendina 35 0,30Cornetto 40 0,40Cereali 1°colaz 30 0,80Olive 5 pz. 1,10Prosciutto dolce 50 3,20Mozzarella 100 0,50Parmigiano 50 0,30Tonno olio 50 0,40Patatine 23 0,70INRAN.2005

Tab. 1 - Il sale “nascosto”

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news [fatti, persone, aziende]

ASSOFOODTEC, ANDREA SALATI CHIODINI NUOVO PRESIDENTE DEL COMPARTO COSTRUTTORI AFFETTATRICI, TRITACARNE E AFFINI

PRINGLES GUARDA AL DIGITALE PER PROMUOVERE L’INTENSIFICAZIONE DEL GUSTO SOUR CREAM & ONION

Andrea Salati Chiodini, titolare con i fratelli della società Minerva Ome-ga Group di Bologna, è stato eletto alla guida del comparto Costruttori Affettatrici, Tritacarne e Affini di Assofoodtec (Associazione italiana costruttori macchine, impianti, at-trezzature per la produzione, la la-vorazione e la conservazione alimen-tare, federata Anima). Andrea Salati Chiodini succede nella presidenza a Nicola Marzaro. Nato a Bologna nel 1962, Andrea Salati Chiodini entra nell’azienda di famiglia nel 1981, iniziando da un’e-sperienza diretta nella produzione, che gli consente di approfondire tutte le problematiche relative alle macchi-ne per la lavorazione degli alimenti. Dal 1992 è responsabile del reparto Ricerca e Sviluppo di Minerva Ome-ga Group, contribuendo a sviluppare

Pringles® ha annunciato l’avvio di una nuova campagna digitale in tut-ta la regione EMEA finalizzata alla promozione del gusto Sour Cream & Onion, il preferito dagli italiani fra quelli proposti dal brand e che è ora stato migliorato e intensificato. La campagna, intitolata “Fan Ver-sus Flavour” è costruita intorno al

nuovi macchinari che rappresentano un’eccellenza dal punto di vista della sicurezza e della tecnologia. Minerva Omega Group nasce a Bolo-gna nel 1945 per iniziativa di Mario Chiodini ed è diventata negli anni un’azienda leader nella produzione di un’ampia gamma di macchinari e soluzioni per i processi alimentari e per il confezionamento. Oggi Miner-va è un’azienda di famiglia a dimen-sione mondiale, che esporta oltre il 70% della produzione e rappresenta una delle punte di eccellenza del Ma-de in Italy. “Sono molto onorato della nomina – ha dichiarato Andrea Salati Chiodini. – Mi impegnerò innanzitutto per con-trastare la concorrenza sleale e favo-rire il riconoscimento dell’eccellenza dei prodotti italiani. Dobbiamo pun-tare non tanto su una modifica della

messaggio generale della campa-gna Pringles “Bursting with flavour” (Il gusto si scatena) e sulla filosofia “unexpected fun” (divertimento inaspettato). La campagna è stata creata da Glue Isobar.Ideato per il principale target di ri-ferimento di Pringles giovane e av-venturoso, il video interattivo e so-

legislazione - già molto avanzata dal punto di vista della sicurezza – ma piuttosto intensificare i controlli sulla qualità e la rispondenza alle norme dei prodotti importati, e sulla valoriz-zazione del prodotto italiano. Molto importante la diffusione della cultura dell’utilizzo di apparecchiature con-formi alle normative sulle sicurezze”.Necessità tanto più impellenti se si considera l’attuale situazione econo-mica, che ha visto nel 2012 un pe-riodo di sostanziale stasi sul mercato italiano ed europeo. “Le previsioni per il 2013 parlano di una ripresa che stenta ad arrivare, per cui diventerà sempre più importante per le azien-de italiane guardare ai mercati esteri: medio oriente, area russa, estremo oriente. I plus su cui dobbiamo pun-tare sono la qualità, la sicurezza e il rispetto dell’ambiente dei nostri

cial oriented della campagna ha per protagonista un fan Pringles che de-ve affrontare il potere di ogni gusto, in una serie di divertenti e inattese sfide testa-a-testa. Lanciati su Facebook e YouTube, supportati da un significativo bud-get e destinati alla copertura dei media attraverso piattaforme TV e digitali mirate, i video puntano a in-coraggiare fan e pubblico a parteci-pare al divertimento.Le anteprime promozionali del vi-deo, venerdì 1 marzo, hanno avuto lo scopo di presentare il Fan e offrire un assaggio delle sfide che fronteg-gerà. I primi quattro video sono stati lanciati ogni successivo venerdì e la comunità Pringles su Facebook sarà la prima a scoprire i nuovi gusti. Con spirito ludico, i fan saranno invitati a indovinare chi vincerà ciascuna sfi-da: il Fan o il Gusto? Fan or Flavour? I video sono stati ospitati sia sulla pagina Facebook Pringles: http://www.facebook.com/Pringles,sia su YouTube: http://www.youtube.com/pringles e sono stati supportati, per

prodotti. Fuori dall’Europa la qualità italiana è un concetto ancora forte, mentre purtroppo nel nostro Paese spesso si fanno scelte orientate solo al risparmio, oppure si rinuncia a rin-novare perché è ancora forte la paura di investire”.

tutto il mese di marzo, da un display online integrato, dai social media e da una campagna PR. Armando Santacesaria, Vice Presi-dent Marketing Snacks di Pringles, commenta: “Vediamo la possibilità di realizzare una trascinante inizia-tiva digitale capace di far ridere e intrattenere sia i fan del marchio, sia la restante audience online. L’ambizione di Kellogg è di deliziare il mondo con alimenti e marchi di valore. Riteniamo che questi video abbiano proprio questa funzione e che siano utili a far conoscere i gusti Pringles attraverso personaggi di-vertenti collocati su una piattaforma coinvolgente e social.”Penny Herriman, Chief Executive Officer di Glue Isobar, ha dichiarato: “Siamo davvero entusiasti di questa grande campagna digitale per Prin-gles, che ci ha scelto come agenzia digitale di punta per tutta l’area EMEA. I video online sono splendi-damente realizzati e all’altezza del messaggio “unexpected fun” del marchio Pringles.

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E-LEARNING IN KENYA: IPACK-IMA FRA I PRIMI SPONSORS DEL CORSO ONLINE REALIZZATO DA IOPPL’Institute of Packaging Professionals-USA ha siglato un accordo con l’In-stitute of Packaging Professionals-Kenya per mettere a disposizione dei membri dello IoPP in Kenya e di altri Paesi della regione africana, il suo nuovo corso online Fundamentals of Packaging Technology, un program-ma completo di formazione per le tecnologie del packaging. Il finanziamento del programma partirà immediatamente grazie ai fondi provenienti dagli sponsor per agevolare la partecipazione degli studenti kenioti al corso di forma-zione per i l conseguimento del titolo di Certified Packaging Pro-fessional. Ipack-Ima Spa è fra i pri-mi sponsor che daranno il proprio contributo utile a coprire i costi del programma per i 10 iscritti iniziali.“Siamo orgogliosi di partecipare a questo programma di vitale impor-tanza, aiutando così a preparare una

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nuova generazione di professionisti del packaging”, afferma Guido Cor-bella, amministratore delegato di Ipack-Ima Spa. “Ipack-Ima è lieta di dare supporto a chi in futuro accre-scerà le proprie competenze attra-verso avanzate tecnologie di packa-ging, fondamentali per consentire un progresso e uno sviluppo concreto di questi paesi”.“Si tratta di un importante sviluppo per IoPP e per l’industria del packa-ging, il nostro corso online consente di portare un’indispensabile forma-zione in materia di imballaggio in Pa-esi in cui l’industria del packaging è ancora a livello basilare,” commenta Patrick Farrey, Direttore Esecutivo di IoPP. “Siamo quindi grati agli sponsor per il loro supporto,- aggiunge Farrey - che permetterà a IoPP di aggiornare la comunità keniota del packaging sulle tecnologie e le dinamiche di quest’industria, cosa che non sareb-

be stata possibile altrimenti. Con lo sviluppo in Kenya delle conoscenze tecniche nel settore dell’imballaggio, così come in altri Paesi della regione africana, si apriranno nuove opportu-nità per l’industria globale del packa-ging.”Joseph Nyongesa, Presidente di IoPP-Kenya, afferma che l’intenzione è di lanciare il programma di e-learning prima in Kenya e successivamente an-che nei paesi confinanti. IoPP-Kenya fornirà il programma di formazione online ai propri membri tramite la piattaforma di e-learning già esisten-te. Il corso online, disponibile all’in-dirizzo www.iopp.org/elearning, è composto da 41 moduli preregistrati e completamente scaricabili e 27 ore di preparazione in tutte le principali aree del packaging. Il corso offre inol-tre l’opportunità di ottenere tramite l’Istituto il titolo di Certified Packa-ging Professional (CPP).

“Il packaging è stato identificato co-me una delle aree prioritarie su cui è necessario intervenire per rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese in Kenya e nell’Africa in ge-nerale,” dichiara Nyongesa. “Sistemi di imballaggio inadatti causano per-dite significative nella filiera agricola, aggravando il serio problema dell’in-sicurezza alimentare. Il packaging avrà la funzione di ambasciatore per i prodotti del Paese poiché sarà sot-to gli occhi di tutti, ancora prima del prodotto o del paese stesso. La col-laborazione con IoPP-USA fornirà il necessario quadro di conoscenze re-lative all’imballaggio con l’obiettivo di realizzare il sogno del paese.’’L’iniziativa è sponsorizzata anche dal-la Staples Foundation. Le organizza-zioni interessate a contribuire al pro-gramma di sponsorizzazione possono richiedere informazioni all’indirizzo [email protected].

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NASCE IL FOOD MANAGER, COMPETENZE TECNICHE E GESTIONALI PER DARE COMPETITIVITÀ ALLA FILIERA ALIMENTAREHa preso il via il 21 gennaio all’U-niversità Liuc di Castellanza (Varese) un master per formare figure che uniscano alle competenze di tec-nologia alimentare l’indispensabile preparazione manageriale sempre più richiesta dalle aziende. Whirl-pool EMEA avrà il ruolo di premium partner.Superare le barriere di competenza per ridare competitività alle aziende della filiera alimentare. È nato con questo intento il Master in Food Management che punta a formare nuovi profili professionali di tecnici e manager dei processi dell’indu-stria alimentare con una preparazio-ne più ampia e trasversale alle diver-se aree funzionali. Il Master è nato dall’esigenza manifestata, sia dalle aziende alimentari sia dalle aziende che sono coinvolte, a vario titolo, nella filiera dell’industria alimenta-re, di disporre di figure in grado di

superare le barriere di competenza fra i tecnici (tecnologi alimentari, chimici, biologi) e i manager ope-ranti nella filiera delle produzioni alimentari industriali. “Il bisogno di figure che uniscano alle competenze tecniche cono-scenze manageriali è sempre più avvertito - dichiara Mauro Piloni vice president global Advanced De-velopment di Whirlpool–; quando si parla di food stream non si può im-maginare un processo segmentato e privo di comunicazione fra i singoli momenti. Per questo, come azienda leader nel mondo degli elettrodomestici e attore nella filiera alimentare, pun-tiamo ad avere tra le nostre profes-sionalità profili in grado di valutare l’impatto di scelte tecniche in ter-mini di competitività economica. Si tratta di un passaggio con cui po-tremo completare e potenziare le

professionalità del nostro Centro Globale di ricerca e sviluppo sul cibo nel sito di Cassinetta di Biandronno, consapevoli che una sinergia sem-pre più forte tra le due aree sia un elemento chiave per la competitività del settore”.Il Master, in collaborazione con l’As-sociazione italiana di tecnologia ali-mentare e il patrocinio del Consiglio dell’Ordine nazionale dei tecnologi alimentari, si articola in cinque aree tematiche: gestione strategica dei prodotti alimentari, performance economico-finanziarie, politiche di prodotto nel food, industria alimen-tare e consumer science e compe-tenze trasversali. Il comitato scientifico è composto dai seguenti docenti: Giuseppe To-scano (Pricing & Costing - Università Carlo Cattaneo - LIUC), Sebastiano Porretta (SSICA - Parma), Fernando Alberti (Strategia - Università Carlo

Cattaneo - LIUC) e Annamaria Vinci (Pricing & Costing - Università Car-lo Cattaneo - LIUC). Nel panel di aziende figurano, in qualità di spon-sor, Autogrill, Illy e Peroni.

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Mauro Piloni vice president global Advanced Development di Whirlpool

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UPAKOVKA/UPAK ITALIA 2013: CONTINUA LA CRESCITA DEL PACKAGING SUL MERCATO RUSSO

ACCORDO DI LICENZA TRA DUPONT PIONEER E MENDEL BIOTECHNOLOGY

La Federazione Russa, il paese più po-poloso d’Europa con una popolazione di circa 143 milioni di persone, è fra i più importanti mercati di vendita per l’industria alimentare, delle bevande, cosmetica e farmaceutica. La Russia è oggi una delle piazze più redditizie nel settore dei beni di consumo. La costante crescita della classe media e la sempre maggiore prosperità stanno cambiando significativamente i modelli di consumo della popolazione, con un crescente ap-prezzamento per i cibi lavorati e confe-zionati. I beneficiari di questo sviluppo sono anche i produttori di imballaggi e macchinari per il packaging: nel mercato russo infatti aumentano gli investimen-

ti in impianti moderni, con tecnologie innovative per soluzioni di confeziona-mento in tutti i settori. La Russia è anche uno dei maggiori im-portatori di carne, di prodotti lattiero-caseari e frutta, e può contare su un’in-dustria alimentare in continua crescita che necessita di costanti investimenti focalizzati in prevalenza nelle macchine di processo, confezionamento e proget-tazione di imballaggi. Tutte tecnologie che possono quindi aiutare il mercato ad aumentare la propria autonomia pro-duttiva e che allo stesso tempo possano garantire la qualità dei prodotti secondo gli standard occidentali.Questa congiuntura si è rivelata estre-mamente promettente per Upakovka/Upak Italia, la più importante fiera in Russia per i macchinari, la produzione e i materiali per il confezionamento e l’im-ballaggio, svoltasi a Mosca dal 29 gen-naio al 1° febbraio 2013. Su un totale di oltre 300 espositori provenienti da 22 paesi, le rappresentanze più numerose

DuPont e Mendel Biotechnology, Inc., hanno avviato un accordo di licenza per valutare e commercializzare nuove se-quenze di geni per aumentare l’efficienza dell’utilizzo dell’acqua (WUE) e migliorare la fotosintesi nel mais. Con questo accor-do, DuPont Pioneer e Mendel Biotechno-logy valuteranno queste nuove sequenze di geni e li testeranno per potenziare la resa nei caratteri dei prodotti di Pioneer® a base di mais. Queste sequenze di geni sono state identificate da Mendel Bio-technology all’interno della sua piattafor-ma fisiologica delle piante di prossima ge-nerazione. Mike Lassner, vice president, Agricultural Biotechnology Trait Discove-ry, DuPont Pioneer, dichiara, “Una mag-giore efficienza nell’uso dell’acqua e nella fotosintesi possono aumentare i profitti e la produttività degli agricoltori, miglio-rando al contempo la sostenibilità dell’a-gricoltura in tutto il mondo. Siamo lieti di collaborare con Mendel Biotechnology per lo sviluppo di nuovi migliorati ibridi di mais Pioneer. Lavorare con partner innovatori nel campo delle tecnologie aumenta la nostra capacità di andare in-contro alle esigenze di una popolazione mondiale in crescita.”Neal Gutterson, CEO, Mendel, afferma, “Siamo entusiasti di lavorare con Pio-neer per sviluppare nuovi ibridi di mais più efficienti nell’utilizzo delle risorse. Possiamo contare su quindici anni di ri-cerca incentrata sulla genetica vegetale, traendo vantaggio dalle rivoluzioni della genomica e delle sequenze, per creare soluzioni che generino raccolti migliori e più sostenibili.”

sono state quelle dalla Germania, dalla Russia e dall’Italia , e più di 20.000 ope-ratori provenienti dalla Russia e dai paesi della CSI hanno visitato la manifestazio-ne e al contempo anche Interplastica, la fiera internazionale delle plastiche e della gomma che si è svolta in contem-poranea.Grande soddisfazione è stata espressa dalle aziende espositrici che hanno di-chiarato di avere stabilito interessanti trattative e acquisito nuovi clienti. “An-cora una volta Upakovka/Upak Italia si è confermata la prima fiera di settore per il processing, il packaging e il converting in Russia e nella CSI”. – afferma Werner M. Dornscheidt, amministratore delega-to di Messe Düsseldorf GmbH – “Siamo particolarmente soddisfatti dal numero sempre elevato di espositori che hanno esposto macchinari e impianti in funzio-ne a Upakovka/Upak Italia.”Vera Fritsche, marketing manager della Food and Packaging Association, parte della VDMA – l’associazione che pro-muove Upakovka/Upak Italia -, vede nel mercato russo un grande potenziale che non accenna a diminuire: “La Germania è il principale fornitore di macchine ali-mentari e per il confezionamento della Russia e detiene il 34% delle importa-zioni in questo paese. Per i costruttori tedeschi, la Russia è il terzo più grande mercato di vendita di questi macchinari dopo gli Stati Uniti e la Cina. Le espor-tazioni tedesche hanno toccato un vo-lume totale di 446 milioni di € nei primi dieci mesi del 2012. Le aziende tedesche forniscono supporto all’industria russa nell’ambito di progetti di espansione e modernizzazione, offrendo know-how e tecnologie di ultima generazione. Le aspettative degli espositori tedeschi per quanto riguarda Upakovka/Upak Italia sono state soddisfatte. I visitatori aveva-no richieste e intenzioni concrete e sono stati conclusi numerosi accordi commer-ciali.”“Gli espositori hanno espresso un livel-lo di soddisfazione superiore alla me-dia – afferma il dott. Guido Corbella, amministratore delegato di Centrexpo Spa, co-organizzatore della manifesta-zione -. Quest’anno le aziende italiane hanno esposto numerosi macchinari e sono felice che il mercato russo ricono-

sca questo impegno. Upakovka/Upak Italia è la fiera di riferimento delle tec-nologie del processing, del packaging e del converting in Russia e molti decisori provenienti da aziende russe visitano la fiera. La maggior parte delle nostre aziende crede che il mercato russo sia molto promettente e utilizza Upakov-ka/Upak Italia come trampolino di lan-cio per stabilire o espandere i propri rapporti commerciali. La Russia è fra i primi 10 mercati nel settore del packa-ging e gli espositori confermano che la domanda è forte. - conclude quindi Corbella - Nei prossimi anni i riflettori saranno sempre più puntati verso i settori del converting e della stampa su imballaggio. Penso che questa sia un’importante evoluzione.”

Le tendenze dell’industria del packaging a Upakovka/Upak Italia Grande attenzione ha riscosso l’iniziativa Save Food a cura della FAO – l’Organiz-zazione delle Nazioni Unite per l’Alimen-tazione e l’Agricoltura - e di Messe Düs-seldorf GmbH nell’ambito di Upakovka/Upak Italia 2013. Diversi interventi sulla riduzione degli sprechi alimentari si so-no tenuti nell’ambito del Future Forum, l’area dedicata ai dibattiti e ai convegni. In particolare l’associazione VDMA con il dibattito intitolato “Ingegneria Mo-derna come metodo di riduzione delle perdite di derrate alimentari”, ha fornito informazioni generali in merito a questo problema in Russia e le soluzioni pro-poste dall’industria del processing e del packaging. Upakovka/Upak Italia è organizzata da Messe Düsseldorf GmbH, dalla sua filia-le Messe Düsseldorf Moscow OOO e da Centrexpo Spa. La prossima edizione si terrà dal 28 al 31 gennaio 2014 a Mo-sca presso il quartiere fieristico ZAO Ex-pocentre a Krasnaya Presnya, sempre in concomitanza con Interplastica. Anche in questa occasione la manifestazione definirà argomenti di primaria importan-za per i settori del packaging, del pro-cessing, del converting e della stampa su imballaggio, insieme alle nuove nor-mative che disciplinano l’etichettatura e l’identificazione dei prodotti che stanno portando ad un crescente interesse ver-so questi temi.

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IFFA: NOVITÀ NELLE TECNOLOGIE PER L’IGIENE SIAL E TOP WINE: FIERE ENOALIMENTARI IN CINA

La sicurezza, la qualità e l’igiene ri-vestono ora più che mai un ruolo di primaria importanza nel settore della lavorazione della carne. I consumatori si aspettano e pretendono prodotti la-vorati in condizioni igieniche perfette e nella massima sicurezza. A IFFA – la fiera n. 1 dell’industria della carne che si svolgerà a Francoforte dal 4 al 9 maggio 2013 – i visitatori potranno conoscere tutte le innovazioni relative alle tecnologie per l’igiene e i futuri sviluppi del comparto.L’igiene inizia dalla pulizia del personale

e del relativo equipaggiamento, tra cui indumenti da lavoro, guanti e attrezzi vari, così come da una netta suddivisio-ne tra aree riservate al personale e alla produzione. Tra i numerosi prodotti e dispositivi per l’igiene che saranno pre-sentati a IFFA vi saranno vasche di sa-nificazione, lavandini per lavare e disin-fettare le mani in assenza di contatto, macchine per la pulizia di suole e stivali, vasche per la sterilizzazione di coltelli così come erogatori di sapone, cestini per la carta e dispenser di salviette.Le parti dei macchinari e degli impianti di movimentazione e altri componenti che vengono a contatto con i prodotti devono essere puliti da residui e per-sino disinfettati a intervalli regolari. Molto spesso queste operazioni ven-gono eseguite ancora manualmente con metodi non sempre affidabili e un conseguente elevato dispendio di tempo e di costi. Per questo motivo sempre più aziende puntano sull’utiiz-zo di sistemi CIP (cleaning-in-place) e SIP (sterilization-in-place) integrati e automatici. Come in tanti altri setto-ri anche in questo campo si delinea pertanto una tendenza a favore delle procedure robotizzate. In ogni caso,

Promos - Azienda Speciale Camera di Commercio di Milano, in colla-borazione con il sistema camerale, propone alle imprese lombarde la partecipazione in forma aggregata alle fiere:

SIAL Cina - Shanghai, 7 - 9 maggioLa Cina è il mercato più popolato e con maggiora trends di crescita nel settore enoagroalimentare.Nell’edizione del 2012 il Sial ha avu-to oltre 1800 espositori di 68 paesi e circa 40.000 visitatori professionali.La 14a edizione si svolgerà dal 7 al 9 maggio allo Shanghai Expo Center.La manifestazione è aperta a pro-duttori di: formaggi e latt icini, carne, frutta fresca e verdure, dol-ci, prodotti ready to eat, surgelati, biologico, alimenti bambini ed in-tegratori, vini, alcolici, bevande e conserve.eTop Wine China - Pechino,4 - 6 giugnoLa crescita del mercato del vino è trainata a livello internazionale da alcuni paesi quali Cina, Usa e Rus-sia. In particolare nel 2011 la Cina è diventata il quinto Paese consuma-tore di vino al mondo.La manifestazione giunta alla sua 3a edizione ospita oltre 400 espo-sitori internazionali con significative presenze di operatori francesi ed Italiani. Il numero dei visitatori è in-crementato di oltre il 35% rispetto al 2011 ed è cresciuto significativa-mente il numero di operatori specia-lizzati che partecipano ai vari wine tasting e master class organizzate durante la fiera.

con o senza l’ausilio di robot, i sistemi di pulizia automatizzati possono esse-re adeguati alle esigenze individuali, raggiungendo così risultati ottimali e soprattutto facilmente riproducibili. I sistemi di dosaggio automatici ad alta precisione garantiscono al contempo un utilizzo efficiente dei detergenti. In questo modo si riduce l’impatto am-bientale, si risparmiano risorse e si ab-bassano i costi di approvvigionamento e smaltimento dei detergenti e delle acque di scarico.

Hygienic designLa pulizia e la pulibilità dei macchina-ri e degli impianti utilizzati nel setto-re della lavorazione della carne sono strettamente legate alla progettazione dei componenti. Per questo motivo l’hygienic design (HD) segue principi costruttivi semplici. Fondamentale è innanzitutto evitare spazi vuoti, sotto-squadri di ogni genere e fughe aperte in cui si possono depositare facilmente residui di prodotto che a loro volta fa-voriscono l’insorgere di microbi. Per le stesse ragioni non sono ammessi passi di filettatura, teste di viti a esagono cavo o viti Torx scoperti. Gli spigoli e le giunzioni devono essere lisci, privi di fughe e ben smussati. Per evitare che gli spruzzi di acqua si depositino sulle coperture dei macchinari o sui sensori posizionati nei locali in cui è previsto l’uso di acqua e liquidi, questi dovreb-bero essere dotati di superfici di scolo con un’inclinazione di almeno tre gra-di. Pendenze ancora più accentuate favoriscono uno scolo più rapido e sono quindi preferibili. Inoltre le parti a contatto con i prodotti dovrebbero po-ter essere pulite il più possibile senza ricorrere all’ampliamento e alla reinte-grazione di sistemi CIP o SIP.

Investire nell’hygienic design ripagaIn futuro gli impianti di lavorazione e di confezionamento di generi alimentari che non sono costruiti secondo i princi-pi dell’hygienic design non avranno al-cuna possibilità di resistere sul mercato.Troppo alti, infatti, sono i rischi e i costi a cui le aziende dovrebbero far fronte in caso di perdite di produzione, prov-vedimenti di ritiro della merce, azioni di regresso da parte dei clienti o perditad’immagine. Investire nell’hygienic

design è dunque il modo migliore per tutelarsi preventivamente, oltre a es-sere una soluzione proficua anche in termini economici e tecnico-produtti-vi. I macchinari e gli impianti proget-tati in linea con l’hygienic design non offrono superfici per l’accumulo di re-sidui di prodotto o sporcizia, o per lo meno solo in misura minima. Di con-seguenza si riducono i tempi dedicati alle operazioni di pulizia e quindi il consumo di detergenti, acqua, vapo-re ed energia. Se applicato corretta-mente, l’hygienic design permette di incrementare la produttività di mac-chinari e impianti. Questo aspetto ri-veste un ruolo sempre più importante se si considera la crescente domanda di convenience food e di confezioni piccole e singole dovuta all’aumento di nuclei familiari composti da una o due persone. Per le aziende specia-lizzate nella lavorazione e nel con-fezionamento di generi alimentari, questo cambiamento della domanda si traduce in partite di prodotti più piccole a fronte di una crescente pro-duttività. Ne conseguono un ricambio di prodotti ed operazioni di pulizia in-termedie più frequenti. Per riuscire a lavorare comunque in modo proficuo occorre ridurre i tempi di preparazio-ne e di pulizia, ed è proprio questa la funzione dell’hygienic design.A IFFA i visitatori potranno conoscere tutte le innovazioni e le tendenze che riguardano le tecnologie per l’igiene. Cir-ca 950 espositori, tra cui tutte le aziende leader di mercato, presenteranno le loro novità per tutte le fasi del processo di la-vorazione della carne su una superficie di 110.000 metri quadrati.Grazie all’ottimizzata strutturazione dei padiglioni, l’intera offerta di mac-chinari e impianti sarà concentrata nell’area ovest del quartiere fieristico, precisamente nei padiglioni 8, 9 e 11. Qui gli operatori troveranno le più re-centi soluzioni high-tech per l’intero settore della lavorazione della carne – sia per la grande industria di tra-sformazione che per i piccoli esercizi artigianali. Il padiglione 4 si focalizzerà sul tema “vendita – tutto per le macel-lerie” e presenterà tutte le novità e le tendenze che riguardano ingredienti, spezie, additivi, frattaglie e materiali per il confezionamento.

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PIZZA WORLD SHOW: A PARMA LA FIERA MONDIALE DELLA PIZZA E’ in programma dal 15 al 17 aprile presso Fiere di Parma la prima edi-zione di Pizza World Show, l’appun-tamento dedicato interamente alla filiera della pizza. Obiettivo? Dar vita ad un momento di incontro tra pro-duttori del mondo alimentare, forni-tori di tecnologie e di servizi,con la distribuzione specializzata ed il mon-do Ho.Re.Ca, fornendo al contempo una vetrina della produzione italiana attraente per i mercati esteri.In contemporanea al Pizza World Show, sbarca a Fiere di Parma il Campionato Mondiale della Pizza, giunto ormai alla sua 22esima edi-zione (l’edizione precedente si ten-ne a Salsomaggiore), di gran lunga la più importante manifestazione al mondo nel genere. Anche quest’an-no incoronerà, tra i concorrenti pro-venienti da oltre 30 Paesi diversi, il pizzaiolo più abile a cucinare quello che è uno dei simboli più noti del Made in Italy. Le gare proposte sono divise nelle seguenti specialità: pizza

classica, pizza in teglia, pizza napole-tana e pizza senza glutine.Il mercato della pizza presenta gran-di opportunità per quanto riguarda i mercati esteri e guarda ad un mer-cato interno molto dinamico, nono-stante la contrazione dei consumi: circa 25.000 pizzerie classiche ope-rative (escluse quindi quelle al taglio, d’asporto e a domicilio), con 150mi-la addetti, un volume d’affari annuo pari a 5,3 mld di euro, ed un consu-mo medio pro capite annuale di 7,6 Kg, contro una media UE di Kg 4,4 (fonti: Istituto Europeo della pizza e FIPE/Confcommercio).“Ospitare al Palacassa di Parma, al centro del nostro quartiere fieristico il Campionato Mondiale della Pizza – dichiara Roberto Giacomin, di Fie-re di Parma, Brand Manager di Pizza World Show - conferma la nostra aspirazione a voler fare di Parma una piazza di assoluto riferimento per il mondo del food. Parma organizza fiere agroalimentari dal 1938 e le

diverse aziende del comparto food che operano nel territorio hanno contribuito a creare una tradizione consolidata di eccellenza e di qualità. Dopo Cibus, la fiera alimentare ita-liana più nota al mondo, ampliamo e integriamo le nostre competenze sul mondo Pizzerie e Ho.Re.Ca con il Pizza World Show”.La nuova fiera si caratterizza come l’unica esposizione dedicata intera-mente ed esclusivamente a tutta la supply chain del mondo della pizza. Protagoniste indiscusse dell’evento saranno così le aziende appartenenti a tutti i settori dell’intera filiera: ma-terie prime e ingredienti, macchinari, accessori per la presentazione del prodotto, confezionamento, arre-damento, formazione professionale, servizi ed altro ancora. Anche i visitatori saranno estrema-mente profilati: buyer delle catene all’ingrosso specializzate, buyer delle pizzerie e della ristorazione specializ-zata, buyer di catene di hotel risto-

ranti e pizzerie, pubblici esercizi e ristorazione indipendente, grossisti specializzati per il fuori casa, gruppi d’acquisto, responsabili import ex-port e via dicendo.A Pizza World Show, sarà presente anche “Birra Nostra”, un’area dedi-cata ai microbirrifici artigianali disse-minati su tutto il territorio nazionale, un mondo di produzioni di nicchia che in Italia è in continua crescita.

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TUTTOFOOD 2013 SCELTO DA EXPO 2015 COME VETRINA D’ECCELLENZAL’Expo 2015 comincia a Tuttofood 2013 le prove tecniche. Grazie all’accordo siglato tra Fiera Milano, società organizzatrice della biennale sull’agroalimen-tare in programma dal 19 al 22 maggio 2013 e Expo 2015, organizzatore dell’Esposizione Universale che avrà luogo a Milano tra due anni, i valori e i temi di Expo 2015 ispireranno numerosi eventi e convegni della manifestazione fieristica, all’interno della quale sarà anche ospitato uno spazio interamente dedicato all’evento.Tuttofood è infatti stato scelto da Expo 2015 come punto di riferimento per il settore dell’agroalimentare e occasione privilegiata per incontrare un pubblico di operatori vasto e internazionale, in una cornice di eccellenza e forte specializzazione come quella della manifestazione.“Le manifestazioni fieristiche sono storicamente oc-casioni di scambio economico, ma anche di incontro tra genti e popoli differenti - afferma Enrico Pazzali, Amministratore Delegato di Fiera Milano Spa - Per questo, il nostro ruolo di organizzatori di eventi fieri-stici non può prescindere dal valore culturale e sociale della nostra attività. Lavorare fianco a fianco con Expo Milano 2015 sarà per noi occasione privilegiata per potenziare ulteriormente la nostra sensibilità verso la dimensione umana degli scambi, valore indispensabi-le oggi, visto il forte orientamento all’internazionaliz-zazione in cui Fiera Milano è impegnata”.“Da oggi abbiamo un nuovo compagno di viaggio - ha spiegato Giuseppe Sala, Amministratore Dele-gato di Expo 2015 S.p.A. -. Per Expo Milano 2015,

Tuttofood è una piattaforma ideale per incontrare le aziende che operano nel settore agroalimentare e coinvolgerle nelle sfide lanciate dal tema ‘Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita’. Siamo certi che questi anni di collaborazione porteranno buoni frutti: condi-videndo progetti e ambiti d’azione, potremo rispon-dere insieme alle urgenze segnalate dal World Food Programme”.In collaborazione con Expo 2015, così, Tuttofood or-ganizzerà vari eventi, tra cui il convegno inaugurale, appuntamento di grande rilievo voluto da Tuttofood con il World Food Programme, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare. Il con-vegno tratterà “La sostenibilità nell’alimentazione” e vedrà l’apporto di Expo 2015 con il contributo esper-to di un proprio relatore.Inoltre, Expo 2015 sarà presente a Tuttofood 2013 con uno spazio dedicato, dove saranno presentate tutte le iniziative di avvicinamento all’Esposizione Uni-versale e all’interno dell’Area Educational nello spazio Ho.Re.Ca., oltre che in speciali aree preview accanto agli spazi dedicate ai settori della manifestazione.Fiera Milano con Tuttofood bandirà poi un concorso a premi legato al tema degli sprechi dei viveri e dell’e-qua distribuzione delle risorse alimentari. I vincitori saranno premiati da una giuria tecnica formata da rappresentanti dei Ministeri, dell’Agricoltura e, di Ex-po 2015, del CONAI (Consorzio Nazionali Imballaggi) e del World Food Programme.L’Esposizione Universale troverà spazio anche all’in-terno di Tuttofood Magazine, rivista dedicata alla ma-

nifestazione edita da Fiera Milano Media, che offrirà una rubrica fissa ai temi dell’Expo 2015.Parte così da Tuttofood il dialogo di Expo 2015 con tutti gli operatori della filiera, arricchendo ulterior-mente la manifestazione di contenuti importanti che aggiungono alle dimensioni del business e dell’in-ternazionalità un punto di vista competente sulla responsabilità e una testimonianza di grande presti-gio sul ruolo cardine del settore agroalimentare per il progresso e lo sviluppo del pianeta.Una prima, importante tappa di avvicinamento all’E-sposizione Universale in attesa del 2015, quando Tuttofood aprirà la sua quinta edizione a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo 2015, e ancora una volta si dimostrerà imprescindibile alleato del più atteso evento mondiale legato ai temi dell’alimentazione e della nutrizione.

appuntamenti

PRIMA EDIZIONE DI FRUITECH INNOVATION

Fruitech Innovation 2013 è il nuovo appuntamento fieristico in program-ma a fieramilanocity, dal 26 al 28 no-vembre 2013. La manifestazione vuole diventare il principale evento espositivo di un set-tore che negli ultimi anni è cresciuto sia in termini di produzione che di con-sumi. Oggi il comparto ortofrutticolo italiano è composto da circa 950 mila aziende e dà lavoro a più di 2 milioni di addetti (fonte: dati Istat). Un settore dove l’Italia gioca numeri importanti. Numeri in sviluppo anche in virtù dei nuovi trend di consumo che hanno ridisegnato i confini del settore, in par-ticolare nell’area della IV e V gamma, in risposta alle esigenze dei nuclei fa-miliari più ristretti e all’incremento dei pasti giornalieri consumati fuori casa. Fruitech Innovation 2013 mette al cen-

tro dell’attenzione gli attori e le tecno-logie dell’intera filiera produttiva: dal momento del raccolto al momento del consumo, passando per le fasi di trasfor-mazione, packaging e trasporto. Un per-corso dove l’innovazione gioca un ruolo fondamentale in ogni passaggio. Il pay off della manifestazione sintetiz-za l’intero percorso del prodotto, dal post raccolto alla tavola: Processing, Packaging and Logistics to Consumer.

Ciò che la differenzia dalle altre fiere dedicate al settore ortofrutticolo e la rende unica nel panorama internazio-nale è la centralità del principale pro-tagonista su cui ruota tutta la manife-stazione: non il prodotto ma la tecno-logia che garantisce un elevato livello di sicurezza e servizio. In questo modo, Fruitech Innovation 2013 si rivolge a un target molto specializzato e diventa il luogo dove i produttori di tecnolo-gie incontrano operatori economici e buyers altamente qualificati. Il panorama espositivo spazia dalle tecnologie per il processing & packa-ging (macchine, materiali, imballaggi), alle soluzioni per la tracciabilità del prodotto, ai produttori di impianti di climatizzazione e refrigerazione, alle aziende di material handling e logisti-ca, alle soluzioni per il controllo qualità

e la sicurezza alimentare, alle tecnolo-gie per il punto vendita. Fruitech Innovation è destinata agli operatori economici delle industrie di trasformazione, ortomercati, distribu-zione moderna, cooperative, consor-zi e centri di lavorazione, università e centri di ricerca. La manifestazione si presenta quindi co-me un evento dalle grandi potenzialità, in grado di produrre numeri importanti, sia per l’ampio bacino di utenza che per sue caratteristiche innovative. Sono allo studio anche aree esperienziali per favo-rire l’incontro tra i target di riferimento. La mostra sarà completata da convegni e seminari di approfondimento sulle te-matiche più attuali del settore. La prima edizione, prevista nel 2013, si presenta quindi come un evento irrinunciabile, dalle grandi potenzialità, in grado di raggiungere obiettivi importanti e di proseguire in modo proficuo anche nelle edizioni successive.

Da sinistra: Giuseppe Sala ed Enrico Pazzali

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SOLUZIONI PER L’INDUSTRIA DELLA CARNE

NOVITÀ IN GELATERIA

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Per la prima volta a maggio in oc-casione dell’Iffa, DuPont presente-rà l’intera gamma di soluzioni per l’industria della carne. La DuPont presenterà infatti diversi prodotti e soluzioni, dagli ingredienti innovati-vi agli accurati metodi di controllo e verifica fino alle soluzioni di packa-ging specifiche, dando ai visitatori la possibilità di saperne di più sulle straordinarie opportunità che tale approccio integrato può offrire ai produttori di carne, carne trattata e pasti pronti.“Stiamo mettendo in atto un’inte-grazione completa di tutti i nostri ingredienti alimentari salutistici e del-le proteine della soia per dare vita a un’offerta a 360° per i nostri clienti. Siamo convinti che i clienti possano approfittare dei benefici sinergici de-rivanti dal modo in cui combiniamo

La stagione 2013 di Giuso si apre con una grande novità per il mondo dei gela-tieri: nasce Fruttuosa, una linea di ingre-dienti versatili per creare proposte origi-nali e innovative di alta qualità, a base di tanta vera frutta.Solo un’azienda come Giuso, che vanta una vasta esperienza nella lavorazione di questa materia prima, poteva dar vita a Fruttuosa: una gamma di 12 referen-ze per la realizzazione di gelati di frutta, caratterizzate da un’elevata percentuale di vera frutta. Si va dal 35% al 70%, sen-za emulsionanti e stabilizzanti e con soli aromi e coloranti naturali, per ottenere un ottimo gelato alla frutta morbido, cre-moso e stabile, in tutte le stagioni.Grazie alla sua semplicità e versatilità, inoltre, con Fruttuosa è possibile arricchi-re e ravvivare la vetrina delle vaschette, ma soprattutto creare nuove e golose proposte. Una possibilità, questa, che aiuta fortemente l’artigiano nella fase di vendita, e grazie

la nostra vasta offerta di prodotti, l’innovazione scientifica, la notevole competenza nelle applicazioni e nel-le formulazioni e l’ampio know-how normativo”, ha dichiarato Eduardo Schneider, Direttore vendite per Meat Solutions, presso DuPont Nutrition & Health.Le risorse combinate all’interno di DuPont Nutrition & Health agevolano i produttori nella creazione di prodotti che soddisfino le richieste dei clienti: miglioramento di gusto, consistenza, aspetto, profilo nutrizionale e sicurez-za grazie ai test condotti e all’utilizzo di confezionamenti adeguati.Allo stand DuPont i visitatori dell’Iffa potranno discutere con i nostri esperti degli ingredienti salutistici della gam-ma Danisco® DuPont™ e Solae™ e provare i nostri assaggi dal sapore straordinario.

Danisco di DuPont è un marchio che comprende una gamma di ingredienti in grado di fornire una maggiore bio-protezione, un profilo nutrizionale migliorato, un sapore e una consi-stenza superiori, unitamente a una maggiore efficienza in termini di co-sti e un minore impatto ambientale, soddisfacendo così i requisiti dei pro-duttori di alimenti e bevande, inte-gratori alimentari e cibo per animali. Attraverso il lavoro della rete globale di bromatologi e tecnici DuPont, la gamma Danisco vanta un ventaglio eccezionalmente ampio di know-how che abbraccia varie applicazioni e la-vorazioni.L’ingrediente a base di soia Solae con-sente di creare prodotti nutrienti e dal sapore straordinario, con una combi-nazione unica di benefici funzionali, nutrizionali, economici e di sosteni-

bilità. Solae, LLC, in origine una joint venture di DuPont, è stata acquisita completamente da DuPont il 1° mag-gio 2012 e adesso fa parte di DuPont Nutrition & Health, un’azienda leader a livello mondiale nel settore degli in-gredienti alimentari specifici.

NASCE LA PRIMA GELATINA A SPRUZZOFrescaFrutta Gelée è l’innovativa gelatina per dolci pronta all’uso che rivoluziona il mondo del fuori casa grazie alla sua facilità d’utilizzo.Un prodotto-servizio firmato Fabbri 1905 che si presenta oggi ai profes-sionisti dell’ho.re.ca. e della pastic-ceria in una nuovissima versione, ancora più semplice e pratica: quel-la a spruzzo.Grazie a un nebulizzatore apposita-mente studiato, FrescaFrutta Gelée a spruzzo consente un risparmio di oltre il 50% di prodotto. È infatti possibile erogare sui dolci la quan-tità di gelatina desiderata attraverso il beccuccio regolabile, senza uti-lizzare il pennello. Una soluzione semplice e veloce che evita sia appli-cazioni eccessive di prodotto sia lo spreco di avanzi inutilizzati.Prima gelatina a spruzzo sul merca-to, FrescaFrutta Gelée permette an-che un notevole risparmio di tempo: è già pronta per essere utilizzata e non deve essere preparata sul fuoco.Il prodotto offre molti altri plus.

morbido, cremoso e stabile a tutte le temperature di conservazione. Realizzata con grassi del latte e solo aromi naturali, la nuova base è gustabile e può essere abbinata alle paste più svariate permet-tendo un’elevata creatività nella realizza-zione di proposte appaganti e originali.La gamma di coperture alla frutta è 100% naturale - perché senza grassi e senza emulsionanti e con soli aromi e coloranti naturali - e con una percentuale molto elevata di frutta: amarena, arancia, fragola, lampone e tropicale, dal 40 al 70%. Un prodotto di alta qualità non so-lo in termini di ingredientistica ma anche di resa, perché i gelati su stecco ottenuti con Be Stick copertura alla Frutta si pre-sentano con colori vivaci, perfetti al mor-so e con una consistenza ideale.Be Stick Coperture Grasse invece si pro-pone in 3 diverse referenze: cioccolato fondente, cioccolato al latte e cioccolato bianco, realizzate con i migliori cioccolati all’85%, in grado di soddisfare tutti i pa-lati più esigenti in materia di cioccolato. Inoltre, grazie allo spessore maggiorato della copertura, Be Stick garantisce un ef-fetto “spacco” particolarmente piacevole e intenso.Da non dimenticare infine che la copertu-ra al Cioccolato Bianco può essere “aro-matizzata” alla nocciola, al pistacchio o alla mandorla per offrire nuove e appa-ganti esperienze sensoriali.

a prodotti come Fruttuosa, il gelatiere riesce ad esprimere al meglio la propria creatività. Tra le tante novità del 2013, Giuso propo-ne anche Be Stick, una gamma completa di ingredienti di elevata qualità, per la re-alizzazione di gelati su stecco alla frutta e al cioccolato.Sempre più amato dagli italiani, il gelato su stecco viene richiesto nelle più svariate modalità e oggi, grazie a Be STick, sarà possibile soddisfarle tutte.Be STick si articola in: una base neutra, una nuovissima e vasta gamma di coper-ture alla frutta non grasse e una linea di coperture grasse al cioccolato. La Base Be STick ha una formulazione particolare, studiata ad hoc, che permet-te di ottenere un gelato che si conserva

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TECNOLOGIA PER IMPASTI DEI PRODOTTI DA FORNO

LA CRUSCA DI RISO STABILIZZATA OTTIMIZZATA

Nel settore della Panificazione e Pasticce-ria, Prodotti finiti e Farine (Molini), TNA- Tecnologie Naturali per Alimenti - è un caso rilevante di innovazione. Questa giovane azienda, infatti, specia-lizzata nella produzione di materie pri-me e coadiuvanti per prodotti da forno, ha creato una gamma di emulsionanti e coadiuvanti naturali derivati da girasole o soia – NATURplus – che, agendo con efficacia sull’attività dell’acqua, consente un’idratazione uniforme e una maggiore omogeneità e plasticità dell’impasto. Si tratta di un’originale ed esclusiva appli-cazione del meccanismo di azione dei liposomi, ottenuta grazie a una nuova tecnologia proprietaria di TNA, che studia da tempo il problema della mancanza di stabilità e lavorabilità degli impasti e della cattiva distribuzione della fase acquosa. I prodotti NATURplus aumentano stabili-tà, morbidezza, friabilità, gusto e shelf life

La gamma di Beneo, uno dei pro-duttori leader nel settore degli ali-menti funzionali, da oltre un anno comprende RemyLiVe, la crusca di riso stabilizzata ottimizzata. RemyLiVe offre ai produttori alimen-tari un prodotto di qualità elevata, con ottime caratteristiche di stabili-tà, che comprende una vasta gamma di benefici nutrizionali e funzionali. Oltre ad essere ipoallergenica, inte-grale, priva di glutine e ricca di an-tiossidanti e fitosteroli, la crusca di riso stabilizzata contribuisce anche a migliorare la struttura, la shelf-life, la testurizzazione e la lavorabilità alla macchina dei prodotti alimentari.I principali ambiti di utilizzo della crusca di riso stabilizzata Beneo so-no i cereali e le barrette, i prodot-ti da forno e la carne. Nei cereali, permette di garantire le qualità e

Mantiene infatti la frutta chiara e fre-sca: evita l’imbrunimento dovuto al fenomeno di ossidazione di tutti quei frutti che appena tagliati cominciano perdere la loro naturale freschezza, come mele, pere e banane.Non crea una patina asciutta su dolci e frutta, e si mantiene perfettamente brillante da +5°C fino a -20°C.FrescaFrutta Gelée, inoltre, è gluten free: via libera al suo utilizzo anche nella preparazione di ricette adatte ai celiaci.

dei prodotti da forno. Poiché i liposomi svolgono un’attività anti-cristallizzante ed emolliente, NATURplus è eccellente an-che per tutte le tecnologie del freddo, sia negli impasti refrigerati sia nei surgelati; NATURplus ha infine valenze salutistiche, contenendo Omega 3 e fosfolipidi anti-colesterolo.Per la prima volta nelle attività di panifi-cazione, pasticceria e biscotteria è pos-sibile dunque sostituire gli emulsionanti di sintesi E471 ed E472 con prodotti che aiutino l’artigiano e le aziende a lavorare meglio, con migliori prestazioni e qualità. La linea NATURplus comprende tre gran-di categorie di emulsionanti: puri, da aggiungere all’impasto (linea Lipos); coa-diuvanti tecnologici naturali completi per panificazione (linee Multilev e Multilev P) e farine preparate per pani speciali (Le Li-posomiali). L’offerta classica di TNA comprende poi

prodotti tradizionali per panificatori, ma-estri pizzaioli, pasticceri e per l’industria molitoria, coprendo tutte le esigenze di questi settori. Infine, TNA offre consulenza e assistenza tecnica.TNA nasce nel 2000 dalla pluriennale esperienza, sia in Italia sia all’estero, in primarie aziende del settore di Claudio Boccaccini, oggi presidente della società.L’utilizzo dei liposomi, fosfolipidi che racchiudono una molecola di acqua, nel campo dei prodotti da forno è l’idea che nel 2002 segna una svolta nella storia di TNA. Studi applicativi portano nel 2007 alla realizzazione dei primi liposomi adatti allo sviluppo di prodotti da forno (pane, pasticceria pizzeria ecc.). Questa tecnologia nel tempo si perfeziona fino alla recente produzione della gamma NATURplus che interviene naturalmente per l’ottimizzazione qualitativa dei pro-

dotti finiti, contribuendo allo sviluppo di eccellenze alimentari sempre più naturali, sane e con sapori senza tempo. Dal 2009 TNA propone anche la versione biologica certificata dei prodotti NATURplus.TNA opera a livello nazionale e interna-zionale e la sede è a Cava Manara in pro-vincia di Pavia. Dichiara Boccaccini: “TNA vuole essere un fornitore strategico che consenta ai suoi clienti risultati ottimali, per soddi-sfare i nuovi consumatori attenti a un’a-limentazione gustosa, naturale e sana”.

i benefici rivendicati dai prodot-ti integrali oltre ad assicurare una migliore conservazione delle ca-ratteristiche di croccantezza e fra-granza. Benefici ulteriormente ap-prezzabili possono essere inoltre ottenuti combinando RemyLiVe con altri ingredienti funzionali di Be-neo. Ad esempio, se associata alla fibra prebiotica, l’inulina, si ottiene un prodotto da forno privo di glu-tine con una struttura e un profilo nutrizionale migliori. L’aggiunta di inulina, nei prodotti a base di carne, può perfezionare le caratteristiche di sostituzione dei grassi e fornire una consistenza qualitativamente migliore. Inoltre, se utilizzata in-sieme alI’Isomalt, l’oligofruttosio o sostituto dello zucchero di Beneo, la crusca di riso RemyLiVe offre ai produttori, nei prodotti da forno,

la possibilità di ridurre la quantità di zucchero e ottenere una struttura e una shelf-life più apprezzabili. NutraCea, leader mondiale nella produzione e commercializzazio-ne di prodotti con valore aggiunto derivati dalla crusca di riso produce RemyLiVe secondo i termini dell’ac-cordo di distribuzione e collabo-razione stipulato a settembre. La crusca di riso stabilizzata Beneo sarà in vendita in più di 40 paesi in Eu-ropa, nel Medio Oriente e in Africa (EMEA), oltre che in Russia, India, Australia e Nuova Zelanda, a partire dal primo trimestre del 2012. Pierre Donck, Product Manager di RemyLiVe dichiara: “I benefici nutri-zionali e tecnologici di RemyLiVe ne fanno un ingrediente estremamente versatile. Questo prodotto, ottimiz-zato dal punto di vista nutrizionale, non solo migliora la consistenza e la stabilità di un’ampia gamma di pro-dotti alimentari, ma allarga anche l’offerta Beneo, includendo l’opzio-ne di un prodotto integrale o privo di glutine. Siamo assolutamente convinti che i nostri clienti trarran-no grandi benefici da questo ingre-diente a valore aggiunto.”

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L’ef f ic ienza energet icacostituisce una voce fon-

damentale nelle politiche indu-striali, soprattutto oggi che è necessario confrontarsi con una situazione economica difficile e mercati sempre più competitivi. In molteplici settori industriali, quelli più energivori e che richie-dono un uso intenso e coordinato di elettricità e calore, la cogene-razione è la scelta più efficace per ottenere una riduzione dei costi fino al 30%. Benefici ogget-tivi e misurabili. A ciò si affianca il significativo contenimento delle emissioni di CO2, che ha portato la Comunità Europea ad indicare questa tecnologia come una delle più affidabili per la realizzazione

dell’impegno ambientale di tutta l’Unione.

Il Gruppo AB di Orzinuovi (Bre-scia), la più importante realtà

italiana nel settore della coge-nerazione e una delle maggiori in Europa, mette a disposizione dell’industria la soluzione Eco-max®. Un prodotto industriale per la cogenerazione, basato sui principi della versatilità, della modularità e della compattezza, capace di unire queste caratte-ristiche distintive ad elevate per-formance energetiche. Un’idea concepita e sviluppata intera-mente in AB, evoluta nella gam-ma e nelle possibilità applicative fino a diventare il principale rife-

rimento tecnologico e di mercato della cogenerazione moderna.La linea Ecomax® assicura li-velli di rendimento con vet-te del 98% di disponibilità di esercizio dell’impianto chepermettono di rientrare dall’inve-stimento in tempi certi.

Con la consulenza degli spe-cialisti AB si può individuare

la taglia idonea dell’impianto in ragione delle proprie con-crete esigenze energetiche,avvalendosi di una proposta “chiavi in mano”, dal sup-porto pratiche autorizza-tive fino all’assistenza di un service dedicato (ABService).

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DOLCI O SALATI, MA SENZA NaCl

Sono molteplici le categorie di prodotti sia salati che dolci. Segnaliamo in particolare:- UK, granuli per brodo dove il sale è stato sostituito da glu-

tammato di sodio come (enhancer );- USA, prosciutto crudo, 30% in meno di sale sostituito da sodio fosfato e eritorbato;

Un mondo senza cloruro di sodio per contribuire a combattere le malattie cardiovascolari è il motto dei prodotti selezionati (con il contributo di [email protected]).

BLUE DRAGON. FINLANDIASalsa piccante di curry con ridotto contenuto di sale

MARA NATHA. USAPasta di mandorle senza sale aggiunto

UNIDE. SPAGNAOlive verdi farcite con alici. Ridotto contenuto sale

HIPP. BELGIOBaby food, legumi, riso, tacchino. Ridotto contenuto di sale

MAPLE LEAF. USABacon a ridotto contenuto di sale

BISTO. UK Granuli per brodo, ridotto contenuto di sale

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- Finlandia, salsa di soja con solo 8,5% di sale. Come ingre-diente aggiunto c’è l’alcool (5%) che svolge probabilmente anche funzione protettiva, essendo stato ridotto il sale;- USA, base in polvere per brodo, 45% in meno di sale sostitu-ito da “estratti aromatici”; -Sud Africa, gelato con burro invece che panna, viene eviden-ziato essere “non salato”. La precisazione è dovuta al fatto

che il burro salato è un comune ingrediente in Africa e Asia;- USA, pasta di mandorle, 100% bio, con assenza di sale aggiunto;- Argentina, il pane sotto forma di fette biscottate è del tutto privo di sale;- USA, chips di mais senza sale, costituito da mais giallo bio, olio di canola e girasole ottenuti per pressione e senza tratta-mento termico.

PIRKKA. FINLANDIASalsa di soja. Ridotto contenuto di sale

WOOLWORTHS. S.A.Gelato con burro privo di sale

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In sanità pubblica la rapidità di intervento rappresenta un fatto-re determinante per evitare aggravamenti nei casi di improvvise emergenze per l’insorgere di epidemie di varia origine, compresa quella alimentare.A tal fine l’ECDC (European Center for Desease Prevention and Con-

trol) ha messo a punto nell’area della UE, sin dal 2010, una proce-dura fondata sull’Epidemic Intelligence Infrormation System (EPIS) tendente ad accertare con la massima tempestività, in tempi reali, la comparsa di focolai di zoonosi e di infezioni derivanti da prodot-ti alimentari, mettendo in atto un rapido scambio di informazioni, dirette alle strutture di sanità pubblica dei singoli Stati, concernenti dati epidemiologici e relativi reperti eziologici integrati, nei casi di isolamento di agenti microbici, anche dalla eventuale tipizzazione dei ceppi batterici identificati quali responsabili di contagi attribuiti al consumo di certi prodotti alimentari.In Italia la rete di sorveglianza fa capo all’Istituto Superiore di Sanità, in Roma, che, nei casi di allerta coinvolge rapidamente le strutture igienico - sanitarie distribuite nel territorio nazionale così da avviare, in base alle conoscenze e agli accertamenti già disponibili, immediati interventi di controllo nel mercato agro - alimentare e nello stato di salute dei consumatori. Il sistema di allerta rapida per gli alimenti e per i mangimi (RASFF: Rapid Alert System for Food and Feed) in atto nell’UE prevede tre tipologie di notifica:• notifichediallerta;

SISTEMI DI ALLERTA RAPIDAPER ALIMENTI E MANGIMI

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di Livio Leali*

*già docente di Ispezione e Controllo del Latte e degli Alimenti Derivati presso l’Università degli Studi di Milano, Past President della S.I.M.A. (Società Italiana di Microbiologia Applicata)

Il sistema di allertarapido in atto nell’UE come fattore di garanzia per la sicurezza alimentare.

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• notifichediinformazione;• avvisidirespingimentialconfine

Le notifiche di allertaSi propongono di inviare un avvertimento nei casi in cui un alimento o un mangime che rappresenta un rischio per la salute si trova già sul mercato e pertanto si impone l’ese-cuzione di tempestivi interventi. La notifica parte dallo Stato o dagli Stati membri che hanno individuato il problema ed hanno su-bito intrapreso azioni di controllo e preven-zione. La notifica pertanto ha lo scopo di for-nire a tutti i partner dell’UE le informazioni necessarie per tutelarsi ed intensificare pron-te verifiche sui rispettivi mercati e su even-tuali segnalazioni da parte dei consumatori.

Le notifiche informativeRiguardano informazioni sui casi di alimenti o mangimi riscontrati in commercio aventi sospetti di rischio, che tuttavia non compor-tano la necessità di interventi immediati, in quanto la diffusione è rimasta circoscritta oppure la natura dei possibili rischi non è tale da esigere immediatezza di intervento.

I respingimenti al confineSi tratta di notifiche che riguardano partite di alimenti o mangimi controllate ad una sta-zione di confine dell’UE e respinte a causa dell’accertamento di un rischio per la salute. Vengono inviate a tutte le sedi di ispezione frontaliera per allertare gli addetti ai controlli anche al fine di impedire tentativi di intro-durre il prodotto sospetto attraverso altri varchi di confine.La Commissione dell’UE pubblica settima-nalmente un rapporto sulle varie notifiche emesse nell’ambito della Comunità e anche dell’EEA cioè l’European Economic Area che comprende anche Liechtenstein, Norvegia e Islanda. Le informazioni prevedono notizie dettagliate sui rischi e i tipi di controlli che hanno dato luogo ai diversi casi di allerta, indicando il Paese d’origine, le misure ivi adottate ecc.Il sistema rapido di allerta comporta l’appli-cazione di uno strumento giuridico definito “principio di precauzione”. In base a questo principio, qualora insorgano situazioni che lasciano ipotizzare effetti dannosi per la salu-te, le autorità preposte al controllo sanitario possono adottare le necessarie misure pre-ventive anche in attesa dei dovuti approfon-dimenti in campo scientifico che conducano ad una più esauriente valutazione dei rischi.

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO E DEL PERICOLOGià il Regolamento CE 178/02 all’art. 14 ha provveduto a contemplare le definizioni di

alimenti dannosi per la salute e di alimenti inadatti per il consumo umano. Pertanto gli alimenti che ricadono sotto le predette tipo-logie sono da considerare soggetti ai provve-dimenti di allerta.

EFFETTI DELLE PROCEDURE DI ALLERTAUn esempio significativo dell’efficacia del sistema di allerta rapido si è palesato in occasione della recente epidemia da E. coli O104: H4 verificatesi nell’UE nel 2011, della quale si è riferito nel precedente numero di

questa Rivista (n. 1, 2013). In tale circostanza la tempestività delle informazioni e il pronto coinvolgimento delle istituzioni scientifiche (EFSA ecc.) hanno permesso di identificare rapidamente il nuovo agente patogeno e di scoprire al più presto l’origine del contagio, accertato nel consumo di germogli freschi.In genere per la valutazione dei pericoli de-rivanti da agenti patogeni di natura micro-biologica si deve far riferimento ai microrga-nismi patogeni e rispettivi limiti previsti dai Regolamenti CE 2073/2005 e 1441/2007 concernenti i criteri microbiologici applicabi-li ai prodotti alimentari. Per le importazioni nell’UE le infrazioni a tali norme comportano il respingimento dei prodotti alimentari che risultano non idonei. Nei casi di insorgenza di fenomeni a carattere epidemico nei Paesi della Comunità scattano le notifiche con le misure precauzionali conseguenti allo stato

di allerta. Le contaminazioni di natura micro-biologica hanno riguardato i prodotti della pesca, con 70 notifiche nel corso del 2008 e 98 nel 2009. Anche i prodotti carnei sono stati oggetto di notifiche (70 nel 2009) do-vute principalmente alla presenza di infezio-ni da Salmonelle. Assai numerose risultano le notifiche per contaminanti di natura chimica. Sempre nei prodotti della pesca nel 2008 sono state re-gistrate 120 notifiche riguardanti la presenza di metalli pesanti quali mercurio in 85 casi, cadmio in 35, quest’ultimo soprattutto in crostacei e molluschi. Vari i Paesi d’origine, più frequentemente rappresentati da Spa-gna, Francia e Vietnam. Con altre notifiche in prodotti della pesca provenienti da India, Bangladesh e Cina sono state rilevati residui di farmaci, di additivi (46 casi) di biocontami-nanti come istamina e biotossine algali (44 casi). Nel corso del 2009 le notifiche riguar-danti i prodotti della pesca sono state ancor più numerose e hanno toccato complessiva-mente la cifra di 712, di cui 92 per mercurio nei pesci, 59 per cadmio in crostacei e mol-luschi, 97 per residui di farmaci veterinari. 13 per benzopirene, 6 per diossina. Tre notifi-che nel 2008 e 13 nel 2009 concernenti il pollame per residui di farmaci e fitofarmaci. Nelle carni le notifiche per residui chimici nel 2009 sono state 141, per lo più riferite a sol-fiti e residui di farmaci veterinari.

GLI ACCERTAMENTI TOSSICOLOGICICome è noto le procedure per la determina-zione della tossicità di una sostanza chimica richiedono studi e ricerche non semplici e molto circostanziati. Per numerose sostan-ze già si dispone di ampi dati tossicologici, per alcune di recente individuazione le co-noscenze sono intuite ma non ancora suf-ficientemente comprovate. Per compensare l’eventuale mancanza di approfonditi dati scientifici, viene suggerito l’impiego di un sistema adatto per stimare la potenziale tos-sicità, indicato con la sigla TTC (Threshold of Toxicological Concern ) che rivela la soglia di allarme tossicologico. Si fonda sull’osserva-zione che per molte sostanze chimiche esiste un livello al di sotto del quale una persona non subisce alcun effetto nocivo per la sa-lute, anche perché il corpo umano possiede naturali meccanismi di difesa. L’eventuale insorgere di effetti nocivi dipende non solo dalla qualità, ma anche dalla quantità di so-stanza tossica ingerita e il sistema TTC viene incontro come metodo di ausilio valutativo.

CONCLUSIONIQuale fattore per la sicurezza alimentare nell’UE è stato istituito un sistema di allarme

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mentari commercializzati, è comprensibile che anche la più efficiente rete di controlli e accertamenti abitualmente in atto non riesca sempre a dare certezze assolute di salubrità. L’effettuazione di campionamenti statisticamente validi, la conseguente ese-cuzione di analisi sovente piuttosto impe-gnative impediscono la rapidità dei reperti. Per giunta si tenga conto che, alla luce delle recenti conoscenze in campo batteriologico ad es., non basta più l’individuazione della specie per classificare un microrganismo co-me patogeno: occorre scendere ad un accer-tamento del genotipo del germe isolato per riconoscere il grado di virulenza che lo con-traddistingue;infattigiàpermoltespeciedipatogeni come quelle dei generi Salmonella

e Listeria è dimostrato che esistono ceppi nei quali la patogenicità è molto alta, mentre in altri è più moderata ed in taluni è quasi nulla. Prima di dare un giudizio sulla pericolosità di un alimento si dovrà identificare il geno-tipo del microrganismo isolato, con ricerche complesse, non alla normale portata di tutti i laboratori, in quanto i metodi sono fonda-ti sull’impiego della PCR (Polymerase Chain Reaction) metodologia di identificazione basata sull’amplificazione del DNA, scoperta nel 1983 dal premio Nobel Karry B. Mullis.Queste considerazioni giustificano la scelta, in presenza di un presunto pericolo poten-ziale, di attuare interventi preventivi da parte della Commissione di Bruxelles in base al so-pracitato “principio precauzionale”.

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rapido (EPIS) per affrontare tempestivamen-te i problemi dovuti all’insorgenza improvvi-sa di episodi di intossicazione provocata da alimenti, in modo da poter tutelare i consu-matori mediante provvedimenti mirati, atti a impedire al più presto possibile il diffondersi di pericolosi episodi epidemici. Al primo av-vertimento di un rischio l’allarme è subito propagato a tutti i parterns dell’UE. Sovente basta bloccare un singolo lotto, ma in caso di necessità si procede al sequestro di tutte le

partite a livello aziendale, presso i depositi o, nel caso dell’importazione, al porto o valico di ingresso. Qualora prodotti a rischio già si trovassero in giacenza presso i punti vendita si procede al ritiro della merce. Considerando la quantità di prodotti ali-

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LA RICERCA NEL SETTORE ITTICO

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di Franco Bray

Una rassegna dei più recenti lavori di ricerca dedicati all’acquacoltura.

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levamento in cattività e l’integrazione possono svolgere un ruolo positivo nel ricostituire le popolazioni minacciate, ma gli studi sulla biologia delle popolazioni minacciate e le potenzialità di approcci positivi con quelli allevati sono ancora limitati. Gli approcci alla ge-stione delle interazioni tra pesci addomesticati e selvatici sono spes-so, allo stato di conoscenza attuale, frammentari e poco aggiornati. In questa ricerca viene sviluppato un quadro integrativo biologico per la comprensione e la gestione delle possibili interazioni fra il pesce da coltura e quello selvatico. Il quadro stabilisce le modalità pratiche di gestione dell’interazione e contemporaneamente for-nisce informazioni utili in termini di produzione, rendimento della pesca e conservazione. Trattasi quindi di una tipologia di sistemi di gestione in grado di fornire risultati positivi per gli obiettivi della gestione stessa in situazioni di interazione. Si tratta di un inte-ressante sistema che apre la strada ad ulteriori ricerche che pos-sono contemporaneamente migliorare l’allevamento di pesce e la gestione delle interazioni fra pesci basata su importanti indicazioni di fondamentale biologia marina.Lo studio è molto articolato e corposo (30pag.); dato l’interesse dell’argomento, riportiamo una delle numerose tabelle ‘riassun-

Questa selezione di recenti pubblicazioni scientifiche sui prodotti ittici, è dedicata. sostanzialmente all’acquacoltura, l’attività di pe-sca coltivata che rappresenta ormai il 60% del pesce consumato nel mondo. Le ricerche qui sommarizzate forniscono interessanti informazioni di carattere geologico, tecnico, fisiologico e ambienta-le sulle attività di piscicoltura che possono rappresentare un valido contributo per gli operatori del settore e per i tecnologi alimentari in generale.

GESTIONE INTEGRATA DELL’ITTICOLTURA E INTERAZIONI CON I PESCI SELVATICIIl pesce di acquacoltura è in rapida espansione, con molte specie di coltura in fase di addomesticamento involontario o controllato. I pesci allevati sono spesso rilasciati, accidentalmente o volutamente, in ambienti naturali dove possono sopravvivere bene e contempo-raneamente avere impatto sulle popolazioni di pesci selvatici at-traverso le interazioni ecologiche, genetiche e tecniche. In genere, l’impatto accidentale tende ad essere negativo per le popolazioni selvatiche coinvolte, in particolare quando queste sono piccole, e/o altamente adattate alle condizioni locali, e/o in declino. L’al-

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di inibizione. La mortalità totale riferita alla migrazione marina precoce (fino a circa 200 km dalle foci dei fiumi), negli studi ad oggi disponibili varia tra il 18 e il 71%. Risulta quindi che la migrazione precoce marina è una fase della vita con mortalità elevata, a causa di influenze naturali e umane, co-me nel caso specifico della possibile conta-minazione dovuta alla piscicoltura. Questi fattori che influenzano la mortalità devono essere tenuti in considerazione per contri-buire a proteggere e conservare la popola-zione di salmone selvaggio.M.Thorstad Fish Biology 6-2012

ALIMENTAZIONE E SALUTE DEI PESCI DI ACQUACOLTURAQuesto studio esamina la conoscenza degli effetti dei nutrienti presenti nella dieta sulla salute, il benessere e il miglioramento della resistenza alle malattie nei pesci coltivati.In condizioni di coltura intensiva, a causa di un aumento dello stress ambientale (qualità delle acque e ipossia) i pesci sono soggetti a problemi di salute (parassiti e malattie in-fettive). Tutti questi fattori hanno un impat-to negativo sul benessere dei pesci e sulle prestazioni complessive, con conseguenti perdite economiche per gli operatori. An-che se buone pratiche di gestione contribu-iscono a ridurre gli effetti stressanti, la su-scettibilità allo stress è sempre alta in condi-zioni di sovraffollamento. Un’alimentazione adeguata è essenziale per evitare segni di carenza nutrizionale, mantenere presta-zioni adeguate degli animali e sostenerne la salute. Inoltre, sta diventando evidente che le diete migliorate con nutrienti speci-fici come aminoacidi, acidi grassi essenziali (FAS), vitamine o minerali, può migliorare la condizione di salute e la resistenza alle

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tive’ (Tab.1). Essa descrive i sistemi ope-rativi utili per gestire casi di interazione fra pesce coltivato e selvatico. Vengono suggerite pratiche operative a seconda delle caratteristiche biologiche dei pesci, ad esempio, per il recupero dello stock. Il tutto per preservare le caratteristiche geo-logiche degli animali e le ideali condizioni ambientali del sito di coltura.K.Lorenzen et al. Biological Review 1-12

SALMONE ATLANTICO. EFFETTI DELLA MI-GRAZIONE SUL COMPORTAMENTO BIOLOGI-CO E LA MORTALITÀIl ciclo di vita del salmone atlantico Salmo salar comporta lunghe migrazioni in am-bienti nuovi e difficili trasformazioni fisio-logiche quando esso si sposta tra le acque salate e dolci. Lo studio approfondisce (1) i fattori ambientali che influenzano il com-portamento di migrazione e la sopravviven-za di giovani salmoni e di quelli cresciuti, durante la permanenza nel fiume, nell’e-stuario e nelle prime fasi marine, (2) come determinati modelli di comportamento sia-no collegati alla sopravvivenza e (3) come i fattori antropici influenzino la migrazione e la sopravvivenza. La tempistica della mi-grazione dei pesci smolt è importante per determinare la sopravvivenza marina. Essa varia a seconda dei fiumi, probabilmente come conseguenza di adattamenti locali, per garantire un ingresso al mare durante i periodi ottimali. I salmoni nuotano attiva-mente e velocemente durante la migrazio-ne, ma nelle zone con forti correnti, i loro movimenti sono influenzati dalla corrente indotta nel trasporto. I risultati dello studio indicano che i tassi di crescita durante la mi-grazione marina variano tra 3 e 4 volte la lunghezza del corpo iniziale. La mortalità è mediamente del 2 - 3% / km-1 durante la migrazione a valle, del 6 % /km-1 ne-gli estuari e del 1 - 4%/ km-1 nelle zone costiere. Gli estuari e le foci dei fiumi sono i siti a mortalità più alta, con la predazio-ne che risulta essere una causa comune. Il tasso di mortalità maggiore è quello che si riscontra negli estuari dei fiumi e nelle aree marine, che probabilmente dipende dalle differenti caratteristiche degli estuari stessi. Il comportamento e la sopravvivenza duran-te la migrazione possono essere influenzati anche dall’inquinamento, in particolare in presenza di piscicoltura marina, dove è frequente il problema rappresentato dal-la presenza di pidocchi (Lepeophtheirus salmonis); sullo sviluppo idroelettrico e le altre attività motorie che possono essere direttamente letali o interferire sulla cresci-ta successiva fino ad avere effetti indiretti

malattie. Comunque questi integratori ali-mentari sono in corso di valutazione per il livello del loro potenziale antiossidante. I pesci infatti sono potenzialmente a rischio di attacchi perossidativi a causa delle grandi quantità di acidi grassi altamente insaturi che sono state riscontrate nei tessuti dei pesci alimentati con queste tipologie di in-tegratori. Altri componenti funzionali con diversi nutrienti essenziali (come probiotici, prebiotici e immunostimolatori) sono at-tualmente all’esame per capire come pos-sano migliorare la crescita del pesce, l’effi-cienza di alimentazione, lo stato di salute, la tolleranza allo stress e la resistenza alle malattie. Tali prodotti stanno diventando sempre più importanti per ridurre l’utilizzo di antibiotici in acquacoltura, poiché que-sti, come risaputo, hanno un impatto am-bientale e possono accumularsi nei tessuti animali e aumentare la resistenza batterica. A.Oliva et al. Journal of fish disease 2-2012

IL RUOLO DEL CERVELLO NEL PESCE DI COLTURADalle conclusioni ottenute da questo stu-dio basato sulle reazioni cerebrali dei pesci coltivati, risulta chiaro che il sistema neu-roendocrinologico del cervello del pesce è straordinariamente ricco ed espressivo formando una specie-specifico etologia vivente che comprende il comportamen-to cognitivo: il tutto costituisce, in effetti, la” “personalità” del pesce stesso. I di-versi aspetti di questa “personalità” sono espressi attraverso una vasta gamma di fe-nomeni: ad esempio, il potere di apprendi-mento, la memorizzazione, la produzione del suono, il cambiamento della colorazio-ne della pelle in particolari situazioni, come il corteggiamento, la cura dei piccoli, oltre

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Salmone atlantico, Salmo salar

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a “sensazioni emotive”, tra cui la manife-stazione di aggressività e la dimostrazio-ne di “felicità”. La conclusione finale da trarre è che i pesci sono davvero creature interessanti. Si può solo ammirare la su-perba plasticità del cervello, che, nel corso di centinaia di milioni di anni e attraverso una miriade di attivatori genomici agenti sullo sviluppo evolutivo ed epigenetici, ha permesso loro di adattarsi e rispondere e di prosperare in tutti gli ambienti, anche estremi e tutto ciò risulta un fatto assoluta-mente unico, se si considera che ciò avvie-ne in condizioni di completa assenza della neocorteccia cerebrale.R.Sofronios. et al. Aquaculture 3-2012

COMPORTAMENTO ELETTROCOMUNICATIVO DURANTE LE INTERAZIONI SOCIALI DI DUE SPECIE DI PESCI DEBOLMENTE ELETTRICIQuesto studio mette a confronto il com-portamento elettrocomunicativo di due specie di pesci debolmente elettrici il Mar-cusenius Altisambesi e il Mormyrus Rume durante il nuoto, in condizioni di acqua-coltura. Fra gli animali vengono emessi se-quenze temporali, variabili e stereotipate di scariche elettriche (EOD) che fungono da segnali di comunicazione. Anche se la forma d’onda dei segnali singoli è rimasta costante, lo scambio di intervallo di scarica (IDI) si modifica a seconda delle emissioni di informazioni specifiche emesse dai pesci in funzione di diverse situazioni ambientali. Entrambe le specie hanno mostrato diversi tipi di comportamento di gruppo, ad esem-pio emettono IDI quando sono impegnati in collettivo foraggiamento. I risultati mostra-

no che, in ogni specie, in diverse condizioni comportamentali, mutano i modelli IDI. In entrambe le specie, i pesci nuotano vicini a stretto contatto interagendo elettricamente andando dentro e fuori episodi di sincroniz-zazione, cioè di periodi temporalmente cor-relati alla produzione EOD. Questo, spesso conduce a risposte eco tra i pesci vicini. Du-rante la fase di foraggiamento, i pesci spes-so emettono reciprocamente un segnale in un ordine ripetitivo fisso. In particolare viene rilevato che i tassi di emissione EOD dell’Altisambesi sono più alti e più regola-ri rispetto a quelle del Mormirus Rume. Le due specie differiscono anche nella qualità di comportamenti di gruppo con Marcuse-

nius Altisambesi che risulta più sociale del Marcusenius Rume, questo si deduce dalla mancanza di specifici tracciati agonistici IDI.Lo studio può aiutare a studiare il compor-tamento e la reazione dei pesci all’ambiente coltivato e contribuire alla ‘lettura’ di situa-zioni di stress che danneggiano la salute del pesce.K.Gebhardt et al. Journal of Fish Biology 9-2012

QUANDO LA VALUTAZIONE RIPRODUTTIVA SUPERA LA VALUTAZIONE ECONOMICA: UN ESEMPIO DALLA PESCA DEL MERLUZZO DI TERRANOVAIl merluzzo nordico (Gadus morhua) ha so-stenuto la pesca di circa 200.000 tonnellate all’anno per secoli fino a subire un crollo alla fine del 1980 e la chiusura nel 1992. Sono ormai richiesti tempi di recupero lun-ghi, dell’ordine di un decennio o più, per

garantire la sopravvivenza della specie in concomitanza alla rapida diminuzione del-la popolazione ittica. Nella ricerca viene studiato il valore riproduttivo in funzione di quello economico, per una valutazione della sostenibilità della pesca. L’analisi ha mostrato che nel caso del merluzzo bianco, la massiccia pesca spinta dall’aumento del prezzo al consumo (rapporto tra mortalità per l’aumento di pesca, con aumentato peso corporeo e il suo valore in dollari), ha determinato una notevole riduzione del-la capacità riproduttiva, sacrificando così drammaticamente la futura produzione di uova di pesci di grandi dimensioni. La gestione basata sul valore corrente (sia in termini di biomassa o di valore equivalente in dollari), ha sottovalutato sostanzialmen-te il valore biologico del pesce di grandi di-mensioni per il mantenimento dello stock. I risultati dello studio forniscono una spie-gazione generale per la erosione, il collasso e il corrispondente tempo di recupero pro-lungato di una specie longeva il cui valo-

re riproduttivo aumenta rapidamente con l’aumentare delle dimensioni.

Il mancato rispetto all’influenza delle condizioni operative di pesca sulla biologia del pesce e il conseguente principio di

calcolare e collegare il futuro valore della specie semplici-

sticamente al valore del dollaro corrente, porta a percezioni irrealistiche dell’uso so-stenibile delle risorse.C, Xu Fish and Fishery 3-2012

ANALISI ECOIDRAULICA DEI DATI SULLA FA-TICA DEL PESCELa velocità di nuoto e la resistenza variano a seconda della specie e della morfologia del corpo, la lunghezza del pesce, la tem-peratura dell’acqua e altre variabili. I dati sulla performance dei pesci a nuotare sono raccolti da prove condotte in laboratorio o sull acqua marina. I test includono la resi-stenza allo sforzo di pesci costretti ad attra-versare tunnel costituiti da tubi lunghi con pressione di flusso variabile, oppure canali aperti dove i pesci sono vincolati o liberi di nuotare volontariamente e zone con canali sotterranei o altre strutture idrauliche do-ve è stato valutato il passaggio dei pesci; condizioni quindi che riproducono quelle naturali o coltivate. Gli studi sulle prestazio-ni di nuoto sono in aumento dal1980 con più enfasi sui tunnel e canali dal 1990. Un ampio database sulle prestazioni del pesce che nuota è stato generato dalla ricerca e diffuso dalla letteratura scientifica. . Non ci sono dati sufficienti per molte specie e non

Merluzzo nordico, Gadus morhua

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sono disponibili per tutte le specie regres-sioni significative per rapporto tra velocità e resistenza. La determinazione di curve di fatica per singola specie, si effettua con il sistema ‘ecohydraulic’ che fornisce dati sul tempo di attraversamento in funzione delle dimensione corporee del pesce e alla ge-ometria degli spazi. Si è riscontrato che la radice quadrata della lunghezza del corpo è una costante valida da inserire nella regres-sione finale. Nonostante la variabilità delle prestazioni di nuoto che esistono tra le spe-cie e gli individui all’interno di una specie, l’analisi dei dati indica grandi somiglianze in termini di prestazioni relative a gruppi di specie di morfologia simile, in modalità di nuoto simili. L’approccio ecohydraulic ha permesso, attraverso lo sviluppo di regres-sioni, di acquisire dati molto affidabili per alcuni gruppi di specie come trota, storio-ne e anguilla. Le stime di velocita – fatica - tempo per questi pesci possono essere utili per esaminare gli aspetti fisiologici del pesce nelle condizioni operative all’interno di un sistema di piscicoltura.C Katopodis, River Research and applica-tion 11-2012 SALMONE DA INGEGNERIA GENETICA (GE)A chiusura della rassegna, pur rimanendo nel settore ittico, riportiamo una breve re-view su un argomento interessante da un punto di vista scientifico e contemporane-amente stimolante per i riflessi che esso ha sul consumatore.Il salmone, una volta prelibatezza rara e co-stosa, è oggi uno dei pesci più consumati. Non è più catturato selvatico e proviene quasi esclusivamente da allevamenti ittici. In Europa, nella sola Norvegia, la produzione di salmone tra il 1980 e il 2005 è aumentata da 4.400 a 400.000 tonnellate l’anno. Esso è diventato il prodotto principale della acqua-coltura nel mondo.La ricerca sul salmone geneticamente modi-ficato è in corso da diversi anni.L’obiettivo, attraverso il trasferimento o la regolazione dei geni del tipo hormones adaptation, è una crescita più rapida e maggiore peso.La tecnologia genetica viene da tempo ap-plicata su alcuni degli additivi alimentari utilizzati per l’alimentazione del salmone, come ad esempio il beta-carotene che con-ferisce un aumento del colore rosa della pelle del pesce. Nell’Unione europea, dal 1997 è stato approvato l’uso di un ormo-ne GM della crescita per l’allevamento del salmone; ma esso non trova attualmente applicazione industriale. Questo ormone è prodotto da batteri E. coli geneticamente

modificati dalla Pharos, Belgio.Negli Stati Uniti, una società (AquaBounty) ha iniziato la commercializzazione di salmo-ne GE (Ingegneria Genetica) caratterizzato appunto da un’aumentata velocità di tasso di crescita.La Food and Drug Administration ha recen-temente approvato la commercializzazione del salmone GE tipo AquAdvantage con caratteristiche di più veloce crescita (grafico 1), dopo accertamenti e controlli che hanno evidenziato ‘la sicurezza alimentare ed am-bientale del pesce’.Le 158-pagine della relazione FDA riguar-danti lo studio sul salmone a veloce crescita autorizzano l’allevamento del salmone otte-nuto grazie ad un ormone della crescita inse-rito nel DNA del salmone selvatico Chinok.ll salmone GE si alleva in serbatoi separati piuttosto che in recinti costruiti nel mare. Ciò riduce la probabilità di qualsiasi fuga in

libertà - uno scenario questo che preoccupa molti ambientalisti.Il salmone AquAdvantage, ha la caratteri-stica di poter crescere durante tutto l’anno, raggiungendo più velocemente le dimen-sioni del salmone tradizionale. Il pesce è tutto di sesso femminile, reso sterile dal trattamento ormonale la cui efficacia è con-validata attualmente al 98,8% ma, secondo la compagnia produttrice, la tecnologia do-vrebbe consentire in breve l’ottenimento di prole sterile al 100 %. In queste condizioni il salmone non può sfuggire e soprattutto riprodursi in natura in quanto appunto sterile e non costituisce quindi una minaccia per le popolazioni di sal-mone selvatico E’ cresciuto in acquacoltura a terra in infrastrutture disegnate per annullare l’impatto ambientale sulle zone costiere ed eliminare la minaccia del contagio di malattie dagli allevamenti ai pesci selvatici.

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La domanda mondiale delle macchine automatiche e attrezzature per imballaggio alimentare ha raggiunto nel 2012 il valore di 15,5 miliardi $: sono esclusi gli impianti di imbottigliamento bevande; so-no altresì escluse le attrezzature per processi di tipo artigianale, non automatizzati (es. incollatura manuale, incartamento manuale, chio-datura manuale, ecc).La crescita è stata del 4,3% medio annuo nell’arco degli ultimi 12 anni, con una contrazione del tasso di crescita nel corso degli ultimi 4–5 anni (vedi tabella 1), dovuta alla crisi globale, che ha comunque penalizzato anche il settore alimentare, per definizione anti – ciclico, sebbene in misura minore rispetto alla maggior parte degli altri set-tori industriali.L’area asiatica rappresenta ormai la fetta di gran lunga più consisten-te del mercato mondiale, con un’incidenza del 47% (vedi tabella 2).In Europa Occidentale il mercato maggiore è quello tedesco, segui-to da Francia, Inghilterra e Italia: questi tre paesi insieme assorbo-no circa il 63% dell’intera domanda di macchinari e attrezzature in quest’area geografica (vedi tabella 3).Nell’Europa dell’Est il mercato di maggiori dimensioni è quello po-lacco (vedi tabella 4): la domanda di macchinari è sostenuta in parti-

IL MERCATO MONDIALE DEGLI IMPIANTI E ATTREZZATURE PER IMBALLAGGIO ALIMENTARE

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di Giuseppe Tamburini

Cresce il settore delle macchine per imballaggio alimentare;l’area asiatica rappresenta la parte più significativa del mercato a livello mondiale; a livello europeo invece si distinguono la Germania nella zona Ovest e la Polonia a Est.

colare dal fatto che in Polonia l’industria alimentare ha un ruolo più significativo rispetto agli altri paesi dell’ area UE; infatti la quota di reddito che mediamente le famiglie polacche destinano all’acquisto di generi alimentari è circa doppia rispetto alla media degli altri paesi dell’area UE. La domanda di macchinari per il settore alimentare negli anni 2000 precedenti la crisi ha segnato tassi di crescita in valore dell’ordine dell’ 8–9% medio annuo: tra le tipologie di macchinari più richiesti figurano le avvolgitrici per il confezionamento di frutta e verdura e il confezionamento di cibi precotti da vendere nei centri commerciali.Nella CSI il mercato di gran lunga più consistente è quello russo (vedi tabella 5). E’ in atto nell’industria alimentare, specie nella zona intor-no a Mosca, un processo di sostituzione di vecchi macchinari per im-ballaggio con nuovi macchinari a tecnologia più avanzata, con forti flussi di importazioni soprattutto da Germania e Italia: le importazioni da questi due paesi rappresentano circa i due terzi delle importazioni totali di macchinari per imballaggio di alimenti nel paese, con tassi di crescita decisamente positivi (dell’ordine del 10 - 12% medio annuo) anche negli ultimi due - tre anni. La crescita del flusso di importazioni di macchinari da paesi a tecnologia avanzata è sostanzialmente in linea

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con il trend di crescita del mercato globale dei macchinari per imballaggio alimentare regi-strato tra il 2007 e il 2012, nonostante l’im-perversare della crisi economica globale. Ciò sta a significare che la Russia sta vivendo un momento di notevole espansione. La domanda di macchinari per imballaggio

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Anno Milioni $ Indice 2000 = 1002000 9.355 1002001 9.750 104,22002 10.100 108,02003 11.025 117,82004 11.580 123,82005 12.140 129,82006 12.990 138,82007 13.650 145,92008 14.190 151,72009 14.400 153,92010 14.950 159,82011 15.390 164,52012 15.500 165,7IMA% (1) 2000 – 2012 + 4,3 2000 – 2007 + 5,5 2007 – 2012 + 2,6 (1) IMA% = Incremento medio annuo percentuale nel periodo consideratoFonte: elaborazione e confronto fonti varie

Paese Milioni $ %Polonia 108 34,8Ungheria 30 9,7Repubblica Ceca 52 16,8Slovacchia 22 7,1Romania 45 14,5Bulgaria 11 3,5Serbia 8 2,6Croazia 12 3,9Slovenia 14 4,5Bosnia - Erzegovina(+ altri paesi della ex - Jugoslavia) 6 1,9Albania (1) 2 0,6Totale Europa dell’ Est 310 100(1) Estremamente fluttuante di anno in annoFonte: industria alimentare europea

Paese Milioni $ %Russia 400,0 72,7Ucraina 31,0 5,6Azerbaigian 27,0 4,9Bielorussia 18,6 3,4Kazakistan 40,6 7,4Paesi Baltici 21,0 3,8Altri 11,8 2,1Totale CSI 550 100Fonte: industria alimentare nei paesi dell’area CIS

Tab. 1 - Domanda mondiale di macchine automatiche e attrezzature per imballaggio alimentare: 2000 - 2012

Tab. 4 - Domanda di macchine automatiche e attrezzature per imballaggio alimentare in Europa dell’ Est suddivisa per paese: anno 2012

Tab. 5 - Domanda di macchine automatiche e attrezzature per imballaggio alimentare nella CSI suddivisa per paese: anno 2012

Tab. 2 - Domanda mondiale di macchine automatiche e attrezzature per imballaggio alimentare suddivisa per area geografica: anno 2012

Tab. 3 - Domanda di macchine automatiche e attrezzature per imballaggio alimentare in Europa Occidentale suddivisa per paese: anno 2012

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alimentare in Russia è piuttosto polverizzata: esistono infatti numerose aziende alimentari anche di piccole dimensioni, ma comunque orientate ad investire. Tra i settori di maggior spicco nella domanda di macchinari per il confezionamento figurano l’industria delle carni pronte (carni refrigerate e congelate),

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l’industria dei salumi, l’industria del pesce congelato, l’industria della pasta, l’industria dei prodotti lattiero – caseari (formaggi, bur-ro), l’industria delle conserve e delle verdure, e l’industria del confezionamento di prodotti cerealicoli.Anche in Ucraina una fetta importante dei

Area geografica Milioni $ %Nord America, di cui: 2.465 15,9. USA 2.120 13,7. Canada 345 2,2America Latina 1.105 7,1Europa Occidentale 2.610 16,8Europa dell’ Est 310 2,0CSI 550 3,5Asia - Pacifico 7.215 46,5Africa 420 2,7Medio Oriente, di cui: 825 5,3. Turchia 470 3,0Totale mondo 15.500Fonte: elaborazione fonti varie

Paese Milioni $ %Belgio - Lussemburgo 122 4,7Olanda 149 5,7Germania 490 18,8Francia 411 15,7Inghilterra 397 15,2Italia 371 14,2Spagna 250 9,6Portogallo 32 1,2Irlanda 50 1,9Danimarca 60 2,3Svezia 80 3,1Norvegia 36 1,4Finlandia 40 1,5Austria 67 2,6Svizzera 55 2,1Totale Europa Occidentale 2.610Fonte: industria alimentare europea

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dimensioni è quello brasiliano che da solo rappresenta quasi il 50% del mercato latino - americano, seguito dal mercato messicano di dimensioni quasi la metà di quello brasilia-no (vedi tabella 6).Il mercato brasiliano è anche quello più dina-mico dell’area latino - americana; nel periodo 2005 - 2012 la domanda di macchine e im-pianti per imballaggio alimentare è cresciuta ad un tasso medio annuo del 7 - 7,5%, solo di poco inferiore alla crescita del mercato cine-se. Si tratta di un mercato in forte evoluzione anche sotto il profilo dell’innovazione tecno-logica, data la presenza di grosse industrie agroalimentari multinazionali quali: Nestlè, Kraft, Unilever, Bunge International, Danone con una presenza già consolidata nel paese, o altre di più recente ingresso, quale per esem-pio Hershey. Tali multinazionali sono state at-tratte in Brasile dal fatto di considerare tale paese un hub privilegiato per l’industria agro-alimentare di tutta l’area latino americana, quindi anche con potenzialità di esportazione di cibi confezionati verso altri paesi di questo continente.Il fenomeno dell’aggiornamento tecno-logico nel paese è stato anche favorito dal progressivo consolidamento dei produttori locali brasiliani di alimenti confezionati; fino a pochi anni fa l’industria brasiliana degli alimenti confezionati era ancora altamente frammentata; negli ultimi 4-5 anni però, an-che nell’ottica di contrastare l’insediamen-to di nuovi concorrenti multinazionali, si è

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macchinari è destinata all’imballaggio di prodotti cerealicoli, in gran parte destinati all’esportazione.Un mercato piccolo, ma che in generale, no-nostante la crisi economica, ha dimostrato negli ultimi 3 - 4 anni un discreto livello di aggiornamento tecnologico dei macchinari e impiantistica per imballaggio alimentare è quello dei paesi baltici (Estonia, Lettonia, Lituania); anche qui i produttori di macchi-nari che maggiormente hanno beneficiato di questa situazione sono quelli tedeschi e italiani.Da segnalare, anche se di dimensioni mol-to più ridotte, anche il mercato del Kazaki-

stan; l’industria agro - alimentare nel paese è considerato uno dei settori strategici dell’ economia nazionale e sta registrando tassi di crescita a due cifre. Ne risente positiva-mente anche la domanda di macchinari e tecnologie, soprattutto nelle regioni intor-no ad Astana e Almaty, dove si punta alla formazione di un’area industriale alimentare ad aumentata produttività (compresa intro-duzione di macchine automatiche per imbal-laggio) e sicurezza alimentare.Più contrastato il trend della domanda di macchinari in Ucraina, concentrata in preva-lenza nell’area industriale di Kharkiv.In America Latina il mercato di maggiori

Paese Milioni $ %Brasile 515 46,6Messico 236 21,4Argentina 90 8,1Venezuela 65 5,9Cile 51 4,6Perù 35 3,2Colombia 67 6,1Uruguay 9 0,8Paraguay 4 0,4Ecuador 14 1,3Altri 19 1,7Totale America Latina 1.105 100Fonte: industria alimentare nei paesi dell’area latino - americana

Paese Milioni $ %Giappone 3.340 46,3Cina 1.800 24,9Sud Corea 391 5,4India 319 4,4Indonesia 350 4,9Malesia 77 1,1Tailandia 94 1,3Taiwan 115 1,6Singapore 28 0,4Vietnam 39 0,5Cambogia 8 0,1Laos 4 0,1Filippine 100 1,4Australia 550 7,6Totale America Latina 7.215 100Fonte: industria alimentare nei paesi dell’area asiatica

Tab. 6 - Domanda di macchine automatiche e attrezzature per imballaggio alimentare in America Latina suddivisa per paese: anno 2012

Tab. 7 - Domanda di macchine automatiche e attrezzature per imballaggio alimentare in Asia Pacifico suddivisa per paese: anno 2012

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registrata una serie di acquisizioni e fusioni (M&A), che hanno dato luogo a un’industria finanziariamente più solida in grado di inve-stire in nuovi macchinari.Si prevede che anche nei prossimi anni il mercato brasiliano delle macchine automa-tiche per imballaggio alimentare continuerà a registrare tassi di crescita positivi, in base alle considerazioni esposte. Altri due fattori vanno inoltre considerati a questo proposito:- da un lato il fatto che esiste ed è in cresci-

ta una fascia di popolazione con maggior potere d’acquisto che si va progressiva-mente sempre più orientando ed affezio-nando a brand di prodotti confezionati di marca, con imballaggio e presentazione più sofisticato;

- dall’altro giocheranno un ruolo positivo sulla domanda di prodotti confezionati e, quindi, a monte, sulla domanda di mac-chinari, la FIFA World Cup 2014 nonché le Olimpiadi 2016.

Molto più contrastato invece il mercato mes-sicano che negli ultimi 2-3 anni ha subito oscillazioni molto forti; ciò è dovuto in ge-nerale al fatto che, nonostante la domanda a valle di alimenti confezionati sia in crescita sostenuta, la produzione alimentare, cui è strettamente correlata la domanda di macchi-nari, subisce però forti contraccolpi da un an-no all’altro essenzialmente per fattori di tipo meteorologico: per esempio tra le fine 2010 e tutto il 2011 gli Stati a Nord del paese (Duran-

go, Chihuahua, Zacatecas) hanno sofferto di siccità con perdita di circa 700.000 - 800.000 capi di bestiame e quasi 5 milioni di ettari di aree agricole coltivabili. Ciò ha comportato che, per far fronte alla crescita della domanda alimentare, è aumentata notevolmente l’im-portazione di cibi confezionati, con evidenti ricadute negative sull’industria locale e, come logica conseguenza, sulla domanda di mac-chinari. Oltre a tutto l’industria messicana de-gli alimenti confezionati è ancora altamente polverizzata, con disponibilità più limitate da investire in nuovi macchinari.Tra i paesi minori si segnalano per tassi di cre-scita della domanda la Colombia, e, se pure in maniera meno marcata, il Cile, favorita da un’industria locale di cibi confezionati in au-mento per far fronte ad una domanda altret-tanto in aumento grazie ad un sempre mag-gior potere d’acquisto del cittadino medio e, soprattutto, in relazione all’espandersi del mercato a valle dei cibi preconfezionati pron-ti, dovuto a sua volta al fatto che aumenta il numero di donne che hanno un impiego fisso e, quindi, minor tempo per cucinare in casa.

In Asia - Pacifico domina il mercato giappo-nese (vedi tabella 7), primo mercato mondiale superiore allo stesso mercato statunitense, se-guito dal mercato cinese, che si conferma ter-zo mercato al mondo dopo Giappone e USA.La domanda di macchine automatiche per l’imballaggio di alimenti in Giappone è quel-la più esigente sotto il profilo tecnologico a

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livello mondiale, favorita anche dal fatto che l’industria giapponese dell’automazione e ro-botica in generale è la prima al mondo. La do-manda di impianti e macchine per imballag-gio nel paese proviene per circa l’85% da cin-que settori alimentari: cibi congelati, prodotti da forno, cibi disidratati e lavorati, industria casearia e industria delle salse e condimenti.Il mercato, comunque, è altamente maturo, e, anzi, negli ultimi tre anni, ha registrato una leggera progressiva contrazione.Il mercato cinese per contro e, in generale, tutti gli altri mercati emergenti dell’area asia-tica hanno registrato negli ultimi anni tassi di crescita del 7-8% medio annuo, con qualche eccezione: (es. Sud Corea).In Cina la domanda di macchinari per im-ballaggio è stata trainata da un progressi-vo orientamento dell’industria alimentare locale verso prodotti di marca confezionati secondo stili sempre più occidentali: i settori che maggiormente hanno trainato la cresci-ta della domanda di macchine automatiche per imballaggio sono stati: l’industria dei formaggi, l’industria dei gelati confezionati, l’industria del cioccolato, l’industria dei ve-getali confezionati, l’industria dei prodotti dietetici (che ha registrato e continua a regi-strare tassi di crescita vertiginosi), l’industria dei surgelati, l’industria degli snack, l’indu-stria degli alimenti in scatola, l’industria dei baby food e l’industria delle salse e condi-menti. La domanda di macchinari nel paese resta comunque ancora polverizzata: le pri-

Area geografica/paese Milioni $ IMA% (1)

2012 2017Nord America 2.465 2.885 + 3,2Europa Occidentale 2.610 2.965 + 2,6Giappone 3.340 3.410 + 0,4Cina 1.800 2.635 + 7,9India 319 460 + 7,6Sud Corea 391 475 + 4,0Resto Asia 1.365 1.870 + 6,5Russia 400 570 + 7,3Polonia 108 150 + 6,8Brasile 515 745 + 7,7Resto mondo (1) 2.187 2.835 + 5,3Totale mondo 15.500 19.000 + 4,1(1) Tra i mercati di nicchia buone prospettive hanno Cile e ColombiaFonte: consensus industria alimentare mondiale

Tab. 8 - Previsioni di sviluppo della domanda mondiale di macchine automatiche per imballaggio alimentare: 2012 - 2017 (dati espressi in Dollari costanti 2012)

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me 15 industrie locali di alimenti confezio-nati insieme rappresentano poco meno del 30% della domanda totale cinese di macchi-ne automatiche per il confezionamento.Tassi di crescita leggermente inferiori ha regi-strato il mercato indiano dove la penetrazione degli alimenti confezionati sul mercato totale alimentare resta la più bassa nell’area asiatica; in prospettiva, comunque, proprio in consi-derazione di questo fatto, si prevede che la domanda indiana registrerà tassi non dissimili da quelli cinesi, trainata soprattutto dall’indu-stria dei gelati, delle minestre confezionate, della pasta orientale (noodles), dei cibi pronti confezionati precotti, e dei dolciumi.Terzo mercato per dimensioni della doman-da in Asia è il mercato sud–coreano, un mer-cato comunque abbastanza consolidato; ne-gli ultimi anni ha infatti registrato tassi di cre-scita moderati, assai vicini a quelli dei paesi industrializzati: le industrie che rappresenta-no le quote più consistenti della domanda

di macchinari sono: l’industria della pasta orientale (noodles), l’industria del confezio-namento del riso, l’industria del gelato, l’in-dustria dei biscotti e dei prodotti da forno e l’industria del pesce surgelato. Nel caso della Corea del Sud la moderata crescita della do-manda negli ultimi anni può essere spiegata con due tipi di considerazioni:- da un lato l’industria sud coreana dell’au-

tomazione e robotica è seconda nel mondo dopo quella giapponese; quindi il processo di automatizzazione delle varie fasi dell’industria alimentare è già in gran parte consolidato e, pertanto, la crescita della domanda di macchine automatiche per imballaggio alimentare è trainata pre-valentemente da un aumento della do-manda di cibi confezionati; quindi da un aumento delle capacità di produzione, più che da fenomeni di sostituzione;

- dall’altro, però, anche il mercato a mon-

te dei cibi confezionati è tra i più maturi nell’area asiatica (escluso Giappone), dopo aver registrato tassi di crescita elevatissimi tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000.

Nell’area medio – orientale il mercato più consistente è quello turco: l’industria dei prodotti da forno (biscotti, dolci da forno) è la maggior acquirente di macchinari; in con-siderazione però del fatto che la richiesta di prodotti alimentari confezionati nel paese è prevalentemente orientata verso prodotti di basso costo e che l’industria locale produttri-ce di alimenti confezionati è per la stragran-de maggioranza ancora di tipo artigianale, la domanda di macchine automatiche è decisa-mente inferiore alle sue reali potenzialità, né per il momento sono prevedibili sostanziali mutamenti della situazione attuale.

Previsioni di sviluppo della domandaGlobalmente il mercato mondiale delle mac-

chine automatiche per imballaggio alimen-tare è previsto crescere, una volta superata l’attuale congiuntura negativa, a tassi del 4,1% medio annuo nei prossimi cinque an-ni, non molto dissimili da quelli registrati me-diamente nel corso degli anni 2000, per ar-rivare nel 2017 ad un valore di 19 miliardi $.

I tassi di crescita più consistenti sono attesi in:- Cina;- India;- Russia;- Brasile;- Polonia;- altri paesi asiatici esclusi Giappone e Sud

Corea (vedi tabella 8).

L’eccellenza dell’industria italiana delle mac-chine automatiche per imballaggio alimentareL’industria italiana delle macchine automati-che per imballaggio alimentare occupa una

posizione di leadership nel mercato mondia-le, essendo seconda solo ai costruttori tede-schi; insieme Germania e Italia hanno una quota intorno al 45% del mercato mondiale.Si tratta di uno dei settori più di spicco dell’industria italiana delle macchine auto-matiche per imballaggio in generale e che ha registrato tassi di crescita positivi sul medio - lungo periodo: tra il 2000 e il 2012 l’incre-mento medio annuo delle vendite è stato del 4,3%, con un’ulteriore accelerazione tra il 2010 e il 2012 (+ 8,5% medio annuo), a di-spetto e in controtendenza con la crisi globa-le, a riprova della validità del “made in Italy”.E’ un’industria fortemente orientata all’export, che incide per circa il 90% del fatturato e che è stato il vero fattore di traino in tutti questi anni. Tra i paesi che negli ultimi due - tre anni hanno dato le maggiori soddisfazioni figurano:- Cina: con un balzo delle vendite di circa il

150% nel 2011 rispetto al 2010, la Cina è oramai il primo paese di sbocco dell’ex-

port italiano di macchine automatiche per l’imballaggio alimentare;

- USA;- i paesi dell’ Europa Occidentale, in particola-

re Francia, Germania, Inghilterra e Spagna, paesi anch’essi che negli ultimi anni hanno registrato tassi di crescita a due cifre;

- Russia con incrementi delle vendite di cir-ca il 9% medio annuo negli ultimi anni.

Va però fatto presente, al di là li queste cifre altamente positive e significative, che non va trascurata la concorrenza internazionale, in particolare da parte di:- USA, con una quota di circa l’11% del

mercato mondiale;- Giappone, con un altro 10% circa;- Francia, con una quota del 3%;- Svezia, con una quota del 3 – 4%;- e, tra i paesi “emergenti” la Cina con una

quota ormai prossima al 7% del mercato mondiale e in continua ascesa.

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CONTENITORI PER BEVANDE ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBILITÀ Le confezioni per le bevande devono ri-spondere a requisiti elevati: dalla sicurezza del contenuto all’approvvigionamento sostenibile di materie prime, dalla com-pletezza delle informazioni sul prodotto ai messaggi di marketing trasmessi al con-sumatore, fino allo smaltimento eco-com-patibile. I criteri di sostenibilità occupano un ruolo centrale. Una sintesi dell’offerta del mercato in questo ambito verrà mo-strata a drinktec 2013, il principale salone internazionale per l’industria delle bevan-de e degli alimenti liquidi, in programma dal 16 al 20 settembre 2013 nel Centro Fieristico di Monaco di Baviera.

La tecnologia incontra il marketing: a drinktec c’è la Innovation Flow LoungeImballaggi e confezioni sono più dei semplici materiali di cui sono composti: sono veicoli per trasmettere messaggi ed emozioni ai clienti finali. La confezione ideale deve attirare l’attenzione e fornire informazioni, comunicando i messaggi del brand. Le possibilità in tal senso sono molteplici: dalla stampa, alla lavorazione, fino alle forme più insolite, la tecnologia moderna consente di realizzare ogni genere di idea, senza limitare la creati-vità degli addetti al marketing. Poiché la confezione è spesso decisiva per le vendite di una bevanda, l’interazione fra tecnici e marketing è molto importante. L’obiettivo dichiarato di drinktec 2013 è proprio favorire questa interazione. È Petra Westphal, direttrice del salone drin-ktec organizzato da Messe München, a spiegarci come funziona: “Per favorire il networking e lo scambio di idee e opi-nioni, a drinktec 2013 allestiremo la In-novation Flow Lounge all’ingresso ovest (Eingang West). Il motto sarà “La tecno-logia incontra il marketing”, perché non vogliamo lasciare al caso il dialogo fra tecnici ed esperti di marketing. Abbiamo dedicato a questo interscambio un forum specifico, ad esempio con tavole rotonde moderate e altro ancora. In futuro diven-terà sempre più importante per tecnici e sviluppatori di prodotti avere il polso del-le esigenze del marketing, e viceversa.” “Fokus Packaging und Marketing” è il ti-tolo del convegno in programma giovedì pomeriggio (19 settembre) nel forum del padiglione A2, un appuntamento da non perdere per tutti gli operatori interessati ai materiali innovativi per l’imballaggio.

Il futuro è dei codici QRUn’evoluzione rilevante per il futuro è la digitalizzazione della comunicazione nel marketing. A tale scopo aumenta-no in misura esponenziale i codici QR. Il prossimo autunno, i visitatori di drinktec potranno aggiornarsi sui relativi processi e tecnologie, come anticipa Uwe Stof-fels, portavoce di BCME Deutschland e dal 2001 Manager Marketing Commu-nications di Ball Packaging Europe, che si aspetta molto da drinktec: “Come principale salone internazionale per l’in-dustria delle bevande, drinktec 2013 è per noi un appuntamento fondamentale e una piattaforma ideale per dialogare con gli esperti del settore. Siamo certi che a settembre trovere-mo molti spunti nuovi.” Una certezza per tutti i visitatori qualificati del salone.

La rinascita del vetroI temi in primo piano a drinktec 2013 saranno la tu-tela del prodotto, la praticità per il con-sumatore e la tecnologia finalizzata al risparmio di risorse, inclusa la riciclabili-tà. Per il Dott. Johann Overath, Diretto-re Generale dell’Associazione Tedesca dell’Industria del Vetro, drinktec è il luogo giusto per fare il punto della situazione: “Nel mercato delle bevande si usano da sempre le confezioni in vetro. Per vino, spumante, birra e alcoolici si utilizzano quasi esclusivamente bottiglie di vetro. Per questo motivo drinktec è un evento di grande importanza per la nostra as-sociazione, perché in fiera si incontrano i clienti dell’industria dei contenitori in ve-tro.” In questo comparto, il Dott. Johann Overath vede due tendenze in atto: “Da un lato cresce l’attenzione dell’opinione pubblica verso i valori della sostenibilità. Dall’altro stiamo assistendo a una vera e propria rinascita del vetro, soprattutto nelle acque minerali. Inoltre, anche nel comparto dei cosiddetti “drink sceno-grafici”, le nuove ricette di bevande mo-derne stanno conquistando il mercato in contenitori di vetro.”

Lattine nuovamente alla ribalta Il vetro è riciclabile al 100 percento, esat-tamente come le lattine, che stanno tor-

nando alla ribalta anche in Germania. Dall’introduzione del vuoto a rendere nel 2003, la lattina ha nuovamente superato per la prima volta la soglia del miliardo: nel 2011 le vendite complessive sono state superiori a 1,1 miliardi, con una crescita del 19 percento circa rispetto all’anno precedente, pari a 175 milioni di lattine. Già dal 2006 i tre maggiori pro-duttori europei di lattine, Ball Packaging Europe, Rexam Beverage Can Europe & Asia e Crown Bevcan Europe & Middle East, registrano un incremento costan-

te. Le aziende sono associate alla Beverage Can Makers

Europe BCME, che par-teciperà con una collet-tiva a drinktec 2013. Per Welf Jung, portavoce di BCME Deutschland e dal 2007 direttore com-merciale e marketing per la Germania di Rexam Beverage Can Europe, la lattina si contraddistin-gue per la varietà di for-

mati e design, la perfetta protezione del prodotto e

i vantaggi in termini di praticità e riciclo: “La grande mobilità delle persone, la lot-ta mondiale contro lo spreco di cibo e la crescente consapevolezza dell’importan-za della sostenibilità sono tendenze in at-to in tutta la società e ottime ragioni per scegliere una lattina. Fra i nuovi settori di penetrazione della lattina si segnalano, ad esempio, le bevande funzionali e salu-tari, ricche di ingredienti sensibili, e i vini. Per questi ultimi, la lattina potrebbe esse-re il veicolo per arrivare a un pubblico gio-vane caratterizzato da grande mobilità.”

Lattine luminose a forma di arancia...I produttori stanno lavorando ad alcune modifiche funzionali della lattina, finaliz-zate ad aumentarne la praticità e a ridur-re il consumo di materiali. Inoltre si speri-mentano design ottici e tattili innovativi. Un esempio sono le lattine termocroma-tiche, che cambiano colore a seconda della temperatura. Sono in arrivo anche lattine fluorescenti, che si illuminano sotto la luce ultravioletta e sono quindi particolarmente indicate per lo smercio in locali e discoteche. Le lattine tattili hanno una superficie strutturata che ne esalta l’estetica e trasmette una piacevole sensazione al tatto. Giocando sul design

della lattina si può così trasmettere al con-sumatore, ad esempio, la sensazione sia ottica sia tattile di tenere in mano un’a-rancia. Particolarmente apprezzata dal mercato la lattina “slanciata”, mentre nel 2013 dovrebbe arrivare in commercio la lattina autorefrigerante: giusto in tempo per drinktec 2013, che a settembre sarà l’occasione ideale per aggiornarsi sulle ultime evoluzioni della tecnologia e del design per gli imballaggi.

Il PET continua a crescereVetro e metallo sono ormai consolidati e conosciuti come materiali per l’imballag-gio. Il travolgente successo mondiale del-le bottiglie di PET ha invece aperto alcune questioni, ad esempio l’effetto barriera. Sono quindi in atto numerose ricerche finalizzate allo sviluppo di strati barriera sempre più efficaci. Il tema è importante, perché il PET continua a crescere. Su 785 miliardi di litra circa di bevande imbotti-gliate nel 2010, secondo PETnology Eu-rope il 35% è finito in contenitori di PET. Il PET ha dominato in particolare il mercato delle acque naturali e viene utilizzato in misura crescente per il riempimento di bevande alcooliche come birra, vino e spiriti. Entro il 2014, secondo le previsio-ni, i contenitori di PET, con una quota di mercato del 43%, scalzeranno la lattina dal secondo posto nella classifica dei ma-teriali più utilizzati per il confezionamento delle bibite analcoliche.

Fusti in PET per la birraAnche il mercato della birra in fusti si sta aprendo all’uso del PET. La tendenza generale verso l’utilizzo di contenitori più piccoli e leggeri e la piaga sempre più diffusa del furto dei fusti in acciaio per il valore della materia prima ren-dono molto attraente il fusto leggero monouso. Da poco è entrata in com-mercio anche una lattina in PET, per ora utilizzata solo per gli aerosol. Ma forse, per quando comincerà drinktec 2013, la lattina in PET sarà già arrivata sul mercato delle bevande. Un’altra novità è la lattina di cartone, nella quale per la prima volta si è riusciti a imbottigliare bevande addizionate di anidride carbo-nica. I materiali a base cellulosica ven-gono utilizzati da tempo per le bevande lisce, ma sono un’assoluta novità per quelle gassate. A drinktec 2013 potrete vedere tutto questo e molto altro.

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L’Unione Federale delle Associazioni del Commercio Tedesche (BDH) ha emesso lo standard IFS in risposta all’esigenza della GDO tedesca di verificare i fornitori di prodotti alimentari a marchio. In seguito lo standard IFS è stato adottato anche dall’associazione francese FDC (Fédération du Commerce et de la Distribution). L’amministrazione dello schema di certificazione è stata affidata a una delle associazioni federate della BDH, la HDE Trade Services GmbH (HTS).Lo standard IFS pone una serie di requisiti relativi a:• GestionedellaQualità(includeHACCP);• GestionedelleRisorse;• Processiproduttivi;• Processidimisurazione,analisiemiglioramento.

Gli scopi dell’ IFS sono:• L’incrementodellivellodisicurezzadeglialimentieditutela

delconsumatore;• L’acquisizionedimaggiorefiduciadapartedelconsumatore;• L’applicazionedellenormeHACCP;• IlriconoscimentointernazionalegarantitodaGFSI(GlobalFo-

od Safety Initiative).

I destinatari sono i produttori di generi alimentari e commercio al dettaglio e/o grande distribuzione.I requisiti per la certificazione sono raggruppati in 2 livelli: il li-vello base è il minimo richiesto per ottenere la certificazione IFS, mentre il livello avanzato definisce lo standard più elevato per l’industria alimentare.Il livello di certificazione di un’azienda viene definito a seguito dell’attivitàdiverifica,chevertepertantosututtiirequisitidellostandard.Il risultato finale si ottiene confrontando il punteggio in percen-tuale ottenuto dall’azienda verificata con il punteggio minimo stabilito dallo standard: per raggiungere il livello base occorre soddisfareil75%deirequisitibase;perraggiungereillivelloavanzato occorre soddisfare il 90% dei requisiti base e il 70% dei requisiti avanzati.Oltre al punteggio, influenzano il risultato finale anche delle condizioni particolari, quali le situazioni in cui la sicurezza del prodotto alimentare è messa a rischio o il mancato soddisfaci-mento dei cosiddetti “requisiti KO”. La maggioranza dei retailer tedeschi e francesi afferma che la

MASSIMA QUALITÀ E ADERENZA AGLI STANDARD INTERNAZIONALI DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE

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progettazione

Lo standard IFS (International Food Standard) è uno strumento operativo per qualificare i fornitori secondo requisiti diqualità,sicurezzaeconformitàallanormativasui prodotti alimentari.LeesperienzediRittal,membro di IFS ed EHEDG (Europen Hygienic Engineering and Design Group).

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registrazionesecondoIFSsaràunacondi-zione indispensabile per essere inclusi tra i loro fornitori.Inoltre,iretailerdiPolonia,Austria,Bel-gio, Olanda, Lussemburgo, Gran Breta-gna e Italia hanno mostrato un forte inte-resse per lo standard IFS.L’EHEDG (European Hygienic Engineering and Design Group) è invece un consorzio europeo di aziende alimentari, costruttori di impianti alimentari, istituti di ricerca e autoritàpubblichesanitarieilcuiscopoè quello di aumentare la consapevolezza nei confronti dell’Igiene Alimentare, con-tribuire alla prevenzione dei problemi di sicurezza alimentare.Leattivitàdelconsorziovannodallosvi-luppo, pubblicazione e periodica revisio-ne di linee guida di Hygienic Design, ca-paci di indirizzare costruttori di impianti eindustriealimentariversolaconformitàalla legislazione internazionale, allo svi-luppo di test di verifica utilizzabili da terzi per la valutazione del livello di igiene delle macchine e per la valutazione di confor-mitàallenorme.Il risultato è la certificazione EHEDG da parte di enti accreditati, sulla base dei test di verifica sopraccitati, che certifica la conformitàdiprodottieprocessiallepiùseverenormepresentisulmercato.RittalèmembroIFSeEHEDG.Persoddisfareglielevati requisiti della sicurezza dei generi alimentari,icontenitoriRittaldelleserie«Acciaio inox» e «Hygienic Design», an-checongradodiprotezioneIP69K,sonoil risultato di un grande lavoro di innova-zione tecnologica e rigore nell’osservanza delle normative.Per valorizzare al massimo la qualitàdell’igiene, Rittal offre agli ingegnerimeccanici e agli operatori di impianti del settore alimentare nuovi componenti con avanzatetecnologieefunzionalità.Basedi questa innovativa estensione di gamma è l’apprezzato know-how tecnico e crea-tivodiRittalnelcampodellaprogettazio-ne e costruzione degli armadi di comando e della loro climatizzazione.RittalHygienicDesign,perlasicurezzadeigeneri alimentari, si basa sulle seguenti norme:• Direttivamacchine(RL98/37/EG)-Se-

zione inerente le macchine per l’indu-stria alimentare: Appendice 1, punto 2.1 (sostituita dalla nuova direttiva 2006/42/EG);

• DINEN1672-2:2005Macchineperl’in-dustria alimentare – Concetti base di design–Parte2:requisitidiigiene;

• DINENISO14159Sicurezzadeimac-

chinari–Requisitirelativiall’igieneperlaprogettazionedeimacchinari;

• Documento 13 EHEDG (EuropeanHygenic Equipment Design Group): «Li-nee guida sul design igienico di appara-ti per processi con superfici esposte», rilasciatoincollaborazionecon3-AeNSFInternational.

I vantaggi di Hygienic Design in confronto ai contenitori di uso comune sono i se-guenti:• Incrementodellaproduttivitàattraver-

so una più elevata efficienza degli im-pianti;

• Diminuzionedelleoperazioniedeico-sti di pulizia (pulizia più rapida, minor consumo energetico, minor impiego di prodottichimici);

• Qualitàsuperioreemaggioreduratadel prodotto finito attraverso la ridu-zione dei rischi di contaminazione, con conseguentiperditediproduzione;

• Miglioramentodella protezionedeiconsumatori e dei lavoratori.

Gli impianti esistenti risultano più igienici. Ciò consente un risparmio nei tempi di puli-ziaedisinfestazione;ifermimacchinadimi-nuisconoelaproduttivitàaumentaquandosi verificano le seguenti condizioni:• gliapparecchiegliarmadidicomando

a parete sono montati ad una distanza idonea per la pulizia con il supporto di-stanziatoredallapareteHD;

• l’armadiodicomando,conentratacavidal basso, invece di essere provvisto di zoccolo o di un telaio in profilato angola-re,èinstallatosulnuovobasamentoHD;

• laregolazionecon inuovipiedinidilivellamento HD sostituisce la regola-zione tradizionale tramite perni filettati esterni;

• ilnuovobocchettonepassacaviinac-ciaio inossidabile HD sostituisce l’entra-ta cavi in poliammide o in ottone con filettaturaesterna;

• ilsopralzoinclinatosostituisceinorma-litettidegliarmadiTS8;

• lecassettediderivazione(Premium-KLIP69K)sonomontateapareteconinclina-zione 45° invece che in orizzontale.

UnprodottoIP69Knonènecessariamen-te un prodotto Hygienic Design. E’ stato dimostrato infatti che molte contamina-zioni avvengono indirettamente.Rittalhapensatoatutteleapplicazioniedesigenze, realizzando ben 7 dimensioni standard a catalogo, con piedini di livella-mento regolabili in altezza (120-175mm)

in4versioniesupportodistanzialein3misure:50,150e300mm(300mmèlamisura consigliata da EHDGE).Le caratteristiche fondamentali del conte-nitore ne fanno un prodotto unico:• Iltettodelcontenitoreèinclinatoin

avantidi30°;• Protezioneorizzontaledellaguarnizione;• Portaconbordiarrotondati;• Guarnizioneesternainsilicone;• Guarnizionesostituibile;• Guarnizionedicolorebluperalimenti,

difacileidentificazione;• Cernierapostaall’internodelconteni-

tore;• Chiusuraesternainacciaioinossidabi-

le;• Insertodichiusurafaciledapulire;• Contenitoreconsuperficiecompleta-

mente chiusa. In seguito alla lavorazio-ne le aperture vengono realizzate solo doverichiesto;

• Nonsononecessariealtreattivitàdiprogettazione poiché le dimensioni della piastra di montaggio sono le stes-se dei contenitori della serie AE.

Materiale:• Contenitore e portina: acciaio inox

1.4301(AISI304)• Piastradimontaggio:lamierad’acciaio• InsertidichiusuraHD:acciaioinossida-

bilein1.4404(AISI316L)• Superficie:rugositàdellesuperficidel

contenitore<0,8ìm• Piastradimontaggiozincata• Gradodiprotezione:IP66secondoEN

60529/09.2000• Plusdelprodotto:contenitorecomple-

tamente chiuso, monoporta, con bat-tuta della porta reversibile.

progettazione

Piedino di livellamento di un prodotto Hygienic Design

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Circa cinquant’anni fa, nel 1963, il Dr. Ing. Karl Busch realizzò la prima pompa per il vuoto al mondo per soddisfare i requisiti specifici del confe-zionamento alimentare, aprendo di fatto le porte al sottovuoto, che ha modificato le abitudini alimentari di tutti noi.Il sottovuoto alimentare rappresenta una conquista per l’umanità perché consente di conservare a lungo i cibi limitando gli effetti dell’ossigeno che a contatto con gli alimenti, ne deteriora caratteristiche nutrizionali, profu-mo, gusto, colore, fino a renderli dannosi per la salute. L’ossigeno dell’aria favorisce infatti all’interno degli alimenti lo sviluppo di microrganismi quali batteri, lieviti, muffe e loro metaboliti o altera direttamente il prodotto ali-mentare, essiccandolo e ossidandolo.Le pompe e i sistemi per il vuoto Busch sono i più usati al mondo dalle industrie alimentari, dalla grande distribuzione e anche nei punti vendita diretta di alimentari più strutturati, perché assicurano l’igiene e la non de-peribilità del prodotto confezionato sotto vuoto e consentono di vendere porzioni che soddisfano le più attuali esigenze dei consumatori.Le pompe e i sistemi per il vuoto Busch sono la tecnologia preferita per numerosi processi di lavorazione e confezionamento di carne fresca, insac-cati, pasta, formaggi, pesce, prodotti da forno, affettati e prodotti precotti.Al segmento alimentare, il Gruppo Busch, multinazionale leader mondia-

le nella produzione di pompe e sistemi per vuoto, soffianti e compresso-ri, con circa 2.300 dipendenti e 56 società in 39 Paesi, oggi propone le pompe per vuoto R 5 che, con le proprie caratteristiche e la vastità delle grandezze, sono adatte a qualsiasi realtà, dalle confezionatrici sottovuoto a campana, a vaschetta, a nastro, termoformatrici, alle confezionatrici con iniezione di ossigeno.L’ingegnerizzazione e la costruzione robusta, ottimizzata negli anni, ren-dono le pompe Busch per vuoto R 5 praticamente indistruttibili; l’attenta progettazione, mirata ad un pratico utilizzo, garantisce una manutenzione semplicissima e a costi ridotti. Queste pompe sono costruite con materiali adatti agli ambienti umidi, hanno superfici smussate in modo da essere facili da pulire e utilizzabili nel rispetto dei requisiti igienici di tutte le appli-cazioni di confezionamento.Robustezza, durabilità, affidabilità e sicurezza sono dunque tra le carat-teristiche delle pompe per vuoto R 5 di Busch che le hanno rese le più apprezzate al mondo.Le R 5 sono disponibili nelle seguenti grandezze: 4 - 1600 m>/h (50 Hz) - 4,8 – 1920 m>/h (60 Hz)- 0,1 - 20 hPa (mbar).La vicinanza della Busch ai propri clienti è importante per la qualità del servizio prestato e per questo il Gruppo ha una presenza capillare in tutti

UN PREZIOSO ALLEATO PER IL CONFEZIONAMENTO SOTTOVUOTO E NON SOLO

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componenti

La multinazionale tedesca - con sede alle porte di Milano - offre i prodotti più utilizzati al mondo.Garantiscono la durata e permettono di non interrompere mai la produzione. Un prodotto strategico nei piani di sviluppo di Busch Italia come spiega il nuovo Direttore Generale Ing. Luigi Lionetti.

Luigi Lionetti, direttore generale di Busch Italia

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i continenti e i sistemi centralizzati per il vuoto venduti in Italia sono direttamente progettati e realizzati nella sede alle porte di Milano.

LE VERSIONI AQUA E OXYGENLa robusta tecnologia delle pompe per vuoto R 5 ha saputo adattarsi alle molteplici esi-genze del mercato, declinando l’offerta in due versioni specifiche per ambienti umidi o a rischio di esplosione a causa della consi-stente presenza di ossigeno. La versione Aqua è stata messa a punto per garantire un’alta tolleranza al vapore acqueo, quindi può essere impiegata nelle applicazioni con un’alta percentuale di vapore nell’aria aspi-rata. Queste pompe speciali (disponibili nelle taglie da 25 a 630 m>/h) sono utilizzate nel con-fezionamento sottovuoto di prodotti alimentari caldi e nell’estrusione della pasta (come anche in molteplici altri segmenti di mercato). Le pom-pe per vuoto R 5 Aqua sono equipaggiate di un sistema grazie al quale la temperatura di eserci-zio si mantiene elevata, ovvero sono dotate di un ingresso garantito di aria dall’ambiente, un filtro in aspirazione con cartuccia in poliestere e un lubrificante sintetico. Possono essere acces-soriate con un separatore solido/liquido.La versione Oxygen (conformità ATEX) è dedica-ta a tutti i processi industriali in cui si utilizzano alte percentuali di ossigeno - superiori al 21%- e pertanto a potenziale pericolo di esplosione. Tale rischio si riscontra in particolare nel confe-zionamento con l’uso di gas protettivo, tecnica adottata per gli insaccati, che richiedono che la confezione sia prima svuotata e poi riempita con gas quali anidride carbonica, azoto,ssigeno o una miscela di questi gas. Per questo meto-do, conosciuto come “confezionamento in at-mosfera modificata” (MAP), le pompe Oxygen sono ideali perché sono progettate per gestire mix di gas con concentrazioni anche superiori al 21% e sono le prime ad essere state certificate dal Bam (Federal Institute for Materialis Rese-arch and Testing).Le pompe per vuoto della serie R 5 di Busch, specifiche per ossigeno, sono all’avanguardia

non solo in termini di sicurezza, ma anche di affidabilità e costi.Gli operatori che utilizzano queste pompe hanno individuato un vantaggio notevole nei modelli Busch specifici per ossigeno ri-spetto alle pompe per vuoto standard, per-ché con le standard, in caso di interruzione dell’alimentazione elettrica e di conseguente ingresso di ossigeno in pompa, se il gas en-tra in contatto con il lubrificante minerale, occorre sostituirlo, mentre le pompe per vuoto R 5 Oxygen di Busch funzionano con un lubrificante sintetico - il perfluoropoliete-re (PFPE)– che è straordinariamente inerte, quindi non forma composti con l’ossigeno o altri materiali e pertanto non è mai da sosti-tuire. Le pompe per vuoto rotative a palet-te R 5 per applicazioni con ossigeno sono, quindi, virtualmente lubrificate a vita. Gli operatori devono tener conto solo dei brevi fermi di produzione dovuti alla sostituzione degli elementi filtranti.Ecco le specifiche delle pompe per vuoto R 5 Oxygen: 4 - 1600 m>/h (50 Hz), 4,8 - 1920 m>/h (60 Hz), 0,1 - 20 hPa (mbar).La scelta della corretta pompa per il vuoto incide dunque sia sull’efficacia del confezio-namento sia sull’economicità della macchina confezionatrice.

PANDA E PUMA: PER AUMENTARE LA CAPACITÀ DI ASPIRAZIONELe macchine termoformatrici di grandi dimen-sioni e con volumi elevati di confezionamento possono essere dotate, per aumentarne la ca-pacità di aspirazione, oltre che di una pompa per vuoto R 5, anche di una pompa per vuoto a lobi, comunemente chiamata Roots, nelle ver-sioni Panda e Puma. Si tratta di pompe con alta portata e bassa pressione di aspirazione, ideali da usare nei sistemi per vuoto centralizzati ab-binate a una pompa primaria. Non necessitano di lubrificazione, olio o acqua, perché le parti rotanti non entrano in contatto fra di loro. Sono affidabili, dotate di bypass, non hanno bisogno di manutenzione e sono fornite in diverse taglie

per realizzare sempre il miglior rapporto fra po-tenza di aspirazione e consumi; sono in grado di lavorare in ogni posizione di installazione (oriz-zontale, verticale, diagonale).Specifiche Roots Panda: 265 - 4500 m>/h (50 Hz), 320 - 5400 m>/h (60 Hz), 53 hPa (mbar).Specifiche Roots Puma: 250 - 9535 m>/h (50 Hz), 300 - 11600 m>/h (60 Hz), 50 hPa (mbar).

I VANTAGGI PER LE INDUSTRIE ALIMENTARIIl confezionamento sottovuotoIl metodo più comune per confezionare carne fresca, insaccati, affettati e prodotti pronti in modo igienico e non deperibile, in porzioni ido-nee e che attirino l’attenzione dei consumatori è il confezionamento sotto vuoto. La scelta della corretta pompa per il vuoto è il fattore decisivo per la qualità del confezionamento, e di conse-guenza per la durata e la conservazione della qualità del prodotto confezionato. Dalla tecno-logia per il vuoto adottata dipendono l’efficacia del confezionamento e l’economicità della mac-china confezionatrice.Le pompe per vuoto R 5 di Busch, da sole o accoppiate con le pompe Panda o Puma, vengono utilizzate in innumerevoli processi legati alla lavorazione e al confezionamento sottovuoto del cibo.Il confezionamento sottovuoto non richiede solo di rimuovere l’aria dalla camera di con-fezionamento, ma è un processo complesso di controllo della pressione, del tenore di os-sigeno residuo, del vapore acqueo. Per otte-nere i migliori risultati possibili nel confezio-namento, è dunque necessario conoscere e considerare l’intera sequenza di lavorazione del cibo da confezionare.Alcuni esempi.Il cibo, nella fattispecie la carne dopo la ma-cellazione, subisce diversi fenomeni biologici: durante la fase di evacuazione dell’aria dalla camera di confezionamento, ha luogo contem-poraneamente una riduzione della pressione tra l’interno del pezzo di carne e la sua superficie. Questa riduzione della pressione permette alle inclusioni di gas all’interno della carne di espan-dersi e fuoriuscire.La temperatura e il contenuto di acqua dei ci-bi devono essere controllati durante la fase di confezionamento: essi influenzano la quantità di vapore acqueo generato, che a sua volta in-fluenza la pressione nella camera di confeziona-mento, oltre a richiedere una sua evacuazione da parte della pompa stessa.Sulle macchine per confezionamento skin, l’im-missione di aria nella camera di confezionamen-to preme il sacchetto sulla superficie del cibo e comprime l’atmosfera residua all’interno del sacchetto stesso.A seconda della composizione del prodotto (ov-vero, inclusioni di gas e contenuto di umidità), la

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Pompe per vuoto a lobi nelle versioni Panda e Puma

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pressione all’interno del sacchetto di confezio-namento potrebbe crescere nuovamente dopo il processo di confezionamento sottovuoto, poi-ché il gas residuo può fuoriuscire dal cibo.

Le fasi di lavorazione degli alimenti Le pompe R 5 di Busch non sono utilizzate solo per le operazioni di conservazione sot-tovuoto dei cibi, ma spesso anche in alcune fasi della loro lavorazione, come ad esempio l’estrusione della pasta. Con le pompe Busch R 5 si riducono i tempi in vasca impastatri-ce, si ha un essiccamento rallentato a tem-peratura ambiente e si ottiene un impasto omogeneo con una pigmentazione e colori accentuati ed una conservazione triplicata. Il vuoto nell’impastatrice serve per evitare l’os-sidazione dei pigmenti e dei lipidi miglioran-do il colore dell’impasto; bloccare lo sviluppo della flora aerobica batterica assicurando co-sì la necessaria sanitizzazione. L’utilizzo delle pompe R 5 di Busch permette di realizzare la fase di estrusione della pasta con un grado di vuoto maggiore rispetto alle risoluzioni tra-dizionali, riducendo però i consumi di ener-gia elettrica ed eliminando completamente i consumi di acqua.Il grado di vuoto all’interno della confezio-natrice dipende dalle prestazioni sia della pompa per vuoto che della confezionatrice. Le moderne pompe per vuoto R 5 di Busch possono raggiungere una pressione assoluta residua di 0,1 hPA (mbar). Inoltre, il tempo di confezionamento della macchina dipende da diversi fattori, come le dimensioni della camera, i volumi netti, il ciclo del vuoto e il diametro della bocca di aspirazione della confezionatrice, oltre che dalla capacità di aspirazione della pompa stessa.

Tolleranza al vapore acqueoLa tolleranza al vapore acqueo è un’altra ca-ratteristica importante delle pompe per vuoto e deve essere definita in funzione dell’uso. La tolleranza al vapore acqueo di una pompa per vuoto è influenzata dal grado di vuoto a cui opera la pompa, dalle temperature del prodotto e dell’ambiente, dalla modalità operativa della pompa, dalla posizione della pompa rispetto alla confezionatrice.Anche il modo in cui la pompa per vuoto vie-ne installata (spazio di installazione, ventilazio-ne, ecc.) e la modalità di funzionamento della macchina confezionatrice (funzionamento cicli-co, funzionamento intermittente) influenzano fortemente la temperatura di esercizio della pompa.Come regola generale, è possibile affermare che più alta è la temperatura di esercizio della pompa per vuoto, maggiore è la tolleranza al vapore acqueo.

Servizio assistenzaGli utilizzatori delle pompe per vuoto R 5 si affi-dano a Busch per la manutenzione preventiva. Le caratteristiche tecniche e costruttive di que-ste pompe, rendono le fasi di manutenzione ra-pide ed economiche, tali da non interferire con le normali attività di produzione.Ad esempio, le pompe R 5 Oxygen utilizzando il lubrificante sintetico perfluoropolietere (PFPE), risultano lubrificate virtualmente a vita, il che rappresenta un vantaggio estremamente im-portante per gli operatori delle macchine con-fezionatrici sottovuoto.Alcuni settori del confezionamento sotto-vuoto seguono una politica rigorosa di fre-schezza, per assicurare che non intercorrano più di 24 ore tra il confezionamento e l’espo-sizione dei prodotti negli scaffali dei nego-zianti. Ciò presuppone la necessità dell’asso-luta affidabilità delle pompe per vuoto tipo R 5 di Busch e della propria attività di manu-tenzione preventiva.

SISTEMI PER IL VUOTO: PROGETTATI E REALIZZA-TI IN ITALIAIn funzione del tipo di impianto in opera, del numero di macchine per il confezionamento sottovuoto utilizzate e delle quantità di prodotti sottovuoto da produrre, esistono diverse op-zioni per il sistema di produzione del vuoto. Per questo è importante il fatto che i sistemi venduti in Italia da Busch siano costruiti nella sede locale alle porte di Milano, offrendo i vantaggi della vicinanza anche fisica al cliente. Normalmente, la pompa per vuoto è integrata o installata nelle immediate vicinanze delle macchine confezio-natrici e l’utilizzo di tubi di raccordo brevi tra la camera del vuoto, la stazione di saldatura e la pompa per vuoto, garantiscono la rapida aspi-razione dell’aria fuori dalla confezione.Le macchine di maggiori dimensioni o con volumi elevati di confezionamento possono essere dotate di una pompa per vuoto sup-plementare Panda o Puma (a lobi tipo Ro-ots), così la combinazione con una pompa per vuoto tipo R 5 permette cicli più rapidi e, quindi, una maggiore quantità di prodotti confezionati per unità di tempo.

Nel caso si utilizzino più macchine confezionatri-ci che lavorano contemporaneamente si ricorre spesso alla centralizzazione del sistema di pro-duzione del vuoto, si crea cioè un sistema per il vuoto integrato e centralizzato in un ambiente diverso da quello in cui stazionano le macchine confezionatrici.Un’alimentazione del vuoto centralizzata – con l’impiego di pompe a lobi Panda o Puma- ri-chiede un numero inferiore di pompe rispetto a una configurazione di pompe singole poste direttamente accanto alle linee di confeziona-mento e ciò permette diversi benefici: un forte risparmio energetico, un miglioramento dei requisiti di igiene dell’impianto, grazie all’as-senza di emissioni di nebbie d’olio, un’ottimiz-zazione del metodo di funzionamento, grazie al fatto che si ottengono le migliori prestazioni e la massima vita possibile delle pompe per il vuoto, un incremento dell’efficienza della manutenzione preventiva (che non richiede blocchi di produzione delle macchine confe-zionatrici grazie al design modulare del sistema di alimentazione del vuoto centralizzato), la possibilità di integrare il sistema centralizzato di produzione vuoto nel sistema di controllo del processo operativo aziendale ovvero la pos-sibilità di controllare e monitorare l’impianto del vuoto da un PC. In casi come questi, cioè di sistemi che utilizzino più macchine confeziona-trici sottovuoto, i tecnici specialisti Busch sono in grado di esaminare la particolare richiesta del cliente ed elaborare il progetto di un im-pianto per il vuoto centralizzato e personaliz-zato alle specifiche richieste del cliente.I sistemi centralizzati per il vuoto venduti in Ita-lia sono direttamente progettati nella sede di Busch dove un team di esperti ingegneri colla-bora al progetto del sistema, che viene poi re-alizzato nello stabilimento alle porte di Milano.

BUSCH ITALIA: LE STRATEGIE DI CRESCITAIl Direttore generale della filiale italiana della Busch, ing. Luigi Lionetti, annuncia nuove poli-tiche commerciali nel segmento alimentare per rafforzare la leadership del marchio. “Busch ha consolidato nei decenni scorsi una posizione di leadership presso i costruttori di macchinari per il confezionamento sottovuoto. Ci stiamo apprestando ad introdurre sul mercato prodotti con importanti innovazioni tecniche per soddi-sfare le richieste dei nostri clienti e migliorare i processi di confezionamento. Al tempo stesso ci stiamo focalizzando nell’offerta dei nostri servizi ai più importanti produttori di alimentari sotto-vuoto che, come A.I.A., Galbani, Pastificio Ra-na e tanti altri, utilizzano pompe Busch. I nostri nuovi programmi personalizzati di manutenzio-ne e revisioni offrono loro il mezzo ottimale per il miglior ritorno del loro investimento nell’acqui-sto dei macchinari”.

Pompa a vuoto a palette lubrificata

ICF - Rivista dell'Industria Chimica eFarmaceutica è la nuova rivista diInterprogetti che, oltre ad offrire un quadroesaustivo sullo stato dell'arte dei due set-tori di riferimento, rappresenta uno stru-mento di lavoro qualificato, attraverso unapresentazione completa dell'innovazionetecnologica ad essi dedicata.

Tecnologie Alimentari, la rivista tec-nico-scientifica di riferimento per i tec-nologi alimentari, illustra le reali inno-vazioni, con i contributi dei massimiesperti dei diversi comparti del settore.Ingredienti macchine e attrezzature perottenere l'eccellenza del prodotto ali-mentare.

La Subfornitura, la rivista che presen-ta l'attuale realtà della lavorazione perconto terzi, i cui protagonisti hanno ac-quisito una maggiore specializzazionee collaborano con il committente perla messa a punto del prodotto finito.

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Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trat-tamento ed alla comunicazione degli stessi.

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La Ingg. Prandina & Maretti iniziò la propria attività, nel campo dei trasporti meccanici, nel 1954, sotto la guida dell’Ing. Prandina, al quale, nel 1982, subentrò il nipote Ing. Pietro Bonaiti, che se ne occu-pò in prima persona, fino al recente ritiro dall’attività imprenditoriale diretta.L’attività della Birimpianti iniziò nel 1961, nel campo del condiziona-mento dell’aria, per opera dell’Ing. Emilio Biressi, che la gestì fino alla fine degli anni ‘90, quando, in risposta alla necessità di un radiale rin-novamento richiesto dal mercato, abbandonò l’impiantistica diretta per un nuovo ruolo propositivo.Una volta, nelle grandi aziende manifatturiere, partendo dal know-how del prodotto, il tecnologo dava, al servizio di ingegneria, gli ele-menti base per la realizzazione delle celle o delle linee di produzione, valendosi della collaborazione esterna di ditte specializzate nel tra-sporto meccanico automatizzato, nel condizionamento e nelle isole di lavorazione che, coordinate, per l’appunto, dal servizio di inge-gneria, permettevano di realizzare le grandi linee di produzione, che sono state alla base dello sviluppo industriale del 1900, in Italia.Con la crisi della fine secolo, motivata, principalmente, dalla satura-zione del mercato interno e dalla concorrenza spietata nella forni-

tura, sono venuti a mancare i soldi per la ricerca, si è fermato lo svi-luppo nazionale e le grandi aziende, di conseguenza, hanno dovuto alleggerire il costoso servizio di ingegneria, limitandolo ai problemi di gestione delle linee di produzione consolidate, che permettevano ugualmente la diffusione internazionale del prodotto, con la sempli-ce duplicazione delle linee di produzione esistenti.

UNA SINERGIA RIUSCITAFin dai primi tempi della loro attività indipendente, che però era com-plementare, per la validità dei loro manufatti, la Birimpianti e la Ingg. Prandina & Maretti si sono trovate abbinate nella realizzazione di in-novative e significative nuove linee di produzione, presso importanti Clienti comuni.Durante la crisi degli anni ‘90, l’Ing. Biressi e l’Ing. Bonaiti, nel mantenere i contatti con i loro vecchi clienti, collaboratori, progettisti, fornitori, si resero conto, nel corso dei colloqui stessi, che il mercato si orientava in modo irreversibile verso un nuovo assetto dell’economia mondiale.Dopo aver considerato che, per la complementarietà delle loro attivi-tà, avrebbero potuto sviluppare a pieno titolo, il vecchio argomento delle linee automatiche di produzione e dei magazzini ad atmosfe-

CELLE E LINEE AUTOMATICHE DI PRODUZIONE PREFABBRICATE

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impianti

I prodotti dispongono di trattamento termoigrometrico,realizzate “con know-how Birimpianti ed Ingg. Prandina & Maretti” ed assistenza professionale consortile.

a cura di Francesco Goi

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ra controllata, nel 2007, optarono per l’in-tegrazione dei loro know-how ed archivi, cercando di superare la vecchia gestione pi-ramidale, con una nuova forma di gestione ibrida, a più livelli di coordinamento mana-geriale.Forti della loro esperienza, hanno gettato le basi di una nuova organizzazione integrata

ed ora che il programma di sviluppo econo-mico nazionale ha come importante punto di riferimento lo sviluppo dell’attività delle aziende medio piccole, si stanno attivando per aiutarle, tenendo anche conto che la vecchia subfornitura ha cercato di sopravvi-vere contenendo i propri costi di produzione, ma è pronta a ripartire, appena si presente-ranno le circostanze favorevoli.Il made in Italy è ricco di interessanti know-how, ancora poco diffusi, che costituiscono un grande bacino di prelievo di nuove idee, per lo sviluppo di altri prodotti da realizzare e diffondere internazionalmente, tramite le celle e le linee di produzione prefabbricate, permettendo così ad altre aziende italiane di partecipare al processo di globalizzazione,

incrementando l’occupazione nazionale in un nuovo settore d’avanguardia.L’organizzazione si propone in primo luogo di offrire al mercato, i propri know-how e la documentazione di archivio che, pur essen-do di esclusiva proprietà intellettuale, posso-no dilatare la loro conoscenza nozionistica di base, permettendo un approfondimento a largo spettro, utile allo sviluppo della ricerca specialistica anche nei settori di interesse.La stessa offre anche un servizio di indivi-duazione di possibili consulenti e fornitori, con possibilità di accesso alle sue infor-mazioni sensibili riservate, sviluppando e coordinando, per il cliente, una struttura esterna di sostegno professionale e mani-fatturiero ad alto livello, opportunamente

impianti

Fig. 1 - Cella di trattamento con ∆ E+ con canali a vista

Fig. 4 - Cella di trattamento sterile con ∆ E- e con filtri assoluti ad immissione diretta in camera

Fig. 2 - Cella di trattamento con ∆ E+ con distribuzione a doppia parete

Fig. 5 - Tunnel di trattamento misto in sequenza ∆ E+; zona intermedia; ∆ E- in continuo

Fig. 3 - Cella di trattamento termoigrometrico a cicli ritmici alternati a flusso laterale

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interconnessa nei settori complementari che la compongono.

RIPARTE LA NUOVA ATTIVITÀ INTEGRATAA partire dal 2013 l’Ing. Biressi e l’Ing. Bonai-ti, puntando sulla ripresa, si propongono di far decollare la nuova attività integrata, sulla base degli schemi di celle e tunnel raffigu-rati a pag. 51, onde permettere al cliente di perfezionare il prodotto nel suo contenuto intrinseco, individuandone anche i criteri mi-gliori di produzione e distribuzione, valendosi dei criteri di realizzazione più aggiornati per il condizionamento ed il trasporto meccanico.È indubbio che per una linea automatica di produzione con controllo termoigrometri-co, è importante l’integrazione operativa tra l’Ing. Biressi (Birimpianti) e l’Ing. Bonaiti (Ingg. Prandina & Maretti), perché la circo-stanza permette di semplificare la realizza-zione dei prefabbricati.Per quanto riguarda i tunnel automatici, si tratta pur sempre di adattare il transitorio di spazio, legato allo spostamento ed alla sua velocità, al transitorio di tempo necessario al processo in corso, per ogni singola lavora-zione in catena, ma diverse potranno essere le esigenze di filtrazione, di pressurizzazione ambientale, di controllo termoigrometrico, di trasporto meccanico, di tipo di automazione, ecc., che si potranno oculatamente scegliere in ogni zona, in funzione delle caratteristiche specifiche della linea di produzione.Le pareti delle camere possono essere realizza-te con i materiali più disparati, secondo conve-nienza; tendenza attuale è quella di ricorrere a celle completamente prefabbricate, integrate con le canalizzazioni, i condizionatori di trat-tamento, la movimentazione meccanica, l’im-

pianto di automazione e controllo, ecc...Particolare cura va posta nella scelta dei materiali, nel rispetto della semplicità di re-alizzazione, della resistenza meccanica, del grado di isolamento, della resistenza alla ruggine e talvolta anche agli agenti chimici presenti in certe lavorazioni e processi.Nell’ambito della movimentazione integrata all’interno delle strutture produttive, le mo-derne tecnologie offrono un ampio spettro di soluzioni, anche se le maggiori evoluzioni si sono avute, non tanto nei sistemi mec-canici di trasporto, quanto piuttosto in tutta quella serie di sistemi di controllo collaterali, ma essenziali, per consentire rilevanti van-taggi nel percorso orientato verso l’abbatti-mento dei costi industriali, la riduzione della manodopera, l’ottimizzazione e la compat-tazione degli spazi, il contenimento dei tem-pi di attraversamento del prodotto lungo il suo percorso tecnologico di trasformazione.Parallelamente alle apparecchiature di control-lo dei servo-meccanismi si può oggi contare su sistemi di gestione e diagnostica di complessi molto sofisticati ma, nello stesso tempo di fa-cile impostazione, ed inter-operatività con gli utenti, tanto da arrivare a configurazioni facil-mente programmabili, adattabili e modificabili anche da parte di personale, non necessaria-mente altamente specializzato, consentendo quindi sempre maggiore flessibilità e corri-spondente contenimento dei costi.L’elettronica stessa consente costi molto più contenuti rispetto a sistemi meccanici aventi funzioni equivalenti.La diversità dell’impianto di movimentazione è determinata dalla necessità di flusso, dal quantitativo e dalla natura del materiale da movimentare ed in quest’ambito si possono

identificare sistemi di movimentazione con-tinui o discontinui, a terra o aerei, a catena, a nastro oppure a rulli, oppure con coclee.Parallele considerazioni possono essere svi-luppate nel campo del magazzinaggio con sistemi automatici con diverse tipologie di traloelevatori monocolonna, bicolonna, a portale, a seconda delle unità di carico da movimentare, sia che si tratti di pallet, euro-pallet, contenitori a cassette, anche di gran-di dimensioni (6500x600x500 mm), oppure infine di prodotti singoli sfusi.Con particolari accorgimenti è possibile realiz-zare, in camere di trattamento, trasportatori a spirali con avvolgimento e svolgimento dei nastri su tamburi di grande diametro o su strut-ture statiche collocate perimetralmente all’in-terno delle camere, consentendo così l’utilizzo delle zone centrali per eventuali movimenta-zioni manuali con impiego di operatori.Appare ovvio che è possibile movimentare e sono stati realizzati diversi sistemi per la movi-mentazione di caramelle del peso di qualche grammo, fino ai trasportatori pe le linee di montaggio degli escavatori, aventi peso di 50 tonnellate, adattando quindi il trasporto alle diverse esigenze tecnologiche, che possono essere sia di processo, che di trattamento.All’interno di questi due probabili estremi, esiste un’infinita possibilità di casistiche, cia-scuna adattata alle specifiche esigenze del prodotto da movimentare ed al contesto del lay-out produttivo.

L’ing. Pietro Bonaiti ([email protected]) che coordina il team, con la propria esperienza può collaborare con le aziende interessate per indivi-duare il tipo di filiera più idoneo per la realizza-zione dei manufatti di interesse.

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IDENTIFICAZIONE RAPIDA DI SPECIE ANIMALI IN CAMPIONI ALIMENTARI

ANALISI PCR IN TEMPO REALE PER LA SALMONELLA

Il recente “scandalo” della carne di cavallo, ritrovata in alcuni prodotti a base di carne dichiarati contenere 100% carne di manzo, ha fatto riaf-fiorare l’esigenza di metodiche pre-cise ed affidabili per l’identificazio-ne delle specie animali all’interno di campioni alimentari.Molti laboratori si trovano ora di fronte alla necessità di testare la carne ed i prodotti a base di carne al fine di sventare eventuali frodi alimentari. R-Biopharm, da sempre all’avan-guardia nel campo delle analisi alimentari, offre a catalogo diversi prodotti per l’identificazione delle principali specie animali (suino, bo-vino, tacchino, pollo, cavallo, ecc..) con analisi qualitative e quantitati-ve. Tutte i kit si basano sulla tecno-logia Real Time PCR che è la più uti-

L’Istituto di ricerca AOAC ha certificato come Performance TestedSM #081201 una nuova procedura per l’individuazione della Salmo-nella veicolata dagli alimenti che si avvale del sistema BAX® di DuPont™. L’analisi utilizza l’efficace tecnologia della reazione a catena della polimerasi (PCR) con individuazione in tempo reale, per ottenere risultati rapidi e accurati.“Siamo lieti di aggiungere questa certificazio-ne alla nostra linea di sistemi BAX per la dia-gnostica alimentare avanzata”, ha dichiarato Doris Engesser-Sudlow, responsabile diagno-stica globale della DuPont Nutrition & Health. “Da oggi le aziende alimentari che necessi-tano di procedure di verifica certificate possono utilizzare questo test per la Sal-monella, distribuendo i prodotti in tempi più brevi, risparmiando costi di inventario e prolungando il periodo di conservazione”.L’Istituto di ricerca AOAC, un’organiz-zazione scientifica internazionale non a scopo di lucro che gestisce il programma Performance Tested Methods, ha fornito una valutazione indipendente ed esterna dei metodi analitici brevettati per garantire che i prodotti agiscano come dichiarato. La convalida di tale analisi con

il sistema BAX ha rilevato che si tratta di un metodo efficace per l’individuazione della Salmonella nella carne macinata cruda, nel-la risciacquatura del pollame, nei formaggi cremosi, nella lattuga confezionata, negli ali-menti disidratati per animali e su superfici in acciaio inossidabile.Le aziende che si occupano del trattamento degli alimenti in tutto il mondo si affidano al sistema BAX per individuare agenti patogeni e altri organismi in ingredienti crudi, prodotti finiti e campioni ambientali. Il sistema automatico utilizza una tecnologia all’avanguardia, che comprende analisi PCR,

reagenti in compresse e mezzi ottimizzati per individuare le specie di Salmonella e Liste-ria, Listeria monocytogenes, Escherichia coli O157:H7 e STEC, Campylobacter, Staphylo-coccus aureus, Vibrio, lieviti e muffe. Molti di questi test sono stati certificati da AOAC e AFNOR e/o approvati dalle agenzie governati-ve in America, Asia ed Europa. Per ulteriori in-formazioni sul sistema BAX, uno dei sistemi di rilevamento degli agenti patogeni più avanzati a disposizione delle aziende alimentari, visita-re il sito www.fooddiagnostics.dupont.comDuPont Nutrition & Health ricerca soluzioni alle sfide mondiali nel campo dell’alimentazio-ne, offrendo un’ampia gamma di ingredienti sostenibili e biologici e di soluzioni di diagno-stica molecolare all’avanguardia (in preceden-za disponibili con il marchio DuPont Qualicon) per offrire un’alimentazione più sicura, più sana e più nutriente.

Grazie alla stretta collaborazione con i clienti, DuPont combina conoscen-

za ed esperienza a passione per l’innovazione al fine di offrire un customer value senza paragoni sul mercato. Ulteriori informazioni so-no disponibili sul sito www.food.dupont.com.

lizzata e la più affidabile per questo tipo di indagini genetiche.La linea SureFood® ID Specie è un sistema modulare basato su 3 princi-pali componenti: estrazione, ampli-ficazione e rilevazione del DNA. Il si-stema è altamente flessibile e risulta compatibile con gli strumenti Real-Time PCR presenti in commercio.

SureFood® Prep-Animal/Animal XLa resa di estrazione del DNA dal campione risulta fondamentale per ottenere risultati accurati ed affi-dabili in Real-Time PCR. Per questo motivo mettiamo a vostra dispo-sizione SureFood Prep-Animal e SureFood Prep-Animal X (specifico per alimenti altamente processati). Sfruttando la tecnologia delle “Spin column” (colonnine con filtro ad adsorbimento), il DNA estratto dai

campioni può essere utilizzato di-rettamente in PCR senza ulteriori trattamenti. Questi prodotti infatti garantiscono un’elevata qualità e quantità del DNA estratto.

SureFood® Animal IDLa gamma SureFood Animal ID è specifica per la rilevazione qualita-tiva (presenza/assenza) delle prin-cipali specie animali (tra cui anche il cavallo) con limiti di rilevazione estremamente bassi. I nostri kit ri-sultano semplici da utilizzare, affi-dabili e molto sensibili. A breve sa-ranno disponibili anche kit dotati di controllo di amplificazione animale (IACC-controllo endogeno).

SureFood® Animal QuantCon i prodotti della linea SureFood Animal Quant è possibile non solo

rilevare la presenza delle principali specie animali ma anche di fornire un dato quantitativo.Tramite l’analisi contemporanea di un gene endogeno e di un gene target è possibile ottenere un dato percentuale sulla quantità relativa della specie ricercata all’interno del nostro campione alimentare com-plesso.A tale proposito, R-Biopharm offre SureFood Animal ID Horse (S6018) per rilevare anche piccole quan-tità di carne di cavallo in prodotti alimentari. In associazione al kit SureFood® Prep Animal, per una efficiente estrazione del DNA, Su-reFood Animal ID Horse può esse-re utilizzato con tutti gli strumenti Real-Time PCR.I risultati sono disponibili in meno di 2 ore.

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Mostre

LA PRIMAVERA DEL RINASCIMENTO Firenze, Palazzo Strozzi dal 23 marzo al 18 agosto

La scultura e le arti a Firenze 1400-1460 - Un evento straordinario in collaborazione con il Louvre.La mostra illustra, in dieci sezioni tematiche, la genesi di quello che ancora oggi si definisce il “miracolo” del Rinascimento, per mezzo di 140 opere, molte delle quali di scultura: l’arte che per prima si è fatta interprete di quella “rivoluzione”.L’esposizione riunisce una quantità di capolavori assoluti, di qualità straordinaria, provenienti da musei di tutto il mondo. Opere di Donatello, Lo-renzo Ghiberti, , Nanni di Banco, Luca della Rob-bia, Nanni di Bartolo, Agostino di Duccio, Michelozzo, Deside-rio da Settignano, Mino da Fie-sole, ma anche dipinti di artisti come Masaccio, Filippo Lippi, Andrea del Castagno, Paolo Uccello.La mostra si apre con una sug-gestiva panoramica attorno alla riscoperta dell’Antico nella “rina-scita” fra Due e Trecento con opere di Nicola e Gio-vanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Giotto e dei loro successori, per arrivare ai capolavori che esprimono il vertice del primo Rinascimento. Opere celeberrime, che sono da sempre nell’”immaginario collettivo” -dalle formelle del Brunelleschi e del Ghiberti per il concorso della seconda porta del Battistero di Firen-ze (1401), alle sculture monumentali di Donatello per Orsanmichele e per il Campanile, fino ai primi splendidi saggi di terrecotte invetriate di Luca della Robbia - mettono in luce anche la costruzione del “mito” di Firenze.Un modello di “bellezza universale” che mantie-ne tuttora, nel mondo, il suo richiamo.

Musei

GALLERIA BORGHESE - ROMA

Il Museo ospitato nella splendida cornice di Villa Bor-ghese a Roma conserva sculture, bassorilievi e mosai-ci antichi, nonché dipinti e sculture dal XV al XVIII se-colo. La raccolta, costituita inizialmente dal cardinale Scipione Borghese all’inizio del XVII secolo, conserva capolavori di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Raffaello, Tiziano, Correggio, Caravaggio e splendi-de sculture di Gian Lorenzo Bernini e del Canova.Il nucleo più importante delle sculture e delle pittu-

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Teatro

TEATRO STABILE DI TORINOTEATRO GOBETTI dal 2/4/2013 al 7/4/2013È stato cosìdi Natalia Ginzburgcon Sabrina Impacciatore (nella foto)regia Valerio Binasco

CAVALLERIZZA MANEGGIO dal 6/4/2013 al 7/4/2013 Das interview (L’intervista)dal film di Theo van Goghcon Birgit Minichmayr, Sebastian Blombergregia Martin Kušej

FONDERIE dal 9/4/2013 al 14/4/2013La Bellezzaprogetto diretto da Gabriele Vacis (nella foto)

CAVALLERIZZA MANEGGIO dal 13/4/2013 al 14/4/2013Nine fingerdi Fumiyo Ikeda, Alain Platel, Benjamin Verdonckcon Fumiyo Ikeda, Stijn Van Opstal

TEATRO GOBETTI dal 16/4/2013 al 21/4/2013 Solitudinedi Beppe Fenogliocon Beppe Rossoregia Beppe Rosso

CAVALLERIZZA MANICA CORTA dal 16/4/2013 al 21/4/2013 Alan Turing e la mela avvelenatadi Massimo Vincenzicon Gianni De Feoregia Carlo Emilio Lerici

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nonsolofood TEATRO CARIGNANO dal 23/4/2013 al 5/5/2013Romeo e Giuliettadi William Shakespearecon Francesco Monta-nari, Deniz Ozdogan, Antonio Zavatteri, Filippo Dini, Andrea Di Casa, Si-mone Luglio, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Marcela Serli, Roberto Turchettae con Milvia Mariglianoregia Valerio Binasco (nella foto)

FONDERIEdal 23/4/2013 al 28/4/2013Giochi di famigliadi Biljana Srbljanoviccon la Compagnia Stabile del Teatro Metastasio: Va-lentina Banci, Mauro Malinverno, Francesco Borchi, Fabio Mascagni, Elisa Cecilia Langoneregia Paolo Magelli

TEATRO GOBETTI dal 30/4/2013 al 5/5/2013Quando Nina Simone ha smesso di cantaredi Darina Al Joundicon Valentina Lodoviniregia Giorgio Gallione

TEATRO CARIGNANO dal 7/5/2013 al 19/5/2013 Quello che prende gli schiaffida Leonid Nikolaevič Andreevlibera versione e regia Glauco Mauricon Glauco Mauri e Roberto Sturnoe con (in ordine alfabetico) Leonardo Aloi, Barbara Begala, Marco Blanchi, Mauro Mandolini, Marco Manfredi, Lucia Nicolini, Roberto Palermo, Stefano Sartore, Paolo Benvenuto Vezzoso

TEATRO GOBETTI dal 7/5/2013 al 12/5/2013Anna Cappelli, uno studiodi Annibale Ruccellocon Maria Paiatoregia Pierpaolo Sepe

FONDERIE dal 21/5/2013 al 26/5/2013Taking Care of Babydi Dennis Kellycon Isabella Ragoneseregia Fabrizio Arcuri

TEATRO CARIGNANO 21/5/2013 al 26/5/2013Eleonora ultima notte a Pittsburgh di Ghigo de Chiaracon Anna Maria Guarnieriregia Maurizio Scaparro

Anna Maria Guarnieri

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del cardinale Salviati e di Lucrezia d’Este, nella col-lezione Borghese.Nel 1827 Camillo Borghese acquistò a Parigi l’im-portante Danae del Correggio.

Concerti

JOVANOTTI - BACKUP TOUR - LORENZO NEGLI STADI 2013

Backup, la raccolta di Lorenzo uscita a novembre e ai primi posti della classifica dei dischi più venduti, racconta un percorso che da venticinque anni non si è mai fermato. Il suo successo è dovuto a una sen-sibilità artistica che continuamente evolve ma anche alla sua straordinaria visione del live, che nei tour precedenti ha portato la festa nei palazzetti italiani. Sul palco Jovanotti si diverte e fa divertire, costruisce show per la gioia degli spettatori.In questi mesi, mentre tra il pubblico cresce l’attesa per i concerti, Lorenzo e il suo staff lavoreranno per quello che sicuramente sarà l’evento live dell’estate italiana.Un tour prodotto da Trident Management che porterà la musica e l’inarrestabile energia di Lorenzo in tutta la penisola. Si comincia il 7 giugno allo Stadio del Conero di Ancona, poi l’11 Bari (Stadio delle Vittorie), il 15 Bologna (Stadio dall’Ara) il 19 e 20 Milano (San Siro), il 23 Firenze (Stadio A. Franchi) e il 28 Roma (Stadio Olimpico).A luglio il 2 a Salerno (Stadio Arechi), il 6 a Palermo (Velodromo), il 10 a Pescara (Stadio Adriatico), il 13 a Padova (Stadio Euganeo) il 16 a Torino (Stadio Olim-pico) e il 20 a Cagliari (Arena Fiera).Disponibili i biglietti per tutte le date del “BACKUP TOUR” che sarà interamente prodotto dalla Trident Management con il seguente calendario:

Le date:7 giugno Ancona, Stadio del Conero11 giugno Bari, Stadio delle Vittorie15 giugno Bologna, Stadio dall’Ara19 e 20 giugno Milano, Stadio San Siro

re nella Galleria Borghese risale al collezionismo del cardinale Scipione (1579-1633), figlio di Ortensia Borghese, sorella del Papa Paolo V, e di Francesco Caffarelli, ma gli eventi dei tre secoli successivi, tra perdite e acquisti, hanno lasciato notevoli tracce.L’attenzione del cardinale Scipione era rivolta a tutte le espressioni di arte antica, rinascimentale e con-temporanea, atte a rievocare una nuova età dell’oro. Non particolarmente interessato all’arte medioevale, ricercò invece, con passione, la scultura antica. Ma l’ambizione del cardinale favorì la creazione di nuove sculture e soprattutto di gruppi marmorei che fosse-ro messi a confronto con le opere antiche.Il ritratto di Paolina Bonaparte Borghese, eseguito dal Canova tra il 1805 e il 1808, è presente nella Villa dal 1838. Nel 1807 Camillo Borghese vende a Napoleone 154 statue, 160 busti, 170 bassorilievi, 30 colonne e vari vasi che costituiscono il fondo Bor-ghese del Louvre. Ma già nel terzo decennio dell’Ot-tocento le gravi lacune sembrano colmate con nuovi materiali provenienti da recenti scavi archeologici e con opere recuperate dalle cantine e da varie altre dimore borghesiane.La collezione dei dipinti del cardinal nepote era notevole, e già nel 1613 poeticamente descritta da Scipione Francucci. Nel 1607 il Papa aveva fat-to assegnare a Scipione 107 dipinti confiscati al pittore Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino. Dell’anno successivo fu l’asportazione clandestina dalla cappella Baglioni nella chiesa di S.Francesco a Perugia e il trasporto a Roma della Deposizione di Raffaello, assegnata al cardinale Scipione con motu proprio papale.Nel 1682 confluisce parte dell’eredità di Olimpia Aldobrandini, che includeva opere della collezione

23 giugno, Firenze, Stadio A. Franchi28 giugno Roma, Stadio Olimpico2 luglio Salerno, Stadio Arechi6 luglio Palermo, Velodromo10 luglio Pescara, Stadio Adriatico13 luglio Padova, Stadio Euganeo16 luglio Torino, Stadio Olimpico20 luglio Cagliari, Arena Fiera

NUOVO TOUR PER I DEPECHE MODE

I Depeche Mode, la band che ha ridefi-nito il suono della musica, annunciano la partenza del loro grande e rivoluzio-nario tour, che farà il giro dell’Europa la prossima estate, e promette di essere l’evento musicale del 2013.Dave Gahan, Martin Gore e Andy Fletcher faranno tappa in 25 paesi europei per un totale di 34 imper-dibili concerti e un pubblico totale di oltre 1.5 milio-ni di fan, prima di portare il tour in Nord America. Il tour partirà martedì 7 maggio con un concerto all’aperto all’ Hayarkon Park di Tel Aviv.Tra le altre date, sono previste tappe all’Olympic Sta-dium di Berlino, allo Stade De France di Parigi, al Lo-comotive Stadium di Mosca. La tranche europea del tour terminerà il 29 luglio all’Arena di Minsk.

Le date in Italia: 18 luglio Milano, Stadio San Siro 20 luglio Roma, Stadio Olimpico

Questi saranno i primi spettacoli dal vivo della band dall’ultimo grande tour del 2009/2010, Tour of the Universe, che con 142 concerti ha venduto la cifra record di oltre 2.5 milioni di biglietti. Per celebrare oltre tre decenni di incredibile carriera al top della scena musicale con oltre 100 milioni di al-bum venduti, i Depeche Mode hanno trascorso gran parte di quest’anno a lavorare al loro attesissimo tre-dicesimo lavoro discografico, che verrà pubblicato la prossima primavera e segue l’ipnotico “Sounds Of The Universe” del 2009.“Sono entusiasta del nuovo album,” ha detto Dave Gahan, “e sono molto eccitato di tornare in tour.”

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3SportTENNIS – INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA Come nell’edizione record dello scorso anno, che ha riscosso uno straordina-rio successo di pubblico e unanimi commenti positivi, anche nel 2013 lo sto-rico torneo romano concentrerà nell’arco di nove giorni lo spettacolo offerto dalle più grandi stelle del tennis mondiale. Nella stessa giornata, dunque, sarà possibile ammirare Djokovic, Nadal, Federer o Sharapova e tifare per gli italiani Seppi, Fognini, Schiavone, Pennetta, Errani e tutti gli altri, proprio come avvie-ne nei tornei del Grande Slam. Il “combined event” del Foro Italico inizierà sabato 11 maggio per concludersi

domenica 19, dunque nel pieno della calda primavera romana, in condizioni climatiche che permetteranno agli spettatori di godersi fino in fondo un ric-chissimo programma giornaliero del quale faranno parte anche due incontri serali di singolare, uno maschile e uno femminile, sul Campo Centrale.Oltre che sul Campo Centrale, inaugurato nell’edizione 2010 e unanime-mente giudicato da tennisti e addetti ai lavori come lo stadio tennistico con la miglior visibilità al mondo in ogni ordine di posto, anche quest’anno si giocherà sulla SuperTennis Arena, uno stadio da 3.500 posti appositamente realizzato per garantire agli spettatori un’eccezionale visibilità sugli incontri di altissimo livello che vi verranno giocati fino a venerdì 17 maggio nell’am-bito di un “long program” che presumibilmente si concluderà quando sarà ormai sera inoltrata.

Caravaggio - Fanciullo con

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DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco Goi ([email protected])COMITATO DI REDAZIONE: Franco Bray, Livio Leali, Francesca MostardiniHANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Cecilia Albertoni, Emilio Biressi, Giuseppe TamburiniIMPAGINAZIONE: Studio Grafico Page - Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana (www.studiopage.it)

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