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Tavolo 2 Il ruolo dell’associazionismo nella costruzione delle politiche locali di integrazione Nuove presenze religiose in Italia Alessandria, 16-17 ottobre 2010 Irene Ponzo [email protected]

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Tavolo 2Il ruolo dell’associazionismo nella costruzione delle politiche locali

di integrazione

Nuove presenze religiose in ItaliaAlessandria, 16-17 ottobre 2010

Irene [email protected]

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Che cosa sono le politiche pubbliche?

Sovente si pensa che le politiche pubbliche siano prodotti esclusivi degli attori pubblici, facendole coincidere con le norme.

In realtà, le politiche pubbliche possono essere definite come un insieme di processi e interazioni tra molteplici attori, privati e pubblici, attraverso cui vengono perseguite soluzioni per problemi di rilevanza collettiva. Il carattere pubblico di una politica non deriva dallo statuto di chi contribuisce alla sua definizione: una politica è pubblica perché è rivolta a dirimere problemi collettivamente percepiti. La presenza di strutture pubbliche non è né necessaria, né sufficiente (Giuliani 2002; Regonini 2001).

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Gli attori delle politiche locali di integrazione

L’ente locale è solo uno degli attori che contribuiscono alla costruzione delle politiche locali di integrazione, le quali

sono state sovente sviluppate grazie al contributo fondamentale

del privato sociale (Zincone 1994, 2006).

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Modalità con cui il privato sociale partecipa alla costruzione delle politiche locali di integrazione

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Caso 1- Il privato sociale viene formalmente consultato rispetto alla politiche locali di integrazione

tramite appositi organi consultivi.

Consigli territoriali per l’immigrazione, istituiti dalla Legge Turco-Napolitano (L. 40/1998), presieduti dai prefetti e composti da rappresentanti dei sindacati e dei datori di lavoro, delle associazioni di immigrati e delle organizzazioni che operano in loro favore (Tintori 2009).

Consulte regionali sull’immigrazione, istituite dalla L. 943/1986, sono presiedute dall’assessore regionale con competenze in materia di immigrazione, rappresentanti dei sindacati e dei datori di lavoro, delle associazioni di immigrati e delle organizzazioni che operano in loro favore e un rappresentante dei Consigli territoriali (Tintori 2009).

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Caso 2 - Il privato sociale svolge il ruolo di pioniere, promuovendo misure poi assunte dagli enti pubblici locali.

A Napoli, il primo corso di lingua italiana per stranieri è stato organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, che solo in un secondo momento ha ricevuto un sostegno economico regionale; ora il corso prevede il rilascio di un attestato riconosciuto dal Ministero della pubblica istruzione (Campomori 2008).

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Caso 3 – Il privato sociale promuove iniziative che sono parte delle politiche locali di integrazione,

anche se non riconosciute dall’amministrazione locale.

A Vicenza, negli anni Novanta il Comune ha sottoscritto una convenzione con l’associazione “L’Isola che non c’è” affinché svolgesse per conto suo interventi a favore degli stranieri, in particolare di segretariato sociale e gestione dell’accoglienze nell’albergo cittadino. L’associazione ha tuttavia condotto anche altre attività non comprese nella convenzione con il Comune e non finanziate da quest’ultimo, come la costruzione di un osservatorio provinciale e corsi di formazione per mediatori culturali (Campomori 2008).

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Caso 4 – Il privato sociale, nel gestire servizi per conto delle amministrazioni locali,

prende decisioni che determinano la qualità delle politiche locali di integrazione.

Nel 1991 il Comune di Torino ha avviato due centri di prima accoglienza stipulando una convenzione con la cooperativa “Il Collegamento” e la società “Il Riparo”. Quest’ultima, che gestisce il centro di maggiori dimensioni, mette a disposizione più personale di quello previsto dagli accordi con il Comune ricorrendo ai suoi volontari (Ponzo 2006).

L’Associazione Vicini di Casa ha promosso l’Agenzia sociale per l’abitazione (che promuove l’incontro domanda e offerta abitativa sul mercato privato) e l’Albergaggio sociale (che prevede la condivisione di alloggi per un periodo massimo di un anno) gestiti in convenzione con i Comuni e gli Ambiti socio-assistenziali della provincia di Udine. Tuttavia, tali convenzioni sovente non comprendono l’attività di accompagnamento all’abitare e di mediazione con il vicinato, che viene svolta attraverso i volontari dell’Associazione (Ponzo 2010)

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Risultati della discussione:

quali sono i fattori che favoriscono la partecipazione del privato sociale alla costruzione delle politiche di integrazione a livello locale?

La conoscenza del contesto di arrivo e dei meccanismi di produzione delle politiche a livello locale

La sensibilità delle amministrazioni locali verso il tema dell’immigrazione La capacità di costruire reti con altri soggetti del territorio La capacità di individuare leader e rappresentanti che possano interloquire e negoziare

con gli altri attori locali e, in particolare, con le amministrazioni Le risorse economiche (fondi, sedi, ecc.) Il capitale umano (la conoscenza dell’italiano, la formazione, la capacità di leadership a

parte dei referenti, ecc.) La capacità di fornire servizi utili a risolvere i problemi della popolazione locale La capacità di sviluppare strategie comunicative efficaci per far conoscere proprie esigenze

e il proprio lavoro

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Riferimenti bibliografici

Campomori, F. (2008), Immigrazione e cittadinanza locale. La governance dell'integrazione in Italia, Roma, Carocci.

Caponio, T. (2006), Città italiane e immigrazione. Discorso pubblico e politiche a Milano, Bologna e Napoli, Bologna, Il Mulino.

Giuliani, M. (2002), Politica pubblica, in Capano G., Giuliani M. (a cura di), Dizionario di Politiche Pubbliche, Firenze, NIS.

Ponzo, I. (2008), Quello che i comuni hanno in comune. Politiche locali di accoglienza per gli immigrati, in “Polis”, vol. 3.

Ponzo, I. (2010), Il disagio abitativo degli immigrati: le risposti dell’housing sociale, ricerche FIERI, settembre 2010.

Regonini, G. (2001), Capire le politiche pubbliche, Bologna, Il Mulino, 2001.

Tintori, G. (2009), La partcipazione politica, in I. Ponzo (a cura di), Conoscere l’immigrazione. Una cassetta degli attrezzi, Roma, Carocci.

Zincone, G. (1994), Uno schermo contro il razzismo. Per una politica di diritti utili, Roma, Donzelli.

Zincone, G. (2006), The making of policies: immigration and immigrants in Italy, in “Journal of Ethnic and Migration Studies”, n. 32