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Parrocchia Santa Lucia, Acquaviva delle Fonti, 2009. 1 Il termine “CHIESA ” ha due significati: Popolo di Dio Popolo di Dio Popolo di Dio Popolo di Dio: con il Battesimo, infatti, siamo diventati amici di Dio e siamo entrati a far parte di questa grande famiglia. Casa del Signore Casa del Signore Casa del Signore Casa del Signore: tutta la terra appartiene a Dio, ma c’è uno spazio particolare che appartiene solo a Lui: è la Chiesa. Qui tutte le domeniche i cristiani si incontrano per pregare e rafforzare la propria fede. LA CASA DEL SIGNORE LA CASA DEL SIGNORE LA CASA DEL SIGNORE LA CASA DEL SIGNORE Le Chiese sono costruite secondo alcune regole precise che aiutano chi prega a cogliere immediatamente i segni più importanti della presenza di Dio; è importante comprendere questi segni per capirne il loro significato e l’atteggiamento che i cristiani devono adottare dinanzi ad essi. Ogni oggetto e ogni zona ha una sua specifica funzione. All’esterno di una Chiesa possiamo vedere: Sagrato Sagrato Sagrato Sagrato: è la parte antistante la chiesa; di solito è sopraelevato rispetto al livello stradale. In passato, i cimiteri non esistevano e spesso i fedeli venivano sepolti sotto i sagrati delle chiese. Portale Portale Portale Portale: è la porta principale della chiesa, più grande di quella di una casa normale. Spesso una chiesa può avere più entrate. Rosone Rosone Rosone Rosone: è la grande finestra circolare che illumina la chiesa. È un riferimento a Dio che, sin dall’antichità, viene rappresentato con un cerchio che è simbolo di pienezza. Campanile Campanile Campanile Campanile: è la parte più alta della chiesa su cui sono sistemate le campane; queste hanno il compito di richiamare i fedeli alla preghiera (le campane tacciono, ogni anno, dalla Messa del Giovedì Santo fino al momento della Risurrezione durante la Veglia pasquale). Nelle chiese principali scandiscono anche le ore della giornata. Il campanile è il segnale che ci indica la presenza di una Chiesa. All’interno, invece, dobbiamo ricordare: Navata Navata Navata Navata: è la parte della chiesa dove siede l’assemblea (cioè il popolo di Dio). Una chiesa può essere composta di più navate. Per permettere una più attiva partecipazione dei fedeli alla liturgia, il Concilio Vaticano II Concilio Vaticano II Concilio Vaticano II Concilio Vaticano II (1962-65) ha permesso la costruzione di “navate allargate” nelle nuove chiese, a forma di ventaglio o a semicerchio, per rappresentare l’assemblea non di fronte all’altare ma intorno ad esso. Si vuole così rendere meno evidente la divisione fra presbiterio e navata. Presbiterio Presbiterio Presbiterio Presbiterio: è la parte rialzata della chiesa, riservata al clero, dove c’è l’altare e la sede. Si trova quasi sempre in fondo alla navata centrale da cui può essere diviso mediante una balaustra (specie nelle chiese antiche). Spesso termina con un incavo semicircolare (abside abside abside abside) ricoperto da una semicupola (catino catino catino catino); nell’abside può esserci il coro coro coro coro, ovvero una serie di sedili (detti “stalli”) dove siedono i chierici.

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Parrocchia Santa Lucia, Acquaviva delle Fonti, 2009. 1

Il termine “CHIESA” ha due significati:

� Popolo di DioPopolo di DioPopolo di DioPopolo di Dio: con il Battesimo, infatti, siamo diventati amici di Dio e siamo entrati a far parte di questa grande famiglia.

� Casa del SignoreCasa del SignoreCasa del SignoreCasa del Signore: tutta la terra appartiene a Dio, ma c’è uno spazio particolare che appartiene solo a Lui: è la Chiesa. Qui tutte le domeniche i cristiani si incontrano per pregare e rafforzare la propria fede.

LA CASA DEL SIGNORELA CASA DEL SIGNORELA CASA DEL SIGNORELA CASA DEL SIGNORE Le Chiese sono costruite secondo alcune regole precise che aiutano chi prega a cogliere immediatamente i segni più importanti della presenza di Dio; è importante comprendere questi segni per capirne il loro significato e l’atteggiamento che i cristiani devono adottare dinanzi ad essi. Ogni oggetto e ogni zona ha una sua specifica funzione. All’esterno di una Chiesa possiamo vedere:

� SagratoSagratoSagratoSagrato: è la parte antistante la chiesa; di solito è sopraelevato rispetto al livello stradale. In passato, i cimiteri non esistevano e spesso i fedeli venivano sepolti sotto i sagrati delle chiese.

� PortalePortalePortalePortale: è la porta principale della chiesa, più grande di quella di una casa normale. Spesso una chiesa può avere più entrate.

� RosoneRosoneRosoneRosone: è la grande finestra circolare che illumina la chiesa. È un riferimento a Dio che, sin dall’antichità, viene rappresentato con un cerchio che è simbolo di pienezza.

� CampanileCampanileCampanileCampanile: è la parte più alta della chiesa su cui sono sistemate le campane; queste hanno il compito di richiamare i fedeli alla preghiera (le campane tacciono, ogni anno, dalla Messa del Giovedì Santo

fino al momento della Risurrezione durante la Veglia pasquale). Nelle chiese principali scandiscono anche le ore della giornata. Il campanile è il segnale che ci indica la presenza di una Chiesa.

All’interno, invece, dobbiamo ricordare:

� NavataNavataNavataNavata: è la parte della chiesa dove siede l’assemblea (cioè il popolo di Dio). Una chiesa può essere composta di più navate. Per permettere una più attiva partecipazione dei fedeli alla liturgia, il Concilio Vaticano IIConcilio Vaticano IIConcilio Vaticano IIConcilio Vaticano II (1962-65) ha permesso la costruzione di “navate allargate” nelle nuove chiese, a forma di ventaglio o a semicerchio, per rappresentare l’assemblea non di fronte all’altare ma intorno ad esso. Si vuole così rendere meno evidente la divisione fra presbiterio e navata.

� PresbiterioPresbiterioPresbiterioPresbiterio: è la parte rialzata della chiesa, riservata al clero, dove c’è l’altare e la sede. Si trova quasi sempre in fondo alla navata centrale da cui può essere diviso mediante una balaustra (specie nelle chiese antiche). Spesso termina con un incavo semicircolare (absideabsideabsideabside) ricoperto da una semicupola (catinocatinocatinocatino); nell’abside può esserci il corocorocorocoro, ovvero una serie di sedili (detti “stalli”) dove siedono i chierici.

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� AltareAltareAltareAltare: è il tavolo su cui si celebra l’Eucaristia; rappresenta Gesù in mezzo a noi e ci ricorda la sua Ultima Cena. In passato, gli altari erano congiunti con il tabernacolo e i sacerdoti celebravano la Messa dando le spalle all’assemblea. Dopo il Concilio Vaticano IIConcilio Vaticano IIConcilio Vaticano IIConcilio Vaticano II, che imponeva di celebrare rivolti verso il popolo (perché la Chiesa davanti a Gesù deve essere un unico corpo, una sola anima), molte chiese subirono dei lavori per essere adeguate: nelle chiese spaziose fu possibile la costruzione di un nuovo altare disgiunto dove celebrare; nelle chiese più piccole si preferì scindere la tavola liturgica dal tabernacolo.

� TabernacoloTabernacoloTabernacoloTabernacolo: è il luogo dove viene custodito Gesù che è diventato Pane. Significa “piccola tenda” e deriva dalla tenda che Mosè fece costruire nel deserto per ripararvi le tavole della Legge. Il tabernacolo è segno della vicinanza di Dio al suo popolo. La presenza di Gesù è ricordata dalle lampade che sono accese ai fianchi del tabernacolo (tranne il Venerdì Santo). Quando ci passiamo davanti dobbiamo fare la genuflessione o l’inchino.

� SedeSedeSedeSede: è il posto dove siede il celebrante, altri chierici e i ministranti. Si trova dietro l’altare; può essere parte integrante del coro.

� AmboneAmboneAmboneAmbone: è il leggio dal quale si proclama la Parola di Dio (letture, salmi, vangelo). Sull’ambone è

posto il Lezionario. � Fonte bFonte bFonte bFonte battattattattesimaleesimaleesimaleesimale: è una vasca, solitamente circolare, che contiene l’acqua benedetta per i

Battesimi. In passato, il sacramento del Battesimo era celebrato al di fuori della Chiesa, in appositi edifici chiamati battisteribattisteribattisteribattisteri, perché non era permesso l’ingresso nei luoghi sacri (come le Chiese) a chi non fosse battezzato.

� ConfessionaConfessionaConfessionaConfessionalelelele: è il luogo preposto al Sacramento della Confessione; per mezzo del sacerdote, Dio ci dona il perdono per i nostri peccati. Il Concilio Vaticano II ha permesso la celebrazione della Penitenza anche in ogni altro momento e luogo ritenuto valido.

� AcquasantieraAcquasantieraAcquasantieraAcquasantiera: è un recipiente che contiene l’acqua benedetta; è posto all’ingresso della chiesa; vi si intinge la mano destra prima di farsi il segno della croce.

� EdicoleEdicoleEdicoleEdicole: sono delle nicchie nel muro dove sono poste le statue dei santi.

� SacrestiaSacrestiaSacrestiaSacrestia: è un luogo esterno alla chiesa, spesso retrostante, dove si custodiscono tutti gli oggetti

necessari alle celebrazioni. Qui il sacerdote e i ministranti vestono gli abiti per la Messa.

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� LezionarioLezionarioLezionarioLezionario: è il libro, posto sull’ambone, che riporta tutte le Letture della Messa. � MessaleMessaleMessaleMessale: è il libro, posto sull’altare, che contiene le preghiere riservate ai sacerdoti per presiedere la Messa.

� RitualeRitualeRitualeRituale: libro liturgico per la celebrazione dei Sacramenti e delle Azioni sacramentali.

� AmpollineAmpollineAmpollineAmpolline: sono le due bottigliette che contengono il vino e l’acqua per l’Eucaristia.

� CaCaCaCalicelicelicelice: è la coppa in cui si versa il Vino che diventerà Sangue di Cristo. Durante la celebrazione può essere coperto con un quadretto di lino, detto “pallapallapallapalla”.

� PatenaPatenaPatenaPatena: è la ciotola che contiene il Pane (ostie) che diventerà Corpo di Cristo. Si usa con il calice durante la Messa.

� PissidePissidePissidePisside: è un recipiente, con coperchio, che il sacerdote usa per conservare nel tabernacolo le ostie benedette.

� PiattinoPiattinoPiattinoPiattino: è un semplice tondo che si usava per distribuire la comunione (per evitare di farla cadere).

� CorporaleCorporaleCorporaleCorporale: è una piccola tovaglia di tela che si pone sull’altare prima di celebrare la liturgia eucaristica.

� PurificatoioPurificatoioPurificatoioPurificatoio: è un fazzoletto di lino che il sacerdote usa per pulire ed asciugare il calice e la patena dopo l’Eucaristia.

� CredenzaCredenzaCredenzaCredenza: è il tavolino posto nel presbiterio, sul quale si poggiano gli oggetti necessari alla liturgia eucaristica.

� Brocca, Bacile e ManutergioBrocca, Bacile e ManutergioBrocca, Bacile e ManutergioBrocca, Bacile e Manutergio: il sacerdote prima di celebrare l’Eucaristia compie il rito dell’abluzione, ovvero si lava le mani; la brocca è un’anfora che contiene l’acqua, il bacile è un catino che raccoglie l’acqua versata sulle mani del celebrante, che si asciuga grazie al manutergio, un piccolo asciugamano di tela bianco.

� Turibolo e NavicellaTuribolo e NavicellaTuribolo e NavicellaTuribolo e Navicella: si usano nei riti di incensazione. Il turibolo è un contenitore sostenuto da catenelle, con un coperchio sollevabile

mediante una catenella scorrevole; contiene la brace su cui porre l’incenso durante il rito. La polvere e i grani d’incenso sono contenuti in un altro contenitore, detto “navicella”, dotato anche di un cucchiaino che il sacerdote usa per alimentare il turibolo.

� OstensorioOstensorioOstensorioOstensorio: è usato per l'esposizione solenne del Corpo di Cristo (Santissimo) nei momenti di Adorazione eucaristica. Solitamente è forgiato in oro, argento o altri metalli preziosi; è composto da piede, fusto e raggiera (in cui viene mostrata l’Ostia consacrata).

� Acquasantino e AspersorioAcquasantino e AspersorioAcquasantino e AspersorioAcquasantino e Aspersorio: si usano nei riti di benedizione; l’acquasantino è un secchiello contenente l’acqua benedetta; l’aspersorio è un oggetto a forma di manico che serve per spruzzare l’acqua.

� Vasi degli Oli SacriVasi degli Oli SacriVasi degli Oli SacriVasi degli Oli Sacri: sono tre vasetti che contengono rispettivamente l’Olio dei Catecumeni, l’Olio degli Infermi e il Sacro Crisma; vengono benedetti dal Vescovo nella Celebrazione del Giovedì Santo.

� CandeleCandeleCandeleCandele: sono segno di lode. Il cero pasquale ricorda la frase di Gesù «Io sono la luce del mondo», tutte le altre candele indicano che anche noi dobbiamo essere luce del mondo.

� FioriFioriFioriFiori: sono segno di festa e gioia; rappresentano la bellezza della natura che noi offriamo a Dio per ringraziarlo del creato.

� Croce astileCroce astileCroce astileCroce astile: è una croce montata su un’asta, posta al lato dell’altare durante le liturgie e portata dal crocifero nella processione d’ingresso e in quella finale.

� Cero pasqualeCero pasqualeCero pasqualeCero pasquale: è il grande cero posto accanto all’altare in determinati periodi dell’anno o in particolari occasioni. Viene acceso e benedetto durante la Veglia Pasquale come simbolo del Cristo Risorto, Luce del Mondo. È decorato con una croce circondata dalle cifre che compongono l’anno corrente. Rimane nel presbiterio per tutto il periodo pasquale e in occasione dei Battesimi (il padre del battezzato accende una candela dal cero pasquale).

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Abito corale

Vesti indossate dal sacerdote durante la Messa: � CamiceCamiceCamiceCamice: è un lungo vestito bianco che indossano tutti i sacerdoti e i diaconi

durante le liturgie. � StolaStolaStolaStola: è una fascia che, posta sul camice, serve per distinguere diaconi e

preti. I diaconi la indossano diagonalmente, i preti la mettono attorno al collo lasciando cadere le estremità sul davanti del camice.

� CasulaCasulaCasulaCasula: è il mantello indossato da chi presiede la Messa. Può essere di diversi colori a seconda del Tempo Liturgico.

Altre vesti: � TalareTalareTalareTalare: è una veste nera, lunga fino ai talloni, con

maniche lunghe e strette, tutta abbottonata sul davanti. Il colore della veste e dei bottoni può variare a seconda del grado (sacerdote, vescovo, cardinale, pontefice). Se indossata da sola, può essere corredata da una fasfasfasfasciaciaciacia che cinge la vita e scende sulla gamba sinistra.

� CottaCottaCottaCotta: è una veste bianca, indossata solo sopra la talare, lunga fino alle ginocchia, con maniche lunghe e ampie. La composizione “talare+cotta” si dice “abito coraleabito coraleabito coraleabito corale” ed è tipicamente usata dai seminaristi.

� RocchettoRocchettoRocchettoRocchetto: simile alla cotta, si differenzia per ricamo più ricco ed elegante

(spesso di pizzo) e per le maniche lunghe e strette fino al polso. Viene indossato solo da papa, cardinali, vescovi e monsignori sotto la mozzetta.

� MozzettaMozzettaMozzettaMozzetta: è una mantellina corta, chiusa sul petto da una serie di bottoni, portata solo dagli alti ecclesiastici, sopra il rocchetto o sulla cotta. È di diversi colori a seconda del grado (bianco, rosso, porpora, nero).

� ZucchettoZucchettoZucchettoZucchetto: è un piccolo copricapo circolare; ha colore differente a

seconda del grado. Lo zucchetto viene indossato anche durante la Santa Messa, ma per evidenziare l'importanza dell'Eucaristia, viene tolto dal capo prima del Prefazio e rimesso al termine dei riti di Comunione.

� Mitria (o Mitra)Mitria (o Mitra)Mitria (o Mitra)Mitria (o Mitra): è un altro copricapo usato dai Vescovi; è formato da due pezzi di stoffa rigida di forma pentagonale, uniti nella parte laterale. La mitria presenta anche due nastri di tela nella parte posteriore, detti infule, che scendono sino alle spalle.

� PastoralePastoralePastoralePastorale: è una sorta di bastone, dall'estremità ricurva e spesso riccamente decorata, usato dal Vescovo nelle cerimonie più solenni.

SX: talare, rocchetto, mozzetta, croce pettorale.

DX: talare, cotta, mozzetta, croce pettorale, zucchetto.

Talare con fascia e zucchetto

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Amitto Pianeta Dalmatica

� PianetaPianetaPianetaPianeta: è una derivata (più corta) della casula; differisce per il fatto di essere aperta ai fianchi. Oggi è in disuso, tanto che il termine pianeta è inteso anche come sinonimo di casula.

� PivialePivialePivialePiviale: è un altro derivato della casula; è aperto sul davanti e chiuso da un fermaglio al collo o una fascia sul petto; in passato era dotato anche di un cappuccio. Si indossa, dopo la stola, sul camice o sull’abito corale.

� DalmaticaDalmaticaDalmaticaDalmatica: è una lunga tunica con ampie maniche che arriva all'altezza delle ginocchia; è l'abito proprio dei diaconi, che la indossano, così come la casula per i sacerdoti, sopra il camice e la stola. Può essere di diversi colori liturgici, a seconda del periodo in cui viene indossata.

Piviale Velo omerale Tunica con cingolo

� Velo omeraleVelo omeraleVelo omeraleVelo omerale (o Continenza)(o Continenza)(o Continenza)(o Continenza): è un grande rettangolo di stoffa che, posto sulle spalle e fermato davanti con un fermaglio, scende a coprire le mani. Presso gli antichi, prendere oggetti con le mani velate era segno di rispetto per l'oggetto e per la persona a cui si donava o dalla quale si riceveva; di qui è nata l'usanza di velarsi le mani nel toccare gli oggetti sacri. Il velo omerale viene usato dal sacerdote nelle Adorazioni eucaristiche come segno di rispetto verso l'ostia consacrata contenuta nell'ostensorio. Può essere usato anche dai ministranti se devono custodire il pastorale e la mitria.

� AmittoAmittoAmittoAmitto: è costituito da un panno di lino rettangolare, munito di due nastri alle estremità superiori; si mette intorno al collo prima di indossare il camice (dopo la talare) e si lascia cadere sulle spalle. Viene usato quando il camice non è accollato (il camice a collo quadro è detto “alba”).

� TTTTunicaunicaunicaunica: è una veste analoga al camice. Viene usata dagli accolitiaccolitiaccolitiaccoliti (persone laiche che possono

toccare gli oggetti sacri, come i ministranti e ministri straordinari della comunione). � CingoloCingoloCingoloCingolo: è il lungo cordone, bianco o di altro colore liturgico appropriato, usato per stringere il camice o la tunica ai fianchi.

� ClergyClergyClergyClergy----manmanmanman (o “abito corto”)(o “abito corto”)(o “abito corto”)(o “abito corto”): è l’abito “civile” che possono usare i sacerdoti quando non sono

impegnati in celebrazioni o altre liturgie. È caratterizzato da una camicia di colore scuro (spesso grigio) col colletto rigido bianco.

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L’anno liturgico non coincide con l’anno civile; infatti comincia con la Solennità di Cristo Re dell’Universo, che cade solitamente a fine novembre. Tutto l’anno poi è diviso in diversi Tempi: AvvAvvAvvAvvento, ento, ento, ento, Natale, Quaresima, PasquaNatale, Quaresima, PasquaNatale, Quaresima, PasquaNatale, Quaresima, Pasqua e e e e OrdinarioOrdinarioOrdinarioOrdinario. A seconda del Tempo, poi, la casula del celebrante, le tovaglie dell’altare e quelle dell’ambone cambiano colore. I colori liturgici sono i seguenti:

� ViolaViolaViolaViola: colore della penitenza o Avvento o Mercoledì delle Ceneri o Quaresima o Commemorazione dei defunti o Liturgie penitenziali

� RosaRosaRosaRosa: si usa solo due volte all’anno

o III domenica di Avvento (“Gaudete”) o IV domenica di Quaresima (“Laetare”)

Il rosa viene interpretato come un “viola meno severo”: in passato, infatti, quando si praticava davvero il digiuno durante i tempi di penitenza, queste due domeniche erano le uniche soste durante le quali si poteva interrompere l’astinenza.

� BiancoBiancoBiancoBianco: colore della luce; si usa nelle grandi feste

o Pasqua e Tempo di Pasqua o Natale e Tempo di Natale, Sacra Famiglia, Epifania, Battesimo del Signore o Cristo Re o feste per la Madonna o Tutti i santi (non Martiri) o amministrazione di Battesimo, Comunione, Matrimonio, Ordine sacro, Unzione degli infermi

� RossoRossoRossoRosso: colore del fuoco e del sangue, simbolo dell’amore

o Domenica delle Palme o Venerdì Santo o Pentecoste o feste di santi martiri, apostoli, evangelisti o amministrazione della Cresima (è facoltativo, può scegliersi il bianco)

� VerdeVerdeVerdeVerde: colore della speranza; viene usato per tutte le altre domeniche del

Tempo Ordinario, cioè: o dalla domenica successiva al Battesimo del Signore a quella che

precede il Mercoledì delle Ceneri o dalla domenica successiva al Corpus Domini a quella che precede

la Solennità di Cristo Re