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Il struttural-funzionalismo Talcott Parsons (1902-1979) Robert K. Merton (1910-2003) Sociologia dell’Educazione Lezione del 15 marzo 2016

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Il struttural-funzionalismoTalcott Parsons (1902-1979)

Robert K. Merton (1910-2003)

Sociologia dell’Educazione

Lezione del 15 marzo 2016

- Ridefinizione della nozione di razionalità scoprire la razionalità

attraverso le funzioni sociali

- Per spiegare la persistenza delle pratiche sociali riferimento

all'equilibrio del sistema

- Enfasi sui valori condivisi dalle varie componenti del sistema il

tema dell'integrazione

Radici storiche

- il positivismo di O. Comte

- l'evoluzionismo di H. Spencer

- la teoria sociologica di E. Durkheim

- la teoria linguistica di Ferdinand de Saussure (1857-1913)

Influenza degli antropologi

- Bronislaw Malinowski (1884-1942) che utilizza per primo il termine

funzionalismo

- Claude Leví-Strauss (1908-2009) - termine strutturalismo

- visione olistica primato del tutto (sistema) rispetto alle parti

- società come organismo metafora biologica

- centralità dell'idea di funzione di un fenomeno sociale al di là delle

intenzioni del soggetto agente

Talcott Parsons (1902-1979)

Opere

- «La struttura dell'azione sociale» (1937)

- «Il sistema sociale» (1951)

- «Famiglia e socializzazione» (1955, insieme a R.F. Bales)

- «Sistemi di società» (vol. I - 1967, vol. II - 1971)

Durkheim olismo centralità delle norme

Weber individualismo intenzionalità dell'azione sociale

"IL SISTEMA SOCIALE" (1951)

- interrelazione/interdipendenza tra le parti di un sistema

esistenza di uno stato "normale" delle cose o "stato di equilibrio"

- se intervengono elementi perturbatori, le parti del sistema si

riorganizzano per ricreare un equilibrio

- la questione dell’integrazione

Tre caratteristiche di ogni sistema

- struttura un sistema è strutturato

- funzioni un sistema per sopravvivere deve esercitare determinate funzioni

- organizzazione dei processi i sistemi sociali mutano in modo ordinato

- sistema d'azione sistema comportamentale organismo biologico in

quanto sistema.

- sistema culturale

- sistema sociale

- sistema della personalità

- sistema comportamentale funzioni di adattamento all'ambiente

funzioni intellettive più che fisiologiche

- sistema culturale valori significati e sistemi simbolici (credenze,

linguaggio, ecc.)

valori condivisi

funzione di latenza istituzioni produttrici del modello culturale di base

- sistema sociale norme e aspettative corrispondenti

interazioni tra i ruoli (in un contesto ambientale dato e in riferimento

ad un sistema culturale condiviso) funzione integrativa

- sistema della personalità identità individuale riferimento alla

persona (attore individuale)

"Perché un sistema sociale funzioni in modo coerente è necessario che

i suoi membri siano dotati di personalità che hanno fatto propri i valori

e le norme di una cultura comune." (Jedlowski, p.215)

- i ruoli insiemi di comportamenti regolati da norme,

attraverso i quali l'individuo agisce con gli altri gli status

- ruolo dimensione dinamica dello status

- status insieme dei ruoli che un individuo ricopre

posizione nella struttura sociale

- reciprocità nella interazione degli "status-ruoli"

unità del sistema sociale condivisione di simboli

comuni

- il concetto di istituzione sottounità del sistema sociale che

implicano più ruoli interagenti tra loro (famiglia, scuola …)

- fattori di ordine culturale orientamento di valore e

normativi

I BISOGNI FONDAMENTALI DI UN SISTEMAIL MODELLO AGIL

Quattro problemi fondamentali di un sistema

“bisogni” del sistema per svilupparsi e

sopravvivere

- adattamento

- raggiungimento dei fini

- integrazione

- mantenimento delle strutture latenti

gestione delle tensioni

- paradigma a quattro funzioni AGIL : un modo di classificare le

istituzioni e anche prerequisiti per l'equilibrio sociale

A adattamento assicurarsi sufficienti risorse sfera

economica

G (goal attainment) raggiungimento del fine ottenere gli scopi

definiti sfera politica

I integrazione regolare le relazioni tra i vari attori sfera

legale

L (latency) mantenimento delle strutture latenti gestione delle

tensioni trasmissione delle strutture di valore, gestione delle

tensioni interne sfera educativa/religiosa/familiare

"LA STRUTTURA DELL'AZIONE SOCIALE" (1937)

Teoria volontaristica dell'azione privilegia la dimensione

volontaristica, finalistica ed esplicitamente cognitiva dell'agire

sociale

Problema fondamentale:

Come stanno insieme le società se ciascuno persegue il proprio scopo?

- azione sociale atto

- attore fine situazione (condizioni e mezzi)

orientamento normativo

Azione

Processo che si svolge nel sistema attore-situazione, diretto a raggiungere

gratificazioni e ad evitare privazioni per l'attore. Nell'accezione ristretta usata

in quest'opera, ha senso tecnico solo nella misura in cui la sua relazione con la

situazione ha rilevanza in termini di motivazione.

Sistema d'azione

E' l'insieme organizzato dei rapporti tra l'attore e la sua situazione. In questo

senso sono sistemi d'azione il sistema sociale e il sistema di personalità - non,

invece, il sistema della cultura.

Situazione

Quella parte del mondo esterno che significa qualcosa per l'attore, e cioè,

quella parte verso cui l'attore è orientato e nella quale agisce. La situazione

consiste di oggetti di orientamento, gli oggetti situazionali appunto. Un oggetto

situazionale può venire interiorizzato, diventare cioè un elemento costitutivo

della personalità dell'attore.

Cultura

E' l'insieme (a) dei prodotti dell'attività umana (materiale), e soprattutto

(b) dei sistemi di simboli . L'azione sociale deve far fronte a problemi (1)

cognitivi, (2) di comunicazione dei sentimenti e di (3) valutazione. La

soluzione a questi problemi è data dall'impiego delle diverse

componenti della cultura, e cioè (1) sistemi di simboli cognitivi (idee e

credenze), (2) sistemi di simboli espressivi e (3) sistemi di simboli

regolativi (orientamenti di valore).

La cultura è quindi un insieme di norme per l'azione e cioè, una

condizione necessaria di esistenza e di funzionamento dei sistemi

d'azione (e questo vale anche per il sistema più semplice di tutti, il

sistema mono-unità "identità madre-bambino").

Come agiscono gli attori?

- in base alle richieste della società centralità dell'idea di sistema in

quanto sistema di azione

- strumento interiorizzazione di una serie di regole norme ispirate ai

valori

- norme modelli di condotta prescrizioni (esplicite o implicite) il

nesso che collega la personalità di ogni individuo all'insieme sociale di cui è

parte

- regole di origine sociale espressione di un insieme di valori di una

cultura

- valori atteggiamenti culturali di fondo orientamenti che

contribuiscono a definire:

• il significato dell'esistenza

• gli scopi che gli individui si propongono

• i mezzi che è lecito usare

- socializzazione primaria e secondaria integrazione sociale

Due meccanismi centrali per fare funzionare il sistema e per mantenerlo in equilibrio:

a. Socializzazione complementarità delle aspettative, valori culturali comuni

b. Controllo sociale sanzioni per chi non si conforma

Valori norme ruoli sanzioni

Talcott Parsons, Il sistema sociale, Comunità, Milano, 1981

Il concetto delle variabili strutturali (pattern variables)

Tipologia dei concetti detti “variabili strutturali” (patternvariables) per distinguere diversi tipi di ruoli:

- ruoli universalistici → è richiesta l’applicazione delleregole generali al di là dei contesti e delle persone con cuisi interagisce

- ruoli particolaristici → i ruoli che si esercitano conl’instaurazione di rapporti speciali caso per caso

Pattern variables – variabili strutturali

ESPRESSIVE

(Gemeinschaft/comunità)

STRUMENTALI

(Gesellschaft/società)

attribuzione/ascrizione realizzazione/acquisizione

diffusione specificità

affettività neutralità

particolarismo universalismo

collettività individuo

Robert K. Merton (1910 - 2003)«Teoria e struttura sociale» 1949

Teorie del medio raggio

- Occupano una posizione intermedia tra le teorie generali dei sistemi

sociali, troppo remote da particolari categorie di comportamento,

organizzazione e mutamento sociale, per poter fornire una spiegazione a

quanto viene osservato, e quelle detagliate descrizioni in particolari che

non vengono minimamente generalizzate.

- Trattano di aspetti circoscritti di fenomeni sociali.

- Fanno riferimento alla cumulazione dei risultati delle ricerche empiriche.

- La ricerca empirica “va organizzata in modo che, se vengono scoperte, e

quando vengono scoperte, uniformità empiriche, esse hanno

conseguenze dirette sul sistema teorico.”

Critica della teoria funzionalista omni-comprensiva

Critica dei postulati teorici dei primi funzionalisti:

- il postulato dell’unità funzionale: tutti gli elementi di una

cultura e tutte le attività sociali sono funzionali all’intero

sistema sociale o culturale;

- il postulato del funzionalismo universale: ogni aspetto di un

sistema sociale o culturale svolge una funzione positiva nei

confronti dell’integrazione sociale;

- il postulato dell’indispensabilità: ogni elemento esistente in una

società o in una cultura è indispensabile per lo svolgimento di

una specifica funzione, così come vi sono specifiche funzioni

indispensabili per il mantenimento dell’insieme.

- Equivalenti o sostituti funzionali

- Il contesto strutturale e il concetto del limite

- Funzioni manifeste e funzioni latenti

L’analisi funzionale come un metodo euristico

- fattori funzionali → integrazione

- fattori disfunzionali → disintegrazione

- elementi che non svolgono funzioni

Distinzione tra le funzioni manifeste e funzioni latenti

- funzioni manifeste → motivazioni coscienti → conseguenze

volute e riconosciute

- funzioni latenti → conseguenze dell’azione inconsce

Anomia – mancata integrazione tra la struttura sociale e lastruttura culturale:

“una forma di discontinuità tra fini culturali e mezzilegittimi utilizabili per raggiungere tali fini”

- struttura sociale → definisce lo status e i ruoli deisoggetti agenti;

- struttura culturale → definisce le mete da perseguire ele norme cui ci si deve conformare;

Cinque tipi di addattamento in relazione alle mete e alle norme:

mete norme Tipo di azione

+ + Conformità

+ - Inovazione

- + Ritualismo

- - Rinuncia

Ribellione

Niklas Luhmann (1927-1998)Strutturalismo funzionale o struttural-funzionalismo

Sistemi sociali. Lineamenti di una teoria generale (1984)

- La complessità sociale in costante aumento nelle società contemporanee definite in termini di una modernità avanzata

- Capacità dei sistemi a rispondere alle sfide crescenti e di ritrovare stabilità

- Il sistema opera tramite la selezione delle informazioni disponibili dall’esterno, riducendo la complessità sociale individuando alcune possibilità nella moltitudine, dotate da un senso particolarmente significativo per il mantenimento del sistema.

- L’attuazione di una gamma ridotta delle possibilità → un processo continuo

- Sistemi autoreferenziali e autopoietici; correlazione sistema-ambiente.

Strutturalismo

Caratteri comuni tra strutturalismo e funzionalismo

- La visione olistica

- Le strutture sociali stabili vengono considerate prima delle azioni, eventi, flussi → l’analisi sincronica e atemporale, che non rileva la genesi o l’evoluzione di un fenomeno osservato

- Strutturalismo indaga le strutture latenti, non direttamente osservabili → strati profondi di realtà sociale: le strutture sono modelli teorici / costrutti con cui spiegare i fenomeni sociali indagati

- Le strutture determinano le azioni e i pensieri degli individui, condizionati in maniera significativa dai fattori sociali ‘di cui non sono consapevoli’

Strutturalismo

Linguistica

Ferdinand De Saussure (1857-1913)

- Lingua come «un insieme strutturato di segni arbitrari legati da

relazioni stabili il cui uso è un’esperienza sociale condivisa

intersoggettivamente»

Antropologia strutturale

Claude Leví-Strauss (1908-2009)

- Il concetto della ‘grammatica profonda’ della società che opera

al livello inconscio della mente

- Metodo antropologico ispirato alla psicanalisi, al marxismo, alla

linguistica.

Marxismo strutturalista

Luis Althusser (1918-1990), Étienne Baiibar, Nicos Poulantzas

- Pratiche ideologiche, apparati ideologici dello stato

Strutturalismo ‘genetico’ di Pierre Bourdieu (1939-2002)