L Z E V I R O MERTON, CONTEMPLARE RENDE L’UOMO RICCO stampa 2018/Merton contemplare...

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n Occidente le chiese si svuotano e i centri di meditazione si riempiono: per René Guenon si trattava di «un segno dei tempi». Ma c’è meditazione e meditazione, sostiene Thomas Merton. Per quello che è stato probabilmente il monaco più famoso del ’900, noto soprattutto per la sua autobiografia spirituale, La montagna dalle sette balze, tuttora un best seller, il rischio dell’uomo occidentale del nostro tempo è di praticare forme di meditazione pret-à-porter, adatte per tutte le stagioni, che non comportano stagioni, che non compor nessuna conseguenza dal punto di vista spirituale. Praticare un po’ di yoga, giocare una partita a tennis, fare footing: tutte attività utili, ci mancherebbe, ma anche espressioni di uno spirito borghese che ha intaccato anche il cristianesimo e che rischiano di divenire solo una moda. «Si riducono tutte alla stessa cosa: trascorrere un quarto d’ora a mente vuota, lasciando che le distrazioni ti sommergano, senza né agevolarle ostacolarle, ma soprattutto senza alcun desiderio di amare o conoscere o trovare Dio. Ad ogni buon conto, quei quindici minuti probabilmente troveranno sempre meno spazio nella tua vita nel momento in cui ti accorgerai che la contemplazione è molto più facile ed efficace su una sedia a dondolo, con un pacchetto di sigarette e una rivista illustrata», così scriveva nel 1949 su “Integrity”, rivista americana legata all’Azione Cattolica, il monaco di cui il 10 dicembre prossimo ricorrono i 50 anni dalla morte, avvenuta in un monastero di Bangkok. Bene ha fatto la casa editrice Emi a raccogliere alcuni suoi testi inediti, scritti a cavallo fra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso, e a pubblicarli col titolo Il primato della contemplazione (Pagine 178, Euro 17,00). Nell’articolo citato, Merton si scaglia contro la mentalità borghese del ceto medio, intrisa di materialismo e consumismo, che finisce per privilegiare una spiritualità «appiccicosa e sgradevole». Egli vede il pericolo che la Chiesa cattolica degli States si identifichi con questo modo di I E L ZE VI RO MERTON, CONTEMPLARE RENDE L’UOMO RICCO ROBERTO RIGHETTO Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 22 SUPERFICIE : 22 % PERIODICITÀ : Quotidiano DIFFUSIONE : (126000) AUTORE : Roberto Righetto 29 luglio 2018

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n Occidente le chiese sisvuotano e i centri dimeditazione si riempiono: perRené Guenon si trattava di «un

segno dei tempi». Ma c’èmeditazione e meditazione,sostiene Thomas Merton. Perquello che è stato probabilmente ilmonaco più famoso del ’900, notosoprattutto per la suaautobiografia spirituale, Lamontagna dalle sette balze, tuttoraun best seller, il rischio dell’uomooccidentale del nostro tempo è dipraticare forme di meditazionepret-à-porter, adatte per tutte lestagioni, che non comportanostagioni, che non compornessunaconseguenza dalpunto di vistaspirituale. Praticareun po’ di yoga,giocare una partita atennis, fare footing:tutte attività utili, cimancherebbe, maanche espressioni diuno spirito borgheseche ha intaccatoanche ilcristianesimo e cherischiano di diveniresolo una moda. «Siriducono tutte allastessa cosa:trascorrere unquarto d’ora amente vuota,lasciando che ledistrazioni ti

sommergano, senzané agevolarle néostacolarle, masoprattutto senzaalcun desiderio diamare o conoscere otrovare Dio. Ad ognibuon conto, queiquindici minutiprobabilmentetroveranno sempremeno spazio nellatua vita nelmomento in cui tiaccorgerai che lacontemplazione èmolto più facile ed

efficace su una sedia a dondolo,con un pacchetto di sigarette e unarivista illustrata», così scriveva nel1949 su “Integrity”, rivistaamericana legata all’AzioneCattolica, il monaco di cui il 10dicembre prossimo ricorrono i 50anni dalla morte, avvenuta in unmonastero di Bangkok. Bene hafatto la casa editrice Emi araccogliere alcuni suoi testi inediti,scritti a cavallo fra gli anni ’40 e ’50del secolo scorso, e a pubblicarlicol titolo Il primato dellacontemplazione (Pagine 178, Euro17,00). Nell’articolo citato, Mertonsi scaglia contro la mentalitàborghese del ceto medio, intrisa dimaterialismo e consumismo, chefinisce per privilegiare unaspiritualità «appiccicosa esgradevole». Egli vede il pericoloche la Chiesa cattolica degli Statessi identifichi con questo modo di

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E L Z E V I R O

MERTON, CONTEMPLARERENDE L’UOMO RICCO

ROBERTORIGHETTO

Tutti i diritti riservati

PAESE : Italia PAGINE : 22SUPERFICIE : 22 %PERIODICITÀ : Quotidiano

DIFFUSIONE : (126000)AUTORE : Roberto Righetto

29 luglio 2018

pensare, cadendo nuovamentenell’eresia del quietismo, una viadavvero troppo facile e comodaper arrivare a Dio. E ad essaoppone lo spirito di san Francesco,il quale «si spogliò fino a ognibrandello degli abiti che suo padregli aveva dato e s’incamminò nudoper il mondo». Il vero cristianodeve spogliarsi di tutto, diceMerton, invitando poi a togliere dimezzo «le spaventose cianfrusaglieche si sono accumulate» anche

attorno al santo di Assisi: «Ci piacetanto chiamarlo il Poverello –aggiunge polemico – perché fasembrare la povertà una stranezzaremota e pittoresca». In un mondosempre più dominato dallamercificazione, Merton indica lastrada della mistica come unpatrimonio da recuperare,riproponendo figure spessodimenticate come Bonaventura,Giovanni della Croce, Teresad’Avila, Jan von Ruysbroeck. Altrepagine del libro sono dedicate allabellezza della vita contemplativa,assai lontana dall’essere qualcosadi strano o esoterico. Quella delico. Quella delmonaco è una vitadura che richiamaall’essenzialità e checerca di penetrarenell’oscurità delmistero divino,senza divagazionimentali. Il monacopoi non è isolato dalmondo mapartecipa alle suevicissitudini con laforza dellapreghiera. Mertondipinge la vita nelmonastero comenient’affattosolitaria eantisociale, persinonella trappa: unmisantropo non puòfare il monaco!

Emerge anche,come ben notaFrancesco Cominanella prefazione, lasua inizialediffidenza per ilmisticismod’Oriente, chesuccessivamente«verrà travolta daun’immersioneprofonda nellagrande animadell’induismo e delbuddhismo». Lacontemplazione poiha a che fare anchecon la poesia, due

vie differenti ma affini per giungerealla bellezza. E qui invita gliscrittori cattolici, alla stregua diFlannery O’Connor, a noninseguire modelli secolarizzatibanali e mediocri, ma ariavvicinarsi alla grande tradizionepatristica e mistica delcristianesimo. Flannery, cheMerton ammirava, aveva nelmirino i lettori cattolici, nemici deiromanzi e prigionieri di stereotipi,come la convinzione che laletteratura esiste solo in due forme,la sentimentale e l’oscena. Laprima, tutta edificante, dacoltivare, mentre la seconda,incentrata sui cattivi costumi,ovviamente da rigettare. Merton fapoi propria la posizione diMaritain, che vedeva nell’arte «unanalogo dell’esperienza mistica,cui rassomiglia e che imita allalontana». E così precisa:«L’esperienza estetica ci permettedi penetrare nel santuario interioredell’anima e nella suainesprimibile essenzialità,frugalità, energia e produttività».Questa una delle tante lezioni diThomas Merton, che papaFrancesco nel suo viaggio negliStates ha identificato come unodei quattro americani illustri dellastoria, assieme a Lincoln, MartinLuther King e Dorothy Day.

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DIFFUSIONE : (126000)AUTORE : Roberto Righetto

29 luglio 2018

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di strano o esoter

Thomas Merton (1915-1968)

Negli inediti“Il primatodellacontemplazione”lo scrittoree monacoamericanoinvitailverocristianoa «spogliarsidi tutto»e con tono

polemicoammonisce:«Cipiace chiamare

sanFrancescoilPoverello,perché

fa sembrarela povertàuna stranezza

remota e pittoresca»

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DIFFUSIONE : (126000)AUTORE : Roberto Righetto

29 luglio 2018