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Espansioni e recessioni: identificazione e interpretazione dei cicli economici in Italia utilizzando i dati storici di contabilità nazionale Alberto Baffigi (Banca d’Italia) Maria Elena Bontempi (Università di Bologna,) Alessandro Brunetti (Istat) Francesca Di Palma (Istat) Emanuele Felice (Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara) Roberto Golinelli (Università di Bologna) CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE 1929-2016 SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016

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Espansioni e recessioni: identificazione e interpretazione dei cicli economici in Italia utilizzando i dati storici di contabilità nazionale

Alberto Baffigi (Banca d’Italia) Maria Elena Bontempi (Università di Bologna,) Alessandro Brunetti (Istat) Francesca Di Palma (Istat) Emanuele Felice (Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara) Roberto Golinelli (Università di Bologna)

CONVEGNO SCIENTIFICO

LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE 1929-2016

SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA

25-26 NOVEMBRE 2016

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25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA

Espansioni e recessioni: identificazione e interpretazione dei cicli economici in Italia utilizzando i dati storici di contabilità nazionale

Obiettivi

Misurare la CRESCITA ECONOMICA per ottenere una periodizzazione significativa della storia economica del Paese.

Fornire a tutti i partecipanti al convegno un quadro quantitativo sulle vicende economiche della storia d’Italia: le espansioni e le recessioni, nel quadro dei movimenti di più lungo periodo.

Sulla base dei dati di contabilità nazionale 1861-2015, ricostruiti da Istat, Banca d‘Italia e vari accademici di diverse università (Baffigi, 2011 e 2015)

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Cos’è la crescita economica? È un concetto utile per lo storico economico? E, se lo è, a quali condizioni?

Ci aiuta Simon Kuznets (1966), Modern Economic Growth

Domande di base

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Cosa misuriamo? Risponde Kuznets: la CRESCITA ECONOMICA MODERNA, quella nata con la rivoluzione industriale (Hoselitz, Parsons)

il secolarismo, inteso come attenzione privilegiata agli aspetti materiali ed economici della vita individuale e sociale;

l’egualitarismo, che pone al centro l’individuo nel calcolo della produzione della ricchezza e nega ogni differenza innata fra individui diversi;

l’importanza delle nazioni quale unità economica di riferimento, come unico limite posto all’enfasi individualistica (Kuznets, 1966, pp. 12 ss.).

Questi tre aspetti sono alla base della visione del mondo che permea le nostre società, la quale favorisce l’applicazione sempre più intensa della scienza alla tecnologia produttiva, fenomeno alla base della crescita moderna.

le statistiche della contabilità nazionale – il PIL – per costruzione riflettono le caratteristiche delle società contemporanee, i valori e i fini che storicamente le permeano:

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Quando usiamo il PIL e ne elaboriamo statisticamente la serie storica occorre essere consapevoli del fatto che stiamo isolando artificialmente il fenomeno economico, inteso in senso moderno, à la Kuznets.

Andiamo quindi a cercare nei dati traccia dei fenomeni economici moderni, anche in periodi nei quali essi non rientravano fra le caratteristiche principali della società.

Quindi:

Sappiamo che stimando il PIL per i periodi più lontani dall’oggi commettiamo una utile forzatura metodologica. Questa ci serve perché il nostro focus, utile per interpretate un aspetto importante nell’evoluzione della società, è la crescita economica moderna.

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Benedetto Barberi (1937) nella Relazione per la commissione generale incaricata di dirigere i lavori del censimento industriale 1937-1940, il primo in Italia mirato a fare rilevazioni sul valore aggiunto: «non è senza significato il fatto che [quelle rilevazioni] siano state iniziate per tempo, proprio in quel paese dove per primo si è affacciato il problema della produzione come fenomeno di portata sociale, oltre che strettamente economica» (Barberi, 1937, p. 57).

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1) il procedere tramite una, quantitativamente significativa, dinamica del prodotto pro capite (o per lavoratore), durevole e in grado di autosostenersi;

La crescita economica moderna (Kuznets) Dal punto di vista statistico la crescita economica moderna ha tre caratteristiche:

2) forte aumento della popolazione;

3) ampio cambiamento strutturale dell’economia.

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Le tendenze di lungo periodo, i trend, a giudizio di Kuznets sono una realtà sociale concreta che investe i programmi, le attese e il ciclo di vita delle famiglie e delle organizzazioni sociali, le quali effettuano scelte che trascendono le fluttuazioni di breve andare (Kuznets, 1966, p. 28).

Fin qui Kuznets. Ma come possiamo identificare i movimenti di lungo periodo dell’attività economica? Come possiamo distinguerli dalle variazioni non persistenti, sia cicliche sia di natura erratica e casuale.

Misuriamo la crescita economica moderna

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Ma in che modo riusciamo a identificare quei movimenti?

PIL = Ciclo + Trend Ciclo = PIL – Trend

Per studiare le grandi fasi ci concentriamo sul trend; per le oscillazioni di più breve periodo sul ciclo

Misuriamo la crescita economica moderna

La questione centrale è che dobbiamo separare la parte dei movimenti osservati che si protrae nel tempo, che ha una sua persistenza, dalle fluttuazioni di breve e medio periodo.

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Fasi dello sviluppo economico d’Italia: tasso di crescita medio del Pil pro capite

1861-1879

1880-1897

1898-1913

1914-1922

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Ricostruire i dati

Tullio de Mauro, Grande dizionario italiano dell’uso, UTET.

RICOSTRUIRE

dedurre lo svolgimento di un fatto o di una vicenda,

basandosi su circostanze note o elementi presunti

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Fatto o vicenda da ricostruire: Valore aggiunto reale della manifattura del cotone (filati + tessuti) (Fenoaltea, 2001)

Circostanze note: importazione netta di cotone grezzo e di filato (statistiche del commercio con l’estero)

Elementi presunti: 1) l’andamento della produzione fisica di filato è proporzionale all’importazione netta di cotone grezzo;

Ricostruire i dati. Esempio

2) L’andamento della produzione di tessuto di cotone è proporzionale alla produzione nazionale di filati più l’importazione netta degli stessi;

3) Il valore aggiunto reale della manifattura di cotone totale è ottenibile combinando le due serie in base al valore aggiunto per unità fisica calcolato su un anno benchmark;

4) Il valore aggiunto dei filati e dei tessuti, a parità di peso, è proporzionale alla qualità del filo misurata dal titolo (lunghezza/peso).

1861 1871 1891 1911 1938 1951 1970 2015

Ercolani-Fuà (1861-1951)

Fenoaltea (1861-1913)

Carreras-Felice (1911-1938)

Istat (1970 -2015)

Giugliano (1928-1938)

150 anni - Conti nazionali

Baffigi-Battilani-Felice-Triglia-Zamagni

Rey – Banca d’Italia Picozzi-Rey Piloni

Federico (1861-1913)

Istat (1951-1970)

Battilani-Felice-Zamagni (1861-1950)

De Bonis, Farabullini, Rocchelli, Salvio (1861-)

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Manifattura. Valore aggiunto

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Manifattura: valore aggiunto

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18971899

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Agriculture

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Valore aggiunto settoriale (quote percentuali, 1861-1911)

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Rossi, Sorgato and Toniolo (1993)

Ercolani (1978)

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PIL ai prezzi di mercato (milioni di lire 1938)

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(R&S,armamen ea vitàillegali)/(PILSEC2010)

(PILSEC2010-PILIstat1965)/(PILSEC2010)

PILSEC2010

PILSEC2010(ne o)

PILIstat1965

Il SEC 2010 e i dati storici sul PIL

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Età liberale (1861-1913)

Tra le guerre mondiali (1914-1938)

Età repubblicana (1951-2015)

Numero cicli

8

1 (a cavallo tra le due epoche)

5

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Storia economica d’Italia

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Età liberale (1861-1913)

1861-1879 PIL pro capite

+0,4%

1880 - 1897

Lunghezza cicli

4,4

+0,7% 11,4

1898 - 1913 +1,7% 4,8

Tra le guerre mondiali (1914-1938)

1914-1922

1923-1930

1931-1938

+0,3%

+1,2%

+1,3%

4,5

3,5

4

Età repubblicana (1951-2015)

1951-1970

1971-1981

1982-1989

1990-2008

2008-2015

+5,5%

+2,9%

+2,8%

+1,1%

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Storia economica d’Italia

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Fasi dello sviluppo economico d’Italia: Pil pro capite

1861-1879

1880-1897

1898-1913

1914-1922

1923-1938

1951-1970

1971-1981

1982-1989

1990-2008

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Grazie per

l’attenzione