T RUST Nozioni generali e rapporto con le procedure concorsuali.
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TRUSTNozioni generali
e rapporto con
le procedure concorsuali
LE FONTI
la Convenzione dell’Aja del 1 luglio 1985, ratificata,
con L. 16.10.1989 n. 364, in vigore dal 1 gennaio 1992.
In particolare, l’art. 6 prevede che il trust sia regolato
dalla legge scelta dal costituente
Stu
dio
legale
Tedio
li - Manto
va
DEFINIZIONE
L’art. 2 della Convenzione dell’Aja stabilisce che:
“Per trust s’intendono i rapporti giuridici istituiti da
una persona, il disponente, con atto tra vivi o mortis
causa qualora dei beni siano stati posti sotto il controllo
di un trustee nell’interesse di un beneficiario o per un
fine specifico”.
Stu
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SOGGETTI DEL TRUST
Disponente Trustee
Guardiano
Beneficiario finale
Beneficiario
Stu
dio
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CHI È IL DISPONENTE?
È colui che istituisce il trust e trasferisce
al trustee la proprietà di un certo bene e/o
diritto per uno scopo prestabilito e/o
nell’interesse di uno o più beneficiari
Stu
dio
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li - Manto
va
CHI È IL TRUSTEE?
Il trustee ha l’amministrazione dei beni, di cui
acquista la proprietà, vincolata peraltro agli scopi
indicati dal settlor.
legal own (in capo al
trustee)
Dual ownership
equitable ownership (in
capo al
beneficiario)
Stu
dio
legale
Tedio
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CHI È IL BENEFICIARIO?
I Beneficiari sono coloro nei confronti dei quali il trustee è obbligato o può far ottenere vantaggi economici.
Stu
dio
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Tedio
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I TRUST DI SCOPO (PURPOSE TRUST)
l’atto istitutivo non designa alcun beneficiario, né prevede che sia successivamente individuato.
va a vantaggio di una generalità di soggetti
il compito affidato al trustee o
si esaurisce in se stesso (es: costruzione di un
ospedale)
Charitable e non charitable trust
Stu
dio
legale
Tedio
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GUARDIANO (PROTECTOR)
è spesso presente in non charitable purpose trust a protezione dei creditori.
Le sue funzioni, generalmente, sono:
1. esercitare direttamente poteri dispositivi o gestionali; 2. prestare o meno il proprio consenso a decisioni assunte
dal trustee (poteri di veto); 3. impartire direttive o istruzioni al trustee circa il
compimento di specifici atti.
.
Stu
dio
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LA FORMA
Solo onere della forma scritta ad probationem (art.3 Conv.).
negozio istitutivo
(negozio
unilaterale)
Non ha natura contrattuale:
atti dispositivi (trust
fund)
Stu
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va
COSA SI INTENDE PER SEGREGAZIONE DEI BENI?
principale conseguenza dell’istituzione del trust è che i beni
conferiti beneficiano della segregazione patrimoniale.
i beni non fanno parte del patrimonio del trustee
la posizione segregata diviene indifferente alle vicende
attinenti sia al soggetto disponente, sia al trustee
Trust fund : insieme dei rapporti giuridici segregati
attraverso o più negozi dispositivi in favore del trustee
Stu
dio
legale
Tedio
li - Manto
va
IN ITALIA SI PUÒ ISTITUIRE SOLO UN TRUST INTERNAZIONALE O ANCHE UN TRUST INTERNO?
Trust internazionale presenta alcuni elementi di
estraneità rispetto all’ordinamento italiano (residenza del
disponente, del trustee, beni segregati all’estero).
Trust interno non presenta alcun elemento di
estraneità con l’ordinamento italiano, né di carattere
oggettivo (avuto riguardo ai beni conferiti in trust), né di
carattere soggettivo (in relazione alla persona del
disponente ovvero a quella del trustee), ad eccezione della
legge regolatrice (straniera).
Deroga il principio di responsabilità patrimoniale
universale?
Stu
dio
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Tedio
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ARGOMENTAZIONI A SOSTEGNO DELLA SUA AMMISSIBILITÀ
1. Ragionando a contrario, si violerebbe l’art. 3 della
Costituzione
2. Non avrebbe efficacia alcuna l’intera legge n. 364/1989 di
recepimento
3. Il trust è negozio atipico degno di tutela in ragione della
meritevolezza degli interessi perseguiti, ai sensi degli artt.
1322 e 1324 c.c. La sua causa è astrattamente lecita, non
essendo dissimile da quella tipica di altre figure già
previste nel nostro ordinamento (fondazioni familiari, fondo
patrimoniale..).
Stu
dio
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FACOLTÀ DI RIFIUTARE IL RICONOSCIMENTO AI TRUST NON MERITEVOLI DI TUTELA PER LA CAUSA CONCRETA PERSEGUITA DAL DISPONENTE
Art. 13 Conv.
il giudice può negare il riconoscimento del trust interno
laddove il suo utilizzo si ponga, in concreto, come
elusione di norme imperative dell’ordinamento
italiano.
N.B il giudice deve analizzare la causa “concreta”
volta per volta
Stu
dio
legale
Tedio
li - Manto
va
L’istituto del trust è pienamente compatibile con i
principi inderogabili di ordine pubblico di:
1) responsabilità patrimoniale universale ex art. 2740 c.c.;
2) tassatività (o riserva di legge) delle sue limitazioni;
3) concorso dei creditori ex art. 2741 c.c.
4) tipicità degli atti soggetti a trascrizione.
Stu
dio
legale
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li - Manto
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TRUST AUTODICHIARATI
figura del disponente
trustee
coincidono
non è richiesto il trasferimento dei beni dal disponente
al trustee, ma è solo sufficiente che i beni siano posti
sotto il controllo di quest'ultimo.
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SHAM TRUST
1. il disponente mantiene il controllo effettivo del trust
fund e ne dispone come cosa propria
2. il disponente e il trustee hanno la comune intenzione di
far venire in essere un rapporto giuridico diverso dal
trust
obiettivo è quello di frodare la legge interna
nullo ed inefficace
Stu
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GLI EFFETTI DEL TRUST VALIDAMENTE COSTITUITO
la segregazione del patrimonio conferito
del settlor, non possono soddisfarsi su
tali beni, perché essi sono di proprietà del trustee
I creditori
del trustee, non possono attaccare il
trust fund, ovvero sottoporlo a sequestro o
pignoramento trattandosi di una massa
distinta rispetto al suo patrimonio
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GLI EFFETTI DEL TRUST VALIDAMENTE COSTITUITO
per le obbligazioni contratte nell’interesse
del trust, non possono agire sui restanti
beni del patrimonio del trustee;
I creditori
dei beneficiari, possono soddisfarsi
soltanto sulle attribuzioni che, in pendenza di
trust, siano effettuate a vantaggio dei loro
debitori, a meno che il beneficiario non
sia titolare di una posizione
beneficiaria assoluta.
Stu
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PROTECTIVE TRUST
Se il beneficiario viene esecutato o fallisce
subentrano nella posizione di beneficiario il
coniuge, i figli, gli eredi o altri soggetti indicati dal
disponente
Il creditore non vanta alcuna efficace azione
Stu
dio
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SPENDTHRIFT TRUST
i beneficiari non possono in alcun modo disporre
della loro posizione giuridica, ma neppure i loro
creditori possono appropriarsene. Si tratta di una
posizione giuridica segregata nel loro patrimonio ed
indisponibile.
Il creditore non vanta alcuna efficace azione
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Tedio
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LA LEGGE DEL JERSEY
dispone di un testo legislativo specialmente apprezzato
dagli utenti aventi una cultura di civil law, in quanto
limita il ricorso ai precedenti giurisprudenziali.
si rivolge ad un pubblico non soltanto interno (come
tipicamente sono le leggi inglesi), ma tipico di una piazza
finanziaria internazionale.
Caratterizzata da un contenuto fortemente dispositivo, tale
legge introduce, salvo alcune eccezioni, una serie di
norme derogabili dal disponente
Stu
dio
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Tedio
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APPLICAZIONE DEL TRUST IN SEDE CONCORSUALE
Le ipotesi più frequenti sono quelle di:
conferimento in trust delle attività residue non
suscettibili di monetizzazione nel corso del fallimento
(crediti d’imposta maturati durante il fallimento e divenuti
liquidi solo dopo la chiusura della procedura)
contra il trust si traduce in una proroga della
separazione fallimentare oltre il limite
naturale da individuarsi nel termine di
chiusura della procedura stessa
VS
Nuovo articolo 106, 1 co., l.f.
Stu
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APPLICAZIONE DEL TRUST IN SEDE CONCORSUALE
Il trust può essere utilizzato anche per segregare i beni
dell’imprenditore che:
1. ricorra ad un accordo di ristrutturazione dei debiti ex
art. 182 bis l.f
2. chieda l’ammissione alla procedura di un
concordato preventivo con la nomina del
Commissario Giudiziale quale trustee
Stu
dio
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Tedio
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L’ATTO CHE CONFERISCE IN TRUST IL PATRIMONIO DEL SETTLOR - IMPRENDITORE COMMERCIALE, ISTITUENDO COME BENEFICIARI (TUTTI) I SUOI CREDITORI, E’ TRAVOLTO DALLA SENTENZA DI FALLIMENTO ?
Prima di tutto bisogna ricordare che il primo effetto
della dichiarazione di insolvenza è lo spossessamento
dai propri beni e la segregazione legale del
patrimonio dell’impresa, al fine di soddisfare i
creditori concorsuali sorti anteriormente l’inizio della
procedura concorsuale.
Due, pertanto, sono le diverse ipotesi, di potenziale
conflitto tra trust e fallimento.
Stu
dio
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1) TRUST LIQUIDATORIO, ISTITUITO DA SOCIETÀ NON INSOLVENTE E FALLIMENTO SUCCESSIVAMENTE DICHIARATO: ASTRATTAMENTE OPPONIBILE.
trust liquidatorio, istituito a tutela della massa dei
creditori, quando la società disponente non era
insolvente.
se il trust persegue per conto del disponente in bonis
finalità di tutela dei creditori (nominati beneficiari del
trust), esso non può ritenersi incompatibile con la
disciplina concorsuale e, quindi, abusivo ex artt. 13 e 15,
Conv. Aja.
Art. 15 la legge applicabile al trust non può essere di
ostacolo all'applicazione delle disposizioni inderogabili
della lex fori (norme di diritto interno di protezione dei
creditori in caso di insolvenza).
Stu
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legale
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1) TRUST LIQUIDATORIO, ISTITUITO DA SOCIETÀ NON INSOLVENTE E FALLIMENTO SUCCESSIVAMENTE DICHIARATO: ASTRATTAMENTE OPPONIBILE
Il disponente può costituire in trust alcuni beni, se tale
segregazione consente di perseguire lo scopo di
ottimizzare l’interesse dei creditori, mettendo al riparo i
beni stessi da iniziative individuali pur sempre ammissibili
anche in costanza di liquidazione
bisogna valutarne la MERITEVOLEZZA
Stu
dio
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1) TRUST LIQUIDATORIO, ISTITUITO DA SOCIETÀ NON INSOLVENTE E FALLIMENTO SUCCESSIVAMENTE DICHIARATO: ASTRATTAMENTE OPPONIBILE
La valutazione di meritevolezza è, peraltro, condizionata dalla
qualità dell’articolazione del programma negoziale contenuto
nell’atto istitutivo.
CONDIZIONI
1. la meritevolezza del programma negoziale: vincolo di scopo
2. la situazione finanziaria non pre-fallimentare della società/imprenditore
disponente;
3. la nomina quali beneficiari di tutti i propri creditori;
4. segregazione non totalizzante del proprio patrimonio;
5. mancata conservazione di poteri di amministrazione da parte del
disponente nell’ambito del trust
in caso di dichiarazione di fallimento del disponente, i beni conferiti in
trust possono conservare la natura di patrimonio separato: non sono
aggredibili dai creditori del disponente (impersonati dal curatore) , né da
quelli del trustee, anche in caso di sua insolvenza.
Stu
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RAPPORTI TRA AZIONE REVOCATORIA E TRUST
Se il conferimento di alcuni beni in trust astrattamente
sopravvive al fallimento,
è sempre possibile l’esperimento dell’azione revocatoria
ordinaria o fallimentare (tutela accordata dalla lex
fori) , qualora il trust leda gli interessi dei creditori.
Stu
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RAPPORTI TRA AZIONE REVOCATORIA E TRUST
A) atto pregiudizievole da impugnare
NO Atto costitutivo del trust
Sì Negozio dispositivo
B) natura del trust
natura gratuita l'atto con il quale il disponente
assoggetta determinati beni al trust
con finalità liberali nei confronti dei
beneficiari (Art. 64 l.f.)
natura onerosa l'atto con il quale i beni siano destinati
all'adempimento di una obbligazione (Art.
67 l.f.)
Stu
dio
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RAPPORTI TRA AZIONE REVOCATORIA E TRUST
1. Trust di famiglia trust a titolo gratuito,
revocabile
automaticamente e oggettivamente
inefficace
2. Trust di garanzia trust a titolo oneroso
3. Trust solutorio trust a titolo oneroso
bisogna far riferimento ai rapporti sottostanti tra
disponente e beneficiari del trust, al di là dei rapporti
formali tra il primo ed il trustee.
Stu
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REVOCATORIA ORDINARIA E TRUST
Nell’azione revocatoria ordinaria (Art. 2901), valgono le regole
generali. E sono necessari:
1. l’anteriorità del credito, intesa come ragione di credito anche
eventuale, rispetto al momento in cui è compiuto l’atto di
disposizione del patrimonio;
2. l’eventus damni;
3. nell’ipotesi di atto gratuito posteriore alla nascita del credito, la
consapevolezza del debitore del pregiudizio arrecato agli interessi
del creditore (scientia damni), la cui prova può essere fornita
anche per presunzioni;
4. nell’ipotesi di atto gratuito anteriore alla nascita del credito,
anche la dolosa preordinazione dell’atto al fine di pregiudicare le
ragioni del creditore (animus nocendi);
5. nell’ipotesi di atto a titolo oneroso, anche la prova che il terzo era
consapevole del pregiudizio o la partecipazione del terzo alla
dolosa preordinazione, nel caso di atto anteriore.
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RAPPORTI TRA AZIONE REVOCATORIA E TRUST
C) Legittimati passivi nell’azione revocatoria
Sì Trustee ( è sia proprietario del bene
sottratto ai creditori sia terzo)
nella sua funzione
Convenuto
e non quale legale
rappresentante degli interessi del
trust
il trust non assume una propria soggettività
autonoma, talché è improprio qualificare il trustee
come suo legale rappresentante sul piano processuale
Stu
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2) TRUST LIQUIDATORIO ISTITUITO DA SOCIETÀ INSOLVENTE: INOPPONIBILE
il trust viene istituito quando il disponente è già insolvente,
e cioè quando è già obbligato – per intervenuta perdita dei
mezzi propri – a fare ricorso agli istituti concorsuali
il trust non può sostituirsi o, peggio, precludere la
liquidazione fallimentare, perseguendo, così, finalità
incompatibili con quelle dell’ordinamento.
IPOTESI
1. quando ha funzioni liquidatorie dell’intero compendio
aziendale
2. quando comporti la segregazione anche di alcuni beni
dell’impresa in danno dei creditori del disponente
Stu
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Tedio
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GLI EFFETTI DEL FALLIMENTOGLI EFFETTI DEL SOPRAVVENUTO FALLIMENTO: TRUST ORIGINARIAMENTE LECITO
Trust originariamente lecito sopravvenuto
fallimento
entra in conflitto
con l’art. 15, lett. e) Conv. dell’Aja.
Prevalgono le disposizioni della legge fallimentare
Il fallimento si configura, pertanto, come causa
sopravvenuta di scioglimento dell’atto istitutivo del
trust.
Stu
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GLI EFFETTI DEL FALLIMENTOGLI EFFETTI DEL SOPRAVVENUTO FALLIMENTO: TRUST ORIGINARIAMENTE ILLECITO
Trust originariamente illecito sopravvenuto fallimento
perché l’impresa era già insolvente
incompatibile
con gli artt. 13 e 15, lett. c) ed e) Conv. dell’Aja.
Atto illecito sin dall’origine in quanto elusivo della disciplina fallimentare
ha lo scopo di sottrarre l’intera garanzia patrimoniale ai creditori
L’atto istitutivo del trust è nullo .
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