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Villaggio Appio, la grande scommessa dei piccoli inviati Viva i volontari! Negozi e discount Arte e natura al Parco degli Acquedotti L a cura del verde nel quartiere è assicurata soprattutto dalle cure di una quindicina di volon- tari, che si occupano di ta- gliare l’erba, mantenere il decoro, raccogliere i rifiuti e costruire vie di collega- mento tra i prati e le strade principali. Bovi a p. 2 N el quartiere di “Osteria del Cu- rato 2” ci sono varie attività commerciali: su- permercati, parrucchieri, piz- zerie, bar. Le interviste ai titolari e dipendenti di alcuni di essi raccontano pro e con- tro di ogni scelta lavorativa. Geraci e Sera alle pp. 4 e 5 L’ intervista al custode del museo di Via Lucrezia Romana ci porta alla scoperta di reperti archeo- logici ritrovati nel corso di trent’anni di scavi nella zona dell’ex decimo municipio e provenienti dalle necropoli: orecchini da bambina, biberon, pinzette per le sopracciglia, pedine per giocare a dama, specchi, collane ed anfore usate per trasportare olio e vino e riutilizzate per la sepoltura dei morti. Altamura e Geraci alle pp. 6 e 7 E’ uno dei luoghi più belli ed importanti per storia, arte e natura, ma ha bisogno di tutte le nostre cure per sfuggire al degrado. La zona, a sud della città, è molto grande e vi si accede da diversi punti: via di Capannelle, via Lemonia e via Appio Claudio. M. Pezzotti e V. Pezzotti alle pp. 8 e 9 I giornalisti sono gli abitanti più giovani del quartiere, la redazione è in Via Lucrezia Romana, all’interno dell’asso- ciazione culturale dove si incontrano anche per giocare ed organizzare feste ed eventi. Da oggi, bambine e bambini dai 6 agli 11 anni - veri e propri “giornalisti in erba” - indagano e rac- contano il proprio territorio attraverso lo sguardo e gli strumenti di una delle professioni più affascinanti di sempre, per far scoprire a tutti, attraverso le loro parole e le loro immagini, questa parte così suggestiva e complessa della Capitale. L’intero progetto li vede impegnati - con l’aiuto di una giornalista professionista - nello studio e nell’applicazione delle regole fonda- mentali e degli strumenti della professione giornalistica, che, alla luce del diritto/dovere ad informare e ad essere informati sancito dall’articolo 21 della Costituzione italiana, realizzano il principio democratico inderogabile di convivenza civile e reale possibilità di confronto e conoscenza. Il tutto declinato attraverso i loro occhi e nei luoghi di prossimità, dove vivono, studiano, praticano sport, giocano. “La notizia” che cercano e raccontano è rappresentata dai problemi e dalle criticità, ma anche dalle risorse e dalle buone pratiche che scoprono quotidianamente intorno a loro e che il senso civico e la volontà di cambiamento e di crescita suggeriscono. Il lavoro di redazione è un lavoro di squadra, svolto nel rispetto della verità dei fatti e della correttezza del linguaggio e della scrittura, oltre che della dignità e dell’uguglianza delle persone. Il percorso formativo e la realizzazione della testata sono stati fi- nora possibili grazie allo sforzo delle famiglie e dell'Associazione Culturale di Via Lucrezia Romana, 62 A, in collaborazione con il Comitato di Quartiere Villaggio Appio. Uno sforzo che, ci si augura, possa coinvolgere ed interessare molto presto Istituzioni ed organizzazioni territoriali, ad arricchire questa piccola, grande scommessa. Giovanna Gueci Al Museo Antiquarium biberon e specchi di epoca romana Redazione: Via Lucrezia Romana, 62 A - Roma / N. 0 Marzo 2017 € 1 T CCA A N I News dai piccoli del Villaggio Appio CO PI AO MA G G I O

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Villaggio Appio, la grandescommessa dei piccoli inviati

Viva i volontari! Negozi e discount

Arte e natura al Parco degli Acquedotti

La cura del verde nelquartiere è assicuratasoprattutto dalle cure

di una quindicina di volon-tari, che si occupano di ta-gliare l’erba, mantenere ildecoro, raccogliere i rifiuti ecostruire vie di collega-mento tra i prati e le stradeprincipali. Bovi a p. 2

Nel quartiere di“Osteria del Cu-rato 2” ci sono

varie attività commerciali: su-permercati, parrucchieri, piz-zerie, bar. Le interviste aititolari e dipendenti di alcunidi essi raccontano pro e con-tro di ogni scelta lavorativa.Geraci e Sera alle pp. 4 e 5

L’intervista al custode del museo di Via LucreziaRomana ci porta alla scoperta di reperti archeo-logici ritrovati nel corso di trent’anni di scavi

nella zona dell’ex decimo municipio e provenienti dallenecropoli: orecchini da bambina, biberon, pinzette per lesopracciglia, pedine per giocare a dama, specchi, collaneed anfore usate per trasportare olio e vino e riutilizzate perla sepoltura dei morti. Altamura e Geraci alle pp. 6 e 7

E’uno dei luoghi più belli ed importanti per storia,arte e natura, ma ha bisogno di tutte le nostrecure per sfuggire al degrado. La zona, a sud della

città, è molto grande e vi si accede da diversi punti: via diCapannelle, via Lemonia e via Appio Claudio.

M. Pezzotti e V. Pezzotti alle pp. 8 e 9

I giornalisti sono gli abitanti più giovani del quartiere, laredazione è in Via Lucrezia Romana, all’interno dell’asso-ciazione culturale dove si incontrano anche per giocare ed

organizzare feste ed eventi. Da oggi, bambine e bambini dai 6agli 11 anni - veri e propri “giornalisti in erba” - indagano e rac-contano il proprio territorio attraverso lo sguardo e gli strumentidi una delle professioni più affascinanti di sempre, per far scoprirea tutti, attraverso le loro parole e le loro immagini, questa partecosì suggestiva e complessa della Capitale.L’intero progetto li vede impegnati - con l’aiuto di una giornalista

professionista - nello studio e nell’applicazione delle regole fonda-mentali e degli strumenti della professione giornalistica, che, allaluce del diritto/dovere ad informare e ad essere informati sancitodall’articolo 21 della Costituzione italiana, realizzano il principiodemocratico inderogabile di convivenza civile e reale possibilitàdi confronto e conoscenza. Il tutto declinato attraverso i loro occhie nei luoghi di prossimità, dove vivono, studiano, praticano sport,giocano. “La notizia” che cercano e raccontano è rappresentata daiproblemi e dalle criticità, ma anche dalle risorse e dalle buonepratiche che scoprono quotidianamente intorno a loro e che il sensocivico e la volontà di cambiamento e di crescita suggeriscono. Illavoro di redazione è un lavoro di squadra, svolto nel rispetto dellaverità dei fatti e della correttezza del linguaggio e della scrittura,oltre che della dignità e dell’uguglianza delle persone.Il percorso formativo e la realizzazione della testata sono stati fi-nora possibili grazie allo sforzo delle famiglie e dell'AssociazioneCulturale di Via Lucrezia Romana, 62 A, in collaborazione conil Comitato di Quartiere Villaggio Appio. Uno sforzo che, ci siaugura, possa coinvolgere ed interessare molto presto Istituzioni edorganizzazioni territoriali, ad arricchire questa piccola, grandescommessa. Giovanna Gueci

Al Museo Antiquariumbiberon e specchi di epoca romana

Redazione: Via Lucrezia Romana, 62 A - Roma / N. 0 Marzo 2017 € 1

T CCA A N INews dai p i c co l i de l Vi l laggio Appio

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 OMAGGIO

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Da buche a pozzanghere

Nel quartiere VillaggioAppio, c’è un parco ricavatoall’interno del complesso

residenziale Santarelli, dal nome delcostruttore cha ha edificato la zonanel 2006. In questo parco ci andavanotutti i bambini a giocare. Alcune per-sone però ci accompagnano i cani chesporcano con i loro escrementi, che i

padroni non rac-colgono. Soprat-tutto, dellepersone incivili cibuttano i rifiuti.Gli abitanti delquartiere hannochiamato i dipen-denti del Co-

mune per farlopulire, ma nes-suno è interve-nuto.Fortunatamente,da qualche anno,delle persone vo-lontarie si sonomesse a pulire ilparco ognigiorno. I volon-tari sono circauna quindicina ecurano anche il

verde tra via Lucrezia Romana e viaPellaro, pulendo e costruendo vie diaccesso tra i prati e la strada. Ogni fa-miglia del quartiere, se vuole, contri-buisce con una quota per le spese,come l’acquisto di un piccolo trattoreper tagliare l’erba o la benzina perfarlo funzionare. Ora il parco è sem-pre pulito grazie a questi volontari chetagliano l’erba, raccolgono i rifiuti emantengono pulita tutta l’area. Finalmente ora i bambini possono ri-tornare a giocarci in modo più sicuroe pulito.

2 ATTUALITA’ Marzo 2017

Viva i volontari!

Alessandro Bovi

I l quartiere “Osteria delCurato 2” si trova nellazona sud di Roma. E’

un quartiere giovane perchéesiste da circa dieci anni.Nonostante ciò, a piazza IliaPeikov, i marciapiedi sonorotti. Da vari anni il passag-gio di camion e altri mezziha frantumato i bordi deimarciapiedi perché sonomezzi molto pesanti. Spessocapita che pullman o ca-

mion, guidando veloce-mente, salgono sui marcia-piedi creando questo danno.Però in un angolo della viaLuigi di Sarro, che va versola rampa di un garage con-dominiale, uno dei cordolirotti è stato ricostruito. Dicel’amministratore del con-dominio di piazza Ilia Pei-kov 3, la sig.ra LauraCanzoneri, che è stato unintervento privato a caricodei condòmini. Giulia Sera

Sempre nei dintorni dipiazza Ilia Peikov, sisono formate delle

buche sui marciapiedi chequando piove si riempionod’acqua e diventano pozzan-ghere e questo non per-mette il passaggio comodo e

sicuro di grandi e bambini. Questo succede proprio da-vanti l’ingresso dell’asilo co-munale di via Alberto Burri,al civico 59.

Dunque non è difficile im-maginare il disagio ed il pe-ricolo di tutti quei bambiniche vanno a scuola neigiorni di pioggia. Qui sicu-ramente dovrebbe interve-nire il Comune per fare deilavori di manutenzione più

adatti, dicono le maestre ealcuni genitori dei bambiniospiti, ma la situazione damolto tempo resta invariata.

Giu.Se.

Camion: marciapiedi ko

L’entrata dell’asilo comunale di via Alberto Burri, 50

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Marzo 2017 ATTUALITA’ 3

Raccolta, riciclo e senso civico

La spazzatura è l’insieme deirifiuti quotidiani. Molti diquesti rifiuti sono fatti dimateriali che possono essere

riciclati e diminuire l’inquinamentodell’ambiente. Per permettere di rici-clare il materiale occorre effettuare laraccolta differenziata. Esistono diversetipologie di raccolta differenziata, adesempio porta a porta (ci sono degliaddetti che vanno a prelevare la spaz-zatura differenziata per materiali diret-tamente nelle case in giorni stabiliti),condominiale (sono presenti dei casso-netti per la raccolta differenziata all’in-terno dei condomini) o su strada. Nel quartiere Villaggio Appio di re-cente è stata attivata la raccolta diffe-

renziata divisa in vetro, plastica, carta,vestiario, umido e batterie. Questa rac-colta viene effettuata grazie ad alcunicassonetti situati ai lati delle strade.Esistono diverse tipologie di cassonetti,ad esempio il cassonetto comune equello a campana. Nonostante questo,la differenziata non viene rispettata to-talmente dai cittadini del quartiere:essi mischiano i rifiuti, o peggio li but-tano fuori dagli appositi contenitori,degradando e inquinando l’ambiente.In alcuni casi, i rifiuti possono esseretroppo ingombranti quindi non tra-sportabili nei cassonetti.Per questi rifiuti si organizzano delleapposite giornate con dei punti diraccolta in cui i cittadini devono por-tare il materiale ingombrante per li-berarsene. In alternativa si puòchiamare il numero 060606 o inviarela richiesta online.Anche questi rifiuti nel quartiere Vil-laggio Appio vengono purtroppo ab-bandonati in prossimità dei cassonetti.Speriamo che la gente si responsabilizzie butti i rifiuti negli appositi conteni-tori altrimenti il nostro quartiere si de-grada e inquina ulteriormente.Si potrebbero multare le persone chesporcano o obbligarle a ripulire. Però

anche i camion della spazzatura do-vrebbero passare più spesso a ritirare irifiuti, sennò si formano dei cumuliche fuoriescono dai cassonetti ed ema-nano un odore sgradevole. Molte voltei cittadini devono chiamare l’AMA o ilComune per sollecitare gli interventi.

di Alessandro Bovi, Gioia Altamura e Giorgio Altamura

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4 ECONOMIA Marzo 2017

I negozi del nostro quartiere

EUROSPINEurospin è un supermercato che fa parte di una grande ca-tena di discount e si trova in piazza Ilia Peikov. Abbiamo in-tervistato una dipendente che si chiama Jessica, disponibilee gentile, che ci ha dedicato un po’ del suo tempo perchéaveva finito il suo turno di lavoro.Da quanto tempo è aperto questo supermercato?Il primo dipendente ad essere assunto è qui da nove anni.Io invece lavoro qui da tre.Quali sono gli orari di apertura del negozio?Dalle 8 di mattina alle 22.00, sette giorni su sette.Quanti dipendenti lavorano in negozio?Siamo diciassette e lavoriamo facendo turni. Alcuni lavo-rano 24 ore a settimana, altri 38 ore a settimana.I clienti sono tutti del quartiere o vengono anche da altrezone?Molti sono di questo quartiere, ma ci sono tanti clienti chevengono anche da altre zone.Chi è il vero proprietario del supermercato?Sono cinque fratelli di Verona che hanno aperto i primi di-scount e poi altre catene.

Dall’apertura ad oggi il negozio ha risentito della crisi?No, le vendite sono in crescita. Anzi, questo è il primo di-scount in Italia.Jessica, che orari fai tu? Lavori anche la domenica?Lavoro 4 ore al giorno per 6 giorni, ho un giorno libero asettimana e lavoro la domenica a turnazione.Ti piace il tuo lavoro?Sì, mi piace.Grazie Jessica per la tua disponibilità.

MINIMARKETQuesto negozio è un piccolo alimentari a gestione familiare,si trova in via Enzo Benedetto. Noi abbiamo intervistatoGino.Da quanto tempo è aperto questo negozio?Da otto anni.Quali sono gli orari di apertura del negozio?Dalle 6.30 alle 14.00 di mattina e dalle 16.30 alle 20.00,dal lunedì al sabato e la domenica mattina.

di Arianna Geraci e Giulia Sera

Nel quartiere di “Osteria del Curato 2” ci sono varie attività commerciali:

supermercati, parrucchieri, pizzerie, bar. In alcuni abbiamo svolto alcune interviste

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Marzo 2017 ECONOMIA 5

Quanti dipendenti lavorano in negozio?Siamo in tre e lavoriamo insieme tutte le mattine, mentre ilpomeriggio lavora solo uno, accordandoci tra noi.I clienti sono tutti del quartiere o vengono anche da altrezone?Sono tutti di questo quartiere. Da fuori qui non vengono.Dall’apertura ad oggi il negozio ha risentito della crisi?Purtroppo sì, le vendite sono calate e la presenza di tanticentri commerciali ci toglie clienti. I grandi supermercatisono più agevolati per la pubblicità e per le offerte speciali.Loro possono fare quei prezzi perché acquistano diretta-mente dalla fabbrica, noi no perché acquistiamo dalle grandidistribuzioni.Gino, come vanno gli affari?No comment!Ti piace questo lavoro?Sì, mi piace.Grazie Gino per la tua disponibilità.

HAIR PARRUCCHIEREQuesto negozio è un parrucchiere che si trova in piazza IliaPeikov, 1. Noi abbiamo intervistato la parrucchiera Paola,l’estetista Cinzia e l’onicotecnica Mary.Da quanto tempo è aperto questo negozio?Paola: nove anni. Quali sono gli orari di apertura del negozio?Dalle 9.30 di mattina alle 18.30, il mercoledì dalle 11.30alle 20.30. Domenica e lunedì chiuso. Ad agosto chiudiamoper ferie tre settimane.I clienti sono tutti del quartiere o vengono anche da altrezone?Molti sono di questo quartiere ma ci sono tanti clienti chevengono anche da altre zone - dice Cinzia, l’estetista - comeBoccea, Talenti e S. Giovanni. E la presenza dei supermercatiproduce altri clienti di passaggio.In quanti lavorate in negozio?Siamo in tre: Paola parrucchiera, Cinzia estetista e Mary oni-

cotecnica (tecnica delle unghie) e lavoriamo su appunta-mento circa 8/9 ore al giorno.Quanti clienti avete al giorno?Mary: quando sono piena, ho 4/5 clienti al giorno, per untotale di un centinaio circa al mese.Dall’apertura ad oggi come è andato il lavoro?Alti e bassi. I periodi migliori sono a settembre e da marzoin poi.Possiamo pubblicare la vostra intervista?Sì, certo (tutte e tre).Grazie per la vostra disponibilità.

EDICOLASi trova su piazza Ilia Peikov, proprio al centro della rotonda.Abbiamo intervistato Massimiliano.Da quanto tempo è aperta questa attività?Nove anni. Ma che faccio questo mestiere sono vent’anni.Quali sono gli orari di apertura dell’edicola?Dalle 6.00 di mattina alle 20.00, sette giorni su sette. Festi-vità non esistono.Anche il giorno di Natale quindi?Sì, mezza giornata! Chiudiamo solo il 26 dicembre e il 16di agosto.Quali articoli vendete di più in questo periodo?Quotidiani no. Vendiamo soprattutto giornalini per ragazzi,tipo Topolino, buste-sorpresa e le vendite sono costanti du-rante l’anno.Quanti dipendenti lavorano nell’edicola?Siamo mio padre ed io e lavoriamo facendo turni.I clienti sono tutti del quartiere o vengono anche da altrezone?Molti sono di questo quartiere, ma ci sono anche clienti chevengono da altre zone.Ti piace il tuo lavoro?No!Grazie Massimiliano per la tua disponibilità.

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6 CULTURA Marzo 2017

Sorge nel quartiere “Villaggio Appio”, in via Lucrezia Romana 62, zona Capannelle.

Il museo è aperto a tutti e l’ingresso è gratuito. Si può visitare tutti i martedì e giovedì

e la seconda e quarta domenica del mese. L’orario delle visite è dalle 9 alle 15.Il museo è facilmente raggiungibile

con le linee autobus 503 e 654, con entrambe le fermate su via Lucrezia Romana.

Con la metro linea A, la fermata è Anagnina,mentre in auto si arriva con il GRA, uscita 22, direzione Osteria del Curato-Lucrezia Romana

Al Museo Antiquariumbiberon e specchi di epoca romana

Qual è il suo nome?Sandro Vaglica. Qual è il suo lavoro?Custode del museo. Qual è il nome del museo?Il nome del museo è “Antiquarium diLucrezia Romana”, dedicato a GiuseppeVitale, un archeologo scomparso prema-turamente all’età di 37 anni che ha sca-

vato e trovato la maggior parte delle cose che sono espostenel museo. All’inizio si voleva mettere il nome del museo a GiuseppeVitale, ma non fu possibile perché il nome doveva essere diuna persona importante e Vitale non lo era. Allora si decise semplicemente di dedicarglielo. Infatti fuori dal museo è apposta una targa per ricordarlo.Quando è stato inaugurato il museo?Il museo è stato inaugurato nel marzo del 2015.

di Gioia Altamura e Arianna Geraci

Intervista a Sandro Vaglica, custode del “Museo Antiquarium di Lucrezia Romana”

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Marzo 2017 CULTURA 7

Cosa è conservato nel museo?Sono conservati reperti archeologici ritrovati nel corso ditrent’anni di scavi nella zona (dagli anni ’80 fino ad oggi)dell’ex decimo municipio provenienti dalle necropoli;quindi sono arredi funerari.Inoltre ci sono dei magazzini?Ci sono due magazzini, uno sta a Settebassi, in via di Ca-pannelle (con oltre 5.000 cassetti) e l’altro sotto al museoAntiquarium. I magazzini non si possono visitare e conten-gono numerosi reperti che non sono mai stati esposti. Quando si può visitare il museo?Il museo è aperto a tutti e l’ingresso è gratuito. Si può visitare tutti i martedì e giovedì e la seconda e quartadomenica del mese. L’orario delle visite è dalle 9 alle 15. Quante persone hanno visitato il museo?Vengono circa 1000 persone al mese, come museo perifericoè un ottimo risultato.Chi lo ha costruito?Prima non era un museo. In origine c’era una cisterna d’ac-qua e questo (la casa del custode, n.d.r.) era il casale dei con-tadini. Quando hanno costruito i palazzi intorno, grazie agliaccordi con il Comune, lo hanno donato alla Sovrinten-denza e si è deciso di fare un museo.

Qual è il periodo storico dei reperti?Partiamo dall’epoca preistorica, a cui appartengono le puntedelle lance, e arriviamo fino all’epoca medioevale. Ci sonopalle di cannone, vasi, etc.Queste necropoli dove le avete trovate?All’epoca dei Romani i cimiteri erano situati al di fuori dellemura, come sull’Appia Antica e su altre strade consolari. Equeste grandi aree di sepoltura, che si estendevano da unaconsolare all’altra, erano chiamate necropoli. La maggiorparte delle tombe che sono state rinvenute si trovavano sot-toterra. Insieme ai morti, venivano seppelliti oggetti comemonete, gioielli, olii, etc., che sono stati ritrovati. Vi eranopoi le tombe a mausoleo, cioè in marmo.Ci sono oggetti particolari?Certo. Ci sono orecchini da bambina, biberon di epoca ro-mana, pinzette per le sopracciglia che usavano le donne, cisono le pedine per giocare a dama, gli specchi, le collane.Siamo stati noi che abbiamo copiato dai romani. Le pinzette che utilizzavano erano le stesse che utilizzanotuttora le donne. Ci sono poi le anfore che venivano usate per trasportare olioe vino e poi, una volta utilizzate, per non riportarle vuotetagliavano il coperchio e le usavano per seppellire i morti.

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I l Parco degli Acque-dotti si trova nelquartiere AppioClaudio e si chiama

così perché nel suo internoci sono decine di antichi ac-quedotti romani. Ap-pena si entra la cosache colpisce di più è labellezza dei ruderidegli acquedotti ro-mani. Ma tutte le volteche vado in gita con imiei compagni alParco degli Acquedottiin giro vedo i coper-toni delle macchine aterra e le lattine dibirra e bottiglie di vinobuttate in giro. Poivedo i bisogni dei canie cavalli, ma la gentecontinua a sporcare an-cora il parco invece diprendersene cura comese fosse il loro giar-dino. Vedo alcuni ramidegli alberi spezzati edaltri alberi buttati giù,dei piccoli fiumi unpo’ sporchi e un po’ noe vedo i ruderi romanipieni di lattine e fogliesecche. Entrando nelparco da via delle Ca-pannelle, ho visto get-tate a terra bottiglie di

acqua, arbusti rotti e alberiun po’ storti. Andando piùavanti, un sentiero di fangooccupava quasi tutto il pas-saggio e subito dopo c’eraun piccolo ponte pieno di

rifiuti, foglie secche e car-tacce. Sempre più avanti c’èerba tagliata ma non but-tata e dopo dei rami di al-beri spezzati e buttati quasiin un orto e delle piante

secche non buttate via esassi con delle scritte ro-mane sparse in giro. Vicinoad un tratto dell’Acque-dotto c’è uno stagno un po’sporco e un po’ pulito con

dentro delle rocce, unastaccionata pericolantee piantine non potate.Poco dopo la staccio-nata si vede il corso diun piccolo fiume dovenon c’è acqua. Ci sonosolo piante non acqua-tiche e davanti c’è unapiazzetta con un fornoabbandonato e unacasa che sembra ab-bandonata. Più avantiho visto gli archidell’Acquedotto chealmeno erano puliti.Passeggiando vicinoun arco ho visto unascritta “NO RENZI” eanche delle scritte chenon si capivano e nonavevano senso. Il parcoè curato da alcuni vo-lontari che si occu-pano periodicamentedi pulire, tagliarel’erba, sistemare lepiante e le aiuole, manon sembra esserecontrollato.

8 AMBIENTE Marzo 2017

Benvenuti nel Parco degli Acquedotti

Matteo Pezzotti

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Le vie di accesso alParco degli Ac-quedotti sono di-verse: si può

entrare infatti da via di Ca-pannelle, da via Lemonia eda via Appio Claudio. Il Parco è bellissimo, maspesso trovo ragazzi e geni-tori che buttano a terra bot-tiglie di vino e fazzoletti peril naso e trovo anche cibo,patatine, bibite e i bisogni dicani e cavalli. Perché non sene prendono cura e perchéfanno tutto questo, nessunolo sa. Ho visto anche le crepedell’Acquedotto e scritte suiruderi. Qui infatti ci sono molti ru-deri di antichi acquedotti, cisono grandi distese di terra,alcune sono coltivate, e cisono anche grandi prati. C’è

un piccolo corso di acquacon dei ponticelli, si chiamaMarrana dell’Acqua Ma-riana, e un piccolo laghetto.Lì vicino c’è un antico casalemolto grande che sembra ab-bandonato con delle partipericolanti. Più avanti c’è unparco giochi per i bambini e

una pista di pattinaggio, c’èanche un percorso dove sipuò fare attività fisica e uncampo di calcio. Si possonofare tanti giochi! Ci sonotanti pini marittimi, sono al-tissimi e ci sono anche tantialtri alberi. Passeggiando ca-pita di incontrare delle greggi

di pecore e anche dei cavalli,in lontananza si vede scorrereuna ferrovia. E’ veramente molto bello efare una gita lì è sempreemozionante! Il parco nonva trattato male, va tenutopulito!

Marzo 2017 AMBIENTE 9

Arte, storia e natura a rischio degrado

Veronica Pezzotti

Giorgio Altamura

Forse non tutti lo sanno, ma ilnostro quartiere è ricco dimonumenti. Iniziamo percor-

rendo la stradina romana che attra-versa il piccolo parco accanto a via

Campo Farnia. La strada è stata ri-trovata nel 2006, in seguito agli scavieseguiti per la costruzione dellenuove palazzine. Accanto alla strada,all’interno del parco, è possibile ve-dere i resti degli antichi monumenticostruiti dai Romani e dagli Etru-schi. Camminando poi tra le vie checosteggiano i nuovi edifici, osser-viamo le tre statue realizzate dal co-struttore Santarelli a conclusione dellavoro svolto. Le statue sono tutte inbronzo, collocate su piedistalli dimarmo che presentano una targa do-rata con l’indicazione dell’anno direalizzazione e dell’autore. C’è poisul piazzale costeggiato da via Salva-dor Dalì, un Museo gestito dal Mi-nistero dei Beni Culturali, all’internodel quale sono presenti tutti i repertitrovati durante gli scavi effettuati neiterreni circostanti.

Salvador Dalì sulla via degli Etruschi

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10 SPORT Marzo 2017

Piscina comunale: nuoto e non solo

Al Villaggio Appio, in via Pellaro, c’è una piscinacomunale, che si chiama Emmeci, frequentatada molti bambini, sia maschi che femmine. In-torno alla piscina c’è un parcheggio molto

ampio con molti posti auto. Per iscriversi a questa piscina,la prima volta occorre fare una fila lunghissima nel giornoche si aprono le iscrizioni, una volta l’anno. Infatti questapiscina è molto richiesta anche da bambini che vivono inaltri quartieri.

Nella piscina gli allenamenti vengono fatti tutti i giorni ec-cetto la domenica. Quando ci si iscrive, si può scegliere oun corso monosettimanale (mercoledì o sabato) o un corsobisettimanale (lunedì e giovedì, oppure martedì e venerdì). Al termine degli allenamenti ci si fa la doccia negli spoglia-toi. Ci sono gli spogliatoi per i maschi e per le femmine. Sicrea qualche difficoltà quando i papà accompagnano lebambine e quando le mamme accompagnano i bambini.Nella piscina si impara a nuotare, facendo dei corsi di nuoto.La piscina è divisa in 6 corsie dove si svolgono gli allena-menti. Ogni gruppo per allenarsi ha una corsia a disposi-

zione e si allena con un allenatore. Si imparano i vari stili,come dorso, stile libero, delfino e rana. Per due volte l’annoc’è un test per verificare i progressi dei bambini. Alla fine diquesto test, viene rilasciato un brevetto. Due o tre volte l’anno si svolgono delle gare, divise per stilee per fasce di età. Durante le gare ogni bambino nuota inuna corsia. Alla fine di ogni gara tutti i bambini vengonopremiati con una medaglia. Da quest’anno sono stati organizzati anche dei corsi di pal-

lanuoto, dove si impara a nuotare e nello stesso tempo a gio-care a pallanuoto, che è uno sport di squadra.La piscina non è frequentata solo da bambini ma anche daadulti, però in orario diverso. Gli adulti possono fare nuoto libero, corsi di nuoto e anchealtri sport come acquagym e hydrobike. Qui, inoltre, si allena la squadra di nuoto dell’associazioneLarus, che partecipa al campionato sia regionale che na-zionale.È molto utile e comodo avere una struttura del genere nelproprio quartiere. Alessandro Bovi

La struttura offre anche corsi di acquagym e hydrobike. Qui si allena la squadra Laurus

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Marzo 2017 SPORT 11

Una seconda vita per il campetto?

Siamo verso la fine degli anni’80 e i genitori di alcuni ra-gazzi del quartiere VillaggioAppio ricevono la gentile of-

ferta di un signore del luogo: utilizzareparte del suo terreno per realizzare unpunto di aggregazione per i giovani delposto. Visto che i ragazzi dell’epocaerano in massima parte maschi, sipensò di costruire un campetto di cal-cio a otto. Il più grande sponsor del-l’iniziativa fu Roberto Di Vienzo, chefu anche il presidente del centro an-ziani di via Lucrezia Romana, 62 finoa qualche anno fa, quando, dopo es-sersi ammalato, fu costretto a dimet-tersi. Un altro importante finanziatoredel progetto fu Gianni Zibillini, e lacostruzione del campo fu sostenutaeconomicamente anche da tutti i resi-denti del quartiere di allora. Quelcampo è stato funzionante e ha rappre-sentato l’unico centro di aggregazione

per il quartiere fino alla fine degli anni’90. Furono formate squadre di ottogiocatori, una per ogni scala delle ori-ginarie palazzine del quartiere. Nel ’99,con la cartolarizzazione, cioè la venditadegli enti, il progetto è andato a sce-mare e il campo è rimasto inutilizzato.Oggi, nonostante di tanto in tantovenga ancora tagliata l’erba, sarebbenecessario un intervento di restauroper portarlo agli antichi splendori erenderlo ancora utile per i ragazzi di

oggi. Attualmente gli abitanti del com-prensorio Santarelli stanno pensandodi proporre al quartiere una nuovaesperienza sul campo da calcio comequella di allora. Infatti, anche se sembra che il campettonon abbia fatto nascere nessun cam-pione, è indubbio che abbia legato ilquartiere di allora in un solo corpo e sa-rebbe bello che riaccadesse anche oggi.In bocca al lupo quindi al quartiere e alcampetto! Giorgio Altamura

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T CCA A N INews dai p i c co l i de l Vi l laggio Appio

Nato alla fine degli anni ’80, oggi potrebbe diventare una nuova risorsa per il quartiere

Redazione: Via Lucrezia Romana, 62 A - Roma / N. 0 Marzo 2017

Page 12: T CCA A N I - Villaggio Appio · Arte e natura al Parco degli Acquedotti L a cura del verde nel quartiere è assicurata soprattutto dalle cure di una quindicina di volon-tari, che

L’ULTIMA 12 Marzo 2017

Non è stato ancora rimosso il pino caduto lo scorso ottobre nel cortile della scuola

Lo scorso 14 ottobre, alle ore 16.25, pochi attimiprima dell’uscita dei bambini, si è sfiorata la tra-gedia nell’Istituto Comprensivo “Guido Mila-nesi” di Roma,

che nella sede del quartiereQuarto Miglio ospita più di300 alunni. Infatti a causa diun forte vento si è verificatoil distacco di un ramo dipino che, solo per una fortu-nata coincidenza, non hacausato vittime. La circo-stanza ha creato panico tra ipresenti, oltre allo sposta-mento dell’uscita dei ragazzidalla parte posteriore aquella anteriore del plesso. Ilcomitato dei genitori, allaluce del fatto, ha cercato diattirare l’attenzione del Mu-nicipio VII con una letterainviata qualche giorno dopol’accaduto. L’istituzione

però, come già accaduto in precedenza, non sembra avvici-narsi alle famiglie coinvolte, ignorando ciò che poteva di-ventare tragedia. Tommaso Santoni

I l signor Guido, genitore di un alunno della scuolacoinvolta nell’incidente del 14 ottobre, presente ilgiorno della caduta del ramo di pino, ci racconta la

sua esperienza.Abbiamo saputo che lei era presente il giorno della cadutadel ramo di pino. Cosa ci può dire di ciò che ha provatoin quel momento?Molta paura, si è sentito il rumore del ramo, crac!, eprima che mi rendessi conto di cosa stava succedendo, ilramo era già caduto. Qual è stata la reazione dei presenti?La maggior parte dei presenti ha urlato, poi io ho gridato

di spostarci e la bidella ci hatrasferito nella parte ante-riore della scuola, dove si èdiscusso sul da farsi. Chi avete avvertito?Credo che la bidella abbiascritto alla preside, che a suavolta credo abbia mandatouna lettera al Comune. Cosa pensa che si farà conquesti pini?Immagino che ci sarà unconcorso tra alcuni vivai per

la cura dei pini della zona, poi una volta che ci sarà unvincitore, potranno iniziare a tagliare gli alberi. Intanto,però, da quel giorno l’uscita degli alunni è stata spostatanella parte anteriore del plesso, meno spaziosa e comodadella posteriore, causando notevole disagio per genitorie alunni. L’utenza quindi ancora una volta continua ad aspettare.

Tom. San.

Un genitore:“Finora nessuna risposta”

Tragedia sfiorata alla Guido Milanesi

Le lettere inviate al Municipio VII, al Comune ed alla Polizia locale di Roma Capitale