s.z. marzo 2006 · iniziative previste per l’Expo 2015: questo il tema affron-tato durante...

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Giovani e agricoltura L’assessore regionale Nino Caleca: “Portare in campagna la generazione digitale per costruire una classe imprenditoriale giovane, dinamica, aperta all’innovazione” Bisogna tornare a guardare all’agricoltura come ad una grande risorsa per lo sviluppo economico del- la Sicilia. I nostri giovani devono valutare con fi- ducia le opportunità che il settore offre e riuscire a co- niugare tradizione ed innovazione. Imparare a produr- re ma anche a commercializzare utilizzando tutti gli stru- menti, a loro familiari, che offrono le nuove tecnologie”. Questo messaggio viene lanciato dall’Assessore del- l’Agricoltura Nino Caleca (qui nella foto) nel corso di vari incontri sul finire dell’anno 2014. “Il nuovo PSR – da quanto ha dichiarato l’assessore – preve- derà parecchie misure a sostegno delle nuo- ve imprese in agricoltura, soprattutto quel- Gli allevatori, Gli allevatori, custodi custodi dell’ambiente dell’ambiente 39° ANNO, n. 5 Novembre-Dicembre 2014 Sicilia Zootecnica Periodico zootecnico e agroalimentare edito dall’Associazione Regionale Allevatori col sostegno di Terra Srls (società di intermediari assicurativi in agricoltura) Direzione e Amministrazione: Via P.pe Belmonte, 55 - 90139 PALERMO - tel. 091 585109 - 340 4771387 Autorizzazione del Tribunale di Palermo n. 9 del 16-7-1974 P.I. Spedizione in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/B Legge 662/96 D.C.B. Sicilia 2004 8 EXPO 2015, la Sicilia si prepara In un incontro a Palermo sollecitati i Comuni e le aziende I l ruolo dei comuni e del- le aziende presenti sul ter- ritorio nell’ambito delle iniziative previste per l’Expo 2015: questo il tema affron- tato durante l’incontro, orga- nizzato dall’AnciSicilia e dal- l’assessorato regionale all’A- gricoltura, che si è svo- lo il 4 dicembre a Villa Malfitano. L’Expo 2015 è sen- za dubbio un’occasio- ne di incontro e di scam- bio attraverso la cultu- ra, il cibo e le tradizio- ni. E proprio su questo solco la Sicilia segnerà un percorso di avvici- namento ai Paesi che parteciperanno all’Espo- sizione di Milano con l’obiettivo di valorizza- re la produzione enogastronomica siciliana. Un’occasione importante che offrirà la possi- bilità di mostrare ai visitatori la biodiversità del Mediterraneo con i suoi prodotti basati sul- le attività fondamentali di pesca e agricoltura. L’obiettivo è quello di intercettare nuovi flus- si turistici. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Or- lando, l’assessore regionale all’Agricoltura Ni- no Caleca, e il direttore dello stesso assessora- to, dirigente delegato per il Cluster Bio-Medi- terraneo, Dario Cartabellotta. Non sarà una fie- ra di settore ma un importante confronto internazionale dove la Sicilia farà cartellone con la qualità dei suoi prodotti. “Non sempre la ricchezza produce cultura, ma la cultura produce sempre ricchezza e la Sici- lia – ha dichiarato Leoluca Orlando – è una del- le poche realtà italiane dove eccellenza e cul- tura si fondono perfettamente. Questo incon- tro pone le basi per una sinergia perfetta fra istituzioni che vogliono rilanciare l’economia della nostra Isola”. “Expo 2015 è un’esperienza unica ed irri- petibile per proporre al mondo intero il mo- dello Mediterraneo” – ha dichiarato Antonino Caleca. La Sicilia come capofila del Cluster Bio-mediterraneo è l’unico partner istituzio- nale di Expo 2015. – continua l’Assessore – Il protocollo sottoscritto con l’Associazione di tutti i Comuni siciliani rappresenta un momento fondamentale nella costruzione di un prodotto di qualità che nei sei mesi di esposizione rac- conti la Sicilia attraverso le proprie eccellenze culturali, turistiche, agroalimentari, e della pe- sca. La Sicilia attraverso lo stile di vita medi- terraneo, che pone al centro l’uomo, vuole tra- smettere un modello di pace, cultura e convi- vialità tra i popoli, che potrà rappresentare il futuro compatibile con un equilibrato svilup- po del pianeta”. “L’agricoltura è nata nel Mediterraneo – ha evidenziato Dario Cartabellotta – dove esisto- no mille cose insieme. La Sicilia, da sola, può vantare caratteristiche, come clima e suolo, pre- senti in più continenti e regioni continentali: Europa, Africa, Medio Oriente, Balcani... Bio- logico, stili di vita, qualità degli alimenti e die- ta fanno di essa l’eccellenza mondiale e saranno protagonisti a Milano. Olio e vino – ha aggiunto Cartabellotta – rappresentano il cuore del Me- diterraneo, dove le persone sono più longeve che nell’Europa del nord. Expo 2015 vedrà la Sicilia brillare della propria luce e delle pro- prie unicità”. Quel giorno AnciSicilia e Regione hanno firmato un protocollo d’intesa col quale mani- festano la volontà di formalizzare una colla- borazione per individuare le modalità idonee affinché i 390 comuni dell’Isola possano sfrut- tare al meglio il lungo periodo di promozione offerto da Expo 2015. Ignazio Maiorana Relatori e pubblico a Villa Malfitano

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Giovani e agricoltura

L’assessore regionale Nino Caleca:

“Portare in campagna la generazione digitale

per costruire una classe imprenditoriale giovane,

dinamica, apertaall’innovazione”

“Bisogna tornare a guardare all’agricoltura come aduna grande risorsa per lo sviluppo economico del-la Sicilia. I nostri giovani devono valutare con fi-

ducia le opportunità che il settore offre e riuscire a co-niugare tradizione ed innovazione. Imparare a produr-re ma anche a commercializzare utilizzando tutti gli stru-menti, a loro familiari, che offrono le nuove tecnologie”.

Questo messaggio viene lanciato dall’Assessore del-l’Agricoltura Nino Caleca (qui nella foto) nel corso divari incontri sul finire dell’anno 2014. “Il nuovo PSR –da quanto ha dichiarato l’assessore – preve-derà parecchie misure a sostegno delle nuo-ve imprese in agricoltura, soprattutto quel-

Gli allevatori,

Gli allevatori, custodi

custodi dell’ambiente

dell’ambiente

39° ANNO, n. 5Novembre-Dicembre 2014

Sicilia Zootecnica

Periodico zootecnico e agroalimentare edito dall’Associazione Regionale Allevatori

col sostegno di Terra Srls (società di intermediari assicurativi in agricoltura)Direzione e Amministrazione: Via P.pe Belmonte, 55 - 90139 PALERMO - tel. 091 585109 - 340 4771387

Autorizzazione del Tribunale di Palermo n. 9 del16-7-1974 P.I. Spedizione in A.P. - 45% - art. 2comma 20/B Legge 662/96 D.C.B. Sicilia 2004

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EXPO 2015, la Sicilia si preparaIn un incontro a Palermo sollecitati i Comuni e le aziende

Il ruolo dei comuni e del-le aziende presenti sul ter-ritorio nell’ambito delle

iniziative previste per l’Expo2015: questo il tema affron-tato durante l’incontro, orga-nizzato dall’AnciSicilia e dal-l’assessorato regionale all’A-gricoltura, che si è svo-lo il 4 dicembre a VillaMalfitano.

L’Expo 2015 è sen-za dubbio un’occasio-ne di incontro e di scam-bio attraverso la cultu-ra, il cibo e le tradizio-ni. E proprio su questosolco la Sicilia segneràun percorso di avvici-namento ai Paesi che parteciperanno all’Espo-sizione di Milano con l’obiettivo di valorizza-re la produzione enogastronomica siciliana.Un’occasione importante che offrirà la possi-bilità di mostrare ai visitatori la biodiversitàdel Mediterraneo con i suoi prodotti basati sul-le attività fondamentali di pesca e agricoltura.L’obiettivo è quello di intercettare nuovi flus-si turistici.

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri,il presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Or-lando, l’assessore regionale all’Agricoltura Ni-no Caleca, e il direttore dello stesso assessora-to, dirigente delegato per il Cluster Bio-Medi-terraneo, Dario Cartabellotta. Non sarà una fie-ra di settore ma un importante confrontointernazionale dove la Sicilia farà cartellonecon la qualità dei suoi prodotti.“Non sempre la ricchezza produce cultura, mala cultura produce sempre ricchezza e la Sici-lia – ha dichiarato Leoluca Orlando – è una del-le poche realtà italiane dove eccellenza e cul-tura si fondono perfettamente. Questo incon-tro pone le basi per una sinergia perfetta fraistituzioni che vogliono rilanciare l’economiadella nostra Isola”.

“Expo 2015 è un’esperienza unica ed irri-petibile per proporre al mondo intero il mo-dello Mediterraneo” – ha dichiarato AntoninoCaleca. La Sicilia come capofila del ClusterBio-mediterraneo è l’unico partner istituzio-nale di Expo 2015. – continua l’Assessore – Ilprotocollo sottoscritto con l’Associazione di

tutti i Comuni siciliani rappresenta un momentofondamentale nella costruzione di un prodottodi qualità che nei sei mesi di esposizione rac-conti la Sicilia attraverso le proprie eccellenzeculturali, turistiche, agroalimentari, e della pe-sca. La Sicilia attraverso lo stile di vita medi-terraneo, che pone al centro l’uomo, vuole tra-smettere un modello di pace, cultura e convi-vialità tra i popoli, che potrà rappresentare ilfuturo compatibile con un equilibrato svilup-po del pianeta”.

“L’agricoltura è nata nel Mediterraneo – haevidenziato Dario Cartabellotta – dove esisto-no mille cose insieme. La Sicilia, da sola, puòvantare caratteristiche, come clima e suolo, pre-senti in più continenti e regioni continentali:Europa, Africa, Medio Oriente, Balcani... Bio-logico, stili di vita, qualità degli alimenti e die-ta fanno di essa l’eccellenza mondiale e sarannoprotagonisti a Milano. Olio e vino – ha aggiuntoCartabellotta – rappresentano il cuore del Me-diterraneo, dove le persone sono più longeveche nell’Europa del nord. Expo 2015 vedrà laSicilia brillare della propria luce e delle pro-prie unicità”.

Quel giorno AnciSicilia e Regione hannofirmato un protocollo d’intesa col quale mani-festano la volontà di formalizzare una colla-borazione per individuare le modalità idoneeaffinché i 390 comuni dell’Isola possano sfrut-tare al meglio il lungo periodo di promozioneofferto da Expo 2015.

Ignazio Maiorana

Relatori e pubblico a Villa Malfitano

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Agosto-Ottobre 20142 Sicilia Zootecnica

Igiovani vogliono andare o no in campagna?Difficile dare una risposta positiva. Loro van-no dove c’è vivacità, non tristezza, dove c’è

possibilità di aggregazione e un minimo di reddi-to senza molti rischi.

Il 27 novembre scorso, al Forum degli impren-ditori agricoli, tenutosi a Palazzo dei Normanni, aPalermo, sul ricambio generazionale in agricoltu-ra, organizzato dalla CEJA (Consiglio europeo gio-vani agricoltori), abbiamo ascoltato Matteo Bar-tolini, diventato recentemente presidente con l’80%del consenso da parte delle organizzazioni agri-cole nazionali Coldiretti, Confagricoltura e CIA.Il CEJA rappresenta 30 associazioni agricole e duemilioni di produttori in tutta Europa e sembra pro-porre la formula per riportare i giovani in campa-gna. Come? l’Obiettivo lo ha chiesto direttamen-te allo stesso presidente Bartolini (qui nella fotodurante la nostra intervista) che ringraziamo perla sintesi con cui ci ha spiegato la sua linea di azio-ne. Ecco cosa ci ha detto:

In qualità di presidente del Consiglio europeodei giovani agricoltori devo prima di tutto segna-lare che l’Europa ha una diversità enorme riguardoai metodi in agricoltura. Passiamo da una picco-la agricoltura media poderale di 6-7 ettari ad unamedia di 100-200 ettari dei Paesi dell’Est o di 50ettari della Francia. Quello che è indubbio è cheil modello dell’agricoltura finora concepito nonha un grande futuro. Leggendo i dati Eurostat vie-ne fuori che il reddito dell’imprenditore agricoloè normalmente inferiore in media rispetto a quel-lo di qualsiasi altro imprenditore di qualsiasi al-tro settore economico. Quindi più che l’aggrega-zione, cosa importante anche in agricoltura, oc-corre però rifondare il sistema produttivo.

Questo settore impone a chiunque il sacrificioper l’accesso alla terra e al credito; se a questouniamo un grosso iniziale rischio di impresa conun reddito inferiore del 50% rispetto a qualsiasialtro settore economico, troviamo la risposta al

perché i giovani non vogliono insediarsi in agri-coltura. Il discorso vale anche per gli adulti maci troviamo, oggi, dinanzi alla necessità di ricambiogenerazionale perché dobbiamo garantire produ-zione di cibo anche in futuro. E come potremmoriuscire ad ottenere qualche risultato se oggi inEuropa abbiamo un terzo degli agricoltori di etàoltre i 65 anni e solo il 7% al di sotto dei 35? Ognidieci agricoltori che smettono, quindi, ce n’è sol-tanto uno che inizia. Ci chiediamo se quella pro-duzione agricola che prima garantivano i seniorpotrà essere assicurata ancora. Sulla base di que-sto, dunque, noi lavoriamo con i decisori europeiper cercare di trovare le soluzioni.

Una soluzione che abbiamo lanciato nel con-siglio informale dei ministri agricoli nel settem-bre scorso è quella di incentivare le buone ideeimprenditoriali giovanili e l’accesso al credito daparte delle banche, istituendo un fondo europeodi garanzia a favore dei giovani che intendono av-viare o riqualificare la propria attività agricola,così da abbattere il muro di difficoltà che incon-trano cercando di produrre qualcosa. Il fondo an-

cora non c’è, ma il ministro italiano Maurizio Mar-tina sta lavorando affinché si possa trovare un ac-cordo e il commissario europeo possa legiferarein tal senso.

Per quello che ci riguarda, inoltre, vogliamoraccogliere quello che è stato lasciato fermo dal1995 ad oggi e cioè il trattato di Barcellona chedovrebbe unire i Paesi del Mediterraneo in unicapolitica di sicurezza sia economica e sia socio-culturale, cosa che fino ad oggi non ha ancoraavuto un grande sviluppo. Noi cerchiamo di di-mostrare che i giovani possono ragionare attor-no all’unione politica e finanziaria attraverso unanuova condivisione e una collaborazione tra Pae-si, quindi anche tramite il rispetto dei valori cul-turali, pur evidenziando le differenze di successotra il Mediterraneo e quelle del resto dell’Euro-pa.

La filiera e la certificazione dei prodotti han-no un posto prioritario nell’azione che stiamo por-tando avanti. Ma dobbiamo uscire da una logicasolo ed esclusivamente competitiva e di mercatoed entrare in una logica di trasferimento delle co-noscenze perché è altrettanto vero che attualmen-te noi ci sentiamo vittime di un commercio sleale.Se riusciamo ad aprire un dialogo e ad uniformarele norme, l’omogeneità deve essere al rialzo e nonal ribasso; ciò significherebbe promuovere pro-dotti che continuino ad essere salubri per la po-polazione, un tipo di allevamento che sia conso-no all’equilibrio ambientale.

A seguito del recente trattato di Lisbona, perla prima volta ci sarà un aiuto diretto per i primi5 anni di attività di giovani che si insediano inagricoltura. Come pure ci sarà attenzione ad es-si nel Piano di sviluppo rurale. Questo è un risul-tato ottenuto da noi, una proposta che io ho avan-zato all’interno del Consiglio europeo e che poianche col sostegno dei giovani imprenditori agri-coli si è riusciti a far passare facendo stanziare20 miliardi di euro per l’agricoltura giovanile.

Matteo Bartolini

Come riportare i giovani in campagnaCe lo spiega il presidente del CEJA Bartolini

Manutenzione del territorio e combustione dei residui vegetali agricoliUn incontro tra AnciSicilia e Confagricoltura

Combustione dei residui vegetaliagricoli e manutenzione del terri-torio, questi gli argomenti trattati

il 5 agosto a Villa Niscemi, a Palermo,durante un incontro tra AnciSicilia e Con-fagricoltura Sicilia.

In particolare, è stato affrontato il te-ma legato all’applicazione del decreto as-sessoriale del 14 febbraio 2014, relativoall’opportunità di concedere fondi agliimprenditori agricoli, mediante conven-zioni, lavori di ripristino e manutenzionedel territorio, anche in funzione della pre-venzione riguardo al rischio idrogeologi-co. L’art. 3 del decreto assessoriale pre-vede che anche i comuni del territorio si-ciliano possano applicare tali disposizio-ni.

“Allo stato attuale – spiega il presi-dente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando

– il territorio è una risorsa a rischio, for-temente compromessa dagli interventi del-l’uomo; intervenire sulla sua manuten-zione attraverso convenzioni con impre-se agricole significa avviare in manieraconcreta azioni di prevenzione e risana-mento a costi contenuti per le ammini-strazioni e compatibili con le esigenze didifesa e tutela idrogeologica. Tutto que-sto con un unico obiettivo: porre in sicu-rezza popolazioni, insediamenti e infra-strutture esistenti”.

“L’attualità di questi giorni – ha ag-giunto il presidente Pottino – ci deve farriflettere su quanto sia importante cura-re il territorio ed in modo particolare quel-lo siciliano che, secondo quanto affer-mato dal presidente nazionale dell’Ordi-ne dei Geologi, è per il 70% a rischio idro-geologico (278 comuni su un totale di

390). Tale possibilità consente, poi, a chieffettivamente opera sul territorio, e quin-di ha tutto l’interesse a mantenerlo inte-gro, di agire con i propri mezzi meccani-ci nello spirito della definizione di mul-tifunzionalità dell’attività agricola”.

Durante l’incontro si è ampiamentediscusso anche l’art. 14, comma 8, lett.b) del Decreto Legge n. 91 del 24 giugno2014 che consente la combustione, in lo-co, del materiale agricolo e forestale de-rivante da sfalci, potature e ripuliture. Lastessa norma stabilisce che l’operazioneè possibile in piccoli cumuli e per quan-tità giornaliere non superiori a tre metristeri (unità di misura del legname che co-incide con i metri cubi) per ettaro, in pe-riodi e orari individuati con apposita or-dinanza del sindaco.

“Sulla combustione controllata in lo-

co del materiale agricolo e forestale – ag-giunge il presidente Orlando – è neces-sario, come prevedono le nuove disposi-zioni, che i sindaci emanino rapidamen-te le ordinanze atte a determinare per ognisingolo comune le corrette modalità digestione di questa attività. Per favorireciò, l’AnciSicilia, nel rinnovare l’invitoad emettere in tempi brevi le ordinanze,fornirà alle amministrazioni un modelloche potrà essere adattato alle esigenze deisingoli territori”.

“Si tratta – ha sottolineato il presidentedella Confagricoltura siciliana, Ettore Pot-tino – di una disposizione particolarmen-te attesa dal mondo agricolo che è statapiù volte sostenuta, anche a livello re-gionale, con chiare motivazioni di ordi-ne agronomico”.

Carla Muliello

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3novembre-dicembre 2014 Sicilia Zootecnica

Canicattini Bagni (SR)Si prepara la Ia Fiera regionale agro-zootecnica

Riscoprire i vecchi sapori ed il mondo dell’agricoltura

Dopo anni di assenza, grazie all’impegno dell’AMI (Associa-zione culturale agro-industriale “Monti Iblei”), dell’ammi-nistrazione comunale di Canicattini Bagni e con la collabo-

razione dell’Associazione Regionale Allevatori della Sicilia, neigiorni del 10, 11 e 12 aprile 2015, riaprirà i battenti, nel Foro boa-rio di contrada Bagni a Canicattini, un evento fieristico del Siracu-sano oggi a carattere regionale che riemerge dalle ceneri degli ap-puntamenti fieristici provinciali degli anni passati.

La manifestazione è particolarmente sentita e fortemente volutadagli operatori del settore, ma soprattutto dall’AMI, associazionenata nel settembre del 2014, che con caparbietà ed entusiasmo in-tende scommettere su un settore molto presente nel territorio re-gionale, uno dei pilastri portanti dell’economia isolana.

La fiera della zootecnia, della meccanizzazione agricola e del-l’agroalimentare, vuole mettere in mostra le eccellenze della nostra

terra, farriscoprirei vecch isapori, dif-fondere ilmodel loalimenta-re diven-tato patri-m o n i od e l l ’ U -NESCO,l a d i e t amediterra-nea.

Con laprima edizione in chiave regionale si vuole un incontro tra le diverse tradizioniagricole siciliane, le prestigiose aziende che rappresentano il mondo agricolodella nostra isola, la domanda e l’offerta dei prodotti di eccellenza, dei servi-zi alle imprese, delle tecnologie nel settore dell’agricoltura e non solo.

Questa edizione è un evento dedicato a chi crede nell’agricoltura, a chi ognigiorno si rimbocca le maniche e produce, a chi ha fatto del proprio lavoro nelsettore agricolo una passione oltre che una vocazione.

In fiera saranno esposti bovini, ovini, suini ed asini, la meccanizzazione

agricola con macchine ed attrezzi di moderna tecnologia, attrezzi per il giar-dinaggio, impianti per energie rinnovabili e impianti termici ad alto rendi-mento. La manifestazione ospiterà anche i prodotti dei migliori sementifici emangimifici, aprirà le porte alle aziende florovivaistiche e dedicherà atten-zione ai servizi all’agricoltura (CAA e CAF) provinciali e regionali, alle so-cietà di credito per gli agricoltori e alle istituzioni pubbliche e compartecipa-te.

Infine, il settore agroalimentare delizierà i palati più esigenti con degusta-zioni dei prestigiosi prodotti del territorio (formaggi, salumi, conserve, con-fetture, miele, olio, vini e tanti altri prodotti).

Nicola Uccello(In alto alcune immagine dell’edizione 2008)

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novembre-dicembre 20144 Sicilia Zootecnica

Per allevare è utile studiare...L’esperienza e la sperimentazione dei fratelli Basile a Noto

Carni e formaggi del Siracusano in filiera corta

Nell’azienda “Anti-co cuore verde”della famiglia Ba-

sile, i fratelli Pierpaolo(agronomo), Tiberio e Fla-minio (studente in veteri-naria) Basile, in contradaPianetti, in 70 ettari di ter-ra, allevano, sotto la dis-creta assistenza di papàSebastiano, 60 vacche dalatte in prevalenza di raz-za Frisona italiana (di ap-prezzabile produzione me-dia giornaliera di latte) conqualche capo di razza Bru-na e Pezzata rossa sui qua-li si fa l’incrocio.

Foraggi e insilati sonoprodotti in azienda, comeanche i cereali per il man-gime. Caseificio e puntovendita con macelleria rap-presentano il principalesbocco della produzioneBasile. Il resto dei prodottiviene venduto ai ristoran-ti della zona che sono or-gogliosi di citarne l’origi-ne, ovviamente grazie al-la qualità e alla fragranzache possono essere van-tate.

L’azienda si è specia-lizzata in provole, formaggia pasta molle, mozzarel-la, canestrato e ricotta allimone, lavorati con at-trezzi in legno, tipicità del-la tradizione della zona diPalazzolo e CanicattiniBagni. L’arte casearia èstata appresa dai fratelliBasile presso lo stabili-mento Ragusa Latte, perla macelleria, invece, si èricorsi ad un periodo di la-voro e addestramento inEmilia Romagna, facen-do tesoro anche della pregressa collaborazione con un macellaio di Noto alquale è stato rubato il mestiere. Il continuo esercizio e la capacità di speri-

mentazionehanno affina-

to il lavoro dei giova-ni fratelli Basile.

Anche in questocaso l’azienda integral’attività con l’alleva-mento dei suini. Pier-paolo Basile ha fattouna tesi sperimentaleutilizzando in aziendatre diversi gruppi disuini con tre diversi tipi di alimentazione: un primo gruppocon quella tradizionale aziendale, un secondo gruppo con il7% di carrube nel composto e un terzo gruppo col 15% di

carrube. “Abbiamo quindi controllato i dati dei soggetti allevati, incrementopeso animali vivi e resa in carne dei soggetti macellati; abbiamo analizzato inlaboratorio il PH, il gusto, il colore delle carni e dei salumi da noi preparati.Alla fine abbiamo fatto delle pubblicazioni e delle degustazioni pubbliche, un

bel lavoro che ha qualificato e fis-sato le caratteristiche e la buonaqualità dei nostri prodotti oggi ap-prezzatissimi e sui quali inten-diamo lavorare ancora per dif-fondere il nostro sistema produt-tivo”, racconta Pierpaolo. La collaborazione del dr. Virga e

del controllore Pizzo dell’ARAS,ci riferiscono i fratelli Basile, èstata molto utile nel percorso dicrescita dell’”Antico cuore ver-de” di Noto.

Ignazio Maiorana

Nelle foto la famiglia Basile, gli animali e i prodotti

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Giuseppe Cavaleri, c.da Arco (Noto), un’a-zienda che aderisce al piano ETI-AIA diqualificazione e tracciabilità delle carni, al-

leva un piccolo nucleo in selezione di vacche Cha-rolaise, ma effettua il ristallo con vitelli provenien-ti da allevamenti allo stato brado anche in trans-umanza, che vengono acquistati appena svezzati epoi ingrassati fino al compimento dei 12 mesi di età

o fino al raggiungimentodel peso richiesto dai ma-cellai locali.

Cavaleri lavora più congli animali degli altri checon quelli della propriaazienda. Sono circa 300vitelli l’anno le cui mez-

zene macellate vengonodistribuite in zona e an-che in provincia di Cata-nia al prezzo di 4,50-5,50euro al kg + IVA.

“Alcuni tipi di me-ticci – sostiene GiuseppeCavaleri – hanno un in-cremento ponderale in pe-so vivo di carne al gior-no superiore alle razze se-

lezionate e questo anche grazie al maggiore adatta-mento alle difficoltà climatiche”. Si tratta, in effet-ti, di incroci fra le razze più disparate allevate sen-za criterio genetico e selettivo, ma che occupano unposto ancora rilevante nei territori montuosi dellaSicilia e nell’economia povera dell’Isola.

Gran parte dei cereali e il mais insilato vengonoprodotti in azienda. Un’economia stretta al cente-simo e al grammo, ma estesa su centinaia di ani-mali, permette di ricavare un reddito dignitoso peruna piccola impresa.

5novembre-dicembre 2014 Sicilia Zootecnica

La Charolaise a ModicaBlandino-Di Raimondo, una “bomboniera” nell’altopiano

In concomitanza con la pri-ma mostra regionale dei bo-vini da carne di Modica, ab-

biamo voluto indagare sul per-ché in un territorio tradizio-nalmente vocato alla produzionedel latte si sta velocemente ri-convertendo la zootecnia.

Abbiamo raggiunto l’aziendadella famiglia Blandino-Di Rai-mondo in contrada Serra Me-ta, a Modica, 15 ettari di terrae altri appezzamenti limitrofiin affitto, dove oggi si alleva-no 50 vacche Charolaise. Laloro storia è iniziata nel 1997con l’acquisto in Francia di ungruppo di manze gravide e di untorello di razza pura che hannosostituito le vacche meticce tra-dizionalmente allevate in azien-da. Un paio di decenni fa si ven-devano molti torelli da riprodu-zione negli allevamenti allo sta-to brado anche montani,questa la motivazione del-la scelta di allevare que-sta razza. Ma oggi è ne-cessario fare selezionegenetica per affacciarsisul mercato del bestiameda carne.

L’azienda Blandino-Di Raimondo ha ormairaggiunto un elevato li-vello di qualità e lo cer-tificano i numerosi premi ottenuti nelle varie edizioni della fiera di Ragusa.

Qui viene utilizzata l’inseminazione artificiale sulle manze dove la per-

centuale di fertilità è molto superiore rispetto al-le altre vacche, sulle quali si utilizza la monta na-turale col toro caponucleo.Il foraggio per gli animali viene prodotto in buo-

na parte in azienda per un’alimentazione di qua-lità. Il giovane bestiame da allevamento vienevenduto in età non inferiore a sette mesi per l’ob-bligo imposto dai regolamenti europei che asse-gnano il premio alle vacche nutrici.Gli allevatori di bovini, collegati tra loro, por-

tano avanti una linea associativa a tutela dellaproduzione e commercializzazione della carnesiciliana sotto la guida di Gianluca Tumino, pre-sidente provinciale della sezione ANACLI di Ra-

gusa nata tre anni fa. Nella sede dell’ARAS iblea si fanno spesso in-contri preparatori di partecipazione alle manifestazioni zootecnicheregionali o nazionali e riunioni finalizzate ad affrontare le problema-tiche e le scelte del settore.

È ovvio che non è ancora assopito, dentro e fuori l’ANACLI, il con-fronto sul perché allevare Charolaise anziché Limousine e viceversa.Le rispettive scelte non poggiano su convincimenti ben definiti, chia-ri e convincenti, altrimenti non si alleverebbero in Italia e in Franciadue razze diverse per le quali valgono i prevalenti principi produttivi

e di ambientazione, seppure con le dovute differenze tra queste due realtà en-trambe di origine francese.

Gli ibridi che fanno reddito e... Cavaleri

La produzione del la carne Servizi di Ignazio Maiorana

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6 novembre-dicembre 2014Sicilia Zootecnica

La Limousine dell’AgrigentinoI Catania di Cammarata, ex pastori ora bravi miglioratori

Anto-ninoe

Vi n c e n z oCatania, pa-dre e figlio(nella foto adestra), so-no di frescaesperienzatra gli alle-vatori di bo-vini da car-ne: fino a treanni fa alle-vavano pecoreValle del Beli-ce. Poi, la sof-ferenza del mer-cato del latte ei problemi dimanodope rahanno indotto lamodesta azien-da al cambio diindirizzo conl’acquisto, nel2 0 11 , d i 2 0manze e un torello di razzaLimousine direttamente inFrancia; grazie all’assistenzadei tecnici di un Centro ge-netico di quel Paese, i due al-levatori hanno scelto degli ani-mali mix élevage, ovvero lataglia media della razza vali-da per fare bestiame da carnema anche manze per alleva-mento, con caratteristiche dirusticità idonee al nostro am-biente. Oggi, in contrada Pas-quale a Cam-marata, a 500-600 m s.l.m., so-no una trentinale docilissime(l’allevatore lechiama “bam-bole”) e resi-stenti bovine allevate; e l’obiettivoè raddoppiare il loro numero. “Conmeno fatica e meno lavoro ottenia-mo lo stesso reddito di prima, ri-sparmiando anche in spese veteri-narie”, ci riferiscono i Catania. L’a-zienda è un “salotto” per la man-dria delle femmine, che ha anche adisposizione un uliveto di 12.000metri dove potersi ombreggiare egrattare.

Il giovane Vincenzo (nella fotoaccanto al catturatoio di sua in-venzione) è diventato un appassionato di genetica, quindi ormai un esperto sulla viadel crescente miglioramento selettivo e produttivo dell’allevamento, capace di in-ventare mezzi e modi per agevolare e snellire la pratica gestionale. “Operiamo l’in-seminazione artificiale per ingravidare le manze e utilizziamo il toro per le vacchedal secondo parto in poi – spiega –. In azienda ci sono due tori e idee chiarissime:alcune bovine vengono fecondate dal soggetto che deve ricreare le manze e altrevengono ingravidate dal toro più idoneo a produrre animali da carne”.

Le priorità dell’azienda Catania tendono a creare animali dal parto facile, dal-l’ossatura fine e dalle qualità materne. “Grazie al passaparola, lo hanno compresoi tanti allevatori che vengono ad acquistare manze e torelli da noi”, osserva papàNino. Sicilia Zootecnica, sicuramente, farà il resto, immaginiamo noi. Anche il con-trollore ARAS Giovanni Pistone farà la sua parte. “Ho difficoltà ad andare dietroal bravo Vincenzo – ci dice Pistone sorridendo –, che si aggiorna e visita fiere. Èlui che può assistere e consigliare tecnicamente persone come me”. E così la Li-mousine in Sicilia cresce a dismisura e fa diventare l’Isola la prima in Italia.

Suinicoltura sui Nebrodi

L’esempio produttivo dell’az. Passarello

Seba-stia-n o

Passarelloe il figlioLucio (nel-l a f o t o ad e s t r a )conduconol a l o r oazienda incont radaScammaria Mistretta.È un alle-vamento disuini, 120scrofe, e di bovini, 150 da in-grasso, che provvede alla for-nitura di carni a varie macel-lerie e supermercati del Mes-sinese.

La consistenza dei suini èformata da scrofe di razza Lan-drace e Large White in pu-rezza, la cui rimonta viene fat-ta in casa. Nei soggetti F1 de-rivati dalle citate razze vienepoi utilizzato il verro Pietrainil cui seme, prelevato in alle-vamento stesso, viene trattato nel labora-torio aziendale.

Sul piano alimentare, l’azienda si ap-provvigiona di leguminose e cereali conacquisto da terzi, ma il mangime viene com-posto in azienda in base alle esigenze delbestiame. Pur se il costo degli alimenti ècontinuamente in aumento, il prezzo dellacarne è remunerativo: le mezzene deisuini si vendono 3,20 euro + IVA al chi-lo alle macellerie locali e quelle dei bo-vini 5-5,50 + IVA.Ma l’indirizzo dell’azienda è squisita-mente suinicolo. L’allevamento paral-lelo dei bovini è un’integrazione del ser-vizio offerto ai rivenditori di carne, pernon perdere i quali l’azienda fornisceanche gli agnelloni provenienti da altriallevatori e dressati al fine di arricchi-re la gamma di prodotti in vendita aldettaglio di alimenti della campagna.

“Tra i nostri sogni – confessa Pas-sarello – ci sarebbe la realizzazione diun salumificio. È un’idea che accarez-ziamo da tempo e che comprende ancheuna linea dedicata al suino nero. Aspet-tiamo di intercettare il momento più fa-vorevole compatibilmente con i limitiimposti dai nostri programmi azienda-li”. Sotto questo aspetto all’allevatorenon mancano i suggerimenti e gli sti-moli oltre che l’assistenza tecnica di unvalente veterinario come il dr. AmerigoSalerno dell’ARAS.

La nota che balza in evidenzanella gestione di questo tipo diaziende polivalenti è la capacitàdegli imprenditori a mettere su,con modesti mezzi e impianti, un’at-tività produttiva all’impronta diqualità e salubrità strettamente le-gate alla tradizione della monta-gna dove il biologico e la genui-nità offrono ancora molto spazioalla catena di trasformazione ve-getali-animali-alimenti per la buo-na tavola.

Pagina a cura diIgnazio Maiorana

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7novembre-dicembre 2014 Sicilia Zootecnica

La zootecnia in montagna

...nella fotografiadi

Ignazio Maiorana

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Il riconoscimento è avvenuto il 18 settembre scorso sulla spiaggia di Branca-leone Marina (Reggio Calabria), dove l’ANARB ha organizzato la “Giornatadella Bruna”, un importante e unico appuntamento per il centro-sud d’Italia in

onore della “razza Bruna” e di quanti si distinguono per la sua affermazione.Come ha spiegato l’assessore provinciale Gaetano Rao, “la razza Bruna, vali-

cate le Alpi sviz-zere, ha trovato an-che in Italia il cli-m a e i p a s c o l iideali che contri-buiscono alla rea-lizzazione di unprodotto di asso-luta qualità per ilpregio del latte edelle carni”.

È chiaro chel’opera di diffu-sione della razzanegli ultimi de-cenni è stata pos-sibile grazie al-l ’ANARB e a isuoi tecnici che hanno saputo indirizzare nella Penisola gli allevatori associati.

Quello di Reggio Calabria è stato un momento particolarmente interessante perl’attenzione riservata al concetto di “selezione naturale” e ai riconoscimenti ad al-cuni allevatori ed esperti di razza delle diverse aree del Sud.

Tra i siciliani sono stati premiati Raffaele e Federico Tela del Ragusano (alle-vatori con oltre 70 capi di cui 45 vacche; mandria di cui circa l’80% è costituitoda figlie di tori italiani; produzioni medie pari a 7.341 kg di latte col 3,63% di pro-teine) e Paolo Bascetta dell’ARAS di Siracusa, esperto di razza da oltre 25 anni,la cui attività si è svolta soprattutto a favore degli allevatori siciliani, che ha con-tribuito in modo strategico alla diffusione della razza nell’Isola. Notevole la suacapacità di coinvolgere nei processi selettivi sia gli allevatori sia i giovani. Più vol-te ha svolto un ruolo fondamentale nella partecipazioni degli allevamenti sicilia-ni alle mostre nazionali riuscendo a cogliere ottimi risultati ed altrettante soddi-sfazioni. (Nelle foto in alto con l’assessore regionale all’agricoltura calabro, ilpresidente e il direttore dell’Anarb)

8 novembre-dicembre 2014Sicilia Zootecnica

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le a conduzione giovanile e che presentano progetti di svilup-po attraverso la rete internet. La generazione digitale deve guar-

dare con occhi nuovi ad un settore, quello dell’agricoltura, dovein questi anni si sono avute profonde trasformazioni, sia nelle modalità di la-voro che di commercializzazione. I nostri giovani – secondo Caleca – hannopreparazione, intelligenza e competenze informatiche tali da poter realizza-re da soli la propria opportunità di lavoro. L’Amministrazione regionale, conl’aiuto delle organizzazioni di categoria, ha il dovere di generare fiducia edaccompagnare i giovani che vogliano scommettere nell’avvio di nuove azien-de. Dobbiamo – ha sottolineato l’assessore Caleca - stimolare la ricostitu-zione di una classe imprenditoriale giovane, dinamica e coraggiosa che ri-parta dalla terra per il riscatto culturale ed economico della Sicilia”.

Altri aspetti peculiari su cui impronterà la propria azione di governo, hatenuto a precisare l’assessore Caleca, riguardano in particolare la sinergia traRegione, categorie produttive e rappresentanze sindacali perché ciascuno, inquesto delicato momento economico, ha il dovere morale di impegnarsi almassimo per costruire le condizioni per il rilancio della Sicilia. “La mia azio-ne – ha dichiarato l’Assessore Caleca in un incontro con i sindacati – sarà im-prontata alla massima legalità e trasparenza. Neanche un soldo alla mafia vor-rà dire protocolli e rating di legalità per un controllo attivo sui percettori dicontributi. A questo si aggiungerà un’azione decisa contro le frodi e le con-traffazioni che l’Assessorato Agricoltura perseguirà anche grazie al rafforza-mento della collaborazione con le forze di polizia”.

Un ultimo aspetto sottolineato è la necessità di puntare alla qualità di pro-c e s s i eprodotti. “Ilfallimentode l le p ro-duzioni mas-sive è sottogli occhi dit u t t i , h adichiaratol’AssessoreCaleca. LaSicilia devepuntare an-cora più con-vintamentesul biologi-co e sui pro-dotti di qual-ità certifica-ta. Questo ilmio impeg-no, questa lapolitica del-la Sicilia al-la vigilia diE X P O2015”.

Nelle due immagini il pubblico nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni

Giovani e agricoltura1

La Sicilia che fa onorePremiati l’azienda Tela e Bascetta dell’ARAS

alla “Giornata della Bruna” di Reggio Calabria

L’ariete di Sebastiano Tostocampione assoluto alla fiera di Gangi

Per un refuso nello scorso numero, ultima pagina, tra i classificati allafiera di Gangi è saltato il nome di Sebastiano Tosto, proprietario del-l’ariete campione assoluto della manifestazione. Ce ne scusiamo viva-mente.

In questo numero scritti di: Matteo Bertolini, Carla Muliello,

Nicola Uccello