Sviluppo sociale c

37
Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007 Lo sviluppo sociale 6 1 Differenze tra socializzazione e sviluppo sociale Socializzazione Socializzazione le competenze sociali del bambino, fino agli anni ‘60, erano concepite in chiave di acculturazione o di acquisizione del controllo degli impulsi o di addestramento al ruolo, secondo prospettive centrate sui processi di apprendimento o sul ruolo di modellamento svolto dall’adulto Oggi si Oggi si parla parla di di Sviluppo sociale Sviluppo sociale il neonato, considerato un essere sociale fin da subito, diventa sempre più consapevole e competente grazie alla funzione di mediatore o di interlocutore svolta dall’adulto nell’organizzare competenze e capacità

description

 

Transcript of Sviluppo sociale c

Page 1: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

1

Differenze tra socializzazione e sviluppo sociale

SocializzazioneSocializzazionele competenze sociali del bambino, fino agli anni ‘60, erano concepite in chiave di acculturazione o di acquisizione del

controllo degli impulsi o di addestramento al ruolo, secondo prospettive centrate sui processi di apprendimento o sul ruolo

di modellamento svolto dall’adulto

Oggi si Oggi si parla diparla di

Sviluppo socialeSviluppo socialeil neonato, considerato un essere sociale fin da subito, diventa sempre più consapevole e competente grazie alla funzione di mediatore o di interlocutore svolta dall’adulto nell’organizzare

competenze e capacità

Page 2: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

2

Sviluppo delle competenze sociali

Lo sviluppo delle competenze sociali si basa sulla comprensione che le persone sono dotate di stati interni, emozioni, pensieri, intenzioni, scopi, che orientano il comportamento e le relazioni

con gli altri e con il sistema di norme e di valori sociali

ComprensionComprensione degli altrie degli altri

ComprensionComprensione di Sé e di Sé

Procede parallelamenteProcede parallelamente

SOCIALITÀSOCIALITÀ

Scambio tra individualità percepite come separate e distinte una dall’altra

Requisiti indispensabiliRequisiti indispensabili

Page 3: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

3

La coscienza di Sé

La coscienza di Sécoscienza di Sé consiste nella consapevolezza di possedere un’identità separata e si basa sul processo di differenziazione e sulla rappresentazione del Sé come un’entità oggettiva che è

sentita come interna, ma anche pensata come esterna.

La coscienza di Sé si articola in:La coscienza di Sé si articola in:

Sé esistenzialeSé esistenzialeComponente implicita del

Sé che organizza l’esperienza

Sé categoricoSé categoricoComponente esplicita del

Sé che deriva dall’autoconsapevolezza

Page 4: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

4

I diversi livelli di consapevolezza

Consapevolezza primariaConsapevolezza primaria

Coincide con il Coincide con il Sé esistenziale e si basa Sé esistenziale e si basa

• sulla percezione immediata e precoce proveniente dalle informazioni sensoriali

• sulla comunicazione verbale e non verbale nelle interazioni diadiche

Consapevolezza secondariaConsapevolezza secondaria

Coincide con il Coincide con il Sé categorico e si basa Sé categorico e si basa

• sulla capacità di rappresentazione e di autoriflessione

• sullo sviluppo delle competenze linguistiche

La consapevolezza di Sé si articola in:

Page 5: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

5

Comparsa della consapevolezza secondaria

• Uso di termini verbaliUso di termini verbali che si riferiscono a se stessi e agli altri come entità distinte (me, tu, noi, …)

• Capacità di utilizzare alcune categorie esterioricategorie esteriori quali il sesso, l’età, i lineamenti e l’aspetto fisico per identificare se stesso

La consapevolezza di Séconsapevolezza di Sé, che appare tra i 15 e i 18 mesi, è segnalata da alcuni indicatori:

• AutoriconoscimentoAutoriconoscimento capacità di percepire la propria immagine fisica e di riconoscerla come stabile e continua nel tempo e nello spazio

Page 6: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

6

Capacità di comprendere che gli altri sono entità separate dotate di caratteristiche specifiche, diverse dalle proprie

COSCIENZA DEGLI ALTRICOSCIENZA DEGLI ALTRI

Un’indicazione indiretta del riconoscimento degli altri è la familiaritàfamiliarità, cioè il riconoscimento dell’estraneo e la sua identificazione come diverso da sé e dalle persone familiari

Lewis, Lewis, BrooksBrooks

La paura dell’estraneo è una risposta adattiva all’estraneità di un segnale di pericolo, capace di favorire i comportamenti di vicinanza alla madre, utili per la sopravvivenza

BowlbyBowlby

Connessione tra sviluppo del Sé e reazione all’estraneo: i bambini utilizzano gli schemi di conoscenza relativi al Sé per comprendere gli altri, valutandoli come “simili o non simili a me”

Page 7: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

7

La rappresentazione degli altri

Il bambino, tra i 12 e i 18 mesi, inizia a riconoscere gli altri non più solo sulla base di singoli tratti esteriori e comportamenti, ma

tramite un’attività di riflessione e valutazione che porta alla creazione di

rappresentazioni rappresentazioni mentalimentali

Riconoscimento Riconoscimento delle emozioni degli delle emozioni degli

altrialtri

Stabilità degli Stabilità degli oggetti e delle oggetti e delle

persone nel tempo persone nel tempo e nello spazioe nello spazio

Page 8: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

8

Indicatori della coscienza degli altri

• La comparsa delle emozioni sociali (colpa, vergogna e colpa, vergogna e imbarazzoimbarazzo) e la loro espressione indica che il bambino è consapevole dell’effetto che il giudizio degli altri o le trasgressioni esercitano sul Sé

Se il bambino manifesta tali emozioni vuole dire che attribuisce agli altri stati psicologici interni e diversi dai propri

• La nascita di una teoria della menteteoria della mente, ossia la comprensione dei desideri, dei pensieri e del punto di vista attraverso cui gli altri vedono e sentono la realtà

Page 9: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

9

Indicatori dell’evoluzione del concetto di Sé e dell’altro• Acquisizione dello spirito di iniziativa, industriosità e superamento del senso di inferiorità (Erikson)

• Sviluppo di attività autonome e del gusto per la competizione

• Sensibilità all’opinione degli adulti, con cui il bambino tende ad identificarsi

• Attenzione ai ruoli e al modo in cui vengono svolti

• Attenzione alle norme e al loro significato interpersonale comparsa del gioco sociale (Piaget)

• Incremento delle capacità metacognitive promosso dal legame di attaccamento• Acquisizione dell’abilità di cogliere la prospettiva dell’altro capacità di role taking

• Incremento della capacità narrativa, ora maggiormente centrata sulle caratteristiche psicologiche di Sé e degli altri

Page 10: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

10

Nascita del senso dell’autostima

AUTOSTIMAAUTOSTIMA

Si compone di un insieme di valutazioni che riguarda il Sé nei suoi diversi aspetti di Sé fisico, capacità sociali e identità.

A partire dagli 8 anni l’immagine di Sé si arricchisce di autovalutazioni complessive relative a qualità e capacità

personali, soggettivamente percepite e ben valutate attraverso l’autodescrizione

Il senso dell’autostima è promosso da:

Desiderio di essere accettatiDesiderio di essere accettati Vulnerabilità al giudizio degli altriVulnerabilità al giudizio degli altri

Consapevolezza delle proprie competenzeConsapevolezza delle proprie competenze

Page 11: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

11

Sviluppo dell’identità sessuale

Lo sviluppo dell’identità sessualeidentità sessuale procede inizialmente tramite l’identificazione di caratteristiche fisiche simili alle proprie e a quelle delle persone familiari

Creazione di categorie mentalicategorie mentali sulla differenza di genere, grazie a cui il bambino apprende anche la propria identità sessuale e i comportamenti tipici del proprio sesso

PortPorta aa a

Page 12: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

12

Studi sulle differenze di genere

Gli studi sul rapporto tra le caratteristiche di personalità e le differenze di genere sostenevano l’esistenza di notevoli diversità tra i due sessi:

Tali studi sono stati giudicati non attendibili, in quanto influenzati da stereotipi stereotipi socialisociali; oggi si pensa che vi siano numerose somiglianzenumerose somiglianze tra maschi e femmine, e che le differenze differenze si possano riscontrare:

maschimaschiMaggiore aggressività, autostima, spinta al successo, dipendenza dal campo, autorealizzazione

femminefemmineMaggiore socievolezza, livello di ansia, suggestionabilità, paura dell’insuccesso

- nella preferenza della scelta dei giocattoli - nella preferenza della scelta dei giocattoli - nella scelta dei compagni di gioco - nella scelta dei compagni di gioco

- nello stile relazionale - nello stile relazionale

Page 13: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

13

Fattori che influenzano la tipizzazione sessuale

La tipizzazione sessuale è il risultato dell’interazione di 4 fattori :

Sociali

Educativi

Cognitivi

Biologici

Page 14: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

14

Identificazione con il genitore dello stesso sesso e interiorizzazione del ruolo sessuale

Teorie sulla tipizzazione sessuale

Valorizzazione dei meccanismi di imitazione del comportamento degli adulti e dei modelli sociali, che rinforzano gli stereotipi legati alle differenze di genere

TeorieTeorie psicoanalitichepsicoanalitiche

Teorie Teorie dell’apprendimento dell’apprendimento

socialesociale

Page 15: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

15

La tipizzazione sessuale è un processo primariamente cognitivo che deriva dalla tendenza dei bambini a pensare per categorie.La tipizzazione sessuale avviene in 3 stadi:

Identità di Identità di generegenere

Congruenza Congruenza di generedi genere

Stabilità di Stabilità di generegenere

il bambino differenzia le 2 categorie di appartenenza sociale, stabilendo la propria

il bambino comprende che le differenze sessuali non cambiano nel tempo

il bambino comprende che la differenza di genere è una caratteristica intrinseca e immodificabile anche al variare dei segni esteriori

Teoria cognitiva di Kohlberg sulla tipizzazione sessuale

Page 16: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

16

Diverse dimensioni delle norme morali

Significato Significato affettivo-emotivoaffettivo-emotivo:

fornisce indicazioni su come sentirsi se si rispettano o

meno le norme sensazione moralesensazione morale

L’acquisizione di una norma morale è un processo che contiene diverse dimensioni:

Guida per la condottaGuida per la condotta:prescrizione di

comportamenti socialmente desiderabili e sanzione di

quelli non desiderabili

Conoscenza delle normeConoscenza delle norme:comprensione del significato

implicito ed esplicito delle norme, favorita dallo sviluppo intellettivo

Page 17: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

17

Teorie sullo sviluppo morale

Teorie PsicoanaliticheTeorie Psicoanalitiche l’uomo è amorale per natura (dominio del principio di piacere). L’interiorizzazione di norme e divieti parentali precursori sociali e culturali formano il Super-Io, che coincide con la coscienza (principio di realtà)

Teoria dell’apprendimento socialeTeoria dell’apprendimento sociale il bambino apprende le norme attraverso l’osservazione e l’imitazione dei modelli proposti dalla famiglia, dalle agenzie sociali e dai mass media. Importanza del concetto di rinforzo per l’attivazione-disattivazione dei controlli interni responsabili del comportamento morale

Teorie cognitivisteTeorie cognitiviste lo sviluppo intellettivo promuove lo sviluppo morale. Importanza della valutazione cognitiva

Page 18: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

18

Lo sviluppo morale secondo Piaget

Il metodo clinicometodo clinico e l’osservazione direttal’osservazione diretta consentono a Piaget di delineare le diverse fasi dello sviluppo morale

Realismo Realismo moralemorale(morale (morale

eteronoma)eteronoma)

Relativismo Relativismo moralemorale (morale (morale

autonoma)autonoma)

AnomiaAnomia(assenza (assenza di regole)di regole)

Page 19: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

19

Nel periodo del realismo morale (fino agli 8-9 anni), il bambino:

Realismo morale

• possiede un punto di vista egocentricoegocentrico: giudica la responsabilità oggettivaresponsabilità oggettiva (conseguenza dell’azione) più importante della responsabilità soggettivaresponsabilità soggettiva (intenzionalità)

• utilizza una morale eteronomamorale eteronoma: la validità dei principi morali è strettamente connessa con l’autorità che li promuove

• rispetta le norme morali per paura delle sanzionipaura delle sanzioni

• considera la menzognamenzogna un comportamento sbagliato tanto più grave quanto più si discosta dalla realtà

Page 20: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

20

Nel periodo del relativismo morale (dai 9 anni), il bambino:

Relativismo morale

• considera le regole come determinate dal consenso reciproco e quindi modificabili

• utilizza una morale autonomamorale autonoma: la validità dei principi morali è svincolata dall’autorità che li promuove

• attribuisce importanza agli elementi specifici della situazione e alle intenzioni (responsabilità soggettivaresponsabilità soggettiva)

• considera la menzognamenzogna immorale in sé perché danneggia la fiducia reciproca e i rapporti interpersonali, minando la stabilità e l’ordine sociale

• ritiene che tutti abbiano diritto al rispetto e alla giustizia

Page 21: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

21

PRATICA DELLA REGOLAPRATICA DELLA REGOLA COSCIENZA DELLA REGOLACOSCIENZA DELLA REGOLA

Primo stadioPrimo stadio: : abitudini motorieabitudini motorieil bambino manipola gli oggetti non secondo regole, ma secondo regolarità individuali in funzione dei suoi desideri e secondo schemi di comportamento rituali. Il gioco è individuale e mancano regole collettive

Primo livelloPrimo livelloLa regola viene

inconsapevolmente subita

Secondo stadioSecondo stadio: : egocentrismo egocentrismo (2-5 anni)(2-5 anni)il bambino imita le regole codificate che riceve dall’esterno e imita i bambini più grandi iniziando a praticare le regole. Gioca senza entrare in rapporto con i compagni, senza competere. Ognuno gioca per proprio conto, senza preoccuparsi delle regole

Secondo livello (3-8 anni)Secondo livello (3-8 anni)La regola viene considerata sacra e intangibile, imposta

dagli adulti e per questo intrinsecamente valida.

Modificare le regole significa trasgredirle

Pratica e coscienza della regola secondo Piaget

Page 22: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

22

PRATICA DELLA REGOLAPRATICA DELLA REGOLA COSCIENZA DELLA REGOLACOSCIENZA DELLA REGOLA

Terzo stadioTerzo stadio: cooperazione incipiente : cooperazione incipiente (6-11 anni)(6-11 anni)

compare l’agonismo e ognuno vuole vincere. Nasce l’esigenza di cooperare per codificare le regole in base alle quali definire vincitori e vinti

Terzo livello (dai 9 anni)Terzo livello (dai 9 anni)Le regole sono concepite come frutto del consenso reciproco e generale e,

come tali, possono essere modificate

Quarto stadioQuarto stadio: : codificazione delle regole codificazione delle regole (da 11 anni)(da 11 anni)

Le regole assumono un significato collettivo e ben definito che tutti conoscono.Si acquisisce la consapevolezza che per cambiare le regole è necessario l’accordo di tutti

Page 23: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

23

Lo sviluppo morale secondo Kohlberg

Lo sviluppo morale consiste nel passaggio da strutture cognitive più elementari a strutture cognitive più mature ed evolute

Concetto chiave della teoria di Kolhberg è quello di

Conformarsi ed attenersi alle regole, alle aspettative, alle convenzioni della società o dell’autorità proprio perché sono

regole, aspettative e convenzioni della società

““CONVENZIONALE”CONVENZIONALE”

Page 24: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

24

Livelli di giudizio morale secondo Kohlberg

Livello Livello preconvenzionalepreconvenzionale (fino a 9 - 10 anni)(fino a 9 - 10 anni)valutazione delle

conseguenze delle azioni sul soggetto

stesso stadio 1stadio 1:

orientamento orientamento premio-punizionepremio-punizione

stadio 2stadio 2:orientamento orientamento

individualistico e individualistico e strumentalestrumentale

Livello Livello convenzionaleconvenzionale

(13 - 20 anni)(13 - 20 anni)focalizzazione sui

rapporti interpersonali e sui

valori sociali stadio 3stadio 3:

orientamento del orientamento del bravo ragazzobravo ragazzo

stadio 4stadio 4:orientamento al orientamento al mantenimento mantenimento

dell’ordine socialedell’ordine sociale

Livello Livello postconvenzionalepostconvenzionale

(dopo i 20 anni)(dopo i 20 anni)focalizzazione su

principi etici astratti

stadio 5stadio 5: orientamento del orientamento del contratto socialecontratto sociale

stadio 6stadio 6:orientamento della orientamento della

coscienza e dei coscienza e dei principi universaliprincipi universali

Page 25: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

25

Regole convenzionali e morali

Le regole moraliregole morali differiscono dalle regole convenzionaliregole convenzionali

Regole interiorizzate basate su modelli di convivenza e

di relazione sociale, rispettate perché ritenute

giuste e non per paura della punizione

Regole che dipendono dalle abitudini dei gruppi, delle istituzioni e della famiglia, favorite dalla interazione sociale e dalle attività di

routine

I bambini sono in grado di discriminare i due tipi di regole già in età prescolare e considerano più grave la trasgressione

delle regole morali

Page 26: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

26

La disattivazione del controllo interno

Secondo Bandura, lo sviluppo morale avviene attraverso le interazioni con gli adulti e con i coetanei, che permettono ai bambini

di acquisire processi di disimpegno morale.

Meccanismi di disimpegno morale

Giustificazione morale Dislocamento delle responsabilità

Etichettamento eufemistico Diffusione delle responsabilità

Confronto vantaggioso Deumanizzazione

Distorsione delle conseguenze Attribuzione della colpa

L’introduzione dei meccanismi di disimpegno morale consente di spiegare la distanza intercorrente tra il pensiero morale e l’azione morale.

Page 27: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

27

Prime relazioni con i pari

Con lo sviluppo si moltiplicano le occasioni di contatto con i coetanei, accresce la capacità del bambino di interagire e valutare la prospettiva degli altri e si strutturano le prime relazioni amicali.

• unidirezionalitàunidirezionalità all’azione di un bambino non corrisponde l’azione coordinata dell’altro

• interazioniinterazioni speculari contemporeneespeculari contemporenee i bambini tendono a fare la stessa cosa contemporaneamente

• interazioni speculari differiteinterazioni speculari differite il bambino imita l’azione dell’altro bambino

Prima dei 3 anni, le relazioni coi pari sono caratterizzate da:

Page 28: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

28

Dopo i 3 anni, le interazioni diventano complementari e reciproche. Si sviluppano le attività di gruppo grazie all’incremento della capacità di comunicare e delle capacità simboliche giochi di finzione

Le relazioni diventano sempre più selettive, basate sulle affinità, sulla comunanza di interessi e di attività. In questa fase si nota una spiccata tendenza a scegliere compagni dello stesso sesso (segregazione sessuale)

Le relazioni diventano stimolo per il confronto, fonte di sostegno e supporto all’autostima

Evoluzione del rapporto coi pari

Età prescolareEtà prescolare

AdolescenzaAdolescenza

InfanziaInfanzia

Page 29: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

29

L’autore sottolinea l’importanza delle sequenze di comportamenti non verbali (NV) nella dinamica “accettazione-

rifiuto” nel gruppo, distinguendo:

Bambini Bambini popolaripopolari

Bambini Bambini rifiutatirifiutati

Esibiscono comportamenti NV rassicuranti e non aggressivi; mediano i conflitti e difendono gli altri bambini

Esibiscono comportamenti NV di minaccia, sono instabili nelle attività, hanno scarsa concentrazione e attivano interventi disorganizzati

Dinamiche di gruppo nei bambini secondo Montagner

Page 30: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

30

Caratteristiche delle relazioni amicali

• amicizia come bisogno di vicinanza e di rassicurazione emotiva

• creazione di legami affiliativi caratterizzati da affettività, difesa dell’esclusività, prossimità fisica, reciprocità, e rispondenza dei segnali

• creazione di un mondo comune condiviso

• rapporti meno esclusivi

• rapporti più flessibili

• interazioni basate su scambi verbali

Prima infanziaPrima infanzia Età prescolareEtà prescolare

Page 31: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

31

Stadi di consapevolezza dell’amicizia secondo Selman

Stadio 0: 3-5 anniStadio 0: 3-5 anni• compagni di gioco momentanei • amicizia come ricerca di contatto fisico• assenza di comprensione dei pensieri altrui

Stadio 3: dai 12 anniStadio 3: dai 12 anni• condivisione mutualistica• amicizia solida e duratura caratterizzata da intimità e fiducia reciproca• ricerca di compatibilità psicologica

Stadio 1: 6-8 anniStadio 1: 6-8 anni• amicizia come aiuto unilaterale• natura soggettiva del legame• iniziale considerazione delle caratteristiche psicologiche dell’altro

Stadio 2: 9-12 anniStadio 2: 9-12 anni• cooperazione in circostanze favorevoli• capacità di coordinare diversi punti di vista• iniziale consapevolezza della reciprocità del rapporto

L’autore evidenzia la connessione tra sviluppo del senso dell’amicizia e abilità di role-taking

Page 32: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

32

Comportamenti favoriti dai legami di amicizia

I legami di amicizia:

• promuovono i comportamenti prosociali

• facilitano la cooperazione, la solidarietà e l’aiuto

• aiutano ad appianare i conflitti

• consentono di superare le emozioni negative di ira e paura favorendo la collaborazione

• incrementano la sensibilità e l’interesse per l’altro

• aumentano le risposte simpatetiche

• incrementano la prontezza all’intervento per alleviare il disagio altrui

Page 33: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

33

Amicizia e risoluzione dei conflitti

Le relazioni di amicizia agevolano la risoluzione delle divergenze e la ricerca di punti di consonanza nell’appianare i conflitti

Già in età prescolare i bambini sono capaci di utilizzare strategie di mitigazione e di risoluzione positiva del conflitto, impiegando il compromesso, la controproposta, la giustificazione e la riconciliazione

Il conflitto assume un valore funzionale, come occasione di confronto utile a rafforzare l’identità

Page 34: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

34

Tipologie di comportamenti aggressivi• Distinzione in base alla forma e alle funzioni

• Distinzione in base alla presenza di componenti di attivazione fisiologica (arousal)

Aggressività diretta Aggressività indiretta

Aggressività ostileAggressività strumentale

Aggressione reattiva Aggressività proattiva

Page 35: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

35

Spiegazione della condotta aggressiva

Social Information Processing

Step di analisi dei comportamenti degli altri:

• codifica dei segnali sociali• interpretazione dei segnali• classificazione degli scopi • esame delle possibili risposte da dare• decisione della risposta da dare • messa in atto della risposta

Disfunzioni in queste fasi possono generare diversi tipi di condotte aggressive

Page 36: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

36

Il Bullismo

Relazione di abuso sistematico di potere di un individuo (il bullo) su un’altro (la vittima).

Caratteristiche:• intenzionalità delle prepotenze;• reiterazione delle prevaricazioni;• squilibrio di potere, psicologico, fisico o sociale.

Bullismo direttoBullismo indiretto

Ruoli• Aiutante del bullo • Sostenitore del bullo • Difensore della vittima• Bystander

Page 37: Sviluppo sociale c

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007

Lo sviluppo sociale 66

37

Caratteristiche di un bullo (7 anni)• Teoria della mente di secondo ordine • Buone competenze narrative • Livelli più elevati di machiavellismo • Livelli di autostima nella media• Buon senso di autoefficacia• Atteggiamento positivo nei confronti della violenza

Vittime passive Vittime provocatrici

Origine dei fenomeni di bullismo:• caratteristiche dei sistemi familiari• presenza di biases disfunzionali dei processi attributivi • carenti capacità di condivisione empatica delle emozioni