Genta sviluppo sociale

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LO SVILUPPO LO SVILUPPO SOCIALE SOCIALE dott.sa Chiara Mazzanti dott.sa Chiara Mazzanti Università degli Studi di Università degli Studi di Bologna Bologna

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LO LO SVILUPPO SVILUPPO SOCIALESOCIALE

dott.sa Chiara Mazzantidott.sa Chiara MazzantiUniversità degli Studi di Università degli Studi di

BolognaBologna

Page 2: Genta sviluppo sociale

Punti PrincipaliPunti Principali

Lo sviluppo socialeLo sviluppo sociale I teorici dello sviluppo sociale I teorici dello sviluppo sociale Relazioni e interazioniRelazioni e interazioni La persona e i suoi sistemi La persona e i suoi sistemi La prima infanzia: dalla nascita alla La prima infanzia: dalla nascita alla

conquista di un “dialogo”, l’interazione conquista di un “dialogo”, l’interazione tra pari e lo sviluppo di sétra pari e lo sviluppo di sé

L’età prescolare: sviluppo dell’identità di L’età prescolare: sviluppo dell’identità di genere e delle relazioni tra pari genere e delle relazioni tra pari

L’età scolare: sviluppo moraleL’età scolare: sviluppo morale L’età preadolescenziale e adolescenziale: L’età preadolescenziale e adolescenziale:

sviluppo dell’identità e il ruolo del grupposviluppo dell’identità e il ruolo del gruppo

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LO SVILUPPO SOCIALELO SVILUPPO SOCIALESECONDO SCHAFFERSECONDO SCHAFFER

Lo sviluppo sociale concerne “Lo sviluppo sociale concerne “il il modo in cui i bambini modo in cui i bambini interagiscono con gli altriinteragiscono con gli altri, e , e quindi gli schemi di comportamento, quindi gli schemi di comportamento, i sentimenti, gli atteggiamenti e i i sentimenti, gli atteggiamenti e i concetti manifestati dai bambini in concetti manifestati dai bambini in relazione alle altre persone e al relazione alle altre persone e al modo in cui questi diversi aspetti modo in cui questi diversi aspetti variano durante la crescita”. variano durante la crescita”.

Schaffer (1996)Schaffer (1996)

Il neonato, considerato un essere sociale fin da subito, diventa sempre più consapevole e competente grazie alla funzione di mediatore o di interlocutore svolta dall’adulto nell’organizzare competenze e capacità.
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LO SVILUPPO SOCIALELO SVILUPPO SOCIALE

LO SVILUPPO DEL SE’

LO SVILUPPO DELLA

INTERAZIONE CON GLI ALTRI

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SVILUPPO DEL SÉ

E

DELL’IDENTITÀ

SVILUPPO

MORALE

INTERAZIONI

CON GLI ALTRI

(FAMIGLIA – COETANEI)

SVILUPPO SOCIALE

SVILUPPO

COGNITIVO

SVILUPPO

EMOTIVO

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I TEORICI DELLO I TEORICI DELLO SVILUPPO SOCIALESVILUPPO SOCIALE

Teorie psicodinamiche (psicoanalisi)Teorie psicodinamiche (psicoanalisi) Teoria dell’attaccamento di BowlbyTeoria dell’attaccamento di Bowlby Teoria di PiagetTeoria di Piaget Teoria storico-culturale di VygotskijTeoria storico-culturale di Vygotskij Teoria socio-culturale di Bruner Teoria socio-culturale di Bruner Teoria dell’apprendimento sociale di Bandura Teoria dell’apprendimento sociale di Bandura Teoria etologica Teoria etologica Teoria della menteTeoria della mente Teoria ecologica dello sviluppo di Teoria ecologica dello sviluppo di

BronfenbrennerBronfenbrenner Teoria dei sistemi dinamici Teoria dei sistemi dinamici

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FASCE D’ETA’FASCE D’ETA’

PRIMA INFANZIA (0-2/3 anni)PRIMA INFANZIA (0-2/3 anni) ETA’ PRESCOLARE o PRIMA ETA’ PRESCOLARE o PRIMA

FANCIULLEZZA (4-6 anni)FANCIULLEZZA (4-6 anni) ETA’ SCOLARE O FANCIULLEZZA ETA’ SCOLARE O FANCIULLEZZA

(6-10 anni)(6-10 anni) PREADOLESCENZA E PREADOLESCENZA E

ADOLESCENZA (10-11 fino all’età ADOLESCENZA (10-11 fino all’età adulta)adulta)

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RELAZIONI INTERAZIONI E RELAZIONI INTERAZIONI E TRANSAZIONITRANSAZIONI

INTERAZIONI (Hinde, 1976) INTERAZIONI (Hinde, 1976) RELAZIONI (Orizzontali e Verticali)RELAZIONI (Orizzontali e Verticali)

(Hinde, 1976) (Hinde, 1976) TRANSIZIONI (Coerenti e non) TRANSIZIONI (Coerenti e non)

(Sameroff, 1975) (Sameroff, 1975)

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LA PERSONA E I SUOI LA PERSONA E I SUOI SISTEMISISTEMI

Page 10: Genta sviluppo sociale

IL MODELLO DEI SISTEMI IL MODELLO DEI SISTEMI ECOLOGICI di BROFENBRENNERECOLOGICI di BROFENBRENNER

(1979)(1979)processo-persona-contestoprocesso-persona-contesto

A1 A2

B

C

D

MICROSISTEMA MESOSISTEM

A

ESOSISTEMA

MACROSISTEMA

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MOMENTO STORICO-CULTURALE

GRUPPO CLASSE

INSEGNANTIED

EDUCATORI

MONDO EXTRA-SCOLASTICO

(LAVORO)

FAMIGLIA(FRATELLI/SORELLE)

e le RETI SOCIALI

MULTIPLE ILIL BAMBINOBAMBINO

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PRIMA PRIMA INFANZIAINFANZIA

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Interazione madre-Interazione madre-bambinobambino

Dalla nascita alla conquista di un “dialogo”: Dalla nascita alla conquista di un “dialogo”: la costruzione delle prime relazioni (cfr. la costruzione delle prime relazioni (cfr. lezioni della Prof.ssa Nicoletti)lezioni della Prof.ssa Nicoletti)

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LO SVILUPPO LO SVILUPPO DEL SÉDEL SÉ

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Il SéIl Sé

Un’entità ipotetica, è una “teoria” che Un’entità ipotetica, è una “teoria” che ognuno di noi sviluppa su chi siamo e ognuno di noi sviluppa su chi siamo e come ci inseriamo nella società. come ci inseriamo nella società.

Questa “teoria” si modifica Questa “teoria” si modifica costantemente durante l’infanzia alla costantemente durante l’infanzia alla luce dello sviluppo cognitivo e luce dello sviluppo cognitivo e dell’esperienza sociale.dell’esperienza sociale.

La sua funzione è quella di definirci, di La sua funzione è quella di definirci, di integrare le diverse esperienze che integrare le diverse esperienze che facciamo. facciamo.

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Aspetti del SéAspetti del Sé IL CONCETTO DI SÉ: l’immagine che i IL CONCETTO DI SÉ: l’immagine che i

bambini costruiscono si di se stessi (sono bambini costruiscono si di se stessi (sono una bambina generosa, sono mancina)una bambina generosa, sono mancina)

LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ: la LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ: la comprensione da parte dei bambini che comprensione da parte dei bambini che ognuno è un essere distinto, un’entità ognuno è un essere distinto, un’entità separata da tutte le altre, dotato di separata da tutte le altre, dotato di un’identità propriaun’identità propria

LA STIMA DI SÉ: l’aspetto valutativo del LA STIMA DI SÉ: l’aspetto valutativo del Sé che risponde alla domanda “Quando Sé che risponde alla domanda “Quando sono buono?” e che si riferisce al valore e sono buono?” e che si riferisce al valore e alla competenza che l’individuo percepisce alla competenza che l’individuo percepisce in relazione a sé.in relazione a sé.

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Sviluppo del SSviluppo del Séé

Lo sviluppo del Sé è strettamente Lo sviluppo del Sé è strettamente legato allo sviluppo della legato allo sviluppo della comprensione dell’altro. comprensione dell’altro.

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I teorici dello studio del I teorici dello studio del sésé

JamesJames (1882): Introduzione del Sé (1882): Introduzione del Sé MeadMead (1935): Altro generalizzato (1935): Altro generalizzato

(gioco semplice e gioco organizzato)(gioco semplice e gioco organizzato) LewisLewis e colleghi (Lewis e Brooks- e colleghi (Lewis e Brooks-

Gunn 1979; Lewis, 1990): Sé Gunn 1979; Lewis, 1990): Sé categorico che organizza categorico che organizza l’esperienza e Sé esistenziale che l’esperienza e Sé esistenziale che consente al bambino l’attività di consente al bambino l’attività di autoriflessione. autoriflessione.

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Modello di trasformazione e Modello di trasformazione e sviluppo delle relazioni di sviluppo delle relazioni di

Lewis (Genta, 2005)Lewis (Genta, 2005)Interazione (0-4 mesi) M-B / B-O /

B-A

Sviluppo del Sé (15-18/24 mesi)

Autoriconoscimento

Pronomi Personali

Gioco di Finzione

Sviluppo del Sé (15-18 mesi in avanti)

Attaccamento Amicizie

Comportamenti Sociali Empatia Condivisione

Sviluppo Cognitivo

Componente Affettiva

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Interazione tra pariInterazione tra pari 3 mesi3 mesi: ci sono i primi segni di : ci sono i primi segni di

consapevolezza sociale (Field, 1979, Fogel, consapevolezza sociale (Field, 1979, Fogel, 1979).1979).

6 mesi6 mesi: sorrisi, toccare e propendono verso gli : sorrisi, toccare e propendono verso gli altri bambini (Hay, Nash & Pedersen, 1983). altri bambini (Hay, Nash & Pedersen, 1983).

Bambini più grandiBambini più grandi: vanno a carponi verso : vanno a carponi verso altri bambini (Vandell & Mueller, 1980). altri bambini (Vandell & Mueller, 1980).

2 anni2 anni: iniziano delle vere e proprie : iniziano delle vere e proprie interazioni, man mano che l’età cresce ne interazioni, man mano che l’età cresce ne aumenta il numero e la complessità (Howes, aumenta il numero e la complessità (Howes,

1987, Bronson, 1981).1987, Bronson, 1981).

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ETA’ ETA’ PRESCOLAREPRESCOLARE

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Età PrescolareEtà Prescolare

Esperienza di nuovi microsistemi: Esperienza di nuovi microsistemi: nido e scuola dell’infanzianido e scuola dell’infanzia

AutonomiaAutonomia Iniziativa Iniziativa AutoregolazioneAutoregolazione Teoria della menteTeoria della mente Sviluppo dell’identità di genereSviluppo dell’identità di genere Sviluppo delle relazioni tra pari Sviluppo delle relazioni tra pari

(amicizia)(amicizia)

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Età PrescolareEtà Prescolare Relazioni con i coetanei, una nuova immagine Relazioni con i coetanei, una nuova immagine

delle relazioni fra pari e la cultura dei coetanei delle relazioni fra pari e la cultura dei coetanei (cfr. Genta; Corsaro).(cfr. Genta; Corsaro).

Sviluppo delle relazioni e il ruolo dei fratelli (cfr. Sviluppo delle relazioni e il ruolo dei fratelli (cfr. Dunn).Dunn).

Cooperazione e Competizione. Cooperazione e Competizione. Tipologie e funzioni di gioco (cfr. capitolo di Smith Tipologie e funzioni di gioco (cfr. capitolo di Smith

in Genta, 2005).in Genta, 2005). Autoregolazione.Autoregolazione. Tipologia di relazioni: amicizia/antipatia, Tipologia di relazioni: amicizia/antipatia,

bullismo/vittimizzazione, accettazione/rifiuto bullismo/vittimizzazione, accettazione/rifiuto sociale.sociale.

Status sociale e competenza sociale.Status sociale e competenza sociale.

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Due nuovi microsistemiDue nuovi microsistemi NIDONIDO

- Esperienze di Esperienze di distacco dalla distacco dalla famigliafamiglia

- Nuove figure di Nuove figure di riferimentoriferimento

- Prime esperienze di Prime esperienze di “gruppo” (6-7 “gruppo” (6-7 bambini)bambini)

SCUOLA SCUOLA DELL’INFANZIADELL’INFANZIA

- Esperienze di Esperienze di distacco dalla distacco dalla famigliafamiglia

- Nuove figure di Nuove figure di riferimentoriferimento

- Esperienze di gruppo Esperienze di gruppo (20-25 bambini) (20-25 bambini)

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Sviluppo Sviluppo dell’identità dell’identità

di generedi genere

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Studi sulle differenze di Studi sulle differenze di generegenere

La differenza di genere è un fattore La differenza di genere è un fattore critico nell’organizzare il critico nell’organizzare il comportamento sociale dei bambini. comportamento sociale dei bambini. In particolare per quanto riguarda:In particolare per quanto riguarda:

La scelta dei giocattoliLa scelta dei giocattoli La scelta dei compagni di giocoLa scelta dei compagni di gioco Lo stile relazionaleLo stile relazionale

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Teorie sulla tipizzazione Teorie sulla tipizzazione sessualesessuale

Teorie biologicheTeorie biologiche: hanno enfatizzato i : hanno enfatizzato i fattori biologici.fattori biologici.

Teorie psicoanaliticheTeorie psicoanalitiche: hanno enfatizzato i : hanno enfatizzato i fattori psicologici come l’identificazione con fattori psicologici come l’identificazione con il genitore dello stesso genere.il genitore dello stesso genere.

Teorie dell’apprendimento socialeTeorie dell’apprendimento sociale: hanno : hanno enfatizzato i fattori sociali ed educativi es. i enfatizzato i fattori sociali ed educativi es. i modelli osservati e i rinforzi ricevuti.modelli osservati e i rinforzi ricevuti.

Teoria cognitiva di KohlbergTeoria cognitiva di Kohlberg e la e la Teoria Teoria dello schema di genere di Martindello schema di genere di Martin: hanno : hanno enfattizato i fattori cognitivi.enfattizato i fattori cognitivi.

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Relazioni Relazioni con i con i

coetaneicoetanei

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Relazioni con i pariRelazioni con i pariCon il crescere dell’età le relazioni con i coetanei Con il crescere dell’età le relazioni con i coetanei

diventano sempre più frequenti, complesse e diventano sempre più frequenti, complesse e ricche. ricche.

Prima infanzia: verso i 2 anni e mezzo-3 i bambini Prima infanzia: verso i 2 anni e mezzo-3 i bambini tendono ad imitare i compagni e l’interazione non tendono ad imitare i compagni e l’interazione non è ancora coordinata.è ancora coordinata.

Età prescolare: le interazioni sono coordinate e vi Età prescolare: le interazioni sono coordinate e vi è la comparsa del gioco di finzione.è la comparsa del gioco di finzione.

Fanciullezza: le interazioni diventano sempre più Fanciullezza: le interazioni diventano sempre più complesse e caratterizzate dalla segregazione di complesse e caratterizzate dalla segregazione di genere.genere.

Adolescenza: i pari assumono un ruolo critico, Adolescenza: i pari assumono un ruolo critico, soprattutto rispetto allo sviluppo dell’identità di soprattutto rispetto allo sviluppo dell’identità di genere. genere.

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Dinamiche relazionali fra Dinamiche relazionali fra paripari

Processi di cooperazione e processi Processi di cooperazione e processi di competizione (Charlesworth, di competizione (Charlesworth, 1988; 1996)1988; 1996)

Gerarchie di dominanza Gerarchie di dominanza relativamente stabili (Blurton-Jones, relativamente stabili (Blurton-Jones, 1972; McGrew, 1972; Strayer & 1972; McGrew, 1972; Strayer & Strayer, 1976)Strayer, 1976)

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Studi sui fratelli (Judy Studi sui fratelli (Judy Dunn)Dunn)

Una miscela di complementarietà e di Una miscela di complementarietà e di reciprocità.reciprocità.

Analisi delle conversazioni: dialogo Analisi delle conversazioni: dialogo caratterizzato da racconti su scherzi, caratterizzato da racconti su scherzi, situazioni buffe, sentimenti (lessico situazioni buffe, sentimenti (lessico psicologico).psicologico).

Regole sociali: possesso, imparzialità, Regole sociali: possesso, imparzialità, condivisione, alternanza di ruoli. condivisione, alternanza di ruoli.

Fattori: età, genere, temperamento e Fattori: età, genere, temperamento e carattere di ciascuno. carattere di ciascuno.

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RELAZIONI RELAZIONI FRA PARIFRA PARI

BULLISMO-

VITTIMIZZAZIONE

AMICIZIAACCETTAZIONE -

RIFIUTO

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AMICIZIAUNA RELAZIONE DUREVOLE

FRA DUE PERSONECARATTERIZZATA DA:

LEALTA’ INTIMITA’MUTUO

AFFETTO

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FATTORI CHE FATTORI CHE DETERMINANO L’AMICIZIADETERMINANO L’AMICIZIA

1)Ipotesi dell’ATTRAZIONE PER 1)Ipotesi dell’ATTRAZIONE PER COMPLEMENTARITACOMPLEMENTARITA’’Scegliamo come amici le persone che possiedono attributi e Scegliamo come amici le persone che possiedono attributi e caratteristiche che noi non possediamo, ma che caratteristiche che noi non possediamo, ma che Desidereremmo possedere. In questo caso l’amico è una Desidereremmo possedere. In questo caso l’amico è una persona da ammirare, da cui imparare e, nei casi più estremi, persona da ammirare, da cui imparare e, nei casi più estremi, addirittura da idealizzare. addirittura da idealizzare.

2)Ipotesi dell’ATTRAZIONE PER 2)Ipotesi dell’ATTRAZIONE PER SIMILARITA’ (Omofilia)SIMILARITA’ (Omofilia)Scegliamo come amici le persone che sono più simili a noiScegliamo come amici le persone che sono più simili a noiCfr. Tani, Rossi e Smorti (2005); Bukowski (2004); Aboud e Mendelson Cfr. Tani, Rossi e Smorti (2005); Bukowski (2004); Aboud e Mendelson (1996)(1996)

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L’AMICIZIA E LE SUE L’AMICIZIA E LE SUE ASSOCIAZIONI CON ALTRI ASSOCIAZIONI CON ALTRI ASPETTI DELLO SVILUPPOASPETTI DELLO SVILUPPO

Benessere generale Benessere generale Cfr. Bukowski e Sandberg (1999); Dunn (2002); Hartup e Cfr. Bukowski e Sandberg (1999); Dunn (2002); Hartup e Abecasis (2002)Abecasis (2002)

Opportunità di un maggior sviluppo cognitivo e del Opportunità di un maggior sviluppo cognitivo e del linguaggio linguaggio Cfr. Cfr. Gresham e Reschly (1987)Gresham e Reschly (1987)

Aumento del comportamento prosocialeAumento del comportamento prosocialeCfr. Costin e Jones (1992)Cfr. Costin e Jones (1992)

Opportunità di protezione dal rischio di Opportunità di protezione dal rischio di vittimizzazionevittimizzazione

Cfr.Schwartz, Dodge, Pettit, Bates e John (2000)Cfr.Schwartz, Dodge, Pettit, Bates e John (2000) Supporto nel passaggio dalla scuola dell’infanzia Supporto nel passaggio dalla scuola dell’infanzia

alla scuola primariaalla scuola primariaCfr. Berndt (1989); Ladd et al. (1996) Cfr. Berndt (1989); Ladd et al. (1996)

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Bambini con precoci esperienze di vittimizzazione o Bambini con precoci esperienze di vittimizzazione o situazionisituazioni

croniche di rifiuto hanno un maggior rischio di croniche di rifiuto hanno un maggior rischio di incorrere inincorrere in

vari problemi quando crescono: vari problemi quando crescono:

a) Assenze ingiustificate a scuolaa) Assenze ingiustificate a scuola

b) Problemi emozionali (ansia e depressione)b) Problemi emozionali (ansia e depressione)

c) Comportamenti antisocialic) Comportamenti antisociali

Cfr. B. Kochenderfer-Ladd (2003); Parker et al. (1995)Cfr. B. Kochenderfer-Ladd (2003); Parker et al. (1995)

QUANDO I BAMBINI NON OFFRONO QUANDO I BAMBINI NON OFFRONO AMICIZIA, MA VITTIMIZZAZIONE e AMICIZIA, MA VITTIMIZZAZIONE e RIFIUTO CRONICORIFIUTO CRONICO

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ETA’ SCOLAREETA’ SCOLARE

Page 38: Genta sviluppo sociale

Età scolareEtà scolare

Amicizia Amicizia Sviluppo MoraleSviluppo Morale Autostima: con lo sviluppo del Sé Autostima: con lo sviluppo del Sé

emergono le autovalutazioni che emergono le autovalutazioni che contribuiscono alla formazione contribuiscono alla formazione dell’autostima.dell’autostima.

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L’amicizia in età scolareL’amicizia in età scolare- L’ingresso nella scuola primaria aumenta notevolmente le L’ingresso nella scuola primaria aumenta notevolmente le

possibilità d’interazione con i coetanei (possibilità d’interazione con i coetanei (Hartup, 1983).Hartup, 1983).- Vi è un aumento delle capacità di comunicare informazioni Vi è un aumento delle capacità di comunicare informazioni

e significati.e significati.- Vi è un aumento delle capacità di collaborare e condividere Vi è un aumento delle capacità di collaborare e condividere

le abilità.le abilità.- Vi è uno sviluppo delle competenze emotive e della capacità Vi è uno sviluppo delle competenze emotive e della capacità

di leggere gli stati emotivi altrui.di leggere gli stati emotivi altrui.- Vi è un aumento della stabilità delle relazioni.Vi è un aumento della stabilità delle relazioni.-- Modello di Selman: stadio 1 e 2 l’amicizia come aiuto Modello di Selman: stadio 1 e 2 l’amicizia come aiuto

unilaterale, natura soggettiva del legame, iniziale unilaterale, natura soggettiva del legame, iniziale considerazione delle caratteristiche psicologiche dell’altro, considerazione delle caratteristiche psicologiche dell’altro, cooperazione in circostanze favorevoli, capacità di cooperazione in circostanze favorevoli, capacità di coordinare diversi punti di vista, iniziale consapevolezza coordinare diversi punti di vista, iniziale consapevolezza della reciprocità del rapporto.della reciprocità del rapporto.

In generale, le interazioni tra coetanei nel corso dello In generale, le interazioni tra coetanei nel corso dello svilupposviluppo

tendono a diventare più frequenti, intense, complesse, intime tendono a diventare più frequenti, intense, complesse, intime e coesive.e coesive.

Page 40: Genta sviluppo sociale

Teorie sullo sviluppo Teorie sullo sviluppo moralemorale

Teorie psicoanalitiche: il Super-Io Teorie psicoanalitiche: il Super-Io come interiorizzazione delle regole.come interiorizzazione delle regole.

Teorie dell’apprendimento sociale: Teorie dell’apprendimento sociale: l’apprendimento delle regole avviene l’apprendimento delle regole avviene per imitazione dei modelli. per imitazione dei modelli.

Teorie cognitiviste: Piaget e Teorie cognitiviste: Piaget e Kohlberg in cui lo sviluppo cognitivo Kohlberg in cui lo sviluppo cognitivo è strettamente connesso a quello è strettamente connesso a quello morale.morale.

Page 41: Genta sviluppo sociale

PREADOLESCENPREADOLESCENZA E ZA E

ADOLESCENZAADOLESCENZA

Page 42: Genta sviluppo sociale

Preadolescenza e Preadolescenza e adolescenzaadolescenza

Periodo di transizionePeriodo di transizione Sviluppo puberale e connessa Sviluppo puberale e connessa

percezione corporeapercezione corporea Lo sviluppo stadiale dell’identità Lo sviluppo stadiale dell’identità

personale secondo Eriksonpersonale secondo Erikson Contesti relazionali: famiglia e Contesti relazionali: famiglia e

coetanei.coetanei.

Page 43: Genta sviluppo sociale

Lo sviluppo dell’identità di Lo sviluppo dell’identità di EriksonErikson

Secondo Erikson lo sviluppo dell’identità Secondo Erikson lo sviluppo dell’identità avviene attraverso il susseguirsi di crisi avviene attraverso il susseguirsi di crisi psicosociali che possono incorrere in un psicosociali che possono incorrere in un esito adattivo o disadattivo. esito adattivo o disadattivo.

I fattori che influenzano lo sviluppo I fattori che influenzano lo sviluppo dell’identità possono essere legati alle: dell’identità possono essere legati alle: funzioni dell’Io, alle modalità di funzioni dell’Io, alle modalità di adattamento, alle relazioni interpersonali adattamento, alle relazioni interpersonali e alle caratteristiche socioculturali.e alle caratteristiche socioculturali.

L’identità dell’Io media i rapporti tra Es e L’identità dell’Io media i rapporti tra Es e Super-Io. Super-Io.