sullariabilitazione Il donGnocchi taglia...mentari: dal la-varsi senza più bisogno di qual-cuno...

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RAPHAËL ZANOTTI La riunione si annunciava tempestosa con le direzioni generali, i direttori sanitari e i professionisti di nove ospeda- li convocati all’Aress, l’azien- da regionale per i servizi sani- tari guidata da Claudio Za- non. Tema del giorno: la rifor- ma dei dipartimenti. Argo- mento spinoso di competenza dei direttori generali e dell’as- sessorato alla Sanità, non certo dell’Aress. Ma nel vuoto provo- cato dalla perdurante assenza di un assessore dopo l’arresto di Caterina Ferrero, le compe- tenze possono sfuggire di ma- no. E forse non è un caso che a presentare la proposta di rifor- ma, ieri, accanto a uno Zanon più inflessibile, ci fosse un Pao- lo Monferino più malleabile e di- sposto al dialogo. Il progetto, d’altra parte, è di quelli da far tremare i polsi: l’accorpamento in rete di nove ospedali guidati da un unico vertice: Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita, Cto, Mon- calieri, Chieri, Carmagnola, Valdese e Oftalmico. Progetto monster che ha fatto storcere il naso a più d’uno. In primis al preside di Medicina, Ezio Ghi- go, che si è detto assolutamente contrario: «Già vediamo diffi- coltà nell’accorpamento tra Mo- linette, Oirm-Sant’Anna e Cto. Riteniamo che estendere la co- sa ad altri presidi distanti chilo- metri sia di difficile realizzazio- ne, senza contare che i nostri percorsi didattici non potranno coinvolgere realtà come Monca- lieri o Chieri». Ma il ben dispo- sto Monferino ha stemperato valutando la controproposta dell’Università: aggregare que- ste altre realtà al Mauriziano. Così come opera di media- zione è stata fatta con un altro nodo difficile da digerire: la ri- duzione dei dipartimenti (orga- nismi che coordinano le struttu- re complesse guidate dai prima- ri) a un terzo, dagli attuali 45 a 15, sul modello già applicato al- le Molinette. Un taglio che coin- volgerà necessariamente an- che le strutture complesse gui- date dai primari. Ne sono previ- ste dieci per ogni dipartimento, quindi 150 rispetto alle attuali 220. Anche qui un dialogante Monferino ha ridotto la propo- sta Aress a «ipotesi accademi- ca» lasciando che ampia emen- dabilità alla discussione succes- siva. D’altra parte sul fatto che un taglio di dipartimenti e strut- ture complesse debba esserci, tutti sono d’accordo. L’impor- tante è capire come fare. E in questo senso, forse, è da leggere una critica al meto- do utilizzato da Zanon nel pro- porre la nuova griglia. Una ri- forma «calata dall’alto» che sembrava spazzare via qua- lunque forma di concertazio- ne con i camici bianchi. Tanto più che la stessa Regione ave- va chiesto ai primari di studia- re una nuova conformazione dei dipartimenti, ponendolo addirittura come obiettivo re- tribuito per il 2011. Che senso ha il lavoro che stanno facen- do se è già tutto deciso? si era chiesto Iodice accompagnato dagli altri direttori. Dipartimenti ridotti a un terzo Perplessità di direttori e ateneo Riforma Nove ospedali, un unico vertice La nuova sanità vista dall’Aress La proposta Aress Sia l’Università che i direttori hanno mosso critiche alla proposta di riforma dei dipartimenti nella sanità che vorrebbe l’accorpamento di 9 ospedali e la riduzione di 70 strutture complesse e 30 dipartimenti

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domandea

Rocco Rossinidirettore sanitario

il casoMARCO ACCOSSATOFABRIZIO ASSANDRI

Non toglieteci l’uni-ca speranza a cuipossiamo aggrap-parci...». Per i fa-miliari di decine

di persone vittime di un trau-ma cranico grave, di un ictus,di un’emorragia cerebrale odi un coma prolungato, la pos-sibilità di recuperare e guari-re rischia all’improvviso di di-ventare un miraggio, dopo iprogressi compiuti finora.«In nome dei tagli o di unapresunta ottimizzazione», silegge in un documento di pro-testa indirizzato alla Regione,l’attività di Day Hospital nellaFondazione Don Gnocchi-Au-siliatrice di via Peyron 42 ri-duce i posti per il recuperodei pazienti neuro-cerebrole-si. «Trenta sedute massimodi terapia», è il tetto impostod’ora in poi alla struttura.Trenta sedute, «quando inmolti casi - dice Alberto Gaz-zera, portavoce della prote-sta e della preoccupazione ditante famiglie - i miglioramen-ti si vedono dopo mesi, in alcu-ni casi addirittura dopo an-ni». La riduzione del servizioè legata al taglio dei posti: da-gli attuali 25 a 4, entro fine an-no, come conseguenza diret-ta del piano di rientro dellaSanità regionale.

Soltanto chi prova ciò chequeste famiglie stanno viven-do può capire. «Tutti noi -prosegue Gazzera - vediamoqual è la situazione economi-ca attuale, e tutti ci rendiamoconto che occorre ottimizza-re le spese». Ma in questo ca-so non si tratta di sceglieretra due o più strutture analo-ghe eventualmente da accor-pare: «Qui si tratta di cancel-lare quasi completamente unservizio unico aTorino, uno deipochi in Pie-monte, oltre aqualche repar-to che ha dedi-cato a questipazienti qual-che letto».

Da giorni imalati e i lorofamiliari sononello sconfortopiù totale: «In questa struttu-ra - ripetono praticamentetutte le persone seguite inDay Hospital - abbiamo fattoprogressi che in molti casinon immaginavamo neppu-re. Siamo seguiti da un’équi-pe che raggruppa neuropsi-cologi, logopedisti, fisiotera-

pisti e specialisti in psicomo-tricità. Un modello quasi uni-co, in Italia».

La struttura di via Peyron42 è classificata di «terzo livel-lo»: significa che si occupa deicasi più complessi, compresesituazioni di pazienti grave-

mente cerebrole-si. Qui si fa an-che terapia occu-pazionale perriacquistare lecapacità più ele-mentari: dal la-varsi senza piùbisogno di qual-cuno accanto afare colazione, fi-no a svolgerepiccoli lavori ma-

nuali. Per i ragazzi tra i 17 e i 35anni era nato il progetto Aqui-lone: «Anche questo sarà can-cellato - sottolinea Alberto Gaz-zera -: domani (oggi per chi leg-ge) ci sarà la festa di fine annoprima dell’estate, ma ci hannogià comunicato che a settem-bre il progetto non ripartirà».

Il dottor Rocco Rossini è di-rettore sanitario dell’Ausilia-trice.

Perché questa riduzionedei posti e delle ore desti-nate alla riabilitazione?

«Abbiamo tre livelli di assi-stenza: ricovero residenzia-le, day hospital e terapie inambulatorio. La Regione ciha detto che i costi del dayhospital sono da ridurre, per-ché molto superiori a quellidell’ambulatorio».

Ma anche le necessità deimalati sono differenti. Que-sto non lo considerate?

«Secondo il nuovo piano regio-nale ci deve essere una propor-zione tra letti di ricovero resi-denziale e posti di day hospi-tal: 1 a 6. Noi oggi abbiamo 25letti per i ricoveri e altrettantiper i day Hospital: dobbiamoridurre i secondi».

Che fine faranno i pazienti?«Per ridurre al minimo i pro-blemi stiamo cercando soluzio-ni alternative per tutti i pazien-ti. Per ora, però, non abbiamoancora risposte da dare. Intan-to siamo in attesa delle disposi-zioni attuative dalla Regione, enel frattempo continuiamo alavorare a pieno ritmo».

LA TERAPIA«Addio da oggi

anche al progettodi reinserimento»

3LA PROTESTA

«Tutti i miglioramentiottenuti fino ad orarisulteranno vani»

ALESSANDRO MONDO

Ticket sanitari: è l’ora deicontrolli. Controlli a cam-pione, per verificare quan-ti - tra le categorie di citta-dini già esentate - hanno ef-fettivamente diritto all’age-volazione.

La notizia, filtrata dallaRegione, conferma le diffi-coltà dei tecnici della Sani-tà nel trovare la quadraper ottemperare alla leggeFinanziaria che dal 17 lu-glio, data di entrata in vigo-re, prevede la comparteci-pazione delle Regioni algettito dei ticket: impresatitanica, almeno in Piemon-te, considerati i conti delbilancio e i paletti del pia-no di rientro concordatocon il governo.

Gran lavorio dei tecnicicoordinati da Paolo Monfe-rino, in stretto contattocon quelli del Bilancio, neldisperato tentativo di tro-vare la quadra. Anche co-sì, e nonostante le aspetta-tive dei cittadini e deglioperatori sanitari, sembradifficile che la giunta odier-na dica una parola definiti-va su come intende scio-gliere il rebus.

Neppure l’incontro deigovernatori in Conferenzadelle Regioni, svoltosi ieria Roma, ha portato sostan-ziali novità sul tema, fattasalva la contrarietà deipresidenti a caricarsi di unprovvedimento giudicatoiniquo sotto tutti i punti vi-sta. «Ribadiamo con forzae fermezza che la scelta èsbagliata - ha scandito Va-sco Errani, il presidente -:provoca iniquità e dannoal sistema sanitario nazio-nale». E ancora: «Auspicoche il ministro Fazio lavorinel governo perché trovi-no una copertura adegua-ta ai ticket».

Auspicio condiviso inPiemonte, dove i vincolidel piano di rientro rendo-no la strada ancora piùstretta. Esclusa l’ipotesi dicoprire di tasca proprial’importo dei nuovi ticket:significherebbe rimediare29 milioni nel 2011 e 73 nel2012, oltretutto nel perime-tro del bilancio della sani-

tà, che la Regione non haidea di come trovare.

La prospettiva più plausi-bile è la modulazione per fa-sce di reddito dei ticket da10 euro sulle ricette. Fasceautocertificate, sulle quali laRegione potrebbe far scatta-re nei prossimi giorni una se-rie di controlli per accertarela legittimità delle esenzioni.I dubbi si appuntano anchesull’assegnazione dei «codi-ci» nei pronto soccorso: ne-gli ultimi anni quelli «verdi»

a media intensità patologi-ca, sui quali il ticket non sipaga, hanno superato digran lunga i «bianchi» (a bas-sa intensità e dove invece èprevisto). Il sospetto è cheparte dei medici, magari supressione dei cittadini, chiu-dano un occhio convertendoin «verdi» codici a tutti gli ef-fetti «bianchi».

Da qui l’idea di accompa-gnare le ultime verifiche conuna serie di controlli a cam-pione che permettano di defi-nire meglio il panorama delleesenzioni: accertamenti dairisultati imponderabili e co-munque vincolati a una tem-pistica dai margini semprepiù stretti. Stante la confu-sione tra i cittadini e gli ope-ratori sanitari, che in attesadi una decisione della Regio-ne (seguita da apposita circo-lare) non sanno come rego-larsi, urge una parola chiara.

RAPHAËL ZANOTTI

La riunione si annunciavatempestosa con le direzionigenerali, i direttori sanitari e iprofessionisti di nove ospeda-li convocati all’Aress, l’azien-da regionale per i servizi sani-tari guidata da Claudio Za-non. Tema del giorno: la rifor-ma dei dipartimenti. Argo-

mento spinoso di competenzadei direttori generali e dell’as-sessorato alla Sanità, non certodell’Aress. Ma nel vuoto provo-cato dalla perdurante assenzadi un assessore dopo l’arrestodi Caterina Ferrero, le compe-tenze possono sfuggire di ma-no. E forse non è un caso che apresentare la proposta di rifor-ma, ieri, accanto a uno Zanonpiù inflessibile, ci fosse un Pao-lo Monferino più malleabile e di-sposto al dialogo.

Il progetto, d’altra parte, èdi quelli da far tremare i polsi:l’accorpamento in rete di noveospedali guidati da un unicovertice: Molinette, Sant’Anna,Regina Margherita, Cto, Mon-

calieri, Chieri, Carmagnola,Valdese e Oftalmico. Progettomonster che ha fatto storcere ilnaso a più d’uno. In primis alpreside di Medicina, Ezio Ghi-go, che si è detto assolutamentecontrario: «Già vediamo diffi-coltà nell’accorpamento tra Mo-linette, Oirm-Sant’Anna e Cto.Riteniamo che estendere la co-sa ad altri presidi distanti chilo-metri sia di difficile realizzazio-ne, senza contare che i nostripercorsi didattici non potrannocoinvolgere realtà come Monca-lieri o Chieri». Ma il ben dispo-sto Monferino ha stemperatovalutando la contropropostadell’Università: aggregare que-ste altre realtà al Mauriziano.

Così come opera di media-zione è stata fatta con un altronodo difficile da digerire: la ri-duzione dei dipartimenti (orga-nismi che coordinano le struttu-re complesse guidate dai prima-ri) a un terzo, dagli attuali 45 a15, sul modello già applicato al-le Molinette. Un taglio che coin-volgerà necessariamente an-che le strutture complesse gui-

date dai primari. Ne sono previ-ste dieci per ogni dipartimento,quindi 150 rispetto alle attuali220. Anche qui un dialoganteMonferino ha ridotto la propo-sta Aress a «ipotesi accademi-ca» lasciando che ampia emen-dabilità alla discussione succes-siva. D’altra parte sul fatto cheun taglio di dipartimenti e strut-ture complesse debba esserci,

tutti sono d’accordo. L’impor-tante è capire come fare.

E in questo senso, forse, èda leggere una critica al meto-do utilizzato da Zanon nel pro-porre la nuova griglia. Una ri-forma «calata dall’alto» chesembrava spazzare via qua-lunque forma di concertazio-ne con i camici bianchi. Tantopiù che la stessa Regione ave-va chiesto ai primari di studia-re una nuova conformazionedei dipartimenti, ponendoloaddirittura come obiettivo re-tribuito per il 2011. Che sensoha il lavoro che stanno facen-do se è già tutto deciso? si erachiesto Iodice accompagnatodagli altri direttori.

Un modello unico in PiemonteOltre all’Ausiliatrice, nella nostra regione, ci sono solo altre due strutture simili, ad Alessandria

e a Fossano, più alcuni posti ricavati in qualche ospedale, come al Cto e al Mauriziano

«Non c’è alternativaci obbliga la Regione»

“Ridotto l’80 per cento dei posti per i cerebrolesi”I governatori a Romabocciano il balzello:«Danneggia il sistemasanitario nazionale»

Partita apertaTicket, dalla Regionecontrolli a campionesulle fasce di reddito

Paolo Monferino

Dipartimentiridotti a un terzoPerplessitàdi direttori e ateneo

Il don Gnocchi tagliasulla riabilitazione

RiformaNove ospedali, un unico verticeLa nuova sanità vista dall’Aress

La proposta AressSia l’Universitàche i direttori

hannomossocriticheallapropostadi riformadeidipartimentinella

sanitàchevorrebbel’accorpamentodi9ospedali

e la riduzionedi70strutturecomplessee30dipartimenti

54 Cronaca di Torino LA STAMPAVENERDÌ 22 LUGLIO 2011

T1 T2 PR CV

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domandea

Rocco Rossinidirettore sanitario

il casoMARCO ACCOSSATOFABRIZIO ASSANDRI

Non toglieteci l’uni-ca speranza a cuipossiamo aggrap-parci...». Per i fa-miliari di decine

di persone vittime di un trau-ma cranico grave, di un ictus,di un’emorragia cerebrale odi un coma prolungato, la pos-sibilità di recuperare e guari-re rischia all’improvviso di di-ventare un miraggio, dopo iprogressi compiuti finora.«In nome dei tagli o di unapresunta ottimizzazione», silegge in un documento di pro-testa indirizzato alla Regione,l’attività di Day Hospital nellaFondazione Don Gnocchi-Au-siliatrice di via Peyron 42 ri-duce i posti per il recuperodei pazienti neuro-cerebrole-si. «Trenta sedute massimodi terapia», è il tetto impostod’ora in poi alla struttura.Trenta sedute, «quando inmolti casi - dice Alberto Gaz-zera, portavoce della prote-sta e della preoccupazione ditante famiglie - i miglioramen-ti si vedono dopo mesi, in alcu-ni casi addirittura dopo an-ni». La riduzione del servizioè legata al taglio dei posti: da-gli attuali 25 a 4, entro fine an-no, come conseguenza diret-ta del piano di rientro dellaSanità regionale.

Soltanto chi prova ciò chequeste famiglie stanno viven-do può capire. «Tutti noi -prosegue Gazzera - vediamoqual è la situazione economi-ca attuale, e tutti ci rendiamoconto che occorre ottimizza-re le spese». Ma in questo ca-so non si tratta di sceglieretra due o più strutture analo-ghe eventualmente da accor-pare: «Qui si tratta di cancel-lare quasi completamente unservizio unico aTorino, uno deipochi in Pie-monte, oltre aqualche repar-to che ha dedi-cato a questipazienti qual-che letto».

Da giorni imalati e i lorofamiliari sononello sconfortopiù totale: «In questa struttu-ra - ripetono praticamentetutte le persone seguite inDay Hospital - abbiamo fattoprogressi che in molti casinon immaginavamo neppu-re. Siamo seguiti da un’équi-pe che raggruppa neuropsi-cologi, logopedisti, fisiotera-

pisti e specialisti in psicomo-tricità. Un modello quasi uni-co, in Italia».

La struttura di via Peyron42 è classificata di «terzo livel-lo»: significa che si occupa deicasi più complessi, compresesituazioni di pazienti grave-

mente cerebrole-si. Qui si fa an-che terapia occu-pazionale perriacquistare lecapacità più ele-mentari: dal la-varsi senza piùbisogno di qual-cuno accanto afare colazione, fi-no a svolgerepiccoli lavori ma-

nuali. Per i ragazzi tra i 17 e i 35anni era nato il progetto Aqui-lone: «Anche questo sarà can-cellato - sottolinea Alberto Gaz-zera -: domani (oggi per chi leg-ge) ci sarà la festa di fine annoprima dell’estate, ma ci hannogià comunicato che a settem-bre il progetto non ripartirà».

Il dottor Rocco Rossini è di-rettore sanitario dell’Ausilia-trice.

Perché questa riduzionedei posti e delle ore desti-nate alla riabilitazione?

«Abbiamo tre livelli di assi-stenza: ricovero residenzia-le, day hospital e terapie inambulatorio. La Regione ciha detto che i costi del dayhospital sono da ridurre, per-ché molto superiori a quellidell’ambulatorio».

Ma anche le necessità deimalati sono differenti. Que-sto non lo considerate?

«Secondo il nuovo piano regio-nale ci deve essere una propor-zione tra letti di ricovero resi-denziale e posti di day hospi-tal: 1 a 6. Noi oggi abbiamo 25letti per i ricoveri e altrettantiper i day Hospital: dobbiamoridurre i secondi».

Che fine faranno i pazienti?«Per ridurre al minimo i pro-blemi stiamo cercando soluzio-ni alternative per tutti i pazien-ti. Per ora, però, non abbiamoancora risposte da dare. Intan-to siamo in attesa delle disposi-zioni attuative dalla Regione, enel frattempo continuiamo alavorare a pieno ritmo».

LA TERAPIA«Addio da oggi

anche al progettodi reinserimento»

3LA PROTESTA

«Tutti i miglioramentiottenuti fino ad orarisulteranno vani»

ALESSANDRO MONDO

Ticket sanitari: è l’ora deicontrolli. Controlli a cam-pione, per verificare quan-ti - tra le categorie di citta-dini già esentate - hanno ef-fettivamente diritto all’age-volazione.

La notizia, filtrata dallaRegione, conferma le diffi-coltà dei tecnici della Sani-tà nel trovare la quadraper ottemperare alla leggeFinanziaria che dal 17 lu-glio, data di entrata in vigo-re, prevede la comparteci-pazione delle Regioni algettito dei ticket: impresatitanica, almeno in Piemon-te, considerati i conti delbilancio e i paletti del pia-no di rientro concordatocon il governo.

Gran lavorio dei tecnicicoordinati da Paolo Monfe-rino, in stretto contattocon quelli del Bilancio, neldisperato tentativo di tro-vare la quadra. Anche co-sì, e nonostante le aspetta-tive dei cittadini e deglioperatori sanitari, sembradifficile che la giunta odier-na dica una parola definiti-va su come intende scio-gliere il rebus.

Neppure l’incontro deigovernatori in Conferenzadelle Regioni, svoltosi ieria Roma, ha portato sostan-ziali novità sul tema, fattasalva la contrarietà deipresidenti a caricarsi di unprovvedimento giudicatoiniquo sotto tutti i punti vi-sta. «Ribadiamo con forzae fermezza che la scelta èsbagliata - ha scandito Va-sco Errani, il presidente -:provoca iniquità e dannoal sistema sanitario nazio-nale». E ancora: «Auspicoche il ministro Fazio lavorinel governo perché trovi-no una copertura adegua-ta ai ticket».

Auspicio condiviso inPiemonte, dove i vincolidel piano di rientro rendo-no la strada ancora piùstretta. Esclusa l’ipotesi dicoprire di tasca proprial’importo dei nuovi ticket:significherebbe rimediare29 milioni nel 2011 e 73 nel2012, oltretutto nel perime-tro del bilancio della sani-

tà, che la Regione non haidea di come trovare.

La prospettiva più plausi-bile è la modulazione per fa-sce di reddito dei ticket da10 euro sulle ricette. Fasceautocertificate, sulle quali laRegione potrebbe far scatta-re nei prossimi giorni una se-rie di controlli per accertarela legittimità delle esenzioni.I dubbi si appuntano anchesull’assegnazione dei «codi-ci» nei pronto soccorso: ne-gli ultimi anni quelli «verdi»

a media intensità patologi-ca, sui quali il ticket non sipaga, hanno superato digran lunga i «bianchi» (a bas-sa intensità e dove invece èprevisto). Il sospetto è cheparte dei medici, magari supressione dei cittadini, chiu-dano un occhio convertendoin «verdi» codici a tutti gli ef-fetti «bianchi».

Da qui l’idea di accompa-gnare le ultime verifiche conuna serie di controlli a cam-pione che permettano di defi-nire meglio il panorama delleesenzioni: accertamenti dairisultati imponderabili e co-munque vincolati a una tem-pistica dai margini semprepiù stretti. Stante la confu-sione tra i cittadini e gli ope-ratori sanitari, che in attesadi una decisione della Regio-ne (seguita da apposita circo-lare) non sanno come rego-larsi, urge una parola chiara.

RAPHAËL ZANOTTI

La riunione si annunciavatempestosa con le direzionigenerali, i direttori sanitari e iprofessionisti di nove ospeda-li convocati all’Aress, l’azien-da regionale per i servizi sani-tari guidata da Claudio Za-non. Tema del giorno: la rifor-ma dei dipartimenti. Argo-

mento spinoso di competenzadei direttori generali e dell’as-sessorato alla Sanità, non certodell’Aress. Ma nel vuoto provo-cato dalla perdurante assenzadi un assessore dopo l’arrestodi Caterina Ferrero, le compe-tenze possono sfuggire di ma-no. E forse non è un caso che apresentare la proposta di rifor-ma, ieri, accanto a uno Zanonpiù inflessibile, ci fosse un Pao-lo Monferino più malleabile e di-sposto al dialogo.

Il progetto, d’altra parte, èdi quelli da far tremare i polsi:l’accorpamento in rete di noveospedali guidati da un unicovertice: Molinette, Sant’Anna,Regina Margherita, Cto, Mon-

calieri, Chieri, Carmagnola,Valdese e Oftalmico. Progettomonster che ha fatto storcere ilnaso a più d’uno. In primis alpreside di Medicina, Ezio Ghi-go, che si è detto assolutamentecontrario: «Già vediamo diffi-coltà nell’accorpamento tra Mo-linette, Oirm-Sant’Anna e Cto.Riteniamo che estendere la co-sa ad altri presidi distanti chilo-metri sia di difficile realizzazio-ne, senza contare che i nostripercorsi didattici non potrannocoinvolgere realtà come Monca-lieri o Chieri». Ma il ben dispo-sto Monferino ha stemperatovalutando la contropropostadell’Università: aggregare que-ste altre realtà al Mauriziano.

Così come opera di media-zione è stata fatta con un altronodo difficile da digerire: la ri-duzione dei dipartimenti (orga-nismi che coordinano le struttu-re complesse guidate dai prima-ri) a un terzo, dagli attuali 45 a15, sul modello già applicato al-le Molinette. Un taglio che coin-volgerà necessariamente an-che le strutture complesse gui-

date dai primari. Ne sono previ-ste dieci per ogni dipartimento,quindi 150 rispetto alle attuali220. Anche qui un dialoganteMonferino ha ridotto la propo-sta Aress a «ipotesi accademi-ca» lasciando che ampia emen-dabilità alla discussione succes-siva. D’altra parte sul fatto cheun taglio di dipartimenti e strut-ture complesse debba esserci,

tutti sono d’accordo. L’impor-tante è capire come fare.

E in questo senso, forse, èda leggere una critica al meto-do utilizzato da Zanon nel pro-porre la nuova griglia. Una ri-forma «calata dall’alto» chesembrava spazzare via qua-lunque forma di concertazio-ne con i camici bianchi. Tantopiù che la stessa Regione ave-va chiesto ai primari di studia-re una nuova conformazionedei dipartimenti, ponendoloaddirittura come obiettivo re-tribuito per il 2011. Che sensoha il lavoro che stanno facen-do se è già tutto deciso? si erachiesto Iodice accompagnatodagli altri direttori.

Un modello unico in PiemonteOltre all’Ausiliatrice, nella nostra regione, ci sono solo altre due strutture simili, ad Alessandria

e a Fossano, più alcuni posti ricavati in qualche ospedale, come al Cto e al Mauriziano

«Non c’è alternativaci obbliga la Regione»

“Ridotto l’80 per cento dei posti per i cerebrolesi”I governatori a Romabocciano il balzello:«Danneggia il sistemasanitario nazionale»

Partita apertaTicket, dalla Regionecontrolli a campionesulle fasce di reddito

Paolo Monferino

Dipartimentiridotti a un terzoPerplessitàdi direttori e ateneo

Il don Gnocchi tagliasulla riabilitazione

RiformaNove ospedali, un unico verticeLa nuova sanità vista dall’Aress

La proposta AressSia l’Universitàche i direttori

hannomossocriticheallapropostadi riformadeidipartimentinella

sanitàchevorrebbel’accorpamentodi9ospedali

e la riduzionedi70strutturecomplessee30dipartimenti

54 Cronaca di Torino LA STAMPAVENERDÌ 22 LUGLIO 2011

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TORINOtorino.repubblica.it

REDAZIONE DI TORINO Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 | tel. 011/5169611 | fax 011/533327 | CAPO DELLA REDAZIONE PIER PAOLO LUCIANO | VICARIO ROBERTO ORLANDO | INTERNET torino.repubblica.it | e-mail: [email protected] DI REDAZIONE tel. 011/5169611 | fax 011/533327 dalle ore 9.00 alle ore 21.00 | TAMBURINI fax 011/533327 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 TORINO | tel. 011/5527511 | fax 011/5527580

VENERDÌ 22 LUGLIO 2011

AO

TO

a cura di Provincia

di Torino e Arpa Piemonte

Limite pioggia/neve oggi

Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it diretta da Luca Mercalli - Elaborazione grafica: Centimetri.it

Nel complesso soleggiato nella prima parte

della giornata con nuvolosità cumuliforme in

aumento dalle ore centrali su rilievi e pianure

pedemontane con qualche rovescio o

temporale isolato, specie tra Biellese e Ossola

e sulle Alpi Marittime. Dalla serata qualche

temporale in estensione anche in pianura,

specie su zone pedemontane e su pianure e

colline a sud del Po. Temperature stazionarie.

1

2

3

4

5

6

7

Ottima

Buona

Discreta

Mediocre

Poco salubre

Insalubre

Molto insalubre

Temperature (C˚) Umidità relativa

Ieri

Un anno fa

29,2

32,8

14,9

24,2

48%

42%

Alle 8

Alle14

Nord

Sud

-

-

OGGI DOMANIPrevisioni Qualità dell’aria Precipitazioni

Max. IeriMin.Torino TorinoDopo qualche temporale in transito tra la

notte e l’albasu pianure e colline piemontesi,

parentesi abbastanza soleggiata in mattinata.

Dalle ore centrali più nuvoloso con formazione

di nuovi temporali sulle zone pedemontane e

di bassa montagna in successivo

trasferimento verso la pianura, specie lungo il

Po e sul Piemonte meridionale e orientale.

Possibili grandinate. Temperature in calo.

TO

AO

Previsioni

Estremi del mesedal 1753 al 2007

Ieri fino alle 19

Totale del mese

Media del mese

dal 1971 al 2000

Luglio più piovoso

0

92,6 mm

60 mm

1826 - 255,3 mm

12/07/1909 Min.

22/07/2006 Max.

+9

+38,8

Il movimento chiede agli ex alpini della valle di schierarsi domenica pomeriggio davanti alla Taurinense

Chiomonte, assedio al cantiereStanotte manifestazione No Tav, si temono infiltrazioni di black bloc

UN UOMO di 49 anni è mor-to in un’azienda di Chivas-so, stritolato da una beto-

niera dentro la quale stava effet-tiuando un intervento di manu-tenzione. E' deceduto al Cto doveera stato trasportato in condizionidisperate. Si chiamava PiermarcoCanu, sposato, due figli, abitava aCaluso. A quanto sembra la beto-niera sarebbe stata avviata da uncollega che non sapeva che Canufosse dentro. «Qui siamo comeuna famiglia – dice l’ad ella AsetGianluigi Garelli – E’ una disgraziache tocca tutti da vicino».

ERICA DI BLASI A PAGINA IX

MARIACHIARA GIACOSA

TORNA l’allarme a Chiomonte dove per stanotteè annunciato l’accerchiamento del cantiere. Siparla di almeno 500/600 persone e il timore è che

possa in qualche modo ripetersi ciò che è capitato do-menica 3 luglio quando la Maddalena è stata teatro diduri scontri. A creare tensione è anche l’orario. Nonsarà giorno, ma notte fonda e se, come pare, l’assedioal cantiere avverrà attraverso i boschi la situazione po-trebbe diventare critica. L’appuntamento è al cam-peggio della centrale elettrica alle 23: prima ci sarà unalezione con il professore del Politecnico Claudio Can-celli per parlare di Tav «come strumento di appro-priazione del denaro e della ricchezza pubblica».

SEGUE A PAGINA II

Chivasso, vittima un uomo di 49 anni che stava effettuando un normale intervento di manutenzione

Operaio muore dentro la betonieraavviata per errore da un collega

Gian Mario Rossignolo

Palazzo Nuovo

Vidal con la maglia del Bayer

Un censimento interno rivela1.400 contratti atipici ora a rischio

L’Universitàmette il meritonel contrattointegrativoOTTAVIA GIUSTETTIA PAGINA V

La protesta

Diecimila chili saranno consegnati oggi in piazza San Carlo alle associazioni di assistenza

Pesche sottocosto: “Le diamo ai poveri”MARIA ELENA SPAGNOLO

LE PESCHE? Meglio regalarle aipoveri, piuttosto che svender-le. E’ l’idea di Coldiretti Pie-

monte, che stamattina in piazza SanCarlo consegna 10 mila chilogrammidi frutta in beneficenza: a riceverli cisaranno Caritas, Gruppo Abele, Ban-co Alimentare del Piemonte, Sermige Mensa dei Francescani. In piazzaarriverà un camion carico di cassettedi pesche, che le distribuirà a diecipulmini; la frutta verrà poi portatadai vari enti a persone in difficoltà.

SEGUE A PAGINA XIII

Visite mediche per il jolly cilenoprima di partire per le vacanze

Vidal bianconero“Questo è il sognodella mia carrieraVoglio vincereil campionato”TIMOTHY ORMEZZANOA PAGINA XXI

L’assessore Porchietto convocai manager per avere chiarimenti

De Tomasoun altro rinvioe diventa un giallol’arrivodel terzo socioSTEFANO PAROLAA PAGINA XIII

MARCO TRABUCCO

«SUI ticket decideremo oggi». Di ritorno da Roma,Roberto Cota annuncia che questa mattina lagiunta stabilirà finalmente come comportarsi

nella vicenda dei ticket sulla diagnostica introdotti unasettimana fa dal governo con la Finanziaria. «Dall’incon-tro con i presidenti delle altre regioni italiane mi sembradi aver capito che non siano molte quelle che potrannopermettersi di non applicarlo - continua il governatore -Noi tra l’altro siamo sotto piano di rientro e quindi abbia-mo vincoli ancora più rigidi. In ogni caso ancora in questeore il direttore generale della sanità Paolo Monferino conil suo staff sta studiando tutte le possibilità. Domani guar-derò quali sono le ipotesi possibili e decideremo».

SEGUE A PAGINA XI

Ticket sanitario, si decidele esenzioni sono in forse

Ticket sanitari, oggi si decide

Nuovo pontesulla DoraFassino: “Cosìcambia Torino”

Il caso/1

C’È FINALMENTEun nuovo pontesulla Dora , tra via

Livorno e via Orvieto: 43metri per un costo di 6,3 mi-lioni. Per il sindaco PieroFassino che taglia il tradi-zionale nastro «questa è larappresentazione fisicadella trasformazione di To-rino. Questo era il quartieredella Teksid, della Miche-lin, delle Officine Saviglia-no. Si parlava di declino. In-vece in quest’area è sortol’Environment Pak, l’exTeksid ospiterà grandieventi, le Snols sono diven-tate un grande polo com-merciale».

SERVIZIO A PAGINA XI

LA REGIONE, con votoanche del Pd, ieri ha ap-provato la nuova legge

sul commercio, che tra le varienovità, esclude gli ambulantidall’applicazione della diret-tiva Bolkenstein, causa di tan-te proteste (con blocchi stra-dali) nelle scorse settimane: leloro licenze non saranno me-se a bando ma resteranno didurata decennale. «Abbiamorispettato l’impegno elettora-le» dice l’assessore Casoni.SoddiSfatta la Confesercenti,un po’ meno l’Ascom.

SERVIZIO A PAGINA XI

Ipermercatistop di un anno

Il caso/2

Il retroscena

“Basta con la prosa dei manualiraccontiamo cosa c’è in bottiglia”

Mauro Matteiun romano ad Albasommelierdi poche paroleCAVALLITO & LAMACCHIAA PAGINA XI

Mauro Mattei

Page 4: sullariabilitazione Il donGnocchi taglia...mentari: dal la-varsi senza più bisogno di qual-cuno accanto a farecolazione,fi-no a svolgere piccolilavori ma-nuali. Per i ragazzi tra

TORINO

CRONACA� XI

VENERDÌ 22 LUGLIO 2011

la Repubblica

MARCO TRABUCCO

IL PIEMONTE ha una nuovalegge sul commercio. Una leg-ge innovativa, concepita e vo-

tata insieme da maggioranza eopposizione e che introduce unagrande novità: esclude infatti gliambulanti dall'applicazione del-la direttiva europea Bolkensteinche tante proteste aveva provo-cato nei mesi scorsi. Di conse-guenze le loro licenze non verran-no messe a bando, come voleva laUe, e resteranno di durata decen-nale automaticamente rinnova-bili, a disciplina invariata come èstato fino ad oggi. Il provvedi-mento nel suo complesso mira afavorire il commercio di vicinatocon altre due iniziative: la crea-zione di un fondo regionale desti-nato al sostegno dei piccoli eser-centi e il blocco per un anno del-l'autorizzazione delle nuove li-cenze per i centri commerciali didimensioni superiori ai 4.500 me-tri quadrati. Il fondo sarà finan-

ziato con l'aumento degli oneri diurbanizzazione a carico dellagrande distribuzione. Questemaggiori entrate serviranno perrivitalizzare il commercio già esi-stente nell'area, e in particolare ipiccoli negozi, in modo da con-trastare le ripercussioni negativelegate ai grandi insediamenti. «Sitratta di un altro punto del pro-gramma elettorale che viene rea-lizzato - commenta il presidenteRoberto Cota - una promessamantenuta di cui devo ringrazia-re maggioranza e opposizioneperché la legge è stata approvataall'unanimità con grande spiritodi collaborazione. È un segnalepositivo». «Abbiamo votato a fa-vore della nuova legge perché so-no state approvate importantimodifiche da noi proposte - spie-ga il capogruppo del Pd Aldo Re-schigna - In particolare quella, inlinea con la conferenza Stato-Re-gioni, di configurare il commer-cio ambulante al di fuori della di-rettiva Bolkestein». Reschignasottolinea anche: «Il Pd ha garan-tito il numero legale, giocando unruolo determinante per dare cer-tezze agli operatori economicipiemontesi». «Oggi ho onorato l'impegno che avevo preso con gliambulanti - commenta l'assesso-re al Commercio, William Casoni

Esclusa l’applicazione delladirettiva Bolkenstein, causadi tante proteste. Soddisfatta laConfesercenti, meno l’Ascom

REGOLE

La leggestoppai nuoviipermercati

Mediciin corsia

La polemica

CHE fine ha fatto il reparto per anzia-ni cronici lungodegenti che dovevanascere nell’ex Irv (Istituto di riposo

per vecchi) di corso Unione Sovietica? Lochiede alla giunta la capogruppo della Fe-derazione della Sinistra (ed ex assessorealla Sanità) Eleonora Artesio. «I dubbi sulfuturo di quel reparto che nasce da un ac-cordo tra Molinette e Comune di Torinomi vengono perché qualche tempo fa era-no stati chiamati per le visite mediche pro-pedeutiche all’assunzione 53 operatorisanitari (personale non infermieristico)che erano in una graduatoria pubblica. Pergran parte di loro il posto sarebbe stato ap-punto nell’ex Irv di cui, dopo che era statoceduto dal Comune alla Regione era statacompletata la ristrutturazione, per farneappunto un reparto in grado di accoglierequei pazienti anziani non più in fase acutama che necessitavano ancora di cure e as-sistenza. Improvvisamente però a quei 53è stato detto che tutto era sospeso: ad al-cuni dopo che già avevano effettuato le vi-site mediche ad altri con una semplice te-lefonata che li avvisava di non presentarsinel giorno previsto».

I posti letti che avrebbero dovuto essereattivati nel nuovo reparto erano una cin-quantina. «Alle Molinette continuano a ri-petere che si tratta solo di un lieve ritardo eche alla fine tutto partirà. Visto il clima e ilpiano di rientro vorrei averne la certezza».

Artesio: bloccate le assunzioni di 53 operatori

“Irv, il reparto per anzianimai entrato in funzione”

Commercio, una legge bipartisanAmbulanti esclusi dalle norme UeRegione, Pd vota con la maggioranza. Stop agli ipermercati

- che potranno ora dedicarsi conpiù serenità al loro lavoro. Non cisaranno minacce per i mercatipiemontesi da parte dei grandigruppi commerciali. Anche ilconcreto aiuto al commercio diprossimità è una promessa man-tenuta contro la desertificazionedei piccoli centri».

Dal commercio arriva inveceun sì condizionato: «Ciò che ap-prezziamo - dice Maria LuisaCoppa, presidente dell'Ascom

torinese- sono le norme che di-sincentivano nuovi grandi inse-diamenti commerciali ispirati dapure finalità speculative immo-biliari. Non ci piace invece lamancata inclusione di norme giàconcordate sulla formazione el'aggiornamento degli operatorinonché delle disposizioni a so-stegno delle eccellenze commer-ciali piemontesi». «Siamo soddi-sfatti - commenta invece ValerioMunari, presidente della Fiva

Confcommercio Torino- conquesta legge è salvo il futuro delleoltre 16.000 aziende ambulantipiemontesi». Parla infine di «unprovvedimento nel complessoapprezzabile e senza dubbio ne-cessario per mettere alcuni puntifermi in un settore che in questianni ha avuto una tumultuosa enon sempre regolata evoluzio-ne», Antonio Carta, di Confeser-centi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso

L’inchiesta/1

Il presidente dopo il vertice romano: c’è il rischio solo di complicazioni, senza vantaggi per nessuno

Ticket, oggi via libera della giunta Cota“Forse non ci potranno essere esenzioni”

Pneumologo denunciato da cinque pazienti: ma lui nega tutto

Medico del San Giovanni Boscoa processo per violenza sessuale

PIÙ che controllare i polmoni, lesue erano visite ginecologicheniente affatto gradite: cinque

pazienti lo avevano denunciato perviolenza sessuale, e Roberto Maras-so, medico pneumologo in servizioall'ospedale San Giovanni Bosco erastato addirittura arrestato. Ieri il giu-dice Giuseppe Salerno lo ha rinviatoa giudizio al termine dell’udienzapreliminare. Il processo comincerà il9 novembre. Le donne, assistite dal-l’avvocato Silvia Termini, avevanoraccontato che il medico dopo averlefatte completamente spogliare pro-

cedeva nel cercare linfonodi, all’al-tezza del seno e dell’inguine, toccan-dole un po’ troppo pesantemente. Alpm Marco Sanini una ragazza di 25anni aveva raccontato: «Il dottore miha fatto girare di schiena, mi ha dettodi chinarmi in avanti e ha controllatoanche lì». Il medico, difeso dall’avvo-cato Fabio Arcangeli ha sempre ne-gato ogni accusa. Su facebook è natoun gruppo contro di lui. Sulla bache-ca una donna racconta: «Quel bastar-do ha distrutto i miei sogni».

(s.mart.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condannatidieci tassisti

L’inchiesta/2 Comminate pene fino a un anno per dieci dei quattordici imputati

“Cartello” dei tassisti violenticondannato pure il sindacalista

PER avere il monopolio delle corsepiù redditizie dei taxi, come quelleper Caselle, taglieggiavano i colle-

ghi, li minacciavano, li aggredivano. Echi si rifiutava di sottostare alla loro pre-potenza si poteva ritrovare con le gom-me dell'auto tagliate, i freni allentati o iltassametro danneggiato. Impedivanoinoltre ai colleghi di svolgere attività sin-dacale per la Cgil. Si è concluso ieri il pro-cesso per i 14 taxisti (molti della compa-gnia 57.37) che nel 2006 avevano forma-to una sorta di "cartello" per togliere dimezzo la concorrenza. Il sostituto pro-curatore Enrico Arnaldi di Balme conte-

stava a vario titolo violenza privata, dan-neggiamento, minacce: sono state inflit-te 10 condanne (la pena più alta è di unanno di carcere), un imputato è stato as-solto e due prosciolti per difetto di que-rela, un altro aveva patteggiato una penapecuniaria. Il giudice ha condannato an-che a versare 28 mila euro di provvisio-nali alle parti civili. Tra gli imputati c'eraanche il segretario torinese della Feder-taxi-Cisal torinese Valter Drovetto, a cuiil giudice ha inflitto 4 mesi nonostante ilpm avesse chiesto l'assoluzione.

(s.mart)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

(segue dalla prima di cronaca)

COTA però non esclude che alla finein Piemonte il ticket rimanga tale equale lo ha stabilito il governo:

«Certo vorremmo poter intervenire, ma ivincoli finanziari sono strettissimi. In-somma quello che tagliamo lo dobbia-mo trovare da un’altra parte. Così vedre-mo se è possibile modulare l’intervento,ma alla fine c’è anche il rischio che que-sto provochi solo complicazioni e nonporti particolari vantaggi a nessuno. Inquel caso credo sia meglio non fare nul-la. Comunque vedremo». In ogni casosembra chiaro, spiega l’assessore al Bi-lancio Giovanna Quaglia, che sulla basedi quanto detto negli incontri con il mi-

nistro della salute «il ticket è già applica-bile adesso».

Quanto alle ipotesi di modulazione so-no due: la prima prevede di applicare ilticket da 10 euro sulla diagnostica in ma-niera scalare a seconda delle fasce di red-dito. Ad esempio raddoppiandolo perchi ha un reddito alto e abolendolo perchi invece ha maggiori difficoltà econo-miche. L’altro modello invece è quellogià adottato dalla Lombardia e prevedeche il ticket venga applicato con costi dif-ferenti a seconda del tipo di esame dia-gnostico: più caro per quelli meno fre-quenti (e non indispensabili), meno caroo gratuito per gli altri. È allo studio ancheun possibile incrocio tra i due modelli.Allo stesso tempo in assessorato si prov-

vederà anche a controlli a campione suchi già oggi è comunque esente dal bal-zello: ad esempio gli anziani ultrasessan-tacinquenni con un reddito inferiore ai36 mila euro. Facendo i calcoli si è infattiscoperto che dei circa 23 milioni di esamidiagnostici che ogni anno sarebberosoggetti a ticket in Piemonte circa 17 mi-lioni ricadono proprio nelle fasce esenti.Tantissimi. Di qui la necessità di una ve-rifica. Per ciò che riguarda invece il ticketsui codici bianchi al Pronto soccorso da25 euro, nessuna novità: in Piemonte co-me in gran parte delle regioni italiane ègià applicato da tempo e quindi la Finan-ziaria non incide in alcun modo.

(m.trab.) Una macchina dei ticket

L’ex assessore alla Sanità Eleonora Artesio

Page 5: sullariabilitazione Il donGnocchi taglia...mentari: dal la-varsi senza più bisogno di qual-cuno accanto a farecolazione,fi-no a svolgere piccolilavori ma-nuali. Per i ragazzi tra

TORINO

CRONACA� XI

VENERDÌ 22 LUGLIO 2011

la Repubblica

MARCO TRABUCCO

IL PIEMONTE ha una nuovalegge sul commercio. Una leg-ge innovativa, concepita e vo-

tata insieme da maggioranza eopposizione e che introduce unagrande novità: esclude infatti gliambulanti dall'applicazione del-la direttiva europea Bolkensteinche tante proteste aveva provo-cato nei mesi scorsi. Di conse-guenze le loro licenze non verran-no messe a bando, come voleva laUe, e resteranno di durata decen-nale automaticamente rinnova-bili, a disciplina invariata come èstato fino ad oggi. Il provvedi-mento nel suo complesso mira afavorire il commercio di vicinatocon altre due iniziative: la crea-zione di un fondo regionale desti-nato al sostegno dei piccoli eser-centi e il blocco per un anno del-l'autorizzazione delle nuove li-cenze per i centri commerciali didimensioni superiori ai 4.500 me-tri quadrati. Il fondo sarà finan-

ziato con l'aumento degli oneri diurbanizzazione a carico dellagrande distribuzione. Questemaggiori entrate serviranno perrivitalizzare il commercio già esi-stente nell'area, e in particolare ipiccoli negozi, in modo da con-trastare le ripercussioni negativelegate ai grandi insediamenti. «Sitratta di un altro punto del pro-gramma elettorale che viene rea-lizzato - commenta il presidenteRoberto Cota - una promessamantenuta di cui devo ringrazia-re maggioranza e opposizioneperché la legge è stata approvataall'unanimità con grande spiritodi collaborazione. È un segnalepositivo». «Abbiamo votato a fa-vore della nuova legge perché so-no state approvate importantimodifiche da noi proposte - spie-ga il capogruppo del Pd Aldo Re-schigna - In particolare quella, inlinea con la conferenza Stato-Re-gioni, di configurare il commer-cio ambulante al di fuori della di-rettiva Bolkestein». Reschignasottolinea anche: «Il Pd ha garan-tito il numero legale, giocando unruolo determinante per dare cer-tezze agli operatori economicipiemontesi». «Oggi ho onorato l'impegno che avevo preso con gliambulanti - commenta l'assesso-re al Commercio, William Casoni

Esclusa l’applicazione delladirettiva Bolkenstein, causadi tante proteste. Soddisfatta laConfesercenti, meno l’Ascom

REGOLE

La leggestoppai nuoviipermercati

Mediciin corsia

La polemica

CHE fine ha fatto il reparto per anzia-ni cronici lungodegenti che dovevanascere nell’ex Irv (Istituto di riposo

per vecchi) di corso Unione Sovietica? Lochiede alla giunta la capogruppo della Fe-derazione della Sinistra (ed ex assessorealla Sanità) Eleonora Artesio. «I dubbi sulfuturo di quel reparto che nasce da un ac-cordo tra Molinette e Comune di Torinomi vengono perché qualche tempo fa era-no stati chiamati per le visite mediche pro-pedeutiche all’assunzione 53 operatorisanitari (personale non infermieristico)che erano in una graduatoria pubblica. Pergran parte di loro il posto sarebbe stato ap-punto nell’ex Irv di cui, dopo che era statoceduto dal Comune alla Regione era statacompletata la ristrutturazione, per farneappunto un reparto in grado di accoglierequei pazienti anziani non più in fase acutama che necessitavano ancora di cure e as-sistenza. Improvvisamente però a quei 53è stato detto che tutto era sospeso: ad al-cuni dopo che già avevano effettuato le vi-site mediche ad altri con una semplice te-lefonata che li avvisava di non presentarsinel giorno previsto».

I posti letti che avrebbero dovuto essereattivati nel nuovo reparto erano una cin-quantina. «Alle Molinette continuano a ri-petere che si tratta solo di un lieve ritardo eche alla fine tutto partirà. Visto il clima e ilpiano di rientro vorrei averne la certezza».

Artesio: bloccate le assunzioni di 53 operatori

“Irv, il reparto per anzianimai entrato in funzione”

Commercio, una legge bipartisanAmbulanti esclusi dalle norme UeRegione, Pd vota con la maggioranza. Stop agli ipermercati

- che potranno ora dedicarsi conpiù serenità al loro lavoro. Non cisaranno minacce per i mercatipiemontesi da parte dei grandigruppi commerciali. Anche ilconcreto aiuto al commercio diprossimità è una promessa man-tenuta contro la desertificazionedei piccoli centri».

Dal commercio arriva inveceun sì condizionato: «Ciò che ap-prezziamo - dice Maria LuisaCoppa, presidente dell'Ascom

torinese- sono le norme che di-sincentivano nuovi grandi inse-diamenti commerciali ispirati dapure finalità speculative immo-biliari. Non ci piace invece lamancata inclusione di norme giàconcordate sulla formazione el'aggiornamento degli operatorinonché delle disposizioni a so-stegno delle eccellenze commer-ciali piemontesi». «Siamo soddi-sfatti - commenta invece ValerioMunari, presidente della Fiva

Confcommercio Torino- conquesta legge è salvo il futuro delleoltre 16.000 aziende ambulantipiemontesi». Parla infine di «unprovvedimento nel complessoapprezzabile e senza dubbio ne-cessario per mettere alcuni puntifermi in un settore che in questianni ha avuto una tumultuosa enon sempre regolata evoluzio-ne», Antonio Carta, di Confeser-centi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso

L’inchiesta/1

Il presidente dopo il vertice romano: c’è il rischio solo di complicazioni, senza vantaggi per nessuno

Ticket, oggi via libera della giunta Cota“Forse non ci potranno essere esenzioni”

Pneumologo denunciato da cinque pazienti: ma lui nega tutto

Medico del San Giovanni Boscoa processo per violenza sessuale

PIÙ che controllare i polmoni, lesue erano visite ginecologicheniente affatto gradite: cinque

pazienti lo avevano denunciato perviolenza sessuale, e Roberto Maras-so, medico pneumologo in servizioall'ospedale San Giovanni Bosco erastato addirittura arrestato. Ieri il giu-dice Giuseppe Salerno lo ha rinviatoa giudizio al termine dell’udienzapreliminare. Il processo comincerà il9 novembre. Le donne, assistite dal-l’avvocato Silvia Termini, avevanoraccontato che il medico dopo averlefatte completamente spogliare pro-

cedeva nel cercare linfonodi, all’al-tezza del seno e dell’inguine, toccan-dole un po’ troppo pesantemente. Alpm Marco Sanini una ragazza di 25anni aveva raccontato: «Il dottore miha fatto girare di schiena, mi ha dettodi chinarmi in avanti e ha controllatoanche lì». Il medico, difeso dall’avvo-cato Fabio Arcangeli ha sempre ne-gato ogni accusa. Su facebook è natoun gruppo contro di lui. Sulla bache-ca una donna racconta: «Quel bastar-do ha distrutto i miei sogni».

(s.mart.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condannatidieci tassisti

L’inchiesta/2 Comminate pene fino a un anno per dieci dei quattordici imputati

“Cartello” dei tassisti violenticondannato pure il sindacalista

PER avere il monopolio delle corsepiù redditizie dei taxi, come quelleper Caselle, taglieggiavano i colle-

ghi, li minacciavano, li aggredivano. Echi si rifiutava di sottostare alla loro pre-potenza si poteva ritrovare con le gom-me dell'auto tagliate, i freni allentati o iltassametro danneggiato. Impedivanoinoltre ai colleghi di svolgere attività sin-dacale per la Cgil. Si è concluso ieri il pro-cesso per i 14 taxisti (molti della compa-gnia 57.37) che nel 2006 avevano forma-to una sorta di "cartello" per togliere dimezzo la concorrenza. Il sostituto pro-curatore Enrico Arnaldi di Balme conte-

stava a vario titolo violenza privata, dan-neggiamento, minacce: sono state inflit-te 10 condanne (la pena più alta è di unanno di carcere), un imputato è stato as-solto e due prosciolti per difetto di que-rela, un altro aveva patteggiato una penapecuniaria. Il giudice ha condannato an-che a versare 28 mila euro di provvisio-nali alle parti civili. Tra gli imputati c'eraanche il segretario torinese della Feder-taxi-Cisal torinese Valter Drovetto, a cuiil giudice ha inflitto 4 mesi nonostante ilpm avesse chiesto l'assoluzione.

(s.mart)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

(segue dalla prima di cronaca)

COTA però non esclude che alla finein Piemonte il ticket rimanga tale equale lo ha stabilito il governo:

«Certo vorremmo poter intervenire, ma ivincoli finanziari sono strettissimi. In-somma quello che tagliamo lo dobbia-mo trovare da un’altra parte. Così vedre-mo se è possibile modulare l’intervento,ma alla fine c’è anche il rischio che que-sto provochi solo complicazioni e nonporti particolari vantaggi a nessuno. Inquel caso credo sia meglio non fare nul-la. Comunque vedremo». In ogni casosembra chiaro, spiega l’assessore al Bi-lancio Giovanna Quaglia, che sulla basedi quanto detto negli incontri con il mi-

nistro della salute «il ticket è già applica-bile adesso».

Quanto alle ipotesi di modulazione so-no due: la prima prevede di applicare ilticket da 10 euro sulla diagnostica in ma-niera scalare a seconda delle fasce di red-dito. Ad esempio raddoppiandolo perchi ha un reddito alto e abolendolo perchi invece ha maggiori difficoltà econo-miche. L’altro modello invece è quellogià adottato dalla Lombardia e prevedeche il ticket venga applicato con costi dif-ferenti a seconda del tipo di esame dia-gnostico: più caro per quelli meno fre-quenti (e non indispensabili), meno caroo gratuito per gli altri. È allo studio ancheun possibile incrocio tra i due modelli.Allo stesso tempo in assessorato si prov-

vederà anche a controlli a campione suchi già oggi è comunque esente dal bal-zello: ad esempio gli anziani ultrasessan-tacinquenni con un reddito inferiore ai36 mila euro. Facendo i calcoli si è infattiscoperto che dei circa 23 milioni di esamidiagnostici che ogni anno sarebberosoggetti a ticket in Piemonte circa 17 mi-lioni ricadono proprio nelle fasce esenti.Tantissimi. Di qui la necessità di una ve-rifica. Per ciò che riguarda invece il ticketsui codici bianchi al Pronto soccorso da25 euro, nessuna novità: in Piemonte co-me in gran parte delle regioni italiane ègià applicato da tempo e quindi la Finan-ziaria non incide in alcun modo.

(m.trab.) Una macchina dei ticket

L’ex assessore alla Sanità Eleonora Artesio

Page 6: sullariabilitazione Il donGnocchi taglia...mentari: dal la-varsi senza più bisogno di qual-cuno accanto a farecolazione,fi-no a svolgere piccolilavori ma-nuali. Per i ragazzi tra

Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 54 - 22/07/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/08 - Autore: DANCRU - Ora di stampa: 21/07/11 22.01

domandea

Rocco Rossinidirettore sanitario

il casoMARCO ACCOSSATOFABRIZIO ASSANDRI

Non toglieteci l’uni-ca speranza a cuipossiamo aggrap-parci...». Per i fa-miliari di decine

di persone vittime di un trau-ma cranico grave, di un ictus,di un’emorragia cerebrale odi un coma prolungato, la pos-sibilità di recuperare e guari-re rischia all’improvviso di di-ventare un miraggio, dopo iprogressi compiuti finora.«In nome dei tagli o di unapresunta ottimizzazione», silegge in un documento di pro-testa indirizzato alla Regione,l’attività di Day Hospital nellaFondazione Don Gnocchi-Au-siliatrice di via Peyron 42 ri-duce i posti per il recuperodei pazienti neuro-cerebrole-si. «Trenta sedute massimodi terapia», è il tetto impostod’ora in poi alla struttura.Trenta sedute, «quando inmolti casi - dice Alberto Gaz-zera, portavoce della prote-sta e della preoccupazione ditante famiglie - i miglioramen-ti si vedono dopo mesi, in alcu-ni casi addirittura dopo an-ni». La riduzione del servizioè legata al taglio dei posti: da-gli attuali 25 a 4, entro fine an-no, come conseguenza diret-ta del piano di rientro dellaSanità regionale.

Soltanto chi prova ciò chequeste famiglie stanno viven-do può capire. «Tutti noi -prosegue Gazzera - vediamoqual è la situazione economi-ca attuale, e tutti ci rendiamoconto che occorre ottimizza-re le spese». Ma in questo ca-so non si tratta di sceglieretra due o più strutture analo-ghe eventualmente da accor-pare: «Qui si tratta di cancel-lare quasi completamente unservizio unico aTorino, uno deipochi in Pie-monte, oltre aqualche repar-to che ha dedi-cato a questipazienti qual-che letto».

Da giorni imalati e i lorofamiliari sononello sconfortopiù totale: «In questa struttu-ra - ripetono praticamentetutte le persone seguite inDay Hospital - abbiamo fattoprogressi che in molti casinon immaginavamo neppu-re. Siamo seguiti da un’équi-pe che raggruppa neuropsi-cologi, logopedisti, fisiotera-

pisti e specialisti in psicomo-tricità. Un modello quasi uni-co, in Italia».

La struttura di via Peyron42 è classificata di «terzo livel-lo»: significa che si occupa deicasi più complessi, compresesituazioni di pazienti grave-

mente cerebrole-si. Qui si fa an-che terapia occu-pazionale perriacquistare lecapacità più ele-mentari: dal la-varsi senza piùbisogno di qual-cuno accanto afare colazione, fi-no a svolgerepiccoli lavori ma-

nuali. Per i ragazzi tra i 17 e i 35anni era nato il progetto Aqui-lone: «Anche questo sarà can-cellato - sottolinea Alberto Gaz-zera -: domani (oggi per chi leg-ge) ci sarà la festa di fine annoprima dell’estate, ma ci hannogià comunicato che a settem-bre il progetto non ripartirà».

Il dottor Rocco Rossini è di-rettore sanitario dell’Ausilia-trice.

Perché questa riduzionedei posti e delle ore desti-nate alla riabilitazione?

«Abbiamo tre livelli di assi-stenza: ricovero residenzia-le, day hospital e terapie inambulatorio. La Regione ciha detto che i costi del dayhospital sono da ridurre, per-ché molto superiori a quellidell’ambulatorio».

Ma anche le necessità deimalati sono differenti. Que-sto non lo considerate?

«Secondo il nuovo piano regio-nale ci deve essere una propor-zione tra letti di ricovero resi-denziale e posti di day hospi-tal: 1 a 6. Noi oggi abbiamo 25letti per i ricoveri e altrettantiper i day Hospital: dobbiamoridurre i secondi».

Che fine faranno i pazienti?«Per ridurre al minimo i pro-blemi stiamo cercando soluzio-ni alternative per tutti i pazien-ti. Per ora, però, non abbiamoancora risposte da dare. Intan-to siamo in attesa delle disposi-zioni attuative dalla Regione, enel frattempo continuiamo alavorare a pieno ritmo».

LA TERAPIA«Addio da oggi

anche al progettodi reinserimento»

3LA PROTESTA

«Tutti i miglioramentiottenuti fino ad orarisulteranno vani»

ALESSANDRO MONDO

Ticket sanitari: è l’ora deicontrolli. Controlli a cam-pione, per verificare quan-ti - tra le categorie di citta-dini già esentate - hanno ef-fettivamente diritto all’age-volazione.

La notizia, filtrata dallaRegione, conferma le diffi-coltà dei tecnici della Sani-tà nel trovare la quadraper ottemperare alla leggeFinanziaria che dal 17 lu-glio, data di entrata in vigo-re, prevede la comparteci-pazione delle Regioni algettito dei ticket: impresatitanica, almeno in Piemon-te, considerati i conti delbilancio e i paletti del pia-no di rientro concordatocon il governo.

Gran lavorio dei tecnicicoordinati da Paolo Monfe-rino, in stretto contattocon quelli del Bilancio, neldisperato tentativo di tro-vare la quadra. Anche co-sì, e nonostante le aspetta-tive dei cittadini e deglioperatori sanitari, sembradifficile che la giunta odier-na dica una parola definiti-va su come intende scio-gliere il rebus.

Neppure l’incontro deigovernatori in Conferenzadelle Regioni, svoltosi ieria Roma, ha portato sostan-ziali novità sul tema, fattasalva la contrarietà deipresidenti a caricarsi di unprovvedimento giudicatoiniquo sotto tutti i punti vi-sta. «Ribadiamo con forzae fermezza che la scelta èsbagliata - ha scandito Va-sco Errani, il presidente -:provoca iniquità e dannoal sistema sanitario nazio-nale». E ancora: «Auspicoche il ministro Fazio lavorinel governo perché trovi-no una copertura adegua-ta ai ticket».

Auspicio condiviso inPiemonte, dove i vincolidel piano di rientro rendo-no la strada ancora piùstretta. Esclusa l’ipotesi dicoprire di tasca proprial’importo dei nuovi ticket:significherebbe rimediare29 milioni nel 2011 e 73 nel2012, oltretutto nel perime-tro del bilancio della sani-

tà, che la Regione non haidea di come trovare.

La prospettiva più plausi-bile è la modulazione per fa-sce di reddito dei ticket da10 euro sulle ricette. Fasceautocertificate, sulle quali laRegione potrebbe far scatta-re nei prossimi giorni una se-rie di controlli per accertarela legittimità delle esenzioni.I dubbi si appuntano anchesull’assegnazione dei «codi-ci» nei pronto soccorso: ne-gli ultimi anni quelli «verdi»

a media intensità patologi-ca, sui quali il ticket non sipaga, hanno superato digran lunga i «bianchi» (a bas-sa intensità e dove invece èprevisto). Il sospetto è cheparte dei medici, magari supressione dei cittadini, chiu-dano un occhio convertendoin «verdi» codici a tutti gli ef-fetti «bianchi».

Da qui l’idea di accompa-gnare le ultime verifiche conuna serie di controlli a cam-pione che permettano di defi-nire meglio il panorama delleesenzioni: accertamenti dairisultati imponderabili e co-munque vincolati a una tem-pistica dai margini semprepiù stretti. Stante la confu-sione tra i cittadini e gli ope-ratori sanitari, che in attesadi una decisione della Regio-ne (seguita da apposita circo-lare) non sanno come rego-larsi, urge una parola chiara.

RAPHAËL ZANOTTI

La riunione si annunciavatempestosa con le direzionigenerali, i direttori sanitari e iprofessionisti di nove ospeda-li convocati all’Aress, l’azien-da regionale per i servizi sani-tari guidata da Claudio Za-non. Tema del giorno: la rifor-ma dei dipartimenti. Argo-

mento spinoso di competenzadei direttori generali e dell’as-sessorato alla Sanità, non certodell’Aress. Ma nel vuoto provo-cato dalla perdurante assenzadi un assessore dopo l’arrestodi Caterina Ferrero, le compe-tenze possono sfuggire di ma-no. E forse non è un caso che apresentare la proposta di rifor-ma, ieri, accanto a uno Zanonpiù inflessibile, ci fosse un Pao-lo Monferino più malleabile e di-sposto al dialogo.

Il progetto, d’altra parte, èdi quelli da far tremare i polsi:l’accorpamento in rete di noveospedali guidati da un unicovertice: Molinette, Sant’Anna,Regina Margherita, Cto, Mon-

calieri, Chieri, Carmagnola,Valdese e Oftalmico. Progettomonster che ha fatto storcere ilnaso a più d’uno. In primis alpreside di Medicina, Ezio Ghi-go, che si è detto assolutamentecontrario: «Già vediamo diffi-coltà nell’accorpamento tra Mo-linette, Oirm-Sant’Anna e Cto.Riteniamo che estendere la co-sa ad altri presidi distanti chilo-metri sia di difficile realizzazio-ne, senza contare che i nostripercorsi didattici non potrannocoinvolgere realtà come Monca-lieri o Chieri». Ma il ben dispo-sto Monferino ha stemperatovalutando la contropropostadell’Università: aggregare que-ste altre realtà al Mauriziano.

Così come opera di media-zione è stata fatta con un altronodo difficile da digerire: la ri-duzione dei dipartimenti (orga-nismi che coordinano le struttu-re complesse guidate dai prima-ri) a un terzo, dagli attuali 45 a15, sul modello già applicato al-le Molinette. Un taglio che coin-volgerà necessariamente an-che le strutture complesse gui-

date dai primari. Ne sono previ-ste dieci per ogni dipartimento,quindi 150 rispetto alle attuali220. Anche qui un dialoganteMonferino ha ridotto la propo-sta Aress a «ipotesi accademi-ca» lasciando che ampia emen-dabilità alla discussione succes-siva. D’altra parte sul fatto cheun taglio di dipartimenti e strut-ture complesse debba esserci,

tutti sono d’accordo. L’impor-tante è capire come fare.

E in questo senso, forse, èda leggere una critica al meto-do utilizzato da Zanon nel pro-porre la nuova griglia. Una ri-forma «calata dall’alto» chesembrava spazzare via qua-lunque forma di concertazio-ne con i camici bianchi. Tantopiù che la stessa Regione ave-va chiesto ai primari di studia-re una nuova conformazionedei dipartimenti, ponendoloaddirittura come obiettivo re-tribuito per il 2011. Che sensoha il lavoro che stanno facen-do se è già tutto deciso? si erachiesto Iodice accompagnatodagli altri direttori.

Un modello unico in PiemonteOltre all’Ausiliatrice, nella nostra regione, ci sono solo altre due strutture simili, ad Alessandria

e a Fossano, più alcuni posti ricavati in qualche ospedale, come al Cto e al Mauriziano

«Non c’è alternativaci obbliga la Regione»

“Ridotto l’80 per cento dei posti per i cerebrolesi”I governatori a Romabocciano il balzello:«Danneggia il sistemasanitario nazionale»

Partita apertaTicket, dalla Regionecontrolli a campionesulle fasce di reddito

Paolo Monferino

Dipartimentiridotti a un terzoPerplessitàdi direttori e ateneo

Il don Gnocchi tagliasulla riabilitazione

RiformaNove ospedali, un unico verticeLa nuova sanità vista dall’Aress

La proposta AressSia l’Universitàche i direttori

hannomossocriticheallapropostadi riformadeidipartimentinella

sanitàchevorrebbel’accorpamentodi9ospedali

e la riduzionedi70strutturecomplessee30dipartimenti

54 Cronaca di Torino LA STAMPAVENERDÌ 22 LUGLIO 2011

T1 T2 PR CV

Ripandelli
Rettangolo
Page 7: sullariabilitazione Il donGnocchi taglia...mentari: dal la-varsi senza più bisogno di qual-cuno accanto a farecolazione,fi-no a svolgere piccolilavori ma-nuali. Per i ragazzi tra

Pagina Fisica: LASTAMPA - ALESSANDRIA - 55 - 22/07/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/ALESSANDRIA/09 - Autore: GIOCHI - Ora di stampa: 21/07/11 21.45

«La sanità dellaProvincia è da

sempre articolatasu sette città

e così resterà»Ugo Cavallera

vice presidentedella Regione

«Pronto soccorsoefficiente

e mantenimentodelle eccellenze

sono i punti fermi»Angelo Priolo

portavoceforze politiche

«Si faccia un attoamministrativo

per dare certezzesul futuro

dell’ospedale»Rocchino Muliere

consiglierePartito democratico

DANIELE PRATOOVADA

Il consiglio comunale apertoconvocato l’altra sera a Ova-da, nei giardini della scuoladi musica, per discutere deldestino della sanità locale,ha avuto il sapore di una tre-gua. Un’occasione per mette-re un punto fermo da cui ri-partire, dopo mesi di tensio-ni, e aprire il confronto traRegione e territorio.

«Dialogo» è quanto invoca-to (da mesi) dai sindaci del-l’Ovadese, schierati in primafila, e dialogo è quanto pro-messo dai vertici della Regio-ne seduti poco distante: il vice-presidente Ugo Cavallera, illeghista Riccardo Molinari, il

consigliere Marco Botta. Laposizione dei primi cittadiniin difesa del pronto soccorsoa 24 ore, del mantenimentodei reparti e delle eccellenzeattuali (in primis Fisiatria eOncologia), del distretto in de-roga e del Consorzio dei servi-zi sociali, espressa nella rela-zione iniziale dal sindaco diOvada, Andrea Oddone, è sta-ta, ancora una volta, unanimee solida. A dar loro manforte èarrivata l’inedita alleanza ditutte le forze politiche del-l’Ovadese, da destra a sini-stra. «Insieme appoggiamo lerichieste avanzate alla Regio-ne - ha detto Angelo Priolo(Pdl) scelto come portavocedi tutte le forze politiche -:Pronto soccorso efficiente,mantenimento delle eccellen-ze dell’ospedale e dell’ambitoterritoriale. E’ essenziale par-tire da questi punti fermi perdiscutere insieme l’assettocomplessivo della sanità e del-l’assistenza sul territorio».

E i politici regionali hannorisposto con un’apparenteapertura. «L’incertezza è peg-gio di qualsiasi decisione - hadetto Cavallera -. Auspichia-mo di arrivare quanto primaa un documento definitivo sucui confrontarci. Per quantoriguarda il distretto, posso di-re che la situazione della Pro-vincia è da sempre articolatasu 7 città e che si tenterà di

mantenere questo assetto». Piùesplicito il leghista RiccardoMolinari, che ha ricevuto qual-che contestazione dal pubblico(almeno 200 persone). «Pensoche le questioni sollevate daisindaci possano trovare puntidi condivisione. L’apertura a 24ore del Pronto soccorso dovreb-be essere garantita dalla delibe-ra del 7 aprile che stabilisce ilpieno servizio per le strutturecon più di 6 mila passaggi l’an-no (Ovada ne ha oltre 10 mila,ndr). Per il distretto, ritengoche si possa rivendicare una de-roga ai 70 mila abitanti: lavore-remo in questa direzione. Infi-ne, sui servizi sociali, i territorisaranno lasciati liberi di orga-nizzarsi una volta soppressi gliattuali Consorzi. Dalla Regionenon ci saranno diktat».

Rassicurazioni già arrivatein altre occasioni ma che l’altrasera si è chiesto ufficialmentedi mettere nero su bianco. «Si

faccia un atto amministrativoufficiale con cui si garantiscal’apertura a 24 ore per il Prontosoccorso - ha detto il consiglie-re regionale del Pd, RocchinoMuliere, seguito dal sindaco diRocca, Fabio Barisione - e siapra il confronto con i territo-ri». Non solo nell’Ovadese maanche nell’Acquese, dove a ri-schio c’è il Dea. La presenza deisindaci di Alice Bel Colle e Ri-valta, Aureliano Galeazzo e Val-

ter Ottria, ha dimostrato la vici-nanza tra le due zone e la dispo-nibilità a coordinare le prote-ste, pur nel rispetto delle pecu-liarità. Intanto anche il Pdl ac-quese prende posizione in dife-sa della sanità nella città terma-le, pur rigettando «la strumen-talizzazione che la sinistra sta

operando, alimentando timoriinesistenti». «Non ci interessail nome della struttura ma i ser-vizi - scrivono in una nota i con-siglieri Mauro Ratto, Mario Lo-bello e Dino Barbero -. La sani-tà che noi vorremmo per Acquiè quella che già c’è e di cui chie-diamo il mantenimento».

Si chiama «Obiettivo rifiutizero» il progetto del Comu-ne di Voltaggio per raggiun-gere livelli di raccolta diffe-renziata a norma di legge. Ilmodello sono i paesi aderen-ti all’Associazione nazionaledei Comuni virtuosi, di cui faparte anche il Comune di Mi-rabello Monferrato, in tre an-ni passato dal 34% al 61% didifferenziata. Il progetto èstato presentato mercoledìin Consiglio comunale. Haspiegato il sindaco LorenzoRepetto: «Il Comune spende100 mila euro l’anno per laspazzatura, la metà per laraccolta, l’altra per lo smalti-mento in discarica o il confe-rimento a ditte che riciclanocarta, plastica e vetro. Laparte di rifiuti indifferenzia-ti è, purtroppo, quella mag-giore. L’obiettivo, da intra-prendere dialogando con lapopolazione, è far crescere

la parte di rifiuti differenzia-ti arrivando a eliminare i cas-sonetti stradali».

Il primo passo, ha ricorda-to Repetto, sarà sensibilizza-re l’asilo e le elementari, poi icommercianti e le associazio-ni di volontariato.

Nel 2010 Voltaggio era al19% di raccolta differenzia-ta, livello che non rispettagli obiettivi di legge (50%nel 2011). «Il picco raggiun-to dal Comune – ha detto Re-petto – è stato il 33%, co-munque insufficiente. Dob-biamo puntare all’80% e ciriusciremo come ci sono riu-sciti Comuni del Nord e delSud Italia iscritti all’Asso-ciazione nazionale dei Co-muni virtuosi, alcuni deiquali partiti addirittura dal3% e in un poco tempo arri-vati all’85%. Con questi livel-li di differenziata i rifiuti in-differenziati in discarica sa-ranno circa il 20% e con essii costi di smaltimento dimi-nuiranno in proporzione».

Fra le ipotesi, c’è la forni-tura di compostiere alle fami-glie per la parte organica delrifiuto. [G. C.]

OVADA. AL CONSIGLIO COMUNALE APERTO PROVE DI DIALOGO TRA FAZIONI OPPOSTE IN DIFESA DELL’OSPEDALE

Sanità, è tregua con la RegioneTra le richieste, la garanzia dell’apertura del Pronto soccorso “h24”

Benché il direttoregenerale Ma-rioPasino abbiadichiaratoche ilreparto di Ortopedia dell’ospe-dale di Novi non sarà chiuso, masolo ridimensionato temporane-amente per permettere ai medi-ci «sotto stress» di fare le regola-ri ferie estive, il mondo politicodi entrambi gli schieramenti simobilita, esprimendo forti timo-ri sul futurodel repartonovese.

Il primo a scendere in campoè l’eurodeputato Oreste Rossi,dellaLega Nord: «Avevo già sug-gerito al dottor Pasino di prende-re provvedimenti, perché l’orga-nizzazione dell’Ortopedia nonmi persuadeva. Non è concepibi-le che una troupe medica partada Tortona e vada a Novi pereseguire interventi chirurgiciuna volta alla settimana. Le duecittà devono avere strutturecompletamente autonome, conidentici trattamentie sale opera-torie diversificate. Per pareggia-

re il personale e non sottoporre astressquello di Novi, sarebbe suffi-ciente comandare un medico diTortona, in servizio permanente aNovie tuttosirisolverebbe».

«La mia preoccupazione - ag-giunge il consigliere regionaleRocchino Muliere, del Pd - è chequesto sia il primo passo verso lachiusura del reparto e del trasferi-mento del personale novese a Tor-tona. Sarebbe sbagliato, anche sepurtroppo in linea con la politicadi tagli e di svuotamento degliospedali che l’attuale giunta regio-nale staperseguendo». [G. FO.]

VOLTAGGIO

Campagna“rifiuti zero”Il Comunefa sul serio

I sindaci dell’Ovadeseal consiglio comunale aperto nei giardini della scuola di musica, in via San Paolo

Solidarietà da AcquiC’erano i sindacidi Alice Bel Collee Rivalta Bormida

I protagonistiPartiti diversima tutti uniti

Sensibilizzazione dellapopolazione e usodi compostiere per unamaggiore differenziataDottori stressati

Rossi: si distacchi medicoda Tortona al S. Giacomo

EurodeputatoOresteRossi

dellaLegahamanifestato

timorialdirettoregenerale

Pasino

Riccardo Molinarisui servizi sociali«Liberi di organizzarvida Torino no diktat»

VENERDÌ 22 LUGLIO 2011 Acqui e Ovada 55LA STAMPA

AL

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Pagina Fisica: LASTAMPA - ASTI - 49 - 22/07/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/ASTI/03 - Autore: GIOCHI - Ora di stampa: 21/07/11 21.33

La Conferenza dei sindaci del-l’Asl ieri non ha dato unagran bella prova di sè: in unariunione a porte chiuse (omeglio socchiuse, come poi

si capirà), è riuscita nel volgere diun’oretta a spaccarsi in due, votareGiorgio Galvagno alla presidenza e mo-strare inesistente unità in un momentocosì difficile per la Sanità piemontese,con tagli di personale e di servizi, l’ac-corpamento con Alessandria da discute-re e una vacatio di assessorato a Torino(l’indagata Caterina Ferrero non è anco-ra stata sostituita dal forse futuro asses-sore Paolo Monferino).

Ma andiamo per punti. All’ordine delgiorno per i primi cittadini riuniti in Sa-la Pastrone, c’era l’approvazione dellarelazione della direzione generale 2010,l’elezione del presidente della Conferen-za (organismo politico consultivo del-l’Asl), e la presentazione del futuro ser-vizio di 118 (che alla fine è stata poi fattaa tarda ora dal direttore generale pie-montese Danilo Bono di fronte ad unaplatea dimezzata).

Sulla relazione generale Asl il voto èstato quasi unanime, Villanova a parte,il cui rappresentante, Alfredo Maione,ha duramente stigmatizzato il compor-tamento dell’Asl e della Regione sullaCasa della salute:«Ci hanno fatto com-prare il terreno, ab-biamo speso oltre90 mila euro e ades-so ci dicono che nonsi fa più». L’aria in-tanto si faceva tesa sul punto dell’elezio-ne del presidente, che pure doveva esse-re una semplice formalità. A questo pun-to Galvagno su consiglio dell’Asl, come

ha detto lui, ha chiesto i giornalisti a la-sciare la sala, ma nel corridoio, dopoqualche rimostranza ha consentito cherientrassero. E si è capito il perché del-l’aria tesa: il neo sindaco di Nizza Flavio

Pesce (centrosini-stra), era entratotranquillo pensandodi tornare ad occupa-re il posto che per ac-cordi politici-territo-riali era sempre sta-

to appannaggio delle città del Sud. Gal-vagno infatti, era stato eletto, come dadelibera della Conferenza di fine 2010,in sostituzione provvisoria di Piero Lovi-

solo di Nizza, la cui giunta era caduta.Ma Galvagno, con espressione candidaieri ha detto che non gli sarebbe spiaciu-to rimanere. Ne è nato un parapiglia conPesce infuriato all’attacco di Asti «pi-gliatutto» (l’astigiano è anche presiden-te dell’altro organismo, la Rappresen-tanza dei sindaci). Galvagno allora si èdetto disponibile «a fare quel che vole-te», ma ha ribadito che «era un pecca-to». Sulle prime la Valle Belbo si è com-pattata, con Marco Gabusi (Canelli) cheha invitato a non spaccarsi in un mo-mento delicato, lasciandosi però scappa-re un «dovevamo pensarci prima». In-terventi vari e alla fine si è andati allo

scontro frontale, per Pesce perso in par-tenza, visto che Gabusi non ha parteci-pato al voto e comunque ogni sindacocontava per numero di abitanti, conAsti (33%) a far la parte del leone. E’ fini-ta 109 contro 71, con 15 bianche e nulle.

Pesce gelido ha rimproverato Galva-gno «di non aver onorato i rapporti e gliequilibri territoriali». Replica: «Ma sì,non fare così, il mio è un mandato estem-poraneo, due o tre mesi e poi darò le di-missioni dalla Rappresentanza, staitranquillo..» Ma intanto il centro destrasi è assicurato la prosecuzione del rap-porto con la giunta regionale di pari co-lore. E Asti comanda tutto.

E’ ancora un mistero la mortedi Paolino Pedrollo, 54 anni,l’operaio trovato in gravissimecondizioni all’interno del Man-gimificio Mottura di Villanova,dove lavorava da tempo: haperso la vita dopo poche ore alCto di Torino. Aveva riportatoun’emorragia cerebrale, frat-ture costali e qualche escoria-zione ad un braccio. Il titolaredel mangimificio, Marco Mot-tura, 38 anni, ha raccontato diaverlo visto rantolante in corti-le: ha cercato di soccorrerlo edha chiamato il «118». La procu-ra di Asti guidata da Giorgio

Vitari, con i sostituti LucianoTarditi e Francesco Giannoneha disposto l’autopsia: affidataad un medico legale albese,Francesco Romanazzi, sarà ese-guita oggi. Poi dovrebbe arriva-re il nulla-osta per le esequie. Pe-drollo, nato ad Asti e residenteper anni a Villafranca e Dusino,dal 2007 si era trasferito a Chie-ri. Lascia la compagna e altri fa-miliari. Restano ancora apertetutte le ipotesi sulla tragedia, an-che se la più accreditata è quelladell’infortuniosul lavoro. Idubbisono sulla dinamica: non si rie-sce a capire in quale punto dello

stabilimento l’operaio possa es-sersi procurato le ferite che han-no poi portato alla morte. «Per ilmomento - ribadisce l’avvocatoGiuseppe Leuzzi, che assiste laMangimiMottura -non sono sta-

ti emessi avvisi di garanzia a ca-rico dei datori di lavoro. Questascelta ci conforta perché ci per-mette di ipotizzare che le even-tuali responsabilità vadano cer-catealtrove». [MA. C.]

SanitàENRICA CERRATO

ASTI

In breve

Conferenza sindaci dell’AslAsti con Galvagno “pigliatutto”

VILLANOVA. OPERAIO VITTIMA DI UNA CADUTA

Morto al MangimificioOggi l’autopsia al Cto

TribunalePreso per furtoresta in carcereI Resta in carcere FabioValentino, 39 anni, pregiudi-cato arrestato dalla poliziamunicipale per un furto suun’auto in via Lamarmora.Lo ha deciso il giudice Riccar-do Crucioli. Difeso dall’avvo-cato Roberta Rosso, sarà pro-cessato il 20 settembre. [MA. C.]

CarabinieriFermato alla «Ip»con taniche e coltelloI E’ stato sorpreso a fruga-re nel «gabiotto» della stazio-ne di servizio «Ip» in corsoSavona. Matteo Manuele, 24anni, commerciante di Asti, èstato bloccato dai carabinieri

del Radiomobile. Due complicisono fuggiti. A bordo dell’autousata dai presunti ladri, i mili-tari hanno rinvenuto contenito-ri in plastica per carburante,arnesi da scasso, mazzi di chia-vi e un coltello a scatto di gene-re proibito. Manuele è stato ar-restato. [MA. C.]

Campo nomadiNuovo incendioin via GuerraIUn vasto incendio di im-mondizia e rame si è sprigiona-to ieri nel primo pomeriggionell’area del campo nomadi divia Guerra. I vigili del fuoco, in-tervenuti con la polizia, hannospento il rogo dopo un’ora di la-voro. Martedì notte si era giàregistrato un incendio similenella stessa area. [MA. C.]

109Voti

Sono quelli concui Galvagno è

stato eletto allapresidenza dellaConferenza dei

sindaci. Pesce(centro sinistra,

Nizza), ne haraccolti 71. 15 lebianche o nulle

EQUILIBRIO TERRITORIALEStoricamete la presidenzadell’organismo consultivo

era di Nizza o Canelli

Il capannonedelMangimificioMotturaaVillanovadoveèmortol’operaio

Elezione con sorpresaVoltiturbatiperFlavioPesce(Nizza)eFrancescoCirio

(Roccaverano).GiorgioGalvagno,èstatovotatoallaguidadellaConferenzadeisindaci,MarcoGabusi(Canelli),èuscitoalmomentodelvoto.PerplessoAlbertoPesce(Vigne&Vini)

Manuela Bosindacodi Bruno

«Nondimenticateipiccolipaesi»

VENERDÌ 22 LUGLIO 2011 Asti 49LA STAMPA

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