Sul Romanzo e Su Svevo

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SUL ROMANZO E SU SVEVO Considerazioni generali sul romanzo 2 Schema di Sorensen 2 1. Il romanzo nasce senza missione artistica 2 2. Il romanzo nasce tardi 3 3. Il romanzo nasce ai margini della cultura alta 3 Le differenze tra epica e romanzo secondo M. Bachtin 3 Gli aspetti e gli sviluppi del romanzo dal XVII sec 4 Un caso particolare 4 Il novel 4 Il romanzo di formazione 5 Il romanzo storico 5 Il romanzo italiano del 1800 5 Biografia di Italo Svevo 5 1861 5 1892 6 1898 6 1905 6 1923 6 1928 6 La fama tardiva 7 I lumi ispiratori 7 Genealogia di Svevo di Matteo Palumbro 7 Charles Darwin 7 Il fumo ne La coscienza di Zeno 8 Schopenhauer 8 Nietzsche 8 Freud 8 Ulteriori spunti 9 Romanzi di Svevo 9 L’assassino di via Belpoggio 9 Trama 9 Una vita 9 Il protagonista 9 Trama 10 Ambizioni e sogni nel personaggio 10 Il Club del lunedì 11 Il saggio di Lavagetto 11 Senilità 11 Insuccesso e comparazione con Una vita 11 I personaggi 12 Differenze con Una vita 12 1

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Bibliografia:A. Cavaglion, Italo Svevo, Milano, Bruno Mondadori, 2000.M. Lavagetto, Il romanzo oltre la fine del mondo (Introduzione a I. Svevo, Romanzi e "Continuazioni", Milano, Mondadori, 2004, coll. I Meridiani)Qualsiasi edizione integrale in commercio di Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno

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SUL ROMANZO E SU SVEVOConsiderazioni generali sul romanzo 2

Schema di Sorensen 21. Il romanzo nasce senza missione artistica 22. Il romanzo nasce tardi 33. Il romanzo nasce ai margini della cultura alta 3Le differenze tra epica e romanzo secondo M. Bachtin 3Gli aspetti e gli sviluppi del romanzo dal XVII sec 4Un caso particolare 4Il novel 4Il romanzo di formazione 5Il romanzo storico 5Il romanzo italiano del 1800 5

Biografia di Italo Svevo 51861 51892 61898 61905 61923 61928 6La fama tardiva 7

I lumi ispiratori 7Genealogia di Svevo di Matteo Palumbro 7Charles Darwin 7Il fumo ne La coscienza di Zeno 8Schopenhauer 8Nietzsche 8Freud 8Ulteriori spunti 9

Romanzi di Svevo 9L’assassino di via Belpoggio 9

Trama 9Una vita 9

Il protagonista 9Trama 10Ambizioni e sogni nel personaggio 10Il Club del lunedì 11Il saggio di Lavagetto 11

Senilità 11Insuccesso e comparazione con Una vita 11I personaggi 12Differenze con Una vita 12Trama e considerazioni 12Saggio di Lavagetto 13

La coscienza di Zeno 13Racconti e saggi 13Su La coscienza di Zeno 13Pubblicazione 14Zeno 14

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Struttura del libro 14Struttura temporale 15

Cap. 3 Il fumo 15Cap. 4 La morte del padre 15Cap. 5 Storia del mio matrimonio 16Cap. 6 La moglie e l’amante 16Cap. 7 Storia di un’associazione commerciale 16Cap. 8 Psico-analisi 16La fortuna di Svevo 16Bibliografia: 17

SUL ROMANZO E SU SVEVO

Considerazioni generali sul romanzoIl romanzo è il genere letterario in prosa (etimologia: genere sessuale, stirpe).Secondo due studiosi del genere letterario Sorensen e Hjelmslev è una forma del contenuto.

Schema di SorensenSecondo questo schema espressione e contenuto sono entrambi caratterizzati da una dicotomia.

(Cesare Segre, Avviamento all’analisi di un genere letterario)

Quindi il romanzo è una particolare forma del contenuto, nell’analizzarlo ci possiamo concentrare su temi ed elementi. Lo studioso Thomas Pavel diceva che ci sono tre elementi e interrogativi:

1. il romanzo nasce senza missione artistica;2. il romanzo nasce tardi;3. il romanzo nasce ai margini della cultura alta.

1. Il romanzo nasce senza missione artisticaIl romanzo nasce senza una finalità specifica se non questa: divertire ed educare.In relazione con l’epica il romanzo non ha mai dovuto celebrare la cultura o il passato di una comunità né si avvale di raggiungere una realtà alta come la poesia.La finalità del romanzo è la conoscenza. I romanzi moderni dell’800 si confrontano coi livelli conoscitivi delle scienze (naturalismo, verismo).Nella parabola del realismo questa conoscenza può mutare in consapevolezza. Il primo livello è quello dell’affermazione sociale e la realtà sociale è data come stabile. Il personaggio diventa, soprattutto nel 900, centralità e sostanza dell’io sperimentale dell’uomo. Negli ultimi anni del 900 i romanzi ritornano a percorrere una strada autonoma.

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ESPRESSIONE

CONTENUTO

Forma: lo stile

Forma: i temi, la composizione e il genere letterario

Sostanza: la storia, i sentimenti

Sostanza: la lingua

Esempio: - fabula con nessi spazio temporali;- intreccio con analessi e prolessi

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2. Il romanzo nasce tardi Il romanzo non è menzionato nella classicità. Ci sono due prospettive che si orientano distintamente su questo aspetto.Prospettiva storicista Secondo questo punto di vista il romanzo nasce nel periodo ellenistico con Tazio (II-III sec) ed Elidoro (III-IV sec). Inoltre vi è il romanzo latino di Petronio, Il Satyricom (I sec) e Le Metamorfosi o L’asino d’oro di Apuleio (170).Nel medioevo (1200) abbiamo la prosa e poi i romanzi cortesi (di corte). Prospettiva discontinuisticaQuesta è sostenuta da M. Bachtin che fece famosi studi sul romanzo.Secondo il suo parere il romanzo trova antecedenti nella satira menippea e nel dialogo socratico, ma nasce con caratteri definiti solo nell’epoca moderna. Secondo lui Rabelais e Cervantes sono gli edificatori e i loro romanzi moderni segnano una discontinuità con l’epica.

3. Il romanzo nasce ai margini della cultura alta Il romanzo viene a colmare uno spazio vuoto, una casella vuota nella trattazione della poetica di Aristotele.

ALTO REGISTRO BASSO REGISTROMIMESI (teatro) Tragedia CommediaDIEGESI (narrazione) Epica ?

Secondo Aristotele la tragedia è un’imitazione di una scena. Lo studioso francese Génette ha scritto che il romanzo è venuto a colmare lo spazio del registro basso. Boccaccio fu esponente esemplare della novella (es. Andreuccio da Perugia viene sedotto da una donna che gli porta via tutto e il poveretto finisce nelle fogne).

Le differenze tra epica e romanzo secondo M. Bachtin

EPICA racconta il passato assoluto (modelli omerici); i protagonisti sono gli eroi, con un destino

fissato dal proprio autore: Achille coraggio Ulisse astuzia

sappiamo come i personaggi affronteranno i problemi;

i temi dell’epica e della poesia alta erano amore, armi e virtù.

ROMANZO racconta il presente di una persona comune; il protagonista è un personaggio che non ha

un destino segnato, può essere ambiguo, sorprendente, coraggioso e poi codardo;

se il romanzo tratta di questi temi se ne distanzia verso la parodia (in Aristo coi paladini, in Cervantes con Don Chisciotte si dimostra che i modelli morali cavallereschi non servono più di fronte alla realtà e non si sa quando il protagonista sia savio o pazzo. Il problema è che la realtà è incantata e Don Chisciotte dice a Sancho: «Chi ti dice che tu non sia ingannato»).

Il romanzo è una particolare forma di narrazione che trova la scrittura in prosa. In Italia il romanzo è venuto dopo che in Francia.Nel romanzo possiamo trovare pagine di diario, pagine di insulti (Rabelais) o qualcos’altro rielaborato.I grandi autori non avevano solo esempi che li avevano preceduti nella loro lingua, per esempio gli italiani leggevano gli stranieri.

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Quando nel romanzo non c’è una storia c’è una genealogia, cioè i romanzi nascono da altri modelli romanzeschi. Ciascuno si crea i sui modelli, una sorta di biblioteca ideale.Alcuni esempi di romanzi ideali:

Romanzo di Troia Benoît de Saint Maure (1160-1170) Chretien de Troyes (Tristano in prosa, esistono 4 versioni)

Il romanzo in prosa porta più certi personaggi alle problematiche del presente, il romanzo si avvicina sempre più alla novella e abbandona l’illusione del passato.

Gli aspetti e gli sviluppi del romanzo dal XVII secNel 1670 esce in Francia un romanzo anonimo intitolato La principessa di Clèves.Avviene la nascita del novel, ma un tempo il romanzo era designato come romance. Nel romance sono presenti narrazioni di carattere eccessivo, in italiano c’è il termine “romanzesco” da intendere come “rocambolesco” “eccessivo”.Il romanzesco è il carattere che il personaggio esprime nei confronti dell’aleatorietà del destino. Il lettore non cerca un riflesso della sua vita né la proporzionalità delle azioni, ma l’immagine dell’uomo che non ha un destino segnato.Il romanzo comincia a crescere davvero molto, “ciò che è serio diventa realistico” (Celati). Si mette in scena la consapevolezza nella realtà in cui si vive.Lo stesso Defoe suggerisce nella prefazione: “Caro lettore non identificarti in questo personaggio”. Quello che conta è l’evidenza della realtà e si cerca di venire a capo di aspetti ancora noti, talvolta indiscreti. Il quotidiano non è più enigmatico come in don Chisciotte. Il quotidiano è qualcosa che si può affrontare come la storiografia (history of fact). Si abbandonano le avventure del Barocco.I caratteri che affiorano sono: individualismo e attenzione alla vita privata, quest’ultimo si nutrirà di indiscrezioni. Gli eccessi vengono espressi in altro modo nell’interiorità (seconda metà 1700). Questo mutamento è espresso nel romanzo epistolare come Pamela (donna non nobile) di Samuel Richarson (su questo romanzo si basa la fiction di Elisa di Rivombrosa).Nel 1761 esce il romanzo Giulia e la nuova Eloisa di Rousseau. J. P. Laclos scrive Le relazioni pericolose, qui è presente il far cadere nel tranello della situazione per scommessa. In questo testo non c’è l’illusione della felicità, ma è abbastanza crudele.Con Goehte ne Il dolore del giovane Werther (1774) il personaggio con sensibilità e virtù si ritrova in una società che precipita e si toglie la vita per amore. L’opposizione tra il sano e il malato la si ritroverà in tutti i romanzi di Svevo.

Un caso particolareNel 1759 si prende in considerazione Tristram Shandy di Sterne, romanzo in cui la digressione è così sistematica che diventa il motore della narrazione, infatti il vero titolo è: La vita e le opinioni di Tristam Shandy, il romanzo si analizza e mette in crisi i fini della narrazione. Compaiono elementi singolarissimi (pagine nere, disegni).Diderot scrisse Jacques il fatalista e il suo padrone scritto in forma dialogata.Ne La coscienza di Zeno, Zeno dice che non dirà la verità, sappiamo che è un narratore inattendibile.

Il novelLa strada maestra è il realismo, un mutamento nel modo della narrazione: “si passa dal romanzo raccontato al romanzo drammatizzato”, in inglese telling-showing.Il romanzo non è raccontato ma mostrato, è costruito a scene come quelli di Jene Austen, sono presenti dialoghi in cui i personaggi commentano la scena precedente.

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Questi romanzi sono costruiti per scene dialogate e raccordi narrativi, meno il narratore si fa sentire meglio è per il realismo, infatti il commento non è presente.La storia viene raccontata in vicende spazio temporali.Il novel ha la tendenza di mostrare la realtà.

Il romanzo di formazionePresenta la formazione del protagonista che cerca di far strada, ma c’è anche la formazione del lettore (Defoe scrive nella prefazione di Moll Flanders: “Se fosse stata educata non avrebbe mai avuto una vita così rocambolesca”). Nel 1850 si pensava che il piccolo borghese potesse far strada nella società. Ma la formazione finisce con un fallimento sociale, ma non sempre esistenziale.

Il romanzo storicoÈ un romanzo di grande successo, per esempio l’opera di Walter Scott fu importante anche per Manzoni. Solitamente si coglie un “eroe” personaggio colorato romanticamente come Anna di Geierstein ambientato nella Guerra delle Due Rose. Altri sono I tre Moschettieri che nell’800 vengono pubblicati su riviste (questo capiterà ai romanzi di Svevo).Con Balzac in Francia c’è il grande realismo che diventerà poi naturalismo con Zola e il romanzo sperimentale.

Il romanzo italiano del 1800 In Italia nel primo 1700 ci sono i primi romanzi italiani come Pietro Chiari, racconti in cui l’eroina guarda il suo passato e lo confessa. Poi Alessandro Verri (de Il Caffè) con Saffo, nel 1798 esce la prima edizione de Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo, egli traduce anche scritti di Sterne.Nel 1823 avremo Manzoni, poi avverranno i primi romanzi di Verga in appendice. Nel 1881 esce I Malavoglia e Malombra di Volazzan. Nel 1889 escono Mastro Don Giosualdo e Il piacere di D’Annunzio.I Vicerè di De Roberto esce dopo Una vita di Svevo, ciò dimostra che nello stesso momento vi erano tendenze diverse, romanzi del tardo romanticismo e romanzi d’appendice. Vi furono anche continuazioni e plagi come I figli di Lucia de I promessi sposi (in Don Chisciotte II il protagonista muore, Cervantes vuole evitare che ci siano ulteriori plagi o continuazioni che non provengano dalla sua penna).In Svevo conta la circostanza narrativa non la realtà verista. Il suo esempio fu Flaubert, egli opera un passaggio in cui non sono attratti dall’opera del narratore ma inverso.

Biografia di Italo Svevo“Quando l’artista ricorda crea”. (Lavagetto)Si tace su alcune cose ed altre sono accentuate, quindi i suoi romanzi non sono pienamente autobiografici.È una figura importante il fratello di Ettore chiamato Elio Schmitz e nel suo diario Elio lo vede dotato.1861 Svevo nasce il 19 dicembre 1861 con il nome di Aron Hector Schmitz, egli è il quinto figlio di Francesco, un agiato mercante ebreo. Passa l’infanzia a Trieste e frequenta la scuola elementare israelita. Il padre voleva che i figli diventassero commercianti e imparassero il tedesco, egli seguiva questo credo: “I figli non diventano bravi uomini sotto gli occhi dei genitori” e lo mandò al collegio Brüsselsche Institut, Stegnitz am Main. Per Svevo questo periodo è decisivo, durante l’infanzia si affeziona alla letteratura tedesca come Schiller, Goethe e Schopenhauer.Nell’istituto si insegnano inglese, francese e tedesco.

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Nel 1878 a 17 anni si iscrive all’Istituto Revoltella del Commercio, ma ciò che vorrebbe sarebbe andare a Firenze per la passione sulla letteratura.Svevo scrive alcune bozze teatrali.Nel 1880 Francesco Schmitz si trova in gravi difficoltà economiche e il figlio non può più lavorare con il padre. Quindi inizia la ricerca di un nuovo lavoro ma viene rifiutato perché era ebreo, gli verrà successivamente proposto un lavoro in banca che accetterà.Il 2 dicembre 1880 scrive una recensione letteraria, legge Zola e si conferma realista.Nel 1882 muore il padre.Nel 1886 muore di nefrite il fratello, questi sono anni di difficoltà familiare. Svevo conosce un pittore di nome Veruda un po’ sregolato.Nel 1889 Svevo amareggiato legge Ibsen e Dostoevskij, lascia il lavoro in banca ed entra in un’azienda per vernici sottomarine, però continua a scribacchiare.1892 Pubblica presso l’editore Vramm a sue spese Una vita, il romanzo viene considerato come un prodotto di rigatteria provinciale. Nello stesso anno conosce Livia Veneziani che sarebbe diventata sua moglie.Nel 1895 muore la madre, Svevo si fidanza con Livia, questo è un decennio di lutti e sfortune.Il 2 gennaio 1896 inizia l’abbozzo de Il diario della fidanzata, è molto singolare poiché compaiono la gelosia e la senilità mentale. Svevo si sposa lo stesso anno con matrimonio civile.Nel 1897 nasce la prima figlia. Svevo in questo momento lavora in banca e insegna corrispondenza commerciale al Brüsselsche Institut.1898 Il romanzo Senilità esce in volume a spese dell’autore e a puntate. “Era animato dalla speranza”. Svevo con senilità passa sotto silenzio e “deriva da questo insuccesso la rinuncia”.Saba dirà: “Successo mancato equivale ad assoluzione negata”. Si coglie la capacità di giudicare, quasi fosse un vizio.Svevo si dedica al violino.La moglie scriverà Vita di mio marito (1958).1905 Conosce l’irlandese James Joyce recatosi in esilio a Trieste che vive in condizioni di precarietà.Joyce apprezza molto i romanzi di Svevo.Veneziani, il cognato di Svevo, va a sottoporsi ad analisi direttamente da Sigmund Freud. Svevo approva la psicoanalisi come conoscenza, ma non come terapia e cura.“La psicoanalisi non mi abbandonò più”. Svevo nel 1911 conosce uno dei primi discepoli di Freud, chiamato Stechel. Nel frattempo traduce dal tedesco all’italiano.Nel 1915 scoppia la 1^ guerra mondiale e viene considerato irredentista mentre lavora sotto la ditta Veneziani.Nel 1917 si predispone in grado di finire un libro di ricordi.Nel 1918 inizia la traduzione del saggio sul sogno di Freud. Nel 1921 muore il suocero.1923 Esce La coscienza di Zeno che non ottiene critiche.Per la lettera di Joyce, Svevo viene conosciuto a livello europeo prima che in Italia. “Bobi” Bazlen lo suggerirà a Montale che scriverà il primo saggio che verterà su di lui. Nel 1926 Traves Editrice ristampa Senilità, appare in francese La coscienza di Zeno, ma con 100 pagine di tagli.Nel 1927 Svevo si appassiona a Kafka e inizia a scrivere Confessioni di un vegliardo o Il vecchione.1928 L’11 settembre 1928 Svevo muore a causa di un incidente automobilistico.

La fama tardiva Svevo venne accidentalmente a contatto con le punte più alte, ma la fama arrivò tardi, i critici italiani scrissero che il suo romanzo è più vicino a quelli spagnoli e tedeschi.

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(Condizione di senilità mentale)

“Svevo ci ha giovato meglio di 20 anni di pessima letteratura” (Vittorini).Il critico sembra liquidare Pascoli, D’Annunzio e in parte Verga.

I lumi ispiratori

Genealogia di Svevo di Matteo Palumbro (Compreso nel libro Dal romanzo italiano da Foscolo a Svevo)Nei 20 anni precedenti lo studio si era concentrato sulla società in modo analitico e scientifico. “Si da forma con precisione a stati d’animo informi”.Trieste, in Friuli, era il crocevia delle culture: italiana, slava e austriaca.

“Si può parlare di matrimonio legale tra filosofo e artista [Svevo], che non s’intendono ma producono bei figli”.

Charles Darwin Darwin ha un ruolo essenziale nella poetica di Svevo, non tanto per l’esistenzialismo, ma in termine di relazioni personali, viste come lotta, scontro e antagonismo.Il vincitore è l’adattato, lo sconfitto è il disadattato, incerto e fragile.L’opposizione che esiste è tra animale forte e animale debole.Svevo giudica lo sviluppo eccesivo di qualità inferiori, “tutte quelle che servono alla vita”, un arresto nello sviluppo stesso poiché da un lato produce un sentimento di superiorità e dall’altra parte annulla ogni possibilità di evoluzione.

Gli animali forti non propendono in alcun modo ad un adattamento.Macario Una Vita Alfonso Nitti (suicidio)

Balli sono i vincitori in Senilità hanno per deboli Emilio Brentani Guido La coscienza di Zeno Zeno Cosini

I vincitori sono però sconfitti fuori dal loro contesto, quindi l’inetto è più propenso all’adattamento, l’incertezza diventa una forza.Tra i tre Zeno compie questo rovesciamento, infatti scrive e dubita se quella salute non avesse avuto bisogno di guarire. Tutto diventa oggetto di analisi, la salute è salute finché non ci si pensa.Per esempio Zeno pensa al sistema di leve nella gamba che ne permettono il movimento e comincia a zoppicare ciò significa che “la salute” comporta il sacrificio della parte inquieta.Contrapposti ai sani ci sono gli inetti (colui che è sempre a disagio) che non sono mai cristallizzati.Invece chi è cristallizzato in una dimensione di successo, cioè che rimane fedele alla propria immagine vincente, non considera i propri sbagli, ma alla fine precipita (es. Guido e la sua attività economica) e al contrario l’inetto si riconosce colpe che non ha.L’apparente passività degli inetti è ricca di desideri e Zeno ne è il più cosciente, invece Alfonso ne rimane sconcertato al punto che non riesce ad avere Annetta, invece in Senilità il personaggio si consegna all’ingrigire (senso del titolo). Alfonso spera di scrivere filosofia.Emilio ha già scritto qualcosa di cui non è contento.

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ANIMALE FORTE Ha successo nella lotta per la vita

È perfettamente adattato nel suo contesto

Cambia il contestoSi trova disadattatoANIMALE DEBOLE

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Zeno non crede nella psicoanalisi e mente nelle memorie, eppure scrive di più.In tutti i casi la letteratura è vista come grande attività fantastica.

Il fumo ne La coscienza di ZenoSvevo interpreta personalmente la storia di Darwin. Questo continuo rimuginare si interrompe con il fumo che interrompe il lavoro e il controllo di sé stessi. In questo vizio si interrompe lo sguardo spietato dell’autoanalisi.Per Svevo, Zola non è un sognatore e racconta la realtà, invece Flaubert è un fumatore poiché la sua emozione si fa metodo.Il momento del fumo diventa intensivo e migliore se si crede che sia l’ultimo, “u.s.: ultima sigaretta”, questa annotazione si trova spesso ne La coscienza di Zeno.

SchopenhauerEgli scrive: “Non giudicare la vita rispetto alla risposta che la vita da ai nostri desideri” quindi si esprime contro il suicidio, però la sua idea influenza i personaggi di Alfonso ed Enrico.L’individuo che vive nell’esistenza giocato dalla rappresentazione che crede di scegliere di amare, ma in realtà è la volontà della specie che parla. Tutti i desideri dell’uomo non fanno che straziarlo, sono un “impeto cieco”, dovremmo cercare di sottrarci (ascesi) con l’arte e la musica.

Egli divide tra: LOTTATORI CONTEMPLATORI

L’ascesi è positiva in Schopenhauer, la vede come una disciplina di purificazione.In Svevo la soluzione non è né isolamento del contesto sociale né la contemplazione. Per esempio per Emilio con Angiolina non basta perché nella stessa donna sorge il sogno di una donna diversa.

NietzscheIn Zeno entra il caso di Nietzsche, non c’è nichilismo passivo ma attivo, cioè il sì alla vita detto con tutto ciò che questa comporta.

FreudDa lui Svevo riprende la coscienza come luogo di compromessi. Svevo apprezza la psicoanalisi come indagine dell’uomo, ma non come terapia.“La psicoanalisi è un reagente teorico che corrode il positivismo”. Per esplicare la citazione è necessario premettere che la concezione è deterministica, cioè ogni fatto è determinato necessariamente e casualmente da altri che lo precedono, dalla risultante di:

ambiente razza contesto sociale (Hippolyte Taine)

1. L’uomo non è più soggetto ma un io frantumato.2. Non esiste più un rapporto diretto tra parole e cose, per cui i significati non sono più rappresentazione trasparente del significato. Le parole diventano perifrasi perché il linguaggio tradisce (LAPSUS, ATTI MANCATI).Dunque la psicoanalisi apre nuovi spazi.Nel malato immaginario (Zeno) il desiderio si intensifica perché le forze le ha integre. Il malato immaginario vuole intensificare vuole intensificare la vita, per esempio con la pratica dell’ultima sigaretta, nel momento in cui vuole accentuare deve credere.

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Un altro esempio è quando Zeno va dall’amante Carla e pensa alla moglie, il senso di colpa aumenta l’intensificazione della vita. Dunque guarire è illusione.L’unico momento di adesione totale alla propria esistenza è quando Zeno guarda il ruscello.Egli rivela ciò che è stato senza amarezze e “la scrittura diventa una misura d’igiene”, cioè un gesto liberatorio. Nemmeno la memoria involontaria riporta alla dimensione l’uomo del passato, una dimensione che l’uomo ricrea.Svevo ha distrutto i manoscritti e gli appunti de La coscienza di Zeno. Inoltre la biblioteca di Svevo andò distrutta.

Ulteriori spuntiL’autore preferito di Svevo era Schopenhauer e a lui deve il suo pseudonimo.Prende spunto da Maupassant in Una vita e da Rousseau, Svevo asserì che Una vita venne influenzata dai realisti francesi, infatti il modello di Flaubert rimane davvero importante.Svevo scriverà a Piero Jahier che “Una vita è fatto tutto alla luce di Schopenhauer”. In ogni caso in Svevo c’è la volontà di sentirsi scrittore italiano.

Romanzi di Svevo

L’assassino di via BelpoggioÈ un racconto a puntate pubblicato sull’Indipendente da Svevo.

Trama

Un facchino, Giorgio, uccide e deruba un compagno d’osteria. Sulle prime la scampa ma poi sente la voce del rimorso che fa scaturire in lui timori e il facchino Giovanni sospetta di lui. Tutta la realtà diventa sospettosa nei suoi confronti. La narrazione è in 3^ persona, ma non della voce del narratore, tutto è filtrato dai dubbi del protagonista. In fine egli quasi si consegna ai poliziotti.I riferimenti sono a Dostoevskij con Delitto e castigo.“Dunque uccidere era cosa tanto facile” (primi pensieri).Il personaggio non riesce ad identificarsi nei propri gesti, questo è tipico dei personaggi sveviani. Compare l’incapacità emotiva di cogliere il gesto. Giorgio lo ha accoltellato e pensa: “strano la voce di Antonio era diventata molto seria”. Non parla di responsabilità del proprio gesto. Giorgio che si fa chiamare “il signore” vuole apparir colto, ma in realtà ha ben poca cultura. Egli vive in una stalla e lavora tre giorni a settimana. Giorgio aveva nascosto il denaro sotto il materasso di Giovanni, ma viene trovato. «Sono io l’assassino di Antonio» (ultime parole).

Una vita

Il protagonista

Esce nel 1892.Svevo ammise che Una Vita sarebbe dovuto essere riscritto, ma sostiene che sia il suo primo ed unico romanzo, come un modello. È Montale a chiedere a Svevo che Una vita venga ristampato.Svevo era molto affezionato a questo libro. Compare nel protagonista:

il senso di inerzia e inutilità; sensazione di panico di fronte a una realtà schiacciante; incapacità di fronte ai propri sensi; atteggiamento di senilità, come sconfitta, e di morte;

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la presenza centrale di rapporti di forze: LOTTATORI: animali forti in un contesto; CONTEMPLATORI: animali deboli che hanno una possibilità di evoluzione, poiché

potrebbero adattarsi ad un mutamento; il contesto della crisi della borghesia nei primi decenni del 1900 lo slancio del positivismo è

del tutto esaurito. La società non è più nutrita di ottimismo e positivismo. Ciò che Alfonso fa per raggiungere il successo è del tutto velleitario.

Svevo riprende un’analisi della società dove Verga l’aveva interrotta, per esempio alla luce delle teorie di Schopenhauer.Il primo titolo di una vita doveva essere “Un inetto”. Il libro è discontinuo, a capitoli ben riusciti se ne affiancano alcuni di carattere naturalistico. L’ambiente è quello della piccola-media borghesia.

Trama

Alfonso Nitti ha ottenuto il suo impiego alla banca Maller (eventi che riprendono l’impiego di Svevo).La vita fatta di scrupolo viene compensata da una dimensione di sognatore, egli si sogna uomo di successo e che sarà riconosciuto.Riesce ad essere invitato grazie a Francesca, la governante, a casa del direttore dove incontra sua figlia Annetta. Alfonso si muove goffamente in questa realtà sociale. Alfonso si rende doti decisive nella condotta sociale. Gli intellettuali di casa Maller palano di letteratura in modo mondano e come se fosse una moda. Nasce l’idea da parte di Annetta di scrivere un romanzo a quattro mani con Alfonso, egli accondiscende alle proposte di Annetta. Prevale la tematica dell’orso domato, ovvero che la donna può cambiare il carattere dell’uomo.Alfonso ha più competenza letteraria che Annetta e questo gioca a suo favore. Ha luogo un incontro amoroso. Alfonso è tormentato dal dubbio di non essere all’altezza dei propri desideri. Lui vuole fuggire da quella che vede come l’ipocrisia dei Maller.Alfonso torna a casa per la madre ammalata, in verità se ne va più per non aver trovato una soluzione. Annetta lo dimentica, egli aveva interrotto ogni comunicazione epistolare.Poi torna a Trieste, Annetta si è fidanzata con Macario. Diventa evidente che Alfonso è una persona imbarazzante sotto il profilo sociale. Alfonso chiede però ad Annetta un ultimo incontro, ma lei manda il fratello che lo schiaffeggia e lo invoca al duello. Alfonso rifiuta e si uccide. “Gli rimaneva soltanto una via per sfuggire a quella lotta a cui avrebbe fatto una parte miserabile e ridicola, il suicidio”. (pag. 393)

Ambizioni e sogni nel personaggio

Alfonso dei tre sembra quello meno dotato di strumenti, più critici sottolineano che è destinato alla sconfitta. Il lui è presente l’ammirazione per i classici, per i forti, per chi vive in una posizione sociale migliore. La consapevolezza di intervenire non c’è in Alfonso che ha dei sogni con i quali non riesce a confrontarsi.Il narratore ha la posizione dell’entomologo che guarda il personaggio al microscopio.Alfonso rimane stupito e attonito di fronte a una realtà che non riesce ad affrontare. Egli leggendo la filosofia tende ad idealizzare: vede la donna come una dea ai suoi piedi. Alfonso vuole diventare qualcuno in termini filosofici. “Avrebbe lui fondato la moderna filosofia con una traduzione dal tedesco”. Ma scrive solo titolo, introduzione e prefazione.

Il Club del lunedì

Spalati- professore di letteratura italiana

Faligi- parente di Maller

Prachi- medico appena diventato

Macario- si fidanza con Annetta

Annetta- volubile- bizzarra

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- verista- purista della lingua

- incline alla matematica

- tende a millantare- accenna a un caso di suicidio

- prototipo dell’animale forte

- capricciosa

Il saggio di Lavagetto

Lavagetto parla di malafede esistenziale di Alfonso, lui sogna sempre il risultato acquisito e rimane solo a questo senza fare passi avanti.Lavagetto ritiene che vi sia prevalenza della fabula sull’intreccio.Annetta vede suo romanzo “uno specchio della propria umanità” e per Alfonso si costruisce mentalmente in cui si formano antiche fantasie.“Lui ricco e felice di sangue turchino [blu, nobile]”e con un sovvertimento di logiche, gli altri erano timidi nei suoi confronti.La psicoanalisi deve accadere con una persona vera. Alfonso fugge anche davanti al desiderio positivo, seduce Annetta, ma non riesce a sostenere quel ruolo.L’uomo di Schopenhauer:

lotta contro sé stesso, non contro gli alti; colui che si dà la morte dovrebbe vivere; acquisisce una coscienza maggiore (secondo Svevo).

Questi aspetti in Alfonso sono inversi.

Senilità

Insuccesso e comparazione con Una vita

Svevo ha distrutto i documenti.1892-1894: primo abbozzo di Senilità.Questi sono anni in cui Svevo ha frequentato Giuseppina Zergoni, una “ragazza del popolo”, che diventerà il personaggio di Angiolina. Svevo dice che dietro ai personaggi ci sono persone reali.(Es. Umberto Ballil’amico pittore Veruda per la sua generosità).Questo libro non doveva essere pubblicato, dichiara di aver scritto il libro per l’educazione di Angiolina riferendosi al suo modello.Nel 1896 Svevo legge alla moglie alcuni capitoli mentre sono in viaggio di nozze.Appare sull’Independence scomposto in 79 puntate senza che vi sia attenzione per la suspense. Verrà poi pubblicato da Vramm a spese dell’autore. Il romanzo andrà incontro ad un insuccesso clamoroso.Molti parleranno di prefazione formale, Montale inizialmente ritiene Senilità il miglior romanzo di Svevo scrivendo “l’epica della grigia casualità della vita di tutti i giorni”. Svevo alleggerisce il romanzo da descrizioni inutili e sfronda il romanzo dalla situazione drammatica.

Esemplificando e mettendolo a confronto con Una Vita:Una vitaI cap.Il romanzo comincia con una lettera.II cap.Ammirazione e poi la lunga descrizione della sistemazione sul tavolo del mazzo di carte e delle penne. (Lo spunto deriva da Flaubert: “La realtà che parla”).

SenilitàI cap.La narrazione è spedita, sicura e diretta.

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Sono gli anni della crisi del mondo borghese e questo compare nel romanzo, i naturalisti non si sentono di raccontare una realtà che sta cambiando.Svevo scrive Senilità che è fortemente autobiografico.

I personaggi

Senilità è in 3^ persona ma in alcune parti siamo vicini al monologo.Amalia è la sorella di Emilio ed è una persona grigia, lui è più vecchio ma si comporta da giovane.“Oh la gioventù era ritornata. Correva le sue vene prepotenti come mai prima, e annullava qualsiasi risoluzione la mente senile avesse fatta.” (pag. 132)Lascia da parte la felicità e il pericolo poiché ha paura di confrontarsi con se stesso, è un individuo congelato dalla sua diversità ed è un impiegato di poca importanza.Emilio ha scritto un romanzo che gli ha procurato una piccola fama a Trieste e che parlava di passione rovinosa di un giovane per una donna. Dopo il romanzo piomba in una condizione di inerzia.

Differenze con Una vita

La grande differenza tra i due personaggi è che Alfonso pensa che si possa vincere, sogna; invece Emilio ha già perso.Quadrilatero dei personaggi:

Il romanzo corrisponde scrupolosamente a scelte calcolate dall’autore. Stefano Balli: scultore che ha successo con le donne; Emilio Brentani: colui che ha già scritto e dopo questo è caduto in una fase di indolenza, ma

resta colto. Angiolina è molto vitale ed imprevedibile, di buona salute e sensuale. Vive il suo fascino

con libertà. Lei è un animale forte che vive gloriosamente. Amalia: una sorta di “riproduzione devitalizzata di Emilio”, si consegna ad una vita grigia.

Esprime nel sogno l’amore per il balli

Trama e considerazioni

All’inizio del romanzo l’autore ci mette in mezzo alla relazione tra Angiolina ed Emilio.Angiolina vive i propri desideri e la loro soddisfazione in modo disinvolto.Emilio è preso dalla passione fisica (ciò non compariva in Alfonso). Emilio tende a creare un’immagine angelica di Angiolina. Crea un’immagine ideale continuando a chiamarla “Ange”.“Egli aveva stranamente collaborato a vedere in Angiolina ciò ch’ella non era, ch’era stato lui a creare la menzogna”. (pag. 91) In Senilità le descrizioni sono funzionali alla ricerca di estenuazione del personaggio.Amalia vive per proiezione l’amore di Emilio per Angiolina. Emilio vede a casa di Angiolina molte foto d’amanti, ma lui la vuole innocente e accetta ogni giustificazione. Vuole convincersi che non sia appartenuta a nessuno. La realtà non si può né accettare né negare quindi Emilio mistifica la realtà o la menzogna.Angiolina mente per difendersi, per giustificarsi ma con sé stessa non mente mai, invece Emilio mente con sé stesso.Angiolina si fidanza con Volpini, un sarto di Firenze, e aspirava a un buon matrimonio.Balli entra nella vita di Amalia e la sconvolge.Alla fine del libro diventa evidente che l’immagine ideale che Emilio ha della donna comprende caratteri che trova concretamente nella sorella Amalia.La gelosia di Emilio è verso il Balli poiché Angiolina posa per lui.

Stefano Balli AngiolinaEmilio Brentani Amalia

animali fortianimali deboli

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vitalità

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Emilio sente dire il nome di “Stefano” nel sonno. Emilio scopre la situazione per spostare un conflitto in maniera diretta, parla al Balli di sua sorella. Aumenta la compassione del Balli verso Emilio. Emilio pensa di scrivere un romanzo del suo amore per Angiolina.Emilio capisce che la letteratura non è un surrogato della realtà ma ci equivale.Emilio di Angiolina come amante non sa che farsene, vuole sempre di più.Amalia non riesce a reggere una smentita della sua relazione da sogno. Sopravvive la materia alla vita. Nel XIV cap. si racconta la sopravvivenza di Emilio (si ritrova Flaubert).Corre voce che Angiolina sia fuggita con un banchiere.In fine Emilio ricorda i momenti raccontati da Svevo come li ricorda un vecchio e immagina Angiolina su un altare che ha incarnata la dimensione interiore di Amalia.

Saggio di Lavagetto

La senilità non è demenza senile precoce, ma una riconsegna ad un’inettitudine volontaria. Emilio è costretto ad agire ed è oggetto di desideri.“Senilità classico esempio di architettura narrativa”.Emilio passa all’azione, è alla ricerca di ciò che non sa scrivere.“Diventerà veramente felice in amore colui che abbai superato il rispetto”. (Freud) Come la dimensione in cui la donna venga messa su un altare. La realtà è sempre deludente a confronto dell’idea.Svevo in Senilità stringe il campo delle relazioni mette in secondo piano la società classista, però compaiono i temi di gelosia e bugia.

La coscienza di Zeno

Racconti e saggi

Svevo non ha lasciato alcunché, non ci sono materiali preparatori.C’era stato un silenzio dal 1898 al 1923.La coscienza di Zeno nasce da un contesto isolato, per quanto riguarda l’interlocuzione letteraria.L’interlocuzione con Joyce e la lettura di scrittori europei fanno di Svevo un letterato non ordinario.Nel periodo di silenzio scrive quattro racconti Lo specifico del Dottor Menghi, Marianno, Cimuti, In serenella, inoltre porta a termine la commedia Un marito e scrive il saggio L’uomo e la teoria darwiniana (1907-1908). Joyce leggerà i suoi romanzi e Svevo stralci di Vino generoso.L’interesse nei testi freudiani porterà Svevo ad avventurarsi in una traduzione con il nipote.Tra 1918 e 1919 collabora su un saggio intitolato Teoria della pace.

Su La coscienza di Zeno

Ne La coscienza di Zeno il rapporto romanzo autobiografia si risolve non semplicemente nella narrazione, ma nella creazione di un dispositivo singolarissimo: che cos’è la coscienza di Zeno?Verismo e naturalismo vengono abbandonati, l’autore non ha la preoccupazione che il suo romanzo appartenga a determinate logiche e correnti.Non è più una storia raccontata dall’inizio alla fine. Lo stesso romanzo si pone come documento di una guarigione possibile. Zeno non nutre sogni letterari però è l’unico dei tre che scrive, senza aspirare fama. Ne La coscienza di Zeno non vi è una concezione tragica, ma una concezione umoristica.Viene pubblicato per vendetta un manoscritto di una terapia lasciata dal paziente. Ma il paziente non crede nella terapia e mente al medico, il documento risulta scritto per menzogne.L’autore implicito, Svevo, narra a un lettore che non deve sospendere l’incredulità, poiché il lettore sa che il narratore può mentire. La lettura è diffidente e competitiva.

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Pubblicazione

L’editore Campalli sostiene che il romanzo avrebbe bisogno di qualche taglio e di una revisione linguistica, e consiglia la collaborazione con il consulente linguistico Attilio Frescura.Il 3 Novembre è la data dell’inizio de La coscienza di Zeno.Svevo scrisse una lettera ad Attilio Frescura presentandosi parlando di letteratura e rinnegandola.“Cercai di diventare letterato ma non vi riuscii”, ponendosi come un dilettante che chiede il parere. Scrisse a Montale: “La coscienza è un’autobiografia ma non la mia, molto meno di Senilità, ci misi tre anni a scriverla”.È il romanzo in prima persona.Nel 1922 il romanzo è finito e sotto revisione.Il 9 febbraio Frescura risponde superbo a Svevo: “Le riconosco il diritto di scrivere” e consiglia una revisione del finale, poiché egli si aspettava una logicità alla fine.La lingua di Svevo non poteva piacere ad un letterato italiano, poiché egli non si era formato sotto la letteratura italiana.Frescura inoltre ribadisce la sua supponenza affermando che la fine del libro gli ricordava un po’ ciò che aveva detto lui.In fine La coscienza di Zeno esce il 1 maggio 1923.

Zeno

Zeno è fratello di Emilio ed Alfonso ma è più vecchio e ricco, egli potrebbe fare a meno della lotta per la vita, ma si sente in felicissimo di parteciparvi. Zeno è inattendibile anche nella vita (oltre che come narratore), interviene quando non dovrebbe e tace quando dovrebbe dire il suo parere.Il testo mette in scena l’ambiguità insolubile della coscienza, non siamo certi della narrazione di Zeno. “Zeno agisce tempestivamente”. (Gabriella Contini, Sulla coscienza di Zeno, Einaudi)Secondo lei le invenzioni di Svevo ne La coscienza di Zeno sono:

una bellissima fabula (causa, effetto) e una storia ricca d’invenzione; l’esercizio della sua corrosione e svalutazione ironica (di questa fabula) da parte di una voce

parodiante che evoca per odiare e negare.

Struttura del libro

Una vita 20 cap.Senilità 14 cap.La coscienza di Zeno 8 cap. con i titoli:

1. Prefazione del Dottor S.2. Un preambolo di Zeno: sorta di pagina di diario in cui cerca di darci ragione. L’abbandono

completo alla rievocazione del passato lo porta a dormire.3. Il fumo: (capitolo breve) del fumo non parlerà solo nel capitolo 3 ma ritorna in altri caratteri

in altri.4. La morte di mio padre: il lettore attento ricorderà che nel capitolo la morte del padre i suoi

rantoli ricordano lo sferragliare della locomotiva (il lettore lo deve individuare da sé).5. Storia del mio matrimonio6. La moglie e l’amante: “Discreto adulterio con Carla” per poter intensificare l’amore con la

moglie, finisce con l’amante che si fa da parte riconoscendo Zeno.7. Storia di un’associazione commerciale: Zeno salva le sorti dell’azienda di Guido.8. Psico-analisi: costituito da pagine di diario

La discussione e la struttura muovono il romanzo.La storia si fa e si disfa continuamente.Nei capitoli si va avanti e indietro nel tempo con prolessi e analessi.Zeno è ricco poiché comprerà quando i prezzi erano bassi e poi ne approfitterà.

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Compare l’inadeguatezza nei confronti della natura che scorre, non è dell’inetto, ma una condizione costitutiva dell’essere umano e Zeno a compreso questo e loda gli animali e la loro capacità di adattarsi.

Struttura temporale

1. Tempo della storia o della fabulaIl tempo dell’esistenza fitta di Zeno va dalla sua nascita nel 1857 fino all’abbandono della terapia nel 1914-15. Avvenimenti significativi sono: 1890 la morte del padre, 1891 matrimonio con Augusta, 1892-95 associazione commerciale con Guido e nascita dei figli Antonia e Alfio.

2. Tempo del racconto o dell’intreccioIl nucleo del romanzo va dal cap. 3 al cap. 7. L’intreccio è molto fitto.Il tempo del raccontare procede per temi e per analogia, non è ordinato. Alcune date sono precise e altre incerte.

3. Tempo della narrazione“Ic et nunct” (qui e ora) della scrittura, cioè io qui ed ora che scrivo le mie memorie.Il tempo in cui scrivo. Il presente della scrittura dei capitoli autobiografici (3,7) è il 1914.Il presente del diario (8) è datato 1915.Zeno non è un inetto, si sente tutt’altro che un personaggio che guarda la vita dai margini (es. Alfonso). Zeno ha capito che la storia è illusione, non scrive per diventare qualcuno, ma per rendere intenso ogni momento.

Cap. 3 Il fumoL’andamento è fuorviante, il fumo come compensazione di un senso di colpa, da ragazzo Zeno aveva rubato i soldi al padre, il rapporto con questo lo opprime.Nel vizio vi è il compiacimento della coscienza. Per esempio elabora delle strategie per schiacciare l’oppressione del padre (Es. finge di dormire).Lo sforzo di liberarsi dal fumo perché fa male non lo risolve e lo sposta sull’ultima sigaretta.Anche all’università cambia continuamente tra due ambiti non prossimi: giurisprudenza e chimica.Egli lo fa per intensificare i momenti. Per Zeno il tempo è una dimensione definitiva, “la malattia è una convinzione è io nacqui con quella condizione”. “È un modo comodo di vivere, sentirsi grande di una grandezza latente”.Analessi: salti indietro nel tempo. Prolessi: salti in avanti nel tempo.Queste due figure retoriche tengono alta la tensione del lettore con numerose smagliature logiche.La malattia non è il fumo ma ciò che porta al fumo.

Cap. 4 La morte del padreIl capitolo si apre con altro tono.“Muore mio padre, u.s.” “Il mio dolore non era solo egoistico”.Morto il padre non c’era più la necessità di dimostrargli di essere grande. Ma ne ancora si riconosce una forza tale da poterlo contrastare.“Ricordo tutto ma non intendo niente”. L’ultimo gesto del padre fu uno schiaffo al figlio.

Cap. 5 Storia del mio matrimonio“Nella mente di un giovine di famiglia borghese il concetto di vita umana s’associa a quello di carriere e nella prima gioventù la carriera è quella di Napoleone I”.

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“La vita più intensa è raccontata in sintesi dal suono più rudimentale, quello dell’onda del mare, che, dacché si forma, muta ad ogni istante finché non muore! M’aspettavo anch’io di divenire e disfarmi come Napoleone I e l’onda”. (pag. 57)La carriera è di tutto ciò che si può avere dalla vita. Cos’è che Napoleone I non ha avuto?La vita di Zeno era monotona, suonava un’idea tediosa.Zeno decide di sposarsi ma senza aver trovato una donna.Secondo Schopenhauer noi pensiamo di innamorarci della persona ma è la specie che parla in noi.Nel capitolo Svevo anticipa che l’intervento della suocera sarà determinante e presenta in modo negativo Ada.Compare anche la figura retorica dell’analessi poiché Zeno narra di sé stesso più di vent’anni prima e l’operazione del lettore è molto complessa. Zeno pensa di usare il piccolo palcoscenico della musica suonando con Ada. Egli si era avvicinato a lei per sposarla.Nel momento in cui uno fa un’analisi della propria vita quella diventa un problema (es. della gamba). Entra in scena Guido che è un rivale in amore e umilia Zeno col violino.Zeno la sera della seduta si dichiara ad Augusta al posto che ad Ada (atto mancato). Quando Zeno non pensa a quello che fa, si abbandona e coglie nel segno, solitamente si sta sempre analizzando sotto una lente.“La mano è preraffaellita nei confronti di Ada”.

Cap. 6 La moglie e l’amanteAll’inizio è presente l’opposizione salute-malattia “Solo noi malati sappiamo qualcosa di noi stessi”.È sempre lieto quando sta per andare da una parte o dall’altra (intensità del momento).

Cap. 7 Storia di un’associazione commerciale Non c’è di mezzo la vita di Zeno, per due anni va ad aiutare il cognato, in questo capitolo la sua posizione non è come negli altri di narratore.Guido finge il suicidio, ma per sbaglio si uccide.Zeno non arriva in tempo al funerale del cognato, ma sbaglia funerale (atto mancato).“Lui non ha amato Guido avrebbe voluto buttarlo giù da un muretto”.

Cap. 8 Psico-analisiNell’ultimo capitolo Zeno si giudica guarito. C’è il momento di piena adesione alla realtà. Essere uomo significa essere disadattato per le difficoltà di adattamento.Zeno sposta il discorso dal piano personale a quello cosmico.Zeno si dice guarito “lo ero e non riesco ad accorgermene” e riesce a smettere di fumare.Vede scorrere l’Isonzo e si sente si adeguato al contesto, non ha perso ma si è arricchito.

La fortuna di SvevoQuando uscì La coscienza di Zeno venne scritto che somigliava a romanzi inglesi e tedeschi.“Un romanzo che agli altri non somiglia, nemmeno a quelli di Svevo”.Con il 1924, cioè l’anno dopo l’uscita, Svevo spedisce il romanzo a Joyce che aveva raggiunto il successo che gli risponde: “Sto leggendo con molto piacere, perché se ne dispera? […] Mandi alcuni esemplari [riviste importanti francesi, Elliott]”. Joyce si impegna a scrivere ad altri letterati e scrive ancora: “Mi interessa il tema del fumo e del tempo”.Questa lettera cambia il destino di Svevo, raggiunse prima la fama europea.Nel 1925 Joyce manda un’altra lettera e manda altri nomi. Svevo manda un libro alla rivista Il convegno. Roberto Bazlen dona a Montale i libri di Svevo. Nel novembre 1925 esce Omaggio a Italo Svevo. Ne la Navire D’Argent troveremo dei brani da Senilità e da La coscienza di Zeno e un

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saggio. La sua fama cresce soprattutto presso i letterati, Svevo dovrà pagare di tasca sua per la traduzione, alcuni volevano tagliare 100 pagine infatti esce decurtato di questo numero di pagine.Svevo scriverà “sono sconcertato”. Però egli è diventato uno scrittore non ha più bisogno di reprimere l’ambizione. Pone mano alla continuazione de La coscienza di Zeno, Il vecchione o Confessione di un vegliardo di cui abbiamo l’inizio. Il successo fu di stima non eclatante, non aveva conquistato un pubblico oceanico. Nel 1929 Il convegno e Solaria consacrano Svevo. Grandi nomi come Debenedetti, Saba, Montale, Gadda e Solmi hanno pubblicato saggi sui suoi romanzi.

Bibliografia:A. Cavaglion, Italo Svevo, Milano, Bruno Mondadori, 2000.M. Lavagetto, Il romanzo oltre la fine del mondo (Introduzione a I. Svevo, Romanzi e "Continuazioni", Milano, Mondadori, 2004, coll. I Meridiani)Qualsiasi edizione integrale in commercio di Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno

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