Sud Africa: Blyde River Canyon La forza della natura in uno

Sud Africa: Blyde River CanyonLa forza della natura in uno scenario insuperabile

Con i suoi 26 Km di lunghezza e gli 800 metri di profondità, nella lontana provincia di Mpumalanga, il Blyde Canyon è considerato per importanza ed estensione il terzo nel mondo.. eppure non è molto noto, forse perché si trova in una zona sperduta e lontana, nella parte settentrionale dei Monti Drakensberg del Transvaal, in Sudafrica, chiamati anche più semplicemente dai locali “la Scarpata”.


Questo canyon è comunque pittoresco e non inferiore per spettacolarità e bellezza a quelli americani… è costituito principalmente da rocce di pietra arenaria, scavato attraverso millenni dai fiumi Blyde e Olifants.

Vi si può accedere esclusivamente a piedi, infatti numerose piste ben tracciate, di lunghezza variabile, consentono di esplorare questo paradiso naturale ricolmo anche di cascate.


Ammirarlo dai vari punti di osservazione è sempre uno spettacolo, specie quando, sotto i raggi del sole, le rocce assumono un colore rosato, arricchito dal manto di licheni e da una vegetazione varia, aspra, ma lussureggiante, ricca di insolite specie floreali, tra cui felci giganti e rare orchidee..


Spostando poi lo sguardo verso il

basso, il fiume Blyde che serpeggia

sinuoso e apparentemente indifeso,

appare piccolo piccolo, anche se man

mano procede il suo corso, tende ad

allargarsi dando vita a pittoreschi

laghi.. il tutto in un’atmosfera

piacevole e quasi romantica.


Tra i luoghi più celebri del Canyon ci sono le “Three Rondavels” o come vengono più comunemente chiamate le “Rounds Tables” con i suoi tre picchi rotondi, uguali, che si specchiano in modo pittoresco nelle acque del fiume Blyde…


… queste rocce sono delle formazioni rocciose che danno l’idea di pentoloni capovolti, ma che invece ricordano, come ci ha spiegato la guida, le capanne dei popoli locali… Rondavels è infatti il termine afrikaans delle capanne Zulu.


Ma lo scenario insuperabile che può godere il viaggiatore raffinato si ha dal punto panoramico del “God’s Window”, (la finestra di Dio), un balcone dominante le rocce, che come dice il nome, apre veramente la vista ad un paesaggio paradisiaco, a dir poco mozzafiato.


La natura sottostante con la sua aspra bellezza, forte ed aggressiva, la varietà delle immagini che conservano in sé un misterioso messaggio primordiale, la vegetazione dei boschi sottostanti, l’estensione che può spingere lo sguardo lontano, lontano, al di là del tempo e dello spazio...

...tutto sembra dar vita ad immagini perdute nella notte dei tempi e allora si prova, come minimo, una grande leggerezza d’animo, mista a gioia e ci si sente liberi di esistere.


Ma le bellezze della natura non

finiscono negli scenari di rocce e

canyon perché il Blyde e i suoi

piccoli torrenti danno vita anche

a suggestive cascate che creano

un piacevole diversivo tra le

severe rocce.


Ammirarle dalle varie piattaforme

è un vero spettacolo: fra le tante,

le Lone Creek Falls, le Sabie Falls

e ancora le Berlin Falls che da un

pianoro gettano le acque del

torrente Berlin in una scarpata

alta ben 150 metri, sono uno

spettacolo incredibile …


Per introdurci all’incanto del luogo, dato che poesia e favole sono sempre importanti, ci è stata anche raccontata una delicata storia: i Boeri, scappati da Città del Capo, quando sono arrivati nel territorio i colonizzatori inglesi, si sono diretti a nord, dividendosi in vari gruppi. Il gruppo arrivato in questo luogo, per meglio esplorare la zona intorno, ha momentaneamente abbandonato le proprie donne in un luogo sicuro con l’intenzione di spingersi nell’interno, in cerca di un luogo possibile dove sistemarsi.

Le donne avrebbero dovuto attendere i consorti o i padri per quattro giorni, se poi non fossero ritornati, le poverette dovevano far ritorno al paese d’origine…. Aspetta, aspetta.. passavano i giorni.. al quinto le donne erano disperate e per non morire di fame, decisero di tornare sui loro passi.


Il fiume che costeggiarono in

lacrime, venne da loro chiamato

Treor o della Tristezza.. sulla

strada del ritorno trovarono

però i loro uomini e poterono così

felicemente riunirsi, per cui lo

stesso fiume della Tristezza

venne ribattezzato Blyde o

fiume della Gioia.


Per coronare la fortuna di quel momento, alla confluenza del Blyde con l’Olifants un altro piccolo fiume, venne trovato anche l’oro. Ed è piacevolissimo visitare le cosiddette “Potholes” o pentole.. delle grandi pozze d’acqua più simili a piccoli laghetti dove un tempo si cercava e si trovava l’oro.


Ora ovviamente l’oro si è esaurito, ma la bellezza del luogo è rimasta intatta, infatti ponti e passerelle attraversano gole e piccoli canyons, con cascatelle grandi e piccole, alte o basse, una meraviglia architettonica naturale di scorci e dislivelli..


... ed allora ci si ferma ad osservare l’acqua che scroscia fresca e limpida, lungo la stretta gola dove la roccia ha creato anche strane e irripetibili sculture, dove pezzi di roccia spigolosa che l’acqua ha fatto rotolare dai dirupi a valle, levigandoli e depositandoli, si sono ammassati in piccoli anfratti. Qui tutto è avvolto in una atmosfera di pace, quasi irreale e fantastica!

Sud Africa: Blyde River Canyon La forza della natura in uno

Documents

Transcript of Sud Africa: Blyde River Canyon La forza della natura in uno