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STUDI DI SETTORE D OCUMENTAZIONE PER LA C OMMISSIONE DEGLI E SPERTI ATTIVITÀ DELLE MANIFATTURE Pareri Roma, 7 dicembre 2016

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STUDI DI SETTORE��

DOCUMENTAZIONEPER LA COMMISSIONE DEGLI ESPERTI

AT T I V I T À D E L L E M A N I FAT T U R E

P a r e r i

Roma, 7 dicembre 2016

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CONFARTIGIANATO Alimentazione Tel. 06 70374214 - Fax 06 77260735 - e-mail: [email protected]

CNA Alimentare Tel. 06 44188.270 - Fax 06 44188465 - e-mail: [email protected]

Roma, 24 novembre 2016

Prot. Conf. n. 15/AR/2016

Egr. Capo Ufficio Dr. Massimo VARRIALE AGENZIA DELLE ENTRATE Direzione Centrale Accertamento

Ufficio Studi di settore

e mail: [email protected]

p.c. Spett.le SOSE

- Dott.ssa Marina Eusebio ([email protected]) - Dott. Fabio Zaccaria ([email protected])

OGGETTO: Parere ed osservazioni sulla revisione dello Studio di settore YD01U Codici di attività:

10.52.00 - Produzione di gelati senza vendita diretta al pubblico

10.71.20 - Produzione di pasticceria fresca

10.72.00 - Produzione di fette biscottate, biscotti; prodotti di pasticceria

conservati

10.82.00 - Produzione di cacao in polvere, cioccolato, caramelle e confetterie

10.85.04 - Produzione di pizza confezionata

Con riferimento alla Vs. richiesta di cui al prot. n. 91275 del 13/6/2016, siamo a formulare alcune osservazioni in merito alla revisione dello studio di settore WD01U in YD01U. Sulla revisione dello studio si ritiene di esprimere un parere favorevole se accolte le osservazioni di seguito riportate ed emerse anche nel corso delle riunioni di validazione.

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CNA Alimentare Tel. 06 44188.270 - Fax 06 44188465 - e-mail: [email protected]

Correttivi crisi

Visto il perdurare della crisi economica occorre prevedere adeguati correttivi congiunturali ed

studio rispetto alla base dati utilizzata per la revisione (2014). Occorre inoltre che siano previsti anche per il 2016 i correttivi ai valori soglia degli indicatori di coerenza per renderli più rappresentativi del settore economico delle imprese di riferimento. Indicatori di coerenza

valori soglia degli indicatori di coerenza, si ritiene tuttavia che permangano criticità

determinare il grado di efficienza, produttività e redditività delle imprese. Al riguardo occorre premettere che tale analisi presenta notevoli limiti specie in momenti di forte congiuntura economica negativa come quelli in atto.

di una auspicata uscita dalla crisi stessa, contraendo i loro margini di guadagno.

essere attribuiti alla gestione aziendale né possono penalizzare le imprese nella valutazione complessiva dello studio di settore anche ai fini del riconoscimento dei benefici del sistema premiale. Ciò è ancor più evidente nelle imprese individuali o a conduzione familiare per le quali il margine per addetto non dipendente viene, sostanzialmente, a coincidere con il risultato

impresa,

redditi percepiti, ecc.), anche al fine di cogliere situazioni di marginalità economica. Si ritiene, quindi, necessaria una revisione sostanziale e complessiva, degli indicatori di coerenza anche attraverso un più marcato effetto dei correttivi sui valori soglia.

consegne giornaliere

Nello studio non è distintamente analizzata la modalità operativa delle imprese che effettuano consegne giornaliere. Tale modalità operativa comporta la necessità di un parco automezzi superiore alla media delle altre imprese. Conseguentemente ciò può determinare una maggior

presso mercati e fiere

Nello studio non è distintamente analizzata la modalità operativa delle imprese che svolgono la loro attività in maniera rilevante, presso fiere e/o mercati. Ciò potrebbe determinare criticità

territoriali, di una cautela nella trattazione di

compilazione dei modelli dove devono indicare tali imprese nel quadro F degli elementi contabili i costi sostenuti presso le piazze/fiere/mercati che possono essere anche comprensivi dei servizi di luce, acqua, ecc. Beni strumentali

Spesso si rileva un sottoutilizzo delle dotazioni di beni strumentali.

strumentali a seconda del loro effettivo utilizzo, ovvero, che sia attribuita una limitata e ridotta quota di stima dei ricavi alla variabile del valore dei beni strumentali.

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CNA Alimentare Tel. 06 44188.270 - Fax 06 44188465 - e-mail: [email protected]

Semplificazione del modello

Si esprime vivo apprezzamento per la riduzione delle informazioni richieste attraverso il modello e che ha tenuto conto anche delle richieste formulate dagli imprenditori nella precedente revisione. Sempre in ottica di procedere ad una ulteriore semplificazione si propone di eliminare, nel quadro E-Beni strumentali, la richiesta di dettaglio relativa alla capacità (mq o litri) di talune attrezzature (es.: forni, scaffali, frigoriferi, ecc.) che, oltre ad essere di difficile reperimento da parte delle imprese per la compilazione del dato, non sono rilevanti ai fini della clusterizzazione delle imprese o della stima dei ricavi. Con specifico riferimento alla disponibilità dei mezzi di trasporto, si ritiene possa essere eliminata la categoria dei mezzi superiore a 12 ton. Cordiali saluti.

CNA Alimentare Il Presidente

Mirco Della Vecchia

Confartigianato Alimentazione Il Presidente

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Confartigianato Imprese- Alimentazione

Via S. Giovanni in Laterano, 152 - 00184 Roma Tel. 06.70374214 - 322 Fax 06.77260735

www.alimentazione.confartigianato.it [email protected]

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Roma, 24 novembre 2016 Prot. Conf. n. 17/AR/2016

Egr. Dr. Massimo VARRIALE AGENZIA DELLE ENTRATE Direzione Centrale Accertamento Ufficio Studi di settore

e mail: [email protected]

p.c. Spett.le SOSE

Dott. Fabio Zaccaria ([email protected])

OGGETTO: Parere e osservazioni sulla revisione dello Studio di settore YD02U Codici di attività: 10.73.00 - Produzione di paste alimentari, di cuscus e di

prodotti farinacei simili 10.85.05 - Produzione di piatti pronti a base di pasta

Con riferimento alla Vs. richiesta di cui al prot. n. 0192068.10-11-2016-U si ritiene di esprimere un parere favorevole accompagnato dalle osservazioni di seguito riportate ed emerse anche nel corso delle riunioni di validazione. Correttivi crisi Visto il perdurare della crisi economica occorre prevedere adeguati correttivi congiunturali ed

a di applicazione dello studio rispetto alla base dati utilizzata per la revisione (2014). Occorre inoltre che siano previsti anche per il 2016 i correttivi ai valori soglia degli indicatori di coerenza per renderli più rappresentativi del settore economico delle imprese di riferimento. Indicatori di coerenza Gli indicatori di coerenza mirano a determinare il grado di efficienza, produttività e redditività delle imprese. Al riguardo occorre premettere che tale analisi presenta notevoli limiti specie in momenti di forte congiuntura economica negativa come quelli in atto.

di una auspicata uscita dalla crisi stessa, contraendo i loro margini di guadagno.

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Ciò determina, in primis Margine ed, inoltre,

manifestazione finanziaria quali gli ammortamenti, determinando, quindi, significative

.

da un adattamento in base alla congiuntura economica, determinano inevitabilmente anomalie negli esiti della coerenza che non possono essere attribuiti alla gestione aziendale né possono penalizzare le imprese nella valutazione complessiva dello studio di settore. Vale, infine, la pena evidenziare che, per le numerose imprese individuali con un solo addetto (il titolare), il Margine per addetto non dipendente viene, sostanzialmente, a coincidere con il

ato da una serie

arginalità economica. Osservazioni emerse Dagli esempi analizzati è stato possibile riscontrare che, in alcuni casi, le aziende si trovano con una struttura sovradimensionata rispetto alle attuali condizioni economiche. La tendenza, riscontrata dalla categoria, è quella di ridurre i costi relativi al personale e di proseguire

riduzione dei margini. In taluni altri casi è possibile invece verificare, soprattutto per le piccole aziende di pasta fresca (piccoli laboratori) costi alti e margini bassi a causa della variabilità dei prodotti e del discontinuo utilizzo degli impianti. Particolare la situazione di quelle realtà economiche coinvolte nel fenomeno della stagionalità con picchi di domanda stagionale (estate/inverno). Per far fronte ai picchi spesso tali aziende si dotano di più impianti risultando sovradimensionate rispetto ai volumi di vendita effettiva. Cordiali saluti.

IL PRESIDENTE Giacomo Deon

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Roma, 24 novembre 2016

Prot. Conf. n. 17/AR/2016

Egr. Capo Ufficio

Dr. Massimo VARRIALE

AGENZIA DELLE ENTRATE

Direzione Centrale Accertamento

Ufficio Studi di settore

e mail: [email protected]

p.c. Spett.le SOSE

- Dott.ssa Marina Eusebio ([email protected]) - Dott. Fabio Zaccaria ([email protected])

OGGETTO: osservazioni sulla revisione dello Studio di settore WD12U in YD12U

Codici di attività:

10.71.10 - Produzione di prodotti di panetteria freschi 47.24.10 - Commercio al dettaglio di pane

Con riferimento alla Vs. richiesta di cui al prot. n. .0102620 del 28/06/2016 siamo a formulare alcune osservazioni in merito alla revisione dello studio di settore WD12U in YD12U. Sulla revisione dello studio si ritiene di esprimere un parere favorevole se accolte le osservazioni di seguito riportate ed emerse anche nel corso delle riunioni di validazione.

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Scenario

Occorre premettere che le imprese del settore operano in un contesto di forte crisi

economica/congiunturale con costante calo dei consumi come desumibile anche dai dati diffusi

In tale contesto economico molti panificatori si trovano ad utilizzare impianti attualmente

sovradimensionati rispetto alle effettive attuali esigenze di volumi di produzione.

Occorre inoltre rilevare che,

esige sempre più una maggiore varietà di prodotti e tipologie particolari come focacce e pani

farciti, ecc. che richiedono un maggiore impegno in termini di risorse (attrezzature specifiche e

impiego di manodopera).

Correttivi crisi

Visto il perdurare della crisi economica, che nel settore registra negli ultimi 3 anni una

diminuzione, a parità di clientela, del valore degli acquisti del 15-20%, occorre prevedere

adeguati correttivi congiunt

(2014).

Occorre inoltre siano riproposti i correttivi crisi anche ai valori soglia degli indicatori di coerenza

così come fatto per il 2015.

Indicatori di coerenza

valori soglia degli indicatori di coerenza, si ritiene tuttavia che permangano criticità

determinare il grado di efficienza, produttività e redditività delle imprese.

Al riguardo occorre premettere che tale analisi presenta notevoli limiti specie in momenti di

forte congiuntura economica negativa come quelli in atto. In particolare, i valori soglia

per il godimento dei beni di terzi e degli

Le conseguenti incoerenze negli esiti della coerenza non possono essere attribuiti alla gestione

aziendale né possono penalizzare le imprese nella valutazione complessiva dello studio di

settore anche ai fini del riconoscimento dei benefici del sistema premiale.

Si ritiene, quindi, necessaria una revisione sostanziale e complessiva, degli indicatori di

coerenza che modifichi in modo più favorevole per le imprese i valori soglia, anche attraverso

un più marcato effetto dei correttivi sui valori soglia stessi.

Produzione pane surgelato

lcune

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La definizione di pane fresco è desumibile dal disegno di Legge su tale prodotto, secondo la

l consumatore tutto compreso nelle

-

La definizione di Surgelato e/o congelato, nei casi in cui viene bloccata la lievitazione (in

e inferiori, con la conseguenza di ottenere prodotti che vanno oltre le settantadue ore di

scadenza.

odotto

quale Surgelato/Congelato e a lunga conservazione.

La commercializzazione dei suddetti prodotti avviene principalmente attraverso la Distribuzione

alimentari in genere. In tali casi si ha comunque rapporti prevalentemente con la grande

distribuzione organizzata e gli interlocutori intermedi e non con consumatori finali.

Ciò premesso occorre considerare che il settore è in evoluzione in quanto sempre più le

imprese tradizionali di produzione di pane fresco, soprattutto nei confronti della grande

distribuzione, forniscono il prodotto in forma surgelata. La produzione di pane surgelato ha la

necessità di una organizzazione aziendale, con beni strumentali e incidenze produttive molto

diverse dalle imprese che producono pane fresco. Si ritiene quindi debba essere rilevato il

(ndr. In alternativa potrebbe essere modificato

Nel frattempo occorre sia fornita agli uffici una specifica nota di cautela per le imprese che

producono pane surgelato in quanto non attualmente colte nella cluster analisi dello studio.

produzione di pane surgelato si pone il problema a quale

codi

codice produzione di prodotti di panetteria freschi

comprende o meno anche il prodotto surgelato.

non esiste un codice specifico che identifichi il pane e

produzioni prodotti surgelati:

carne non di volatili 10.11.00

carne di volatili 10.12.00

pesce 10.20.00

frutta e ortaggi 10.39.00

Visto che il fenomeno è in crescita e potrebbe portare anche imprese ad avere ricavi prevalenti

di prodotto surgelato, occorre sia ufficialmente chiarito a quale codice Ateco deve essere fatto

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riferimento per la produzione di pane surgelato. Le alternative, si ritiene possano essere le

seguenti:

1. codice 10.71.10 relativo alla produzione di prodotti di panetteria freschi, codice già compreso nello studio YD12U;

2. codice 10.89.09 relativo alla produzione di altri prodotti alimentari nca., per il quale non è stato approvato alcun studio di settore.

Numero impastatrici cluster 3 e 6

quindi non tiene conto della loro capacità produttiva che possono avere capienze differenti (da

are, ad

esempio, al soggetto che detiene 3 impastatrici da 50 kg cui verrebbe fatta una stima di ricavi

triplicata rispetto ad un soggetto che detiene una sola impastatrice da 150 kg. Per la futura

i tale parametro nella stima dei ricavi

occorre una nota di cautela per gli uffici rispetto ad un eventuale rischio di sovrastima di ricavi

per i cluster 3 e 6.

Pross

dettaglio, in super/ipermercati), non emergono differenze in merito alla stima dei ricavi.

Occorre inoltre rilevare

concorrenza da parte dei Centri commerciali e della Grande distribuzione. Ciò determina una

maggiore riduzione dei volumi di vendita e conseguente riduzione dei margini tanto minore è la

distanza dagli stessi che in ambito comunale non sono colti nello studio di settore

Occorre quindi che siano fornite indicazioni di cautela agli uffici territoriali affinché tengano

eventuale distanza

dai centri commerciali e della grande distribuzione organizzata.

Beni strumentali

Spesso si rileva un sottoutilizzo delle dotazioni di beni strumentali. Infatti i beni strumentali

pur avendo una capacità produttiva

potenzialmente più elevata.

forma

di

turistiche. In queste zone, spesso i panifici lavorano moltissimo durante il weekend e in alta

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lavorazione in determinati e ristretti periodi. Da ciò consegue che indipendentemente dal

Nonostante la variabilità della produzione, gli impianti tuttavia sono calibrati al fine di

soddisfare i picchi della domanda e pertanto risultano sovradimensionati rispetto al volume dei

ricavi.

Occorre inoltre rilevare che la diversificazione delle tipologie di beni prodotte, comporta un

maggiore la necessità di avere a disposizione un maggior numero di attrezzature (come ad

esempio di impastatrici, anche di dimensioni più ridotte ma di vari tipi) senza che ciò determini

un conseguente maggior volume di produttività e conseguentemente di ricavi.

beni strumentali a seconda del loro effettivo utilizzo o una loro riduzione ulteriore di peso nella

stima dei ricavi.

Processo semplificazione modello e revisione del quadro E relativo ai Beni

strumentali

Positivo ed apprezza

argomento inteso a ridurre il numero delle informazioni e dati richiesti nel modello e che ne

hanno reso estremamente difficoltosa la corretta compilazione.

In tale ottica si ritiene non più rappresentativa delle reali potenzialità delle imprese del settore,

settore negli ultimi anni si sono notevolmente trasformati dove ad esempio ha più importanza

simili.

Un elemento distintivo delle imprese più dimensionate che potrebbe essere oggetto di analisi

della potenziale produttività di un laboratorio, è la presenza di silos per lo stoccaggio delle

farine e della loro capacità espressa in kg.

senza distinzione di tipologia ma richiedendo il dato relativo alla loro capacità di cottura quale

superficie espressa in mq.

nella vendita al dettaglio poiché il fenomeno, secondo la categoria, risulta erratico e

difficilmente misurabile.

Problematica delle manifestazioni a premio nella grande distribuzione organizzata

(GDO):

La categoria rileva che i premi di riduzione del costo sulla base dei quantitativi ceduti dalla

GDO possono alterare i dati dei ricavi delle imprese di panificazione.

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Infatti vi sono situazioni in cui la GDO richiede la fattura con sconto sul prezzo o con nota di

credito: in tal caso i ricavi delle imprese di produzione dei prodotti di panetteria sono già al

netto (anche per effetto dello sconto/premio riconosciuto alla GDO).

In altri casi è la stessa GDO che fattura il corrispettivo/premio per il raggiungimento

ha anche i costi addebitatigli del premio che determinano una sovrastima di ricavi in quanto

spesa

La categoria chiede siano acquisite nel quadro Z le informazioni utili a rendere ininfluente la

contabilizzazione. Tale obiettivo

concesso per il raggiungimento degli obiettivi di vendita (da compilare da parte di tutti

indipendentemente dalle modalità di contabilizzazione) e di una ulteriore casella da barrare nel

caso in cui lo sconto sia concesso mediante nota di credito emessa alla GDO.

Cordiali saluti.

CNA Alimentare Il Presidente

Mirco Della Vecchia

Confartigianato Alimentazione Il Presidente

Giacomo Deon

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Via S. Giovanni in Laterano, 152 - 00184 Roma - Tel. 06 70374.213. 417.322 Fax: 06 77202872

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Roma, 23 novembre 2016

Egr. Dr. Massimo VARRIALE

AGENZIA DELLE ENTRATE

Direzione Centrale Accertamento

Ufficio Studi di settore

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p.c. Spett.le

SOSE

Dott. Fabio Zaccaria ([email protected])

OGGETTO: PARERE Studio Settore YD13U:

codice attività13.30.00: finissaggio dei tessili, degli articoli di vestiario e

attività similari

codice attività 13.99.10: fabbricazione di ricami

Con riferimento alla Vs. richiesta di cui al prot. n. 0199682.17-11-2016-U in merito alla revisione

dello studio WD13U si ritiene di poter esprimere un parere favorevole, tenendo conto delle

osservazioni di seguito riportate ed emerse anche nel corso delle riunioni di validazione.

Correttivi crisi

Visto il perdurare della crisi economica occorre prevedere adeguati correttivi congiunturali ed

studio rispetto alla base dati utilizzata per la revisione (2014). Occorre inoltre che siano previsti

anche per il 2016 i correttivi ai valori soglia degli indicatori di coerenza per renderli più

rappresentativi del settore economico delle imprese di riferimento.

Indicatori di coerenza

Gli indicatori di coerenza mirano a determinare il grado di efficienza, produttività e redditività

delle imprese. Al riguardo occorre premettere che tale analisi presenta notevoli limiti specie in

momenti di forte congiuntura economica negativa come quelli in atto. Gli imprenditori, in

presa, in attesa di una auspicata uscita

dalla crisi stessa, contraendo i loro margini di guadagno.

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ziendale, soprattutto quelli privi di

manifestazione finanziaria quali gli ammortamenti, determinando, quindi, significative incoerenze

Conseguentemente, l

da un adattamento in base alla congiuntura economica, determinano inevitabilmente anomalie

negli esiti della coerenza che non possono essere attribuiti alla gestione aziendale né possono

penalizzare le imprese nella valutazione complessiva dello studio di settore. Vale, infine, la pena

evidenziare che, per le numerose imprese individuali con un solo addetto (il titolare), il Margine

per addetto non dipendente viene, sostanzialment

tutta evidenza come questo sia direttamente interessato da una serie di variabili che andrebbero

impiegati

situazioni di marginalità economica.

Scenario

La perdurante crisi economica e la recessione che ne è seguita continuano ad avere effetti negativi

a domanda, in particolare, di quella domestica. Il settore del finissaggio tessile

risente di tale situazione congiunturale negativa subendo una contrazione dei volumi dovuti alla

delocalizzazione delle lavorazioni, la riduzione dei prezzi applicata dalle aziende committenti e la

conseguente contrazione dei margini di guadagno. La quasi totalità delle imprese del settore

finissaggio fa parte del settore terzista ed è quindi legata alla catena della produzione tessile, anche

essa in grandissima contrazione, e le tariffe applicate sono spesso dettate dalle aziende

committenti.

Settore Ricamo

La Categoria inoltre rileva che le aziende del settore ricamo, che lavorano in conto terzi per le

della moda. Ciò comporta

che alcuni macchinari in dotazione alle imprese del settore, atti alla realizzazione di determinate

lavorazioni, potrebbero periodicamente non essere utilizzate.

Valore dei beni strumentali

Al parziale utilizzo degli impianti, che si verifica in tutto il comparto, si aggiunge anche la

problematica della sopravvenuta vetustà degli stessi e quindi alla loro poca redditività.

Pertanto con riguardo alla stima dei ricavi la Categoria ritiene che occorra prevedere un nuovo

criterio di attribuzione degli stessi relativamente al valore dei beni strumentali (VBS) in funzione

.

Il Presidente Il Responsabile

(Lorenzo Frigerio) (Patrizia Curiale)

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MODA

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Roma, 10 novembre 2016

Spett.le Agenzia delle Entrate Direzione Centrale Accertamento

Ufficio Studi di settore

Viale Cristoforo Colombo 426 C/D ROMA

Spett.le SO.SE

Via M. Maggini 48/C ROMA

Oggetto: Osservazioni su Studio di settore YD14U Con riferimento allo Studio di Settore YD14U, arrivare a miglioramenti sostanziali nella applicazione, avendo alcune osservazioni sia di

, si esprime un parere sostanzialmente positivo in merito alla sua validazione, se in fase di convalida si terrà conto delle seguenti osservazioni. Il prototipo dello studio di settore YD14U (Produzione Tessile) presenta numerose novità rispetto al modello vigente (WD14U). In particolare il modello provvisorio presenta al suo interno i quadri molto semplificati. sede di validazione degli studi di settore dalle Organizzazioni di categoria di procedere in tal senso.

udio, che va nella direzione anche da noi auspicata, sta rischiando però di non riuscire più a cogliere delle fondamentali realtà forse a causa di un calo numerico sostanziale di aziende in particolari fasi delle lavorazioni.

precedente (UNICO 2012 - p.i. 2011) che ha riguardato 4.813 unità, la numerosità (4.371 unità) dei soggetti risulta diminuita (Unico 2015 - p.i. 2014). La riduzione della numerosità è costante negli anni ed è un indice del profondo disagio del settore che stenta a sopravvivere. La stessa Agenzia delle Entrate ha presente che il processo di semplificazione potrebbe far perdere informazioni importanti e pertanto i nuovi modelli dei prossimi studi revisionati potranno uscire già con il quadro Z inserito.

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Correttivi crisi Visto il perdurare della crisi economica occorre prevedere adeguati correttivi congiunturali

applicazione dello studio rispetto alla base dati utilizzata per la revisione (2014). Occorre inoltre che siano previsti anche per il 2016 i correttivi ai valori soglia degli indicatori di coerenza per renderli più rappresentativi del settore economico delle imprese di riferimento. Analisi discriminante Negli esempi analizzati è stato possibile osservare che oltre i beni strumentali contano molto le fasi della lavorazione effettuate che, se non indicate nel modello, comportano che

cluster analysis si basi su altre variabili discriminanti talvolta non esattamente corrispondenti alla realtà. Infatti prendendo come esempio le imprese specializzate nella filatura pettinata è stato possibile osservare che a causa dello scarso numero di soggetti ivi attivi non è stato possibile raggrupparli in uno specifico gruppo poiché ai fini statistici il loro numero non è risultato così significativo tale da costituire il relativo cluster. Di conseguenza non esiste il cluster della filatura pettinata con dispersione delle imprese specializzate nella filatura pettinata in altri cluster presenti nel nuovo studio. Peraltro, tra

pettinata ma, non essendoci più il cluster specifico e in assenza di indicazione da parte di

di finire altrove (nel cluster 5- imprese operanti in c/terzi specializzate in tessuti a maglia). Mentre se vengono indicate altre variabili utili ai fini della clusterizzazione (presenti nel modello) la collocazione di tali imprese potrebbe essere nel cluster 12 (torcitura e ritorcitura) o nel cluster 14 (roccatura e dipanatura). Il rischio è quello che per un certo numero di imprese non si riesca più a coglierne la realtà produttiva.

Gli esempi analizzati hanno, inoltre,

strumentali mobili alla creazione di valore) si posiziona nella parte bassa della relativa distribuzione ventilica, dando come esito incoerenza. Ciò sta ad indicare che in presenza di basse tariffe stabilite dal Committente e di alti valori dei beni strumentali utilizzati nel processo produttivo, le imprese contoterziste possono risultare incoerenti su tale indicatore. Alcune fasi della lavorazione della filiera (c/terzista) sono caratterizzate da bassi margini per cui soprattutto coloro che investono ninvestimenti in beni nuovi strumentali) risultano maggiormente penalizzati dagli Studi. Il Presidente Il Responsabile (Lorenzo Frigerio) (Patrizia Curiale)

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