Strutture e tecnologie, Siena c'è Soldi per hospïce e ... · Simone Bezzini commentando gli ......

39
Strutture e tecnologie, Siena c'è Soldi per hospïce e pronto soccorso 17 milioni i anivo dalla Regione. Soddisfatti Scaramelli e Bezzini REALIZZAZIONE di nuove strut- ture, adeguamento di quelle esisten- ti e acquisto di nuove tecnologie sa- nitarie, in tutte e tre le aziende sani- tarie e nelle quatto aziende ospeda- liero-universitarie della regione. So- no queste le destinazioni dei 74 mi- lioni di euro di finanziamenti stata- li, in arrivo per la sanità della Tosca- na. Lo ha annunciato ieri l'assessore regionale Stefania Saccardi, spiegan- do che si tratta dell'ultima tranche di un contributo statale di oltre 203 milioni, attribuito in base al riparto del 2008, ridotto, però, nel 2013 a 129 milioni: ora la cifra mancante, appunto gli oltre 74 milioni (per l'esattezza 74.301.361 euro) viene fi- nalmente assegnata alla Toscana, la Regione ha già firmato il Protocollo d'intesa e siamo in attesa della stipu- la dell'Accordo di programma, previ- sta per questo mese di settembre. Ci saranno, poi, 18 mesi di tempo per la presentazione dell'istanza di am- missione al finanziamento di cia- scun intervento al Ministero della salute, che ha 90 giorni per emettere il decreto di autorizzazione alla spe- sa. L'aggiudicazione dei lavori do- vrà avvenire entro ulteriori nove me- si. I 74 milioni disponibili verranno assegnati alle Aziende sanitarie To- scana centro (Prato), nordovest (Massa Carrara, Lucca, Pisa e Via- reggio) e sudest (Arezzo e Siena), nonché alle quattro aziende ospeda- liero universitarie della nostrac re- gione, Careggi, Meyer, Pisa e Siena. Per quello che riguarda la nostra Asl, il finanziamento in arrivo è pari a 17 milioni di euro, da suddividere fra le zone sanitarie di Arezzo e Sie- na: i progetti per la nostra provincia riguardano la realizzazione di un nuovo hospice nel capoluogo e il nuovo pronto soccorso dell'ospedale di Nottola. SODDISFATTA L'assessore regiopnale alla sanità Stefania Saccardi ha spiegato i finanziamenti «ANCORA un altro passo per il mi- glioramento del servizio sanitario to- scano. I quasi 12milioni destinati a Siena permetteranno di portare a compimento interventi di portata straordinaria che avranno benefici sull'intera provincia». Così i consi- glieri regionali Stefano Scaramelli e Simone Bezzini commentando gli investimenti statali in sanità destina- ti alla Toscana. «Queste risorse - concludono i consiglieri - rappre- sentano un'opportunità per il territo- rio senese e per l'intero sistema sani- tario toscano e dimostrano, ancora una volta, l'attenzione che la Regio- ne dà al bisogno di salute dei cittadi- ni, proseguendo la strada avviata con la riforma sanitaria».

Transcript of Strutture e tecnologie, Siena c'è Soldi per hospïce e ... · Simone Bezzini commentando gli ......

Strutture e tecnologie, Siena c'èSoldi per hospïce e pronto soccorso17milioni i anivo dalla Regione. Soddisfatti Scaramelli e Bezzini

REALIZZAZIONE di nuove strut-ture, adeguamento di quelle esisten-ti e acquisto di nuove tecnologie sa-nitarie, in tutte e tre le aziende sani-tarie e nelle quatto aziende ospeda-liero-universitarie della regione. So-no queste le destinazioni dei 74 mi-lioni di euro di finanziamenti stata-li, in arrivo per la sanità della Tosca-na. Lo ha annunciato ieri l'assessoreregionale Stefania Saccardi, spiegan-do che si tratta dell'ultima tranche

di un contributo statale di oltre 203milioni, attribuito in base al ripartodel 2008, ridotto, però, nel 2013 a129 milioni: ora la cifra mancante,appunto gli oltre 74 milioni (perl'esattezza 74.301.361 euro) viene fi-nalmente assegnata alla Toscana, laRegione ha già firmato il Protocollod'intesa e siamo in attesa della stipu-la dell'Accordo di programma, previ-sta per questo mese di settembre. Cisaranno, poi, 18 mesi di tempo per

la presentazione dell'istanza di am-missione al finanziamento di cia-scun intervento al Ministero dellasalute, che ha 90 giorni per emettereil decreto di autorizzazione alla spe-sa. L'aggiudicazione dei lavori do-vrà avvenire entro ulteriori nove me-si. I 74 milioni disponibili verrannoassegnati alle Aziende sanitarie To-scana centro (Prato), nordovest(Massa Carrara, Lucca, Pisa e Via-reggio) e sudest (Arezzo e Siena),nonché alle quattro aziende ospeda-liero universitarie della nostrac re-gione, Careggi, Meyer, Pisa e Siena.Per quello che riguarda la nostraAsl, il finanziamento in arrivo è paria 17 milioni di euro, da suddividerefra le zone sanitarie di Arezzo e Sie-na: i progetti per la nostra provinciariguardano la realizzazione di unnuovo hospice nel capoluogo e ilnuovo pronto soccorso dell'ospedaledi Nottola.

SODDISFATTAL'assessore

regiopnale alla sanitàStefania Saccardi

ha spiegatoi finanziamenti

«ANCORA un altro passo per il mi-glioramento del servizio sanitario to-scano. I quasi 12milioni destinati aSiena permetteranno di portare acompimento interventi di portatastraordinaria che avranno beneficisull'intera provincia». Così i consi-glieri regionali Stefano Scaramelli eSimone Bezzini commentando gliinvestimenti statali in sanità destina-ti alla Toscana. «Queste risorse -concludono i consiglieri - rappre-sentano un'opportunità per il territo-rio senese e per l'intero sistema sani-tario toscano e dimostrano, ancorauna volta, l'attenzione che la Regio-ne dà al bisogno di salute dei cittadi-ni, proseguendo la strada avviatacon la riforma sanitaria».

Ospedali toscani, ecco 74 milioni111 Meyer un campus per la ricercaSbloccati i fondi del governo, serviranno per rinnovare reparti e tecnologie

Il governo sblocca i fondiche la Toscana aspettava da treanni: 74 milioni di euro per farripartire gli investimenti nelsettore sanitario. Nel 2008 Ro-ma aveva stato fissato un pac-chetto di finanziamenti straor-dinari da destinare a tutte leRegioni per l'ammoderna-mento di ospedali, sale opera-torie e ambulatori. I soldi era-no stati sbloccati nel 2013, macon un taglio rispetto alla cifrainizialmente prevista: così allaToscana erano spettati pocopiù di 129 milioni di euro, an-ziché i 203 previsti.

174 milioni in arrivo, l'asses-sore regionale alla salute, Ste-fania Saccardi, li aveva «datiormai per persi». Ma ora che ilgoverno ha trovato le risorse,non tutte le Asl potranno esul-tare: tre anni fa, in base allepriorità, alcune realtà territo-riali avevano già ottenuto perintero il loro pacchetto. Cosìoggi restano fuori le ex Asl di

Gli investimentiCifre in euroASI Lucca17.450.000ASI MCarraiG ------950.000

As¡ vi1.0OO.0CX7 -

PISAASI11.699.481Aou900.000

AsI Prato rFIRENZE1.363 .800 Careggi

8.000.000Meyer11.150.000

A zaw.000.000

m I

SIENAASI7.038.080Aou4.750.000

1CErmmetri

Firenze, Pistoia, Livorno eGrosseto. A far la parte del leo-ne sarà stavolta l'ex azienda sa-nitaria di Lucca, con quasi 17milioni e mezzo di euro, pergran parte destinati ai servizisociosanitari.

Tra gli interventi più impor-tanti, ci sono gli oltre io milio-ni di euro destinati al Meyer di

Firenze per acquistare l'ex Fa-coltà di Teologia e farci uncampus di specializzazioneper nuovi medici e un centroin cui organizzare meeting in-ternazionali: la facoltà di teo-logia è infatti in procinto dispostarsi alle ex Leopoldine dipiazza Tasso. Per Careggi, ecco8 milioni per l'ammoderna-mento tecnologico delle saleoperatorie di chirurgia gene-rale. A Pontedera (Pisa) sarà ri-fatto il reparto di dialisi, cheoggi è ospitato in un prefab-bricato in pessime condizioni,mentre a Carrara sarà realizza-ta una cittadella della salutenelle strutture del vecchio

"r r 1.

A Pontedera risorseperla dialisi, a Carraranascerà la cittadelladella salute

ospedale. Più di cinque milio-ni e mezzo di investimento suSiena, invece, per costruire unnuovo hospice, il centro per lecure palliative dei malati ter-minali, e a un milione e mezzoper il pronto soccorso di Mon-tepulciano. All'ospedale di SanDonato di Arezzo (oltre 7 mi-lioni) saranno rinnovate le saleoperatorie e il blocco materni-tà, mentre al vecchio ospedaledi Prato sarà rifatto il tetto.

L'assessore Saccardi assicu-ra che al massimo in due annitutti i lavori saranno appaltati.La sanità toscana stappa lospumante. Ma, visto che daRoma non sembrano essereprevisti altri investimenti stra-ordinari, dopo questo pac-chetto, la Toscana dovrà con-tare «solo» sul fondo sanita-rio, i trasferimenti ordinari, uncapitolo da 6,8 miliardi all'an-no.

La vicenda

L'assessoreStefaniaSaccardi (nellafoto) haannunciato chela Toscanariceverà 74milioni di eurodal governo

I fondiserviranno aammodernarestrutturesanitarie etecnologie

Giulio Gori©RI PRODUZIONE RISERVATA

L'assessore Saccardi"Via a una nuova fasedi ammodernamento"

MARIA CRISTINA CAR TU

I N arrivo in Toscana 74 mi-lioni di giuro per la sanità,con cui realizzare ex novo o

completare strutture ospeda-liere o importanti presidi so-cio sanitari del territorio, ac-quistare immobili o ammo-dernare quelli esistenti. Sonol'ultima tranche di finanzia-menti statali previsti dalla leg-ge 67 dell'88, che fra il 1992 eil 2016 ha fatto arrivare allaregione oltre 1 miliardo e 66milioni di euro, ma che sul ri-parto del 2008, causa patto distabilità, dal 2013 aveva vistocontrarsi l'ipotesi iniziale da203 a 129 milioni. Ora arrivala cifra mancante, previa sti-pula dell'accordo di program-ma Regione-Ministero, previ-sto entro settembre.

Entro due anni (obbligato-ria, per non perdere i soldi)l'assegnazione dei lavori. «Fi-nalmente si torna ad investi-re sulla sanità, siamo grati algoverno per aver liberato que-ste risorse» ha detto ieri l'as-sessore regionale alla sanitàStefania Saccardi, annuncian-do, grazie ai nuovi finanzia-menti, «una nuova fase di am-modernamento» della sanitàtoscana, «di cui beneficeràl'intero territorio, senza nes-suno 'strabismo'». I 74 milio-ni saranno assegnate alle 3aziende sanitarie Toscanacentro (Prato, 1 milione e 363mila), nord ovest (Massa Car-rara, Lucca, Pisa e Viareggio,oltre 31 milioni) e sud est(Arezzo e Siena, oltre 17), e al-le 4 ospedaliero universitarie(Careggi, 8 milioni, Meyer11, Siena 4,7, Pisa, quasi 1 mi-lione).

SEGUE A PAGINA IX

Per la sa itäsono ín arrivo74 milioni

DALI - P` ` DI CRONACAMARIA CRISTINA CAR TU

UORI dall'elenco le ex Asldi Firenze, Pistoia, Empo-li, Livorno e Grosseto,

che avevano già ricevuto fondinel 2013. La distribuzione de-gli interventi ha tenuto contodella lunga fase istruttoria,che ha portato a rimodulare leesigenze originarie tenendoconto sia della conformazioneamministrativa introdotta dal-la riforma sanitaria, sia dellenuove necessità nel frattempomaturate e dei progetti già av-viati con altre risorse. Fra i pro-getti cantierabili, la cittadelladella salute nell'ex ospedale diCarrara, da tempo oggetto dipolemiche, e la ristrutturazio-ne del fatiscente centro per ladialisi la struttura per la dialisidell'ospedale di Pontedera, ilnuovo hospice di Siena e la ri-strutturazione delle sale ope-ratorie del polo ospedaliero diSan Donato ad Arezzo, men-tre a Firenze saranno comple-tati gli interventi sulle chirur-gie generale Deas e l'edificio Fdi Careggi, e perfezionato l'ac-quisto dell'immobile della exFacoltà teologica di via Cosi-mo il Vecchio, da destinare anuovo Campus pediatrico delMeyer

U NIVRODULONE NISENVAIA

Una legge sui ricercatoriper attrarre scienziati globaliIl testo di Tiraboschi: carriere, incentivi e orari su misura

di Dario Di Vico

Con i i.6oo ricercatori che aregime lavoreranno all'HumanTechnopole dell'area Expo diMilano si andrà a creare unadelle più larghe concentrazio-ni di lavoratori della cono-scenza in Italia. Non esiste pe-rò in Italia una moderna legi-slazione che regoli l'opera deiricercatori: i loro percorsi dicarriera, il sistema delle grati-fiche economiche e professio-nali, la loro ricollocazione a fi-ne progetto, gli incentivi perchi li assume, la possibilità dilavorare alle dipendenze di re-ti di impresa/distretti indu-striali e anche l'eventualità cheoperino autonomamente aprogetto. In più ovviamente leregole dovrebbero renderepossibile attrarre talenti da al-tri Paesi e/o riportare in Italia itanti cervelli in fuga di cui si èparlato anche nel mesi scorsi,il tutto cercando di governarealmeno in parte quella «globa-lizzazione della scienza» di cuiha lungamente parlato Rober-to Cingolani nel recente forumAmbrosetti che si è tenuto aCernobbio.

Il modo di fare impresa ècambiato, le organizzazioni sistanno evolvendo e la figuradel ricercatore cosmopolita èspesso decisiva per il successodi un progetto scientifico, apatto però dal liberarlo dai

vincoli di organizzazioni e re-golazioni «fondiste» (si pensiagli orari) non ancora in lineacon le trasformazioni del lavo-ro e con il crescente peso dellapersona. Da qui l'idea di Mi-chele Tiraboschi, coordinato-re scientifico di Adapt e do-cente di diritto del lavoro a

i ricercatorichelavoreranno aMilano nell'areaex Expo

milaricercatoriin Italia. Menosolo in Polonia,Turchia e Cile

Modena, di stendere un vero eproprio disegno di legge chein soli 9 articoli ridisegnil'identikit del ricercatore.

Va ricordato che purtroppoil nostro Paese è nella codadella graduatoria quantitativa:nel 2013 erano censiti circa 164mila ricercatori, un numeroche ci vede superiori solo a Ci-le, Turchia e Polonia.

L'articolo i istituisce la figu-ra del ricercatore del settoreprivato modificando il CodiceCivile (articolo 2095) e defi-nendone le caratteristiche. Ilsuccessivo articolo precisa chela categoria si articola in fun-zione del merito, del titolo distudio, della anzianità nel ruo-lo, delle esperienze e compe-tenze maturate. Si prevedequindi un'articolazione inquattro livelli così ripartita:apprendisti ricercatori, ricer-catori junior, ricercatori se-nior, ricercatori professional.L'articolo 8 oltre a richiedereuna razionalizzazione e sem-plificazione del sistema di in-centivi legati alla ricerca, affet-ti da problemi di dispersionedelle risorse, prevede chepresso il Ministero del lavorovenga istituita un'appositaanagrafe informativa conte-nente i dati dei ricercatori as-sunti da datori di lavoro priva-ti.

Uno strumento diretto a or-ganizzare un segmento dimercato del lavoro che nellapiena trasparenza possa ga-rantire mobilità e occasioni dilavoro. E disegno di legge Tira-boschi prevede anche un ap-posito articolo per disciplina-re le norme nel caso di ricerca-tori extracomunitari e nel casodi distacchi transnazionali,proprio per facilitare l'attra-zione da parte dell'Italia.

© R IP RO DUZIOfNE RSERVA'A

UN WER SITÀÈ ilgiorno dei test€11MedicinaBoom di candidatiTramonta la proposta avanzata dal ministro Gianninidi far slittare la selezione al termine del primo anno

ROMA

Diminuiscono i posti per fre-quentare la Facoltà di Medi-cina e Chirurgia ma aumen-tano i candidati. Nonostanteil numero chiuso sia statoancora ridotto dal Miur, epoi le polemiche sui testtroppo difficili, troppo no-zionistici, e poi le solite accu-se di scorciatoie e favori, so-no sempre in tanti a sognareuna vita da medico e a deci-dere di provarci. Saranno62.695 i diplomati che si pre-senteranno oggi in 38 ateneistatali per essere ammessi.Sono oltre duemila in più ri-spetto allo scorso anno e do-

vranno dividersi 9224 posti,300 in meno rispetto al 2015.Vuol dire che uno su sei riusci-rà a frequentare i corsi e forseanche a diventare medico.

Numeri spietati ma sui qua-li non esistono possibilità di in-tervento. La ministra del-l'Istruzione Stefania Gianniniaveva provato lo scorso anno aproporre il modello francese,primo anno aperto a tutti etest a partire dal secondo.L'idea è finita su un tavolo mi-nisteriale del Dipartimentodell'Università del Miur insie-me con la Federazione dei Me-dici e da lì non si è mai più mos-sa. «Il modello francese pre-senta aspetti positivi ma an-

che negativi che appaiono dif-ficili da superare - spiega EzioCasale, responsabile del tavoloministeriale per la Fnomceo,la Federazione dei Medici Chi-rurghi e degli Odontoiatri - Gliatenei non hanno i mezzi e lestrutture per assorbire un nu-mero così elevato di studenti».

Nulla da fare, insomma, iltest resta. Con alcune modifi-che. «Si può migliorare la qua-lità delle domande - continuaCasale - Ci vuole un miglioreequilibrio tra domande di cul-tura generale e domande di ti-po tecnico specifico. Negli an-ni scorsi quelle di cultura ge-nerale erano troppe, quest'an-no va molto meglio, sono scesea circa il 20%, la percentualegiusta perché comunque unacultura di carattere generaleè molto importante».

Il test resta ed è molto me-glio così, secondo AndreaLenzi, medico, presidente delConsiglio Universitario Na-zionale: «Non esiste un siste-ma migliore se si vuole evitareche si introducano raccoman-dazioni e altri sistemi di sele-zione soggettiva. D'altra partenessuna nazione del mondooccidentale può permettersidi non fare i quiz e di ammet-tere ai corsi di Medicina tutticoloro che vogliono. È una lau-rea che costa tantissimo allo

62.695 10.132 173domande

Per la provadi ammissione

a Medicinae Odontoiatria

(60.639 nel 2015)

posti disponibiliSolo un sesto di

quelli che tentanola prova potrà

entrare a Medicinae Odontoiatria

in menoRispetto al 2015

sono diminuitii posti: 9224

per Medicina e 908per Odontoiatria

Stato, è altamente specializ-zata quindi non permette a chisi laurea di fare qualcosa di di-verso e, infine, la preparazio-ne che si ottiene frequentandole varie attività di laboratoriosono indispensabili per per-mettere ai medici italiani di la-vorare anche nell'Ue».

Eppure gli studenti non sirassegnano. Il numero chiusoè «ingiusto e dannoso per ilsistema sanitario», ribadisceAndrea Torti, coordinatoredi Link-coordinamento uni-versitario. «È inaccettabileche uno studente in uscitadalle superiori non possa sce-gliere liberamente il suo per-corso di studi, i test non valu-tano realmente la prepara-zione ma vogliono seleziona-re i futuri studenti universi-tari», conclude. [FIA. AMA.]

BV NC NDAECUNI DIRITTI RISERVATI

Ai banchiOggi in 38universitàitaliane si

svolgerannoi test di

ammissioneper la facoltàdi Medicina.

Alla prova62.695

candidati,oltre 2000

in più rispettoallo scorso

anno

«La prova è una lotteriaNon premia i migliori»

domandea

Dario, studentedi Perugia

Dario, 24 anni di Perugia,studente al quarto anno diMedicina. Ce l'ha fatta a en-trare nella facoltà più ambi-ta solo al terzo tentativo. E leriserve sul numero chiusosono parecchie.

Qual è il maggior problema inquesti test?

«Sono tutte domande va-ghe, si tratta più di una co-sa per scremare e non perpremiare la bravura. Intutte e tre le volte che hofatto il test, ho trovato ar-gomenti che non avevo pro-prio affrontato al liceoscientifico».

Perché non entrano i più bravi?«Ci sono parecchi miei colle-ghi che hanno fatto il test piùvolte, oppure sono entraticon un punteggio basso ingraduatoria e ora hanno lamedia del 28. C'è un sacco digente che perde molto tempodella sua vita per tentare dientrare, e magari finisce perabbandonare gli studi».

La costanza nel tuo caso ha pre-miato...

«Io al primo anno ho ripiega-to su Biologia ma non mi pia-ceva, dal secondo anno nonmi sono più iscritto e ho stu-diato solo per questi male-detti test; e alla fine ce l'hofatta. Però dico che questaprova è solo una lotteria perchi se la può permettere: icorsi di preparazione costa-no molto». [D.D.s.]

0 RYNC NDAECUNI DIRITTI RISERVATI

Ogg ì gl ì esamì .r w ® d i r i ch ieste r ispetto ai post i d ì spon ì b ì íì40 41 eAnche dai quiz di storia e lettere41si vede se si può fare il medico

L'ammissione alle facoltà di Medicina si basa su domande di culturagenerale. Chi li criticava si è ricreduto: fanno emergere le basi più solide::: MELANIA RIZZOLI

ENE 60.372 richieste per8.817 posti.

13.254 domande per 555possibilità.

Questi non sono inumeri de-gli immigrati arrivati recente-mente sulle nostre coste, ma lecifre di ragazze e ragazzi italia-ni che hanno fatto domandaper gli esami di ammissione al-le facoltà di Medicina ed Odon-toiatria rispettivamente negliatenei statali e privati del no-stro Paese, che si svolgerannooggi in tutta Italia.

Per accedere a questi corsidi laurea gli studenti, non aven-do ancora acquisito conoscen-ze cliniche o mediche, vengo-no selezionati sulla base dellepercentuali di risposte esatte aun centinaio di quiz divario ge-nere, con domande di logica,di storia e attualità, di fisica echimica, di letteratura e di argo-menti vari che possono sem-brare strambi e bizzarri, mache servono statisticamente aescludere coloro che sono pro-prio a digiuno di cultura gene-rale e a scegliere i giovani piùmotivati e migliori.

Ieri in proposito il Corrieredella Sera ha pubblicato a fir-P

::: LA SCHEDA

8.817posti per Medicina messi adispo-sizione dal Miurin tutta Italia perl'anno accademico 2016-2017(nel 2015 erano 9.530, 10.083nel 2014).

ma di Giuseppe Remuzzi, chein passato aveva criticato forte-mente la metodica a quiz diquesti esami, un articolo nelquale l'autore riconosceva in-vece oggi la validità di tale sele-zione, elogiandone il metodo,la scelta dei test e motivando lavalidità per l'accesso alle facol-tà, con un ragionamento chemi ha trovato pienamente d'ac-cordo. Anche io infatti a suotempo, nel primo anno in cuivennero istituiti gli esami stata-li a quiz per l'ingresso all'u-niversità, sono stata seleziona-ta per la facoltà di Medicina eChirurgia con tale metodo, cheallora criticavo fortemente poi-ché non trovavo negli stessinessuna attinenza alla profes-sione che intendevo intrapren-dere, e nessuna capacità di pro-vame l'idoneità, ma come Re-buzzi anche io oggi faccio un"mea culpa", constatando chesi tratta del modo migliore diferoce scrematura, visto le mi-gliaia di giovani che premonoalle porte di ingresso di tali spe-cialità. Con il solo diploma dimaturità, infatti, nessuno deimaturandi è in grado di diagno-sticare l'Alzheimer o prevede-re la prognosi di un tumore ova-rico, ma chi ha studiato un po'

60.372studenti che hanno chiesto dipartecipare ai test di ammissio-ne.

0i punti massimi attribuibili: 1,5punti per ogni risposta esatta;-0,4 punti per ogni risposta erra-ta, 0 punti per ogni rispostaomessa.

di storia, di letteratura classicao scientifica e che sa comunica-re, non ha difficoltà a superareil test attuale di Medicina. Inol-tre i diciottenni di oggi sono tut-ti "digitai born", ovvero nati di-gitali, e hanno quindi una avan-zata dimestichezza e familiari-tà con tale metodica che a noimancava quasi del tutto.

Quando leggo però i numerisu riportati degli aspiranti me-dici e penso al nostro ServizioSanitario che li assume con ilcontagocce, mi chiedo qualefuturo lavorativo potranno ave-re queste folle di giovani moti-vati e appassionati da una pro-fessione più mortificata che elo-giata nel nostro Paese. Eppurenoi abbiamo il vanto di avere imigliori medici del mondo, ec-cellenze che hanno trascorsoparte della giovinezza sui libri enelle corsie degli ospedali perraggiungere il loro scopo,la pra-tica clinica e la competenzamedica e diagnostica. Il corsodi laurea in Medicina infatti hala durata di sei anni, ai quali bi-sogna aggiungerne quattro dispecializzazione (sempre chesi superino i test di accesso an-che nelle varie specialità) e neidieci anni più importanti per lacostruzione della vita e dellapropria attività professionalegli aspiranti medici vivono nel-la speranza di trovare una collo-cazione adeguata nei vari ospe-dali del proprio Paese senza es-sere costretti ad emigrare.

La riforma del Sistema Sani-tario purtroppo va avanti a sin-

iozzo, le risorse economichededicate sono sempre in calo ei governi che si succedono nonsi assumono la responsabilitàdi un impegno finanziario alungo termine per tutelare al-meno la salute di chili ha eletti.Le nuove generazioni, che nonvivono più da anni di speranzema solo di certezze, faccianopure oggi il test di accesso allafacoltà di Medicina con la sere-nità e la grinta necessaria, conla consapevolezza però di esse-re tutelati non dallo Stato in cuivivono e pagano le tasse, ma so-lo dalla propria forza di volon-tà.

J RIPRODUZIONE RISERVATA

F , -`-,1, o p. ' ®i ®. 7 ® II modello «PoliTong»

Politecnico e Cina,una collaborazionelunga un decennioDalla sinergia sulla didattica alla partnershipsu ricerca e tecnologie. Tanti progetti per il futuro

Nel 2005 erano 9 in tutto glistudenti cinesi iscritti al Politec-nico, oggi sono mille e 271, piùdel 24 per cento del totale deglistudenti internazionali dell'A-teneo. Numeri che da soli dan-no il senso di come negli ultimi10 anni sia cresciuta la collabo-razione tra ilPolitecnico diTori-no e la Cina. Ma lo scambio distudenti non è certo l'unicoaspetto rilevante della partner-ship tra l'Ateneo e le principaliuniversità cinesi, che si articolaormai in attività di ricerca e tra-sferimento tecnologico comu-ni, laboratori congiunti e occa-sioni di scambio in tutti i settoridell'Architettura e dell'Inge-gneria. Rientrato dalle celebra-zioni in occasione dei 10 annidel Campus sino-italiano pres-so la Tongj iUnvversity, che si so-no tenute a Shanghai alla pre-senza del premier Matteo Ren-zi, il rettore del Politecnico diTorino Marco Gilli ieri ha fattoil punto sui risultati ottenuti inquesti anni e sulle prospettivedi collaborazione future con ilPaese asiatico. «Il nuovo pro-cesso di sviluppo dell'Ateneoha richiesto di rivedere e aggior-

nareimodellitradizionali diin-ternazionalizzazione - ha spie-gato Gilli -. La mobilità, in in-gresso e in uscita, rimarrà fon-damentale per la formazionedegli studenti, ma diventeràsempre più importante offrirepercorsi formativi coordinatitraAtenei, in linea con ilmodel-loPoliTong, di cui celebriamo ildecennale. Le collaborazioniinternazionali tra gruppi di ri-cerca resteranno irrinunciabiliper il consolidamento delle co-munità scientifiche, ma i pro-getti di maggior respiro scienti-fico e culturale avranno una di-mensione più trasversale, cherichiederà il coinvolgimento diuna pluralità di strutture di ri-cerca e quindi un rapporto isti-tuzionale tra gli Atenei. Più ingenerale il processo di interna-zionalizzazione dovrà coinvol-gere il sistema socio-economi-co che ruota intorno agli Ate-nei, fino alla creazione di cam-pus universitari all'estero, e gliAtenei diventeranno sempre dipiù un partner fondamentaleper l'internazionalizzazione econseguentemente per lacompetitività dei Territori». Ilrettore ha poi sottolineato co-

me le relazioni con la Cina e leUniversità cinesi rappresenti-no «ilmodello più avanzato del-le nostre politiche diinternazio-nalizzazione». Con circa 2milaistituzioni, ilsistemauniversita-rio cinese è il più grande delmondo. In questi ultimi diecianni, grazie apolitiche e investi-menti mirati, la Cina è diventa-tauno dei principali attorimon-diali nel campo dell'altaforma-zione, della ricerca scientifica,del trasferimento tecnologico edell'innovazione, come testi-moniano i ranking internazio-nali che vedono molte delle sueuniversitàtralemigliori almon-do. Il Politecnico ha saputo in-serirsiin questo processo disvi-luppo fin dai suoiinizi e la colla-borazione conla Cina è diventa-ta la base delle sue politiche diinternazionalizzazione. Nel2006 nacque come iniziativapi-lota dei governi italiano e cine-se il progetto «PoliTong», discambio reciproco e aperturadi un campus sino-italianopresso l'università Tongji diShanghai, che vedeva coinvol-to il Politecnico torinese insie-me a quello di Milano, con ac-cordi di doppio titolo e scam-

bio di studenti e docenti. Da al-lora, la collaborazione è cre-sciuta e ha coinvolto circa 900studenti cinesi e 360 italiani pro-venienti da Torino. Allo stessotempo, le partnership istituzio-nali del Politecnico in Cina so-no cresciute in numero eimpor-tanza, con accordi con tutte leprincipali università tecnichecinesi. Oggi i programmi discambio si fanno più articolatie stanno evolvendo verso nuo-vi modelli. Da un lato si è avvia-ta una sperimentazione che hapermesso ad alcuni studenti ci-nesi di affrontare la prova di am-missione a Pechino e Shan-ghai, dall'altraparte, dopoilpo-sitivo avvio della Doppia Lau-rea in Architettura tra P o lite cni-co diTorino eTsinghuaUniver-sity, sono allo studio nuovi pro-grammi di formazione interna-zionali.

«Bocciata due volteOra ho scoperto Legge»

domandea

Ilaria, stuaentessadi Reggio Calabria

Ilaria Reale ha 21 anni, vienedalla provincia di Reggio Ca-labria e studia Giurispruden-za a Parma al secondo anno. Ilsuo sogno è quello di diventa-re «avvocato penalista». Maanche lei viene da due boccia-ture al super-test di medicina.

Come sono andati quei duetest?

«Io ho provato la prima volta aMessina e poi a Parma. Possodire che è un test che non hané testa né coda, è una cosache ti rovina il futuro».Perché?

«C'è una componente di for-

tuna e una di raccomandazio-ne, soprattutto al Sud. Ma è de-cisiva la sorte perché sono do-mande spesso non attinenticon la medicina».

Nemmeno studiare Legge lo è, ono?

«Sì, però ora mi trovo benissimoe ho scoperto una vera passione,magari nel futuro cambieròidea, ma ora voglio fare l'avvo-cato penalista. Dalla corsia del-l'ospedale all'aula del Tribunale.Sembra strano questo cambia-mento ma c'è un motivo».Quale?

«Dopo la prima bocciatura, avevocominciato a fare infermieristicama sono rimasta delusa, mi sem-brava di tornare indietro, e alloraho virato completamente. Ora so-no felice e voglio realizzarmi inquesto nuovo ambito». [D.D.s.i

8 BY NC NDALCUNI DIRITTI NSERVATI

lezioneL'Academy di Confartigianatocon l'università Bocconiper rafforzare le imprese

Ci vuole un'academy - un'accademia come quelladegli aspiranti ufficiali di migliori speranze - permettere su spalle larghe e dimostrare di poterdiventare grandi. Questo deve valere anche per ilmondo dell'impresa se Confartigianato ha messoin piedi una Academy (identificata proprio così,all'inglese) peri propri associati. Partnerdell'operazione è l'università Bocconi di Milano. Lelezioni partiranno a fine settembre. A seguire gliincontri ci saranno 29 imprenditori che sanno già il

fatto proprio in materia di affari ma voglionoallargare gli orizzonti. Nonostante la crescita zero,la Brexit, la frenata del commercio internazionale.Insomma, nonostante tutto.D'altra parte non sta qui, nel coraggio di andareoltre gli ostacoli sfidando a volte la ragionevolezza,il carisma dell'imprenditore? Tra gli iscritti al corso(si tratta di 17 uomini e 13 donne) ci sonoimprenditori che si occupano di impiantistica,elettronica, costruzioni, servizi alla persona. Ilcorso sarà organizzato in sei moduli da due giornial mese. L'obiettivo è quello di «potenziare» gliimprenditori artigiani con competenze utili a farcrescere il proprio business. Da notare:Confartigianato ha assegnato cinque borse distudio a imprenditori di prima generazione cherisiedono in località distanti più di 400 chilometrida Milano, sede del corso.

Ri. Que.RIPRODUZIONE RISERVATA

PICCOLE RIVOLUZIONI di PAOLO CACCIARI

LA SCUOLA DEL VIVERE INSIEMECONTRO I SAPERI PRIVATIZZATI

nn La transizione ecologica ha bisogno di una mobilita-zione integrale delle facoltà umane. Come direbbe il gran-de Konrad Lorenz, la salute mentale di un individuo dipen-de dal buon funzionamento sia dell'ipotalamo che dellacorteccia, sia del lato del cervello che controlla l'emotività,sia çli quello della razionalità. Non deve stupire, quindi, seproprio in un antico convento, nella piccola frazione di Se-zano di Verona, sulle prime colline della Valpantena, si siainsediata qualche anno fa una sezione dell'Università delBene Comune promossa dal Gruppo di Lisbona, team in-ternazionale di docenti ed esperti che pubblicò Ilinmitr del-lac©mpetitiv1tù, (Manifestolibri, 1995), una specie di mani-festo ante litteram dei movimenti no-global. Dall'incontrotra il suo presidente, Riccardo Petrella (una vita passata tral'insegnamento all'università diLovanio, le istituzioni dellaComunità Europea di Bruxelles, le battaglie dei Comitatomondiale per l'acqua e la Campagna per lo sradicamentodella povertà) e Silvano Nicoletto (della piccola comunitàdi religiosi stinnmatini che custodiscono il convento) è natanel 2009 l'Associazione dei Monastero del bene comune,la cui instancabile animatrice è Paola Libanti. Principaleattività è la Scuola ciel vivere insieme giunta al terzo ciclodi incontri. La filosofia della scuola è che la conoscen-za debba essere trattata come un bene comune, frutto diun'azione collettiva. Va quindi contrastato il processo diconcentrazione, privatizzazione e mercificazione dei sape-vi. Non solo. La conoscenza non è mai fine a se stessa, maè uno strumento per agire sul divenire, per trasformare ilpresente. Il motto della scuola è "lnmmaginare, condividere,agire': Così, le attività di studio (con una ricchissima biblio-teca di pubblicazioni sui commons) e di formazione (spe-cie nelle scuole e con gli insegnanti), si intrecciano azioniconcrete sul campo: l'Osservatorio civico perla legalità, as-sieme ad Avviso pubblico, la denuncia degli inquinamentida sostanze perfluoroalchemiche scoperte a fondo valle e,ultima nata, ogni seconda domenica ciel mese, il mercati-no contadino nello splendido chiostro medioevale, con unlato aperto sulla valle di vigneti che declina verso Verona. Égestito dal gruppo che si definisce Contadini resistenti, at-taccati alla terra come le radici degli ulivi, aderente alla retedi Genuino clandestino. L'l l settembre si parlerà anche discambio libero dei semi, della condizione (lei contadini pa-lestinesi a Hebron, ciel Gruppo di acquisto solidale, dei la-vori ecoautonomi, cioè indipendenti e autogestiti, descrittidalla sociologa Luciana Bertell nei suoi studi sulle forme dieconomia solidale e si pranzerà con le pietanze rigorosa-mente a km zero cucinate dallo chef Fulvio De Santis. «l'u-manità non c'è. E sbriciolata», ha affermato Petrella, ed haaggiunto: «Sta a noi crearla partendo da una visione dellaTerra come comunità cli vita».

casi*Master, ora le lezioni

in .si tun unu dunda"-*-% 9,_",_5" `_"State cercando un master a

«forte presenza aziendale» perquest'autunno? Non ci sonosolo stage, tesi, workshop o vi-site: sta prendendo piede an-che la lezione in azienda. Peresempio il "Mema", master inmeccatronica e managementdella Liuc destinato a giovaniingegneri (costa 95o euro gra-zie al finanziamento di Abme-dica, Loccioni, Sew Eurodri-ve), arriva a un 50% di lezionisvolte direttamene sul luogodi lavoro. Non da meno il nuo-vissimo «Efficienza energeticae sostenibilità nell'industria»del Politecnico di Torino(sempre per ingegneri o altrilaureati tecnico-scientifici):

oltre 300 ore su,oo sono svol-te nell'energy efficiency cam-pus di EDF Fenice a Rivoli e so-no previste borse di studio acopertura totale per tutti glistudenti . Ma su questo frontec'è una bella scelta di proposteaperte anche a laureati di tuttele facoltà . Come il master in fi-nanza del Cuoa (una borsacompleta), che dedica 15o oreai progetti con il mondo del la-voro , di cui una parte avvienein office e in back office. O ilsempreverde «Insurance&risk management» del MIBTrieste School of management(qualche copertura al 1000,che prevede sessioni formati-ve in sedi aziendali all'estero

Cristina Messa, rettoredell'Università di Milano-Bicocca

per il 5% del programma. Sepuntate alla pubblica ammini-strazione o alla gestione delleimprese di trasporto pubblicolocale, l'Università di Milano-Bicocca ha attivato due masterad hoc, "Mpa" e "Mptl", conborse di studio e una bellaquota di lezioni in "ufficio". Leiscrizioni chiudono tra pochigiorni. Mentre c'è più tempo (èpartito lo scorso maggio, magià si pensa alla seconda edi-

zione) per "Digital Csr per ilsettore assicurativo", un corsodi alta formazione su temati-che digitali e corporale socialresponsibility promosso daAltis con Cnp UniCredit vita (equasi totalmente finanziato: ilcosto d'iscrizione è di 40o eu-ro) che si svolge in aula, mamette al lavoro insieme stu-denti e dipendenti /managerdella compagnia. Poi c'è anchechi sta cominciando a propor-re «la formula» nei corsi dilaurea. Per esempio i migliorilaureandi in Luiss già da unpaio d'anni vengono selezio-nati e «adottati» dalle aziendeper un percorso interno: ilprogetto si chiama AdoptionLab. Mentre all'Università diPavia sono in partenza le "Lau-ree magistrali plus", durantele quali le imprese ospiteran-no gli studenti e si impegne-ranno in programmi con spe-cifici obiettivi formativi in rac-cordo con l'ateneo.

Iolanda Barera0 RIPRODUZIONE RISERVATA

NlVFIsirr

test di 1MledicinaOggi ilLe la farà soltantoun candidato su cinque

ti

Le aspiranti matricole sono oltre 2 mila e 800

S

i apre una settimana impegnativa per leaspiranti matricole dell'Università. Daquesta mattina alle 8,30, infatti, i test per

accedere alla facoltà di Medicina e a quella diOdontoiatria daranno il via alle selezioni per iragazzi che vogliono entrare in facoltà scientifi-che a numero chiuso. 0

Alla prova, che si terrà tra il Campus Einau-di, le vicine palazzine e Palazzo Nuovo, con glistudenti ripartiti tra le varie sedi a seconda del-l'ordine alfabetico del cognome, si sono iscrittiin 2 mila 878, a fronte di 500 posti disponibili.Non saranno le uniche facoltà difficili da abbor-dare: giovedì in via Nizza 72 e in via Filadelfia 73toccherà a chi vuole accedere ai corsi di Biotec-nologie affrontare un test di due ore con 186 po-sti su mille e 125 candidati. Anche Medicina Ve-terinaria, che terrà il suo test d'ingresso doma-ni nell'aula magna di Agraria, in largo Braccini 2

Gl i esa 1non ifí n íscono iLe prove di esame sisvolgono al CampusEinaudi , nelle vicinepalazzine e nelle auledi Palazzo Nuovo

dalle 9 del mattino, vedrà una grande parteci-pazione: 705 iscritti a fronte di un numero chiu-so di appena 73 matricole. Il test per entrare aScienze delle attività motorie e sportive si terràquesto venerdì; gli 878 iscritti che vorranno fre-quentare l'università a Torino si dovranno con-tendere 300 posti disponibili.

Va invece decisamente meglio per chi ambi-sce a ottenere un posto nella stessa facoltà maad Asti: qui il numero di studenti immatricola-bili è 150 ma al test si sono iscritti solo in 139.Vera giornata campale sarà martedì 13: si ter-ranno i 17 test collegati ai corsi di laurea delleProfessioni Sanitarie, che comprendono Infer-mieristica, Dietistica, Ostetricia e Logopedia.Sempre oggi, invece, sono in programma i testper Scienze della formazione primaria.

[F. CAL.]

O —C NDPLCUNI DIRITTI RISERVATI

È la disponibilità del numero è la percentuale di quantichiuso previsto dalla facoltà riusciranno a entrare a

di Medicina Medicina Veterinaria, unae Odontoiatria ,,,, ;delle facoltà con più iscritti ,.

Nel 2005 erano 9, oggi sono 1 .271. Gilli: «Jac farà l'auto elettrica a Torino»

Poli con gÀOKM li ocAru chi a mandorlaUno studente su 10 è cinese

Se nel 2005 erano 9 intutto gli studenti cinesiiscritti al Politecnico diTorino, oggi sono 1.271,più del 24% del totale de-gli studenti stranieridell'ateneo, di cui un mi-gliaio sono iscritti a Inge-gneria e oltre 200 ad Archi-tettura.Italia chiama Cina, Cinachiama il Politecnico. Ilfilo diretto tra l'ateneo to-rinese e le più importantiuniversità cinesi è semprepiù interessante e gli ulti-mi dieci anni l'hanno di-mostrato: il livello di qua-lità tra gli studenti italianie stranieri ammessi si èalzato, sono aumentate leimmatricolazioni e pure ipreimmatricolati (arrivatia llmila, più del 10% ri-spetto al 2015). Inoltre lacollaborazione con la Cinacontinua nel segno di pro-

getti sempre più ambizio- di ricerca e laboratori con- di Jac Motors, nato a Tori-si. Perché il Politecnico è giunti con la Cina. no nel 2005, è ora a Pianez-attraente per i livelli di «Il costruttore cinese Jac za dove conta circa 150internazionalizzazione Motors, che ha a Torino un dipendenti tra design, in-che è riuscito a costruirsi, centro di design, vuole tri- gegneri e impiegati.al punto che con il paese plicare gli spazi e produrre All'incontro era presenteasiatico, colosso per far- veicoli elettrici entro il anche il professore Bernar-mazione universitaria e 2017 e ha chiesto il sup- dina Chiaia, vicerettoreoccupazione, pensa a nuo- porto del Politecnico» ha per l'internazionalizzazio-ve collaborazioni. spiegato ieri alla stampa il ne, mentre in collegamen-Sono 36 gli accordi rag- rettore Marco Gilli che, do- to dal Mit è intervenuto ilgiunti con le principali po il suo rientro dalla Ci- professore Michele Boni-università cinesi e la par- na, dove ha ricevuto gli no, delegato del rettore pertnership, che si chiama elogi del premier Renzi, ha le attività con la Cina."Piano Cina", non riguar- illustrato i risultati della «Da quest'anno siamo ar-da soltanto lo scambio di collaborazione tra l'ateneo dati a fare i test in Cina perstudenti, ma anche attività e il Paese asiatico. Il centro reclutare direttamente gli

studenti, il loro livello dipreparazione è risultatopiù alto» ha spiegato Gilli,che ha ricordato anche lacollaborazione avviata conla Tsingliua University invista dei Giochi Olimpiciinvernali di Pechino2022.

Liliana Carbone

F '!i,,;e%i„i/ %%',i,i!fz,', ;,,i Ì//% °/ 7..// ....

COLONIZZARE l'ambienteacido dello stomaco dell'uomosenza essere preda della rispo-sta immunitaria dell'ospite nonè impresa facile . Ci riesce moltobene Helicobacterpylori, il batte-rio responsabile dell'ulcera edel tumore gastrico.A spiegare come sia possibile ciha pensato una nuova ricerca,condotta nel dipartimento diFarmacia e Biotecnologie

_,,. ..

`sentire' la concentrazione di al-cuni ioni metallici e, formandouna sorta di `nodo' sul Dna, re-gola l'espressione genica per lasopravvivenza in ambiente aci-do. Insomma, ha la capacità dimodulare molto finemente lapropria espressione genica.Grazie ai risultati, pubblicatisulla rivista `Nature Communi-cations', sarà possibile compren-dere meglio i processi di infezio-

__ ; .. , , , t; . . , .. ,J_-,,'i;.iS.a.:

inchiesta

Dalla chirurgia alla che 11

così si battono sei tumori su dieciROMA, t una guerra di trincea.Cruenta, dolorosa. Combattutaper conquistare la vita, cellula do-po cellula. Inutile girarci attorno:il cancro non fa sconti. Non si fer-ma per l'intervento del caso,mangiando bene, restando sere-ni. Ma solo sparando senza sosta.Con armi pesanti, intelligenti,frutto del lavoro di migliaia e mi-gliaia di ricercatori; le migliori te-ste della biomedicina che da de-cenni affinano i proiettili. Consuccesso: quarant'anni fa unadiagnosi di tumore era una con-danna a morte, oggi più della me-tà degli italiani che, come Eleono-ra Bottaro e Alessandra Tosi, sela trovano davanti ce la fa. Eleo-nora e Alessandra hanno decisodi non combattere e il cancro havinto. Perché, senza farmaci, ilcancro vince sempre. Potevanoguarire? I medici dicono di si.

Eleonora Bottaro era malatadi leucemia linfoblastica acuta,un tumore del sangue: a 17 anni,la sua età, le probabilità di vince-re sono più del 50%, AlessandraTosi è stata colpita al seno, il tu-more che i medici sanno aggredi-re meglio. Entrambe avevano da-vanti mesi di chemio, l'artiglie-ria pesante degli oncologi, cosìpesante che spaventa, che puòanche uccidere tanto è tossica;ma che può oggi essere tenutasotto controllo da una serie di te-rapie di supporto che ne diminui-

ar t'anni fauna diagnosi erauna con annaa morte: oggipiù d í meta deímalati ce la fa maè indispensabileaffrontare la cura

scono gli effetti più insopportabi-li, dalla nausea alle infezioni all'a-nemia.

Oggi Eleonora e Alessandranon ci sono più. E si apre il proces-so a quel sedicente guaritore te-desco, Ryke Geerd Hamer, chenon crede nella malattia delle cel-lule dando tutta la colpa ai doloridell'anima e pretende di sanareil corpo riportandolo all'armoniacon l'universo. Ma i numeridell'oncologia parlano chiaro:con le terapie, la mortalità è dimi-nuita del 2 8% dal 1980 a oggi. Vi-vono oggi in Italia 3,5 milioni dipersone che hanno doppiato la

Il dispensario è ormaipieno di "antidoti"che limitano gli effetticollaterali delle terapie

boa dei 5 anni dalla diagnosi: te-stimoniai in carne e ossa dell'effi-cacia delle terapie, di cui la che-mio è la testa di ponte.

Le curve dei biostatistici, pe-rò, non fanno i conti con la vitadelle persone. E gli Hamer si insi-nuano promettendo di cancella-re la diagnosi senza combattere.Il fatto è che l'intervento chirur-gico elimina la neoplasia visibile:difficile allora intuire che il malenon c'è più ma, forse, le sue cellu-le stanno migrando nel nostrocorpo, letali come la neoplasia vi-

sibile. Difficile soprattutto per-ché dopo l'intervento si sta bene;e si fatica ad accettare che no, in-vece, bisogna intraprendere uniter doloroso. «Ma oggi anche lachemioterapia è diventata moltopiù tollerabile - chiosa France-sco Cognetti, direttore della divi-sione di Oncologia medica dell'I-stituto dei tumori di Roma - in-nanzitutto perché lavoriamo ledosi in modo da ridurre al massi-mo la tossicità». Che però c'è. E ipazienti lo sanno: nausea, vomi-to, perdita dei capelli, sindromicardiache, ulcere in bocca, diar-rea, stipsi. «Con i farmaci che ab-

L'oncologo Cognetti"Dobbiamo spiegare aipazienti la verità, è il soloargine contro i ciarlatani"

biamo oggi - aggiunge Cognetti- solo un 5% dei pazienti soffreancora di nausea o vomito. E me-no del 10% di aritmie o insuffi-cienze cardiache». L'armamenta-rio dei medici si è arricchito di an-tidoti contro le principali manife-stazioni della tossicità: antibioti-ci e fattori di crescita contro le in-fezioni, farmaci specifici controle ulcere in bocca e la diarrea. Poic'è il controllo dell'alimentazio-ne. Insomma, il dispensario è pie-no di fiale e pastiglie disegnateper contrastare gli effetti collate-

rali delle terapie.Un'arma a doppio taglio. Per-

ché è spesso proprio la medicaliz-zazione che accompagna mesi emesi di vita a impaurire i malati.Unita al fatto che la guerra colcancro è un testa o croce. Non èdetto che vinceremo, e l'incertez-za alimentala voglia di lasciar fa-re alla natura. I150%di probabili-tà di farcela, e spesso anche me-no, sembra poco, ma, annota Co-gnetti: «Con la terapia può esse-re 70, 50, 30, senza è zero».

Quelli come Hamer prometto-no di guarire tout court, e pro-pongono rimedi naturali, rassicu-ranti. Inutili, ma rassicuranti. Glioncologi mettono in campo un ar-mamentario difficile da decifra-re. «Dovremmo avere più tempoda dedicare ai malati. Spiegarebene è un antidoto ai ciarlatani»,commenta l'oncologo. E invece imedici possono trascorrere colmalato 15 minuti al massimo,danno informazioni telegrafi-che. Le persone si sentono solecontro il cancro, non lo capisconoe vedono il pericolo di compostimisteriosi di cui sanno solo quan-

to li faranno sentire male. Il dolo-re prende il sopravvento sulla ra-zionalità. L'oncologia ha dimo-strato di saper combattere ilgrande male, ma, di fronte allestorie di Eleonora e Alessandra,gli addetti ai lavori si dicono cheè venuto il momento di parlarneai malati.

QRIPROOUZIONERISERYkT

La sopravvivenza al cancro a 5 annidati in percentuale

wsGg7zrisi

:••°°'°" MAMMELLA

POLMONE

1 0 11

.i1117.i i % dJ Ì S I

9aod'[3En0 . i/361Ni>Z,

II cancro in Italia

decessi annui attribuitiai tumori dall'istat(su un totale di 600mila)

L'aumento del numerodi diagnosi tra gli uominitra il 1999 e il 2010

L'aumento dei numerodi diagnosi tra le donnetra il 1999eil2010

rG9rSe,

Test universitari,prove generali

della vita futuraMASSIMILIANO PANARARI

E se guardassimo ai testuniversitari di ammis-sione (anche) con uno

sguardo antropologico?Molti giovani italiani sono

coinvolti in queste giornatein un percorso a ostacoli, ametà tra la road map e la viacrucis, nel tentativo di cen-trare l'ingresso nel corso distudi desiderato.

Sulla loro costruzione con-tenutistica e sulla loro moda-lità di organizzazione, an-drebbe quindi svolta una ri-flessione approfondita perscongiurare il rischio (tutt'al-

CONTINUA A PAGINA 33

LA STAMPA

MASSIMILIANO PANARARISEGUE DALLA PRIMA PAGINA

tro che remoto, appunto) difarne una lotteria istantanea.E quindi, essendo noi un Pae-se quintessenzialmente este-rofilo, chi di dovere potrebbe(per esempio) guardare util-mente Oltralpe, dove la sele-zione viene spostata al secon-do anno dell'università dopoun primo anno open per tutti(come ricordava giusto ierisu queste colonne WalterPasserini); scelta che puòservire proficuamente ancheper chiarirsi le idee sul pro-prio futuro - dal momentoche la definizione della voca-zione (che, per sua natura, ètardiva, specialmente per undiciottenne) rappresenta unafaccenda assai complicata,come ben sanno le famiglie.

Eppure, a nostro avviso,

TEST UNIVERSITARI ,PROVE GENERALI DALLA VITA

questo non può e non deve si-gnificare la rimessa in discus-sione dell'esigenza della sele-zione e del numero chiuso. Equi torniamo alla «dimensioneantropologica» dei test e delleprove di selezione (pure in pre-senza di una loro opportunarevisione e ridefinizione perfare apprezzare agli esamina-tori anche altre componentidelle conoscenze, delle qualitàe dei talenti richiesti).

Ogni comunità umana si dàdei riti di passaggio e, visto l'al-lungamento dell'ingresso nel-l'età adulta, verrebbe ormai dadire che l'esame di maturitànon identifica più quel rito dipassaggio che è stato per tantegenerazioni precedenti. L'ini-ziazione all'essere adulti la po-tremmo allora fare coincidereproprio con la selezione per ac-cedere agli studi universitari.La vita non è un pranzo di galae i pasti non sono gratis (per ri-

correre a slogan vetusti, maimmediatamente comprensi-bili), specie per alcune delle at-tività lavorative a cui prepara-no i corsi di studio oggetto deitest di questi giorni. E la com-petizione è, indiscutibilmente,una componente essenzialedell'esistenza professionale. Eci pare opportuno aggiungereche, da questo punto di vista,l'Italia avrebbe bisogno di mol-ta più (sanamente dura) com-petizione meritocratica - il chesarebbe anche un modo per de-potenziare con i fatti una partedella narrazione populista dacui vasti settori dell'opinionepubblica sono tentati di frontea certe «caste» che si traman-dano i privilegi senza mettersialla prova.

Il numero chiuso non rispon-de a una volontà sadica di inflig-gere stress (a proposito, peral-tro, nel mondo lavorativo esisteanche uno stress benefico),

bensì al tentativo di pianificareil più razionalmente possibile ecercare di fare incontrare do-manda e offerta sul mercatodelle professioni (in primis,quelle liberali). La selezione perl'accesso all'università costitui-sce, in buona sostanza, un alle-namento alla competizione (co-me pure alla gestione e gover-nance di sé in situazioni difficili)e coincide con le prove generalidi quella che sarà la vita lavora-tiva. Giustappunto, un nuovo ri-to di passaggio per quella chesta diventando una jobless so-ciety con cui dobbiamo neces-sariamente fare i conti.

E, allora, parafrasandoWinston Churchill, si potrebbeperfino dire che il test univer-sitario (seppure da rivederesotto vari profili) è la peggiorforma di valutazione perun'ammissione, eccezion fattaper tutte le altre.

8 RYNC NDALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riforma Pensioni: calendario e novitàModifiche all'anticipo APE, negoziato politico dal 21 settembre:calendario e dibattito al tavolo sulla Riforma Pensioni nella Leggedi Stabilità 2017.Barbara Weisz - 5 settembre 2016

Regole più flessibili per l’anticipo pensionistico APE, fulcro della Riforma Pensioni presentata dalGoverno alle parti sociali e al centro del tavolo che tornerà a riunirsi dopo la pausa estiva il 21 settembre,primo incontro della “fase 2ʺ del negoziato, che finora è servito alla presentazione nel dettaglio dellemisure allo studio.

=> Riforma pensioni: i punti del negoziato

Fra i cambiamenti in vista c’è l’introduzione di misure meno rigide per la fruizione del prestito APE(trattamento facoltativo per lavoratori a cui mancano massimo tre anni per l’età pensionabile):

Il lavoratore potrebbe decidere di utilizzare l’ammortizzatore sociale per la flessibilità in uscita inmodo parziale, al 50% o al 25%.Come noto, l’APE è un anticipo sull’assegno previdenziale, che poi il pensionato ripagherà con unpiano di rateazione ventennale; con la variante allo studio, il lavoratore potrà scegliere di farsianticipare solo una parte del reddito pensionistico, continuando a distribuire la restituzione conrate ventennali.Previste anche la possibilità di riscuotere in anticipo la pensione integrativa e quella di lavoraredurante l’APE.E’ infine oggetto di dibattito la misura delle agevolazioni che serviranno a ridurre, finoeventualmente ad azzerarla, la rata di restituzione.

=> Riforma pensioni: i punti critici dell’APE

Il confronto sulla Riforma Pensioni proseguirà poi su lavoratori precoci (ipotesi: maggiorazione

convenzionale età contributiva per anticipare di due anni la pensione), ricongiunzioni onerose, lavoriusuranti, modifiche alla no tax area e altre misure per pensioni basse, contribuzione volontaria, scattidi adeguamento all’aspettativa di vita.

Calendario negoziatimartedì 6 settembre riunione tecnica sul lavoro,lunedì 12 settembre sulla previdenza,primo vertice “politico” il 21 settembre, dopo la presentazione della Nota di Aggiornamento alDef.

L’obiettivo della trattative è arrivare a una Riforma Pensioni da inserire in Legge di Stabilità 2017, anchese non si esclude l’ipotesi di una legge specifica, da approvare prima della manovra.