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  • 8/8/2019 strategie sonno anziani

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    Fonti dellinformazione

    Questo foglio informativo di Best Practice

    stato tratto da una revisione sistematica della

    ricerca intitolata Efficacia delle strategie per

    gestire il sonno nei residenti dei servizi di

    assistenza per anziani1. I riferimenti primari

    sui quali basato questo foglio informativo

    sono disponibili in questo report della

    revisione sistematica reso disponibile dal The

    Joanna Briggs Institute e nel sito Webwww.joannabriggs.edu.au

    Background

    Questo foglio focalizzato esclusivamente

    sullefficacia delle strategie nel valutare i

    disturbi del sonno e gestire il sonno nei

    residenti dei servizi di assistenza per anziani.

    Una ricerca indica che ci sono cambiamenti

    sostanziali riguardo ai cicli di sonno di un

    individuo man mano che invecchia. E stato

    descritto da alcuni ricercatori un calo relativoallet dei livelli di melatonina, un ormone

    implicato nel controllo dei cicli di sonno-veglia

    del corpo. In aggiunta, ci sono diversi

    disordini del sonno relativi allet, come ad

    esempio la sindrome da apnea nel sonno ed

    il movimento periodico dellarto, di cui si pu

    divenire affetti.

    Per le persone pi anziane che vivono nei

    servizi residenziali di assistenza per anziani,

    il rischio dei disturbi del sonno pu essere

    esacerbato a causa di diverse ragioni.Elementi ambientali, come ad esempio

    laumenta luce, il rumore ed linterruzione del

    sonno da parte del personale o di altri

    residenti, possono sostanzialmente avere un

    impatto sulla qualit e sulla quantit del

    sonno dellospite. Le routine tipiche dei

    servizi di assistenza per anziani che portano

    i residenti a spendere molto tempo a letto

    durante il giorno, hanno dimostrato interferire

    con i ritmi circadiani. In aggiunta sono spesso

    somministrati farmaci ipnotici a breve azione

    o benzodiazepine a lunga azione per gestire

    le difficolt del sonno, nonostante chelindicazione della ricerca dica che queste

    medicine possono essere contro-produttive.

    Obiettivi

    Lobiettivo di questo foglio dinformazione di

    Best Practice presentare la miglior prova

    disponibile relativa allefficacia delle strategie

    per valutare e gestire il sonno nei residenti

    dei servizi di assistenza per anziani. Diversi

    strumenti sono stati usati per laccertamento

    dei disturbi del sonno ed una gamma di

    interventi stata suggerita per la gestione del

    sonno nella popolazione dinteresse. Di

    seguito, vi una breve descrizione delladiversit di queste applicazioni, seguita da un

    sunto dei risultati della revisione sistematica.

    Volume 8, Numero 3, pagina 1, 2004

    BestPracticeEvidence Based Practice Information Sheets for Health Professionals

    Volume 8, Issue 3, 2004 ISSN 1329 - 1874

    Traduzione a cura di: InfermieraAGNESE STARACE

    Centro studi EBN - Direzione Servizio Infermieristico eTecnico Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico

    S.Orsola-Malpighi Via Massarenti, 9 - 40138 Bologna, [email protected]

    Grado delle

    raccomandazioni

    Questi Gradi di Raccomandazione si

    basano sui Gradi di Efficaciasviluppati

    dal JBI:

    Grado A: efficacia stabilita a un

    livello tale che merita lapplicazione

    Grado B: efficacia stabilita a un

    livello che ne suggerisce lapplicazione

    Grado C: efficacia stabilita a un

    livello che richiede considerazioni per

    applicare i risultati

    Grado D: efficacia stabilita a un

    livello limitato

    Grado E: efficacia non stabilita

    Questo foglio

    informativo

    comprende i

    seguenti argomenti:

    Strumenti per la

    valutazione diagnostica

    e la misurazione deidisturbi del sonno

    Interventi di promozione

    del sonno

    (comportamentali/cognit

    ivi, farmacologici,

    biochimici, terapie

    alternative, ambiente)

    Strategie per gestire il sonnonei residenti dei servizi di assistenza per anziani

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    Volume 8, Numero 3, pagina 2, 2004

    Strumenti per la

    valutazione e la

    diagnosi dei disturbo

    del sonnoUn certo numero di strumenti per la

    valutazione e la diagnosi dei disturbo del

    sonno sono stati identificati nella revisione.

    Polisonnografia

    La polisonnografia (PSG) una tecnica

    obiettiva per valutare il sonno in cui i pazienti

    sono collegati con elettrodi ad un

    elettroencefalogramma (EEG) ad un elettro-

    oculogramma (EOG) e ad unelettromiogramma (EMG). Le letture

    dellattivit del cervello e muscolare che sono

    registrati dagli elettrodi sono interpretate da

    tecnici preparati, per formulare una

    registrazione dellattivit di sonno-veglia del

    paziente. Nonostante venga descritta da

    qualcuno come il tradizionale gold standard

    per la valutazione del sonno, la PSG appare

    limitata nel suo uso per le persone pi

    anziane e per individui con demenza. Le

    ragioni di questa limitazione includono la

    difficolt di lettura dellEEG per interpretare lo

    studio degli individui con demenza, dovuta

    alla lentezza diffusa dellattivit del loro

    cervello e la poca tolleranza da parte di

    qualcuno dei residenti della casa di cura di

    trovarsi in un laboratorio del sonno,

    lambiente dove sono tipicamente condotte le

    PSG.

    Actigrafia del polso

    Nella valutazione dellactigrafia del polso, uno

    strumento per il monitoraggio contenente un

    accelerometro che misura lintensit e la

    frequenza del movimento corporeo,

    posizionato sul polso non dominante del

    soggetto. Lattivit misurata ad intervalli di

    1-5 secondi e i dati sono analizzati per

    determinare i cicli sonno-veglia. Alcuni

    strumenti per lactigrafia del polso hanno il

    vantaggio aggiunto di registrare i livelli di

    rumore e di luce, consentendo cos di

    valutare obiettivamente sia gli schemi del

    sonno sia lambiente dove si dorme.Lactigrafia del polso stata scoperta offrire lo

    strumento pi accurato di valutazione

    obiettiva del sonno quando utilizzata con i

    residenti dei servizi di assistenza per anziani.

    Lactigrafia del polso offre dei vantaggi

    rispetto allEEG, nel fatto che pu essere

    usata nei normali ambienti dove dorme ilresidente (in confronto ad un laboratorio del

    sonno), non invasiva, ha un miglior rapporto

    costo-efficacia ed i dati non sono influenzati

    dai cambiamenti delle onde cerebrali

    associati alla demenza. Il problema principale

    sembra essere la compliance ed altamente

    raccomandato un controllo regolare da parte

    del personale qualificato per assicurarsi che

    lospite stia ancora indossando lo strumento

    al polso.

    Osservazione

    comportamentale

    Sebbene comunemente usata per valutare il

    sonno, la validit dellosservazione

    comportamentale stata messa in

    discussione. Uno dei principali ostacoli alla

    validit la frequenza con la quale le

    osservazioni vengono fatte. E stato visto che

    le osservazioni comportamentali non sono

    probabilmente accurate quando vengono

    fatte ogni 1-2 ore, comunque possono essereefficaci come metodo di valutazione del

    sonno quando condotte pi frequentemente.

    Strumenti di valutazione

    soggettiva

    La validit degli strumenti di valutazione

    soggettiva del sonno, particolarmente quando

    usate su persone anziane cognitivamente

    danneggiate, stata messa in discussione.

    Sono stati identificati due strumenti di

    valutazione soggettiva del sonno: loStrumento di Valutazione Soggettiva del

    Sonno (SVSS) e lIndice di Qualit del Sonno

    di Pittsburgh (IQSP). Comunque nessuno

    strumento stato validato nella popolazione

    di interesse.

    Interventi per

    promuovere il sonno

    Sono stati trovati studi che valutavano in

    modo specifico gli interventi per la

    promozione del sonno attraverso lamodificazione dellambiente della casa di

    cura, riducendo lassistenza infermieristica

    notturna, promovendo lesercizio e lattivit

    diurna, con la terapia della luce, con luso di

    aromaterapia, con luso di valeriana, con luso

    di terapia leggera, melatonina, gestione

    farmacologica o approcci multidisciplinari.

    Ambiente della casa di cura

    Interventi di minimizzazione

    della luce e abbattimento dei

    rumori

    Diversi elementi nellambiente della casa di

    cura possono avere un impatto negativo sul

    sonno dellospite. Questi includono la luce, il

    rumore e disturbo da parte dei compagni di

    stanza. Un certo numero di studi haosservato lefficacia di interventi per la

    promozione del sonno attraverso una

    minimizzazione della luce ed un abbattimento

    del rumore. Uno studio ha scoperto che la

    riduzione dellilluminazione notturna pu

    aiutare nel mantenimento dei ritmi circadiani

    del residente e stimola il personale a

    mantenere un ambiente calmo di notte. I

    ricercatori hanno raccomandato protocolli che

    prescrivano delle cuffie per guardare la

    televisione di notte al fine di ridurre il disturbo

    agli altri residenti, diminuire durante la notte il

    livello di rumore di allarmi e telefoni e limitare

    luso, durante la notte, di macchinari per la

    pulizia.

    Continenza notturna e cura

    delle zone di pressione

    Lassistenza infermieristica di notte pu, in

    modo negativo, avere un impatto sul sonno

    dellospite nei servizi dassistenza peranziani. Due studi hanno indagato lefficacia

    di programmi individualizzati di assistenza

    notturna al fine di ridurre il numero di risvegli

    del residente causati da interventi

    assistenziali. I programmi assistenziali

    individualizzati, basati su un accertamento

    della mobilit del residente nel letto e del

    rischio di piaga cutanea, o sulla conduzione

    di controlli orari e provvedendo allassistenza

    soltanto quando un residente sveglio,

    hanno dimostrato in entrambi, in studiseparati, di incrementare significativamente

    la quantit di sonno del residente.

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    Volume 8, Numero 3, pagina 3, 2004

    Esercizio

    Il vantaggio dellesercizio stato dimostrato

    essere efficace nella promozione del sonno

    nei soggetti pi giovani. Per la popolazione di

    interesse in questa revisione, comunque, leevidenze ottenute da due studi reperiti, erano

    contraddittorie. E stato condotto un RCT con

    65 residenti tutti di 65 anni e oltre in sette

    case di riposo, i quali avevano o

    unincontinenza urinaria o erano

    regolarmente contenuti fisicamente. Dopo

    due notti di registrazione di base, i residenti

    vennero randomizzati o al gruppo

    dintervento (n=33) o al gruppo di controllo

    (n=32). I residenti nel gruppo di intervento

    intrapresero uno dei due programmi di attivitfisica- Educazione Secondaria Funzionale

    (ESF) o Camminata con Moto Rotatorio in

    Riga (CMRR), mentre il gruppo di controllo

    riceveva unassistenza normale. Nonostante

    la forte adesione ai programmi di attivit

    fisica, lanalisi dei dati non ha mostrato

    cambiamenti significativi nelle caratteristiche

    del sonno come un risultato della

    partecipazione a entrambi i programmi. Il

    secondo studio era pi piccolo, un trial

    controllato non randomizzato con 22 anzianifacenti parte di unassistenza di alto livello,

    tutti con una diagnosi di demenza. I residenti

    nel programma di intervento (n=11) hanno

    partecipato in un programma di esercizio di

    40 minuti, per 7 giorni alla settimana, per un

    periodo di 4 settimane. Il gruppo di controllo

    partecip durante lo stesso periodo ad attivit

    sociali. Sono stati trovati miglioramenti

    significativi nel sonno dei residenti nel gruppo

    dintervento, ma non per i residenti nel gruppo

    di controllo. A causa del pochi studi e dei

    risultati contradditori conseguiti, non possono

    essere fatte raccomandazioni riguardo

    lefficacia dellesercizio fisico nella

    promozione del sonno nei residenti di servizi

    residenziali dassistenza per anziani.

    Routine giornaliera e attivit

    stato suggerito che fare un pisolino di

    giorno pu contribuire ai disturbi del sonno di

    notte. Quindi il mantenimento di unattivit

    fisica durante il giorno pu avere leffetto di

    diminuire la durata del sonnellino diurno,sperando di favorire cos il sonno notturno.

    Uno studio non controllato quasi

    sperimentale ha indagato leffetto di interventi

    individualizzati dattivit. I programmi hanno

    incluso attivit finalizzate agli interessi

    specifici ed alle capacit fisiche dei residenti,

    come ad esempio giochi da tavolo, giochi con

    la palla, musica e abilit semplici. Tutti i

    residenti hanno avuto un miglioramento del

    sonno notturno, con un incremento medio del

    6,7% (54,2% confrontato al 47,5%) del tempo

    speso a dormire di notte (P

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    Volume 8, Numero 3, pagina 4, 2004

    studi su giovani adulti e adulti pi anziani che

    vivevano in comunit. Per le persone anziane

    con demenza che vivono nei servizi

    residenziali di assistenza per anziani

    comunque, un effetto simile non statodimostrato in maniera consistente. Vengono

    identificati quattro RCTs e tre studi di livello

    pi basso che indagavano sugli effetti dei vari

    regimi di terapia con la luce sui cicli di sonno-

    veglia dei residenti con demenza. Non

    vennero identificati studi che erano condotti

    con residenti con normale funzione cognitiva.

    Lo studio pi ampio identificato, un RCT

    condotto su 77 residenti, ha trovato qualche

    efficacia terapeutica della luce brillante sui

    ritmi circadiani; comunque non cera un

    simultaneo miglioramento del sonno. I

    risultati di altri RCTs furono misti; uno riport

    un miglioramento nelle variabili di sonno

    notturno nei residenti con demenza di tipo

    vascolare, ma non in quelli con malattia di

    Alzheimer ed un altro RCT scopr un

    miglioramento significativo solamente nello

    studio di quattro settimane. Studi di singoli

    casi hanno anche riportato un miglioramento

    del sonno quando la terapia con la luce era

    stata utilizzata per periodi di un mese o pi

    lunghi.

    La somministrazione della terapia con la luce

    alla popolazione di interesse pu essere

    problematica, poich i residenti possono

    girovagare, dimostrare unaumentata

    agitazione o addormentarsi durante la

    terapia. Per questa ragione necessaria una

    costante supervisione. Altri variabili che

    possono avere un impatto sullefficacia della

    terapia con la luce sono il tipo di terapia con

    la luce e la durata delle sessioni, i livelli di

    illuminazione usata, il tempo di

    somministrazione della luce, la durata della

    terapia e il tipo ed il livello di demenza che ha

    il residente.

    Melatonina

    I disturbi del sonno e linterruzione dei cicli di

    sonno-veglia possono essere causati daalterazioni nei livelli di melatonina negli adulti

    anziani. Tuttavia vengono identificati soltanto

    due studi che hanno ricercato questo aspetto

    nei residenti dei servizi di assistenza per

    anziani, nessuno dei quali ha fornito evidenze

    significative per supportare luso di terapia

    con melatonina orale.

    Gestione farmacologica

    Sono largamente usati sedativi ed ipnotici per

    gestire i disturbi del sonno subiti dai residenti

    nei servizi di assistenza per anziani. Tuttavia

    sono stati pubblicati pochi studi che hanno

    indagato sullefficacia di queste medicine in

    questa popolazione. In pi, gli studi

    identificati in questa revisione non erano

    generalmente sostenitori di queste medicinecome promozione del sonno. Due studi di

    coorte hanno studiato lefficacia di

    benzodiazepine, neurolettici ed

    antidepressivi nella promozione del sonno.

    Uno studio di coorte (n=176) era condotto

    con residenti incontinenti con alti livelli di

    assistenza per determinare la relazione tra

    luso di un farmaco psicotropico e la quantit

    sia del sonno sia della mobilit nel letto di

    notte. Misure obiettive del sonno venneroconfrontate tra quei residenti che

    assumevano queste classi di farmaci e quelli

    che non le assumevano. Non vennero trovate

    differenze significative nelle caratteristiche

    del sonno diurno o notturno tra quei residenti

    che assumevano farmaci psicotropici (n=62)

    e quelli che non li assumevano (n=114). Un

    secondo studio di coorte, condotto con

    residenti di 65 anni e oltre, trov che i

    residenti che diminuivano il farmaco, nonriportavano un aumento dei disturbi del

    sonno in confronto ai residenti che non

    avevano modificato il farmaco (P=0.13).

    Inoltre un aumento nelluso di medicine

    psicoattive non era associato ad una

    diminuzione nei disturbi del sonno (P=0.24).

    Cera qualche evidenza a sostegno di una

    specifica preparazione non-benzodiazepinica

    (zolpidem titrate) per la promozione del

    sonno, comunque questa era soltanto unaprova aneddotica derivata da due studi su

    singoli casi.

    Strategie multidisciplinari

    Luso di interventi multipli, per promuovere il

    sonno nei residenti dei servizi di assistenza

    per anziani, era lobiettivo di due Trial. Uno

    era un RCT che studiava lefficacia dellacombinazione tra lesercizio fisico,

    caratteristiche ambientali notturne e

    modificazioni dellassistenza nella

    promozione del sonno. I residenti erano tutti

    incontinenti, e 15 ospiti randomizzati al

    gruppo dintervento vennero sottoposti sia

    allesercizio fisico sia alle modificazioni

    dellambiente notturno. Al gruppo di controllo

    (n=14) vennero solo modificate le

    caratteristiche ambientali notturne. Vennero

    usati monitor al lato del letto per registrare

    lactigrafia del polso, il rumore e la luce ad

    intervalli di 2 minuti per raccogliere i dati di

    notte, e venne condotta unosservazione

    comportamentale di 15 minuti per misurare le

    caratteristiche del sonno diurno. Gli interventi

    di modifica ambientale furono mirati a

    diminuire in modo significativo il forte rumore

    e lesposizione ai cambiamenti di luce.

    Nonostante ci, i ricercatori non riuscirono a

    dimostrare un corrispondente miglioramentodel sonno dei residenti nel gruppo di

    controllo, mentre il gruppo di intervento

    speriment un aumento significativo del

    tempo speso di notte a dormire. Cera anche

    nel gruppo di intervento una tendenza non

    significativa verso la diminuzione del

    sonnellino diurno. I risultati suggeriscono che

    le modificazioni dellambiente da sole non

    sono efficaci nella promozione del sonno,

    mentre interventi multipli lo possono essere.

    Un Trial controllato non randomizzato haindagato sullefficacia di una combinazione di

    un programma di esercizio a bassa intensit,

    una terapia serale con luce brillante,

    labbattimento del rumore di notte ed una

    routine di assistenza notturna non

    disturbante, e ha suggerito che lattuazione

    di un programma multidisciplinare ha leffetto

    di diminuire il sonno diurno. La confidenza in

    questi risultati limitata poich lo studio era

    riportato solo brevemente, comunque

    lopinione informata supporta luso di unagamma di strategie in modo simultaneo per

    promuovere il sonno.

  • 8/8/2019 strategie sonno anziani

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    Volume 8, Numero 3, pagina 5, 2004

    Raccomandazioni

    Deve essere evidenziato che le raccomandazioni sono basate su un piccolo numero di studi, molti dei quali avevano delle limitazioni

    dovute alla piccola dimensione del campione, al disegno di studio debole e/o alla mancanza di tecniche validate di raccolta dati. Non

    sono stati trovati studi sulla diagnosi dei disordini specifici del sonno nei residenti dei servizi di assistenza per anziani. Ulteriore ricerca

    necessaria per valutare complessivamente strategie per accertare e gestire il sonno nei residenti dei servizi di assistenza per anziani.

    Grado delle raccomandazioni

    Lactigrafia del polso rappresenta al momento il pi accurato strumento di accertamento oggettivo del sonno da utilizzare nella

    popolazione di interesse. altamente raccomandata una regolare supervisione dei residenti che indossano lo strumento per

    lactigrafia al polso,. (Grado B)

    Le osservazioni comportamentali possono essere efficaci quando condotte su una base frequente (pi frequentemente di una allora).

    (Grado B)

    poco probabile che programmi di attivit fisica diurna e ricreazionale possano avere un impatto significativo sul sonno quando usati

    da soli, comunque il loro uso come parte integrante di un piano multidisciplinare di promozione del sonno, pu contribuire a

    miglioramenti nel sonno notturno. (Grado B)

    Le Benzodiazepine, i neurolettici e gli antidepressivi sembrano non avere un sostanziale effetto nel miglioramento nel sonno dei

    residenti in unassistenza di alto livello. (Grado B)

    Non possono essere fatte raccomandazioni riguardo rispetto a: Esercizio fisico valeriana strumenti di accertamento soggettivo del sonno melatonina terapia con la luce

    THEE JOANNAANNABRIGGSIGGS INSTITUTESTITUTE

    The series Best Practiceis disseminatedcollaboratively by:

    The procedures described in

    Best Practice must only be

    used by people who have

    appropriate expertise in the

    field to which the procedure

    relates. The applicability of anyinformation must be

    established before relying on it.

    While care has been taken to

    ensure that this edition of Best

    Practice summarises available

    research and expert

    consensus, any loss, damage,

    cost, expense or liability

    suffered or incurred as a result

    of reliance on these

    procedures (whether arising in

    contract, negligence or

    otherwise), is, to the extent

    permitted by law, excluded.

    AcknowledgmentsThe information sheet was developed by theAustralian Centre for Evidence Based AgedCare (ACEBAC), a collaborating centre ofthe Joanna Briggs Institute, with a reviewpanel of experts led by Dr Susan Koch.

    The contribution and support of the followingpeople in the production of the systematicreview is acknowledged: Professor RhondaNay, Director, Australian Centre for EvidenceBased Aged Care, Dr Susan Koch, ReviewCoordinator, Ms Adriana Tiziani, secondreviewer, and Ms Samantha Nugent,Administration. This systematic review wasconducted under the guidance of a panel of

    experts who acted as consultants during thereview process. The review panel memberswere:

    Dr Ken Greenwood, PsychologicalScience, La Trobe University

    Ms Meigan Lefebure, CEO, Aged CareAssociation

    Ms Natalie Nugent, Music Therapist

    Dr Marlene Reimer, Canadian SleepInstitute, Calgary, Canada

    Associate Professor Sally Garratt

    Ms Judy Jacka, Natural Therapist

    Dr Darren Mansfield, Epworth SleepCentre

    Dr Jenny Schwartz, Melbourne Extended

    Care CentreIn addition this Best Practice InformationSheet has been peer reviewed by expertsnominated by JBI collaborating centres.

    References

    1. Haesler, EJ. 2004. Effectiveness of strategies to manage sleep in residents of aged care facilities. JBI

    Reports, Blackwell Publishing Asia 2, 115-183.

    Margaret Graham Building,

    Royal Adelaide Hospital, North Terrace,

    Adelaide, South Australia 5000http://www.joannabriggs.edu.au

    ph: (+61 8) 8303 4880 fax: (+61 8) 8303 4881

    Published by Blackwell Publishing Asia