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SPP OSR Modulo 6 - rischi da lavoro a turni: il sonno 1 Corso di formazione sui rischi da lavoro a Turni In applicazione dell’art. 37 del d.lgs. 81/08 Modulo 6 – IL SONNO - analisi ed elementi caratteristici Materiale curato da dott.ssa L. Lovecchio (SPP OSR) Con la collaborazione di: Ing. P. Zani (RSPP OSR), Dott.ssa C. Pozzi medico del lavoro OSR Dott.ssa A. Rossetti (Resp. Serv. Infermieristico), Dott. C. Orlandi (Serv. Infermieristico), Dott. M. Zucconi (Centro del Sonno SRT)

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Corso di formazione sui rischi da lavoro a Turni

In applicazione dell’art. 37 del d.lgs. 81/08

Modulo 6 – IL SONNO - analisi ed elementi caratteristici

Materiale curato da dott.ssa L. Lovecchio (SPP OSR) Con la collaborazione di: Ing. P. Zani (RSPP OSR), Dott.ssa C. Pozzi medico del lavoro OSR Dott.ssa

A. Rossetti (Resp. Serv. Infermieristico), Dott. C. Orlandi (Serv. Infermieristico), Dott. M. Zucconi (Centro del Sonno SRT)

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IL SONNO

analisi ed elementi caratteristici

Materiale curato daDott.ssa A. Rossetti, Dott. C. Orlandi Serv. Infermieristico Dott.ssa C. Pozzi medico del lavoro OSR Ing. P. Zani, dott.ssa L. Lovecchio SPP OSRDott. M. Zucconi centro del sonno SRT

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LA VEGLIALo stato di veglia è caratterizzato

da attenzione, autoconsapevolezza e possibilitàdi compiere azioni altamente finalizzate.

Per poter passare dallo stato di veglia al sonno sono indispensabili 2 condizioni fondamentali quali:

• l’attivazione del ritmo circadiano

• l’assenza di forti stimolazioni sensoriali

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SONNO E RIPOSO

Un terzo della vita umana è dedicataal sonno.

I periodi di riposo possono occupare un’altra porzione importante della vita.

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SONNO E RIPOSOIl sonnosi verifica naturalmente come un alterato stato di

coscienza, caratterizzato da diminuita consapevolezza e reattività agli stimoli.

Con il riposo, la consapevolezza dell’ambiente viene mantenuta, ma le risposte motorie o cognitive diminuiscono.

Mentre il sonno è un fenomeno che riguardatutto l’organismo, lo stato di riposo può coinvolgere tutto il sistema corporeo o solouna sua parte.

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SONNO E RIPOSOLa registrazione poligrafica dei cambiamenti elettrofisiologici nelle

onde cerebrali (elettroencefalogramma (EEG)), dei movimenti degli occhi e dei muscoli (elettromiogramma (EMG ) distingue

cinque stadi di sonno.

I primi quattro stadi sono classificati come sonno con movimenti degli occhi non rapidi (non NREM) a differenza dell’ultimo stadio, il sonno REM o sonno paradosso,in cui si verificano

rapidi movimenti degli occhi

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Fase non REM• stadio 1- "FASE DI ADDORMENTAMENTO"

Stato crepuscolare, fra veglia e sonno leggero

• stadio 2 - "SONNO LEGGERO"La coscienza è sopita, i muscoli si rilassano

• stadio 3 - "SONNO PROFONDO"In questa fase il sonno comincia a diventare piùprofondo

• stadio 4 - "SONNO PROFONDO EFFETTIVO"E' quello del sonno più profondo, quando il nostro organismo si rigenera. Le onde corrispondenti all'attivitàcerebrale di questo momento sono piuttosto lente

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Fase REM

Il termine REM deriva dal fatto che durante tale fase gli occhi si muovono con movimenti ritmici rapidi (dall'inglese rapid eyemovements= movimenti oculari veloci). In questa fase, che si verifica normalmente 4 o 5 volte per notte, si fanno sogni moltointensi. Il termine sonno paradossoderiva dal fatto che l'elevata attività celebrale e i rapidi movimenti oculari che caratterizzano questa fase sono in contrasto con il grado di generale rilassamento muscolare.

Durante la notte si verificano diversi cicli del sonnodella durata di 90-100 minuti caratterizzati dal passaggio attraverso vari stadi del sonno e la fase REM.

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Polisonnografia

è il termine comunemente usato per indicare una registrazione simultanea di piùparametri fisiologici durante la notte, mediante un polisonnigrafo.

Le informazioni provenienti dall'elettroencefalogramma (EEG)vengono utilizzate, in questo tipo di registrazione, prevalentemente nella differenziazione dei vari stadi del sonno.

Tuttavia la registrazione EEG continua durante la notte, soprattutto quando effettuata su piùderivazioni EEG, ci può dare utili informazioni sull'integrità e lo sviluppo del sistema nervoso centrale eventualmente da approfondire con studi di impronta prettamente neurologica.

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Polisonnografia - Principali parametri registrati dur ante il sonnoQuesto tipo di esame clinico può essere eseguito mediante ricovero ospedaliero o semplicemente a

domicilio; diversi sensori di varia tipologia vengono assicurati sul corpo, sugli arti e sul capo del paziente e permette la registrazione in continuo di valori neurologici, cardiorespiratori, posizionali, ed altri ancora.

Normalmente nel corso del test vengono registrati due o più canali EEG

vari canali elettromiografici

L'elettrooculogramma (EOG) viene registrato per individuare i movimenti degli occhi utili nella stadiazione del sonno. E’ ormai prassi consolidata utilizzare i muscoli submentonieri (muscolo miloioideo) per valutare il tono muscolare. L'EMG, oltre ad essere utile per la stadiazione del sonno, fornisce importanti informazioni per la valutazione delle risposte arousal e sui movimenti.

Durante una polisonnografia standard inoltre sono abitualmente registrati tre parametri respiratori : il flusso oro-nasale, i movimenti toraco-addominali, la saturazione di ossigeno.

– Il flusso aereo al naso e alla bocca viene comunemente registrato mediante termocoppia o termistore posto in prossimità di ciascuna narice e della bocca;

– I movimenti di torace e addome possono essere registrati mediante pletismografia ad impedenza o ad induttanza, trasduttori pneumatici, strain gauges, EMG intercostale.

– La Saturazione di ossigeno (SpO2) viene monitorata mediante pulsossimetro.

L’attività cardiacaviene monitorata al fine di valutare la frequenza e il ritmo cardiaco, per questo motivo viene utilizzata normalmente una singola derivazione registrata mediante elettrodi posti in sede precordiale.

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STADI DEL SONNO NREM STADIO 1

Lo stadio 1 è uno stato di transizione fra la sonnolenza e il sonno. I muscoli si rilassano e la respirazione e il polso diminuiscono. Questo stadio, di solito, dura solo pochi minuti e, se svegliata, la persona può dire che non stava dormendo.

STADIO 2

Lo stadio 2 è ancora un sonno relativamente leggero, in cui la persona può essere facilmente svegliata. I movimenti di roteazione degli occhi continuano e si può verificare il russare.

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STADI DEL SONNO NREM STADI 3 e 4

Gli stadi 3 e 4 costituiscono il sonno “profondo”, talvolta definito sonno a onde brevi o sonno delta, dal nome delle onde caratteristiche osservate sull’elettroencefalogramma. Durante il sonno a onde brevi i muscoli sono rilassati, ma il tono è mantenuto; la respirazione, la pressione arteriosa, il polsoe la temperaturadiminuiscono, così come la formazione delle urinee il consumo di ossigenoda parte dei muscoli.

È in questi stadi che si possono verificare più facilmente il russare, il camminare nel sonno (sonnambulismo)

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SONNO REM STADIO 5 - Sonno con rapidi movimenti degli occhi

Il sonno REM ricorda strettamente lo stato di veglia, ad eccezione di un basso tono muscolare.

I rapidi movimenti degli occhi, da cui riceve il suo nome, sono documentati attraverso la registrazione effettuata con uno strumento, ma possono anche essere rilevati da un’attenta osservazione delle palpebre. Le onde cerebrali che vengono registrate sull’EEG sono simili a quelle dello stato d veglia. La pressione arteriosae il polso mostrano ampie variazioni e possono fluttuare rapidamente. La respirazione è irregolaree il consumo di ossigeno aumentae viene persa la termoregolazione. Durante il sonno REM si verificano occasionalmente dei sogni, che tendono a essere vividi e irreali.

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RITMO DEL SONNO

La registrazione elettrofisiologica del sonno notturno mostra un modello ritmico di cicliapprossimativamente di 90 minuti, durante il quale le persone progrediscono in sequenza attraverso le fasi del sonno.

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RITMO DEL SONNO Il modello usuale è una rapida

progressione attraverso gli stadi dall’1 al 4 e poi il ritorno agli stadi 3 e 2, da cui si entra nella fase REM.

Durante la prima parte della notte, i periodi di onde brevi (stadi 3 e 4) sono più lunghi.

Al contrario il tempo passato nel sonno REM durante il primo ciclo può essere solo di 3 o 4 minuti., mentre verso mattina può durare anche più di 45 minuti.

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FUNZIONE PSICOLOGICA DEL SONNOLe funzioni psicologiche del sonno si

pensa comprendano le seguenti:

• selezionare e scartare dati neurofisiologici. Buona parte della memoria a breve termine è riempita di dettagli non sequenziali filtrati e scartati dal cervello. Una persona, di solito, può ricordare ciò che ha mangiato per colazione quel giorno o quanto tempo l’autobus ha impiegato per arrivare, ma un mese più tardi questi dati probabilmente non possono più essere richiamati alla memoria (a meno che non sia successo qualcosa di speciale quel giorno).

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FUNZIONE PSICOLOGICA DEL SONNO

• Rinforzo e adattamento del carattere. Lo stadio REM del sonno, in particolare, sembra essere importante per la stabilità mentale ed emotiva. Attraverso i sogni REM, vengono ripassate le conoscenze e si memorizza quanto serve. Un aumentato bisogno di sonno REM èstato individuato in persone in condizioni di stress, di preoccupazioni o coinvolte in nuove situazioni di apprendimento (Hodgson 1991)

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CONSAPEVOLEZZA DEL BISOGNO La consapevolezza del bisogno di dormire e riposare è spesso

associata con gli stati di mancanza di sonno e fatica. Queste condizioni spesso si sovrappongono.

La sonnolenzasi riferisce all’urgenza, di varia intensità, di andare a dormire. Può verificarsi in risposta a scarso o troppo sonno, o per mancanza di adeguati stimoli sensoriali.

L’ affaticamentoè lo stato soggettivo di stanchezza in cui l’attivitàfisica è accompagnata da intensa o immediata stanchezza. È una comune risposta umana che suggerisce il bisogno di conservare l’energia attraverso il sonno e il riposo.

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RISTORAZIONE E PROTEZIONE

Il sonno e il riposo si pensa abbiano una funzione ristorativa eprotettiva (Hodgson 1991)

Horne (1988) suggerisce che lo scopo principale del sonno può essere la conservazione dell’energia per altre parti del corpo, oltre che per il cervello. I periodi di riposo fisico e mentale sembra servano a ridurre il metabolismo e il senso di fatica.

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IL FABBISOGNO DI SONNO/RIPOSO

Una persona ben riposata è mentalmente sveglia, energica e spontanea. Le attività quotidiane, anche se monotone, sono eseguite con una sonnolenza minore.

I range “normali” di sonno variano notevolmente come durata. Le persone che dormono poco (cioè coloro che dormono meno di 6 ore nelle 24 ore), tendono a essere efficienti e a lavorare sodo.

Le persone che dormono a lungo (cioè quelle che dormono più di 9 ore nelle 24 ore), hanno un’alta percentuale di sonno REM, e si pensa che siano molto creative.

Albert Eistein dormiva a lungo……...

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L’ADDORMENTAMENTO

Per la maggior parte delle persone sono necessarie dai 10 ai 30 minuti per addormentarsi; questo periodo di tempo è chiamato latenza del sonno.

Una regolare latenza del sonno minore di 5 minuti suggerisce un eccessivo bisogno di sonno. Una latenza superiore a 30 minuti può essere accompagnata da un senso di frustrazione per il tempo richiesto per addormentarsi.

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SONNO E MOVIMENTO

Durante il sonno notturno si verificano solitamente da 20 a 40 cambiamenti di posizionein tutti i soggetti, tranne negli anziani (Lorrain e De Koninck et al. 1992).

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RITMI CIRCADIANI

I ritmi biologici che seguono un ciclo di 24 ore sono definiti ritmi circadiani dalle parole latine circa “ relativo” e dies“giorno”.

Il ciclo sonno-veglia è un esempio, ed è strettamente correlato con altri ritmi circadiani, come la temperatura corporea, l’aciditàgastrica e la secrezione ormonale.

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FABBISOGNO DI SONNO NELLE DIVERSE FASCE DI ETA’

FASCIA D’ETÀ ORE DI SONNO

• Lattanti 18-20

• Bambino piccolo 12-14

• Ragazzo in età scolare 10-12

• Adolescente 8-9

• Adulto 6-8

• Anziano 6 circa

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La quantità di sonno e la distribuzione relativa delle fasi di sonno NREM e di sonno REM si modifica nel corso della vita. La massima quantità di sonno si osserva nel neonato. Con il passare degli anni si riduce soprattutto la quantità del sonno REM.

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IL FABBISOGNO DI SONNO NEGLI ADULTI

Gli adulti sono molto diversi tra loro per quanto riguarda il numero di ore di sonno necessarie e il periodo preferito per dormire nelle 24 ore.

Dalla mezza età, la frequenza di risvegli notturni tende ad aumentare, e la soddisfazione per la qualità del sonno tende a diminuire. Diverse situazioni come lo stress collegato al lavoro, alle responsabilità genitoriali e alle malattie, sono probabilmente la causa di molte delle variazioni osservate fra le persone nella prima metà dell’etàadulta.

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FATTORI CHE INFLUISCONO SUL SONNO E SUL RIPOSO

L’AMBIENTE

• RUMORE

• LUCE

• TEMPERATURA

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L’AMBIENTE: rumore, luce, temperaturaIn genere, in un nuovo ambiente la latenza di sonno aumenta; il tempo

totale di sonno e la proporzione di REM diminuiscono.

La riduzione degli stimoli ambientali, particolarmente luce e rumore, facilita il sonno. Le persone sono diverse nella sensibilità ai vari stimoli, infatti alcune persone sembrano richiedere un leggero aumento degli input sensoriali, dormendo meglio quando sono circondate da rumori di basso livello, come la radio a basso volume, dopo aver bevuto un caffè o dopo esercizio fisico.

I benefici di un clima fresco o di una media temperatura nella stanza dove si dorme sono oggetto di preferenze personali.

Alcune ricerche hanno dimostrato che troppo freddo o caldo aumentano l’agitazione (Roehrs 2000).

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FATTORI CHE INFLUISCONO SUL SONNO E SUL RIPOSO

TURNI DI LAVORO

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TURNI DI LAVORO Frequenti cambiamenti nella programmazione del sonno-veglia, come quelli che si verificano nei turni di lavoro, contribuiscono a periodi di sonno più breve e più frammentato e un’alta incidenza di fatica.

L’asincronia provocata dal provare a dormire in ore in cui i ritmicircadiani del corpo sono programmati per essere svegli si pensasia la ragione principale dei disturbi del sonno.

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FATTORI CHE INFLUISCONO SUL SONNO E SUL RIPOSO

ELIMINAZIONE URINARIA

Il bisogno di urinare è uno degli stimoli interni piùfrequenti che disturbano il sonno. Limitare l’apporto di liquidi dopo cena può diminuire questi stimoli notturni

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FATTORI CHE INFLUISCONO SUL SONNO E SUL RIPOSO

STILI DI VITA E ABITUDINI

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STILI DI VITA E ABITUDINI

Certi rituali all’ora di andare a dormirediventano parte abituale della preparazione per dormire.

Alcuni rituali, come uno spuntino o un bagno caldo, possono avere una base psicologica. L’efficacia dei gesti abituali prima di andare a letto è inoltre collegata con una diminuita stimolazione. La partecipazione a routine ripetitive come portare fuori il cane, caricare la sveglia e indossare il pigiama si associano con l’aspettativa di sonno.

Un orario regolare per alzarsi è uno dei sistemi piùefficaci per migliorare la qualità del sonno e sincronizzare i ritmi circadiani.

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FATTORI CHE INFLUISCONO SUL SONNO E SUL RIPOSO

L’UMORE

L’ ansiaspesso ritarda il sonno. La tensione, associata con lo stress psicologico, può contribuire a mantenere o a determinare insonnia e risveglio precoce. Analogamente, anche la depressionedetermina disturbi del sonno.

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SEGNI E SINTOMI NELLE ALTERAZIONI DEL SONNO

I segni e i sintomiassociati con la deprivazione di sonno sono:

• fatica

• cefalea

• nausea

• aumento della sensibilità al dolore

• diminuzione della coordinazione neuromuscolare

• irritabilità generale

• incapacità di concentrarsi

• allucinazioni e disorientamento

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INSONNIA

Definizione:difficoltà percepita di dormire.

L’esperienza di insonnia persistente èquella di coloro che la riferiscono come un modello di difficoltà percepita di dormire che si perpetua per mesi o anni.

Classificazione:

• insonnia continua (prolungata latenza del sonno)

• insonnia di mantenimento(risvegli multipli)

• insonnia mattutina da risveglio precoce

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INSONNIA

I disturbi del sonno notturno vengono frequentemente vissuti come molesti e perciò messi in primo piano dall’individuo.

In primo luogo bisogna comprendere se si tratta di disturbi nell’addormentamento, nel mantenimento o di risvegli mattutini.

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AUTOVALUTAZIONE: dati soggettivi

• Quante ore dormo di solito?

• A che ora vado a dormire di solito?

• A che ora mi alzo di solito?

• Che cosa mi aiuta ad addormentarmi?

• Che cosa mi rende difficile addormentarmi?

• Quanto ore dovrei dormire?

• Che cosa mi aiuta a rilassarmi?

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edizione Delfino Editore• Cantarelli M.; Il modello delle prestazioni infermieristiche; 1996

Masson• Halcomb Susan “Recommendations for Assessing Insonnia” The Nurse

Practitioner - February 2006• C. Cricelli, F. Mazzoleni, F. Samani, G. Gigli, L. Parrino, F. Provini,

M.G. Terzano“Guida pratica per la gestione dell’insonnia” Rivista della Società Italiana di Medicina Generale N. 2, Aprile 2010