Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

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relatore: correlatore: studente: matricola n. anno accademico 2007 prof. Stefano Maffei dott. Beatrice Villari Carmelo Filippo Lo Guzzo 179076 stradadelvino territorio territorio sensoriale emozionale TerreSicane strategic design per una strada del vino in Sicilia Politecnico di Milano III Facoltà diArchitettura Milano Bovisa Corso di Laurea in Disegno Industriale

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relatore:correlatore:

studente:matricolan.

annoaccademico 2007

prof.StefanoMaffeidott.BeatriceVillari

CarmeloFilippoLoGuzzo179076

stradadelvino territorio territoriosensoriale emozionaleTerreSicanestrategicdesignperunastradadelvino inSicilia

PolitecnicodiMilanoIIIFacoltàdiArchitettura

MilanoBovisaCorsodiLaurea inDisegnoIndustriale

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strategicdesignperunastradadelvinonelmeridioneindice

0.0 Il territorio 3

0.1 Capitale territoriale, capitale sociale,sviluppo territoriale 4

1.0 Enoturismo e strade del vino 13

1.1 I giacimenti gastronomici come risorsa per lo sviluppo 13

1.3 L'approccio evolutivo dell'offerta turistica 15

1.4 Le strade del vino 18

1.4.1 Le strade del vino: da percorso a sistema 21

1.4.2 Le strade del vino: archetipo di funzionamento 26

1.5 Gli attori e il sistema di una strada del vino 27

1.5.1 Le aziende vitivinicole 28

1.5.2Aziende locali di altri prodotti gastronomici 29

1.5.3 L' artigianato 29

1.5.4 Enti locali, enti publici, comuni 30

1.5.5 Le strutture ricettive 32

1.5.6 La ristorazione 33

1.5.7Agenzie di viagggio, tour opeator 34

1.5.8 Musei, parchi, risorse naturali 35

1.6 Strutturare il sistema SDV 36

1.2 Il gastronauta e il foodtrotter: una possibile segmentazione 14

Bibliografia 10

Bibliografia 38

allegato 1 39

1.2 Il gastronauta e il foodtrotter: una possibile segmentazione 14

capitolo0:Territorioesviluppoterritoriale pag.2

capitolo1:Lestradedelvinocomestrumentoper losviluppoterritoriale 12

I

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2.0 Le strade del vino in Italia 45

2.1 Le strade del vino in Italia, il rapporto CENSIS 46

2.2 Quattro strade del vino italiane 49

2.3 Strada del vino Costa degli Etruschi 49

2.3.1 SDV Costa degli Etruschi: inquadramento geografico 50

2.3.2 SDV Costa degli Etruschi: il consorzio e la strada del vino 50

2.4 Due casi di eccellenza: Franciacorta e Sudtirol 55

2.5 La Franciacorta e il suo vino 56

2.5.1 La Strada del vino del Franciacorta 56

2.5.2 Considerazioni sulla Strada del vino del Franciacorta 60

2.6 Sudtirol Weinstrasse Strada del Vino dell'AltoAdige 61

2.6.1 Il sistema turistico del Sudtirol 61

2.6.2 Considerazioni sulla Strada del vino del Sudtirol (Alto Adige) 64

2.7 La Strada del VinoAlcamo DOC 65

2.8 Conclusioni al capitolo 66

3.0 Territorio emozionale, territorio sensoriale: un concept 69

3.1 Le strade del vino solo come strumento di promozione? 71

3.2 Una nuova prospettiva per le strade del vino 74

3.3 Conclusioni al capitolo 78

bibliografia 80

capitolo2: IlcasoItaliano pag.43

capitolo3:Conceptbrief68

II

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4.0 Terre Sicane 83

5.0 Natura e paesaggio 93

5.1 Caratteri essenziali dell' economia 94

5.2 Storia e cultura 97

5.3 I comuni: Menfi 107

5.4 I Comuni: Santa Margherita di Belice 111

5.5 I Comuni: Montevago 111

5.6

5.7 I comuni: Contessa Entellina 119

5.8 Entella la mitica 119

I comuni: Sambuca di Sicilia 115

6.0 Considerazioni generiche sulle risorse del territorio 123

6.1 La produzione vitivinicola: considerazioni 125

6.2 Lo stato attuale della Strada del Vino Terre Sicane 130

6.3 Forza, debolezze, opportunità,minacce 136

Webgrafia 139

capitolo4: Intervallo: introduzionealleTerreSicane pag.82

capitolo5: Il territoriodelleTerreSicane 92

capitolo6:analisidelcapitaleterritorialedelleTerreSicane 122

III

Page 6: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

7.0 Introduzione al progetto 143

7.1 La nuova Strada del Vino Terre Sicane 143

7.2 Vino, l'arte e il territorio 143

7.3 Obiettivi e valori del progetto 144

7.4 Il progetto in breve 146

7.5 La struttura di base del sistema, gli attori e le competenze 151

7.6 Livelli territoriali del progetto 156

7.7 tempi di attivazione del progetto 162

7.8 Escursionismo e Turismo le dimensioni del consumo in Terre SIcane 170

8.0 LandArt: un'elemento di differenziazione 173

8.1 la LandArt e la motivazione della scelta strategica 174

8.2 la fruizione turistica degli eventi artistici in Terre Sicane 176

8.3 vantaggi e gestione 177

bibliografia 178

9.0 L'identità gridata del paesaggio delle Terre Sicane,la grande instalallzione 185

capitolo7:StradadelVinoTerreSicane,territoriosensoriale, territorioemozionale pag.142

capitolo8:Land ArteTerreSicane 172

capitolo10:

soloelaborati)

visiondelterritorio,ilpaesaggiotrasformatovistodallaSS624Sciacca-Palermo 196(

capitolo9:Strategiediprogetto: lagrandeistallazione 180

IV

Page 7: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

11.0 L'immagine coordinata 215

11.1 Elementi di base dell'immagine coordinata 215

11.2 La segnaletica stradale a norma di Codice Stradale 217

11.3Altra segnaletica vericale 217

a lamiera forata Terre Sicane

12.0 I padiglioni informativi: le porte della SDV Terre Sicane 241

13.0 Uno scenario notturno per il paesaggio delle Terre Sicane 257

15.0 Conclusioni e considerazioni sul progetto 291

11.4 L 218

14.0 Musei del vino 261

14.1 Musei del vino innovativi 262

14.2 Parchi e musei lineari 266

14.3 Concept MULIVI museo del vino e pista ciclabile 269

bibliografia 273

capitolo11:L'immaginecoordinatadellaStradadelVinoTerreSicane pag.214

capitolo13:LandidentityeLanddesign: loscenarionotturnoTerreSicane254

capitolo15:Conclusioni 290

capitolo12:LandidentityeLanddesign: info-checkpoint 240

capitolo14:LandidentityeLandexperience:ConceptMULIVI:MuseoLinearedelVino 260

V

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fig. 2.1alcuni logos di strade del vino

fig. 2.2schermate del sito web della SDV Costa degli Etruschi: il benvenuto

fig. 2.3schermate del sito web della SDV degli Etruschi: mappa e vini

fig. 2.4schermate del sito web della SDV degli Etruschi: mappa, informazioni sui soci, eventi

fig. 2.5schermate del sito web del Consorzio di Tutela del Franciacorta...

fig. 2.6il servizio Metafacile della Franciacorta

fig. 2.7mappa e sito web della Strada del Vino del Franciacorta

fig. 2.8sito web della SDV del Sudtirol e sito web della associazione turistica TraminWeinstrasse

fig. 2.9materiale promozionale del Sudtirol, immagini del Lido di Caldaro sulla SDV

fig.2.10magazine della associazione Wein Kaltern, targa e grafica di riconoscimento dei soci Wein Kaltern

fig.5.1diga Garcia - Contessa Entellina

F5.2lago Arancio - Sambuca di Sicilia

fig.5.3Porto Palo - Menfi

fig.5.4Porto Palo - Menfi

fig.5.5Solette di Porto Palo - Menfi

fig5.6vallone S. Vincenzo - Menfi

fig5.7foce del Belice - Menfi

p47

p52

p53

p54

p57

p58

p59

p72

p63

p64

p93

p93

p93

p93

p94

p94

p94

fig. 5.8le risorse di Menfi

fig. 5.9le risorse di Montevago e Santa Margherita di Belice

fig. 5.11le risorse di Contessa Entellina

fig. 5.10le risorse di Sambuca di Sicilia

p108

p112

p120

p116

indicedellefigure

VI

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fig 6.1confini e rete stradale del territorio delle Terre Sicane p123

fig 6.2flusso turistico limitrofo alle Terre Sicane p124

fig 6.3distribuzione delle risorse in Terre Sicane e nei comuni limitrofi p126

fig 6.4distribuzione delle zone DOC in Sicilia p127

fig 6.6distribuzione delle SDV in Sicilia p130

fig 6.7Unione dei Comuni delle Terre Sicane p131

fig 6.8mappa della Strada del vino Terre Sicane p133

fig 6.9Sito web della Strada del Vino Terre Sicane p134

fig 6.10logo e segnaletica della Strada del Vino Terre Sicane p135

fig 6.11la Fondazione INYCON e il master in Management della filiera vinicola p137

fig 6.12Museo della Memoria del terremoto del Belice - Santa Margherita di Belice p139

fig 7.1il sistema dei valori del progetto p149

fig 7.2elementi del progetto della strada del vino Terre Sicane in rapporto al concept e tra loro p150

fig 7.3i quattro ambiti dell' esperienza TERRE SICANE per elementi e risorse di progetto p150

fig 7.4struttura del sistema decisionale p152

fig 7.5schema delle competenze p153

fig 7.6schema degli incarichi specifici p154

fig 7.7Livelli del progetto territoriale: l'istallazione sui filari p158

fig 7.8Livelli del progetto territoriale: i percorsi p159

fig. 7.9Livelli del progetto territoriale: le risorse e le attrattive p160

fig 7.10Livelli del progetto territoriale: lo scenario dei palloni illuminanti p161

fig 7.11tempi di attivazione del progetto p163

fig 7.12schema obiettivi strumenti azioni del progetto p164

VII

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fig 7.13schema obiettivi strumenti azioni del progetto p165

fig 7.14schema obiettivi strumenti azioni del progetto p166

fig 7.15schema obiettivi strumenti azioni del progetto p167

fig 7.16schema obiettivi strumenti azioni del progetto p168

fig 7.17schema obiettivi strumenti azioni del progetto p169

Fig 8.1vision sul coivolgimento della Land Art p178

fig 7.18la dimensione di consumo di una SDV posizionamento delle Terre Sicane p170

fig 12.1ispirazione formale del progetto p241

fig 12.2concept del volume p241

fig 12.3concept del linguaggio forma del progetto rispetto al contesto p242

fig 12.4concept funzionale del progetto p243

fig 12.5contestualizzazione dei padiglioni informativi p244

fig. 12.6illuminazione notturna del padiglione p249

fig.12.7vision sull'aspetto interno del padiglione p249

fig 12.8illuminazione notturna del padiglione p250

fig 12.9vision dell'aspetto interno del padiglione p250

fig. 14.1museo villa mazzucchelli p261

fig. 14.2un tpico mudeo del vino p262

fig 14.3Museo Provicial del vino, Castillo de Penafie, Valladolid Spagna p263

fig 14.4immagini del progetto del Museo del Vino di Barolo, architetto Francois Confino p265

fig 14.5immagini del progetto del Museo del Vino di Barolo, architetto Francois Confinop 266

fig 14.6Parco lineare tra Caltagirone e Piazza Armerina, tavole del progetto di Marco Navarra p267

fig 14.7Parco lineare tra Caltagirone e Piazza Armerina p268

VIII

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fig 14.8pista ciclabile tra Menfi e Portopalo p269

fig 14.9Logo del MULIVI p270

tavola 10.1 ingresso nel territorio delle terre sicane 197tavola 10.2 segnaletica lungo la strada 198tavola 10.3 muretti di contenimento colorati 199tavola 10.4 muretti di contenimento colorati 200tavola 10.5 segnaletica informativa 201tavola 10.6 muretti di contenimento colorati 202tavola 10.7 Bivio misilbesi 203tavola 10.8 Bivio misilbesi 204tavola 10.9 Bivio misilbesi panorama 205tavola 10.10 Bivio misilbesi per Sambuca 206tavola 10.11 segnaletica e muretti verso Sambuca 207tavola 10.12 muretti verso Sambuca 208tavola 10.13 segnali di indicazione dei vigneti 209tavola 10.14 bivio della ex stazione di Santa Margherita di Belice 211tavola 10.15 bivio della ex stazione di Santa Margherita di Belice 212

tavola 11.1 logo_costruzione del logo_colori istituzionali, font istituzionali 219tavola 11.2 logo derivati, texture, lamiera tavola221 11.3 logo derivati, texture, lamiera 223tavola 11.4 segnaletica_cartellonistica a norma di codice stradale 225tavola 11.5 segnaletica_cartellonistica di altro genere 227tavola 11.6 segnaletica_cartellonistica di altro genere 229tavola 11.7 tabelle informative_totem 231tavola 11.8 totem di indicazione di direzione 233tavola 11.9 supporti per il riconoscimento degli associati alla strada del vino 235tavola 11.10 supporti per il riconoscimento degli associati alla strada del vino 237

tavola 13.1 lo scenario notturno delle Terre Sicane 255

tavola 14.3 la zona della ex Stazione di Menfi 275tavola 14.4 vision della zona della ex Stazione di Menfi trasformata in ingresso del MULIVI 276tavola 14.5 un momento del percorso del MULIVI 277tavola 14.6 un momento del percorso del MULIVI 278tavola 14.7 un momento del percorso del MULIVI:i padiglioni grafici 279tavola 14.8 un momento del percorso del MULIVI:i padiglioni grafici 280tavola 14.9 un momento del percorso del MULIVI:il padiglione didattico 281tavola 14.10 un momento del percorso del MULIVI:i padiglioni degli odori 282tavola 14.11 un momento del percorso del MULIVI:le macro sagome 283tavola 14.12 un momento del percorso del MULIVI:le macro sagome 284tavola 14.13 arrivo alla ex stazione di Portopalo 285tavola 14.14 ipotesi di utilizzo per sagre e mercatini dell'artigianato 286tavola 14.15 ipotesi di utilizzo per una futura fiera INYCON 287tavola 14.16 ipotesi dell'eventuale merchandising museale 288

tavola 12.1 storia del progetto 245tavola 12.2 aspetto esterno, interno e vision sul posizionamento 247tavola 12.3 aspetto esterno e vision sul posizionamento 248tavola 12.4 particolari costruttivi del padiglione 251tavola 12.5 particolari costruttivi del padiglione 252

tavola 14.1 Museo Provicial del vino, Castillo de Penafie, Valladolid Spagna 264tavola 14.2 vision generale del concept MULIVI 271

indicedelletavole

IX

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tabella 1.1dal turismo gastronauta al turismo foodtrotter:l'impatto sul territorio [Davide Paolini 2000] p16

tabella 1.2

tabella 1.3

tabella 2.1grado di problematicità per gli aspetti organizzativi egestionali della strada del vinot 48

tabella 5.1Menfi 107

Montevago 112

tabella 5.3Sambuca di Sicilia 115

Tabella 6.1produzione certificata DOC e IGT in Terre Sicane 128

tabella 6.2analisi swot delle Terre Sicane 138

tabella 7.1scopi e obiettivi del progetto 145

organigramma tipo di una Strada del Vino p30

le componenti dell' enoturismo 33

tabella 5.2Santa Margherita di Belice

tabella 5.4Contessa Entellina 120

tabella 7.2abaco di sintesi delle istanze di progetto 151

tabella 13.1scheda del pallone SOLAR c (fonte AirStar) 258

indicedelletebelle

X

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schema 1.1cronologia ed evoluzione delle strade del vino e del fenomeno dell'enoturismo 19

schema 14.1i livelli di fruizione del MULIVI 273

schema 14. 2confronto tra i musei 274

schema 14.3ambiti dell'esperienza mulivi 274

schema 3.1il circolo virtuoso delle SDV 72

schema 3.2la dimensione di consumo di una SDV è il turismo,diviso in quattro segmenti 74

schema 3.3shift di prospettiva delle SDV 77

indicedeglischemi

XI

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XII

Page 15: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

ABSTRACT

Dal crescente fenomeno dell'enoturismo si analizzano le strade del vino

come strumento di valorizzazione territoriale. Alla fine dell'analisi del

fenomeno, come soluzione alle problematicità rilevate, cioè la mancanza

di strategie integrate e di identità delle strade del vino (SDV),viene

proposto un cambiamento di visuale riguardo l'essenza e le attività dei

sistemi SDV. Le SDV non sono più semplici itinerari turistici ma sistemi

territoriali votati all'esperienza enoturistica basati su strategie di

differenziazione e di integrazione delle risorse e degli attori.

Il brief concept verrà applicato alla Strada del vino Terre Sicane, costituita

nel 2001 e alla quale partecipano i comuni di Menfi, Sambuca di Sicilia,

Santa Margherita di Belice, Montevago, Contessa Entellina, i produttori

vitivinicoli locali e altri attori del segmento turistico. Dopo una attenta

analisi del capitale territoriale verrà proposta una ridefinizione della SDV

Terre Sicane. Il progetto multidisciplinare si occuperà di definire una

strategia di differenziazione basata sul coinvolgimento della Land Art come

attrattiva turistica del territorio. Sulle tre componenti di base del sistema, il

vino, l'arte e il territorio, verrà costruita l'identità della strada del vino Terre

Sicane.

La costruzione dell'identità territoriale parte dal progetto di evidenziazione

del paesaggio rurale agendo, con istallazioni di comunicazione visiva e di

design, sui vigneti, i tracciati stradali, i comuni e le aziende.

La strada del vino Terre Sicane viene trasformata in un sistema basato sul

senso e l'esperienza, dove l'incrocio di attività riguardanti la cultura

enologica e la spettacolarizzaione territoriale, grazie alla Land Art e alle

azioni di Land Identity e Land design, costruisce l'offerta turistica.

Il progetto include anche :

- dei suggerimenti per la strutturazione del sistema decisionale della SDV

- la progettazione della comunicazione visiva

- il concept dei padiglioni per le informazioni turistiche

- il concept di un museo lineare del vino fruibile come pista ciclabile

XIII

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XIV

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stradadelvino territorio territoriosensoriale emozionaleTerreSicanestrategicdesignperunastradadelvino inSicilia

PolitecnicodiMilanoIIIFacoltàdiArchitetturaMilanoBovisaCorsodiLaurea inDisegnoIndustriale

relatore:correlatore:

studente:matricolan.

annoaccademico 2007

prof.StefanoMaffeidott.BeatriceVillari

CarmeloFilippoLoGuzzo179076

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1

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capitolo0:Territorioesviluppoterritoriale

2

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Apro a caso una guida turistica sulle

strade del vino italiane (1), e leggo

“…le lievi colline…”,

“…il paesaggio incantato

caratterizzato da…”, “…i vigneti a

perdita d'occhio…”, “la calda

accoglienza degli abitanti…” ecc…

Leggo di terre dedicate a una

produzione, di luoghi omogenei per

cultura e paesaggio, sto leggendo

descrizioni di “territori”.

Nel linguaggio comune tutti noi

abbiamo un'idea di ciò che

rappresenta un territorio e come esso

si può riconoscere, ma in questa sede

preferirò puntualizzare sul concetto,

per coglierne l'essenza e aprire la

strada alla complessa azione

progettuale che tratterò nel presente

lavoro di tesi.

Se guardiamo alla voce “Territorio”

sulla enciclopedia Treccani, notiamo

che il termine, nella sua accezione

storico-concettuale, dipende da

considerazioni di omogeneità basata

su due aspetti: quello fisico-

geografico (zone omogenee per

aspetti naturali) e quello politico-

umano (zone omogenee per etnie

insediate, stati sovrani, suddivisioni

politico-amministrative), ritengo

riduttivo fermarsi a questa

concettualizzazione del termine.

Oggi, parlando di “sviluppo locale”,

“sviluppo territoriale”, “economie

locali”, “distretti produttivi”, il Territorio

assume significati e valori amplificati:

l'attenzione di chi si occupa delle

discipline che accompagnano lo

studio dello sviluppo di realtà locali si

pone sul territorio e su tutto ciò che

esso rappresenta.

In pratica l'uso allargato e sfumato del

termine ci porta a concepire il territorio

come “

(E.

Fiorani) (2), il territorio assume il

valore di supporto e risorsa per le

attività umane, ma non solo,

consideriamo esso anche come il

risultato delle attività antropiche, il

frutto del dialogo millenario tra l'uomo

e la terra che ha occupato. Secondo

questa visione, l'azione umana è

, e il territorio è figlio e

madre di questa azione: Alberto

Magnaghi, mutuando da Claudio

Greppi, da una definizione:

spazio ambientale e base

materiale delle varie civiltà”

territorializzante

Il territorio è un'opera d'arte: forse la più alta, la

più corale che l'umanità abbia mai espresso. A

differenza delle molte opere artistiche (in

pittura, in scultura, in architettura)o tecniche

che sono prodotte dall' uomo plasmando

materia inanimata, il territorio è prodotto

attraverso un dialogo, una relazione fra entità

viventi, l'uomo stesso e la natura, nel tempo

lungo la storia. È un opera corale, coevolutiva,

che cresce nel tempo. Il territorio è generato da

un atto d'amore (inclusivo degli atteggiamenti

estremi della sottomissione o del dominio),

seguito dalla cura e dalla crescita dell'altro da

sé.

Il territorio nasce dalla fecondazione della

natura da parte della cultura. L'essere vivente

che nasce da questa fecondazione (in quanto

neoecosistema ha un suo ciclo di vita, è

accudito, nutrito, ha una sua maturità, una sua

vecchiaia, una sua morte, una sua rinascita) ha

carattere, personalità, identità, percepibili nei

segni del paesaggio…il territorio non esiste in

natura: esso è un esito dinamico, stratificato,

complesso di successivi cicli di civilizzazione; è

un complesso sistema di relazioni fra comunità

insediate (e le loro culture) e ambiente

, p.9(Magnaghi, 2000 ) (3).

Questo suggestivo passaggio del

Magnaghi ci dona una chiave di

lettura del concetto di territorio prima

accennato; capiamo che il territorio

non è solo il delle attività

umane, ma viene generato,

trasformato e adattato dalle attività

umane che a loro volta si adattano al

territorio stesso. Questo dialogo

storico lo possiamo percepire

osservando una città, un campo

supporto

0.0Il territorio

13

(1) Piscolla Iole, Le Strade del Vino e dei Sapori, Siena 2004

(2) E.Fiorani, Le immagini dell'ambiente, La non certezza terrestre, , n.71 Milano 1985

(3)Magnaghi Alberto, il progetto locale, i, Torino 2000

Ci.Vin

Alfabeta

Bollati Boringhier

3

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capitale territoriale(5). Solo dopo

un'attenta analisi delle risorse, dei

vincoli, delle peculiarità di una zona

possiamo percepirne l'essenza e

quindi progettare le strategie future

necessarie allo sviluppo! L'analisi del

capitale territoriale e del capitale

sociale a esso connesso (cioè il

sistema relazionale sociale-

economico che si snoda nel territorio

e nelle attività svolte in esso) è un

punto di partenza comune a tutti gli

approcci alla problematica dello

sviluppo locale, dal più tecnico del

marketing territoriale al più complesso

e sfumato del design strategico.

Fare “marketing del territorio”

significa collegare la domanda di

territorio e la sua offerta, cioè definire

gli strumenti concettuali e operativi

per vendere ciò che il territorio offre

in termini di prodotti e turismo;

secondo questa prospettiva il ruolo

del marketing del territorio si comporta

come marketing di prodotto,

tecnicamente, e aggiungiamo

sterilmente, un territorio da

promuovere viene considerato come

un prodotto. Comunicazione,

promozione, offerta commerciale,

distribuzione sono declinate dalla

scala industriale alla scala territoriale,

sono operazioni che possiamo porre a

valle di un processo di sviluppo locale

sviscerato da un' azione progettuale.

Per fare una distinzione di strumenti:

usufruiamo del marketing del territorio

per promuovere l'offerta, usufruiamo

del “marketing territoriale” per

concepire le strategie di sviluppo e

“creare” un'offerta (6). Definiamo il

marketing territoriale come

(Texier e Valle, 1992)(7).

Possiamo considerare il marketing

territoriale come un' attività

organizzata che aiuta i decisori locali,

la “governance” locale e gli attori del

sistema a definire le strategie per

rendere attrattivi i territori, a effettuare

azioni volte allo sviluppo locale e alla

valorizzazione dei territori.

Una corretta azione di marketing

territoriale parte da una accurata

insieme di azioni collettive attuate per

attrarre in una specifica area o

territorio nuove attività economiche e

produttive, favorire lo sviluppo delle

imprese locali, promuovere

un'immagine positiva

coltivato, un distretto industriale,

trasformazioni dell' ambiente che

hanno creato l'identità dei luoghi

(azioni ), oppure che

hanno indebolito( ,

se non distrutto, le caratteristiche

storiche di un territorio (4).

Su un territorio si sviluppano civiltà e

culture, è un supporto o una sfida per

le economie locali, su un territorio

crescono le attività produttive e la

cultura di una comunità, col tempo

diventano anche esse peculiarità

uniche di un luogo, trasformanti e

trasformate, o meglio, adattate, se

guardiamo un territorio con la

prospettiva di progettarne il futuro

sviluppo o la gestione delle attività a

esso connesse, dobbiamo tenere

presente di tutte le variabili e tutte le

caratteristiche determinanti del

territorio stesso.

Il codice genetico di un territorio è

decifrabile attraverso le componenti

materiali e immateriali che lo

compongono, parliamo del tessuto

fisico e naturale, culturale e

infrastrutturale, economico e sociale,

parliamo di tutto ciò che rende

l'identità di un luogo visibile,

analizzabile e valutabile, parliamo di

ciò che in seguito chiameremo

territorializzanti

deterriotorializzato)

verso un progetto

0.1Capitale territoriale, capitale sociale,sviluppo territoriale

(4) Magnaghi Alberto 2000,

(5) Stefano Maffei, Beatrice Villari, AA VV MeDesgn forme del mediterraneo, catalogo a cura di R. Fagnoni, P. Gambaro, C.Vannicola,, Firenze 2004

(6) Gian Franco Corio, Una proposta di marketing territoriale: una possibile griglia di analisi delle risorse, Moncalieri (To) 2005

(7) L. Texier . J.P. Valle, Le Marketing territorial et ses enjeux in , Paris n. 87 pp 45-55

Op. cit.

Alinea Editrice

Ceris-CNR W.P. n.8/2005,

Revue Francaise de Gestion

4

Page 22: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

La pianificazione degli interventi

La distribuzione idrica

Lo smaltimento e il riciclaggio dei

rifiuti

l'accesso al territorio

Le agenzie di viaggio nel luogo di

partenza/arrivo dei viaggiatori

I sistemi di informazione

I sistemi segnaletici

I sistemi di flusso di traffico facilitato

I parcheggi per i mezzi su gomma

la ristorazione

I ristoranti, le trattorie, le pizzerie, i

cafè ecc…

La gastronomia basata sulla cucina e

sui prodotti tipici

l'alloggio

Le tipologie presenti

La densità

La categoria

il turismo

La vocazione turistica

Gli elementi che caratterizzano il

flusso turistico

La composizione del sistema ricettivo

Le zone di interesse

L'articolazione della domanda

La promozione del turismo al di fuori

-C-

-D-

-E-

-F-

del territorio

Lo shopping

i soggetti attori

La governance

I soggetti operativi

I residenti

I turisti

I dati anagrafici

La tipologia

La motivazione della presenza nella

zona

I caratteri socio economici

La conoscenza della zona

L'apprezzamento della zona

la tipologia delle attrazioni

Di acarattere ambientale

Di carattere artistico7architettonico

Di carattere culturale

Gli avvenimenti e gli eventi particolari

l'analisi delle caratteristiche delle

risorse ambientali, artistiche,

architettoniche e culturali

i servizi alle imprese e le

infrastrutture di ricerca

le imprese

La diversificazione produttiva

L'integrazione sistemica

-G-

-G-

-H-

-I-

-L-

analisi ambientale, quantitativa e

qualitativa del territorio, al fine di

individuare e dare un nome alle

risorse, al fine di analizzare la

competitività del territorio per

individuare i punti di forza/debolezza

da i quali cominciare a delineare le

strategie di sviluppo; ciò significa

individuare tutte le componenti

materiali e immateriali che

compongono il territorio:

la collocazione geografica

I collegamenti con l'esterno

Il numero e le rotte dei vettori

L'inserimento nei circuiti turistici

nazionali

L'inserimento nei circuiti internazionali

La zona di interscambio di merci e

servizi

La zona di in espansione

le infrastrutture

La dotazione infrastrutturale

Le punte di eccellenza e i casi di

mediocrità

La modernizzazione del sistema

La competitività complessiva del

territorio

Il piano generale di assetto e

coordinamento delle infrastrutture di

servizio

-A-

-B-

5

Page 23: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

questo non può esimersi da

assumere un carattere sistemico e

complesso: le attività coinvolte in un

progetto di sviluppo locale sono di

natura differente, dalle imprese

all'amministrazione pubblica ai

cittadini, concorrono/vengono

coinvolte nel processo: conoscere le

dinamiche relazionali locali,

le economie informali presenti, serve

per progettare un adeguato

funzionamento delle strategie e del

sistema.

L'approccio al progetto di sviluppo

territoriale nella prospettiva del più

classico marketing del territorio tiene

conto dell'importanza della

concertazione tra gli attori locali e i

progettisti nella creazione delle

strategie, ma questo aspetto non

viene approfondito, l'accento viene

posto sull'importanza di una analisi

interna tecnica e schematica, sulle

azioni di promozione, distribuzione,

comunicazione delle risorse presenti.

In questa visione il rischio è una

uniformità di azioni a prescindere dai

luoghi di applicazione, questo rischio

dipende da chi viene interpellato per il

progetto e da come questi interpreta il

territorio sul quale agire e le discipline

di riferimento: parlando in seguito di

verso un progetto

La potenzialità delle risorse umane

attive nel territorio

L'ooprtunità dei mercati

La dimensione e i dati

anagrafici/quantitativi delle imprese

La presenza di distretti industriali

riconosciuti

I settori proiettati all'estero

L'artigianato

La formazione per le imprese

la dinamica imprenditoriale

il sistema finanziario e di credito

presente

l'analisi degli enti locali e del loro

funzionamento

L'analisi della composizione

complessa di un territorio serve a

individuare i nodi critici, che siano di

forza o di debolezza, sui quali fondare

le strategie di sviluppo e le successive

azioni di “marketing di prodotto”.

in questa proposta di griglia analitica,

mutuata dalle discipline del marketing

territoriale, viene tenuto conto anche

del sistema relazionale tessuto nel

territorio e viene considerato come

risorsa fondamentale, infatti qualsiasi

sia l'esito del processo di sviluppo,

-M-

-N-

-O-

Strade del Vino, uno strumento di

sviluppo territoriale, vedremo come

sia presente la tendenza a “calare

dall'alto “ delle ricette valide per tutti i

territori con vocazione produttiva di

carattere vitivinicolo, basate su una

corretta analisi di ciò che sia presente

e “vendibile” sul territorio, sui modi di

comunicarlo alla “massa”, sui modi di

venderlo cercando di mettere a

sistema tutte le risorse presenti. Il

rischio di una azione progettuale così

interpretata è quello di non valorizzare

in modo corretto la tipicità territoriale,

di non trovare una via all'innovazione,

di non essere compresi dalle

comunità locali e in pratica di fare un

progetto di apparente “efficienza” ma

non di sensibile “efficacia”.

Approcci diversi partono da una

visione comune al più classico

marketing territoriale, sull'importanza

delle risorse presenti, sull'importanza

del coinvolgimento sistemico degli

attori, sull'importanza della

comunicazione interna ed esterna, ma

l'accento viene posto sulla necessita

di innovare la possibile offerta, di

trovare nuove vie strategiche per

proporre i territori, sulla possibilità di

“progettare” le comunità(8), sul

perseguimento della sostenibilità e

(8) Stefano Maffei, Beatrice Villari, Op. cit.

6

Page 24: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

culturale, economica e produttiva;

senza una adeguata conoscenza e

un'analisi delle risorse presenti nel

capitale territoriale non possiamo

immaginare un progetto di sviluppo

valido, non esistono ricette

precostituite perché ogni territorio è

unico, ogni territorio possiede il suo

capitale che si manifesta in un

rapporto complesso di “

(Cristallo 2005)(12).

Individuare i valori, distinguerli dalle

risorse(13), trovare i punti di forza, le

minacce e i vincoli, giudicare la

qualità competitiva di ogni

componente del territorio, potrebbe

risultare una procedura molto

complessa, tenendo conto delle

innumerevole sfumature che può

assumere un territorio. Dall'

Osservatorio europeo LEADER viene

proposta una semplificazione (14):

le componenti del capitale territoriale

vengono suddivise in otto categorie

sono le risorse naturali,

l'ambiente e il paesaggio, sono le

risorse artistiche architettoniche e

culturali, e come queste vengono

gestite dagli attori locali

(amministrazione pubblica, gestione

prodotti-

identità-contesto”

_ le risorse fisiche e la loro

gestione

dei parchi, le direzioni museali ecc…)

intendiamo i valori condivisi e radicati

nella cultura della comunità locale, la

mentalità, il modo di rapportarsi, il

modo nel quale gli abitanti

percepiscono il loro territorio

cioè le

caratteristiche demografiche,

quantitative e qualitative, chi abita e

chi è attivo nel territorio

la

capacità di innovare, la

consapevolezza delle proprie

attitudini, la capacità di fare ricerca e

padroneggiare le tecnologie, le

competenze presenti sul luogo in

seno alla ricerca e sviluppo

chi gestisce la “cosa”

pubblica, la forma di governance

presente, le forme di gestione dei

crediti economici, come vengono

applicate le regole, le leggi costituite e

applicate nel territorio in esame

la

vocazione produttiva del territorio, la

quantità e la distribuzione nonché la

tipologia dell'imprenditoria locale.

_ la cultura e l'identità del territorio

_ le risorse umane

_ il know-how e le competenze_

_ le istituzioni e le amministrazioni

locali_

_ le attività e le imprese_

_ i mercati e le relazioni con

l'esterno_

_ l'immagine e la percezione del

sull'importanza delle risorse tipiche,

che caratterizzano i territori, da

sfruttare come traino e

verso i mercati.

In ogni caso, qualunque sia la

declinazione dell'approccio al progetto

di sviluppo territoriale che prendiamo

in considerazione, il punto di partenza

del processo progettuale è l'analisi di

ciò che è presente sul territorio,

Il paesaggio, le attività produttive, le

risorse artistiche e architettoniche, la

cultura e il sapere, il know how e le

competenze, l'economia, l'identità, il

sistema relazionale, l'amministrazione

pubblica e la politica, la percezione

dell'immagine, sono le componenti

materiali e immateriali che

costituiscono il territorio, o, meglio, il

“capitale territoriale”.

L' (Magnaghi,

2000)(10) definisce il patrimonio del

territorio, il capitale territoriale, come

(Magnaghi 2000)(11).

Ogni territorio è un contesto unico,

avente una propria identità fisica e

medium

(Paolini, 2000)(9)

approccio territorialista

il prodotto del processo storico di

territorializzazione”, “un esito

dinamico, stratificato,complesso di

successivi cicli di civilizzazione; è un

complesso sistema di relazioni fra

comunità insediate e ambiente”

(9)

(10) (11) Alberto Magnaghi 200

(12) Vincenzo Cristallo,

(13) Un valore diventa risorsa quando una comunità è stata in grado di interpretarlo attivamente.( Magnaghi Alberto, )

(14)

Op. cit

Op. Cit.

AA VV MeDesgn forme del mediterraneo, catalogo a cura di R. Fagnoni, P. Gambaro, C.Vannicola,, Firenze 2004Alinea Editrice

Paolini Davide, , Baldini e Castoldi, Milano 2000

Osservatorio europeo LEADER (2000),Quaderno n. 6 Fascicolo n.1

I luoghi del gusto

La competitività territoriale. Costruire una strategia di sviluppo alla luce dell'esperienzaLEADER,

7

Page 25: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

agiscono (Piselli, 2001)(16).

In qualità di componente della struttura sociale,

il capitale sociale si concretizza nelle

caratteristiche strutturali e normative di un

sistema sociale, ad es. le organizzazioni, le

istituzioni; scendendo alla scala individuale, il

capitale sociale è costituito dall' insieme delle

risorse relazionali che l'individuo costruisce in

seno alla famiglia e alle altre cerchie sociali, sta

al ricercatore (o al progettista nel nostro caso)

decidere la scala di osservazione, inoltre,

possiamo considerare un' impresa o un'azienda

come un individuo, con un proprio sistema

relazionale costruito nel tempo e orientato a

uno scopo. Le forme del capitale sociale sono

molteplici: le obbligazioni e controbbligazioni

che legano gli individui;il grado di fiducia della

struttura (cioè l'aspettativa fondata che le

obbligazioni saranno ripagate); il flusso di

comunicazione che transita nelle relazioni

sociali e facilita l'azione; le relazioni di

reciprocità che favoriscono la fiducia

interpersonale e la disponibilità al mutuo

appoggio, stimolano la propensione e la

capacità a cooperare; le norme che

definiscono, in modo più o meno flessibile, la

forma, i contenuti e i confini degli scambi, e le

relative sanzioni di tipo interno o esterno; le

organizzazioni vere e proprie con fini specifici.

Più gli individui dipendono gli uni dagli altri,

maggiore è la dotazione di capitale sociale di

una determinata struttura

(Piselli, 2001, p. 50)(17).

Inoltre il capitale sociale, proprio

perché sistema relazionale, non è

tangibile, bensì fruibile, ma solo

rispetto a specifiche attività, e implica

costi e benefici diversi nelle diverse

situazioni: un sistema di relazioni con

determinati valori e modalità che in

un contesto (territorio) può facilitare il

passaggio di flussi (di qualunque

genere), in un altro, può impedirlo,

questo dimostra il carattere

situazionale del capitale sociale. La

dinamicità del concetto di capitale

sociale possiamo osservarla nel fatto

che col tempo può mutare di forma,

orientamento e scopo, per fare un

esempio immaginiamo che, per

trovare uno sviluppo economico le

amministrazione locali di un territorio

si costituiscano GAL (Gruppo di

Azione Locale) per entrare in un

programma di finanziamento pubblico

LEADER presentando un progetto

collettivo, in seguito i benefici dell'

intervento saranno goduti da tutta la

comunità; riassumendo: lo scopo

iniziale dello sfruttamento delle risorse

relazionali è stato stilare un progetto

di sviluppo, è stato sfruttato un

capitale sociale, in seguito, la

realizzazione del progetto e

verso un progetto

territorio_

Dalla valutazione della competitività

del capitale territoriale così

schematizzato, dovremmo riuscire ad

individuare le risorse e le specificità

da valorizzare nel progetto di sviluppo

locale, questo non significa stilare un

inventario contabile di ciò che il

territorio dispone, infatti bisogna

considerare il capitale territoriale

come un concetto dinamico in quanto

le risorse presenti in un territorio sono

collegate tra loro, ogni territorio ha un

proprio sistema relazionale che

collega individui, imprese,

amministrazione pubblica, risorse

fisiche e le modalità, la struttura e la

qualità di questo sistema possono

essere riassunte nella descrizione del

capitale sociale (15).

Senza addentrarci nel dibattito

intellettuale sui significati del capitale

sociale, ci concentreremo, invece, sul

fatto che si tratta di un concetto

situazionale e dinamico; un concetto,

pertanto, che non si riferisce a un

<<oggetto>> specifico, non può

essere appiattito in rigide definizioni,

ma deve essere interpretato, di volta

in volta, in relazione agli attori, ai fini

che perseguono, e al contesto in cui

(15) Il concetto di capitale sociale si riferisce al valore di quegli aspetti della conoscenza personale e collettiva riferiti alle peculiari configurazionidella struttura sociale che gli individui utilizzano quali risorse per realizzare i propri interessi.Tra gli autori italiani un contributo significativo è quello di Bagnasco, Piselli, Pizzorno e Trigilia

(16) Bagnasco A., Piselli F., Pizzorno A., Trigilia C., il capitale sociale, , Bologna 2001.

(17) ,

Il mulino

Op cit.Bagnasco A., Piselli F., Pizzorno A., Trigilia C.

8

Page 26: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

davanti a se un committente singolo,

bensì un sistema di molteplici attori,

ognuno di essi potrebbe avere

obiettivi diversi, ma è il territorio in

oggetto a dover crescere e diventare

competitivo.

Con l'ottica del design strategico il

territorio diventa oggetto del progetto,

e le componenti relazionali di un

territorio sono, sia una risorsa, sia un

obiettivo da raggiungere; trovare gli

strumenti e le soluzioni che

accrescono il capitale sociale è un

azione da compiere per il territorio,

nel territorio, dialogando e attivando il

processo creativo in maniera corale

con gli attori locali. Il design, in questo

caso, agisce e trova soluzioni

attraverso un approccio

multidisciplinare (strategia,

comunicazione, prodotto) e multilivello

(società, produzione, cultura)(18).

La concezione classica del design è

legata al a un qualcosa, nel

nostro caso diventa il

territorio, come sistema di risorse,

come sistema di componenti materiali

(produzioni, natura, strutture) e

immateriali (valori, relazioni, cultura).

Progettare per il territorio, progettare

nel territorio, vuol dire fare riferimento

a un contesto complesso:

dar forma

qualcosa

"il design che agisce per lo sviluppo locale e nel

territorio deve far riferimento a questo insieme

di risorse (economiche, umane, sociali, fisiche,

storico culturali, ambientali), affrontandone la

natura particolare e i limiti specifici: ciò può

essere realizzato attraverso una prima

definizione complessiva che può essere

rintracciata nel concetto dinamico di capitale

territoriale.

A questa scala infatti la relazione tra progetto,

innovazione e sviluppo si esprime non solo

attraverso fattori discreti di natura fisico-

economica ma anche attraverso un legame e

una dipendenza dalle componenti di natura

sociale-umana: non è infatti possibile separare

l'azione di sviluppo messa in atto alla scala

territoriale da un'accurata verifica della

situazione e delle modalità che regolano le

relazioni tra individui, istituzioni e imprese,

ovvero con il capitale sociale” (Maffei,

Villari, 2004)(19).

L'innovazione locale è possibile

attraverso processi collettivi di

creazione, condivisione e gestione

della conoscenza; la trasformazione

delle risorse di un territorio con

progetti concreti di design necessita di

processi mirati alla condivisione di

conoscenze, uno strumento che

permette questa dinamica può essere

la (20), una

comunità pratica orientata al progetto,

design community

l'approvazione di un finanziamento

avranno creato altri sistemi relazionali,

probabilmente lo scopo del progetto

stesso era valorizzare il capitale

sociale nel territorio, ad esempio con

un sistema che incrementi le

interazioni tra le imprese, come una

strada del vino, o con la creazione di

un consorzio di tutela.

Nella prospettiva di un progetto

strategico di sviluppo locale, il

processo creativo parte

dall'individuazione delle criticità e

delle opportunità offerte dalle risorse

nel territorio, e dalla verifica della

situazione e delle modalità che

regolano le relazioni tra gli attori, cioè

valutiamo la qualità del capitale

territoriale e del capitale sociale.

Riteniamo che nel sistema territorio

sia proprio la gestione e la creazione

del capitale sociale a costruire i

presupposti per uno sviluppo e per la

ricerca di innovazione, nelle

organizzazioni aziendali una oculata

gestione delle conoscenze e dei

rapporti, l'ottimizzazione dei flussi

fisici e informativi, la ricerca di codici

comuni per la comunicazione ha

generato competitività; chi è

impegnato nella progettazione su

scala territoriale sa che non ha

(18) Maffei, Villari 2004,

(19) Maffei, Villari 2004

Op. cit.

Op. cit.

(20) Maffei, Villari 2004 Op. cit.

9

Page 27: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

con la quale diviene possibile, alla

scala territoriale, individuare gli

obiettivi strategici, utilizzare gli

strumenti specifici di design,

implementare e materializzare le

soluzioni progettuali. L'elevata

complessità del , del

capitale territoriale e del capitale

sociale in esso inclusi, necessita di un

approccio al progetto caratterizzato

dalla partecipazione, dal

coinvolgimento degli attori del

sistema, di una ,

nella cui dimensione relazionale si

trovano gli strumenti e le soluzioni alle

problematiche delle diverse realtà che

identificano il sistema territorio:

(Maffei, Villari,

2004)(21).

sistema territorio

design community

“l'uso

del design all' interno dei processi di sviluppo

locale non può essere visto in senso

strumentale, come mezzo che permette la

costruzione di forme in senso tradizionale, ma

piuttosto come una competenza relativa alla

definizione e l'orientamento del senso del

progetto della comunità e alla strutturazione

delle relazioni tra gli attori attraverso le

competenze disciplinari analitiche,

interpretative, di proiezione”

(21) Maffei, Villari 2004, Op. cit.

bibliografia del capitoloPiscolla Iole, Le Strade del Vino e dei Sapori, Siena 2004

E.Fiorani, Le immagini dell'ambiente, La non certezza terrestre, , n.71 Milano 1985

Magnaghi Alberto, il progetto locale, i, Torino 2000

Ci.Vin

Alfabeta

Bollati Boringhier

Bagnasco A., Piselli F., Pizzorno A., Trigilia C., il capitale sociale, , Bologna 2001

Vincenzo Cristallo,AA VV MeDesgn forme del mediterraneo,catalogo a cura di R. Fagnoni, P. Gambaro, C.Vannicola, , Firenze 2004

Stefano Maffei, Beatrice Villari, AA VV MeDesgn forme del mediterraneo,catalogo a cura di R. Fagnoni, P. Gambaro, C.Vannicola, , Firenze 2004

Gian Franco Corio, Una proposta di marketing territoriale:una possibile griglia di analisi delle risorse, Moncalieri (To) 2005

L. Texier . J.P. Valle, Le Marketing territorial et ses enjeux in, Paris n. 87 pp 45-55

Il mulino

Alinea Editrice

Alinea Editrice

Ceris-CNR W.P. n.8/2005,

Revue Francaise de Gestion

Paolini Davide, , Baldini e Castoldi, Milano 2000

Osservatorio europeo LEADER (2000),

Quaderno n. 6 Fascicolo n.1

I luoghi del gusto

La competitività territoriale.Costruire una strategia di sviluppo alla luce dell'esperienza LEADER,

10

Page 28: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

11

Page 29: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Strade

capitolo1:Lestradedelvinocomestrumentoper losviluppoterritoriale

12

Page 30: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Gli anni novanta sono stati teatro di

crisi, di turbolenze nelle dinamiche

della società, di mutamenti nel mondo

del consumo: da

a consumatore (Fabris,

2003)(1) fino ad attore sociale attivo

verso l'offerta a lui rivolta, riluttante

nei confronti dell'omologazione

(almeno apparentemente) alla ricerca

di una personalità e di un'offerta

pensata per lui e solo per lui, o

perlomeno per i suoi “simili”, altri attori

sociali che siedono alla sua mensa di

scelte.

Attualmente il comportamento della

domanda turistica non si fonda più,

come in passato, solo su alcuni fattori

chiave quali il riposo, lo svago e il

divertimento in località dove era

sufficiente che vi fossero alcune

attrattive semplici (ad esempio una

spiaggia e il mare), al contrario, le

determinanti del comportamento

turistico si sono allargate

notevolmente al punto da diventare

molto articolate e non facilmente

riconducibili a

consumatore massa

individuo

schemi codificati. A

questo ampliamento delle tipologie di

comportamento dei turisti, si

sommano anche una diversa

consapevolezza e una crescita di

maturità: il turista degli anni novanta è

molto più preparato e informato,

sceglie con oculatezza, ha una

maggiore propensione verso la qualità

ed è conscio di poter scegliere

nell'ambito di un mercato in cui

l'offerta si è decisamente allargata e

abbraccia possibilità di scelta molto

più ampie che in passato. Da notare,

poi, che mentre negli anni ottanta,

spesso definiti come il decennio dell'

, dominavano

e , negli anni novanta

si registra una brusca inversione di

rotta, quasi per reazione a quella

cultura;cominciano a imporsi scelte

dettate da un recupero della vita

naturale, da uno stile più sobrio con

forti accenti di ricerca

spirituale(Antonioli Corigliano,

1998)(2). E' in questo contesto che si

formano diversi segmenti di offerta

turistica specializzata, tra i quali l'

enoturismo, che è forte oggi di una

domanda sempre crescente.

Precedentemente abbiamo visto

come un progetto di sviluppo

territoriale parte dalla valutazione del

edonismo appariscente

look mondanità

capitale territoriale (le risorse materiali

e immateriali di un territorio), dei valori

e della competitività di questo, al fine

di individuare le specificità territoriali

da valorizzare.

Un territorio può possedere

eccellenze artistiche, naturali,

produzioni artigianali di valore, può

capitare, però, che questo genere di

risorse non possegga quelle proprietà

valoriali che consentono al processo

di valorizzazione di trovare l'identità

del luogo, quelle proprietà che, in

seguito, dovrebbero farci individuare

un territorio come omogeneo e

caratterizzato da una componente (o

più), del capitale territoriale, unica e

caratteristica.

La bandiera del territorio va ricercata

in altri ambiti, in altri settori.

Una via da seguire ci viene suggerita,

nel periodo che stiamo vivendo, dal

mutamento delle abitudini e delle

scelte alimentari della gente. Dall'

osservazione del mercato alimentare

(dal dettaglio ai servizi) emerge

un'attenzione maggiore verso la

cucina tradizionale e verso la

gastronomia tipica, sia nazionale che

internazionale, emerge che il

consumatore è un attore competente

riguardo le specialità gastronomiche

1.0Enoturismo e strade del vino

1.1I giacimenti gastronomici comerisorsa per lo sviluppo

(1) Fabris , Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, , Milano 2003.

(2) Antonioli Corigliano Magda, Strade del Vino ed Enoturismo. Distretti turistici e vie di comunicazione, , Milano 1998.

Franco Angeli

Franco Angeli

Giampaolo

13

Page 31: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

gusto della scoperta e del

pionierismo, alla ricerca di rarità e

specialità gastronomiche tipiche di un

luogo. Un territorio che presenta un

giacimento gastronomico di valore,

può sfruttare questo come medium

per rendersi visibile e quindi visitabile

dal in pratica

capovolgendo le modalità di

promozione turistica classiche, in

passato, infatti, i prodotti tipici e la

gastronomia tipica di un luogo erano

veicolati come contorno alle bellezze

artistiche e naturali di un territorio,

questo perché i nuovi viaggiatori del

gusto non sono attirati dalla cultura,

dall'arte, dalla storia, ma si muovono

in base all'offerta enogastronomica e

al valore di questa. In questo scenario

possono trovare opportunità di

sviluppo tanti territori poveri dell'Italia,

dove l'industrializzazione e la grande

economia non hanno interessi e la

disoccupazione e l'immobilità delle

risorse regnano da troppo tempo.

Certamente per orientare un processo

di sviluppo basandosi sulla

produzione tipica enogastronomica

bisogna possedere un elevato grado

di concertazione tra gli attori sia

produttivi che istituzionali del luogo

per raggiungere l'obiettivo, bisogna

gastronauta,

conoscere e adoperare gli strumenti

adeguati per gestire l'offerta turistica

che si va a creare.

Ne “I luoghi del gusto” (Davide

Paolini, Baldini e Castaldi, Milano

2000) viene proposta una possibile

segmentazione degli utenti tipo del

turismo enogastronomico, queste

figure vengono individuate nel

e nel che a

differenza del turista convenzionale il

motivo della vacanza e del viaggio

sono i luoghi

caratterizzati da una produzione tipica

enogastronomica dalla forte identità e

di antica tradizione. Il turista

convenzionale vede il patrimonio

gastronomico del luogo come un

contorno al viaggio, infatti la sua

motivazione viene dalla presenza o

meno del patrimonio artistico,

culturale e naturale.

I gastronauti e i foodtrotter si

muovono per il cibo, alla scoperta di

prodotti tipici, unici, antichi; le due

tipologie di viaggiatore però si

differenziano nel modo e nel tempo di

(5)

gastronauta foodtrotter,

giacimenti gastronomici,

regionali e ricerca anche la cucina

tipica internazionale (etnica);

nascono, si evolvono e riscuotono

notevole successo associazioni come

“Slow Food” attive nella

valorizzazione e nella tutela della

produzione enogastronomica tipica

italiana.

I prodotti tipici enogastronomici, le

produzioni tipiche radicate nella

cultura di un luogo, in un territorio,

che profumano di sapienti e antichi riti

preparativi, che sono uniche e

localizzate (oltre che localizzabili), che

si presentano come veri e propri

possono

diventare la risorsa sulla quale basare

lo sviluppo territoriale, proponendo il

territorio con il suo giacimento

enogastronomico come meta turistica,

il cibo e la tipicità come bellezze da

esplorare e scoprire.

Nel contesto che abbiamo cercato di

riassumere precedentemente,

contesto che presenta mutamenti

sociali che si rispecchiano nelle scelte

di consumo, nascono fenomeni come

l'escursionismo enogastronomico, il

boom degli agriturismi, l'enoturismo;

nascono nuove tipologie di viaggiatori

come il o il

(Paolini 2000) , viaggiatori con il

giacimenti del gusto (3)

gastronauta foodtrotter

(4)

verso un progetto

1.2Il gastronauta e il foodtrotter:una possibile segmentazioneIl gastronauta e il foodtrotter:una possibile segmentazione

(3)

(4) 2000,

(5)

Paolini Davide, I luoghi del gusto, , Milano 2000.

Paolini Davide

Paolini Davide 2000,

Baldini e Castoldi

Op. cit.

Op. cit.

14

Page 32: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

È evidente che le due tipologie di

viaggiatore richiedano servizi e

organizzazioni differenti, occorre una

realtà più organizzata con diversi

servizi accessori (dalla comunicazione

alla ricezione alberghiera) per

accontentare il foodtrotter, per il

gastronauta è necessario che esista

l'evidenza del giacimento

gastronomico, la comunicazione di un

evento e un organizzazione più

bassa, che coinvolga almeno i

dettaglianti al massimo i produttori.

Fondamentalmente possiamo

riassumere questi due segmenti nel

modo seguente: il gastronauta è un

utente mentre il

foodtrotter possiamo considerarlo un

utente

Le due tipologie di viaggiatori,

evidentemente, impatteranno

diversamente sull'economia del

territorio che offre il proprio patrimonio

gastronomico come meta turistica. Un

territorio che cerca lo sviluppo

attraverso la produzione tipica, e uno

sviluppo generalizzato, dovrà puntare

al foodtrotter come target centrale

dell'offerta turistica.

product oriented

service oriented.

(TABELLA 1.1)

Dalle ipotesi proposte fin ora, cioè di

ricercare la via dello sviluppo

sfruttando i giacimenti gastronomici di

un territorio, sono evidenti le

differenze, per quanto riguarda l'

impatto economico e lo sfruttamento

di risorse locali, tra un offerta diretta al

e una orientata al

, tra l'evidenza di una specialità

gastronomica e il fascino di un

territorio che offre la fruizione

completa della cultura locale e del

mondo che riguarda la sua

produzione enogastronomica tipica.

Un territorio che decide per la prima

volta di proporsi utilizzando come

la produzione

enogastronomica tipica,cioè il suo

, partirà

con l'offerta puntando al gastronauta,

ciò significa puntare a un bacino

ristretto che non ha bisogno di servizi

come la ricezione alberghiera, per

fare questo è necessaria una minima

organizzazione degli attori coinvolti e

un livello ridotto di complessità, infatti

basta fornire i servizi necessari alla

fruizione dei prodotti (scelta,

gastronauta food

trotter

medium

giacimento gastronomico(6)

usufruire della vacanza o del viaggio:

il gastronauta si muove

esclusivamente per esplorare il

patrimonio gastronomico di un luogo,

spesso è motivato dalla presenza di

un evento rilevante (fiere, sagre,

festival), è il viaggio si riduce al tempo

necessario alle degustazioni e agli

acquisti, infatti possiamo riconoscere

nel gastronauta i buyers di ristoranti o

di del cibo, oppure

collezionisti e appassionati che

approfittano dell'evento o di una

buona domenica per soddisfare le

loro voglie di accrescere il loro

patrimonio del gusto; gli spostamenti

del gastronauta, quindi, sono soliti

essere di medio corto raggio, al

massimo qualche centinaio di

chilometri. Diversamente il Food

Trotter impiega più tempo per il suo

viaggio, usa sfruttare al pieno i week-

end o i periodi festivi, per immergersi

completamente nella cultura

gastronomica del luogo che andrà a

visitare, nel suo viaggio fatto di

esplorazioni di aziende, locande e

artigiani vuole godere anche delle

bellezze del luogo, ma come nel caso

del gastronauta la motivazione del

viaggio resta l'offerta gastronomica

tipica.

boutique

1.3L'approccio evolutivodell'offerta turistica

(6) 2000, Op. cit.Paolini Davide.

15

Page 33: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

se non unica, antica e da generazioni

presente sul territorio acquisendo

caratteristiche speciali che appunto la

tradizione e il (pensando al

mondo enologico) le hanno conferito.

Se abbiamo di fronte la sana

presenza di un giacimento

gastronomico, possiamo fare le nostre

considerazioni sul tipo di territori che

possono attivare un'offerta turistica

terroir

basata sulle ricchezze delle

produzioni tipiche; sempre con l'aiuto

delle ipotesi di Davide Paolini

dividiamo i territori in base alla loro

vocazione turistica, esistono quindi:

_

_

Aggiungiamo dei sotto gruppi a

territori

a vocazione turistica

territori privi di vocazione turistica

degustazione, acquisto). Puntare al

gastronauta è il primo passo di un

approccio evolutivo all'offerta turistica

basata sulla ricchezza gastronomica

di un territorio.

Una volta raggiunto un livello di

notorietà e un giro di affari legato al

cibo più dinamico ed esteso, il

territorio potrà incominciare a fornirsi

di servizi e ad attrezzarsi per

accogliere utenti più redditizi come i

food trotter o i turisti tradizionali.

Fin qui abbiamo semplificato per

capire cosa intendiamo dire col

concetto di approccio evolutivo

all'offerta turistica basata sui

giacimenti enogastronomici,

naturalmente il processo di

valorizzazione è complesso, inoltre

bisogna fare dei distinguo sul tipo di

territorio che vorrà ospitare del

turismo di tipo gastronomico.

Tutti i territori possono attivare offerte

di turismo gastronomico?

La discriminante principale è la

presenza di un giacimento

gastronomico di valore, cioè una

produzione tipica di quel luogo che

possiede caratteristiche di unicità,

rarità e valore, rappresentativa

appunto di un territorio piuttosto che

un altro, ma anche una produzione,

verso un progetto

tabella 1.1

dal turismo gastronauta al turismo foodtrotter:l'impatto sul territorio [Davide Paolini 2000]

attori coinvolti

risultati economici

indotto economico

punti di forza

punti di debolezza

gastronauta foodtrotter

pochi e solo privati:produttori e commerciantidel giacimento; ristoratori

positivi e limitati ai soliattori coinvolti: i costi ridottiche questa strategia imponeloro risultano abbondantementecoperti dalle maggiori entratedovute a questo tipo didomanda turistica

limitato: basso impatto sulterritorio in termini diaccrescimento di benesseree redistribuzione del reddito(sia in termini di occupazioneche di realizzazione diinfrastrutture di pubblica utilità)

limitata complessità organizzativa:trainata da un numero altrettantolimitato di produttori "illuminati";un turismo escursionista puòessere agevolmente attivato

limitato impatto sul territorio

molti: ai precedenti vanno aggiuntii produttori di servizi accessori:

gestori di attività ricettive(albergatori, agriturismi ecc.) e attoripubblici (comuni e province in base asingoli competenze)

in primis

positivi e allargati al territorio:gli elevati investimenti che questascelta impone sono ampiamentesuperati dalle maggiori entrate

allargato: nasce l'esigenza di nuoveprofessioni soprattutto in ambitoterziario. Realizzazione/rifacimento diinfrastrutture da parte della pubblicaamministrazione

crescita del benessere nel territorio

alta complessità organizzativa:molti attori dalle logiche e obiettivispesso divergenti debbono cooperareper dare vita a un pacchetto turisticoefficiente

16

Page 34: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

turismo posseggono le

capacità, i servizi e la cultura, sia a

livello privato che istituzionale, per

puntare direttamente a un turista di

tipo una volta individuato il

prodotto .

I territori privi di risorse turistiche

tradizionali, intendiamo dire risorse

naturali come il mare o la montagna o

risorse culturali come le bellezze

artistiche e architettoniche, quindi

territori nei quali non c'è vocazione

turistica, sono luoghi che, se

posseggono un

tipico e di valore,

volendo attivare un offerta di turismo

basata sui prodotti tipici dovranno

partire dal basso, cioè di rivolgersi a

un'utenza del tipo

partendo dalla comunicazione del

prodotto e alla creazione di attenzione

su di esso. Può capitare che

incidentalmente un giacimento

gastronomico attiri l'attenzione di

qualche del settore,

come i giornalisti di testate

specializzate: per i territori queste

sono occasioni che vanno sfruttate,

accentuando l'attenzione sul prodotto

con una buona comunicazione,

organizzare immediatamente un

minimo sistema di attori e risorse

tradizionale,

foodtrotter

medium

giacimento

gastronomico

gastronauta,

opinion leader

dedicati alla reperibilità e alla fruizione

del prodotto stesso, la creazione di

eventi (es: sagre del…) che attirino

pubblico e media; azioni che

determinano un aumento del volume

del passa parola tra gli appassionati,

tra i gastronauti appunto. Se le

politiche di gestione del fenomeno o

le mosse strategiche per metterlo in

moto avranno i loro frutti, questi

territori potranno avere la possibilità di

accrescere la loro offerta turistica per

indirizzarla a segmenti di utenze più

stabili e remunerativi del gastronauta.

La logica di approccio evolutivo

all'offerta possiamo applicarla anche

nei territori che presentano

potenzialità non sfruttate o mal

sfruttate: questi luoghi, magari ricchi

di storia ma invisibili al flusso turistico,

potranno sfruttare il loro patrimonio

gastronomico per diventare visibili e

localizzabili, per accrescere

gradualmente la capacità ricettiva e la

cultura dell'accoglienza turistica,

usando come mezzo di

comunicazione e veicolo di

conoscenza il proprio giacimento

gastronomico.

In territori di questo genere come

anche nei territori a vocazione

turistica, uno strumento efficace per

questa divisione

_

_

_

_

se non in modo

incidentale o senza una precisa

programmazione e quindi privi della

cultura e dei servizi dell'accoglienza

Per i territori che posseggono

vocazione turistica non soggetti a

stagionalità, per esempio territori che

vantano la presenza di importanti città

d'arte, o territori che subiscono un

flusso variabile a seconda delle

stagioni, ad esempio le località

marittime o le stazioni sciistiche, la

valorizzazione e l'evidenziazione di un

giacimento gastronomico sono

l'opportunità di diversificare l'offerta

turistica o di incrementare il flusso

turistico nelle basse stagioni (in

genere la primavera e l'autunno),

questi territori, già frequentati dal

territori a vocazione turistica

stagionale

territori a vocazione turistica non

stagionale

territori che non possiedono

risorse turistiche tradizionali

territori che possiedono risorse

non sfruttate,

17

Page 35: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

all'emergere di modi di vita più

radicali, a volte più riservati, alla

riscoperta delle tradizioni,

dell'essenza al posto dell'apparenza,

è stata occasione per la riemersione e

la riscoperta dei prodotti tipici e

tradizionali, soprattutto nel settore

enogastronomico(8).

L'interesse crescente verso il mondo

delle produzioni tipiche

enogastronomiche del territorio

italiano è tangibile e osservabile

attraverso vari fenomeni: i palinsesti

delle reti televisive nazionali si

riempiono in maniera crescente di

rubriche e trasmissioni che parlano di

enologia, di ricette tipiche regionali, di

viaggi alla scoperta dei territori di

origine di prodotti di eccellenza del

nostro patrimonio enogastronomico;

la grande distribuzione riorganizza il

settore dei vini negli spazi preposti

alla vendita, gli scaffali dei

supermercati assomigliano sempre

più a cantine e spesso è possibile

fruire di degustazioni dei prodotti; gli

stessi marchi commerciali delle

distribuzioni organizzate si fregiano

dell'aggettivo “tipico”, sulle etichette di

questi prodotti viene dichiarata

l'origine e ostentato il legame con la

tradizione e il luogo di provenienza

della “specialità” in vendita; aumenta il

numero dei negozi specializzati nella

vendita di prodotti tipici regionali;

aumenta la notorietà la visibilità di

associazioni che come missione

hanno la salvaguardia e la

promozione del patrimonio

enogastronomico italiano,

associazioni come “Slow Food”, nata

nel 1986, oggi conta più di 70.000

soci, presente in 83 Paesi del

mondo(9).

L'Italia ha un patrimonio

enogastronomico unico e ricchissimo,

vantando centinaia di prodotti DOC,

DOCG, IGT,IGP, DOP(10), i prodotti

tipici del nostro Paese sono conosciuti

e ricercati in tutto il mondo, a volte

prodotti rari e pregiati che vengono

identificati con il loro territorio di

origine: il prosciutto crudo di San

Daniele, il Parmigiano Regiano, il

tartufo di Alba, giusto per citarne

qualcuno, sono prodotti che vengono

apprezzati e consumati sulle tavole di

tutto il mondo, non da meno è la

produzione vitivinicola che vanta

tradizione e fama al pari di quella

francese; dal barolo al chianti, dall'

amarone al passito di Pantelleria i vini

italiani vengono collezionati, stimati,

amati e imitati, la tecnologia enologica

attirare il turista è il percorso

gastronomico. Di seguito tratteremo

delle strade del vino, strumento e

sistema di promozione e

valorizzazione territoriale efficace se

progettato rispettando le peculiarità

del capitale territoriale e organizzando

gli attori, dai privati produttori alle

pubbliche amministrazioni, alla ricerca

di sinergie e collaborazioni da far

assomigliare una strada del vino a

una impresa a rete.

Stiamo osservando un cambiamento

socio culturale del (anche

se preferiamo, ormai, l'espressione:

fruire di benefici offerti da un

prodotto/servizio); il consumatore si è

trasformato in un attore sociale attivo

nelle proprie scelte, è sempre più

informato, sempre più attento ed

esigente, agisce con senno e si

circonda di un universo di consumi

che aderisca il più possibile alla sua

idea di vita e alla sua identità .

Questa mutazione, accoppiata

all'abbandono dell'appariscenza tipica

dello stile di vita degli anni '80 ,

consumare

(7)

verso un progetto

1.4Le strade del vino

(7) Giampaolo Fabris 2003,

(8) Magda Antonioli Corigliano 1998,

(9) Fonte: SlowFood

(10) DOC, DOCG, IGT, IGP, DOP sono le sigle normative che identificano le certificazioni dei prodotti enogastronomici e dei prodotti tipici, in ordine:Denominazione di Origine Controllata, Denominazione di Origine Controllata e Protetta, Indicazione Geografica Tipica, Indicazione Geografica Protetta,Denominazione di Origine Protetta.

(11) Fonte: elaborazioni Agriprojects Riccardo Pastore, dato in lire italiane

Op. cit

Op. cit.

..

18

Page 36: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

articolo sul quotidiano. Se prima

l'enoturismo interessava gli

appassionati del mondo dell'enologia

e i collezionisti di vini pregiati ora il

fenomeno sta diventando moda,

nascono nuovi appassionati, una

nicchia del turismo che interessava

regioni come il Friuli, il Veneto e la

Toscana, ora è diventato un segmento

che muove un business da 5000

miliardi/anno tra diretto e indotto(11).

Tale nuovo modo di concepire il

turismo ha fatto esplodere nel giro di

un decennio i fenomeni

dell'agriturismo e del turismo

enogastronomico interconnessi tra

loro. Crescono di conseguenza le

richieste di zonazione DOC, con i

programmi europei di sviluppo

“LEADER” cresce il numero dei

progetti di intervento per i territori che

si sono organizzati in GAL (gruppi di

azione locale) per la creazione di

“Strade del Vino” che, come vedremo,

sono lo strumento più efficace per

l'organizzazione di un territorio

orientato all'offerta enoturistica.

Ritornando sulle tesi di Davide

Paolini, possiamo affermare che il

vino di qualità e certificato è un vero

mezzo di promozione territoriale, un

vero tra il territorio e il suo

sviluppo.

Il “Movimento per il turismo del vino” e

l' “Associazione Nazionale delle Città

del Vino” sono complici nella crescita

dell'interesse verso l'enologia e

l'enoturismo. Il Movimento per il

turismo del vino nasce nel 1993 e in

pochi anni crea fenomeni come

“Cantine aperte”: l'ultima domenica di

Maggio le cantine socie del

Movimento (1.027 nel 2004) aprono i

battenti alla gente organizzando visite

medium

nazionale viene esportata nei Paesi

che possiedono una minore tradizione

vitivinicola, Paesi che da un ventennio

- al massimo - hanno iniziato a

produrre vino, con lo scopo di

raggiungere la qualità e il gusto

europeo, per la precisione il gusto

italiano, francese e spagnolo.

Nello scenario prima descritto, cioè la

crescente attenzione verso i prodotti

tipici e tradizionali del nostro

patrimonio enogastronomico,

osserviamo un incremento della

domanda di vini di qualità, certificati

DOC e IGT. La crescita di questi

prodotti in termini di immagine e

status ha generato interesse verso le

loro origini, verso i territori che sono

culla di produzioni vitivinicole

importanti, ma è anche cresciuta la

curiosità verso zone di produzione

meno conosciute ma rappresentate

da un prodotto di qualità superiore.

In questo contesto si è evoluto un tipo

di turismo particolare, l'enoturismo,

caratterizzato dal pionierismo, dalla

scoperta e dalla curiosità: l'enoturista

viaggia alla scoperta dei luoghi di

produzione dei vini apprezzati a

tavola, in un “wine bar”, in un'enoteca,

magari consigliato o incuriosito da

una trasmissione televisiva o da un

all'originefuunpercorso

(11) Fonte: elaborazioni Agriprojects Riccardo Pastore, dato in lire italiane

(12) Fonte: Movimento del Turismo del Vino

..

anni '50: in origine fu il percorso

la prima strada del vino italiana,un percorso che unisce i borghie le zone di produzione vitivinicoledell' Alto Adige

1970 nascita dei consorzi di tutelaesempio : Chianti Classico Gallo Nero (Toscana)

1986 Slow Food 1993 il Movimento per il Turismo del Vino

1996 prima La legge Regionale disciplinaredelle Strade del Vino (Toscana)

schema 1.1 : cronologia ed evoluzione delle strade del vino e del fenomeno dell'enoturismo

19

Page 37: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

certificazioni CSQA s.r.l.

L' Associazione Nazionale delle Città

del Vino, oltre ad essere un

riferimento nella tutela e nella

valorizzazione dei comuni che

possiedono un'alta tradizione

vitivinicola, è anche un'importante

casa editrice di pubblicazioni per il

settore enologico. Ha promosso

eventi internazionali come il Simposio

Internazionale “Territorio e Vino “ del

Maggio 1998, il cui tema principale è

stato dimostrare come la zonazione

DOC è uno strumento per la

conoscenza e la qualità, uno

strumento per la valorizzazione

territoriale.

L' Associazione Nazionale delle Città

del Vino offre anche un servizio di

consulenza di progettazione di strade

del vino: i comuni, le società

consortili, i territori che hanno scelto

la strada del vino come via per lo

sviluppo economico e turistico

possono usufruire della consulenza

dell'Associazione Nazionale delle

Città del Vino per tutti gli aspetti

organizzativi e di comunicazione del

progetto. Torneremo in seguito a

parlare di questa consulenza

progettuale dell'Associazione

Nazionale delle Città del Vino, in

quanto osserviamo la tendenza

all'utilizzo di soluzioni standardizzate,

come se esistessero pacchetti

preconfezionati di idee, con il rischio

di una somiglianza tra le realizzazioni

in un settore dove sono fondamentali

le identità da preservare o da creare,

alla ricerca di fattori differenzianti per

emergere tra le realtà già esistenti.

Non è ancora un problema, in quanto

il segmento dell'enoturismo è molto

giovane, ma è uno degli handicap del

guidate e degustazioni, nell' edizione

del 2004 si sono registrate 1.200.000

presenze(12), ma il Movimento per il

turismo del vino è anche artefice di

eventi come “Calici di Stelle”:

degustazioni e osservazione

astronomica durante la notte di San

Lorenzo, o di “Benvenuta

Vendemmia”: l'ultima domenica di

Settembre i produttori soci aprono alla

gente facendo assaporare l'atmosfera

che caratterizza un momento

fondamentale della produzione

vinicola; inoltre il Movimento per il

turismo del vino redige una guida il

Giravino che accompagna e consiglia

l'enoturista alla scoperta dei soci

produttori, segnalando i servizi offerti

e una certificazione dell'accoglienza in

cantina basata sul Decalogo

dell'accoglienza redatto dal

Movimento e gestita dalla società di

verso un progetto

1998 Legge 268/98 della Republica Italianasulle Strade del Vino

1998 Magda Antonioli Corigliano(docente bocconi) dedica una pubblicazioneal marketing delle Strade del Vino

1998 Simposio internazionale TERRITORIO e VINO

2000 la giornata delle Cantine Apertesi ripeterà per ogni anno per i soci delMovimento per il Turismo del Vino

2001 evento benvenuta vendemmiatenuto ogni anno dai soci delMovimento per il Turismo del Vino

2000 Davide Paoliniindica come un prodotto tipicopossa essere consideratoper lo sviluppo di un territorio

medium

1999 partono i piani dicofinanziamento europeo LEADER:le strade del vino in 4 annidiventano 116 in Italia1998 l'anno della "fiducia" verso l' enoturismo

2000 Associazione delle Città del Vinosi pone come consulente di sviluppoper le realtà interessate alla creazionedi una strada del vino

TERRESICANE

progetto

20

Page 38: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

_ADATTABILITA'

_RIDOTTA STAGIONALITA'

a diverse esigenze

di appagamento psicofisico

.

Aggiungiamo che oggi, con una realtà

socioculturale in continua evoluzione,

si ricercano esperienze sempre

diverse, che soddisfino i cinque sensi

e che lascino un ricordo unico, ciò

comporta, per il settore di cui ci

stiamo occupando, la necessità di

staccarsi dal consueto concetto del

soggiorno agrituristico connesso all'

andar per cantine alla ricerca delle

origini di un vino famoso .

L'esperienza deve diventare

un'immersione nella cultura del

territorio e dei suoi prodotti, si vuole

diventare esperti mentre si respirano

atmosfere uniche e diverse.

Vedremo in seguito, nel progetto di

tesi, come si possa orientare l'offerta

enoturistica di un territorio al fine di

migliorarne l'efficacia senza cadere

nella tentazione del tipico da cartolina

e cercare di indirizzare le esperienze

e le attività a seconda dell'utenza di

riferimento.

" "

" "

Il turismo è la risultante di una

molteplicità di componenti, materiali e

immateriali, dalle strutture ai servizi,

dalle risorse all'organizzazione,

dall'ambiente alla comunità locale che

interagiscono fortemente fra di loro,

tanto che il prodotto finale, il

propriamente detto risulta

influenzato dall'effetto congiunto delle

reciproche interazioni anziché dalla

semplice somma delle singole

componenti .

Nel caso dell'enoturismo, uno

strumento che risulta essere efficace

nella gestione di questa complessità è

la strada del vino, che, come

vedremo, non è semplicemente un

percorso turistico in un territorio votato

ad una specifica produzione, ma uno

strumento gestionale, economico e di

promozione territoriale.

Se l'agriturismo e il turismo rurale

rientrano nella sfera del , il

turismo enogastronomico e l'

enoturismo appartengono alla sfera

del ; le Strade del Vino

(adopereremo d'ora in avanti SDV),

nascono come percorsi all'interno di

prodotto

turistico

(13)

soggiorno

percorso(14)

mondo delle strade del vino in Italia,

ritorneremo su questo punto più

avanti.

Prima di addentrarci nella descrizione

dei sistemi di promozione territoriali

che sono le strade del vino, vogliamo

sottolineare che il territorio e il

patrimonio territoriale connesso ad

esso giocano un ruolo di primo piano

nella scelta dell'enoturista, ed è

partendo dalle risorse locali che

possiamo avanzare una progettazione

dello sviluppo, utilizzando come

veicolo di promozione e fattore

motivazionale la produzione

vitivinicola di qualità; inoltre dobbiamo

tenere presenti altri fattori che

spingono l'enoturista al viaggio, alcuni

di essi vengono individuati da Magda

Antonioli Corigliano(12), di seguito li

proponiamo:

ritorno alle origini, recupero

delle radici, fonte di benessere fisico e

spirituale

percorsi

inesplorati o dimenticati, senso

dell'avventura che contrappone

l'unicità all'emulazione.

, unicità e rarità: ciò

che il territorio stesso è in grado di

offrire

_TERRA

_RICERCA PIONERISTICA

_PECULIARITA'

1.4.1Le strade del vino:da percorso a sistema

Op. cit

.

(12) Magda Antonioli Corigliano 1998,

(13) Magda Antonioli Corigliano 1998,

(14) Magda Antonioli Corigliano 1998,

Op. cit.

Op. cit.

21

Page 39: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

un territorio, nel quale è presente una

produzione vitivinicola tipica e

certificata, omogeneo per cultura e

morfologia.

La prima SDV italiana nasce in Alto

Adige negli anni Cinquanta come

semplice tracciato geografico che

unisce borghi, paesaggi viticoli e

cantine, in seguito il contesto cambia,

zone come il Chianti in Toscana

raggiungono un livello di notorietà e di

presenze che giustificano la scelta di

disciplinare i percorsi regionali che si

formavano in maniera spontanea su

iniziative di comuni e consorzi di

tutela, come il famoso consorzio del

Gallo Nero per il Chianti Classico,

così, nel 1996, la Toscana è la prima

regione a munirsi di una legge

disciplinare regionale sulle strade del

vino, che come il disciplinare

legislativo che regola le produzioni

DOC, la legge toscana detta le regole

e i profili da rispettare per certificare

una Strada del Vino come tale. Nel

1998, prendendo ad esempio

l'esperienza della Toscana, lo Stato

Italiano vara la legge nazionale -

legge 268/98 (allegato 1) che detta i

requisiti basilari di una SDV per

essere riconosciuta e godere dei

finanziamenti annuali stanziati per lo

sviluppo turistico. La legge è molto

semplice, appena sei articoli, parte

dalla definizione degli obiettivi e dei

principi, esplicitando che lo scopo è la

valorizzazione dei territori

caratterizzati da produzioni vitivinicole

di qualità e certificate, cioè le zone

DOC e DOCG; nel primo articolo

possiamo anche leggere una

definizione delle strade del

vino:”percorsi segnalati e pubblicizzati

con appositi cartelli, lungo i quali

insistono valori naturali, culturali e

ambientali, vigneti e cantine di

aziende agricole singole e associate

aperte al pubblico; esse costituiscono

strumento attraverso il quale i territori

viticoli e le relative produzioni

possono essere divulgati,

commercializzati e fruiti in forma di

offerta turistica”.

Le Regioni sono invitate a dotarsi di

leggi e disciplinari regionali sulle SDV,

nel secondo articolo vengono esposti

gli strumenti di organizzazione e

gestione delle SDV che le Regioni e

le Amministrazioni locali possono

prevedere:

- il disciplinare della SDV sottoscritto

dai soggetti aderenti

- il comitato promotore

- il comitato di gestione, che vedremo

essere il cuore organizzativo di una

SDV

- il sistema di comunicazione e di

segnaletica

- il materiale illustrativo, divulgativo e

le guide

Inoltre le Regioni e gli enti locali

possono definire specifiche strutture e

infrastrutture funzionali alla fruizione e

la gestione delle SDV.

Il terzo articolo della legge prevede

che sia il Ministero per le Politiche

Agricole, con un decreto, definisca gli

standard minimi di qualità da inserire

nei disciplinari di ogni SDV; nello

stesso articolo viene previsto che

anche la cartellonistica e la

segnaletica debbano avere

caratteristiche definite da un decreto

ministeriale in armonia con le norme

del Codice della Strada.

Il decreto ministeriale riguardante gli

standard minimi da inserire nei

disciplinari delle SDV è stato redatto

nel 2000 e, per punti, lo riassumiamo

di seguito.

L'articolo 1 dispone che ogni strada

del vino debba prevedere:

a) un logo identificativo unico;

b) segnaletica informativa posta sia

verso un progetto

22

Page 40: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

lungo il percorso sia in prossimità del

soggetto aderente alla strada del vino

e consistente dello specifico logo

identificativo;

c) esposizione presso ciascun

soggetto aderente della mappa del

territorio specifico della strada del

vino; la mappa dovrà contenere

almeno il percorso stradale e la

localizzazione dell'offerta enoturistica

complessiva, tramite simbologia

annessa, della strada del vino;

d) un regolamento di funzionamento,

contenente almeno la tipologia dei

soggetti aderenti ed i requisiti

necessari degli stessi per aderire alla

strada del vino;

e) un soggetto responsabile.

Il soggetto responsabile è costituito

dal Comitato di gestione, che deve

almeno:

a) essere regolarmente costituito;

b) gestire il disciplinare;

c) pianificare le attività inerenti:

__l'omologazione dei soggetti

aderenti;

__la verifica del mantenimento dei

requisiti necessari da parte dei

soggetti aderenti;

__gli orari di apertura al pubblico delle

aziende aderenti;

__la redazione di materiale illustrativo

e divulgativo;

__l'organizzazione di visite guidate,

avvalendosi di personale qualificato

almeno in un'altra lingua comunitaria;

__la promozione della strada del vino.

Ad ogni strada del vino devono

aderire almeno i seguenti soggetti:

a) due o più aziende vitivinicole;

b) una o più cantine;

c) una o più strutture tra:

__enoteche;

__aziende agrituristiche;

__esercizi autorizzati alla

somministrazione di pasti, alimenti e

bevande della strada del vino;

__imprese turistico-ricettive;

__musei della vite e del vino o musei

etnografici enologici.

Negli articoli successivi il decreto

ministeriale indica le caratteristiche

qualitative minime per ogni possibile

soggetto aderente alla strada del vino.

Le aziende vitivinicole e le cantine

devono presentare le seguenti

caratteristiche qualitative minime:

a) ubicazione all'interno della zona di

produzione di vini a DOC e DOCG

(salvo eccezioni di aziende di

vinificazione associata, purchè nel

rispetto della normativa dei relativi

disciplinari di produzione dei vini);

b) aree attrezzate per una sosta

temporanea dei visitatori in spazi

aperti;

c) ingresso o altro locale adibito a

luogo di accoglienza degli ospiti che

attendono per la visita;

d) allestimento di uno spazio per la

degustazione;

e) orario di apertura al pubblico

corrispondente a quello concordato

con il soggetto responsabile della

strada del vino;

f) affissione in modo visibile, nel locale

di degustazione, dei prezzi dei

prodotti in vendita ed eventualmente

anche degli assaggi;

g) indicazione nella segnaletica

apposta all'ingresso dell'azienda, di

numeri di telefono, dell'orario e dei

giorni di apertura.

Tutti gli altri soggetti devono

presentare almeno due caratteristiche

qualitative minime:

a) essere ubicate all'interno della

zona di produzione di vini di qualità;

b) rendere disponibile materiale

informativo sulla strada del vino

approvato dal soggetto responsabile.

23

Page 41: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Inoltre i diversi soggetti devono

possedere altre e particolari

caratteristiche qualitative minime.

Le Enoteche (ad esclusione di quelle

già riconosciute da leggi regionali)

devono:

__esporre con particolare cura ed in

luogo adeguato vini delle aziende

aderenti alla strada del vino;

__esporre in modo ben visibile i

prezzi di vendita dei vini della strada

del vino;

__allestire uno spazio di

degustazione.

Le aziende agrituristiche devono:

__indicare nella segnaletica

all'ingresso dell'azienda il nome

dell'azienda, il numero di telefono,

l'orario e i giorni di apertura;

__avere una carta dei vini e almeno

un menù di degustazione qualora

l'azienda agrituristica sia autorizzata

alla ristorazione.

Ristoranti e bar della strada del vino

devono:

__avere una carta dei vini aggiornata

e adeguata, comprendente una

significativa rappresentanza di vini

provenienti dalle aziende vitivinicole

facenti parte della strada del vino;

__menù di degustazione comprensivi

di piatti tipici del territorio interessato

alla strada del vino.

Le imprese turistico-ricettive (hotels,

alberghi, Bed and Breakfast, ecc.)

devono rendere disponibile materiale

informativo sulla strada del vino

approvato dal soggetto responsabile.

I musei del vino e della vite o

etnografici enologici devono:

__essere aperti al pubblico negli orari

concordati con il soggetto

responsabile della strada del vino;

__promuovere iniziative didattiche ed

educative finalizzate alla conoscenza

dei vari aspetti

culturali della produzione vitivinicola

della strada del vino.

Ritornando sulla legge nazionale,

diciamo che l'articolo 4 definisce gli

aspetti economici legati agli incentivi

statali e i cofinanziamenti per la

realizzazione dei progetti, inoltre, al

momento in cui è stata varata la

legge, la dotazione finanziaria della

stessa era fissata per 1,5 milioni di

Euro/anno; l'articolo 5 e 6

determinano che la legge è

applicabile anche a strade tematiche

dedicate alla valorizzazione di altre

realtà produttive tipiche, ad esempio

le strade dell' olio o le strade dei

sapori.

Se non fosse per la redazione del

decreto ministeriale, che detta le linee

guida e i requisiti minimi per i

disciplinari delle strade del vino, dalla

legge e dalla definizione che fa la

stessa delle SDV visualizziamo un

modello piuttosto semplificato del

sistema enoturistico legato alle SDV,

un modello che si lega molto al

concetto di

.

Indubbiamente le SDV sono strade e

percorsi lungo i quali si collocano

cantine aperte al pubblico, vigneti,

musei, borghi, edifici storici, attrattive

turistiche e naturalistiche, ristoranti

tipici, esercizi ricettivi e produzioni

artigianali, ma, rispettando

l'affermazione che introduce questo

paragrafo, per potere gestire

un'offerta enoturistica veicolata e

promossa da una SDV, tutte le risorse

connesse alla SDV devono fare

sistema, cioè devono essere

interlacciate tra loro, devono

interagire e cooperare, insomma si

trasformano da risorse presenti a

attori di un sistema orientato

percorso segnalato e

pubblicizzato

verso un progetto

24

Page 42: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Ricapitolando, la trasformazione da

tracciato a istituzione e strumento di

promozione, vede oggi una SDV

come un sistema di offerta turistica

che abbraccia un intero percorso,

collega tutte le risorse presenti in

luoghi e territori ad alta vocazione

vinicola, in grado di esercitare il

proprio effetto sulla domanda di

Enoturismo.

Nel 1998, Magda Antonioli Corigliano

(Antonioli Corigliano,1998 p.24) scrive

i requisiti ideali di una SDV:

_sia effettivamente tracciata o attuata in una

specifica area territoriale di produzione vinicola

e turistica avente le caratteristiche proprie di un'

autentico distretto turistico

_sia progettata, da un punto di vista teorico

economico sulla base dei più efficaci ed

efficienti modelli di collegamento tra imprese e

istituzioni appartenenti ad uno stesso distretto

turistico quali, ad esempio, i centri servizi

turistici

_sia realizzata in base a delle linee guida

generali e univoche previste dalla legge

nazionale

_tenga conto, salvaguardi e valorizzi le

specificità ambientali, geofisiche,

microclimatiche, paesaggistiche, storico

culturali, artistiche, enogastronomiche,

socioeconomiche, demografiche, viabilistiche e

turistiche dell'area di riferimento.

_Perseguano obiettivi di sviluppo economico

dei comparti direttamente interessati

(agriturismo, ristorazione, produzioni

agroalimentari tipiche ecc. ecc.) e dell'indotto

nelle aree interessate e confinanti,

riqualificazione professionale degli operatori,

incremento dell'occupazione giovanile e

femminile

_Sia preceduta, accompagnata e seguita da

efficaci azioni di marketing e di comunicazione,

volte a favorire il raggiungimento degli obiettivi

di mercato e di sviluppo già precisati, non

improvvisate e ben strutturate.

I requisiti dettati dalla Corigliano

possono essere generalmente

riconosciuti e seguiti per ogni

progetto, sono linee di base che sono

fondamento per l'efficienza di

un'offerta enoturistica fondata su una

SDV, ma vogliamo approfondire sul

primo punto : ”sia effettivamente

tracciata o attuata in una specifica

area territoriale di produzione vinicola

e turistica avente le caratteristiche

proprie di un' autentico distretto

turistico”.

È indubbia la necessità della

vocazione vitivinicola del territorio che

deve ospitare la SDV, ma, secondo

noi, le caratteristiche distrettuali dell'

area non sono determinanti all'origine,

sarebbe come dire che solo realtà già

organizzate e apprezzate possano

ospitare una SDV, in realtà non

pensiamo che la Corigliano

intendesse dire ciò che abbiamo

appena affermato, bensì che il

distretto turistico è un modello al

quale aspirare, è la creazione della

SDV stessa che, se opportunamente

progettata, dovrebbe dare

l'opportunità alle risorse e agli attori in

gioco di organizzarsi e fare sistema.

Sono le logiche di funzionamento e la

qualità del prodotto (l'offerta turistica)

a rendere una SDV efficiente e

efficace: senza una base di

funzionamento, un centro di gestione

che si occupa di servizi come

consulenze agli attori soci, servizi di

prenotazione, organizzazione di

eventi, organizzazione della fruizione

dei servizi, servizi informativi e

promozionali, gestione finanziaria

della struttura, supervisione della

qualità ricettiva delle aziende socie,

senza la creazione di una rete di

relazioni tra tutti gli operatori coinvolti

non può attivarsi il circolo virtuoso che

porta allo sviluppo territoriale che ha

ricadute positive sul diretto e

sull'indotto. Quindi, ritornando all'idea

di distretto turistico come aspirazione,

la scelta di fondare una SDV, per le

25

Page 43: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

aree che non hanno trovato le vie e i

modi per promuoversi a livello

turistico, dona valide occasioni per

attivare dinamiche di sviluppo con

ricadute positive su molti settori.

L'esistenza di una SDV influisce

positivamente sulla produzione tipica,

sull'economia d'area, sul livello dell'

occupazione, può dare fiducia a

nuove realtà imprenditoriali, aumenta

il giro d'affari di quelle

preesistenti(15).

In breve cercheremo di riassumere il

funzionamento di SDV tipo, basato

sull'osservazione di casi esistenti

vedi 1.7 :le sdv in Italia), per poi

vedere come i vari settori godano dei

benefici attesi da questo tipo di

intervento.

Una SDV viene istituita in territori ad

alta vocazione vitivinicola con

presente una produzione certificata,

l'iniziativa parte, di solito, dalle

Amministrazioni locali in accordo con

le case vinicole o viceversa: a volte

sono le Regioni o le Province a

promuovere un progetto a un Comune

o un gruppo di Comuni che fanno

parte di un territorio omogeneo per

morfologia e produzione, a volte sono

i Comuni stessi che si aggregano in

gruppi per presentare un progetto, a

volte sono le imprese che decidono

promuovere la produzione vinicola

con una SDV e cercano il sostegno

dell'Amministrazione pubblica e dei

comuni che compongono la zona di

produzione.

Il soggetto responsabile di una SDV,

di norma, è il “comitato di gestione”,

spesso una società consortile

costituita dai soci della SDV e dai

Comuni, il comitato è il soggetto

responsabile della SDV, le decisioni

strategiche e gestionali vengono

prese al suo interno:

la redazione del disciplinare, il

controllo della qualità ricettiva delle

imprese socie, la gestione della

comunicazione, la gestione dell'offerta

turistica, in breve tutti i servizi primari

e di supporto per gestire il sistema

SDV.

Alla base della fruizione di una SDV

c'è l'esplorazione e la scoperta del

territorio da parte dell'enoturista,

questi va guidato su itinerari segnalati

lungo i quali ci si aspetta di trovare le

attrattive turistiche: dalle aziende

vinicole, che permettono di essere

visitate, ai musei, dai ristoranti, che

offrono le specialità tipiche del luogo,

ai parchi, dalle attività ricreative agli

agriturismi alle enoteche, tutto ciò che

fa parte della SDV deve essere

segnalato e riconoscibile come parte

del sistema.

Il soggiorno turistico in SDV, spesso,

viene offerto in pacchetti comprensivi

di pernottamento e visite guidate

organizzate, per fare un esempio: la

SDV del Vino Nobile di Montepulciano

offre varie soluzioni che differiscono

per la lunghezza del periodo e

tipologia di sistemazione alberghiera:

la formula weekend, ad esempio,

prevede la scelta di pernottare presso

un albergo o un agriturismo, viene

data la possibilità di scegliere un

itinerario (tra i tre possibili) con

escursione guidata con visita a due

aziende, a tutti gli ospiti vengono

offerte una cena in un ristorante tipico

e una confezione di tre bottiglie di

Vino Nobile.

La gestione delle prenotazioni è

affidata al servizio apposito del

Comitato di Gestione della SDV, le

realtà che posseggono più flusso

turistico si appoggiano, a volte, a tour

operator, altre SDV sono organizzate

verso un progetto

1.4.2Le strade del vino:archetipo di funzionamento

Franco Angeli(15) Riccardo Pastore il Marketing del vino e del territorio: istruzioni per l'uso, 2002

26

Page 44: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

per la vendita on-line di soggiorni

vacanza, altre ancora si appoggiano

alle APT (aziende provinciali

turistiche) per promuoversi e in loco

gestiscono il flusso in arrivo, cioè

sono gli uffici informazioni che si

occupano di mettere in contatto gli

utenti con i soci, che siano alberghi,

ristoranti o le aziende vinicole.

Come detto in precedenza lo scopo di

una SDV è la promozione e lo

sviluppo territoriale, cercando di

attivare quel circolo virtuoso nel quale

tutti gli attori del sistema

contribuiscono all'economia d'area,

ma prima di ciò possiamo osservare

la dinamica che attiva il meccanismo

rivolgendo lo sguardo all'osmosi tra il

prodotto (il vino) e la SDV: la

produzione vitivinicola è la prima a

raccogliere i frutti della presenza di

una SDV in quanto l'azione di

promozione, informazione e

commercializzazione del prodotto è

centrale all'interno dell'offerta turistica;

d' altro canto l'esistenza all'interno

della SDV di un prodotto tipico, un

vino certificato, che gode di successo

sul mercato, è sicuramente veicolo di

promozione del territorio di

appartenenza. Se l'azione risulta

efficace, cioè il giro di affari e la

visibilità del comparto produttivo

vinicolo aumentano, ci sono i

presupposti per fare crescere anche

economie di supporto a quella

catalizzatrice dell'area (aziende

produttrici di strumenti di lavoro,

vetrerie, officine meccaniche, vivai…).

È evidente che l'efficacia della SDV

come catalizzatore di economie di

sistema dipende dai consensi e dal

flusso turistico dell'area, sono

l'efficienza, la struttura dell'offerta e i

rapporti tra i soci e le risorse territoriali

che devono essere pensati in modo

tale da favorire le dinamiche che

portano allo sviluppo, a partire dalle

azioni strategiche e di comunicazione

che dovranno essere quanto più

coerenti ed omogenee, fino al

controllo della qualità ricettiva dei

soci.

Come scritto in precedenza il prodotto

di un'offerta turistica è la risultante di

molteplici componenti e risorse:

componenti materiali e immateriali,

risorse fisiche, economiche, sociali e

culturali.

Una SDV è un'offerta turistica che

offre come prodotto la scoperta del

territorio che la ospita e i prodotti tipici

enogastronomici che la distinguono; è

evidente come un sistema di questo

genere metta in correlazione “attori” di

diversi settori: istituzionali, produttivi,

promozionali, culturali.

Se consideriamo una SDV come un

sistema dove ogni risorsa utile

all'offerta deve essere orientata

all'identità catalizzatrice e legata alle

strategie di base di fruizione della

SDV, tutte le risorse, quindi anche

quelle che in apparenza sembrano

indipendenti dal sistema, come i

parchi naturali ad esempio, devono

essere considerate attori attivi della

SDV. Quindi volendo fare, ora, una

“distinta base” degli attori attivi

all'interno di una strada del vino, nella

maggior parte dei casi si identificano:

_produttori vitivinicoli (cantine)

_produttori di altri prodotti

alimentari locali e tipici

_artigianato locale e tipico

_enti e amministrazioni comunali

1.5Gli attori e il sistemadi una strada del vino

27

Page 45: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

_agriturismi - alberghi

_ristoratori

_enoteche

_agenzie viaggio e tour operator

_musei e risorse culturali

E' evidente come gli scopi e gli

obiettivi siano differenti per ogni parte

del sistema: le amministrazioni locali

saranno interessate all'incremento

dell'economia e dell'occupazione nel

territorio di appartenenza, le enoteche

alla vendita di quei prodotti che creino

maggior margine, i produttori

vitivinicoli alla conoscenza e

commercializzazione del proprio vino,

ne consegue la necessità di

organizzare coerentemente il sistema

SDV al fine di evitare conflitti interni e

competizioni deleterie alla

promozione dei prodotti e del

territorio.

E' fondamentale concentrarsi per

un'unica offerta turistica alla quale

concorrono aziende di diversi settori,

possiamo paragonare una SDV a

un'azienda estesa, un'impresa a “rete”

che persegue un obiettivo preciso e

univoco.

Per raggiungere questo modello ci si

deve organizzare utilizzando

opportuni strumenti che gestiscono

l'alleanza strategica e l'integrazione

tra le diverse parti in gioco. Significa

che per ogni strada del vino esisterà

un preciso modello di integrazione

adatto alle caratteristiche

imprenditoriali e “genetiche “ del

territorio di appartenenza.

Le aziende vitivinicole rappresentano

una componente fondamentale nel

sistema SDV, essendo la produzione

del vino l'elemento catalizzatore

dell'offerta, ma la sola produzione del

vino non è l'unico requisito necessario

per essere parte del sistema turistico.

Per fare parte di una strada del vino

deve essere presente almeno un

prodotto certificato DOC, la

denominazione di origine controllata

che giustifica l'esistenza della SDV

stessa, ma spesso, in certe zone, si

preferisce una certificazione più

generica come la IGT (il motivo di

questa scelta è riconducibile alla

presenza di una burocrazia più

leggera e ai requisiti di produzione

meno vincolanti) inoltre alcune DOC

non riescono a raggiungere un buon

livello di visibilità sul mercato in

confronto ad altre DOC o ad alcune

IGT, e per i produttori in cerca di

notorietà e di immagine, per

guadagnare quote di mercato non è

conveniente insistere nel proporre

DOC sconosciute, a meno che non si

abbiano a disposizione risorse ingenti

per la promozione, ma, ripetiamo, non

può esistere una strada del vino

senza vini DOC.

Secondo noi una delle soluzioni per

incrementare la produzione certificata

e non investire ingenti risorse

economiche per promuoverla (se

sconosciuta al grande pubblico) è la

costituzione di un Consorzio di Tutela

che ne garantisca la qualità e che

faccia da portavoce con azioni comuni

di promozione d'immagine; questa è

una delle soluzioni più impegnative a

livello organizzativo, sia per la

costituzione che per la gestione del

consorzio. Nelle realtà culturalmente

meno pronte all'integrazione di tipo

consortile ma che comunque hanno

scelto come strumento promozionale

una SDV, per incrementare le

verso un progetto

1.5.1Le aziende vitivinicole

28

Page 46: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

produzioni DOC, oltre il minimo fissato

dalla legge per giustificare la

denominazione e la presenza della

SDV, si può procedere gradualmente,

si può prevedere un approccio di tipo

evolutivo all'incremento delle

certificazioni DOC, un approccio che

si lega concettualmente alla logica

evolutiva di Paolini per lo sfruttamento

del patrimonio enogastronomico come

mezzo di promozione : alle produzioni

IGT si affiancano le DOC, cercando di

promuovere la produzione sul

territorio con la SDV e nel mercato

accomunandone la provenienza, lo

sforzo comune resta nella gestione

della strada del vino insieme a

competenze di altri settori come la

ristorazione, la ricezione alberghiera,

gli enti pubblici. L'evoluzione del

sistema può dirigersi verso la

creazione di consorzi di tutela e di

promozione del territorio e dei

prodotti, la stessa SDV può diventare

momento di forza e punto di

riferimento di questa evoluzione.

Riassumiamo, ora, il comportamento

canonico di un socio produttore di una

SDV: solitamente i soci di una SDV si

auto regolano stipulando un

disciplinare (che con la legislazione

statale è diventato obbligatorio)che

detta i requisiti minimi per far parte

dell'associazione. Per monitorare i

servizi offerti ai turisti L' Associazione

delle Città del Vino suggerisce dei

modelli per delle schede di controllo,

per quanto riguarda i produttori

vitivinicoli è necessario rendere noti

gli orari di apertura al pubblico degli

impianti, la possibilità di visite guidate

e di degustazioni, la presenza di uno

spaccio aziendale e di servizi legati

all'accoglienza (sale, servizi,

parcheggi).

Se il produttore socio prevede la

possibilità di fare visite guidate in

azienda, è bene che parte del

personale sia preparato all'

accoglienza turistica, e che nelle sale

adibite alla degustazione siano

presenti addetti che possano

soddisfare la curiosità dell' enoturista,

corredando tutto con materiale

informativo sulla produzione, i prodotti

e la vendita.

Oltre alla produzione di vino, una SDV

si caratterizza per la possibilità di

scoprire anche gli altri prodotti tipici

del territorio, tanto che sempre più

spesso è presente la denominazione

di “STRADA del VINO e dei SAPORI

di…”; oleifici, caseifici, salumifici,

produttori di conserve, produzioni

agricole tipiche possono essere

presenti all'interno di una strada del

vino; queste aziende godono

dell'azione di rivalutazione del

territorio e contribuiscono alla

ricchezza del patrimonio locale. Per

questo tipo di attori sono valide le

stesse considerazioni fatte sui

produttori vitivinicoli, eccezion fatta

per i prodotti DOP (certificazione per i

prodotti tipici non appartenenti alla

produzione vitivinicola) la cui

presenza non è vincolante per

l'esistenza della SDV.

Le piccole aziende o le piccole realtà

artigiane, qualora fossero presenti nel

territorio soggetto all' azione di

promozione e presentino prodotti

caratterizzati da una forte identità

locale o da caratteristiche che li

rendono unici, sicuramente

contribuiscono all'arricchimento del

1.5.2Aziende localidi altri prodotti gastronomici

1.5.3L' artigianato

29

Page 47: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

“capitale territoriale”, sono quindi

risorse che vanno sfruttate all'interno

del sistema e valorizzate perché

diano valore aggiunto all' offerta.

Dal punto di vista dell'integrazione, a

seconda del tipo di produzione

(settore, portata, “qualità locale”), si

possono progettare relazioni e

interazioni di opportunità con gli attori

degli altri settori: ad esempio in un

sistema dove è presente una

produzione di ceramica tipica, gli

artigiani

possono diventare fornitori di

oggettistica e piatti per la ristorazione

realizzano merchandising per i

produttori (secchielli per il ghiaccio,

portacenere,,,). Uno schema

relazionale di questo tipo fa pensare

ancora una volta al modello del

: una SDV diventa opportunità

per la nascita di relazioni di carattere

distrettuale tra settori già esistenti nel

territorio, diventa momento di

riflessione per lo sviluppo di un indotto

locale che serva le produzioni

trainanti: ad esempio la nascita di

vetrerie o officine meccaniche per

servire le aziende vitivinicole.

distretto

Le amministrazioni locali (comuni,

governi provinciali, governi regionali,

enti, consorzi) sono una delle

componenti più delicate e

fondamentali del sistema, il motivo è il

loro peso nella gestione delle risorse

territoriali naturali, sociali, culturali.

I progetti di valorizzazione locale, la

richiesta di fondi comunitari, la

fondazione di consorzi di tutela,

partono quasi sempre dall'

amministrazione pubblica: uno

strumento di promozione e

valorizzazione territoriale come una

SDV spesso scaturisce da iniziative

di questo genere, è evidente il ruolo

primario della pubblica

amministrazione.

Dicevamo che è una componente

chiave, ma delicata, o meglio, critica:

anche se i progetti partono dal

“pubblico”, che a volte si rivolge

all'esterno per la compilazione di

questi, in seguito la gestione di ciò

che viene creato non raggiunge i livelli

di efficienza e di efficacia desiderati;

naturalmente non vogliamo

generalizzare, esistono realtà che

hanno saputo organizzarsi e gestirsi

per affrontare la complessità che

rappresenta un sistema SDV.

I limiti e le carenze sono da ricercare

nella scarsa preparazione del

verso un progetto

comuni

soci privati

soc. Stradadel vino

programmazione dell'offerta turistica

regole di ammissione alla strada del vino

valutazione delle aziende entranti

centro raccolta prenotazionie assistenza telefonica

promozione e publiche relazioni

programmazione degli eventi dicultura e spettacolo

gestione dei fondi publici

gestione dei progetti infrastrutturali

informazione e sportello aziendale

ristoratori

gestione e manutenzione delle risorsefisiche e naturali

aziende vitivinicole

ricezione

cooperativedi servizi

gestione delle strutturedi supporto all'offerta turistica

organigramma tipo di una Strada del Vino

1.5.4Enti locali, enti publici, comuni

tabella 1.2

30

Page 48: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

comparto umano delle

amministrazioni locali nel campo del

marketing territoriale e nell'approntare

strategie competitive per l'offerta

turistica. Spesso capita che chi

ricopre cariche pubbliche nei governi

locali non abbia dimestichezza con gli

strumenti di marketing, di

progettazione e gestione di servizi utili

per rendere efficiente ed efficace una

SDV e per sfruttare nel modo

adeguato il territorio sottoposto a una

azione di valorizzazione; difficilmente i

comuni, le province e le regioni sono

gestite con logiche imprenditoriali, ma

ciò è naturale.

Per superare questi limiti sono

necessarie alcune scelte

determinanti:

a)Creare risorse dedicate alla

gestione della SDV:

decidere chi e quale comparto

operativo dovrà essere presente nel

Comitato di gestione della SDV. Il

Comitato di gestione, ricordiamo, è

l'organo sempre presente nelle SDV,

si occupa di organizzare e gestire il

sistema ed è formato da

rappresentanti (soci) di ogni settore

presente, dai produttori agli

albergatori all'amministrazione

pubblica, lavora in sinergia con gli

assessorati locali e gli uffici di

pianificazione per fare in modo che

tutto, dagli eventi alla comunicazione,

dal monitoraggio dei soci

all'organizzazione dell' offerta,

funzioni correttamente:

fondamentalmente il Comitato di

gestione è il cervello del sistema.

Da Salvatore Costantino (Costantino;

Artista 2003)(16) apprendiamo che il

Comitato di gestione si occupa dell'

analisi del territorio e del censimento

dei prodotti tipici e delle strutture

ricettive presenti lungo i percorsi della

SDV, si occupa dell' informazione e

della comunicazione, della

promozione turistica e della

formazione professionale degli

operatori di front office, inoltre il

Comitato di gestione può evolvere e

trasformarsi in un vero e proprio

centro servizi turistici, bussola per gli

operatorie per gli utenti.

b)Alta formazione:

chi farà parte del Comitato di gestione

e chi avrà a che fare con

l'organizzazione della SDV, è bene

che venga preparato al ruolo che

dovrà svolgere, mediante una

formazione professionale che orienti

verso la conoscenza di tutti gli

strumenti adatti alla gestione di una

strada del vino, meglio, alla gestione

della complessità di un “distretto

turistico”

c)Formazione del personale

operativo:

chi non svolge ruoli direttivi ma, ad

esempio, occupa posizioni di front

office, dovrà essere preparato in

maniera adeguata al lavoro che dovrà

compiere; per tutti gli operatori dalle

guide ai receptionist ai guardiani di

museo, sarà necessaria una

formazione professionale orientata al

turismo, non solo, il personale

operativo di una SDV è bene che

abbia anche coscienza del suo

territorio e dei suoi prodotti, ad

esempio chi si occuperà di

accoglienza in cantina o di visite

guidate presso i produttori, dovrà

possedere una buona conoscenza

della produzione vitivinicola.

d)Scelta della struttura del sistema:

una volta composto il Comitato di

gestione, per fare in modo che il

sistema sia efficiente è necessario

strutturarlo, decidere di quali parti

dovrà essere composto e come

Franco Angeli(16) A cura di Salvatore Costantino Antonella Artista Le Strade del vino una via per lo sviluppo, , Milano 2003

31

Page 49: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

queste interagiranno tra loro. È una

scelta importante: ogni territorio è

diverso, ogni società possiede delle

caratteristiche uniche, ogni realtà

locale possiede logiche di

funzionamento dei rapporti diverse, di

conseguenza per ogni strada del vino

esisterà una struttura organizzativa

più idonea, una logica di

funzionamento che meglio si adatta

alle caratteristiche del territorio che

ospita l'intervento; (per i dettagli

rimandiamo al paragrafo che tratterà

l'integrazione tra le componenti di una

strada del vino.)

Naturalmente il paniere delle scelte

per ricercare l'efficienza e dei motivi

che le hanno determinate è più ampio

e complesso, abbiamo semplificato

per dare un'idea immediata dei punti

di partenza per superare alcuni limiti

che , a volte, manifestano le

amministrazioni locali.

Oltre che far parte del Comitato di

gestione di una SDV, le

amministrazioni locali, coinvolte nel

progetto, dispongono di altre

competenze determinanti per l'offerta

turistica: gestiscono o sono coinvolte

nella gestione delle risorse naturali e

culturali di un territorio, organizzano

gli eventi e le manifestazioni locali, si

occupano della distribuzione del

denaro pubblico (finanziamenti statali,

programmi europei, stanziamenti

speciali per zone disagiate o per

incentivare il flusso turistico…), sono

responsabili della maggior parte delle

strutture pubbliche e hanno il potere

di approvare o meno i progetti dei

privati. Di ciò che serve a una strada

del vino per funzionare, molto dipende

dalle amministrazioni locali, che poi

queste siano i comuni, le province o le

regioni, dipende dall'ampiezza del

sistema preso in considerazione.

In una SDV possiamo individuare tre

tipologie di aziende delegate

all'accoglienza:

gi alberghi, i bed and breakfast e le

aziende agrituristiche.

Le risorse di questo settore sono

fondamentali in una SDV che vuole

incrementare un flusso turistico

stabile di carattere non

escursionistico, sono indispensabili

per gestire concretamente una

strategia di offerta fondata su

“pacchetti soggiorno” ed è chiaro

come la concentrazione, la quantità e

la qualità di queste strutture possa

influire sull'offerta stessa. Infatti i posti

a disposizione possono non

raggiungere la quantità critica per

proporre pacchetti vacanza a livello

nazionale e internazionale (questo è

un ragionamento utile a chi deve

gestire una SDV: se non si possiede

un numero adeguato di posti letto, è

inutile farsi carico di grandi sforzi

economici per promuovere la SDV a

utenze di un bacino troppo vasto, a

meno che non si sia provveduto a

incrementare le strutture ricettive

oppure che l'offerta sia

prevalentemente fondata

sull'escursionismo di breve periodo).

Le aziende agrituristiche, le strutture

alberghiere sono socie della strada

del vino, e dovrebbero concorrere al

comune obiettivo di sviluppo e

promozione del territorio, lavorano in

sinergia con il comitato di gestione, ne

fanno anche parte, partecipano alle

decisioni strategiche insieme agli altri

soci e, come le aziende di altri settori

che fanno parte della SDV, devono

rispondere agli standard decisi nel

disciplinare approvato.

Strada del vino significa

verso un progetto

1.5.5Le strutture ricettive

32

Page 50: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

valorizzazione del patrimonio

enogastronomico locale, le aziende

del settore alberghiero, se

dispongono del servizio di

ristorazione, dovrebbero offrire menù

che mettano in primo piano i piatti

tipici e una carta dei vini

prevalentemente basata sul prodotto

locale, inoltre i dipendenti di queste

aziende devono saper fornire

informazioni sui prodotti e sul

territorio, non solo, un buon

albergatore in una strada del vino è

anche informato sui servizi e sulle

attività che sono a disposizione nei

percorsi turistici: visite a cantine, orari

di apertura dei musei, mappe dei

percorsi, informazioni di carattere

generale.

Le aziende agrituristiche

rappresentano, probabilmente, la

migliore soluzione per l'accoglienza

turistica in una SDV: solitamente

gestiscono anche una produzione

tipica, forniscono un servizio di

ristorazione basato sul patrimonio

enogastronomico locale e in più

avvicinano gli ospiti a ciò che

probabilmente hanno cercato

scegliendo un percorso enoturistico,

infatti un agriturismo da l'opportunità

di vivere la vita rurale, conoscere i

prodotti del territorio da vicino, e con

le attività ricreative, che spesso

questo tipo di aziende offre, tipo

passeggiate a cavallo, mountain bike,

corsi creativi, si crea un dialogo tra

l'enoturista e la strada del vino; la

sensazione di scoperta del territorio,

di pionierismo, in questo tipo di

aziende, caratterizzano il periodo di

soggiorno

Un momento importante

dell'enoturismo è, sicuramente, la

scelta di dove e come consumare i

pasti. L'enoturista, alla scoperta del

patrimonio enogastronomico tipico del

territorio in visita, sceglierà il ristorante

o la trattoria in base alla qualità della

agricolturacantine

vigne efondi coltivati

aziendevitivinicole

alberghi agricampeggio residenzerurali

agriturismo

ricettività

intermediazione

tour operator agenzie viaggi

agenzie specializzateground operator

turismo associato

trasporti e accessialla rete

risorse naturali

risorse culturali,artistiche, architettoniche

risorse sociali,folklore e tradizione

ambiente eterritorio

artigianatoanimazione sport sagre attività culturali

attivitàcomplementari

fonte:M.Antonioli MilanoEnoturismo:analisi della domanda e e strategie per l'offerta franco Angeli ED 1996

enoturismo

vinoagroalimentareolioerbesilvicoltura

le componenti dell' enoturismo

1.5.6La ristorazione

tabella 1.3

33

Page 51: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tipicità offerta, i ristoratori dovrebbero

fare largo uso di prodotti locali e

dovrebbero proporre ricette tipiche e

esclusive del territorio di

appartenenza, oppure, per coloro che

vogliono differenziarsi e offrire delle

novità, sfruttare le risorse

gastronomiche della tradizione per

una cucina più creativa. Purtroppo,

per motivi legati alla massimizzazione

dei costi, e a ristoratori “improvvisati”,

molto spesso sono presenti i

cosiddetti “menù turistici” che sono

composti da piatti della cucina

tradizionale italiana e non da quei

piatti che compongono il patrimonio

enogastronomico della strada del

vino. Per quanto riguarda la carta dei

vini è logico pensare che i ristoratori

diano più risalto alla produzione locale

con una scelta di etichette più ampia

possibile, usualmente esiste la

possibilità di scegliere il “vino della

casa”, spesso è servito

anonimamente, sfuso, in caraffe o al

bicchiere, invece, il ristoratore ideale

dichiara apertamente da quale

azienda proviene il vino servito,

ancora meglio, stipula un accordo di

fornitura di vino sfuso con un

produttore locale, un accordo che

porta reciproci vantaggi: il produttore

ottiene visibilità e conoscenza del suo

vino, il ristoratore ottiene fiducia da

parte del turista e ritorni economici

provenienti dai minori costi di un

accordo di fornitura.

Altro attore fondamentale di un

sistema turistico sono le aziende che

forniscono servizi di agenzia e tour

operator, possono essere interne e

esterne alla strada del vino,

istituzionali o private, associate alla

SDV o addirittura clienti di una SDV.

Il ruolo di queste aziende è chiaro:

vendono e organizzano viaggi. Il

mercato turistico, come abbiamo più

volte sottolineato, è affollato e

frastagliato, molte sono le tipologie di

viaggio che un tour operator può

proporre ai propri clienti.

L'enoturismo, che è un segmento

fondamentalmente nuovo, non è

spesso presente nel canale di vendita

delle agenzie, tanto meno nei

cataloghi dei Tour operator nazionali e

europei. Ultimamente però si può

apprezzare un interessamento da

parte delle agenzie e dei tour

operator, ma verso quelle realtà

solidamente organizzate e esistenti

da diverso tempo. Una SDV deve

essere appetibile per avvicinare gli

operatori del mondo dei servizi

turistici, realtà piccole o di recente

costituzione o di dubbia

organizzazione non sono interessanti

per i grandi “organizzatori” di viaggi,

diversamente una SDV piccola o poco

conosciuta, se è strutturata in maniera

corretta, (con ciò intendiamo dire che

siano presenti una buona capacità

ricettiva, un organizzazione delle

esperienze non improvvisata e un

collegamento tra risorse efficiente,

quindi la capacità di saper rispondere

puntualmente a richieste di

prenotazioni e di saper organizzare

visite ed esperienze dal singolo utente

alle comitive) può creare una rete di

rapporti con agenzie singole, magari

distribuite strategicamente sul

territorio nazionale.

Una SDV può avere internamente

un'agenzia viaggi, la SDV diventa tour

operator di se stessa, gli strumenti per

fare questo sono: una rete dei rapporti

efficiente, disporre di moderni servizi

di comunicazione per prenotazioni e

gestione della clientela (telematica,

call center,internet), del personale

verso un progetto

1.5.7Agenzie di viagggio, tour opeator

34

Page 52: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

presente e preparato a gestire il

flusso turistico.

Internamente al territorio di una SDV

possono esistere agenzie di viaggio

locali, queste possono essere

coinvolte nel sistema, possono essere

anche socie del comitato di gestione;

lo sfruttamento di risorse già esistenti

può minimizzare gli sforzi

organizzativi per i servizi di

prenotazione e organizzazione dei

viaggi.

Esistono anche risorse di carattere

istituzionale, come le aziende

autonome del turismo, le apt locali

(azienda provinciale del turismo) che

possono diventare portavoce della

SDV verso il pubblico e verso i grandi

tour operator.

Le risorse culturali e naturali come i

musei, spazi espositivi, fondazioni

culturali, associazioni artistiche, parchi

naturalistici, riserve, zone dall'alto

valore paesaggistico e naturalistico,

arricchiscono e caratterizzano una

strada del vino, in questo paragrafo

vogliamo occuparci di quelle risorse

già istituzionalizzate, evitando di

spiegare in questa sede come

dovrebbero essere organizzate

internamente.

Questo genere di risorse

caratterizzano ulteriormente l'offerta

del territorio di una SDV: oltre le

produzioni tipiche il valore di un'offerta

enoturistica si basa sulle bellezze

artistiche, architettoniche e

naturalistiche, sulla quantità, la

“qualità” e l'unicità di queste.

Innanzitutto devono essere

“comunicate”: bisogna rendere nota la

loro presenza, nel sistema della

comunicazione visiva e informativa di

una SDV devono essere ben evidenti

le eccellenze di carattere artistico e

naturale, bisogna istruire e indirizzare

il turista verso queste risorse, ciò

comporta anche uno sforzo

progettuale dei percorsi che devono

essere concepiti come delle guide che

aiutano a scoprire le bellezze del

territorio.

Cultura e natura, quando presenti in

forma organizzata all'interno di una

SDV, devono essere connesse alla

rete degli attori come le altra aziende,

e quindi far parte del sistema di

relazioni e organizzarsi per andare

incontro alle modalità dell'enoturismo:

possono avere bisogno di

riorganizzazioni interne per quanto

riguarda le modalità delle visite, a

volte può essere necessario dover

intervenire per modificare o creare

delle strutture di supporto (es. aree

attrezzate in una riserva naturale), se

autonome e non direttamente

dipendenti dalle amministrazioni locali

devono partecipare al momento

decisionale e, quindi, essere socie del

comitato di gestione della SDV.

Tra le tipologie di musei esistenti, una

è tipica delle zone dove è presenta

una SDV, stiamo parlando dei musei

etno-antropologici che espongono

oggetti della vita rurale e più

specificatamente, oggetti, manufatti,

strumenti, del mondo della produzione

vitivinicola. La presenza di un museo

di questo genere, spesso, risulta una

costante nei sistemi SDV, è una

risorsa che è anche strumento di

promozione territoriale, non solo, è

anche uno strumento di conoscenza e

coscienza territoriale, per i turisti e per

gli abitanti locali.

Il museo locale della produzione tipica

(chiamiamolo così per identificarlo)

dovrebbe subire attenzioni particolari

riguardo la progettazione della

fruizione, dell'esperienza che offre,

1.5.8Musei, parchi, risorse naturali

35

Page 53: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

turistica.

Citiamo un passo del suddetto

manuale per rendere meglio il

paragone proposto:

(Monterumisi, 2001, pag. n. 13)(18).

oggi è sempre più

evidente che la scelta di una vacanza passa

prima di tutto attraverso “la motivazione” (mare,

città d'arte, enoturismo, montagna), cioè il

prodotto; poi si decide per la località o

destinazione (Rimini, Venezia, Montepulciano,

Cortina), la marca di garanzia; infine si sceglie

dove alloggiare (in albergo, in un residence, in

un agriturismo o in una locanda), la confezione.

Ragionando in questo modo, un Club di

Prodotto enoturistico (è così che viene definita

l'azienda “estesa” SDV, n.d.a.) sarà formato dal

vino, dalle cantine e dal settore

enogastronomico, i quali si potranno proporre

assieme alla tradizione, alla storia, alla cultura,

alla natura, ai centri storici, ai borghi antichi, ai

castelli, alle rocche, ai musei e alle eccellenze

ambientali del territorio. Se tutto questo verrà

organizzato e messo in rete con gli alberghi che

offrono il servizio di bed and break-fast o la

mezza pensione, gli alberghi assumeranno il

ruolo della confezione del prodotto, che potrà

essere di lusso, standard o personalizzata. Se

al tutto si aggiunge l'agro-artigianale e

l'artigianato artistico tipico e tradizionale, settori

specializzati che caratterizzano fortemente la

fabbrica territorio, avremo il valore aggiunto, il

quale renderà il prodotto difficilmente imitabile”

Il modello presentato nel manuale si

dimostra valido ai fini di una rapida

visualizzazione di un sistema

orientato a offrire un prodotto

complesso come l'offerta enoturistica,

ma si tratta comunque di un modello

ideale, che non tiene conto dei limiti e

delle specificità di un territorio; inoltre

il modello di impresa a rete, come

quello proposto, nel mondo della

produzione industriale, è

caratterizzato da un leader di rete, un'

azienda trainante che si serve di

produttori terzi di componenti e servizi

per portare il suo prodotto sul

mercato, mantenendo interessi e

obiettivi univoci. In un territorio dove è

stata scelta una SDV come soluzione

allo sviluppo dell'economia, il sistema

di riferimento è composto da attori

che perseguono obiettivi diversi,

possono esistere leader per ogni

settore, dalla produzione vitivinicola

alla ricezione, in questa prospettiva la

SDV, l'enoturismo, diventano prodotto

di un'alleanza e strumento per

raggiungere gli scopi di ogni attore.

Il modello di riferimento potrebbe

diventare il ,

analogo al concetto di distretto

industriale, dove gli attori coinvolti nel

sistema indirizzano il loro agire,

distretto enoturistico

per diventare risorsa di rilievo e valore

aggiunto della SDV, e non una

semplice struttura di supporto. Il

museo ideale trasmette i valori locali,

trasmette una vivente coscienza della

produzione tipica, fa vivere

un'esperienza che rimane nel ricordo

del visitatore, si differenzia dagli

“archetipi” comuni di questo genere di

musei (percorsi tra vecchi strumenti

agricoli senza una precisa logica

espositiva).

Nel “Manuale della strada del vino” -

prodotto e pubblicato dall'

“Associazione delle Città del Vino”- il

sistema SDV viene paragonato a

un'impresa a rete, nella quale le

diverse aziende, inserite nella catena

del valore, concorrono alla

realizzazione di un prodotto; la rete di

una SDV viene suddivisa in

(produttori vitivinicoli, settore

della gastronomia, le città, la natura),

“aziende confezione” (settore

ricettivo), (i

servizi), che strategicamente

relazionate tra loro l'offerta

aziende

prodotto

aziende valore aggiunto

producono

verso un progetto

1.6Strutturare il sistema SDV

AL.SA.BA. Edizioni

Op. cit.

(17) Alfredo Monterumisi, Il Manuale Della Strada del Vino, Associazione Nazionale delle Città del Vino, Siena 2001

(18) Alfredo Monterumisi 2001

36

Page 54: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

mantenendo i propri scopi, a supporto

dell'economia trainante nel contesto di

riferimento.

Il territorio diventa supporto e prodotto

allo stesso tempo, riconoscendo in

esso:

“attori organizzativi”, la pubblica

amministrazione, le istituzioni, il

“comitato di gestione della strada del

vino”

“attori vincolo”, l'ambiente da

preservare, la legislazione

“attori opportunità”, l'ambiente come

risorsa turistica, le risorse culturali

come musei o eccellenze artistiche,

presenze particolari come fondazioni

o istituti di ricerca, risorse non

utilizzate (es. ex tracciati ferroviari da

convertire in piste ciclabili, green way)

“attori indotto”, dell'offerta turistica

(ricezione, accoglienza, ristorazione),

della produzione vitivinicola (vetrerie,

officine meccaniche, tipografie)

“attori traino”. Gli attori che

rappresentano l'economia trainante

del distretto, nel nostro caso i

produttori vitivinicoli.

Come strutturare i rapporti e le

alleanze all'interno di una SDV?

Esistono vari tipi di strutture a rete,

caratterizzate da vari gradi di

orizzontalità, rapporti paritetici, e di

verticalità, rapporti gerarchici;

solitamente un distretto è

caratterizzato da una struttura ideale

completamente orizzontale, cioè

assolutamente paritetica e con lo

sfruttamento massimo dei rapporti a

disposizione; una struttura di questo

genere la possiamo riscontrare nei

territori che presentano una natura dei

rapporti interaziendali storicamente

coesa, e rappresenta, dato il suo alto

grado di flessibilità e quantità di

capitale sociale, un modello al quale

aspirare.

Per una strada del vino consideriamo

valida una struttura di rete dai rapporti

relazionali si paritetici, ma mediati da

un'entità centrale e organizzativa, il

comitato di gestione della SDV, nel

quale i rappresentanti di ogni settore

presente nel territorio decidono la

politica di gestione della SDV e le

strategie dell' offerta turistica. Questo

elemento della rete rappresenta

l'unico elemento gerarchico, ma è

anche portavoce e mediatore dei

settori che concorrono alla creazione

dell'offerta enoturistica.

La mediazione dei rapporti, la

gestione centrale delle strategie,

migliora sia l'efficienza e l'efficacia

nelle situazioni dove il carattere

individualista degli attori potrebbe

imporre limiti alla corretta gestione

della SDV, inoltre un attore centrale

mediatore, e organizzatore, costituito

da un consiglio formato dai

rappresentanti di ogni settore, elimina

dubbi e difficoltà nell'assegnazione

delle competenze e delle

responsabilità riguardo ai servizi di

supporto all'offerta turistica (es. la

gestione di un servizio di

prenotazione data in gestione ad una

cooperativa creata ad hoc), inoltre

diventa uno strumento di auto

controllo e auto monitorizzazione dei

soci della strada del vino, in pratica

stiamo parlando del già citato

Comitato di gestione che assume

funzioni di un centro servizi turistici:

(Costantino; Artista 2003 p.58)(19).

“solo un sistema organizzato dalla presenza di

un Centro Servizi può coinvolgere un maggior

numero di operatori nei ritorni economici

del'attività enoturistica, può procedere

all'acquisizione di un know-how specifico, può

superare barriere di vario tipo che si

frappongono ad una commercializzazione

adeguata del proprio prodotto e, soprattutto,

può fungere da interlocutore privilegiato nei

confronti degli enti pubblici e delle associazioni

di categoria nella condivisione di progetti di

investimento oltre che in quelli di promozione”

,

Franco Angeli(18) A cura di Salvatore Costantino Antonella Artista Le Strade del vino una via per lo sviluppo, , Milano 2003

37

Page 55: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Quanto scritto in questo paragrafo,

riguardo la strutturazione di un

sistema SDV, è da considerare come

una linea guida generale del primo

livello relazionale della SDV, le

dinamiche di interazione tra gli attori,

gli strumenti specifici per la fruizione

dell'offerta enoturistica, il sistema vero

e proprio di vendita dell'offerta vanno

progettati ogni volta per il tipo di

contesto di riferimento, in quanto ogni

realtà locale/territoriale possiede

specificità, vincoli e opportunità

proprie, sia fisiche che materiali, sia

relazionali che sistemiche.

verso un progetto

BIBLIOGRAFIA

Franco AngeliRiccardo Pastore il Marketing del vino e del territorio: istruzioni per l'uso, 2002

Franco AngeliA cura di Salvatore Costantino Antonella ArtistaLe Strade del vino una via per lo sviluppo, , Milano 2003

Fabris , Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, , Milano 2003.Franco AngeliGiampaolo

Antonioli Corigliano Magda,Strade del Vino ed Enoturismo. Distretti turistici e vie di comunicazione, , Milano 1998.Franco Angeli

Paolini Davide, I luoghi del gusto, , Milano 2000.Baldini e Castoldi

AL.SA.BA. Edizioni

Alfredo Monterumisi,Il Manuale Della Strada del Vino,Associazione Nazionale delle Città del Vino, Siena 2001

38

Page 56: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

allegato 1

LEGGE n. 268 del 27 luglio 1999Disciplina delle "strade del vino".

39

Page 57: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

(GU n. 185 del 9-8-1999)

note: Entrata in vigore della legge: 24-8-1999.La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAPromulga la seguente legge:

L'obiettivo della presente legge consiste nella valorizzazione dei territori a vocazionevinicola, con particolare riferimento ai luoghi delle produzioni qualitative di cui alla legge10 febbraio 1992, n. 164, e successive modificazioni, anche attraverso la realizzazionedelle "strade del vino".

Le "strade del vino" sono percorsi segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli, lungo i qualiinsistono valori naturali, culturali e ambientali, vigneti e cantine di aziende agricolesingole o associate aperte al pubblico; esse costituiscono strumento attraverso il quale iterritori vinicoli e le relative produzioni possono essere divulgati, commercializzati efruiti in forma di offerta turistica.

Le attività di ricezione e di ospitalità, compresa la degustazione dei prodotti aziendali el'organizzazione di attività ricreative, culturali e didattiche, svolte da aziende agricolenell'ambito delle "strade del vino", possono essere ricondotte alle attività agrituristichedi cui all'articolo 2 della legge 5 dicembre 1985, n. 730, secondo i principi in essacontenuti e secondo le disposizioni emanate dalle regioni.

In deroga alle disposizioni vigenti, le cantine industriali e le enoteche presenti nell'ambitodelle "strade del vino" ed aderenti al disciplinare di cui all'articolo 2, comma 1, letteraa), possono effettuare la presentazione, la degustazione e la mescita di prodottivitivinicoli, nel rispetto delle norme previste per le aziende agricole produttrici.

Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e stato redatto dall'amministrazione competenteper materia, ai sensi dell'Articolo 10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sullapromulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sullepubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n.1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e' operato il rinvio.Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.

:

La legge n. reca: "Nuova disciplina delle denominazioni d'origine", ed e' statapubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 26 febbraio 1992.

Il testo dell'Articolo 2 della legge n. (Disciplina dell'agriturismo), pubblicatanella Gazzetta Ufficiale n. 295 del 16 dicembre 1985, e' il seguente: "Articolo 2(Definizione di attività agrituristiche). – Per attività agrituristiche si intendonoesclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricolidi cui all'Articolo 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cuiall'Articolo 230-bis del codice civile, attraverso l'utilizzazione della propria azienda, inrapporto di connessione e complementarità rispetto alle attività di coltivazione delfondo, silvicoltura, allevamento del bestiame, che devono comunque rimanere principali.Lo svolgimento di attività agrituristiche, nel rispetto delle norme di cui alla presentelegge, non costituisce distrazione della destinazione agricola dei fondi e degli edifici

Articolo 1 - Principi e obiettivi.

Note all'Articolo 1

164 del 1992

730 del 1985

40

Page 58: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

interessati.Rientrano fra tali attività:

dare stagionalmente ospitalità, anche in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori;

somministrare per la consumazione sul posto pasti e bevande costituiti prevalentemente daprodotti propri, ivi compresi quelli a carattere alcolico e superalcolico;

organizzare attività ricreative o culturali nell'ambito dell'azienda. Sono considerati dipropriaproduzione le bevande e i cibi prodotti e lavorati nell'azienda agricola nonche' quelliricavati damaterie prime dell'azienda agricola anche attraverso lavorazioni esterne".

Le regioni, nel definire la gestione e la fruizione delle "strade del vino", possono prevedere iseguenti strumenti:

il disciplinare della "strada del vino" sottoscritto dai vari soggetti aderenti;

il comitato promotore;

il comitato di gestione;

il sistema della segnaletica;

le guide e il materiale illustrativo, divulgativo e promozionale.

Le regioni, anche di intesa con gli enti locali interessati, possono definire specifichestrutture e infrastrutture funzionali alla realizzazione delle "strade del vino".

Restano ferme le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome.

Il testo dell'Articolo 39, comma 1, lettera C), capoverso h), del decreto legislativo n.

(Nuovo codice della strada), pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficialen. 114 del 18 maggio 1992, e' il seguente: "Articolo 39 (Segnali verticali). - 1. I segnaliverticali si dividono nelle seguenti categorie:A)-B) (Omissis);C) segnali di indicazione: hanno la funzione di fornire agli utenti della stradainformazioni necessarie o utili per la guida e per la individuazione di località, itinerari,servizi ed impianti; si suddividono in:a)-g) (Omissis);h) segnali turistici e di territorio".

Con decreto del Ministro per le politiche agricole, da adottare entro sessanta giorni dalladata di entrata in vigore della presente legge, d'intesa con la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sonodefiniti gli standard minimi di qualità. Le caratteristiche della cartellonistica sonodefinite, ai sensi dell'articolo 39, comma 1, lettera C), capoverso h), del decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285, anche sulla base delle esperienze maturate

Articolo 2 - Strumenti di organizzazione, gestione e fruizione.

Nota all'Articolo 2:

Articolo 3 - Requisiti del disciplinare.

� 285del 1992

41

Page 59: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

nell'ambito dell'Unione europea, con decreto del Ministro per le politiche agricole, daadottare di concerto con i Ministri competenti, d'intesa con la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

All'attuazione delle iniziative previste dalla presente legge possono concorrere con appositefinalizzazioni finanziamenti locali, regionali, nazionali e comunitari. Lo Stato puòcofinanziare, nell'ambito delle disponibilità finanziarie proprie e di interventi comunitari,leggi di spesa regionali per interventi di adeguamento delle aziende e dei punti diaccoglienza e di informazione locale agli standard di cui al comma 1 dell'articolo 3,limitatamente agli interventi volti a migliorare le strutture indispensabili allarealizzazione degli obiettivi della presente legge.

Ferme restando le competenze delle regioni in materia di promozione all'estero, larealizzazione di materiale promozionale, informativo e pubblicitario, anche destinatoall'estero, per l'incentivazione della conoscenza delle "strade del vino" può essere altresìfinanziata attraverso l'intervento dell'Ente nazionale italiano per il turismo (ENIT) edell'Istituto nazionale per il commercio estero (ICE).

Allo scopo di sostenere le iniziative collegate alle finalità della presente legge, è autorizzatala spesa annua di lire 3 miliardi a decorrere dal 1999. Il Ministro per le politicheagricole, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni ele province autonome di Trento e di Bolzano, provvede al riparto della suddetta somma.

All'onere derivante dall'attuazione del comma 3 si provvede mediante corrispondenteriduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1999-2001, nell'ambitodell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato diprevisione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica perl'anno 1999, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministeroper le politiche agricole.

Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e' autorizzato adapportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Le disposizioni della presente legge si applicano anche per la realizzazione delle "strade"finalizzate alla valorizzazione, anche congiunta, di altre produzioni di qualità, conparticolare riguardo all'olio d'oliva ed in genere ai prodotti tipici.

Le regioni determinano tempi e modalità per l'adeguamento e il riconoscimento, in basealle disposizioni della presente legge, delle "strade del vino" e delle "strade dell'olio" giàistituite. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccoltaufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spettidi osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

Articolo 4 - Agevolazioni e contributi finanziari.

Articolo 5 - Applicazione della legge.

Articolo 6 - Riconoscimento delle "strade" già istituite.

42

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43

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capitolo2: IlcasoItaliano

44

Page 62: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Per il mondo dell'enoturismo, in Italia,

il 1998 risulta essere un anno

importante:

il progetto LEADER II per lo sviluppo

delle comunità locali rurali dell'unione

europea riceve un gran numero di

adesioni e di proposte di progetto,

molte di queste riguardano la

fondazione di Strade del vino in molte

aree a vocazione viti vinicola; nello

stesso anno, in Siena, prende vita il

Simposio Internazionale Territorio e

Vino, durante la manifestazione

decine di studiosi si alternano nella

discussione che lega lo sviluppo

territoriale delle zone a vocazione

vinicola con il turismo, le SDV

vengono proposte come soluzioni e

mezzi che portano allo sviluppo e a

un'evoluzione dei territori in sistemi

organizzati, in ;

vengono pubblicati, tra il 1998 e il

2000, numerosi testi che trattano di

marketing territoriale basato sulle

SDV; nel 1998, dopo anni di sopita

sopravvivenza, il mercato riscopre il

vino, segnando tra le massime punte

di consumo e produzione, il 1998 e il

2000, a detta della maggior parte

degli enologi e degli esperti di settore,

sono annate incredibili per la qualità

del prodotto; nel 1998 vengono

distretti enoturistici

pubblicate le prime guide dedicate

all'enoturismo italiano e soprattutto

nel 1998 viene varata la legge

nazionale che regola e disciplina le

Strade del Vino; insomma il 1998

possiamo considerarlo come l'anno

della fiducia verso l'enoturismo, molte

aree sceglieranno proprio come

strumento una strada del vino per

proporsi come mete enoturistiche.

Sono passati un po' di anni, quali

sono i risultati? Quanti di questi

progetti sono effettivamente in opera?

Quanti sono serviti solo come

speculazione sugli investimenti?

Quanti sono efficienti? Soprattutto: le

strade del vino che sono state create

e che almeno sulla carta sono anche

in opera, come si sono organizzate?

Cosa offrono? Come si pongono al

mercato?

Oggi si contano più di cento SDV,

annoverando le più datate e

tradizionali, le più recenti, quelle in via

di attivazione e quelle che potremmo

considerare visto che si

riducono ad un nome, un tracciato e

un po' di segnaletica, non sempre

precisa.

Le realtà più organizzate ed efficienti

rispondono in linea di massima ai

requisiti di legge e a quelli suggeriti da

strade virtuali

studiosi come Antonioli Corigliano,

(citati in precedenza, nda), che sono

imprescindibili, poiché basilari per un

corretto funzionamento di ogni

percorso; c'è da dire tuttavia che gli

ideatori di queste pur ottime strade

del vino hanno creato delle realtà

belle ma che ormai cominciano ad

essere troppo simili l'una all'altra.

Come precedentemente detto, uno

dei fattori che ha favorito la

somiglianza dei progetti è stata la

necessità, da parte di molte

amministrazioni e organi di gestione

delle società consortili giovani, di

ricorrere a consulenze esterne per la

progettazione delle strade del vino e

dell' accoglienza in cantina; in Italia le

maggiori realtà che si occupano di

fare ciò sono, rispettivamente:

l' Associazione Nazionale delle Città

del Vino e il Movimento per il turismo

del vino. In questa sede non vogliamo

accusare nessuno, perché ognuno

opera in buona fede, vogliamo

piuttosto analizzare la realtà: da un

lato ci sono importanti associazioni

che hanno il pregio di essere state

pioniere per la promozione

dell'enoturismo, dall'altro le pubbliche

amministrazioni che, restando in

buona fede, hanno bisogno di chi le

2.0Le strade del vino in Italia

45

Page 63: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

guidi nei progetti di sviluppo. Da un

lato ci sono due associazioni

importanti che sono nate e cresciute

in Toscana, dall' altro le pubbliche

amministrazioni, sofferenti di inerzia

creativa, che certamente non

detengono le risorse orientate al

marketing territoriale.

Il gene toscano delle due associazioni

porta molte eredità nella fase di

concepimento dei progetti: la Toscana

è stata la prima regione a munirsi di

disciplinari per le Strade del Vino, le

realtà toscane hanno ottenuto negli

anni molti consensi, le strade del vino

in toscana rappresentano un'esempio!

Ma è proprio osservando il successo

della Toscana che possiamo capire il

fenomeno di rassomiglianza tra le

strade del vino italiane, sembra che

chi abbia offerto consulenze per la

progettazione abbia seguito il detto

“strada che vince non si cambia”! se

leggiamo il manuale della strada del

vino dell' Associazione Nazionale

delle Città del Vino, sembra che esista

un sistema di soluzioni e una ricetta

univoca e applicabile a tutte le realtà,

inequivocabilmente simile a quanto è

stato realizzato in Toscana fin ora. In

questa logica non c'è nulla di male,

dovrebbero essere in seguito le

amministrazioni locali, sulla base della

piattaforma offerta loro, a trovare i

modi e i fattori differenzianti, ma

questo non è accaduto!

In ogni modo il “pacchetto”

dell'Associazione Nazionale delle

Città del Vino prevede la

progettazione del sistema di offerta,

basato su soggiorni che vanno dal

week-end alla settimana con

l'organizzazione di gite organizzate

cene e degustazioni, prevede la

progettazione della comunicazione e

della segnaletica, la progettazione e

la gestione di un sito internet

alloggiato nel server dell'

Associazione stessa, prevede la

consulenza nella progettazione della

fruizione delle risorse all'interno della

strada del vino in oggetto.

Per rendere meglio il fenomeno

“somiglianza” confrontiamo alcune

strade del vino italiane, scelte a caso

tra quelle di successo e quelle

appartenenti alla categoria “strade

virtuali”, non nel senso

dell'informatica, bensì nel senso delle

carenze.

Cominciamo con due cifre importanti

che riguardano il turismo del vino:

Sono cifre che apprendiamo dal IV

rapporto Censis del2004(19)effettuato

in collaborazione con l'associazione

delle Città del Vino. Sono cifre

importanti che sanciscono la

legittimità del segmento “enoturismo”.

Sono più di 100 le strade del vino in

Italia nate per intercettare questa

fascia di mercato; 16 amministrazioni

regionali, al Luglio 2004, hanno varato

una normativa disciplinare per

riconoscere le strade del vino sorte

nei territori, le altre cinque regioni,

anche se non dotate di specifiche

leggi/regolamenti, presentano al loro

interno una o più strade del vino.

Nello specifico alcune regioni hanno

legiferato per la regolamentazione

delle “strade del vino” ed hanno

provveduto a riconoscere e finanziare

quelle che si sono costituite secondo i

dettami legislativi: rientrano in questo

primo gruppo di Regioni

- quattro milioni di turisti del vino

- 200 milioni di consumi turistici

legati al vino

la Liguria, la

2.1Le strade del vino in Italia,il rapporto CENSIS

(19) Osservatorio sul Turismo del Vino,4°Rapporto Annuale Strade e Città del Vino: Mappa Tipologica e Situazioni a ConfrontoA cura di Fabio Taiti, CENSIS/Città del vino, Siena, Luglio 2004

.

verso un progetto

46

Page 64: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Lombardia, la Provincia Autonoma

di Trento, il Veneto, l'Emilia

Romagna, la Toscana, l'Umbria, il

Lazio, la Calabria e la Sicilia

Piemonte Friuli Venezia Giulia

Abruzzo Campania

Basilicata

Abruzzo

Basilicata

Campania

che è

stata anche l'ultima Regione a dotarsi

di una legge sulla strada del vino.

Un altro gruppo di Regioni è

caratterizzato dall'avere uno

strumento legislativo ma non aver

dato luogo a riconoscimenti ufficiali

delle strade esistenti: è il caso del

, del ,

dell' , della e della

. Tuttavia la mancanza di

ufficializzazione delle realtà esistenti è

imputabile a situazioni differenti da

regione a regione. In e in

la legge varata non è mai

stata attuata per mancanza di

specifici regolamenti. Anche in

Piemonte manca il regolamento

attuativo ma il caso assume

particolare rilevanza se si considera

che la prima legge regionale adottata

dal Piemonte risale al 1980, vale a

dire 19 anni prima che la legge

nazionale invitasse le Regioni a

regolamentare le strade del vino e dei

sapori tipici.

Un altro caso emblematico, sempre

all'interno di questo gruppo, è quello

della dove le SDV sono

state prima riconosciute e poi, in base

ad un provvedimento di revoca,

azzerate in mancanza della

costituzione dei comitati di gestione

previsti dalla delibera regionale.

In ultimo , la

Provincia Autonoma di

in assenza di

legislazione apposita hanno

comunque costituite alcune SDV con

appositi comitati di gestione associati

con singoli comuni o altri enti pubblici

e privati.

Unico caso isolato, a parte

che è priva sia di leggi che di strade

del vino, è quello della dove il

riconoscimento ufficiale delle “strade

del vino e dell'olio” è avvenuto sulla

base di un Programma Operativo

Provinciale che prevedeva un bando

per l'assegnazione “una tantum” di

risorse finanziarie per la

valorizzazione e promozione dei

prodotti agroalimentari tipici.

Riassumendo i dati raccolti dal

CENSIS nel rapporto del 2004

individuiamo:

84 strade del vino riconosciute

secondo i parametri di legge

2 strade del vino in attesa di

la Valle d'Aosta

Bolzano, le

Marche e il Molise

Sardegna

Puglia

_

_

riconoscimento

26 strade del vino prive di

riconoscimento ufficiale distribuite in

10 regioni

complessivamente sono 1135 i

comuni che fanno parte delle strade

del vino, regione con la maggiore

concentrazione risulta l'Emilia

Romagna nella quale si raggiunge la

percentuale del 43 % di comuni che

aderiscono a una SDV.

Il rapporto CENSIS citato sin ora è

ricco di altri dati quantitativi e

qualitativi che sono stati utilizzati per

creare un ranking delle SDV che non

riporteremo in questa sede, ma il

suddetto rapporto è anche composto

da un'intervista fatta ad un campione

di amministratori e soci aderenti a 35

strade tra quelle esistenti, tra i dati

che emergono è utile sottolineare la

valutazione del grado di

problematicità inerente ad alcuni

aspetti *organizzativi delle strade del

vino.(tabella1.4).

Durante le interviste veniva chiesto di

assegnare un valore , nella scala da 0

a 10, alle difficoltà riscontrate per

alcuni aspetti delle strade del vino.

Come possiamo notare dalla tabella

_

_

fig. 2.1 alcuni logos di strade dl vino

47

Page 65: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

riportata il grado di problematicità non

arriva mai al valore 7, ma notiamo che

i problemi maggiori comunque si

riscontrano nell'atto di creare dialogo

e accordo tra i soci delle strade del

vino, questo è spiegale con una delle

caratteristiche intrinseche delle SDV:

la pluralità di settori coinvolti, i quali,

come abbiamo sottolineato nei

paragrafi precedenti, possono

perseguire obiettivi differenti e hanno

differenti necessità di sviluppo. Il resto

delle considerazioni riguardano, e non

era difficile da immaginare, il

problema della raccolta dei fondi

pubblici e problematiche relative

all'aumento del giro di affari. Dagli

operatori del settore non è mai

sufficiente il sostegno pubblico e

qualcuno ha anche sottolineato che

disaccordi e dissapori all'interno delle

associazioni riguardano appunto la

divisione dei fondi statali , regionali e

europei.

Vogliamo riportare un altro aspetto

interessante emerso dal rapporto

CENSIS: l'individuazione dei punti di

forza e di debolezza del sistema

enoturistico basato sulle SDV

risultante alla fine dell'audit e della

ricerca quantitativa:

punti di forza

_Qualità intrinseca di prodotti e

produttori

_Qualità del paesaggio,

dell'accoglienza e della ristorazione

_Crescita delle manifestazioni ed

eventi organizzati nell'area

_Crescita della coesione tra

operatori economici

punti di debolezza

_Presenza insufficiente di Musei

del Vino ed Enoteche

_Insufficienza delle strutture (punti

di degustazione, rete di vendita, …)

_Bassa qualità dell'Accoglienza

nelle aziende

grado di problematicità per gli aspetti organizzativi egestionali della strada del vino

tabella 2.1

6,6 accordo tra i soci nelle strategie e sui programmi

6,4 raccolta di contributi pubblici (regione, provincia...)

5,5 raccolta di introiti da attività turistiche (eventi, degustazioni, sagre...)

4,8 raggiungimento di risultati favorevoli allo sviluppo

3,3 ricadute negative indotte dal turismo sul sistema locale

0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0

fonte: Osservatorio sul Turismo del Vino,4°Rapporto Annuale Strade e Città del Vino:Mappa Tipologica e Situazioni a Confronto, A cura di Fabio Taiti, CENSIS/Città del vino, Siena, Luglio 2004

.

verso un progetto

48

Page 66: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

_Scarsa affluenza di contributi da

parte degli Enti pubblici locali

Disaccordi tra i soci nelle strategie

e sui programmi

Come possiamo notare vengono

confutate le ipotesi avanzate fin ora in

questa parte di ricerca del lavoro di

tesi, non solo, da qui traiamo i primi

suggerimenti per l'orientamento del

progetto.

Dopo questo rapido excursus di dati

passiamo ad analizzare alcune delle

singole realtà presenti in Italia. Si

tratta di un indagine desktop

raccogliendo articoli, documenti e

recensioni e, a tratti, basata su

esperienze personali.

Per rendere la situazione attuale delle

strade del vino italiane racconterò,

sinteticamente, quattro casi: uno

toscano, uno lombardo, uno

altoatesino e uno siciliano.

La scelta non è data dal caso: ognuna

di queste strade sono rappresentative

delle situazioni che possiamo trovare

in Italia.

La realtà toscana, sebbene

rappresentativa di uno dei più alti

prodotti enologici italiani, sebbene sia

la prima SDV italiana a essere

riconosciuta per legge, risulta una

realizzazione timida e mal

funzionante, questa SDV è simbolo

delle realizzazioni incerte che

possiamo trovare in Italia. Questa

SDV è stata progettata in maniera

corretta ma allo stato dei fatti se

esistesse o meno, sul territorio, non

cambierebbe quasi niente. Purtroppo

molti casi li possiamo riportare a

questo modello.

Il caso lombardo e quello atesino

rappresentano le realtà che

funzionano, ma fra i due esempi c'è

una sostanziale differenza:

-il primo caso è una SDV nata dal

lavoro svolto da un Consorzio di tutela

del vino molto efficiente, la

realizzazione rispetta tutti i canoni

legali dello Stato, dal disciplinare alla

segnaletica, è una SDV improntata

palesemente alla valorizzazione del

territorio e dei prodotti tipici e, inoltre,

risulta ordinatamente organizzata

verso i turisti e verso i soci.

- il caso alto atesino non possiede

riconoscimenti statali, nasce come un

vero e proprio tracciato stradale,

fondamentalmente come un'attrattiva

turistica. Negli anni diventa

un'associazione puramente turistica

che si occupa di organizzare gli eventi

dei comuni e dei produttori vinicoli e di

offrire viaggi organizzati. Questa SDV

è una parte del complesso sistema

turistico del Sudtirol.

L'ultimo caso di questa rassegna è

una strada del vino simbolo di tutto

quello che non dovrebbe esistere,

un progetto totalmente virtuale, nel

senso che non è stato realizzato

nulla, ma che possiede i

riconoscimenti legali. Non esiste il

tracciato, la segnaletica, addirittura il

sito è aggiornato al 2001 anno di

fondazione di questa Strada del Vino.

Insomma un progetto nato su carta e

rimasto tale.

In toscana sono presenti 14 strade del

vino, tra le quali quella del Chianti

Rufina e colli fiorentini che è la prima

SDV riconosciuta da una legge

Regionale (ricordiamo che la

legislazione di regolamentazione e

2.2Quattro strade del vino italiane

2.3Strada del vino Costa degli Etruschi

49

Page 67: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

disciplina delle SDV in toscana viene

varata prima di quella nazionale), noi

analizziamo la SDV Costa degli

Etruschi che per moltissimi

appassionati è la strada italiana cult in

quanto luogo di produzione di alcune

delle etichette italiane più famose nel

mondo, fra tutte il Sassicaia. Oltre a

ciò la strada è caratterizzata dalla

presenza di bellezze storico culturali e

naturali di grande interesse e non

ultimo dalla estrema vicinanza al

mare, come suggerisce il suo nome,

particolarmente efficace dal punto di

vista della comunicazione. Questo

insieme di elementi rende questa

iniziativa, pur nella sua assoluta

tipicità, un esempio emblematico

dell'applicazione di questo strumento

in un'area di successo.

La strada del vino Costa degli

Etruschi attraversa quattro zone ad

alta vocazione vitivinicola della

toscana sud- occidentale:

- Bolgheri

- Montescudaio

- Val di Cornia

- l'Isola d'Elba

Quattro zone e quattro doc

rappresentative della produzione

vitivinicola locale, ma anche grandi

vini di successo internazionale come il

Sassicaia , questo vino dapprima non

era certificato DOC perché, date le

sue caratteristiche di produzione, non

rientrava nei disciplinari nazionali, ma

ora è divenuto una variante della

DOC Bolgheri.

Le quattro zone della SDV vanno

dalla costa verso l'interno, fino a

lambire i territori di Volterra, questa

conformazione, oltre a donare una

varietà di paesaggi al territorio, crea

delle situazioni microclimatiche molto

particolari che giovano alla

produzione vitivinicola, la quale riesce

ad essere qualitativa e ben

differenziata (caratteristica anche

della strada del vino Terre Sicane,

oggetto di questa tesi).

Il Consorzio Strada del Vino Costa

degli Etruschi, costituito a Venturina il

30 luglio 1996, svolge funzioni di

raccordo tra imprese e mercato dei

consumatori, quali:

controllo della conformità del

prodotto finale alle caratteristiche del

disciplinare di produzione, in

collaborazione con i Consorzi di

Tutela;

vigilanza e tutela del marchio

consortile;

promozione e valorizzazione del

prodotto.

Del Consorzio fanno parte 71 fra i

produttori vitivinicoli delle zone D.O.C

di Montescudaio, Bolgheri, Val di

Cornia ed Elba, insieme con 61

soggetti tra albergatori, ristoratori,

enotecari, campeggiatori, operatori

agrituristici e gastronomici di qualità

per realizzare un legame tra vino e

ambiente, fra tradizione e nuova

economia. La gestione operativa della

Strada del Vino si ripartisce tra il

consorzio e le singole aziende

associate, secondo uno schema che

attribuisce al primo la tutela, vigilanza

e promozione, e, alle seconde, le

funzioni del prezzo e la scelta dei

canali di distribuzione.

A livello promozionale il Consorzio

_

_

_

verso un progetto

2.3.1SDV Costa degli Etruschi:inquadramento geografico

2.3.2SDV Costa degli Etruschi:il consorzio e la strada del vino

50

Page 68: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

diventa un importante fonte di

comunicazione e valorizzazione dei

prodotti vitivinicoli per tutte le aziende

presenti nei territori di Montescudaio,

Bolgheri, Val di Cornia ed Elba. Il

Consorzio infatti:

tutela i territori vitivinicoli,

facilitandone l'interesse sotto la forma

dell'offerta turistica;

incrementa l'educazione ad un

corretto consumo del vino, tramite

l'organizzazione di corsi didattici;

favorisce la conoscenza del livello

qualitativo dei vini, evidenziandone il

carattere tipico;

crea condizioni per l'esposizione di

vini di pregio in enoteche selettive del

territorio di produzione;

coordina manifestazioni

promozionali e realizzare opere

divulgative, carte turistiche ed ogni

altro tipo di sussidio didattico utile per

la conoscenza delle zone di

produzione;

organizza l'accoglienza di giornalisti

specializzati nelle varie zone di

_

_

_

_

_

_

produzione del territorio;

realizza forme pubblicitarie per

promuovere i vini all'estero ed

avvicinare i consumatori stranieri.

L'obiettivo è la qualità del sistema

territoriale, partendo dalla qualità del

prodotto e della filiera: gli attori

coinvolti nella Strada del Vino (i

produttori singoli ed associati, gli

operatori economici legati alle attività

commerciali e distributive, gli operatori

del sistema turistico, le istituzioni

rappresentative delle comunità locali)

devono attivare politiche ed alleanze

per ottenere l'opportunità di realizzare

l'obiettivo della qualità territoriale.

Quello che abbiamo scritto fin ora

sulla Strada del Vino Colli degli

Etruschi viene comunicato tramite il

disciplinare e lo statuto del consorzio,

lo ritroviamo sul sito web della Strada

del Vino, Strada che viene anche

citata e consigliata dalle guide

enoturistiche in commercio.

Considerando l'anno di nascita, le

idee chiare espresse nello statuto, il

vantaggio competitivo dato dalla

presenza produttiva importante, la

qualità paesaggistica e culturale del

territorio dovremmo essere di fronte

_

alla punta di diamante delle Strade

del Vino.

Come sarà nella realtà dei fatti?

Per prima cosa visito il sito web della

Strada del Vino, il dominio è

addirittura imperativo:

www.lastradadelvino.com! ho davanti

a me una pagina di introduzione con

la presenza di tutti gli sponsor e i soci

istituzionali della SDV, naturalmente

accedo al sito e il ricevo il benvenuto

da parte di un corsivo invitante: “una

dolce catena di colline ricche di

boschi incontaminati, borghi medievali

carichi di storia e nei quali la vita

scorre con ritmo umano, una

popolazione accogliente e schietta, la

vicinanza di un mare insignito da

numerose bandiere blu”. Tralascio

ogni commento sulla qualità

comunicativa del benvenuto, ma

capisco che chi fa parte del consorzio

è fiero del proprio territorio che

possiede tante e preziose risorse. Il

sito è alla fine gradevole, non stanca

la vista, la qualità grafica e di

funzionamento è sufficiente, noto che

ci sono numerosi documenti da

scaricare, molti dei quali parlano del

consorzio e della produzione. Anche

le informazioni turistiche generiche

sono sufficienti: una carta del

51

Page 69: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

territorio, un po' di storia sui luoghi,

l'elenco completo dei soci e le

informazioni tecniche sui vini

complete dei disciplinari doc. A questo

punto voglio sapere quali attività sono

connesse alla strada del vino, se sono

presenti manifestazioni particolari

legate alla produzione vitivinicola e

se infine posso organizzare un

viaggio e un percorso di visita. Le

impressioni diventano meno positive:

l'ultima manifestazione organizzata

risale al luglio del 2006 (ho visitato il

sito in febbraio 2007), e le news (ma

anche il sito stesso) sono aggiornate

al 2005! Non solo, non è presente

alcuna informazione su percorsi e

offerte di viaggio. Sospetto che il

sistema territoriale non possegga tutta

la qualità espressa come obbiettivo,

l'unica maniera di saperlo con

certezza, sarebbe quello di vedere

con i propri occhi. Purtroppo non ho

avuto la possibilità di viaggiare, ma

grazie a un'accurata indagine internet

ho scoperto che qualcuno c'è stato e

ha valutato l'effettiva qualità del

progetto. Nel 2005 gli allievi del

Master MAFIV (management della

filiera vitivinicola) di Palermo, sotto la

guida del Prof. Antonino Bancarella,

come lavoro di fine master hanno

verso un progetto

fig. 2.2 schermate del sito web della Strada del Vino Costa degli Etruschi: il benvenuto

52

Page 70: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

svolto una tesi di indagine sulle strade

del vino in Italia, specificatamente

hanno analizzate le strade della

toscana. Recandosi direttamente nei

luoghi hanno svolto una indagine

basata sull'osservazione diretta delle

organizzazioni e su questionari rivolti

ai soci e ai visitatori.

Dai risultati di questa indagine si

evince che lo stato dell'arte della

Strada del Vino Colli degli Etruschi è

quello dell'essere un progetto di

“carta”. I dati fondamentali che

emergono sono i seguenti:

i punti informativi della strada del

vino e i luoghi dei servizi turistici non

sono altro che le APT e le ProLoco

con qualche brochure in più.

alcuni soci non pagano la quota

d'iscrizione da almeno un paio d'anni

il marchio (l'anfora con il grappolo

d'uva) è minimamente comunicato

dalle istituzioni e quasi per nulla dai

produttori ( e la tutela del consorzio di

tutela? Nda)

non c'è integrazione tra la Strada del

Vino e gli operatori turistici

_

_

_

_

fig. 2.3 schermate del sito web della Strada del Vino Costa degli Etruschi: mappa e vini

53

Page 71: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

fig. 2.4 schermate del sito web della Strada del Vino Costa degli Etruschi: mappa, informazioni sui soci, eventi

54

Page 72: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

2.4Due casi di eccellenza:Feanciacorta e Sudtirol

_

_

_

_

_

i soci attivi si lamentano dello

scarso sforzo promozionale, il quale

tra l'altro è dedicato solo alla zona

Bolgheri dove si produce il Sassicaia

i turisti intervistati, un centinaio, in

gran parte ignorano l'esistenza della

Strada del Vino, tra quelli interessati

alla produzione vinicola ,invece,

hanno intrapreso il viaggio per

scoprire le cantine e i luoghi

produzione del Sassicaia grazie alla

propria cultura.

non esiste un museo enologico (tra

l'altro la presenza è un requisito per il

riconoscimento legale della Strada)

non esistono percorsi segnalati,

inoltre il sistema della segnaletica

stradale è carente

non c'è un sistema di organizzazione

di visite guidate agli impianti e alle

cantine, tutto è lasciato ai singoli

produttori, e alle iniziative dei turisti

Alla luce di questi dati cosa possiamo

dedurre? In fin dei conti il territorio

preso in analisi ha di suo un discreto

flusso turistico di partenza anche

senza la presenza della Strada del

Vino. Quindi? Penso che sia fuori

luogo qualsiasi considerazione

polemica, non rimane che sperare

che siano solo problemi di transizione

decennale

(Sudtirol) si stende nel territorio dei

comuni di Nalles, Adriano,Terlano,

Bolzano, Appiano, Caldaro, Termeno,

Cortaccia, Magrè, Cortina, Salorno,

Ora, Egna, Montagna e Vadena.

Questa è la zona di produzione del

Traminer Doc, del Muller Thorgau, del

Gewurztraminer.

Le zone delle due Strade del Vino

sono, da tempo, mete turistica di

indiscussa notorietà: il lago di Iseo,

Brescia, il Sudtirolo e Bolzano non

hanno sicuramente bisogno di

presentazioni. Però è interessante

osservare come strumenti di

promozione come le SDV vengono

sfruttate e integrate nel sistema

turistico preesistente.

In Franciacorta, sfruttando il traino

della città d'arte di Brescia e la

notorietà del prodotto vinicolo, con la

SDV si cerca di spingere flusso

turistico verso luoghi meno noti e di

incrementare la quota di mercato dei

produttori meno conosciuti. Invece la

SDV dell'Alto Adige si innesca nel

complesso sistema turistico del

Sudtirol (ultimamente protagonista di

famose campagne promozionali) col

preciso scopo di veicolare la

conoscenza delle produzioni tipiche

dell'enogastronomia locale e con la

Parliamo ora di due casi che

dimostrano di aver raggiunto, in

termini di organizzazione,

innovazione, efficienza, un livello

esemplare per l'Italia.

Parliamo della Strada del vino delle

Terre di Franciacorta e della Strada

del Vino dell'Alto Adige; la prima è

riconosciuta dallo Stato secondo

termini di legge, la seconda non ha

ancora ricevuto un riconoscimento

ufficiale pur essendo una delle prime

Strade del Vino italiane.

La Strada del Vino delle Terre di

Franciacorta è situata nell'omonima

regione nella provincia di Brescia

dove si produce, appunto, la Doc

Franciacorta. Alla Stada del Vino,

istituita nel 2000, sono associati i

comuni di Brescia, Iseo, Rovato,

Ome,Rodendo Saiano, Corte Franca,

Erbusco, Monticelli, Provaglio d' Iseo.

La strada del Vino dell'Alto Adige

55

Page 73: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

presenza e la promozione della SDV

si cerca di destagionalizzare l'offerta

turistica per creare un costante flusso

di visitatori durante l'anno.

2.5La Franciacorta e il suo vino

A Sud del lago d'Iseo, nella provincia

di Brescia, si stende il territorio della

Franciacorta, una zona ricca di

bellezze naturali e artistiche tra

paesaggi di dolci colline, città d'arte e

borghi medievali. Una zona

caratterizzata da una antichissima

tradizione della viticoltura e della

produzione vinicola; oggi i prodotti di

questa zona sono vini certificati DOC

e DOCG con il riferimento “Terre di

Franciacorta DOC” e “Franciacorta

DOCG”,anche se ultimamente la

comunità europea ha acconsentito

anche all' utilizzo della menzione

FRANCIACORTA, senza alcuna sigla

di certificazione; questo è un

riconoscimento importante, solo 10

Denominazioni in Europa godono di

questo privilegio, e solo tre sono

prodotti di rifermentazione in bottiglia

(volgarmente spumanti metodo

classico) : Cava, Champagne e

appunto Franciacorta.

La SDV del Franciacorta è il risultato

di anni attività di promozione e

valorizzazione del prodotto

Franciacorta e del territorio da parte

del Consorzio per la tutela del

Franciacorta. Il Consorzio acquista la

sua conformazione attuale nel 1990 e

nel 1991 nasce il marchio della EFFE

merlata che garantisce la produzione

vitivinicola del Franciacorta; nel 1995

viene approvato il disciplinare che

regola la zonazione e la produzione

DOCG del Franciacorta, i

riconoscimenti ottenuti sono

molteplici, fino all'abolizione della

dicitura “metodo classico” in favore

della sola dicitura “Franciacorta” o

addirittura “metodo franciacortino”.

Le attività del consorzio vanno dalla

promozione alla tutela, dalla

sperimentazione alla ricerca,

un esempio è la sperimentazione

della viticoltura assistita da satellite,

“precision farming”, per l'analisi

quantitativa/qualitativa della

produzione e per la tracciabilità di

filiera.

In questo quadro di successi si

inserisce la strada del vino che è tra

gli ultimi risultati delle azioni di

valorizzazione del territorio e della

produzione vinicola di questa

particolare parte della Lombardia.

2.5.1La Strada del vino del Franciacorta

Nel 2000, con la forma di

associazione consortile tra attori

produttivi, attori privati del settore del

turismo e enti pubblici, nasce

l'associazione Strada del Vino del

Franciacorta, in concomitanza alla

creazione del Festival del

Franciacorta.

L'Associazione ha sede in Erbusco

(Brescia) e, ad oggi, conta 81

associati, di cui: 33 produttori, 9

agriturismo, 2 enoteche 8 hotel, 2

dimore storiche, 12 ristoranti, 1 tour

operator, 3 tra enti e associazioni

varie, l'associazione Unione

Provinciale degli Agricoltori e 10

comuni del territorio: Brescia, Iseo,

Rovato, Ome, Rodendo Saiano, Corte

Franca, Erbusco, Monticelli, Provaglio

d' Iseo e Capriolo.

Il percorso della Strada del Vino si

snoda per 80 km tra i comuni e le

colline del territorio; ai turisti vengono

suggeriti vari itinerari per godere al

meglio delle risorse del luogo.

56

Page 74: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Purtroppo non ho avuto modo di

visitare la Franciacorta, quindi l'analisi

presente è il risultato di una accurata

ricerca via web consultando sia i siti

istituzionali della Franciacorta sia siti

tematici sull'enoturismo.

In rete la Franciacorta si presenta con

un sito ottimamente organizzato,

completo e sempre aggiornato, nel

2007 è stato votato come miglior sito

italiano di enoturismo nella classifica

annuale curata da Città del Vino e

Censis.

La Strada del Vino del Franciacorta

appare come un sistema attrezzato

verso l'esperienza enoturistica. Quasi

la totalità delle attività proposte per

vivere il territorio riguardano la

scoperta della tradizione

enogastronomica: visite guidate,

stage di degustazione, cantine aperte

tutto l'anno anche nei fine settimana,

itinerari gastronomici, sono tutte

esperienze che il visitatore può

trovare o prenotare in Franciacorta.

Come il Consorzio si è distinto per la

ricerca e l'innovazione, la SDV non è

da meno. Ultimamente viene fornito

un innovativo sistema di “guida

virtuale” del territorio chiamato

Metafacile.

Metafacile è un servizio di

fig. 2.5schermate del sito web delConsorzio di Tutela del Franciacorta:benvenuto, informazioni sulle attività,download del logo in vettoriale

57

Page 75: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

fig. 2.6 il servizio Metafacile della Franciacorta

58

Page 76: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

informazioni turistiche, su piattaforma

GPS, fornito e inventato dalla Tourist

System di Brescia e per ora è

un'esclusiva della Strada del Vino

Franciacorta.

Metafacile permette di visualizzare su

un navigatore satellitare, o su un

palmare abilitato GPS, tutte le

informazioni utili alla scoperta del

territorio durante il viaggio: sulle

mappe vengono indicati luoghi di

interesse turistico, aziende e itinerari;

le informazioni e le descrizioni dei

luoghi sono corredate di video e

immagini; gli itinerari possono essere

personalizzati dall'utente sulla base

del tempo , della percorrenza e degli

interessi.

È un servizio gratuito per gli utenti che

già possiedono un palmare: coloro

che vogliono utilizzare il sistema

possono scaricare, direttamente dal

sito web della SDV, i software per

attrezzare le mappe del proprio

navigatore GPS con Metafacile. Per

chi non fosse in possesso di un

palmare o di un navigatore satellitare,

ma volesse usufruire del servizio, può

richiedere il noleggio dell'attrezzatura

necessaria.

Via web esistono altri servizi

interessanti tra i quali possiamo

fig. 2.7 mappa e sito web della Strada del Vino del Franciacorta

59

Page 77: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

annoverare:

-prenotazioni in remoto di

pernottamenti e visite

-disponibilità di una quantità di

documenti informativi in download

-viste a 360° dei luoghi più suggestivi

del territorio

-complete descrizioni dei prodotti, dei

luoghi e degli itinerari

Sul sito è possibile prenotare o

visualizzare le offerte a “pacchetto

soggiorno”. È da sottolineare che

nelle offerte di viaggio sono sempre

comprese da 3 a 6 bottiglie di vino

Franciacorta come simbolo di

benvenuto, inoltre nelle proposte di

viaggio vengono sempre inserite 2

visite a cantine con degustazione e

pasti a base di ricette tipiche locali.

In Franciacorta, oltre alle risorse

artistiche e naturali e al patrimonio

gastronomico, sono presenti delle

nuove infrastrutture per

l'intrattenimento nate per essere parte

dell'offerta turistica sistemica del

Franciacorta, negli anni sono stati

realizzati un campo da golf a 18

buche, piste ciclabili che percorrono il

territorio e anche un autodromo,

intitolato “Circuito del Franciacorta” ,

che ospita alcune manifestazioni

sportive ed è in fase di espansione

per ricevere l'omologazione per le

gare internazionali.

2.5.2Considerazioni sulla Strada del vinodel Franciacorta

Da quanto sono riuscito ad apprendere

dai siti internet, da recensioni e da

qualche testimonianza raccolta, posso

affermare che la SDV del Franciacorta

è una realtà che funziona, seguendo

logiche di sistema ma anche

distrettuali.

A differenza della realtà toscana,

descritta precedentemente, qui

l'attenzione verso i soci della strada

del vino e verso gli utenti possiede un

elevato livello qualitativo; le azioni

strategiche risultano reali e

coinvolgono ad ogni livello gli attori del

territorio. I produttori sono seguiti dal

consorzio nelle attività di produzione e

di tutelo del prodotto, inoltre ricevono

una adeguata visibilità dalle attività di

promozione e dal coinvolgimento

turistico degli impianti produttivi. A

proposito di visibilità: il fatto che

colpisce più di ogni altra cosa è che ad

emergere sia il vino Franciacorta in

genere e non il prodotto singolo di una

o l'altra azienda.

Questa scelta strategica rispecchia la

coesione e la sintonia che vige in

questo territorio, con i soci produttori

che diligentemente applicano alla

lettera il regolamento di utilizzo del

marchio del consorzio sulle bottiglie, e

gli attori dell'accoglienza che seguono

di buon grado il disciplinare della SDV.

Il turista percepisce, almeno attraverso

gli strumenti di informazione, una

elevata qualità di tutto il territorio, per

fare un esempio: gli itinerari sono posti

tutti sullo stesso piano, le aziende gli

albergatori hanno tutti lo stesso spazio

sul sito, nelle offerte di viaggio non

vengono indicati ne le aziende che si

potranno visitare ne i nomi dei vini che

saranno offerti, piuttosto viene

sottolineato spesso che si tratta

sempre di prodotti Franciacorta.

In conclusione posso dire che questa

SDV ha raggiunto sia lo scopo di porsi

come strumento di supporto al turismo

preesistente (non dimentichiamo che

questa zona della Lombardia possiede

già un discreto flusso turistico grazie

alla città di Brescia, ai borghi

medioevali e al lago di Iseo) sia

l'obiettivo di diventare sistema di

valorizzazione territoriale sulla base

del circolo virtuoso vino medium di

territorio medium di vino.

60

Page 78: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

2.6Sudtirol WeinstrasseStrada del Vino dell'Alto Adige

La Sudtirol Weinstrasse (Strada del

Vino dell' Alto Adige) è la prima strada

del vino italiana, viene fondata nel

1950 e come vedremo è una realtà

che si distingue dalle altre SDV

italiane.

La SDV è inserita nel particolare

contesto socioculturale e politico

dell'Alto Adige (o Sudtirol), non è nata

come uno strumento di promozione o

un'associazione (lo diventerà con gli

anni) bensì nasce effettivamente

come un tracciato, una strada

propriamente detta, che collega, tra i

vigneti a perdita d'occhio di questa

zona, Cortina a Bolzano, passando

per i comuni che oggi aderiscono

all'associazione della SDV.

Dicevo che si tratta di una realtà che

si distingue: non è riconosciuta come

SDV dallo stato nei termini di legge

predetti, però nel frattempo l'esistenza

di questa SDV è talmente radicata e

consolidata nel territorio che i comuni

che ne vengono attraversati hanno

cambiato i loro nomi, ad esempio

Cortina sull'Adige è diventata Cortina

sulla Strada del Vino, così come

Termeno (Tramin), Caldaro (Kaltern),

Appiano e gli altri comuni tranne

Bolzano e quelli più distanti dal

tracciato stradale. Questa strada

attraversa la parte sud occidentale

dell'Alto Adige, per intenderci la

vallata a sinistra del fiume Adige. Il

territorio è caratterizzato dalla

coltivazione della vite, ai lati di sinistra

e di destra della strada si susseguono

vigneti senza soluzione di continuità. Il

paesaggio di sfondo è quello delle

dolomiti alto atesine, verdissimo; il

lago di Caldaro e la città di Bolzano

chiudono il quadro paesaggistico e

artistico.

L'economia di questa zona è legata

soprattutto al turismo e alla tipicità, poi

c'è la viticoltura con le numerose

aziende vinicole. Le tipologie dei vini

più importanti prodotti in questa zona

sono il Muller Torgau e il

Gewurztraminer, entrambi vini bianchi.

Non è facile parlare di questa SDV

unica nel suo genere, soprattutto per

chi come me non l'ha vissuta. È un

luogo dalle caratteristiche sia uniche

sia complesse, racchiude in se

paesaggi alpini e mediterraneità,

l'identità alto atesina e l'italianità, in

questo luogo si parlano tre lingue

ufficiali ed è presente un efficiente, ma

stratificato, sistema turistico.

2.6.1Il sistema turistico del Sudtirol

La Sudtiro Weinstrasse, come già

detto, non nasce in seno a

un'associazione di attore del settore

turistico e vinicolo, invece, viene

fondata come vera e propria attrattiva

turistica: una via che collega Cortina e

Bolzano passando per un territorio

fortemente caratterizzato dalla

produzione vitivinicola. L'idea è

sicuramente stata ispiratrice per le

attuali SDV presenti sul territorio

italiano(vedi Cap. 1.0). Questa realtà

altoatesina nasce come un'idea

spontanea e autonoma del luogo e lo

rimane, non essendo stata

riconosciuta come SDV dalla Stato

italiano secondo la legge vigente.

Da qualche anno, la SDV, è diventata

un'associazione tra icomuni, i

produttori e il settore della ricezione

turistica. A differenza delle SDV,

questa non scaturisce da un progetto

di sviluppo sistemico locale o dal

frutto del lavoro di un consorzio di

tutela, si tratta invece di

un'associazione turistica pura, con lo

61

Page 79: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

fig. 2.8 sito web della Strada del Vino del Sudtirol e sito web della associazione turistica Tramin Weinstrasse

62

Page 80: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

scopo di promuovere l'offerta di

intrattenimento locale, la produzione

vitivinicola e la gastronomia tipica.

La SDV come associazione è una

costola del più grande e complesso

Consorzio turistico del Sudtirol.

È stato difficile comporre il puzzle

organizzativo: esiste, per il Sudtirol,

un sistema che si sviluppa sia

verticalmente che orizzontalmente,

dove, sotto il marchio Altoadige-

Sudtirol (recentemente protagonista di

forti campagne di promozione

nazionali) si raccolgono tutte le

associazioni che compongono il

Consorzio “Bolzano vigneti e dolomiti”

( ). Alla SDV

sono associati le amministrazioni dei

comuni, i produttori, le associazioni

turistiche che fanno parte a loro volta

del Consorzio e due associazioni

volontarie di tutela della qualità

enogastronomica. Di associazioni

turistiche ne esistono 15,

praticamente una per ogni comune

del sistema, sono tutte associate sia

al Consorzio che alla SDV. La strada

del vino è a sua volta una

associazione del Consorzio “Bolzano

vigneti e dolomiti”.

Tutte le associazioni operano, sia in

maniera sinergica si individualmente,

www.stradadelvino.info

fig. 2.9 materiale promozionale del Sudtirol,immagini del Lido di Caldaro sulla Strada del Vino

63

Page 81: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

nella promozione del turismo; la SDV,

in particolare, si occupa della

promozione e della organizzazione di

tutte le attività turistiche riguardanti la

produzione vitivinola. Sul sito della

SDV sono raccolti tutti gli eventi

presenti nel territorio che riguardano il

vino: “ la notte delle cantine”, “la

cavalcata del vino”, le passeggiate

didattiche, le visite guidate, le

iniziative collettive dei produttori e dei

comuni e le iniziative individuali.

Dicevo, precedentemente, che alla

SDV sono associate altre due

organizzazioni volontarie di produttori

e ristoratori: “la Associazione per il

Gewurztraminer”, simile a un

consorzio di tutela, e la “Wein.Kaltern”

che è un gruppo di produttori e

ristoratori che hanno istituito un loro

disciplinare della qualità produttiva e

ricettiva, inoltre organizza le visite al

“sentiero del vino”, un' esperienza

didattico-gastronomica tra i vigneti dei

produttori aderenti al'associazione.

2.6.2Considerazioni sulla Strada del vinodel Sudtirol (Alto Adige)

“L'Alto Adige è la sintesi ricca di

contrasti di alpino e mediterraneo,

fig. 2.10 magazine della associazione Wein Kaltern,targa e grafica di riconoscimento dei soci Wein Kaltern

64

Page 82: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

spontaneità e affidabilità, natura e

cultura”. Quella appena citata è la

frase nucleo, istituzionale, del

marketing turistico del Sudtirol.un

sistema di promozione sempre attivo,

sempre pronto, per un territorio ricco

di attrattive e che ne crea sempre di

nuove.

Prima mi sono soffermato sulla

spiegazione di tutto il sistema Sudtirol

nella sua struttura per rendere l'idea

dello “schieramento di forae”,

presente sul territorio, per affrontare

l'elevato flusso turistico. Questa zona

registra, ogni anno, milioni di

presenze, quella che viene dal

turismo è l'economia predominante.

Gli abitanti di queste terre è riuscito a

far diventare attrattive turistiche e

supporto al turismo ogni risorsa

presente sul territorio; dai monti ai

boschi, dai vigneti ai laghetti fino alla

promozione spinta delle tradizioni

locali e del prodotto enogastronomico.

Con la SDV, le associazioni di ogni

comune, promuovono i prodotti locali

con eventi, fiere ed esperienze votate

alla conoscenza non solo del vino, ma

di tutto il patrimonio gastronomico.

Nella selva di eventi, attrattive,

albergatori, produttori, ristoratori, non

sarebbe stato possibile l'esistenza di

una entità unica per tutto il territorio,

così la SDV risulta essere una parte

di questa grande macchina del

turismo che è il Sudtirol, è anche

un'attrattiva e il punto di riferimento

per le esperienze turistiche legate

all'enogastronomia.

Spendendo delle parole riguardo

all'efficienza dei servizi per il turismo,

basta che dica che sui siti web delle

associazioni sono in offerta e in

promozione eventi e pacchetti

vacanze con un anno di anticipo, una

notte, poi, avevo fatto richiesta (via

web) di materiale informativo: due

giorni dopo avevo a casa due plichi di

brochure e depliant sul Sudtirol.

2.7La Strada del Vino Alcamo DOC

Parlerò ora di una Strada del Vino che

da veramente poco da parlare e molto

da pensare: la SDV Alcamo Doc.

Nonostante l'antica e qualitativa

produzione della zona e la presenza

di produttori famosi in tutta Italia, la

DOC Alcamo è una delle prime a

nascere in Sicilia, la realizzazione

della Strada del Vino è totalmente

deludente. Di questa SDV si hanno

notizie talmente sporadiche da

pensare che non esista affatto, invece

è una associazione riconosciuta dallo

stato, alla quale partecipano i comuni

di Alcamo , Partitico, Camporeale e

Calatafimi, tutti ricadenti nella

provincia di Trapani che, tra l'altro,

detiene la più grande capacità

produttiva della Sicilia. Sul sito della

SDV, incompleto e non aggiornato,

mancano ogni sorta di informazione

turistica tranne un paio di mappe di

itinerari (privi di segnaletica), una lista

dei soci e il disciplinare della zona.

Nel 2006 ho percorso le strade di

questo territorio sperando di

sbagliarmi. Ho attraversato zone

veramente suggestive, il paesaggio

agricolo delle colline dietro Alcamo

possiede fascino e Sicilianità ma non

ho avvertito la minima presenza di un

sistema organizzato per l'enoturismo.

Le aziende più note possono essere

visitate, ma lo erano già quando la

SDV non esisteva. Telefono

all'associazione della SDV per

conoscere se esiste una qualche

proposta di viaggio: mi informano che

loro si occupano solo di fornire

informazioni generali e gli indirizzi di

dove si può pernottare. In compenso

nel 2006 la SDV ha sponsorizzato

65

Page 83: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

una manifestazione di prodotti tipici

alcamesi a Perugia. L'unico

commento che mi sento di fare è

:perché?!

Senza l'intenzione di alimentare

polemiche sul solito malcostume mi

fermerò qui. Ho riportato questo caso

perché simbolo di alcune situazioni

che si possono trovare in Italia

parlando di Strade del Vino, perché

purtroppo la realtà di Alcamo non è da

sola.

Sebbene esistano situazioni che

rasentano il vergognoso, le strade del

vino in italia non sono messe poi così

male. Esistono casi dove il livello

dell'efficienza e della qualità è

elevato, vedi la SDV del Franciacorta,

il Sudtirol, la SDV del Sove, il sistema

turistico degli itinerari dell'Emilia

Romagna e il sistema Barolo;

esistono altri casi dove la SDV esiste

ma timidamente, come la SDV Costa

degli Etruschi. Comunque a parte

qualche buona idea, siamo

nettamente in ritardo rispetto alle

realizzazioni al di fuori dell'Italia

2.8Conclusioni al capitolo

(Bordeaux, Napa Valley e Sierra y

Castilla). Alla SDV italiane manca

soprattutto efficienza e integrazione,

originalità delle proposte turistiche e

strutture come i musei del vino, in

Italia obsoleti, che siano veramente

delle attrattive per l'enoturismo.

Nelle SDV più efficaci, e sono poche,

la pecca più evidente è la somiglianza

dell'esperienza proposta. Le uniche

differenze tra queste SDV sono la

tipologia del vino prodotto e le risorse

artistiche e naturali che offre il

territorio. Probabilmente una

maggiore convinzione di quello che

può offrire una SDV e una maggiore

propensione alla innovazione (vera e

non cartacea) porterebbero alla ribalta

internazionale questi territori italiani,

per fare un esempio: la realizzazione

dell'innovativo museo del vino di

Barolo, interpretato nella

progettazione da Francois Confino.

Osservatorio sul Turismo del Vino,4°Rapporto

Annuale Strade e Città del Vino: Mappa

Tipologica e Situazioni a Confronto

A cura di Fabio Taiti,

CENSIS/Città del vino, Siena, Luglio 2004

.

http://www.provinz.bz.it

http://www.vini-sicilia.it

http://www.stradadelvinoalcamodoc.it/

http://www.barolodibarolo.com

http://www.confino.com

http://www.assoenoteche.it

http://www.stradadelvinoalcamodoc.it/

http://www.stradadelfranciacorta.it

http://www.terreditoscana.regione.it

http://www.vinisicilia.it/vini/

http://www.stradavinonobile.it/

http://www.cittadelvino.it

http://www.vitevino.it

http://www.movimentoturismovino.it/

http://www.altomonferrato.it

http://www.tramin.com

http://www.stradadelvino.info

http://www.stradadelfranciacorta.it

http://www.lastradadelvino.com/

http://www.oltrepomantova.it/

http://www.ilsoave.com

http://www.stradaviniesapori.it/

http://www.stradaverdicchiodimatelica.

it/

http://www.suedtiroler-weinstrasse.it

bibliografia/webgrafia

66

Page 84: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Territorio sensoriale

67

Page 85: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Territorio emozionale

capitolo3:Conceptbrief

68

Page 86: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

3.0Territorio emozionale,territorio sensoriale: un concept

Le Strade del Vino, come

soluzione per lo sviluppo dei

territori a vocazione

vitivinicola, sono uno

strumento che può essere

molto efficace: sono un modo

di far scoprire delle zone

sfruttando come

un prodotto tipico di pregio,

sono uno strumento che può

mettere a sistema vari attori

territoriali del settore turistico,

amministrativo e

imprenditoriale con evidenti

benefici, sono un modo di

promuovere un vino di qualità

localmente e nei mercati.

Quanto scritto sin ora, sintesi

di studi e bibliografie di

settore, espone come sia

possibile la creazione di un

sistema di promozione

territoriale e di prodotto

basato su una Strada del

Vino, ora ci addentreremo

nelle fasi più sperimentali di

questo lavoro di tesi.

Abbiamo visto che la maggior

parte delle realizzazioni di

strade del vino si somiglino

tra di loro, nel come viene

organizzato il sistema e nel

medium(1)

come viene proposta l'offerta

turistica, riassumendo: ci

troviamo di fronte a realtà più

o meno organizzate che

offrono l'esplorazione delle

attrattive esistenti nel territorio

e dei suoi prodotti tipici, il vino

in primis, con un sistema più

o meno efficiente (a seconda

dei casi) di comunicazione: in

remoto come le prenotazioni

on line o tramite agenzia, sul

luogo come le segnaletiche

informative, promozionale

come la presenza su guide

turistiche o inserzioni su

riviste e giornali.

Cosa accade? Se oltre alla

tipicità della produzione

vinicola la differenziazione

dell'offerta è il territorio che

ospita la strada del vino, il

rischio è la sterilità

dell'intervento e della

creazione della strada stessa:

le strade del vino non sono

discriminanti sulla scelta del

viaggiatore, bensì la notorietà

del vino prodotto o la qualità

turistica conosciuta (per

storia/posizione geografica)

del territorio; le SDV, allora,

diventano un supporto alla

visita turistica, un servizio più

o meno utile al viaggiatore

che a volte non è nemmeno a

conoscenza dell'esistenza

della SDV stessa. Per

qualcuno basta questo, cioè

che esista uno strumento

capace di mettere a sistema

vari attori e di farlo funzionare

non per richiamare

l'attenzione sul territorio ma

per dare più servizio a

viaggiatori che hanno deciso

a priori la meta del proprio

viaggio, ai quali farà

certamente piacere trovare

sul luogo un' organizzazione

che li aiuti nella scoperta del

luogo della vacanza/viaggio.

Penso che questa prospettiva

sia un limite alle effettive

potenzialità di una SDV,

penso che questa prospettiva

sia di utilità in quei territori

che già godono di un certo

flusso, e che sistemi di

servizio servano a gestire

meglio questo flusso

esistente.

Una SDV è un'opportunità per

quei territori ad alta

(1) Paolini Davide, , Baldini e Castoldi, Milano 2000I luoghi del gusto

69

Page 87: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

prescindere dalla

generalizzazione della ricerca

dello sviluppo locale che è

naturale che sia l'obiettivo

primario, bisogna aver chiare,

per ogni intervento, quindi a

seconda del territorio dove si

agisce, quali sono le priorità,

cioè cosa va migliorato.

Serve una valorizzazione a

carattere turistico usando

come “medium” di

promozione il prodotto tipico?

Serve incrementare il

mercato del prodotto tipico,

abbondante ma poco

valorizzato? Serve tutelare la

tipicità? Serve aumentare le

presenze e quindi le capacità

ricettive e quindi creare lavoro

nell'indotto turistico? Ad

ognuna di queste domande

corrisponde una risposta

precisa, una SDV precisa per

gli obiettivi preposti: è inutile

un sistema di segnaletiche

senza la progettazione di un

sistema di percorsi, è inutile la

creazione di una rete di

prenotazione alberghiera

senza gli attori della ricezione,

oppure: è il vino che

promuove la zona o la zona

che promuove il vino? Se non

si focalizzano gli obiettivi

previa un'adeguata analisi

delle risorse e del “capitale

territoriale” il rischio è l'inutilità

degli sforzi progettuali e degli

interventi.

Superata la fase di definizione

degli scopi dell' intervento e

della valutazione dell'utilità di

questo, passiamo alla parte

cruciale dell'innovazione.

Sono dell'idea che bisogna

operare un cambiamento di

prospettiva nella visione delle

SDV, bisogna riconsiderare a

livello di concetto cosa può

essere una SDV.

La visione sin qui analizzata

pone le SDV come un

sistema di percorsi turistici nel

territorio e come sistema di

collegamento tra gli attori del

territorio Senza stravolgere la

natura di una SDV voglio

proporre una nuova

“equazione”:

La Strada del Vino come

territorio, un territorio da

progettare, nel modo di

comunicare la propria identità,

produzione vitivinicola che

non godono di notorietà o di

una situazione territoriale

economicamente sviluppata,

ad esempio i territori siciliani

lontani da attrattive turistiche

conosciute. E' un'opportunità

ma è necessario che la

creazione e la progettazione

di questa superino le banalità

da “manuale” e si pensino

delle strategie ad hoc

territorio per territorio e si

creino quegli elementi

differenzianti per uscire fuori

dall'anonimato.

Un nuovo modo di concepire

le SDV si basa su due punti

fondamentali:

Se come soluzione allo

sviluppo di un'area si sceglie

un intervento come le SDV,

bisogna avere chiari gli

obiettivi dell'intervento stesso,

cioè sapere cosa

effettivamente va ricercato, a

_ focalizzare gli obiettivi

dell'intervento

_cambiare la prospettiva di

visione della SDV

70

Page 88: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Riprendiamo solo per un

momento il discorso (tema)

sugli scopi e gli obiettivi di

una strada del vino (SDV).

Una SDV nasce come

strumento promozionale di un

territorio e della produzione

vitivinicola di qualità a esso

connessa. Più

specificatamente, stando alla

legislazione attuale, una SDV

può essere istituita in quei

territori dove la produzione

vitivinicola è certificata DOC,

marchio che garantisce,

secondo determinati

disciplinari diversi per zone di

produzione, l'origine e i

procedimenti di produzione.

Solitamente, come abbiamo

visto in precedenza, una SDV

è un sistema di percorsi,

segnalati, che si snodano

all'interno di un territorio

mettendo in relazione tra loro

le rilevanze artistiche, culturali

e naturali della zona e le

imprese produttrici di vino;

una SDV è anche un'

istituzione, spesso sottoforma

di società consortile; i soci

che la compongono sono gli

attori, agenti nel territorio, del

nel modo di palesare le

attività a esso connesso. La

Strada del Vino come sistema

organizzato e progettato di

esperienze,quindi, possiamo

dire, un territorio come

sistema di esperienze legate

al mondo della produzione

vinicola e alla scoperta del

territorio stesso che comunica

la sua identità e la sua

vocazione in modo evidente: il

paesaggio, che è espressione

dei luoghi, diventa oggetto di

progettazione; volendo fare

un'esagerazione tecnica

potremmo dire che si tratta di

progettare l'immagine

coordinata di una comunità.

Questo “shift” di visione per le

strade del vino ci porta

direttamente al concept che

da il titolo a questo lavoro:

STRADE DEL VINO,

TERRITORIO SENSORIALE,

TERRITORIO EMOZIONALE.

3.1Le strade del vino solo comestrumento di promozione?

settore turistico/ricettivo e

della produzione vinicola e le

amministrazioni pubbliche

locali: comuni, province,

fondazioni culturali, musei,

consorzi di tutela.

Il sistema relazionale che si

basa su una SDV ha lo scopo

di distribuire in maniera

conveniente il possibile flusso

turistico della zona.

Cantine aperte al pubblico,

visite guidate, degustazioni

dei prodotti tipici e del vino

presso gli albergatori,

utilizzazione del vino locale

da parte dei ristoratori soci,

museo etno antropologici

della vite e del vino, sistemi di

prenotazione in remoto, centri

di informazione turistica, sono

tutti risultati del sistema di

relazione e di percorsi che

caratterizza le SDV.

Gli obiettivi che si pongono

alla base della scelta di

associarsi a una SDV sono, a

seconda dei casi:

incrementare la visibilità e la

conoscenza della produzione

vitivinicola locale

71

Page 89: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

aumentare il giro di affari nel

settore turistico

per i ristoratori e gli

albergatori significa ottenere

maggiore visibilità nei

confronti del

viaggiatore/turista

condividere gli sforzi

economici per la promozione

e la comunicazione

pubblicitaria

fare parte di un sistema

relazionale tra istituzioni e

imprese che tende ad

assumere un carattere

distrettuale

godere di stanziamenti

economici da parte del

governo per il turismo.

Riassumendo: lo scopo

primario delle SDV è quello di

creare un circolo virtuoso di

promozione e di conoscenza,

diretti al pubblico, del territorio

e del vino di qualità prodotto.

La dinamica promozionale

alla quale ambire possiamo

schematizzarla nella

seguente maniera (figura)

Il “territorio” (e il sistema a

esso connesso) promuove e

fa conoscere il vino prodotto;

il vino, consumato da chi non

conosce il territorio, promuove

la SDV e, di conseguenza,

genera visibilità alla zona di

origine.

Come evidenziato nei

“ ” precedenti (parte

generale), scopriamo che, in

molti casi, gli interventi che

derivano dalla fondazione di

capitoli?

vino territorio

promuove

promuove

una SDV sono: la creazione

di usuali SIT (sistemi

d'informazione turistica) di

segnaletiche stradali e guide

cartacee, l'apertura al

pubblico delle cantine in orari

determinati o su

prenotazione.

Soluzioni, come i sopra citati

SIT, che possono considerarsi

l'evoluzione delle conosciute

Proloco o delle APT (aziende

provinciali turistiche), o come

le guide cartacee e le

segnaletiche stradali non

schema 3.1: il circolo virtuoso delle SDV

72

Page 90: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

portano rilevanti innovazioni

alla fruizione turistica (di un

territorio) di tipo, per così dire,

tradizionale. E' evidente che

queste soluzioni siano di

supporto al turismo

preesistente, ma, credo, che

difficilmente siano

discriminanti motivazionali, vs

il turista, per nuove realtà

organizzate. E' anche vero,

come già dimostrato in

precedenza, che ci sono

luoghi dove la concertazione

ha portato alla creazione di

pacchetti di viaggio e

soggiorno basati sulla

scoperta dei prodotti tipici del

territorio, lo evidenzia anche

Davide Paolini nei

casi studio della sua

pubblicazione. Però, se

riflettiamo su questi casi,

noteremo che questi luoghi

sono culla di

radicati

nell'immaginario collettivo: il

Chianti, l'aceto balsamico di

Modena, il prosciutto di

Parma non hanno bisogno di

presentazioni; lo sforzo,

nell'essere per un

(Op.cit.)

giacimenti

gastronomici

medium

territorio, per questi prodotti è

assecondato dalla loro

notorietà, senza contare la

fama di alcuni luoghi che li

producono.

L'equazione che ho proposto,

vino che promuove territorio

che promuove vino, è vera in

parte, bisogna che almeno

uno dei due fattori siano

visibili e appetibili al pubblico,

altrimenti bisogna procedere

per gradi: creare visibilità,

curiosità e conoscenza.

Nel paragrafo 1.1.2 si è

parlato di un' approccio

evolutivo all'offerta turistica:

partendo dalla visibilità di un

prodotto tipico, si cerca di

attirare nei luoghi di origine un

particolare tipo di turismo, il

turismo enogastronomico,

cioè escursionisti e viaggiatori

alla scoperta delle tipicità

gastronomiche.

Per attivare il circolo virtuoso

di promozione territoriale e di

prodotto è necessario che

uno dei due fattori siano

conosciuti, visibili e presenti

nell'immaginario del turista o

dell' enoturista. Significa

sfruttare un prodotto

conosciuto, “attrezzare” un

territorio, oppure, come nel

caso dei vini siciliani, sfruttare

un periodo di particolare

notorietà del prodotto, e

tramite questo comunicare i

luoghi di origine, renderli

appetibili turisticamente,

comunicare l'opportunità di

esplorare i luoghi e i modi di

produzione del vino

apprezzato.

Il vino di qualità è il medium

che comunica l'esistenza di

una produzione radicata

all'interno di un territorio, le

SDV sono lo strumento che

consentono la scoperta e

l'esplorazione del territorio e

della produzione vitivinicola.

Considerare, però, le SDV

solo come uno strumento

promozionale può risultare

riduttivo e inefficace, la

prospettiva deve essere

ampliata.

73

Page 91: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

Il concetto stesso di strada

del vino ci porta a uno

slittamento di logica

nell'ambito della fruizione

turistica di un luogo: dalla

logica del soggiorno turistico

a quella del percorso

enoturistico (Corigliano 1998,

Pastore 1999)(1-2). Abbiamo

visto precedentemente cosa

concerne un percorso

enoturistico come una SDV

“convenzionale”, e capiamo

che pur non essendo, la SDV,

un luogo di consumo essa

possiede una dimensione di

consumo, un ambito di

mercato (per dirla in altri

termini), questa dimensione è

appunto quella del turismo.

Nell'ambito delle SDV questa

dimensione di fruizione

turistica possiamo dividerla in

quattro segmenti (figura)

incrociando altrettanti :

le due tipologie di principali di

fruizione turistica,

escursionismo(locale e non) e

turismo stanziale; le due

driver

tipologie di scopo del viaggio:

la scoperta dei prodotti tipici

enogastronomici e la visita

alle bellezze naturali/culturali

locali. I quattro segmenti che

risultano da questo incrocio li

nominiamo:

(escursionismo

gastronomico)

(turismo

stanziale gastronomico)

o turisti

tradizionali (turismo stanziale

tradizionale)

1 gastronauti

2 foodtrotter

3 viaggiatori

4 scopritori o escursionisti

o pionieri (escursionismo

locale)

Per ognuna di queste

tipologie di turismo esiste il

bisogno di servizi appropriati

e differenziati, di itinerari

differenti. La ricerca

dell'esperienza all'interno del

viaggio è differente, così

come l'impatto della

promozione del prodotto tipico

avrà effetti differenti a

seconda del segmento che

prendiamo in considerazione.

la dimensione di consumo di una SDV è il turismo,

diviso in quattro segmenti:

turismoescursionismolocale+non locale

gastronomico

tradizionale

foodtrottergastronauti

scopritori viaggiatori

3.2Una nuova prospettivaper le strade del vino

Franco Angeli

(1)

Riccardo Pastore il Marketing del vino e del territorio: istruzioni per l'uso, 2002

Antonioli Corigliano Magda, Strade del Vino ed Enoturismo. Distretti turistici e vie di comunicazione, , Milano 1998.

(2)

Franco Angeli

schema 3.2

74

Page 92: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

E' importante individuare il

segmento che incide

maggiormente nel territorio,

affinché la progettazione della

SDV e l'organizzazione dei

percorsi e delle attività

assumano un certo grado di

efficienza e di efficacia. E'

importante per indirizzare

meglio le risorse e gli sforzi

economici, cercando di

indirizzare il territorio verso il

maggiore flusso possibile e

verso la tipologia di turista

sempre più importante per

l'economia e lo sviluppo

locale. Per esempio: se il

territorio, che promuove il

turismo enogastronomico con

una SDV, ha risorse per

sfruttare il semplice

escursionismo domenicale,

deve concentrarsi su questo

segmento, e in seguito, con

l'aumentare della visibilità e

delle risorse, potrà cercare di

ospitare tipologie di turismo

stanziale. Sarebbe uno

sbaglio cercare di fare il

“passo più lungo della

gamba”.

Ritornando alle esigenze delle

diverse tipologie di turismo: il

foodtrotter ,il gastronauta, il

viaggiatore, l'escursionista

sono alla ricerca di diverse

esperienze, al loro viaggio

chiedono diversi appagamenti

e ognuno avrà bisogno di un

diverso supporto al viaggio.

La logica del percorso

enoturistico organizzato è in

grado di rispondere alle

esigenze dei viaggiatori? A

quali esigenze? E a quali

viaggiatori?

La scelta di costituire una

strada del vino è una scelta

complessa generata da un

pensiero complesso che

scaturisce in un agire

complesso. Il gioco di parole

non è un caso: dalla

letteratura specializzata

abbiamo appreso che le SDV

ambiscono alla forma di

sistemi territoriali

(complessità) dedicati alla

promozione e alla tutela del

territorio e della produzione

locale (complessità), basate

sull'interazione sistemica degli

attori locali (complessità)

impegnati a offrire una

fruizione turistica

(complessità) del territorio e

della produzione vitivinicola.

Aldilà delle teorie esposte, dei

convegni, delle

sperimentazioni, delle

ricerche in ambito

universitario ed europeo i

risultati sono quelli

commentati nelle pagine

precedenti: percorsi bene o

male comunicati, orari di visita

agli stabilimenti, musei più o

meno innovativi, sistemi di

prenotazione in remoto e

qualche consorzio di tutela.

Per mia opinione, ma non

faccio fatica a credere che sia

l'opinione anche di altri, la

“bellezza” della complessità

delle scelte collettive e dell'

offrire in maniera sistemica il

territorio al turismo, trova

soddisfazione solo nelle

parole, essendo i risultati, per

mia opinione, privi dello spirito

originario e privi di vere

innovazioni pratiche o

concettuali.

Lungi da me di analizzare il

perché e di polemizzare sul

malcostume, mi limiterò a

75

Page 93: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

porre l'accento su un

ripensamento del concetto di

SDV.

Le SDV vanno progettate

considerando il DNA

territoriale, non dico nulla di

nuovo, ma abbiamo visto casi

in cui l'applicazione di

pacchetti di soluzioni

“preconfezionati” non ha

apportato alcun vantaggio (se

non minimo) alle comunità

che l'hanno applicati, il

problema non sta nella teoria

(non abbiamo nulla contro

Città del vino) ma

nell'applicazione, a volte

pigra, delle amministrazioni.

Quindi prima condizione

propedeutica al cambiamento

di visione: ogni territorio è una

realtà a se, ogni produzione è

una realtà a se, le SDV

devono adattarsi a queste

peculiarità.

Seconda condizione: la

conoscenza della qualità e del

turismo incidente nel territorio,

e parliamo del turismo

esistente così come di quello

potenziale.

Terza condizione:

l'individuazione degli attori

che trarranno giovamento

dalla SDV: sono loro che

praticamente la generano e la

mantengono.

Il nuovo modo di concepire il

sistema SDV si basa su due

concetti di base:

progettare la “sensorialità”,

progettare i contenuti

emozionali della

SDV/territorio; cioè dotare di

senso, riconoscibilità, identità

e visibilità la Strada del Vino,

la sua immagine e le attività

connesse, e creare un

sistema di percorsi e di

esperienze che ne rendano la

visita attraente e

soddisfacente per il

viaggiatore.

Senso ed emozione, quindi

esperienze, non vanno

pensati in maniera distinta,

bensì in simbiosi: l'immagine

e l'identità del luogo, anzi del

sistema SDV per la

precisione, sono l'aspetto, la

“fotografia” di quello che il

visitatore può vivere durante il

suo viaggio. Così se si

progetta, ad esempio, un

sistema di percorsi di

scoperta del territorio,

bisogna dare a questi un

nome, magari un colore e

soprattutto uno scopo, un

tema.

Ci soffermeremo, ora, proprio

sulla questione del “tema”

della Strada del Vino.

Volendo considerare una SDV

come un sistema di

“esperienze”, sia sensoriali

che dinamiche, queste

dovranno avere un tema che

ne caratterizza la “storia”

(Pine e Gilmore, 1998)(3). È

logico che, parlando di Strade

del Vino, il tema principale sia

la produzione vitivinicola e la

scoperta di questa; però,

tornando sul problema

sollevato all'inizio di questo

capitolo, cioè l'effettiva

rassomiglianza tra le

realizzazioni di SDV e il

rischio dell'insuccesso e

dell'anonimato per le realtà

meno note e famose, si rende

necessario pensare forme di

differenziazione.

Una soluzione, secondo me,

è la creazione di temi

(3) B. Joseph Pine II e James H. Gilmore, L'economia delle esperienze, Milano 2000Etas,

76

Page 94: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

differenzianti aggiunti al tema

catalizzatore legato alla

produzione vitivinicola; per

dirla in parole povere e

esemplificando, potremmo

ipotizzare l'esistenza della

Strada del Vino dove è

possibile svolgere sports

estremi, o la SDV dove gli

agriturismi sono delle beauty

farm, oppure, come vedremo

nella fase progettuale di

questo lavoro, una SDV

legata al mondo dell'arte.

Per ogni tema che si pensa,

bisogna progettarne le

esperienze e i modi di

fruizione da parte del

viaggiatore, fare in modo che

siano integrate con le

esperienze legate al mondo

della produzione vitivinicola e

della scoperta del territorio.

Ad esempio, anticipando

elementi di progetto presenti

in questo lavoro, nella Strada

del Vino legata al mondo della

Land Art si potrebbero offrire

degustazioni di vino sul luogo

dell'evento, magari dando la

possibilità di confrontarsi e

avere un contatto con gli

artisti come con i produttori di

vino/attori del settore; in

questa maniera il tema

differenziante, l'arte, diventa

promozione e integrazione del

tema catalizzatore, il vino e la

sua produzione.

La scelta del tema

differenziante, però, non può

essere effettuata in modo

casuale, deve risultare dalle

risposte venute dall'analisi

delle risorse e del capitale

territoriale. Deve accordarsi

con la natura e il “codice

genetico” del luogo, può

essere approfondimento e

espansione di una risorsa già

presente, es: un parco

naturale da la possibilità di

svolgere particolari attività

sportive; il tema differenziante

può risultare da una

riflessione sull'atmosfera e la

morfologia del territorio

stesso: es: un territorio a

bassa densità edilizia, avente

la presenza di zone incolte e

in coltivabili, come la Sicilia

occidentale, è un luogo

idoneo per essere offerto a

“landartst” per le loro

installazioni.

Prima di passare oltre nella

determinazione del concept

che supporta il progetto, SDV

come territorio di sensi e di

esperienze, invito a tenere

presente della teoria

dell'economia delle

esperienze (Pine e gilmore)

esposta nel riquadro 1.

Usufruirò di alcuni di questi

schemi per esporre le

componenti del progetto.

La Nuova Strada del Vino è

un sistema che spazia tra i

quattro ambiti dell'esperienza:

dall'assorbimento

all'educazione,

dall'esperienza

estetico/sensoriale

all'intrattenimento, uniti dal filo

logicadelsoggiornoturisticoanni '80

logicadelpercorsoenoturistico1998 Magda Antonioli Corigliano

logicadell'esperienzamemorabilemutuata da Pine e Gilmore 2000

shift!!!

schema 3.3: shift di prospettiva delle SDV

77

Page 95: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

commodity:

beni:

servizi:

esperienze:

materialifungibili estratti dalmondo naturale

manufatti tangibilistandardizzatie immagazzinabili

attività intangibiliprestatead un determinato utente

eventimemorabili che coinvolgonogli individui sul piano personale

"le sono una quartatipologia di offerta economica,distinta dai servizicosì come i servizisono distinti dai beni...Quando una personaacquista un servizio,compra un set di attivitàintangibili che vengono svolteper suo conto.Quando invece acquistauna esperienza pagaper passare del temponel godere di una seriedi eventi memorabili."[Pine e Gilmore, 2000]

esperienze

partecipazioneattiva

parrtecipazionepassiva

assorbimento

immersione

educazioneintrattenimento

esperienza estetica evasionecontatto

coinvolgimento

routine

esperienza

risoluzione

contratto decoinvolgimento

distinzionetra iquattroambitidell'esperienza losvolgersidiunaesperienza

esperenziareunbene/mettereinscenaunaesperienza1- seguendo cinque principi

creare un tema coinvolgente, questo deve alterare il senso di realtà dell'ospite,agendo sulle dimensioni dell'esperienza umana (spazio, tempo, condizione ambientale...)

- temi più ricchi modificano maggiormente il senso di realtà di una persona- temi coinvolgenti integrano spazio, tempo e materia in un tutto compatto e realistico- il tema è adeguato al carattere delle imprese che inscenano l'esperienza

2- con indizi positivi; le impressioni sono ciò cherimane di una esperienza esono caratterizzate da sei dimensioni:

- tempo, spazio, tecnologia, autenticità, ricercatezza, scala3- tutto ciò che impoverisca, contraddica il tema4- sono testimonianze tangibili dell'esperienza vissuta dall'utente5-

tematizzare l'esperienza

armonizzare le impressioni

eliminareintegrare con oggetti ricordo:coinvolgere i cinque sensi

riquadro 3.1

economia delle esperienze

conduttore della scoperta del

territorio facendo fronte alle

diverse esigenze delle

tipologie di viaggiatori

individuate precedentemente. Nel definire la nuova

concezione delle SDV siamo

passati dal definirne la

dimensione di consumo, il

turismo (diviso nei quattro

segmenti individuati). E'

impossibile scindere il

concetto di turismo da quello

di esperienza, in quanto lo

scopo di qualunque viaggio

(turistico) è appunto la ricerca

della stessa, e nell'ambito

3.3Conclusioni al capitolo

78

Page 96: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

delle SDV i passaggi di

logiche e di visioni che

abbiamo effettuato vengono

naturali: dalla logica del

soggiorno turistico, con le

Strade del Vino, si passa alla

logica del percorso e della

scoperta, la possibile

evoluzione porta a

considerare la logica dell'

esperienza memorabile.

Questo passaggio ci porta ad

avere chiare le intenzioni nel

momento di concepire uno

strumento quale una SDV,

che diventa il luogo dove si

scopre una produzione

importante e il territorio che la

possiede, attraverso

connessioni di esperienze e

percorsi progettati ad hoc. A

fronte di sterili elenchi di

aziende su una cartina, di

asettici calendari di fiere e

sagre, di percorsi segnalati da

qualche cartellone,

considerare le SDV come

luogo di esperienze porta a

immaginare percorsi che

includono eventi, modi più

coinvolgenti di fruizione

turistica del territorio, porta a

vedere la SDV fondersi col

territorio stesso e diventare il

tutto oggetto di progettazione,

fino a considerare che gli

elementi stessi del paesaggio

possano comunicare

l'essenza e il carattere del

luogo. Tutto questo si può,

perché le SDV non sono solo

un modo di promuovere il

turismo e la produzione

vitivinicola, non

dimentichiamo che prima di

tutto, la SDV, è il luogo

dell'integrazione tra attori, è

uno strumento di coesione

all'interno di un territorio: solo

attraverso una adeguata rete

di rapporti tra i privati e le

istituzioni locali, che gli sforzi

possono essere concentrati

verso un unico efficace

risultato di progetto, tenendo

conto degli obiettivi primari,

che sono diversi di luogo in

luogo, tenendo conto della

qualità e della quantità del

turismo incidente nella zona,

tenendo conto delle risorse a

disposizione.

79

Page 97: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

Franco Angeli

Antonioli Corigliano Magda, Strade del Vino ed Enoturismo. Distretti turistici e vie di comunicazione, , Milano 1998.

B. Joseph Pine II e James H. Gilmore, L'economia delle esperienze, Milano 2000

Franco Angeli

Etas,

Riccardo Pastore il Marketing del vino e del territorio: istruzioni per l'uso, 2002

bibliografia del capitolo

80

Page 98: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

intervallo

81

Page 99: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

capitolo4: Intervallo: introduzionealleTerreSicane

82

Page 100: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

4.0Terre Sicane

Esiste una terra arsa dal sole,

dove il giallo delle stoppie di

grano si confonde con speroni

di arenaria e l'orizzonte, di un

azzurro accecante, è

disegnato nel nulla dal sole.

Le zolle argillose spaccate

dall'arsura, ma capaci di

regalare ancora linfa alla vite,

simboleggiano un popolo

dall'animo complesso e

travagliato,

spaccato dalle

intemperie storiche, sociali e

naturali, addestrato alla

durezza della terra, capace

di fiorire in ingegno nel giallo

infinito che ne ospita i natali.

Siamo in Sicilia, più

specificatamente

nell'occidente della trinacria,

in quella valle del Belice che

fu ispirazione per Tomasi di

Lampedusa e che fu

violentata dal terremoto del

1968.

Cinque comuni di questa

terra: Menfi, Sambuca di

Sicilia, Montevago, Santa

Margherita di Belice,

Contessa Entellina hanno

attapanato da

mille pinsera,

83

Page 101: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

84

Page 102: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

85

Page 103: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

nelle immagini di sfondo è ritratto il dolore e le ferite di questa terra: l'abusivismo, l'abbandono di ciò che vale,

le scelte produttive all'insegna del sovvenzionamento e dello spreco, la ricostruzione post terremoto che ha riempito

questo territorio di architetture che violentano e non arricchiscono le Terre Sicane.

Ma il fascino è salvo e la speranza è alimentata dalla voglia di integrazione e sviluppo

delle nuove generazioni di amministratori e produttori della zona

86

Page 104: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

deciso di fare un passo verso

l'emancipazione, per reagire

all'individualismo, alla paura e

a generazioni di mal governo

contrassegnato dallo

sfruttamento passivo del

denaro pubblico.

Nel 1998, sull'onda del

rinnovato interesse del

mercato del vino, che ha dato

le basi al consolidamento del

segmento del turismo

enogastronomico, i comuni di

Menfi, Sambuca, Santa

Margherita e Montevago

costituiscono una Gal (gruppo

di azione locale) per

partecipare al progetto di

finanziamento per le comunità

rurali LEADER. Da allora

sono nate l'Unione dei

Comuni delle Terre Sicane e

la società consortile Strada

del Vino delle Terre Sicane,

azioni volte a favorire la

concertazione tra gli attori e i

produttori locali, per

promuovere il territorio e la

produzione vitivinicola, la

quale, grazie all'abilità di

alcune aziende, ha raggiunto

eccellenti livelli qualitativi fino

a far parlare di fenomeno di

mercato: i “Super Sicilians”.

La produzione sta

progressivamente

abbandonando la politica

della quantità, riserva di

“taglio” per il nord, per

abbracciare la politica del

gusto e l'attenzione verso il

consumatore finale e verso

“la bottiglia d'autore”, uscendo

dall'anonimato fino a pilotare il

gusto di migliaia di

appassionati. Dalle Terre

Sicane nascono sorprendenti

Nero d'Avola e aromatici

Chardonnay, e le recenti

politiche regionali di

promozione dei vitigni

autoctoni hanno riportato ai

palati i gusti e i profumi

dimenticati del Grillo e

dell'Inzolia.

Recentemente nei comuni

che interessano le Terre

Sicane sono state istituite

delle Zonazioni DOC, per

garantire ancora di più

l'originalità e la qualità dei vini

prodotti: DOC Sambuca di

Sicilia , Menfi, Santa

Margherita di Belice e

Contessa Entellina, a queste

aggiungiamo il disciplinare

DOP per la produzione del

formaggio tipico Vastedda del

Belice diSanta Margherita e

Montevago.

Nel 2003 alla Strada del vino

si aggiunge il Comune di

Contessa Entellina che, a

differenza degli altri comuni

situati nella provincia di

Agrigento, fa parte della

confinante provincia di

Palermo, aggiungendo nuove

risorse imprenditoriali e

artistiche/naturali come il sito

archeologico della mitica

Entella sulla omonima Rocca.

87

Page 105: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

verso un progetto

sullo sfondo un impianto, ormai improduttivo, simbolo del periodo della quantità (sovvenzionata da fondi pubblici)

a discapito della qualità. Oggi questa tipologia di produzione è quasi del tutto scomparsa, invece sono nate tante

piccole aziende che producono un numero sempre maggiore di "etichette" e non di "bidoni"

88

Page 106: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

89

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verso un progetto

le Terre Sicane sono cosparse di tesori storici feriti dal terremoto e dall'abbandono. Risorse che potrebbero dare tanto

nei termini della fruizione turistica. Qualcuno già si sta occupando del recupero di qualche emergenza,

come palazzo Ravidà e Palazzo Planeta a Menfi, ma c'è ancora molto da salvare e valorizzare

90

Page 108: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Terre Sicane, i comuni

91

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93

Page 111: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Menfi

lat: 37° 36' 27'' Nlong: 12° 58' 7''Esup: 113 km²alt: 119 mt s.l.m.

94

Page 112: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Sorge in una zona pianeggiante

posta a 119 metri sul livello del

mare, il suo territorio è di

rilevante interesse agricolo.

Le origini sembrano risalire alla

tarda età romana, quando un

insediamento urbano - sembra

con lo stesso nome di “Menfi”

occupava il luogo dell'attuale

centro urbano. Il territorio

circostante, con il nome di

burgiomilluso (borgo della

buona e abbondante acqua)

divenne, fra l' 831 e l' 841 d.C.,

in conseguenza della conquista

araba della Sicilia, una ricca

colonia agricola musulmana.

In età romana il borgo fu

conquistato dal Conte Ruggero

e, distrutti i casali saraceni, si

spopolò; nel 1239 l'imperatore

Federico II, per ripopolare il

territorio fece costruire un

casale nelle terre demaniali di

Bugiomilluso, che nel 1287

divenne baronia e nel 1565

contea, col nome di borsetto.

Nel 1638, il principe di

Castelvetrano don Diego

Aragona Tagliavia Cortesfondò

nel territorio una colonia

agricola che ebbe il nome di

Menfi.

Il terremoto del 1968 colpì

gravemente la città, recando

danni spesso irreparabili alle

abitazioni e ai monumenti civili

e religiosi. La ricostruzione del

centro storico ha rispettato

l'assetto urbanistico originario e

la tipologia delle case

preesistenti, con risultati estetici

di gradevole compostezza, i

vecchi cortili che si aprivano fra

le abitazioni sono stati rispettati

e valorizzati.

Lo sviluppo turistico di Menfi è

legato alla valorizzazione della

zona balneare di Porto Palo e

della sua antica torre di

avvistamento (fine del XVI

sec.). qui è già stato approvato

e finanziato un porto turistico di

notevole importanza.

Grande importanza riveste per

Menfi l'attività vitivinicola, con

una produzione D.O.C. che ha

valso alla città l'inserimento sul

circuito nazionale delle “Città

del Vino”; ogni estate si svolge

nella città la manifestazione

“Inycon, Menfi e il suo vino” che

coinvolge l'intera comunità e

l'insieme dei produttori

vitivinicoli e gli attori del settore

dell'artigianato locale.

5.3I comuni: Menfi

tabella 5.1

Menfi

lat: 37° 36' 27'' Nlong: 12° 58' 7''Esup: 113 km²alt: 119 mt s.l.m.

popolazione: 12783

aziende vinicole

eventi

risorse culturali e naturali:

RAVIDA' - AGARENO - SETTESOLILANZARA - PLANETA - LAGANOGURRA SOPRANA

INYCON Menfi e il suo vinola Settimana Santa

Bosco Magaggiaro,Vallone S. VincenzoBorgo di Porto Palo,Isolette di Porto PaloCastello di Burgiomilluso,Palazzo PignatelliChiesa Madre,Chiesa di S. GiuseppeChiesa Maria S.S. della ConsolazioneChiesa del Collegio,Chiesa di S. GiovanniPalazzo Planeta,Palazzo Ravidà,Il Centro Civico,Istituzione Federico II(Biblioteca–Mostra permanente di malacologia)

95

Page 113: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Menfi

Fig. 5.8 le risorse di Menfi

96

Page 114: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Montevago

lat: 37° 42' 11'' Nlong: 12° 59' 12'' Esup: 32 km²alt: 380 mt s.l.m.

Santa Margheritadi Belice

lat: 37° 41' 34'' Nlong: 13° 1' 15'' Esup: 67 km²alt: 400 mt s.l.m.

97

Page 115: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

98

Page 116: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Sorge in una zona collinare a

quote variabili fino a un

massimo di 470 metri sul livello

del mare.

Le sue origini risalgono ai tempi

della conquista araba, nel 1572

i reali di Spagna concessero al

nobile Antonio Corbera la

“Licentia Populandi”, con la

quale fu possibile dar vita al

centro urbano che ebbe il nome

di Santa Margherita di Belice.

Successivamente i Corbera

dovettero cedere la baronia di

Misilindo, gravata da grossi

debiti e vincoli, al ricchissimo

Giuseppe Filangeri, che la

riscattò. Dall'unione della

famiglia Filangeri con i principi

di Cutò ebbe origine la stirpe

Filangeri-Cutò da cui discende

Giuseppe Tommasi di

Lampedusa, autore del

“Gattopardo”.

Il terremoto del 1968 ha

distrutto buona parte del paese

che è stato ricostruito operando

un trasferimento parziale

dell'abitato, gran parte delle più

antiche costruzioni sono andate

distrutte. Il palazzo Filangeri-

Cutò, parzialmente risparmiato

dal terremoto e restaurato,

deve la sua notorietà

soprattutto alla descrizione che

ne fa Tommasi di Lampedusa

nel suo romanzo, attingendo ai

ricordi della sua infanzia.

Attrattive di Santa Margherita di

Belice, oltre al alazzo Filangeri-

Cutò che ospita anche parte del

parco letterario dedicato a

Giuseppe Tommasi di

Lampedusa, sono i ruderi della

barocca chiesa Madre e la Villa

Comunale, ricca di alberi rari e

secolari, il giardino del palazzo

Filangeri-Cutò e il bosco del

Magaggiaro.

Sorge in una zona collinare

interna a 393 metri sul livello

del mare.

Il territorio fu abitato fin da

epoche molto remote, come

attestano i rinvenimenti

archeologici: tombe sicane in

contrada Luni, scavi di contrada

Caliata, villa rustica romana di

contrada Mastragostino.

La colonizzazione berbera

seguita allo sbarco dei

musulmani a Mazara (827 d.C.)

portò alla creazione di diversi

casali, fra cui il più importante

quello di Manzil-Sindi, detto poi

Misilindino, divenne baronia nel

secolo XIV.

Nel 1642 don Rutilio Dirotta,

figlio della nobildonna Girolama

Dirotta che aveva acquistato il

territorio, ottenne il titolo di

principe di Montevago e la

“Licentia populandi” per fondare

la colonia agricola di

Montevago, seguendo i canoni

della politica coloniale del

tempo, che mirava a

colonizzare le zone interne

della Sicilia mettendo così a

coltura le terre vergini.

Il terremoto del 1968 rase al

suolo l'intero paese: le macerie

divennero per volontà

dell'amministrazione comunale

“museo della distruzione a cielo

aperto”, e il nuovo paese è

stato completamente ricostruito

a poca distanza; nella piazza

della Repubblicana scultura di

Gio Pomodoro.

Notevole interesse turistico

5.4I Comuni:Santa Margherita di Belice

5.5I Comuni:Montevago

99

Page 117: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

MontevagoSantaMargheritadiBelice

costituisce il complesso termale

“Acqua Pia”, dotato di piscine

immerse in una rigogliosa

vegetazione

mediterranea:l'acqua termale,

utilizzata per diverse terapie,

sgorga a 40° C e riparte in

cascatelle che si riversano

nell'antica “vasca delle donne”.

Il territorio votato alla

coltivazione della vite e le

attività di produzione vinicola

hanno consentito alla città di

inserirsi nel circuito delle “città

del vino”.

tabella 5.2

lat: 37° 41' 34'' Nlong: 13° 1' 15'' Esup: 67 km²alt: 400 mt s.l.m.

popolazione:

aziende

eventi

risorse culturali e naturali

Santa Margheritadi belice

6564

CORBERA

SS Crocifisso - sagra del Ficodindiafiera dei fichi - Fiera mercato del bestiame

Parco letterario Tomasi di Lampedusa -museo del Gattopardo - Museo della Memoria

Montevago

terme - ruderi - bosco del Magaggiaro

lat: 37° 42' 11'' Nlong: 12° 59' 12'' Esup: 32 km²alt: 380 mt s.l.m.

popolazione:

eventi

risorse culturali e naturali

3108

Sagra del vino -la Madonna delle Grazie -S.Domenico

Fig. 5.9 le risorse di Montevago e Santa Margherita di Belice

100

Page 118: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

101

Page 119: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Sambuca di Sicilia

lat: 37° 39' 0'' Nlong: 13° 6' 42'' Esup: 95 km²alt: 350 mt s.l.m.

102

Page 120: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Sorge su una collina che si

affaccia su un panoramico

belvedere, a 350 metri sul

livello del mare.

Le origini dell'attuale centro

storico risalgono all'epoca

araba la città fu fondata

dall'Emiro Al Zabut (lo

splendido), che vi aveva fatto

costruire un castello. L'impianto

urbanistico arabo è rimasto

praticamente immutato nel

quartiere dei Vicoli saraceni,

compreso tra il vicolo degli

Emiri e via Fantasma: si snoda

in sette vicoli in cui si alternano

paesaggi stretti, slarghi e ampi

cortili. L'importanza di questo

impianto urbanistico quale

documento di un epoca e di

una civiltà conduce spesso a

Sambuca studiosi orientalisti da

ogni parte del mondo.

All'epoca della colonizzazione

araba risale anche la fortezza

di Mazzallakkar sul lago

Arancio,.

L'impianto urbano dell'abitato di

Sambuca che non fa parte del

quartiere arabo è medioevale e

presenta uno sviluppo lineare.

Dal rinascimento il borgo fu di

proprietà della famiglia

Barberini prima e dei Beccadelli

poi, principi di Camporeale. Nel

1666 diventò un principato

autonomo e mantenne il nome

eponimo di Zabut fino al 1928,

quando Mussolini sostituì

all'antico nome quello di

Sambuca di Sicilia. Oggi si

chiama “Terra di Zabut” il

museo etnoantropologico

situato nel palazzo Panitteri,

salotto politico-letterario

dell'800.

Nel 1968 iniziarono sul monte

Adranone, situato a circa 1000

metri sul livello del mare, scavi

archeologici regolari che

portarono alla luce gli

importanti rinvenimenti

dell'antico sito della città di

Adranon.

Notevole è il patrimonio storico

artistico della città di Sambuca

di Sicilia, costituito da chiese,

palazzi nobiliari, un piccolo e

raffinato teatro comunale, le

antiche torri di Cellaro e

Pandolfina.

Importanti sono le risorse

ambientali quali il lago Arancio,

la gola della Tardara, il bosco

della Risinata, in cui è stata

rinvenuta l'omonima necropoli.

Frequenti iniziative culturali

fanno capo all' “Istituzione

Giambecchina”, il cui scopo è

“promuovere e valorizzare ogni

espressione d'arte sperimentale

e popolare ispirata alle istanze

del pensiero”. l'istituzione,

voluta dall'amministrazione

comunale per onorare il pittore

Giambecchina, nativo di

Sambuca, ha sede nel palazzo

5.6I comuni:Sambuca di Sicilia

tabella 5.3

Sambuca di Sicilia

lat: 37° 36' 27'' Nlong: 12° 58' 7''Esup: 113 km²alt: 119 mt s.l.m.

popolazione: 6158

aziende vinicole

eventi

risorse culturali e naturali:

PLANETA - CELLARO - DI PRIMADI GIOVANNA - MOMTEOLIMPOFEUDO ARANCIO (SILENE)

Fiera mercato del bestiame e delprodotto artigianale - festa di S.Giorgio

Bosco della Risinata - Monte AdranoneLago Arancio - Acropoli - Necropoli -Chiesan della Bammina - Matrice -Chiesa di San Giuseppe -Quartiere Arabo - Palazzo Panitteri -Fondazione Giambecchina

103

Page 121: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

SambucadiSicilia

Fig. 5.10 le risorse di Sambuca di Sicilia

104

Page 122: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

105

Page 123: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Contessa Entellina

lat: 37° 43' 54'' Nlong: 13° 11' 4'' Esup: 136 km²alt: 400mt s.l.m.

106

Page 124: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Sorge intorno alle pendici

settentrionali del monte

Genuardo , a 571 metri sul

livello del mare.

Ebbe il nome di Contessa dalla

sua fondatrice, la contessa di

Chiusa Caterina Cardona, che

nel 1450 vi accolse una colonia

di albanesi, i discendenti dei

quali ancora oggi parlano il loro

idioma. Fu dominio feudale dei

Cardona fino al 1640, anno in

cui passò ai Colonna. La

seconda parte del nome

Entellina fu aggiunta nel 1875

per la vicinanza della città al

sito dell'antica città di Entella,

che sorgeva sul pianoro posto

alla sommità di Rocca d'Entella

e le cui vestigia sono tornate

alla luce nel corso delle recenti

campagne di scavo.

La città possiede un notevole

patrimonio artistico, di cui fanno

parte due antiche chiese di rito

greco: la chiesa Madre, di

origine cinquecentesca, e la

settecentesca chiesa di Maria

Santissima Immacolata e San

Rocco. Da aggiungere al

patrimonio artistico-

architettonico il complesso

religioso di Santa Maria del

Bosco a pochi chilometri da

Contessa Entellina.Di particolare importanza sono

le sacre manifestazioni durante

la settimana santa

Come Adranone, secondo una

caratteristica tipica dei centri

indigeni siciliani nel territorio

degli Elimi e dei Sicani, anche

l'antica città di Entella sorgeva

su un'altura facilmente

difendibile e dominante vaste

zone di fondovalle.

Rocca d'Entella è una

grandiosa fortezza naturale,

delimitata da altissime e

inaccessibili rupi, con una sola

possibilità di accesso da Nord:

sulla cima del monte, su un

vasto pianoro, era ubicata

l'antica città di Entella, la mitica

città degli Elimi. Secondo gli

storici la città ebbe autonomia

politica fino al 404 a.C. e

successivamente, dopo alterne

vicende sotto il dominio

siracusano, campano, punico,

durante la prima guerra punica

passò sotto il dominio romano;

nel medioevo fu contesa tra

Saraceni e Normanno Svevi e

infine distrutta da Federico II

nel 1224.

Le rovine dell'antica Entella

sono state riportate alla luce in

tempi piuttosto recenti, con

campagne di scavo

sistematiche, attuate con i più

moderni sistemi e l'aiuto di

elaborate tecnologie. I reperti

testimoniano che il sito era

frequentato dall'uomo già in

epoca protostorica, nelle età

del bronzo e del Ferro, mentre

l'urbanizzazione del luogo, con

le prime costruzioni anche di

tipo monumentale, risale all'età

tardoarcaica, in epoca storica e

corrispondente alla

colonizzazione greca. A tale

periodo è attribuibile la cinta

muraria che integrava le

imponenti difese naturali della

Rocca con un lungo percorso

rettilineo intervallato da bastioni

5.7I comuni:Contessa Entellina

5.8Entella la mitica

107

Page 125: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

ContessaEntellina

nei punti di svolta. Gli scavi

hanno riportato alla luce, oltre

alle testimonianze delle fasi più

antiche, anche le emergenze

monumentali del castello

medioevale (XII-XIII).

Gli artefatti e i manufatti

rinvenuti sono esposti nel

locale museo archeologico di

Contessa Entellina.

tabella 5.4

lat: 37° 41' 34'' Nlong: 13° 1' 15'' Esup: 67 km²alt: 400 mt s.l.m.

popolazione: -

aziendeDONNAFUGATA

eventi

risorse culturali e naturali

Contessa Entellina

complesso di Santa Maria del Bosco - chiesa Madre -complesso archeologico Rocca di EntellaRocca di Entella - Diga Garcia - Grotta di Contessa Entellina

Fig. 5.11 le risorse di Contessa Entellina

108

Page 126: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Santa Margherita di Belice

Menfi

Montevago

del territorionon si butta via niente

109

Page 127: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Sambuca di Sicilia

Contessa Entellina

capitolo5: Il territoriodelleTerreSicane

110

Page 128: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

L'area del comprensorio delle

terre sciane occupa il territorio

- compreso tra il fiume Belice e

Carboj_ situato nella parte

occidentale della provincia di

Agrigento, al confine con la

provincia di Trapani e Palermo.

Qui sorgono i comuni di Menfi,

Montevago, Sambuca di Sicilia,

Santa Margherita di Belice e

Contessa Entellina, per un'

estensione complessiva di ###

mq. La morfologia del territorio

è costituita dall'alternarsi di

monti poco elevati, altipiani,

colline dal profilo dolce e

levigato che degradano verso

una fascia costiera assai varia,

ora piana e sabbiosa, ora a

ciottoli grandi e levigati, ora

frastagliata e selvaggia, con

dune di sabbia fine coperte di

palme nane e gigli di mare,

sulla battigia aironi e tartarughe

marine depongono le uova,, il

mare è limpido e pulitissimo.

Procedendo verso l'interno, sul

territorio di Sambuca di Sicilia,

troviamo il bacino artificiale del

lago Arancio, le cui acque sono

utilissime per l'irrigazione e per

la pratica dello sci nautico: nel

1981 vi si disputarono i

campionati europei juniores, nel

1983 i campionati mondiali

seniores.

Il paesaggio varia

continuamente: a terreni aridi si

susseguono aree coltivate,

zone incontaminate si alternano

a colture che si rinnovano,

variando nel tempo il

paesaggio. Nelle aree boschive

(notevoli per estensione il

bosco del Magaggiaro e il

distretto boschivo della

Risinata) predominano le

conifere, pino e cipresso, e

l'eucalipto; nel sottobosco

prevale il leccio, la roverella e

la palma nana; nei costoni

rocciosi e nei terrazzi

calcarenitici crescono il

cappero, l'asparago selvatico,

la saggina, la ginestra. La

fauna del sottobosco è

costituita da conigli selvatici,

volpi, lepri, istrici, donnole, i

boschi sono popolati da piccoli

rapaci, corvi, beccacce,

allodole, tordi e poiane.

Dai tempi più antichi, senza

soluzione di continuità, si

coltiva la vite e si produce vino,

come testimoniano ritrovamenti

archeologici come le numerose

anfore vivarie d'epoca greca e

romana rinvenute nel litorale di

Porto Palo, oggi la coltivazione

della vite occupa una superficie

di circa 7200 ettari (dato del

2002, escluso il territorio di

Contessa Entellina). La coltura

più importante dopo la vite è

l'olivocoltura, sia per la

superficie occupata sia per la

res economica dalle varietà

“Biancolilla”, “Nocellara del

Belice” (varietà autoctone

riconosciute come DOP),

“Cerasuola”, prevalentemente

miscelate tra loro, si produce

olio, per lo più della categoria

extra vergine.

Abbastanza estesa è la

coltivazione del carciofo (500

ettari quasi totalmente nel

territorio di Menfi) e tipica, a

Santa Margherita, è la

coltivazione del ficodindia di

altissima qualità, nelle varietà

rosso, giallo e bianco.

La pastorizia è presente,

sebbene in misura ridotta:

autoctona della zona è la razza

ovina “Pecora del Belice”, tra le

F 5.1 F 5.2 F 5.3 F 5.4

5.0Natura e paesaggio

111

Page 129: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

più pregiate razze da latte in

Europa:; la produzione lattiero

casearia tipica è costituita dal

pecorino (fresco prende il nome

di “Tuma”), le ricotte e la

“Vastedda del Belice”.

Tutto il territorio gode del clima

mediterraneo marittimo, con

piogge non frequenti e

prevalentemente autunno-

invernali; notevole è la

ventosità: tramontana da nord,

vento freddo umido, scirocco

da sud, vento caldo che può

essere dannoso per le

coltivazioni; assai rare

grandinate e gelate, la neve è

un evento eccezionale.

Il settore economico più

importante è quello agricolo,

seguito dalle attività

commerciali. Ancora notevole è

la presenza del settore edilizio,

che ebbe in forte impulso ai

tempi della ricostruzione post

terremoto. Scarse e sporadiche

le attività manifatturiere, mentre

è la forza lavoro addetta al

settore dei servizi, in particolare

nella Pubblica Amministrazione.

Nel settore agricolo,

un'agricoltura di tipo

tradizionale si affianca ad

un'agricoltura moderna del tipo

intensivo, prevalentemente

monoculturale, che si avvale di

moderni impianti e tecniche

avanzate, riuscendo a

realizzare una produzione

competitiva sia dal punto di

vista qualitativo che

quantitativo. Sebbene siano

ancora poco efficientemente

organizzati i processi di

mercato, tuttavia le attività

produttive garantiscono un

reddito remunerativo,

specialmente nel settore della

viticoltura.

La maggior parte delle aziende

agricole sono a conduzione

diretta del coltivatore ed hanno

un'estensione media di cinque

ettari, (qui dati in tabella).

Le aziende si avvalgono

prevalentemente del lavoro del

conduttore e dei familiari, in

misura ridotta di manodopera

extrafamiliari (tabelle).

Il settore produttivo

predominante è quello

vitivinicolo (3040 aziende, 7266

ettari di superficie coltivata, dati

del 2002- escluso il territorio di

contessa centellina), in

continua crescita, grazie anche

al proliferare di cantine private

che si affiancano alle grandi

aziende costituite in cantine

sociali. Generalmente si tende

a porsi come obiettivo quello di

imbottigliare tutto- o quasi- il

vino prodotto al fine di

concentrare nel territorio il

massimo del lavoro e del

reddito. Le cantine si orientano

verso l'innovazione delle

produzioni, si avvalgono delle

moderne tecnologie, mentre ai

vitigni tradizionali (fino a pochi

decenni fa costituiti da

Catarratto, Trebbiano, Insolita,

Grillo, Sangiovese) si

affiancano nuovi vitigni

(chardonnay, merlot, cabernet,

siurah) e si valorizzano alcune

varietà autoctone come il

Gracanico e il Nero d'Avola,

anche se,ultimamente, e

tendenze del mercato e le

nuove filosofie di conduzione

F5.1 diga Garcia - ContessaEntellinaF5.2 lago Arancio - Sambuca diSiciliaF5.3 Porto Palo - MenfiF5.4 Porto Palo - MenfiF5.5 Solette di Porto Palo - MenfiF5.6 vallone S. Vincenzo - MenfiF5.7 foce del Belice - Menfi

F 5.5 F 5.6 F 5.7

5.1Caratteri essenziali dell' economia

112

Page 130: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

viticola e vitivinicola vogliono il

ritorno e la valorizzazione

anche delle altre razze tipiche

della Sicilia.

L'elevato livello qualitativo

raggiunto dalla produzione

vinicola è testimoniato dalla

conquista della DOC e della

IGT della quale si fregiano

quasi tutti i vini prodotti nella

zona..

Nella città di Menfi, dove il

settore vitivinicolo è

particolarmente sviluppato (le

sole Cantine Sottesoli- una

delle più importanti aziende

vitivinicole della Sicilia-

vinificano e commercializzano

pi di 600.000 quintali d'uva

l'anno) è stata istituita la

fondaione “Inycon”, con lo

scopo di creare i presupposti

organizzativi e d'impresa legati

alla formazione continua e ad

insegnamenti superiori

nell'ambito della filiera del

mondo vitivinicolo.

Secondo in importanza è il

settore olivicolo, con 3750

aziende (dati del 2002 escluso

il territorio di Contessa

Entellina”), molte in rapporto

alla superficie coltivata (circa

2279 ettari nel 2002 esclusa

Contessa Entellina), estesa è

invece la superficie coltivata a

cereali e frumento, con un

numero di aziende più limitate.

La coltivazione degli ortaggi è

in genere un appendice del

vigneto, mentre la coltivazione

del carciofo occupa circa 500

ettari, quasi tutti nel comune di

Menfi. Il ficodindia (nelle varietà

rosso, giallo, bianco) è coltivato

a S.margherita di Belice e

grazie alla qualità altissima, è

commercializzato sul territorio

italiano e all'estero. Uno spazio

ridotto lo occupa il settore

zootecnico, gli allevamenti-

prevalentemente ovini-

rispondono tuttavia alle più

moderne tecniche di

allevamento, la produzione

lattiero casearia ha sofferto,

negli ultimi anni, di qualche

problema relativo

all'adeguamento dei caseifici

alle nuove normative.

113

Page 131: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

114

Page 132: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Le “Terre Sicane” traggono il

loro nome dagli antichi abitanti

della Sicilia, i Sicani, che,

secondo Tucidide, erano

popolazioni di origine iberica

stanziatesi in Sicilia, dopo

essere stati cacciati dai Liguri

dalla loro terra d'origine

bagnata dal fiume Sicano; dal

loro nome l'isola si chiamò

Sicania, mentre prima aveva il

nome di Trinacria- narra ancora

Tucidide (VI,2) <<…espugnata

che fu Ilio, alcuni dei Troiani

sfuggiti agli achei approdarono

con le loro imbarcazioni in

Sicilia, dove si stanziarono ai

confini dei Sicani; e tutti

insieme ebbero il nome di Elimi;

Erice e Se gesta furono le loro

città… dall' Italia, dove

abitavano, i Siculi, che

fuggivano gli Ofici, passarono

in Sicilia su delle zattere…

vinsero in battaglia i Sicani, che

confinarono nelle regioni

meridionali e occidentali, e

fecero si che l'isola da Sicania,

si chiamasse Sicilia>>.

Dunque da Tucidide

apprendiamo che a

prescindere dai leggendari

ciclopi e lestrigoni di omerica

memoria- i Sicani sono gli

abitanti della Sicilia di cui si

abbia la prima notizia.

Sappiamo poco di loro: allo

stato attuale degli studi non si

può ancora precisare quando e

da dove siano giunti, visto che

la provenienza dalla penisola

iberica non è universalmente

accettata dagli studiosi, pur non

mancando reperti archeologici

che facciano pensare a contatti

tra la Sicilia e la Spagna fin

dall'età del Rame, come il tipico

<<bicchiere di Carini>>, un

vaso il cui profilo richiama il

bicchiere campaniforme iberico.

A partire dalla metà dell' VIII

sec. a.C. il territorio delle Terre

Sicane fu progressivamente

ellenizzato dai coloni greci, la

cultura greca si diffuse

ovunque e i centri urbani

prosperarono fino alla

conquista romana, con la quale

il territorio vide la progressiva

trasformazione dei centri rurali

con il formarsi di latifondi

gravitanti intorno ad un centro

direzionale. Di queste età più

5.2Storia e cultura

115

Page 133: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

antiche sono testimonianza i

numerosi rinvenimenti e i siti

archeologici di grande

importanza.

Oltre agli scavi archeologici di

monte Adranone ( Sambuca di

Sicilia ) che hanno portato alla

luce i resti dell' antica città, di

notevole interesse sono l'area

archeologica di Contessa

Entellina (città di Entella), la

zona archeologica di contrada

Montagnoli ( comune di Menfi )

ritenuta il sito dell'antica città

sicana di Inycon, tramandata

dagli storici greci come “la città

del vino eccellente”, la

necropoli di Risinata ( Sambuca

di Sicilia ); gli scavi di Contrada

Caliata, i resti della villa rustica

romana di Contrada

mastragostino, le tombe sicane

di Contrada Luni (Montevago); i

resti di una nave romana nelle

acque di Porto Palo e le tombe

rinvenute sotto la

pavimentazione di palazzo

Pignatelli a Menfi.

L'antico centro di Monte

Adranone si trova, a circa 1000

m. s.l.m. , a nord dell' abitato di

Sambuca di Sicilia, l'antica città

sorge su una delle

scenografiche alture che si

allineano, da sud a nord, da

Eraclea a Caltabellotta a Rocca

di Entella, quale baluardo della

natura ulteriormente fortificato

dall' uomo; la sua storia si

svolge in un contesto

particolare, derivante dal

contatto tra l'area sicana

ellenizzato e l'area elimo-

punica.

La città greca, fondata dai

coloni selinuntini nella seconda

metà del VI sec a.C. , sorse sui

116

Page 134: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

resti di un villaggio indigeno

protostorico, fu distrutta verso

la fine del V sec, ricostruita al

principio del IV sec a.C. dai

romani durante la I guerra

punica. La città è stata

identificata con l'adranone

citata da Diodoro Siculo (XXIII,

4.2) in relazione a vicende

della prima guerra punica, gli

scavi archeologici, iniziati nel

1968 e susseguitesi con

campagne annuali

sistematiche, hanno

confermato la veridicità della

fonte letteraria e portato alla

luce i grandiosi resti della città,

che sorgeva su un terrazzo

ondulato dalla configurazione

grossolanamente triangolare,

culminante a nord est con l'area

sacra dell'acropoli, protetta alle

spalle dal ripido costone

roccioso, e degradava con

ampi terrazzi verso sud est. I

rinvenimenti sono imponenti: la

poderosa cinta muraria con la

grande porta di accesso (porta

sud) fiancheggiata da torrioni, l'

acropoli con gli avanzi di un

grandioso tempio punico e di

una grande cisterna

rettangolare; il complesso del

secondo terrazzo sotto

l'acropoli; enormi cisterne di cui

una cilindrica; un complesso

monumentale extra urbano in

un'area già occupata da

capanne a pianta curvilinea;

un'area sacra; la cosiddetta

“fattoria” del IV sec a.C. ;

abitazioni del sec V-IV a.C. .

Nell' area archeologica fuori le

mura si può vedere la

necropoli, con tombe a camera

ipogea (VI-V sec a.C.), tombe a

cassa e sepolture terragne, tra

cui spicca la monumentale

tomba a camera, tra le più

interessanti della Sicilia, detta

“tomba della regina”.

In tutti i comuni esistono

testimonianze della presenza

islamica: l'antico fortilizio di

Manzil Sindi di Santa

Margherita di Belice;

l'insediamento islamico di

Caliata a Montevago e il

duecentesco castello svevo di

Menfi, che sorse

sull'”habitationes” federiciana a

difesa delle invasioni

musulmane; i resti della

117

Page 135: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

fortezza di Mazzallakkar sul

territorio di Sambuca di Sicilia,

un edificio a pianta

quadrangolare i cui torrioni

circolari posti agli angoli delle

mura emergono dal lago

Arancio nei periodi in cui il

livello delle acque si abbassa.

La costruzione risale all'827

d.C. , anno in cui Zabut- antico

nome di Sambuca di Sicilia- fu

fondata dall'emiro eponimo.

Sambuca di Sicilia è l'unico

centro in cui l'urbanistica

conservi intatta l'impronta araba

in un intero quartiere: quello

degli stretti <<vicoli Saraceni>>

fiancheggiati da case basse e

sovrastati dai ruderi di una

fortezza.

La colonizzazione feudale che

investì il territorio tra il XVI e

XVII secolo, periodo in cui i

baroni latifondisti popolarono i

centri agricoli attraverso lo

<<Jus Populandi>>, ha lasciato

testimonianze artistiche,

urbanistiche e architettoniche,

nei centri urbani di Menfi,

Montevago e Santa Margherita

di Belice, che presentano un

impianto urbanistico a

scacchiera, con isolati

rettangolari, e la caratteristica

comune del palazzo

padronale a fronte della chies.

Esempi del patrimonio

artistico delle “Terre Sicane”

son le chiese rinascimentali di

Sambuca di Sicilia, il barocco

palazzo Filangeri-Cutò di

Santa Margherita di Belice, a

Menfi il neoclassico palazzo

Ravidà e la moderna Chiesa

Madre, opera di Vittorio

Gregotti, sorta sui ruderi di

quella antica, distrutta dal

terremoto del 1968.

I paesi di Santa Margherita di

Belice e Monteago, distrutti

dal terremoto del 1968, sono

stati ricostruiti ma hanno

perso quasi tutte le

testimonianze architettoniche

del loro passato; nel paese di

Menfi, molto danneggiato

anche se non del tutto

distrutto, la ricostruzione ha

potuto rispettare l'impianto

urbanistico originale.

Ovunque, nelle campagne, tra

i fertili campi, vigne, uliveti

che disegnano un paesaggio

118

Page 136: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

sempre diverso nelle forme e

nei colori, stemperati dalla

luminosità solare, intensa

tutto l'anno, si scorgono case

rurali, antiche masserie, bagli,

ville patrizie, a testimoniare

l'antica vocazione agricola dei

luoghi. Lungo la s.p. 44, che

conduce al lago Arancio, in

prossimità del quale, un

tempo non lontanissimo,

erano attivi numerosi mulini,

si passa nella “valle dei

mulini”.

Con il programma LEADER+,

nel 2004, alla strada del vino

“Terre Sicane” si associa il

comune di Contessa

Entellina, arricchendo il

patrimonio di queste terre con

il sito archeologico della

mitica Rocca d'Entella,

scoperto da poco con gli scavi

diretti dall'Università La

Normale di Pisa, e il

complesso di Santa Maria del

Bosco.

scaviarcheologici

119

Page 137: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Roccad'Entella

Entella lamitica

120

Page 138: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

121

Page 139: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

capitolo6:analisidelcapitaleterritorialedelleTerreSicane

122

Page 140: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

stradastataleeprincipalicollegamenti

ContessaEntellina

SambucadiSicilia

SantaMargheritadiBelice

Montevago

Menfi

deviazioneobbligatoriaperviadottodanneggiatosullas.s.115trapani-siracusa

extracciatoferroviaro

stradadicollegamentolocale

Fig6.1

confinieretestradaledelterritoriodelleTerreSicanepalermo

trapani

agrigento/siracusa

sciacca

foce delbelice

selinunte

porto palo

terme acquapia

caltabellotta

6.0Considerazioni generichesulle risorse del territorio

Nelle pagine precedenti

abbiamo sviluppato una

panoramica sulle risorse che

compongono il capitale

territoriale delle Terre Sicane,

cercando di dare un' idea

della morfologia della zona,

delle peculiarità geografiche,

economiche e culturali.

Ora vogliamo fare un

commento alle opportunità

offerte dalle risorse materiali e

immateriali delle Terre Sicane.

La posizione geografica dei

comuni delle Terre Sicane

risulta strategica rispetto alla

rete stradale principale di

questa zona della Sicilia

occidentale: i comuni

circondano un crocevia

fondamentale per chi è diretto

a Trapani, Agrigento, Catania

e soprattutto Palermo: due

arterie fondamentali per il

sistema viario siciliano, la

storica SS 115 e la SV

Sciacca-Palermo, si

intersecano nella zona di

confine tra Menfi, Sambuca e

Santa Margherita.

Oltre alla strategica posizione

rispetto alla rete stradale

regionale, le Terre Sicane, si

trovano nelle immediate

vicinanze di luoghi ad alta

presenza turistica: il sito

archeologico di Selinunte e la

città di Sciacca Terme.

La situazione appena

descritta ci suggerisce di

optare scelte strategiche che

inneschino fenomeni di

123

Page 141: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Fig6.2

flussoturisticolimitrofoalleTerreSicane

ContessaEntellina

SambucadiSicilia

SantaMargheitadiBelice

Montevago

Menfi

SciaccaTerme

complessoSciaccamare

villaggioMakaudahotelMakauda

Selinunte

villaggiohotelParadiseBeach

presenze turistiche nel comune diSciacca e nel comune di Selinunte(compresi i territori di Mazara e Marsala)nell'anno 2004

Sciacca : 430.111 presenze

Selinunte (Mazara e Marsala) : 1.156.022

fonte: Osservatorio Turistico Regionale Sicilia

escursionismo turistico, si

tratta di comunicare al

massimo la presenza di una

organizzata strada del vino e

delle attrattive presenti nel

territorio, immaginiamo turisti

stanzianti nella città di

sciacca, 10 chilometri di

distanza, che a conoscenza

della strada del vino

dedichino una giornata alla

visita della strada del vino o

alla partecipazione di un

evento organizzato in quel

dato periodo.

Le presenze turistiche nella

zona non mancano di certo,

bisogna creare quelle

strutture e quegli strumenti

che fungano da calamita per

chi è di passaggio o chi

pernotta nelle zone limitrofe,

non solo, anche il turismo e

l'escursionismo interregionale

è importante: nel periodo

estivo centinaia di palermitani

si spostano sui litorali di

sciacca e portopalo, per

passare un weekend o una

settimana in una casa

vacanze, questi sono un

target appetibile per la Strada

del Vino, si tratta di una

tipologia di turisti che tende a

ritornare nei posti di loro

gradimento: la Sicilia è un

isola, l'evasione del

finesettimana dei lavoratori

cittadini, per le difficoltà

coniugate alla distanza dal

continente, sfocia in

escursioni all'interno della

124

Page 142: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

testo

natura, attività ricreative

mezzi di trasporto

storia e cultura

attività economico-produttive

zona balneare

sci nautico

pista ciclabile

escursioni

area boschiva attrezzata

bosco

stabilimento termale

scavo archeologico

museo

monumento religioso

teatro

rudere medievale-castello

artigianato e manifattura

produzione vinicola

prodotto tipico gastronomico

ristorazione

ricezione alberghiera

Sicilia stessa.

Favorire l'escursionismo,

locale e non, è importante

soprattutto ora che la Strada

del Vino delle Terre Sicane

non è nota al pubblico, le

richieste di pernottamento nel

territorio scarseggiano

appunto per questo motivo, e

sarebbe inutile cercare di

incentivare un turismo di tipo

stanziante adesso:mancano

le strutture necessarie a

sostenere gli sforzi necessari

a promuoverlo.

Visite organizzate, accordi

con gli attori del settore

alberghiero delle zone

limitrofe, escursionismo

locale, comunicazione

territoriale sono strumenti per

rendere visibili le Terre

Sicane, rendere nota la loro

esistenza per interessare in

futuro investitori del mercato

del turismo.

La produzione vitivinicola

Con più di 7200 ettari di vitigni

divisi tra i comuni di Menfi,

Montevago, Sambuca di

Sicilia e Santa Margherita di

Belice ai quali vanno aggiunti

i 1800 ettari del comune di

Contessa Entellina, il

comprensorio della strada del

vino Terre Sicane è tra i più

produttivi della Sicilia,

posizionandosi alle spalle dei

territori di Marsala e si

Alcamo.

Considerando una classifica

di produzione per microzone

le Terre Sicane si posizionano

tra le zone più produttive

anche nel contesto nazionale,

sebbene il vino imbottigliato

commercializzato è ancora il

50% (in media) sul totale

prodotto: persiste ancora un

grande mercato di mosto e di

vino sfuso da taglio o prodotto

per commercializzazioni

esterne alla Sicilia.

6.1La produzione vitivinicola:considerazioni

125

Page 143: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

fig 6.3

distribuzione delle risorse in Terre Sicane e nei comuni limitrofi

126

Page 144: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

La qualità del vino

confezionato all'interno delle

Terre Sicane è eccellente: nel

territorio ricadono alcune

aziende tra le più rinomate

per l'alta qualità dei loro

prodotti (Planeta e

Donnafugata/Rallo tra tutte).

Nel periodo di rinascita del

mercato del vino nazionale

(dal 1998 il trend positivo

risulta stabile fino adesso)

alcune aziende siciliane

hanno trainato parte del

mercato, tanto da far

nascere, tra i critici del ,

termini come

alla stregua dei

parlando dell'alta gamma di

produzione toscana. Tra le

aziende di altissima gamma

siciliana alcune risiedono

nelle Terre Sicane, come le

più riconosciute

Rallo/Donnafugata, Planeta e

Sottesoli, ma anche aziende

di più recente fondazione che

hanno ottenuto risultati

gusto

Supersicilians,

Supertuscans

positivi e riconoscimenti in

concorsi come l'azienda

Monteolimpo e Baglio

S.Vincenzo (ora Lanzara vini).

Il trend positivo dei vini

siciliani ha fatto nascere vere

e proprie mode per alcuni

prodotti locali aumentando la

domanda sul mercato di vino

di qualità certificato Doc o Igt,

ricordiamo il successo del

Nero d'avola e dell'Inzolia,

dello Chardonnay siciliano ma

anche del merlot e del sirah,

per non parlare dell'aumento

delle richieste delle Doc più

pregiate come il Cerasuolo di

Vittoria. Questa

trasformazione della

domanda ha causato molti

cambiamenti nel contesto

produttivo regionale e delle

Terre Sicane, tre sono stati i

fenomeni principali.

Primo

La richiesta di qualità ha

causato la chiusura di alcune

cantine sociali che

producevano grandi quantità

di vino da taglio. Le aziende

di questo tipo sopravvissute si

fig 6.4

distribuzione delle zone DOC in Sicilia

127

Page 145: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

sono dovute adeguare alle

nuove regole di mercato

modificando gli impianti e la

produzione: alla filosofia della

quantità si è sostituita la

ricerca della qualità,

impiegando personale più

specializzato, attivando

strumenti di marketing

sconosciuti, fino a quel

momento, dalle cantine sociali

siciliane.

Senza voler innescare alcuna

polemica, diciamo

semplicemente che chi non è

stato pronto al mutamento

della domanda si era cullato

sugli allori della produzione

massiva di vino e mosto di

bassissima qualità destinato

al taglio di basso costo, alla

distillazione e all'industria

dell'aceto, forte, tra l'altro, di

un sistema di sovvenzioni

pubbliche per il Mezzogiorno

per così dire “tappabuchi”.

Quando le regole sono

cambiate (richiesta di qualità,

fondi pubblici non facilmente

disponibili, incentivi dell'UE

per l'espianto dei vigneti e

vendita dei diritti d'impianto) le

aziende inattive hanno

ceduto, chiudendo o

vendendo a privati.

L'alta domanda di vino

siciliano di qualità e una

produzione di uva da vino

praticamente in esubero

hanno scatenato la nascita di

nuovi e numerosi piccoli

produttori: dal 2001, nella

zona delle Terre Sicane, il

numero delle aziende è

praticamente raddoppiato, pur

restando costante il

quantitativo totale di vino

prodotto nel territorio, questo

significa più etichette e meno

sfuso, più qualità (se non altro

percepita) e più scelta. Inoltre

il fenomeno di moltiplicazione

delle imprese private è stato

favorito dalle politiche

Europee di aiuto allo sviluppo

delle zone rurali come il

programma, già citato in

questo lavoro, Leader.

comuni dittesuperficedichiarata

iscrizioneDOC

iscrizioneIGT

Sambucadi Sicilia

ContessaEntellina

Menfi

Montevago

S. Margheritadi Belice

1135 1625,4375 15,38 1373,9969

460 1741,3214 23,3903 292,3529

1792 3265,3892 125,0695 3034,946

547 822,5252 0,662 712,3436

1160 1729,3667 9,3144 1532,7102

5094,00

TOTALEettari

9184,04 173,82 6946,35

TOTALEaziende

Tabella 6.1produzione certificata DOC e IGT in Terre Sicane(fonte Unità Operativa Regionale)

128

Page 146: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Secondo

La crescente domanda di vino

di qualità siciliano e la

presenza di fondi europei

disponibili per la Sicilia hanno

spinto grandi aziende del

Nord Italia a investire in

Sicilia.

Nelle Terre Sicane fece molta

notizia l'acquisizione, da parte

del consorzio trentino di

Mezzacorona, del feudo

appartenuto ai Salvo situato

nel territorio di Santa

Margherita di Belice; la nuova

proprietà ha inaugurato

appena quattro anni fa un

grande impianto

all'avanguardia caratterizzato

da un bell' edificio che

richiama la tradizione dei

bagli siciliani.

Il confronto con la cultura e la

filosofia produttiva di queste

grandi aziende ha portato un

vento di innovazione tra i

produttori locali: la vicinanza

di questi grandi e innovativi

complessi ha stimolato nei

produttori locali una maggiore

attenzione alla produzione,

dalla coltivazione dei vitigni

alle tecnologie adottate nel

processo di vinificazione.

Terzo

L'aumento della domanda

qualitativa, l'aumento della

quantità di etichette, la

nascita di nuovi e diversificati

attori produttivi hanno causato

la nascita e la trasformazione

dei disciplinari di zonazione.

Col fine di garantire la qualità

col fine di creare maggiore

visibilità , in Sicilia, nascono

numerose nuove DOC; quasi

tutti i disciplinari esistenti

vengono ampliati riguardo le

tipologie di vigneti con i quali

è possibile produrre vini DOC,

per esempio: molte DOC non

includevano il Nero d'Avola e i

vitigni internazionali, ora,

dopo le modifiche, quasi tutte

le DOC possono ricevere la

certificazione su prodotti

derivati dalla vinificazione di

uvaggi autoctoni,

internazionali e blended.

In Terre Sicane sono presenti

quattro disciplinari piuttosto

recenti e caratterizzati da una

ampia gamma di tipologie di

vitigni utilizzabili. (tabella)

Ai fini della Strada del Vino, la

presenza delle DOC, oltre che

un necessario requisito di

legge per il riconoscimento

della strada stessa, è un

fattore positivo. Tra i vantaggi

evidenti, oltre la certificazione

della qualità del prodotto,

quello di rendere visibile il

territorio al consumatore di

vino. Però localmente molti

produttori non certificano garn

parte del vino prodotto, la

causa di ciò è da imputare,

secondo me, ai seguenti

fattori:

- eccessiva burocrazia

necessaria alla certificazione

DOC, burocrazia anche nei

singoli processi con norme da

rispettare e certificati da

esibire, e ciò significa un

aumento dei costi di

produzione.

- molti produttori non sono

129

Page 147: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

convinti riguardo all'efficacia

sul mercato rispetto allo

sforzo di produzione, inoltre

viene considerato più

immediato, a livello percettivo

del consumatore, la dicitura di

Indicazione Geografica Tipica

Sicilia (IGT Sicilia) seguita dal

nome del vitigno o del vino.

- la mancanza di un consorzio

di tutela che operi nel campo

della promozione, della

ricerca e della facilitazione

burocratica. Per la strada del

vino Terre Sicane, la

creazione di un consorzio di

tutela dei produttori, potrebbe

essere una corretta scelta

strategica, premettendo

l'aumento della produzione

DOC accompagnata da una

adeguata operazione di

creazione del consenso e

della visibilità.

6.2Lo stato attuale dellaStrada del Vino Terre Sicane

La legge regionale che

disciplina le strade e le rotte

del vino in Sicilia è la n.5 del 2

Agosto 2002 (in allegato), con

questa legge sono state

riconosciute e regolamentate

11 strade del vino regionali.

Le undici strade fanno parte di

un ente di promozione che si

chiama “Strade e rotte del

vinodi Sicilia”, che fa capo all'

Istituto Regionale della Vite e

del Vino, ente che promuove e

tutela la produzione vitivinicola

siciliana con azioni di ricerca,

utilizzo campi sperimentali e

con azioni di promozione

facendosi portavoce della

produzione siciliana alla più

importanti fiere del settore.

La SDV Terre Sicane è stata

riconosciuta dalla legge

n.5/2002 ma in realtà, la SDV,

è stat istituita tempo prima.

Nell'ambito del progetto

europeo per lo sviluppo delle

comunità rurali “LEADER II”,

su iniziativa della società

consortile Terre Sicane

(costituitasi GAL per il

progetto), nascono la strada

del vino Terre Sicane e il patto

fig 6.6

distribuzione delle SDV in Sicilia

130

Page 148: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

d'intesa unione dei Comuni

delle Terre Sicane. L'Unione è

formata dai comuni di Menfi,

Montevago, Santa Margherita

di Belice e Sambuca di Sicilia.

La data esatta della

costituzione della SDV è il 28

Febbraio del2001. All'epoca i

comuni facenti parte

dell'operazione erano solo

quatro, gli stessi dell' Unione.

Due anni dopo viene varato il

progetto di sviluppo europeo

LEADE+ 2003; la

partecipazione a questo

progetto, differentemente da

LEADER II, era limitato a 15

GAL per la regione Sicilia. Per

rientrare nel progetto europeo

Terre sicane si unì con una

GAL confinante, Terre del

Sosio, costituendo il patto

territoriale delle Terre del

Gattopardo. Con questa unione

entra a far parte della Strda del

Vino Terre Sicane anche il

comune i Contessa Entellina.

Gli obiettivi e gli scopi prefissati

dalla SDV, indicati anche nello

statuto, vanno

dall'incentivazione dello

sviluppo economico alla

promozione, in senso turistico,

del territorio e della

prooduzione vinicola e agricola.

Altri obiettivi indicati riguardano,

più specificatamente, il genere

di azioni e di attività che

dovrebbe gestire la SDV:

valorizzare le attrattive

naturalistiche, storiche, culturali

e ambientali presenti sul

percorso della strada

garantire agli associati le

informazioni di base sugli

adempimenti prescritti dalle

norme in vigore

(segnaletica, guide, museo

del vino, enoteca regionale)

esercitare un'azione di

controllo sugli standard

minimi di qualità della SDV

e dei soci

pubblicare materiale

promozionale e di sviluppo

fig 6.7Unione dei Comuni delle Terre Sicane

131

Page 149: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

atto alla maggiore

conoscenza della Strada

diiffondere l'immagine e la

conoscenza della Strada

attraverso iniziative

promozionali, campagne di

informazione, azioni di

commercializzazione ed

attività di rappresentanza

nell'ambito di manifestazioni

ed iniziative fieristiche.

La Strada del Vino Terre Sicane

è una società consortile dove la

gestione è affidata a 5 organi di

governo:

l'assemblea dei soci

il consiglio di

amministrazione

il presidente e il

vicepresidente

il collegio dei sindaci revisori

l'ufficio di presidenza

oltre agli organi elencati viene

nominato dal Cda un direttore

della SDV e un comitato

tecnico che opera nel controllo

dei requisiti minimi degli

associati (nelle altre SDV è

comunemente chiamato

“comitato di controllo”).

Al momento della fondazione,

alla SDV Terre Sicane, si erano

associati 24 soggetti,

attualmente i soci attivi sono

39, e li elenchiamo di seguito:

Comune di Menfi

Comune di Montevago

Comune di Sambuca di

Sicilia

Comune di Santa

Margherita di Belice

Ente sviluppo agricolo

(ESA)

Banca di credito

cooperativo Sambuca

Parco Letterario Giuseppe

Tommasi Di Lampedusa

Azienda agricola Agareno

Pasticceria Amodei

agriturismo Casa

Montalbano

Casa Vinicola Lanzara

(agriturismo Baglio San

Vincemzo)

Cantina Cellaro

Cantina Corbera

soci fondatori

Azienda agricola Di Prima

Azienda vinicola Feudo

Arancio

Azienda vinicola Gurra

Sovrana

ristorante La Panoramica

Oleificio La Rocca

azienda vinicola Monte

Olimpo

azienda Mangiaracina

Melchiorre

Cantine Planeta

azienda vinicola Ravidà

Cantine Settesoli

Terme Acqua Pia

Comune di Contessa

Entellina

cantina Donna Fugata

agriturismo Abruzzo

azienda vinicola Barbera

azienda vinicola Colli del

Gattopardo

Pasticceria Caruso

azienda vinicola DI

Giovanna

azienda vinicola Giambalvo

ristorante Da Vittorio

soci entrati dopo la

fondazione della SDV

132

Page 150: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

ristorante il Vigneto

casa vinicola Mirabile

casa vinicola Tenimenti del

Senore

agriturismo Tenuta

Stoccatello

Terra Nostra servizi

Enoteca Torchio

La situazione attuale della SDV

Terre Sicane non presenta, ed

è da considerarsi un giudizio

personale basato

sull'osservazione dello stato

dell'arte, un notevole livello di

efficacia e di efficienza. Da

2001 ad oggi non sono

mancate le operazioni degne di

nota e non mancano piani per

futuri sviluppi (come la

realizzazione dell'enoteca

regionale e del museo del vino)

però non si può equiparare

questa SDV a realtà efficienti

come le Terre del Franciacorta,

per fare un esempio.

Le azioni che possiamo

enumerare tra le positive sono

state:

- la redazione di una guida

multi lingua con cd rom

- la realizzazione di un DVD

promozionale

- la presenza al Bit di Milano

- la pubblicazione on line del

sito web

- la progettazione del sistema di

segnaletica

- una efficiente campagna

stampa: la SDV è citata da tutte

le guide di enoturismo, la SDV -

è riportata all'interno dei siti

web che parlano di enoturismo

www.stradadelvinoterresicane.it

ed enologia

- la SDV Terre Sicane è riuscita

ad ottenere l'autorizzazione

dalla Regione per la creazione

dell'Enoteca Regionale della

Sicilia Occidentale

Purtroppo per quasi ogni

azione positiva esiste una

componente negativa:

la guida e il cd rom, dal

gradevole aspetto, non si sa in

quale maniera siano stati

distribuiti, mi informano che si

trovi presso le Apt e le Proloco

fig 6.8mappa della Strada del vino Terre Sicane

133

Page 151: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

locali, ma la copia in mio

possesso mi è stata fornita

direttamente dagli ufiici della

SDV. comunque è stata una

tiratura limitata. Per quanto

riguarda il sito web c'è molto da

ridire a cominciare dall'aspetto

grafico. L'immagine è

confusionaria, a tratti barocca,

e il risultato finale non è

gradevole, a mio personale

giudizio. I contenuti del sito

sono piuttosto superficiali: la

proposta di viaggio è

inconsistente e manca di utili

informazioni per i turisti, le

informazioni sul vino sono

ridotte a una pagina che,

praticamente, è un elenco delle

DOC prodotte come del resto le

pagine che parlano dei soci, dei

prodotti tipici e della

enogastronomia locale. Il sito

non è mai aggiornato, dal 2006

a oggi è rimasto invariato, non

ci sono informazioni sugli

eventi, news sui programmi

territoriali o sulle iniziative

private dei soci.

Fondamentalmente il sito web

rispecchia un po' quello che c'è

nella realtà: la SDV forma una

rete di attori, ma manca una

strategia di fruizione turistica e

un'offerta commerciale degna

di tale nome, anche l'

applicazione della segnaletica

stradale è rimasta in bilico tra

progetto e realizzazione.

Purtroppo, come in altre SDV

italiane, la presenza di un

sistema integrato non viene

fig 6.9Sito web della Strada del Vino Terre Sicane

134

Page 152: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

avvertita ne dai viaggiatori ne

dagli stakeholders del territorio

e la presenza dei pochi

enoturista è data dalle iniziative

di singole aziende e da eventi

che ricevono maggiore

visibilità.

I problemi di questa SDV sono

la mancanza di decisioni

collettive supportate da una

efficiente organizzazione e il

superamento degli

individualismi che rovinano la

concertazione del sistema. La

rete, i progetti e la voglia di fare

sono presenti e dimostrati dalle

tante iniziative di sviluppo

ufficiali intraprese, ma i

risultati vengono “annacquati”

per causa dei problemi

appena citati.

Ma non è tutto nero in Terre

Sicane, e la possibilità di

riscatto ci sono. A differenza

di altre realtà regionali,

completamente “virtuali” e

immobili, in questo territorio i

fondi di provenienza statale

ed europea, giunti grazie alle

intese e le alleanze locali,

hanno dato qualche frutto:

alcune aziende sono riuscite

ad attrezzarsi per ospitare

visite e degustazioni, ogni

anno si fa la manifestazione

Calici di Stelle promossa dal

Movimento per il turismo del

vino, nel comune di Santa

Margherita di Belice è stato

realizzato il Museo della

Memoria del terremoto del

1968, il comune di Menfi ha

realizzato una pista ciclabile

che collega il paese con il

mare di Portopalo dove verrà

realizzato un porto turistico,

l'Unione dei Comuni porta

avanti gli obiettivi presfissati,

fig 6.10logo e segnaletica della Strada del Vino Terre Sicane

135

Page 153: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

la festa di Inycon ogni anno

diventa sempre più importante,

la fondazione Inycon ha istituito

un master universitario in

Management del Vino.

Probabilmente è solo una

questione di tempo e questo

territorio riuscirà a trovare la

sua dimensione strategica. Il

progetto che verrà esposto nei

capitoli che verranno vuole

indicare una possibile via per lo

sviluppo di questo territorio.

6.3Forza, debolezze, opportunità,minacce

A cominciare dalla posizione

geografica del territorio della

strada del vino Terre Sicane

sono molti i punti di forza che

può vantare questa zona della

Sicilia. Abbiamo già detto che

si trova a cavallo di zone ad

alta incidenza turistica, infatti è

a solo 20 minuti da Sciacca e

a un quarto d'ora da Selinunte,

inoltre in meno di un'ora si può

essere a Palermo o ad

Agrigento dove si trova la

rinomata Valle dei Templi.

La conformazione del territorio

è un altro grande punto a

vantaggio della SDV, è

presente ogni sorta di

paesaggio: il mare, le colline, il

bosco, il lago e, più

internamente, la montagna. La

r1icchezza della natura non è

solo nella differenza notevole di

paesaggi a disposizione ma

anche la qualità delle risorse è

notevole: il mare è insignito

della bandiera blu che ne

certifica la mancanza di

inquinamento e la qualità

ambientale, i boschi sono

riserve protette, e il paesaggio

agricolo attorno ai comuni

possiede un fascino

impagabile.

All'interno di questa ricchezza

sono incastonate le risorse

artistiche: il borgo arabo di

Sambuca di Sicilia, i palazzi di

Menfi, il Parco Letterario del

gattopardo a Santa Margherita

di Belice sono solo alcune tra le

bellezze artistiche che dispone

Terre Sicane.

Sono presenti anche importanti

siti archeologici; di fama

internazionale quello di Rocca

d'Entella.

La quantità di risorse date dal

patrimonio naturale, artistico e

culturale è notevole e la qualità

in termini strategici anche, però

lo stato in cui versano o la

maniera nella quale sono

sfruttate queste risorse è una

delle maggiori debolezze delle

Terre Sicane. Infatti alcune di

queste sono lasciate a se

stesse e al degrado,

andrebbero ristrutturate e

equipaggiate per affrontare un

flusso turistico. Non è solo

questo il problema: manca una

integrazione del patrimonio

all'interno di un percorso

turistico organizzato, anzi,

mancano proprio gli strumenti

che dovrebbero rendere visibili

queste risorse, anche la

semplice segnaletica stradale è

praticamente inesistente. La

stessa strada del vino non è

ancora riuscita nella

valorizzazione e nella

136

Page 154: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

promozione del patrimonio

delle Terre Sicane.

Altre opportunità e vantaggi

del territorio sono dati dalla

elevata qualità della

produzione vinicola e dalla

iniziative lodevoli da parte di

qualche produttore, come ad

esempio l a vendemmia

notturna di Donna Fugata che

attrae molti enoturista o

l'esperienza “Viaggio in Sicilia”

di Planeta, un' esperienza che

vede protagonista l'arte e il

territorio:alcuni artisti vengono

invitati a intraprendere un

percorso attraverso la Sicilia

passando per le zone di

produzione Planeta, cercando

spunti e suggestioni per la

creazione di nuove opere

d'arte. Le opere compiute dagli

artisti invitati verranno, poi,

esposte nel nascente museo di

Palazzo Planeta a Menfi

(anche futura sede dell'Enoteca

Regionale della Sicilia

Occidentale).

Altra eccellenza del territorio

delle Terre Sicane è la

fondazione Inycon e la

manifestazione “Inycon Menfi e

il suo vino”.

La fondazione Inycon si occupa

di alta formazione post

universitaria e specialistica nel

settore vitivinicolo, presso la

sede della fondazione è già

arrivato alla quarta edizione il

Master di primo livello per la

formazione di Manager del

vino, il corso è gestito dalla

Facoltà di Economia di Palermo

e sponsorizzato dalle maggiori

aziende vinicole della Sicilia.

Inycon si occupa anche

dell'organizzazione della

manifestazione omonima, è un

evento estivo della durata 5

giorni, all'interno della

manifestazione si susseguono

eventi che vanno dallo

spettacolo d'intrattenimento ai

convegni sull'enologia, ma

anche corsi di degustazione e

una fiera della filiera vitivinicola.

E' un evento che anno dopo

anno diventa sempre più

importante e che riscuote un

fig 6.11la Fondazione INYCON e il master in Management della filiera vinicola

137

Page 155: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

forza debolezza opprtunità minacce

Posizione geografica strategica:

Beni naturali ricadenti in zona

Ricchezza archeologica

Presenza del mare

Riconoscimento Bandiera Blu

Centro Termale “Acqua Pia”

Andamento territorialediversificato

Fondazione INYCON

Presenza nel territorio di un parcoletterario (Giuseppe Tommaso diLampedusa),

Identità artistica di ampio rilievo:

Alta formazione nel settorevitivinicolo

presenza di imprese eccellentidel settore vitivinicolo

ilterritorio è situato nella parte sud-occidentale dell'isola e ricade nelleProvince di Agrigento e Palermo

Santa Maria del Bosco, MonteGenuardo, Rocche di Entella, MonteTriona,Monte Colomba, Bosco diFicuzza, Rocca Busambra e Rocchedi Rao, Monte Rose e MontePernice, Monte Carcaci, PizzoColobria e Ambienti Umidi, MonteBarracù, Cardelia, Pizzo Cangiatosie gole del T. Corleone;

, attestatadall'identificazione di numerosi siti,da scenografie architettoniche ecapolavori artistici degni di rilievo:Adranone, Entella, Maranfusa,Monte Triona.

e del Porto diPorto Palo

daparte della FEEE a testimonianzadella qualità ambientale del mare edell'attenzione rivolta all'integritàdella zona costiera

, perlo svago, la salute ed il benessere

attesta i segni tangibili lasciati dalladominazione araba e dallacolonizzazione feudale nelletestimonianze urbanistiche emonumentali.

con l'istituzione delMaster, presso la FondazioneInycon, per conseguire laspecializzazione in “Managementdella filiera vitivinicola”

Le risorse ambientali

Le singole valenze

Mancano percorsi

Gli orari di fruizione deimusei

Mancanza di uncollegamento in rete dellestrutture esistenti

Mancanza di percorsitematici integrati con lerisorse del territorio

Alto tasso didisoccupazione

l'identità dei luoghi non èpercepibile come immaginecomplessiva del territorio.

Scarsa propensioneall'integrazione orizzontale

Poca consapevolezza dellepotenzialità del territorio

mancanza di un consorziodi tutela dei vini DOC

poca visibilità dei prodottiDOC

nonsono mai state oggetto di unvero e proprio piano strategicodi valorizzazione.

naturalistiche non sonocollegate con itinerari epercorsi attrezzati, ma lasciatialla personale scoperta efruizione da parte delvisitatore.

ed itinerariguidati per la visita delleeccellenzearchitettoniche ed artistiche

sono legati all'esigenzadi coordinare il personaledisponibile.

Tendenza al particolarismo edall'individualismo dei varigruppi ed attori culturali;

Livello di competenza delleclassi dirigenziali inadeguato

e verticale del sistemaproduttivo

Collocazione tra aree dirilievo

Aumento della domanda diturismo rurale

Possibilità di realizzarepercorsi cicloturistici

Incrementodell'investimento privato inattività culturali di qualità

Opportunità di utilizzarefinanziamenti pubblici

: quella termale diSciacca, quella archeologicadi Selinunte

e di localitàturistiche minori.

L'inserimento delle risorseartistiche ed architettoniche inuna serie di percorsi turisticiconsente di progettare erealizzare una nuova offertaturistica del territorio.

Rischi di impatti ambientali

Degrado del paesaggio

Degrado

Prevalere delle logiche digestione campanilistiche

Peggioramento della qualitàdei servizi

Peggioramento della qualitàdella vita

Scelte individualistiche

Influenza eccessiva di gruppidi potere sia legali che illegali

dovuti alla realizzazione diinfrastrutture

acausa del disordine edilizio

, a causa di una totaleinutilizzazione, di moltestrutture rurali

con ulteriore perditadella popolazione

e conseguente crisidei valori di identificazione e dicoesione culturale e sociale

cheaumentano i costi gestionali edi rischi degli eventi culturali

tabella 6.2

analisi swot delle Terre Sicane, mutuata da "analisi Swot delle Terre Sicane. Descrizionedell'area di intervento per LEADER 2003"

138

Page 156: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

successo sempre crescente.

Inycon, il parco letterario del

Gattopardo, la migliore

produzione di vini in Sicilia, il

mare di Portopalo, il Museo

della Memoria, sono tutte punte

di eccellenza di questo

territorio, ma ciò che vediamo

sono luci e ombre a macchia di

Leopardo, la debolezza più

grande di queste terre è forse

la mancanza di

un'organizzazione integrata di

tutte le capacità locali e la

fig 6.12 Museo della Memoria del terremoto del Belice - Santa Margherita di Belice

Webgrafia

http://www.vinisicilia.ithttp://www.cittadelvino.ithttp://www.vitevino.ithttp://www.regione.sicilia.it/http://www.comune.contessaentellina.pa.it/http://www.comune.santamargheritadibelice.ag.it/http://www.comune.sambucadisicilia.ag.it/http://www.comune.montevago.ag.it/http://www.terresicane.it/http://www.parcotomasi.it/http://www.inea.it/reteleader/indlink.htmhttp://www.gattopardobelice.ithttp://www.unionecomuniterresicane.ithttp://www.parcoculturaleterresicane.it

http://www.gianbecchina.ithttp://www.parcotomasi.ithttp://www.regione.sicilia.it/

139

Page 157: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

140

Page 158: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

terre a' porter

141

Page 159: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

capitolo7:StradadelVinoTerreSicane, territoriosensoriale, territorioemozionale

142

Page 160: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

7.0Introduzione al progetto

Dopo aver “volato” sul territorio

delle Terre Sicane per

presentare e capire le sue

caratteristiche genetiche e le

risorse intrinseche, ci

addentreremo nella fase

progettuale del presente lavoro

di tesi: la modifica della strada

del vino delle Terre Sicane di

recente fondazione.

Dai principi ispiratori

all'immagine coordinata

cercherò di cambiare la

prospettiva nel concepire la

SDV, cercherò di trovare le

soluzioni che rendano efficace

la scelta del territorio di

diventare un sistema

organizzato all'insegna della

produzione vinicola

convocazione turistica,

cercherò di indicare gli

strumenti adatti nel gestire la

complessità di questa scelta.

La nuova strada del vino delle

Terre Sicane, presentata in

questo progetto, è

concettualmente concepita

seguendo la filosofia del

concept/brief esposto

precedenemente. Abbandona

la natura di semplice e

inconsistente, per come è stato

realizzato attualmente,

percorso/elenco di comuni,

aziende e sagre per diventare

(almeno nelle visioni di questo

progetto) un sistema territoriale

dedito alla valorizzazione della

produzione vitivinicola e del

territorio. Un sistema coerente,

progettato a partire dalla

integrazione tra gli attori fino al

paesaggio che diventa, nello

stesso momento, fotografia e

comunicazione dell'identità

territoriale. Un sistema che

trasforma la visita della strada

del vino in un susseguirsi di

attività e di esperienze legate

alla scoperta della produzione

vitivinicola e alla scoperta del

territorio. La strada del vino

terre sicane diventa il territorio

stesso, emozionale per le

esperienze che offre, sensoriale

per come comunica la sua

identità attraverso il paesaggio

governato da interventi che non

violentano la bellezza della

natura, bensì trasformano in

il contesto delle

Terre Sicane.

La strategia di base si basa

sulla progettazione di

esperienze basate su tre

concetti fondamentali:

pensiamo per un momento a

quanto detto nel brief riguardo

l'economia delle esperienze

(Pine e Gilmore): considerando

la Strada del vino come un

contenitore di esperienze,

questa ha bisogno di un tema

catalizzatore che ne caratterizzi

l'offerta, e questo tema è la

scoperta della produzione

vitivinicola e del territorio.

Abbiamo, però, sollevato il

problema della differenziazione

tra SDV, quindi ho introdotto il

concetto del tema

“differenziante”.

stage teatrale

vino arte territorio

7.2Vino, l'arte e il territorio

7.1La nuova Strada del VinoTerre Sicane

143

Page 161: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Nella SDV delle Terre Sicane

questo tema è l'arte, più

specificatamente, la Land Art.

più avanti approfondirò il

perché di questa scelta, ma ora

serve conoscere, in linea

generale, l'idea strategica del

progetto.

Un sistema di percorsi,

massicciamente comunicati,

orienterà il visitatore alla

scoperta e alla conoscenza

della produzione vitivinicola,

delle aziende locali e delle

risorse naturali e culturali del

territorio. L'apprendimento del

mondo produttivo e del suo

contesto è alla base della

fruizione turistica della strada

del vino, inoltre, le Terre Sicane

ospiteranno periodicamente

land artists, offrendo loro luoghi

dove agire o posare le

installazioni. Ai visitatori sarà

data la possibilità di visitare non

solo le opere finite, ma anche la

possibilità di visitare il cantiere

e di interloquire con gli artisti in

incontri/seminari combinati con

degustazioni di vino.

Il trait d'union tra la strada del

vino e la land art è il paesaggio

delle Terre Sicane: con

interventi di comunicazione

visiva e una grande

installazione che coinvolge le

aziende e i campi coltivati a

vitigno, il territorio diventa una

immensa opera di land art e di

comunicazione visiva, anzi,

diventa una immensa opera

tangibile di LAND IDENTITY e

di LAND DESIGN.

L'obiettivo è quello di fornire un

emozione sensoriale unica ai

visitatori delle Terre Sicane:

l'esperienza di sentirsi

all'interno di un sistema

coerente, che comunica e offre

la sua identità più vera con la

della sua

risorsa più importante: il

territorio e la produzione

vitivinicola.

Prima di iniziare il viaggio

all'interno del progetto per le

Terre Sicane introduciamo quali

sono gli obiettivi dell'intervento

e i valori che caratterizzano la

spettacolarizzazione

nuova Strada del Vino Terre

Sicane.

L'obiettivo fondamentale di ogni

strada del vino è il

perseguimento dello sviluppo

locale, economico, culturale e

sociale. Questo grande

traguardo è possibile

soddisfacendo tutte le

condizioni che si pongono

all'inizio del processo di

progettazione dell'intervento.

Possiamo considerarle come

piccoli e grandi obiettivi

intermedi che servono al

grande scopo.

Il processo creativo che

scaturisce da questo

meccanismo di domande

specifiche porta alla corretta

progettazione degli strumenti

strategici e del sistema della

strada del vino. Delineare i

valori fondamentali della strada

del vino, quindi del sistema

territoriale e del sistema

dell'offerta turistica, è un

processo che indirizza verso la

caratterizzazione dell'

intervento, è un processo che

porta alla risposta delle

domande: come è questa

7.3Obiettivi e valori del progetto

144

Page 162: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

strada del vino? Quali sono gli

elementi differenzianti? Quale è

la caratteristica dell'offerta?

Per raggiungere il grande

traguardo dello sviluppo

territoriale attraverso una

strada del vino, bisogna aver

chiari degli obiettivi specifici per

progettare al meglio gli

strumenti necessari alla riuscita

dell'intervento, per stilare le

strategie che portano appunto

allo sviluppo. Alcuni aspetti

della strada del vino Terre

sicane li abbiamo già anticipati,

li ripeteremo per avere un

quadro migliore di tutto

l'intervento e in seguito, nelle

parti del presente lavoro che

scenderanno nei particolari,

verranno ricordati ogni volta

che introdurremo un' istanza di

progetto.

Tra gli obiettivi principali che mi

sono posto, per rispondere

all'esigenza di aumentare il

flusso turistico nelle Terre

Sicane, c'erano la risoluzione al

problema della visibilità e della

differenziazione, infatti nelle

evidenze progettate troveremo

molta attenzione a queste

problematiche: il progetto di

identità territoriale, il progetto

degli elementi di paesaggio che

caratterizzano il territorio, il

progetto del coinvolgimento

della Land art e le esperienze

collegate a questa.

Riflettendo sulla situazione

attuale delle strade del vino,

saltava agli occhi che non

esisteva una vera e propria

differenziazione tra i progetti,

trovare un'attrazione specifica

da aggiungere a ciò che offre

attualmente il territorio mi è

sembrata la via corretta. Ma

nella stessa riflessione notavo

che non era solo questo che

doveva essere risolto: nelle

realizzazioni da me analizzate

mi accorgevo che tutte

mancavano di programmi e di

attività che convogliassero il

viaggiatore attivamente alla

scoperta della produzione

vitivinicola e della cultura

enologica. Da qui il pensiero

che bisognava porsi come

obiettivo appunto l'orientamento

alla conoscenza e

all'apprendimento coinvolgente.

Le risposte a ciò, nel progetto,

saranno: un'attenzione

sviluppo territoriale economico/sociale

incremento mercatodel prodotto tipico

incrementoflusso turistico

incrementoposti di lavoro

aumentare la produzionedi vini certificati DOC

promuovere il vinocon il marchiodella Strada del Vinoe con eventi in loco

promuovere la culturavitivinicola/enologicasul territorio

creare visibilità

differenziare l'offerta

destagionalizzarel'offerta

rendere evidentile risorse

tematizzare ed"esperienziare" laStrada del Vino

servizi turistici

servizi ai socidella Strada del Vino

cooperative perla gestionedelle risorse naturalie culturali

favorire il commercioe nuove impreseper il settore turistico

creare servizidi accesso al territorio

favorire l'escursionismo

scopo ultimo della valorizzazione

macro obiettivi

obiettivi specifici relativialla riprogettazionedella strada del vinoTerre Sicane

tabella 7.1 : scopi e obiettivi del progetto

145

Page 163: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

maggiore all'apertura al

pubblico delle cantine, la

progettazione di un innovativo

museo della vite e del vino, la

creazione di pacchetti di

viaggio orientati

all'apprendimento,

l'organizzazione di attività ed

eventi che coinvolgono

continuamente la produzione

vitivinicola.

L'organizzazione del sistema è

un'altra problematica principale:

per il funzionamento della

strada del vino bisogna creare

una rete di rapporti adatta alla

cultura del territorio, bisogna

rendere visibili i vantaggi per i

soci attori per mantenerli e per

attrarne di nuovi, bisogna

trovare gli strumenti per

governare la fruizione turistica

del territorio. Nella creazione

dei servizi turistici e al

viaggiatore troviamo la risposta

a un altro problema: la

creazione di nuovo lavoro. I

centri di prenotazione, le

cooperative di servizi e

gestione delle attività territoriali

(parchi, musei, informazione)

come forza lavoro possono

sfruttare i giovani disoccupati

con lo strumento del

volontariato sociale retribuito e

con il sistema delle cooperative

sociali di lavoratori.

Dati gli obiettivi di progetto, le

risposte alle problematiche

devono caratterizzarsi: la

strada del vino e le sue

componenti seguono un

disegno che poggia su una

serie di valori che dovranno

emergere nelle realizzazioni.

Terre sicane è il luogo della

scoperta, del vino, dell'arte,

dell'integrazione sistemica.

Terre sicane è diversa, sfugge

al “tipico da cartolina” e

contrappone la tradizione a

linguaggi visivi contemporanei.

Terre Sicane è simbolo ,

linguaggio e paesaggio; Terre

Sicane è cultura del vino, è

esperienza di apprendimento

ma anche estetica. Terre

Sicane è una strada del vino

unica, è un territorio che si

specchia in esso e che

abbraccia il viaggiatore con

ogni sua essenza.

Le strategie dell' offerta della

strada del vino si basa su un

sistema di esperienze

(dall'apprendimento,

all'intrattenimento,

dall'esperienza estetica alle

attività di evasione) fondate su

tre elementi: la conoscenza

della cultura enologica e del

mondo della produzione

vitivinicola, la scoperta delle

risorse naturali e culturali del

territorio, il coinvolgimento del

movimento della Land Art che

contaminerà il paesaggio delle

Terre Sicane costruendo, così,

una nuova attrattiva per i

viaggiatori.

Volendo schematizzare il

progetto di Terre Sicane

possiamo dividere in due

categorie le risultanze del

processo creativo: categoria

territorio sensoriale, categoria

territorio emozionale.

Nella categoria “sensoriale”

includiamo tutti gli elementi che

tematizzano l'offerta: il tema

7.4Il progetto in breve

146

Page 164: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

catalizzatore (la scoperta della

produzione e del territorio), il

tema differenziante (Land Art),

la progettazione dell'identità

territoriale attraverso la

dotazione di senso al

paesaggio, il visual design, la

progettazione di strutture di

supporto. Nella categoria

“emozionale” includiamo tutti gli

elementi che esperienzano la

Strada del Vino: l'offerta

turistica, i percorsi, visite

didattiche, i musei, le attività

connesse al territorio e

all'offerta, gli eventi.

Poi ci sono i progetti di

“backoffice”, intendo tutto ciò

che riguarda l'organizzazione

societaria, la struttura del

sistema dei rapporti, la mappa

delle competenze, le tipologie

di fruizione turistica progettate

e trasformate in veri e propri

pacchetti di viaggio.

Terre Sicane si esplicita e si

esplora attraverso un sistema

di percorsi reali,

massicciamente comunicati e

tematizzati che si diramano da

una grande arteria come una

ragnatela, la conformazione

stessa del territorio ha

permesso questo: i cinque

comuni delle Terre Sicane

gravitano intorno a un tratto

della S.V. 186 Sciacca

Palermo che diventa il ramo

principale della strada del vino

in senso stretto.

I cinque percorsi relativi ai

cinque comuni vengono

tematizzati basandosi sulla

risorsa predominante nel

comune considerato:

per la

presenza del maggiore

produzione vitivinicola e della

fondazione INYCON, questa

organizza l'evento annuale

della festa del vino e si occupa

della formazione con

l'istituzione di master presso

“l'università del vino di Menfi”.

per la presenza

dello stabilimento di piscine

termali “ACQUA PIA” e del

grande bosco del Magaggiaro.

per la presenza

- Menfi, città del vino

- Montevago, città del

benessere

- S. Margherita di Belice, città

del gattopardo

del palazzo Filangeri di Cutò ,

restaurato dopo la distruzione

del terremoto del 1968. Il

palazzo ospita una parte del

parco letterario Tomasi di

Lampedusa, il quale si ispirò a

questo palazzo, che lo ospitò,

per le ambientazioni del

romanzo Il Gattopardo.

per la sua antichissima

storia e la grande presenza di

testimonianze architettoniche di

rilevante importanza, come uno

dei pochi quartieri arabi siciliani

che è rimasto immutato nei

secoli, come la chiesa madre.

Inoltre hanno sede in Sambuca

di Sicilia: la fondazione

Giambecchina, che si occupa di

preservare le opere del pittore

di origine Sambucese e di

organizzare eventi culturali

legati all'arte; l'antico palazzo

Pignatelli che ospiterà presto

un museo del territorio. Anche

gli importanti scavi archeologici,

le tombe sicane, il lago Arancio

e l'antico bosco della Ficuzza

arricchiscono il capitale di

risorse presente in Sambuca di

- Sambuca di Sicilia, città di

cultura

147

Page 165: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Sicilia.

sulla imponente e

suggestiva rocca d'entella sono

stati fatti importanti ritrovamenti

che testimoniano l'esistenza

della mitica città di entella, che

testimonierebbe l'esistenza di

un antico popolo scomparso: gli

elimi.

La grande quantità di reperti

sono nel grande museo

archeologico e gli scavi

proseguono gestiti

dall'università Normale di Pisa.

I cinque percorsi sono

caratterizzati da cinque relativi

colori che, attraverso gli

elementi di comunicazione

visiva, indicano gli itinerari, le

risorse e i comuni sulla strada

del vino.

I percorsi partono dall'arteria

principale che sarà

caratterizzata dal colore

istituzionale della Strada del

Vino Terre Sicane: i principali

bivi, bivio Misilbesi e della

Stazione di Santa Margherita di

Belice, sono attrezzati per

comunicare l'esistenza dei

- Contessa Entellina, città del

mito:

percorsi e, grazie alla presenza

di check point, sarà possibile ai

viaggiatori usufruire di

informazioni e altri servizi.

Nella parte relativa alla

comunicazione visiva e ai

percorsi vedremo tutti i

particolari dell'intervento.

L'identità territoriale legata alla

produzione del vino e alla

presenza della contaminazione

artistica, viene comunicata

agendo sul paesaggio rurale

con una estesa installazione

che coinvolge le aziende e i

relativi vigneti. Le vigne sono

coltivate in filari sui quali si

arrampicano grazie alla stesura

di cavi in acciaio rivestiti,

l'installazione riguarda proprio i

filari: nei vigneti, ai filari di

vitigno, viene aggiunto, in alto,

come ultimo partendo dal più

basso, un cavo di acciaio

rivestito in PVC (come quelli già

in uso) colorato. Il porpora

(della stessa tonalità del colore

istituzionale) sui filari di uva

rossa, il verde uva sui filari di

uva bianca. La vastità

dell'intervento dona un impatto

visivo imponente, la

comunicazione è immediata, il

territorio acquista una visibilità

e una caratterizzazione unica.

L'intervento sui filari non è

l'unico che coinvolge i vigneti:

uno dei valori che

caratterizzano questa strada

del vino è l'orientamento alla

conoscenza del mondo

vitivinicolo, per rafforzare

questo valore i vigneti che

costeggiano le strade principali

delle Terre Sicane vengono

segnalati con dei paletti con

cartelli sui quali viene indicata

la tipologia del vigneto e

l'azienda di appartenenza. Altri

elementi di comunicazione

hanno a che fare con la

conoscenza della produzione

vitivinicola, li vedremo nella

sezione di progetto relativa alla

comunicazione e ai percorsi.

L'operazione di comunicazione

non si ferma al territorio, per

creare contatto, valorizzare il

prodotto vino al di fuori delle

Terre Sicane, creare visibilità

per la Strada del Vino sono

necessarie alcune azioni:

apporre il marchio delle Strada

del Vino sui prodotti in vendita

148

Page 166: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

in Italia e all'estero,

accompagnare il prodotto

periodicamente da piccole

brochure che illustrano la

Strada del Vino Terre Sicane,

comunicare l'esistenza della

Strada del Vino a chi redige

guide per l'enoturismo,

incrementare le produzioni

marchiate DOC che rendono

visibilità al territorio, realizzare

guide cartacee da distribuire ai

tour operator e alle agenzie di

viaggi, redigere materiale

cartaceo da mandare come

inserti di comunicazione per i

rotocalchi, comunicare la

presenza degli artisti che

operano sul territorio ai mass

media.

Le strategie e le esperienze

legate alla produzione del vino,

iniziano con la disponibilità di

degustare e acquistare i

prodotti già nei check point ai

bivi principali dell'arteria della

strada del vino e continuano

con le visite alle aziende; sulle

cantine aperte al pubblico,

elemento fondamentale per

ogni strada del vino, è stata

fatta una riflessione: le aziende

dovrebbero essere sempre

aperte e disponibili alle visite

piuttosto che invitare i visitatori

a telefonare per prenotare

oppure a visitare i siti internet

per conoscere gli orari e i giorni

di apertura al pubblico. Quindi

in Terre Sicane verrà sempre

garantita una rosa di aziende

aperte al pubblico, e comunque

tutte saranno attrezzate per

ricevere gli escursionisti e i

viaggiatori almeno in un luogo

attrezzato alla vendita e alla

degustazione. Inoltre vedremo

che: sarà possibile degustare i

prodotti nei luoghi dell'arte,

frequentare seminari e corsi da

sommelier presso la fondazione

INYCON, visitare l'innovativo

museo della vite e del vino (del

quale non voglio anticipare

nulla), ripetere tutti i sabati della

stagione estiva l'evento Calici di

Vino istituito dal “Movimento

per il turismo del vino”.

Vedremo nei particolari di

progetto le soluzioni relative

alla strutturazione del sistema

dei rapporti, alle strategie di

fruizione turistica e dell'offerta

vera e proprio del viaggio,

vedremo, inoltre, le soluzioni

legate alla problematica della

visibilità degli attori soci della

Strada del Vino e ai vantaggi

che ricevono nell'associarsi a

Terre Sicane.valori Terre Sicane

sensorialitàem

ozione

contemporaneità del linguaggiovisivo

spettacolarizzazione territoriale

coerenza d'immagine

cultura del vino e del territoriointegrazione

cooperazione e sistematicità

fig 7.1 il sistema dei valori del progetto

149

Page 167: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

land id

informazionevigneti

land designland art

land image

land com

immaginecoordinata

elementi diriconoscimento

check points

installazionivigneti

illuminazionenotturna

totem

cartellonistica

fiere

landexp

orientamento al prodotto(wine oriented experiences)

woe

cantine aperte

degustazioni

convegniseminari

percorsia tema fieremuseo

linearedel vino

territorio sensorialeterritorio emozionale

check points

colorimateriali

partecipazioneattiva

parrtecipazionepassiva

assorbimento

educazioneintrattenimento

esperienza estetica evasione

installazioniterritoriali

risorsenaturali e culturali

soggiorni tematiciconvegni

parco letterariodel Gattopardo

land

art

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fig7.3iquattroambitidell'esperienzaTERRESICANEperelementierisorsediprogetto

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partecipazioneattiva

parrtecipazionepassiva

assorbimento

immersione

educazioneintrattenimento

esperienza estetica evasione

iquattroambitidell'esperienza

da"l'economiadelle esperienze"(PineeGilmore2000)

fig7.2elementidelprogettodellastradadelvinoTerreSicaneinrapportoalconceptetraloro

150

Page 168: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

istanze di progetto

coinvolgimento Land Artdivulgazione della cultura enologicaspettacolarizzazione del paesaggio territoriale

installazione vignetidefinizione dei materiali e dei colori istituzionalicolorazione dei muretti di contenimento stradaletexture Terre SicaneCheck point bivio Misilbesi e ex stazione Santa Margheritatotem informativiMuseo Lineare del Vino MULIVItensostrutture siti land artscenario notturno/illuminazione

colori e materialilogoiconesegnaletica stradale a norma di codicesegnaletica stradale pubblicitariaguide turistichetotem informativimagazine di informazione territoriale ZONATIPICAelementi di riconoscimento dei socimerchandising

segnaletica stradalemagazine di informazione territoriale ZONATIPICATSR TERRE SICANE RADIOsito web internetCheck pointnumeri verdi

percorsi segnalativisite guidateseminari artisticidegustazionieventipacchetti soggiornoseminari di degustazione

Check pointMusei Lineare del Vino MULIVIZONATIPICA@mulivi

info Check pointprolococonvenzioni commercialinumeri verdiprenotazioni on line e telefonichetrasporto locale

segnaletica stradaleelementi di riconoscimentoformazioneconsulenzaarticoli su ZONATIPICA magazinevendita prodotti ai Check point

pacchetti di soggiornoturismo didatticoconvegni e congressi

voci di progetto

strategia di base

design territoriale

immagine coordinata

comunicazione territoriale

fruizione turistica

strutture specifiche

servizi turistici

servizi alle aziende

offerte commerciali

tabella 7.2 abaco di sintesi delle istanze di progetto

7.5La struttura di base del sistema,gli attori e le competenze

Prima di affrontare il progetto

nelle sue specifiche e per

comprendere meglio le scelte

riguardo l'organizzazione e le

strategie, presenterò gli attori

coinvolti in questa ipotesi di

ridefinizione della SDV Terre

Sicane.

Possiamo distinguere due

famiglie di attori:

- associati alla SDV

- non associati alla SDV

Parliamo prima della seconda

famiglia. All'interno di questo

macrogruppo includiamo:

- gli abitanti del luogo

- i visitatori e i turisti

- le istituzioni non locali della

governance Regionale

- i privati non soci

- le istituzioni locali non

associate

Come possiamo intuire, quelli

appena elencati, sono attori

che non agiscono direttamente

all'interno delle attività della

SDV, alcuni possono usufruirne

151

Page 169: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

comitato di gestione strada del vino

unione dei comunidelle Terre Sicane

consiglio dei rappresentantidei settori associati

SOCI ISTITUZIONALI

- fondazione INYCON

- musei

- centri culturali

- teatri

ristorazione

settore alberghieroe ricettivo

cooperative di supportoe di servizi

aziende vitivinicolee casearie

altri soci:commercio, localiattività ricreative

elezione deirappresentanti

soci privati

dipendenzadal comitato/appalti

decisioniSDV

scelte strategicheutilizzo del capitale per azioni e strutturegestione delle struttureapplicazione azioni disciplinarigestione dei servizi alle aziendegestione dell'offerta commerciale turisticagestione dei rapporti con i mezzi di comunicazionegestione delle pubbliche relazioni

comitato di controllocomposto da tecnici e membridell'unione dei comuni(sono esclusi i membri delcomitato di gestione)

osservazioneosservazione

comunicazionedei rapporti di osservazione

fig 7.4 struttura del sistema decisionale

i benefici indiretti (gli abitantie i

provati non associati) altri,

come gli organi di governo

regionale, possono influire sulle

scelte della SDV, ifatti gli

eventuali fondi statali ed

europei per lo sviluppo locale o

il sostentamento del turismo

vengono gestiti dalla Regione

che ne decide, in base all

proposte di progetto ricevute, la

distribuzione.

I turisti sono tra gli interlocutori

principali della SDV: il flusso

turistico è l'indice dell'efficacia

delle azioni strategiche e

commerciali del territorio. Più

avnti vedremo come verrà

articolata l'offerta turistica delle

Terre Sicane secondo il nuovo

progetto.

Passiamo alla presentazione

degli attori che agiscono

all'interno della struttura della

SDV. tra questi vi sono alcuni

soggetti che attualmente non

sono associati alla SDV, nel

152

Page 170: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

comitato di gestionestrada del vino

cooperative di supportoe di servizi

call center numeri verdiredazione del magazine ZONATPICAgestione TERRE SICANE RADIOpersonale MULIVItrasporti pubblicipersonale delle strutture pubbliche

dipendenza diretta/appalto

gareappalto

realizzazione delle operestampa materiale cartaceogestione della segnaletica

dipendenzadiretta

volontariato sociale per- forza lavoro dei serviziimpiegabile anche nelle cooperative

- guide accreditate- ufficio informazioni dipendenza

diretta

ufficio stampauffici amministrativitecnici e consulenti

progetto, invece, verranno

inclusi perché considerati

fondamentali per la riuscita

dell'operazione di ridefinizione

della SDV. Più specificatamente

si tratta di enti pubblici e

associazioni culturali che non

sono associate direttamente

alla SDV Terre Sicane ma,

grazie al comune di

appartenenza, prendono parte

ad alcune iniziative.

In seguito spiegherò per quale

motivo ritengo opportuno che

questi attori facciano parte

direttamente dell'organico

direttivo della SDV.

Nella famiglia di attori che

compongono il sistema della

SDV riconosciamo due

tipologie: i soggetti privati, i

soggetti pubblici.

Tra i soggetti privati

distinguiamo:

- le aziende vitivinicole

- gli albergatori

- i ristoratori

- gli esercizi commerciali

- tutti gli altri privati cittadini che

con la loro attività possono

associarsi alla SDV.

Tra i soggetti pubblici

includiamo:

- i comuni

- le banche locali

- i musei e associazioni culturali

Nei capitoli precedenti ho

spiegato che la SDV Terre

Sicane nasce dall'iniziativa

collettiva dei comuni riuniti

nell'Unione dei Comuni delle

Terre Sicane, all'origine non era

presente il Comune di

Contessa Entellina, socio dal

2003 della Strada del Vino, e

non rientra nell'Unione.

Considerato che l'Unione dei

fig 7.5 schema delle competenze

153

Page 171: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

comitato di gestionestrada del vino

incarichi specifici

fondazione INYCON

formazione del personale

seminari turistici

consulenza aziendale

supervisione accoglienza cantine(studio dei rapporti del comitatodi controllo)

organizzazione convegni e congressi

comitato di gestionestrada del vino

incarichi specifici

fondazioneGIAMBECCHINA

rapporti con il mondodella LAND ART

rapporti con i singoli artisti

gestione dei siti in opera

gestione delle manifestazioniinerenti all'arte e alla relativafruizione turistica

ristorazione

settore alberghieroe ricettivo

aziende vitivinicolee casearie

altri soci:commercio, localiattività ricreative

soci privati

comitato di gestionestrada del vino

quota associativaelezione rappresentantisuggerimenti di azione

promozione (elementi di riconoscimento,segnaletica, visibilità sulle guide venditedei prodotti tipici negli appositi spazi)servizi turisticiinformazioneconsulenza

Comuni è l'organo di

concertazione tra istituzioni più

importante del territorio e che

molte delle decisioni collettive

dei comuni sono intraprese

tramite l'Unione, sarebbe lecito

allargare l'Unione includendo il

comune di Contessa Entellina.

Non solo, l'Unione sembra il

soggetto più idoneo alla

rappresentanza dei comuni

all'interno dell'organico direttivo

della SDV.

Oggi alcuni enti culturali, come

la fondazione INYCON e la

Fondazione Giambecchina,

collaborano con la SDV in

modo indiretto perché gestite

in parte dai comuni di

appartenenza. La Fondazione

INYCON rappresenta la cultura

vitivinicola del territorio e la

Fondazione Giambecchina

possiede importanti rapporti

con il mondo dell'Arte, per

questi motivi e per ciò che

queste due Fondazioni

rappresenta, ritengo opportuno

fig 7.6 schema degli incarichi specifici

fig 7.8 input/output tra i soci e l'istituzione SDV

154

Page 172: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

che siano coinvolte

direttamente e attivamente

nelle scelte strategiche della

SDV delle Terre Sicane.

Analizziamo adesso il sistema

dei rapporti e delle competenze

pensato per la nuova SDV

Terre Sicane.

L' attuale organizzazione della

SDV Terre Sicane segue lo

schema di una classica società

consortile. Gli organi di governo

sono cinque, di seguito

elencati:

- l'Assemblea dei soci

- il Consiglio di amministrazione

- il Presidente e il

Vicepresidente

- il Collegio dei sindaci revisori

- l'Ufficio di presidenza

Al posto del comitato di

controllo, organo presente nella

maggior parte delle SDV, viene

nominato un comitato tecnico

per controllare i requisiti minimi

e l'adozione del disciplinare da

parte degli associati alla SDV.

questo comitato tecnico è

nominato dal CDA che ne

specifica i compiti e le modalità

di lavoro.

Ogni attore agente nella SDV è

socio e fa parte dell'Assemblea

dei soci. L' Assemblea nomina il

Consiglio di amministrazione

che è l'organo che detiene il

compito di organizzare la SDV.

Nelle condizioni attuali della

SDV Terre Sicane una struttura

di questo genere risulta

adeguata al compito della

gestione. Con la ridefinizione

del sistema Terre Sicane,

presentato il questa Tesi, è

necessario un riassesto della

struttura organizzativa.

Nel progetto la SDV viene

trasformata in un complesso

sistema territoriale votato

all'offerta enoturistica, allo

sviluppo locale e

all'integrazione reale degli

attori. Questa trasformazione

rende necessarie la creazione

di uffici per i servizi turistici

integrati, la realizzazione di

strutture di supporto al turismo

e di strutture per consulenza

alle aziende, inoltre sara'

necessaria l'istituzione di corsi

di formazione del personale

ricettivo e di servizi di facility

per i soci. Soprattutto dovranno

essere gestite in modo

sistematico le linee direttrici di

tutto il sistema e quindi l'asse

decisionale delle strategie di

offerta e promozione. In un

sistema di questa complessità

aumentano i livelli delle

responsabilità, delle

competenze e della

specializzazione di queste.

L'elevazione della complessità

del sistema territoriale, alla

ricerca di una maggior efficacia

al fine di un “consumo” turistico

della zona, determina il bisogno

della presenza di competenze

specializzate nella gestione

della SDV. l'ipotesi proposta

vede gli organi di gestione più

strutturati, includendo elementi

che verticalizzano il processo

decisionale.

Lasciando invariati gli organi di

governo esistenti necessari per

rispondere alla legislazione

vigente sulle società consortili,

nel progetto viene proposta la

creazione di un direttorio, che

chiameremo Comitato di

gestione della SDV, e di un

organo di controllo super

partes, che chiameremo

Comitato di controllo.

155

Page 173: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Il comitato di gestione, su

ordine del CDA, assolve compiti

direttivi dellaSDV:

- gestisce direttamente, per

dipendenza diretta o su

appalto, i servizi di supporto al

turismo e alle aziende

- applica le azioni disciplinari

decise dal CDA

- applica il disciplinare

- applica le regole

dell'accoglienza

- gestisce i rapporti con i media

- decide le strategie

commerciali e promozionali

Nel comitato di gestione della

SDV riconosciamo tre tipologie

di soci che lo compongono:

-

è la componente

fondamentale perché

rappresenta le scelte delle

istituzioni; l'Unione non entra

nel comitato con il sistema del

voto ma ne fa sempre parte.

: si dividono i soci privati

per settore di appartenenza

(aziende vitivinicole/casearie,

ristorazione, albergatori,

commercianti e attività

l'Unione dei comuni delle

Terre Sicane,

- Il Consiglio dei

rappresentanti dei soci

privati

ricreative), ogni settore elegge

un proprio rappresentante per

comporre il Consiglio. Questo

sistema serve ad evitare un

sovraffollamento di soggetti

all'interno del comitato di

gestione

- sono le

fondazioni, i musei, gli enti

culturali. Data la rilevanza

strategica, ai fini del turismo, di

questi soggetti, è importante

che facciano sempre parte del

sistema decisionale della SDV.

alcuni di questi soggetti, come

la Fondazione INYCON ad

esempio, dovranno gestire

direttamente alcune

componenti dell'offerta turistica

in Terre Sicane

Soci istituzionali:

7.6Livelli territoriali del progetto

Su scala territoriale possiamo

dividere il progetto della nuova

SDV Terre Sciane in quattro

livelli:

-

-

- el

La grande installazione, che

vedremo nei particolari nei

prossimi capitoli, è il trade

d'union tra la strategia di

differenziazione che sta alla

base del progetto e il territorio a

vocazione vitivinicola.

La strategia di base è quella di

far diventare Terre Sciane luogo

ospite della Land Art; per unire

e comunicare la nuova identità

del territorio si è pensato di

trasformarlo in una grande

opera di Land Identity,

operando sui vigneti e, come

vedremo, sui tracciati stradali.

Se i vigneti, trasformati in

paesaggio comunicante,

trasmettono chiaramente

l'identità del territorio, i percorsi

stradali, adeguatamente

l' installazione sui filari dei

vigneti;

- la creazione dei percorsi;

la comunicazione delle

attrattive e delle risorse;

la spettacolarizzazione d

paesaggio notturno.

156

Page 174: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

attrezzati, comunicano gli

itinerari tematici della strada del

vino.

Entriamo così nel secondo

livello territoriale del progetto: i

muretti di contenimento e i

guard rail delle strade principali

di collegamento delle Terre

Sicane vengono colorati con il

colore corrispondente

all'itinerario di riferimento. Oltre

al servizio di comunicazione

della cartellonistica stradale,

quest'operazione esplicita

ancora di più la presenza di

itinerari tematici all'interno della

SDV e diventa un'ulteriore

elemento della

spettacolarizzazione territoriale

che caratterizza questo

progetto.

Il terzo livello di progetto

riguarda l'evidenziazione delle

risorse e delle attrattive,

compito che verrà svolto da un

puntuale sistema di segnaletica

e di elementi di comunication

design.

L'ultimo livello riguarda il

paesaggio notturno: il territorio

delle Terre Sicane immaginato

in questo lavoro è

caratterizzato dalla

dominazione intelligente e

culturale del paesaggio, senza

travolgerlo ma esaltandone le

caratteristiche intrinseche.

Questo immenso teatro

territoriale non può

interrompersi al tramonto,

quindi ho immaginato che con

un particolare sistema, non

invasivo, di illuminazione

notturna non venisse interrotta

la contiguità di linguaggio e di

identità di questo progetto:

come vedremo, nel capitolo

dedicato, ogni città ed ogni

cantina verranno dotati di un

pallone luminoso colorato: nel

colore dei percorsi della città,

nel colore istituzionale della

SDV Terre Sciane per gli

impianti produttivi.

157

Page 175: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

fig 7.7 Livelli del progetto territoriale: l'istallazione sui filari

158

Page 176: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

fig 7.8 Livelli del progetto territoriale: i percorsi

159

Page 177: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

fig. 7.9 Livelli del progetto territoriale: le risorse e le attrattive

160

Page 178: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

fig 7.10 Livelli del progetto territoriale: lo scenario dei palloni illuminanti

161

Page 179: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

7.7tempi di attivazione del progetto

Il nuovo progetto delle SDV

Terre Sicane è caratterizzato

dall'ampiezza degli interventi e

dalla complessità.

Non potrebbe essere realizzato

in un unico tempo, negli schemi

raffigurati nella pagina

seguente, vengono scandite le

fasi di realizzazione divise in:

-creazione delle strategie di

base;

-realizzazione delle strutture e

delle evidenze di progetto;

-creazione dell'offerta turistica.

Nella fase di preparazione del

sistema la azioni fondamentali

sono

- l'incremento delle produzioni

certificati DOC e l'apposizione

del logo Terre Sicane sulle

etichette, al fine di creare la

visibilità e la conoscenza della

SDV a partire dal mercato del

vino

- la scelta e la preparazione

della strategia di inclusione

della Land Art nel territorio

- modifica del disciplinare e

della struttura decisionale della

SDV

Partendo dalle scelte

strategiche di base si

incominciano a realizzare le

strutture e i sistemi di

comunicazione, la prima parte

di queste realizzazioni riguarda

la spettacolarizzzaizione del

territorio tramite gli interventi sui

vigneti e sulle strade.

L'importanza di costruire subito

l'”intelligenza” del paesaggio

risiede nel fatto che uno dei

fattori principalmente

differenzianti, di questa SDV

rinnovata, sono gli elementi di

comunicazione e di forte

identità del paesaggio.

Di seguito agli schemi dei tempi

di attivazione e di azione ci

sono dei grafi che mettono in

relazione gli obiettivi, gli

strumenti e i supporti fisici del

progetto della SDV Terre

Sicane.

162

Page 180: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tempo

load prima fase realizzazioni seconda fase realizzazioni

sviluppi futuri

realizzazione/attivazione delle istanze di progetto

comunicazione visiva dei percorsi sulle strade:Menfi/città del vinoSambuca di Sicilia/città di culturaMontevago/città del benessereSanta Margherita di Belice/città del GattopardoContessa Entellina/città del mito

progetto "filari"(istallazione territoriale agente sul paesaggio agricolo)

cartellonistica, comunicazione, stazione radio, cartaceo

check points

scenario notturno prima parte(palloni illuminanti sopra le città)

attivazione museo lineare del vino:pista ciclabile/museo del vinospazi espositivizona fieristica

scenario notturno parte seconda:installazioni di immagine coordinata nelle cantine

introduzione del marchio TERRE SICANEsulle etichette delle aziende socie

tempo

load prima fase realizzazioni seconda fase realizzazioni

scelte strategiche di base

incrementare la produzione DOCincremento della promozione DOCintroduzione del marchio TERRE SICANE

creazione del disciplinare della strada del vino

scelta della land artcome attrattiva differenziantedella strada del vino

divisione dei percorsi a tema:

Menfi/città del vinoSambuca di Sicilia/città di culturaMontevago/città del benessereSanta Margherita di Belice/città del GattopardoContessa Entellina/città del mito

favorire politicheper incrementarela ricezione alberghiera

sviluppi futuri

tempo

load prima fase realizzazioni seconda fase realizzazioni

cantine aperte, "calici di stelle" in aziendatutti i fine settimana con turni di rotazione tra le aziende

scelta della land artcome attrattiva differenziantedella strada del vino

incontri e degustazioninei luoghi destinati a interventiartistici

valutazione deirequisiti degliassociati

creazione e gestionedell' offerta commercialeturistica (pacchetti soggiorno,informazioni, gestione delleprenotazioni)

offerte sempre più differenziate:introduzione di soggiorno stageconvegni, tirocini professionaliworkshop turistici

creazione di nuovi eventivalorizzazione della fiera Inyconnuove strutture

creazione del disciplinaredella strada del vino

sviluppi futuri

offerta turistica

consorzio di tutela

fig 7.11 tempi di attivazione del progetto

163

Page 181: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

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Page 187: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

7.8Escursionismo e Turismole dimensioni del consumo inTerre SIcane

fig 7.18

la dimensione di consumo di una SDV posizionamento delle Terre Sicane

turismoescursionismolocale+non locale

gastronomico

tradizionale

foodtrottergastronauti

scopritori viaggiatori

Attualmente la ricezione

alberghiera presente nelle Terre

Sciane è limitata nel numero di

posti letto a disposizione. Questo

significa che il territorio non è

pronto ad assorbire da subito un

flusso notevole di presenze

turistiche. Per questo motivo ho

cercato di organizzare il progetto

verso l'accoglienza degli

escursionisti o dei turisti stanziali

in zone limitrofe.

Naturalmente, si considera il

turismo stanziale più qualitativo

ma, ai fini di sviluppo turistico,

l'incremento di visite “mordi e

fuggi” danno visibilità al territorio e

a ciò che offre.

La diffusione sperata è quella di

far diventare la SDV una delle

attrattive principali per gli abitanti

della Sicilia, che non scordiamo è

un'isola, e per i turisti che vengono

incuriositi dal particolare

paesaggio passando per il

territorio delle Terre Sicane ( per

chi viaggia da e per Palermo o per

raggiungere la zona meridionale

della Sicilia, il passaggio

attraverso le Terre Sicane). Per i

suddetti motivi la nuova SDV è

concepita per essere un territorio

che impone la sua identità

attraverso il paesaggio reso

intelligente dal sistema di

comunicazione e dalle

installazione territoriali.

Lo scopo di spingere

l'escursionismo è quello di rendere

visibile il territorio ed una nascente

vocazione turistica al fine di

stimolare investimenti e logiche di

sviluppo volte ad incrementare la

ricezione alberghiera.

Contemporaneamente allo stimolo

per la fruizione escursionistica

della strada del vino vengono

attivati, per gradi, i sistemi di

offerta turistica a pacchetto. Ciò

significa attivare servizi turistici

come le prenotazioni in remoto e

comunicare l'offerta della SDV al

tour operator e alle agenzie viaggi.

Grazie alla presenza della Land

Art, della Fondazione INYCON e

delle Terme di Acquapia a

Montevago, è possibile da subito

offrire pacchetti di viaggi tematici.

Quindi viaggi organizzati per

partecipare all'evento artistico in

corso, viaggi all'insegna del

benessere e delle cure termali e

l'organizzazione di convegni o

seminari per addetti del

settoreenologico e non, sfruttando

la Fondazione INYCON; tutte

queste offerte possono essere

“condite” da visite guidate alle

aziende e attraverso il territorio.

La diversificazione delle attrattive

e degli eventi, immaginate per la

nuova SDV Terre Sicane, permette

la possibilità di molteplici

combinazioni di viaggio, e quindi, il

territorio risulta interessante a

turisti di diversi segmenti.

170

Page 188: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

171

Page 189: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

….una delle parole tedesche che significano “esperienza”, erfahrung,viene dal tedesco antico irfaran: viaggiare, uscire, traversare o vagare.L'idea profondamente radicata che il viaggio siaun'esperienza che mette alla prova e perfeziona il carattere del viaggiatorerisulta chiara nell'aggettivo tedesco bewandert,che oggi significa “sagace”, “esperto” o “versato”,ma che originariamente qualificava semplicemente chi aveva “viaggiato molto”

Erich j.leed, the ind of the traveller 1991

capitolo8:Land ArteTerreSicane

172

Page 190: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

8.0Land Art:un'elemento di differenziazione

Differenziare il prodotto e

l'offerta è, ormai, una

prerogativa indispensabile del

mondo della produzione

postmoderna: le SDV che sono,

nella prospettiva di questo

lavoro di tesi, dei luoghi, dei

territori che si propongono

come un prodotto turistico, non

sono esuli da questa dinamica

contemporanea, a maggior

ragione in seguito alle

osservazioni esposte

nell'analisi della situazione

attuale delle SDV, dove

abbiamo evidenziato la

problematica della

rassomiglianza delle

realizzazioni.

La necessaria differenza, nella

prospettiva dell'esperienza

fruibile turisticamente in una

SDV, è obbligo nei confronti

della visibilità, della

motivazione al “consumo”,

dell'unicità e della

valorizzazione territoriale.

Il territorio e la produzione

tipica non bastano. E' vero per

quei luoghi praticamente ignoti

e sconosciuti alla mente del

viaggiatore, anche se esperto

Food trotter, perché, pur se

appassionato procacciatore di

tipicità, le mete dei suoi

pellegrinaggi saranno quelle

che più spesso gli si

proporranno per fama e ricordo.

Differenziare e creare

motivazione allarga l'utenza di

riferimento: se l'elemento di

differenziazione esula dal

mondo più strettamente legato

alla produzione vitivinicola,

attrae viaggiatori ed

escursionisti disposti a

viaggiare per altri motivi che

non sono la produzione

vinicola, e la prospettiva della

promozione si ribalta: non più il

vino come medium per il

territorio ma il territorio

esperenziato da una

particolare attrattiva che media

per la produzione, in parole

povere: viaggio per il gusto e

scopro un luogo o viaggio per

la scoperta di un luogo e

scopro un gusto.

Questa dinamica, però,

funziona solo se l'elemento che

differenzia la SDV e

l'esperienza di viaggio è una

vera attrattiva, se l'elemento

differenziante lega col territorio

e i suoi valori intriseci, se la

fruizione di esso, e quindi

l'esperienza, è in qualche

maniera guidata e progettata,

se il legame viene esplicitato e

se la presenza di tutto il

sistema viene fortemente

comunicata all'esterno. Una

Strada del Vino diversa dalle

altre ed esperienziata, richiede

un progetto complesso che

parte proprio con la scelta

dell'elemento differenziante.

Guardando alla teoria

dell'economia dell'esperienza

(più volte citata) in una SDV ,

vista come esperienza fruibile e

vendibile, la produzione

vitivinicola è il tema

catalizzatore dell'esperienza, il

protagonista assoluto per così

dire, mentre la “necessaria

differenza” sarà il tema che

distinguerà e darà valore

aggiunto all'offerta della SDV.

vorrei fare un esempio in cui la

dinamica proposta risulta

inconsapevole: Firenze e il

Chianti. Quanti scoprono

Firenze perché viaggiano per le

colline del Chianti? Invece

173

Page 191: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

quanti scoprono le colline del

Chianti perché la loro meta è la

splendida Firenze.

L'esempio, che potrebbe

risultare, a qualcuno, forzato,

invita a una riflessione: se non

esistesse Firenze, se non fosse

stata una delle mete più

importanti del Gran Tour in

epoca “romantica”, quale

sarebbe stata l'entità del

fenomeno del “chianti shine”?

Qualcuno potrebbe obiettare a

questa riflessione, ma resta pur

sempre una certezza: la

necessità di un elemento che

renda visibile un sistema

territoriale, per innescare l'inizio

di una dinamica virtuosa che va

gestita con un accurato

progetto della fruizione turistica

di una Strada del Vino e, quindi,

del Territorio.

In Terre Sicane, nel presente

progetto, l'elemento

differenziante è la Land Art.

Il connubio tra la Land Art e la

strada del vino Terre Sicane,

ovviamente, non è figlio del

caso. La scelta della Land Art

come possibile leva per la

valorizzazione del territorio, più

specificatamente della Strada

del Vino è scaturita da una

serie di ragionamenti:

dal concept di progetto

che vuole comunicare il

territorio agendo sul paesaggio,

dotandolo di segno, senso e

comunicabilità

dall' osservazione della

morfologia e delle

caratteristiche delle Terre

Sicane

dal concetto stesso di

Land Art che dialoga con quelli

di Land design e di Land

Identity; come pittura e scultura

possono dialogare con

comunicazione visiva e design

dalle origini del

movimento della Land Art; per

alcuni è legato al concetto di

“strada”e al concetto dell'

“attraversamento di un luogo”

a-

b-

c-

d-

e- da precedenti

esperienze di promozione che

hanno più volte accoppiato il

vino all'arte e il territorio all'arte

la rivista “Artforum” (1)nel

dicembre del 1966 pubblica il

racconto di un viaggio di Tony

Smith (rappresentante del

movimento della Minimal Art

americana) su un'autostrada in

costruzione nella periferia di

New York, Gilles Tiberghien fa

risalire a questo viaggio la

scintilla dalla quale scaturisce il

movimento della Land Art, lo

apprendiamo leggendo il

saggio “Walkscapes,

camminare come pratica

estetica” di Francesco Careri

(membro di

Stalker/Osservatorio Nomade,

una struttura interdisciplinare

che si occupa di ricerche sulla

città attraverso l'esperienza

diretta degli spazi complessi e

l'interazione con gli abitanti).

Con alcuni studenti della

Cooper Union, Smith, una

notte, decide di entrare nel

cantiere dell'autostrada e di

8.1la Land Art e la motivazionedella scelta strategica

(1) Franceso careri, Einaudi, Torino 2006Walkscapes, camminare come pratica artistica,

174

Page 192: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

percorrerne il tracciato, nero

d'asfalto, interruzione del

tessuto urbano, spazio vuoto e

indefinibile nella sua natura

notturna e incompleta. Smith

racconta dell'estasi provata

nell'atto, riflette e pone degli

interrogativi : “la fine dell'arte?”

“la strada è una grande parte

del paesaggio artificiale; ma

non si poteva qualificarla come

opera d'arte” e allora perché

l'estasi artistica provata

nell'attraversamento, la strada

è o non è un opera d'arte? Se

si in che modo? E' un oggetto

ready made? È l'esperienza

(memore delle performance

DADA) dell'attraversamento

l'atto d'arte?(2)

Smith non ha compiuto un

opera di Land Art, ma dalle sue

riflessioni è scaturita la presa di

coscienza che avrebbe portato

l'arte fuori dalle gallerie per

conquistare il paesaggio e il

territorio, nelle declinazioni di

segno terrestre o di

performance come la Line

Made By Walking di Richard

Long: una linea lasciata su un

prato dopo l'atto di

attraversarlo, una linea

destinata a sparire e essere

metabolizzata dal terreno e

congelata in una scatto

fotografico per testimoniare

l'atto artistico.

Naturalmente molte altre sono

le variabili che hanno generato

il fenomeno della Land Art (3)

come movimento, dal contesto

socio politico degli anni

sessanta alla contestazione

della mercificazione dell'arte da

parte dei galleristi, dalle

esigenze concettuali nate nello

spirito di alcuni artisti alle

evoluzioni della Performance

Art e della Minimal Art. A noi

che ci occupiamo di Strade del

Vino è sembrato d'obbligo

legarci alle teorie di Tiberghien

su Smith e il suo viaggio.

Tralasciamo le teorie sulle

origini della Land Art e

consideriamo il fatto che si

tratta di un movimento artistico

ormai maturo, definito e noto al

mondo intero. Cerchiamo ora di

renderne le caratteristiche.

La Land Art con gli anni si è

declinata in molti modi:

simulare elementi naturali,

sfruttare la natura stessa e le

sue forze per creare delle

performance, apporre elementi

artificiali sul territorio, intaccare

e modificare la morfologia di un

luogo, eseguire performance

temporanee che coinvolgono il

contesto paesaggistico sono

tutte azioni che hanno

caratterizzato il fenomeno della

Land Art con il denominatore

comune di lasciare un segno

sul territorio del pianeta, che

l'atto sia macro, micro o

puramente concettuale lo

scopo è quello della

trasformazione e della

modificazione del paesaggio e

del contesto, dallo

stravolgimento alla

spettacolarizzazione del

territorio: Walter De Maria ha

illuminato un paesaggio con le

saette, Dannis Oppenheim e

Michael Heizer hanno tagliato,

segnato e movimentato

paesaggi, Smithson ha

costruito immense spirali in giro

per il mondo, Cristo ha

impacchettato e scenografato

alcuni luoghi tra i più suggestivi

del pianeta, Richard Serra con

(2) Franceso careri, Op. cit

(3) Jeffrey Kastner, Land and Enviromental Art, 1998 LondraPhaidon,

175

Page 193: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

il suo acciaio ha costruito

suggestive installazioni,

Richard Long a tracciato linee

come simbolo del suo cammino

durante i suoi viaggi. Questi e

altri sono stati i gesti dei land

artists; gesti di trasformazione,

di ricerca, di

concettualizzazione della

natura che hanno reso

incredibile e suggestivo il

fenomeno della Land Art.

Il concept del progetto che

vede l'intelligibilità del

paesaggio come protagonista

attraverso la comunicazione

visiva, una grande installazione

che coinvolge i vigneti, i

percorsi visivamente

comunicati, si lega

concettualmente alla Land Art.

Non solo: il territorio delle Terre

Sicane, caratterizzato da una

bassa densità urbana

frammentato in zone rocciose,

valloni, canyon e colline incolte,

si offre come stage naturale per

le istallazioni dei Land artisti:

quasi sempre le opere di questi

artisti sono state inscenate

nelle zone desertiche o

deurbanizzate del pianeta.

Dalla contiguità concettuale con

il progetto alle opportunità

offerte dalla morfologia del

territorio, la Land Art è la

risposta alla ricerca della

“necessaria differenza”, è

quella molla che fa scattare il

meccanismo di una

motivazione maggiore al

viaggio nelle Terre Sicane, è

l'evento che rende visibile e

unica questa strada del vino.

Nell'esperienza del viaggio

attraverso le Terre Sicane il

tema della scoperta del vino e il

tema della Land Art, devono

essere sempre vicini e

accoppiati, in quanto uno degli

scopi primari di una strada del

vino è sempre la valorizzazione

della produzione e l'uso di una

attrattiva aggiunta è

l'opportunità per aumentare i

contatti, appunto, con la

produzione vinicola.

Immaginiamo che un'artista

abbia accettato l'invito a

operare in Terre Sicane (in

seguito vedremo come

funziona la gestione di questi

eventi), scelto il luogo dove

agire incominceranno i lavori,

spesso le opere di questi artisti

richiedono mesi se non anni

per essere portate a

compimento, ai viaggiatori verrà

data la possibilità di visitare

l'opera da vicino sia al

compimento che durante la

presenza del cantiere. Sul

luogo oltre all'opera sarà

presente uno stand della

Strada del Vino dove personale

autorizzato avrà i compiti di

fornire informazioni, gestire le

visite e organizzare

degustazioni di vino durante

l'osservazione dell'opera.

Oltre alle visite normali sarà

possibile seguire direttamente

sul luogo dell'opera, rispettando

un calendario di incontri e

previa prenotazione e

pagamento di un biglietto,

seminari tenuti da

studiosi e critici d'arte e dagli

artisti che daranno la loro

disponibilità; durante questi

incontri verranno offerti agli

en plen air

8.2la fruizione turistica degli eventiartistici in Terre Sicane

176

Page 194: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

ospiti assaggi e degustazioni

dei prodotti tipici.

I vantaggi che stauriscono

dall'azione di contaminare

l'offerta turistica della strada del

vino Terre Sicane con la Land

Art interessano sia il territorio

sia gli artisti e la loro opera.

Il territorio acquista visibilità e

attrazione verso i viaggiatori (di

questo abbiamo più volte

parlato) con il fine di

incrementare il flusso turistico e

la quantità di contatti per

promuovere il prodotto tipico.

Gli artisti hanno la possibilità di

usufruire di un luogo di

straordinaria suggestione visiva

come stage per le loro opere,

inoltre questo può interessare

agli artisti più giovani e meno

noti per ottenere anch'essi

visibilità nel mondo dell'arte e

fruire di un trampolino di lancio

per la loro carriera. Ci sono

anche vantaggi di concetto: le

opere di Land Art, solitamente,

non sono sempre raggiungibili

dai visitatori e le mostre su

questo tema avvengono nelle

gallerie e nei musei utilizzando

materiale fotografico o video.

La possibilità di visitare le

opere durante i cantieri e a

compimento può dare nuovi

spunti agli artisti e maggior

divulgazione del movimento

artistico. La divulgazione è un

altro aspetto vantaggioso: oltre

all'interesse che sicuramente

viene suscitato sui media,

verranno realizzate

pubblicazioni sponsorizzate

dalla Strada del Vino e dai

produttori locali, la vendita delle

stesse bottiglie di vino potrebbe

essere accoppiata a

pubblicazioni o brochure che

comunicano l'evento, siamo

sicuri dell'effetto di ritorno di

immagine e del consenso

positivo che potrebbe suscitare

tale operazione.

La gestione di tutto questo

verrà affidata da un attore

locale già in contatto con il

mondo dell'arte: la Fondazione

Giambecchina di Sambuca di

Sicilia.

La Fondazione, che già si

occupa di preservare le opere

del famoso pittore sambucese

scomparso, terrà i rapporti con

il mondo del movimento della

Land Art, gestendo gli inviti e gli

eventi, occupandosi delle

pubbliche relazioni e delle

pubblicazioni degli articoli. Gli

inviti verso gli artisti saranno di

tre tipologie:

commessa con

sponsorizzazione da parte degli

attori locali: l'artista viene

contattato e invitato a operare

nelle Terre Sicane, alle aziende

che vorranno sponsorizzare

l'evento verrà garantita la

visibilità dei loro marchi e dei

loro prodotti

concorso a inviti con

sponsor la Strada del Vino

concorso a

partecipazione, con tema luogo

e materiali scelti da una

commissione della Strada del

Vino

la terza tipologia è la più

interessante poiché è quella

a-

b-

c-

8.3vantaggi e gestione

177

Page 195: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

che potrebbe evolvere nel

tempo in un festival della Land

Art, coinvolgendo artisti

emergenti per il concorso e

guest star che vogliono

cimentarsi nell'impresa.

Altri vantaggi derivano dagli

introiti per gli eventi specifici e

il merchandising.

sito installazione

stand eventi edegustazioni

bibliografia

Franceso careri, Einaudi, Torino 2006Walkscapes, camminare come pratica artistica,

Jeffrey Kastner, , Phaidon, 1998 LondraLand and Enviromental Art

Fig 8.1 vision sul coivolgimento della Land Art

178

Page 196: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

generazione google hearth

179

Page 197: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

capitolo9:Strategiediprogetto: lagrandeistallazione

180

Page 198: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

181

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184

Page 202: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

9.0L'identità gridata del paesaggiodelle Terre Sicane:l'istallazione teìrritoriale

L'elemento che maggiormente

coniuga Terre Sicane con la

Land Art è la grande

installazione che coinvolge i

vigneti delle aziende

vitivinicole.

Le viti vengono

tradizionalmente coltivate in

filari: grazie alla stesura di cavi

di acciaio tesi con dei paletti, le

viti possono arrampicarsi e

costituire il classico filare.

Sul territorio della Strada del

Vino si contano 3040 aziende di

viticoltura (escluso il territorio di

Contessa Entellina) per un

totale di 7226 ettari coltivati. I

vigneti in alcune parti del

territorio si confondono con

l'orizzonte creando una texture

visiva di incredibile impatto.

Il progetto che coinvolge i

vigneti pone l'accento sulla

vocazione produttiva del

territorio; un segno forte,

distintivo, che rende intelligente

e intelligibile il paesaggio,

dotandolo di senso e

linguaggio: ogni filare è

composto da una serie di cavi

di acciaio che fungono da

supporto per le viti,

l'installazione proposta prevede

che venga aggiunto ai filari un

ulteriore cavo, l'ultimo della

serie partendo dal basso, che

non supporta la vite ma che

sovrasta il filare. Il cavo è

rivestito da una guaina di PVC

(normalmente in commercio)

colorato nelle due principali

tonalità del vino: il porpora e il

verde uva.

È disarmante la semplicità

dell'intervento rispetto

all'impatto visivo, il quale non

solo sottolinea l'identità e la

vocazione produttiva del

territorio ma fornisce, nel colpo

d'occhio, un'idea di quanto e

quale vino si produce.

Con questo progetto vengono

rispettati i valori inspiratori della

riprogettazione della strada del

vino Terre Sicane e il legame

con il tema differenziante della

Land Art.

185

Page 203: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

filare

cavo rivestito

filare

cavo rivestito

fig 8.1 dettaglio dei filari con i cavi

186

Page 204: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

187

Page 205: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

188

Page 206: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

189

Page 207: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

190

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191

Page 209: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

192

Page 210: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

193

Page 211: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

194

Page 212: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

195

Page 213: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

...si viaggiare!

capitolo10:visiondelterritorio, ilpaesaggiotrasformatovistodallaSS624Sciacca-Palermo

196

Page 214: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

inizia il viaggio lungo l'arteriache attraversa il territoriodelle Terre Sicanela SS Sciacca-Palermo

subito il paesaggio cambia,un nastro porpora come il vinoci da il benvenuto, il paesaggio gridala propria identità

tavola 10.1 ingresso nel territorio delle terre sicane

197

Page 215: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

cartelli di indicazionea norma di codice

stradale

tavola 10.2 segnaletica lungo la strada

198

Page 216: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

i muri di contenimentosono dipinti di porpora,il colore sarà presente

fino a quando la SS 624attraversa il territorio delle

Terre Sicane

tavola 10.3 muretti di contenimento colorati

199

Page 217: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

TSR

TER

RES

ICAN

ERAD

IO

TERRESICANERADIOFM 107.6

TSR radio, TEERESICANERADIOil modo più veloce e intuitivo di ricevere

informazioni circa leattività e gli eventi nella Strada del Vino,

informazioni su cantine aperte, degustazioni,artisti presenti sul territorio

tavola 10.4 muretti di contenimento colorati

200

Page 218: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

cartello di informazioni ingressobivio Misilibesi

tavola 10.5 segnaletica informativa

201

Page 219: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tavola 10.6 muretti di contenimento colorati

202

Page 220: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

ZONAARTE

stendardi viola bivio Misilbesi:comunicano il periododi produzione presente

stendardi gialli, Misilbesiinformano quale/i artista/ista agendo nelle Terre SicaneZONARTE

Check point 1: bivio Misilibesiinformazioni, Pro loco, degustazioni,commercio vini, merchandising turistico

tavola 10.7 Bivio misilbesi

203

Page 221: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

TSR

TER

RES

ICAN

ERAD

IO

TERRESICANERADIOFM 107.6

tavola 10.8 Bivio misilbesi

204

Page 222: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

i comuni e gli impianti di vinificazionesono segnalati da palloni illuminanti"Air liquide" mod. SOLARIS

agli svincoli sui tabelloni di direzioneviene accoppiata una tabella

recante il nome e il colore del comunecorrispondente al percorso

tavola 10.9 Bivio misilbesi panorama

205

Page 223: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

agli svincoli sui tabelloni di direzioneviene accoppiata una tabella

recante il nome e il colore del comunecorrispondente al percorso

tavola 10.10 Bivio misilbesi per Sambuca

206

Page 224: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tavola 10.11 segnaletica e muretti verso Sambuca

207

Page 225: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tavola 10.12 muretti verso Sambuca

208

Page 226: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

lungo la strada si nota la grande istallazioneche vede protagonisti i filari dei vigneti,

lungo la strada sono, accanto ai vigneti ci sonocartelli che indicano quale uva viene coltivata

e a quale azienda appartienetavola 10.13 segnali di indicazione dei vigneti

209

Page 227: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

210

Page 228: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

citt

àde

l mit

o

citt

àde

l gat

topa

rdo

citt

àdi

cult

ura

citt

àde

l ben

esse

re

tavola 10.14 bivio della ex stazione di Santa Margherita di Belice

211

Page 229: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

check point informazioni 2:ex stazione di Santa Margherita (Sambuca)

anche sede del consorzio

tavola 10.15 bivio della ex stazione di Santa Margherita di Belice

212

Page 230: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

213

Page 231: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

capitolo11:L'immaginecoordinatadellaStradadelVinoTerreSicane

214

Page 232: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

11.0L'immagine ccordinata

Fondamentale per la

comunicazione della Strada del

Vino è l'immagine coordinata.

Dallo studio dei colori, della

grafica e dei materiali derivano

la progettazione della

comunicazione cartacea e della

segnaletica stradale che ogni

strada del vino deve avere per

comunicare i percorsi e le

risorse, ma che è anche un

requisito di legge.

La strada del vino

attraverso la sua immagine

coordinata, comunica con la

segnaletica, le guide e il sito

web cosa è possibile fare nel

territorio, cosa c'è da vedere,

inoltre comunica lo stile e

l'atmosfera del sistema turistico

presente.

La comunicazione visiva è il

biglietto da visita del territorio e

il progetto dell'immagine

coordinata deve rispecchiare i

valori e l'atmosfera della strada

del vino.

Il progetto qui presentato ha

fondamenti su alcuni dei valori

di base che caratterizzano

l'intervento sulla SDV Terre

Sicane:

parla

- la spettacolarizzazione del

territorio

- la cultura del vino e del

territorio

- il piacere del viaggio e della

scoperta

- la sensorialità

- l'emozione e l'esperienza

- la contemporaneità

- il legame con il movimento

artistico della Land Art

Ogni elemento è stato

concepito per rispecchiare i

valori di base, per costituire un

sistema di linguaggio che va

oltre la comunicazione visiva in

senso stretto: la grafica

contamina il design, il colore

contamina l'illuminazione e le

istallazioni; nessun elemento è

fine a se stesso: ogni struttura

di supporto, cartellone, socio o

evento viene caratterizzato e

identificato attraverso un

sistema di segni, il fine è quello

di creare un atmosfera unica,

una di segni

comunicatori di un sistema

organizzato e visibile.

amalgama

La segnaletica stradale, la

comunicazione cartacea,

l'illuminazione, le strutture di

supporto, le istallazioni dei

vigneti, i percorsi, gli elementi di

riconoscimento dei soci sono

composti dagli elementi di base

dell'immagine coordinata della

Strada del Vino o possiedono

richiami ad essi. I colori

istituzionali e il logo sono il

minimo comune multiplo di tutto

il sistema della comunicazione

visiva e anche del design

territoriale, infatti, uno degli

elementi che caratterizza

alcune delle strutture della

Strada del vino è una lamiera

d'acciaio stampata, la texture di

questa lamiera deriva dal logo

della Strada del Vino.

Il colore e il logo

Quando ho concepito il

progetto di questa strada del

vino avevo intuito da subito che

necessitava un colore che

caratterizzasse ogni intervento

e tutta la comunicazione visiva.

11.1Elementi di base dell'immaginecoordinata

215

Page 233: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Considero “il colore” un

elemento fondamentale per la

riconoscibilità e la visibilità di un

prodotto, in questo caso una

componente del “prodotto” è il

paesaggio del territorio, e il

prodotto è il sistema della

strada del vino fuso col

territorio. Come garantire una

contiguità e una riconoscibilità

del sistema prodotto in un

contesto così vasto e

complesso? Quale elemento

racchiude in se i valori

caratterizzanti il progetto e allo

stesso tempo accomuna il

progetto con l'identità del

luogo?

Dominare il paesaggio con un

colore è la risposta, quasi

spontanea, a queste domande:

la strada del vino caratterizzata

dal colore del vino. Sembra

quasi banale.

Il porpora è il colore che nel

progetto bombarda

letteralmente il territorio: dai

filari dei vigneti (insieme al

verde uva) ai muri di

contenimento delle strade alla

segnaletica stradale. La tonalità

definita nel progetto deriva dall'

osservazione del colore del

mosto d'uva rossa quando è

gettato su una superficie

chiara, ed è lo stesso colore

che assume una macchia di

vino rosso seccata su di un

qualsiasi materiale. Porpora,

ovunque.

Altri colori caratterizzano il

progetto, colori che sono,come

vedremo, tutti dissonanti tra

loro, servono infatti per un

riconoscimento intuitivo e

istantaneo dei percorsi relativi

ai cinque comuni delle Terre

Sicane, questi colori,

comunque, saranno quasi

sempre accoppiati al colore

istituzionale.

Trovato il colore dovevo

pensare a un logo che doveva

comunicare i nuovi valori di

Terre Sicane ma anche che

diceva a chiare lettere “siamo in

Sicilia”.

Il logo attuale della strada del

vino contiene vari livelli di

lettura, negli elementi che lo

compongono riconosciamo la

sicilianità e la produzione

vitivinicola. Stilisticamente è

pero deludente e facilmente

confondibile con altri marchi e

segni grafici del mondo del vino

e dell'enoturismo, inoltre non

contiene quell'atmosfera che

caratterizza il progetto

presentato in questa tesi, senza

considerare il fatto che non è

legato ad alcun progetto di

immagine coordinata: tutto ciò

non fa sicuramente pensare

allo spirito di aggregazione

sistemica che dovrebbe

caratterizzare una strada del

vino.

Il logo che presento parte dalla

stilizzazione di un segno mitico

che indica inequivocabilmente

la sicilila: la trinacria che, tra

l'altro, è anche il logo

istituzionale della Regione

Autonoma Sicilia.

La trinacria stilizzata, nel logo

completo, è inscritta in un

quadrato con gli angoli

smussati inclinato di quindici

gradi rispetto alla linea di base,

il quadrato, inoltre, interseca e

taglia lievemente le punte della

trinacria. Il quadrato, nella

versione a colori del logo, è

tinto con il colore istituzionale

della Strada del Vino.

216

Page 234: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Il quadrato comunica il territorio

di Terre Sicane all'interno della

Sicilia e la sua inclinazione

comunica dinamicità e voglia di

stare fuori dagli schemi, la

dicitura “Terre Sicane” poggiata

irregolarmente sulla trinacria,

quasi a fondersi con essa,

rafforza il messaggio del

marchio e contro bilancia,

visivamente, l'inclinazione di

tutto l'impianto grafico.

L'intersecazione che taglia

elementi di grafica e

l'inclinazione di 15 gradi sono la

base delle griglie di tutta la

comunicazione visiva della

SDV Terre Sicane, troveremo

sempre elementi che non

stanno (apparentemente) alle

regole ortogonali di un recinto

visivo, le scritte dei cartelli

vogliono uscire e confondersi

con il paesaggio.

Il font scelto per la

comunicazione e le diciture dei

loghi è Gothic 13 BT: chiaro,

leggibile fino a 7 punti anche in

bassa risoluzione, senza grazie

e corpulento, “parla” a voce alta

ma non reca disturbo, possiede

campiture tali che permette di

essere lievemente intagliato

senza perdere senso e

leggibilità.

I segnali stradali di indicazione

turistica devono rispondere a

determinati requisiti dettati dal

Codice della Strada. I requisiti

riguardano le forme e le

dimensioni, vincolate dal

codice; il colore di base deve

essere un marrone con i valori

cromatici predefiniti nel Codice;

le bande catarifrangenti nei

segnali di direzione.

La difficoltà, nella progettazione

dell'impianto grafico per questo

tipo di segnaletica, è stata

cercare di non allontanarsi dal

concetto stilistico di base

dell'immagine coordinata. Il

Codice stradale non è preciso

sulla struttura grafica e sul tipo

di font utilizzabile, avverte che il

cartello sia ben leggibile ma

lascia delle libertà riguardo alla

griglia dell'impianto grafico.

Dalle illustrazioni si può vedere

che il risultato rispetta gli

standard del Codice stradale e

le regole di costruzione delle

grafica di Terre Sicane.

Uno dei valori fondamentali

della nuova SDV Terre Sicane è

la comunicazione della cultura

del vino, della produzione

vitivinicola e della presenza

della Land Art. Alcuni degli

elementi della comunicazione

visiva agente sul circuito

stradale del territorio

rispecchiano questo elemento

strategico.

lungo le strade principali che

costeggiano i vigneti, vengono

posti piccoli cartelli quadrati,

lato 50cm, che informano sulla

tipologia di vigneto e l'azienda

di appartenenza.

In prossimità dei bivi principali

della Statale 624

Sciacca/Palermo degli

stendardi comunicano il periodo

di produzione: indicano se al

11.2La segnaletica stradalea norma di Codice Stradale 11.3

Altra segnaletica vericale

217

Page 235: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

momento l'attività principale è

la vendemmia, la vinificazione o

l'imbottigliamento; altri

stendardi indicano gli artisti

ospiti del territorio

ruota

reper

veder

ele

pro

ssim

epag

ine

11.4la lamiera forata Terre Sicane

Dalla combinazione Delle forme

del nuovo logo della SDV Terre

Sicane e da quelle del nuovo

logo dell'Unione dei comuni

nasce la Textuxe Terre Sicane

utilizzata per le campiture di

materiali cartacei e come

filigrana dei documenti. Il

motivo della texture è ispirato

alle tipiche decorazioni arabe e

Il patrimonio artistico-

architettonico delle Terre

Sicane è molto contaminato

dallo stile arabo, così nasce

l'idea di utilizzare la Texture

Terre Sicane come base per

realizzare una lamiera in

acciaio stampata. Tale lamiera

viene utilizzata per realizzare le

strutture dei totem di

indicazione di direzione, le

strutture per i cartelli di

descrizione e riconoscimento

dei monumenti e delle aziende.

Inoltre, la stessa lamiera, la

vedremo utilizzata per

realizzare il particolare

rivestimento dei padiglioni per

le informazioni turistiche e una

particolare lanterna, che posta

sugli ingressi dei ristoranti e

degli alberghi, funge da

speciale elemento di

riconoscimento dei soci del

sistema..

218

Page 236: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

colore istituzionaleC - 40%M - 100%Y - 0%K - 0%

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

font della comunicazione:

MAIUSCOLO per dicituretitoli e nomi dei comuni

font per contenuti:

ARIAL

Gothic 13 BT,

logo_costruzione del logo_colori istituzionali, font istituzionali

logo completo e semplificato, dicitura completa e colori di utilizzo

evo

luzio

ne

colore istituzionale

PANTONE2405 COATED/UNCOATED

cmyk

tintapiatta

219

Page 237: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

C 1%M 27%Y 95%K 0%

C 0%M 100%Y 0%K 0%

C 20%M 2%Y 95%K 0%

C 0%M 70%Y 95%K 0%

C 98%M 44%Y 0%K 0%

costruzione logo

15°inclinazione

colori istituzionali dei comuni e dei percorsi

CO

NT

ES

SA

EN

TE

LL

INA

MO

NT

EV

AG

O

SA

MB

UC

AD

IS

ICIL

IA

ME

NF

I

SA

NTA

MA

RG

HE

RIT

AD

IB

EL

ICE

L

L

220

Page 238: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

logo derivati, texture, lamiera

UNIONE DEI COMUNI TERRE SICANE

UCTS UCTS

semplificato uso con altri marchi elemento base

ZONAARTEZONA LAND ART

unione dei comuni terre sicane

indicazione zona land art

C 0%M 20%Y 100%K 0%

221

Page 239: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

MULIVIM U S E O

LINEARE

DEL VINO

MULIVI

M U L I V I

M U S E O

LINEARE

DEL VINO

logo e immagine MULIVIvedi capito mulivi per approfondimenti

MULIVIM U S E O

LINEARE

DEL VINO

TSR

TER

RES

ICAN

ERAD

IO

logo tsr TERRESICANERADIO

TSR

TER

RES

ICAN

ERAD

IO

TSR

TER

RES

ICAN

ERAD

IO TERRESICANERADIO

TSR

TER

RES

ICAN

ERAD

IO

TERRESICANERADIOFM 107.6

222

Page 240: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

logo derivati, texture, lamiera

texture terre sicane

ispirations

223

Page 241: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

utilizzo per lamiera stampata

224

Page 242: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

LOGHI

ISTITUZIONI

tabella 120x200 cm: indicazione

LOGHI

ISTITUZIONI

SAMBUCA DI SICILIA

CONTESSA

ENTELLINAMONTEVAGO

MENFI

portopalo

SANTA MARGHERITA DI BELICE

SCIACCA

SELINUNTE

CASTELVETRANO

MAZARA DEL VALLO

MARSALA

TRAPANI

ERICE

RIBERA

AGRIGENTO

VALLE DEI TEMPLI

SIRACUSA

CATANIA

ALCAMO

SEGESTA

GIBELLINA

PALERMO

tabella 120x200 cm: carta orientativa

PLANETA

azienda vitivinicola

LOGHI

ISTITUZIONI

tabella 40x60 cm: indicazione socio

segnaletica_cartellonistica a norma di codice stradale

225

Page 243: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

ZONAARTE

escursioni

ruderi e castelli

sci nautico

navette

land art

albergo

hotel

affitta camere

agriturismo

check point

teatro

azienda

museo linare del vino

enoteche

degustazioni

negozi tipici

ristorante

chiesa

abbazia

convento

museo

terme

zona balneare

zona archeologica

sistema iconografico

ristorante

NOME

cartelli di indicazione extra-urbana

casa vinicola

PLANETA

cartelli di indicazione urbana

226

Page 244: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

BEN

VEN

UTI

NEL

LETE

RR

ES

ICAN

E

250 MT

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

segnaletica_cartellonistica di altro genere

tabella di benvenuto/informaioniverticale 300 cm x 100 cm

227

Page 245: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

PLANETA

azienda vitivinicola

CHARDONNAY

50,00 cm

palo di identificazione vigneti bordo strada

228

Page 246: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

stendardi di informazione al bivo "Misilibesi

segnaletica_cartellonistica di altro genere

ZONAARTEZONAARTE

ZONAARTE

ZONAARTE

229

Page 247: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

stendardi_nastri_indicazioneper i comuni

SAN

TAM

ARG

HER

ITA

DI

BEL

ICE

SAM

BU

CA

DI

SIC

ILIA

MEN

FI

CO

NTE

SS

AEN

TELL

INA

MO

NTE

VAG

O

citt

àde

l vin

o

citt

àde

l gat

topa

rdo

citt

àdi

cult

ura

citt

àde

l ben

esse

re

citt

àde

l mit

o

citt

àde

l ben

esse

re

citt

àde

l ben

esse

re

citt

àde

l ben

esse

re

citt

àde

l ben

esse

re

citt

àde

l vin

o

citt

àde

l vin

o

citt

àde

l vin

o

230

Page 248: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tabelle informative_totem

pannelli di identificazione dei luoghi di interesseartistico e turistico

ruderi di

montevago

(terremoto 1968)

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

MO

NTE

VAG

Opalazzo

filangeri cutò

1620 d.c.

sede

parco letterario

del gattopardo

SAN

TAM

ARG

HER

ITA

DI

BEL

ICE

STRADA DEL VINO TERRE SICANEterre normanna

1400 d.c.

MEN

FI

STRADA DEL VINO TERRE SICANErocca di entella

città degli elimi

CO

NTE

SS

AEN

TELL

INA

STRADA DEL VINO TERRE SICANEchiesa della Bammina

1476 d.c.

SAM

BU

CA

DI

SIC

ILIA

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

per la struttura viene utilizzata la lamierastampata TERRE SICANE

50 cm

chiesa della Bammina

1476 d.c.

SAM

BU

CA

DI

SIC

ILIA

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

180

cm

231

Page 249: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

S. Maria della croce

1670 d.c.

MEN

FI

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

232

Page 250: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

totem di indicazione di direzione

totem con mappa di orientamento

SAMBUCA DI SICILIA

CONTESSA

ENTELLINAMONTEVAGO

MENFI

portopalo

SANTA MARGHERITA DI BELICE

SCIACCA

SELINUNTE

CASTELVETRANO

MAZARA DEL VALLO

MARSALA

TRAPANI

ERICE

RIBERA

AGRIGENTO

VALLE DEI TEMPLI

SIRACUSA

CATANIA

ALCAMO

SEGESTA

GIBELLINA

PALERMO

zona archeologica

MONTE ADRANONE

zona archeologica

NECROPOLI

chiesa

S.MARIA DEL CARMINE

chiesa

CATTEDRALE

museo

PALAZZO PANITTERI

fermata navette

ITINERARIO VERDE

ITINERARIO VIOLA

zona archeologica

MONTE ADRANONE

zona archeologica

NECROPOLI

chiesa

S.MARIA DEL CARMINE

chiesa

CATTEDRALE

museo

PALAZZO PANITTERI

comune diSANBUCA DI SICILIA

zona archeologica

MONTE ADRANONE

zona archeologica

NECROPOLI

chiesa

S.MARIA DEL CARMINE

chiesa

CATTEDRALE

museo

PALAZZO PANITTERI

fermata navette

ITINERARIO VERDE

ITINERARIO VIOLA

totem semplice

233

Page 251: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

234

Page 252: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

supporti per il riconoscimento degli associati alla strada del vino

totem di riconosciementosoci aziende e agriturismo 50cm x 180cm decal riconoscimento per esercizi

commerciali_ristorazione_accoglienza tessera riconoscimentoguide accreditate

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

SO

CIO

30cm x 30cm

GU

IDA

ACC

RED

ITAT

A

SIG. LO GUZZO CARMELO

COMUNE DI SAMBUCA DI SICILIA

SIG. LO GUZZO CARMELO

COMUNE DI MENFI

SIG. LO GUZZO CARMELO

COMUNE DI CONTESSA ENTELLINA

SIG. LO GUZZO CARMELO

COMUNE DI MONTEVAGO

SIG. LO GUZZO CARMELO

COMUNE DI S. MARGHERITA DI BELICE

235

Page 253: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

lanterna di riconoscimentoper esercizi commerciali_ristoratori_accoglienza

30

cm

236

Page 254: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

STRADA DEL VINO TERRE SICANE STRADA DEL VINO TERRE SICANE

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

STRADA DEL VINO TERRE SICANE

SAMBUCA DI SICILIA STRADA DEL VINO TERRE SICANE SAMBUCA DI SICILIA STRADA DEL VINO TERRE SICANE

nastro per recinzioni aziende e delimitazione eventi

SANTA MARGHERITA DI BELICE STRADA DEL VINO TERRE SICANE

MENFI STRADA DEL VINO TERRE SICANE

SAMBUCA DI SICILIA STRADA DEL VINO TERRE SICANE

MONTEVAGO STRADA DEL VINO TERRE SICANE

CONTESSA ENTELLINA STRADA DEL VINO TERRE SICANE

STRADA DEL VINO TERRE SICANESTRADA DEL VINO TERRE SICANE

supporti per il riconoscimento degli associati alla strada del vino

237

Page 255: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

magazine di informazione attività Strada del Vino

LandArt workshop

Fondazione Giambecchina

Richard Long alla risinata

scoprire Sambuca

Menfi e il suo vino

238

Page 256: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

check point

239

Page 257: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

capitolo12:LandidentityeLanddesign: info-checkpoint

240

Page 258: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Il progetto per la nuova strada

del vino Terre Sicane è

arricchito dalla la presenza di

“info-checkpoint” per i servizi

informativi turistici del territorio.

Questi spazi sono stati

immaginati strategicamente e

stilisticamente coerenti con i

principi e i valori alla base del

progetto.

Di seguito vedremo come.

La strada del vino, diventata

percepibile visivamente grazie

agli interventi sul paesaggio,

necessita di porte di ingresso

“intelligenti”, porte che

assolvono il compito di

informare e indirizzare il flusso

dei viaggiatori.

I grandi svincoli della SS 624

danno l'occasione e lo spazio

necessario ad accogliere le

porte/intercettori di flusso: al

bivio Misilbesi e al bivio della ex

stazione di Santa Margherita

Saranno posizionati i padiglioni

informativi della SDV.

I padiglioni, concepiti come

spazi multifunzionali, e

l'allestimento di comunicazione

visiva degli svincoli funzionano

come ipotetici filtri cercando di

intercettare l'interesse dei

viaggiatori incuriositi dalla SDV.

Il volume dei padiglioni è

ispirato alla tipica architettura

rurale di questa zona con la

classica forma di

parallelepipedo con copertura a

doppia falda ma,

stilisticamente, parla un

linguaggio differente. La

struttura in legno lamellare dei

padiglioni è rivestita da una

doppia pelle: la prima, formata

da lastre di vetro fissate con

agganci puntuali, è leggera e

trasparente; la seconda pelle è

12.0i padiglioni informativi:le porte della SDV Terre Sicane

inspiration volume concept

fig 12.1 ispirazione formale del progetto fig 12.2 concept del volume

241

Page 259: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

formata da lamine

perpendicolari alla superficie

del padiglione realizzate con la

lamiera stampata con la texture

“Terre Sicane”.

Il gioco di riflessioni e

trasparenze cambia con

l'angolo di visuale rendendo il

padiglione un oggetto etereo,

che di notte si anima di luci ed

ombre e di giorno quasi

scompare riflettendo il territorio

che lo circonda. Questo dialogo

formale della struttura è

simbolo delle funzioni di questi

spazi, è simbolo della

spettacolarizzazione del

paesaggio che contraddistingue

questo progetto.

Il padiglione è pensato per

essere uno spazio

multifunzionale; all'interno, oltre

che alle normali attività di

servizio di un info-point

turistico, sarà possibile

degustare e acquistare il vino

prodotto dai soci della SDV,

questa possibilità viene subito

resa esplicita da un grande

elemento arredo che è il porta

bottiglie realizzato in legno e

disposto su uno dei lati lunghi

del padiglione. Il padiglione,

inoltre, sarà attrezzato di

postazioni internet, monitor che

propongono slide sul territorio,

espositori con il materiale

informativo della SDV e dei

produttori.

La progettazione del padiglione

ha seguito da subito un concept

preciso: doveva ispirarsi

all'architettura rurale del

territorio, doveva apparire come

un filtro, una lente di

ingrandimento posta sui

passaggi strategici della

SDV,quindi un oggetto che

appearance concept

fig 12.3 concept del linguaggio forma del progetto rispetto al contesto

242

Page 260: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

dialogasse con lo spazio

circondante ma che parlasse il

linguaggio contemporaneo che

caratterizza la comunicazione

della SDV delle Terre Sicane.

Dopo varie ipotesi e varianti

sullo stesso tema volumetrico,

la scelta è caduta su una

struttura in legno lamellare con

schema a

, la superficie di

rivestimento e la copertura è

affidata a lastre di vetro fissate

su la

pelle esterna, con la funzione di

riflettere il paesaggio e creare

portale senza

catena

agganci di tipo puntuale,

schermare il sole, è realizzata

con delle lamelle di acciaio

sfruttando la lamiera stampata

utilizzata anche su

gli altri oggetti di design

territoriale come i totem

direzionali.

Terre Sicane

informazioni

Pro locodegustazionicommercio vinimerchandising turistico

fluss

oSS

624

intercettazione/interesse

check point Terre Sicane

aziende

percorsi

comunieventi

soggiorno

commercio

fig 12.4 concept funzionale del progetto

bibliografia

Aldo Aymonino, Valerio P.Mosco,

2006, Skira Editore, Milano

Spazi pubblici contemporanei.Architettura a volume zero,

a cura di Rachello E., Delmarco O., Piazza M.

1999, CNR istituto per la tecnologia del legno,San Michele All'adige

Giovanni Cenci,1980, Meta edizioni, Milano

Tecnologie nell'impiego strutturale del legno,Lignomec 99, atti del convegno

Strutture in legno,

243

Page 261: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

ZONAARTE

Check point 1: bivio Misilibesi:informazioni, Pro loco, degustazioni,commercio vini, merchandising turistico

stendardi gialli, bivio Misilbesi:informano quale/i artista/ista agendo nelle Terre SicaneZONARTE

stendardi viola bivio Misilbesi:comunicano il periododi produzione presente

Check point 1: bivio Misilibesi:informazioni, Pro loco, degustazioni,commercio vini, merchandising turistico

Check point 2: bivio Misilibesi:informazioni, Pro loco, degustazioni,commercio vini, merchandising turisticosede della SDV nel ex edificio della stazione

fig 12.5 contestualizzazione dei padiglioni informativi

244

Page 262: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tavola 12.1 storia del progetto

il primo concept possedeva un linguaggio completamente dissonante con il contesto, non è sembrata la soluzione ideale.

pieni e vuoti fungesse da ricovero per le bottiglie e filtro visivo. L'idea cominciava a delinearsi, la terza idea deriva da

a seconda dell'angolo di visuale modificava la sua consistenza. su questa idea di griglia si è coninuato a lavorare cercando

che snaturavano l'idea originale. In seguito si è cercato di cambiare rotta completamente, restava la forma del volume ma

l'idea di,ideale, filtro visivo tra un ipotetico osservatore e il contesto. La soluzione definitiva, presentata nelle prossime

245

Page 263: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Il secondo concept prevedeva un largo uso del legno: era concepito come una grande struttura a incastro dove la glriglia di

di portare il modello a un livello di fattibilità costruttiva. Il risultato sebbene gradevole era composto da troppi compromessi

cambiava la struttura e l'apparenza. La struttura risultava convincente ma i tamponamenti in arenaria snaturavano totalmente

pagine, si basa sul modello costruttivo dell'ultimo concept, a differenza di questo riacquista le doti di trasparenza e riflessione

un'alleggerimento della precedente: la struttura autoportante diventava delle leggere lame di legno che costituivano il volume che

246

Page 264: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tavola 12.2 aspetto esterno, interno e vision sul posizionamento

247

Page 265: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tavola 12.3 aspetto esterno e vision sul posizionamento

248

Page 266: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

fig. 12.6 illuminazione notturna del padiglione

fig.12.7 vision sull'aspetto interno del padiglione

249

Page 267: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

fig 12.8 illuminazione notturna del padiglione

fig 12.9 vision dell'aspetto interno del padiglione

250

Page 268: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

struttura porta bottiglie

banco assaggi e informazioni

impianti:luce/aria

scaffali espositivi

travi H imbollonatea un piano in cemento

riempimento con grigliedi supporto e drenaggio

struttura in legno lamellare,giunti di tipo CNP

struttura frontale

fissaggio puntualedelle vetrate

tavola 12.4 particolari costruttivi del padiglione

251

Page 269: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

1000 cm

630

cm

500

cm

lamiera terre sicane

tamponatura in legno

tavola 12.5 particolari costruttivi del padiglione

252

Page 270: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

effetto

253

Page 271: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

notte

capitolo13:LandidentityeLanddesign: loscenarionotturnoTerreSicane

254

Page 272: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tavola 13.1 lo scenario notturno delle Terre Sicane

255

Page 273: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

256

Page 274: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

13.0Uno scenario notturno per ilpaesaggio delle Terre Sicane

Il territorio delle Terre Sicane

immaginato in questo lavoro è

caratterizzato dalla

dominazione intelligente e

culturale del paesaggio, senza

travolgerlo ma esaltandone le

caratteristiche intrinseche.

Questo immenso teatro

territoriale non può

interrompersi al tramonto,

quindi ho immaginato che con

un particolare sistema, non

invasivo, di illuminazione

notturna non venisse interrotta

la contiguità di linguaggio e di

identità di questo progetto: ogni

città ed ogni cantina verranno

dotati di un pallone luminoso

colorato: nel colore dei percorsi

della città, nel colore

istituzionale della SDV Terre

Sciane per gli impianti

produttivi.

Di notte il territorio della SDV

Terre Sicane si anima di una

silenziosa poesia fatta di luci e

campagne siciliane: nel buio

totale di questa zona si

vedranno dei punti luminosi che

indicano dove è presenzia

l'anima del territorio.

Ogni azienda produttrice e tutti

i comuni solleveranno nel loro

cielo un pallone luminoso,

come ipotetiche capocchie di

spille i palloni indicano i luoghi

di vita e di produzione.

I palloni luminosi verranno

colorati nelle tinte istituzionali

delle Terre Sicane: il porpora

per le aziende, i cinque colori

dei percorsi relativi alle città per

i centri abitati.

Il prodotto scelto per assolvere

la funzione di illuminazione

aerea è il pallone illuminante

SOLAR C della Air Star,

azienda partner di Air Liquide. Il

prodotto è in grado di essere

alzato fino a 50mt dal suolo

una volta gonfiato con Elio,

all'interno particolari lampade a

scarica forniscono

l'illuminazione.

257

Page 275: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tabella 13.1 scheda del pallone SOLAR c (fonte AirStar)

258

Page 276: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

linea[didattica]

259

Page 277: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

capitolo14:LandidentityeLandexperience:ConceptMULIVI:MuseoLinearedelVino

260

Page 278: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

14.0Musei del vino

Secondo la legge 268/98 sulla

disciplina delle SDV in Italia

ogni strada del vino, per

ottenere il riconoscimento, deve

disporre di un museo del vino

(o enologico). La presenza di

un museo tematico della

produzione vinicola assolve la

funzione di tutela e

divulgazione della cultura

enologica più quella di essere,

comunque, un'attrattiva

turistica. Considerando che il

principio fondamentale delle

SDV è la tutela e la promozione

della produzione vinicola e

della cultura produttiva

presente nel territorio di

appartenenza, è logico che la

presenza di un museo sia uno

dei requisiti minimi delle SDV.

In Italia ogni SDV, che ha

ricevuto il riconoscimento, è

dotata o prevede di dotarsi di

un museo enologico.

Generalmente i musei del vino

sono realizzati in vecchi

casolari rurali o in parti di

palazzi storici; alcuni musei del

vino sono nati da iniziative

private, quindi realizzati

all'interno di aziende vinicole, e

successivamente inglobati nel

percorso delle SDV di

riferimento.

In questi musei vengono

raccolti e conservati oggetti e

testimonianze della cultura

contadina e della produzione

vitivinicola del territorio;

esistono realizzazioni ben

concepite come il Museo del

Vino di Caldaro o quello dell'

azienda Villa Mazzucchelli in

Franciacorta, quest'ultimo

possiede un' esposizioni di

oggetti e strumenti veramente

di pregio, dal punto di vista

storico, e vanta la presenza di

un “Fondo grafico” dove sono

raccolte incisioni antiche che

hanno come tema le tradizioni

legate al mondo del vino.

Troppo spesso, però, le

esposizioni di altri musei del

vino in Italia sono ridotte a

stanze disseminate di vecchi

utensili e macchinari per la

produzione del vino, in queste

esposizioni non sempre sono

fig 14.1 museo del vino Villa Mazzucchelli

261

Page 279: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

disponibili descrizioni

dettagliate degli oggetti in

mostra e, spesso, le descrizioni

sono semplici cartelli che

riportano solo il nome dell'

oggetto esposto; a volte in

questi musei mancano

completamente sia un criterio

espositivo si una precisa

comunicazione mussale. In

sostanza alcuni musei

realizzati, e in fase di progetto,

sembrano soffrire dello stesso

male che affligge la SDV

italiane: le strutture si

somigliano fra loro riguardo la

qualità dei contenuti e il modo

di fruire delle esposizioni e, in

qualche caso, i musei

sembrano fatti perché

“dovevano essere fatti” con il

risultato di somigliare più a

magazzini di attrezzi che a ciò

che dovrebbero essere, cioè

dei luoghi votati alla

conservazione e alla

divulgazione della cultura

enologica di un luogo.

i

Un museo, generalmente, è un

luogo della memoria: un museo

raccoglie, documenta e tutela

oggetti, reperti, opere d'arte per

la fruizione del pubblico. Lo

scopo di un museo è quello di

suscitare il piacere della

scoperta e della interpretazione

di chi osserva e riuscire ad

educare verso una tematica il

visitatore. Oggi il ruolo

assegnato ai musei si è evoluto

trasformando questi luoghi in

contenitori di cultura più che di

oggetti. I musei non sono più

soltanto luoghi di

conservazione, sono diventati

luoghi dell'educazione e

dell'apprendimento ma non

come una scuola, bensì come

un'istituzione dove all'interno si

svolgono delle esperienze

interattive e passive che

educano, intrattenendo, un

pubblico motivato dal piacere

della conoscenza e della

scoperta.

14.1Musei del vino innovativi

fig 14.2 un tipico museo del vino italiano

262

Page 280: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Educare, intrattenere,

incuriosire, comunicare e

mostrare sono i nuovi ruoli

assegnati ai musei. Anche

funzioni di aggregazione e

scambio sono assegnabili ai

musei evoluti.

Quindi un museo evoluto

diventa un contenitore di

esperienze che vanno

dall'apprendimento all'estetica

all'intrattenimento. Per fare

delle esemplificazioni posso

ricordare il Deutsches Museum

dove, attraverso istallazioni

interattive, si guida il visitatore

alla scoperta della scienza e

della tecnica: fenomeni di fisica

avvengono davanti agli occhi

del visitatore dopo che lui ha

attivato un qualche

meccanismo.

In alcuni musei d'arte, dove

l'esperienza è principalmente

estetica, viene superato il

concetto di visita guidata

“monologo”, dove la guida

spiega man mano le opere

esposte e l'osservatore,

passivamente, subisce la visita.

In questi musei le classiche

guide vengono sostituite da veri

e propri educatori,

organizzando eventi didattici,

animati dal dialogo e dal

dibattito tra i visitatori e la

guida, di fronte alle opere d'arte

cercando di convogliare la

corretta interpretazione di ciò

che esposto attraverso

un'interazione guidata.

L'evoluzione dell'esperienza

mussale ha toccato anche i

musei della cultura enologica:

due casi, uno spagnolo e uno

italiano, sono da portare come

esempio di musei del vino

innovativi.

Nel castello di Penafiel a

Valladolid, nella Spagna

settentrionale, è attivo e nel

pieno delle sue funzioni il

Museo Provincial do Vino. È

una struttura contemporanea

realizzata ad hoc all'interno

dello storico castello. Senza

turbare la bellezza

dell'architettura storica, l'edificio

del museo, riesce a possedere

un linguaggio formale nuovo e

fig 14.3 Museo Provicial del vino, Castillo de Penafie, Valladolid Spagna

263

Page 281: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tavola 14.1 Museo Provicial del vino, Castillo de Penafie, Valladolid Spagna

264

Page 282: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

contemporaneo; all'interno il

percorso mussale si snoda tra

le esposizioni didascaliche di

strumenti enologici antichi e

moderni e attività didattiche

interattive come corsi di

degustazione e riconoscimento

di vini.

Il percorso di visita, inoltre,

attraversa spazi caratterizzati

da macro fotografie territoriali,

modellini e strumenti audiovisivi

didattici.

In Italia, nel Castello comunale

Falletti di Barolo (CN) si sta

realizzando un innovativo

Museo del Vino. L'intero

castello, cinque piani, quasi

tremila metri quadri di

superficie, ospiterà il Museo del

Vino del Barolo e delle Langhe.

Il progettista dell'intervento è

l'architetto di fama mondiale

Francois Confino (in Piemonte

ha anche realizzato gli interveti

sulla Mole Antonelliana di

Torino per ospitare il Museo del

Cinema).

L'allestimento del museo di

Barolo avrà un linguaggio

totalmente differente rispetto

agli altri musei del vino presenti

in Italia. La visita è pensata per

essere un percorso che, svolto

dall'alto verso il basso, parte da

suggestioni intime e

spettacolari sul mondo del vino

per arrivare alle esposizioni,

didattiche e didascaliche, alla

fine della visita.

Per celebrare il Barolo, una

delle più alte produzioni vinicole

italiane, Confino ha immaginato

un percorso tra luce e buio

immerso nei suoni e nel colore:

esattamente la visita si snoda

attraverso i cinque piani del

castello, tre più due interrati. Si

parte dall'ultimo piano dove è

presentata la parte più

evocativa e visionaria

dell'allestimento: con istallazioni

dal sapore teatrale vengono

rappresentati il susseguirsi

delle stagioni, il sole e il buio, il

paesaggio delle Langhe e i

segreti del Barolo. Ai piani

inferiori il percorso passa

attraverso tutte le arti e le

discipline che con il vino hanno

fig 14.4 immagini del progetto del Museo del Vino di Barolo, architetto Francois Confino

265

Page 283: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

avuto un legame profondo:

musica, letteratura, teatro,

cinema, arti figurative per finire

con l'arte culinari, con una

sezione dove si sperimentano

aromi, gusti e profumi. L'ultima

parte della visita è riservata alla

didattica, il visitatore potrà

conoscere le tecniche vinicole e

la loro evoluzione, i dati relativi

alla produzione e al consumo

del Barolo. La visita si conclude

con l'esplorazione dell'antica

cantina del Castello Falletti e

con le degustazioni presso

l'enoteca regionale all'interno

del museo.

I casi che ho portato come

esempio testimoniano che è

possibile un' evoluzione dei

musei etnoantropologici del

vino, per uscire dal clichè che

vuole questi musei come

contenitori-abaco della cultura

contadina, un'evoluzione

necessaria per rispondere al

ruolo di divulgazione della

cultura enologica tipica di una

zona e per aggiungere

interesse turistico alle SDV.

In Terre Sicane manca un

museo del vino, attualmente è

in fase di progettazione e verrà

collocato all'interno del palazzo

Planeta a Menfi.

Nel presente lavoro di tesi,

invece, presenterò un concept

per un museo del vino all'aperto

che segue il percorso di una

pista ciclabile di recente

realizzazione nel comune di

Menfi.

L'evoluzione dei sistemi

museali ha portato la nascita di

progetti che posseggono una

dimensione territoriale del

percorso di visita. Questa

tipologia di musei nasce dalla

necessità di preservare la

memoria di artefatti che non

possono essere portati

all'interno di una struttura

perché parte integrante di un

luogo e della storia che

rappresentano. Per fare un

14.2Parchi e musei lineari

fig 14.5 immagini del progetto del Museo del Vino di Barolo, architetto Francois Confino

266

Page 284: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

esempio di questa tipologia di

musei, cito l'area dello sbarco

in Normandia dove, in ricordo di

quel momento storico della

seconda Guerra Mondiale,

vengono conservate le

testimonianze dell'attacco

(trincee, bunker, artefatti da

guerra).

I musei lineari fanno parte di

questa tipologia di luoghi della

memoria e della celebrazione.

Il concetto è simile a quello dei

parchi lineari, infatti i musei

lineari sono tracciati percorribili

a piedi o ciclabili che

attraversano degli eventi che

nel caso dei parchi lineari sono

momenti differenti del

paesaggio, nel caso dei musei

lineari sono strutture storiche,

testimonianze di un periodo del

territorio o installazioni

artistiche come nel caso della

Fiumara d'arte in Sicilia dove,

lungo il letto di un torrente, si

susseguono macro opere d'arte

contemporanea.

I parchi lineari, spesso,

nascono per l'esigenza di una

riqualificazione paesaggistica di

un tracciato stradale o di una

linea ferroviaria, ad esempio

come il progetto del passante

verde di Mestre nato per la

riqualificazione dell'area

autostradale.

Nel 2001 in Sicilia, tra i comuni

di Caltagirone e Piazza

Armerina, è stato realizzato un

Parco lineare-pista ciclabile. Il

progetto, dell'architetto siciliano

Marco Navarra, sfrutta la linea

ferroviaria, dimessa nel 1971,

che collegava le due città.

All'epoca della sua costruzione,

la linea ferroviaria correva per

trentacinque chilometri

attraversando diversi tipi di

paesaggio agricolo e naturale:

dai calanchi argillosi di Monte

San Giorgio, alle rocce

calcaree di contrada

Salvatorello, agli estesi campi

di grano di Fontanapietra e

della valle del Tempio, dai

declivi del monte della

Ganzaria coperti da ulivi, alle

valli di pioppi di Leano, ai

noccioleti e ai frutteti di Piazza

fig 14.6 Parco lineare tra Caltagirone e Piazza Armerina, tavole del progetto di Marco Navarra (fonte: internet)

267

Page 285: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

Armerina. Con il parco lineare

la speranza è quella di riportare

a nuova vita questa variegata

storia del paesaggio siciliano.

Seguendo il tracciato della

ferrovia, si assiste al susseguire

di antichi paesaggi agricoli

ritmati dalle tracce che la storia

ha disegnato sul territorio: una

necropoli preistorica, alcune

masserie settecentesche,

mulini ad acqua, una villa di

epoca romana, un antico

eremo. Queste evidenze

diventano le soste del percorso

ciclabile, pensato in luogo del

tracciato ferroviario.

“Considerato il valore delle

risorse di questi territori, si

comprende come l'obiettivo

generale del progetto non

riguardi solo il recupero

ambientale ma una sottile e più

complessa operazione di

ricostruzione di quegli invisibili

legami fra paesaggi, manufatti,

reperti e storia che possa

stimolare una più ampia

rigenerazione di risorse non più

utilizzate (manufatti contadini,

beni monumentali e ambientali,

paesaggi).” (M. Navarra) (1)

Il progetto, quindi, propone un

dialogo fra architetture,

infrastrutture e paesaggio, in un

viaggio che procede attraverso

un susseguirsi di sequenze

visive sul del cuore della Sicilia.

L'intervento intende conferire

nuovo impulso vitale a questo

inedito patrimonio di

archeologia industriale

rappresentato dall' ex linea

ferrata con le sue strutture: tipi

edilizi, tecniche costruttive e

materiali. Il progetto si articola,

come dice Navarra, “in funzione

di tre concetti chiave: linee,

punti e superfici”.

L'idea di linea è suggerita dai

filari di cipressi, dal movimento

della pista ciclabile, dal

percorso pensato per la

passeggiata, la corsa e il

pattinaggio, dalla sequenza

degli scenari che si offrono alla

vista del viaggiatore, dagli

itinerari lungo i sentieri alla

volta di mulini ad acqua,

masserie, eremi e zone

fig 14.7 Parco lineare tra Caltagirone e Piazza Armerina

268

Page 286: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

archeologiche.

L'idea di punto si materializza

nella sosta, possibile nelle

vecchie cantoniere e nelle

stazioni adibite a luoghi di

ristoro, spazi espositivi.

Le superfici, infine, si spiegano

attraverso i colori e i profumi

della macchia mediterranea,

oggetto anch'essa di un'opera

di recupero.

Il progetto del parco lineare,

con queste peculiarità, assume

un carattere quasi museale,

sicuramente è un luogo dell'

esperienza.

14.3Concept MULIVImuseo del vino e pista ciclabile

Recentemente, nel comune di

Menfi, è stata inaugurata una

pista ciclabile che unisce il

paese con la zona marittima di

Portopalo, la pista è stata

realizzata sfruttando il tracciato

della linea ferroviaria che fino al

1981 collegava Sciacca con

Castelvetrano. La pista ciclabile

fa parte del progetto europeo di

itinerari ciclabili Eurovelo, per

l'esattezza è una parte del

corridoio EV 7 che, una volta

ultimato, dovrebbe unire le

piste ciclabili dal nord Europa a

Malta.

La nascita di questa struttura

ha dato l'occasione per riflettere

su un possibile Museo Lineare

del Vino delle Terre Sicane.

L'idea nasce dalla necessità

della presenza di un museo

della cultura enologica che

riflettesse le caratteristiche

multisensoriali e

multiesperienziali della nuova

SDV delle Terre Sicane. Il

museo Lineare del Vino,

MULIVI, è un percorso ciclabile

dove è possibile vivere i diversi

momenti della produzione del

vino. Nella cornice del

paesaggio delle Terre Sicane il

percorso del museo attraversa

istallazioni e strutture che, con

suggestioni e veri eventi

fig 14.8 pista ciclabile tra Menfi e Portopalo

269

Page 287: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

didattici, trasmettono la cultura

e la storia produttiva del

territorio.

La visita è un'alternanza di

momenti didattici, estetici, ludici

e didascalici. Quindi due livelli

di fruizione (oltre all'utilizzo

come pista ciclabile):

- un livello estetico

- un livello didattico

L'esperienza estetica-

sensoriale è data dalle

istallazioni che si susseguono

lungo il percorso:

- pannelli fotografici che

raffigurano la storia della

produzione in Terre Sicane

- padiglioni con istallazioni

grafiche che spiegano

rudimenti di enologicia

- padiglioni-serra dove sono

coltivate le piante che danno

riferimento ai profumi dei vini

- macro sagome di macchinari

enologici stilizzate: poste in

sequenza lungo il tracciato

raffigurano le fasi della

produzione industriale del vino

l'esperienza didattica viene

fornita dalle attività svolte nelle

strutture del museo:

- un vigneto didattico,

- un padiglione per i corsi di

degustazione

- un'esposizione di strumenti e

tecniche enologiche nella

exstazione di portopalo,

Il percorso museale parte dalla

ex stazione ferroviaria di Menfi,

dove sarà a disposizione un

ciclonoleggio (per i visitatori

che non dispongono di un

proprio mezzo) e un punto

informativo del museo, passa

attraverso le istallazioni e le

strutture poste lungo il traccito

e termina a Poropalo presso la

ex stazione. In realtà il percorso

continua come Greenway fino

alla riserva della foce del

Belice.

L'ex stazione di Portopalo

accoglierà, all'interno

dall'edificio esistente:

- una esposizione di strumenti

enologici, antichi e

contemporanei

- una sala con materiale audio

visivo

- un punto vendita di

MULIVI

MULIVI

MULIVIM U S E O

LINEARE

DEL VINO

fig 14.9 Logo del MULIVI

270

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tavola 14.2 vision generale del concept MULIVI

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272

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merchandising della SDV e del

museo

- un ristorante tipico

L'area circostante la stazione

sarà attrezzata per accogliere

eventi di genere espositivo-

commerciale come sagre,

mercatini e fiere. In un futuro

dove la manifestazione

INYCON diventi una piccola

fiera dell'indotto ienologico,

questa zona espositiva

potrebbe essere utilizzata come

sede dell'evento.

Così come è stato immaginato,

il MULIVI, è una risposta alla

necessità di nuovi musei

enologici che abbandonano la

forma statica e passiva di

“memorabilia” per diventare

effettivamente dei luoghi di

esperienza e di divulgazione

della cultura enologica di un

territorio.

osservazione/passaggio delle istallazioni

partecipazione agli eventi didattici

schema14.1i livellidi fruizionedelMULIVI

livello didattico

pista ciclabilelivello base

livello estetico

bibliografia/webgrafia delcapitolo

Marco Navarra, , 2002 Cannitello(RC)walkabout city,

http://www.erremix.comhttp://www.barolodibarolo.com/paese_museodelvino.asphttp://www.baroloworld.ithttp://www.ecomusei.nethttp://www.url.it/muvi/index.htmhttp://www.museodelvino.net/musvin.htmlhttp://www.museimazzucchelli.it

BibliotecadelCenide

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schema 14.2 Confronto delle tipologie di allestimento tra il MULIVI,

il progetto del Museo del Barolo e il Museo Provincial del Vino di Valladolid

didascaliainterattività

performance

esposizione

MULIV

I

MUSEO

DEL

BARO

LO

MUSEO

PROVIN

CIA

LDEL

VIN

O

partecipazioneattiva

parrtecipazionepassiva

assorbimento

educazioneintrattenimento

esperienza estetica evasione

MUseoLIneare del VIno

schema14.3iquattroambitidell'esperienzaMULIVI

immersione

partecipazioneattiva

parrtecipazionepassiva

assorbimento

immersione

educazioneintrattenimento

esperienza estetica evasione

iquattroambitidell'esperienza

da"l'economiadelle esperienze"(PineeGilmore2000)

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la zona della ex Stazione di Menfi,al momento utilizzata come sede degli uffici e dello spaccio delle cantine Settesoli,

tavola 14.3

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M U S E O

LINEARE

DEL VINO

tavola 14.4

ciclonoleggio

vision della zona della ex Stazione di Menfi trasformata in ingresso del MULIVI

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fotogarfie storichedella vendemmia in

TerreSicane

tavola 14.5un momento del percorso del MULIVI

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vigneti didattici lungo il percorsosaranno gestiti dalla vicina cantina Progresso

(SETTESOLI CANTINE)

cantina Progresso(SETTESOLI CANTINE)

tavola 14.6un momento del percorso del MULIVI

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tavola 14.7un momento del percorso del MULIVI:i padiglioni grafici

ispirazione

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TERROIR

LUCE

ALTITUDINE

FORMAZIONE DEGLI ZUCCHERI

MATURAZIONE

DURANTE LA FERMENTAZIONE

DEL MOSTO I

PRODUCONO ALCOOL

METABOLIZZANDO GLI ZUCCHERILIEVITI

LO ZUCCHERO E' FONDAMENTALE NELLA VINIFICAZIONE

VINIFICATORE

LIEVITI

TERROIR

approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiappr

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approfondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

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approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiappr

MATURAZIONE

approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

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approfondimentiappr

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approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiappr

FERMENTAZIONE E VINIFICAZIONE

approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

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approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

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approfondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

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approfondimentiapprofondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondimenti

approfondimentiappr

approfondimentiapprofondimentiapp

approfondimentiapprofondimenti

approfondimentiapprofondDJDimenti

approfondimentiapprofondimentiapproenti

approfondimentiapprofondimenti

tavola 14.8un momento del percorso del MULIVI:i padiglioni grafici

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padiglione corsi e degustazioni

segue degli orari di aperturacoincidenti con il museo enologico

tavola 14.9un momento del percorso del MULIVI:il padiglione didattico

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i padiglioni degli odori sonodelle strutture di rete di acciaionelle quali vengono coltivatele piante aromatichesi usano per individuare le caratteristicheolfattive dei vini

tavola 14.10un momento del percorso del MULIVI:i padiglioni degli odori

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tavola 14.11un momento del percorso del MULIVI:le macro sagome

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tavola 14.12un momento del percorso del MULIVI:le macro sagome

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tavola 14.13arrivo alla ex stazione di Portopalo, punto di riconsegna noleggio biciclette,l' edificio della ex Stazione accoglie l'esposizione di strumenti enologici, un ristorantee un punto vendita

la zona limitrofa alla stazione viene attrezzata per accogliere eventi, sagre e fiere

zona attrezzata per fiere, eventi e sagre

nell'edificio della ex stazionetrova luogo il museo enologico, una enoteca,

un bookshop

285

Page 303: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

tavola 14.14ipotesi di utilizzo per sagre e mercatini dell'artigianato

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tavola 14.15ipotesi di utilizzo per una futura fiera INYCON

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IOVIN

IFIC

O

MULIVIM U S E O

LINEARE

DEL VINO

IOVIN

IFIC

O

MULIVIM U S E O

LINEARE

DEL VINO MULIVI

MULIVIM U S E O

LINEARE

DEL VINO

IO FILTRO

MULIVIM U S E O

LINEARE

DEL VINO MULIVI

MULIVIM U S E O

LINEARE

DEL VINO

MULIVIM U S E O

LINEARE

DEL VINO

tavola 14.16ipotesi dell'eventuale merchandising museale

MULIVI

MULIVI

storia di un progetto 365 365giorni

LANDARTin Terre Sicane

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capitolo15:Conclusioni

The End?

290

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15.0Conclusioni e considerazionisul progetto

Siamo arrivati alla fine di

questo complesso percorso

progettuale multilivello e

multidisciplinare per la

definizione di una nuova

identità di una Strada del Vino

in Sicilia.

Sono partito dall'idea che una

SDV non può essere

considerata soltanto un

itinerario turistico, anche

perché, di fatto, non lo è;

infatti se rivolgiamo lo

sguardo alle realtà efficienti,

come la Franciacorta, ci

rendiamo conto che le SDV

sono dei veri e propri sistemi

turistici che ruotano attorno la

produzione vitivinicola di un

dato territorio. Questo

strumento nasce per

rafforzare il legame tra la

produzione e il territorio e per

promuovere il turismo

sfruttando il vino come

medium tra l'offerta territoriale

e il pubblico. il dialogo tra

territorio-vino-turismo diretto

dalle SDV risulta essere

efficace se sono state

delineate con convinzione le

strategie di fruizione e di

integrazione delle risorse

territoriali.

Il problema principale di

alcune (la maggior parte)

realtà italiane è proprio

questo: la mancanza di reali

strategie per il turismo e la

mancanza di identità e di

differenziazione tra le Strade

del Vino stesse. L'innovazione

che ho proposto nel progetto

è un cambiamento di

prospettiva riguardo le SDV e

l'attivazione del circolo

virtuoso che porta il vino a

valorizzare il territorio e

viceversa.

Si devono considerare le SDV

come luoghi unici, non più

come itinerario/sistema

turistico ma proprio come un

territorio dell'esperienza

turistica legata alla tipicità

locale.

Molti comunità produttive,

come quella delle Terre

Sicane, che posseggono il

capitale, in termini di risorse

territoriali, per poter

accontentare un flusso

turistico, hanno cercato la via

della valorizzazione

costituendo delle strade del

vino. Ma la realizzazione dei

progetti non ha ottenuto il

risultato sperato (tralasciando

i problemi che possono

derivare dal malcostume).

Probabilmente la creazione di

un itinerario, un sistema di

comunicazione, le aziende

visitabili e internet non sono

sufficienti a far emergere una

SDV anche perché, spesso,

capita che la produzione non

è facilmente riconducibile al

territorio.

La via da seguire, per me, è

la ricerca della visibilità e

della differenziazione

dell'offerta turistica:

- va creato un sistema di

comunicazione visiva che

collega i prodotti al territorio,

già un semplice logo posto

sulle etichette può servire.

Senz'altro più utile la

creazione di un consorzio di

tutela della produzione DOC

- va creata innovazione nelle

strategie per il turismo.

Significa che il territorio va

vissuto come un'esperienza

integrata con alla base un

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Page 309: Strada del Vino Terre Sicane middle res 36Mb tesi Carmelo F. Lo guzzo

SDV fosse un'unica grande

azienda.

Quella che ho proposto è una

delle possibili vie da seguire,

mi rendo conto che la

complessità di un progetto di

questo genere crei delle

grandi difficoltà di

realizzazione,

a partire da un problema di

reperimento delle risorse

economiche necessarie

all'avvio fino ai problemi di

concertazione tra gli attori per

la gestione della SDV. Le

difficoltà di integrazione sono

il problema principale che

andrebbe superato nelle Terre

Sicane, problema che da

sempre ha rallentato e

sminuito le azioni di sviluppo

pensate dalle amministrazioni

locali. Credo che lo sforzo al

cambiamento dovrebbe

partire dai produttori e da una

prima azione di costruzione

della identità territoriale. Se la

produzione verrà orientata

verso un maggior quantitativo

certificato DOC e garantita da

un marchio condiviso nel

territorio, secondo le mie

intuizioni, si dovrebbero

attivare dei processi di

cambiamento nella cultura

locale, processi che iniziano

dalla consapevolezza di

essere territorio e non

individui. Forse qualcosa si

sta muovendo in questo

senso. È delle ultime ore la

notizia della possibilità di una

zonazione DOC unica delle

Terre Sicane e, inoltre, la

strada del vino Terre Sicane è

la vincitrice della gara per la

realizzazione dell'Enoteca

Regionale della Sicilia

Occidentale, voglio ricordare

che le enoteche regionali

sono delle istituzioni che

hanno lo scopo di

promuovere e valorizzare il

vino prodotto nella regione di

appartenenza. Spero che

queste azioni saranno

all'insegna dell'innovazione,

della quale Terre Sicane ha

bisogno per comprendere

quale via è quella che porta

allo sviluppo.

fattore di differenziazione e di

evidenza. Per Terre Sicane ho

proposto la contaminazione

dell'esperienza enoturistica

con la Land Art

- vanno realizzate delle

strutture di supporto al

turismo

- i musei del vino devono

diventare delle vere e proprie

attrattive, risorse che non

sono solo di contorno ma che

stimolino anche la

motivazione al viaggio

- il sistema territoriale va

comunicato e reso evidente

costruendone un'identità

estetica precisa e non

confondibile. Per fare questo

si può, rispettosamente,

rendere intelligente il

paesaggio, come nel

progetto, agendo sul territorio

esaltandone alcune

peculiarità e farlo diventare un

grande spettacolo di

comunicazione.

- vanno create idonee

strutture decisionali dove le

competenze per il turismo

sono specializzate e

gestiscono l'offerta come se la

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