Storia istituzionale del medioevo 3

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La città e il comune

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Page 1: Storia istituzionale del medioevo 3

La città prima del comuneTra economia, autonomia e orgoglio

Enrica SalvatoriUniversità di Pisa

a.a. 2012-2013

giovedì 11 aprile 13

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Città e Comune

• Rapporto non semplice né lineare• lo sviluppo e la rinascita delle città è un fenomeno di scala mediterranea ed europea;• lo sviluppo di un certo grado di autonomia cittadina è ancora un fenomeno comune dell’Europa medievale;• il Comune è invece un fenomeno che riguarda solo alcune aree d’Europa, in particolare l’Italia del Nord

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Città altomedievale• Questione continuità /rottura • Persistenza di una amministrazione civile nelle mani del vescovo: nuova funzione centralizzatrice del territorio• Continuità della centralità urbana dell’antica civitas specialmente nelle zone già fortemente urbanizzate: Italia, Francia meridionale• Europa settentrionale: realtà nuove, porti, mercati• Ma mercato ≠ città -> ripresa demografica, inurbamento, centralità rispetto al territorio• Fenomeni diversi da zona a zona in Europa• Binomio civitas (castrum) / mercato

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Il vescovo Elemento comune, ma• diverso il rapporto con i cittadini• diversa la composizione sociale della città

In epoca post-carolingia assume un’importanza eccezionale• prestigio• funzioni• privilegi imperiali e regi (non assunzione di rappresentanza, ma autorità pubblica in stretto collegamento con la comunità cittadina)

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Coesione della comunità cittadina 851: gli habitatores de civitate Cremone inviarono a Pavia dall’imperatore una delegazione per protestare contro il vescovo che pretendeva, usando multas violentias, di imporre alle loro navi che attraccavano al porto della città il ripatico, la palafittura e il pasto per i riparii; imposte che i loro genitori non avevano mai pagato. Ma prima i Cremonesi non possedevano navi proprie ed erano associati con i milites di Comacchio che le pagavano. Il vescovo si appoggia alla concessione del ripatico fatta da Carlo Magno. La sentenza è a favore del vescovo.

• habitatores, non cives• peculiarità delle richieste• non contestazione del diritto

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CIVES• Habitator che è in stretta relazione con la civitas• Libero• Risiede stabilmente in città• Obbligo di partecipare alla milizia e alle ristrutturazione delle difese• Proprietario• Italia del Nord: non ha rapporti vassallatici don la Chiesa o con altri seniores --> distinto dai milites

I milites sono, a partire dalla seconda metà del X secolo, un gruppo sociale costituito da grandi e medi proprietari terrieri, legati da rapporti vassallatici con seniores laici o ecclesiastici. Formavano (clientela armata) il nerbo della militia del Regno e degli eserciti vescovili o comitali. (rapporto città/campagna)

Poi unione di cives e milites nei cives

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Coesione della comunità cittadina• 996: Ottone III, il giorno successivo all’incoronazione imperiale, prende sotto la sua protezione omnes cives Cremonenses liberos, divites ac pauperes per garantire loro la libertà e la sicurezza in civitate e altrove. Si concedono anche i diritti sulle acque, di pascolo, uso dei boschi e tutto ciò che apparteneva ad rem publicam

MGH DD Otto II - Otto IIIn.198 pp. 606-607

documento su moodle

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Coesione della comunità cittadina 8 luglio 958, i re d’Italia Berengario II e Adalberto confermano agli «abitatori della città di Genova» ogni proprietà e possesso detenuto secondo le loro consuetudini, siti dentro e fuori la città; proibiscono a qualunque rappresentante regio, di alto o basso rango, di accedere alle loro case e ai loro beni; attribuiscono ai Genovesi la metà delle sanzioni comminate ai contravventori

• gli abitanti di Genova sono identificati come tali (senza alcun referente per il gruppo) e hanno elaborato alcune consuetudini in materia di possesso di terre cui si riconosce forza di diritto. • il vescovo Teodolfo è un fedele della casa di Sassonia• gli «abitatori» si rivolgono proprio ai due re che al momento la contrastano, i quali calcano sul valore della fedeltà e sul carattere di fideles che distingue i richiedenti• assume evidenza un nucleo cittadino di qualche compattezza e parecchio autonomo• forti capacità economiche e di iniziativa

http://fermi.univr.it/rm/didattica/strumenti/fasoli_bocchi/testimonianze/test13.htm

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Fattori coagulanti

• privilegi / libertà maggiori rispetto al territorio

• maggiore articolazione e libertà sociale all’interno

• rapporto peculiare con il vescovo

• interessi specifici inerenti peculiari libertà cittadine (area Reno-Mosella)

• interessi specifici il mercato e i commerci

• concordia interna (paci di Dio, coniurationes)

• guerra

L’area della città rende liberi

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