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Storia dell’Emilia Romagna Di Paganelli Alberto

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Storia dell’Emilia Romagna

Di Paganelli Alberto

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Le ricette della storia I luoghi del Potere

Questo periodo attraverso alcuni luoghi del potere in Emilia-Romagna vuole far comprendere quanto i palazzi destinati alla sede e al governo della resistenza e ai signori avessero, oltre a un significato funzionale anche a un valore simbolico per l’aura di potere che trasmettevano ai sudditi, mostrando la forza e la magnificenza dei principi.

Il Castello Estense a Ferrara

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Gli Este

Gli Este fecero edificare il Castello Estense di Ferrara,

sotto il marchese Nicolò II nel 1385, con lo scopo di

imporre al popolo in rivolta l’autorità del signore

attraverso un edificio dall’imponente architettura

militare. Lo progettò l’architetto Bartolino da Novara,

già autore dei castelli di Pavia e di Mantova.

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Gli Este

Tra Quattrocento e Cinquecento il castello fu

profondamente ristrutturato, dopo la decisione di

Ercole I di farne la dimostra ducale. Da fortezza

venne trasformato in sontuosa sede della corte,

con interventi sia all’esterno che all’interno.

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Gli Este

Esternamente i merli furono sostituiti da balaustre marmoree, in modo da eliminare i tratti militari dall’edificio; all’interno, soprattutto nei saloni del piano nobile, venne messo in cantiere un ampio programma decorativo, destinato a creare gli ambienti che dovevano ospitare la corte e le collezioni d’arte estensi.

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Gli Este

A questo programma lavorano architetti

insigni- come Girolamo da Carpi, cui si deve il

Giardino degli aranci, riservato alle dame,

Alberto Schiatti e Gian Battista Aleotti – e

famosi pittori, come Piero della Francesca, il

Bastia Nino e Dono Dossi.

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Modena

sue parti architettoniche all’età medievale e alla funzione rappresentativa e di governo della comunità e che il Palazzo del Comune simboleggiava.

Il Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare.

Il Palazzo Comunale rimanda nel nome e in alcune

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Modena

Alla sua realizzazione furono chiamati Girolamo Rainaldi e Bartolomeo Avanzini, con la consulenza di Gian Lorenzo Bermini e Francesco Borromini.Il fasto delle architetture esterne si riverbera nello sfarzo delle decorazioni interne delle sale di rappresentanza, tra le quali spiccicano il Salone d’onore, riccamente affrescato, le sale del circolo ufficiali, decorate da stucchi e dipinti, e il Gabinetto d’oro, rivestito da pannelli in squisito stile roccocò. Il palazzo è dal 1862 sede dell’Accademia militare.

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Piazza Grande di Modena: il Palazzo Comunale, di fronte, è alle spalle del Duomo.

Edificato nella Piazza Grande, di fronte all’abside della Cattedrale, mostra bene la diversità tra il potere religioso e quello civile nelle città medievali, il nucleo originario dell’edificio, detto palacium urbis, risale al secolo XI; poi sono intervenute molte

trasformazioni, sino all’aspetto attuale, frutto di interventi compiuti dal Seicento all’Ottocento.

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Il Palazzo Comunale di Modena.

Il Palazzo Ducale, esempio di sontuosa dimora cortese, fu fatto costruire Da Francesco I d’Este a partire dal 1630 per trasferire il trasferimento della capitale dello Stato a Modena. Il palazzo doveva meravigliare per la grandiosità e la raffinatezza dell’impianto architettonico.

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Parma

Il centro ducale nella città di Parma fu organico dai Farnese in un ampio spazio posto a cavallo del

torrente Parma: da una parte il Palazzo della Pilotta; dall’altra il Palazzo Ducale, immerso nel

parco. La fabbrica in compiuta del Palazzo della Pilotta fu avviata nella seconda metà del

Cinquecento da Rannuncio I, al fine di ospitare gli uffici dello Stato e i servizi annessi alla corte.

Una galleria portificata e il ponte lo collegava con il Palazzo Ducale, la residenza del Farnese.

Il nome Pilotta deriva dal gioco pelota, praticato in uno dei cortili interni.

Vari servizi si seguitarono nella variazione del palazzo segue che mai esso fosse portato a termine.

Il progetto iniziale fu formato da Francesco Pacciotto seguì nel primo Seicento la realizzazione dei

due cortili maggiori ad opera del Meschino. L’interno ospita il Museo Archeologico e la Galleria

Nazionale, la Biblioteca Palatina e il Teatro Farmese. Il teatro, fatto costruire da Rannuncio I nel

1618, sul progetto di Gian Battista Aleotti, è uno dei più maestosi e suggestivi spazi scenici del

mondo, con una cavea che può ospitare 3000 spettatori e un palcoscenico lungo 40 metri.

Realizzato in legno stucco dipinto, dopo le distruzioni della Seconda guerra mondiale, è stato

ricostruito negli anni Cinquanta.

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Parma

Oltre torrente si trovano il Parco e il Palazzo Ducale, progettato dal Vignola e completato nel Settecento. Oggi è sede del Comando della legione Carabinieri e dei RIS.

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Le Residenze Nobiliari

La Sala Barocca nel Palazzo Ducale di Sassuolo.I fasti delle corti non si esprimono soltanto nei palazzi del potere, edificati al centro delle città-capitali di Ducati emiliani. Altri luoghi rappresentativi della ricchezza e della potenza delle grandi famiglie nobiliari sono le residenze di campagna, dove la corte si trasferiva nel periodo della villeggiatura.

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Le Residenze Nobiliari

Un esempio di questi palazzi residenziali è

costituito dal Palazzo Ducale di Sassuolo

e dal vastissimo parco.

Gli estensi, dopo la capitale del Ducato a

Modena, avviarono la costruzione del

palazzo, affidando all’architetto Avanzi la

trasformazione del preesistente castello

dei Pio in una fantasiosa resistenza

barocca dalla sonografica facciata e dagli

interni riccamente decorati da pitture murali illusioniste e da stucchi alle pareti, opera in gran parte

dell’artista francese Jean Boulanger.

Un altro esempio di resistenza nobiliare di campagna è costituito dal complesso formato dalla

Piazza e dal Palazzo Bentivoglio a Gualiteri. La cittadina si trova in provincia di Reggio Emilia di

ridosso dell’argine del Po, e fu data nel Cinquecento feudo agli Estensi a Comelio Bentivoglio.

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Le Residenze Nobiliari

Questo affidò a Gian Battista Aleotti, detto l’argenta la progettazione della vasta piazza- quadrato perfetto di 100metri di lato, con portico su tre lati- e del palazzo, che all’interno vaste e sale affrescate che attualmente ospita il Museo intitolato al pittore Najf Antonio Ligabue e la Donazione Tirelli.

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