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Capitolo 22.�Devi dire che ogni volta che ti vedo sei più bravo� disse EEE�Grazie� ridacchiò ATT, ora struccato e ritornato alle sembianze di un bel

giovanotto �In e�etti non me la cavo male. Hai sentito che applausi ?��Li ho sentiti si, ovazioni direi, e non applaudivano certo solo le parole di

Will Shakespeare��Beh, quando reciti Shakespeare hai certo una marcia in più che quando

reciti Marlowe. Ma sì, hai ragione tu, applaudivano anche me. Peccato che�nirà�

�Finirà ? Che vuoi dire ? Quando sarai vecchio e non riuscirai più a truccartiabbastanza per sembrare una bella fanciulla ?�

�No, molto prima: sono cinque anni che le donne hanno cominciato a calcarele scene. Come attori noi maschi siamo certo molto più bravi, ma quelle sciol-gono i corsetti, liberano le poppe al vento, quando si siedono alzano le gonne escoprono le cosce, quando non le allargano, e sai bene che si dimenticano sem-pre le brache. . . No, è una concorrenza sleale, non possiamo vincere. Ormai èquestione di mesi. Prima, anni fa, prima dell'epidemia, quando il teatro tirava,io avevo ingaggi con un anno di anticipo. Ora c'è poco in programmazione, manessuno mi ha ancora chiamato, e quando �niscono le repliche della Tempesta,sarò a spasso. E sono il miglior attore-donna sulla piazza. Ma ho il culo piatto,le cosce pelose, e sono piallato. Credi a me, è bene che mi prepari a cambiarelavoro�

�Potresti sempre fare parti maschili��Si, ma me le dovrei imparare tutte a memoria, quando so a memoria tutte

quelle da donna, e poi è una questione di abitudine: io come entro sul palco nonsolo sembro una donna: sono, mi muovo, sento e penso veramente come unadonna. Non è che posso cambiare con uno schiocco di dita. È come dire a uncavaliere pesante di mettersi a fare il soldato di fanteria. . .ma mi stai a sentire?�

EEE scosse il capo, risvegliandosi dai pensieri�Scusa, stavo pensando a una cosa��E a che cosa, di grazia, se è tanto importante da non considerare neanche

il tuo più caro amico appena reduce da un trionfo ?��Hai ragione. Ma ho un nome. . . .��Anche io ho un nome, ma non per questo ti ignoro��Volevo dire che ho il nome di uno che mi gira nella testa. So che mi dovrebbe

ricordare qualcosa di importante, ma non mi riesce di agguantarlo, sai quandonon ti viene un nome. . . �

�Si, ho capito. Ma so anche che mi può venire un colpo, digiuno come sono.Lo sai che non si mangia prima di recitare, al massimo un'aringa salata per lavoce. Ho la bocca che sembra il fondo del porto di Bristol. Andiamo a mangiaree bere qualcosa. Il mio stomaco implora una birra e uno stufato. Nell'ordine�

�Hai ragione. Io però devo scappare a casa che devo fare una cosa urgente.Tu puoi andare da Nelly, dovrebbe essere aperta ancora a quest'ora. E' qui

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vicino, ed è una che non ti dovrebbe avvelenare: e ha una birra che ti fa ruttarecome un cannone�

�Mi hai convinto: ti saluto� incamminandosi�Aspetta, sei libero domani ? ��Ovviamente. Domani non c'è replica. Due sole la settimane, ne fanno, con

la poca gente che c'è, il teatro resterebbe vuoto. Quindi sono libero. Più chelibero, quasi disoccupato. Perchè me lo chiedi ?�

�Perché domani avrei bisogno di te, per un lavoro importante che richiederàtutta la tua capacità di attore�

�Allora sono il tuo uomo. O devo fare la donna ?��No, no, l'uomo. La donna la procuro io��La cosa si fa misteriosa, non è che mi puoi dire. . . ��Vieni domani mattina a casa mia, presto, e ti dirò tutto��Va bene, misterioso. Insisterei, ma ho troppa fame e troppa sete��Va bene, a domani��A domani�EEE si strinse bene addosso il mantello, cominciava a fare freddo. Si incam-

minò in direzione della città. Pochi passanti, quasi silenzio. Veniva da pensare.Ma lui non doveva neanche impegnarsi. Il cervello continuava a ronzare su quelnome. NNN, NNN. . . Dove l'aveva già sentito ? Cosa gli voleva dire la samemoria ? Possibile che non riuscisse a ricordare ?

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