Progetto handy start

13
PROGETTO PER L’IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA

description

http://www.apici.org/images/stories/progetti/Progetto_HANDY_START.pdf

Transcript of Progetto handy start

PROGETTO PER L’IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA

Caratteristiche del progetto

HANDY START Settore di intervento del progetto: Tutela dei diritti sociali e di cittadinanza delle persone, anche mediante la collaborazione ai servizi di assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale

Codice identificativo dell'area di intervento: Codice area generale Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: APICI nazionale, anche nell’ambito degli organismi associativi con altre reti nazionali nonprofit di tutela e assistenza a persone con disabilità (es. nell’ambito della FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap) monitora la situazione della disabilità a livello nazionale e territoriale. In vista della progettazione di servizio civile regionale in Toscana APICI ha effettuato una ricognizione statistica e sociale rispetto ai macro dati di contesto su cui poter fondare le proprie progettualità di servizio civile regionale. Da questa analisi si evidenziano tre elementi:

• La presenza di dati statistici sufficientemente aggiornati rispetto alla popolazione in generale e alla popolazione anziana, inclusi indici strutturali della popolazione

• La difficoltà di reperimento di risorse informativo-statistiche sufficientemente aggiornate rispetto alla situazione della disabilità. I dati statistici più recenti pubblicati nei sistemi informativi disponibili in rete rintracciati risalgono al 2010. Questo evidenzia una lentezza dei sistemi informativi e statistici, anche in considerazione che – al contrario – ASL, SdS e servizi sociali hanno generalmente a livello territoriale dati dettagliati sensibilimente più aggiornati.

• La difficoltà di reperimento di rapporti di ricerca tematici aggiornati relativi in particolare alla disabilità e ai suoi diversi aspetti.

Il progetto insiste sull’intero territorio toscano fatta eccezione per la provincia di Grosseto dove non sono presenti sedi della nostra associazione. L’ambito prevalente di operatività delle sedi APICI è naturalmente la città capoluogo ma spesso le richieste di servizio e assistenza si estendono anche ai comuni limitrofi e talora a tutto il territorio provinciale. E’ pertanto opportuno offrire un quadro complessivo della popolazione target di progetto a partire anzitutto da una generale presentazione dei residenti in Toscana al 31/12/12 che ammontano a 3.692.828, di questi 1.920.511 sono femmine (52%) e 1.772.317 sono maschi (48%). La popolazione anziana ( 65 e piu) è costituita da 426134, di questi il 53 % sono donne. La popolazione anziana ( 75+) costituita da 335947 di questi il 58% è di genere femminile; con un indice di vecchiaia pari a 187, 51.

Popolazione residente al 1 Gennaio 2012 per età, sesso e stato civile Regione: Toscana

Eta' Totale Maschi

Totale Femmine

Maschi + Femmine

65 24704 27187 51891

66 19181 21352 40533

67 19006 21325 40331

Fonte demoIstat

Popolazione residente al 1 Gennaio 2012 per età, sesso e stato civile Regione: Toscana

Eta' Totale Maschi

Totale Femmine

Maschi + Femmine

75 16192 20062 36254

76 16408 20575 36983

77 15177 19364 34541

78 14227 18812 33039

79 13106 18173 31279

80 13023 18497 31520

81 12566 18657 31223

82 10907 16845 27752

83 9980 16383 26363

84 9125 15660 24785

85 7833 14375 22208

TOTALE 138544 197403 335947

Fonte DemoIstat INDICATORI DI STRUTTURA- POPOLAZIONE TOTALE (MASCHI E FEMMINE) AL 31.12.2012

PROVINCE

Indice di Vecchiaia(1)

Indice di Dipendenza totale(2)

Indice di Dipendenza anziani(3)

Indice di Dipendenza bambini(4)

Indice di Ricambio(5)

Indice di Ricambio totale(6)

Pop. attiva(7)

Arezzo 180,75 56,95 36,67 20,29 153,69 55,33 65,07 Firenze 185,79 60,96 39,63 21,33 154,07 53,82 64,90

68 19209 21683 40892

69 18407 20857 39264

70 18659 21894 40553

71 20701 24528 45229

72 20061 23673 43734

73 20222 23861 44083

74 17787 21837 39624

TOTALE 197937 228197 426134

Grosseto 217,87 60,11 41,20 18,91 177,49 45,90 56,34 Livorno 209,97 60,35 40,88 19,47 164,34 47,63 60,85 Lucca 192,00 57,92 38,09 19,84 155,75 52,08 64,20 Massa-Carrara 214,11 58,12 39,62 18,50 163,01 46,71 61,35 Pisa 175,68 57,19 36,45 20,75 155,61 56,92 64,26 Pistoia 183,22 58,19 37,65 20,55 155,95 54,58 64,12 Prato 145,38 54,78 32,46 22,33 144,00 68,79 69,44 Siena 196,16 60,63 40,16 20,47 155,45 50,98 64,33 Totale Toscana 187,51 58,91 38,42 20,49 156,65 53,33 63,84 Fonte: elaborazione Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni.Ufficio regionale di Statistica su dati Demo Istat (1) Indice di vecchiaia=(Pop.65+/Pop.0-14)*100 Residenti anziani in Toscana per classi di età ( percentuali) Classi di ETA’ 65-69 70-74 75-79 80-84 85 + totale M F 6.0% 5,7% 4,7% 3,8% 3,7% 100.0% F 6,1% 5,9% 5,1% 4,4% 5,0% 100.0% M 5,9% 5,4% 4,3% 3,1% 2,4% 100.0%

Rielaborazione sui dati Demo Istat Se esaminiamo in dettaglio, la classe di età 65-69 notiamo come non ci siano differenze di incidenza tra uomini e maschi (M = 5,9; F=6,1; M F= 6,0%). L’incidenza relativa delle donne è maggiore per le classi di età 65-74 (F=12%, M=11,7 MF=113), ma soprattutto nella classe dei residenti degli 80 e più ( f=9,4% M=5,5 MF=7,5) dove gli uomini sono 99 mila e le femmine sono 181 mila.

Il grafico in basso, tratto dal portale www.tuttitalia.it detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente in Toscana per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2013.

In Toscana ha avuto la forma simile ad una piramide fino agli anni '60, cioè fino agli anni del boom demografico. Da notare anche la maggiore longevità femminile degli ultra-sessantenni. Inoltre, il dato maggiormente preoccupante è la forbice tra i nuovi nati e le classi 35-54: nel prossimo futuro l’impatto della popolazione anziana sarà particolarmente gravoso per le politiche assistenziali.

Da un articolo apparso su CESVOT Pluraliweb “In Italia si stima che le persone disabili siano quasi 3milioni, pari al 5% della popolazione (Rapporto Istat). In Toscana sono oltre 82 mila, di cui 25.648 in carico ai servizi territoriali (Rapporto Ars Toscana). Quelli con disabilità motoria sono circa 36 mila, quelli psico-sensoriali quasi 16 mila. Il numero più consistente in provincia di Firenze, quasi 14 mila; seguono Lucca (12.647), Pisa (10.563), Arezzo (9.822), Livorno (8.716), Massa (6.539), Pistoia (5.796), Prato (5.161), Siena (4.977) e Grosseto (4.310).

Secondo un’indagine Cnel realizzata nel 2005 la stragrande maggioranza dei disabili italiani vive in famiglia, 700mila vivono soli. Quasi il 45% ha un disabilità grave o è affetto da multidisabilità. L’87% dei disabili tra 6 e 24 anni vive in famiglia, quindi – sottolinea il Cnel – nei prossimi anni aumenterà il numero dei disabili “a rischio” di restare, alla morte dei familiari, senza supporto.

Il grafico seguente, tratto dalla banca dati regionale georeferenziata (2010) mostra il tasso di disabilità nelle diverse zone socio-sanitarie della Toscana.

Di seguito, tratti dalla medesima fonte, vengono riportati i dati relativi alla predisposizione dei PARG rispetto agli handicap accertati e alla condizione di handicap grave relativi al 2010 nelle diverse zone socio-sanitarie toscane che mostrano evidentemente una forte disomogeneità

Dall’osservatorio interno associativo emergono inoltre elementi di contesto che, pur non essendo traducibili in informazioni statisticamente apprezzabili, rappresentano una visione di carattere “qualitativo” del bisogno sociale:

• La necessità per il soggetto disabile e/o anziano di trovare anzitutto un riferimento solido, competente ed accogliente per le problematiche assistenziali

• La crescita, anche per effetto della crisi economica, dell’accesso ai servizi di trasporto non convenzionati, erogati gratuitamente o a costi sociali di rimborso

• L’aumento di accesso ai servizi informativi e di orientamento per quanto attiene al disbrigo di pratiche legate ad accertamenti fiscali della condizione di handicap o non autosufficienza, alla richiesta di ausili, all’orientamento in generale ai servizi di assistenza offerti dal territorio

• La richiesta crescente di integrazione sociale mediante un migliore accesso ai servizi e alle opportunità del territorio (lavoro, formazione, tempo libero)

Obiettivi del progetto

HANDY START vuole rappresentare – come dice il nome stesso – una partenza per le persone che beneficeranno delle attività previste. Partenza verso una qualità di vita migliore, maggiormente integrata e inclusiva nell’ambito delle comunità locali. HANDY START si propone pertanto di:

• Facilitare la mobilità e gli spostamenti per l’accesso ai servizi assistenziali e sociali in genere di persone con disabilità ed anziane

• Mettere a disposizione di persone con disabilità e persone anziane con ridotta mobilità e autonomia ausili e presidi gratuitamente

Vogliamo in particolare assegnare alle persone disabili e anziane che accedono a questi servizi una sorta di “tutor”, un punto di riferimento personale che possono trovare con maggiore costanza in associazione, telefonicamente e a cui possono rivolgersi per porre domande, dialogare, ma anche richiedere servizi di trasporto sociale assistito, accompagnamento a lavoro, a scuola, alle attività del tempo libero. Il volontario di servizio civile, introduce questa nuova possibilità, di personalizzare ulteriormente il servizio assistenziale. Da un punto di vista quantitativo prevediamo di raggiungere questi obiettivi precedentemente indicati mediante Obiettivo Risultato atteso Indicatore Valutazione Facilitare la mobilità e gli spostamenti per l’accesso ai servizi assistenziali e sociali in genere di persone con disabilità

Per ciascuna sede, aumentare del 10% la capacità di offerta di servizio giornaliero Per ciascuna sede, svolgimento di almeno servizi giornalieri di trasporto e/o accompagnamento sociale ad almeno 2 soggetti

Numero servizi effettuati con volontario SCR/numero servizi effettuati senza volontario SCR Numero soggetti beneficiari dei servizi/giorni di operatività del progetto

In itinere mediante monitoraggio dei servizi svolti

Facilitare la mobilità e gli spostamenti per l’accesso ai servizi assistenziali e sociali in genere di persone anziane

Per ciascuna sede, aumentare del 10% la capacità di offerta di servizio giornaliero Per ciascuna sede, svolgimento di almeno servizi giornalieri di trasporto e/o accompagnamento sociale ad almeno 2 soggetti

Numero servizi effettuati con volontario SCR/numero servizi effettuati senza volontario SCR Numero soggetti beneficiari dei servizi/giorni di operatività del progetto

In itinere mediante monitoraggio dei servizi svolti

Mettere a disposizione di

Per ciascuna sede, dare

Numero ausili e presidi prestati

In itinere mediante monitoraggio degli

persone con disabilità e persone anziane con ridotta mobilità e autonomia ausili e presidi gratuitamente

possibilità di prestito gratuito di presidi e ausili

ausili prestati (registro prestito gratuito)

Costituire presso ogni sede associativa il volontario “tutor” per la persona anziana e/o con disabilità

Maggiore soddisfazione dell’utente nell’accesso ai servizi

Numero di telefonate/visite domiciliari per utente

In itinere mediante monitoraggio con registro dei contatti per singolo utente Questionari di soddisfazione dell’utenza

Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei giovani in servizio civile Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente (non prendere in considerazione i giovani in servizio civile regionale). Il progetto HANDY START si avvale di un team di lavoro composto da:

• 1 Responsabile servizio civile regionale – volontario • 1 Coordinatore di progetti – volontario • 1 Responsabile di progetto – volontario • 1 Operatore macchina – volontario • 1 Operatore di progetto per ciascuna sede (9 in totale) – volontari • 11 Formatori per la formazione generale e specifica (1 formatore collaboratore esterno + 10

volontari) • 1 Collaboratore/dipendente per ciascuna sede (9 in totale) – collaboratori/dipendenti

assegnati allo svolgimento di attività assistenziali di trasporto, accoglienza e orientamento ai servizi

• 1 Volontario per ciascuna sede (9 in totale) specificamente inserito nel progetto e assegnati allo svolgimento di attività assistenziali di trasporto, accoglienza e orientamento ai servizi

Ruolo ed attività previste per i giovani in servizio civile nell’ambito del progetto. I giovani volontari in servizio civile saranno impiegati in affiancamento al personale a collaborazione/dipendente e ai volontari delle sedi di svolgimento del progetto, non svolgeranno ruoli e mansioni di carattere professionale per i quali necessitano qualifiche e abilitazioni specifiche. Il ruolo dei giovani in servizio civile è quello di diventare “tutor” per i beneficiari del servizio, mediante lo svolgimento delle seguenti attività:

• Accogliendo le richieste di aiuto e sostegno che pervengono in associazione direttamente presso la sede o telefonicamente

• Aiutando nella predisposizione ed organizzazione giornaliera dei servizi di trasporto, accompagnamento e domiciliari

• Predisponendo ausili, presidi e mezzi per l’effettuazione dei servizi richiesti e, nel caso di ausili e presidi per il loro prestito ai beneficiari richiedenti

• Supportando il servizio di accompagnamento, il servizio domiciliare e di trasporto sociale della persona anziana o con disabilità, sia guidando gli automezzi associativi sia affiancando l’autista nel ruolo di accompagnatore

Il volontario servizio civile “tutor” del beneficiario (disabile o anziano) dovrà provvedere a curare la relazione personale con questo, mediante contatti almeno settimanali (telefonata, visita domiciliare, incontro presso la sede), monitorandone esigenze, richieste e necessità

Non sono previsti obblighi specifici oltre a quelli già definiti dalla normativa del servizio civile regionale Toscano, fatto salvo che per il rispetto delle regole associative, della riservatezza nello svolgimento della propria attività e la tenuta di un comportamento consono e rispettoso delle persone – in primis i beneficiari - e degli ambienti associativi Caratteristiche delle conoscenze acquisibili Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: APICI Nazionale riconosce e certifica l’esperienza di servizio civile svolta presso le proprie sedi territoriali come esperienza curricolare. Consorzio Angelus, riconosce e certifica l’esperienza di servizio civile svolta col presente progetto ai fini di eventuali pre-selezioni senza obbligo di selezione, nell’ambito dei propri servizi assistenziali

Formazione generale dei giovani Sede di realizzazione: A.P.I.CI. ASSOCIAZIONI PROVINCIALI INVALIDI CIVILI E CITTADINI ANZIANI SEDE DI LUCCA VIA DI TIGLIO 1075 (PIANO: 1) LUCCA

Modalità di attuazione: La formazione generale sarà svolta da APICI nazionale presso la sede operativa di Lucca in proprio mediante propri formatori interni all’associazione e mediante formatori esterni esperti delle materie affrontate, sulla base di un programma gestito interamente dall’Ente.

Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione si svolgerà interamente in aula mediate attività di formazione frontale, suddivise in moduli formativi di 8 ore (5 moduli) e 5 ore (1 modulo). La formazione generale prevede le seguenti metodologie didattiche:

• Docenza frontale • Proposta di domande di approfondimento ai singoli docenti • Attività in gruppi di lavoro • Simulazioni e role playing • Test di apprendimento

Contenuti della formazione: La formazione generale prevede di affrontare i seguenti temi: Modulo formativo Descrizione I – presentazione Presentazione e conoscenza dei

partecipanti. Patto formativo. Introduzione al servizio civile

II –Normativa La normativa regionale del Servizio Civile Regionale. Confronto ed elementi di differenziazione con la normativa nazionale del S.C.

III – diritti e doveri Diritti e doveri dei giovani in servizio civile e degli Enti. Il contratto di servizio civile

IV – Il terzo settore Il terzo settore, associazionismo volontariato cooperazione. Come si organizza la società civile

V – Lavorare per progetti Il lavoro per progetti come base del servizio civile e dell’azione associativa verso i beneficiari

VI – Gli ambiti di intervento La legge regionale sul servizio civile e gli ambiti di intervento: assistenza e tutela diritti, educazione e promozione, pace e cooperazione, non discriminazione, protezione civile, tutela ambientale ecc.

VII – Storia del Servizio Civile Ripercorrendo le tappe dell’evoluzione dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale e regionale, vengono approfonditi i temi della pace e della nonviolenza

VIII – Presentazione Ente I valori e i principi ispiratori di APICI, l’associazione e i suoi operatori, lo stile e l’approccio alla disabilità per APICI

Durata (espressa in ore):45

Formazione specifica dei giovani Sede di realizzazione: A.P.I.CI. ASSOCIAZIONI PROVINCIALI INVALIDI CIVILI E CITTADINI ANZIANI SEDE DI LUCCA VIA DI TIGLIO 1075 (PIANO: 1) LUCCA

Modalità di attuazione: La formazione specifica sarà svolta da APICI nazionale presso la sede operativa di Lucca in proprio mediante propri formatori interni all’associazione e mediante formatori esterni esperti delle materie affrontate, sulla base di un programma gestito interamente dall’Ente. Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione si svolgerà interamente in aula mediate attività didattiche frontali, suddivise in moduli formativi di 8 ore (5 moduli) e 5 ore (1 modulo). La formazione specifica prevede le seguenti metodologie didattiche:

• Docenza frontale • Proposta di domande di approfondimento ai singoli docenti • Attività in gruppi di lavoro

• Simulazioni e role playing • Test di apprendimento

Contenuti della formazione: La formazione specifica è diretta a colmare il gap di conoscenze e competenze relativo allo svolgimento delle attività previste dal progetto. Per questo motivo la formazione sarà divisa in moduli che brevemente descriviamo qui di seguito: modulo I – Disabilità, Non autosufficienza Le persone anzitutto. La disabilità e la non autosufficienza, definizioni e classificazioni. Statistiche e rapporti territoriali per una conoscenza specifica della situazione all’interno della propria comunità. Le principali patologie Modulo II – I servizi I servizi offerti dall’associazionismo e dal non profit e i servizi socio-sanitari, formativi, relativi all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati di carattere istituzionale. Normative di riferimento e organizzazione delle politiche e dei servizi Modulo III – La relazione con la persona Il servizio alla persona, la dimensione relazionale nell’associazionismo come fondamento del servizio. Il contenuto relazionale dei servizi volontaristici, la costruzione di capitale sociale e di comunità. Approcci e stile relazionale tra volontario e utente. Prevenire e fronteggiare emergenze, situazioni critiche e il rischio burn out. Modulo IV – Sicurezza sul lavoro Modulo informativo e formativo generale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Procedure di gestione in sicurezza nel servizio di trasporto sociale per l’utente, sicurezza e sanificazione dei mezzi e degli ausili Modulo V – Organizzazione operativa del servizio La preparazione del servizio, organizzazione in turni, reportistica, sportello di accoglienza delle richieste, monitoraggio dei servizi, gestione operativa del servizio e di situazioni impreviste ed eventi critici di carattere organizzativo e ambientale.

Durata (espressa in ore): 45