Stars 'N Stripes N°16

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il periodico online per gli amanti della palla a spicchi d’oltre oceano FOCUS - I Denver Nuggets IL CASO - Il ritorno di Delonte West IL COACH: Il ‘sempiterno’ Jerry Sloan Fonte foto: http://upload.wikimedia.org/wikipedia ITALIANS DO IT BETTER - La rubrica T T u u v v u u o o f f a a l l a a m m e e r r i i c c a a n n o o

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Il periodico on line per gli amanti della palla a sicchi d'oltre oceano

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il periodico online per gli amanti della palla a spicchi d’oltre oceano

FOCUS - I Denver Nuggets

IL CASO - Il ritorno di Delonte West

IL COACH: Il ‘sempiterno’ Jerry Sloan

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All’internoAll’internoSSSSOOOOPPPPHHHHOOOOMMMMOOOORRRREEEE

Russell WestbrookRussell Westbrook

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L’ago della bilancia deiL’ago della bilancia deiBoston Celtics: Boston Celtics: Rajon RondoRajon Rondo

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Il panamense della ScavoliniIl panamense della ScavoliniPesaro, Michael Hicks, Pesaro, Michael Hicks, e la Martos Napoli e la Martos Napoli

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La rubrica irriverente di SNSLa rubrica irriverente di SNSRRRROOOOOOOOKKKKIIIIEEEE TTTTIIIIMMMMEEEE

La ‘combo’ dei Thunders: HardenLa ‘combo’ dei Thunders: HardenOOOOCCCCCCCCHHHHIIII PPPPUUUUNNNNTTTTAAAATTTTIIII SSSSUUUU.... ....

Western ConferenceWestern Conference

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La città dell’HarleyLa città dell’HarleyDavidson e dei Bucks: Davidson e dei Bucks:

MilwaukeeMilwaukee

L’intervista all’Avvocato L’intervista all’Avvocato Federico BuffaFederico Buffa

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Squadra che vince, non si cambia. E da questo basi-lare, quanto non sempre scontato, principio sonoripartiti i Denver Nuggets. Reduci da una dellemigliori stagioni nella loro storia, culminata con l’ar-rivo alla Finale della Western Conference, dopo cin-que delusioni consecutive al primo turno, le Pepitehanno deciso di continuare a battere la strada che liha portati ad essere uno dei top team di questa NBA.La stagione 2008/2009, infatti, cambiò volto inmaniera drastica dopo appena tre partite, quandovenne posta la parola fine sull’avventura di AllenIverson in Colorado, schiudendo invece le porte al

ritorno del figliol prodigo, Chauncey Billups. E,come direbbe qualcuno, da lì in poi, le cose nonsarebbero mai più state come prima. Incredibilecome il solo innesto di un giocatore abbia potutocambiare i destini di una società che sembrava confi-nata in un pericoloso limbo. Tutta la squadra benefi-ciò dell’ordine e nel contempo della sicurezza che l’exBad Boy trasmetteva in campo ai colleghi. Ne conse-guì la stagione con il massimo di vittorie nella storiadella franchigia, il titolo divisionale e la Finale diConference sopracitata, dove i poi futuri campioni,Los Angeles Lakers, passarono alcuni momenti di

FOCUS

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vero terrore, contro una squadra che stava letteral-mente volando sulle ali dell’entusiasmo, salvo riusci-re a vincere la serie grazie alle magate di Kobe e alletriple di Ariza. L’estate, poi, ha portato poche novitàe tante conferme tra le Montagne Rocciose. Se da unlato non è stato possibile trattenere il sorprendenteDanthay Jones, free agent andato ai Pacers, e ilLituano Linas Kleiza, vinto dagli eurodell’Olympiakos, dall’altro il nucleo portante dellasquadra non ha subito modifiche. Carmelo Anthonyha passato l’estate a lavorare per mettere a frutto le

grandi prestazioni dei playoffs ed elevarsi definitiva-mente allo status di superstar. Senza intoppi extracestistici a rallentarne il cammino, vedi incidentistradali, video galeotti su internet, buste di sostanzestupefacenti e chi più ne ha più ne metta, e appunta-menti cestistici internazionali, l’Anthony che si è pre-sentato al via del training camp è stato, a detta ditutti, il migliore di sempre. E l’inizio di stagione lodimostra in pieno. Giocatore della settimana in aper-tura, 37.7 punti di media dopo tre partite, con duegare sopra i 40 punti, Nuggets ancora imbattuti dopo

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Fonte foto: http://cdn0.sbnation.com

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5 incontri, unici nella Lega assieme ai Celtics. Lasensazione che si ha è che Melo stia riuscendo adassommare finalmente la convinzione nei proprimezzi all’infinito talento di cui dispone. Il tiro, ades-so, è pungente sia dalla media distanza con i possessiin post medio, che da dietro l’arco. Ma contempora-neamente l’ex Syracuse sa sfruttare a dovere ancheun primo passo difficile da contenere. E la forza perfinire in traffico nei pressi del canestro non glimanca di certo, così come la visione di gioco persfruttare i raddoppi e servire assist al bacio ai suoicompagni. In tutto questo si sono visti anche sensibi-li miglioramenti nella metà campo difensiva, sia sul-l’uomo che in aiuto. Un quadro al momento perfetto,anche se siamo veramente solo all’alba della stagio-ne, ma che fa sperare molto bene George Karl. Ancheperché come detto, attorno gli altri pilastri sono bensaldi. Billups assicura come sempre regia e punti.Ordine in campo e ritmi gestiti con intelligenza sonoordinaria amministrazione. All’occorrenza può esse-re l’uomo che segna da solo un parziale, come è statoa Portland nella seconda partita stagionale, nellaquale in un momento di grande difficoltà dell’attaccosi è messo in proprio è ha segnato una decina dipunti che hanno impedito a Denver di affondare, mail suo primo obiettivo è sempre quello di mettere inritmo i suoi compagni. Come Kenyon Martin e Nenè,i due lunghi che fanno la guardia al pitturato.Sorretti finalmente da una condizione fisica decente,i due sono riusciti a giocare una stagione interaassieme, e i risultati arrivati sono in buona parteanche merito loro. Soprattutto per il lavoro difensivoche fanno, prima ancora che offensivo. Martin, se in salute, è uno dei migliori difensori tra ilunghi NBA, sulla palla, così come lontano da essa.Dotato di una cattiveria agonistica rara da riscontra-

re in altri giocatori e di un atletismo sì offuscato daiproblemi fisici, ma che ancora gli permette di andaretranquillamente sopra i ferri, e non di poco, l’ex deiNew Jersey Nets è un’altra delle certezze di Karl.Spesso lo si vede fare a sportellate con il suo direttoavversario, quasi sempre uscendone vincitore. Equando questo avviene contro giocatori giovani eancora inesperti si può anche assistere a scene grot-tesche, come accaduto nella partita di Indianapolis,dove Martin, in difesa in post basso su Roy Hibbert,ha concesso a questo l’appoggio per giocare spalle acanestro, salvo negarlo improvvisamente, compiendoquel gesto che in gergo si dice “togliere la sedia”all’attaccante. Con la conseguenza che il povero Hibbert si è ritro-vato gambe all’aria, con i Nuggets in contropiede. Perfinire Martin sa farsi decisamente rispettare anche inattacco. Non solo a rimbalzo offensivo, ma anchecon il tiro dalla media, piatto e bruttino da vedere,ma affinato e sempre più efficace, con il raggio ditiro che si sta estendendo sporadicamente ancheoltre l’arco. A lui si integra perfettamente il brasilia-no d’ebano, Nenè. Lui pure tormentato da ogni tipo di infortunio, tracui ricordiamo giusto la rottura dei legamenti di unginocchio e un tumore a un testicolo, per tutto l’annoscorso ha goduto di ottima salute. E ha prodottonumeri di grande valore. La stazza e i movimenti,d’altronde, sono quelli di un giocatore di valore asso-luto. Nei pressi del canestro è sempre una minacciasia offensiva, dove sfrutta atletismo ma anche manimorbide con movimenti di buon livello, che difensi-va, dove spesso arriva a stoppare gli avversari, ecomunque impone il proprio ingombro fisico a cen-tro area. Anche lui senza disdegnare un buon tirodalla media.

Last 3 Games | Last 3 Games | Complete Game LogComplete Game Log ReboundsReboundsDATE DATE OPP OPP RESULT RESULT MINMIN FG 3PFG 3P FTFT STL BLKSTL BLK TOTO PFPF OFFOFF DEF TOT ASTDEF TOT AST PTSPTS11/111/1 MemMem W 133-123 W 133-123 3636 15-26 1-3 11-12 215-26 1-3 11-12 2 00 11 44 22 55 77 55 424211/311/3 @Ind@Ind W 111-93 W 111-93 2929 6-17 2-4 11-14 26-17 2-4 11-14 2 11 22 00 33 22 55 33 252511/411/4 @Njn@Njn W 122-94 32W 122-94 32 8-24 2-4 4-58-24 2-4 4-5 22 00 22 22 11 33 44 11 222211/611/6 @Mia@Mia L 96-88 L 96-88 37 12-22 0-2 6-1037 12-22 0-2 6-10 11 00 55 33 22 66 88 22 303011/711/7 @Atl@Atl L 125-100 39 7-21 1-3 15-18L 125-100 39 7-21 1-3 15-18 33 00 00 33 22 44 66 22 3030Numbers for Last 5 GamesNumbers for Last 5 Games

MINMIN FGFG 3P3P FTFT STLSTL BLKBLK TOTO PFPF OFFOFF DEF TOT ASTDEF TOT AST PTSPTS34.634.6 48-11048-110 6-16 47-596-16 47-59 2.02.0 0.20.2 2.02.0 2.4 2.02.4 2.0 4.0 6.04.0 6.0 2.62.6 29.829.8

LE STATISTICHE DI CARMELO ANTHONY

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Dalla panchina arriva poi Chris Andersen, confer-matissimo dopo l’exploit della stagione passata. Il“Birdman”, ormai uomo di culto non solo a Denver

ma in tutta la NBA, è una specie di assicurazionesulla vita per il coach dei Nuggets. Se c’è bisogno dienergia, basta mandarlo in campo e lui, con una

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stoppata o un volo a canestro, cambia l’inerzia dellepartite. E finora non si è visto il tiratore folle JRSmith, appiedato per 7 partite da David Stern comepunizione per l’incidente stradale di due anni fa, dallui causato e che portò alla morte di un suo amicoche era in macchina con lui. In compenso, chi si èvisto, e non ci si sarebbe atteso di vedere, almenonon così presto, è il rookie Tywon Lawson. Perché seè vero che tutti i Nuggets sono partiti alla grande, èaltrettanto innegabile che quel quid in più finora, èstato proprio il play da UNC, e per questo molto benvisto da George Karl. La sensazione era che il ragaz-zo avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo per affi-nare il proprio gioco e approcciarsi al meglio alnuovo mondo che lo attendeva, potendolo comunquefare con calma, dietro a un guru come Billups e un

veterano del calibro di Anthony Carter, uomo di fidu-cia di Karl che parte in quintetto stante l’assenza diSmith. E invece ha esordito con 17 punti e 6 assistcontro Utah, segnando quasi da solo il parziale cheha spaccato la partita. Poi ha continuato, a refertosempre in doppia cifra, con high di 23 punti in casadei Nets, ma soprattutto stando in campo col pigliodel veterano, coinvolgendo i compagni come se fossea Denver da sempre e, in sostanza, non facendo sen-tire per nulla l’assenza di Billups, guadagnandoampissimi minutaggi. Ora, pensare che Lawsonpossa avere questo rendimento per tutta la stagionesembra un po’ troppo ottimistico, anche perché trapoco tornerà JR Smith e quindi i minuti di qualcunodovranno necessariamente scendere, ma se ancheriuscisse solo a mantenere livelli di gioco vicini a

Fonte foto: http://www.fm1043thefan.com

Fonte foto: http://www.insidesocal.com

Fonte foto: http://a.espncdn.com

NORTHWEST DIVISION

DENVER 5 2 0.714 0.0 3-0 2-0 2-0 3-2 5-2 L 2PORTLAND 4 3 0.571 1.0 4-2 2-1 3-2 1-1 4-3 W 2OKLAHOMA CITY 3 3 0.500 1.5 1-3 0-1 2-2 1-1 3-3 W 1UTAH 2 4 0.333 2.5 2-4 0-1 2-2 0-2 2-4 L 1MINNESOTA 1 6 0.143 4.0 0-3 0-1 1-3 0-3 1-6 L 6

TEAM W L PCT GB CONF DIV HOME ROAD L10 STREAK

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quelli mostrati finora allora per i Nuggets potrebberoesserci orizzonti inattesi. A maggior ragione se legatial rendimento del cambio degli esterni, Arron Afflalo,arrivato in silenzio da Detroit in estate. Da lui la diri-genza si aspetta un contributo simile a quello chel’anno scorso forniva Datnhay Jones, anche se l’exUCLA è meno fisico, ma dispone di maggior classe.Finora è andato a sprazzi, ma nelle ultime 3 partiteha segnato parecchio, rafforzando ulteriormente una“second unit” che al momento è uno dei maggioripunti di forza per questa squadra. Ovviamente non ci sono solo luci in Colorado. Il pro-blema più grande sembra essere anche quello palesa-

to lo scorso anno, ossia l’incapacità di prendere ilcomando di una partita con la difesa. I Nuggetshanno un attacco spumeggiante, ma se questo siinceppa, nonostante i progressi, ancora non si posso-no fidare abbastanza della propria difesa per esseretranquilli di portare comunque a casa la partita. E il passo che li separa da essere veramente una con-tender per il titolo, invece che una semplice outsider.Ma, come già detto, è ancora molto e molte cosedevono succedere. Davanti a Melo e soci c’è una lunga strada, in fondoalla quale c’è il titolo NBA. E i Denver Nuggets, ades-so, sembrano crederci sul serio.

NO. NO. NAME NAME POS POS AGE AGE HT HT WT WT COLLEGE COLLEGE 2009 - 2010 SALARY2009 - 2010 SALARY

6 6 Arron Afflalo Arron Afflalo SG SG 24 24 6-5 6-5 215 215 UCLA UCLA $1,086,240$1,086,24030 Malik Allen 30 Malik Allen PF PF 31 31 6-10 6-10 255 255 Villanova Villanova $1,300,000$1,300,00011 11 C.Andersen C.Andersen FC FC 31 31 6-10 6-10 228 228 Blinn College Blinn College $3,650,000$3,650,00015 15 C.Anthony C.Anthony SF SF 25 25 6-8 6-8 230 230 Syracuse Syracuse $15,779,912$15,779,91232 R.Balkman 32 R.Balkman PF PF 25 25 6-8 6-8 208 208 South CarolinaSouth Carolina $2,112,417$2,112,4171 1 C.Billups C.Billups PG PG 33 33 6-3 6-3 202 202 Colorado Colorado $12,100,000$12,100,00025 A.Carter 25 A.Carter PG PG 34 34 6-2 6-2 195 195 Hawaii Hawaii $825,497$825,49714 14 Joey Graham Joey Graham SG SG 27 27 6-7 6-7 225 225 Oklahoma State Oklahoma State $825,497$825,49731 31 Nene Hilario Nene Hilario C C 27 27 6-11 6-11 250 250 $10,520,000$10,520,0003 3 Ty Lawson Ty Lawson PG PG 22 22 5-11 5-11 195 195 North Carolina North Carolina $1,438,680$1,438,6804 4 Kenyon Martin Kenyon Martin PF PF 31 31 6-9 6-9 240 240 Cincinnati Cincinnati $15,852,511$15,852,51127 Johan Petro 27 Johan Petro C C 23 23 7-0 7-0 247 247 $825,497$825,4975 5 J.R. Smith J.R. Smith SG SG 24 24 6-6 6-6 220 220 $6,171,426$6,171,426

Coach: George KarlCoach: George Karl

LA SITUAZIONE SALRIALE DEL TEAM DEL COLORADO

Fonte foto: http://www.sitv.comFonte foto: http://www.nike.comFonte foto: http://news.xinhuanet.com

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Tredici ottobre 2009. «Oggi è stato qui in palestra insie-me agli altri, l’ho allenato e tutto è andato come dovevaandare. Domani sarà di nuovo qui e potremo ricomin-ciare tutto da capo. Non sono qui per giudicare o fare

delle morali, ma solo per allenare ed è quello che faccio.Come si inserirà? Beh non credo che ci saranno grossiproblemi dal momento che dallo scorso anno e dal vec-chio modo di giocare abbiamo davvero cambiato poco eniente. Abbiamo solo messo delle aggiunte offensive edifensive, ma di sicuro non saranno un problema per

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IL CASO

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Delonte. E’ un ragazzo intelligente e che capiscela pallacanestro come pochi, non ci metteràmolto a mettere a posto le cose e ritagliarsi ilsuo spazio in squadra».Per una volta o meglio il tredici di ottobre, leparole Cleveland Cavaliers, Mike Brown eDelonte West sono state inserite nello stessodiscorso e nello stesso contesto senza dover par-lare solo ed esclusivamente (perché poi nessunodimentica e la domanda sul futuro e sul comeabbiano visto questa situazione alla fine è arri-vata e come ndr) di quelli che è accaduto quellasera di settembre, che per i pochi che non losapessero il giocatore ex Boston e ormai stelladei Cavs come condottiero di Lebron, è statofermato nel Maryland mentre sfrecciava su diuna moto. Al normale controllo degli agentilocali, il playmaker del team dell’Ohio è statotrovato in possesso, oltre della dichiarata pisto-la, ma anche di altre armi tra cui fucili e coltelli. Daquella sera una sorta di Tsunami, quello caduto addossoal giocatore, che ovviamente non ha spiaccicato parola,e sulla squadra che ha dovuto far fronte ad una perditaprincipalmente dal punto di vista tecnico e poi dalpunto di vista umano. Giorni terribili, giorni difficilianche dal punto di vista psicologico, una specie di per-dono da parte della società e della squadra, prima che lostesso West decidesse di aggiungere benzina sul fuoconon presentandosi al training camp e lasciando gli alle-namenti poco tardi. Ancora una volta l’operazione èstata delicata. Il pericolo della sanzione più che forte dalpunto di vista giudiziario era un fardello che avrebbeavuto l’effetto di un anestetico per cavalli per il cervellodi chiunque e quello di Delonte non ne è certo statoimmune. Ma ancora una volta come nella parabolabiblica il padre (i Cavs) hanno accettato a braccia aperte

il figliuol prodigo, quello che si è ripresentato alla portadel padre pentito di quello che aveva fatto. CertoCleveland non poteva certo preparargli il banchettomigliore o quant’altro viene raccontato nella parabolareligiosa, dal momento che fino a quel momento aveva-no dovuto fare a meno di lui oltre che non era rispettosonei confronti di chi si era presentato puntuale ad ogniappuntamento del training camp, ma quanto meno leporte della Quiken Loans Arena e quella dello spoglia-toio della squadra sono tornate ad essere aperte. Tant’èvero che da quel 13 di ottobre West si è allenato, hafatto quello che doveva fare, e dal tipoff della stagione èstato pronto per essere richiamato in panchina con lasquadra pronto a giocare quei scampoli di partita checoach Brown gli regalava come si fa con un tossicodi-pendente con il metadone nelle cliniche di cura. La curaper il ‘rosso’ del basket a stelle e strisce era ed è il basket

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11115555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

giocato. Scendere in campo dimenticando per 48’ chefuori c’è sempre quella spada di Damocle che lo aspettae che è pronta a colpirlo al momento della sentenza defi-nitiva del giudizio nei suoi confronti. La prima dosedella cura è arrivata il 30 di ottobre nella sfida contro iMinnesota dei Cavaliers dove West era in panchina e c’èrestato per tutto il tempo a guardare i compagni disquadra. Un piccolo passo necessario per arrivare aiquasi 20 minuti di media nelle successive quattro partiteiniziati nella maniera migliore e cioè con 13 punti con-tro Charlotte e conclusi con gli altrettanti venti abbon-danti nell’ultima sfida contro i Knicks con 3 punti e 4assist. Sempre dalla panchina, sempre a partita in corsa,ma poco importa avrebbe detto qualcuno, visto chealmeno i Cavs stanno per recuperare un giocatoreimportante per la squadra. «E qui casca l’asino», avrebbe detto il grande principeAntonio De Curtis in arte Totò. Già perché prima difarsi infervorare da facili entusiasmi, a calmare tutti c’èsempre la spada di Damocle di cui sopra che negli ulti-mi giorni o meglio nei primi giorni di novembre si èfatta sempre più pesante e ad un passo dal cadere sullatesta del natio di Washington. Washington e Marylandche è anche lo Stato del luogo del delitto. Un luogo chese da un lato è stato la delizia (il fatto è avvenuto apochi chilometri dalla distretto della Columbia dove si ègià nella città di Washington e quindi le pene per idetentori di armi sono molto più rigide, visto che si ènello stato della residenza della Casa Bianca ndr) dall’al-tra è stata la croce del giocatore che si è ritrovato difronte un forte sostenitore della lotta contro le armi: ilprocuratore distrettuale Glenn Ivey. Vista la gravitàdella situazione, però, più che una croce sembra esseredavvero un macigno quello sulle spalle di West, vistoche la richiesta presentata dallo stesso Ivey, per unasituazione che è ancora alla fase iniziale dove tra l’altro

si cerca anche di arrivare ad una sorta di patteggiamen-to, è quella di tre anni per ogni capo d’accuso mosso neiconfronti del giocatori. Attualmente sono sei i capimossi nei confronti di West e quindi se la matematicanon è un opinione dovrebbero essere 18 gli anni di car-cere che l’ex Celtics rischierebbe a sentenza piena. Certopensare di arrivare ad una condanna piena e 18 anni dicarcere è se non esclusa, ma una pista molto labile, manon quella della galera. Infatti anche in caso di accordotra le parti processuali 365 giorni sono il minimo cheWest dovrebbe per forza di cosa trascorrere dietro lesbarre. Si parte, quindi, da un minimo di un anno; mini-mo dal quale lo stesso Ivey non transige se non si vuolefinire in aula giù a gennaio per il classico processodavanti ad un giudice e forse anche una giuria.Insomma una situazione dove i ritrovati minuti dicampo non riescono certo a consolare del tutto ne dallato del playmaker di Washington ne dal lato della for-mazione dell’Ohio che si trova cosi sospesa tra l’incudi-ne ed il martello. Tra l’altro cosi come è successo imme-diatamente dopo la sventura del 17 settembre, la societàe tutti non hanno voluto proferire parola in merito nedel fatto ne della situazione tecnica, cosi è adesso contutto l’entourage dei Cavaliers a fare fronte unito con leuniche parole pronunciate da Mike Brown che cosi harecitato: «Spero che le cose per Delonte si risolvano pre-sto e nel migliore dei modi, noi non possiamo far altroche essergli vicino». E del sostegno degli amici, dellasquadra, della società e di chiunque altro lo stesso Westne ha e ne avrà davvero bisogno. La ‘Dea Bendata’ sem-bra avergli girato ancora una volta le spalle dopo i pro-blemi psicologici che sembrava aver rimossi negli ultimianni e che di sicuro si riaffacceranno alla finestra se equando tutto andrà per il verso sbagliato, con il suonome che finirà di diritto tra quelli talentuosi e ‘dannati’di questa Lega.

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PPeerrcchhéé hhaaii sscceellttoo ddii sseegguuiirree iill bbaasskkeett??«Una vera e propria malattia che mi è stata infusa negli anni 70,quando più o meno avevo 12-13 anni e quando a Milano c’era ungiocatore americano, tale Jura, che mi ha fatto capire che questoera uno sport ed un amore diverso dagli altri». UUnn aaggggeettttiivvoo ppeerr ddeessccrriivveerrttii?? «Curioso».LL’’eevveennttoo ssttoorriiccoo ppiiùù iimmppoorrttaannttee ddaall ttuuoo ppuunnttoo ddii vviissttaa...... «Una bella domanda. Il giovane Federico ha guardato e vissuto conattenzione tutti quelli che erano gli eventi storici di rilevanteimportanza sempre del periodo introno agli anni 60’-70’. Eventicome la guerra nel Vietnam, il colpo di Stato in Cile sul qualericordo facevamo tante assemblee senza però avere effettivamentela reale percezione di quella che era la realtà, oppure la marcia diun milioni di persone a Washington e potare andare avanti. Nelcorso della mia vita, poi, sono stato in ognuno di questi posti percercare di capire realmente e toccare con mano quello che era suc-cesso. Sono stato in Vietnam, sono stato in Cile al palazzo diAllende, sono stato ovviamente a Washington ed anche a Bucarestdurante e dopo il periodo di Ceaucescu, quindi ho cercato di viverecon mano quelli che erano gli eventi importanti del Federico ‘gio-vane’»UUnn ffiillmm cchhee hhaa sseeggnnaattoo llaa ttuuaa vviittaa??«Nashville un film che mi ha dato una percezione diversa degliStati Uniti».LLaa ccoolloonnnnaa ssoonnoorraa ddeellllaa ttuuaa vviittaa?? «Dipende sempre dal periodo di vista di cui parliamo. Se facciamoriferimento al periodo della gioventù, beh allora ero un rocchettaroche ascoltava tra gli altri Frank Zappa, oggi invece ascolto moltapiù hip hop».QQuuaannttee lliinngguuee ppaarrllii?? «Bene italiano e inglese, dignitosamente lo spagnolo e francese esto imparando il giapponese».IIoo ssoonnoo ccaasseerrttaannoo,, ddiimmmmii llaa pprriimmaa ppaarroollaa cchhee ttii vviieennee iinn mmeennttee…… «La frase del film di Totò: Antonio Sapone capitale morale d’Italia.Andando oltre da Virgilio Bernardi alla famiglia Piccolo, insommauna città che ho visitato e che devo essere sincero dove si respirauna bella atmosfera».CCoommee ttee llaa ccaavvii ccoonn iill ccaasseerrttaannoo?? «Credo di capire meglio il giapponese. Mi ricordo una volta cheero a cena in una pizzeria a Casertavecchia e c’era un gruppo diragazzi che parlavano li tra di loro ed in quel momento ho realiz-zato che capivo meglio l’inglese».TTii ppiiaaccee iill bbaasskkeett ddeell 22000099?? «Non tutto, ha perso pochino di naturalezza». SSeeii aavvvvooccaattoo,, ttii sseeii llaauurreeaattoo ccoonn 111100 ee llooddee,, ll’’eessaammee cchhee hhaaii rriippeettuuttooppiiùù vvoollttee……«Uno solo perché non accettai un 24 in diritto privato».LLaa mmaatteerriiaa pprreeffeerriittaa……«Diritto anglosassone. Una materia che mi ha sempre affascinatospecialmente dal punto di vista del diritto. Da giovane anche senon avvocato lavoravo già nell’ambito della contrattualistica edurante quel periodo stilai anche il primo contratto secondo leregole giuridiche del Common Law sotto la guida del professorZeccardi». CC’’èè uunn pprrooffeessssoorree cchhee aannccoorraa sseennttii?? «Sentire no, vedere nemmeno perché ho sempre paura di ritrovarele persone del mio passato troppo invecchiate, ma mi piacerebbeun giorno rincontrare il professore di cui sopra».LL’’aattlleettaa iinn ggeenneerraallee pprreeffeerriittoo.... «Oggi come oggi Husain Bolt, Payton Manning e Kakà. Quandoero piccolo Mark Spitz nuotatore, Edwin Moses 400 ostacoli e poiuna passione storica per Savicevic».MMiillaann oo IInntteerr?? «Milan un amore che accompagna dall’adolescenza».

DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

FFFFaaaacccccccciiiiaaaa aaaa FFFFaaaacccccccciiiiaaaa ccccoooonnnnllll’’’’AAAAvvvvvvvvooooccccaaaattttoooo ppppiiiiùùùù ffffaaaammmmoooossssooooddddeeeellllllllaaaa ppppaaaallllllllaaaa aaaa ssssppppiiiicccccccchhhhiiii

L’INTERVISTA

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LL’’eevveennttoo ssppoorrttiivvoo iinnddiimmeennttiiccaabbiillee...... «Dal punto di vista del basket le finali di Salt Lake City di MichaelJordan vissute dal vivo come commentatore insieme a Flavio,come tifoso la vittoria Milan Steaua Bucarest finita 4-0».DDii ttee ssii ddiiccee:: ‘‘ssttuuddiiaa ssoocciioollooggiiaa aallllaa SSuummmmeerr SSeessssiioonn ddii UUCCLLAA’’ ccee lloossppiieegghhii iinn ppaarroollee ppoovveerree?? «E’ il regalo che mi fece mio padre dopo la maturità classica.Regalo che consisteva in un corso di due mesi a Los Angeles all’u-niversità di UCLA. Mi ricordo che non è che avessi tantissimavoglia di studiare da piccolo, ma non era poi cosi difficile parlaredi Cicerone in una terra che forse nemmeno sanno chi è, e miricordo che c’era una bionda che mi guardava alle mie risposte epoi nulla più». DDoommaannddaa nnuummeerroo 1177,, sseeii ssccaarraammaannttiiccoo?? «Eeee…Una sorta di mix tra un cinese ed un napoletano».GGllii UU22 ccaannttaannoo ‘‘ttaakkee uurr pprriiddee’’,, ppuuòò eesssseerree iill mmoottttoo ddeellllaa vviittaa ddiiFFeeddeerriiccoo BBuuffffaa?? «Non sono un tipo particolarmente orgoglioso, nel senso che nonfaccio dell’orglio la mia filosofia di vita, il viaggiare si che è la miafilosofia e motto di vita».

FFEEDDEERRIICCOO BBUUFFFFAA EE IILL BBAASSKKEETT

IIll ttuuoo pprriimmoo rriiccoorrddoo ddeellllaa ppaallllaa aa ssppiicccchhii?? «Mi sembra di averlo scritto anche in un libro, quando mio padre,grandissimo appassionato, riuscì a convincere mia madre a mette-re la pelliccia per andare a vedere una partita dell’Olimpia Milanodegli anni sessanta guidata da un giocatore stupefacente come BillBradley».LLaa pprriimmaa ccoossaa cchhee ttii ddiisssseerroo qquuaannddoo ddiicceessttii cchhee ttii ppiiaacceevvaa iillbbaasskkeett?? «Che cosa aveva in più che il calcio non avesse».LLaa ggiiooiiaa ppiiùù ggrraannddee cchhee ttii hhaa ddaattoo iill bbaasskkeett?? «La rimonta nell’allora poule finale contro Cantù e partita vintaper 95-94 con quattro punti in fila in pochissimi secondi di ChuckJura. Al suono della sirena mi ricordo che invasi il campo e la serapoi alla domenica sportiva mi rividi che ero li in campo a saltella-re».LLaa ppeerrssoonnaa ppiiùù iimmppoorrttaannttee cchhee ttii hhaa rreeggaallaattoo iill bbaasskkeett?? «Beh primo fra tutti credo Flavio, ma non solo. Per esempioTarcisio Vaghi che è un allenatore che ha avuto anche una piccolaesperienza in LegaA e che ora non sta tanto bene». CC’’hhaaii mmaaii rriimmoorrcchhiiaattoo qquuaallcchhee rraaggaazzzzaa ccoonn iill bbaasskkeett??«In teoria no, sostanzialmente potrebbe anche essere».CChhee ppoossttoo ee cchhee rruuoolloo ooccccuuppaa iill bbaasskkeett iittaalliiaannoo nneellllaa ttuuaa vviittaa?? «Attualmente quello italiano abbastanza modesto, lo vedo poco loascolto meno».CCoomm’’eerrii ddaa aaggeennttee?? «Uno che amava troppo il gioco e che quindi non ha avuto unacarriera lunghissima».IIll ggiiooccaattoorree ppiiùù ddiiffffiicciillee ddaa ggeessttiirree?? «La sorella di Dennis Rodman. Una giocatrice straordinaria macome tutti i componenti della famiglia Rodman poteva avere delledisfunzionalità, mettiamola cosi. Tra l’altro mi ricordo di averlarivista qualche anno fa con stivaloni lunghi fino al ginocchio chegestiva l’azienda di scavatrici del fratello, lascio solo immaginareche tipo era».CC’’èè mmaaii ssttaattoo uunn mmoommeennttoo ddii ‘‘tteennssiioonnee’’ qquuaannddoo eerrii aaggeennttee?? «Tantissimi, brutto mestiere e poco adatto a me per il tipo di per-sona che sono».UUnn mmiinnuuttoo ppeerr ssppiieeggaarrccii ppeerrcchhéé aaddeessssoo sseeii ddiieettrroo uunnaa ssccrriivvaanniiaa eennoonn ppiiùù ssuu ddii uunn ccaammppoo ddaa bbaasskkeett aa ttrraattttaarree ccoonn ii ggiiooccaattoorrii?? «Appunto perché era poco adatto per uno che amava ed ama smi-suratamente il gioco».‘‘II lloovvee tthhiiss ggaammee’’,, ccoossaa rraapppprreesseennttaa ppeerr ttee qquueessttaa ffrraassee?? «La pura e semplice verità per spiegare quella che è una malattia.Un qualcosa che si può capire solo quando si incontra gente come

11117777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

««Il basket?Il basket?Una malattiaUna malattianata connata conl’Olimpia el’Olimpia eChuck JuraChuck Jura»»««Le finale Le finale di Salt Lakedi Salt LakeCity e la vittoCity e la vitto--ria 4-0 delria 4-0 delMilan con laMilan con laSteaua dueSteaua dueeventieventiepocaliepocali»»««Tranquillo? Tranquillo? L’uomo piùL’uomo piùlucido chelucido cheabbia mai abbia mai conosciutoconosciuto»»

FFFFeeeeddddeeeerrrriiiiccccoooo BBBBuuuuffffffffaaaa............

L’INTERVISTA

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11118888 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Larry Brown che in mezzo ad una qualsiasi conversazione omomento se ha delle intuizioni è li che disegna uno schema o unamossa per il campo».PPeerrcchhéé ssee iill ggiiooccoo ddeell bbaasskkeett èè uunnoo ee llee rreeggoollee ‘‘ddoovvrreebbbbeerroo’’ eesssseerreeuugguuaallii ddaa ppeerr ttuuttttoo,, qquueelllloo aammeerriiccaannoo èè ccoossii ddiivveerrssoo ddaa qquueellllooIIttaalliiaannoo eedd EEuurrooppeeoo iinn ggeenneerraallee?? «Perché loro lo hanno inventato e lo usano secondo quelli che sonostati i loro principi». QQuuaannttoo ccoonnttaannoo ii ssoollddii iinn qquueessttoo ssppoorrtt?? «Come in un qualsiasi altro mondo: tantissimo».

FFEEDDEERRIICCOO BBUUFFFFAA EEDD IILL GGIIOORRNNAALLIISSMMOO

TTii rriiccoorrddii iill pprriimmoo aarrttiiccoolloo cchhee hhaaii ssccrriittttoo?? «Bensissimo. Tornato proprio da quel corso di sociologia inAmerica mi presentai ad Aldo Giordani e gli chiesi se potevo scri-vere un articolo per Superbasket, dove raccontavo proprio quell’e-sperienza che avevo vissuto a UCLA».BBllaacckk JJeessuuss 11 ee 22,, ll’’eesssseennzzaa ddii qquueessttii dduuee ccaappoollaavvoorrii……«Prima di tutto non si trattano di capolavori, meglio specificare. Epoi tra le persone che ho conosciuto nella mia vita e che hannoesercitato su di me una grande influenza, c’è sicuramente FrancoBolelli che tra le altre cose è un appassionato di basket e mi disseche si poteva fare una raccolta. Un periodo che ricordo conimmenso piacere ed emozione ovvero il periodo in cui andavo aNew York noleggiavo una macchina, la portavo indietro a NewYork dopo tanto tempo e dopo aver girato l’America dormendo neimotel e guardando dalle 2 alle 3 partite di basket al giorno in postiin cui eri anche l’unico bianco nel giro di qualche miglia». UUnn mmiinnuuttoo ddii tteemmppoo ppeerr ssppiieeggaarrccii ccoommee ee qquuaannddoo ttii èè vveennuuttaa ll’’iiddeeaa

ddii ffaarree qquueessttoo llaavvoorroo?? «Posso dire che è lui che ha scelto me. Una classica situazione disliding doors. In un periodo in cui avevo deciso di fare l’avvocato,ma in maniera differente ricevetti la chiamata di Bassani per tele+,cosi come di sliding doors si trattano le opportunità datemi daAldo Giordano o Guido Bagatta». 11998811,, vviieennii ssoossttiittuuiittoo ddaa FFllaavviioo TTrraannqquuiilllloo ccoommee rraaddiiooccrroonniissttaa ddeelllleeppaarrttiittee ddeellll’’OOlliimmppiiaa,, èè llii cchhee nnaassccee iill lleeggaammee ccoonn TThhee VVooiiccee?? «Assolutamente si. Una storia praticamente inedita visto che senon sbaglio non l’avevo mai raccontata. In quel periodo un giovaneFlavio mi si presentò dicendomi: “Sei Federico Buffa? Posso tener-ti le statistiche mentre fai la radiocronaca?” E io ovviamente dissidi si perché era davvero difficile fare entrambe le cose. Qualchetempo dopo in una partita di Pesaro a Milano nel dopo partita icolleghi di Pesaro chiamarono quello a fianco a me per un’intervi-sta. Mi ricordo che Flavio diede una spiegazione tecnica e unachiave di lettura che nessuno aveva dato lasciando un po’ tutti abocca aperta. Quando poi io dovetti andare negli States qualchetempo dopo, dissi ovviamente alla radio che quel giovanotto avreb-be avuto le carte in tavola per sostituirmi, come al solito dissi senzaimpegno ma sono sicuro che vi troverete bene. Quando tornai dalmio viaggio la radio mi disse no guarda non abbiamo più bisognoil ragazzo va bene, e da li nacque una delle prime telecronache adue ma a ruoli inversi io da prima voce e lui da seconda».IIll ttuuoo rriiccoorrddoo ppiiùù bbeelllloo ddeellll’’eessppeerriieennzzaa rraaddiiooffoonniiccaa?? «La mia prima finale. Milano-Cantù per la Coppa dei Campioni».IIll ttuuoo rriiccoorrddoo ddeell ddeebbuuttttoo tteelleevviissiivvoo……«Campionato italiano al Pala Lido con Guido Bagatta tra IrgeDesio e Allibert Livorno. Per Tv Capodistria la finale Ncaa conUNLV ed Nba Los Angeles-Phoenix nel ‘97».SSppoorrtt aammeerriiccaannii:: ppeerrcchhéé?? «Perché gli States sono stati tra il 1978 e il 2009 un luogo moltoimportante nella mia vita. Prima ci andavo anche 4-5 volte all’an-no. Una sorta di malattia terminale con la costa Ovest che ha avutoun’influenza non indifferente sul mio modo di essere. Ora ho ridot-to notevolmente i viaggi ad uno, ma mentre mi formavo l’Amricaha avuto un’importanza assoluta».QQuuaannttoo èè ccaammbbiiaattoo ll’’aammbbiieennttee ddeell ggiioorrnnaalliissmmoo tteelleevviissiivvoo?? «Beh quando ho iniziato io la tv si stava formando se vogliamometterla cosi. Si cominciava a crescere, ma lo scritto era semprequello che dominava». PPiiccccoolloo sstteepp bbaacckk aall 11999911:: PPaallaa LLoottttoommaattiiccaa ppeerr llaa ssffiiddaa ttrraa VViirrttuussRRoommaa ee PPhhoonnoollaa CCaasseerrttaa vviinnttaa ddaaii rroommaannii ddaa uunn ttiirroo aalllloo ssccaaddeerreeddaa mmeettàà ccaammppoo ddii RRaaggaazzzzii ccoonn BBaaggaattttaa cchhee ccoorrrree aa ffeesstteeggggiiaarree ppeerr

iill ccaammppoo.. EErraavvaattee iinn ddiirreettttaa iinn ttvv.. DDiiccccii llaa pprriimmaaccoossaa cchhee ttii vveennnnee iinn mmeennttee……«Di restare lucido. Si vede in qualche video che c’èin giro per la rete che c’è un momento di sosta e poiriprendo a parlare, ecco quel momento di sosta eradove pensavo di rimanere lucido». TTeelleeccrroonniissttaa SSkkyy,, ssccrriittttoorree,, aavvvvooccaattoo,, uunn tteemmppooaaggeennttee…………..sseeii rriiccccoo?? «Ricco proprio no, ma mi ritengo una persona for-tunata che ora a 50 anni vive una vita molto qualita-tiva».CCiinnqquuee ppaarroollee ppeerr ddeessccrriivveerree AAlleessssaannddrroo MMaammoollii…… «Molto ricettivo, appassionato, in crescita, ambizio-so e generoso».CCiinnqquuee ppeerr FFllaavviioo TTrraannqquuiilllloo……«Non entro nel merito professionale altrimentisarebbe inutile ma: l’uomo più lucido che abbiaconosciuto». CCoommee ssoonnoo vviissttii ii ggiioorrnnaalliissttii ‘‘ssttrraanniieerrii’’ nneeggllii SSttaatteess?? «Con sospetto e con divertimento. Mi ricordo chedurante una telecronaca delle finale il canale ameri-cano avrebbe ‘switchato’ sulle altre emittenti per farsentire la voce dei paesi presenti e noi pensammoche fosse stata una cosa epocale. Poi però abbiamoimparato che se riesci a farti apprezzare o impara-no ad apprezzarti sanno riconoscere il talentoaltrui. Flavio per esempio ha acquisito una credibi-lità tale da ricevere telefonate dall’altra parte delmondo per consigli su quella che è la loro pallaca-nestro».

««Il mio clienteIl mio cliente

più strano? più strano?

La sorella diLa sorella di

DennisRodmanDennisRodman»»

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11119999SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

CCoomm’’èè vviivveerree ddii bbaasskkeett ee ppooii ffaarree ll’’ooppiinniioonniissttaa aa SSttuuddiioo MMiillaann ssuuMMiillaann CChhaannnneell....«Beh non c’è tanta differenza perché sono due ‘materie’ che hannosempre accompagnato la mia vita. Se mi avessero detto che ungiorno mi avrebbero pagato per parlare di Milan o di basket, o seaddirittura avrebbero detto a mia madre Giulia, che mi avrebberopagato per parlare del Milan lei avrebbe sicuramente risposto:“Glielo auguro”, ma non ci avrebbe creduto».CCoonndduuzziioonnee ddeellllaa ‘‘LLaa ppaarrttiittaa ttaattttiiccaa’’ ddoovvee ssppiieeggaavvii aaii ttiiffoossii rroossssoonnee--rrii ii tteemmii ttaattttiiccii ee ll’’aannddaammeennttoo ddeellllee ppaarrttiittee ddeell MMiillaann,, cc’’èè uunnoo ssppoorrttddii ccuuii nnoonn sseeii uunn eessppeerrttoo??«Certamente, ma ripeto si tratta di parlare di due aspetti e di sportche amo tantissimo».DDoovvee ttii vveeddii ddaa qquuii aa……..ffaacccciiaammoo 55 aannnnii.... «Se potessi scegliere direi sicuramente mentre vivo in oriente».

FFEEDDEERRIICCOO BBUUFFFFAA EE GGLLII SSTTAATTEESS

IIll pprriimmoo iimmppaattttoo ccoonn ll’’AAmmeerriiccaa?? «Volo da Amsterdam verso New York in ritardo. A New York persila coincidenza per partire vero LA e rimasi tutta una notte, quellatra l’altro della morte di Papa Paolo VI, al JFK in compagnia di ungruppo di suonatori di bongo africani. Arrivato a Los Angeles, inve-ce, quella del tassista che mi portò a UCLA senza prendere la SanDiego Freeway, ma portandomi a Los Angeles per i viali della città.Una cosa che tra l’altro almeno una volta mi diverto a fare quandosono da quelle parti».CCiinnqquuee ppaarroollee mmaassssiimmoo ppeerr ssppiieeggaarrccii llaa ttuuaa vviissiioonnee ddeeggllii SSttaatteess??«Un posto dove si sviluppano amori ed odi, ma principalmenteamori in questo caso, che ti accompagnano per tutta la vita».CCiinnqquuee ppeerr ssppiieeggaarrccii llaa ffiilloossooffiiaa ddii vviittaa ddii cchhii lloo vviivvee iill bbaasskkeett nneegglliiSSttaatteess……«Un gioco che non poteva meglio esprimere la filosofia di vita diuna società basata sul ‘totale’ ma che al momento giusto sa darelibertà di espressione al singolo, cosi è il basket».AA rruuoottaa lliibbeerraa ssuu aallmmeennoo uunnaa ppeerrssoonnee cchhee hhaaii iinnccoonnttrraattoo nneeii ttuuooiivviiaaggggii……«Beh se ripenso a tutte le volte che ho rischiato la vita nei miei

primi anni di viaggi ci vorrebbero dei libri o delle ore, mami limito a citare il taiwanese di UCLA, fino ad arrivare acolui che rivedrò la settimana prossima e che ha incisomolto nella mia vita ovvero R.C. Buford general managerdei San Antonio Spurs».UUnn aanneeddddoottoo ssuull ssiiggnnoorr GGoollddsstteeiinn?? «Quando sono stato a casa sua e sono rimasto ammalia-to dal nastro rotante delle sue cravatte».LLaa ccoossaa ppiiùù iimmbbaarraazzzzaannttee cchhee ttii èè ccaappiittaattoo iinn AAmmeerriiccaa……«A Chicago mentre ero in metropolitana. Il treno stavaper partire e io mi buttai letteralmente giù dallo stessoperché pensavo che un tizio volesse uccidermi. Nel tuffodal treno urtai la testa vicino ad una panchina e per farfinta di niente presi un giornale e feci finta di leggere.Solo con l’aiuto di un passante, che tra l’altro mi avevavisto volare dal treno, mi accorsi che il giornale era al

contrario».IIll ggiiooccaattoorree ppiiùù ddoommiinnaannttee iinn qquueessttoo mmoommeennttoo ddeellllaa NNbbaa?? «Si resta sempre con gli stessi numeri 23 e 24. Lebron sembravache avesse messo la freccia, ma Kobe è sempre li». LLaa ssqquuaaddrraa ppiiùù ffoorrttee?? «Oggi e per questa stagione Boston».BBaarrggnnaannii,, BBeelliinneellllii ee GGaalllliinnaarrii cchhii ppuuòò ffaarree mmeegglliioo ddaa qquuii aa 55 aannnnii??«Il Gallo senza ombra di dubbio».CChhii sseennttii ddii ppiiùù?? «Sentire proprio no, quando li vedo li saluto». PPeerr cchhii ffaaii iill ttiiffoo?? «Per tutti e tre».QQuuaallee llaa ssqquuaaddrraa cchhee nnoonn ssooppppoorrttii??«Nessuna. Il legame con questa lega è troppo forte».KKoobbee oo LLeebbrroonn?? «Impossibile dato che ho una passione per entrambi, ma se dovessiproprio scegliere perché la mia vita dipendesse da un tiro restoancora con Kobe, ma l’altro è un qualcosa che non si è mai visto inquesto pianeta». IIssiiaahh TThhoommaass//JJoorrddaann?? «Michael Jordan senza nemmeno cominciare». KKaarreeeemm//SShhaaqq?? «Shaq».BBiirrdd//MMaaggiicc?? «In quel periodo Magic dal momento che non potevi fare altro nelvedere come lasciava andare la palla, ma distanza di tempo nelriguardare le partite ed i video ti accorgi che Larry Bird era davve-ro un portento».CCeellttiiccss oo LLaakkeerrss?? «Quando ero piccolo Lakers». DDeettrrooiitt//CChhiiccaaggoo «Chicago perché ci sono stati in diversi momenti della mia vita».NNCCAAAA oo NNbbaa?? «Dipende dai momenti dell’anno» IIll ‘‘ssooggnnoo aammeerriiccaannoo’’ ddii FFeeddeerriiccoo BBuuffffaa…… «Qualche tempo fa avrei risposto sicuramente vivere a SanFrancisco, forse oggi trovare un pretesto per vivere a Los Angeles».

««Trovare il modoTrovare il modoper vivere a Losper vivere a LosAngeles è il mioAngeles è il miosogno americanosogno americano»»

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‘‘TTuuttttii ii nnuummeerrii ddeell MMaaggoo’’Aggressivo. Questa la novità dell’attua-le versione del Mago romano trapian-tato a Toronto ormai da tre stagioni.Aggressività nel giocare palloni, aggres-sività nell’attaccare l’avversario quandoè più lento e statico. Aggressività nelcercare di portarsi a casa un qualcosache nella Nba è praticamente sacrosan-to: il rispetto della classe arbitrale. Unrispetto che arriva solo ed esclusiva-mente mostrando ai ‘refree’ che il tuostatus è quello di stella, quello di gioca-tore di alto livello e non si semplicecomparsa. Dodici i viaggi in lunettaper ‘The Magician’ che non sono certopochi, viste le sole tre partite, almomento di scrivere, che l’ex Benettonha disputato. Dodici viaggi dalla ‘cha-rity line’ di cui 6 solo nella sfida inau-gurale della stagione dei Raptors con-tro i Cleveland Cavaliers. Sei liberi, tral’altro tutti e sei mandati a bersaglio,che hanno messo in evidenza un parti-colare molto importante: Andrea leggee come quello che la difesa gli mettedavanti. Partenza in palleggio per alter-nare il suo tiro mortifero dalla distanzaquando si è ritrovato di fronte Shaqche ha dovuto anche seguirlo fino a 5metri. Ma anche qualche piccolo movi-mento in post basso tanto per varareancora una volta il suo gioco e nonrenderlo monodimensionale o sempli-cemente basato sul tiro da fuori e qual-che partenza con la mano destra. A dire il vero i piccoli movimenti dalletacche possono essere la vera arma tat-tica di Bargnani che in questo modopotrà ampliare la propria pericolositàvicino e lontano da canestro.Movimenti sui cui ha lavorato tutta l’e-state e durante tutti questi tre anninella franchigia canadese. Movimentiche devono giustificare la sua presenzanel ruolo di centro e quindi d’area colo-rata, nonostante la sua caratteristicapiù importante è quella di essere prati-camente una guardia nel corpo di unlungo. Ma movimenti a parteBargnani ha dimostrato in tre partitedi riuscire a tenere alta la concentra-zione anche in difesa in determinantipunti della partita. Certo in alcunimomenti questa sua ‘nuova’ aggressi-

22220000 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

LA RUBRICA

Fonte foto: http://blog.blogosfere.it/blogs/basketcase

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vità è ancora non vista con favore da parte della classe arbi-trale commettendo qualche fallo di troppo, ma almeno ilvolume della radio del romano inizia ad alzarsi anche nellapropria metà campo. In questi anni quello che è emerso dalpunto di vista dei lati negativi o se vogliamo quelli da limareper arrivare ad essere una stella in maniera definitiva diquesta Lega, non erano certo i mezzi atletici, tattici o il livel-lo di talento, ma il modo di concepire la partita e di sceglie-re quelli che generalmente sono i momenti in cui dare deter-minante cose per vincere la partita. Scelta dei possessiimportanti, quelli in cui una vera stella riesce sempre a dareil suo apporto anche se in precedenza ha per un attimo lati-ta. Insomma centellinare il proprio talento nel momentiessenziali pur essendo sempre presente in campo. Un qualcosa del genere lo si è visto nella sfida vinta contro iCavs e in quella persa contro i Magic. Certo non siamoancora alla perfezione o al punto di aver trovato quello chesi cercava, ma almeno qualche risultati da questo punto divista nelle prime uscite lo si è visto e come. Tra l’altro non poteva essere altrimenti dopo lo spazio libe-

ratogli in campo dalla dirigenza per garantirgli quel posto inquintetto che tanto aspettava per dimostrare in manieracontinuativa il proprio talento, e quello salariale dopo lafirma dei 50 milioni di dollari. Un doppio colpo che ha regalato a Toronto un Bargnani,più rilassato, più convinto, più determinato e più aggressivorispetto ai primi anni. Insomma quello che si era ammiratonella seconda parte della scorsa stagione dopo il pacco‘regalo’ che spedì Jermaine O’Neal in Florida al fianco diDwayne Wade. Sono 22 i punti di media (che comprendono anche quelliinfilati contro i pistons con il massimo in termini di rimbal-zi a quota 10) del romano dopo le prime tre uscite di cui 27di media contro le squadre dell’Est e 12 contro quelle dell’o-vest rappresentati al momento solo dai Memphis Grizzlies.Due vittorie e due sconfitte, però, il bottino di una squadrache da l’impressione di essere ancora alla ricerca della veraidentità di squadra in termini di valori assoluti. Ricerca cheper il momento non riguarda Bargnani che insieme a Boshè tra i migliore della franchigia canadese.

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Last 3 Games | Last 3 Games | Complete Game LogComplete Game Log ReboundsReboundsDATE DATE OPP OPP RESULT RESULT MINMIN FGFG 3P3P FTFT STLSTL BLKBLK TOTO PFPF OFFOFF DEF TOT ASTDEF TOT AST PTSPTS10/2810/28 Cle Cle W 101-91 W 101-91 3030 11-15 2-3 4-411-15 2-3 4-4 11 11 33 55 00 55 55 11 282810/3010/30 @Mem@Mem L 115-107L 115-107 3636 4-12 2-5 2-24-12 2-5 2-2 00 00 33 66 44 22 66 2 2 121211/111/1 OrlOrl L 125-116 L 125-116 3232 8-12 4-5 6-68-12 4-5 6-6 00 11 22 44 00 44 44 0 0 262611/411/4 DetDet W 110-99 W 110-99 3939 8-168-16 2-62-6 4-5 14-5 1 22 22 33 22 1010 12 212 2 2222Numbers for Last 4 GamesNumbers for Last 4 Games

MINMIN FGFG 3P3P FTFT STLSTL BLKBLK TOTO PFPF OFFOFF DEF TOT ASTDEF TOT AST PTSPTS34.3 31-5534.3 31-55 10-19 16-17 0.510-19 16-17 0.5 1.01.0 2.52.5 4.54.5 1.51.5 5.3 6.85.3 6.8 1.31.3 22.022.0

LE STATISTICHE DI ANDREA BARGNANI

Fonte foto: http://www.sportlive.itFonte foto: http://ilmago.blogsome.comFonte foto: http://im.sport.cz

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‘‘IIll ccaannttoo ddeell GGaalllloo’’Per certi versi era il più atteso, ancor dipiù della prima vera stagione da protago-nista di Andrea Bargnani. Il grande ram-marico per il basket tricolore sbarcato aldi la dell’oceano e molto probabilmente ilgrande rammarico anche di quello azzur-ro inteso come colore della Nazionale.Passo indietro. Ventotto giugno del 2008,Madison Square Garden. David Stern pro-nuncia il nome di ‘Danilo Gallinari fromOlimpia Milano’ come sesta scelta assolu-ta dei New York Knicks. Il talento di SaGiovanni Lodigiani si alza dal tavolo doveera seduto con papà Vittorio e percorre ilbreve tratto verso il palco con dietro cenninon proprio di approvazione, tanto peressere buoni, di alcuni tifosi proprio deiKnicks. Addirittura volò anche qualchefischio, ma di sicuro qualcuno spiegò aGallinari che era cosa più che normaleaspettarsi un qualcosa del genere in quel-la che è la patria più controversa delbasket a stelle e strisce. Nessun problema.Il milanese ci mette poco in tutti i sensi aconquistarsi un piccolo posticino neicuori di tutti. Il problema alla schienaperò non gli da tregua ed allora tutto furimandato. Scampoli di partite alle spalle,operazione riuscita alle spalle, riabilita-zione perfetta alle spalle, dolore inesisten-te e il giocatore che ha fatto letteralmenteinnamorare Donnie Walsh ha potutodimostrare il perché quei fischi eranostati ingenerosi. In altri sport, il calciomagari, dopo un gol spettacolare si puòanche vedere il giocatore correre verso lacurva e fare l’eloquente gesto di stare insilenzio, ma Gallinari sapeva che non eracerto questo il modo per ingraziarsi ilpubblico del Madison. A dire il vero c’è unsolo modo per quel tipo di cose: farlidivertire, farli esaltare e dimostrare checon quella palla a spicchi aranzcvione cisi sa fare e anche molto. La pre-seasonlascia il tempo che trova, ma una voltaterminato il countdown verso la nuovastagione tutti hanno dovuto fare dietrofront. Ventidue punti all’esordio stagiona-le nella serata dedicata a Tim Hardawayin quel di Miami. Ventidue punti uscendodalla panchina si, ma con tanta di quellasostanza e una mano incandescente dalladistanza (7/13 da tre) che anche se adistanza sono arrivati i primi timidiapplausi. Gli stessi che sono arrivati anco-ra una volta a distanza quando i Knicks diD’Antoni hanno perso all’over time contro

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LA RUBRICA

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i padroni di casa degli Charlotte Bobcats dopo che l’ultimo tirodi Gallinari allo scadere dei regolamentari ha fatto le bizze sulferro ed è uscito al suono della sirena. Sarebbe stato il primovero momento di gloria del giocatore milanese. Ma il tutto èstato solo rimandato. Tutto rimandato a quella che era la provadel nove, quella davanti ai ‘fanatici’ del Madison. D’Antoni addi-rittura gli regala il quintetto base al posto di Al Harrington spo-stato nel ruolo di sesto uomo. La risposta? 30 punti, otto triple abersaglio e una naturalezza (cosi come spiegato nell’approfondi-mento del ‘partitone’) nell’essere parte integrante o anche impor-tante dell’attacco del coach ex Benetton che ha destato più che lasemplice approvazione del MSG. Eroe al pari di Harrington chene mette 42, eroe per quello che fa vedere in campo, per tenaciae per spavalderia che sono gli ingredienti che tanto amano inewyorkesi che con i tipi ‘tosti’ vanno a nozze. Peccato che poinell’over time le energie e non siano andate di pari passo con lamente e alla fine i Sixers e Thaddeus Young (che di sicuro laprossima volta si ricorderà bene dal lasciare anche un centime-tro all’ex Olimpia da dietro l’arco ndr) portano a casa il successo.L’eco dei 30 punti e dello show balistico dalla lunga distanza?L’onore di una marcatura speciale ordinata da Byron Scott che

gli ha piazzato un segugio alle calcagna per evitare che il ‘Gallo’potesse esplodere da tre. Ma il motivo per cui Gallinari è nellaNba non è certo solo quello di avere punti nelle mani. Merito anche della sua intelligenza cestistica che lo porta adandare oltre quello che la difesa gli vuole impedire. Senza il tiroda tre Danilo attacca il canestro, attacca l’avversario diretto sca-ricando per gli avversari e trovando tiri puliti sugli esterni met-tendo in tasca anche 5 assist per la prima vittoria dei Knicksdopo tre sconfitte in fila. I nove punti, dunque, dicono davveropoco, ma a volte lo si sa le statistiche mentono e come sul talen-to e sull’impatto di un giocatore durante tutto il match. Lo stesso che si è visto nell’unica apparizione di quest’anno diLebron al Medison dove l’ex Milano è sembrato essere ancorauna volta l’unico giocatore di basket, intermini di approccio edeterminazione (17 punti e 4/8 da tre), cosi come stesso discorsova fatto per la sfida esterna e la sesta sconfitta stagionale in casadei Bucks (15 punti, 3/3 da tre e 2 rubate)Il ‘canto del Gallo’ è arrivato anche con nove punti all’attivo cheuniti alle altre prestazioni fanno 16 abbondanti di media perquello che è di sicuro l’acquisto migliore di questa stagione, enon solo, dei Knicks.

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Last 3 Games | Last 3 Games | Complete Game LogComplete Game Log ReboundsReboundsDATE DATE OPP OPP RESULT RESULT MINMIN FGFG 3P3P FTFT STL BLKSTL BLK TOTO PFPF OFFOFF DEF TOT ASTDEF TOT AST PTSPTS10/2810/28 @Mia@Mia L 115-93 L 115-93 2828 7-147-14 7-13 1-27-13 1-2 00 00 00 11 33 33 66 00 222210/3010/30 @Cha@Cha L 102-100 L 102-100 2323 6-116-11 3-7 1-23-7 1-2 11 11 33 55 00 55 55 11 161610/3110/31 PhiPhi L 141-127 L 141-127 4242 9-229-22 8-16 4-48-16 4-4 00 11 11 33 22 11 33 33 303011/211/2 NorNor W 117-111 W 117-111 3737 2-92-9 1-61-6 4-44-4 22 11 11 22 00 2 22 2 55 9911/411/4 IndInd L 101-89 L 101-89 3030 5-135-13 1-5 0-01-5 0-0 00 00 22 33 11 22 33 11 111111/611/6 CleCle L 100-91 L 100-91 3232 5-105-10 4-8 3-34-8 3-3 11 11 22 11 00 22 22 11 171711/711/7 @Mil@Mil L 102-87 L 102-87 3030 5-75-7 3-3 2-23-3 2-2 22 00 33 33 00 22 22 22 1515MINMIN FGFG 3P3P FTFT STLSTL BLKBLK TOTO PFPF OFFOFF DEF TOT ASTDEF TOT AST PTSPTS

34.234.2 26-6126-61 17-3817-38 13-1313-13 1.01.0 0.60.6 1.81.8 2.42.4 0.60.6 1.81.8 2.42.4 2.42.4 16.416.4

LE STATISTICHE DI DANILO GALLINARI

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‘‘LLoo SSttaalllloonnee IIttaalliiaannoo’’Al momento il talento di San Giovanniin Persiceto ha solo incassato. Unqualcosa, che per chi conosce la sagadel pugile italo-americano che è tantoamata negli States interpretato daSilvester Stallone a cui lo stessoBelinelli viene più e più volte parago-nato in termini di somiglianza faccia-le, non è assolutamente di grandepreoccupazione. Nella saga di RockyBalboa sono stati tanti i pugni incas-sati dal pugile di Philadelphia primadi mostrare il suo talento, prima disferrare il destro micidiale e portarsiverso la corona mondiale dei pesimassimi. Certo nel suo arrivo aToronto dopo tre anni ai Golden StateWarriors di Don Nelson, in tanti sisarebbero aspettati un qualcosa in più(che non è arrivato certo per demeritodell’ex capitano della Fortitudo ndr)ed invece…Ed invece l’inizio dellanuova avventura in Canada, non haancora fruttato quelle che erano lesperanze e le aspettative dei tifosi, maforse anche del diretto interessato.Giocare di più e con maggiori respon-sabilità partendo magari con palla inmano cosa che lo rende particolar-mente pericoloso in attacco. Tra l’al-tro la presenza di Bargnani in squadrae di un rookie come primo avversariodiretto lo avevano proiettato verso unqualcosa che al momento non si èancora realizzato. Scelte di Triano cheforse ancora non si fida dell’italiano,dal momento che dalla sua il tecnicoanch’egli canadese, ha dei giocatoricome Turkoglu, Jarret Jack o anche ilsorprendente Antoine Wright?Possibile ma in un certo senso inspie-gabile. Meno inspiegabili dal punto divista della società che invece ha eser-citato in anticipo l’opzione sul suocontratto che quindi sarà garantitoanche nella stagione 2010/2011 adimostrazione che cosi come fatto perBargnani, la fiducia nei confronti delbasket italiano e dell’ex fortitudino c’èe non è certo nascosta dietro un dito.

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LA RUBRICA

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Ora tocca solo al campo dare la risposta definitiva. E direche quella nella sfida del 28 di ottobre scorso sarebbeanche bastata come anticipo su quelli che sono i mezzi e lecapacità del bolognese, ma a quanto pare i dieci punti, laconcentrazione in difesa (sfondamento preso contro i Cavsdopo nemmeno qualche secondo dal suo ingresso incampo), capacità di far girare la palla,di essere a disposi-zione dei compagni e della squadra, ma poi prendendosianche delle soddisfazioni personali come per esempioquella della schiacciata nel cuore della difesa dei Cavalierspartendo dal palleggio e sfruttando il blocco in post alto diun compagno spiana dogli la strada verso l’anello, nonsono bastati per una maggiore fiducia contro i MemphisGrizzlies (19 i minuti nella gara inaugurale contro i Cavscon tutto il quarto periodo in panchina, mentre sono stati14 con sette punti quelli contro il team del Tennesee ndr)ancor di più nella sfida contro gli ultimi campioni dellaEastern Conference, gli Orlando Magic, dove Belinelli havisto il campo per soli 4 giri di lancette. A questo punto il

motivo può essere uno soltanto: la difesa. Un concetto chediciamoci la verità ‘Beli’ potrebbe aver disimparato nei dueanni a Golden State all’interno di un sistema che non ècerto basato su questo fondamentale, tanto per usare uneufemismo. Difesa specialmente nei confronti di formazio-ni che possono contare su guardie più alte, più atletichedello stesso Belinelli come per esempio il pacchetto esternidegli Orlando Magic. Il tutto dimostrato nei 13’ in cui Beliè stato in campo contro i Detroit Pistons in cui il nuovocompagno non solo di nazionale di Bargnani, ha collezio-nato 8 punti.Molto probabile che sarà solo questione di tempo, ma peril momento lo Stallone Italiano deve ancora trovare ilpunto debole nella difesa a due mani di Triano per trovaremaggiore spazio e fiducia e allora da quel momento si chela sfuriata dello Stallone Italiano potrebbe essere impor-tante per l’approdo alla post season dei Raptors che rap-portati alla saga di cui sopra, significherebbero titolo mon-diale.

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Last 3 Games | Last 3 Games | Complete Game LogComplete Game Log ReboundsReboundsDATE DATE OPP OPP RESULT RESULT MINMIN FGFG 3P3P FTFT STL BLKSTL BLK TOTO PFPF OFFOFF DEF TOT AST PTSDEF TOT AST PTS10/2810/28 CleCle W 101-91 W 101-91 1919 4-84-8 1-2 1-21-2 1-2 00 00 00 00 00 11 11 11 101010/3010/30 @Mem@Mem L 115-107 L 115-107 1414 2-42-4 1-2 2-31-2 2-3 22 00 11 11 00 00 00 11 7711/111/1 OrlOrl L 125-116 L 125-116 55 0-10-1 0-0 0-00-0 0-0 00 00 11 00 00 11 1 01 0 0011/411/4 DetDet W 110-99 W 110-99 1414 3-8 1 -5 1-23-8 1 -5 1-2 11 11 11 11 00 00 00 11 88Numbers for Last 4 GamesNumbers for Last 4 Games

MINMIN FGFG 3P3P FTFT STLSTL BLKBLK TOTO PFPF OFFOFF DEF TOT ASTDEF TOT AST PTSPTS13.0 9-2113.0 9-21 3-93-9 4-74-7 0.80.8 0.30.3 0.80.8 0.5 0.00.5 0.0 0.5 0.50.5 0.5 0.80.8 6.36.3

LE STATISTICHE DI MARCO BELINELLI

Fonte foto: http://raptorsrepublic.comFonte foto: http://ilmago.blogsome.comFonte foto: http://im.sport.cz

Page 26: Stars 'N Stripes N°16

Sotto anche di 23 punti i newyorkesi sfoderano un quarto periodo di altissimo livello per poi crollare nell’over time in difesa contro Phila. Career-high per il Gallo a quota 30

SShhooww ooffffeennssiivvoo aall MMaaddiissoonnDuecentosessantotto punti. Questo il totale, lasomma tra il punteggio dei Knicks e quello deiSixers per il primo grande vero show balistico eoffensivo della stagione. Uno show dove ovvia-mente c’è l’ zampino di Gallinari, dove ovviamen-te ci sono i 30 punti dell’ex Olimpia Milano che sipermette il lusso di sparare sulla faccia dei variThaddeus Young e Jason Kapono ben otto tripledi cui un paio addirittura da otto metri. L’ultimain termini temporali quella che portato New Yorkad un solo possesso di distanza e ha permesso diarrivare al supplementare, dopo ave sbagliatoquella della vittoria nella sfida contro gli CharlotteBobcats. FFOOCCUUSS OONN TTHHEE CCOOUURRTT.. DDaanniilloo GGaalllliinnaarrii. Ovviamente si parte dal ‘Gallo’,ovviamente si parte da quello che è il centro diinteresse maggiore di una squadra che attende

solo ed esclusivamente la prossima estate (ci sonoaddirittura siti internet che hanno attivato un veroe proprio countdown ndr) dopo la stagione sfortu-nata da Rookie. Per il giocatore ‘tricolore’ è ungioco da ragazzi dimenticarsi dei 22 punti dellagara contro gli Heat, dei 16 con tripla sbagliatacontro i Bobcats per la vittoria, sfoderando quellache è la prestazione che più lo mette in mostracome giocatore completo. Agli occhi saltanoimmediatamente i 30 punti, le otto triple sparatecome se non avesse fatto altro per tutta la vita finoa quel momento anche da fermo dopo un paio difinte, sugli scarichi, guardando in faccia l’avversa-rio e sfidandolo con gli occhi e a rimorchio intransizione come un veterano di tante sfide, maquello che forse il career-high del figlio di Vittorioè la presenza che il ‘Gallo’ ha mostrato su entram-bi i lati del campo. Nessuna remora in attacco, manessuna remora in difesa dove l’accoppiamento apiù riprese con Thaddeus Young ha dato delleindicazioni fondamentali: la schiena regge e il fisi-co gli permette anche ‘bump’ di giocatori alla pario comunque un tantino più forti fisicamente. Lospot girato per la tv via satellite più famose inItalia, parla chiaro: «Voglio vivere una stagione daprotagonista e fino in fondo». Per il momento la

prima promessa è rispettata, per l’altra solo iltempo potrà dire se Danilo Gallinari sarà protago-nista per l’intera stagione.NNeeww YYoorrkk KKnniicckkss.. Dottor Jekyll e Mister Hide sec’è ne uno. Non possono essere definiti in manieradifferente i Knicks di Mike D’Antoni che anche luicome tutta la città della Grande Mela sta aspettan-do di avere tra le mani una squadra di maggiortalento. Abulici e senza nessun tipo di idea trannela vena offensiva del ‘Gallo’ per tre quarti di giocoper poi trovare la riscossa giusta negli ultimi 12minuti. Riscossa che inevitabilmente arriva conl’ingresso in campo di giocatori di qualità comeLarry Hughes, altro separato in casa, e che fino aquel momento era stato in panchina a guardare icompagni nelle partite precedenti. D’Antoni èorgoglioso, ma non fino a questo punto e lascial’ex Bulls in campo per il finale e nei momenti cru-ciali al posto di Jared Jeffries, innalzando la peri-colosità offensiva della squadra. Hughes non saràil salvatore della patria, ma almeno il coach exBenetton sa di avere un asso nella manica, dapoter sfruttare quando proprio non ne può fare ameno, tanto in cuor suo l’amante della ‘run andshoot’ sà che questi tempi prima o poi finiranno econ il sole pronta a tornare dopo la tempesta.

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IL PARTITONE

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«Segnare tanti punti serve a poco se poi alla fine perdi lo stesso. Certosono contento per come ho iniziato la stagione, ma per il momento la con-centrazione è tutta basata e posta sulla ricerca della prima vittoria».Nemmeno in quella che è stata la partita che lo ha consacrato al mondodei ‘sophomore’ di qualità Danilo Gallinari riesce a trovare un piccolo spa-zio per vantarsi o quanto meno per gioire fino in fondo per la prestazionemostruosa messa in campo contro i Sixers. Segnali di un giocatore maturo

che d’altra parte noi siamo abituati a vedere dal momen-to che il Gallo non è mai stato avvezzo a sproloqui ovanti esagerati sulle sue prestazioni personali, anchequado era il cardine della squadra. Ancor di più ora a New York dove si deve conquistare ilrispetto di una squadra di una Lega e degli avversari, cheda questa sfida in poi sanno che la mano di Gallinari è datrentello anche nella Nba.

«Siamo alla terza sconfitta in fila, non abbiamo ancora vinto, ma due dellesconfitte in questione sono arrivate dopo due tempi supplementari - com-menta coach Mike D’Antoni -. Quindi qualcosa di positivo c’è ed è quelqualcosa che al momento dobbiamo aggrapparci. La partita di Danilo?Beh conoscevo le sue doti quindi sapevo che ne aveva le capacità. La schie-na non gli da più fastidio e quindi sta giocando come meglio sa e nella giu-sta direzione».

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HANNO DETTO...

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Fonte fo

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line.com

Page 28: Stars 'N Stripes N°16

I canadesi gli autori della seconda sconfitta dei Cleveland Cavaliers di The Chosen One. Ottimo l’esordio di Bargnani che chiude con 28 punti

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IL PARTITONE

Tutti si aspettavano una risposta dall’uomo dai 50milioni di dollari. Tutti si aspettavano una rispostadal giocatore per il quale la franchigia ad un certopunto della stagione scorsa hanno preso una deci-sione drastica ma definitiva su quello che potevaessere il futuro di Bargnani in Nba e poi confer-mata in estate con la firma sotto al nuovo contrat-to. Tutti si aspettavano una risposta dal nuovo‘Mago’ dal giocatore che doveva quanto menodimostrare di poter giocare con la pressioneaddosso. Prima assoluta e la risposta è arrivata.Vittoria contro i Cavs e prestazione personale digrandissimo livello.FFOOCCUUSS OONN TTHHEE CCOOUURRTT.. AAnnddrreeaa BBaarrggnnaannii.. Mentalmente pronto. Questal’impressione principale, l’impressione più impor-tante che l’ex Benetton ha mostrato alla primacasalinga contro la nuova armata dell’Ohio. Ungiocatore concentrato sin dalla palla a due inattacco e in difesa. Tutto normale se di fronte ilMago si fosse trovato un centro normale o comun-que che aveva già ‘domato’ negli anni passati, madi fronte, sulla stessa ‘zolla’ di parquet c’era tale

Shaquille O’Neal. Fisicamente Bargnani ha tenutoalla grande sia in termini di posizione che in ter-mini di ‘bump’ da parte di The Big Diesel.Addirittura il suo utilizzo in campo come numero4 tattico al fianco di Nesterovic ha disorientatocoach Brown che è stato addirittura costretto atogliere Shaq dal campo per i danni che gli stavacausando Andrea. In attacco una macchina. Uncalo solo nel secondo quarto prima di prendere dinuovo il feeling con il canestro interrotto forsedalla schiacciata in contropiede sbagliata forse perpaura delle ‘famose’ stoppate rinvenendo da dietrodi Lebron James. Alla fine sono 28 i punti alla suaprima stagionale e poco sotto a quella che è il suomassimo in carriera, 30. Ventotto punti frutti efigli di un repertorio vasto fatto di viaggi sopra alferro, triple sui pick and roll o sugli scarichi, pal-leggi arresto e tiro, ed anche situazioni di penetra-zioni dirette a canestro sul classico ‘sleep the pick’sul gioco a due con Calderon che si è dimostratoessere un’arma importante per un giocatore velocecon i piedi come il romano ma ormai di adozionecanadese. Un segnale non indifferente. Un segnale che quan-to meno la dirigenza canadese ha visto e decisobene di puntare sull’italiano, anche se poi da qui a

dire che Bargnani sarà la nuova stella assoluta diToronto, quando anche Bosh (cosi come pareplausibile!) deciderà di abbandonare il Canada, èmolto difficile da dire, anzi quasi impossibile etutto dipenderà dai progressi di Andrea in questastagione.MMaarrccoo BBeelliinneellllii.. Tutto sommato il partitone èanche merito suo. E’ anche merito di un giocatoreche nella sua nuova realtà ha dimostrato di poteravere quanto meno un ruolo non marginale comea Golden State. Cero la fiducia nei suo confrontinon è ancora quella che nello staff tecnico hannoin Bargnani, ma la mano dalla distanza, l’intelli-genza cestistica nel passare il pallone (bellissimoquello di tocco per un tiro di Turkoglu da fuorindr), la partenza in palleggio e capacità di finireanche al di sopra del ferro, o quella di punire ildifensore a metà strada con il jumper, il tuttounito ad una difesa che migliora giorno dopo gior-no possono essere indicazioni importanti da qui aqualche tempo per una sua esplosione.

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DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

Page 29: Stars 'N Stripes N°16

Rilassato, tranquillo e sicuro di se. Cosi è apparso ilMago Andrea Bargnani nell’intervista al Toronto Sundopo la sua prestazione di paertura contro i Cavs diLebron James. Ma oltre che rilassato, tranquillo e sere-no, l’ex Benetton è apparso anche molto con i piedi perterra senza alzare troppo la cresta con dichiarazioniquasi scontate o se vogliamo di rutine per un giocatoreche sa di aver fatto un solo passo del suo lungo cammi-no. «Di sicuro mi sento molto più tranquillo ora che quandosono arrivato qui a Toronto tre anni fa, detto questoperò il mio percorso non è certo finito devo ancora migliorare tanto e lastagione è ancora lunga».La prestazione quasi completa offerta contro i Cavs ha offerto lo spunto aigiornalisti di mettere sul piatto della bilancia anche la domanda sul suogioco in post basso sul quale lo stesso Bargnani ha cosi risposto: «Quando sono in campo mi piace fare qualsiasi cosa sono in grado di fare

compreso giocare spalle a canestro. Certo non sto dicendo che sono ingrado di fare tutto alla perfezione, ma sto lavorando in palestra dopo gior-no per arrivare a quella perfezione di cui si parlava in precedenza».«Sta migliorando e variando il proprio gioco - commenta Chris Bosh -.Quando è arrivato cercava di sfruttare sempre il suo jumper e il tiro dalladistanza, ora sta migliorando anche in altre parti del gioco per cercare dicompletarsi ed essere ancora più pericoloso dalla distanza».

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HANNO DETTO...

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Fonte foto: http://upload.wikimedia.org

Page 30: Stars 'N Stripes N°16

Draft, l’ultimoprima dell’eserci-zio esercizio del-l’opzione delquarto anno (cosicome è avvenutoper Belinelli e nonper esempio perBargnani e Royche invece hannofirmato una vera epropria estensionecontrattuale ndr)ed anche dellafirma di un nuovocontratto cherisolverebbe ognitipo di cosa. Unanno decisivo, unanno al terminedel quale sipotrebbe anche verificare l’ipotesi di una non presenza del numero ‘9’ inmaglia biancoverde, ma il ruolo di playmaker titolare è ancora nelle suemani. I Celtics non hanno ancora provveduto, non ancora messo sul piattodella bilancia le loro vere intenzioni, non hanno nemmeno cercato di portar-si a casa una sorta di Sam Cassel o Stephon Marbury (anche se da quest’ulti-mo punto di vista i risultati non sono stati certo quelli che magari si ebberonell’anno del titolo con ‘Sam I am’ ndr) lasciando ancora una volta il coman-

do delle operazione nelle mani di Rondo. Ma tutto questo prima dell’accordo che ha fruttato nelle sue tasche

ben 55 milioni di dollari per i prossimi 5 anni.Insomma una prima parte di stagione che è valsacome un banco di prova prima di prendere qualsia-si tipo di decisione che obbligasse e che obbligheràattualmente il team del Massachusetts nel lungoperiodo. Gli addetti ai lavori avranno voluto verifica-re se la scorsa stagione, il lavoro in off season e unanno in più di esperienza sulle spalle possano essereun deterrente per quelli che erano e sono semprestati i punti a sfavore di Rondo. Già perché il proble-ma non sta certo nella gestione della palla, nellagestione dei giochi, nei passaggi all’interno deglischemi di Rivers per innescare la bomba principaledei Celtics, il Big Three o il nuovo Fab Four (dipendedal punto di vista ndr), ma nella pericolosità che lostesso giocatore può mettere in campo quando sitratta di affrontare una serie di playoff o quantomeno quando si tratta di fare la differenza quando lestelle sono o spente o ben marcate. Ed il tutto nonpassa nemmeno da una specie di incoscienza che lo

stesso Rondo ha come dote di natura quando decide di rompere gli indugi, schemi e quant’altro buttandosidentro con il pallone e arrivando fino al ferro con diversi mezzi (famosa ormai la riproduzione della finta inentrata che tempi addietro resero celebre un grande di questo gioco tale Jerry West con il pallone allontanatodal corpo e dal difensore con una mano per poi finire con la stessa in estensione) e una percentuale di realizza-zione non indifferente cosi come dimostrano i numeri a suo favore quando si tratta di arrivare al canestro econcludere con numeri da circo o ad alto coefficiente di realizzazione. Più del 50% di realizzazione (56,9% perl’esattezza) in circa 497 tentativi nella scorsa stagione. Un numero non indifferente per una point guard chesugli scouting report finisce con l’essere catalogato come buon trattore di palla e veloce nel volare a canestro equasi nulla più. Quasi nulla più perché nei casi al di fuori del 56,9% di realizzazioni, ovvero quelli in cui l’azio-

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HOT SPOT

Già essere considerato come una sorta di via dimezzo tra Brevin Knight e Jacque Vaughn, non èmai stata una cosa che ha giovato più di tanto almomento di scegliere di venire fuori dall’universitàdi Kentucky e prendere la strada verso i Pro. Unavia di mezzo che generalmente è giochino cheviene effettuato dagli scouting report nei periodiantecedenti al Draft paragonando il giocatore inquestione a qualcuno di già visto all’interno deiparquet della National Basketball Association percaratteristiche fisiche e tecniche. Insomma unasorta bivio tra ‘Best Case and Worst case’ la cuirisposta, la scelta può arrivare solo ed esclusiva-mente da quello che lo stesso giocatore fa inmezzo ad un campo. Non è detto nemmeno che lacarriera ed il campo diano per forza di cosa unarisposta precisa e corretta e che magari il tuttopossa restare nel mezzo come in una sorta di‘Limbo’ dando luogo quindi ad una terza figura.Molto probabile, infatti, che il soggetto in questio-ne, Rajon Rondo, possa proprio appartenere aquesta categoria ovvero essere un soggetto a partesenza nessun tipo di paragone o di confronto edessere egli stesso una sorta di metro di giudizio odi confronto. Difficile, infatti, riuscire a definirel’attuale Rajon Rondo come il nuovo BrevinKnight o una sorta di clone di Jacque Vaughn.Difficile per tanti motivi, difficile per quello che lostesso Rondo ha messo in campo e dimostrato dipoter fare, difficile proprio per un modo di giocaresviluppato in questi due anni che forse non è nedell’uno ne dell’altro giocatore, ma forse una sortadi unione delle due cose. Eppure nel 2008 il suonome è stato quello al fianco del Big Three nellavittoria del 17esimo titolo dei Celtics. Il suo nomeè stato quello messo in cabina di regia come pointman titolare e a fare da direttore di un’orchestrache in alcune occasioni gli ha concesso anche lapossibilità di fare qualche piccolo assolo. Eppurenonostante tutto questo, nonostante una dimostra-zione di responsabilità ed una dimostrazione dimaturità non tirandosi indietro nella scorsa stagio-ne quando ce ne era bisogno senza The Big Ticket,il prodotto di KentuckyUniversity viene ancora oggidelineato e designato comel’incognita, come il fattoreimprevedibile e insicuro diuna macchina che dopo lasconfitta per mano deiMagic nella scorsa stagioneha messo altra carne a cuo-cere con l’arrivo di MarquisDaniels, Shelden Williams,ma soprattutto RasheedWallace. Un fattore ‘X’ cosicome viene designata l’inco-gnita all’interno delle prati-che matematiche, che allavigoilia e a stagione ormaiiniziata non riesce a trovareuna soluzione concreta, anzisi infittisce ancora di più dicontraddizioni. Perché? Behmolto facile da spiegare.Quello conclusosi con l’eli-minazione in semifinale diConference contro i Magic èstato l’ultimo anno garantitodi contratto per gli sceltidella classe 2006, quella cheper intenderci ha reso l’Italia il primo paese non astelle e strisce ad avere la chiamata numero uno al

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DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

Fonte foto: http://cfs13.tistory.com

Fonte foto: http://www.celticstown.com

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Draft, l’ultimoprima dell’eserci-zio esercizio del-l’opzione delquarto anno (cosicome è avvenutoper Belinelli e nonper esempio perBargnani e Royche invece hannofirmato una vera epropria estensionecontrattuale ndr)ed anche dellafirma di un nuovocontratto cherisolverebbe ognitipo di cosa. Unanno decisivo, unanno al terminedel quale sipotrebbe anche verificare l’ipotesi di una non presenza del numero ‘9’ inmaglia biancoverde, ma il ruolo di playmaker titolare è ancora nelle suemani. I Celtics non hanno ancora provveduto, non ancora messo sul piattodella bilancia le loro vere intenzioni, non hanno nemmeno cercato di portar-si a casa una sorta di Sam Cassel o Stephon Marbury (anche se da quest’ulti-mo punto di vista i risultati non sono stati certo quelli che magari si ebberonell’anno del titolo con ‘Sam I am’ ndr) lasciando ancora una volta il coman-

do delle operazione nelle mani di Rondo. Ma tutto questo prima dell’accordo che ha fruttato nelle sue tasche

ben 55 milioni di dollari per i prossimi 5 anni.Insomma una prima parte di stagione che è valsacome un banco di prova prima di prendere qualsia-si tipo di decisione che obbligasse e che obbligheràattualmente il team del Massachusetts nel lungoperiodo. Gli addetti ai lavori avranno voluto verifica-re se la scorsa stagione, il lavoro in off season e unanno in più di esperienza sulle spalle possano essereun deterrente per quelli che erano e sono semprestati i punti a sfavore di Rondo. Già perché il proble-ma non sta certo nella gestione della palla, nellagestione dei giochi, nei passaggi all’interno deglischemi di Rivers per innescare la bomba principaledei Celtics, il Big Three o il nuovo Fab Four (dipendedal punto di vista ndr), ma nella pericolosità che lostesso giocatore può mettere in campo quando sitratta di affrontare una serie di playoff o quantomeno quando si tratta di fare la differenza quando lestelle sono o spente o ben marcate. Ed il tutto nonpassa nemmeno da una specie di incoscienza che lo

stesso Rondo ha come dote di natura quando decide di rompere gli indugi, schemi e quant’altro buttandosidentro con il pallone e arrivando fino al ferro con diversi mezzi (famosa ormai la riproduzione della finta inentrata che tempi addietro resero celebre un grande di questo gioco tale Jerry West con il pallone allontanatodal corpo e dal difensore con una mano per poi finire con la stessa in estensione) e una percentuale di realizza-zione non indifferente cosi come dimostrano i numeri a suo favore quando si tratta di arrivare al canestro econcludere con numeri da circo o ad alto coefficiente di realizzazione. Più del 50% di realizzazione (56,9% perl’esattezza) in circa 497 tentativi nella scorsa stagione. Un numero non indifferente per una point guard chesugli scouting report finisce con l’essere catalogato come buon trattore di palla e veloce nel volare a canestro equasi nulla più. Quasi nulla più perché nei casi al di fuori del 56,9% di realizzazioni, ovvero quelli in cui l’azio-

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ne viene fermata fallosamente con il difen-sore a centro dell’aria che lo spedisce drittodritto verso la ‘charity stripe’ le cose non loaiutano certo più di tanto. Certo si è anda-to oltre il 57% del periodo del Collegesalendo a quota 64%, ma per il momentoresta ancora un giocatore poco affidabiledalla lunetta con tutti i rischi che si posso-no correre, per esempio, in una sorta diindividuazione di uomo da placcare nelcaso di fallo sistematico nel corso di unapartita all’ultimo canestro. Quasi nulla piùanche perché nonostante lp’indifferenza diRondo di andare a destra o sinistra vistol’ottimo ball-handling che si ritrova, a far-gli ancora una volta da cattiva pubblicitàsono le percentuali di realizzazioni nonesaltanti le zone ‘hot’ davvero ridotte all’os-so. Si parte dalla considerazione di baseche più ci si avvicina al canestro più laconfidenza con il fondo della retina per ilnumero 9 dei Celtics è maggiore. Cinquemetri. Questo il raggio al momento moltolimitato in cui Rondo può essere pericolo-so con il jumper, palleggio arresto e tiro omagari concludendo dopo uno scarico diun compagno. Al di fuori dei 17 feet, tantoper dirla all’americana, la pericolositàscema notevolmente fino ad arrivare adessere una sorta di forzatura come dimo-strano i soli 15 tiri realizzati su 48 tentativiin una intera stagione, quella passata.Certo all’interno del 15/48 c’è anche quelloche è il suo dato migliore ovvero il 9/13 nelmezzo angolo sinistro ed un 69% che rap-presenta la sua percentuale realizzativadall’arco migliore nella singola situazione,ma resta pur sempre un playmaker chetira con meno del 30% dai dietro l’arco dei6 e 75 (statistica alla quale concorrono lo0/6 nell’angolo sinistro, il 2/6 nell’angolodestro, il 2/11 nel mezzo angolo destro ed il2/12 con i piedi fronte a canestro ndr).Sensibilmente migliore il tutto quando ipiedi dell’ex Kentucky sono dentro la lineadei tre punti, ed in quello che potremodefinire il suo ‘range’ preferito. In questocaso si che per il difensore è meglio portar-lo verso sinistra dove i numeri sono meno

consistenti (4/12 e 33% con i piedi allineati allalinea di fondo a sinistra) invece che farlo ricevere oarrivare in quella che è la sua vera mattonella: ilmezzo angolo destro quello generalmente utilizza-to per il post up dei lunghi. Rotondo 50% e 16/32 ecolore rosso che impazza in quella zona delcampo. A corrente alternata, invece, il post upverso sinistra o nell’angolo sinistro dove si scendeperò al di sopra del 40% di realizzazione. Il tuttodovrebbe migliorare con l’abbassarsi della distan-za dal canestro, ma paradossalmente per RajonRondo non è cosi. Inspiegabilmente inconsistenteil tiro dai quattro metri sia a destra che a sinistra,un pochino meglio poco prima dell’area coloratacon 15/34 e 44% da questa zona di campo.All’appello mancherebbe solo la zona di campo dicui abbiamo già parlato. L’unica all’altezza dellasituazione, l’unica che non ha dato mai problemi,l’unica in cui davvero nessuno ha tanto dire se nonche a volte quando più si avvicina a canestro piùstupisce per quello che riesce a fare. Ma può basta-re per continuare la sua carriera ad altissimo livel-lo? Può bastare per non essere più considerato l’a-nello debole dei Celtics nonostante l’anello cheanche lui ha contribuito a mettere al dito? Forse sio forse no. Ed allora come recitavano i versi del-l’indimenticato Lucio Battisti: «Lo scopriremo solovivendo».

RRaajjoonn RRRRoooonnnnddddooooFonte foto: http://www1.pictures.gi.zimbio.com

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L’EVENTO

fine giugno per la celebrazione del titolo. Poitutto si zittisce dal lato del campo tre LakersGirl spingono il carrello tanto atteso quello conil ‘Larry O’Brien Trophey’ e gli anelli che simbo-leggiano al vittoria ed i campioni. Dal silenziofatto di un continuo vocio proveniente da unoStaples stracolmo, si innalza la voce dello

speaker che annuncia la venuta in campo di David Stern edella figlia del ‘boss’ Jeany Buss. «Congratulazioni ai Los Angeles Lakers. Congratulazioni aJerry e Jeany, congratulazione al general manager, alcoach Phil Jackson, all’Mvp delle finali Kobe Bryant ed ingenerale a tutti i Los Angeles Lakers – l’esordio del com-missioner illuminato dal classico occhio di bue di scena -.Dieci i titoli portati ed arrivati qui a Los Angeles e quindiun ringraziamento va anche alla dedizione per questo sportche questa città ha sempre profuso negli anni. Un grandeonore per questa Lega, per tutti questi tifosi presenti quiquesta sera e per tutti quelli che sono sparsi in tutto ilmondo».Applausi scroscianti occhio di bue che si sposta e la vocedello speaker torna a farla da padrona nel presentare tuttigli Hall of Famer scomodati per celebrare il titolo del 2009.Si parte con Jerry West e si finisce ovviamente con coluiche è l’icona dei Lakers: Ervin ‘Magic’ Johnson.«E’ in presenza di tutti questi campioni del passato, che

Luci soffuse, atmosfera da concerto diprimo piano, immagini del camminoverso la vittoria finale, il luccichio del

giallo metallo e il rito che si consuma conil classico bacio e promessa

per l’anno successivo

L’ultimo atto. La palla a due tra i Cleveland Cavaliers ed iBoston Celtics dello scorso 27 di ottobre aveva chiuso ilconto con la stagione scorsa, ma quello che è accadutoqualche ora dopo in California e precisamente nella cittàhollywoodiana, ha messo e scritto definitivamente la paro-la fine al 2009 cestistico a stelle e strisce. ‘La nuova compa-gnia dell’anello’ l’ennesima dal 2002 è stata creata. Gli stes-si dovranno essere portati e protetti fino a giugno prossi-mo, quando lo scopo principale dei gialloviola sarà quellodi tornare con lo stesso sorriso, con la stessa felicità e conla stessa ‘spocchiosità’ (passateci il francesismo ndr) del 27ottobre scorso e varare la prima vera dinastia da ormaisette anni. La cerimonia. Luci soffuse, anzi quasi spente. Ad illumina-re il tutto, infatti, era il tabellone luminoso al centro delloStaples Center dove andavano le immagini della parata di

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Fonte foto: http://protectthepaint.comDIDI

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vorrei cogliere l’occasione di ringraziare e complimentarmicon quelli del presente ovvero i campioni Nba del 2009 l’e-sordio con microfono tra le mani per il re dello Show Time-. Abbiamo il miglior coach, Phil Jackson, abbiamo ilmiglior giocatore, Kobe Bryant, ma soprattutto abbiamoun uomo senza il quale tutto questo non sarebbe mai statopossibile: Jerry Buss, grazie ‘Boss’ per tutto quello che haifatto e che fai per questa squadra e questa città e quindi è alui che va il più grande dei ringraziamenti».Hall of famer tutti in fila, le luci tornano ad essere basse econ il solito occhio di bue che si sposta tra una parte delcampo e la postazione al centro del legno dello Staplesdove intanto è sempre stato David Stern: è il momentodella consegna degli anelli. Dal massaggiatore agli allentorispeciali fino ad arrivare al coaching staff (assente TexWinter per ovvi motivi di salute ndr) dove l’applauso piùrilevante, manco a dirlo, è stato tributato al dieci voltecampione su di una panchina Nba Phil Jackson. Staff tec-nico e non messo a posto è il tempo dei giocatori.

Morrison, Josh Powell, DJ Mbenga, Shannon Brown, SashaVujacic, Luke Walton (quasi fischiato), Jordan Farmar,Andrew Bynum, Lamar Odom, Pau Gasol, Derek Fisher einfine nascosto nel buio tra gli applausi ed il boato allapronuncia del suo nome Kobe Bryant per il quale parteimmeditamente anche il classico coro ‘Mvp, Mvp’.Anelli mostrati sorrisi stampati e il microfono finisce nellemani di colui al quale viene dato l’onore più grande, DerekFisher. «E’ una grande serata. Una serata speciale. Siamo qui perconcludere i festeggiamenti iniziati qualche mese fa e lovoglio fare con una richiesta molto semplice, ovvero quellodi contare tutti insieme per dare il via all’innalzamentodello stendardo. Insomma un semplice “three, two, onelet’s go…”». Countdown partito ad unisono, luci che illumi-nano il soffitto dello Staples Center e centimetro dopo cen-timetro viene illuminato il decimo stendardo gialloviolaquello che consacra definitivamente Kobe Bryant ed anchelo stesso Derek Fisher nella storia gialloviola.

Fonte foto: http://20.media.tumblr.com

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IIII llll ‘‘‘‘ ssss eeeemmmmpppp iiii tttt eeee rrrr nnnn oooo ’’’’ SSSS llll oooo aaaa nnnnIL COACH

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Una mosca bianca restia ai cambiamenti ma che sa solovolare molto in alto. Gerald Eugene Sloan detto “Jerry”ha poco a che fare con la stragrande maggioranza deicolleghi. Silenzioso, caparbio, lungimirante e molto pre-parato, Sloan è un autentico mostro vivente, venerato datifosi, giocatori e addetti ai lavori, e non solo per i spa-ventosi numeri che ha inanellato durante la sua carrie-ra, che prosegue aggiornando record destinati a restarescolpiti nella storia del gioco. Arrivato in NBA da giocatore nel 1965, Sloan si consa-cra a Chicago, che contraccambia offrendogli l’opportu-nità di iniziare a prendere confidenza con la panchina:due anni da vice-allenatore, poi il grande salto che loporta alla guida della franchigia. Buon andamento maniente di speciale, perché il capolavoro, i record, la sto-ria, Jerry Sloan la scrive a Salt Lake City con i Jazz.Nello stato dei mormoni si ripete il copione già vissutoin Illinois, così servono altre quattro stagioni da assi-stente prima di spiccare il volo. Che inizia nel 1988, sufelice intuizione del proprietario Larry Miller, personag-gio a dir poco pittoresco, arrivato agli Jazz quattro anniprima proprio insieme a Sloan, chiamato dopo dicias-sette partite a sostituire Frank Layden. L’avvio è tutto un programma col titolo di Division inbacheca, seguito però da una pessima post season, ter-reno quest’ultimo che ha visto un crescendo rossinianoper l’uomo da McLeansboro, culminato nel biennio 97-98 con due titoli della Western Conference. Arrivati gra-zie ad una super squadra, diligentemente costruita eaffinata da Sloan sulla coppia Stockton-to-Malone, duesublimi interpreti del gioco che non hanno certo biso-gno di presentazioni. A mancare però è sempre statol’ultimo passo, quello per salire sulla vetta del mondo,tolta per due volte dai “suoi” Chicago Bulls di un certoMichael Jordan. Rimarrà un rimpianto, l’anello, ma noncerto una lacuna nel profilo di uno degli allenatori piùvincenti e convincenti della storia. Anche perché se la mettiamo sui numeri, allora si puòcapire bene chi è e cosa è stato capace di fare finoracoach Sloan. Ventidue stagioni consecutive - contandoanche quella in corso – al timone dei Jazz, che ne fannol’allenatore più longevo su una stessa panchina nellastoria dello sport Usa (non solo basket, attenzione).Diciotto partecipazioni ai playoff, con otto titoli diDivision oltre ai due di Conference sopracitati. 1139partite vinte, dato aggiornato ai primi due successi diquest’anno, che ne fanno il quarto coach all-time quantoa vittorie dietro a Lenny Wilkens, Don Nelson e Pat

Viaggio attravero la storia e attravero la carriera del coach più ‘vecchio’ della Nbaintrodotto nella Hall of Fame classe 2009 insieme al suo scudiero John Stockton

DIDIAALESSIOLESSIO CCAPRODOSSIAPRODOSSI

Fonte foto: http://beyondthebeat.files.wordpress.com

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Riley e davanti a gente come Larry Brown e PhilJackson, la rosa di nomi che completa il club dei coacholtre quota mille W. Anche se tra questi, solo Sloan èriuscito a superare la tripla cifra guidando un unicoteam. Non sono solo le cifre, per quanto straordinarie, a spie-gare il Jerry Sloan allenatore. C’è dal punto di vista tec-nico il celebre pick’n’roll con i due fuoriclasse sopracita-ti che han scritto le pagine più alte della franchigia, c’èdal lato umano una spiccata capacità nel far rendere almeglio gli elementi di cui dispone, ma c’è anche unalungimiranza nella scelta dei giocatori e nell’organizza-zione della squadra, come testimonia l’acquisto nel 2004di Carlos Boozer - oggi caduto in basso, ma allora tra imigliori lunghi della Lega - e la presa di Deron Williams(preferito a Chris Paul, forse piùdeterminante e continuo, ma stia-mo parlando dei primi due play-maker della NBA) al draft dell’an-no successivo. E di coppia in coppia, per far tor-nare grande Utah dopo l’unicastagione sotto il 50% (2004-2005)Sloan si è affidato al binomioWilliams-Boozer, che insieme aivari Kirilenko, Okur e il nuovofaro Paul Millsap, hanno trascina-to i Jazz verso la finale diConference 2007 e altri due pri-mati nella Northwest Division.Numeri e capacità che fanno diJerry Sloan una persona e un

coach speciale, che lo scorso settembre ha visto corona-re il grande lavoro fatto – che continua tuttora, ricordia-mocelo - con l’inserimento nella “Naismith MemorialBasketball Hall of Fame”. Presentanto da CharlesBarkley, Sloan è stato celebrato assieme a MichaelJordan, John Stockton, David Robinson e VivianStringer (una delle più grandi allenatrici di college fem-minile) in quello che virtualmente parlando sarebbe unquintetto clamoroso. Da gran lavoratore e ottimo stratega, Sloan ringrazia manon si guarda indietro, almeno non ora. Perché c’è dariscattare la stagione scorsa, conclusa prima del previ-sto, e per farlo c’è un solo modo: la diciannovesimaapparizione alla post-season. Sarebbe un altro record,non certo una novità per coach Jerry Sloan.

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Fonte foto: http://kwanzaa-tokyo.comFonte foto: http://nba4ever.unblog.fr

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Alla seconda stagione ad OklahomaCity, i Thunder hanno ancora moltastrada da fare per entrare a far partedella parte della classifica che conta.Difficilmente, infatti, quest’anno sipotrà parlare di playoff nell’Oklahoma. Tuttavia i tifosiche guardando con pessimismo la propria squadra sonodavvero pochi. I Thunder sono, infatti, detengono uno

dei roster più giovani in assoluto, oltre ad essere lasquadra, forse, col maggior tasso di talento grezzo.Oltre al solito Kevin Durant, eletto ormai a leader indi-scusso della squadra, è vietato non ricordare Jeff Green

DIDI

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Da stella assoluta ad UCLA a spallaideale del nuovo uomo franchigia degliOklahoma City Thinder. L’evoluzione a point man della Ncaa aquello della Nba è in corso, quella attuale sarà la stagione della verità

SOPHOMORE

Fonte foto: http://i374.photobucket.com

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e soprattutto Russell Westbrook, giunto al suosecondo anno di militanza nella lega dopo unanno da rookie eccellente, in cui ha disputatotutte e 82 le partite della sua squadra, partendoin quintetto per ben 65 volte. Nel complesso hasegnato 15,3 punti di media (terzo realizzatoredei Thunder dietro Durant e Green), arpionato 5rimbalzi e offerto 5,3 assist ai compagni nei 32,5minuti a gara in cui è stato impiegato. Questecifre, oltre all’ottimo impatto che ha avuto sullasquadra, gli sono valse il quarto posto nella clas-sifica del premio di Rookie of the Year e l’inclu-sione nel primo quintetto delle matricole in com-pagnia di Rose, Mayo, Beasley e Lopez.Westbrook è una point-guard di 191 cm per 85kg di peso, uscito da UCLA nel 2008, anno in cuiè stato scelto al numero 4 dagli allora SeattleSupersonics pochissimo tempo prima che questisi tramutassero in Oklahoma City Thunder. Sitratta di un point-man capace non soltanto di fargirare la squadra e regalare passaggi smarcantiai compagni (quest’anno ben 13 assist nella garacontro Sacramento), ma anche di mettersi inproprio e di strappare palloni sotto canestro(l’anno scorso è andato diverse volte in doppiacifra sotto questa voce statistica). Attualmente èun grande penetratore ma fatica ancora a segna-re dalla distanza, come esprime il pessimo 27%dall’arco nella passata stagione, mentre quest’an-no, nelle sue prime 5 uscite, ha insaccato soltan-to una tripla su 10 tentativi. I margini di miglio-ramento, tuttavia, sono eccelsi, e in una squadrache punta sui giovani come Oklahoma City,Westrook ha tutto il tempo che gli serve permigliorarsi gradualmente, senza pressioni diogni sorta. La stagione dei suoi Thunder è iniziata discreta-mente, e le 2 sole vittorie a fronte di 3 sconfittenon ritraggono in pieno i meriti della squadra dicoach Scott Brooks. Westbrook ha visto innal-zarsi lievemente il suo minutaggio (dai 32 minu-ti della passata stagione ai 35 abbondanti delleprime 5 gare), anche perché le alternative adisposizione di Brooks, Kevin Ollie e il plurinfor-tunato Livingston, non sono certo il massimodella vita. Con l’aumento dei minuti a disposizio-ne e dalla fiducia da parte dello staff tecnico, ilnumero 0 dei Thunder ha accresciuto notevol-mente la quantità di assist (7,8 a partita, settimoattualmente nella lega in questa speciale classifi-ca) e di punti segnati (da 15 a 18), mettendoneben 33 nella trasferta di Houston, uno solo inmeno del suo massimo in carriera i 34 del primofebbraio scorso contro Sacramento. Insomma è chiaro che Oklahoma City non è soloKevin Durant, perché ci troviamo di fronte adune delle point-guard dal futuro più luminoso ditutta la lega. Fonte foto: http://assets.espn.go.com

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ROOKIE TIME

Se bastasse solo l’espressione delvolto di un giocatore appena sele-zionato al numero 3 del draft adescrivere un immagine positiva diquesto sport, allora ci si può limi-tare a spulciare su you-tube ilvideo che immortala la leggerezza,la positività , la gioia di avercelafatta da parte di James Harden ,dopo aver sentito pronunciare ilproprio nome da David Stern, chelo sanciva ufficialmente come scel-ta numero 3 degli Oklahoma CityThunder.Lo sguardo è un mix di gioia, emo-zione e un certo compiacimentoper essere entrato nella lega dovemilitano i migliori del mondo.Il look è molto sbarazzino, con unpapillon rosa spiccante sull’abitobianco. La camminata sfrontata eil passo quasi hip hop potrebberodescrivere benissimo l’atteggia-mento di questo giocatore: ma nonin maniera sufficiente; questo per-ché James Harden entra nella NBAcarico di forti aspettative sul suoconto, palesate dalle sue esaltantiprestazioni a livello collegiale inquel di Arizona State, nella qualeha militato fino al suo anno dasophomore (prima stagione con-clusa a 17.8 punti di media con 5.3rimbalzi e seconda stagione da20,1 punti con 5,6 rimbalzi e piùdi 4 assist smazzati a gara) fallen-do tuttavia sempre l’approdo alleFinal Four..cionostante la guardiaproveniente dalla Artesia HighSchool è apparso sulla copertinadi Sports Illustrated ed è stato con-siderato una delle poche alternati-ve al più quotato Blake Griffincome prima scelta assoluta dell’ul-timo draft.La squadra che lo ha scelto , iThunder, può prestarsi molto beneal percorso formativo della guar-dia , che viene cosi a trovarsi inun contesto giovane , promettente,al quale è lecito e ovvio dare iltempo di maturare e assemblarsi

DIDI

GGUGLIELMOUGLIELMO BBIFULCOIFULCOFonte foto: http://slamonline.com

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nella maniera più armonica possibile. È chiaro che alsuo primo anno il giocatore subirà la leadership diquello che è il predestinato uomo franchigia, KevinDurant, e probabilmente anche del solido e creativoscudiero Russell Westbrook, ma James non sembraessere un accentratore dall’ego smisurato potenzial-mente dannoso per gli equilibri degli ex SeattleSuperSonics. Controprova di ciò , stando alle primeapparizioni in regular season, il suo impiego arrivadalla panchina, dalla quale porta talento, ordine,buone scelte di tiro e una disciplina tattica forgiabi-lissima..La domanda che sorge lecito porsi è tuttavia un’altra:dove può arrivare James Harden? La risposta non èaffatto facile, perché la guardia rappresenta un atipi-cità nel ruolo rapportata allo stereotipo di shootingguard attuale nella lega..innanzitutto verrebbe dadefinirlo undersized (non supera 1,96 m), ma se siguarda alle sue capacità di salto ,alla sua tenuta atle-tica e al suo baricentro basso si nota una compattez-za e un agilità che può compensare perfettamente lamancanza di centimetri. Dal punto di vista dei fonda-mentali , Harden mostra una buona partenza con la

mano sinistra, non per forza dal lato forte, un ottimacapacità di concludere sia in termini di creatività chedi fisicità, e una spiccata propensione al jump shot eal tiro da tre dal palleggio con i piedi quasi per terraanche senza ritmo, molto difficile da marcare dato ilsuo naturale utilizzo del mancino. Ciò che però haattratto maggiormente il management dei Thunder èla completezza e la versatilità del ragazzo che purnon essendo destinato a diventare un all-aroundmostra comunque una certa poliedricità nei variaspetti del gioco, partendo dalle attitudini al rimbal-zo, dal buon trattamento palla e da una discretavisione di gioco..Accostarlo per similitudine ad unaltro giocatore NBA può essere una molestia concet-tuale, ma se proprio dovessi sbilanciarmi mi sem-brerebbe nella prospettiva soggettivistica più ottimi-stica possibile un Gilbert Arenas con minore propen-sione alla costruzione del gioco e minore cattiveriaagonistica , ma maggiore fisicità e lucidità nelle scel-te di gioco, con un sorriso stampato in faccia e un’espressione alla Baron Davis. Su almeno quest ultimo dettaglio si può essere piùche concordi…

Fonte foto: http://1.bp.blogspot.com

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OCCHI PUNTATI SU...

vano ai margini della lotta per l’ottavo posto? La vec-chia guardia. Già, non l’atletismo di AmarèStoudemire, né i balzi di Jason Richardson, bensì laregia di uno Steve Nash che sembra aver riavvolto ilnastro della propria carriera al momento in cui ina-nellava titoli di MVP della Lega e la presenza a tuttocampo dell’eterno Grant Hill. Il canadese (fantasticocontro gli Heat, quando quasi da solo ha riacciuffatouna partita che sembrava già persa) sta portando lasquadra per mano come solo lui sa fare, segna (19punti di media) e smazza assists in quantità industria-le (11 a gara), mentre l’ex Pistons e Magic, nonostanteogni anno in molti si affrettino a considerarlo comefinito, viaggia a 14 punti e 8 rimbalzi di media, cifra,quest’ultima, che per la sua età e i problemi fisici chelo hanno tartassato è incredibile. Sorpresa assolutaChanning Frye. Pescato nel dimenticatoio della Legasta sfoderando prestazioni di grande sostanza. Partetitolare al fianco di STAT, segna 13.5 punti per gara,ma soprattutto tira da 3 in maniera clamorosa. Almomento siamo al 48% con più di 5 tiri a partita,arma che nel suo repertorio non si era mai vista, spe-cie con questa frequenza. Positivi comunque i suddet-

ti Stoudemire e Richardson, Barbosa dalla panchina ha quasi16 punti di media, nonostante abbia dovuto saltare 3 partite.Fino a pochi giorni fa, invece, la squadra più calda a Ovest delMississippi erano i Denver Nuggets, unici assieme all’armatabianco verde del Massachussets a partire imbattuti dopo 5 gare.Poi un piccolo calo di tensione e alcuni problemi fisici hannoportato due sconfitte consecutive in un viaggio a est che li por-terà a giocare 7 volte in 12 giorni. Significative le prima due vit-torie contro Jazz e soprattutto a Portland, dove si è visto unCarmelo Anthony (31.4 punti di media col 40% da 3 e 6,3 rim-balzi, miglior giocatore della prima settimana) al suo meglio.Poi tre facili successi contro Memphis, Indiana e New Jersey,prima del doppio stop. Grandissima sorpresa il rookie da NorthCarolina, Ty Lawson. 11,4 punti di media e 23 minuti a partitaguadagnati alla grande sul parquet. Le spalle di ChaunceyBillups, con un inizio all’altezza della sua fama, sono ottima-mente coperte. Senza particolari squilli, ma comunque con 5

Partita da ormai una decina di giorni la NBA stiamo comincian-do ad avere i primi responsi, le prime indicazioni su quelle chesono le squadre più o meno in forma di questo campionato.Come ormai sa bene chi segue le vicende della pallacanestro aStelle e Strisce, i risultati dei primi giorni sono indicativi fino aun certo punto, che vuol dire che quello che stiamo per direnelle righe che seguono difficilmente si ripercuoterà in manieracostante sul resto della stagione (fatte le dovute eccezioni). Macomunque, si può iniziare a parlare di qualcosa che sia basketgiocato, e non solo fare ranking in base ai roster delle squadresenza averli visti all’opera. E quindi cosa vogliamo dire deiPhoenix Suns? Solo per le cifre, al momento sono 6-1, unici adaver sconfitto i Celtics (peraltro al TD BankNorth Garden) evincenti anche su campi difficili come Miami e Washington.Quali le ricette dell’inizio sprint di una squadra che i più ritene-

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Fonte foto: http://newjackswinger.files.wordpress.com/DIDI

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vittorie in 6 incontri ci sono poi i Lakers, che fino ad ora nonhanno avuto Pau Gasol. L’esperimento Artest procede, ma unrisultato definitivo lo si avrà molto più avanti, e se Kobe viaggiagià abbondantemente sopra quota 30, ottimi segnali arrivano daAndrew Bynum, con 20+10 ogni allacciata di scarpe. Bella lavittoria a Houston, forse un caso la sconfitta casalinga contro iMavericks, in un partita in cui i giallo viola hanno segnato lamiseria di 80 punti pur giocando in casa. La coppia di texanesono altre due squadre che hanno avuto un discreto inizioanche se abbastanza altalenante. I Rockets vivono nel dubbio diuna stagione dove qualcuno deve ergersi a prendere il postodelle superstar vacanti, Yao e T-Mac, e l’impatto del nuovo arri-vato Ariza e la regia di Brooks erano tutte da verificare. Per oragli exit pool sembrano positivi. Le due sconfitte a Portland e incasa contro i Lakers dopo un supplementare ci possono assolu-tamente stare, mentre ha fatto decisamente impressione l’auto-rità con cui gli uomini di Adelman sono andati a imporsi a SaltLake City contro i Jazz. Parlando di singoli Ariza viaggia di unsoffio sopra i 20 di media, col 46% da 3, mentre Brooks si fermaa 18.3 con 7.7 assists. Landry è il sesto uomo di impatto, con isuoi 14.3 punti, Scola è una solida roccia a cui aggrapparsi,mentre non ci si attendeva un impatto così importante da partedi Chase Budinger, rookie da Arizona, che viaggia in doppiacifra media e in campo dimostra grande faccia tosta. Per iMavs, ugualmente, un inizio con alti e bassi. Bassi come lasconfitta all’esordio casalingo contro i Wizards, alti come la vit-toria allo Staples contro i Lakers o l’ultimo quarto da 29 puntidi Dirk Nowitzki che ha permesso ai suoi di battere Utah. Iltedesco è il protagonista assoluto dell’inizio di stagione. Con luivà tutta la squadra. Shawn Marion si è inserito in punta di piedima registra già un buon 14+7 di media. E ora è tornato JoshHoward, senza dimenticare che Jason Terry ha ricominciato dadove aveva lasciato l’anno scorso, ossia del titolo di migliorsesto uomo dell’anno. Chi invece è in netta difficoltà sono gliUtah Jazz. Se avete fatto caso buona parte delle squadre cheabbiamo citato finora hanno vinto contro gli uomini di JerrySloan. Che sembrano avere una serie di problemi, specialmente

con due giocatori. Uno è Carlos Boozer, che indossa ancora lamaglia dei Jazz, ma sà che la dirigenza quella maglia la vuoledare a Paul Millsap per il futuro. Può quindi arrivare un serato-na come contro i San Antonio Spurs, ma più regolarmente sivedrà l’ex Duke Blue Devils giocare al di sotto dei propri stan-dard. L’altro è Andrei Kirilenko. Con Sloan da tempo il feelingsi è guastato e così il russo non produce come potrebbe. Per orale speranze sono tutte su Deron Williams (25 punti e 10 asissts),ma l’ultima sconfitta casalinga contro i disastrati Kings è inac-cettabile. Difficile anche l’inizio a San Antonio. Gli Spurs arri-vano alla nuova stagione con alcuni pezzi nuovi e una squadrada risistemare, dovendo inserire i vari Jefferson, McDyess,Bogans oltre al giovane Blair, continuando ad aumentare leresponsabilità di George Hill dietro a Tony Parker. 2 vittorie e 3sconfitte, tutte in trasferta. DeJuan Blair sta trasferendo a livel-lo NBA le cifre per minuto che aveva al college, segnando 7,8punti con 7,6 rimbalzi in 18,3 minuti di gioco, che proiettati sui48 minuti diventerebbero 20 punti e 19 rimbalzi… Il trio deileader è in rodaggio, mentre Jefferson sta incontrando qualchedifficoltà a inserirsi in attacco. Situazione grigia anche a NewOrleans, dove Chris Paul è davvero troppo solo. West e Okafornon stanno rendendo al massimo e due sole vittorie in seiincontri sembrano essere il preambolo di una stagione moltolunga e che a febbraio potrebbe anche vedere il fenomenaleplay cambiare aria. L’ultima sconfitta contro i Raptors, in casa,grida vendetta. Avventurandoci nei bassi fondi della conference,l’avventura di Allen Iverson con i Memphis Grizzlies parrebbeessere già al termine. La squadra perde, e su questo c’eranopochi dubbi, i galli nel pollaio sono tanti, così come i giovani dafar crescere. Iverson è partito per 3 volte dalla panchina. Insulto insostenibile per Bubbachuck, che ha annunciato che siallontanerà dalla squadra per un periodo di tempo indetermina-to, accusando coach Hollins di non aver voluto sostenere uncolloquio a quattr’occhi per spiegarsi. Nel frattempo, nella tra-sferta di Denver, Mayo e Gay sono arrivati a un nonnulla dalmettersi le mani addosso. Se il buongiorno (non) si vede dalmattino… Altro giocatore che cambierà aria a breve è StephenJackson dei Warriors. Dove il caos continua a regnare sovrano. Le sconfitte sono 3solo perché al momento Golden State è la squadra che ha gioca-to meno partite in tutta la Lega. L’ex Spurs è in rotta con Don Nelson da quest’estate, e la filaper accaparrarselo è abbastanza lunga.

Fonte foto: http://i.cdn.turner.com

Fonte foto: http://blog.newsok.com

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La nuova rubrica di Stars ‘N’ Stripes dedicata agli amanti del gioco manageriale più diffusoal mondo. Terza tappa: tutti gli ‘Up’ e tutti gli ‘Under’ del primo scorcio di stagione

FFFF aaaa nnnn tttt aaaa bbbb aaaa ssss kkkk eeee tttt ‘‘‘‘ SSSS nnnn SSSS ’’’’Primo appuntamento con il FantaNbadi Stars’n’Stripes, rubrica che vuole

essere un piccolo aiuto per tutti i fanta allenatori cheanche quest’anno si cimenteranno nel mettere assie-me le selezioni di giocatori NBA più forti possibili,sfidandosi chi su internet o chi tra amici. Aiuto chevuole arrivare nel sottolineare le migliori o peggioriprestazioni di giocatori inattesi alle suddette presta-zioni e che quindi, per il bene della vostra squadra, vipotremmo consigliare di prendere o scartare. Siamodunque al primo appuntamento da quando è stataalzato la palla a due di Cleveland – Boston e la stagio-ne ha preso il via. L’inizio di stagione è sempre unmomento delicato per un fanta coach, perché si

cominciano a vedere i primi risultati delle propriesquadre, valutando se determinate scommesse sonostate vinte oppure perse. E quali sono i giocatori suiquali si scommette maggiormente senza avere un rife-rimento abbastanza chiaro sui cui effettuare questascommessa se non i rookie? Ci soffermeremo infattisui primi passi mossi nella Lega dai nuovi volti dellaNBA. E lo facciamo, considerando anche che l’attesis-simo Blake Griffin è ancora ai box per infortunio,partendo da un giocatore che per noi italiani voltonuovo non è di certo. BRANDON JENNINGS, infatti,ha sorpreso tutti gli addetti ai lavori. Ok, non militacerto in una squadra di alto livello, ma se i MilwaukeeBucks sono riusciti ad ottenere qualche vittoria in

DIDI

NNICOLÒICOLÒ FFIUMIIUMI

LA RUBRICA

CCCChhhhrrrriiiissss KKKKaaaammmmaaaannnn22223333 PPPPTTTTSSSS.... 9999,,,,9999 RRRREEEEBBBBSSSS.... 1111,,,,88886666 BBBBPPPPGGGG 55558888%%%% FFFFGGGGhttp://johnstodderinexile.files.wordpress.com

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questo inizio di stagione il merito è quasi tutto diquesto smilzo ragazzino che in cinque partite hamesso assieme 18 punti, 4 rimbalzi e altrettanti assistdi media, pochini a bene vedere per un play, con il40% da oltre l’arco, suo grande tallone d’Achille nellasua stagione romana. Che dire, giocatore assoluta-mente da tenere d’occhio. Se confermasse questinumeri può valere la pena un investimento su di lui.Abbastanza secondo il copione Jonny Flynn e TyrekeEvans. Entrambi segnano quasi 15 punti di media,ma c’è da fare un distinguo non indifferente a livellodi fantabasket. L’ex Syracuse tira con il 50% dalcampo, il nuovo play dei Kings col 37. E ogni tirosbagliato sono punti valutazione che se ne vanno…Tanti punti invece arrivano da un trio delle meravi-glie che in questo momento sta portando tanti sorrisiagli allenatori che hanno deciso di investire fantami-lioni su questi giocatori. Parliamo di Tywon Lawson,DeJuan Blair e Chase Budinger. Tutti e tre giocatoriche, per motivi diversi, in sede di precampionato sipensava avrebbero avuto, almeno inizialmente, diffi-coltà a trovare minuti. E invece tutti sono già stabil-

mente nelle rotazioni delle proprie squadre. Lawson eBudinger in doppia cifra per punti, Blair con 8 puntie altrettanti rimbalzi di media, forse il più indicato inottica fantabasket. Non male Terrence Williams dallapanchina dei Nets dove comincia a far vedere tutta laversatilità che lo ha accompagnato a Louisville,sospendiamo il giudizio al momento su StephenCurry, tiepidino fino ad ora. Pochi spazi, invece, perJames Harden a Oklahoma City. Quello che venivaritenuto uno dei giocatori più pronti dell’intero drafta dare il proprio contributo al momento è chiusodalla solida rotazione di esterni dei Thunder. Meno di15 minuti a partita per lui. Per il momento è megliolasciar perdere. Ma tornate a fare un controllo fraqualche mese. Giù, giù a ancora giù, come peraltroprevisto da molti, il perticone Tanzaniano HasheemThabeet, scelto altissimo lo scorso giugno. Si sa, ilunghi hanno tempi di sviluppo più dilatati rispettoagli esterni, ma al momento 6,8 minuti di impiego inuna squadretta come Memphis sanno molto di boc-ciatura. Anche se siamo appena agli inizi. Poco utiliz-zo anche per Jordan Hill ai Knicks, Jrue Holiday a

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Fonte foto: http://newjackswinger.files.wordpress.com Fonte foto: http://blogs.chron.com

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44444444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Phila e James Johnson a Chicago, dove invece guada-gna fiducia Taj Gibson, oltre i 20 minuti di impiegocon 6,5 punti. Occhio all’ex Biellese Jerebko che daqualche partita è nello starting five dei Pistons, cosìcome all’israeliano Omri Casspi, dei SacramentoKings. Viene dalla panchina e sfiora la doppia cifra dimedia. Specialmente adesso, con Garcia e Martinfuori per infortunio, potrebbe guadagnare ulteriorespazio e per qualche mese essere un notevole valoreaggiunto. Si attendono infine sviluppi da DemarDeRozan a Toronto e Earl Clark a Phoenix. Vi lasciamo con una pillola che diventerà abituale,

ossia i 5 giocatori da prendere e i 5 da tagliare di que-sti primi giorni di NBA:

UUPP

CCHHRRIISS KKAAMMAANN:: 23 PT. 9,9 REBS. 1,86 BPG, 58% FGRRYYAANN AANNDDEERRSSOONN:: 115 PTS. 5 REBS. 43,6% 3 ptBBRROOOOKK LLOOPPEEZZ:: 18 PTS. 7,7 REBS 54,5% FGCCHHRRIISS DDOOUUGGLLAASS--RROOBBEERRTTSS:: 15,6 PTS. 4,6 REBSJJAAMMAALL CCRRAAWWFFOORRDD:: 18,1 PTS. 49% FG

DDOOWWNN

AALL TTHHOORRNNTTOONN:: 7,3 PTS. 37% FGJJOOHHNN SSAALLMMOONNSS:: 13,8 PTS. 2.17 TO’s; 34,5% FGCCHHRRIISS DDUUHHOONN:: 7,4 PTS. 24,3% FGDDEELLOONNTTEE WWEESSTT:: 5,5 PTS. 36% FGRRAAMMOONN SSEESSSSIIOONNSS:: 5 PTS. 2,3 AST. 21,2 MIN.

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AAAAllll TTTThhhhoooorrrrnnnnttttoooonnnn RRRRaaaammmmoooonnnn SSSSeeeessssssssiiiioooonnnn

Fonte foto: http://cdn3.sbnation.com

Fonte foto: http://clippers.topbuzz.com

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MMAANNUU GGIINNOOBBIILLII:: TTHHEE DDAARRKK KKNNII--GGHHTT

Che fosse un giocatore straordi-nario, lo sapevamo. Che avessesfiorato il titolo di MVP dellefinali NBA, poteva effettiva-mente fornirci qualche seriodubbio. Ora, dubbi non ce nesono più, sono volati via inun batter d'ali, quelle di unpipistrello. Manu Ginobili èun supereroe. Aveva provatopiù volte a mantenere il segre-to. C'è riuscito per tantissimianni, nascondendo la propriaidentità a compagni di squadra,addetti ai lavori e semplici tifosi.Manu ha però dovuto buttare giùla maschera e manifestarsi pubbli-camente. E' lui il 'Cavaliere Oscuro',Batman. Le strade di San Antonio, comequelle di Gotham City possono tirare unrespiro di sollievo. Manu continuerà a proteg-gere la sua gente, nonostante il suo segreto sia stato

svelato.Manu è stato tradito da uno dei suoipiù fedeli compagni, i pipistrelli.La sera di Halloween, curiosacoincidenza, nel corso della par-tita degli Spurs contro iSacramento Kings, proprioun pipistrello è entrato, svo-lazzando in campo. Sulleprime, i vari presenti hannocercato di catturare il volati-le, senza riuscirci. E' stato ilnostro Dark Knight, però, aporre fine alla rivoluzione diun suo suddito. Con il matchinterrotto per decisione arbi-trale, Manu ha schiaffeggiato ilpipistrello eversivo e questo ècaduto esamine sulle lastre delparquet. I nemici e avversari sono

avvisati. Mai contrapporsi alCavaliere Oscuro. Mai opporsi a

Batman. Mai far andare su tutte le furieManu Ginobili. La reazione dell'eroe masche-

rato potrebbe essere terrificante.

La nuova rubrica di Stars N Stripes su tutto quello che ruota attorno al mondo e alla pallacanestro a stelle e strisce

YYYYoooouuuu ccccaaaannnn ’’’’ tttt cccc mmmmeeee

LL''OODDOORREE DDEEII SSOOLLDDII

Tranquilli, non vi parleremocerto del celebre libro diMarco Travaglio.Argomento del giorno,invece, sono i cari vecchibigliettoni verdi. Comedi consueto, vengonopubblicate, dalle varieriviste specializzate, leclassifiche dei team edei giocatori chehanno, con i dead pre-sidents, un rapportodiciamo privilegiato.Tra le squadre chedispensano più bigliet-toni, sale in testa, scal-zando gli Utah Jazz, nien-tedimeno che i campionidel mondo in carica chechiamano circa $91,377,313.Soldi ben spesi per mr. JerryBuss.Dopo i Lakers, appunto i Jazz, cheperdono questo pesante primato, spen-dendo 'solo' $84,654,219. Non moriranno

certo di fame anche i players dei verdibostoniani: $84,220,991 il monte sala-ri dei Celtics. Quarto posto per unteam tanto spendareccio quantomediocre, almeno nei risultatisportivi. I Knicks di New Yorkfarebbero bene ad impiegaremeglio i $83,977,806 spesiquest'anno. Quinto postoper i finalisti dell'est.Aggiungendo qualcosa ai$80,532,126, si potrebbeanche pensare al titolo,quello consegnato ai cam-pioni NBA, non quello deimonte stipendi.Top 10 Team

Lakers $91,377,313Utah Jazz $84,654,219Boston Celtics $84,220,991New York Knicks $83,977,806Orlando Magic $80,532,126

Cleveland Cavaliers $79,975,195San Antonio Spurs $79,329,572

Dallas Mavericks $78,516,175Washington Wizards $77,908,291

Houston Rockets $74.271,249

DIDI

AALESSANDROLESSANDRO DELLIDELLI PPAOLIAOLI

Fonte foto: http://cm1.theinsider.com

Fonte foto: http://estaticos02.cache.el-mundo.net

LA RUBRICA

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EEAASSYY RRIIDDEERR

J.R. Rider imperversa-va negli anni '90, nellalega NBA, più per le suebizze che per le giocate abaloncesto. Intendiamoci, iltalento c'era ed era purissimo.Atletico e con buona mano, J.R. partecipòanche ad una storica edizione della gara delle schiac-

ciate esaltan-do chi vi scri-ve e soprattutto

un Dan Petersonin telecronaca; era

il 1994 e, alla fine,Rider vinse lo slam dunk

contest, interrompendomomentaneamente il piccolo regno di

LL’’OODDOORREE DDEEII SSOOLLDDII IIII

Dai team ai giocatori. Ilpiù ricco, in termini distipendi è lo sfortunatoTracy McGrady. TMac, che non ha maivinto una serie diplayoff, può vantarealmeno un primato. Losconfitto, poi, è di eccel-lenza: Mr. Kobe. Eh si, ilBlack Mamba california-no deve accontentarsi, si faper dire, del secondo stipen-dio più alto della NBA.D'accordo Duncan al quartoposto, così come Shaq al quinto.Ma cosa ci fa Jermaine O'Neal sulgradino più basso del podio? Retaggiodi quando era un top player, direte voi. Ah già Jermaine era un top player.

Top 10 PlayersT.McGrady $23,239,561Kobe Bryant $23,034,375J.O’Neal $22,995,000T.Duncan $22,183,218S.O’Neal $20,000,000D.Nowitzki$19,795,714Paul Pierce $19,795,712Ray Allen $19,766,860R.Lewis $18,876,000M.Redd $17,040,000

Classifica ampiamente preve-dibile quella dei giocatori ita-liani. Il Mago in testa dopo la firma del-l’estate, il Gallo al secondo posto e

Rocky abbozza nonostante l’esrciziodella nuova opzione. Italians:

Andrea Bargnani $6,527,490Danilo Gallinari $3,089,040

Marco Belinelli $1,547,640

Fonte foto: http://cache.daylife.com

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Fonte foto:http://itsinhowyouinflect.files.wordpress.com

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44447777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Harold Miner. I problemi caratteriali, però, preseroben presto il sopravvento. Ora, con alle spalle unasituazione difficile, gravi problemi di salute dellamoglie, svariate condanne penali quali possesso dicocaina ed il 'classico' repertorio di accuse riscontra-bile tra i giocatori NBA 'problematici', con la convin-zione di essere un reietto del mondo dorato dellapalla a spicchi a stelle e strisce, Rider intende ritorna-re a giocare. Il sempre modesto J.R. ha infatti dichiarato: “Hoancora qualcosa nel mio serbatoio, è ancora nel miosangue, è succo che scorre ancora”. Al di là delledichiarazioni bellicose, l'ex Minnesota Timberwolvesè consapevole degli errori fatti e, se potesse, tornereb-be indietro per cambiare qualcosa.Nel dibattito che, non è che abbia scatenato chissàquali scontri dottrinali, è intervenuto da par suo Shaqche una parolina ce l'ha per tutti o quasi. Come unnovello Sherlock Holmes, il 'Diesel' ha individuato lecause del fallimento di Iasiah Rider tra i pro: “J.R. Èil tipo di giocatore che fa a modo suo ma questo con-

trasta con un sistema di squadra; ogni volta che vai inun team, questo ha un suo sistema e tu devi rispettar-lo”.Se poi, aggiungiamo noi, il sistema è quello di talePhil Jackson, si capisce benissimo come l'esperienzain maglia gialloviola di Rider sia finita in manierapressoché istantanea.Rider, che dice di essere in condizioni economichesufficienti dal provvedere a se stesso ed alla propriafamiglia, ha contattato il suo agente ed ora è quindialla ricerca di un team per riprendere a dispensare ilso talento cestistico. Dove? Non c'è differenza. Sianegli States che oltreoceano perché J.R. non ha personé il suo fluido di gioco né la sua saggezza tipica dauomo della strada: “I soldi sono verdi dappertutto”.Appunto. Poi, perché la saggezza è di pochi, ha prose-guito a rendere chiaro il suo verbo: “Dio mi ha donatoun talento e io sento di poter giocare a basket per ilperiodo di tempo più lungo possibile”. Signori, staper ritornare, se mai dovesse trovare un'anima piapronta a credergli, J.R. Rider.

Fonte foto: http://www.lebasketbawl.com

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La sfortuna sembra non voler abbandonare più i malcapi-tati Sacramento Kings, sempre più ai margini dellaWestern Conference. Dopo l’infortunio che terrà fuori daigiochi Francisco Garcia per quattro mesi è infatti arrivatol’infortunio anche al top scorer Kevin Martin, acciaccatosidurante il match contro i Memphis Grizzlies (conditi da48 perle a referto) e messo in mischia anche nella sconfittacontro gli Hawks (28 punti), che a quanto pare dovrebbeaverne per almeno 2 mesi. Sembra veramente che il basket si stia allontanando sem-pre di più da Sacramento…

LLaa ‘‘DDeeaa BBeennddaattaa’’ vvoollttaa llee ssppaalllleeaaii KKiinnggss:: MMaarrttiinnss oouutt ppeerr 22 mmeessii

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MMeemmpphhiiss llaa ‘‘rriissppoossttaa’’ eerrrraattaa ppeerr AAIIE pensare che era venuto nella città di Elvis per gio-care e non per fare il sesto uomo chioccia stileMarbury 2009 in qualche contender..Di certo theAnswer non ha gradito le ultime esclusioni dalquintetto titolare, in particolar modo dopo l’esclu-sione allo Staples Center contro i Lakers di Bryant(che lo ha superato nella classifica di marcatori disempre della lega)..e infatti sono arrivate dichiara-zioni intinte nel curaro contro la dirigenza e il coa-ching staff dei Grizzlies, reo di non rispettare ilmodo di giocare a basket dell’ex Hoyas e di preclu-dergli la possibilità di dimostrare la sua longevitàcestistica. Che Dio abbia scelto male per AllenIverson questa estate?

Dopo l’esclusione dalla partita contro i Los Angeles Lakers e dopo le partenza dal pino, The Answer ha fatto sentire la sua voceNBA NEWS

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Scavalcato Iverson nella classifica dei marcatori di sempre nella Nba al sedicesimo posto, il numero 24 dei Lakers diventa anche il più giovane giocatore a raggiungere 24.000 punti

Ancora un record per il ‘Mamba’Non si arresta affatto la rincorsa diKobe Bryant all’olimpo dei migliorimarcatori di sempre nella NBA..nelmatch contro i Memphis Grizzlies, ilMamba, responsabilizzato maggiormen-te in attacco a causa delle assenze di PauGasol e Andrew Bynum, ha sbattuto 41punti in faccia ad Iverson e soci, ha sca-valcato A.I. nella citata classifica (siamoal sedicesimo posto attualmente), ed haraggiunto più velocemente di tutti i24.000 punti in carriera..va bene cheKobe non ha giocato al college, ma haesordito a 18 anni appena compiutinella lega, ma un record è sempre unrecord e per onore della cronaca vacomunque citato. Che il Mamba abbiapuntato Kareem?

DIDI

GGUGLIELMOUGLIELMO BBIFULCOIFULCO

Fonte foto: http://www.celebrific.com

Fonte foto: http://www.studentsoftheworld.info

NBA NEWS

Dopo la celeberrima vicenda riguardante Delonte West,si aggiunge alla lista degli “enemies of the state” anchel’ala argentina dei Sacramento Kings Andres Nocioni,che dopo aver partecipato con i suoi Kings ad una scon-fitta contro gli Atlanta Hawks sarebbe stato arrestatoper guida in stato di ebbrezza..conscio della situazioneimbarazzante per la propria società e per se stesso, l’ar-gentino ha dichiarato: «Sono sinceramente dispiaciutodi avere deluso il management e la squadra con questoerrore che riconosco di aver fatto e di cui me ne ramma-rico molto, perché sono il primo a pretendere la sicurez-za quando sono al volante». Errare humanum est..

AAnnddrreess NNoocciioonnii ffiinniissccee ssuull ttaaccccuuiinnoo ddeeii ‘‘ccaattttiivvii’’

L‘ex pivot dei Phoenix Suns e dei Portland TrailBlazers , raggiunte le quarantaquattro primavere, nonha nascosto le sue intenzioni di candidarsi come gover-natore dell’ Oregon nelle prossime elezioni che si ter-ranno nello stato in cui tra l’altro ha anche giocato.Che in Italia cose del genere non se ne vedano molte èun conto (qualcuno immaginerebbe un Carlo Ancelottiqualsiasi al governo?), ma in un paese in cui lo statodella California è governato da un ex mister Olimpia edex attore, l’ottica dalla quale osservare e giudicare lecose è, in linea di massima, diversa. Ma non per forza sbagliata..

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‘‘BBiigg BBaabbyy’’ eedd iill ssooggnnoo ddeellllaa......NNffllIn Italia ne sappiamo qualcosa con Valentino Rossi, diviso tramotomondiale e formula 1. Dall’ altre parte dell’oceano, nelMassachusetts, si pone lo stesso interrogativo l’ala corpulentae talentuosa dei Boston Celtics Glen “Big Baby” Davis, ferma-mente intenzionato a lanciarsi nel mondo del football. Questele sue dichiarazioni: «Uno dei miei sogni era quello di giocarea basket e diventare una stella dell’ NBA. Ora che ho raggiuntoquesto sogno vorrei realizzarne un altro, ossia giocare nellaNFL, e sono convinto di essere all’altezza della situazione. Nonimporta quale squadra mi chiami o in che ruolo vorrebberoche giocassi. Sono veramente pronto a tutto..».Serve aggiungere altro?

Glen Davis: «Uno dei miei sogni più grandi era quello di diventare unastella della Nba, ed ora che ci sono riuscito voglio tentare con il football»

Stars ‘N’ StripesStars ‘N’ Stripes

ideato da: ideato da: Domenico PezzellaDomenico Pezzella

scritto da:scritto da: Alessandro delli PaoliAlessandro delli PaoliLeandra RicciardiLeandra RicciardiNicola ArgenzianoNicola Argenziano

Nicolò FiumiNicolò FiumiDomenico LandolfoDomenico Landolfo

Stefano PanzaStefano PanzaVincenzo Di GuidaVincenzo Di GuidaGuglielmo BifulcoGuglielmo BifulcoAlessio CaprodossiAlessio Caprodossi

info, contatti e collaborazioni: info, contatti e collaborazioni:

[email protected]@hotmail.it Fonte foto: http://4.bp.blogspot.com

NBA RUMORS

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Incredibile ma vero, ancora non si arrestano le parole e lecongetture riguardanti il futuro del free agent più deside-rato da decenni a questa parte, ma, di contro, continuanoa girare nuove voci e nuove possibilità sul futuro delPrescelto. Proprio nella settimana in cui è capitata l’unica(e ultima in assoluto?) apparizione stagionale al MadisonSquare Garden (ennesima prestazione maiuscola, tantoper gradire..), ha iniziato a girare un rumor alquantointrigante sull’eventualità che James possa sbarcare nellawestern conference, sponda L.A. Lakers, a formare unacoppia potenzialmente devastante con Kobe Bryant.L’ipotesi può essere attendibile se si considera cheCleveland corre il rischio di perdere il suo attuale leadercon nulla in cambio la prossima estate: traendo spuntoda questa ipotesi i Cavs rifirmerebbero James, per poigirarlo a L.A. in cambio di Bynum, Artest, Odom e qual-che altro elemento di spessore inferiore. L’ affare fa disicuro gola ai Cavs, che, seppur intenzionati a riconfer-mare LBJ, quantomeno non correrebbero il rischio diimplodere a livello di qualità nel roster in caso di cessio-ne..I Lakers si esporrebbero a un notevole ma affascinan-te rischio: ne varrebbe la pena? Al lettore il parere..

CCii mmaannccaavvaa ssoolloo LLAA nneeii ppeennssiieerrii ddii LLeebbrroonnNon siamo nemmeno vicini a quel primo di luglio del 2010 eppure il nome di The Chosen One viene continuamente sballottolato a destra e a manca, l’ultima destinazione la città degli Angeli

L’ultima esclusione dal campo di Tayshaun Prince,ufficialmente causa infortunio, è stata da molti inter-pretata come il preludio ad una trade imminente checoinvolgerebbe i contratti di Prince e Jason Maxiell incambio di contratti in scadenza per mettere i Pistonsin coda alla lista delle franchigie che questa estate cer-cheranno di ammaliare i free agent migliori..Dietrologia esclusa, l’esclusione sarebbe causata da unsemplice infortunio e le parole di Dumars potrebberoconfermarlo: «Sono stanco di vedere tante facce nuove.Gradirei un po’ di stabilità..».

TTaayysshhaauunn PPrriinnccee?? OO nnoonn TTaayysshhaauunnPPrriinnccee,, qquueessttoo èè iill pprrbblleemmaa......

Per la serie: tra i 2 litiganti il terzo gode..è oramai notorioche l’ala dei Warriors Stephen Jackson sia decisamenteintenzionato a cambiare divisa in tempi quanto più brevipossibili e che i Cleveland Cavs ed i Denver Nuggets abbianoapertamente manifestato un concreto interesse per il gioca-tore. Le operazioni tuttavia rimangono in fase di stallo acausa della scomoda situazione contrattuale del Warrior edella penuria di contropartite proponibili dalle 2 franchigiee , a quanto pare, sembrano essersi inseriti con discretosuccesso gli Charlotte Bobcats nella contesa. Che averecome coach Larry Brown sia un ottimo motivo per dire di siè una corrente di pensiero più che comprensibile..ma gioca-re per il titolo..?

TTrraa ii dduuee lliittggaannttii iill tteerrzzooggooddee:: ggllii CChhaarrlloottttee BBoobbccaattss

Fonte foto: http://blogs.ajc.com

55551111SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

NBA RUMORS

Page 52: Stars 'N Stripes N°16

ATLANTICDIVISION

BOSTON 7 1 0. 875 0.0 5-0 2-0 3-1 4-0 7-1 W 1PHILADELPHIA 3 4 0.429 3.5 3-3 2-1 2-2 1-2 3-4 L 2TORONTO 3 4 0.429 3.5 2-1 0-0 2-1 1-3 3-4 L 2NEW YORK 1 7 0.125 6.0 0-6 0-1 1-4 0-3 1-7 L 4NEW JERSEY 0 7 0.000 6.5 0-5 0-2 0-3 0-4 0-7 L 7

TEAM W L PCT GB CONF DIV HOME ROAD L10 STREAK

NORTHWEST DIVISION

DENVER 5 2 0.714 0.0 3-0 2-0 2-0 3-2 5-2 L 2PORTLAND 4 3 0.571 1.0 4-2 2-1 3-2 1-1 4-3 W 2OKLAHOMA CITY 3 3 0.500 1.5 1-3 0-1 2-2 1-1 3-3 W 1UTAH 2 4 0.333 2.5 2-4 0-1 2-2 0-2 2-4 L 1MINNESOTA 1 6 0.143 4.0 0-3 0-1 1-3 0-3 1-6 L 6

TEAM W L PCT GB CONF DIV HOME ROAD L10 STREAK

CENTRAL DIVISION

CHICAGO 4 2 0.667 0.0 3-2 2-0 3-0 1-2 4-2 W 3MILWAUKEE 3 2 0.600 0.5 2-2 1-1 2-0 1-2 3-2 W 2CLEVELAND 4 3 0.571 0.5 3-3 0-1 2-2 2-1 4-3 W 1DETROIT 3 4 0.429 1.5 2 -3 0-1 2-1 1-3 3-4 W 1INDIANA 2 3 0.400 1.5 2-2 0-0 1-2 1-1 2-3 W 2

TEAM W L PCT GB CONF DIV HOME ROAD L10 STREAK

PCIFIC DIVISION

PHOENIX 7 1 0.875 0.0 3-0 2-0 2-0 5-1 7-1 W 3L.A. LAKERS 6 1 0.857 0.5 5-1 1-0 4-1 2-0 6-1 W 5SACRAMENTO 3 4 0.429 3.5 3-3 1-0 2-1 1-3 3-4 W 2L.A. CLIPPERS 3 5 0.375 4.0 3-5 1-2 2-3 1-2 3-5 L 1GOLDEN STATE 2 4 0.333 4.0 2-4 0-3 2-2 0-2 2-4 W 1

TEAM W L PCT GB CONF DIV HOME ROAD L10 STREAK

SOUTHEAST DIVISION

MIAMI2 5 1 0.833 0.0 4-0 1-0 3-1 2-0 5-1 W 2ATLANTA3 5 2 0.714 0.5 2-1 1-1 3-0 2-2 5-2 W 1ORLANDO5 5 2 0.714 0.5 4-1 0-0 3-0 2-2 5-2 L 1CHARLOTTE8 3 3 0.500 2.0 3-3 1-0 3-0 0-3 3-3 L 1WASHINGTON 2 5 0.286 3.5 1-4 0-2 1-2 1-3 2-5 L 4

TEAM W L PCT GB CONF DIV HOME ROAD L10 STREAK

SOUTHWEST DIVISION

DALLAS4 4 2 0.667 0.0 3-1 0-1 2-1 2-1 4-2 W 1HOUSTON5 4 2 0.667 0.0 4-2 0-0 2-1 2-1 4-2 W 1SAN ANTONIO7 3 3 0.500 1.0 2-2 1-0 3-0 0-3 3-3 W 1NEWORLEANS 3 5 0.375 2.0 3-2 1-1 2-1 1-4 3-5 W 1MEMPHIS 1 6 0.143 3.5 0-5 0-0 1-1 0-5 1-6 L 5

TEAM W L PCT GB CONF DIV HOME ROAD L10 STREAK

55552222 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

NNBBAA SSTTAANNDDIINNGG

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SCRORES

1 KOBE BRYANT , LAL 33.62 CARMELO ANTHONY , DEN 31.43 KEVINMARTIN , SAC 30.64 CHRIS BOSH , TOR 29.05 DWYANEWADE , MIA 28.0

PLAYER POINTSREBOUNDS

1 GERALDWALLACE , CHA 13.82 MARC GASOL , MEM 11.93 TIM DUNCAN , SAS 11.84 CARLOS BOOZER , UTA 11.65 CHRIS BOSH , TOR 11.6

PLAYER REBOUNDASSISTS

1 STEVE NASH , PHX 12.92 DERONWILLIAMS , UTA 10.73 CHRIS PAUL , NOH 9.84 RAJON RONDO , BOS 9.05 JASON KIDD , DAL 8.2

PLAYER ASSIST

EASTERN CONFERENCE

BOSTON1 7 1 0.875 5-0 7-1 W 1MIAMI2 5 1 0.833 1.0 5-1 W 2ATLANTA3 5 2 0.714 1.5 5-2 W 1CHICAGO4 4 2 0.667 2.0 4-2 W 3ORLANDO5 5 2 0.714 1.5 5-2 L 1MILWAUKEE6 3 2 0.600 2.5 3-2 W 2CLEVELAND7 4 3 0.571 2.5 4-3 W 1CHARLOTTE8 3 3 0.500 3.0 3-3 L 1TORONTO 3 4 0.429 3.5 3-4 L 2DETROIT 3 4 0.429 3.5 3-4 W 1PHILADELPHIA 3 4 0.429 3.5 3-4 L 2INDIANA 2 3 0.400 3.5 2-3 W 2WASHINGTON 2 5 0.286 4.5 2-5 L 4NEW YORK 1 7 0.125 6.0 1-7 L 4NEW JERSEY 0 7 0.000 6.5 0-7 L 7

TEAM W L PCT GB L10 STREAK

WESTERN CONFERENCE

PHOENIX1 7 1 0.875 0.0 7-1 W 3L.A. LAKERS2 6 1 0.857 0.5 6-1 W 5DENVER3 5 2 0.714 1.5 5-2 L 2DALLAS4 4 2 0.667 2.0 4-2 W 1HOUSTON5 4 2 0.667 2.0 4-2 W 1PORTLAND6 4 3 0.571 2.5 4-3 W 2SAN ANTONIO7 3 3 0.500 3.0 3-3 W 1OKLAHOMA CITY8 3 3 0.500 3.0 3-3 W 1SACRAMENTO 3 4 0.429 3.5 3-4 W 2UTAH 3 4 0.429 3.5 3-4 W 1NEWORLEANS 3 5 0.375 4.0 3-5 W 1L.A. CLIPPERS 3 5 0.375 4.0 3-5 L 1GOLDEN STATE 2 4 0.333 4.0 2-4 W 1MEMPHIS 1 6 0.143 5.5 1-6 L 5MINNESOTA 1 7 0.125 6.0 1-7 L 7

TEAM W L PCT GB L10 STREAK

55553333SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

NNBBAA SSTTAATTSS

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La lente di ingrandimento di Starsdi Stars N Stripes sulla LegaA

MMiicchhaaeell HHiicckkss

LLaa RRiinnaasscciittaa ddii NNaappoollii

LLaa SSqquuaaddrraa...... LLaa SSqquuaaddrraa......

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Di nascita ed estrazione cestistica panamnese, ma oramaiitaliano e pesarese d'adozione, Michael Hicks è una dellebandiere del basket italiano, capitano e mentore dellaScavospar Pesaro, che da leader ha riportato in serie a e dicui ora è il capitano, il cantante solista pronto sempre a farela sua parte, con il suo immenso talento, col cuore e conquelle giocate che l'hanno messo sotto gli occhi di tutto ilmondo. Considerato fra gli addetti ai lavori, da chi un tre, dachi una guardia tiratrice, sia in Italia che nella sua naziona-le, non ha mai steccato un colpo, riuscendo sempre a fornirenon solo grandi quantità di punti, che gli sono valsi numero-si riconoscimenti, tra cui il premio di capocannoniere in ita-lia del 2008, ma anche riuscendo a distinguersi per quell'in-telligneza cestistica e quella sagacia tattica che contraddi-stinguono solo i grandi fenomeni. Chi ha avuto la possibilitàdi vederlo e apprezzarlo da vicino, avrà potuto notare unagrande predispozione alla tuttologia: partenza dal palleggiodevastante, tiro in sospensione o in uscita dai blocchi, terzotempo come se fosse un play e anche una dose di altruismoche riesce a mettere in ritmo i compgani; se lo guardiamodall'altro vesrante dal campo noteremmo che nonostantel'altezza di 195 è capace di marcare con ottime mani e piediveloci anche giocatori più piccoli di lui, ma che soprattuttose ha la possibilità di esplodere a rimbalzo può arrivare in

doppia doppia anche ogni serata. Se guardiamo a lui comecestista non si avrà mai niente da obiettare, sempre discipli-nato sul campo e fuori, leader sì ma silenzioso, che dimostrasul campo e non a parole quale sia il suo valore. E' un sim-bolo di cosa sia la passione per il basket, giacchè a 33 anni,quando suoi coetanei pensano di trovare un buon contrattoper sistemarsi, lui continua a stare sul campo, a difendere lacausa pesarese e anzi a guidare l'armata biancorossa portan-done in mano il vessillo in qualità di capitano e giocando piùdi 30 minuti a partita, sempre con la stessa lucidità. Dei fla-shback pensando a questo giocatore vengono alla memoria:anno della promozione in a1 di pesaro, una partita di finedicembre Pesaro contro Caserta, una classicissima delbasket tricolore, e nonostante fosse una partita sentita, contanto tifo, nonostante fosse acciaccato e nn era al meglio,nonostante Marcelletti, mago della difesa le provò tutte perfermarlo, piazzò un trentello che sbaragliò i bianconeri, erappresentò forse la svolta in un campionato che Pesaro nonaveva dominato come ci si aspettava, almeno fino ad allora.Una partita sempre a testa alta, sempre a fare la cosa giustaal momento giusto, senza forzature, semplicemente di unaltro pianeta. Nel basket certe volte il talento è sinonimo disregolatezza, ma in questo ragazzo, vuoi il sangue latino,vuoi la grande personalità, troviamo solo tanti pregi, che loporteranno a entrare di diritto nella storia della palla a spic-chi italiana. Genio e classe allo stato puro che a parte spraz-zi di fine stagione nella sua patria, non ha mai messo piedealtrove, restando fedele al basket del Bel Paese. E' e rimarràprobabilmente la nuova colonna del basket pesarese dopo ilcarissimoe compianto Alphonso Ford, la nuova icona dellaScavolini che vuole tornare in alto e che ancora a lui si affi-da. Anche in questo avvio di stagione, la risposta del nativodi Panàma è stata "presente!", e nonostante i suoi 15 a seradi media, sono arrivate tre sconfitte, che sicuramente lo cari-cheranno a mille per le prossime giornate; e chissà che quelmatch alla 5^ giornata al Palmaggiò di Caserta non possasegnare una nuova svolta per Pesaro, che tra tanti giovaniprospetti, e buoni veterani, sa sempre di avere un asso nellamanica, l' " X factor".

DIDI

DDOMENICOOMENICO LLANDOLFOANDOLFO

MMMMAAAADDDDEEEE IIIINNNN IIIITTTTAAAALLLLYYYY 55555555

LLLL ’’’’ HHHHiiiicccckkkkssss‘‘‘‘ FFFFaaaaccccttttoooorrrr ’’’’ddddeeeellll llllaaaaSSSSccccaaaavvvvooooSSSSppppaaaarrrr

MADE IN ITALY -1IL PERSONAGGIO

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intento se consideriamo la cosa dal punto di vista filantro-pico: restare a Rieti significava quasi certamente scompari-re, quindi passare a Napoli con l’intento di ridare ad unagrande piazza il basket che conta dopo il fallimento dell’exsodalizio del presidente Maione e al contempo salvare iltitolo sembrava la cosa piu’ giusta da fare. Il presidentissimo reatino però ha fatto male i conti o forsesoltanto bruciato tappe fondamentali per poter porre le basigiuste al progetto. La società infatti si è spostata all’ombra(si fa per dire) del Mario Argento in punta di piedi, forsetroppo, senza mai esprimere chiarezza in maniera decisa;addirittura in primi tempi ancora qualcuno attribuiva l’Nsba Rieti, prestata al capoluogo campano per problematiche

MMMMAAAADDDDEEEE IIIINNNN IIIITTTTAAAALLLLYYYY55556666

DIDI

NNICOLAICOLA AARGENZIANORGENZIANO

LLLLaaaa MMMMaaaarrrr ttttoooossss ddddiiii PPPPaaaappppaaaallll iiiiaaaa èèèè iiii llll nnnnuuuuoooovvvvoooooooorrrroooo ddddiiiiNNNNaaaappppoooollll iiii????

MADE IN ITALY -2LA SQUADRA

Dopo la scomparsa della scorsastagione, la città flegrea torna nelgotha del basket italiano anchese in una situazione poco chiara

Che non sarebbe stato un gioco lo sapeva lui per primo, mache diventasse così dura e ripida la montagna da scalare inquesta nuova (o semi-nuova) avventura non se lo sarebbe dicerto aspettato, almeno non fino a questo punto. GaetanoPapalia per anni ha cullato la sua creatura in quel di Rieti edopo l’avvincente (e dispendiosa) promozione ottenuta sulcampo 3 stagioni or sono in uno dei campionati di Legaduepiu’ belli di sempre, ha l’estate scorsa rinunciato per proble-matiche ormai insormontabili sia di natura economica cheimpiantistica a far sopravvivere la “sua” Nuova Sebastianinel capoluogo di provincia laziale trasferendo baracche eburattini in quel di Napoli. Idea certamente di pregevole

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impiantistiche. Nonostante le smentite, tra l’altro povere diconvinzione e autorevolezza, la diffidenza non è mai statascalfita. Il presidente Papalia ha cercato strade di comuni-cazione personali come Facebook, dove senz’altro concostanza e puntualità comunica con chi gli scrive e cercarisposte sulle vicende del team, ma non ha mai (soprattuttocon gli organi di stampa locali) cercato di porre radici dalpunto di vista mediatico e non è mai andato dritto nelcuore degli appassionati campani che almeno sino ad oranon hanno abboccato alle dichiarazioni di rito sulla certez-za che il progetto sia per Napoli che per i cestofili napoleta-ni. Se a tutto ciò aggiungiamo comunque una solidità econo-

mica non tale da permettere l’allestimento di un roster chepossa provare (non diciamo riuscire) a salvarsi allora arri-viamo anche a capire perché gli abbonati non siano piu’ di200 (anche se i maligni insinuano una settantina…).Se il progetto societario è stato sino ad ora infatti carente,quello tecnico è ancora da comprendere e definire.All’inizio della stagione è stato ingaggiato infatti FrancoMarcelletti, contando sulla sua esperienza e sulle sue capa-cità di riuscire a trarre il massimo anche da giocatori dinon eccelsa fattura. Poi però le caselle dei giocatori hannocominciato a riempirsi con nomi poco altisonanti (eufemi-smo) per cercare di dare un minimo di speranza ai fini del-l’obbiettivo stagionale. Se escludiamo la parentesi J.R.Reynolds, il quale comunque sarebbe stato un debuttante inserie A, il resto dei nomi lascia piu’ che qualche perplessità(altro eufemismo…): Tsaldaris, Drobnjak (non Pedragperò…), Spippoli, Kruger (!), Allred (altro fuggitivo spondaPesaro), Akedele, Ogebsley (poi tagliato), Muurinen e qual-che giovane della nidiata farebbero la felicità di ogni allena-tore che si appresti ad iniziare un campionato di A dilettan-ti (la ex B1 per intenderci). Su questa base coachMarcelletti ha provato ad imbastire un discorso di naturatecnica, anche se già dalle prime amichevoli i segnali nonerano incoraggianti. Poi all’improvviso la grana Allred,tagliato dopo aver sul proprio sito lamentato una cattivagestione tecnica e il mancato pagamento di alcuni stipendi(ipotesi questa che non ha mai trovato conferma però e chelo stesso Papalia si è affrettato a smentire con fermezza)aprendo così un’altra falla in un roster già non scintillantedi suo, costretto tra l’altro a partire con 2 punti di penaliz-zazione per il non rispetto di alcune procedure amministra-tive. Ci ha pensato poi anche Reynolds ad abbandonare labarca, anch’egli si dice per dissidi tecnici, facendo si che lasituazione diventasse ancor piu’ critica. La prima giornatadi campionato poi non lasciava certo speranze alla fantasiavisto che l’esordio vedeva il neonato team azzurro (?)affrontare il Montepaschi Siena (certo che a volte il desti-no….) che come suo solito non si è lasciato pregare ed haannichilito senza sforzo la banda Marcelletti. Ad aggiungere incertezza su incertezza poi ci ha pensato lasocietà stessa con l’esonero del coach casertano all’indoma-ni della seconda pesante sconfitta nel derby con Avellinotra le mura amiche, decisione questa che qualche ha desta-to qualche perplessità nella tempistica visto subito dopoPapalia ha cercato di rinforzare il team con quelli che sonogli arrivi degli ultimi tempi. Nomi di tutto rispetto come nelcaso di Damon Jones e Bob Taylor, due coloured con espe-rienza vera nella Nba, e di gregari solidi come Skele che dicerto possono dare una mano consistente ad un team che inquesto momento è soprattutto minato nella fiducia e nellamentalità dopo l’ennesimo passivo pesante (dopo l’incorag-giante match contro la Virtus Bologna) subito dalla PepsiCaserta al Pala Barbuto ha ancora una volta certificato cheil team è ancora lontanissimo dall’essere candidato autore-vole alla salvezza. Oltre tutto ciò però è ancora triste vederecome il pubblico partenopeo ancora non abbia a cuore lesorti di questa società. Sotto molti punti di vista c’è da comprendere l’atteggiamen-to degli appassionati e delle tifoserie organizzate, ma èanche vero che ora come ora il dado è tratto e con un po’ disforzo da ambo le parti si potrebbe fare piu’ di qualchepasso avanti per porre una base per un probabile (si spera)futuro del basket di alto livello a Napoli. Ora come ora disicuro è notte fonda in ogni aspetto, ma qualcuno dicevache adda passa’ ‘a nuttata….

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SSuunnddaayy,, MMoonnddaayy,, HHaappppyy DDaayyss..TTuueessddaayy,, WWeeddnneessddaayy,, HHaappppyy DDaayyss..TThhuurrssddaayy,, FFrriiddaayy,, HHaappppyy DDaayyss..

TThhee wweeeekkeenndd ccoommeess,,MMyy ccyyccllee hhuummss,,RReeaaddyy ttoo rraaccee ttoo yyoouu……....‘Ehiii’… chi non conosce la mitica canzone della Sit-com “ HappyDays” che dal 1974 cavalca ancora l’onda dell’etere, attualmente anchequella via satellite, visto che questa serie tv ambientata nel Wisconsin èancora in onda su Sky oltre che su Italia 1. Ma Milwaukee non è ricor-data solo per questa serie televisiva Cult, è una città viva con un’animarumorosa e rombante proprio come il suo simbolo principale la spetta-colare Harley-Davidson..Difatti questa città è nota anche per esserestata la culla di William Harley e Arthur Davidson, compagni di scuolache ormai un secolo fa vendettero la loro prima motocicletta firmataHarley-Davidson. Ora queste leggendarie motociclette sono un simbo-

lo dell’intero stato americano e, se si è interessati a come l’industriamoderna continui la loro produzione, sarà interessante recarsi nellostabilimento dell’Harley-Davidson situato nel sobborgo di Wauwatosa.Nonostante la visita possa risultare un po’ tecnica, la ricompensa finaleè più che soddisfacente per gli appassionati, che hanno la possibilità disalire in sella ad alcune fantastiche Harley d’epoca, eccezion fatta perquella di Elvis, che invece si può vedere al Harley Davidson Museum.La Harley detiene una celebrazione enorme ogni cinque anni.. attirapiloti di ogni parte del mondo e celebrità di ogni genere, il suo 105°anniversario è stato celebrato nel 2008, quindi ci si sta preparando peril 2013 per il 110° anniversario!! Milwaukee è la più grande città nellostato del Wisconsin si trova nella parte sud-orientale dello stato, sullasponda occidentale del lago Michigan. Radicata nella cultura tedesca-americana: duro lavoro, birra alla spina, un sacco di cibo, ed è proprioper queste sue caratteristiche e da questo clima che è stato generato ilfestival di musica più grande del mondo, il Summerfest di Milwaukee.

MMiillwwaauukkeeee:: tthhee ‘‘HHaarrlleeyy’’ CCiittyyDIDI

LLEANDRAEANDRA RRICCIARDIICCIARDI

ON THE ROAD

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Anche se ci sono molti festival che si verifica-no ogni estate lungo il lungolago diMilwaukee, nessuno è così popolare come"The Big Gig" .Quest’ultimo attira circa unmilione di visitatori l'anno per le sue undicitappe. I punti salienti del Summerfest sonospesso i grandi artisti che si esibisconoAll’Anfiteatro Marcus, una sede di 25.000 postisu un lato del terreno. Parlando di feste nonpuò mancare la birra!!! Questa frizzante cittàin passato era la sede di quattro delle fabbri-che di birra più grande del mondo (Schlitz,Blatz, Pabst, e Miller), ed è stata la numerouno tra le città produttrici di birra nel mondoper molti anni e nonostante il calo nella suaposizione, dopo la perdita di tre di questi pro-duttori di birra, rimane la Miller BrewingCompany importantissima anche per il nume-ro di lavoratori che ne fanno parte, circa 2,200della stessa città. Grazie a ciò si è guadagnataanche il soprannome di "Brew City".Orientarsi a Milwaukee non è per niente diffi-cile, in quanto le vie sono numerate da nord asud a mano a mano che ci si allontana a ovestdel Lake Michigan. I Dintorni offrono qualco-sa per tutti. Historic Brady Street, uno deiquartieri più trendy di Milwaukee, adattosoprattutto per lo shopping eclettico. TheHistoric Third Ward è pieno di storia e archi-tettura. Il Lake Michigan è un’ottima destina-

zione per chiunque ami fare passeggiate e tra-scorrere le giornate all’aria aperta, con ilRiverwalk che presenta una bellissima rete dipercorsi pedonali su entrambe le sponde. Lacittà presta molta attenzione all’ambiente,come del resto tutto lo stato del Wisconsin, edè molto impegnata nella raccolta differenziata,nella riduzione del consumo energetico e nellatutela dell’ambiente.

CCOOMMEE AARRRRIIVVAARREE EE CCOOMMEE MMUUOOVVEERRSSII

Il GGeenneerraall MMiittcchheellll IInntteerrnnaattiioonnaall AAiirrppoorrtt, distapoco più di dieci chilometri dal downtown edè facilmente raggiungibile con autobus o, per ipiù facoltosi, con i molti taxi che ogni giornofanno la spola tra il centro e lo scalo. Una dellecomodità principali è che quasi tutti i luoghidi interesse sono facilmente raggiungibili con imezzi pubblici di cui dispone la città. Infatti,la fitta rete di autobus permette collegamentinon solo all’interno della città, ma anche conle vicine metropoli di Chicago e Minneapolis.Per arrivare a Chicago è molto efficienteanche la Hiawatha, un treno Amtrak che effet-tua servizi sette volte al giorno da/a Chicago.Potete anche noleggiare un auto, vi consiglio isiti: www.liligo.com e www.expedia.it, perorientarvi dovete munirvi di una cartina oppu-re, collegatevi ad un sito di mappe online

come: www.mapquest.it o www.yahoo.it estampatevi il tragitto che vi serve.

CCOOSSAA VVEEDDEERREE

UUSS BBaannkk CCeenntteerr:: Costruito nel 1973, la USBank Center è l'edificio più alto dello stato delWisconsin, è alto 183 metri ed ha 42 piani.L'edificio ospita gli uffici della Banca degliStati Uniti, gli uffici Milwaukee di IBM, lo stu-dio legale di Foley & Lardner, l'impresa diinvestimento di Robert W. Baird & Company,e Bud Selig, il commissioner della MajorLeague di Baseball.TThhee BBrriiddggee HHooaann:: Insieme con l'edificio dellaBanca degli Stati Uniti, il Ponte di Hoan è unodei punti di riferimento della città.Si tratta diun ponte legato ad arco sospeso sopra il portodi Milwaukee. La costruzione del ponte iniziònel 1970 e terminò nel 1972 non fu completatosubito ma nel 1977. A causa di questo suostato incompiuto è stato utilizzato come sededella scena inseguimento in auto nel film TheBlues Brothers .PPaabbsstt BBrreewweerryy CCoommpplleexx:: l’ex fabbrica di birrasi trova sul lato nord-est della città, adiacenteal Palazzo di Giustizia di Milwaukee, anche sela fabbrica di birra non è più in funzione restaancora un'icona per la città. È attualmente infase di ristrutturazione ed è mirata ad essere

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trasformata in un luogo pieno diabitazioni,uffici, ristoranti e vari punti d’ inte-resse.MMiittcchheellll PPaarrkk HHoorrttiiccuullttuurraall CCoonnsseerrvvaattoorryy::Composto da tre cupole: una cupola arida delconservatorio ospita una bella collezione dicactus; la cupola tropicale ospita piante dallaforesta pluviale e la cupola dello spettacolofloreale ospita un gran numero di mostre diboccioli, a temi diversi, durante tutto l'anno.IIll MMiillwwaauukkeeee AArrtt MMuusseeuumm:: Puoi passare ungiorno intero, anche di più, visitando la vastacollezione di questo museo da quasi 20.000pezzi che rappresenta una varietà di artisti tracui Pablo Picasso, Georgia O'Keefe e AndyWarhol.MMiillwwaauukkeeee''ss CCiittyy HHaallll:: è stato il simbolo piùimportante della città, prima del completa-mento della Calatrava. L'architettura è forte-mente influenzata da quella della Germania.BBaassiilliiccaa ddii SSaann GGiioossaaffaatt:: situata nel quartieredi Lincoln Village di Milwaukee, Wisconsin,nella Arcidiocesi di Milwaukee, è uno dei 62basiliche minori trovati in Stati Uniti. Nella

sua grandezza e opulenza, è un eccellenteesempio del cosiddetto stile polacco architet-tonico della chiesa in Nord America. AAlllleenn--BBrraaddlleeyy TToorrrree ddeellll''OOrroollooggiioo:: è il marchiodi Rockwell Automation che si occupa di auto-mazione industriale e la Allen-Bradley ClockTower (torre dell'orologio) di Milwaukee ha ilpiù grande orologio a quattro lati del mondo.LLaa ssttaattuuaa FFoonnzziiee:: si trova sul lato est del fiumeMilwaukee, appena a sud di Wells Street, sulRiverwalk. CCaatthheeddrraall SSqquuaarree PPaarrkk:: Questo parco è vicinis-simo al centro della città. E' noto soprattuttoper il Jazz ci sono concerti liberi durante l'e-state .VVeetteerraann''ss PPaarrkk:: Il parco si trova sul lungolago,appena a nord del Art Museum comprende unlaghetto dove si può fittare un pedalò o noleg-giare delle biciclette per girare il parco.MMccKKiinnlleeyy && MMaarriinnaa BBeeaacchh:: McKinley Park èun luogo ideale per chi vuole pescare o rilas-sarsi sulla spiaggia. Molte persone amanopasseggiare sul molo enorme che porta al lagoMichigan.

LLaakkee PPaarrkk:: progettato e costruito da FrederickLaw Olmsted, lo stesso uomo che ha costruitola Central Park di New York. Si tratta di unodei più bei parchi di Milwaukee. MMiillwwaauukkeeee CCoouunnttyy ZZoooo:: è uno zoo di classemondiale che dispone di 2.500 gli animali cherappresentano 300 specie su 200 ettari di ter-reno. Oltre vetrine degli animali, lo zoo offreanche escursioni in treno, spettacoli di leonimarini, e un caseificio. . HHaarrlleeyy--DDaavviiddssoonn MMuusseeuumm:: visitabile a piediattraverso una serie di mostre che raccontanole storie di straordinario persone, prodotti,storia e cultura della Harley-Davidson. Inaggiunta alla collezione fantastica di moto,vengono raccontate storie attraverso unavarietà di mezzi di comunicazione, tra cuifotografie, video, abbigliamento, documentirari ed altri affascinanti manufatti. MMiillwwaauukkeeee RRiivveerrwwaallkk:: copre 3 miglia lungo ilfiume Milwaukee attraverso il centro dellacittà. Concepito nel 1990 per aumentare l'ac-cesso del pubblico al corso d'acqua, ilRiverwalk Milwaukee è cresciuto fino a inclu-

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dere una mostra d'arte chiamataRiverSculpture!, Il Riversplash! Festival,Riverwalk Park, gli sbarchi taxi acqueo, e altresedi, quali caffè, e birrerie. TThhee MMaannssiioonn PPaabbsstt:: la Pabst Mansion è untestamento al successo di Frederick Pabst, ilsuo amore per la vita e la sua eredità tedesca.Vanta splendidi interni, eleganti arredi origi-nali, rivestimenti murali elaborati, il miglioreartigianato in legno, ferro battuto vetro colora-to, l'arte rara, la Mansion aiutato a rendere il1890 il "Decennio Pabst" a Milwaukee.IIll PPeettiitt NNaattiioonnaall IIccee CCeenntteerr:: è un rinomatocentro di formazione olimpica dove ci sonodue piste da Hockey.MMiillwwaauukkeeee PPuubblliicc MMuusseeuumm:: Considerato unodei migliori musei di storia naturale degli StatiUniti, il museo ospita oltre sei milioni dioggetti. Le mostre includono una foresta plu-viale da due piani, un giardino di farfalle tro-picali e una riproduzione delle "Vie della vec-chia Milwaukee.BBeettttyy BBrriinnnn CChhiillddrreenn''ss MMuusseeuumm:: I bambinifino a 10 anni possono guardare e toccarequesto museo educativo interattivo, doveimparano sulla vita di tutti i giorni in modiunici e fantasiosi, scivolando sotto i ventricolidi un cuore umano gigante fino a fare giochidi ruolo su diversi giochi e altre innumerevoli

attività ricreative.MMiilllleerr BBrreewwiinngg CCoommppaannyy:: La terza più grandefabbrica di birra del mondo offre visite gratui-te e degustazioni a chiunque sia interessatoalla fabbricazione, alla fermentazione, all'in-vecchiamento e all'imbottigliamento dellabirra.BBooeerrnneerr BBoottaanniiccaall GGaarrddeennss:: Questi giardini,situati nel parco di Whitnall, offrono unamagnifica varietà di piante e fiori, incluse rile-vanti collezioni di rose e sempreverdi.

DDOOVVEE DDOORRMMIIRREE

Dormire a Milwaukee non è un problema, cisono alberghi e motel per tutte le tasche!MMootteell 66 MMiillwwaauukkeeee SSoouutthh -- AAiirrppoorrtt::5037 South Howell Avenue, Milwaukee.A pochi km dall’aeroporto, molto semplice econfortevole, ottimo rapporto tra qualità/prez-zo. Prezzi da 30 € a notte.HHaammppttoonn IInnnn MMiillwwaauukkeeee AAiirrppoorrtt::1200 W College Ave, Milwaukee, WI 53221. Asoli 2,9 km dal Milwaukee General MitchellIntl. Airport. Tranquillo e confortevole, poteteusufruire di piscina e idromassaggio oltre acollegamento ad internet gratuito, e businesscenter. Prezzi da 51€ per notte.BBeesstt WWeesstteerrnn IInnnn TToowwnnee HHootteell::

710 North Old World Third Street, Milwaukee.Situato nel cuore di Milwaukee, centro cultu-rale ed economico dello stato del Wisconsin,questo hotel offre comodi servizi quali la con-nessione internet wireless gratuita e un risto-rante in loco. Il Best Western Inn Towne sitrova a breve distanza a piedi dal centro con-gressi Midwest Airlines Convention Center eda numerosi musei. Anche la sede delLakefront festival, i vivaci teatri e i locali not-turni della città sorgono nelle vicinanze.Prezzi da 68€ per notte.KKnniicckkeerrbboocckkeerr oonn tthhee LLaakkee::1028 East Juneau Avenue, MilwaukeeA pochi passi dal lungolago, elegante, confor-tevole e tranquillo. Consiglato a chiunquedesideri godere di tutto il fascino della cittàsenza il solito trambusto.Prezzi da 70€ a notte.CCrroowwnnee PPllaazzaa MMiillwwaauukkeeee AArrpptt::6401 south 13th street Milwaukee. Nei pressidell’aeroporto confortevole e carino, con pisci-ne coperta, idromassaggio, centro fitnessinterno, servizio di navetta gratuito per l’aero-porto. Prezzi da 76€ per notteHHiillttoonn GGaarrddeenn IInnnn MMiillwwaauukkeeee PPaarrkk PPllaaccee::11600 West Park Place, Milwaukee. Un po’ piùlontano dal centro, dista 13 km dallo zoo e dalMiller park. Anche se la posizione non è cen-

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trale.. è molto confortevole e funzionale, inter-net (gratuito), piscina coperta,business center,lavanderia, piscina, palestra, ristorante. Prezzida 77€ a notte.RRaaddiissssoonn HHootteell MMiillwwaauukkeeee NNoorrtthh SShhoorree ::7065 North Port Washington Road.A soli 8 km dal Downtown e dal lagoMichigan,offre tutti i tipi di confort.Prezzi da 91€ per notteAAmmbbaassssaaddoorr IInnnn -- MMiillwwaauukkeeee::2308 W Wisconsin Ave, Milwaukee. A pochikm dal Mitchell Park HorticulturalConservatory, la Biblioteca centrale diMilwaukee, il Milwaukee Museum , il MidwestAirlines Center ,U.S. Cellular Arena e dalBradley Center. Offre una navetta gratuita cheporta al centro della città, confortevole e cari-no. Prezzi da 112€ a notteCCoouurrttyyaarrdd bbyy MMaarrrriiootttt MMiillwwaauukkeeee DDoowwnnttoowwnn::300 W Michigan St, Milwaukee. Vicinissimoall’Art Museum e a pochi passi dai maggioripunti di interesse. Idromassaggio, centro fit-ness e tutti i confort desiderabili. Tranquillo,elegante e confortevole. Prezzi da 113€ anotte.HHyyaatttt RReeggeennccyy MMiillwwaauukkeeee::333 W Kilbourn Ave, Milwaukee. Oltre adessere un hotel moderno, tranquillo e confor-tevole, gode di una posizione centralissimavicina a tutti i maggiori punti d’interesse.Prezzi da 106€ per notte.TThhee PPffiisstteerr HHootteell::424 E Wisconsin Ave, Milwaukee. Posizionecentrale, vicinissimo al Marcus Center for thePerforming Arts, alla cattedrale di S.Giovanni, al Us Bank Center, al Pabst Theatere all’Art Museum. Elegante e confortevole.Prezzi da 150€ a notte.

IILL TTEEMMPPOO

Il clima è di tipo temperato freddo, contraddi-stinto da estati piuttosto calde, ma piovose, alpunto che tra i mesi di giungo e settembre siconcentrano i due terzi delle precipitazioniannuali, e da inverni relativamente asciutti mamolto freddi con temperature giornaliereanche di -6,2 °C nel mese di gennaio. La pri-mavera, invece, come in tutto il Wisconsin, èuna stagione breve, caratterizzata, da accesicontrasti termici tra periodi molto freddi,caratterizzati dalla discesa di masse d'ariagelida provenienti dall'Artico canadese, eperiodi più caldi, favoriti sia dalla risalita dimasse d'aria provenienti dalle regioni subtro-picali degli USA meridionali. Per visitare unacittà ed un paese è comunque indispensabileconoscere le previsioni del tempo che potetetrovare sui siti: www.infortunisti.com ewww.ilmeteo.it

SSPPOORRTT

Le franchigie del Wisconsin che partecipanoal Big Four (le quattro grandi leghe sportiveprofessionistiche americane) sono:

• Green Bay Packers, NFL • Milwaukee Brewers, MLB • Milwaukee Bucks, NBA

CCUURRIIOOSSIITTAA’’

• Alice Cooper, leggenda della scena HardRock mondiale, sovverte gli stereotipi delrockettaro grezzo ed ignorante, quando appa-rendo nella parte di se stesso nel film Wayne'sWorld, strabilia i due protagonisti tenendouna dotta dissertazione sull'etimologia delnome di Milwaukee, durante il party post-con-

certo, subito dopo aver tenuto uno spettacoloproprio in questa città.• Un’associazione turistica di Milwaukee,conla modica cifra di 85.000 dollari ha fattocostruire nella città una statua a grandezzanaturale che rappresenti il mitico Fonzie diHappy Days..• Questa città è ricordata spesso come la cittànatale di Jeffrey Lionel Dahmer, criminaleamericano noto come "il cannibale diMilwaukee”, o il “Mostro di Milwaukee”,responsabile degli omicidi di diciassette uomi-ni tra il 1978 ed il 1991. Assassinato nel 1994in carcere da un galeotto.• Summerfest Riconosciuto nel libro delGuinness dei primati come "il più grande festi-val di musica del mondo", Summerfest attiracirca un milione di visitatori l'anno per le sueundici tappe.• Milwaukee è stato conferito lo status dibronzo dal Leauge di ciclisti americani nel2004 ed è stato rinnovato nel 2009.•Sanford, a Jackson Street, è Zagat valutatotra i primi undici ristoranti negli Stati Uniticon un punteggio quasi perfetto di 29. E’ l'u-nico ristorante in Wisconsin per raggiungeretale onore, ed è ampiamente considerato comeil ristorante top a Milwaukee. Costoso, masquisito.• Five O' Clock Steakhouse, a St. Stato, è con-siderato uno dei migliori steakhouse inAmerica.Ricapitoliamo…. Aspettate il 2013.. eh si per-ché andare a Milwaukee e non partecipareall’anniversario della Harley Davidson sarebbescandaloso! Bevete tanta birra e ascoltatetanta bella musica ai numerosi festival passeg-giate in bicicletta e mangiate tanta carne!!Che altro dirvi..????? …BUON DIVERTIMENTO!!!!!

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PPPPeeeerrrr sssscccceeeeggggllll iiiieeeerrrreeee bbbbaaaassssttttaaaa mmmmaaaannnnddddaaaarrrreeee uuuunnnnaaaa mmmmaaaaiiii llllaaaa:::: ddddoooommmmeeeennnniiiiccccooooppppeeeezzzzzzzzeeeellll llllaaaa@@@@hhhhoooottttmmmmaaaaiiii llll.... iiiitttt

ooooppppppppuuuurrrreeee ccccllll iiiiccccccccaaaa ssssuuuullll ssssoooonnnnddddaaaaggggggggiiiioooo cccchhhheeee ttttrrrroooovvvviiiissssuuuullll nnnnoooossssttttrrrroooo bbbblllloooogggg

hhhhttttttttpppp::::////////uuuussssttttaaaarrrrssssnnnnssssttttrrrriiiippppeeeessss....bbbbllllooooggggssssppppooootttt....ccccoooommmm

SSSScccceeeeggggllll iiii qqqquuuueeeellllllllaaaa cccchhhheeeevvvvuuuuooooiiii lllleeeeggggggggeeeerrrreeee nnnneeeellll pppprrrroooossssssssiiiimmmmoooo nnnnuuuummmmeeeerrrroooo ddddiiii

SSSSttttaaaarrrrssss NNNN SSSSttttrrrriiiippppeeeessss

LLLLaaaassss VVVVeeeeggggaaaassssWWWWaaaasssshhhhiiiinnnnggggttttoooonnnn

HHHHoooouuuussssttttoooonnnn