SportivissimoLuglioAgosto

36

description

la rivista dello sport vicentino

Transcript of SportivissimoLuglioAgosto

Page 1: SportivissimoLuglioAgosto
Page 2: SportivissimoLuglioAgosto
Page 3: SportivissimoLuglioAgosto

editoriale

Per inviare le notizie sportive scrivere a:[email protected] inserzioni pubblicitarie telefonare allo0445 430985

Casa editrice Mediafactory srlvia Monte Ortigara, 83 - Cornedo Vicentino (VI)Sportivissimo: Pubblicazione registrata pressoil Tribunale di Vicenza il 21 dicembre 2005 n. 1124Stampa Tipografi a Danzo sncVia Monte Ortigara, 83 - Cornedo Vicentino

Per inviare le notizie sportive scrivere a:[email protected]@mediafactorynet.itPer inserzioni pubblicitarie telefonare allo0445 430985

Casa editrice Mediafactory srlvia Monte Ortigara, 83 - Cornedo Vicentino (VI)Sportivissimo: Pubblicazione registrata pressoil Tribunale di Vicenza il 21 dicembre 2005 n. 1124

Stampa Tipografi a Danzo srlVia Monte Ortigara, 83 - Cornedo Vicentino

Redazione tecnicaalpinismo Luigi Centomoarco Carlo Carliarti marziali Massimo Neresiniatletica Ivanoe Simonelliavventura Franco Spanevellobasket Filippo Pavanbenessere Alessandro Grainerboulder Nicola Anzonicaccia e pesca Dorino Stoccherocalcio Alessandro Grainercalcio a 5 Nicola Ciatti

ciclismo Guido Lanaroequitazione Michele Toldogolf Sergio Vellarhockey Cristian Ponzamaratona Gianni Garbin montainbike Marco Canistrimotocross Valeria Vianellonuoto Giuseppe Martiniorienteering Paolo Mutterlepallavolo Enzo Casarottoparapendio Luca Basso

pattinaggio artistico Giuliano Crosararally Demitri Brunellorugby Giuliano Piccininnoscherma Giuliano Piccininnosci Luigi Borgosci nordico Sergio Vellarsub Antonio Rossotennis Chiara Guiottotriathlon Martina Doganatuffi Michele Verzivela Alessandro Lotto

Direzione commerciale Laura DanzoAgente Aldo RonconiSegreteria Giuliana Lucato

Magazine mensile di sport distribuito gratuitamente

SSIMOSPORTI

www.sportivissimo.net

bianco

Logo Sportivissimo

3

Direttore responsabile Luigi BorgoRedazione Paola Dal Bosco, Andrea CornaleWeb master Nicola Anzoni

Il secolo in cui siamo nati ci ha lasciato in eredità il timore per l’uomo forte. In politica come nello sport, nell’industria come nella cultura si è radicata la convinzione che l’uomo forte è un male assoluto che va evitato. Lippi, per esempio, che è un fi glio del ‘900, ha messo in campo per il Mondiale del Sudafrica una squadra senza un solo uomo forte nella convinzione che è il collettivo e non l’individuo a fare il risultato. Filosofi camente parlando, Lippi ha ragione. La paura dell’uomo forte e la sua neutralizzazione sono suffragate da un preciso indirizzo fi losofi co che in Italia è conosciuto con il nome di “pensiero debole” e nel mondo occidentale di “relativismo”; teorie, l’una e l’altra, secondo le quali i grandi drammi del Novecento, dai campi di concentramento nazisti ai Gulag sovietici, originavano fondamentalmente da dittatori che ritenevano di possedere verità assolute, cioè pensieri forti in nome dei quali tutto era possibile e necessario, anche la più folle delle barbarie. In modo sistematico, negli ultimi decenni del ‘900 siamo stati tutti vaccinati da ogni forma di pensiero forte, di verità assoluta per evitare che mai più atrocità di questo tipo si ripetessero al punto che oggi non emergono in nessun ambito personalità di spicco. Nel mondo della fi nanza non ci sono più i Rockefeller, in quello dell’industria i Ford, in quello dell’arte i Picasso, in quello della lettera-tura i Pasolini, in quello dello sport i Pelé, i Maradona, i Platinì. Troppo forti, quindi troppo pericolosi. Meglio il calciatore mediocre, l’intellettuale televisivo, i romanzi senza storia e senza pensiero, gli artisti le cui opere sono performance che si spengono al primo calar del sole, i giornali fatti con il copia-incolla da internet che a sua volta è fatto con il copia-incolla. Inevitabilmente il timore dell’uomo forte si è infi lato anche nelle piccole associazioni sportive (o culturali o aziendali), dove chi ha appena un po’ di personalità in più non viene valorizzato e messo nelle condizioni di dare tutto quello che egli può dare, ma viene lasciato da parte e ignorato fi nché non se ne va, sia egli un atleta o un allenatore o un dirigente. Il doveroso timore verso il pensiero forte oggi, però, è diventato un’ossessione che può portare a nuovi mali, quali tra tutti quello di un relativismo esasperato dove ogni cosa è svalorizzata, dove non esistono più certezze, dove perfi no le capacità di raziocinio dell’uomo si sono fatte vaghe, indistinte, provvisorie, incerte – appunto - debolissime. Eppure, se guardiamo il nostro territorio e la sua storia, è facile capire che siamo usciti da una società antica e contadina per entrare in una società moderna e industriale grazie proprio a personalità forti. Se a Schio non ci fosse stato Rossi, a Valdagno Marzotto, a Arzi-gnano Pellizzari, alle Alte di Montecchio Ceccato, saremmo ancora tutti contadini. I cambiamenti epocali si fanno solo con i leader. Lippi avrebbe dovuto sapere che, se il mondiale si conquista in undici, le vittorie uno a zero che ti fanno andare avanti vengono sempre dall’intuizione di un talento. In tutti gli ambiti – sportivi, artistici, industriali, politici - dobbiamo avere la forza e il coraggio di recuperare i talenti veri che ci fanno crescere, che ci danno una visione di gioco, di pensiero, di progettualità, di futuro diversa e nuova, ovviamente memori che il loro pensiero forte non diventi mai ideologia e meno che meno dottrina assolutistica.

Quello che Lippi...

www.sportivissimo.net - [email protected] -

di Luigi Borgo

Page 4: SportivissimoLuglioAgosto
Page 5: SportivissimoLuglioAgosto

Chi parla è Fabio Pegoraro, vicentino di nascita con residenza ad Isola Vicenti-na, lavora presso un Ente pubblico, autore di suggestive immagini immortalate con la sua macchina fotografi ca, frutto di grande esperienza, accompagnato dalla tecnica, ma anche di tanta e tanta pazienza. Esperienza che ha maturato girando i territori della Pro-vincia di Vicenza e Regioni Italiane, cattu-rando situazioni ambientali e animali di ogni tipo: tra le montagne , i prati, i boschi e gli habitat acquatici.Il vicentino è notoriamente terra dalle forti tradizioni venatorie e luogo di nascita d’il-lustri cacciatori; c’è però una persona che invece d’imbracciare il fucile ha scelto di prendere in mano una macchina fotografi ca e “sparare” alla natura attraverso un teleo-biettivo ed a colpi di click. Facciamo la co-noscenza di Pegoraro Fabio, classe 1971 di Isola Vicentina, uno dei più bravi fotografi naturalisti vicentini.

un obiettivosulla natura

Intervista a Fabio Pegoraro fotografo naturalista: cacciatore di emozioni.

di Dorino Stocchero

Allora, Fabio raccontaci un po’ di come è iniziata questa tua bellissima passione?Beh, innanzitutto fi n da piccolo ho sempre avuto una fortissima passione e curiosità verso il mondo animale; quando trovavo una penna, degli escrementi o sentivo il can-to di un uccello ero entusiasmato dal sapere a che specie appartenessero e con le prime paghette dei genitori mi sono comprato un binocolo e dei libri sul riconoscimento degli animali. La passione per la fotografi a è stato il passo successivo; riprendere l’animale per assaporare anche a casa le emozioni provate in quei momenti.Da come parli è chiaro che secondo te un buon fotografo naturalista deve prima essere un profondo conoscitore della na-tura.Sicuramente si. Per riuscire a scattare una bella foto bisogna assolutamente conoscere la biologia ed il comportamento del soggetto ripreso altrimenti si rischia, oltre a non por-tare a casa niente, anche di arrecare danno alla specie e questo è contro i principi fonda-mentali della stessa fotografi a naturalistica.Da quanti anni fotografi e cosa ricerchi nei tuoi scatti?Ho iniziato a fotografare a circa 24 anni dapprima con una vecchia Minolta x 300 e un teleobiettivo sigma 400 mm usati, at-tualmente uso attrezzatura digitale Canon con teleobiettivi che vanno fi no al 500 mm. Mi piace riprendere specialmente il comportamento degli animali e sono at-tratto in modo particolare da determinati tagli di luce e sfumature di colore che cer-co di trasferire nello scatto.Vedo dalle tue foto che riprendi princi-palmente animali. Hai qualche animale

5caccia

Page 6: SportivissimoLuglioAgosto

Rifugio PiccoleDolomiti

Alla Guardia m.1136

il lato bello della vitaStrada per Campogrosso n° 3300, Recoaro Terme (VI), 36076 - tel.0445 75257 cellulare 335 6901685 (aperto tutto l’anno)

in particolare che ami riprendere?Amo la montagna, le sue albe e tramonti, la neve e il suo freddo e sono pertanto affasci-nato dagli animali che vivono in tali condi-zioni a volte proibitive per noi umani.Immagino quindi che hai provato forti emozioni nel stare a contatto con gli ani-mali selvatici in determinati ambienti. Puoi raccontarci qualcosa in merito?Ricordi ne ho molti; dalle 13 ore ininterrotte all’interno di un capanno sull’orlo di un di-rupo seduto su una radice per fotografare il biancone, un’aquila che si ciba quasi esclu-sivamente di serpenti, alle levatacce per fo-tografare in arena di canto cedroni e forcelli, dai giorni passati in inverno sotto la neve a 2500 metri con temperature ben al di sotto lo zero a fotografare pernici bianche, dalle ore perse a capanno per riprendere l’aquila reale e molti altri; ogni scatto mi ricorda una particolare emozione...A questo punto mi sorge spontanea una domanda: ma tutti gli animali sono ripre-si nel territorio vicentino?

Principalmente si. La provincia di Vi-cenza ha un’enorme varietà ambientale, mancando praticamente solo il mare, e di conseguenza una biodiversità invidiabile. Diciamo comunque che il mio raggio di azione si estende per circa 150-200 km. andando dai parchi nazionali del Trentino e Friuli al Delta del Pò.Per concludere la nostra intervista, Fabio, hai qualche sogno nel cassetto?Il sogno di ogni fotografo naturalista è di riuscire a pubblicare un proprio libro foto-grafi co; penso che sia anche il mio... magari fra qualche anno.

6

Page 7: SportivissimoLuglioAgosto

Spirografo,un vermedi gran classe

di Antonio Rossofoto: Denis ZorzinProbabilmente non c’è subacqueo che

non sia stato attratto da quegli organismi che all’aspetto sembrano fi ori e che scompaiono all’interno del loro tubo da cui fuoriusciva-no quando si tenta di avvicinarsi per vederli meglio.Scientifi camente appartengono alla classe dei policheti sessili o sedentari che si presentano con un ventaglio multicolore aperto che riti-rano appena sfi orati.Tra questi il più noto e il più fotografato dai subacquei è il Sabella spallanzanii co-munemente detto “Spirografo” perché ha il pennacchio branchiale avvolto in una lunga spirale. Il corpo cilindrico è introdotto in un tubo di chitina. Cilindrico, fl essibile, rico-perto di piccoli grani di sabbia e anche di piccoli organismi, ha colorazione grigia-stra, una consistenza di pergamena e può raggiungere 30 cm di lunghezza. Il corpo dell’animale è giallastro o bruno con il dor-so grigio. Il ciuffo branchiale che serve per la respirazione è molto variabile nei colori, dal giallo, al marrone, con striature e bande trasversali bianche, brune e arancio e può raggiungere 20- 30 cm di diametro. Hanno cervello e apparato nervoso ben sviluppati e sono dotati di occhi rudimentaliQuello che forse non tutti sanno è che lo spirografo, così come gli altri organismi

7sub

Page 8: SportivissimoLuglioAgosto

simili, sono in realtà dei vermi. Vivono all’in-terno di un tubo che loro stessi costruiscono ma che, per motivi di emergenza o di stress, posso-no anche lasciare. I policheti vivono su tutti i fondali sabbiosi, fangosi o rocciosi e si trovano in tutti i mari, anche a grande profondità. Sono animali filtratori e si nutrono di plancton e detri-ti organici in sospensione. La loro riproduzione è sessuale con lo sviluppo di una larva plancto-nica: le uova compaiono nel mese di giugno.Lo Spirografo vive attaccato con la base agli scogli, anche ai moli dei porti, ai corpi som-mersi (boe, cavi…): se ne trovano nella Lagu-na di Venezia, nelle vicinanze delle bocche di porto che comunicano con il mare e, in alto adriatico, nelle “tegnue” al largo del litorale. Ama acque pulite, fresche e la penombra; vie-ne chiamato ombrello o fiocco di mare e vie-ne usato come esca per gli Sparidi (saraghi, orate etc.).Per fotografarli è obbligo la luce artificia-le e molta attenzione. Nella foto a distanza ravvicinata è necessario, stare ugualmente distaccati per non creare movimenti d’acqua improvvisi. In ogni caso, qualora l’animale si ritiri di scatto all’interno del tubo, basta attendere qualche istante perché ritorni ad estendere il suo ventaglio multicolore.

8

Page 9: SportivissimoLuglioAgosto

danza

Una valdagnese alla Scaladi Massimo Neresini

per bambini e ragazzi e Tai Chi Chuan per adulti seguiti dal Maestro Giuseppe Bon e da suoi Istruttori qualifi cati.Dal 30 agosto la segreteria è aperta per ogni informazione dalle 15.00 alle 20.00 tutti i giorniA.S.D. AccademiaVia Fogazzaro 31- 36073 Cornedo Vic.Tel. [email protected]

Adele Urbani, nata a Valdagno nel 1999, lo scorso 28 giugno ha sostenuto l’audizione per accedere allo stage estivo organizzato dal Teatro alla Scala di Mila-no. Adele, nonostante la sua giovane età, ha superato l’esame e quindi è stata scelta tra circa 80 ragazze provenienti da tutta Italia. Per l’audizione c’erano 4 insegnanti del Teatro alla Scala, tra i quali il diretto-re Frederic Olivieri. Dal prossimo lunedì quindi Adele sarà a Milano presso il Con-vitto della Scuola di Ballo. Gli insegnanti che terranno i corsi sono: Racinskaia, Kar-penko, Nikonova e Olivieri per la danza classica e repertorio e Tagliavia per la danza contemporanea. E’ un’esperienza unica soprattutto per un giovane talento di 11 anni!! Da questa prestigiosa scuola di ballo a livello internazionale sono usciti i più grandi danzatori, ultimo Roberto Bol-le, che ha seguito i corsi di danza proprio con questi insegnanti.Adele studia danza classica da tre anni presso A.S.D. Accademia di Cornedo (VI) con l’insegnante Marta Mettifogo. L’Accademia di Cornedo quindi si con-ferma una grande realtà della Danza, in particolare la Danza Classica della nostra provincia.

Accademia si trova a Spagnago di Corne-do Vicentino, in Via Fogazzaro 31: corsi di danza creativa e classica, dall’età di 4 anni, corsi di formazione, punte e reper-torio sia professionali che amatoriali, con insegnante Marta Mettifogo e in collabo-razione da settembre 2010 con Silvia Ri-naldi, danzatrice del Teatro alla Scala di Milano, corsi di modern jazz e hip hop con la nuova insegnante Amber Perkins, men-tre la danza contemporanea è seguita da Margherita Calzana, oltre ad un centro at-trezzato di Pilates con utilizzo delle attrez-zature e macchine e naturalmente tanto al-tro, come il tango argentino e i balli latini, il centro di musica e canto, arte, Kung Fu

Adele Urbani, una giovane ballerina di Valdagno, ha superato il test per uno stage organizzato dal Teatro alla Scala di Milano

di Massimo Neresini

9

Page 10: SportivissimoLuglioAgosto

È ufficiale, l’impresa ottenuta a Pado-va a metà giugno è iscritta nel “Guinness World of Records”. Servivano 3.942 perso-ne che riuscissero a nuotare per 18,3 m. in un

tempo medio di 22” per battere il precedente record di 3.941 persone, che hanno nuotato ognuna questa distanza per 24 ore, ottenuto il 24.01.2009 dalla St. Mary’s Diocesan School for Girls di Pretoria in Sudafrica che l’aveva

strappato a Projecte Home, un’associazione di Palma de Maiorca operativa nel sociale, che nel 2007 aveva fatto nuotare 3.168 persone.Per il primo traguardo, quello del numero di par-tecipanti, non ci sono stati problemi e ben oltre le

5.000 sono state le adesioni a questa manifestazio-ne. Il secondo step di questa maratona della solida-rietà era quello che presentava le maggiori incognite in quanto per ottenere il “Guinness” era richiesto un impegno si alla portata di nuotatori esperti ma molto

difficile per tutti gli altri partecipanti che con il nuoto avevano avuto solo un approccio amatoriale, ma alla fine i 5.028 staffettisti scesi in acqua e certificati dal “Guinness” ce l’hanno fatta.L’evento, oltre l’aspetto agonistico, celava in realtà un

fine molto più nobile: sostenere la fondazione Città della Speranza per la costruzione del Centro di Ricerca in fase di realizzazione a Padova, dedicato allo studio scientifico delle malattie pediatriche, con particolare riguardo verso le neoplasie. Dieci piani, 10 mila metri quadri di superficie, almeno 350 ricercatori ne faranno il più grande e importante

centro europeo di questo tipo.E così a Padova, organizzata da Padovanuoto con il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia e del Comune di Pado-va, del CONI e della FIN, a nuotare dalle ore 20 di Venerdì 11 Giugno alle ore 20 di Sabato 12 Giugno presso l’impianto co-

munale Paltana si sono presentati i rappresentanti di tutto il nuoto regionale, dagli agonisti ai semplici amatori e sportivi dalle varie discipline con nomi di spicco a livello nazionale tra i quali atleti olimpici come i canoisti Rossano Galtarossa ed Andrea Facchin, la lanciatrice del peso Chiara Rosa, le nuotatrici Alice Carpanese e

Renata Spagnolo, il Campione del Mondo di Duathlon Alessandro Fabian ed ancora le Fiamme Oro della Polizia di Stato, il Padova Volley, il Petrarca Rugby, il Padova Calcio, il Cittadella Calcio ed i fratelloni del rugby Mirco e Mauro Bergamasco oltre a rappresentati del mondo dello spettacolo con in prima fila l’inviato di Striscia la No-

tizia, Moreno Morello che assieme a Micaela Faggiani hanno condotto la diretta televisiva su Telechiara.Da sempre sensibile al “Sociale” anche in quest’occasione Famila Schio Nuoto ha dato la sua adesione con una delle rappresentanze tra le più nutrite, composta da una cinquantina di elementi tra Agonisti e Master,

che si sono alternati nel pomeriggio di sabato, a poter dire “ANCH’IO SONO PRIMATISTA DEL MONDO E HO CONTRIBUITO A FAR DI-VENTARE ADULTO UN BAMBINO MALATO”. La staffetta di Swim for Children, partita con il Sindaco di Padova Flavio Zanonato ha raggiunto il suo scopo con la nazionale di nuoto Romina Armellini, la donna “Guinness” e staffettista numero 3.942 che vedi il caso è di nascita Sudafricana, per poi

proseguire con tutti quelli che hanno aderito a questo avvenimento fino alla staffettista n° 5.028 Cinzia Rampazzo, la Presidente di Swim for Children Onlus. Hanno nuotato inoltre il gruppo dei guariti dell’Associazione Bambino Emopa-tico Oncologico dell’ospedale Rossi di Borgo Roma a Verona assieme ai disabili

dell’Aspea di Padova. E’ stata insomma una grande 24 ore di festa e ad intrattenere il numeroso pub-blico presente, gli “Atleti” in attesa del loro turno e fare da cornice alla maratona acquatica, musica, danza, spettacoli di intrattenimento vario, esibizioni di nuoto sincronizzato, lezioni di acquafitness e giochi gonfiabili per i bambini.

Dal lato prettamente sportivo ed a corollario del tentativo di record, anche lo svolgi-mento del 1° Trofeo Master “Sprint for Children” svoltosi in notturna nell’inusuale orario tra le 22 e le 24.Un ulteriore plauso va ai master intervenuti perché a loro è toccato l’onere/onore di coprire l’orario notturno nel tentativo di record.

A Padova oltre 5000 persone sono entrate in acqua per battere il record dei record ed entrare nel libro dei primati e

così aiutare la Fondazione Città della Speranza, impegnata nella realizzazione

del nuovo Centro di Ricerca. Il Famila Schio Nuoto era presente.

nel Guinness di Enzo Casarotto10

nuoto

Page 11: SportivissimoLuglioAgosto

superMatteo

Questa stagione, che per il nostro Matteo Greselin era iniziata con un bron-zo juniores nei 50 m stile libero ai Cam-pionati Italiani Primaverili di Categoria a Riccione, si sta confi gurando come qual-cosa di indimenticabile. Infatti, è arrivato un’ulteriore riconoscimento al suo valore con la convocazione da parte del respon-sabile tecnico della Nazionale Giovanile Walter Bolognini per la 32ª edizione del “Memorial Enrico Morena”, classica ma-nifestazione nazionale, dal 1992 a carattere biennale, svoltasi a Genova dal 2 al 4 luglio e patrocinata dal Ministero della Gioventù. 1034 gli atleti iscritti per 42 società tra cui oltre al Famila Schio, anche la rappresenta-tiva nazionale giovanile olandese. Matteo in maglia azzurra è stato schierato nei 50,100 e 200 m stile libero oltre che nei 100 m dorso. Questi i suoi risultati: nei 50 e 100 m stile libero ha ottenuto il 2° posto in fi nale rispettivamente con il tempo di 24”27 e 52”59 dopo aver ottenuto in entrambe le eli-minatorie le migliori prestazioni con 24”73 e 53”67; nei 200 m stile libero, gara riservata ai soli nazionali, è arrivato 3° con il tempo di 1’55”66 a soli 2 decimi dal 2° posto e nei 100 m dorso ha ottenuto il 3° in fi nale con il tempo di 1’00”04. I suoi risultati hanno dato un note-vole contribuito al 3° posto fi nale della selezio-ne nazionale che è stata preceduta da Multedo 1930 e da Genova Nuoto vincitrice della mani-festazione.Dopo questa più che positi-va esperienza in “azzurro” a Mat-teo Greselin per si apre un fi ne stagione da sicu-ro protagonista ai Campionati Italiani Estivi di “Categoria” in programma a Roma dal 21 al 24 di luglio e nell’ultimissimo impegno stagio-nale, gli “Assolu-ti” in programma il 18 e 19 agosto sempre a Roma.

Matteo Greselin del Famila Nuoto Schio spinge la Nazionale sul podio del “Memorial Enrico Morena”.

Piccolo è bello! Per una serie di motivi, per la familiarità che esiste nel fare sport, per la possibilità di questi tempi di contenere le spese, ma anche perché il bacino d’utenza di Isola Vicentina e dintorni prevede anche questo. E’ la pre-sentazione della società ciclistica Isolana Novello Group che dal 2003 con tanta passione fa giocare con la bicicletta i suoi sette giovanissimi seguiti dai tre diret-tori sportivi Fulvio Giacometti, Giampietro Ceola e Alex Casara. Con l’Isolana Novello group sono tesserati anche un esordiente e un allievo. La storia della società ha inizio nel 2001 dai compianti Gianfranco Comparin, Flavio Frugani e da Egidio Ronzani e nel suo cammino ha organizzato per gli Under 21 e 23 undici edizioni del Gran Premio Colli Isolani che ora per questioni economiche organizza per gli allievi. Questo appuntamento e la gare per giovanissimi nel frattempo sono divenute occasione per ricordare con un Memorial i dirigen-ti Ceola, Comparin e Frugani e lo sfortunato professionista Amilcare Tronca. L’attuale presidente è Francesco Canale con Enrico Paltrinieri al suo fi anco e Nicola Frugani l’instancabile segretario. La società si avvale anche della collaborazione per la gestione dell’attività di Mauro Zattra, Silvano Casara, Egidio Ronzani, e della società Rowan Elettronica. Economicamente a soste-nere parzialmente le spese di gestione del gruppo sportivo, ci sono il Grup-po Novello, la Termoidraulica Folco, l’Impresa edile Valerio Giuseppe, e la Nuova BBIA.

L’Isolana Novello Group una piccola realtà dal grande entusiasmo

Piccoli ma bellidi Enzo Casarotto

11ciclismo

di Enzo Casarotto

Page 12: SportivissimoLuglioAgosto

Alla ricercadella forma perfetta

Martina Dogana corre la prova spagnola del Campionato Europeo di Triathlon Lungo per trovare la giusta forma. Le sensazione sono buone ma il risultato di squadra è ottimo: primo posto per le azzurre e medaglia d’oro.

Sabato 26 giugno 2010 a Vitoria-Gasteiz, il capoluogo dei Paesi Baschi in Spagna si è svolto il Campionato Euroepo di Triathlon Lungo (4km di nuoto+120km di ciclismo+30km di corsa). Per me era l’obiettivo principale di questa prima par-te di stagione, dopo tanti stage di allena-mento e tante gare di avvicinamento in giro per il mondo da AbuDhabi al Sudafri-ca, dall’Inghilterra alla Spagna alla ricerca della forma migliore.Ancora non era arrivato nessun piazza-mento importante e anche questa gara non è stata perfetta, ma ho ottenuto un risultato molto importante visto che con Edith Nie-derfriniger e Valentina Filipetto abbiamo vinto la medaglia d’oro a squadre!!La mia gara è andata abbastanza bene an-che se ho sofferto molto. Sono partita me-glio del previsto nella prima frazione dove temevo di rimanere da sola e invece mi sono trovata a nuotare con altre due ragaz-ze e così ho potuto risparmiare un po’ di energia. Sono uscita dall’acqua del lago intorno alla decima posizione e, una volta in bici, le sensazioni sono state subito buo-ne. Ho pensato che erano “solo” 120km (quindi molti meno di un Ironman!) e po-tevo darci dentro controllando però di non esagerare. La prima parte del percorso era abbastanza movimentata, con lunghi ret-tilinei ondulati, saliscendi continui nelle stradine di campagna lontane dal traffi co della città. Mi sentivo bene e pensavo solo a pedalare al meglio. Verso il 10°km mi ha superato una fi nlandese che si è piazzata in mezzo alla strada senza lasciarmi spazio per ripassarla nelle brevi salitine dove io andavo più forte. Per mia sfortuna è arri-vata un giudice e mi ha dato una bella am-monizione quindi 5’ di penalità perchè nel triathlon lungo la scia è vietata e il giudice ha applicato in maniera ferrea il regola-mento, senza tenere in conto del fatto che eravamo in salita né che la strada in quel punto era molto stretta. Senza arrabbiar-mi troppo – in fondo non c’era niente da fare - ho aumentato il ritmo e sono arrivata al penalty box del 25°km dove per 5’ ho dovuto stare ferma. Ne ho approfi ttato per rinfrescarmi, bere e mangiare e poi sono ripartita, consapevole che la gara era com-promessa ma non ancora del tutto visto che mancava ancora tanto. Ho continuato a pedalare al meglio, la seconda parte del tracciato era più pianeggiante ma ventosa

poi si doveva ripetere la prima parte del percorso per poi fermarsi al palazzetto del basket (quest’anno campioni di Spagna) Buesa Arena dov’era allestita la zona cambio bici/corsa. Scesa dalla bici e cal-zato le scarpe mancavano gli ultimi 30km di corsa, la mia frazione preferita dove sa-pevo di poter recuperare. All’uscita dalla zona cambio iniziavano i tre giri ognuni di 10km. Ogni volta si passava all’interno del palazzetto. Ho iniziato a correre e ho avuto subito una sensazione di dolore alle

gambe mai provata, non riuscivo ad allun-gare la falcata e prendere il ritmo, mi sen-tivo storta e allora ho cercato solamente di mettere un piede avanti all’altro, respirare e pensare che c’era una medaglia a squa-dre da portare a casa e che sarei arrivata anche a costo di camminare! faceva molto caldo e c’erano pochi ristori così prendevo sempre una bottiglietta d’acqua in più e la tenevo in mano per sorseggiarla e bagnar-mi nei punti più caldi. Verso il 9°km fi nal-mente ho cominciato a sentire le gambe e sono riuscita ad assestarmi su un ritmo di corsa più decente, Ho superato un paio di avversarie e ho cercato di correre il me-glio possibile fi no all’arrivo che ho taglia-to in 8°posizione, spossata per la fatica ma contenta perchè mi avevano già comuni-

di Martina Dogana

cato la certezza della medaglia a squadre grazie al fantastico bronzo di Edith e alla settima piazza di Valentina. La gioia di questo oro a squadre è grande, l’emozione maggiore è stata salire sul po-dio e cantare l’Inno nazionale, non mi era mai successo in un campionato europeo!Ora mi aspetta un po’di vacanza (merita-ta!) prima di ricominciare ad allenarmi in vista del campionati italiani di fi ne agosto e di altre gare internazionali.

1212triathlon

Page 13: SportivissimoLuglioAgosto

13

Villaggio Parco dei FioriCornedo Vicentino

5case clima, gioia familiarea basso

consumoenergetico

Via Galvani 43/A, Valdagno 36078 (VI) - tel: 0445 480222 fax: 0445 480212 cell: 335 1029628e-mail: [email protected] - www.edilco.org

Vendesi case bifamiliari indipendenti

al grezzo interno, rifi nito esternamente

Page 14: SportivissimoLuglioAgosto

Dal 30 giugno al 4 luglio si sono svol-ti presso Il Palaghiaccio Braulio di Bormio i campionati italiani Fihp di pattinaggio artistico a rotelle per le categorie Cadetti e Jeunesse nelle specialità singolo, coppie danza e artistico.Nella specialità Coppie Artistico categoria Jeunesse la giovane scledense Eleonora Moro in coppia con il bolognese Ales-sandro Amadesi ha conquistato il il titolo iridato. La competizione è stata molto ag-guerrita specialmente con la coppia Luca Lucaroni - Giulia Pascolini.Dopo lo short program infatti la coppia Moro - Amadesi risultava al secondo posto, anche se di pochi decimi.Ma è stato nel programma lungo che una migliore esecuzione e una qualità superiore nelle diffi coltà di coppia (nonostante un er-rore) hanno fatto la differenza per la coppia Moro - Amadesi portandoli a conquistare la posizione più alta del podio.L’ atleta Eleonora Moro è iscritta alla so-cietà New Skate di Bassano ed è allenata da Michela Castellan con la quale ha saputo raggiungere una buona qualità e uno stile di pattinaggio di grado eccellente nella spe-cialità di singolo.L’ atleta Alessandro Amadesi è iscritto alla società Pontevecchio di Bologna ed è alle-nato da Maria Rita Zenobi .L’ avventura della coppia Moro- Amadesi è iniziata solo da poco tempo: infatti patti-nano assieme solo dal mese di ottobre 2009

ma sotto la guida dell’allenatrice Maria Rita Zenobi (allenatrice federale per la spe-cialità coppie artistico) e aiutati da un af-fi atamento che nel corso degli allenamenti si è fatto sempre più forte ha iniziato a dare i suoi frutti. “E’ grande l’impegno perché si possano allenare assieme”, dice mamma Laura, “dato che gli allenamenti si svolgono tutti a Bologna, solo tre volte alla settimana nella pista della società di Alessandro e poi non si devono sovrapporre a quelli di sin-golo di Eleonora che si svolgono a Bassano presso la società New Skate Bassano. Ma se poi anche i risultati arrivano tutto diven-ta meno pesante!” E i risultati non si sono fatti attendere: primi ai campionati provin-ciali, primi ai campionati regionali, primi al

La giovane sclendese Eleonora Moro in coppia con il bolognese Alessandro Amadesi vince il titolo iridato nella specialità Coppie Artistico

Una coppia d’oro

Trofeo Internazionale “Barbieri “, primi al Trofeo Internazionale “Pieris”, primi al Trofeo Internazionale “Città di Oderzo”, primi ai Campionati UISP e per fi nire come già detto primi ai Campionati italiani Fihp che hanno dato loro il biglietto di accesso ai Campionati Europei cadetti e jeunesse che si svolgeranno a Novara dal 30 Agosto al 4 Settembre 2010 . La gara di Bormio è stata molto intensa sot-to il profi lo agonistico ma alla fi ne la supe-riorità tecnica della coppia Moro- Amadesi ha fatto la differenza.Non ci resta ora che fare un grosso “in boc-ca al lupo” a questa coppia per l’appunta-mento europeo!

Via Gasdotto, 21 - 36078 Valdagno (VI) - tel 0445 406333 - fax 0445 407155 - [email protected] - www.valtermo.com

Progettazione, installazione e manutenzioneimpianti termoidraulici civili e industriali

impianti solari, recupero energeticoconfort ambientale e climatizzazione

Via Gasdotto, 21 - 36078 Valdagno (VI) - tel 0445 406333 - fax 0445 407155 - [email protected] - www.valtermo.comVALTERMO

14pattinaggio

Page 15: SportivissimoLuglioAgosto

Nel weekend del 1-2 maggio scorso ha avuto inizio il Campionato Mondiale ed Europeo Supermoto stagione 2010 classi S1 e S2, dove i mi-gliori piloti, tra cui i campioni Terry Van Den Bosch, Hiemer, gli italiani Davide Gozzini ed Ivan Lazzarini hanno combattu-to una dura battaglia incantando come sempre il pubblico con le loro derapate. Anche quest’anno Federico Capogna direttore di gara internazionale, ha avuto come suo aiuto un altro diret-tore di gara internazionale vicentino Cristina Longhin che, per la seconda volta lo ha affi ancato in queste im-portantissime manifesta-zioni. Cristina, oltre ad es-sere Presidente del moto club Ducati Vicenza, è anche una delle poche donne direttore di gara

internazionale motocross assieme ad un altro socio del moto club Ducati Emiliano Barban, conosciuto nell’ambito motocicli-stico e di altri sport essendo vice presidente del CONI berico. Entrambi già da molti anni Direttori di gara Nazionali velocità, motocross e supermoto, sei anni fa a Parigi hanno superato brillantemente per la prima volta l’esame diventando direttori di gara internazionali motocross; lo scorso anno, per la seconda volta e sempre a Parigi, hanno superato nuovamente l’esame dove in pochissimi sono stati abilitati a dirigere gare di tale livello. Nel 2009 Cristina Lon-ghin ha collaborato alla direzione, assieme ad Andrea Barbieri, della gara di Mondiale Motocross mx1 e mx2 a Faenza nella pi-sta di monte Coralli dimostrando ottime qualità e capacità di gestione delle gare no-nostante le notevoli diffi coltà create da un tempo impietoso. Nell’arco della stagione motociclistica 2009 ha affi ancato Federi-co Capogna nella direzione delle gare di Campionato italiano supermoto sul circuito di Pomposa e di Ottobiano.

Una donna come direttore di gara al mondiale supermoto sulla pista di Castelletto di

Branduzzo (Pv) circuito conosciutissimo dai piloti di supermoto.

Cristina Longhin

di Enzo Casarotto

15moto

Page 16: SportivissimoLuglioAgosto

Riflessionidi mezza stagioneStagione di grande caldo quella estiva

del 2010 e manna per gli appassionati del-le due ruote che approfittando del bel tem-po si dedicano con bici a scampagnate e a giri più o meno impegnativi per rilassarsi e staccare la spina dalla quotidianità e per i più preparati è l’occasione di confrontarsi con i loro pari età nelle rispettive catego-rie di appartenenza. Il momento economi-co per tutti non è dei migliori e anche la Federazione ciclistica italiana del Comi-tato Provinciale di Vicenza sta faticando per portare a termine un programma che rispetti gli impegni presi e che soddisfi le società alle quali sono rivolte tutte le ini-ziative locali della FCI. In questo periodo vacanziero con le scuole che hanno chiuso i battenti, abbiamo contattato Stefano Re-tis che per il Comitato è anche il referente per il settore femminile (ma non sarà solo questo l’argomento che con lui tratteremo) per sapere come la pensano i dirigenti del-la FCI. – Stefano il suo referato le da più d’una soddisfazione non ultimo il podio della Guderzo al Giro Rosa 2010. “Ancora una volta il ciclismo femminile in provin-cia di Vicenza, – esordisce Retis, - dimostra di essere tra i più quotati al mondo. L’iride della Guderzo e la doppietta tricolore della Zorzi ne sono l’esempio lampante. Sono il risultato di come lavorano le nostre socie-tà giovanili e cioè con anni di preparazio-ne senza spremere e stressare le ragazze, crescendole e preparandole con i dovuti tempi e modi affinché possano un domani raccogliere i risultati meritati. Manca forse ancora un po’ di coesione tra le società, che a livello femminile, soffrono di una sorta di rivalità che a mio avviso non ha senso di esistere, anche perché questa rivalità tiene banco tra le classi dirigenziali. Noto con piacere che tra le atlete invece vige un cli-ma di amicizia che non conosce differenze di colori soprattutto fuori dalle corse. A tal proposito come Comitato abbiamo organiz-zato anche un incontro, una sorta di tavola rotonda, con direttori sportivi e presidenti delle società femminili e devo dire che per una volta si è riusciti a parlare di ciclismo e di sport senza screzi e invidie. Un Comitato Provinciale che è sensibile su queste cose. Noi dirigenti per primi dobbiamo essere il chiaro esempio per i nostri atleti. Dobbia-mo essere la loro guida e dirigerli verso le giuste azioni”. – Il periodo di rodaggio del-lo scorso anno e la stagione che avanza le da possibilità di stilare un bilancio sebbene provvisorio di questa prima parte di gestio-ne “Gandini”. – Il lavoro che abbiamo svol-to finora credo riesca ad appagare gran parte delle società vicentine; abbiamo fatto il pos-sibile per mantenere le gare che già esistono avvicinando i dirigenti e le società che ci hanno chiesto un aiuto straordinario e con i Meeting Rosa, i campionati provinciali e gli altri impegni, mi sembra che la stagione stia prendendo una piega in positivo”. – Ci sono delle novità particolari? “Una novità che ci pone al primo posto tra i Comitati Provinciali è la creazione di un volumetto che mette in guardia i ragazzi, gli atleti e tut-

te le persone che seguono il ciclismo e non solo, dall’uso delle sostanze dopanti. Tutti noi siamo capaci di gridare ai quattro venti quanto sia sbagliato fare uso di tali sostan-ze, ma quanti sanno effettivamente i veri rischi che comportano questi “elisir”? Ben pochi penso. Ecco che nasce l’opuscolo in-titolato “Scegli la salute, stai lontano dal do-ping” che elenca le varie classificazioni di sostanze e relativi effetti collaterali. Il tutto grazie all’esperienza e all’aiuto del medico sportivo Gianpaolo Benini con testi elabo-rati da Eros Maccioni. Non dovrei dirlo io ma il volumetto è stato un vero successo per il CP che in pochi giorni ha letteralmen-te visto andare a ruba le migliaia di copie stampate. Speriamo che ciò sia servito e serva a qualcosa”. – E lo Scalatore d’oro? “E’ una manifestazione conclamata con la 21esima edizione in programma senza par-ticolari novità. Unico neo la poca sensibilità delle società juniores a parteciparvi nume-rosi a gare di questo tipo e non si capisce se ciò sia dovuto alla particolare difficoltà delle salite, alla totale mancanza di scala-tori puri o alla scelta di gare alternative per evitare la fatica. In tutti i casi la situazione risulterebbe non poco preoccupante. Non si riesce a realizzare che tale manifestazione

che è una vetrina eccezionale per il futuro degli atleti, soprattutto per chi negli anni su-bito successivi dovrà affrontare giri a tappe con salite ben più lunghe e dure debba es-sere dai più snobbata. Al contrario, invece nello Scalatore riservato agli allievi la par-tecipazione finora è stata numerosissima e speriamo che fino alla fine sia così”. – Sotto l’aspetto agonistico la gestione Capuzzo ha un po’ dimenticato i ragazzi vicentini poco convocati con la rappresentativa rossa del Veneto a gare di livello superiore. “E’ vero c’è una scarsa attenzione e riconoscenza dei tecnici regionali nei confronti degli atleti di Vicenza che seppur con diverse vittorie e punti ottenuti, non sono stati convocati per esempio ai campionati Italiani. Un fatto che lascia l’amaro in bocca se si pensa che tra tutti i convocati del Veneto figuravano atleti senza vittorie e con un corso della stagione più in ombra che altro. E questo si è veri-ficato in tutte le categorie agonistiche. Un segnale che preoccupa, soprattutto perché le vere motivazioni di certe esclusioni lascia-no presagire a qualcosa di personale, che nulla ha a che vedere con i meriti sportivi. Speriamo di cuore che si riesca a far un po’ di chiarezza e che fatti così strani non suc-cedano più negli anni futuri”.

La stagione delle due ruote è nel pieno della sua attività. Stefano Retis per il Comitato Provinciale fa il punto sulla situazione.

di Enzo Casarotto

16bici

Page 17: SportivissimoLuglioAgosto

SandaL’arte cinese dei pugni liberi (prima parte)

Qualche anno fa ho chiesto al mio Maestro Giuseppe Bon di praticare per qualche tempo uno sport da combattimen-to perché volevo apprendere delle tecni-che di difesa personale e nello stesso tem-po avvicinarmi alla parte più decisamente pratica e forte delle Arti Marziali cinesi. La mia è stata una esperienza modesta e condotta sempre in palestra direttamente con il mio Maestro; voglio dire che non ho mai praticato o combattuto veramente contro un altro avversario o meglio su un “leitai” il quadrato o pedana dove avviene il combattimento. Decisamente però ho cambiato idea sugli sport da combattimen-to… credetemi, le diffi coltà della tecnica, il coraggio e la grande resistenza fi sica richiesta sono un qualcosa che è diffi cile descrivere, bisogna provare per capire.Altro che “tirare due pugni o due calci”, intanto da subito ti devi abituare a respira-re, sì, devi respirare attraverso una picco-la fessura stretta tra il paradenti, che devi per forza usare se non vuoi andare a pre-notarti in anticipo la “dentiera”, ed è uno sforzo non da poco perché hai una grande salivazione e devi spendere molte energie per buttare fuori l’aria “sporca” ed inspi-rare quella “pulita” che ti consente di non “spegnere il motore”. Poi le fasciature e i guantoni, non sembra, ma pesano e devi sempre tenere la guardia altrimenti ti arri-va di tutto… ad un certo punto non ce la fai più e allora cedi ed è fi nita! Poi ancora il curare la parte atletica di resistenza, va bene, ma questo saltare la corda o correre su e giù per le scale e poi piegarsi e rialzar-si per correre ancora è conosciuto da tanti e sembra un po’ di “pre-sciistica” mentre

la parte più dura è il “saccone”… e vai con calci e pugni in ripetizione e impa-ra le tecniche di calcio e pugno e libera la rigidità muscolare soprattutto delle anche e delle spalle e vai in sequenze che si ripetono e si ripetono ancora fi n-ché senti anche tu il rumore sordo del colpo sul saccone che diventa “pieno”.Infi ne le tecniche del vero e proprio combattimento che nel “Sanda” come in pochi altri sport da combattimento sono tante e complicate dall’utilizzo di tecniche di pugni, calci, e proiezioni a terra mentre non sono consentite ginocchiate, gomitate e strangolamenti. E poi che dire dello, io lo chiamo, “sguardo”, che deve racchiudere l’attenzione, il percepire i movimenti e le in-tenzioni del tuo avversario, il coraggio, il tuo centro sempre ben appostato… direi anni di esperienza o meglio, non in termini di tempo ma di combattimenti di esperienza.“Per saperle dare le devi prendere”.Sembra facile a dirsi ma non lo è affatto, per-ché devi avere, come dire, una soglia del dolore o della sopportazione al dolore più “alta” del normale.Io ho fatto poco, solo un po’ di allenamento ed alcune tecniche di base, ma mi è bastato per ca-pire che chi si dedica a questo sport è veramente uno che si avvicina ai passati “gladiatori”, è un “guerriero” che soffre e si allena in modo estre-mo e merita il rispetto che molti non danno a que-ste discipline… io penso perché non “sanno”.Voglio allora parlarvi in questo mio articolo del SANDA o SANSHOU o ancora BOXE CINESE, così da potervi raccontare un po’ della sua storia, mentre in un prossimo articolo potrò approfondire le tecniche del combattimento vero e proprio inter-vistando qualche Maestro e atleta. Come vi ho già

MICHELE CHIUMENTO

detto il signifi cato è “pugni liberi” o anche “combattimento libero”. Il termine più cor-retto, perché usato uffi cialmente in Cina è Sanshou che può essere tradotto come “pu-gni alla rinfusa”.Il Sanda è comunque parte integrante dell’arte marziale cinese (letteralmente wushu) ed è sostanzialmente assieme ad altri diversi stili di combattimento un’ar-te marziale derivante dal Kung Fu e nor-malmente insegnata nelle Scuole di Kung Fu.La sua storia si perde nella millenaria storia dell’Arte Marziale cinese dove si formarono le Scuole di Kung Fu per in-segnare il combattimento e la difesa per-sonale sia con armi che a “mani nude”. Siamo, per intenderci, a quasi 1.000 anni prima di Cristo per proseguire nel conosciuto periodo “degli stati combat-tenti” quando il fi orire di molti stili di combattimento e gli scambi culturali in quell’enorme paese che oggi è la Cina erano continui. In quell’epoca gli in-contri erano estremamente cruenti e molto spesso si arrivava ad uccidere l’avversario, come peraltro accadeva in molte discipline di combattimento

di Massimo Neresini

17arti marziali

Page 18: SportivissimoLuglioAgosto

(vedi ad esempio il Pancrazio). Nelle dinastie che seguiro-no, fino alla Qing nel 1911, gli incontri erano considerati quasi una forma di socializzazione tra le diverse comunità contadine e le sfide tra le diverse Scuole, con i loro stili, facevano parte del costume e delle feste locali, tanto che in quel periodo erano frequenti anche i combattimenti tra donne. Sembra che nel 1928 a Nanchino (vecchia Capitale del sud della Cina) si fosse tenuto un combattimento così brutale che si dovette sospendere nelle fasi finali per non mettere a forte rischio la vita di diversi atleti; fu così che il governo cinese decise di raccogliere diversi importanti Maestri di Kung Fu per porre le basi di un regolamento più severo per il Sanda che oggi conosciamo come uno sport marziale, duro ma non violento e con regole molto precise.Oggi durante gli incontri di Sanda è possibile usare tecni-che di pugno, calci e proiezioni anche portando l’avver-sario fuori dal tappeto di gara (il “Leitai”). Gli avversari possono stare nel combattimento corpo a corpo per non più di tre secondi, se uno dei due combattenti non riesce a liberarsi o a proiettare l’altro antro questo tempo l’arbitro interrompe l’azione. Ci sono poi conteggi per i colpi che raggiungono l’avversario, un po’ come in tutti gli sport da combattimento.Si possono vedere molte sfide di “stile contro stile” nelle quali è possibile vedere scontri tra atleti praticanti di Sanda con atleti di Kickboxing o Muay Thai o ancora Taekwondo in quanto i regolamenti di gara ormai sono simili.Il Sanda è una delle discipline tecnicamente più complete in quanto comprende anche diverse tecniche che sono spe-cifiche di altri stili di combattimento ed è molto spettacola-re. Spesso si vede volare letteralmente l’avversario fuori dal quadrato di gara con importanti KO. Le proiezioni possono essere eseguite direttamente sul corpo dell’avversario o sulle tecniche di pugni e calci da lui eseguite mentre sono assolutamente vietati i colpi sulla nuca e sulla spina dorsale, pena la squalifica. Per chi fosse interessato ad accostarsi a questa disciplina può contattare il Mae-stro Giuseppe Bon della Scuola ASD Italia Poon-zè Team di Vicenza o Schio.

Palestra Axel di Vicenza: INFO Tel. 0444.960296 - Cell. m° Bon 328.7304862Palestra New Gym di Schio: INFO Tel. 0445.576002 - Cell. m° Bon 328.7304862Apprendere è sempre faticoso… ma il risultato è per questo di grande soddisfazione. Buone vacanze a tutti!!

DAVIDSAGGIORATO

18

Page 19: SportivissimoLuglioAgosto
Page 20: SportivissimoLuglioAgosto

Medaglie per tutteA Chiaveri, in provincia di Genova, dal 16 al 18 luglio, si sono svolti i Campionati Italiani su strada 2010 per le categorie esordienti e allievi 1° e 2° anno. Ottimo il risultato delle vicentine.

Il percorso non è stato tra i più belli, stretto, pianeggiante, senza strappi, e an-che a doppio senso di marcia. Molti si sono chiesti il perché: forse per agevolare la visibilità da parte del pubblico; oppure per “risparmiare” sul personale di gara: operatori vari, sbandieratori per segnalare il percorso… però il risultato non è stato ottimale, senz’altro non da paragonare al campionato dello scorso anno a Sarnoni-co dove erano stati installati autoparlanti lungo tutto il percorso di gara e si poteva avere informazioni sull’andamento della corsa in tempo reale grazie anche all’ot-tima spiker Barbara, veramente bravissi-ma oltre che bella. A Chiaveri, però, c’è il mare, e l’immenso suo blu – che bello!!! – fa sempre la differenza. Dopo tanta fati-ca, c’è stata una corsa generale delle atlete in mare per rinfrescare il corpo, rilassare i muscoli, per non pensare più alla gara e al suo risultato. Libere-leggere-spensierate sono andate alle premiazioni, tutte feli-ci di aver dato il massimo in gara. Tra le esordienti del 1° anno si è fatta notare De-borah Rossi dell’Arturo Avantec Lievore Detersivi, che ha ottenuto un eccellente 9° posto e a cui diamo la medaglia virtuale dell’esperienza per l’ottima gestione del-la gara. Tra le esordienti 2° anno c’è da segnalare la prestazione di Maria Vittoria Sperotto campionessa provinciale (prima atleta veneta e triveneta) che è giunta a un soffio dal podio, quarta, e si è aggiudicata la medaglia della strategia per come è ri-uscita a fare le mosse giuste al momento giusto. Il suo risultato è molto buono se si considera che le atlete erano 120 prove-nienti da tutta Italia. Ottimo il piazzamen-to anche di Claudia Broccardo, settima, a cui diamo la medaglia del sorriso; Claudia è una ragazza dalla battuta veloce, simpa-tica; pratica il ciclismo da quando aveva 6 anni.Anche nella categoria maggiore i risultati sono stati di spicco e le medaglie ancor più “pesanti”. Quella più significativa è assegnata alla bravissima Anna Zita Stri-cker, bionda tutta pepe della Artuso Avan-tec Lievore Detersivi, medaglia d’oro e campionessa italiana in carica. E’ stata veramente brava e quest’oro conquista-to è un onore per tutto il ciclismo. Zita è una ragazza di poche parole ma quando accenna a un sorriso il suo sguardo di-venta raggiante, la sua felicità contagiosa. Complimenti campionessa. La medaglia di bronzo è stata vinta dalla meravigliosa Michela Pavin, già campionessa provin-ciale, che ha saputo dare il meglio di sé, come fa sempre quando inforca la bici: sembra un’amazzone. Grazie alla sua po-tenza è un’atleta da volate; si fa notare anche in pista dove sta ottenendo ottimi risultati. Altra grande atleta sia su strada sia su pista è Nicole Dal Santo. In autun-

no ha vinto un campionato ciclo cross. A Chiaveri Nicole è arrivata quinta e ha vinto la medaglia della forza per come ha corso sempre senza risparmio.Tutte le ragazze partecipanti, ma soprat-tutto quelle arrivate hanno vinto. Hanno vinto la medaglia della soddisfazione. Partecipare e portare a termine una gara a livello italiano è una gran prova sportiva e una bella esperienza. Si corre con le mi-gliori atlete d’Italia, tutte forti e motivate. Maria Vittoria, Claudia, Michela, Nicole hanno voluto dedicare i loro piazzamenti al grande preparatore, direttore sportivo Claudio Turcato, che ha fatto sbocciare i “petali” che formano la grande rosa, la CMB Cycle Woman”. Altri “petali” pro-fumatissimi sono: Francesca Strozzo, Sara Pillon, Maria Pia Monaco, Marta Parise, Chiara Zanettin, Chiara Bonanidimani, Anna Formilan, Ketty Bidese, Rossanna Fontana, Federica Pasin, Jessica Schiavo, Valeria Fontana e Nikoline Kojic, Nicoli-na Mektic, tutte le ragazze della CMB le quali prima della partenza hanno rivolto un pensiero di augurio al grande Claudio: Forza Claudio, rimettiti presto, noi abbia-mo bisogno di te!”

di Donatella Brunello

20ciclismo

Page 21: SportivissimoLuglioAgosto

PGS Novale,un teamschiacciante

Un campionato dominato nettamente e le cifre parlano da sole: su un totale di 22 partire disputate, le ragazze della PGS di Novale ne hanno vinte ben 15 e addirittura consecutivamente. E solo tre sono state le sconfi tte. In questo modo, passate come mi-gliori seconde dei due gironi provinciali, le atlete novalesi han-no realizzato un impresa che nessuno si aspettava, la promozione in serie D, un traguardo che era stato raggiunto solamente dalla squadra maschile 5 anni fa. Un team che ha dimostrato per tutto

Il legame indissolubile che le unisce ha premiato le ragazze della PGS di Novale: il talento naturale del capitano Francesca Talin e la stoffa indiscussa di Michela Dal Lago hanno amalgamato l’intero team di pallavoliste raggiungendo meritatamente la serie D a suon di bagher, ricezioni, attacchi e muri infallibili.

di Chiara Guiotto

21volley

Page 22: SportivissimoLuglioAgosto

INSTALLAZIONE E MANUNTENZIONEIMPIANTI TERMOIDRAULICI CIVILI E INDUSTRIALI

IMPIANTI SOLARI E RECUPERO ENERGETICO

Via Giori, 41 - 36074 Novale di Valdagno (VI) - tel 0445 410564 - fax 0445 412734 - [email protected]

il campionato di essere davvero solido, composto da ragazze molto unite a con-ferma che l’armonia di gruppo è uno degli ingredienti fondamentali che una squadra sportiva come la pallavolo deve possedere per ottenere i risultati. E di certo sapere che tutte provengono dallo stesso paese, Valdagno, forse spiega questa forte coe-sione. Sentirsi parte della stessa comuni-tà, della stessa terra, ha giocato un ruolo fondamentale. Giocare per la squadra ma nello stesso tempo per il proprio paese, sentirsi portatrici dei propri colori! Que-sta è l’anima che contraddistingue le po-lisportive giovanili salesiane che operano con i giovani e per i giovani attraverso lo sport con lo scopo di trasmettere i valori che Don Bosco ha predicato. Valori come la gioia di stare insieme, la vita di gruppo e l’apertura verso il territorio. La PGS è un’associazione sportiva sviluppata solo grazie al volontariato di giovani e sportivi che si sentono parte di una realtà locale e che vogliono dare spazio ai giovani e alle più svariate attività ludico sportive in ar-monia con i sani valori della vita di una comunità. La PGS di Novale, nata nell’or-mai lontano 1977 e presieduta dall’instan-cabile Gabriele Dalla Vecchia, oggi conta ben 150 iscritti suddivisi tra le numerose attività che da anni animano la polispor-

tiva: non solo il volley, grazie al quale in questi anni sono stati raggiunti importanti traguardi, ma bensì anche il mini volley per i bambini di quarta e quinta Elemen-tare, il gioco sport riservato ai più piccoli di prima, seconda e terza Elementare, il pattinaggio, la danza e la ginnastica pre-sciistica. Una serie di attività ricreative e ludico sportive che secondo l’etica delle polisportive salesiane hanno lo scopo di educare i giovani rendendoli partecipi della propria comunità sociale. La palla-volo è sempre stato lo sport vincente per il paese di Novale: 25 anni fa la squadra ma-schile è stata addirittura promossa in serie C, nella stagione 2004-2005 ha disputato il campionato di serie D e quest’anno la magica storia si è ripetuta ma questa volta protagoniste sono state le ragazze. Inter-preti di una vera e propria scalata, dalla terza categoria sono passate alla seconda, poi alla prima e quest’anno hanno fatto il salto di qualità conquistando la serie D regionale che prenderà il via il prossi-mo ottobre. La PGS sarà l’unica squadra della vallata dell’Agno a disputare questo campionato a dimostrazione della supe-riorità di un team che ha messo al tappeto le squadre di casa. Il merito va anche e soprattutto all’allenatore Fabio Rossato,

ex giocatore di volley e novalese puro sangue, che ha saputo mantenere all’in-terno della squadra una forma strepitosa per tutta la stagione resa ancora più solida dall’affi atamento costante delle giocatrici. “Con le nostre forze abbiamo ottenuto un importante risultato –ha dichiarato Paolo Bicego, allenatore storico nonché fi siote-rapista e direttore sportivo della squadra. Abbiamo disputato una stagione esempla-re e ne siamo davvero orgogliosi. L’obiet-tivo per il prossimo anno è mantenere la categoria che sarà già un ottimo risultato. Per quanto riguarda i progetti della PGS, tra le priorità c’è la crescita del settore giovanile nel volley ma anche nelle altre discipline. Anche quest’anno partecipere-mo ai campionati di terza divisione e Un-der 18, come pure all’Under 14 femminile e all’Under 12 misto”.Considerando il salto di qualità stanno nascendo nuove sinergie con altre realtà sportive locali con lo scopo di accrescere il vivaio di atlete e diventare una squadra ancora più competitiva. “Un’intesa -ha commentato Fabio Rossato- che ci aiuterà ad essere un team più costante e agonisti-co considerando che la serie D regionale è un campionato molto più impegnativo”. Anche gli allenamenti aumenteranno: in-fatti, diverranno tre alla settimana più la partita il sabato sera. Diventa perciò un impegno sempre più grosso da sostenere, sia da parte delle atlete, sia da parte della dirigenza. “Il problema più grande, - ha affermato Paolo Bicego, - è rappresentato dalla mancanza molto spesso di spazi ido-nei dove praticare le nostre attività. Siamo infatti costretti ad utilizzare, oltre alla pa-lestra di Novale, anche la chiesetta scon-sacrata dell’oratorio dove c’è pochissimo spazio soprattutto per il volley”.E’ doveroso nominare una per una tutte le atlete della PGS, le protagoniste indi-scusse della stagione passata: partendo dal capitano Francesca Talin vediamo schie-rate Elena Visonà, Maristella Barinelli, Sara Massignani, unico palleggiatore, per passare a Federica Bicego, ex capitano storico e momentaneamente in panchina perché in dolce attesa per la seconda vol-ta. Ma ancora Michela Dal Lago, Stefania Piccoli, Paola Sandri, Marica Sabbadini, Anna Orsato, Erica Cerato, Valeria Xotta e Miya Tatsumi. E per fi nire le giovanissi-me della squadra Anna Granello e Maya Lorenzi di 17 anni. Per chiunque volesse conoscere me-glio la PGS di Novale può contattare il numero 0445/410626 oppure scrivere all’indirizzo [email protected]

22

Page 23: SportivissimoLuglioAgosto

Che risultato!La Scuola di ciclismo di Piovene di Antonino Cannata e Flavio Pozzer ha ottenuto un quinto posto assoluto parte-cipando con soli 10 ragazzi del vivaio an-che se per la verità la comitiva partita dai piedi del Summano era composta da oltre 50 persone. Roma e lo stadio dei Marmi alla presenza del presidente nazionale FCI Renato Di Rocco e del suo vice Flavio Mi-lani, hanno ospitato le gare di cross, velo-cità e gimkana con la presenza di ben 210 società provenienti da tutto il territorio nazionale con ben 2170 ragazzini suddi-visi nelle sei categorie rispetto all’età dei partecipanti dalla G1 (7 anni) alla G6 (12 anni), tutti a darsi battaglia per cercare di vincere le batterie che portavano punteg-gio alla propria formazione. Un plauso va al d.s. dei giovanissimi di Piovene Paolo Serman classe 1984 che con Remigio Pe-savento, Tiziano Franzan e Massimo Car-lesso (responsabile dei genitori) gestisce il gruppo che va dalla categoria G1 alla G5 ma un bravo va soprattutto ai protagoni-sti Davide De Pretto (G2 con 1 vittoria e un 2° posto), Lara Crestanello (G2F 2 vitt.), Federico Carlesso (G3 1 vitt. e un 2° posto), Samuel Aceti (G3 un 10 e un 12°), Cristian Bonanni (G4 8° e 6°), Ema-nuele Rela (G4 4° e 2°), Andrea Nicoletti (G4 6° e 15°), Giulia Bonaguro (G5F 1° e 2°), Filippo Zana G5 (1° e 3°) e Mattia Raccani (G5 con 2 vittorie). Non sta nella pelle Antonino Cannata che dopo i fasti al femminile con la Gas Sport team di 10 anni fa, raccoglie i frutti dopo aver ripreso l’attività con la sua società rivolta ai più piccoli. Il Meeting è stato vinto dal G.s. Alzate Brianza con 1302 punti davanti al Villongo con 1275, al Pasiano (Pn) con 760 alla ciclistica Drò (630) e alla Scuo-la di ciclismo Piovene Cicli Rampon con 625 punti. Al 19° posto si è classifi cato il Cycle Team Cassola 2000 (385 punti), al 39° il Città di Marostica (267), al 57° la Bicisport (200), al 71° la Mainetti Pama Flok Damas (165), al 200° la Scuola di ci-clismo Berica (10).

di Enzo Casarotto

23ciclismo

Page 24: SportivissimoLuglioAgosto

La Scuola di Ciclismo di Piovene Roc-chette gestita del presidente Antonio Cannata è una una scuola speciale. Guidata dal suo presidente con lo stile di un grande direttore d’orchestra (egli è, tra l’altro, anche il pre-sidente del coro Monte Pasubio di Schio) in essa tutto “suona” in perfetta armonia. E i ri-sultati, infatti, si vedono. Cannata è sempre riuscito a organizzare e coordinare tutti gli innumerevoli impegni che un team del gene-re richiede. E questo anche grazie all’espe-rienza di quattro intensissimi anni trascorsi nella gestione della squadra femminile Gas, una super squadra che ha saputo far crescere e gestire atlete di livello mondiale, europeo e italiano, conquistando successi importanti. “Dove passa la Gas, la vittoria c’è sempre”, era quanto si diceva. Ad affiancare l’attività del presidente c’è an-che il figlio Fabrizio la cui opera all’interno della Scuola è estremamente preziosa. Quan-do gli si dice qualcosa, gli si dà un suggeri-mento egli è solito rispondere con i fatti. Non dice mai “vedremo”,” forse”, “più tardi” , si attiva immediatamente per realizzare quanto gli si è stato chiesto. E’ una qualità straor-dinaria, questa, fondamentale nella gestione della Scuola. Il cavalier Antonio gestisce gruppi di ragazzi esordienti, allievi e juniores. Il gruppo cicli-stico, oggi, è misto, composto da maschi e femmine che vanno dai ragazzi di prima ele-mentare, “G1” , fino a quelli di prima media, “giovanissimi”. Il gruppo è molto affiata-to ed è allenato dal mitico Remigio, padre di due ottimi ciclisti, Roberto, che è anche maestro di tennis, e Massimo. Fa parte dello staff tecnico anche il dottor Paolo , esperto di alimentazione e tecnica del pre e dopo gara; e Tiziano, esperto di gimkane, gare riserva-te ai più piccoli affinché sviluppino le loro capacità di equilibrio e di coordinazione. E’ Tiziano che “disegna” i percorsi in sella alla sua “Tizianomobile”, una mitica Graziel-la munita di rimorchio sempre stracolma di coloratissimi birilli, fettucce bianche rosse, borracce, aste e astine. Che risate vedere le ragazze, finito l’allenamento, fare a gara per impossessarsi della bici traino e andare a raccogliere i materiale disseminato lungo il percorso, sempre felici e sorridenti. E’ bello vedere tutta questa organizzazione; vedere i ragazzini in sella alla loro bici (su misura) gialla e verde: giallo come il colore della bandiera del Papa che sventola sul Pa-tronato di Piovene e il verde che è il colore del Monte Summano che domina Piovene.Inforcano la bici e con determinazione strin-

gono il manu-brio, “il guidan-te” come dicono i più piccoli, e poi via a tutta con i loro caschi e con i loro occhi furbi a scrutare gli av-versari. Han-no energia a non finire, “sono molle elettriche”. In tutto questo grande gioco, i giudici di gara, nominati dalla F.C.I., hanno un ruolo fonda-mentale. Va ri-conosciuto il loro grande merito e vanno ringraziati. Fanno rispettare le regole , ma sono sempre pieni di at-tenzione verso i piccoli cicli-sti. Per i baby ciclisti la cosa più ardua da fare è affrontare la p––rima cur-va, ma una volta fatta, tutto è più facile. Remigio, l’alle-natore, è solito ri-pete che nella bor-raccia di un buon ciclista ci deve essere sempre tanta costanza e un pizzi-co di saper soffrire. Questa è la “bevanda” vincente nel-lo sport come nella vita, ed è questo che la Scuola di Ciclismo di Piovene inse-gna ai nostri giovani.

Scuoladi ciclismo,

scuola di vitadi Donatella Brunello

24nuoto

Page 25: SportivissimoLuglioAgosto

di Enzo Casarotto

Intervista doppiaLa Scuola di ciclismo Piovene Rocchette ai vertici nazionali tra i giovanissimi. Enzo Casarotto ha intervistato Paolo Serman, il giovane tecnico, e Antonio Cannata, il presidentissimo del club.

È festa grande a Piovene Rocchette con la Pro Loco ad attendere il gruppo al di fuori del Casello di Piovene al rien-tro dalla trasferta del Meeting Nazionale quest’anno corso nella capitale e al loro arrivo addirittura i fuochi pirotecnici per festeggiare i 10 ragazzi protagonisti del quinto posto assoluto che la Scuola di ci-clismo Piovene Rocchette Cicli Rampon ha ottenuto in questa edizione. In prece-denza il gruppo giallo verde in sole due occasioni non aveva centrato l’obiettivo di chiudere entro le prime 25 società d’Italia ma stavolta il quinto posto, secondo solo al quarto posto ottenuto a Bari nel 2003 con la gestione tecnica di Giuseppe Dal Santo, ha ampiamente soddisfatto tutto il gruppo. Il piazzamento d’elite è frutto del-la determinazione dei ragazzi, il crederci e l’aver voglia di sacrifi carsi – sostiene Pao-lo Serman il giovane tecnico del Piovene – che ci hanno creduto e non si sono mai tirati indietro e che hanno lavorato con passione. Anche lo staff, dal presidente ai genitori hanno seguito l’attività dando il massimo e rispettando i propri ruoli fi dan-dosi dei tecnici e della società”. –Qual è stata la chiave di volta di questo risultato ottenuto con soli 10 ragazzi? “I ragazzi sanno concentrarsi impegnarsi al massimo nelle gare e negli allenamenti e al contrario divertirsi e giocare nel resto dei loro mo-menti di crescita e questo è frutto e merito di chi li segue ma soprattutto dell’ambien-te che anche i genitori con il loro entusia-smo hanno saputo creare. Quest’anno e per la prima volta abbiamo tre genitori che fanno da “Sponsor” al gruppo e questo la dice lunga sul come l’ambiente sia sereno e senza problemi di sorta”. – Il risultato è frutto della cornice in cui si è svolto: la capitale? “Può essere, ma i segnali che lo hanno preceduto ci avevano fatto sperare con cauto ottimismo ad una buona prova dei nostri (5 vittorie a Villaverla e 4 a Poz-zoleone n.d.r.)”. – E Paolo Serman cosa si porta dentro dopo il meeting 2010? “Il mio principio e quello della società è di educare i ragazzi a crescere sani, di po-sitivo oltre ai risultati è stato l’aver visto il gruppo unito e molto amalgamato e pronto a tifare per i propri compagni di squadra impegnati a loro volta nelle varie pro-ve. Questi sono i valori che li aiuteranno nella vita, nel lavoro e nelle loro passioni da adulti, così facendo siamo sulla buona strada e se posso aggiungere e come ho im-parato da Dal Santo, è giusto che i ragazzi in bicicletta provino tutte le specialità dalla gimkana alla mtb alla strada per prepararsi meglio e in modo completo. Infi ne ringra-zio il presidente Cannata e i collaboratori

e come ha detto il presidente nazione della FCI Renato Di Rocco “pochi ma di qualità” ringrazio anche i genitori che ci affi dano i loro ragazzi e ci lascia-no lavorare senza intromissioni di alcun tipo, anzi assecondano le nostre richieste anche quando i ragazzi sono in famiglia”. “Nonostante le diffi coltà in particolare di quest’anno – esordisce il presidente Can-nata – non potevamo abbandonare il Mee-ting che ogni anno prepariamo assieme con un duro lavoro anche organizzativo. Siamo partiti in oltre 50 con un pullman ed un fur-gone e grazie alla disponibilità di tutti siamo riusciti a divertirci e ad ottenere un risultato sportivo di tutto rispetto; un quinto posto che ci appaga e ci soddisfa e che è frutto del-la preparazione tecnica di Paolo Serman, un tecnico giovane che sa farsi ascoltare dai ra-gazzi assieme a tutto il suo staff”. – È un di-rigente di vecchia data: dalle soddisfazione con la Gas Sport Team a questi ultimi non meno importanti. “Dopo le parentesi a livello nazionale ed internazionale col ciclismo fem-minile di 10 anni, ancora mentre era in corso quell’esperienza, ho sempre pensato di partire con una scuola di ciclismo e da quando c’è il gruppo le soddisfazioni sono le stesse a talvol-ta anche superiori perché i nostri tecnici che sottolineo abbiamo scelto noi dirigenti, sono preparatissimi e condividono con noi l’aspetto

educativo con cui i ragazzi devono crescere, quando questi ragazzini sanno impegnarsi e divertirsi allo stesso tempo, per me e Poz-zer l’anagrafe non è un problema. Talvolta siamo peggio ed esageriamo anche più dei nostri ragazzi quando c’è da fare festa!”. – Presidente, l’ultimo pensiero… “Mi au-guro che la Comunità di Piovene riesca ad apprezzare il nostro modo di fare sport e di stare con i ragazzi e che il ciclismo si ritagli ancora uno spazio maggiore e che il primo cittadino Maurizio Colman che

è anche il referente per lo sport ci venga a far visita nelle sedute di allenamento per vedere quanto i sui piccoli concittadini si divertono imparando ad andare in bicicletta e soprattutto imparando a crescere sani e con gli ideali giusti grazie ai nostri prepa-ratissimi tecnici e ad un gruppo di genitori fantastici. Io e Pozzer siamo li ad attendervi e a darvi il nostro benvenuto”.

25ciclismo

Page 26: SportivissimoLuglioAgosto

Grande Benica,ottima Polisportiva

Stefano Benincà per il secondo anno consecutivo ha vinto il titolo italiano cor-rendo gli 11,5 km con il tempo di 54’10’’, bissando quindi il successo ottenuto lo scorso anno ad Adrara S. Martino (Bg).Un percorso duro con partenza ad arrivo a S. Giacomo di Brentonico, con salite fino al 18% e gli ultimi 5 km con una discesa molto impegnativa prima del traguardo.Alla partenza più di 500 atleti provenienti da tutta Italia in rappresentanza di 83 so-cietà.Quindi un grande risultato per l’atleta del-la Polisportiva Valdagno che dalle ultime 2 stagioni sembra non avere avversari nelle gare di corsa in montagna e che comunque anche nelle gare su strada ha ottenuto otti-mi risultati con personali corredo la mezza maratona sotto 1 e 10 minuti e la maratona in 2h 33.Al campionato italiano hanno partecipa-to anche altri 8 atleti Polisportiva: Paolo Bernardi – Giorgio Guasina – Andrea Ga-sparella – Andrea Milan – Maurizio Povolo – Nicola Ravazzolo - Maria Urbani oltre a Federico Zamunaro (quest’ultimo vinci-tore della cat. amatori anche se non valida per il titolo italiano) che si sono ben difesi nelle rispettive categorie dando il loro con-tributo al 17° posto della società (su 83 par-tecipanti) nella classifica nazionale.Benicà è l’atleta di punta del gruppo master della Polisportiva Valdagno.Un gruppo che negli ulti 2 anni è passato dai 5 iscritti agli attuali 35 atleti tesserati fidal amatori (dai 23 ai 34 anni) e master (dai 35 anni in su) che nelle proprie cate-gorie oltre a gare di corsa in montagna par-tecipano alle campestri invernali - alle gare su strada (dai 5 km alla maratona) e a gare su pista.Per l’iscrizione basta rivolgersi presso la sede della Polisportiva e chiedere del pre-sidente Ivano e Simonelli (oppure chieder informazioni via mail a [email protected])Oltre al settore amatori master l’apd Val-dagno per le categorie giovanili dagli esor-dienti ai cadetti, seguite da Marco Canistri, da questa stagione si è unita con le società di Arzignano- Montecchio Maggiore – Chiampo formando una società “Vicenza Ovest”, tra le più importanti della provin-cia con un totale di 100 ragazzi tesserati tra tutte le discipline dell’atletica.

Domenica 11 luglio a S. Giacomo di Brentonico in provincia di Trento si è svolto il Campionato Italiano Master individuale e di società di corsa in montagna.

di G. C.

Page 27: SportivissimoLuglioAgosto

IX festadel cacciatore di montagna

Gara di tiro con la carabina “Trofeo Bailo circuito armi e tiro”

Dopo otto edizioni l’associazione Faunambiente ha organizzato quest’anno la nona Festa del Cacciatore di Montagna – Gara di Tiro riservata ai cacciatori che utilizzano fucili a canna rigata e che rientra nel circuito armi e tiro.La gara si è svolta nei giorni 12 e 13 giugno in località Lunardelli nello splendido comune di Laghi in un luogo circondato dai due la-ghetti e dalle magnifi che montagne.Potevano partecipare alla gara tutti i cacciatori muniti di documenti e assicurazione validi, ogni cacciatore doveva prendere visione del regolamento esposto sul campo dall’organizzazione adottato dalle direttive fi ssate da armi e tiro.Le categorie erano suddivise in: Open, Sport, Ex Ordinanza, Cac-ciatori, Master e Faunambiente-Uncza-Fidc.Nella categoria armi e tiro Cacciatori, Master, Faunambiente-Un-cza-Fidc e Open erano ammesse le armi standard a canna rigata e le caratteristiche tecniche delle armi dovevano essere le medesime con le quali i fucili e le carabine avevano ottenuto l’inserimento nel Catalogo Nazionale delle Armi.Nella categoria Ex Ordinanza erano ammesse tutte le armi antece-denti all’anno 1945 prive di ottica purché di serie, con l’obbligo di essere esclusivamente in confi gurazione originale come erano in dotazione agli eserciti regolari nazionali ed esteri (erano escluse quelle impiegate da forze speciali e/o di polizia) con scatto in due tempi non inferiore a Kg 1,5.Infi ne nella categoria Sport erano ammesse armi legalmente de-tenute aventi calibro, peso ed ottica senza limitazioni.I calibri ammessi erano quelli previsti dall’articolo 13 comma 1° della Legge Quadro sulla caccia n°157/92.Le ottiche dovevano avere al massimo otto ingrandimenti con bloccaggio obbligatorio a tale valore per i cannocchiali con ingrandimenti variabili.A tutti i partecipanti della categoria Ex Ordinanza era consen-tito sparare otto colpi su unico barilotto mentre a tutti i par-tecipanti delle altre categorie era consentito sparare cinque colpi su barilotti numerati dal n°1 al n°5, più i tiri di prova su apposito barilotto contrassegnato con la lettera “P”; il tempo massimo a disposizione di tutti i tiratori era di otto minuti e i bersagli erano posti a circa 150 metri dal punto di tiro.Le piazzole di tiro, numerate e coperte, erano costituite da tavoli e tutte le categorie sparavano appoggiandosi su sacchetti di sabbia forniti dall’organizzazione.Il risultato dei centri era misurato a punti.La gara ha avuto un grande successo anche per la mas-siccia partecipazione dei tiratori provenienti, oltre che

di Dorino Stocchero

27tiro con la carabina

Page 28: SportivissimoLuglioAgosto

dalla Provincia di Vicenza, anche e sopratutto da altre Province e Regioni.Quest’anno la gara ha avuto tra i tiratori la gradita presenza del Sin-daco di Thiene dott.ssa Maria Rita Busetti la quale ha dimostrato passione, tenacia e grinta per il tiro con la carabina.Ha sparato con molta abilità con il fucile Ex ordinanza mettendo a segno i suoi colpi nei barilotti predisposti.L’edizione ha avuto una perfetta realizzazione grazie all’ottima orga-nizzazione della gara, promossa dai collaboratori di Faunambiente. A fine manifestazione i primi tre tiratori classificati in ogni singola ca-tegoria sono stati premiati con ricchi premi.

Le classifiche sono risultate come di seguito elencato:

categoriaCacciatori

1. LISSA LEOPOLDO2. SALVADOR FRANCESCO3. PIZZO ROBERTO

categoriaSport

1. TESCARO MARILIANO2. VANZELLA ENRICO

3. GRIGOLI IVAN

categoriaFaunambiente

1. VON PAOLAZ LIONELLO2. LORENZ LUCIANO3. BATTILANA MAUNEL

categoriaEx ordinanza

1 DAL MOLIN SILVIO

2 MARCHIORO DARIO3 BENETTI TESEO

categoriaMaster

1 NICOLUSSI FERDINANDO2 PIAZZA VIRGILIO3 VANZELLA FRANCESCO

28

Page 29: SportivissimoLuglioAgosto

SuperfinaleIl V.C. Torrebelvicino Vallortigara attende in casa la fi nale della Coppa Italia giovanile di Mtb. Si corre il 29 agosto tra le contrade Ligonto e Pinerolo con 300 biker’s al via.

Da soli tre anni dopo l’esperienza nel ciclismo donne, la società Veloce club Torrebelvicino Vallortigara Servizi Ambientali grazie alle capacità organizzative del suo presidente Massimo Zuccato e dalla vera incon-dizionata passione ciclistica di tutto il gruppo, nella mtb è già ai vertici nazionali vantando un gruppo di 40 atleti protagonisti in tut-te le categorie delle ruote grasse della FCI: dai gio-vanissimi agli elite, dagli sportelite agli M5. Il tutto è frutto anche di un gran-dioso lavoro di gruppo in cui il maestro di mtb e responsabile tecnico Matteo Pozza assieme a Franco Lorenzi hanno saputo costruire con pa-zienza e tanta professio-nalità. Il Veloce Club Torrebelvicino Vallor-tigara ha conquistato nei recenti campionati regionali giovanili di mtb di Conegliano del 4 luglio scorso due titoli con l’esordiente

di Enzo Casarotto

29bici

Page 30: SportivissimoLuglioAgosto

1° anno Luca Tagliapietra e con l’al-lieva del secondo anno Jessica Pelliz-zaro ed è salita sul terzo gradino del podio anche con Carlo Anzolin (al-lievo 2° anno) e Andrea Moro (eso 1° anno). Sfortunati invece Filippo Bet-tanin appiedato da un guasto tecnico e Andrea Dotto che ha chiuso al sesto posto tra gli esordienti del 2° anno. Per quanto sopra, la società è stata premiata dai vertici della Mtb e il 29 agosto organizzerà la fi nale di Coppa Italia proprio nell’Alto vicentino (le altre prove di carattere nazionale si sono svolte a Montoggio (Ge), Erice (Tp), Anagni (Fr), St.Lorentz (Bz). La Coppa Italia è uno challenge di mtb riservato alle categorie giovani-li esordienti e allievi e ogni regione schiera ai nastri di partenza i migliori biker’s iscritti alla Fci. Fanno parte della rappresentativa del Veneto se-lezionati da Walter Vendramin i tur-ritani Jessica Pellizzaro (allieva 2° anno), Andrea Moro e Luca Taglia-pietra (esordienti 1° anno) mentre Carlo Anzolin, Filippo Bettanin (al-lievi 2° anno), Mattia Donà (allievo 1° anno), Andrea Dotto (eso 2° anno) in questa gara difenderanno i colori del V.C. Torrebelvicino. Il 1° Trofeo Zanebet confezioni si svolgerà con partenza della prima delle 8 catego-rie alle ore 9,00 dalla sede della Val-lortigara Servizi ambientali e prose-guirà per località Ligonto, Pinerolo e nei terreni limitrofi in un circuito di 3400 metri da completare più volte da queste promesse della mtb. Sarà un percorso tecnico ed impegnativo

30

Page 31: SportivissimoLuglioAgosto

Via dei Frassini 1/15 (Centro Ponte Alto) 36100 VICENZA - Tel. 0444 340150 - Fax 0444 275260Via del Lavoro, 13 Z.I. - 36070 TRISSINO (VI) - Tel. 0445 962527 - Fax 0445 497344

www.habitat-vi.it - [email protected] - [email protected]

Tendaggi, Pavimenti, Tende da sole

mod. T 550avvolgitore Ø 78 - barra 40x40

braccio a cavo - argano 1/5 rapido.Esempio 355 x 200 cmSOLO 686 € invece di 858 €Esempio 415 x 200 cmSOLO 760 € invece di 952 €Esempi 475 x 200 cmSOLO 820 € invece di 1026 €

mod. T 720cappottina

profi lo alluminio 40x18 cm200x100 cmSOLO 437 € invece di 546 €

sconto 20%su tutti i modelli

ULTIMI GIORNI

che metterà in evidenza le doti atletiche dei 300 giovani biker’s previsti ai nastri di partenza. E’ la prima volta che tale manife-stazione è organizzata in Veneto pertanto il V.C. Torrebelvicino non ha lasciato nulla al caso per fare bella fi gura. Il punto logi-stico è presso il Bar Casa della Gioventù; le premiazioni della gara e della Coppa Italia si svol-geranno nel Teatro Arcobaleno mentre il pasta party curato dal gruppo Alpini di Torre ed Enna darà modo agli atleti di recupe-rare le calorie consumate in gara e per tutti il ristoro sarà anche luogo di commento della gara con i piazzati a festeggiare e gli altri a ripensare alla rivincita: di sicuro da tutti arriveranno commenti favorevoli sull’orga-nizzazione della manifestazione che già da sei mesi si è messa in moto. Per una società come il V.C.Torrebelvicino che cre-de fortemente nel futuro della Mtb ci associamo anche noi di Sportivissimo per augurare loro una manifestazione al top sotto l’aspetto tecnico con una degna presenza di pubblico come l’im-portanza dell’evento richiede.

31

Page 32: SportivissimoLuglioAgosto

I distributori automatici sono in comodato d’uso

Possibilità di provare il distributori automatici sia grande che piccolo per uffi ci o abitazione per una settimanaVeneto Distributori

Veneto Distributori s.n.cVia G. Garibaldi,8336073 Cornedo Vicentino VITel e fax 0445-446250 [email protected]

Il monte SindioUna collina con una cima (838 m.s.m.) dalle sembianze dolomitiche

ANDATA: Dal paese di S. Quirico, passando per le contrade Cappellazzi e Retassene, si sale verso il monte Civilli-na. Lasciata l’auto in uno spiazzo (dove vi è un cartello che indica gli itinerari per Mountain bike e cavallo) si scollina verso la valle dei Mercanti. A un tornante (ver-so dx) cementifi cato si prende il sentiero a sinistra che porta a un prato. Ora, non prendere la stradina verso destra che ri-porta verso la valle dei Mercanti, ma scen-dere a sinistra verso una cascina diroccata. Poco dopo incontreremo una stradina che proviene da sinistra, non seguire quest’ul-tima ma proseguire diritti fi no al passo del Manfron (c’è un cartello). Da qui non se-guire nessuna delle stradine ma “cercare” il sottostante sentiero che ci porterà diret-tamente in vetta al monde Sindio. Da que-sta cima il panorama è veramente a 360 gradi. Si può anche vedere la croce del vicino monte Cengio per dove passeremo nella fase di ritorno.

di F. S.

Page 33: SportivissimoLuglioAgosto

cicli - moto - fi tness - offi cina riparazioni e assistenza

viale dell’Industria, 124, Schio 0445/527639 [email protected] SEDE!

RITORNO: poco sotto la cima prendere il 1° sentiero verso destra. Incontreremo poi una mulattiera che verrà percorsa verso destra. Tale mulattiera diverrà poi sentiero e di nuovo mulattiera e infi ne vera e pro-pria strada bianca che ci porterà al passo del Manfron e da qui si procede per il per-corso fatto nell’andata.

33escursionismo

Page 34: SportivissimoLuglioAgosto

Potete scrivere al Senatore Alberto Filippiinviando le vostre e-mail a:

[email protected]

lettere

Le vostre lettere possono essere letteanche nel sito: albertofilippi.it

Chi e l’asinoper eccellenza?

Caro Senatore,

ricollegandomi alla bella lettera della signora Ronchi e alla Sua altrettanto bella risposta, pubblicate sul numero scorso di Spor-tivissimo, ho fatto una riflessione che le giro: i nostri ragazzi di dieci, quindici, vent’anni conoscono per esserci stati le più grandi città del mondo, le spiagge esotiche dei tropici, i ghiacciai alpini ma non sono mai stati sui nostri monti: non conoscono il Carega, il Pasubio, Cima Dodici, l’Ortigara, il Grappa, monti straordinari a pochi chilometri da casa. Non le sembra una grave lacuna? Non crede che venga da qui il timore per gli animali di cui si è parlato nel precedente numero? Non conoscere il territorio che si vede dalle finestre della propria casa, non le sembra un’altra contrad-dizione di questo mondo sempre più incomprensibile?

Buone vacanze, Alfonso Chiesa.Caro Alfonso,

chi è l’asino per eccellenza? Chi è l’ignorante più ignorante di ogni altro? La maestra della scuola elementare ci ha insegnato che l’asino degli asini è colui che non sa leggere la propria scrit-tura, in altre parole chi non sa quello che dice, chi non conosce ciò che più lo riguarda. Nell’antica Grecia la conoscenza di se stessi era il sapere più importante. Ebbene, vivere alle pendici di un monte e non sapere cosa ci sta sopra, cosa si vede dalla sua cima è un po’ come non vedersi dentro, non conoscere se stessi. Il nostro territorio è parte inscindibile di noi. Se è giusto aver visto il mondo, è altrettanto doveroso conoscere i nostri monti, le no-stre valli, le nostre colline ma anche i nostri fiumi, i nostri laghetti alpini. Nel nostro piccolo, Sportivissimo cerca di fare la sua par-te con gli articoli sulla caccia, sull’escursionismo, sulla pesca, sull’alpinismo che più degli altri raccontano il nostro territorio. Dovrebbe, però, farsene carico anche la scuola, portando i nostri giovani sulle nostre montagne per insegnare a loro la natura, la storia, le tradizioni di cui esse sono depositarie. Studiare la Prima guerra mondiale e salire sul Pasubio o sul Grappa o sull’Ortigara equivale a entrare in un museo. Nel nostro territorio è scritta la nostra storia, conoscerlo è davvero conoscere noi stessi.

Auguro anche a te e a tutti i lettori di Sportivissimo buone vacanze, magari con qualche giorno trascorso a passeggiare sulle nostre belle montagne vicentine, Alberto Filippi.

Page 35: SportivissimoLuglioAgosto
Page 36: SportivissimoLuglioAgosto