Sport e Vacanze

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E Sport Vacanze Rilassarsi a poggio di Teo Golf: vocabolario Divertimento allo stato puro Nasce il Giro d’Italia in handbike anno 1 n. 1 E Sport Vacanze 5° Granfondo della Franciacorta e del Sebino

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Lo sport, dunque, come veicolo di conoscenza, di esplorazione, di viaggio e di vacanza. L’Italia è ricca di eventi e manifestazioni che hanno anche l’intento di promuovere e far conoscere i diversi angoli, ciascuno con le proprie meraviglie e peculiarità, del nostro Paese.

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Continua la nostra avventura insieme con la pubblicazione del secondo numero della rivista Sport & Vacanze che già sta raccogliendo successo anche nel mondo dell’online con l’annesso sito internet www.sportevacanze.com. L’offerta informativa di questo numero non poteva che riservare un ampio spazio alla quinta edizione della Gran Fondo della Franciacorta e del Sebino un’altra cre-atura di successo di casa Gulliver Italia che il prossimo 21 marzo ad Iseo richiame-rà l’attenzione di migliaia di appassionati della bicicletta che potranno pedalare in armonia e sicurezza lungo le sponde e i pendii bresciano-orobici del lago d’Iseo. Restando in tema ciclistico abbiamo dedicato un approfondimento ad una notizia importante come consideriamo quella della candidatura della città di Bergamo per l’organizzazione dei Campionati del Mondo di ciclismo 2015 in concomitanza con l’Expo di Milano. La nascita del Giro d’Italia handbike, la specialità sportiva che si disputa su carroz-zelle spinte con pedali azionati a braccia, è un altro evento che seppur più mode-

Il Direttore

stamente, merita in egual modo la medesima atten-zione in quanto rappresenta un punto di partenza e un’ulteriore conquista per gli atleti diversamente abili. Golf, uno sport tutto da parlare… è il titolo del curio-so articolo che questo mese dedichiamo al mondo del golf puntando l’attenzione sul ricco e singolare vocabolario che caratterizza questo sport. Poi i soliti consigli per gli sportivi con un attenta ana-lisi sui metodi di allenamento e sulla scelta della bi-cicletta per i ciclisti, con una distinzione tra agonisti, attività in pista, attività in mountain-bike, in bmx, ma anche qualche consiglio utile per chi in bicicletta cerca solo relax. Sempre restando nel tema dei consigli per gli sporti-vi, ma questa volta legati al mondo del fitness, qual-che pillola di informazione relativa alle sostanze fondamentali che servono al nostro organismo per

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fare sport e quindi attenzione rivolta su cibo e bevande. Il resto scopritelo sfogliando il nostro giornale… Buona lettura!

Giorgio Torre Direttore di Sport & Vacanze

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Sport e Vacanze anno 1 mensile n. 2 EditoreGULLIVER ITALIA SRL Via branze n. 44 25123 Brescia

Responsabile EditorialeDott.ssa Ilaria Lamberti Direzione e RedazioneSPORT E VACANZE.COMVia branze N. 44 25123 Brescia Tel. 030.2010480 Fax 030.2097036 [email protected]

Pubblicità�GULLIVER ITALIA SRL Via branze N. 44 25123 Brescia

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Direttore ResponsabileGiorgio Torre RedazioneAlessandra Orisio Claudia Dilonardo Lara Garatti

CollaboratoriFrancesco Lugli

Impaginazione e GraficaPlanet Service S.r.l. Via P. Ronzoni n. 8 24125 Bergamo

StampaGrafics

Autorizzazione N. 40 del 18/09/2009 del Tribunale di Brescia

SOMMARIO7.

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Matteo Annovazzi

5° Granfondo della Franciacorta e del Sebino

Bergamo vuole i Mondiali di ciclismo del 2015

Vocabolario del golf

Nasce il Giro d'Italia Handbike

Divertimento allo stato puro

Poggio di Teo

Consigli agli sportivi

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Stanco della solita PATATINA... ?

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Matteo AnnovazziBergamasco, classe 1976 ed è il nuovo Ironman italianodi Alessandra Orisio

Ha trascorso l’estate sulle Dolomiti, ad allenarsi; durante l’anno, lavora otto ore come commerciale e prima (all’alba), dopo (la sera) e durante (in pausa pranzo) si allena; per non parlare dei weekend. Dichiara di non guadagnare in un anno quello che un calciatore guadagna in un giorno, nonostante il 27 settembre 2009, all’isola d’Elba, abbia conquistato il ti-tolo nazionale di Triathlon superlungo, nuotando per 3,8 km, pedalando per 120 km e correndo una maratona (42,195 km) in 9 ore, 46 minuti e 46 secondi.

Si chiama Matteo Annovazzi, bergamasco, classe 1976 ed è il nuovo Ironman italiano. L’intenso periodo di sacrifici, alla fine, lo ha premiato. Lo aveva promesso a se stesso e ai suoi fans, dopo che nell’edizione 2008 dell’Elbaman si era dovuto accontentare della medaglia d’argento. Stavolta, per anda-re sul sicuro, ha tagliato il traguardo con oltre 13 minuti sul secondo classificato. Il tricolore è arrivato intorno al collo di Annovazzi.

Ha un passato da mezzofondista (si è appassionato all’atleti-ca quando aveva solamente 12 anni), una laurea in Scienze motorie e, nel triathlon, un curriculum piuttosto recente sì, ma altrettanto ricco. Il suo debutto risale al 1998 quando, coinvolto dall’amico e attuale compagno di squadra Matteo Bruletti, ha partecipato al Triathlon delle Mura, a Bergamo. E lì che si è innamorato di questo sport, fino a qualificarsi (2002) per la finale del circuito mondiale, alle Hawaii, dove il triathlon ebbe origine.Ma facciamo un passo indietro per conoscere meglio questo sport. Il triathlon è una disciplina multipla, che si compone di tre sports differenti, che vanno svolti in se-quenza, senza interruzione: il nuoto, il ciclismo, la corsa. Non si può, tuttavia, definire il triathlon come la somma dei singoli sports che ne fanno parte, perché lo svolgi-mento delle tre attività una dopo l’altra richiede un di-verso impegno muscolare e uno speciale adattamento. Questo mix è la forza del triathlon, che si delinea come uno sport vario e completo: con il nuoto si può allenare la parte superiore del corpo, con bici e corsa quella inferiore. In una competizione di 9-12 ore, si arrivano a bruciare fino a 6 mila calorie, ma questo immenso spreco energetico è previsto e ben regolato dalla dieta: “Durante la settimana che precede una gara, è meglio evitare i carboidrati: è la fase di scarico. Poi, negli ultimi tre giorni, si mangia pasta a pranzo e a cena (carico): in questo modo, il giorno della competizione si ha molta più energia da spendere” –spiega Matteo-.Non è, tuttavia, necessario essere degli uomini d’acciaio per dedicarsi al triathlon. Esistono, infatti, categorie diverse, che prevedono che l’atleta copra distanze più –o meno- limitate: si va dallo sprint (750 m a nuoto, 20 km in bici, 5 km di corsa), al triathlon olimpico (1,5 km a nuoto, 40 km in bici, 10 km di corsa); dal medio (2,5 km a nuoto, 80 km in bici, 20 km di corsa), al lungo (4 km a nuoto, 120 km in bici, 30 km di corsa).

Per finire con l’Ironman, la specialità del nostro Matteo, che dichiara di preferire le lunghe distanze: “Nei percorsi brevi si va forte tra i 20 e i 30 anni. Su quelli lunghi contano di più l’esperienza, la tecnica: qui si dà il massimo tra i 28 e i 35 anni”. Inizialmente sconosciuto e poco seguito, il triathlon ha avu-to il suo riscatto con l’ammissione alle Olimpiadi di Sidney, nel 2000. Da quel momento, “sono aumentate le scuole di triathlon anche in Italia. Fanno capo alla federazione nazio-nale (FITri) e sono molto utili: qui anche i principianti pos-sono apprendere tecniche e modalità, ma anche conoscere persone con cui condividere l’allenamento. Nella mia squa-dra, la Peperoncino Team di Torino, per esempio, siamo in dieci e viviamo distanti, qualcuno anche all’estero. Ma tre volte all’anno partecipiamo a raduni di una settimana ed è davvero un’altra cosa”. Inoltre, avere un buon allenatore è fondamentale: “Il mio è Simone Biava, che segue anche altri atleti della nazionale. È lui a decidere la programmazione an-nuale di gare e allenamenti. È eccezionale a livello tecnico e un grandissimo motivatore”. Parlando di motivazione, i fans di Matteo sono sempre stati in prima linea, tanto da avere creato in suo onore il gruppo “Tutti pazzi per Annovazzi”, i cui membri si sono presentati a sorpresa all’isola d’Elba per so-stenere il campione in ogni momento della gara: “I tifosi sono stati fantastici. Erano in spiaggia alla partenza del nuoto ed erano lungo il percorso sia nella frazione in bicicletta, che in quella a piedi. Nella maratona non vedevo l’ora di passare dove erano sistemati: ogni volta che li incrociavo erano scari-che di adrenalina che mi davano sempre più forza e convin-zione. Gli ultimi duecento metri mi sono quasi fermato per l’emozione. I ragazzi hanno invaso la strada e praticamente mi hanno scortato al traguardo. Da pelle d’oca!”.Sulla scia di questi bei ricordi, di fronte ad una leggera com-mozione, colgo la palla al balzo e propongo a Matteo una sorta di gioco per investigare un po’ meglio sull’Annovazzi atleta e uomo. Spero che la nostra chiacchierata prenda una via un po’ meno istituzionale.

Se partiamo dal presupposto che sei sempre stato attirato da competizioni estremamente faticose, dove si dà il tutto per tutto per spingersi oltre, per guadagnare una certa distanza, mi sembra non sia troppo azzardato dire che ti piace correre.

Matteo: Come dico spesso, amo l’attività sportiva in genere. Sono troppo abituato alle belle sensazioni che ho dopo un allenamento e a sentire il mio corpo in forma. Tutto questo mi rende sereno. Sicuramente, anche quando terminerò la mia attività agonistica, continuerò a praticare (magari meno intensamente) sport. Magari mi toglierò qualche “sfizio spor-tivo”.

Assodata questa tua passione per lo sport in genere, spero non troverai troppo riduttivo la mia scelta di equiparare il tuo sport, il triathlon, ad una lunga corsa, sebbene non nel senso stretto del termine. Lo scopo è proporti una piccola riflessione su ciò che significa per te correre. Semplifico tutto al “correre” perché, sai, la corsa è stata presa spesso a metafora della vita: si può correre in salita o in discesa, si può correre lontano da qualcosa, scappare, ma correre anche incontro a qualcosa, per raggiungere quel qualcosa che si ama, che si desidera. Non ti farò domande secche. Vorrei semplicemente un confronto su alcune frasi che noti personaggi (atleti di diverse discipline, ma anche cantanti e personaggi tv) hanno partorito pensando al “correre”. Vorrei un commento agli aforismi in riferimento alla

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tua esperienza di vita, sportiva e non. Proverò a dirti quello che è saltato in testa a me leggendoli, poi ti lascerò la parola. Chissà che ne venga fuori qualcosa di buono. Ci stai?

Matteo: Ok ci sto… Ho indossato la cuffia. Sono pronto!

Partiamo dalla logistica.La vita è rincorrere il tempo. (Carl Lewis - atleta Usa, velocista e saltatore)Chiunque spesso si lamenta della mancanza di tempo: dallo studente, al professionista, alla mamma lavoratrice. Tu hai un lavoro a tempo pieno, gli allenamenti e, si spe-ra, una vita privata. Come fai a conciliare tutto nelle 24 h? Non trovi di stare sacrificando molto per il triathlon?

Matteo: Questa è veramente una bella domanda e me la pongo spesso anch’io. Ma chi me lo fa fare? In effetti, non essendo un atleta professionista, svolgo un normale lavoro che mi impegna la giornata ed è difficilissimo riuscire a con-centrare tutto in 24 h (ci vorrebbero almeno 3 o 4 ore in più al giorno!). Ciononostante, riesco a mantenere una discreta vita sociale: ho parecchi amici e sono contento del mio rapporto con loro. Non sono un “invasato”, quando esco non voglio parlare di triathlon. Insomma, ho anche altri interessi: vado spesso a ballare, mi piace “tirar tardi”, amo il buon vino e il buon cibo… e difficilmente mi limito. Ovviamente da metà aprile a metà ottobre, periodo di gare, divento molto rigido con me stesso: cerco di mangiare bene, riposare molto, fare

la vita da classico atleta e inevitabilmente “sparisco” dalla circolazione. Questi sacrifici, però, sono ampiamente ripa-gati dai risultati che ottengo sui campi gara. L’emozione che ho avuto nel vincere l’Elbaman resterà per sempre nel mio cuore e, ogni volta che ripenso agli ultimi 2 minuti di questa gara, mi ritornano i brividi di quel giorno. Questa vittoria vale 20 anni di passione, sudore e dedizione.

Passiamo al tipo di scelta.Se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 m. Se vuoi goder-ti una vera esperienza corri una maratona. (Emil Zatopek - atle-ta cecoslovacco, specialità: fondo)Tu prima della maratona, nuoti per quasi 4 km e peda-li per 120. Hai scelto tre sports in uno. Una medaglia, nel triathlon, significa soffrire il triplo. E hai vinto. Ma “la vera esperienza” declamata dalla citazione, dove sta?

Matteo: La citazione di Zatopek è l’essenza degli sports di fatica. Solo chi ha provato a correre una maratona, un Iron-man o chi si è cimentato in una qualsiasi gara di lunga dura-ta può coglierne il vero significato. In particolare, credo che correre un Ironman sia l’esperienza più affascinante che uno sportivo possa fare. A qualsiasi livello tu lo faccia, non puoi permetterti il minimo errore. Quando tagli il traguardo di un Ironman, sei sul tetto del mondo. Non importa se sei arrivato primo o ultimo. Quello che importa è che ti sei convinto a tenere duro. Se ce l’avrai fatta, avrai vissuto una “vera espe-rienza”.

Ora, gli incentivi.Un corridore deve correre con i sogni nel cuore, non con i soldi nel portafogli. (Emil Zatopek)Hai dichiarato che “Solo chi gareggia nei corpi mi-litari può mantenersi, altrimenti bisogna comun-que lavorare”. Ti sono rimasti almeno i “sogni nel cuore” di Zatopek a spingerti a faticare, a correre?

Matteo: Purtroppo anche il triathlon, come il 90% degli sport in Italia, è uno sport “povero”. Qui non abbiamo una cultura sportiva, esiste solo il calcio. Gran parte dei miei “so-gni nel cuore” li ho realizzati, ma manca ancora qualcosina… e questo mi spinge a continuare a faticare, nuotare, pedalare e correre.

Il corpo.Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni. (Jesse Owens – atleta Usa, specialità: corsa e salto in lungo)Direi che si commenta da sola e, devo ammetterlo, è estre-mamente affascinante. Condividi questa affermazione?

Matteo: La frase è affascinate, sì, ma anche molto vera. Nella corsa, se hai momenti di difficoltà, non puoi contare su nessuno. Non ci sono compagni di squadra che ti possa-no aiutare, ci sei solo tu e solo tu potrai essere l’artefice di una grande prestazione o di una clamorosa débâcle. Innan-zitutto, occorre alimentarsi correttamente nei giorni prima della gara, perfettamente durante la gara e centellinare ogni grammo delle proprie energie. Solitamente, questo riesce bene quando si raggiunge una certa maturità sportiva e umana. Per portare il proprio corpo al limite, è, infatti, ne-cessario saper parlare con se stessi, con il proprio cuore, con le proprie gambe. Certo, con il tempo si impara a conoscere

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ogni parte del proprio corpo, anche la più recondita, e a co-gliere distintamente ogni segnale che viene da esso. Questo è un buon vantaggio.

La testa.Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite. Ac-cade qualcosa. E immediatamente riesci a correre un po’ più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determina-zione, al tuo istinto e grazie all’esperienza. Puoi volare mol-to in alto. (Ayrton Senna – pilota automobilistico brasiliano) All’isola d’Elba, sei stato terzo dopo il nuoto, quarto dopo la bici, ma dal decimo km della maratona hai cambiato ritmo e sei giun-to all’oro. Quanto conta la testa in una gara di quasi dieci ore?

Matteo: La testa e la determinazione sono fondamentali, fanno la differenza .Il sapere gestire la gara è la parte più im-portante di un Ironman. Infatti, quando arrivi a metà mara-tona (circa 7 h 30 minuti di gara) è solo la tua mente che ti può permettere di finire la gara. Diciamo che in questo tipo di gare essere allenati conta il 50%; il resto lo fa la determi-nazione e la sagacia tattica. Senza passare per presuntuoso, posso tranquillamente dire che la gara dell’Elba l’ho vinta con la testa. Dopo la bici, avevo davanti a me due atleti molto più forti del sottoscritto. Questi, però, non hanno saputo ge-stire la gara: c’era molto caldo e nella maratona sono partiti come saette; io ho scelto una tattica un po’ più accorta, ma alla fine ho avuto la meglio.

I pensieri e l’etica.Quando corro penso a correre e basta: una testa piena di pen-sieri pesa di più e in salita vai di meno. (Ivan Basso – ciclista ita-liano) - Tu a cosa pensi mentre corri? - Ivan Basso, autore di questa affermazione, ha confessa-to l’uso di sostanze dopanti. Il triathlon, in un certo senso, triplica lo sforzo del ciclista, aggiungendo alla bicicletta

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È il settembre 2008 e sul più diffuso social network spunta un nuovo gruppo. Si chiama “Tutti pazzi per Annovazzi” e presenta così il suo beniamino:“Il nostro eroe, l’uomo che non teme nulla...l’uomo dai muscoli di ferro, il cervello di latta e i coglioni d’acciaio...l’uomo che è riuscito a dare un calcio vo-lante a Chuck Norris...l’uomo che senza uso di doping riesce a competere nonostante la veneranda età (76 rules!!!) con atleti + giovani e + dopati...l’uomo che porta in alto la nostra bandiera, signore e signori, se lui è in gara x gli altri son cazzi...udite udite MATTEO ANNOVAZZI!!”.L’invito a contribuire con la propria presenza ai conte-nuti della pagina, invece, alimenta il mito e recita:“Dopo l’incredibile prestazione francese del nostro eroe già circolano leggende metropolitane del tipo: si io l’ho visto, sull’acqua non nuotava ci camminava!!! al km 18 l’ho visto resuscitare un polacco!!! io l’ho visto giocare col Nintendo mentre correva in bici in retro-marcia!!! Io l’ho visto fissare il sole ed il primo ad ab-bassar lo sguardo è stato il sole!!! Se avete racconti personali sul nostro eroe non temete di pubblicarli, al massimo vi tirerà un calcio volante!! Grazie lo staff”.Il tutto è opera di Andrea Salvetti, da vent’anni amico del campione d’Italia, al quale chiediamo di raccontar-ci come è nata quest’idea del fans club, l’unico, l’origi-nale, “il più numeroso, il più caldo, il più casinista”.“È cominciato tutto per scherzo”, ci dice. “Lo abbiamo sempre seguito nelle gare, ma il fatto che fosse single ci ha dato lo spunto per creare una specie di ufficio marketing privato. Ovviamente, nel nostro piccolo,

non potevamo fare altro che usare Facebook”. Le inizia-tive per dare uno scossone alla vita privata dell’amico Matteo, si sono moltiplicate (ADOTTA UN ANNOVAZZI X CAPODANNO!!! Parte oggi il TELETHANNOVAZZI....fate l’offerta migliore x un capodanno da campioni...fate proposte decenti, indecenti e fatiscenti…), ma con esse anche il supporto alle gare.“Dopo alcune gare di indubbia risonanza, i primi successi e l’acquisizione di una certa fama, sono au-mentate le adesioni: dagli amici, agli amici degli ami-ci… fino agli intenditori e ai campioni veri –ricorda Andrea-. Tutta l’Italia del triathlon conosce il nostro gruppo. Abbiamo raggiunto i 141 membri… non sono moltissimi, ma considerato quanto è seguito il triathlon in Italia… . Ora onestamente è un po’ che non aggiorniamo la pagina, ma finita la stagione ago-nistica andiamo in vacanza anche noi sostenitori”.

L’ultimo post in bacheca è proprio di Matteo. È datato 28 settembre 2009, all’indomani della conquista della medaglia d’oro all’Elba, quando i fans hanno organiz-zato una trasferta a sorpresa per seguire il campione: “Un grazie di cuore a tutti! I miei sacrifici sono stati ripagati. Non dimenticherò tanto facilmente la gior-nata di ieri. Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”. E Andrea aggiunge: “I racconti della giornata sono stati epici, c’erano magliette e striscioni con il nome del no-stro fans club, ovunque tifosi di Matteo, invasione del traguardo… è stata una giornata memorabile”.Ci auguriamo che non sarà l’ultima. Tutti pazzi per An-novazzi!

Tutti pazzi per Annovazzi, il fans club

Il triathlon ha una storia particolare: nasce da una paz-zia, una prova così, giusto per vedere chi sopravvive. Ora, secondo molti, è lo sport più appassionante del mondo.

Siamo nel 1977, alle Hawaii. Qui si disputavano allora tre gare, note per la loro incredibile durezza: la “Wai-kiki rough water swim” (3,8 km di nuoto), la “Bike race around Oawu” (180 km in bici su strade in pieno deser-to), la “Honolulu marathon” (42,195 km di corsa).

Ebbene, tornando all’idea folle: essa fu partorita dal co-mandante di marina John Collins, che propose di som-mare le tre gare -già piuttosto inumane se prese singo-larmente-, prescrivendo che fossero disputate una di seguito all’altra. Forse scherzava, forse aveva bevuto. Insomma, più o meno consciamente, il comandante diede così vita al triathlon, o meglio alla sua gara più leggendaria: l’ “Ironman delle Hawaii”, oggi uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo.La prima edizione di quel mitico 1977 coinvolse 14 avventurieri e gli aneddoti a riguardo si sprecano: c’è chi comprò la sua bici il giorno prima, c’è chi si fermò durante la gara per mangiare da Mc Donald’s (altro che

integratori). Quello che è certo è che vinse Gordon Hal-ler.Di acqua sotto i ponti ne è passata: oggi il triathlon è uno sport molto praticato in Usa, Australia, Nord Europa e si è adattato diventando più “umano”, in modo da coinvolgere quanti più sportivi possibile. Grazie alla diversificazione delle distanze, non è più necessario essere Ironman per affacciarsi al triathlon, sebbene sia stato dimostrato che se c’è uno sport che può fare diventare di “ferro”, questo è proprio il triath-lon: infatti una recente ricerca scientifica, pubblicata sulla rivista tedesca Focus, prova che il triathlon è lo sport più completo e salutare; praticandolo, inoltre, si scopre quanto sia divertente e appagante.Anche l’Italia pian piano si è avvicinata a questa di-sciplina. Il triathlon è nato da noi nel 1984, quando è stata organizzata ad Ostia, vicino Roma, la prima gara, un Olimpico. Nel 1988, è stato riconosciuto dal CONI e associato alla federazione di Pentathlon. Dal 2000 è nata la Federazione Italiana Triathlon. Lo stesso anno, è arrivato, per questo sport, il massimo riconoscimento a livello mondiale con l’ammissione alle Olimpiadi di Sidney. È toccato proprio al triathlon aprire i Giochi.

i km a nuoto e di corsa. È umanamente possibile giun-gere al traguardo esclusivamente con le proprie forze?

Matteo: A cosa penso mentre corro? Non ho una risposta unica: per esempio, quando mi alleno blandamente, il corre-re è il mio modo per isolarmi, per rivisitare la giornata passa-ta, per pensare al giorno che verrà e per cercare di risolvere i problemi che ogni uomo ha. Mi ritengo un privilegiato ad avere questi momenti di meditazione. Negli allenamenti im-pegnativi o nelle gare, invece, come dice giustamente Basso, “penso a correre e basta”. Penso a non mollare mai e alla stra-tegia che spero mi consentirà di sconfiggere i miei avversari.Per quanto riguarda il doping, si apre un capitolo infinito. Fare un Ironman, correre una maratona,fare il giro d’Italia in bicicletta è umanamente possibile. Sono le velocità e le prestazioni di alcuni atleti che fanno sorgere alcuni dubbi. Nel triathlon (soprattutto all’estero), come in tutti gli sport di fatica, il doping è presente. Sta all’etica e all’onestà di ogni singolo individuo evitare di alterare i risultati di una gara con l’aiuto di sostanze proibite.

Il bilancio.Correre ha significato per me crescere, aprirmi agli altri, matu-rare. (Gabriella Dorio – atleta italiana, specialità: 1500 m)Mi piaceva correre e mi irrobustiva fisicamente e ancora di più psicologicamente. (Gabriella Dorio)Dopo 12 anni dedicati al triathlon e 10 all’atleti-ca, dopo medaglie e risultati decisamente soddisfa-centi, cosa pensi ti abbiamo lasciato questi sports?

Matteo: Lo sport per me è diventato uno stile di vita. Sono orgoglioso di amare lo sport perché mi ha formato, mi ha insegnato l’onestà, il rispetto per il prossimo, i sani principi e

mi ha reso “forte” per affrontare le mille difficoltà che il nostro mondo ci riserva.

Se non avessi corso…Se sono libero è perché continuo a correre. (Jimi Hendrix – chi-tarrista e cantante Usa)Se non avessi intrapreso la carriera del triathle-ta, saresti stato meno libero? Meno Matteo?

Matteo: Sicuramente sarei stato un’altra persona e magari sarei peggiore di quello che sono ora… . E poi quando in-dosso le mie scarpette, quando m’inginocchio per allacciare le stringhe… ecco da quel momento mi rilasso (sembra as-surdo, lo so): i pensieri spariscono e sono un uomo davvero libero. Sicuramente, senza la corsa e senza il triathlon sarei stato meno Matteo.

Chiudiamo. Fine della tortura. Vorrei un sorriso. Grazie.

Varenne, a fine carriera, smetterà di correre e farà lo stallone. E anch’io, tra pochi mesi. (Maurizio Croz-za – comico, imitatore e conduttore tv italiano)

Il tuo futuro? Fare lo stallone non dev’essere poi male…

Matteo: (Ride). Almeno poter fare lo stallone! Dai scherzi a parte, credo che il 2010 sarà il mio ultimo anno da triathleta ad alto livello. Poi mi concentrerò di più sul mio lavoro, sulle mie altre passioni… però senza mai smettere di mantenermi in forma! E poi alla mia età (34), essendo ancora single, dovrò trovare una compagna… altrimenti altro che stallone!

Sarà un appello?

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Triathlon: un po’ di storia

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21 Marzo 2010 Iseo

L’A.S.D. Gulliver Cycling Team vi da appuntamento alla 5° Gran fondo della Franciacorta e del Sebino, a Iseo (BS), pres-so il centro turistico Sassabanek. L’edizione 2010 della Gran-fondo verrà dedicata alla memoria di un amico ciclista scom-parso: Giulio Bendotti. La novità principale della 5° edizione è il cambio della loca-lità sede della manifestazione. La partenza e l’arrivo infatti

verranno spostate a Iseo, presso il centro turistico Sassaba-nek che metterà a disposizione della Granfondo della Fran-ciacorta e del Sebino sia il piazzale per le griglie e la partenza, che le strutture interne al campeggio. Questa novità permet-te agli organizzatori di ovviare alcuni problemi riscontarti nell’edizione precedente, nella quale il grande afflusso di ciclisti partecipanti e la curva in prossimità dell’arrivo ave-vano causato alcuni disagi. Inoltre a seguito di spiacevoli inconvenienti che hanno visto protagoniste alcune granfon-do nelle passate edizioni, per la V Granfondo Franciacorta-Sebino sarà previsto durante tutto lo svolgimento della gara un servizio di vigilanza nei parcheggi e nella location della manifestazione per permettere ai ciclisti di vivere la giornata e la gara in completa tranquillità. Un’ulteriore cambiamento, ai fini di migliorare l’organizzazione della gara stessa è il cam-bio di patner a cui è stato affidato il cronometraggio: cham-pionchip. Segnaliamo inoltre la nuova veste grafica del sito www.granfondofranciacortasebino.it che rende più sempli-ce la scoperta dei vari contenuti riservati alla manifestazione di ciclismo e ospita settimanalmente la rubrica del testimo-nial Beppe Guerini.

Percorsi, ristori, modalità di iscrizione, premiazioni e Villag-gio Gulliver rimangono sostanzialmente invariati. I due per-corsi riproposti per l’edizione 2010, se non per il leggero spo-stamento della partenza, sono tra loro identici per i primi 50

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di ClaudiaDilonardo

memorial giulio bendotti

km. La parte iniziale è caratterizzata da una salita che inizia a Tavernola Bergamasca e finisce a Parzanica passando da Vi-golo. Salita di lunghezza totale di km. 12,600 dislivello di cir-ca 600,00 pendenza media del 5,0% con punte massima del 8%. Ritornando a Sarnico lungo la litoranea lacustre, i due percorsi si dividono. Il percorso lungo si porta alla seconda salita che inizia a Castelli Calepio e termina a Gandosso. Sa-lita di lunghezza totale di km. 2,600 dislivello di circa 350,00 pendenza media del 13,5% con punte massima del 16%. L’ul-tima salita la piu’ impegnativa che inizia a Ome e termina a Polaveno si affronta dopo un tratto in pianura nell’entroter-ra della Franciacorta. Salita di lunghezza totale di km. 9,600 dislivello di circa 700,00 pendenza media del 7,3%. Da qui una bella discesa ci porta all’arrivo di Clusane d’ Iseo dopo 124 km. Il percorso corto invece giunto con il lungo a Sarnico passando da Clusane d’Iseo si porta direttamente dopo un tratto leggermente ondulato e gradevole, alla salita di Ome – Polaveno e da qui all’arrivo dopo 94 km.L’orario di partenza rimane invariato alle ore 9,00, per sop-perire ai disagi del possibile freddo mattutino del mese di Marzo.Partenza ed arrivo sono posti, come detto, a Iseo, nota lo-calità turistica del lago Sebino. Il Villaggio Gulliver verrà al-lestito all’interno del centro turistico Sassabanek dove, nel dopogara, sarà organizzato oltre al ristoro un pasta party per festeggiare con tutti i presenti. A premiare i vincitori per la prima volta ci sarà la Madrina della Franciacorta, seleziona-ta tramite un concorso svoltosi l’11 febbraio a Sale Marasino al Dolce Vita, in cui si sono sfidate “a colpi di passerella” 14 bellissime ragazze. La vincitrice, incoronata “Madrina della Franciacorta” da una giuria di esperti, è Marta Zubani, val-triumplina, studentessa che spicca per la sua bellezza eterea e per i grandi occhi blu che ricordano Liv Tyler.

Continua anche il connubio con l’associazione di volontaria-

to “Gioventù Missionaria” che aiuta con varie iniziative Padre Luciano Cominotti, missionario in Africa, a cui verrà devoluto parte del ricavato.

Per quanto riguarda i circuiti ci sono novità consistenti. In-nanzitutto anche quest’anno la Granfondo della Franciacor-ta e del Sebino è stata riconfermata come prima prova del Circuito di Coppa Lombardia. E’ possibile effettuare un’iscri-zione cumulativa al circuito ad un prezzo convenzionato. Ma la vera novità è l’adesione della Granfondo ad altri due circu-iti: Dalzero e Amatour.

L’evento è stato inserito all’interno del Circuito Dalzero, cir-cuito animato da spirito amatoriale e non competitivo. Per coloro che si iscriveranno all’intero circuito sarà possibile un’iscrizione convenzionata alla gara seguita da premiazio-ni particolari, a prescindere dalle classifiche stilate in base all’ordine di arrivo. Inoltre l’evento sarà convenzionato con L’AmaTour – Coppa del Mondo Cicloamatori - una compe-tizione ciclistica, amatoriale a punti. Per l’assegnazione dei punti di categoria saranno prese in considerazione ogni vol-ta le categorie previste dalla federazione o dall’ente al quale fa riferimento la gara in questione. Il circuito non prevede un minimo o un massimo di prove da disputare per dare diritto al ciclista d’essere presente nelle classifiche finali né un’iscri-zione all’intero circuito.

Vi rinnoviamo l’invito a partecipare numerosi il 21 marzo 2010 per vivere tutti insieme una giornata di sport, amicizia e solidarietà.

Per info: www.granfondofranciacortasebino.it [email protected]

Marta ZubaniNata il 25/07/1989 Vive a Sarezzo

Perito aziendale corrispondente in lingue estere oggi Marta è iscritta alla facoltà di Giurispruden-za e vuol diventare giurista d’impresa. Marta ha preso parte a diversi servizi fotografici, program-mi di tv locali e ama recitare a teatro. Nel 2009 Marta è arrivata alla finale dei concorsi “Miss Pa-dania e “La più bella del mondo”. Nel tempo libero ama tenersi sempre in movimento sia correndo all’aperto che ballando in discoteca nel week end.

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La madrina

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Partenza e arrivo: Iseo (Bs), presso il centro turistico Sassa-banekPercorsi: Granfondo km 124,5 - Mediofondo km 93,4Ritrovo: ore 8Griglie: d’onore per gli ospiti, le donne, ex professionisti, ex elite, ex under 23, meritevoli (sponsor), i vincitori della Cop-pa Lombardia 2009, il team partner dell’organizzazione Ci-cli Bettoni; 1° primi 30 assoluti mediofondo 2009, i primi 50 assoluti granfondo, iscritti cumulativi al circuito Coppa Lom-bardia. Altre in base alla data di iscrizione. Ingresso griglie: alle ore 8:30Iscrizioni: Costo d’iscrizione: 25 euro, donne e disabili gratis; Chiusura iscrizioni: 12 Marzo via posta, fax, e di persona presso Cicli Bettoni, Freccia Rossa, Sede Gulliver Italia, Iat Iseo, Le Torbiere . On-line fino al 19 Marzo e di persona al Villaggio Gulliver presso il Centro Turistico Sassabanek il 20 marzo dalle ore 14,00 alle ore 18,00 e il 21 dalle ore 7,00 alle ore 8,00. Modalità� di pagamento: bonifico bancario su c/c IBAN IT81 T033 3654 4400 0000 0011 614 Credito Bergamasco oppure versamento con bollettino postale c/c n. 70706296; + modu-lo e versamento a ChampionChip - Via F.Paciotto 6A – 43124 Alberi di Vigatto (PR);Tessera cicloamatore: si; Assitenza tecnica: alla partenza, all’arrivo e lungo i percorsi

a cura dell’organizzazione; è severamente vietata l’assistenza privata al seguito o anche a bordo strada; RISTORI: due per la granfondo (Gandosso, Monticelli Brusati) + uno idrico (Vigolo) + ristoro finale; uno per la medio fondo (Monticelli Brusati) + uno idrico (Parzanica) + ristoro finale; Pasta party: si.Pacco gara e Premi: Pacco gara: bottiglia acqua Boario, porta-cellulare Fruscìo, integratori Ethic Sport, calze Carrera, Pacco Pasta Valdigrano, prodotto Equilibra, cialde caffè Lu-caffé , prodotto Valdigrano, confezione di frutta secca Agnel-linic e prodotto Giori Distillati. Premi: trofei, cesti gastronomici con prodotti locali e acces-sori bici per i primi tre assoluti uomini e donne e i primi tre di ogni categoria dei due percorsi, per le società più di una cin-quanta premi a estrazione da ritirare insieme al pacco gara.Consegna Pacchi gara: nel “Villaggio Gulliver” alle-stito presso il centro turistico Sassabanek sabato 20 marzo 2010 (dalle 14 alle 18) per provenienti da fuo-ri provincia domenica 21 marzo dalle 7:00 alle 8:00

Cronometraggio: BlueChip ChampionchipCircuiti: Coppa Lombardia, Dalzero.it, AmatourInfo: tel. 030/2010480 339/4404804 fax 0302097036 [email protected]

Salita Lungh. Disliv. Pendenze

Km m Media Max

Parzanica(GF-MF) 12.6 579 4.6% 10%

Gandosso(GF) 7.2 248 3.4% 10%

San Giovanni (GF-MF) 4.8 346 7.2% 16%

Passon dei tre Termini (GF-MF)

2.7 181 6.7% 10%

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La città di Bergamo ha avanzato ufficialmente la propria can-didatura per ospitare i Campionati del Mondo di ciclismo del 2015 in concomitanza con un altro evento di portata mon-diale come sarà l’Expo di Milano. Quello iridato è un avvenimento di straordinario spessore, che la città orobica non ha mai ospitato, pur vantando nell’ambi-to ciclistico una serie di grandi eventi a livello internazionale, e che andrebbe ad inserirsi e ad arricchire il programma di grandi manifestazioni di vario genere che caratterizzeran-no l’intero territorio lombardo durante l’anno dell’Expo.

LA NUOVA SFIDA DEL GS DOMUS – L’ambizioso progetto è partito ufficialmente lo scorso novembre sotto lo slogan “2015: a Bergamo tutto il mondo in bici” ed è coordinato dal Gruppo Sportivo Domus del presidente Stefano Civettini con l’intuizione e la supervisione del vulcanico Gianni Som-mariva, bergamasco oggi vice presidente della Federazione Ciclistica Italiana che ha legato il suo nome e quello della Domus alle grandi organizzazioni ciclistiche, su tutte la Setti-mana Ciclistica Lombarda by Bergamasca. Il progetto – per il momento ancora in fase embrionale – ha comunque già raccolto il benestare della Federazio-ne Ciclistica Italiana, della Regione Lombardia, di Confin-dustria Bergamo, del Comune e della Provincia di Berga-mo. La strada è ancora lunga: solo nel settembre 2012, infatti, l’UCI deciderà a quale nazione – tra quelle che si candideranno – assegnare il Mondiale 2015 e in caso di

esito positivo ci saranno di fronte altri tre anni di lavoro. UN EVENTO DAI GRANDI NUMERI – Per Bergamo riuscire a portare a casa l’organizzazione dell’evento iridato di cicli-smo del 2015 significherebbe aggiungere all’Expo di Mila-no, altro evento di rilevanza mondiale che proietta il proprio interesse economico e commerciale all’intera Lombardia e non solo, anche questo appuntamento di natura sportiva, nel caso ciclistico, destinato a stimolare l’interesse di miglia-ia di persone. Come è accaduto nel 2008 a Varese, l’ultimo Mondiale organizzato in Italia, nell’arco dei quindici giorni a cavallo dell’avvenimento, le presenze sul territorio sono state all’incirca trecentomila. Un’affluenza notevole, che ha prodotto sicuri benefici sia dal punto di vista turistico che economico. Anche lo scorso anno a Mendrisio, la Polizia Cantonale ticinese ha reso noto che nei 4 giorni di gara le presenze sul percorso sono state di oltre 200.000 persone. Sempre a Varese 2008 nella settimana di gare si sono di-sputate 6 competizioni, tra prove in linea ed a cronometro, per le categorie élite uomini (professionisti), élite donne e under 23 per un totale di 1.000 atleti provenienti da 55 na-zioni, 5.500 accreditati (1.000 dei quali giornalisti), 800.000 spettatori on site, 260 ore di tv-coverage in oltre 100 paesi per un’audience complessiva superiore ai 400 milioni di tele-spettatori. Senza contare siti web, radio e stampa che hanno seguito da vicino l’evento. Numeri importanti, ma destinati a crescere ancora per via del maggiore interesse e delle mo-difiche al programma che da qui al 2015 l’UCI ha già messo in cantiere. Per manifestazione di questo genere è sempre azzardato fare i conti prima, ma l’impegno economico glo-bale dell’evento si avvicinerebbe ai dieci milioni di euro.

DAL 2012 UNA NUOVA FORMULA – Già lo scorso settem-bre a Mendrisio il presidente dell’Uci Pat McQuaid ha svela-to i cambiamenti nella formula della rassegna iridata che a partire dall’edizione 2012 in Olanda si articolerà non più in 5 giorni ma in 9 giorni di corsa, con l’introduzione di nuove gare e categorie. La scelta di cambiare la formula del Mon-diale – che dovrebbe rimanere tale anche nel 2015 – è volta a dare un nuovo formato più spettacolare e più televisivo così da arrivare ancor più direttamente al pubblico e coin-volgere veramente tutti. La necessità di sviluppare il ciclismo e dargli più spettacolo rapportandolo sempre di più con le

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Bergamo vuole i Mondiali di ciclismo del 2015La rassegna iridata andrebbe a inserirsi nell’offerta eventi dell’Expo di Milano. Po-trebbe essere la carta vincente.di Giorgio Torre

esigenze della tv hanno portato il primo cambiamento che riguarda la durata: una decina di giorni da weekend a we-ekend per l’introduzione del mondiale juniores sia maschile che femminile e di una cronometro a squadre intesa non per team nazionali ma per le squadre che vediamo tutto il tempo dell’anno, in un programma dinamico nel quale le prove non saranno più su un circuito ma si svolgeranno in linea con un criterium finale. L’evento iridato, inoltre, dovrà prevedere tra le iniziative collaterali delle manifestazioni ciclosportive ed una conferenza dedicata all’attività ciclistica giovanile. Intanto, a Melbourne quest’anno, e a Copenhagen nel 2011 si continuerà con la consueta formula. Dal 2012 con il Mondiale già assegnato alla provincia del Lin-burgo, in Olanda, si sperimenterà la formula rinnovata.

PRIMA CI PROVERANNO FIRENZE E GENOVA – Molte delle chances di ottenere l’assegnazione del Mondiale per Berga-mo dipenderanno anche dagli esiti delle candidature avan-zate prima ancora dalle città di Genova e Firenze per ospitare il Mondiale del 2013. Tenendo conto che l’Italia ha ospitato la rassegna iridata già nel 2004 con Verona e nel 2008 con Varese, un eventuale altra assegnazione nel 2013, per una questione di giusto turn over fra le nazioni, renderebbe for-temente improbabile un nuovo mondiale italiano a soli due anni di distanza. In questo momento, però, le certezze delle candidature delle altre due città italiane sembrano vacillare. Genova e la Liguria, battute allo sprint dalla candidatu-ra olandese di Maastricht e Valkenburg per il campio-nato mondiale del 2012, hanno riproposto la loro can-didatura per l’assegnazione della rassegna iridata del 2013. Il vantaggio del comitato organizzatore genovese è quello di avere un dossier già pronto e aver matura-to già una certa dimestichezza con pratiche e contatti.

Improvvisamente in bilico la candidatura, sempre per il 2013, di Firenze. Alla fine dello scorso anno Gabriele Sola, ex diret-tore generale dei recenti Mondiali di Varese e già direttore marketing e comunicazione dei Mondiali di Verona 2004, ha abbandonato il progetto. Ma poche ore dopo il comunicato stampa diffuso da Lauta Comunication – l’agenzia di comu-nicazione di Gabriele Sola – in una nota pubblicata sul sito del Comune, si diceva che “Firenze, assieme ad alcune locali-tà delle Province di Pistoia e Lucca, si candida ufficialmente a ospitare i campionati mondiali di ciclismo del 2013. Il comi-tato promotore, presieduto dall’assessore allo sport Barbara Cavandoli, e del quale fanno parte rappresentati della Regio-ne Toscana, Province di Firenze, Pistoia e Lucca e dei Comuni di Firenze e Montecatini, ha inviato all’UCI (Union Cycliste Internationale) e alla Federazione Ciclistica Italiana il dossier per la candidatura all’evento iridato che si svolgerà nel 2013”.

LA CARTA DELL’EXPO 2015 – La carta vincente per la buo-na riuscita della candidatura di Bergamo – che ha già fatto conoscere a livello UCI la sua intenzione – potrebbe essere proprio quella di inserire l’appuntamento ciclistico all’inter-no del programma di eventi e quindi anche di finanziamenti – aspetto per nulla secondario – legati all’Expo di Milano che coinvolgerà l’intero territorio lombardo e non solo. L’Expo 2015 dedicato alla Sicurezza e qualità alimentare in-tende essere un volano per l’economia del territorio e rappre-sentare al meglio le eccellenze nel settore dell’alimentazione dell’Italia e di Milano. Lo sport e il ciclismo in particolare po-tranno essere uno strumento ideale anche per convogliare messaggi di questo genere. E lo sport avrà un ruolo fonda-mentale nel palinsesto di tutta l’offerta di Expo 2015 perché lo sport è occasione di aggregazione e di attrazione che può creare importanti sinergie. E un Mondiale a Bergamo potreb-be voler dire coinvolgere anche Milano e le sue strade.

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Quando la Salutesceglie la Pasta

Quando la Salutesceglie la Pasta

Vocabolario del Golf

Acqua occasionale: qualsiasi ristagno temporaneo di acqua sul campo da golf, come pozzanghere o zone molto irrigate. Se la palla si trova in questa situazione o vi si trovano i piedi di un giocatore, per poter giocare il colpo si puo droppare senza penalità. Se c’è dell’acqua occasionale sul green, una palla può essere spostata nel punto più vicino, equidistante dalla buca, dal quale si può evitare l’acqua.Address: la posizione del golfista quando si prepara a colpire la palla.Airshot: fare lo swing con l’intenzione di colpire la palla e non colpirla affatto.Albatross: chiudere una buca tre colpi al di sotto del par; si dice anche “doppio eagle”.All square: in un matchplay (gara a buche), quando i gioca-tori chiudono la partita in parità.Aperta: si dice della testa del bastone quando è girata verso l’esterno; si dice dello stance quando la linea dei piedi è a sinistra del bersaglio (per i non mancini).Approccio: un colpo il cui obiettivo è il green.

Asta: nome con cui si chiama anche la bandiera che segna la posizione della buca in green.Backspin: la rotazione all’indietro impressa alla palla dal loft della faccia del bastone. Un esperto giocatore può impartire alla palla una rotazione maggiore in modo da impedirle di rotolare in avanti una volta atterrata.Backswing: la prima parte dello swing, quando il bastone viene allontanato dalla palla e finisce dietro le spalle.Bandiera: l’asta che indica la posizione della buca sul green.Birdie: una buca che viene chiusa in un colpo sotto al par.Bisque: in una gara a buche ad handicap, è un colpo che può essere reclamato quando lo decide il giocatore, invece che essere attribuito secondo la colonna handicap. Viene recla-mato una volta completata la buca.Blaster: nome alternativo del bastone con il loft maggiore, il “sand wedge”.

Bogey: una buca chiusa in un colpo sopra al par; una volta in Inghilterra si usava questo nome al posto di “par”.Bordo: zona circostante il green dove l’erba è leggermente più alta.Buca: il buco con un diametro di 10,8 cm dentro il quale fi-nisce la palla.Bunker: ostacolo consistente in una depressione nel terreno, solitamente (ma non sempre!) riempita di sabbia. Negli Stati Uniti viene definita anche “trappola” o “trappola di sabbia”.Bye: una partita non ufficiale giocata sulle buche rimanenti del percorso quando un matchplay è stato vinto prima che la 18ª buca sia stata giocata. Caddie: aiutante che porta la sacca di un giocatore lungo il percorso e che può consigliarlo sul percorso o sul gioco.Chip: un colpo corto a correre, giocato con un ferro medio dal bordo del green. Chiusa: quando la faccia del bastone è ruotata assumendo una posizione chiusa verso l’interno per ridurre il loft (rela-zione tra la direzione dello stance e la faccia del bastone). La faccia del bastone è “chiusa” se è angolata verso sinistra; lo stance è “chiuso” se il piede sinistro è di traverso rispetto alla linea del bersaglio.

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Nasce il Giro d'talia Handbike

VARESE – Il ciclismo paralimpico è entrato a far parte a pieno titolo nella grande famiglia della Federazione Ciclistica Ita-liana e comincia a ritagliarsi il suo giusto spazio nel panora-ma organizzativo ed agonistico nazionale. E in Lombardia lo stanno facendo in grande stile con l’organizzazione del 1° Giro d’Italia HandBike, la specialità sportiva che si disputa su carrozzelle spinte con pedali azionati a braccia. La challenge si svilupperà in sei tappe tra la Lombardia ed il Piemonte con il coinvolgimento delle Province di Como, Milano, Cuneo e Varese.Una bella novità nel mondo dello sport dedicato ai disabili. Tra i grandi interpreti della disciplina c’è anche, da qualche tempo, l’ex campione di automobilismo Alex Zanardi che ha partecipato anche all’ultima maratona di New York.Il Comitato di gestione dell’intera iniziativa che ha come refe-rente la signora Maura Macchi, una delle promotrici dell’ini-ziativa con esperienze organizzative in questa specialità avendo diretto gare handbike lo scorso anno a Somma Lom-bardo (GP Mariangela Pezzotta) e anche a Bregnano (Como), nelle gare organizzate dal Team Mtb Bee And Bike di Carlo Ricci, è stato ufficializzato alla fine di febbraio nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta all’Hotel “Hilton Garden Inn Milano-Malpensa” a Somma Lombardo.

Le sei tappe del Giro d’Italia Handbike 20101) Bregnano (Co) - 2 giugno2) Parabiago (Mi) - 12 giugno3) Olgiate Olona -Solbiate Olona (Va) - 13 giugno4) Fossano (Cn) - 10 luglio5) Alba (Cn) - 29 agosto6) Somma Lombardo (Va) - 5 settembre

Competizione paralimpica con carrozzelle spinte con pedali azionati a bracciadi Giorgio Torre

PLANIMETRIA GENERALE

L’handbike è una bicicletta speciale spinta non dalle gambe ma dalle braccia. Seduta molto bassa, tre ruo-te anziché le classiche quattro delle carrozzelle, il mez-zo permette all’atleta disabile su sedia a rotelle o con difficoltà di deambulazione, di “pedalare con le mani”. L’handbike è poi dotata di un cambio a più rapporti, che permette di superare pendenze elevate e di raggiunge-re elevate velocità, tanto che nelle gare - ad esempio la

maratona - in cui corrano disabili delle varie categorie e normo, sono proprio gli sportivi che usano questo mezzo ad arrivare per primi. Con questo mezzo si svolgono gare a livello nazionale ed internazionale, suddivise in categorie a seconda della gravità della disabilità: le categorie vengono stabilite da una apposita commissione medica che agli inizi dell’at-tività agonistica di ciascun atleta ne dispone la classe di appartenenza.

Cos’è l’ Handbike?

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Concorso

1 viaggio in Malesiaper 2 persone

10 weekendper 2 persone

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Il Poggio di Teoil luogo dove la vacanza incontra il benessere del corpo e della mentedi Claudia Dilonardo

“Il Poggio di Teo” è il luogo dove la vacanza incontra il be-nessere del corpo e della mente, con il silenzio e la pace ri-storatrice di una selettiva struttura di poche camere e tante attenzioni. Nel meraviglioso contesto della Maremma, fra le Terme di Saturnia e il mare dell’Argentario, questo angolo di paradiso a Manciano, incontra la calorosa ed affettuosa ospi-talità dello staff del “Poggio di Teo”, rendendo questo luogo magico per un soggiorno completo di salute, relax e bellezza. Rinominato dai clienti Agribenessere, proprio per la sua na-tura duale in cui la natura incontra il benessere, ha uno stile particolarmente elegante e sobrio. La struttura è composta da tre corpi principali: un Casale in pietra del 1863, con am-pia cucina adibita a soddisfare ogni esigenza alimentare, con menù salutistici e ricette tipiche toscane. L’altra costruzione è immersa tra gli alberi, secondo il modello di un antico “Ca-sotto di caccia”, con salone accogliente e tisaneria, TV satel-litare, angolo bar, camino, biblioteca e un antico porticato.L’Agribenessere dispone di sette camere doppie ed indipen-denti; finemente caratterizzate negli arredi e nei tessuti, ogni camera è unica nel colore e nella struttura, ma tutte dispon-gono di box doccia, riscaldamento autonomo e accesso di-retto sul vasto parco circostante. Gli ospiti possono trovare

ristoro nell’accogliente Sala Rossa con camino, biblioteca e angolo bar. La location si presta idealmente per riunire pic-cole convention ma anche per festeggiare in intimità eventi importanti.Come detto in precedenza, particolare prestigio alla struttu-ra è offerto dal nuovissimo Centro Benessere curato nei mi-nimi dettagli, circondato da colline di lavanda e alberi d’ulivo visibili dalle vetrate che lo caratterizzano. L’ area Wellness del Poggio di Teo è una costruzione elegante, tecnologicamente all’avanguardia con un’attenzione particolare all’ambiente attraverso i suoi impianti geotermici. La Sauna Finlandese è costruita con legname proveniente da piantagioni ecologi-che certificate e panche in legno termico. Il Bagno Turco con aromaterapia ed essenze balsamiche nonché un incantevole gioco di luci. Vi stupirà il passaggio divertente nelle Docce Emozionali, fra giochi di colori ed acqua della Pioggia Tropi-cale, per passare alle particelle della Nebbia Fredda, con luce blu e pietre tonde che massaggiano le piante dei piedi. L’ Im-pianto idromassaggio è perfetto per rilassare corpo e men-te, grazie alla meravigliosa Vasca Idromassaggio in speciale malta glitterata e con cascata per la cervicale. Per coccolare i suoi ospiti interamente e rigenerarli, lo staff del “Poggio di Teo” propone una cucina personalizzata, se-condo le esigenze degli ospiti utilizzando verdure di produ-zione propria, l’ olio, prodotto con piante di Leccino e Fran-toiano, dal colore verde unico per fragranza e profumo, erbe aromatiche e i migliori prodotti locali. Le delizie che potrete

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gustare nell’ Agribenessere come torte, biscotti e pasta sono fatte a mano, secondo le antiche tradizioni contadine, dispo-nendo del grano e del farro coltivato biologicamente. L’Agribenessere oltre ad offrirvi un indubbio momento di relax e di raccoglimento dispone di uno staff estremamente recettivo che è disponibile ad offrirvi la sua preparazione per attività di diversa natura: Trekking a piedi con la guida am-bientale e storica nelle vie Cave o in altri percorsi a richiesta; per gli amanti dell’arte si organizzano stage di disegno e Pit-tura, come Natura-Terapia. Per tornare a casa rilassati e in for-ma è inoltre possibile partecipare a percorsi studiati su misu-ra, dove sfruttando ogni suo angolo di natura, ci si avvicina a esercizi meditativi e fisici, grazie alla ginnastica posturale con basi yoga, sotto l’esperta guida di una maestra. Ognuno può trovare il suo spazio ideale per concentrarsi sul lavoro, pas-seggiare, rilassarsi sull’amaca oppure, nuotare nella splendi-da piscina di acqua salata. Il forno a legna, la lavanderia e il parcheggio coperto per moto, sono gratuitamente, a dispo-sizione degli ospiti. Da poco è per di più disponibile, per non perdere i contatti con la realtà, un servizio wi-fi gratuito che copre tutta la struttura. “Il Poggio di Teo” rimane aperto tutto l’anno per accogliervi con speciali tariffe e promozioni, per un soggiorno all’inse-gno dell’equilibrio fisico ed interiore.

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Dove siamo

Il Poggio di TeoLocalità La Stellata, 1458014 Manciano (GR)Tel. 0564/62 01 80 Fax: 0564/62 01 80 Cell. +39 334 67 78 332 Cell. +39 340 48 13 106 [email protected]

Sulla strada statale che da Marciano porta a Pitigliano dopo 2,5 Km, appena inizia il rettilineo sulla sx visibile in-dicazione per raggiungere il Poggio di Teo (500mt).

Dintorni

“Il Poggio di Teo” è ubicato in posizione strategica per raggiungere: il meraviglioso mare dell’Argentario, infatti a soli 30 Km c’è la spiaggia di Ansedonia, incorniciata dal-la sua ricca pineta. Le rinomate Terme di Saturnia a soli 10 Km, con le sue terapeutiche acque sulfuree per la cura di malattie epidermiche, con le vasche calcaree naturali , sempre libere a tutti, sotto la Cascata del vecchio Mulino. Per chi desidera , invece, un ambiente esclusivo e raffina-to c’è il complesso termale convenzionato con la nostra struttura dove si possono effettuare trattamenti specifici . Arroccata su di una parete di tufo, c’è Pitigliano, famosa per il suo centro storico ricco di botteghe di antiquariato, costeggiando le arcate medievali si incontra Castello Orsi-ni, oggi sede del municipio, di varie mostre e di un museo archeologico di oggetti sacri. Poco distante sorge Sorano e Sovana, con la Necropoli Etrusca, risalente al IV secolo a.C. Sovana è un’incantevole borgo medievale con la Chie-sa, il Palazzo del Pretorio, le viuzze e le case sempre uguali da secoli. Da non perdere, Montemerano, che insieme agli altri centri costituiscono delle mete culturali molto impor-tanti per la ricchezza del patrimonio storico-artistico ed anche eno-gastronomico Maremmano.

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Consigli agli Sportivi

La bici è molto di più di un rilassante passatempo da pra-ticare nei boschi o in riva ad un fiume? Conviene allora impostare una preparazione accorta, sostenuta da esperti che possono consigliare secondo le caratteristiche e le ne-cessità di ognuno. Intanto il primo passo dovrebbe essere quello di sottoporsi a controlli medici. Per svolgere agonismo sono obbligato-ri, in tutti gli altri casi sono comunque consigliati. Non bi-sogna dimenticare che il ciclismo è allo stesso tempo una delle attività più benefiche per l’organismo ma anche più impegnative. Un soggetto fisicamente non adatto potreb-be andare incontro a incidenti di varia natura. L’impegno in bici stimola l’attività cardiocircolatoria (il cuore deve fun-zionare bene senza nessuna anomalia) quello aerobico (il fiato) e quello muscolare. La visita generale del proprio medico di fiducia dovrebbe essere completata da un esame simile a quello effettuato dagli atleti agonisti che prevedono test sotto sforzo. An-che la postura in bicicletta può essere sbagliata e deve es-

sere quindi studiata con un mezzo adattato e migliorata secondo le caratteristiche fisiche personali. Accertata l’idoneità fisica che va costantemente monitora-ta, si passa agli allenamenti. Valgono le stesse regole base: gradualità nell’impegno (mai strafare), uscire in bicicletta almeno due volte alla settimana, alternare l’impegno sul mezzo con lo svolgimento di altre discipline che hanno un ottimo effetto allenante, specialmente nei periodi lon-tani da impegni agonistici. Si può pedalare con impegno da soli, anche senza essere iscritti ad una squadra, oppure partecipare alle numerose competizioni non agonistiche (le Gran Fondo) che danno anche quel giusto tono adrena-linico all’impegno. Sfida e spirito di competizione, soprat-tutto nei confronti di se stessi, ma senza mai esagerare.

Il calendario delle Gran Fondo offre molte opportunità a partire dal mese di febbraio e poi per tutta la stagione sino ad ottobre. A tal proposito, sulle riviste e sui siti specializ-zati si trovano tante informazioni e dettagli utili ad iniziare o continuare l’attività.

Scheda Allenamento: Preparazione per agonisti

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La freschezza non ha limiti

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Consigli agli Sportivi

Se l’adrenalina è il vostro mestiere, di sicuro non vi accon-tenterete della prima bicicletta checapita. Avrete il desi-derio di sfogliare decine di riviste specializzate, girare per centri commerciali, sentire i consigli degli amici di pedala-ta. Che cosa è utile sapere? Innanzitutto che la tecnica ha fatto passi da giganti negli ultimi vent’anni. Oggi il mercato offre un ventaglio di offer-te molto ampio e quindi l’appassionato può anche trovarsi in imbarazzo e un po’ disorientato al momento della scelta. Anche perché la bici è uno strumento apparentemente semplice, in realtà piuttosto complesso. Oggi una bici è composta da oltre 150 pezzi e i materiali utilizzati sono piuttosto pregiati, specialmente nei modelli più sofisticati. Sul fronte della ricerca dei materiali, si sono fatti pro-gressi importanti. E’ possibile trovare sul mercato bici composte da materiali sofisticati come il titanio, lo stesso utilizzato per gli aeroplani e in Formula 1. La sicurezza, in ogni caso, dovrebbe essere alla base di

qualsiasi scelta. Una bici da strada troppo leggera può es-sere facile da guidare in pianura ma infida nelle discese. Si può inoltre risparmiare sull’acquisto di certi telai straor-dinariamente pregiati ma inutili per raggiungere i nostri obiettivi. Si pensi che alcuni cicloamatori possiedono bici-clette più costose di quelle utilizzate dai corridori profes-sionisti. Certo, può essere piacevole viaggiare su bici da collezione, ma non è detto che sia più performante rispet-to ad un’altra che costa la metà. Oltre al telaio il nostro occhio deve cadere sul cambio e sulla sella. Una bici altamente performante dovrà essere sicuramente un cambio all’altezza. Per quanto riguarda la sella il discorso è delicato. In questo caso vale davvero la pena di investire qualche soldo in più per assicurarsi viaggi tranquilli ed evitare quei fastidi tipici derivati dallo sfrega-mento continuo della pelle. Sono anche disponibili selle speciali per chi ha subito l’operazione alla prostata e, per tutti, le sovrasselle in gel che ammorbidiscono il contatto del corpo.

Scheda Tecnica: Bici per agonisti

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I grassi hanno un apporto energetico medio di 9 kcal/g. In base alla struttura chimica si dividono in gras-si saturi, monoinsaturi e insaturi. I grassi saturi sono di origine animale e solidi a temperatura ambiente. Il loro apporto nella dieta deve essere limitato perché ap-portano colesterolo e favoriscono l’arteriosclerosi. I grassi insaturi sono liquidi a temperatura ambiente e possono es-sere di origine vegetale (oli) oppure animale (pesci, mollu-schi e crostacei) e comprendono i monoinsaturi (es. acido oleico) ed i poliinsaturi della serie omega-6 ed omega-3. Tra i grassi poliinsaturi due sono essenziali e sono l’acido alfa-linolenico (omega-3) e l’acido linoleico (omega-6).

GRASSI OMEGA-3Comprendono l’acido alfa-linolenico (ALA), l’acido eicosa-pentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA).EPA e DHA vengono prodotti a partire da ALA,ma poichè questo processo è scarso nell’uomo si raccomanda di inte-grare EPA e DHA con olio di pescemolecolarmente distilla-to. Il motivo principale che spinge all’utilizzo di omega-3 estratto da pesce (quindi naturalmente ricco in EPA e DHA) è che questi abbassa i trigliceridi e riduce il rischio di pa-

tologiecardiovascolari. Ma l’omega-3 porta altri benefici rilevanti; è infatti un antinfiammatorio naturale oltre ad un potente antidepressivo e stabilizzante dell’umore. Si rac-comanda di integrare con omega-3 in modo tale da porta-re il rapporto nella dieta omega-6/omega-3 di 4 a 1 (vedi i rischi di un eccesso di omega-6 nel capitolo sottostante).

OLIO DI LINOE’ un olio ricchissimo di acido alfa-linolenico, omega-3 precursore degli omega-3 a catena lunga EPA e DHA. Può prevenire le patologie cardiovascolari. Se ne consiglia l’as-sunzione di un cucchiaio miscelato al normale olio extra-vergine d’oliva da tavola.

GRASSI OMEGA-6Tra le varie sostanze includono il capostipite acido linolei-co (LN) e l’acido arachidonico. Queste due sostanze sono abbondanti nella dieta ed il loro apporto dovrebbe essere controllato, perché un loro eccesso può favorire la com-parsa di malattie infiammatorie.

GRASSI

Consigli agli Sportivi

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Consigli agli Sportivi

I minerali sono elementi importantissimi per l’organi-smo, in cui rivestono sia un ruolo strutturale sia fun-zionale, regolando una innumerevole quantità di processi biochimici e fisiologici. Ad esempio calcio e fluoro sono presenti nelle ossa, il ferro è presente nell’emoglobina e trasporta l’ossigeno ai tessuti, altri come zinco e rame re-golano l’attività di proteine ed enzimi,mentre altri ancora come il cromo regolano il metabolismo dei carboidrati.Gli elettroliti, come gli ioni sodio, potassio e cloruro, rego-lano il movimento dell’acqua nei tessuti ed il loro apporto adeguato mantiene il bilancio idrico-salino. I minerali de-vono essere introdotti ogni giorno mediante un adeguato consumo di verdure, particolarmente gli ortaggi,ma anche di carne, latte e formaggi, pesce, uova e legumi.

MAGNESIO-POTASSIOE’ un integratore di magnesio e potassio in compresse sen-za calorie finalizzato al riequilibrio salino dei muscoli ed alla prevenzione dei crampi. Il Magnesio è importante per la produzione di energia, per la contrazione muscolare e la conduzione nervosa. Il potassio è il principale ione cellula-re ed è essenziale per la crescita muscolare ed anche per la contrazione muscolare.

INTEGRATORE SALINO (TIME DRINK)E’ un integratore con sodio, magnesio, potassio e vitamina C in polvere, finalizzato al riequilibrio salino dei muscoli ed alla prevenzione dei crampi. Il Magnesio è importante per la produzione di energia, per la contrazione muscolare e la conduzione nervosa. Il potassio è il principale ione cellula-re ed è essenziale per la crescita muscolare ed anche per la contrazione muscolare. Si presenta in forma granulata immediatamente solubile in acqua, pronto a creare una bibita dissetante e riequilibrante. Disciolto nella quantità di 30g in 500ml di acqua crea una bibita isotonica con una osmolarità pari a 310 miliosmoli immediatamente assimi-labile.

ZMA PlusE’ una speciale formulazione a base di Zinco metionina e Zinco/magnesio Aspartato ad elevato assorbimento di Zinco e Magnesio. La formulazione include anche Tribulus terrestris, vitamina B6, C ed E. Lo zinco ha attività immuno-stimolante, soprattutto se carente, ed insieme al Tribulus stimola la produzione di testosterone. L’attività antiossi-dante dello zinco è potenziata dalla presenza di vitamina C ed E.

MINERALI

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