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Spinoza - Una vita per l'etica

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MAAT – CONOSCERE LA STORIA PER CREARE IL FUTURO - MAAT

SPINOZA Una vita per l'etica

La vera conoscenza di Dio non è un comando, ma un dono divino. Baruch Spinoza

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JORGE LUIS BORGES

PER

Baruch Spinoza

Bruma de oro, el Occidente alumbra la ventana. El asiduo manuscrito aguarda, ya cargado de infinito. Alguien construye a Dios en la penumbra.

Un hombre engendra a Dios. Es un judío de tristes ojos y de piel cetrina; lo lleva el tiempo como lleva el río una hoja en el agua que declina.

No importa. El hechicero insiste y labra a Dios con geometría delicada; desde su enfermedad, desde su nada, sigue erigiendo a Dios con la palabra.

El más pródigo amor le fue otorgado, el amor que no espera ser amado.

Jorge Luis Borges

Baruch Spinoza

Bruma d'oro, l'Occidente illumina la finestra. L'assiduo manoscritto aspetta, già carico di infinito. Qualcuno costruisce un Dio nella penombra.

Un uomo genera un Dio. È un giudeo tristi gli occhi e citrina la pelle; lo porta il tempo come porta il fiume una foglia nell'acqua che declina.

Non importa. Il mago insiste e scolpisce un Dio con geometria delicata; dalla sua malattia, dal suo nulla, continua a erigere un Dio con la parola.

Il più prodigo amore gli fu concesso, l'amore che non aspetta di essere amato.

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Sommario 1 Introduzione .................................................................................................................................. 4

2 Ambiente storico ........................................................................................................................... 5

3 Amsterdam (1632-1654) - Le origini ........................................................................................... 8

4 Amsterdam (1654-1656) - L’espulsione dalla sinagoga ............................................................. 10

5 Amsterdam (1656-1660) – Dopo l’espulsione ........................................................................... 13

6 Rijnsburg - Leida (1661-1663) .................................................................................................. 14

7 Voorburg - L’Aia (1663-1670) .................................................................................................. 19

8 L’Aia (1670-1677) ..................................................................................................................... 21

9 Spinoza nella storia della filosofia moderna ............................................................................... 28

10 Sigillo di Spinoza .................................................................................................................... 30

11 Lettera di Spinoza a Leibniz ................................................................................................... 31

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1 Introduzione

Spinoza nacque in una ricca famiglia ebraica dedita al commercio.

Dopo molti anni di studio dell'Antico Testamento e del Talmud, venne espulso dalla comunità ebraica per le sue idee.

La sua azienda mercantile venne portata alla rovina dall'ostilità degli ebrei.

Per sopravvivere diventò molatore di lenti. Questo mestiere gli consentì di avere il minimo necessario per le sue esigenze quotidiane.

Rifiutò una cattedra universitaria perché non gli venne assicurata quella indipendenza di pensiero che riteneva essenziale.

Durante la sua vita riuscì a pubblicare una sola opera importante (il Tractatus Theologico-Politicus), senza indicazione dell'autore, con un nome falso dell'editore e con il luogo di stampa volutamente errato.

Ebrei, cattolici, protestanti e autorità civili olandesi condannarono lo scritto.

Nell'ultimo capitolo del Tractatus Spinoza afferma:

In un libero Stato ad ognuno è consentito pensare ciò che vuole e dire ciò che pensa.

In libera Republica unicuique et sentire, quae velit, et quae sentiat, dicere licet.

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2 Ambiente storico

Amsterdam all’inizio del XVII secolo

Eventi politici

Con la pace di Westfalia (1648) le Province Unite, odierna Olanda, ottennero l'indipendenza dalla Spagna e si costituirono in repubblica.

Due autorità si contrapposero: il Gran Pensionario, espressione delle autonomie cittadine e delle aspirazioni repubblicane, e lo Stadhouder (luogotenente), rappresentante degli interessi dell'aristocrazia e di solito appartenente alla potente famiglia degli Orange.

Federico Enrico d’Orange governò dal 1625 al 1647. Guglielmo II d’Orange dal 1647 al 1650, anno in cui morì.

Nel 1650 la carica di Stadhouder venne soppressa.

Nel 1653 Gran Pensionario della provincia di Olanda divenne Jan de Witt.

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Tra il 1665 e il 1667 ci fu una guerra tra Olanda e Inghilterra. Furono gli inglesi ad attaccare. Gli olandesi per difendersi ricorsero all’aiuto di francesi e danesi. Nel luglio del 1667 venne firmata la pace di Breda. L’Olanda perse i Nuovi Paesi Bassi e Nieuw Amsterdam diventò New York.

Nel 1672 inglesi e francesi dichiararono guerra alle Province Unite. Un esercito francese di 120.000 uomini, su ordine di Luigi XIV, invase le Province Unite. Gli olandesi aprirono le dighe. I francesi vennero fermati ad un giorno di marcia da Amsterdam.

Il 28 giugno 1672 il partito aristocratico assunse nuovamente il potere con Guglielmo III d’Orange, che venne nominato Capitano Generale delle Province Unite.

Il 20 agosto 1672 Jan de Witt fu barbaramente ucciso insieme al fratello dalla folla. I due vennero erroneamente ritenuti responsabili della invasione francese.

Nel 1673 i francesi furono obbligati a ritirarsi dal territorio olandese.

Nel 1674 i Paesi Bassi firmarono il trattato di pace con l'Inghilterra e nel 1678 anche con la Francia.

Nel 1689 Guglielmo III d'Orange, che aveva sposato Maria II d’Inghilterra, figlia di Giacomo II, venne riconosciuto re d’Inghilterra dal Parlamento inglese.

Popolazione

Amsterdam all’inizio del XVII secolo aveva circa cinquantamila abitanti, a metà circa centomila e alla fine aveva superato i duecentomila. Nel ‘600 Parigi aveva 450.000 abitanti e Londra 350.000.

La religione dello Stato era calvinista, detta anche riformata. Altre confessioni del mondo protestante erano tollerate. I cattolici non avevano diritti politici e non potevano avere luoghi di culto; fu solo con l’invasione napoleonica e la cacciata degli Orange che i cattolici cominciarono a recuperare in parte i loro diritti e le loro chiese. Gli ebrei invece erano accettati e potevano avere i loro luoghi di culto e di studio.

La componente ebraica della popolazione ammontava a circa il 2-3% della popolazione. Gli ebrei erano in parte sefarditi, originari della penisola iberica, ed in parte askenaziti, provenienti dalla Europa centrale ed orientale. I sefarditi erano ricchi o perlomeno benestanti e praticavano il commercio con l’estero. Gli askenaziti appartenevano alla classe media o erano poveri e lavoravano come artigiani o commercianti al minuto.

Il secolo d’oro dell’Olanda (Gouden Eeuw)

Il XVII è conosciuto come il secolo d’oro dell’Olanda, il periodo in cui la cultura, l’economia, le scienze e le arti olandesi ebbero il massimo sviluppo.

L’Olanda si distinse per l’alto livello di tolleranza e libertà di pensiero, almeno rispetto al livello del resto di gran parte dell’Europa. Molti libri vennero stampati nei Paesi Bassi proprio per la libertà di stampa maggiore che in altre aree del continente. Solo la Repubblica di Venezia riusciva a fare concorrenza all’Olanda nel campo librario.

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Nel 1575 era stata fondata l’università di Leida. Il filosofo e scienziato Cartesio decise di vivere proprio a Leida dal 1628 al 1649.

Fu il filosofo Hugo Grotius (Huig de Groot), nato a Delft, che gettò le basi del diritto moderno sulla base della dottrina del diritto naturale.

Sul piano economico, soprattutto nel commercio estero e nella marina mercantile, gli olandesi superarono spagnoli e portoghesi che avevano dominato nel secolo precedente. A loro volta gli olandesi dovranno cominciare a cedere agli inglesi. La Borsa di Amsterdam venne fondata nel 1609, un secolo prima di quella inglese.

Sul piano scientifico basti ricordare i nomi di Christiaan Huygens (matematico, fisico e astronomo, inventore dell’orologio a pendolo) e Anton van Leeuwenhoek, a cui viene attribuita l’invenzione del microscopio e che proprio grazie a tale strumento diede l’avvio alla microbiologia. Sul piano delle arti fu in particolare la pittura a dare lustro all’Olanda con Rembrandt Harmenszoon van Rijn e Johannes Vermeer.

Amsterdam a metà del secolo XVII

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3 Amsterdam (1632-1654) - Le origini

La famiglia

Spinoza nacque ad Amsterdam il 24 novembre 1632. Il suo nome era Baruch, in portoghese Bento, in latino Benedictus.

La famiglia era emigrata nel secondo decennio del secolo XVII dal Portogallo. La religione dei genitori era ebraica, ma i familiari avevano passato un periodo da marrani, ebrei falsamente convertiti al cristianesimo.

Il padre, Michael Espinosa, era mercante. La madre, Hanna Debora, era la seconda moglie di Michael.

La madre morì il 5 novembre 1638, quando Spinoza aveva sei anni. Il padre si risposò per la terza volta nel 1641. Ma anche questa moglie morì abbastanza presto, nel 1652.

Fino a sette anni Spinoza rimase affidato alle cure della madre, come era costume nelle famiglie ebraiche. Poi entrò nella scuola della sinagoga di cui il padre era uno dei responsabili.

Alla morte della madre venne affidato per tre anni alla sorellastra Rebecca che allora non doveva avere molto di più di dodici anni.

All’età di nove anni fu affidato alle cure della matrigna, la terza moglie del padre.

Studi

La scuola ebraica era aperta dalle 8 alle 11 e dalle 14 alle 17 in tutti i giorni feriali. Il corso di studi si protraeva fino a circa diciotto anni. L’insegnamento era tenuto in spagnolo e la lingua sacra era l’ebraico. Spinoza parlava il portoghese in casa e con gli altri ebrei sefarditi. Con il resto della popolazione Baruch usava ovviamente l’olandese.

Spinoza studiò a lungo l'ebraico, l'Antico Testamento e il Talmud.

Ebbe come maestri Saul Levi Morteira (rabbino nato a Venezia e trasferitosi ad Amsterdam) e Menasseh ben Israel (rabbino, qabbalista e diplomatico). Lesse le opere di:

- Abraham ibn Ezra (filosofo e astronomo, vissuto nel XI secolo) - Mosè Maimonide (filosofo, rabbino e medico, vissuto nel XII secolo) - Levi ben Gerson (filosofo e talmudista, vissuto nel XIV secolo) - Hasdai ben Judah Crescas (filosofo e halakhista, vissuto nel XIV secolo) - Judah Leon Abravanel, più conosciuto come Leone Ebreo (filosofo neoplatonico, poeta e scienziato,

vissuto nel XV secolo).

Studiò anche la Qabbalah, tradizione esoterica della mistica ebraica.

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Attività commerciale (1649)

Nel 1649 morì il fratello Isacco e Baruch, allora diciassettenne, venne chiamato a partecipare all'attività commerciale del padre.

Centro studi di van den Enden (1652)

Nel 1652 Francis van den Enden, ex-gesuita, ex-diplomatico, medico e classicista aprì ad Amsterdam un centro studi. Spinoza, allora ventenne, vi si recò per completare la sua formazione intellettuale: latino, greco, filosofia (compresa la recente filosofia cartesiana) e le scienze (medicina, matematica, fisica e astronomia).

Van den Enden scrisse opere di filosofia politica in cui sosteneva:

- La distinzione tra potere politico e potere religioso - Uguaglianza civile, sociale e legale di ogni cittadino - Libertà di opinione, di parola, di religione, di filosofia - Elezione delle autorità politiche da parte di tutti i cittadini, comprese le donne - Decisione dei cittadini con voto maggioritario sui temi più importanti.

Morte del padre (1654)

Nel marzo 1654 il padre di Baruch morì lasciando molti debiti a causa del naufragio di una nave.

Attività commerciale

Spinoza insieme con il fratello minore creò la ditta commerciale "Firma Bento y Gabriel d'Espinoza" per continuare le attività del padre. Area di interesse: importazione ed esportazione di frutta.

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4 Amsterdam (1654-1656) - L’espulsione dalla sinagoga

Eredità contesa (1654)

La sorellastra Rebecca cercò di portargli via l’eredità accusandolo di fronte al tribunale ebraico di eresia. Spinoza perse la causa, ma fece ricorso al tribunale civile che annullò la sentenza religiosa. Nonostante la vittoria Spinoza non volle prendere nulla dell’eredità e lasciò tutto alla sorella.

Il ricorso al tribunale civile dovette creare notevole malumore nella sinagoga e in famiglia contro Baruch.

Assistente di Van den Enden

Fortunatamente Van den Enden, comprendendo la situazione critica del suo allievo, venne in suo soccorso. Spinoza divenne assistente nella sua scuola, e, in cambio, Van den Enden gli fornì una abitazione e tutto il necessario a casa propria. Questo, naturalmente, comportò una rottura completa con le leggi alimentari ebraiche. Ma questo non era tutto. Van den Enden aveva una reputazione negativa e la sua scuola era fortemente sospettata di essere un centro per l'insegnamento dell'ateismo. Se Van den Enden davvero meritasse questa reputazione non è certo. Sicuramente non aveva vedute troppo ortodosse. Ci furono ripetuti tentativi di indurre le autorità cittadine a far chiudere la scuola.

Baruch conobbe Clara Maria, la figlia di Van den Enden, e forse iniziò una relazione con la fanciulla.

La conoscenza delle lingue classiche aprì a Spinoza nuove possibilità di conoscenza. Studiò i filosofi del Rinascimento (la questione se abbia letto qualche opera di Giordano Bruno è ancora controversa), Bacone e Cartesio.

Contatti con i cristiani

Entrò in contatto con diverse organizzazioni cristiane, come i collegianti (recente movimento religioso olandese a cui partecipavano arminiani e anabattisti), i quaccheri (recente movimento sorto nell’ambito della chiesa anglicana) e i mennoniti (movimento di aderenti alla chiesa anabattista, istituito nel XVI secolo).

Proibizione della filosofia cartesiana

Nel 1642 l’università di Utrecht proibì l’insegnamento della filosofia cartesiana.

Nel 1646 l’università di Leida proibì ai professori di filosofia e teologia di citare il nome di Cartesio.

Nel 1656 un editto degli Stati di Olanda proibì l’insegnamento della filosofia cartesiana.

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Attentato alla vita (1656)

Nel 1656 Spinoza subì un attentato da parte di un integralista ebraico che tentò di colpirlo con un pugnale. Spinoza si salvò.

Espulsione dalla Sinagoga di Amsterdam (1656)

Contro Spinoza nel giugno 1656 venne iniziato un processo di eresia da parte della comunità ebraica di Amsterdam. Baruch venne sottoposto ad interrogatorio. Il 27 luglio fu scomunicato. La sentenza proibì ogni rapporto di altri ebrei con Spinoza e vennero vietati tutti i suoi scritti.

I Senhores della ma’amad [l’assemblea governativa laica alla guida della congregazione] rendono noto che, venuti a conoscenza già da tempo delle cattive opinioni e del comportamento di Baruch Spinoza, hanno tentato in diversi modi e anche con promesse di distoglierlo dalla cattiva strada. Non essendovi riusciti e ricevendo, al contrario, ogni giorno informazioni sempre maggiori sulle orribili eresie che egli sosteneva e insegnava e sulle azioni mostruose che commetteva – cose delle quali esistono testimoni degni di fede che hanno deposto e testimoniato anche in presenza del suddetto Spinoza – questi è stato riconosciuto colpevole. Avendo esaminato tutto ciò in presenza dei Signori Rabbini, i Senhores della ma’amad hanno deciso, con l'accordo dei Rabbini, che il nominato Spinoza sarebbe stato bandito (enhermado) e separato dalla nazione d'Israele in conseguenza della scomunica (cherem) che pronunciamo adesso nei termini che seguono: Con l'aiuto del giudizio dei santi e degli angeli, con il consenso di tutta la santa comunità e al cospetto di tutti i nostri Sacri Testi e dei 613 comandamenti che vi sono contenuti, escludiamo, espelliamo, malediciamo ed esecriamo Baruch Spinoza. Pronunciamo questo cherem nel modo in cui Giosuè lo pronunciò contro Gerico. Lo malediciamo nel modo in cui Eliseo ha maledetto i ragazzi e con tutte le maledizioni che si trovano nella Legge. Sia maledetto di giorno e maledetto di notte; sia maledetto quando si corica e maledetto quando si alza; maledetto nell'uscire e maledetto nell'entrare. Possa il Signore mai più perdonarlo; possano l'ira e la collera del Signore ardere, d'ora innanzi, quest'uomo, far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte nel Libro della Legge, e cancellare il suo nome dal cielo; possa il Signore separarlo, per la sua malvagità, da tutte le tribù d'Israele, opprimerlo con tutte le maledizioni del cielo contenute nel Libro della Legge. E quanto a voi che restate devoti all'Eterno, vostro Dio, che Egli vi conservi in vita. Siete tutti ammoniti, che d'ora innanzi nessuno deve parlare con lui a voce, né comunicare con lui per iscritto; che nessuno deve prestargli servizio, né dormire sotto il suo stesso tetto, nessuno avvicinarsi a lui oltre i quattro cubiti [circa due metri], e nessuno leggere alcunché dettato da lui o scritto di suo pugno”.

Le autorità giudaiche comunicarono la scomunica alle autorità civili, che allo scopo di mantenere buoni rapporti con il rabbinato e con il clero calvinista allontanarono Spinoza per un breve periodo. Baruch andò a vivere a Ouwerkerk, un piccolo villaggio a sud di Amsterdam.

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Difesa di Spinoza

Spinoza scrisse in sua difesa un'Apologia in lingua spagnola (Apologia para justificare de su abdication de la Synagoga), opera oggi perduta.

Dopo la rottura con la comunità ebraica Baruch cambiò il suo nome nel corrispondente latino Benedictus.

Fine dell'attività commerciale (1656)

L'espulsione dalla sinagoga e il conseguente ostracismo degli ebrei misero in crisi le attività commerciali di Spinoza e verso la fine del 1656 interruppe l'attività che svolgeva con il fratello minore.

Molatore di lenti

Per il suo sostegno d’ora in poi dovette fare affidamento sulla molatura di lenti. L’apprendimento di un mestiere manuale faceva parte del curriculum formativo di un ebreo. Nella situazione di crisi economica in cui venne a trovarsi la conoscenza acquisita venne messa a frutto.

Spinoza fece lenti per occhiali, microscopi e telescopi, ed i suoi amici le vendevano per lui. Il lavoro era abbastanza adatto ai suoi gusti, perché lo teneva in contatto con i suoi studi scientifici. La sua fama di ottico attirò l’attenzione di Christiaan Huygens (matematico, astronomo e fisico olandese) e di Gottfried Wilhelm von Leibniz (filosofo e matematico tedesco).

In Olanda un coetaneo di Spinoza, Anton van Leeuwenhoek (1632-1723), che aveva iniziato a lavorare come apprendista in un deposito di stoffe dove le lenti d'ingrandimento venivano normalmente utilizzate per contare i fili nella trama del panno, aveva inventato nuovi metodi per la molatura e la lucidatura delle lenti, che erano molto piccole e di grande curvatura, consentendo la costruzione di nuovi tipi di microscopio.

Ma la molatura era un lavoro pericoloso. La polvere di vetro che Spinoza dovette inalare durante il suo lavoro fu molto dannosa per la sua salute. E alla fine Baruch morì di tisi, malattia che probabilmente aveva ereditato dalla madre, morta in giovane età.

Per il momento, tuttavia, era un'occupazione congeniale, e, tenuto conto anche delle abitudini frugali di Baruch, gli lasciava tempo sufficiente per proseguire gli studi scientifici e filosofici.

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5 Amsterdam (1656-1660) – Dopo l’espulsione

De Deo et homine eiusque felicitate (1658-1660)

Ad Amsterdam, fra il 1658 e il 1660 circa Spinoza scrisse, ma non pubblicò, il De Deo et homine eiusque felicitate (Breve trattato su Dio, l'uomo e la sua felicità), riscoperto e pubblicato solo nel 1862. L'opera anticipa alcuni temi dell'Etica: la critica alla concezione cartesiana delle due sostanze, l'idea di Dio come causa prima e unica, i concetti di sostanza e attributo, la necessità che l'uomo si liberi con la ragione dalle passioni per giungere alla verità, alla pace interiore e a Dio.

Tractatus de intellectus emendatione (1658-1659)

Il Tractatus de intellectus emendatione (Trattato sulla emendazione dell'intelletto), rimasto incompiuto, costituisce una sorta di premessa metodologica alla posteriore costruzione del sistema spinoziano.

Denuncia contro Spinoza

Nel 1660 le autorità ebraiche inoltrarono ufficialmente una petizione alle autorità municipali per denunciare Spinoza come una minaccia alla religiosità e alla morale.

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6 Rijnsburg - Leida (1661-1663)

A Rijnsburg (1661-1663)

Rijnsburg – Studio di Spinoza

Nel 1661 Spinoza si trasferì a Rijnsburg, nei pressi di Leida, sede di una importante università, continuando l'attività di molatore di lenti. Divenne abbastanza noto come fabbricante di strumenti ottici. Non interruppe la sua attività di studioso e di scrittore.

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Rijnsburg – Abitazione di Spinoza

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Rijnsburg – Laboratorio per la molatura delle lenti

Baruch condivideva un appartamento con Herman Homan, un medico, che abitava alla periferia della cittadina e che gli mise a disposizione anche una stanza sul retro per il laboratorio da molatore. Homan era un collegiante.

I collegianti erano un gruppo cristiano, vicino agli anabattisti e agli arminiani, che aveva una delle sue sedi proprio a Rijnsburg. Forse furono proprio gli amici collegianti a indicare Rijnsburg a Spinoza come posto dove poter pensare e scrivere liberamente al di fuori delle polemiche e del clima arroventato di Amsterdam che impediva ad un ebreo scomunicato di poter continuare la sua vita.

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Opere su Cartesio (1663)

Nel 1663 pubblicò Renati Descartes principia philosophiae e Cogitata metaphysica, ambedue scritte fra il 1656 e il 1663 per avviare un giovane discepolo, Johannes Caesar, alla filosofia cartesiana.

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Il circolo di Spinoza

In effetti Baruch si era recato a Rijnsburg per poter lavorare tranquillamente alle sue opere senza il disturbo dei rapporti con amici e nemici che aveva ad Amsterdam. E per circa due anni le sue attese furono corrisposte. Poi il gruppo dei suoi amici si allargò. Studenti di Leida cominciarono a venire alle sue conferenze tenute presso i collegianti di Rijnsburg. Si costituì una sorta di cenacolo intellettuale, che, da un lato, era un segno dell’interesse verso Spinoza e le sue idee, ma, dall’altro, riduceva il tempo che il filosofo voleva dedicare alle sue opere.

Anche ad Amsterdam si costituì un gruppo di studio delle opere di Spinoza, che questi inviava in bozza e manoscritte al suo amico Simon De Vries, con il quale aveva una regolare corrispondenza.

Oldenburg

Oldenburg, segretario della Royal Society di Londra, e Spinoza si scambiarono lettere per circa quindici anni a partire dal 1661 su temi di carattere scientifico e teologico. Si confrontarono due differenti modelli di scienza. Al modello ipotetico-deduttivo di Spinoza, Oldenburg contrappose una concezione di tipo probabilistico ed empirico, mutuata da Boyle.

Addio a Rijnsburg

Nell’aprile del 1663 Spinoza lasciò Rijnsburg.

Si recò per due mesi ad Amsterdam e poi si diresse a Voorburg, nei pressi de L'Aia.

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7 Voorburg - L’Aia (1663-1670)

A Voorburg (1663-1670)

Nel 1663 Spinoza si trasferì nel villaggio di Voorburg, a meno di mezz’ora di cammino da L'Aia, e vi rimase fino al 1670.

Andò ad abitare in casa di Daniel Tydeman, maestro di pittura, in Kerkstraat (strada della chiesa).

La vicinanza con L’Aia consentiva a Spinoza di recarsi facilmente a trovare gli amici nella città, ma la separazione gli dava anche la tranquillità per i suoi studi.

Continuavano i rapporti con il gruppo di Amsterdam, come risulta dalle lettere scambiate con Simon de Vries.

Anche i rapporti con Henry Oldenburg, segretario della Royal Society di Londra, vennero incrementati attraverso lo scambio epistolare.

Peste (1663-1664)

Nell’estate del 1663 e in quella del 1664 la peste imperversò in Olanda. Ad Amsterdam morì il primo anno il 10% della popolazione e il secondo anno circa il 20%.

Spinoza per sfuggire alla peste nell’inverno del 1664 si ritirò a Schiedam vicino a Rotterdam in una fattoria dei parenti di Simon de Vries.

Petizione contro Spinoza (1665)

Nel 1665 un gruppo di cittadini fece una petizione alle autorità civili di Delft, da cui dipendeva Voorburg, in cui si denunciava la presenza di Spinoza nel villaggio. Baruch veniva definito “un ateo, un uomo che si fa beffe della religione, un elemento nocivo alla repubblica”.

Huygens

A Voorburg la famiglia Huygens aveva dei possedimenti e la loro casa era a cinque minuti di strada dall’abitazione di Spinoza. Baruch entrò in amicizia con lo scienziato Christian Huygens, figlio di Constantin, che era un amico di Cartesio e che aveva svolto le funzioni di segretario dello Stadhouder Frederick Hendrick.

Huygens e Spinoza avevano in comune degli interessi nella matematica, nelle scienze ed in particolare nell’ottica. La capacità di Baruch di preparare delle ottime lenti era ampiamente apprezzata dallo scopritore della legge del pendolo cicloidale.

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Jan de Witt

Spinoza strinse un rapporto di amicizia con il Grande Pensionario, una delle massime autorità d’Olanda, Jan De Witt, che concesse a Spinoza una pensione annua di 200 fiorini.

De Witt era un repubblicano oligarchico. Spinoza era un repubblicano democratico. Entrambi erano per lo Stato laico, indipendente dalle interferenze delle autorità religiose calviniste, e per la libertà di pensiero e di opinione.

La condanna di Koerbagh (1668-1669)

Nel 1668 Adriaan Koerbagh pubblicò un’opera sulla storia della lingua olandese. Nel testo egli criticò la religione istituzionalizzata, mettendola in ridicolo. Commise l’errore di pubblicare l’opera in olandese e con il suo nome. L’uso dell’olandese era considerato pericoloso in quanto lo scritto poteva raggiungere più persone e non poteva farlo apparire come un’opera di pura speculazione destinata agli studiosi.

Il 18 luglio 1668 Adriaan venne arrestato a Leida. Il 29 luglio venne condannato a 10 anni di carcere e a successivi 10 anni di esilio, oltre che al pagamento di una multa di 4.000 fiorini.

Il 15 ottobre 1669 Adriaan morì in carcere per malattia, dovuta probabilmente alle pessime condizioni della prigione in cui era stato rinchiuso.

Il trattamento riservato ad Adriaan fece molto riflettere Spinoza sul pericolo della mancata distinzione del potere religioso e del potere politico, e lo indusse ad accelerare i tempi della scrittura del suo Trattato teologico-politico.

Opere in corso

Dal 1663 al 1670 Spinoza lavorò all’Etica, le cui parti venivano inviate agli amici man mano che venivano scritte, ed al Trattato teologico-politico.

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8 L’Aia (1670-1677)

A L'Aia (1670-1677)

Nel 1670 Spinoza, probabilmente su richiesta dei suoi amici e sostenitori, si trasferì a L'Aia dove inizialmente alloggiò presso un molo chiamato De Stille Veerkade (La tranquilla banchina). Aveva alcune stanze al terzo piano in casa della vedova van der Werve.

Tractatus Theologico-Politicus (1670)

Nel 1670 Spinoza fece uscire ad Amsterdam, per precauzione anonimo e con falsa indicazione del luogo di stampa e dell'editore, il Tractatus Theologico-Politicus. L'opera può essere suddivisa in tre parti: la prima

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tratta del modo in cui vanno interpretate le Sacre Scritture; nella seconda e terza parte, Spinoza smaschera e condanna i pregiudizi dei teologi calvinisti, difendendo la libertà di pensiero e di parola.

La risoluzione rigorosa della religione confessionale in religione razionale suscitò reazioni ostili anche in ambienti relativamente tolleranti, dando origine alla fama di Spinoza come uomo empio e maledetto e costringendo l'autore a non stampare nient'altro per tutto il resto della sua vita.

Le reazioni

Il primo attacco venne nel maggio 1670 dal teologo di Lipsia Jacob Thomasius, seguì il professore di Utrecht Regnier Mansveld. Ai due si unì Willem van Blijenburgh. Quindi la reazione si estese e vi parteciparono rimostranti, cartesiani e persino collegianti. Anche il filosofo inglese Thomas Hobbes disse che non si sarebbe mai sognato di scrivere tali insolenze. Lo stesso de Witt non fu soddisfatto del libro.

Dopo le reazioni ufficiose dei singoli si scatenò la condanna delle autorità religiose.

Il 30 giugno 1670 la corte ecclesiastica della chiesa riformata (calvinista) della città di Amsterdam avvertì il sinodo generale della città, che immediatamente denunciò lo scritto come blasfemo e pericoloso.

In luglio il sinodo distrettuale de L’Aia avvertì il sinodo provinciale che il trattato era superstizioso e idolatra.

I delegati del sinodo dell’Olanda meridionale dichiararono che il libro era il più blasfemo e depravato che mai si fosse visto e chiesero l’intervento delle autorità civili.

I burgemeister di Leida sequestrarono tutte le copie del libro. Ma ad Amsterdam e in altre città il trattato rimase in vendita.

Nell’aprile del 1671 l’Hof van Holland, la Corte d’Olanda, il più alto tribunale, decise che l’opera di Spinoza, unitamente al Leviatano di Hobbes e alla Filosofia interprete delle Scritture di Meyer dovevano essere proibiti e che autori, editori, stampatori e venditori dovevano essere identificati e perseguiti.

Una settimana dopo gli Stati d’Olanda nominarono una commissione per esaminare i testi condannati. Ma non si arrivò ad alcun editto, forse per influenza di de Witt, che era amico di Spinoza, oppure semplicemente perché la laicità della repubblica era un valore che stava a cuore alle autorità civili.

La chiesa calvinista continuò la sua battaglia. I riformati di Amsterdam, Leida, L’Aia, Dordrecht, Utrecht, Gelderland e Frigia emisero diverse condanne del trattato.

Traduzione in olandese

Il fatto che il libro fosse stato scritto in latino limitò i danni per Spinoza che non ebbe a subire il processo che aveva colpito Adriaan Koerbagh.

Ma venne fatta una traduzione non autorizzata in olandese da parte di Jan Hendrick Glazemaker, che aveva già tradotto le opere di Cartesio. Spinoza intervenne e riuscì in extremis a bloccare l’uscita del trattato in versione olandese.

La traduzione vide la luce solo nel 1693.

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Cambiamento di residenza

Nel 1671 le entrate annue di Spinoza erano costituite da 300 fiorini donati dal mennonita Simone de Vries e che i suoi eredi continuarono a versare regolarmente, da 200 fiorini della pensione concessa da de Witt e da altre somme derivanti dalle attività di molatore di lenti. Non erano abbastanza per continuare a vivere in Stille Veerkade, l’affitto era troppo alto.

Spinoza si trasferì in periferia in una grande stanza al primo piano in casa del pittore Hendrik van der Spyck, che aveva tre figli e che in pochi anni ne avrebbe avuti altri quattro. Baruch pagava 80 fiorini all’anno di affitto.

L’unica stanza serviva da camera da letto, da studio e da laboratorio per la molatura delle lenti.

Baruch aveva circa centocinquanta libri, un letto, una scrivania di legno, uno scaffale e gli strumenti da lavoro.

Passava la maggior parte del tempo in casa a leggere, a scrivere e a lavorare le lenti. A volte riceveva in visita amici e conoscenti.

Morte di Jan de Witt (1672)

Il 20 agosto 1672, de Witt venne ucciso barbaramente dalla plebe de L'Aia. In questa occasione Spinoza avrebbe voluto andare ad appendere sul luogo del massacro un cartello con sopra scritto "Ultimi barbarorum", ma venne per fortuna trattenuto da Van der Spijk.

La morre di de Witt significò un cambiamento di rotta nella politica liberale dell’Olanda. I suoi uomini furono estromessi dal potere e sostituiti da fedeli degli Orange. Si ebbe una forte centralizzazione a scapito delle autonomie locali.

Il cambiamento di atmosfera venne avvertito anche nelle università e i filosofi cartesiani si coalizzarono anch’essi contro Spinoza, considerato un cartesiano estremista.

Rifiuto della cattedra universitaria di Heidelberg (1673)

Nel 1673 Spinoza venne chiamato dall'Elettore del Palatinato Carlo Lodovico, fratello della principessa Elisabetta che era stata molto amica di Cartesio, a insegnare filosofia all'università di Heidelberg, ma rifiutò perché ritenne insufficienti le garanzie di libertà di pensiero concesse dall'autorità.

Nella lettera di proposta dell’Elettore, scritta da Fabricius, un calvinista che conosceva bene il Trattato, era stato inserito un invito a non abusare della libertà filosofica per non perturbare la religione pubblicamente professata.

Incontro con i francesi (1673)

Nel 1673 l’esercito francese era ad Utrecht. Il principe di Condé, uomo interessato alle scienze e alle arti, invitò Spinoza ad un incontro. Spinoza credette di poter aprire negoziati di pace e dopo aver consultato le

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autorità in luglio si recò ad Utrecht. Fu ben accolto dal conte di Lussemburgo, ma il principe di Condé si era allontanato. Spinoza fu invitato a rimanere. Dopo diverse settimane arrivò la notizia che il principe non sarebbe ritornato. I francesi offrirono una pensione a Baruch se questi avesse dedicato un libro a Luigi XIV. Il filosofo rifiutò e tornò a L’Aia.

Il popolo a L’Aia aveva, nel frattempo, avuta notizia della visita di Spinoza al campo nemico. Spinoza venne considerato una spia. Quando arrivò a L’Aia, un tiro di pietre salutò il suo ritorno e Van der Spyck ebbe paura che la folla facesse irruzione in casa. Spinoza, tuttavia, lo pregò di non avere paura. "Sono innocente" proclamò e disse che alcuni dei governanti sapevano perché era andato a Utrecht. Infatti riuscì a calmare la folla e a sfuggire al linciaggio.

Condanna del Trattato teologico-politico

Il 19 giugno 1674 la Corte d’Olanda mise ufficialmente al bando il Trattato di Spinoza, il Leviatano di Hobbes e La filosofia interprete delle Scritture di Meyer. Le autorità civili avevano infine deciso di sottomettersi alla volontà delle autorità ecclesiastiche calviniste. Veniva vietato stampare, vendere e diffondere questi libri. Ormai lo spirito liberale sostenuto da de Witt era scomparso. Gli orangisti avevano preso completamente il potere.

Ethica more geometrico demonstrata (1662-1675)

Il pensiero di Spinoza ha nell'Etica la sua esposizione più compiuta.

Verso la fine di luglio del 1675 Spinoza si recò ad Amsterdam per curare personalmente l'edizione dell'Etica. Vi rimase appena due settimane. Si accorse immediatamente che i teologi calvinisti erano venuti a conoscenza della cosa e stavano iniziando una campagna contro la sua persona e la sua opera prima ancora che venisse stampata.

Le animosità che si era attirato con il Trattato Teologico-Politico, il cui anonimato non era durato molto, rendevano impossibile la pubblicazione dell'Etica.

In effetti Spinoza non era tanto preoccupato dei predicatori calvinisti, di cui era scontata l’opposizione, ma temeva, a ragione, l’atteggiamento delle autorità civili. Infatti anch’esse si erano già allertate in previsione della prossima stampa del nuovo libro.

Spinoza aveva scritto l’Etica, o gran parte di essa, prima del Trattato. Aveva deciso di pubblicare il Trattato per spianare la strada all’Etica promuovendo la libertà di pensiero e di opinione. Ma evidentemente la sua strategia non aveva ottenuto i risultati attesi.

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Incontro con Leibniz (1676)

Nell'ottobre del 1676, in occasione del suo rientro in Germania da Parigi, Leibniz si recò a L'Aia per incontrare Spinoza, dopo aver avuto con lui uno scambio di lettere. Gli incontri ebbero luogo più volte nell’arco di alcune settimane. L’atmosfera fu amichevole e l’impegno intellettuale notevole.

Leibniz non si lasciò convincere dalla metafisica spinoziana. Ma su alcuni punti, come sulle perfezioni di Dio in ordine alla prova ontologica, i due trovarono alcune convergenze.

In sostanza ci fu grande rispetto, ma una punta di diffidenza rimase. Spinoza mostrò alcune parti dell’Etica a Leibniz, ma considerò imprudente affidargli i suoi scritti inediti e questi mostrò una certa perplessità verso le posizioni religiose di Spinoza.

Tractatus politicus (1676)

Il Tractatus politicus, iniziato nel 1676 e non terminato per la sopravvenuta morte del filosofo, contiene la dottrina spinoziana dello Stato, concepito come espressione della stessa necessità razionale e come potenza liberatrice, sottomettendosi alla quale il singolo supera la particolarità del proprio orizzonte passionale e raggiunge la vera libertà.

Nel Tractatus politicus si afferma che la democrazia è la migliore forma di vita in comune. Ogni cittadino ha il diritto di votare per i suoi rappresentanti.

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Morte di Spinoza (1677)

L’Aia – Casa in cui morì Spinoza

Durante l’inverno 1676-1677 le condizioni di salute di Spinoza peggiorarono. Ma il pittore Van der Spyck, suo padrone di casa, non si accorse della gravità della situazione. Evidentemente Spinoza stoicamente soffriva in silenzio. Non voleva dare importanza alla morte, conformemente alla sua dottrina. Nell’Etica aveva scritto:

L’uomo libero non pensa a niente meno che alla morte e la sua sapienza è meditazione non della morte ma della vita (Etica, Parte IV, P67).

Il 21 febbraio 1677 Benedictus Spinoza, all'età di 44 anni, morì di tubercolosi a L'Aia.

Quattro giorni dopo Spinoza fu sepolto nella Chiesa Nuova sul Spuy, che è abbastanza vicino al Paviljoensgragt. Sei carrozze seguirono il corteo, e molte persone importanti lo accompagnarono alla sua ultima dimora, vicina a quello di Jan de Witt.

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Opere postume (1677)

L'amico Louis Meyer raccolse tutti i manoscritti lasciati inediti da Spinoza e li preparò per la stampa.

A novembre dello stesso anno li fece pubblicare in una raccolta dal titolo Opere postume. L'autore venne indicato con la sigla "B.D.S.". Venne omesso l'editore ed il luogo di stampa.

Nelle Opere postume furono incluse:

- Ethica - Tractatus politicus - Tractatus de intellectus emendatione - Epistolae - Compendium grammatices linguae hebraeae.

Condanna cattolica

Il 13 marzo del 1679 la Chiesa cattolica inserì tra i libri proibiti le Opere postume e il Trattato teologico-politico.

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9 Spinoza nella storia della filosofia moderna

Spinoza è una delle più grandi personalità della storia della filosofia occidentale. Il disinteresse, la dedizione totale al vero, la condizione di perseguitato e di isolato ne fanno una figura esemplare di statura paragonabile a quella di Socrate.

Il pensiero di Spinoza, che giunse a una totale confutazione dei concetti di provvidenza, di libero arbitrio e di persona divina, fu accolto in modo ostile; la sua grandezza sarà riconosciuta solamente un secolo dopo la morte del filosofo.

Nella storia della filosofia la posizione di Spinoza è per molti aspetti unica e originale. Spinoza non si volle riconoscere in alcuna scuola, né volle fondare una propria scuola.

Spinoza visto dai posteri

Alcune opinioni su Spinoza:

- Malebranche, manifestò il suo dissenso contro le teorie del "misérable Spinoza" nelle Méditations chrétiennes et métaphysiques (1683).

- P. Bayle nel suo Dizionario storico e critico (1697) scrisse "Spinoza, ebreo di nascita, poi disertore dell'ebraismo ed infine ateo, era di Amsterdam. Egli fu un ateo sistematico ..."

- Leibniz, il 4-2-1678 scrisse a Justel di trovare nell'Etica "una quantità di bei pensieri conformi ai miei, come sanno alcuni miei amici che sono stati anche amici di Spinoza". Ma, in una lettera del 1686 al Langravio di Hessen, Leibniz concordò con il giudizio di Arnauld: Spinoza è "l'uomo più empio e pericoloso di questo secolo".

- Wolff nella Theologia moralis (1737) condannò lo spinozismo per le sue conseguenze negative sulla morale, sulla pietà e la religione.

- Clarke e Toland nel 1705-1706 condannarono l'ateismo materialistico e il determinismo di Spinoza.

- Voltaire nell'articolo Dieu del Dictionnaire philosophique (1770) rifiutò l'ateismo di Spinoza.

- Si avvicinarono ad alcune tesi di Spinoza i cosiddetti neo-spinozisti: de la Mettrie (1744); de Maupertuis (1751); Diderot (1759); Holbach (1770).

- Jacobi riabilitò il pensiero di Spinoza nelle Lettere a M. Mendelssohn sulla dottrina di Spinoza (1785).

- Lessing fece una esplicita dichiarazione di spinozismo.

- Mendelssohn riconobbe, nei Gesprache (1755), Spinoza come un precursore dell'armonia prestabilita.

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- Herder nei dialoghi del Gott (1787) riconobbe la peculiarità della concezione di Dio di Spinoza, che associò a S. Giovanni come apostolo dell'amore.

- Una forte presenza di idee di ispirazione spinoziana si trova nelle Lettere filosofiche (1786) di Schiller e negli scritti del 1799 di Schleiermacher.

- Sono famose le pagine di Poesia e Verità di Goethe dove il poeta riconosce la grande influenza avuta su di lui dall'Etica di Spinoza.

- Fichte riconobbe che la parte teorica della sua Dottrina della scienza è "lo spinozismo sistematico".

- Schelling dedica una particolare attenzione a Spinoza nel sue opere del 1797, 1798, 1799, 1810, 1834.

- Hegel, nelle Lezioni sulla storia della filosofia, riconobbe che "essere spinoziani è il principio stesso del filosofare".

- Russel, nella sua Storia della filosofia occidentale (1945) scrisse:

"Spinoza è il più nobile ed il più degno di amore dei grandi filosofi. Se qualcun altro lo ha superato dal punto di vista intellettuale, dal punto di vista etico è superiore a tutti. Come logica conseguenza, fu considerato, durante la sua vita e per un secolo dopo la morte, un uomo di spaventosa malvagità".

- Einstein ad una domanda su Dio e la religione posta da uno studioso del Talmud rispose:

“Mi sembra che la nozione di un Dio personale sia un concetto antropomorfico che non posso prendere sul serio. Inoltre non mi sento in grado di immaginare qualche volontà o un obiettivo al di fuori della sfera umana. Le mie opinioni sono vicino a quelle di Spinoza: l'ammirazione per la bellezza della fede nella semplicità logica dell'ordine e dell'armonia che possiamo cogliere con umiltà e solo imperfettamente. Io credo che dobbiamo accontentarci della nostra conoscenza imperfetta e della comprensione e trattamento dei valori e obblighi morali puramente come un problema umano - il più importante di tutti i problemi umani”.

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10 Sigillo di Spinoza

Sigillo di Baruch Spinoza

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11 Lettera di Spinoza a Leibniz

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Riferimenti bibliografici

Abbagnano N. Storia della filosofia - Vol. IV - La filosofia moderna nei secoli XVII e XVIII

TEA

Braudel F. Civiltà materiale, economia e capitalismo (secoli XV-XVIII) - I tempi del mondo

Einaudi

De Ruggiero G. Storia della filosofia - L'età cartesiana Laterza

Hegel Lezioni sulla storia della filosofia Laterza

Mignini F. Introduzione a Spinoza Laterza

Proietti O. «Agnostos theos». Il carteggio Spinoza-Oldenburg (1675-1676). Testo originale a fronte

Quodlibet

Russel B. Storia della filosofia occidentale Tea

Scribano E. Introduzione alla lettura dell’Etica di Spinoza Laterza

Spinoza Opera posthuma (rist. anast. 1677) Quodlibet

Spinoza Trattato Teologico-Politico (a cura di A. Dini) Bompiani

Spinoza Tutte le opere Bompiani

Steven N. Baruch Spinoza e l’Olanda del Seicento Einaudi

Totaro P. Instrumenta mentis. Contributi al lessico filosofico di Spinoza

Olschki