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www.temponews.it a soli € 0,50 in edicola Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa tempo.carpi @Tempo_di_Carpi Settimanale di ATTUALITÀ, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI IL CANTANTE CARPIGIANO RICCARDO MACCAFERRI A SOLI 20 ANNI HA CANTATO E RECITATO NEL MUSICAL NOTRE DAME DE PARIS E ORA È IMPEGNATO IN ROMEO E GIULIETTA SCUOLA ECONOMIA TRA LE RIGHE: Tanto per puntualizzare... GARA DEL GAS “Aimag non può correre da sola” ISTITUTI SUPERIORI crescono le scrizioni on line venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08 Canto e sogno il cinema “HANNO RUBATO TUTTO CIÒ CHE HAN TROVATO, PERSINO I TESTER”. COPPIE SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI? I BENEFICI DELLA MEDIAZIONE LEGIONELLA: RADDOPPIANO I CASI A CARPI L’ULTIMO SALUTO DELLA CITTÀ A MARIO PERGREFFI MASSIMO VARINI TRA I MUSICISTI SALITI SUL PALCO DELL’ARISTON Mario Pergreffi Massimo Varini Sergio Bergamini Riccardo Maccaferri chiuso il martedì VIA GRIDUZZA 1 CARPI (MO) TEL. 059.686689 GIANNI 331.5345384 ENEA 346.3374219 FESTA DELLE DONNE DOMENICA 8 MARZO Dalle 21 cena e musica dal vivo fino a tarda notte! A INFUOCARE LA SERATA I BEST STRIP BOYS! 25.00 solo su prenotazione A INFUOCARE LA SERATA I BEST STRIP BOYS! Menù Tartaruga di bovino maschio Bigoli con ragù di maiale Prosciutto di braga con verdure infuocate Dessert peccato di gola Da sinistra Tiziana Venturi, Mariagiuseppina Russo e Rita Lacetera

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Il cantante carpIgIano rIccardo MaccaferrI a solI 20 annI ha cantato e recItato nel MusIcal notre daMe de parIs e ora è IMpegnato In roMeo e gIulIetta

scuola

EcoNoMIa

tra le rIghe: tanto per puntualizzare...

gara del gas“aimag non può correre da sola”

IstItutI superIorIcrescono le scrizioni on line

venerdì 27 febbraio 2015anno XVI - n. 08

canto e sognoil cinema

“hanno rubato tutto cIò che han trovato, persIno I tester”.

coppIe sull’orlo dI una crIsI dI nervI? I benefIcI della MedIazIone

legIonella: raddoppIano I casI a carpI

l’ultIMo saluto della cIttà a MarIo pergreffI

MassIMo varInI tra I MusIcIstI salItI sul palco dell’arIston

Mario Pergreffi

Massimo Varini

Sergio Bergamini

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chiuso il martedìVIA GRIDUZZA 1 CARPI (MO)

TEL. 059.686689GIANNI 331.5345384 ENEA 346.3374219

FESTA DELLE DONNEDOMENICA 8 MARZO

Dalle 21 cena e musica dal vivo fino a tarda notte!

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MenùTartaruga di bovino maschioBigoli con ragù di maialeProsciutto di braga con verdure infuocateDessert peccato di gola

Da sinistra Tiziana Venturi, Mariagiuseppina Russo e Rita

Lacetera

venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 082

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni PrandiCAPOREDATTORESara GelliREDAZIONEJessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’Multiradio - 059.698555 STAMPACentro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONEVia Nuova Ponente, 28 CARPITel. 059 642877 - Fax 059 [email protected]

ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI

RADIO BRUNO Soc. Coop.Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 25 febbraio 2015

Tra le righe...

La IenaIl graffio

FoTo della seTTimana...

Dal lunedì al venerdì con orario continuato 8-19.30

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Tanto per puntualizzare…

Di nero su bianco resta un messaggio recapitato sui cellulari dei ragazzi che dovevano partecipare a una festa studentesca sabato sera, trasferita poi in un altro locale del reggiano: è nel nostro archivio ma nessuno ancora si è

fatto avanti per rivendicarne la paternità. E’ comprensibile perché l’ultimo dei quattro punti delle istruzioni per la serata contiene indicazioni fuorvianti rispetto al divieto di somministrazione di alcolici ai minorenni. Il messaggio è stato intercet-tato da alcuni genitori che lo hanno sottoposto all’attenzione della Redazione. L’uso della prima persona plurale che caratterizza il messaggio ritorna anche nel testo che un abile ventenne ha postato per ben due volte, forse a rimarcarne il con-tenuto, sul nostro sito www.temponews.it commentando la notizia relativa, in cui erano riportate le impressioni di alcuni genitori, nemmeno tutte le testimonianze raccolte in questi giorni. E’ un uso del noi regolato dal plurale maiestatis o chi scrive si riferisce a una squadra formata da più persone che si assumono la respon-sabilità delle parole scritte?Siamo chiamati tutti a un’assunzione di responsabilità a partire da quei ragazzini che, avendo quattordici anni, non sono titolati a rovinarsi anche fosse solo per una sera, fino ai genitori chiamati a vigilare, per finire con quei maggiorenni presenti nei locali perché la smettano di fare da passamano. Non si sta demonizzando nien-te e nessuno. Il business del divertimento e dell’intrattenimento si può fare con serietà e professionalità.

3venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

“ La nostra città ormai è ridotta al

Bronx. La crisi ha creato sacche di degrado. La gente è disperata e dispo-sta a tutto. Ruba di tutto. Un tempo - commenta Berga-mini - i ladri svaligia-vano le gioiellerie, oggi derubano parrucchieri, denti-sti… nessuno può dirsi al sicuro. Quella del nostro Paese è ormai una discesa libera”.

“Si sono portati via tutto ciò che hanno trova-to. Persino i tester e il

listino prezzi dei prodotti. E’ chiaro che tutta la refur-tiva servirà ad allestire un altro salone di parrucchieri, magari all’estero. Di questo passo, mi chiedo davvero dove andremo a finire…”. A parlare è Sergio Bergamini, noto hairstylist carpigiano, dopo che, nella notte del 17 febbraio, una banda di malviventi gli ha svaligiato il salone di via Ferraris. “Non hanno risparmiato nulla. Guardati intorno: hanno ripulito tutti gli scaffali, rubando cosmetici e prodotti professionali per i capelli di altissima qualità. Hanno portato via tre televisori, la lavatrice, l’asciugatrice, due poltroncine, il computer e persino i nostri attrezzi da la-voro, dalle forbici ai phon… Siamo davvero sconvolti e non è solo una questione di denaro (stimati circa 15mila euro di danni) è il senso di impotenza che ti schiaccia. Ci si sente sempre più insicu-ri”. Nessuno, naturalmente, si è accorto di nulla e Sergio che, con coraggio, ha imme-diatamente riaperto i battenti (“si deve pur lavorare, no?”) ricomprando l’indispensa-bile, ha deciso di correre ai ripari: “ora farò installare un impianto d’allarme e nume-rose telecamere. Spero che

SValIgIato Il Salone del noto haIrStylISt carpIgIano SergIo BergamInI: “SIamo daVVero SconVoltI e non è Solo una queStIone dI denaro (StImatI cIrca 15mIla euro dI dannI) è Il SenSo dI Impotenza che tI SchIaccIa. cI SI Sente Sempre pIù InSIcurI”.

“nessuno può dirsi al sicuro”

più? Certo i malviventi non fanno visite a chi lavora nell’ombra… La nostra città ormai è ridotta al Bronx. La crisi ha creato sacche di degrado. La gente è dispe-rata e disposta a tutto. Ruba qualsiasi cosa. Un tempo - prosegue Bergamini - i ladri svaligiavano le gioiellerie, oggi derubano parrucchieri, dentisti… nessuno può dirsi al sicuro. Quella del nostro Paese è ormai una discesa libera”. Il problema? “Lad-dove non ci sono né giustizia né, tantomeno, certezza della pena, la delinquenza non può che prosperare, soprattutto oggi, a causa del perdurare della crisi”.

Jessica Bianchi

Sergio Bergamini davanti agli espositori vuoti

Espositori vuoti e cavi a penzoloni

la videosorveglianza costitu-isca un deterrente efficace”. E mentre la Polizia cerca gli autori del furto a Sergio restano la paura e l’amaro in bocca: “lo so che sono solo

cose quelle che mi hanno rubato, ma è brutto lavorare in queste condizioni. Uno cerca di fare del proprio meglio, di offrire il massi-mo alla propria clientela, di crearsi un’immagine positi-va e questo è il risultato? La qualità dunque non premia

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venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 084

Come si contrae?“Il contagio avviene inalan-do acqua contaminata sotto forma di “aerosol” generati ad esempio da rubinetti e docce; le persone possono essere esposte a queste fonti a casa, presso il luogo di lavoro o in altri ambienti come alberghi e ospedali”. Quali sono i sintomi?“Dal punto di vista clinico le infezioni da legionelle possono decorrere in modo asintomatico, oppure deter-minare un quadro febbrile simil influenzale che si risolve spontaneamente in pochi giorni. Nei casi più gravi può causare la polmonite da legio-nella che è caratte-rizzata da febbre ele-vata, tosse, difficoltà respiratorie e quadro radio-logico di polmonite. E’ proprio la polmonite da legionella a essere conside-rata un problema emergente di Sanità pubblica sottopo-sta a sorveglianza speciale”. La sola presenza dei batteri non costituisce un rischio per la salu-te. Quando diventano

“E’ la polmo-nite da legio-nella a essere

considerata un problema emergen-te di Sanità pubblica sottoposta a sorve-glianza speciale”.

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L’Azienda sanitaria di Modena ha posto il veto alla sperimenta-

zione sulla rete idrica di Car-pi tesa a limitare la cessione di fibre di amianto tramite l’arricchimento dell’acqua di sostanze nutrienti. Il timo-re manifestato è che all’in-terno dei tubi si crei un bio-film organico che potrebbe fungere da terreno di coltura per varie colonie batteriche tra cui il microrganismo patogeno della Legionella. In una lettera indirizzata ad Aimag e Comune di Carpi infatti, l’azienda ha scritto: “in Provincia di Modena e, in particolare nel Distretto di Carpi, nel corso del 2014 si è verificato un aumento di casi di legionellosi”. Quanti sono stati i casi? A risponderci è il Diparti-mento di sanità pubblica dell’Ausl di Modena.“I casi di legionellosi segna-lati in provincia nel 2014 sono 53 (dato provvisorio), erano 34 nel 2012 e 33 nel 2013. Nel Distretto di Carpi si è passati da 7 casi segna-lati nel 2012 e nel 2013 a 14 casi nel 2014”.A cosa è imputabile tale aumento?“Va premesso che l’analisi dell’andamento dei casi deve tener conto del miglio-

I caSI dI legIonelloSI SegnalatI nel dIStretto dI carpI Sono paSSatI da 7 nel 2012 e nel 2013 a 14 caSI nel 2014. a coSa è ImputaBIle tale aumento? lo aBBIamo chIeSto al dIpartImento dI SanItà puBBlIca dell’auSl dI modena

raddoppiano i casi di legionella a carpi

ramento nel tempo sia delle capacità diagnostiche, sia dell’attenzione alla segnala-zione ai Servizi competenti da parte dei clinici. Inoltre, quando i casi di malattia sono relativamente pochi, i numeri assoluti possono su-bire variazioni anche signifi-cative da un anno all’altro. Per questo e per fattori ancora oggetto di studio, si osserva negli ultimi anni un aumento dei casi a Carpi così come in tutto il mode-nese e in altre province della Regione ed è riportato anche nei Report nazionali. I casi riportati nel distretto di Carpi durante il 2014 ri-sultano correlati a esposizio-ne domiciliare, a parte due riconducibili a soggiorni presso strutture alberghiere di altri territori. Prosegue la sorveglianza attenta della malattia con l’avvio, per

ogni caso diagno-sticato, di un’indagi-ne epide-miologica e ambientale i cui risulta-ti vengono inviati in Regione”.Cos’è la le-gionella?

“La legionella è un micror-ganismo comunemente presente nei fiumi e laghi e, in generale, in tutti gli specchi di acqua dolce, oltre che nelle acque sot-terranee comprese quelle termali. In questi ambienti naturali è però presente in concentrazioni basse tali da non costituire un pericolo, mentre negli ambienti idrici artificiali, come le reti degli edifici, può trovare condi-zioni ideali per sopravvi-vere e moltiplicarsi, quali la temperatura dell’acqua (la temperatura ottimale di crescita è compresa tra 25 e 42°C), la presenza di biofilm e di organismi unicellulari che forniscono protezione e nutrimento. Si conosco-no a oggi più di 50 specie di legionelle ma solo una parte di queste è associata a infezioni umane”.

pericolosi?“Il rischio di contrarre la malattia è correlato alle con-centrazioni della legionella e a fattori di rischio indivi-duali, come la presenza di patologie croniche polmo-nari, patologie o terapie che riducono le difese immu-nitarie, l’età avanzata e il fumo di sigaretta”.Tra i luoghi a maggior rischio vi sono gli ospe-dali. Ricordo vari casi al Ramazzini. Come mai?“Qualunque impianto idrico può essere colonizzato da legionella; sicuramente uno grande e complesso,

come quello di un ospedale, può essere a maggior rischio così come lo sono le per-sone ricoverate, poiché affette da patologie croni-che che depri-mono il sistema

immunitario. Per il controllo della legionella in ospedale, come in altri impianti com-plessi, sono previsti piani di monitoraggio che hanno lo scopo di ridurre il pericolo. Nel 2014 non si sono registrati casi connessi al ricovero nell’Ospedale Ramazzini”.Quali sono le strategie

per combattere la pro-liferazione della legio-nellosi?“Come abbiamo detto la legionella è un microrgani-smo ubiquitario presente in natura difficile da eliminare. Tuttavia esiste una serie di misure di buona gestione degli impianti domestici che hanno il fine di contra-stare la moltiplicazione di legionella all’interno della rete distributiva dell’acqua: mantenere la temperatura dell’acqua calda al di sopra di 50°C, assicurandosi nel contempo di minimizzare il rischio di ustione nel momento dell’utilizzo dell’acqua calda; garantire la manutenzione e la puli-zia periodica del proprio impianto di produzione dell’acqua calda; eseguire la pulizia/decalcificazione periodica dei rompigetto dei rubinetti (o in alterna-tiva la loro sostituzione) e della cipolla delle docce; sostituire periodicamente il flessibile della doccia, se in gomma. Vi sono poi alcune racco-mandazioni di tipo compor-tamentale come far scor-rere l’acqua calda qualche minuto prima dell’utilizzo della doccia”.

Jessica Bianchi

5venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

Venerdì 6 marzo, dalle 9 alle 19, i volontari di A.Di.Ca. - Asso-

ciazione Diabetici Carpi - saranno a Campogalliano, nelle farmacie cittadine e presso il distretto sanitario, per divulgare, materiale in-formativo circa la “malattia diabetica”, la prevenzione

Enrico Franchini, Anna Vittoria Ciardullo, Claudio Vagnini, Massimo Bevini ed Enrico Bonasi

Venerdì 6 marzo, dalle 9 alle 19, i volontari di adica saranno a campogalliano

Teniamo i piedi per terradel piede diabetico e per far compilare un questionario anonimo per la valutazione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Inoltre, all’interno del Distret-to Sanitario, i volontari effettueranno un esame non invasivo per la diagnosi precoce delle complicanze

agli arti inferiori, utilizzando la nuova apparecchiatura medica donata dalla Fon-dazione Cassa di Rispar-mio di Carpi. Di fronte al distretto sanitario, si potrà poi partecipare a una dimo-strazione della “camminata energica” in presenza di un istruttore e volontario.

Da sinistra Tiziana Venturi, Mariagiuseppina Russo e Rita Lacetera

al VIa preSSo Il centro dI pSIcologIa e logopedIa dI VIale peruzzI, 26 un SerVIzIo dI medIazIone famIlIare. eSISte un Segreto per far Sì che l’amore durI daVVero tutta la VIta? e’ poSSIBIle Superare le crISI dI coppIa? cI SI può Separare Senza traumI? lo aBBIamo chIeSto alle tre medIatrIcI carpIgIane rIta lacetera, marIagIuSeppIna ruSSo e tIzIana VenturI

coppie sull’orlo di una crisi di nerviE

vissero per sempre felici e contenti. Sogno o utopia? Esiste un

segreto per far sì che l’a-more duri davvero tutta la vita? Possono due persone che scelgono di costruire insieme una famiglia restare unite fin che morte non le separi? Lo abbiamo chiesto a tre donne che, di coppie, se ne intendono. Le mediatrici familiari Rita Lacetera, Mariagiuseppina Russo e Tiziana Venturi hanno deciso di intraprendere una nuova avventura presso il Centro di Psicologia e Logopedia di viale Peruzzi, 26: “dopo un percorso di formazione comune - spie-gano - e di conoscenza e stima reciproche, abbiamo deciso di scommettere su un servizio, quello della mediazione, ancora poco conosciuto nel nostro Paese ma utile ed efficace”. In cosa consiste esattamente questo approccio? “E’ un percorso che la coppia sceglie libera-mente quando si accorge che la propria unione è entrata in crisi”, spiega la dottoressa Lacetera. La mediazione mette al centro le persone: “i due coniugi sono i veri pro-tagonisti del percorso. Noi siamo soltanto una guida che si pone in modo equidi-stante dai due. Non abbiamo ricette magiche, né propo-niamo percorsi terapeutici”, prosegue Rita Lacetera. Me-

Sabato 7 marzo, dalle 10 alle 13

cos’è la mediazione familiare? a chi si rivolge?

La cittadinanza è invitata, sabato 7 marzo, dalle 10 alle 13, presso il Centro di Psicologia e Logopedia di viale Peruzzi, 26 in occasione di un incontro gratuito per co-

noscere da vicino il servizio di mediazione familiare, rivolto alle coppie che stanno vivendo un momento di alta conflittualità o il difficile momento della separazione. Per info: 338.8704830 - [email protected]

diazione non significa via di mezzo, bensì “ricercare la via della coppia”. E questo è particolarmente importante qualora vi siano dei figli: “riuscire a giungere a una decisione comune e condi-visa comporta una vittoria

straordinaria per entrambi i genitori. Spesso, infatti, gli accordi separativi sanciti in Tribunale vengono disattesi poiché vissuti come una vio-lenza o un’ingiustizia da uno dei due genitori. L’obiettivo della mediazione - aggiunge

la dottoressa Venturi - in-vece è quello di trovare un accordo ad hoc, tarato sulla coppia e sui bambini. E’ un percorso complesso e fati-coso ma capace di portare a scelte durature poiché prese da entrambi i coniugi”. I pri-mi passi della mediazione, spiega la dottoressa Russo, mirano a “riattivare una comunicazione funzionale. Dialogo e ascolto. E’ poi necessario mettere a fuoco i problemi e prendere consa-pevolezza delle dinamiche di coppia”. “Non tutte le unione sono mediabili - sot-tolinea la dottoressa Venturi

- ma questo si rende eviden-te sin dall’inizio. Il percorso è breve, generalmente si compone di una decina di incontri, e la direzione non è mai univoca”. Ogni storia è un caso a sé ma, ogni coppia, sottolineano le tre mediatrici, “deve compiere un percorso di consapevo-lezza. Lavorare sull’oggi in modo fattivo per riuscire a individuare, e poi corregge-re, ciò che non va e andare avanti in modo autonomo”. Coppie sull’orlo di una crisi di nervi. Il campanello d’allarme? “Si smette di comunicare. Di ascoltare. Si

inizia a sottovalutare l’altro. A prenderlo per scontato. A non vigilare sull’unione e a non prestare la giusta atten-zione alla coppia”, spiega Mariagiuseppina Russo. Di fronte a questi segnali, correre immediatamente ai ripari è un imperativo, onde evitare “che sia troppo tardi”. Il conflitto, di per sé, non è negativo: “anni fa, il matrimonio era protetto da una forte rete sociale, men-tre ora, al contrario, è nelle mani della singola coppia. Una forte responsabilità che implica una importante presa di consapevolezza anche nei momenti più conflittuali e difficili. Siamo tutti più fragili e tendiamo ad allontanare la sofferenza ma, in realtà, questa fa parte della nostra vita e può aiu-tarci a crescere. A evolverci. Ogni relazione, per farcela, dev’essere accudita, alimen-tata”. Coccolata. Qualora dalla crisi non possa nascere il seme del cambiamento indispensabile per tenere uniti i due, la mediazione può rivelarsi comunque la carta vincente per tutelare i più piccoli, “spostando il focus della discussione dal conflitto ai propri figli. Rimettendoli al centro. L’a-more coniugale può finire, quello genitoriale no, ed è proprio da questo assunto che occorre ripartire per cercare un nuovo equilibrio e trovare delle soluzioni condivise. I bambini stanno bene laddove i genitori sono felici, uniti o separati che siano”, sottolineano le tre mediatrici. Chiedere aiuto è difficile e implica un grande coraggio ma i “problemi non si risolvono da soli e il tra-scorrere del tempo non può che peggiorare le cose”.

Jessica Bianchi

venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 086

Scorrendo le oltre duemila pagine dell’inchiesta Aemi-

lia ciò che suscita maggior inquietudine - e sdegno - è senza dubbio la sintonia nata - da anni - tra un gruppo di insospettabili, dalle solide radici emiliane, e la crimi-nalità calabrese. Tra questi, com’è ormai noto, vi è anche il nome dell’imprendito-re di San Felice Augusto Bianchini, il quale, dopo il sisma del 2012, pur essendo stato escluso dalla White List stilata dalla Prefettura di Modena nel 2013, è riuscito ad aggiudicarsi vari appal-ti, sette dei quali pubblici, grazie alla complicità del tecnico comunale di Finale Emilia Giulio Gerrini, fi-nito ai domiciliari per abuso d’ufficio, e creando una nuo-va società, la Ios, intestata al figlio Alessandro (ai do-miciliari insieme alla madre Bruna Braga). Il nome di

Il nome dell’ImprendItore dI San felIce auguSto BIanchInI, fInIto In manette per concorSo eSterno In aSSocIazIone mafIoSa, è Spuntato tra le SocIetà del gruppo aImag

“possiede ancora le quote ma non siede più nel cda”

Bianchini - finito in manet-te per concorso esterno in associazione mafiosa per la sua collaborazione con Mi-chele Bolognino, pure lui in

carcere, ritenuto capozona della cosca Grande Aracri in Emilia - è spuntato anche tra le società del Gruppo Aimag. AeB Energie Srl

- di cui il Gruppo Aimag de-tiene il 60% delle quote - si occupa di pubblica illumi-nazione, videosorveglianza e impianti per la sicurezza e

lavora con undici Comuni (tra cui quello di Soliera). “La società, che ha sede a Mirandola, è nata a seguito della gara per la scelta del socio privato di minoran-za – partner industriale per la gestione di servizi di pubblica illumina-zione. Grazie all’apporto dei soci Bianchini Costruzioni Srl (ndr l’azienda è in con-cordato liquidatorio) e F.lli Pilati Srl, la società opera sul

mercato pubblico e privato, anche mediante la partecipa-zione a gare pubbliche”, si legge sul sito di AeB Ener-gie. Della vicenda, abbiamo chiesto conto al socio mag-gioritario: “dall’esclusione della Bianchini Costruzioni Srl dalla White List, il signor Augusto Bianchini è stato

prontamente estromesso dal Consiglio di Ammini-strazione, da ogni ruolo di governance e da ogni attività operativa. Le quote societa-rie che detiene sono ancora sue e, consi-

derata la delicatezza dell’in-dagine in atto, non ci resta altro da fare che seguire gli sviluppi della vicenda”, spiegano da Aimag.

Jessica Bianchi

“Dall’esclu-sione della Bianchini

Costruzioni Srl dalla White List, il signor Bianchini è stato prontamente estro-messo dal Consiglio di Amministrazione e da ogni ruolo di governance”.

la sfida di aimag per il prossimo futuro è una sola e si chiama gara per la concessione della distribuzione del gas

“Da soli non ce la faremo. serve un partner”

La sfida di Aimag per il prossimo futuro è una sola e si chiama gara

per la concessione della di-stribuzione del gas. E non lo ha certo nascosto il direttore generale Antonio Dondi (in foto) che, in occasione della presentazione del Piano Industriale 2015 - 2017 del gruppo, è stato lapidario: “a quell’appuntamento, Aimag non può presentarsi da sola. Pertanto, l’individuazione di un partner, sia questi industriale o finanziario, è quantomeno opportuna”. La gara, fatta per ambi-ti territoriali, nel nostro caso Modena 1, vede in campo due giocatori, seppure dal diverso peso, Aimag da un lato ed Hera dall’altro. “Chi vince - spiega il presidente della multiservizi di casa nostra, Mirco Arletti - ha l’obbligo di indennizzare il gestore uscente per il valore delle sue reti di distribu-zione”. Ergo, se vincesse, Aimag dovrebbe versare al colosso bolognese oltre 100 milioni di euro. “Se non tro-viamo un partner che ci met-ta almeno la metà di questa cifra - prosegue Arletti - non andremo da nessuna parte”. Le due società non possono

presentarsi in modo asso-ciato alla gara per motivi legati alle normative vigenti e all’Antitrust: “poiché l’una è una partecipata dell’altra, (ricordiamo che nel 2009, Hera ha acquisito il 25% di quote di Aimag per un valore di 36 milioni di euro) e perché le due multiutility, in quanto operatori dominanti, sono le sole a spartirsi la torta della distribuzione del gas nell’ambito Modena 1”, spiega Arletti.La strada praticabile è quindi segnata: o Aimag

viene fagocitata da Hera oppure si “allea” con un altro soggetto. Se ciò non accadesse, pur incassando 100 milioni sonanti di indennizzo (da investire come?) Aimag perderebbe

un segmento fondamentale per la propria redditività e il suo valore si svaluterebbe enormemente (ricordiamo che, a oggi, le quote del Comune di Carpi in Aimag ammontano a 30 milioni di euro: risorse che apparten-gono ai cittadini e delle quali occorre rendere loro conto). Insomma la caccia all’alleato è aperta. E, in questo caso, non varrà l’antico adagio, meglio soli che mal accom-pagnati…

Jessica Bianchi

“La crisi economica, il sisma e il conseguente tasso di morosità (circa

l’8% delle utenze è moroso, per un valore complessivo di 9 milioni di euro) non ci fanno arretrare. Anche nel Piano Industriale 2015 - 2017 il CdA di Aimag non rinuncia a ipo-tesi di svilup-po e a processi di inno-vazione nella gestio-ne dei servizi. Per tale motivo abbiamo previsto maggiori investimenti (oltre 70 mi-lioni complessivi) rispetto al triennio precedente”, ha dichiarato il presidente Mirco Arletti. L’obiettivo economico del gruppo è quello di consolidare il margine operativo lordo attorno ai 44 milioni di euro con un’attenzione costan-te al mantenimento dei parametri finanziari, su tutti

“la crISI, Il SISma e Il taSSo dI moroSItà non cI fanno arretrare. anche nel pIano InduStrIale 2015 - 2017 Il cda dI aImag non rInuncIa a IpoteSI dI SVIluppo e a proceSSI dI InnoVazIone nella geStIone deI SerVIzI”, SottolInea Il preSIdente mIrco arlettI

“Il gruppo aimag è sano e poco indebitato”quello relativo all’indebita-mento: “siamo un’azienda sana e poco indebitata - prosegue Arletti - e questo ci consente di avere la tranquillità finanziaria necessaria per mettere in campo ulteriori progetti di crescita”.

Sono 20 milio-ni le risorse destina-te agli investi-menti nel settore idrico fina-lizzate soprat-

tutto alla riduzione delle perdite di rete (il 26%). “Confermiamo poi l’impor-to di 1,4 milioni di euro, in tre anni, per la sostituzione delle tubature in cemento amianto a Carpi. Un’ope-razione che appare come un bicchiere d’acqua nel mare ma occorre pur par-tire”, dichiara il direttore generale Antonio Dondi. “Vogliamo anche investire

nello studio di un sistema per il monitoraggio qua-litativo e quantitativo dei reflui fognari e quest’anno realizzeremo un prototi-po legato al telecontrollo - unico nel suo genere in Italia - grazie al supporto dell’azienda mirandolese di automazione industriale Egicon”. Ammontano a 14,7 milioni le risorse che verranno dedicate al settore della distribuzione gas. Tra gli obiettivi, l’incremento del numero di dispositivi di telelettura installati, pro-segue Dondi, “per favorire una gestione più responsa-bile del consumo di gas, ac-crescendo la capacità delle persone di misurare i propri comportamenti e, allo stesso tempo, per eliminare ogni confusione”. Per quan-to riguarda il settore della vendita del gas, svolta da Sinergas spa, gli obiettivi fondamentali sono quelli di stabilizzare i margini, man-tenendo efficienti politiche di acquisto e la clientela grazie a una sempre mag-giore differenziazione delle offerte. “Dopo la positiva fusione con Sorgea Ener-

gia, la società conta oltre 25mila utenze in più per la vendita di gas ed energia elettrica. Non escludiamo quindi, nei prossimi anni, - sottolinea il direttore - di condurre operazioni simili con altre realtà di vendita”. Per il settore ambiente – raccolta, recupero e smalti-mento dei rifiuti – sono pre-

visti investimenti per circa 26 milioni di euro, di cui oltre una decina finalizzati, nel triennio, allo sviluppo della raccolta differenziata, con l’estensione del servi-zio porta a porta a tutto il bacino Aimag e “l’appli-cazione della tariffazione puntuale a Novi e Soliera nel 2015 e a Carpi nel 2016,

vero e proprio completa-mento di un percorso nato dieci anni fa. Ci tengo infat-ti a ribadire che la raccolta differenziata non è il fine ultimo, bensì un mezzo per poter recuperare la maggior quantità possibile di rifiuto. Oggi Carpi, vero e proprio distretto del recupero, è in grado di trattare oltre il 70% della differenziata prodotta. La tariffazione puntuale e la responsabi-lizzazione economica che ne deriva, consentirà alle famiglie più virtuose di spendere meno. Rafforzare il virtuosismo è fondamen-tale - continua Dondi - per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti, i quali anticipano ampiamente quelli stabiliti dal Piano Regionale di gestione dei Rifiuti: raggiungere il 75% di raccolta differenziata nel 2017, ridurre i rifiuti a smaltimento da 196 chili nel 2015 a 118 nel 2017”. Tra gli impegni presi per il futuro vi è anche un nuovo impianto a Massa Finalese (8 i milioni di euro di inve-stimento) per lo sfruttamen-to del biometano prodotto dalla digestione anaerobica della frazione organica. “Puntare su nuovi asset è fondamentale”, conclude Antonio Dondi. Il settore ambientale infatti, punto di forza della nostra multiser-vizi, sta cambiando repenti-namente: meno produzione di rifiuti, maggiori vincoli sugli impianti di smalti-mento ed esaurimento delle discariche determineranno una riduzione dei margini e quindi minori dividendi per i soci, a partire dai Comuni (oggi un’azione di Aimag vale circa 0,38 centesimi).

Mirco Arletti

Il patto di sindacato di aimag avvia la ricerca di un partner

“Non ci precludiamo alcuna strada”

Il 23 febbraio, si è riunito il patto di sindacato Aimag. I sindaci dei comuni soci,

in coerenza con quanto comunicato nei giorni scorsi nei vari consigli comunali in risposta alle interpellanze presentate da diversi gruppi di minoranza, hanno deciso congiuntamente di avviare un percorso per la ricerca di un eventuale partner stra-tegico per il futuro sviluppo di Aimag. Tale ricerca, volta a raccogliere manifestazioni d’interesse, è da considerarsi come elemento fondamen-tale per verificare se ci sono

le condizioni per un ripo-sizionamento dell’azienda sul mercato, nell’esclusivo interesse dell’azienda stessa e dei servizi resi al territorio e ai cittadini. “Si è trattato di una discussione molto po-sitiva - dichiara il presidente del patto e sindaco di Carpi, Alberto Bellelli - alla fine della quale i sindaci hanno deciso di valutare la ricerca di un partner industriale per valorizzare l’azienda e affrontare al meglio le sfide future. Ciò avverrà attraverso una procedura, trasparente e non discriminatoria, in cui

chi è interessato a creare sinergie con la nostra azienda ci presenterà le sue proposte. Abbiamo deciso, in questa prima fase, di non precludere nessuna strada, riservando la definizione di un percorso più puntuale a una seconda fase, successiva alla raccolta delle manifestazioni di interesse”. Il patto ha dato mandato a un gruppo di lavoro ristretto tecnico-politico affinché prepari un atto da presentare a breve nei consigli comunali, che sono sovrani rispetto alla decisione definitiva sul percorso e i suoi obiettivi.

7venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

Carlo Zini

“Quella di oggi è una data storica: rappre-senta la fine di un ciclo

negativo e l’inizio di un do-poguerra all’insegna della fiducia”. Lo ha detto il pre-sidente di Cmb Carlo Zini all’assemblea dei soci della cooperativa carpigiana.Nel filmato proiettato in sala è documentato l’ab-battimento dell’ultimo diaframma della Variante di Valico e tutti, dall’am-ministratore delegato di Autostrade Castellucci al premier Renzi, riconoscono a Cmb capacità di infrastrut-turazione tecnologica, senso di responsabilità e dedizio-ne. “Sono questi i valori che ci contraddistinguono e che non vengono valoriz-zati dalle gare al massimo ribasso: non può essere un prezzo che fa la differenza tra un’impresa e l’altra”. Lo scenario resta apocalittico. Nel 2014, dopo sette anni di crisi, gli investi-menti nelle costruzioni si collocano al livello che avevano nel 1967 e sono andati in fumo 890mila posti di lavoro. Per forza di cose, la prospettiva strategica del Grande Grup-po Cooperativo con Unieco, travolta dagli effetti della crisi, è stata accantonata.

la StrategIa dI creScIta punta Su SerVIzI e project fInancIng oSpedalIerI ed eStero. e’ preVISta l’uScIta dalle conceSSIonI autoStradalI

fuori dal tunnel

Tuttavia, nonostante questo scenario “vogliamo essere ottimisti sul futuro. Segnali interni come il clima di fiducia prodotto dall’azio-ne del Governo di Matteo Renzi si sommano a quelli che provengono dal conte-sto economico globale: il

calo strutturale del prezzo del petro-lio e del valore dell’euro associati al Piano Junker stanno mettendo il turbo alla fiducia. Lo scenario è ideale per ripren-

dere a parlare di futuro dopo una prolungata stagione di resistenza”. Un ritorno alla crescita è previsto già nel Piano Industriale 2015-2017 presentato sabato 21 febbraio nella sede di via Carlo Marx alla presenza

del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e di Giovanni Monti, presidente di Lega-coop Emilia Romagna.Nonostante possa contare su un consistente portafoglio ordini che permette alla cooperativa di approccia-re il prossimo triennio da una posizione di relativa tranquillità, Cmb sta di-segnando le strategie per riprendere un processo di crescita del giro d’affari e conservare la posizione di mercato che ha conquistato negli ultimi anni. La realizzazione del Macro-lotto della Salerno Reggio Calabria, il Nuovo ospedale di Verona e il nodo ferro-viario di Genova sono fra le opere che impegneranno Cmb nel prossimo futuro in-sieme alla nuova sede della

Rinascente a Roma e della Nuova Feltrinelli a Milano. La vetrina più importante resta a Milano dove sarà la Cmb a dare volume alla visione dell’archistar Zaha Hadid costruendo il grattacielo che si contorce sull’asse per 44 piani dove troveranno sede le Assicura-zioni Generali.“Ma guardiamo al 2020 e si tratta di progettare il futuro” afferma il presidente Zini.

La strategia di crescita punta su Servizi e Project Financing Ospedalieri ed Estero. E’ prevista l’uscita dalle Concessioni Autostra-dali dopo che già Cmb ave-va abbandonato i parcheggi. L’area dei Servizi sanitari (sono sette le concessioni ospedaliere oggi in pancia

a Cmb di cui cinque già a regime e due in costruzione) rappresenterà uno dei fattori di ripresa degli investimenti e dello sviluppo in Italia, in grado, insieme all’Estero, di invertire la tendenza al calo degli ultimi anni. Forte delle conoscenze e compe-tenze maturate nel Settore ospedaliero, Cmb sfrutterà questo vantaggio competiti-vo proponendosi all’estero nel segmento ospedaliero

in forte sviluppo nei paesi nordafricani in alleanza strategica con Cmc e altre grandi imprese italiane e straniere, partners che abbiano un radicamento, una conoscenza del mercato e una struttura organizzativa in loco. “Nell’ultimo anno e mezzo sono state fatte gare all’estero per un ammontare complessivo di 800 milioni di euro” afferma Marcel-lo Modenese, direttore Finanza, Pianificazione e Controllo. La produzione

immobiliare è prevista in ri-presa nelle grandi aree urba-ne, soprattutto nel mercato milanese dove Cmb esprime una indiscussa leadership a livello nazionale. Il perse-guimento delle proprie stra-tegie porterà Cmb alla fine del Piano Industriale a un giro d’affari (che nel 2014 si è attestato a 476 milioni) sulla soglia dei 600 milioni di euro nel 2017.

Sara Gelli

venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 088

maSSImo VarInI è tornato Sul palco del feStIVal dI Sanremo a fIanco dI BIagIo antonaccI, emozIonando con la Sua VerSIone dI quando

sanremo sulle corde di Massimo variniD

opo aver calcato il palco del Festival di Sanremo per la

prima volta nel 1993 con il suo gruppo Bambini in bikini, ed esserci ritornato più volte nel corso degli anni a fianco di Nek, Lola Ponce, Giò Di Tonno e Laura Pausini, quest’anno il chitarrista, arrangiatore, insegnante e produttore artistico Massimo Varini ci è tornato per suonare con Biagio Antonacci, facendo emozionare tutti con il suo arrangiamento del brano Quando del compianto Pino Daniele.Massimo, sei già stato al Festival di Sanremo diverse volte in veste di produttore e di chitar-rista. Quanto lavoro c’è dietro a un’esibizione di pochi minuti?“Solitamente ci sono tante ore di preparazione. Questa volta però Biagio è stato chiamato all’ultimo mo-mento e, quindi, è grazie all’esperienza accumula-ta negli anni passati che siamo riusciti a fare un buon lavoro in poco tempo. Appena decise le canzoni, ho lavorato alla stesura dei brani con Stefano De Maio. Mentre lui lavorava alla parte tecnica per il montag-

gio del medley, io mi sono occupato della parte mu-sicale. Poi è nata l’idea di avere le quattro fisarmoni-che e quindi abbiamo fatto le prove anche con Mas-simo Tagliata e, di conse-guenza, ho anche arrangiato gli archi per l’orchestra. Infine, abbiamo inviato tutte le tracce separate al direttore d’orchestra Pinuc-

cio Pirazzoli . A causa della forte nevicata, non abbiamo potuto fare le prove il ve-nerdì prima dell’esibizione e perciò, una volta arrivati a Sanremo, abbiamo provato dalle 16 alle 17 e boom! La diretta davanti a oltre 13 milioni di spettatori”.Sui Social Network i tuoi amici e fan hanno sollevato una polemica

sul fatto che a Sanremo tu non sia stato presen-tato al centro del palco dell’Ariston al termi-ne della performance come è consuetudine fare. Cos’è accaduto di preciso? “Ho letto e mi sono sentito in dovere di difendere Bia-gio. Non l’ha fatto apposta. In effetti, al pomeriggio,

Biagio aveva provato i salu-ti e la mia presentazione, ma durante la diretta, dopo aver terminato il nostro duetto acustico su Quando, un po’ per la commozione scaturita dall’intensità del brano e dal ricordo di Pino, e un po’ per il fatto che Carlo Conti ha iniziato subito a parla-re, Biagio si è distratto e solo dopo essere uscito si è

ricordato delle presentazio-ni e mi ha portato a centro palco per farmi applaudire dal pubblico, ma il suo mi-crofono era già chiuso. Può accadere. Si sono infastiditi tutti tranne me e mi è dispia-ciuto che alcuni abbiano colpevolizzato Biagio; lui oltre ad avermi chiesto di occuparmi musicalmente della sua apparizione, mi ha anche lasciato la totale libertà musicale per l’arran-giamento”.Come descriveresti l’in-terpretazione del brano “Quando” che avete portato sul palco?“Ho voluto arrangiare il brano in modo “vicino a Pino/lontano da Pino”. In pratica, non ho fatto nulla di ciò che Pino faceva sulla chitarra nella versione ori-ginale, ma ho seguito di più il pianoforte, lasciando lo spazio espressivo a Biagio. Ho poi caricato la mattina dopo un tutorial sul mio canale Youtube e sulla mia pagina Facebook e alcuni chitarristi hanno fatto la cover della mia cover: bel-lissimo! Credo che Pino ne sarebbe orgoglioso”.Sul palco dell’Ariston hai ritrovato anche Nek con cui collabori da di-versi anni. Che rapporto

Massimo Varini

Un sogno diventato realtà. E’ andata proprio così per il

cantante carpigiano Ric-cardo Maccaferri, classe 1991: dopo aver custodito a lungo la speranza di cantare nel celebre musical Notre Dame de Paris di Riccar-do Cocciante, nel 2011 ha finalmente realizzato il suo desiderio, debuttando nel ruolo del poeta Gringoire, e adesso è impegnato in un altro spettacolo musicale di successo Romeo e Giuliet-ta- Ama e cambia il mondo. Nel Romeo e Giulietta di David Zard interpre-ti il ruolo di Benvolio. Raccontami il tuo per-sonaggio e come sei riuscito a calarti nella parte.“Benvolio è il cugino, nonché amico e confidente di Romeo, ed è un perso-naggio buono e sincero, che rifugge la violenza. E’ il ragazzo con la testa sulle spalle che cerca di non immischiarsi nell’odio che intercorre tra le fami-glie Montecchi e Capuleti, provando a risolvere in modo pacifico le situazio-ni scomode, non sempre riuscendoci. In effetti, mi somiglia molto. Come in ogni spettacolo che si porta in scena, il personaggio ha bisogno di formarsi gradualmente ed è grazie all’aiuto del regista Giulia-

Il cantante carpIgIano rIccardo maccaferrI a SolI 20 annI ha cantato e recItato nel muSIcal notre dame de parIS e ora è Impegnato In romeo e gIulIetta

“canto nei musical e sogno

il cinema”

no Peparini e ai molteplici consigli che tutt’oggi ci si scambia durante le diverse repliche con l’intero cast artistico, che il personaggio cresce e si evolve giorno dopo giorno”.Quando è nata la tua passione per la musica?“Credo che la mia passio-ne per la musica sia nata insieme a me. Mi è stata trasmessa dalla mia fami-glia e soprattutto da mio padre che si esibiva in vari locali in giro per l’Italia con

alcuni gruppi musicali. Lui mi ha fatto conoscere la grande musica degli Anni ‘50, ‘60 e ‘70”.E la tua car-riera arti-stica come è comincia-ta?“Tutto è iniziato all’età di 16 anni con le prime band musicali.

Cantavo in un gruppo con cui portavo in scena diverse cover italiane Anni Sessanta e Settanta e in una tribute band ai Noma-di. Il pubblico si sorprendeva nel sentire un sedicenne can-tare canzoni dei

Pooh, dei Nomadi e dei Dik Dik, ma io ero innamorato

di quella musica.Poi, a 19 anni ho realizzato il mio sogno entrando a far parte del cast di Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante. Una grande scuola e una bellissima esperienza”. Cosa serve per fare que-sto mestiere?“Occorrono tanta tenacia, passione e intraprendenza. E’ un mestiere difficile e me ne accorgo ogni giorno che passa. Non si ha mai un posto di lavoro fisso, anche

se al giorno d’oggi rappre-senta ormai una chimera per tanti.Occorre essere consapevoli che non è tutto facile: lavo-rare in spettacoli importanti è molto gratificante ma, al tempo stesso, impegnativo. Ovviamente ci vuole anche un po’ di fortuna: essere al momento giusto nel posto giusto, ma principalmente serve una grande determi-nazione nel perseguire i propri obiettivi”.Quale ruolo ti piace-

Riccardo Maccaferri

“Servono tenacia, passione e

intraprendenza. E’ un mestiere difficile e me ne accorgo ogni giorno. Non si ha mai un posto di lavoro fisso, anche se al giorno d’oggi rappresenta una chimera per tanti”.

9venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

pIazza martIrI - Venerdì 27, SaBato 28 feBBraIo e domenIca 1° marzo

una primula per chernobyl

Una Primula per Chernobyl è sicu-ramente l’iniziativa

di raccolta fondi più nota del Comitato Chernobyl di Carpi, Novi e Soliera. Un momento che oltre a rappresentare un contribu-to economico importante, consente all’associazione di arrivare al cuore della gente, facendosi conoscere a un alto numero di persone. L’appuntamento annuale con Una primula per Cher-nobyl torna venerdì 27, sa-bato 28 febbraio e domenica 1° marzo quando saranno allestiti circa 40 banchetti di distribuzione di primule in piazze, supermercati e parrocchie nei Comuni di

Carpi, Novi e Soliera, grazie all’impegno di oltre 150 vo-lontari. “Anche quest’anno - spiega il presidente Luciano Barbieri - grazie al contri-buto di tutti, i nostri sforzi saranno finalizzati al Pro-getto Rugiada che consiste in un periodo di risanamento di circa un mese presso un centro specializzato in Bielorussa, per 30 bambini, provenienti dalle regioni più contaminate, del loro paese, dove le conseguenze dell’in-cidente alla centrale nuclea-re di Chernobyl regolano la vita quotidiana di tantissima gente. I proventi serviranno anche a sostenere progetti destinati all’infanzia del nostro territorio”.

c’è tra voi?“Un ottimo rapporto. Ab-biamo lavorato insieme dal 1991 in poi. Sono stato il suo co-compositore, arran-giatore e produttore artisti-co, ma siamo anche amici. L’anno scorso abbiamo suonato insieme e nel 2012 siamo andati nelle terre col-pite dal terremoto, sotto le tensostrutture per allietare un po’ le lunghe ore di paura e disagio che hanno vissuto i terremotati. Quest’anno, subito dopo la sua prima esibizione all’Ariston, gli ho mandato un sms con i miei complimenti. Ha fatto un grande lavoro”.Sanremo è fondamen-talmente una gara di canzoni. Sei d’accordo sulla vittoria de Il Volo con Grande Amore o avresti preferito vinces-se un’altra canzone?“Speravo vincesse Filippo (Filippo Neviani in arte Nek) perché il pezzo è forte e lui c’è. Tuttavia, sono molto contento che abbia vinto Il Volo. Ho suonato nel loro disco e mi piaccio-no molto gli arrangiamenti del grande Celso Valli. Grazie a questa vittoria an-dranno all’Euro Festival e ci insegnano che dobbiamo imparare a sdoganarci. La musica italiana, il cosid-detto “bel canto” è questo e dobbiamo esserne orgo-gliosi. All’estero i nostri

Ligabue e Vasco Rossi non sono conosciuti quanto Celentano, Mina, Ricchi e Poveri, Pausini, Bocelli e Ramazzotti, e questo per-ché gli stranieri non voglio-no italiani che fanno finta di essere americani suonando musica che non è della no-stra tradizione, ma vogliono artisti che rappresentano la canzone italiana”.Tra le nuove proposte ha invece vinto Gio-vanni Caccamo con “Ritornerò da te” alla

cui produzione artistica ha partecipato un tuo allievo Placido Salamo-ne. Hai sentito Placido dopo l’annuncio della vittoria?“Gli ho fatto i complimenti. Lui veniva a fare lezione da me dalla Sicilia e quando ha aperto un suo studio a Ragusa l’ho aiutato, ven-dendogli buona parte del materiale del mio studio “usato” affinché riuscisse a partire. Lui è un talento. Questo è solo l’inizio”.

Progetti in corso?“Come sempre tantissimi. Sto preparando alcuni nuovi manuali, una grandissima scuola on-line con il metodo di e-learning e due corsi in inglese per il portale ame-ricano TrueFire che usci-ranno in primavera. Inoltre, sto lavorando a nuovi brani in acustico per un disco che vorrei far uscire prima di Natale e a un nuovo tour con Biagio per aprile/mag-gio e altro ancora”.

Chiara Sorrentino

Massimo Varini è il primo a destra

rebbe interpretare in futuro?“Se rimaniamo in tema musical e opere popolari mi piacerebbe molto interpre-tare il ruolo del fantasma ne Il fantasma dell’opera oppure Jean Valjean in Les miserables. Sono due ruoli molto belli che mi toccano il cuore”.Fino a quando sarai impegnato con il tour di Romeo e Giulietta? Quali saranno le prossi-me tappe?“Sarò impegnato con Romeo e Giulietta fino a giugno. Attualmente siamo

a Istanbul dove resteremo due settimane esibendoci in un teatro stupendo all’inter-no di un centro commercia-le. Dopo ci aspettano Mila-no, Genova, Torino, Pesaro, Trieste, Catania, Piazzola sul Brenta e, infine, Reggio Emilia”.Sabato 14 con il cast di Romeo e Giulietta vi siete esibiti nel corso della serata finale di Sanremo. Cosa hai pro-vato a calcare il palco dell’Ariston?“Un’esperienza unica. E’ stato davvero un enorme piacere essere su quel

palco per la finale di uno degli eventi musicali più importanti d’Italia. E poi ho trovato questo Sanremo davvero fresco e rinnovato”.Sogni di continuare a lavorare nei musical o vorresti intraprendere un altro tipo di carriera?“A essere sincero mi pia-cerebbe tanto fare cinema. Nei miei giorni di pausa tra una tappa e l’altra sto stu-diando e frequentando corsi per migliorarmi. Vedremo... Comunque il canto e la musica rimarranno sempre parte integrante di me”.

Chiara Sorrentino

Riccardo Maccaferri

e Giulia Luzi (Giulietta)

Sabato 21 febbraio, Giovanna Bortoli Fotografia e An-

gelica Atelier hanno dato vita a un evento dedicato alle bimbe e ai loro famigliari per passare un pomeriggio di allegria e intratteni-mento. In occasione di Principesse per gioco, oltre 20 bambine hanno indossato un abito della collezione Le Principes-

se di Angelica Atelier, e hanno partecipato a una piccola sfilata organizzata all’interno dello Studio Fotografi-co di Giovanna Bortoli in via Giotto. Dopo la passerella ogni bambina è stata fotografata in un set appositamente alle-stito e lo scatto è stato stampato e consegnato gratuitamente ai ge-nitori per conservare il

ricordo di questo magi-co ed esclusivo momen-to. Hanno collaborato all’evento Il Bocciolo di Giovanni Mazzoli, Fantasie di sabbia di Elena Reggiani, Federica Make Up e per l’anima-zione Spillo Clown di Simone Mazzali.

giovanna Bortoli fotografia e angelica atelier hanno dato vita a un evento dedicato ai bambini e ai loro famigliari per passare un pomeriggio di allegria e intrattenimento

Principesse per un giorno

venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 0810

i leTTori ci scrivono

c’è qualcosa che non va…Spettabile Redazione mi rivolgo a voi perché sono preoccupata per

la situazione della scuola frequentata da mio figlio, le elementari Manfredo Fanti. Lui è certificato dsa: il nostro è un calvario! Nessuno ti aiuta anzi, da quando è certificato, lo aiutano ancor

meno (ieri è tornato a casa dicendomi: “ho chiesto aiuto alla maestra, lo so che il com-pito lo devo fare io ma avevo bisogno di una mano, e lei non mi ha aiutato”). Credo sia una vergogna. Da quando è certificato la collaborazione

è sparita; da quando ci siamo lamentati non veniamo nemmeno più salutati dalle insegnanti. Il bambino è emarginato e gioca solo con gli extracomunitari che vengono trattati allo stesso modo. Le verifiche deve so-

stenerle senza l’utilizzo degli strumenti compensativi. Ieri, in occasione della consegna delle schede, noi genitori siamo stati lasciati fuori dalla scuola fino alle 18,30 (ora in cui dovevano consegnar-le). L’unica scuola cittadina dove le schede sono state consegnate senza dire una

Dopo aver letto atten-tamente “Il fattaccio di Novi” pubblicato

il 20 febbraio sul vostro settimanale e poi riproposto da altri giornali, devo am-mettere di non comprendere perché la signora Tiziana Bigi, dopo aver riconosciuto di aver sbagliato nell’andare a prendere a scuola il nipote con un veicolo intestato

“Il legislatore quando stabilisce una pena la ritiene proporzionata alla gravità della violazione”all’azienda, perciò non idoneo a tale uso, sottolinei come la Polizia Municipale, una volta fermatala per un controllo e constatato ciò, abbia disposto il fermo del veicolo e una sanzione. Vor-rei rammentare alla signora Bigi che gli agenti sono isti-tuzionalmente preposti alla prevenzione e alla repressio-ne dei reati e delle violazioni.

Non possono perciò chiu-dere occhi né interpretare le leggi “come lei pretende-va”. Le leggi vanno rispetta-te cosa che lei non ha fatto e ora ne paga le conseguenze e non deve pretendere dagli agenti comprensione e buonsenso. Buonsenso che lei non ha avuto, altrimenti ora non si troverebbe in questa spiacevole situazio-

ne. Così facendo offende gli operatori che hanno fatto il loro dovere egregiamente,

la legge parla chiaro, ritiene la pena per tale violazione eccessiva e io, personal-mente, concordo. Pertanto l’invito che le rivolgo è di usare più modestia in futuro e meno arroganza: il legislatore quando stabilisce una pena la ritiene propor-zionata alla gravità della violazione.

Cesare Ferrari

l’intervento... dei guidati dal lambrusco“Il Carpi solo a Carpi” ! Lanciamo questo slo-gan, in prospettiva della

possibile promozione in Serie A, per cercare di coinvolgere l’interesse di tutta la città su questa richiesta, perchè non avrebbe nessun senso emigrare, non solo dal punto di vista sportivo. Il calcio ha senso se fatto per la gente, se porta socialità, comunanza e senso di appartenenza; è bello quando la gente va allo stadio coi propri colori e partecipa tifando, è attiva, fa parte dello spettacolo, sennò tutto si riduce a una semplice attrazione di 90 minuti, come fosse un film al cinema. Se la partita non si tiene nello stadio della propria città si perde gran parte delle pos-sibilità che il pubblico ha di

spingere la propria squadra, soprattutto per realtà piccole come la nostra. Giocare in stadi troppo grandi per noi non ha senso, come avvenuto qualche anno fa a Reggio Emilia, in quella stagione di-ventata lunghissima e sempre in trasferta.  Vogliamo iniziare a sollevare sin da ora un di-battito in città, per evitare che nel silenzio alla fine qualcuno dall’alto decida! Al momen-to sono emerse ben tre possibilità affinchè si possa provare a giocare a Carpi: lo stadio nuovo proposto dalla società; lo stadio temporaneo in affitto e, infine,  sistema-re il Cabassi. Tutte e tre le

soluzioni hanno pregi e difetti e siamo disposti a sostenerle, ma pensiamo che la terza sia la più fattibile.  Ci sono tanti esempi di stadi vetusti come il Cabassi risistemati, da Siena a Treviso, a Novara e c’è persino una legge dello Stato, la 210/2005 che concede una deroga per città con meno di 100.000 abitanti per giocare in stadi con 10.000 posti, senza scadenze, quindi se si può adattare il Cabassi ai 7.000 posti richiesti per la Serie B facendo una curva, impegno “minimo” che bisogna venga confermato, pensiamo si possa arrivare ai 10.000 facendone due

di curve. Non chiediamo a nessuno di svenarsi, bensì di utilizzare buon senso, anche in ottica di una certo non scontata lunga permanenza nel campionato maggiore, sia tenendo conto dei copiosi contributi che arriverebbero con la promozione, sia di mettere a disposizione risorse gestionali maggiori in ragione dell’aumentata ricettività dello stadio cittadino. La Serie A è un’opportunità commer-ciale, turistica e mediatica, oltre che sportiva, troppo grande perché la nostra città se la lasci sfuggire, in gran parte d’Italia non ci sarebbe neanche bisogno di dirle

certe cose, ma purtroppo da noi i pregiudizi antisportivi e anticalcistici sono molto forti e la squadra nonostante il suo passato non è apprezzata come dovrebbe. Qualcosa però sta cambiando. La città intera, istituzioni, società, stampa, rete commerciale, tifosi, dovrebbero chieder a gran voce che si faccia di tutto per giocare a Carpi, superando le divisioni di bot-tega su viabilità, parcheggi o singole attività commerciali. Dopo aver perso la pallavolo femminile in A1 e la pallama-no europea, oltre al recente rugby, non possiamo perdere anche il Carpi calcio. E’ una

questione di prestigio e amor proprio della nostra città, una sconfitta per la carpigia-nità, valore di cui i giornali locali riempiono le pagine e le istituzioni pubblicizzano nelle varie iniziative, il Carpi è parte integrante di questo valore da oltre 100 anni, è un patrimo-nio anche culturale e, ora, è probabilmente la nostra mi-glior vetrina. Alla società, che abbiamo incontrato nei giorni scorsi, e alle Istituzioni, che incontreremo a breve, chie-diamo di aiutarci a sostenere queste giuste richieste. Dia-mo tutti una dimostrazione di come si possono contrastare il calcio moderno basato solo su ingiustizia e televisione, affermando l’importanza delle piccole realtà: “Lotito il tuo calcio ci fa skyfo”.

Gentilissimo direttore, trovo impressionante quello che ha scritto

per la gravità in sé del fatto e ancor più impressionante per la “tranquilla routine” dei giorni che si susseguono uno dopo l’altro, senza che nulla cambi; anzi se cambia qualcosa, nonostante i prov-vedimenti evidentemente “palliativi inutili” messi in atto in questi ultimi 20 anni, è in peggio. Respiriamo circa 20.000 litri di aria al giorno ciascuno ed evidentemen-te non ne possiamo fare a meno, dal punto di vista vitale è la prima cosa più importante di cui abbiamo

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parola sull’andamento del bambino: si e no un saluto a porta aperta. A questo punto potevano inviarle via mail o farle ritirare in segreteria. Il Circolo Carpi centro non funziona: alle Fanti è una disperazione ma vogliamo parlare della pulitura della neve all’asilo Girasoli, che

è nello stesso stabile delle Chiocciole? E’ stato pulito solo l’ingresso comunale e non quello statale mi risulta che però la retta non sia diversa mentre la gestione sì. Lì almeno ci sono insegnanti splendide che collaborano e lavorano seriamente.

Lettera Firmata

Inquinamento: “non si può derogare sulla salute”bisogno per sopravvive-re: deroghiamo anche su questo? Non che non fossi al corrente che viviamo quotidianamente come se nulla fosse in una delle zone più inquinate del Pianeta (dovremmo essere entro le prime 5 posizioni dopo Paesi Bassi, Città del Messico, Pechino…) e apprezzo il fatto che quantomeno Lei col suo intervento ne ha rinnovato l’attenzione verso i concittadini allo scopo di sensibilizzarli maggiormente e riconosco che andrebbe-ro prese decisioni a livello

regionale (il solo Comune non basta…) o interregio-nale, ma a proposito di tumori che mi sembra siano la seconda causa di morte ge-nerale dopo i problemi cardiocirco-latori e dopo gli incidenti stradali fra gli Under 40, il

nostro sindaco che per Leg-ge e in prima persona è di-rettamente responsabile del-la tutela della salute di tutti i cittadini che rappresenta in toto, come si pone, che cosa intende fare in concreto, come intende muoversi, ha idea che tali concentrazioni di polveri sottili e smog più in generale, hanno gli stessi effetti dannosi e a volte pur-troppo irreversibili come se si trattasse di una malattia professionale alla quale si rimane esposti per tutta la vita? O prendendo tempo come accade di solito, do-vremmo esser portati a pen-sare che ahinoi di qualcosa

bisogna pur morire e nello specifico, morire “gasati”, con problemi respiratori, asma bronchiali…? Mi faccia sapere, se Le è possibile, perché nel caso devo far le valigie… magari chissà, forse morirò di tu-more lo stesso, ma almeno soddisfatto di non aver de-rogato/ceduto in eterno in stupida attesa che qualcosa migliori.

Davide

Ps: “L’essere umano si mo-stra davvero stupido non per ciò che ancora non sa, ma per ciò che già sa, ma di cui non prende provvedimenti”.

venerdì 20 febbraio 2015 anno XVI - n. 072

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni PrandiCAPOREDATTORESara GelliREDAZIONEJessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’Multiradio - 059.698555 STAMPACentro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONEVia Nuova Ponente, 28 CARPITel. 059 642877 - Fax 059 [email protected]

ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI

RADIO BRUNO Soc. Coop.Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 18 febbraio 2015

Tra le righe...

La IenaIl graffio

FoTo della seTTimana...

A Varazze l’ira funesta dei parrocchiani è scoppiata quando, davanti al cinema di proprietà della parrocchia e gestito da un privato, sono state affisse le locandine di 50 sfumature di grigio. Risultato? Film cancellato. A Carpi, il Cinema Corso ha fatto il pienone. Come si dice: vox populi, vox dei.

Alberi pericolanti davanti alla scuola di Fossoli

Ritorna lo spettro delle targhe alterne

Quando l’Assessore all’ambiente ha annunciato il ritor-

no delle targhe alterne, i parmigiani hanno avver-tito un brivido lungo la schiena, mentre i più gio-vani si sono guardati con aria interrogativa senza capire il perché di tanto sgomento. L’i-dea formulata a fine gennaio per con-trastare l’inquinamento atmosferico è poi rientrata a causa della nevicata ma il problema si è presto ripresentato e quella appena trascorsa è stata una settimana shock per il bacino padano: sarà ricordata come la più nera della storia recente dell’Emilia Romagna, almeno sotto il profilo della qualità ambientale.Mai era accaduto che gli sforamenti di pm10 raggiungessero questi livelli, portando la media regionale fuori limite 5 giorni su 7.Parma ha toccato i 142 ppm (284% ol-tre il limite), Reggio Emilia si è fermata a 138 (276% di troppo), ma la palma di peggiore aria della regione se l’è aggiudicata Carpi che ha registrato un picco di 155 microgrammi alla cen-tralina di via Remesina. Insomma, la Regione muore di aria avvelenata.Se il limite consentito dalla legge è

50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria, in Regione abbiamo avuto la media settimanale di 79 ppm, con il picco di 107 microgrammi registrati venerdì 13 febbraio. Inutile qui ricordare le conseguen-ze sulla salute provocate

dai metalli pesanti sospesi ad altez-za bambino e derivanti dai processi di combustione di auto, industrie e caldaie. A correre ai ripari per prima è stata l’Amministrazione di Parma, per ora l’unica a essersi attivata. Dopo aver evocato lo spettro delle targhe alter-ne, è scesa a più miti consigli mettendo in atto alcune misure “emergenziali”: dopo 4 giorni consecutivi di supera-mento dei limiti, l’ Arpa invia comuni-cazione al Comune che, entro 2 giorni, provvede a istituire la limitazione al traffico all’interno dell’anello delle tangenziali, dalle 8.30 alle 18.30. La misura scatterà quindi al terzo giorno dopo i 4 di superamento. La cosa si fa più complicata delle targhe alterne ma, nella sostanza, possono circolare liberamente all’interno dell’anello del-le tangenziali solo gli Euro 4 benzina. Funzionerà? Vedremo... l’alternativa resta un convinto suicidio collettivo.

Sara Gelli

3venerdì 20 febbraio 2015 anno XVI - n. 07

giato proprio di fronte allo stabile, i malviventi sono riusciti a sottrargli tutto ciò che hanno trovato: dagli indumenti al portafoglio. Mio nipote, impegnato nel rifacimento di un impianto elettrico, richiamato dalle grida di una vicina, è corso in strada, dove ha sorpreso dei ragaz-zi intenti a frugare dentro al suo furgoncino. Li ha rincor-si fino in Tangenziale Losi dove i due hanno gettato a terra, sulla carreggiata, una delle valigie con i suoi

“Pochi giorni fa, due civici più avanti,

un vicino ha lasciato fuori la sua Audi. Il mattino dopo la griglia anteriore della macchina era sparita”.

Tiziana Bigi

Si rincorrono le testi-monianze di carpigia-ni che hanno subito

furti. Non c’è quartiere cittadino immune dall’on-data di furti che questa crisi gravissima pare aver fatto impennare in modo espo-nenziale. Dopo via Ugo da Carpi, a descriverci un’altra zona calda, è Enzo “Il Baf-fo” Luongo. “In via Doria i topi d’auto paiono darsi appuntamento. Lo scorso anno, nel giro di pochi mesi, io e miei famigliari abbiamo subito ben sei vi-site da parte dei ladri. Mio cognato, impegnato nella ristrutturazione del forno, si è ritrovato il furgone aperto per ben due volte. Malgrado fosse parcheg-

Dopo VIa Ugo Da CarpI, a DesCrIVerCI Un’altra zona CalDa, è enzo “Il Baffo” lUongo. “In VIa DorIa I topI D’aUto paIono DarsI appUntamento. nel gIro DI poChI mesI, Io e I mIeI famIglIarI aBBIamo sUBIto Ben seI VIsIte Da parte DeI laDrI”.

Raffica di furti in via Doriaattrezzi da lavoro, obbli-gandolo a fermarsi, pur sapendo di rinunciare così al resto della refurtiva”. Il signor Luongo, antennista per la nautica, dal suo labo-ratorio ne ha viste di cotte e di crude: “mi hanno aperto

il furgone per ben quattro vol-te, forzando le portiere, il bau-le… E dire che ce l’ho proprio sotto il naso”. Stanco di questi continui furti, Enzo ha deciso di giocare la

sua ultima carta: “ho fatto installare varie telecamere e ora abbiamo trovato un po’ di pace. Evidentemente

costituiscono un valido deterrente”. Una ritrovata tranquillità che però pare non essere cosa di tutti: “pochi giorni fa, due civici più avanti, un vicino ha lasciato fuori la sua Audi. Il mattino dopo la griglia anteriore della macchina era sparita”. La gente è esa-sperata e, malgrado si senta insicura, si rivolge sempre meno alle Forze dell’Or-dine: “le denunce contro ignoti non servono a nulla. E’ normale che la gente si disamori e non chieda aiuto nemmeno alle forze pre-poste. La sicurezza a Carpi - e non solo - continua a diminuire. Confido che, col perdurare della crisi, molti malandrini abbando-

nino il nostro territorio… anche se, sia chiaro, non sono mica solo gli stranieri a delinquere. Tra l’altro - conclude Enzo - continuo a domandarmi come facciano alcuni nostri concittadini a incoraggiare il mercato nero e, di conseguenza, la

microcriminalità, acqui-stando biciclette o naviga-tori satellitari a poco prezzo e di dubbia provenienza. Ognuno di noi deve fare la propria parte per cercare di rendere più sicura la nostra città”.

J.B.

Enzo Luongo

In paese non si parla d’altro. Il fattaccio è accaduto a Novi agli inizi

di febbraio alla titolare della pasticceria La Torre, Tizia-na Bigi. Tiziana ha infatti commesso l’errore di andare a prendere a scuola il nipo-te con il veicolo intestato all’azienda, una Fiat Panda. Pizzicata dalla Polizia Mu-nicipale, oltre alla sanzione amministrativa, Tiziana è stata punita con il sequestro del veicolo per un periodo che va dai 3 ai 6 mesi, così come previsto dal Codice della Strada. “Lo so che ho sbagliato, non potrei traspor-tare nessuno sul mezzo inte-stato alla pasticceria – rac-conta – ma non ho compiuto un crimine e speravo che la

In paese non sI parla D’altro. Il fattaCCIo è aCCaDUto a noVI aglI InIzI DI feBBraIo alla tItolare Della pastICCerIa la torre, tIzIana BIgI

“Mi aspettavo più comprensione in un periodo così difficile”

Polizia Municipale chiudes-se un occhio e si limitasse alla multa, senza togliermi l’auto che utilizzo come

mezzo per portare i dolci ai bar. Ora sono in attesa di ricevere la comunicazione e conoscere il periodo esatto

di sequestro. Mi aspettavo un po’ di comprensione in un momento in cui in Paese è difficilissimo tenere aperta

un’attività. Ormai siamo ri-masti in pochissimi, costretti a misurarci tutti i giorni con le difficoltà di una crisi sempre più pesante e con le problematiche legate a un territorio sempre più insicu-ro, dove i commercianti sono entrati nel mirino dei malvi-venti, soprattutto dei rapina-tori. Noi vogliamo resistere perché amiamo il nostro la-voro e anche Novi, ma senza comprensione e buon senso da parte delle istituzioni, come ha dimostrato questo episodio, è difficile. Ci vuole tanto coraggio - conclude amareggiata Tiziana – per continuare a tenere le serran-de alzate e mi stupisco che non se ne rendano conto”.

Federica Boccaletti

topi d’auto all’opera

Nel mirino i fari allo xeno

I Carabinieri di Carpi hanno bloccato due topi d’auto in via Forlì e via Ravenna.

Dagli immediati accertamenti condotti è emerso che i due giovani avevano forzato la serratura di un veicolo con un coltello a scatto con una lama di 12 cm, rinvenuto durante la perquisizione personale. I due magrebini, uno ventenne e l’altro 23enne, con prece-denti penali per reati contro il patrimonio, sono stati arrestati per tentato furto aggravato e continuato. A moltiplicarsi in città sono anche i furti di alcuni costosi pezzi di auto, come fari allo xeno o mascherine anteriori, ai danni di proprietari di Audi.

definendoli “insensa-ti”, di certo un agget-tivo poco elegante. La invito altresì a leggere il commento serio di una persona che ha compreso e inquadrato il caso. Mi riferisco al presidente di Ascom di Carpi,

signor Tommaso Leone, il quale, pur riconoscendo che

11venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

Speciale Casa ECOBONUS - LIVING - VERDE

Infissi, caminetti, pannelli fotovoltaici, tende solari, vetrate, ma anche caldaie a biomassa e i grandi elettrodomestici di clas-

se energetica A+. E, poi, ancora tanti tipi di mobili come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, credenze e materassi. E’ intorno a questi oggetti che ruo-tano gli interventi per il risparmio energetico, il miglioramento e l’adeguamento sismico e quelli per la ristrutturazione degli immobili che, se eseguiti durante i lavori che sulla casa (o sulle parti comuni degli edifici condominia-li), possono essere detratti dalla dichiarazione dei redditi nella misura rispettivamente del 65% e del 50 per cento. La legge di Stabilità ha infatti prorogato fino al 31 dicembre 2015 le agevolazioni fiscali introdotte dal Decreto ecobonus. E, a conti fatti, in 10 anni (i bonus vanno spalmati su dieci rate annuali) si può recuperare più della metà di quanto si è spe-so. L’importante è che le spese siano corretta-mente documentate.RISTRUTTURAZIONI Si può detrarre dalle tasse il 50% delle spese sostenu-te, fino alla fine del 2015, per un massimo di 96mila euro. Poi, dal gennaio 2016 si tornerà alla percentuale ordinaria del 36% per un massimo di 48mila euro. Danno diritto alla detrazione gli interventi di manu-tenzione ordinaria realizzati su parti comuni condo-miniali (come la sostituzione integrale o parziale di pavimenti anche esterni e il rivestimento e tinteggia-tura delle pareti esterne o interne) e quelli di manu-tenzione straordinaria negli appartamenti che riguar-dano l’eliminazione delle barriere architettoniche, la ricostruzione dopo un evento calamitoso, la bonifica dell’amianto, l’installazione di ascensori, la realizza-zione di scale interne o muri di cinta, il miglioramento dei servizi igienici, la sostituzione di infissi esterni o dell’impianto idraulico ed elettrico.Per fruire della detrazione è necessario pagare con bonifico bancario o postale da cui risultino causale del versamento, codice fiscale dei contribuenti che usu-

fruiscono della detrazione e codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Non c’è più l’obbligo d’invio della comunicazione di inizio lavori all’Agenzia delle Entrate e quello di indicare il costo della manodopera nella fattura emessa dall’im-presa che esegue i lavori. E’ diventata obbligatoria, invece, l’indicazione dei dati catastali dell’immobile ristrutturato nella dichiarazione dei redditi.MOBILI ED ELETTRODOMESTICI Esiste la possibilità di detrarre, all’interno di un inter-vento di ristrutturazione edilizia, il 50% della spesa sostenuta per questi acquisti. Il tetto massimo detrai-bile per i mobili non può superare 10mila euro per unità immobiliare. Per poter essere detratte, le spese devono essere state sostenute tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2015. La ristrutturazione dell’immobile cui sono destinati mobili ed elettrodomestici dev’esse-re però iniziata dell’acquisto degli stessi. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico, carte di credito o di debito. Va conservata la ricevuta di pagamento con lo scontrino o la fattura d’acquisto che devono contene-

ristrutturare conviene: ecco comere il codice fiscale del beneficiario dell’agevola-zione e quello del venditore.RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E’ possibile detrarre il 65% delle spese soste-nute per gli interventi di ristrutturazione che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In particolare per le opere che riguardano la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il miglioramen-to termico dell’edificio (finestre, coibentazioni, pavimenti), l’installazione di pannelli solari e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale. Nel dettaglio, i lavori che permetto-no di ridurre la quantità di energia necessaria per il riscaldamento dell’intero edificio hanno un tetto massimo di 100mila euro, gli interventi sull’involucro (per esempio, pareti, finestre e in-fissi) scendono a 60.000 euro, così come l’instal-lazione di schermature (come tende o vetrate) e pannelli solari. Per le caldaie a biomasse si arriva a 30mila euro. Per beneficiare della detrazione

è necessario pagare con bonifico bancario o postale da cui risultino causale del versamento, codice fiscale dei contribuenti che usufruiscono della detrazione e codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Per gli interventi sulle parti comuni condominiali si può, invece, utilizzare una certificazio-ne rilasciata dall’amministratore di condominio.Servono poi la dichiarazione che attesti che l’interven-to realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti, la cosiddetta asseverazione e l’attestato di certificazione energetica che comprende i dati relativi all’efficien-za energetica dell’edificio. Il documento non è più necessario per la sostituzione delle finestre, l’installa-zione dei pannelli solari e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale. Anche in questo caso è saltato l’obbligo d’invio della comunicazione di inizio lavori all’Agenzia delle Entrate.Entro 90 giorni dalla fine dei lavori, all’Enea va tra-smessa telematicamente (garantisce la ricevuta infor-matica) la copia dell’attestato di certificazione. Non sono valide le autocertificazioni del contribuente.

venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 0812

Speciale Casa ECOBONUS - LIVING - VERDE

regalati un giardino!

Grande o piccolo che sia, uno spazio di verde in città è un vero e proprio lusso. Che sia spazioso abbastanza da organizzarci barbecue con gli amici o poco più

largo di un balcone, è importante organizzarlo per poterlo sfruttare al meglio.  Ecco alcuni consigli per ottenere il mas-simo dal giardino che hai a disposizione. Per piantare semi, bulbi e dedicarti all’orto in un piccolo spazio urbano, puoi far crescere le tue piante in verticale. Numerose le idee per realizzar un giardino verticale anche con elementi di rici-clo: dai pallet alle bottiglie di plastica, ai guanti da cucina. Potresti anche lasciarti ispirare dai giardini giapponesi per trasformare uno spazio anonimo in un luogo per la medita-zione: un giardino a secco Karesansui, il più famoso dei giar-

dini giapponesi, realiz-zato con pietre e sabbia bianca a cui si aggiunge una zona verdeggiante. Se le dimensioni dello spazio non ti permet-tono di sbizzarrirti troppo, puoi rendere il tuo angolo green più piacevole e affascinante

con delle piante rampicanti lasciate crescere su una struttura in bambù. E, infine, libera la fantasia, giocando con i colori. Rivesti vecchi cuscini con tessuti colorati e crea una zona relax, con i divanetti e i cuscini rivestiti da te, da poggiare di-rettamente a terra. Perfetti per rilassar-si con un buon libro e prendere il sole, sono pratici e facili da trasportare. 

Modena - Reggio Emilia

Ferretti

Valentino

Pucci

Paul & Jo

Etro

13venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

Speciale Casa ECOBONUS - LIVING - VERDE

I tetti verdi si stanno diffondendo sempre di più in Europa: anche se in Italia questa pratica è ancora poco diffusa, i vantaggi derivanti

dalla trasformazione di un tetto qualsiasi in uno con tanto di prato sono molti.Un tetto verde permette il contenimento delle temperature impedendo la dispersione del calo-re in inverno e proteggendo dal caldo in estate.Insomma i tetti verdi costituiscono dei veri e pro-pri cappotti ecologici che aiutano a risparmiare sulle spese di riscaldamento e condizionamento e, inoltre, rappresentano un ottimo strumento per ridurre l’inquinamento acustico e assorbire l’elettrosmog.Prima di trasformare il tetto di casa propria in un tetto verde occorre prima accertarsi che la struttura possa reggere il peso dei vari strati che costituiscono la copertura.A un sottofondo cementizio viene sovrapposta una membrana impermeabilizzante, un ulterio-re strato protettivo, quindi uno strato drenante per far defluire l’acqua piovana in eccesso, poi uno strato filtrante e infine un substrato di cre-scita per la vegetazione.La disposizione dei vari strati dev’essere effet-tuata con perizia per evitare possibili infiltrazio-ni d’acqua nel sottotetto: in particolare il siste-ma di drenaggio va realizzato con cura in modo da far defluire correttamente l’acqua piovana e di innaffiatura verso le grondaie e i canali di scolo.I tetti verdi possono essere di due tipi, a verde intensivo e a verde estensivo, cioè solo con erba: nel primo caso lo spessore del substrato di cresci-ta dovrà essere di almeno 40 cm per consentire alle radici degli arbusti messi a dimora di vege-tare, nel caso invece di verde estensivo saranno sufficienti solo 10 o 15 cm.

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venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 0814

Speciale Casa ECOBONUS - LIVING - VERDE

Volete rinnovare l’arredo della vostra casa ma non sapete che pesci pigliare? Ecco le tenden-ze 2015 dell’interior design per dare un tocco

trendy al vostro nido.Parola d’ordine: colore! Dimenticate il black & white e date spazio alle tonalità tipiche della natura che vi circonda. Sì al cachi, al verde il tutte le sue nuance, all’arancio, all’azzurro cielo e ai colori della terra, dal rosso caldo al marrone. Tornano le stampe geometri-

la casa dei sogni fa rima col coloreche tipiche degli Anni Sessanta e Settanta e le trame floreali. Per quanto riguarda i materiali è ancora la natura a farla da padrone: prediligete quindi il fascino senza tempo e la compattezza delle pietre naturali per rivestimenti e pavimenti e la bellezza del legno per mensole e complementi di arredo. Intra-montabile per le vostre sedute sarà invece la pelle o l’ecopelle per i più green. Anche quest’anno i grandi designer propongono uno stile di arredo minimal

ed essenziale. No ai fronzoli, sì alla ricercatezza dei dettagli. Spazi ampi nei quali potrete essere liberi di muovervi e far entrare la luce. Osate accostamenti strong, con qualche pennellata di design industriale. Unite stile tradizionale e contemporaneo, etnico e retrò, elegante e rustico… Tali commistioni daranno vita a risultati originali, unici e di forte impatto. Rida-te vita alle cose, riciclandole e convertendole a nuovi usi. Insomma: liberate la fantasia.

15venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

l’angolo di cesare pradellal’ultimo saluto di carpi a Mario Pergreffi

“La bellezza di ogni foto-grafia è frutto

della sensibilità di chi la scatta”.

Mario Pergreffi, la moglie Silvana, il figlio Luciano e Princes

L’esordiodi Silmar

Mario Pergreffi tra i figli Luciano e Gian Luca

Nell’ultima intervista pubblicata sulle colonne di Tem-

po, alla domanda da cosa dipendesse la bellezza o la bruttezza di una fotografia, Mario Pergreffi aveva risposto: “dalla sensibilità di chi la scatta”, insomma dalla propria mano. Tutto vero, così come il riserbo e la riservatezza (senza cioè disturbare più di tanto i suoi due figli, Luciano e Gianluca) con cui Mario Pergreffi ci ha lasciati determinando da subito un grande vuoto nella carpigianità, tra quanti lo conoscevano e lo stima-vano, giovani e anziani.In quell’intervista Pergreffi aveva affermato di essere stato felice, di avere svol-to il mestiere che aveva sognato sin da ragazzo e di aver avuto la possibilità, in settant’anni di attività, di essere stato spettatore attivo e interessato dell’e-voluzione e del cambia-mento della società, dei suoi costu-mi, delle abitudini della gente e del modo di fare fotografia.“In tutti questi anni, da quando cominciai la pro-fessione a Soliera per poi trasferirmi a Carpi – aveva più volte sottolineato – è cambiato il mondo e io sono

lieto di esserne stato testimone, così come di aver assistito a fantastiche trasformazioni

tecnologiche”. E così, all’età di 93 anni, Mario Pergreffi ci ha lascia-ti. Un personaggio unico nel suo genere, professio-nista serio e scrupoloso, marito e padre esemplare: Pergreffi ha fotografato

intere generazioni di carpi-giani, dalle fototessera per i documenti alle cerimonie nuziali, dalle feste di com-pleanno e laurea agli eventi funebri.Un uomo passato attraverso gli anni terribili della guerra che egli visse in prima persona e avventurosamen-te prima in Germania come prigioniero, poi in Italia durante gli anni difficili del dopo 8 settembre, fino alla

liberazione dalle difficoltà, dalla paura, dal rischio co-stante di rimetterci la vita. Un uomo che non ha mai fatto parlare di sè se non per la sua professione: riservato e modesto, Pergreffi non amava le luci della ribalta. Proprio lui che tra le luci di scena e i flash, aveva tra-scorso una vita intera. Una perdita dolorosa per la co-munità carpigiana testimo-niata dalle tante persone di tutte le età presenti ai suoi funerali nella cappella del cimitero. A celebrare le so-lenni esequie Don Roberto Bianchini, parroco di San Francesco, che ha riservato per Mario Pergreffi parole di stima e considerazione, accomunandolo affettuo-samente a un’altra figura esemplare della famiglia, quella della moglie Silva-na, sua compagna di vita e di lavoro, scomparsa qual-che anno fa. E la solidarietà e il cordoglio espressi ai fi-gli Luciano e Gianluca, alle nuore e ai nipoti, sono stati la testimonianza dell’ap-prezzamento che l’intera comunità nutriva per questo uomo speciale. Un altro pezzo di Carpi insomma che se n’è andato.

venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 0816

SaBato 21 feBBraIo, cIrca 120 ragazzI delle claSSI terze deglI IStItutI SuperIorI fantI e meuccI dI carpI, e luoSI dI mIrandola hanno partecIpato alla SeSSIone locale del progetto annuale mep (model european parlIament), prIma tappa uffIcIale dI una SerIe dI IncontrI dI SImulazIone del parlamento europeo

un giorno da europarlamentariG

iacche, cravatte, vestiti scuri, scarpe eleganti. Emozione,

ansia, chiacchiere a voce bassa, con la compostezza e la serietà delle grandi oc-casioni. Sabato 21 febbraio, circa 120 ragazzi delle classi terze degli Istituti superiori Fanti e Meucci di Carpi, e Luosi di Miran-dola, per un giorno sono usciti dal ruolo di studenti, per vestire i panni di euro-parlamentari. Nella Sala Congressi di viale Peruzzi si è infatti tenuta la sessione locale del progetto annua-le Mep (Model European Parliament), prima tappa ufficiale di una serie di incontri di simulazione del Parlamento Europeo. Nel corso di questi incontri, i delegati, in rappresentanza di ogni scuola partecipante, dibattono su una serie di tematiche, dopo settimane di preparazione e documen-tazione. I ragazzi si sono confrontati prima in attività di Commissione (il 16 e 17 febbraio) e, il 21 febbra-io, in assemblea plenaria, applicando in modo rigoro-so le regole e le procedure del Parlamento Europeo. I partecipanti vengono valu-tati dai propri supervisori e dai professori responsabili del progetto, e i ragazzi che risulteranno più meritevoli per il proprio impegno e per l’efficacia dei propri interventi accederanno poi alla sessione regionale (che si terrà a marzo a Reggio Emilia), a quella nazionale (a ottobre) e, infine, alla

sessione internazionale. Dopo i saluti dell’assessore comunale all’Istruzione, Stefania Gasparini (in rappresentanza del Comune di Carpi che ha patroci-nato l’iniziativa), della professoressa Margherita Zanasi, preside dell’Isti-tuto Meucci, e di Linda Borsari dell’Associazione Mep Italia, che porta avanti il progetto, hanno preso il via i lavori, con la presen-tazione degli emendamenti alla prima risoluzione, a cui

sono seguiti gli interventi a favore o contro di essa e, infine, il voto dell’As-semblea. E la procedura si è ripetuta durante tutta la giornata, per ciascuna delle risoluzioni messe a punto dalle 8 commissioni. Le tematiche su cui hanno lavorato i ragazzi sono tutte di stretta attualità: conflitto israeliano-palestinese, stra-tegie per l’immigrazione nel Mediterraneo, accordi

di commercio estero, sicu-rezza alimentare, violenza di genere, protezione della privacy nell’ambito delle misure di prevenzione del terrorismo e altre questioni su cui anche il vero Parla-mento europeo sta dibatten-do in questi mesi. Durante i lavori, la studentessa che ricopre il ruolo di presiden-te dell’Assemblea, inte-gerrima, più volte ricorda ai delegati di presentarsi

quando prendono la parola, fa precisazioni in merito al protocollo da seguire e ri-chiama prontamente all’or-dine quando, magari per una distrazione dell’oratore di turno durante il proprio discorso, l’aula per un atti-mo perde la propria com-postezza e si lascia andare a un leggero brusìo. “Ciò che impressiona di più, è vedere come questi ragazzi crescano in fretta, durante il progetto: devono imparare in breve tempo a parlare in pubblico, a sviluppare senso critico, a occuparsi di argomenti difficili e attuali” ha spiegato la professoressa Rosa Muscaridola del Li-

ceo Fanti, una delle referen-ti del progetto insieme alle insegnanti Clelia Sighinolfi (del Meucci) e Monica Montanari (del Luosi di Mirandola). “La cosa più bella è vedere l’entusiasmo con cui rispondono alla re-sponsabilità che viene loro richiesta. In questo conte-sto, i ragazzi escono da tutti gli stereotipi in cui spesso noi adulti tendiamo a inca-sellarli, e sorprende vedere quanta passione abbiano e quanto siano in grado di impegnarsi, se gliene diamo l’occasione” continua la professoressa. “Con questo progetto si responsabiliz-zano sia i ragazzi di terza,

che ricoprono il ruolo di delegati, sia quelli di quarta, che dopo aver a loro volta partecipato al Mep lo scorso anno, adesso fanno da chair, cioè guidano e aiutano i loro compagni più giovani nel percorso. Dell’associazione Mep Italia fanno parte in modo volontario persino degli universitari, i quali hanno iniziato come dele-gati all’interno delle proprie scuole superiori e hanno poi deciso di continuare a im-pegnarsi in queste iniziative negli anni seguenti. Il Mep è un progetto così bello che, una volta scoperto, i ragazzi non lo lasciano più”.

Laura Benatti

Pur non essendo dei nativi digitali, hanno preferito procedere

con l’iscrizione on line: ben l’81,4 per cento dei geni-tori in Emilia Romagna ha optato per questa modalità pratica e veloce per iscri-vere alla scuola superiore il proprio figlio portando la nostra regione al quarto posto in Italia. Diminuisce, invece, rispetto allo scorso anno, seppur di poco, il nu-mero di coloro che decidono di proseguire e consolidare la propria formazione dopo il diploma di terza media: le domande per l’anno scola-stico 2015/2016 sono state 112.368 in regione rispetto alle 113.460 per l’anno 2014/2015.Cresce, inoltre, tra i giovani emiliano romagnoli la prefe-renza per i licei che toccano il 45 per cento delle iscrizio-ni alle scuole secondarie di secondo grado, seguiti dagli istituti tecnici (35 per cento) e dai professionali (20 per cento).Stando ai dati raccolti, a Carpi l’Itis Leonardo Da Vinci ha registrato una buo-na performance nel numero degli iscritti: 243, rispetto ai 206 dello scorso anno, di-stribuiti nei diversi indirizzi

Buona performance dell’ItIS leonardo da VIncI, tengono I lIceI ma Sono In leggera fleSSIone le domande al profeSSIonale

crescono le iscrizioni online

di chimica (37), elettronica (39), informatica (72) e meccanica (95). “Siamo particolarmente soddisfatti” commenta la preside Gloria Cattani che attribuisce l’au-mento “discreto” delle iscri-zioni alle attività di orienta-mento ben organizzate e alle

collaborazioni attivate con le scuole medie. Situazio-ne di stabilità al Liceo M. Fanti che conferma la sua capacità di attrazione con 333 domande di iscrizione (erano state 341 lo scorso anno) di cui 93 per l’indi-rizzo linguistico, 70 per

70 iscrizioni dello scorso anno scolastico. Nella vicina Correggio, che accoglie anche studenti carpigiani, il Liceo Corso registra un aumento delle iscrizioni per effetto dell’introduzione a partire dal prossimo anno scolastico del nuovo indiriz-zo opzione Scienze Appli-cate. “Complessivamente sono state 172 le domande presentate - ci dice il preside Luciano Caselli - trenta in più rispetto allo scorso anno: 31 al liceo classico, 63 al linguistico, 56 al liceo scientifico tradizionale e 22 per l’opzione Scienze ap-plicate”. Leggera flessione all’Ipsia Vallauri: le nuove iscrizioni sono state 135 in calo rispetto alle 160 dello scorso anno. In lieve calo anche le iscrizioni all’Itcs Meucci Cattaneo: sono state complessivamente 202 quest’anno rispetto alle 238 del precedente anno scola-stico ma in linea con i dati passati (206 nel 2013, 182 nel 2012).

Sara Gelli

l’opzione Scienze applicate, 56 per il liceo scientifico tradizionale, 63 per il liceo

delle Scienze umane e 48 per l’Economico sociale che registra un calo rispetto alle

17venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

Sabato 28 febbraio e lunedì 2 marzo alle 20.30, al cinema ariston di San marino, proiezione del film Viviane di ronit e Shlomi elkabetz

la lotta per la libertà

Il processo di Viviane Amsalem e il lungo calvario giuridico che la donna ha

dovuto affrontare per ottenere il divorzio dal marito. L’uomo, infatti, nonostante la lunga separazione non vuole dare il suo consenso davanti all’unica autorità giudiziaria competente per i casi di divorzio in Israele: la Corte rabbinica. Viviane e il suo avvocato devono fronteggiare l’atteggiamento intransigente del marito, sottostare alle este-nuanti e assurde procedure, ascoltare i testimoni chiamati a deporre. Ma Viviane ha deciso di lottare per la sua libertà e soprattutto per la sua dignità. Il film racconta di una violenza antica e silenziosa, che non è solo israeliana, ma che in Israele è evidente per il fatto che il ma-trimonio non è regolato da norme laiche, ma solo religiose. Scritto e diretto dai fratelli Ronit e Shlomi Elkabetz che hanno preferito immergersi nell’umanità dei protagonisti e dei molti personaggi secondari, tutti resi da splendidi attori e attrici. La macchina da presa si muove in mezzo a loro, guardando con i loro occhi e vedendo non solo tragedia, ma anche commedia e farsa.

domenica 1° marzo, alle 20.30, al cinema ariston di San marino, proiezione del film di madre in figlia, di andrea zambelli

l’eredità delle mondine

Un film sorprendente che ha entusiasmato il pubblico dei festival di mez-zo mondo, da Toronto a Torino. La storia di un coro di mondine oggi ottantenni e delle loro “figlie”, che ne continuano l’eredità del canto

di lavoro e politico. Quando incontrano Alberto Cottica dei Fiamma Fuma-na, il film diventa un appassionante road-movie che le porterà fino a esibirsi in America. In mezzo ci stanno le vicende personali, la straordinaria forza uma-na, gli aneddoti, l’ironia e l’emozione di un gruppo di donne e della loro vita semplice ma piena di dignità. Alla fine anche l’icona Silvana Mangano in Riso Amaro impallidisce davanti all’energia e alla comunicatività delle protagoniste. Alla serata parteciperà il Coro delle Mondine di Novi in collaborazione con il Circolo Bruno Mora, nell’ambito delle iniziative della Festa dell’8 marzo.

di Clarissa [email protected]

“aiutatemi a ritrovare le foto di mio fratello”

libri da non perdere!

Questo libro non è un elenco di buone pratiche per vivere felici senza figli e non offre

nessun consiglio. Si pone, invece, come testimone di una domanda.L’autrice si interroga sulle scelte di una generazione di donne, quel-la fra i trenta e i quarant’anni, a partire dall’esperienza di chi madre non è (non ancora, forse domani, o sicuramente mai). Una genera-zione che non è stata segnata da una presenza forte del movimento femminista, ma che dà per scontate opzioni impensabili solo trent’anni fa, come quella di preservare lo spazio di “una stanza tutta per sé”. Che vive il precariato come condi-zione materiale ed esistenziale e che lotta per l’autonomia economica.

una su cinque non lo fa. Maternità e altre scelteDi Eleonora cirant

Ma che allo stesso tempo avverte la pressione di un immaginario in cui la femminilità è strettamente legata al materno.Mentre svela le ambivalenze del desiderio di maternità e mentre afferma che si è donne prima che madri, il libro indaga un tipo di scelta che sembra portare il segno meno: senza figli. E che proprio per la natura negativa di quel segno ap-pare a molti e molte, spesso anche agli occhi delle donne che la com-piono, una non scelta, una scelta meno libera dell’altra. Arricchiscono il volume numerose testimonianze di donne che, con sincerità e parte-cipazione, raccontano la loro storia, coinvolgendo i lettori nei vari perché di una scelta libera.

prevendite al viaIrene Grandi al Teatro comunale

Prevendite al via per il concerto che Irene Grandi terrà al Teatro Comuna-le di Carpi venerdì 22 maggio alle 21.

La cantante toscana farà tappa in città con il suo tour Un vento senza nome, che pren-de il nome dell’album uscito dopo il Festival di Sanremo, dove la cantante ha presentato la canzone omonima.

Cara Clarissa, vorrei lanciare un appello anche attraverso il Tempo. Sono stata bor-seggiata al mercato di Carpi giovedì 19 febbraio. Non mi sono accorta di niente, nemmeno le amiche che erano con me. Mi hanno preso il portafogli, dentro c’erano documenti e denaro ma, soprattutto, c’erano le foto di mio fratello Marco, morto a 24 anni, nel 1990. Le ultime rimaste. Avevamo infatti già subito un furto anni fa, un duro colpo al cuore, quando portarono via la valigetta con dentro tutte le sue foto e il Cd, l’unico Cd, su cui le avevamo copiate. Saranno finite in qualche bidone dell’immondizia, in un fosso, chissà... i ladri non se ne fanno nulla delle foto. Avevo recuperato un

paio di immagini grazie ai suoi amici e la foto ricordo del funerale. Quando morì lui non c’erano i telefonini, nè gli archivi sui computer, è rimasto poco da allora. Dopo il sisma portavo quelle foto sempre con me, perché ave-vo paura di nuove scosse, di perdere anche quelle sotto alle macerie come è succes-so a molti miei compaesani a Rovereto. E ora questo. Io lancio un appello a tutti: se trovate un portafogli da qualche parte, in un fosso, in un parco, in un cestino, per strada, per favore non fate finta di niente. Se chi legge è proprio quel ladro mi faccia ritrovare le foto di Marco... se chi dovesse trovare il mio portafogli non avesse tempo o voglia di portarlo ai Carabinieri o alla Polizia

Muncipale o in Commissa-riato, affidatele a qualcuno che possa farlo, portatele a Radio Bruno... aiutatemi a ritrovare le foto di Marco. Grazie

Vania

Pubblico volentieri questo appello; piccoli reati per la legge possono diventare

grande tragedie per chi le subisce. Borseggi, scippi, furti in abitazio-ne stanno aumentando in modo esponenziale (fonte Censis). Il numero delle carceri non aumen-ta, va evitato il sovraffollamento e quindi la linea adottata è sempre più morbida verso i reati ritenuti meno gravi, cresce il numero di chi non lavora, di chi vive di espedienti e anche quello di chi considera il crimine più redditizio di uno stipendio mensile. Aiutia-moci almeno tra noi.

venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 0818

l’aForisma della seTTimana...

appunTamenTi appunTamenTi

Nelle sue opere, Alessia Cocca utilizza come mezzo espressivo la

fotografia e i media digitali. Il suo lavoro è caratterizzato da un personale simbolismo e da una spiccata componente pittorica. Le tematiche ricorrenti della sua ricerca artistica sono il ricordo, la memoria e la trasformazione e sublimazione che questi acqui-stano col passare del tempo. La personale che si terrà a Carpi - dal tema: Enchìridio degli umori - è un ulteriore tassello della sua ricerca artistica. Cocca, inter-rogandosi sui sentimenti degli esseri umani - la simbologia, la rappresentazione e un’eventuale similitudine tra gli individui - sti-la un bestiario/enchìridio visuale degli umori. Come dice l’artista: “ci sono elementi simbolici comuni che ci permettono di riconoscere un sentimento? Percepiamo, affron-tiamo, combattiamo, rimuovia-mo, dimentichiamo e amiamo. Lo facciamo in maniera diversa o si-mile? Un Enchìridio, un manuale, che raccoglie una rappresentazio-ne comune del nostro sentire. I sentimenti si distinguono tra loro come famiglie di piante, oggetti o animali. Si distinguono per forma, colore, sviluppo ed evo-luzione. Ogni tavola rappresenta un miscuglio di umori e di ricordi vicini, familiari”.Alessia Cocca ha realizzato per lo Spazio Meme di Carpi delle opere inedite: un video, un’in-stallazione e dei lavori fotografici

“La vecchiaia inizia quando si è sicuri di non essersi mai sentiti così giovani”.Jules Renard

Una mappa di gioco che misura 4 metri e 20 per 1 metro e 50; oltre mille

miniature tra soldati e mezzi da guerra, tutti rigorosamente di-pinti a mano; 3 mesi di prepara-zione; una dose incalcolabile di entusiasmo e voglia di giocare.Parte da lontano – e da questi numeri – la rincorsa verso la settima edizione di Play – Il Festival del Gioco, la più grande ludoteca libera italiana che si svolgerà sabato 11 e domenica 12 aprile presso il Quartiere Fieristico modenese, organiz-zata come di consueto da Mo-denaFiere Srl con la direzione tecnica del Club TreEmme e il supporto de La Tana dei Go-blin e di decine di associazioni ludiche italiane. E una delle novità di questa edizione del Festival sarà l’area Play Storia, dove si potranno giocare giochi relativi a fatti storici di cui nel 2015 ricorrono gli anniversa-ri. Tra questi c’è lo Sbarco in

una perSonale dI aleSSIa cocca allo SpazIo meme dI carpI, a cura dI gIoVannI cerVI e franceSca pergreffI

enchìridio degli umori

stampati su tela. “Sono tavole immaginarie che ricalcano l’idea dei bestiari, degli erbari. Ognuno potrà riconoscere le sue personali forme di paura, gelosia, rabbia o risentimento. I soggetti rappre-sentati sono persone fisiche, reali, ma i loro sentimenti si proiettano

al di fuori dei loro corpi come estensioni e proiezioni. Il risul-tato è una galleria numerata di corpi, contenitori di emozioni non sempre gestibili che prendo-no vita. La mostra è accompagna-ta dai testi di Giovanni Cervi e Francesca Pergreffi.

In occaSIone dI play – Il feStIVal del gIoco, naSce la VerSIone pIù grande maI realIzzata

sbarco in normandia da record…

Normandia. A Play verrà presen-tato – per la prima volta in Italia – lo scenario completo D-Day Landings del gioco Memoir ’44 – 6 mappe unite tra loro per una battaglia epocale. Le oltre mille miniature dello scenario sono state dipinte a mano da Anna

Gabrielli e Massimo Gelati, coppia nella vita, ma soprattutto appassionati giocatori del Club TreEmme. “Noi appassionati di War Games – spiegano Massimo e Anna - facciamo questi giochi di battaglie e combattimenti per ricordare gli eventi storici e ciò

che questi hanno comportato. Non certo per esaltare le azioni sul campo di battaglia, anzi il nostro è solamente un gioco, per ricordare le migliaia di persone che hanno dato la loro vita per affermare la libertà in questo mondo”.

TeatrocaRPI1° marzo - ore 17Concerti AperitivoSergej Krylov, violinoMichail Lifits, pianoforteTeatro Comunale

3, 4 e 5 marzo - ore 21Stagione Prosa Father and son Ispirato a Gli sdraiati e Breviario comico di Michele Serra Con Claudio Bisio Regia di Giorgio Gallione Teatro Comunale

MostrecaRPIFino al 27 febbraioUn Viaggio lungo dieci anniMostra fotografica: il viaggio raccontato attraverso gli scatti di 10 fotografi che nel corso degli anni sono saliti sul Treno per Auschwitz insieme agli oltre 5.000 studentiEx Sinagoga, via Rovighi 57

Fino al 27 febbraioL’umorismo ai tuoi piediPersonale di Giorgio GiuntaO&A Centro Affari

28 febbraio - 3 maggioIl viaggio incantato alla scoperta dei libri di Emme EdizioniVernissage 28 febbraio alle 16Saluti di Simone Morelli, assessore alla Cultura Emilia Ficarelli, direttrice del Castello dei ragazzi con la partecipazione di Loredana Farina, esperta di letteratura per l’infanzia Paola Pallottino, docente di storia dell’illustrazioneA seguire Emme come Meraviglia Lo stupore fra le pagine dei libri Lettura-spettacolo di Monica Morini del Teatro dell’Orsa Musiche dal vivo di Claudia CatellaniSala Cervi - Palazzo Pio

Fino al 14 marzoSegni di luceCarpi e dintorni Mostra fotografica di Alberto AllampreseSala espositiva Loria

Fino al 15 marzoOcchiNasiBoccheBaffiSala Estense e Sala Espositiva del Castello dei Ragazzi

Fino al 4 aprileEnchiridio degli umoriPersonale di Alessia CoccaAcura di Giovanni Cervi e Francesca PergreffiSpazio Meme

Fino al 6 aprileL’apparenza inganna Figure impossibili e illusioni otticheSala ex Poste - Palazzo Pio

Fino al 18 aprileLei non Sacchi sono io28 vignette itineranti di Oscar Sacchi da sorseggiare ai tavoliWine & Wine

EventicaRPI27 febbraio - ore 22Rifkin Kazan - Bepolaroids - Red Line Season Kalinka Arci Club

27 febbraio - ore 22Dyd + DroppCircolo Arci Mattatoyo

27 febbraio - ore 20.45La Musica Sacra nella Terra dei PioIn NoctemPreghiera e canto nella passione di GesùAssociazione Corale Regina Nivis e Improvise EnsembleTiziana Santini, direttoreChiesa San Bernardino da Siena

28 febbraio - ore 21La malattia del desiderio Di Claudia BrignoneConducono le serata rappresentanti del Presidio Libera Beppe Tizian e Dario D’Incerti, critico cinematograficoAuditorium Loria

19venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

appunTamenTi

Sono 99 le frasi che, tratte dalle Lettere di condannati a morte della Resistenza eu-

ropea, sono graffite sui muri delle sale del Museo Monumento al Deportato di Carpi: sarà proprio a partire dalle ultime parole conse-gnate ai posteri di chi, per costruire un presente libero dall’oppressio-ne, ha sacrificato la propria vita, che prenderà avvio Perché siano fatte nostre, il progetto che, conce-pito dalla Fondazione ex Campo Fossoli in vista del settantesimo anniversario della Liberazione, intende stimolare una riflessione volta a un duplice obiettivo: ono-rare la memoria di quanti diedero la vita per la costruzione di una so-cietà diversa da un lato, e cercare al contempo di comprendere come quell’esperienza possa continuare a parlarci e stimolare la riflessione rispetto alla contemporaneità.Per far questo sarà chiesto a vari esponenti del mondo della cultura italiana, ai rappresentanti istituzio-nali di livello nazionale, regionale e locale, di ‘adottare’, tra le frasi in questione – parole colme di speranza e rabbia, amore e dolore, fede e disperazione, tensione al futuro e rimpianto – quella che pare loro più attuale ed elaborare un commento in cui siano rese esplicite le motivazioni della scelta. Una riflessione sul nostro presente, quindi, letto alla luce gettata su di esso dal nostro recente passato, composto insieme di tragicità e speranza, oppressione e anelito alla libertà. Oltre ad andare a costituire un corpus di preziose e stimolanti letture del presente

al VIa Il progetto della fondazIone eX campo foSSolI che, In VISta del SettanteSImo della reSIStenza, Intende SVIluppare una ‘rIfleSSIone d’autore’ Sul preSente, a partIre dalle teStImonIanze del muSeo monumento al deportato

le voci dei condannatiattraverso la violenza, di repri-mere le libertà civili e il plurali-smo – commenta il direttore della Fondazione ex Campo Fossoli, Marzia Luppi – la responsabilità lasciataci in eredità dalle parole dei condannati a morte della resi-stenza europea acquisiscono, se possibile, ancora maggior valore. Il Museo Monumento al Deportato rappresenta uno dei luoghi che nel nostro Paese meglio hanno saputo esprimere e mantenere viva la memoria della deportazione e, in-sieme, della Resistenza. Un luogo che, nonostante i suoi 40 anni di vita, è capace come pochi altri di comunicare con le giovani gene-razioni che lo visitano, colpite sì dai simboli della deportazione, ma soprattutto dalle parole di libertà dei condannati a morte, scritte da giovani coetanei che effettuarono la scelta del bene comune, anche a scapito della propria vita, sa-crificandosi per permettere a chi, oggi, legge le loro parole incide sui muri del Museo, di vivere un’esi-stenza libera dall’oppressione. La nostra speranza è che queste frasi, insieme alle autorevoli riflessioni che sapranno stimolare, possano essere lievito per meditare sull’im-portanza che libertà, democrazia e uguaglianza hanno per la vita di tutti, ieri come oggi e domani. Nulla può e dev’essere dato per scontato, i fatti di Parigi ce lo hanno ricordato nella maniera più traumatica possibile, e la cono-scenza del passato è la base per la costruzione di un futuro in cui i valori della nostra civile conviven-za possano prosperare”.

alla luce del nostro recente pas-sato, da utilizzare anche oltre il momento celebrativo, una selezio-ne di queste riflessioni sarà letta alla cittadinanza nel corso della

mattina del prossimo 25 aprile, in occasione di una visita speciale al Museo Monumento.“In un momento di tensioni e rinascita di ideologie che tentano,

l’intervento... dell’avvocato saverio asprea

Il 27 gennaio si è celebrato il giorno della me-

moria che lungo un filo rosso di ricordi atroci porta ad Auschwitz, Birche-nau, Buchenwald, Mathausen e ad altri campi dello sterminio. Quel filo si riannoda tutti gli anni con iniziative che ci portano in luoghi gelidi della sofferenza mai dimen-ticata. Recarsi ad Auschwitz è un atto dei tanti, giovani soprattutto, che prendono coscienza di una tragedia che non si spegnerà mai nel cuore degli uomini. E’ un dovere an-dare ad Auschwitz, anche se gli squallidi capannoni offro-no freddo e distacco, e fanno apparire nella mente dei più quasi l’illusione che le miglia-ia di tragedie e di sofferenze di uomini, donne e bambini non si siano mai verificate.Ma se Auschwitz è lontano, e rappresenta un simbolo da ricostruire nella mente di ognuno, accostando brandelli di storia e rarissimi ricordi per-sonali dei pochi sopravvissuti, c’è un luogo della memoria

che da oltre 40 anni è vicino a noi, nel cuore della nostra pianura e che con tragica, ma composta eloquenza, ci ricorda ciò che furono i campi di sterminio nazisti, di Auschwitz, Mathausen, Bu-chenwald e tanti altri: è il Mo-numento Museo al Deportato Politico e Razziale inaugurato a Carpi nel 1973.Il museo, nei suoi 40 anni di di vita, ha testimoniato nel modo più efficace e sobrio, soprattutto parlando ai gio-vani, un linguaggio asciutto e severo, animato dall’arte di grandi artisti, utilizzando testimonianze dei condan-nati a morte; riproponendo immagini dei capi del Fasci-smo e del Nazismo; facendo risaltare crudeltà e ignominia

anche a danno dei bambini.  Un museo, perciò, di tragici e commoventi ricordi. Accanto a questo magistrale Monu-mento sorge il vecchio Campo di Fossoli. Luogo di transito verso i campi di sterminio tedeschi, in cui oggi rivivono, per merito della Fondazio-ne nata nel 2001, ricordi del vecchio campo, con testimo-nianze di ciò che fu nel corso degli anni a partire dal 1942 sino al 1970 quando il Campo si offrì per lenire le sofferenze e le privazioni dei profughi istriani.Il filo della memoria ha un segno rosso che parte da questi luoghi e da queste testimonianze per risalire con il suo fardello di ricordi e di sofferenze verso Auschwitz e gli altri siti in cui si tradusse, nel modo peggiore, la sete di dominio del Terzo Reich. I campi di sterminio sono una testimonianza viva dalla qua-le non si può prescindere per necessità di conoscenza diret-ta. Ma il Monumento Museo di Carpi, certamente unico nel suo genere, mantiene vivo il ricordo di quella insuperabile tragedia che la Fondazione ha cercato, in questi anni, di

sviluppare e coordinare con visite guidate, confronti e approfondimenti con lo scopo di proiettare la conoscenza del Museo anche al di fuori dell’ambito provinciale. In effetti, la sua dimensione, dal punto di vista storico e mora-le, è di livello nazionale ed eu-ropeo e va esaltata o, quan-tomeno, riconosciuta come tale. Le istituzioni nazionali - penso a Regioni e Comuni - si sono mosse abbastanza in questa direzione per rendere testimonianza, attraverso le teche del Museo, di ciò che fu la tragedia dei Campi. Una testimonianza agghiacciante tra le tante, è quella della Sala dei Nomi sulle cui pareti e volte sono incisi i nomi di circa 15.000 deportati italiani nei lager. Tra questi, un nome mi ricorda personalmente, il pianto del nostro presiden-te Sandro Pertini, in visita a Carpi, quando lesse, accanto a quello di Vittoria Nenni, figlia di Pietro, il nome di suo fratel-lo Eugenio, vittima anch’egli della tragedia. Senza esalta-zioni e senza compiacimenti campanilistici, il nostro Museo è un onore per tutti quelli che lo vollero e lo costruirono con grande passione e, negli anni, lo hanno fatto conoscere a italiani e di stranieri.

un filo della memoria che parte da carpi

28 febbraio - ore 10Dare alla luce e venire al mondo: le possibilità del partoA cura di Chiara Chittoni Casa del Volontariato

28 febbraio - ore 21Overture des SaponettesMichele CafaggiUn eccentrico direttore d’orchestra vi porterà nel mondo fragile e rotondo delle bolle di sapone per un “concerto” dove l’imprevisto è sempre in agguatoAuditorium San Rocco

28 febbraio e 1° marzo - 8/23La fiera di San MartinoGioco di ruolo dal vivo con animazione storica e costumi dell’epoca, ambientata nel periodo della Resistenza e della Liberazione in una comunità rurale carpigianaAssociazione EkidnaSan Martino Secchia

1° marzo - ore 16Ciclo di incontri: L’ira di DioL’olocausto: un castigo di Dio?Relatore: professor Francesco Maria Feltri (Modena)Auditorium Biblioteca Loria

1° marzo - ore 1811 illustri sconosciutiParole, calcio, musica, parole, immagini e calcioCircolo Arci Mattatoyo

1° marzo - ore 15.30Al countabàll Compagnia dialettale Gli Artsisti di San CesarioCinema Teatro Ariston

2 marzo - ore 21Laboratorio di cinema: Visioni CreativeChe cos’è il cinema? Auditorium Biblioteca Loria

4 marzo - ore 15.30Tutto sua madreDi Guillaume Gallienne Sala Bianca di Palazzo Corso

5 marzo - ore 21.15Sud America - PedalandeDi Dimitri Avesani e Alberto Vaona Sala Congressi

5 marzo - ore 9.30La salute dei più piccoliRelatrice: A. Bergomi, responsabile Coordinatore Unità Pediatrica di Distretto Ausl di CarpiScubidù

Ciclo di incontri per Neo GenitoriProgramma7 marzo - ore 9.30Primi passi di mamma e papàQuando si nasce genitori? Quali nuove competenze per mamma e papà?Quali speranze, ansie e paure accompagnano questo importante evento?Nido d’Infanzia Melarancia

venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 0820

PRossIMI aVVERsaRI

Via S. Giorgio 35/D - Rio Saliceto (RE) - Tel. 0522.699703 - [email protected] - www.tessilgoal.it

proSSImI turnItutti in campo martedì sera

la classIFIca

I PRECEDENTIVige il segno X

I marcatorItutti i migliori vanno

in bianco

Tutto il campionato sta sensibilmente accele-rando alle spalle della

capolista. Rispetto alle prime 6 giornate d’andata, i gol sono praticamente gli stessi (148 contro 149), ma è fortemente cambiata la distribuzione e il peso. Sono crollati i pareggi (da 26 a 19, -27%) e sono particolarmente aumentate le vittorie esterne (da 13 a 17, +31%). Si rischia di più, c’è meno voglia di annullar-si, perché conviene poco. Più che della sosta e del mercato, è un effetto della classifica corta a tutte le latitudini: i piccoli distacchi mettono pressione, ingolosiscono a cercare una strada per superarsi.GESTIONE - In questo fa un po’ eccezione il Carpi, che non riesce a guarire il malanno del gol e rallenta ancora. Ma tutto sommato continua a trasmette-re fiducia. L’Entella è stato un buon termometro: 4 difensori bloccati, 2 mediani a triplicare le marcature, 3 attaccanti forti. Cioè l’avversario ideale per segnare i limiti attuali e con-temporaneamente ribadire la consueta forza dei biancoros-si. Il terzo 0-0 consecutivo è un risultato corretto, la fotografia sincera del momento. Della fatica davanti e della solidi-tà dietro. E in generale della continuità, che è l’elemento più importante, specie quando non hai abbastanza arroganza a disposizione per pretende-

calcIo – carpI ancora all’aScIutto: con l’entella è Il terzo 0-0 conSecutIVo

cercasi gol (…e pubblico)peSa l’aSSenza dI mBakogu e la mancanza dI centrocampIStI d’InSerImento. comunque la StorIa tranquIllIzza I BIancoroSSI: la SerIe a SI conquISta In dIfeSa. Il caBaSSI Intanto regIStra Il mInImo dI SpettatorI deglI ultImI 5 meSI.

re il massimo. Risiede qui la principale virtù dei grandi specialisti delle lunghe corse a tappe: far pesare all’avversa-rio di essere migliore di lui nei momenti peggiori. Non vince quello che non frena mai, la crisi prima o poi arriva per tut-ti; vince chi la gestisce senza mostrarsi troppo in difficoltà. Se mascheri i danni, se non ti disunisci quando si aspettano il tuo crollo, alla lunga i tuoi inseguitori si scoraggeranno. DIFESA – Due rilievi tran-quillizzano. Il primo è la salute del reparto: Gabriel e Letizia non smettono di crescere, Ga-gliolo è già credibile come mi-

nistro; Poli è il cambio esatto di tutti, e in quanto tale, pur dovendo riconvertirsi sempre, non scade mai in affidabilità. Il secondo è la Storia: da quan-do la B ha questo format (22 squadre, 3 punti a vittoria, 3 promozioni di cui 2 dirette), 10 volte su 11 la miglior difesa ha conquistato la Serie A. In 7 casi senza disputare i play-off (Napoli ‘06/’07, Bologna ‘07/’08, Parma ‘08/’09, Ce-sena ‘09/’10, Torino ‘11/’12, Verona ‘12/’13, Palermo ‘13/’14). In 3 casi vincendo-li (Torino ‘04/’05 – poi non iscrittosi, Torino ‘05/’06, Lec-ce ‘07/’08). L’unica eccezione è il Varese ‘10/’11, eliminato in semifinale.ATTACCO – Contro l’immo-bilismo strategico di Prina, Castori ha avuto pochi scac-chi da muovere. In pratica, solo i due cavalli di sinistra hanno mescolato la partita, e solo finché il ginocchio di Di Gaudio ha tenuto. Il resto è stata la speranza che Lasa-

gna indovinasse una volata. Ma non è la sua prestazione in sé e per sé che circoscrive l’avaria. Non ha affatto deluso, anzi: paradossalmente è an-dato fin troppo meglio degli altri. E’ stato il nord del gioco, l’unico ad attaccare qualche spazio centrale aprendone qualche altro. Il problema è che nessuno se ne è servito. E’ chiaro che stanno mancando le differenze fulminee di Mba-kogu. Ma dopo di lui, manca qualcosa dai centrocampisti. Mancano i gol da fuori, e quelli da fermo. E mancano quelle sintesi, quei tagli che erano il calcio di Concas. Pochis-simi si inseriscono senza palla. Non Bianco, che ovviamente va solo incontro per poi di-stribuirla. Non abbastanza Lollo, che sarebbe invece il più adatto, ma vive una fase un po’ oscura della stagio-ne. Forse ha troppi compiti, sicuramente è stanco. Quasi mai Molina, che antepone il dribbling, e oltretutto sta scon-tando quel piccolo rigetto che è fisiologico dopo che si viene trapiantati senza gradualità in un organismo-squadra. PUBBLICO - Manca infine

Il Carpi affronta in rapida sequenza due avversari molto diversi per struttura, e decisamente opposti per striscia di risultati da cui sono reduci, in ragione dei quali presentano numeri pericolosi: la Pro Vercelli perché nel ritorno ha sempre subito gol e non ha ancora vinto (come solo Trapani e Modena, che però ha giocato una gara in meno); l’Avellino perché, viceversa, vince da 4 parti-te con la porta inviolata.

PRo VERcEllIattenti al Lupo…

La frenata lunga dei piemontesi è cominciata esattamente l’8 novembre scorso a Vicenza: fin lì 17 punti in 12 partite; poi solo 16 nelle successive 15. Di fatto, quella squadra che

all’andata, al Cabassi, perse a testa altissima, stupendo per velocità e sofisticazione di gioco, si è rotta insieme al ginocchio del suo centro-motore: Ronaldo Pompeu. Senza di lui non c’è più stato alcun equilibrio di qualità, nemmeno dopo l’arrivo del sostituto di ruolo (Gianluca Musacci, dal Frosinone). Perciò mister Scazzola prosegue nella sperimentazione degli emendamenti al suo 4-3-3, pur di guadagnare qualche evoluzione che sia stabile: ha provato la difesa a 5, accentrato gli esterni d’attacco, sviluppato un possesso più orizzontale. Ma sta avendo risposte alterne. E quelle convin-centi sono venute fuori esclusivamente sul sintetico di casa che vale oltre il 75% della classifica (25 punti su 33, solamente Pescara e Cittadella sono riuscite a violarlo). L’uomo chiave resta comunque Ettore Marchi, centravanti sul picco della parabola, realizzatore e collettore di gioco, davvero completo. E’ già oltre la propria storia: 13 gol in B non li aveva mai fatti; e da un paio di partite ha a dispo-sizione una sponda che sembra disegnata dall’architetto per fare reparto con lui: il nostro Davide Lupo Luppi, inopportunamente scaricato dal Modena nelle ultime ore del mercato, motivatissimo e in grande condizione. Sabato scorso a Frosinone ha segnato il suo primo gol in cadetteria.

aVEllINo…e ai Lupi

Negli scontri diretti, i Lupi mostrano le zanne: oltre al Carpi (all’andata), hanno sbranato Bologna, Spezia, Frosinone e Livorno (ben due volte). La capacità di giocare da grande nei

grandi appuntamenti li candida autorevolmente. Senza mezzi termini, verranno in missione per farsi validare dalla capolista la nomination alla promozione diretta. Mister Rastelli si conferma centralissimo al progetto, se non decisivo. E’ veramente un ottimo allenatore, forse il migliore tra gli emergenti, quantomeno per adattabilità al nostro calcio. Ricalca Conte. Molto contemporaneo nella gestione degli uomini, della preparazione atletica e della comunicazione, ma anche molto tradizionale nell’organizzazione della partita: 5-3-2 all’italiana, un gioco aggressivo, fortemente impostato sull’avversario, in cui ha grande importanza il mediano che rompe e trasforma il gioco (Arini); poi tanta gamba sugli esterni (Bittante, Visconti, Regoli: tutti ottimi atleti), ripartenze veloci per il centravanti (Castaldo, il capobranco: capocannoniere con 14 centri, già record personale) e difesa stretta (in casa è la migliore del campionato: 7). Il mercato ha allungato le rotazioni in dietro (Almici), in mezzo (Sbaffo) e davanti (Mokulu e soprattutto Trotta, già 2 gol decisivi). L’uomo in più, in ogni caso, è il pubblico: il Partenio è il quinto stadio più popolato della Serie B (quasi 7000 spettatori medi). E anche in trasferta il seguito è veramente importantissimo. D’altronde, gli avellinesi sono una comunità orgogliosamente sparsa lungo tutta la penisola. A Livorno, per la vittoria della svolta, erano in un buon migliaio. Al Cabassi, forse, saranno anche di più.

La Storia dice che allo stadio Silvio Piola di Vercelli e con l’Avellino in casa vige il segno X. Sono 3 le gare ufficiali disputate nella tana della Pro, nessuna in B. Le ultime

due terminarono a reti bianche (0-0) e valsero per l’ultima di ritorno della regular season e per la finale di andata dei playoff di Prima Divisione Lega Pro ‘11/’12. La prima sfida invece risale all’inverno ‘78/’79 (serie C2), ed è un caso raris-simo nella storia del calcio italiano perché venne giocata al terzo tentativo, dopo una prima sospensione per nebbia e un secondo rinvio per neve. Finì 2-2, con doppia rimonta bian-corossa firmata da Marco Moretti e Gian Domenico Carzoli. Sono 2, infine, i precedenti interni con gli irpini: lo 0-0 del 25 febbraio 2012 (a Reggio Emilia); e l’1-1 del 25 marzo scorso, turno infrasettimanale serale, curiosamente come quello di martedì prossimo. Fu l’esordio di Bepi Pillon sulla panchina di casa. E il pareggio fu il primo gol di Jerry Mbakogu al Cabassi con la maglia biancorossa.*Modena e Catania una gara in meno

VENTOTTESIMA GIORNATASabato 28/2/2015, ore 15AVELLINO – TERNANACATANIA – FROSINONECROTONE – LIVORNOMODENA – BARIPERUGIA – SPEZIAPRO VERCELLI – CARPIVARESE – BRESCIAVIRTUS ENTELLA – PESCARAVIRTUS LANCIANO – CITTA-DELLA

ANTICIPIVenerdì 27/2/2015Ore 19: LATINA – TRAPANIVENTINOVESIMA GIORNATA

Martedì 3/3/2015, ore 20.30BARI – CATANIABOLOGNA – LATINABRESCIA – MODENACARPI – AVELLINOCITTADELLA – VARESEFROSINONE – PERUGIAPESCARA – CROTONESPEZIA – PRO VERCELLITERNANA – VIRTUS ENTELLATRAPANI – LIVORNOVICENZA – VIRTUS LANCIANOOre 21: BOLOGNA – VICENZA

Castaldo (Avellino) 14Calaiò (Catania) 14Maniero (Pescara/Catania)14Mbakogu (Carpi) 13Granoche (Modena) 13Marchi (Pro Vercelli) 13Vantaggiato (Livorno) 12Cocco (Vicenza) 11

IN GENERALE CASA FUORI PARTITE RETI PARTITE RETI PARTITE RETI PT G V N P F S MI V N P F S V N P F SCARPI 52 27 14 10 3 43 21 -3 9 4 1 26 11 5 6 2 17 10BOLOGNA (-1) 47 27 13 9 5 36 23 -5 6 5 2 17 9 7 4 3 19 14AVELLINO 45 27 12 9 6 28 23 -8 8 3 3 15 7 4 6 3 13 16LIVORNO 43 27 12 7 8 44 31 -10 8 3 3 30 15 4 4 5 14 16VICENZA 43 27 12 7 8 28 24 -10 8 4 2 16 7 4 3 6 12 17FROSINONE 41 27 11 8 8 38 33 -11 8 5 1 23 10 3 3 7 15 23SPEZIA 39 27 10 9 8 31 26 -11 6 5 2 20 13 4 4 6 11 13VIRTUS LANCIANO 37 27 8 13 6 39 33 -12 6 5 3 23 15 2 8 3 16 18PESCARA 36 27 9 9 9 42 35 -13 4 5 4 17 15 5 4 5 25 20PERUGIA 36 27 8 12 7 29 31 -12 6 6 1 18 11 2 6 6 11 20TERNANA 35 27 9 8 10 24 31 -15 4 4 6 11 18 5 4 4 13 13BARI 33 27 9 6 12 30 36 -17 6 3 5 17 13 3 3 7 13 23PRO VERCELLI 33 27 9 6 12 29 36 -16 7 4 2 19 11 2 2 10 10 25TRAPANI 33 27 8 9 10 39 50 -15 7 5 1 26 18 1 4 9 13 32MODENA* 30 26 6 12 8 24 24 -14 4 7 1 11 6 2 5 7 13 18LATINA 30 27 6 12 9 23 26 -16 5 5 3 15 14 1 7 6 8 12CITTADELLA 30 27 6 12 9 33 38 -16 4 4 5 17 17 2 8 4 16 21VIRTUS ENTELLA 30 27 6 12 9 23 34 -17 5 6 3 14 11 1 6 6 9 23BRESCIA 29 27 7 8 12 32 39 -18 5 4 4 19 16 2 4 8 13 23CATANIA* 28 26 7 7 12 38 41 -19 7 5 2 29 17 0 2 10 9 24VARESE (-3) 28 27 7 10 10 31 38 -17 6 5 3 23 17 1 5 7 8 21CROTONE 25 27 6 7 14 27 38 -21 4 4 5 15 19 2 3 9 12 19

21venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

Basket - centro lattonieri carpine battuta 44 a 58 dagli Schiocchi Ballers modena

Brutta sconfitta per la carpine

Prima o poi doveva arrivare, la giornata no. Poca intensità, percentuali basse al tiro e molti palloni persi. E’ l’aggres-sività degli Schiocchi Ballers Modena che non lascia

respiro ai carpigiani: partono forte i modenesi che nel primo quarto danno un parziale di 19-9. Nella seconda frazione si smuovono un po’ le cose e la Centro Lattonieri Carpine riesce a ridurre il gap a -6. Dopo la pausa però si ripete il primo quarto e Modena scappa. Ultimo tentativo dei ragazzi nella frazione finale, si arriva a -10 ma Modena chiude i conti con Minarini e Alessandrini. Brutta sconfitta per la Carpine che deve subito ritrovare il proprio ritmo per la difficile trasferta della settimana prossima sul campo de La Torre.

pallamano - final eight coppa Italia 2014/15

Terraquilia estratta quarta testa di serie

Terraquilia Handball Carpi è stata estratta come quarta “testa di serie” nel sorteggio per la composizione del tabellone delle Final Eight di Coppa Italia 2014/15. Ciò

significa che i biancorossi si sono aggiunti alle già qualificate Bolzano, Romagna e Fasano che avevano vinto i rispettivi gironi di “regular season”. Per quanto riguarda l’accoppiamen-to dei quarti di finale, Terraquilia se la vedrà contro Fondi (terza del girone C) nell’incontro A che andrà in scena venerdì 27 febbraio. La vincente di questa sfida affronterà in semifinale la vincente dell’incontro B ovvero chi la spunterà nello scontro fra i vice campioni d’Italia di Bolzano e Ambra (terza nel girone B).

Bocce - finisce 4-0 lo scontro in vetta alla classifica con alto Verbano. l’avversario del prossimo turno, l’aquila, sarà altrettanto ostico

la Rinascita in trionfo

Si è svolta sabato scorso al Pala Madiba di Modena la gara provinciale Uisp

di pattinaggio. Per la Sezione Pattinaggio della Dorando Pietri sono scesi in pista 10 at-leti. Numerosi i podi: 1° posto per Alice Corradini e Luca Fac-chini nella categoria Juniores giovani; 1° posto per Gretha Raimondi nella Categoria For-mula 1A; 1° posto per Matteo Soli nella Categoria Primavera; 3° posto per Danila Menozzi nella Categoria Primavera; 2° e 3° posto rispettivamente per Giulia Montemaggiore e Sa-brina Poletti nella Categoria Formula 2B. Tutti gli atleti sono stati incoraggiati e sostenuti, oltre che dalle allenatrici pre-senti Alessandra Berni e Ilaria Tarabini, dai tanti compagni di società recatisi a Modena con le famiglie.

Cabassi - Bentegodi: 5 - 13Quarta partita di Campionato per la Serie C della Cabassi che gioca in “casa” presso l’impianto Dogali di Modena contro Fondazione Bente-godi di Verona.Dignitosa sconfitta contro una delle squadre più forti del campionato che si gioca l’eventuale promozione in Serie B. Il Carpi ha dispu-tato la miglior partita della stagione tenendo testa ai

Non si trovano le paro-le a Budrione per de-scrivere l’impresa. La

MP Filtri Rinascita ha trion-fato contro la diretta rivale in classifica Alto Verbano 4-0 in occasione della 10ma giornata del Campionato Italiano Serie A Raffa che si è giocata sabato 21 febbraio a Budrione. L’Alto Verba-no si è rivelato un grande avversario combattendo fino alla fine ma gli atleti di casa hanno vinto tutte le otto partite schierando Viscusi

nell’individuale, Paleari-Luraghi Marco-Signorini nella terna e nelle coppie Paleari-Signorini e Luraghi Paolo-Viscusi. I giocatori della Rinascita parevano in stato di grazia e hanno giocato tutti alla grande, soprattutto Luca Viscusi che nell’individuale è riuscito ad annullare il suo avversario nonostante D’Alterio sia

uno dei migliori giocatori italiani.CLASSIFICA: Boville Marino e MP Filtri Rinascita 22 pun-ti, Alto Verbano e L’Aquila 19, Montecatini Avis 15, Ancona 2000 14, Fashion Cattel 13, Montegranaro 10, CB Cagliari 6, Isia Global Service 1. Prossimo turno sabato 28 febbraio contro L’Aquila.

pallanuoto

I risultativeronesi: ha espresso un buon gioco, creando tanto in fase di attacco procurandosi ben 7 azioni a uomo in più ma, purtroppo, realizzando un solo gol.

Bologna - Cabassi: 7 - 15La Cabassi Under 15 gioca la terza partita della seconda fase del girone eccellenza

Sezione pattinaggio della dorando pietri

Tanti podi per i portacolori di carpi

Da sinistra Alice Corradini, Luca Facchini, Matteo Soli, Danila Menozzi, Giulia Montemaggiore, Giada De Angelis, Gretha Raimondi, Giada De Nigris, Alessandra Mozzali e Sabrina Poletti

contro i padroni di casa di President Bologna presso l’impianto Sterlino di Bolo-gna. Partita giocata molto bene, con la grinta giusta dai biancorossi della Cabassi che già dopo il primo parziale mettono in cassaforte il risul-tato. “Sono molto contento per la buona prestazione dei ragazzi che hanno fatto gioco di squadra con intese e passaggi in profondità che hanno fatto nuotare tutti i nostri avversari. Sette gioca-tori sono andati a goal; bene anche la fase difensiva, stia-mo subendo sempre meno espulsioni” ha commentato il tecnico Roberto Sgarbi.

Acquagol Emilia RomagnaDomenica 22 febbraio si è svolto il 2° Concentramen-to Acquagol Emilia Roma-gna nell’impianto Dogali di Modena.12 le società parte-cipanti divise in 14 squadre.

Una marea di bambini dagli 8 agli 11 anni ha dato vita a un pomeriggio di sport senza precedenti in Emilia Roma-gna. La Cabassi Carpi si è presentata con 2 squadre. I carpigiani della squadra A, guidati dal giovane Mister Francesco Iorio, hanno vinto la manifestazione con 8 vittorie e 1 pareggio con un totale di 25 punti. La squadra A si è distinta per belle gio-cate in velocità e uno spirito di squadra davvero impareg-giabile. Molto bene anche la Squadra B, guidata da Mister Nicola Colarusso: con 5 vittorie e 2 sconfitte ha ottenuto il 6° piazzamento in classifica. “Siamo tutti pienamente soddisfatti per i risultati sportivi e i miglioramenti che i ragazzi stanno ottenen-do dando prova di grande caparbietà” ha commentato Mister Colarusso.

Luca Viscusi

Under 15

calcIo – GIoVaNIlI BIaNcoRossEGiovanissimi infiniti: derby e terzo posto La copertina del vivaio va ai Giovanissimi Nazionali, prota-gonisti di un derby infinito e bellissimo per contenuti emotivi e tecnici. Il Modena recupera due svantaggi, ma non il terzo. E alla fine deve inchinarsi (3-2) alla superiorità dei ragazzi di Galantini, nonchè alla verve di Chihaid Moutassime, indiscusso uomo-partita. La sua doppietta fa la differenza e vale il quarto successo consecutivo. Le buone notizie del weekend tuttavia finiscono qui. La Primavera infatti si arrende all’orgoglio del Parma di mister Hernan Crespo (0-1), su cui incombe lo spettro del fallimento societario; mentre gli Allievi Nazionali giocano alla pari col Milan fino in fondo, ma non riescono a evitare la sconfitta (1-2, Tammaro). Due pareggi infine per gli Esordienti: bicchiere mez-zo pieno per i Regionali che rimontano il Bologna (2-2); mezzo vuoto invece quello dei Provinciali, raggiunti dal Fiorano (2-2).

calcIo – DIlETTaNTIsERIE Dcorreggese senza continuità Dopo i rinvii della neve, il Girone D di Serie D emette il primo verdetto. La promozione diretta in Lega Pro sarà del Rimini, che è arrivato a contare 7 vittorie consecutive, ben 17 nelle ultime 18 partite. Un’accelerazione fuori da ogni statistica e da ogni possibile controllo: troppo netta la differenza con le altre, ormai incolmabile il distacco dalle più vicine inseguitrici (+13). La Correggese intanto non è capace di completare la rinascita. Non riesce a ritrovare la continuità (appena un successo nel 2015), re-sta ostaggio dei propri guai difensivi. Vince perlomeno lo scontro diretto con l’Este (2-1, decisivo il rigore di Berni a tempo scadu-to), che pesa tantissimo in chiave secondo posto, l’unico orizzon-te rimasto da conquistare. Ma poi si regala all’Abano, contro cui entra in partita solo nella ripresa, e solamente quando è sotto di 3 gol. La riscossa di Chiurato e Bertoli non basta: finisce 2-3. E’ la quinta sconfitta stagionale, la seconda in casa nel ritorno.

PRoMoZIoNEsolierese 6 bellissima!Più forte del fango e del ko di bomber Montanari: la Solierese rinnova la candidatura al titolo di Promozione stravincendo una di quelle partite facili solo in apparenza che, anzi, sono fatte apposta per diventare estremamente complesse se appena non si riesce a semplificarle subito. Sotto un diluvio torrenziale, i gialloblu spazzano via la Pavullese in meno di mezzora. Segna-no tutti: Bulgarelli, Di Costanzo, Paradisi, il giovane Biagio Battipaglia (classe ’95, prima rete in carriera) e due volte l’ex Carpi Ahmed Guilouzi (migliore in campo). Tennistico lo scarto finale: 6-0. E’ la nona vittoria nelle ultime 11 partite.

PRoVINcIalIVirtus inarrestabileRiprende a singhiozzo l’attività della Delegazione Provinciale FIGC. Troppi i campi ancora impraticabili, solo poche squadre rie-scono a giocare regolarmente. Tra queste c’è la Virtus: nemme-no la pioggia riesce ad arrestarne la marcia. Gli aquilotti vincono di prepotenza a Campogalliano (3-1: reti di Malagoli, Omenaka e Pinotti) e mettono un’ipoteca decisa e credibile sul campionato di Seconda Categoria (Girone H), staccando perentoriamente lo Young Boys, che crolla a Rivara (+9: è il massimo vantaggio).In Terza (Girone B), appena due gare disputate. La più importan-te è quella della Fossolese che espugna Vignola con una grande rimonta in inferiorità numerica (2-1), e torna al comando, seppur provvisoriamente, in attesa dei recuperi del Piumazzo. Decisivi Pastorelli e Grandi (espulso dopo il gol).

E.G.

anche qualcosa dalla città. Che evidentemente non sa dare una smentita d’orgoglio a Lotito e ai suoi derivati. In un momento del genere, con le difficoltà che ci sono da una parte e un traguardo epocale dall’altra, dovrebbe ammassarsi intor-no alla squadra. Fin quasi a spingere in porta il pallone.

Invece al Cabassi sono arrivati appena 2513 spettatori (circa un quinto dei quali accredi-tati, dunque non paganti). Il minimo da 5 mesi a oggi. Non c’è dubbio che tra tutti i ral-lentamenti in atto sia questo il più mortificante, e il meno sopportabile.

Enrico Gualtieri

venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 0822

Inizia con la trasferta in terra piacentina il ciclo terribile per la Cec che

affronterà nelle prossime giornate, una dietro l’altra, tutte le dirette rivali alle pri-me posizioni in classifica. Cec schierata in formazione tipo con Dall’Olio-Renzetti, Cordani-Bosi, Luppi-Insa-lata e Trentin libero. Padroni di casa in campo con Boniotti opposto al palleggiatore Giu-melli, Codeluppi e De Santis schiacciatori, Botti e Berni al centro e Tencati libero. Ongina si dimostra da subito aggressiva in battuta portan-dosi avanti 6-2 e 8-3 al primo timeout tecnico. Un attacco di Renzetti riavvicina la Cec 13-11 ed è sempre l’opposto biancoblu a mettere la firma sul muro del pareggio 20-20. Boniotti attacca out per il pri-mo allungo carpigiano (21-23) ma i piacentini trovano nuovamente il pareggio 24-24 dopo aver annullato due palle set. Nell’emozionante finale è Renzetti a chiudere la contesa 25-27. Ongina sem-bra subire il contraccolpo e la Cec ne approfitta scattan-do sul 2-10 con Cordani che

Dopo la gara con Urbino che ha visto alternarsi in cam-

po l’intera squadra, coach Alessandro Beltrami ripar-te dal suo sestetto classico con Rondon al palleggio, Fabris opposta, Rousseaux e capitan Piccinini in posto quattro, Heyrman e Folie al centro con Arcangeli libero.Per Bergamo, invece, c’è Radecka in regia, Sylla a completare la diagonale principale, Loda e Blagoje-vic in banda, Paggi e Me-landri al centro con Merlo libero. Avvio di gara con le due squadre che non alzano il ritmo, Modena prende subito due lunghezze di van-taggio, ma il parziale scorre in equilibrio con qualche errore qua e là. Al time out tecnico guida Bergamo che confeziona un parziale a proprio favore di 5-0. Sul servizio di Paggi le padrone di casa trovano buone solu-zioni e costringono Beltrami al time out discrezionale. Di nuovo in campo e il tandem Fabris-Rousseaux confe-ziona una pronta rimonta con sorpasso in attacco, da posto sei, e dal servizio con un ace per parte. Time out anche per coach Lavarini e Bergamo ritrova subito il vantaggio, ma il parziale rimane equilibrato e Folie fa 19-19 muro, mentre Rousse-aux regala il sorpasso sul 20-21. Il sestetto bianconero commette due errori per il controsorpasso e concede il 24-23. Saranno quattro le

PallaVolo MaschIlE sERIE B - InIzIa con una VIttorIa In terra pIacentIna Il cIclo terrIBIle per la cec che affronterà, una dIetro l’altra, tutte le dIrette rIValI alle prIme poSIzIonI In claSSIfIca

la squadra stringe i denti e ce la fa

PallaVolo FEMMINIlE sERIE a - un punto dalla traSferta dI Bergamo. la maratona della lIu jo SI conclude 3 a 2 a faVore della foppapedrettI

arrestata la corsa delle bianconere

matchpoint 21-24. Ongina annulla tutte e tre le palle decisive e nella bagarre dei vantaggi la spunta incredibil-mente 29-27 con un attacco a terra di Botti. Nel quinto set Renzetti mette a segno due ace (1-4); Cordani porta le squadre al cambio campo di metà set con l’attacco del 5-8; Renzetti mura Binaghi (6-10); Renzetti chiude 8-15 per la settima vittoria consecutiva in campionato.

concretizza le belle difese di Trentin. I ragazzi di co-ach Molinari impongono il loro ritmo e il set diventa un vero e proprio monolo-go che si chiude 14-25 con un’nvasione di Botti. Buona partenza ancora per la Cec (4-8) che però si blocca e subi-sce la reazione dei piacentini che prima pareggiano il conto (8-8) e poi dal punteggio di 11-12 piazzano un parziale di 14-2 andando chiudere

25-14 con la Cec incapace di reagire. I ragazzi di Mo-linari sono bravi a ripartire bene nel quarto set portandosi 1-4 con un attacco di Cor-dani e quindi 4-8 alla sosta tecnica. Allungo 5-11 prima del recupero di Ongina (9-12) grazie al muro di Binaghi su Renzetti. Dall’Olio mura Boniotti (14-18) e Binaghi attacca out (16-21). La Cec sperpera parte del vantaggio ma si presenta comunque a

possibilità di chiudere per le padrone di casa che sfrutta-no l’ultima con Blagojevic per il 28-26. Nel secondo set equilibrio fino all’attac-co di Melandri che regala il primo break alle padrone

di casa per il 7-5. Blagoje-vic fa 9-7 e coach Beltrami ferma il gioco, ma al rientro in campo arriva anche l’at-tacco di Plak e quello out di capitan Piccinini per l’11-7. Cambio con Ikic che mette

subito a terra il pallone per l’11-8. Bergamo conduce e mantiene il vantaggio fino al muro di Rondon per il 14-12. Rousseaux contribu-isce ad aggancio e sorpasso, quest’ultimo firmato da Ikic per il 15-16. Time out Bergamo e Plak attacca out per il +2 bianconero, poi Modena con un cambio pal-la regolare mantiene il van-taggio fino all’ace sempre di Ikic per il 21-18. Folie trova l’ace del 19-23, Paggi batte in rete per il 20-24, poi Bergamo cancella due set point, ma al terzo, Radecka centra a sua volta il nastro dai nove metri e riporta in parità l’incontro.Nel terzo set rientra Picci-nini. Fabris realizza quattro punti consecutivi della propria squadra per il 9-9. Il sorpasso arriva sul pallone grazie all’invasione a rete di Bergamo, poi Rondon a muro su Blagojevic fa 9-11. Heyrman porta il parziale al time out tecnico

sul 10-12, Fabris attacca out per il pareggio poi due muri e un primo tempo di Folie mantengono avanti le bianconere 14-15. Fa-bris mantiene il vantaggio con il pallonetto spinto del 16-19, poi Bergamo stringe in difesa, ma Heyrman con fast e muro regala il 18-21. Paggi mette a terra il -2 poi Rondon trova il muro della stessa centrale per il 20-21. Piccinini regala il nuovo vantaggio con una parallela potente. Folie a muro fa 21-23, poi nello sprint finale la pressione crea difficoltà a Bergamo e Modena ringra-zia per il 22-25 finale. Nel quarto set Bergamo sul 6-4 firma il primo break grazie all’attacco out di Plak toc-cato dal muro di Modena. Piccinini si scontra con il muro per il 10-7. E’ Plak, però, protagonista nell’al-lungo di Bergamo fino al 16-10. Beltrami cambia le carte in tavola inserendo Maruotti per Fabris, Ikic

per Piccinini. Blagojevic batte in rete per il 16-11, ma è ancora Plak a trascinare le sue fino al 19-12. Nel finale di set è Blagojevic a mante-nere il cambio palla nono-stante i tre punti realizzati da Ikic nella metà campo bianconera. Nel quinto set coach Beltrami schiera Rondon-Fabris, Rousseaux-Ikic, Heyrman-Folie. L’op-posta croata risponde subito presente ed è fondamentale sia in attacco che al servizio per l’allungo bianconero. 2-5 prima, 5-8 poi quando Plak tiene in cambio palla a contatto la propria forma-zione. Si cambia campo e Bergamo sfrutta il momento accorciando subito grazie alla parallela sulla linea late-rale di Loda e il mani fuori della solita olandese: 7-8 e time out anche per Beltra-mi e Fabris regala un +2. Heyrman fa 11-13 in fast, il tecnico bergamasco Lava-rini si gioca il secondo time out discrezionale e azzecca la scelta perché al rientro in campo arriva l’ennesimo fischio per un’invasione a rete e poi il muro su Folie del 13-13. Time out anche per coach Beltrami, ma non basta. Ikic attacca in rete, Fabris out e Bergamo si aggiudica il match. Prossi-mo appuntamento sabato 28 febbraio, alle 18,30, presso il 105 Stadium di Rimini, semifinale di Coppa Italia fra Liu•Jo Modena e Unendo Yamamay Busto Arsizio.

pallavolo femminile Serie c - texcart batte le giocatrici dello Stadium 3 a 1

Ritorno alla vittoria per la Texcart Dopo la sconfitta rimediata nel turno infrasettimanale,

torna al successo la Texcart Città di Carpi: vittoria che permette di mantenere la testa della classifica, almeno fino alla disputa di tutti i recu-peri. La trasferta di Mirandola si presentava insidiosa ma la squadra di Mister Pisa ha imposto il proprio gioco sin da subito, mostrando una Bellentani (16) in grande spolvero. Così Garuti&Co. si impongono nei primi due parziali, per 25-19 e 25-21. Nel terzo set si gioca con più

equilibrio, le tre gare in una settimana si sentono un po’ nella compagine biancoblu e

le ragazze dello Stadium di Mirandola, trovano il modo per giocarsela punto a punto,

riuscendo a imporsi per 25-23. Nel parziale successivo la Texcart torna però a mostrare la forza e la determinazione necessarie per vincere. Grazie al buon innesto di Corsi (7) e agli attacchi di Pini (16), la squadra conquista set (25-20) e partita. Buona la prova generale anche con i punti di Bulgarelli (11), Faietti (11) e Bassoli (8). Ora si torna in palestra, per preparare la terza trasferta consecutiva, a Poggio Rusco, sabato alle 18.

Universal Pallavolo Carpi è campione provinciale Fipav nel-

la Categoria Under 17 ma-schile. Nella finalissima gio-cata domenica pomeriggio a Sassuolo i ragazzi allenati dai coach Enrico Mettifogo e Alessandro Cremaschi hanno sconfitto la Scuola di Pallavolo Anderlini con il punteggio di 3-0. Il risultato è giunto al termine di un percorso costituito da sole vittorie comprendendo girone, raggruppamento di semifinale e finale con due

pallavolo maschile under 17

l’universal è campione provincialesoli set concessi agli avver-sari sul proprio cammino. Questo risultato apre ora le porte ai biancoblu carpigia-ni, della fase regionale nella quale capitan Gianserra e compagni avranno l’oppor-tunità di potersi confrontare con le migliori formazioni della regione. Per l’Universal si tratta del secondo titolo provinciale vinto in stagio-ne dopo quello Under 14 conquistato dalla Casina dei

Bimbi, formazione nata e gestita in collaborazione con la Sdp Anderlini e premiata dalla Fipav. Questi i nomi dei neo campioni provinciali Under 17: Alessandro Gianserra, Giulio Migatti, Alessandro Baracchi, Pietro Contini, Nicholas Battini, Mat-teo Lorenzini, Giuseppe Paletta, Francesco Mari, Alessandro Zanotti, Anto-nino Marcianò, Mattia Za-nichelli, Francesco Bussei, Andrea Cipolli e Federico Grandi.

23venerdì 27 febbraio 2015 anno XVI - n. 08

parma preSenta l’eVento golfIStIco dell’anno

Italian golf show

Dopo il successo e le esperienze maturate nell’organizza-

zione del Salone Italiano del Golf, Golf Town srl e Fiere di Parma presentano l’evento golfistico dell’an-no, Italian golf show. La manifestazione si terrà il 28 febbraio, l’1 e 2 marzo presso il quartiere fieristi-co di Parma. Italian Golf Show rappresenta un’oc-casione unica, in Italia, per promuovere, esporre e vendere i propri prodotti, servizi e iniziative all’in-terno di una manifestazione internazionale e altamente specializzata, con migliaia di visitatori, consumatori e appassionati che faranno

di Parma la capitale ita-liana del golf. Italian Golf Show proporrà all’interno della manifestazio-ne un’area espositiva di oltre 5mila mq composta da numerosi stand, un grande Dri-ving Range con 15 postazioni che ospiteranno tutte le princi-pali case madri produttrici di ferri e bastoni, un’ampia area pratica con vari

simulatori, putting green e golf cage dove si svolgeran-no gare di golf e clinic. Italian Golf Show si propo-ne anche quale momento di confronto tecnico-scien-tifico e organizzativo per tutto quel che concerne lo sviluppo delle attività e del business che ruotano diret-tamente o indirettamente intorno al mondo del golf. La manifestazione si svol-gerà in contemporanea con Mercanteinfiera, una delle più importanti mostre inter-nazionali di modernariato, antichità e collezionismo, entrambe le manifestazioni potranno essere visitate con l’acquisto di un unico biglietto.

Domenica 22 febbraio si è svolta a Ferrara la 2^ prova regionale

del Campionato di Catego-ria di Ginnastica Ritmica, rientrante nel Calendario Agonistico della Federazio-ne Ginnastica d’Italia. Nella Categoria Allieve 1^ Fascia, il Club Giardino Asd ha schierato le piccole Aurora Montanari, Noemi Cotta-favi e Alexandra Naclerio (leva 2005). Tutte e tre hanno confermato, se non addirittu-ra migliorato i propri piazzamenti rispetto alla prima prova. Aurora si è riguadagnata uno strepitoso 2° posto, Noemi un ottimo 3° posto e, infine, Alexandra si è mi-gliorata chiudendo al 6° posto sul totale delle 17 ginnaste pre-senti. Per le Junior 1^ (classe 2002) Ilaria Giovanelli (da quest’anno tesserata Putina-ti Ferrara, con la prospettiva di gareggiare in Serie A) ha ben presentato i suoi quattro esercizi (Fune, Cerchio,

ginnastica ritmica

Inarrestabile club Giardino

Palla e Clavette): grintosa, espressiva e impeccabile nelle sue performance, ha sfiorato il gradino più alto del podio, chiudendo al secondo su otto ginnaste in gara. Infine per le Junior 2^ (anni 2000-2001) sono scese in pedana Asia Ognibene (leva 2001) e Chiara Ferrari (2000). Asia, più sicura, elegante, espres-siva e precisa ha concluso quinta, mentre Chiara è giun-ta ottava. L’ammissione alla

Fase Interregionale del 14 e 15 marzo a Padova è assicurata. Nella stessa giornata, a Carpi, si è svolta la Fase Provinciale del Trofeo Principianti e di Sincrogym, le ginnaste del Corso Base 2 e di 1^ Fascia hanno ben figurato e si sono aggiudicate il podio in tutte le varie

specialità delle diverse cate-gorie! Federica Gariboldi al seguito delle atlete a Ferrara e Alessandra Luppi e Asia Terrando a Carpi, sono soddisfatte del lavoro svolto e orgogliose delle proprie ginnaste!