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Associazione Nazionale Carristi d’Italia Sezioni di Firenze e Zeccone (PV) Associazione Storixo-Culturale Raggruppamento SPA (Repubblica di San Marino) Associazione Cultori Storia delle Forze Armate (Montecchio Maggiore - VI) SPECIFICA TECNICO-OPERATIVA PER LA COSTRUZIONE DI UNA REPLICA DEL CARRO ARMATO FIAT 2000 NEL CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SUA REALIZZAZIONE (S.T.O.RIC. F2000) Versione 5.1 (31 dicembre 2018) NOTA: Il presente documento insieme ai suoi allegati, costituisce la Specifica Tecnica Operativa di dettaglio del Progetto.

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Associazione Nazionale Carristi d’Italia

Sezioni di Firenze e Zeccone (PV)

Associazione Storixo-Culturale

Raggruppamento SPA

(Repubblica di San Marino)

Associazione Cultori Storia delle Forze Armate

(Montecchio Maggiore - VI)

SPECIFICA TECNICO-OPERATIVA PER LA COSTRUZIONE DI UNA REPLICA DEL CARRO ARMATO FIAT 2000

NEL CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SUA REALIZZAZIONE

(S.T.O.RIC. F2000)

Versione 5.1

(31 dicembre 2018)

NOTA: Il presente documento insieme ai suoi allegati, costituisce la Specifica Tecnica Operativa di dettaglio del Progetto.

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARRISTI D’ITALIA - ASSOCIAZIONE STORICO-CULTURALE RAGGRUPPAMENTO SPA – ASSOCIAZIONE CULTORI STORIA DELLE F.A.

Progetto di costruzione di una replica del c.a. FIAT 2000

S.T.O.RIC.F2000 ver. 5.1 31 dicembre 2018 I/III

Indice del Corpo Principale

Registro delle Modifiche pag. III

1. Introduzione “ 1

2. Generalità e Scopo “ 1

3. Livello di Ambizione del progetto “ 2

4. Cornice Istituzionale “ 3

5. Assetto Organizzativo “ 4

6. Diario degli Avvenimenti (cronoprogramma) “ 8

7. Il Carro Armato Fiat 2000 “ 8

8. Precedenti in Merito alla Costruzione di Repliche di Carri Armati d’Epoca “ 16

9. Linee Guida per la Riprogettazione e la Realizzazione della Replica “ 18

10. Reperimento delle Risorse Finanziarie e Gestione “ 21

11. Attività di Comunicazione “ 24

12. Destinazione della Replica “ 26

13. Conclusioni “ 27

Elenco degli Allegati

A. Informazioni sulle Associaizoni Interessate al Progetto.

B. Organizzazione del progetto.

C. Descrizione del Modello “Quarello” (Maurizio Parri).

D. Copia contratto stipulato tra Fiat e Amministrazione Militare in data 28 gen. 1918 (Filippo Cappellano).

E. Relazione Tecnica Generale (Mario Italiani e Giuliano Franceschi).

F. Armamento di bordo del carro armato Fiat 2000 - Mitragliatrice d’accompagnamento Fiat-Revelli Mod. 1914 e Cannone d’accompagnamento da 65/14 (Giuliano Franceschi)

G. La ricerca dei piani di costruzione della sovrastruttura originali (Andrew Hills).

H. Preventivo della ditta “Filoni” per la realizzazione del mock up del carro F 2000.

I. Costituzione dell’organismo di gestione del progetto “Comitato Ricostruttori Fiat 2000” (verbale Sezione A.N.C.I. Firenze) e modulo per le adesioni.

J. Raccolta dei resoconti delle riunioni del Gruppo Ricostruttori Fiat 2000.

K. Raccolta delle immagini fotografiche relative al carro Fiat 2000 reperite in corso di ricerca.

L. Piano delle sponsorizzazioni.

M. Biografie dei Progettisti del Carro Fiat 2000 (Carlo Cavalli e Giulio Cesare Cappa).

N. Raccolta dei Bollettini Informativi editi dal Comitato Ricostruttori.

O. Rassegna Stampa.

P. Lettera di Intenti tra le Associazioni Partecipanti al Progetto.

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Q. Diario degli avvenimenti.

R. Distinta di trasferimento dei Files di costruzione.

S. Raccolta dei verbali del Comitato di Gestione.

T. Piano Avanzamento Lavori (Cronoprogramma).

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Progetto di costruzione di una replica del c.a. FIAT 2000

S.T.O.RIC.F2000 ver. 5.1 31 dicembre 2018 III/III

REGISTRO DELLE MODIFICHE

N° Versione

Descrizione Data rilascio e Note

1.0 Prima versione della STO Ricostruzione del primo Carro Armato Italiano Fiat 2000.

V 1.0 03/11/2017 Impostazione; V 1.2 12/11/2017 prima implementazione;

2.0 2^ Versione Ufficiale.

24/11/2017 Ritenuta idonea come livello di definizione; V 2.1 29/11/2017 e 01/12/2017 piccole integrazioni al para 7 “Destinazione”; e varie correzioni alla relazione tecnica n.5.; correzione tabella n.1 in E-VII-11/11); aggiunta annesso E-IX e inclusione dell’allegato J. V. 2.2 modifica della documentazione relativa alla costituzione dell’organismo di gestione (Statuto e Atto Costitutivo ora raggruppati in All. H); V 2.3 04/12/2017 inserimento valutazione sommaria del motore avio rinvenuto (E-X), 07/12/2017 inserimento delle tavole relative al motore Fiat A.12.

3.0 3^ Versione Ufficiale. V. 3.1 inserimento esiti riunione A.N.C.I. Roma 13/12/2017.

4.0 4^ Versione Ufficiale

21/12/2017 diramata in data 03/01/2018 ai Presidenti di A.N.C.I., ANAC, ANAI, ANARTI, ANUTEI e UNUCI; V.4.1 varianti e aggiornamenti apportati successivamente al 02/01/2018; 4.2 varianti e aggiornamenti apportati successivamente al 20/04/2018. 4.3 varianti e aggiornamenti apportati successivamente al 20/06/2018.

5.0 5^ Versione Ufficiale

Varianti e aggiornamenti apportati fino al 18/12/2018 ivi inclusa l’integrazione nell’articolazione organizzativa dell’Associazione Cultori della Storia delle Forze Armate. V.5.1. aggiornamenti fino alla data del 31 dic. 2018.

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Progetto di costruzione di una replica del c.a. FIAT 2000

S.T.O.RIC.F2000 ver. 5.1 31 dicembre 2018 1/29

1. INTRODUZIONE

La presente versione (5.1) di questo documento é redatta dal Comitato di Gestione del progetto

di costruzione di una replica del carro armato FIAT 2000. Con essa il predetto comitato

relaziona il Consiglio della Sezione di Firenze dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia in

merito all’esito delle attivitá organizzative coordinate a partire dal 18 aprile 2017 e fino al 31

dicembre 2018, data in cui il Comitato ha preso atto dell’avvenuto impianto del cantiere di

costruzione del manufatto, dichiarato conclusa la fase organizzativa del progetto e avviata la

fase esecutiva.

Il documento é caratterizzato da una struttura ad albero il cui fusto principale é rappresentato

dal presente testo che ne costituisce il suo corpo principale. Da esso ramificano direttamente

gli allegati, ciascuno dei quali approfondisce con maggiore dettaglio i contenuti del corpo

principale. Il documento é stato impiantato il 3 novembre 2017 e da allora ha sempre seguito le

vicissitudini del progetto. É stato costantemente tenuto a giorno registrando l’evoluzione del

progetto nel suo complesso (i partecipanti, la ricerca e studio preliminare, la realizzazione dei

piani di costruzione e l’assetto organizzativo dell’intera operazione).

Per quanto precede, esso rispecchia fedelmente ed il piú precisamente possibile lo stato

dell’arte del progetto. Nei vari aggiornamenti si é sempre tenuto conto delle lezioni apprese in

corso d’opera. Ampliandosi nel tempo il numero delle persone coinvolte nel progetto, il

documento é stato permanentemente condiviso sulla pagina attivata sulla piattaforma

Facebook e, sebbene con aggiornamenti meno frequenti, anche sul sito web del Gruppo di

Progetto. Tutti coloro che hanno bisogno o desiderano conoscere le linee guida concettuali, le

predisposizioni organizzative, le riflessioni, i risultati delle ricerche e degli studi compiuti, i limiti

di questi ultimi, le attivitá per la raccolta delle risorse finanziarie o dei contributi di altra natura

spontaneamente offerti, il raggio di coinvolgimento delle istituzioni e del mondo delle

associazioni, i nomi di chi ha contribuito al Gruppo di Progetto ed alla costituzione del fondo, le

attivitá tecniche, divulgative, promozionali svolte e le valutazioni alla base delle decisioni via via

nel tempo assunte, non deve fare altro che armarsi della necessaria pazienza e leggere con la

dovuta attenzione questo articolato documento. Esso continuerá a costituire il riferimento per

regoalre il prosieguo delle attivitá e a essere aggiornato secondo i criteri sin qui seguiti e con

immutata trasparenza, a cura della Segreteria del Comitato di Gestione fino al conseguimento

dell’obiettivo finale dell’operazione che gli dá il titolo.

La presente “Specifica Tecnico-Operativa per la Costruzione di una Replica del Carro Armato

FIAT 2000 nel Centesimo Anniversario della sua Realizzazione”, costituisce infine la base di

accordo per la collaborazione delle tre Associazioni partecipanti al progetto. Ogni modifica sará

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Progetto di costruzione di una replica del c.a. FIAT 2000

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pertanto oggetto di approvazione da parte della Cabina di Regia dell’operazione (Vds. Allegato

B).

2. GENERALITÁ E SCOPO

Cento anni fa l’Italia concepiva e realizzava dal nulla il suo primo carro armato. Lo faceva sulla

scorta di scarsissimi elementi informativi sull’ “arma segreta” giá impiegata dagli Alleati sul

fronte franco-germanico. A differenza dei Tedeschi che avevano tratto ispirazione dai carri che

avevano catturati agli inglesi nel corso dei combattimenti nelle Fiandre, l’Italia lo faceva senza

poter “copiare” alcunchè. A quei tempi era come inventare un’astronave tant’è che anche il

nome merceologico da dare alla “nuova cosa” non era ancora del tutto chiaro e sul contratto di

vendita l’oggetto dell’accordo siglato tra la casa costruttrice e l’Amministrazione Militare venne

denominata “Automobile blindata d’assalto tipo 2000”. Il risultato fu un mezzo originale, non

privo dei limiti tecnici e delle pecche comuni a tutti gli carri armati coevi realizzati dalle altre

potenze impegnate nel conflitto, eppure contraddistinto da alcune soluzioni originali e

innovative che –com’è nello stile italiano- faranno la differenza. Unica grave pecca, quella di

essersi presentato sulla scena in irrecuperabile ritardo, quando ormai le operazioni sul fronte

italiano avevano preso un’accelerazione tale da non consentire esperimenti rischiosi.

Nel centenario della nascita del primissimo carro armato italiano, l’Associazione Nazionale

Carristi d’Italia (A.N.C.I.), l’Associazione “Raggruppamento SPA” e l’Associazione Cultori Storia

delle Forze Armate(1) intendono procedere alla riprogettazione inversa e alla costruzione “ex

novo” di una replica “tale e quale” del significativo carro Fiat 2000. Tale operazione ha una

natura essenzialmente patriottica e ha il duplice scopo di restituire alla Nazione una

testimonianza perduta della propria storia recente per celebrare degnamente le belle tradizioni

industriali e militari italiane.

Nel riconoscere la complessità del Progetto di costruzione di una replica del carro armato

pesante Fiat 2000, i quattro sodalizi ritengono di avere le capacità tecniche e la

determinazione per portarlo a compimento nel rispetto del livello di ambizione dichiarato e

invitano chi condivide interesse e passione nel settore storico e ingegneristico a unirsi

all’impresa e a sostenerla. Siamo pertanto orgogliosi di aver raccolto intorno a questa iniziativa

importanti Istituzioni Nazionali e altre prestigiose Associazioni d’Arma e culturali e significative

realtá industriali del nostro Paese Iche si sono volentieri unite al patrocinio di questo ambizioso

progetto e che lo sostengono con azioni concrete.

1 Vds. l’allegato A.

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3. LIVELLO DI AMBIZIONE DEL PROGETTO

Realizzare ex novo una replica “tale e quale” della versione finale, del carro armato Fiat 2000

progettato nel 1917. Tale replica dovrá rispecchiare il piú fedelmente possibile la versione

operativa del carro originale come poi costruito nel 1918 cosí come appare nel modello

“Quarello”, nelle fotografie dell’epoca e nei disegni dei piani di costruzione originali disponibili.

4. CORNICE ISTITUZIONALE

a. Associazioni d’Arma Patrocinanti

(1) Associazione Nazionale Carristi d’Italia – Presidenza Nazionale (A.N.C.I. –

Gen. Salvatore Carrara, Patrocinante).

(2) Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici dell’Esercito Italiano (ANUTEI – Gen.

Antonio Gucciardino, Co-Patrocinante).

(3) Associazione Nazionale Arma di Cavalleria (ANAC – Magg. Alipio Mugnaioni,

Co-Patrocinante).

(4) Associazione Nazionale Autieri d’Italia (ANAI – Gen. Vincenzo De Luca, Co-

Patrocinante).

(5) Associazione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia (UNUCI – Gen. Pietro

Solaini, Co-Patrocinante).

(6) Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna (ANGS – Gen. Giovanni

Garassino, Co-Patrocinante)

(7) Associazione Lagunari e Truppe Anfibie (ALTA – Gen. Luigi Chiapperini, Co-

Patrocinante)

(8) Associazione Nazionale Arma di Artiglieria (ANARTI – Gen. Rocco Viglietta,

Co-patrocinante).

Le schede informative relative alle associazioni d’arma sono riportate nell’annesso I

all’Allegato A.

b. Comitato d’Onore e Patrocini Istituzionali

Il Comitato d’Onore costituisce una forma di adesione ideale a manifestazioni ed eventi

ed è conferita da una persona fisica. Esso viene di norma costituito per le

manifestazioni di maggior respiro e si accompagna, di norma, a patrocini di varia

natura.

L’invito ad aderire al Comitato d’Onore è stato rivolto dall’A.N.C.I. che assicura l’egida

all’intero progetto, interpellando direttamente le Autorità istituzionali che si è desiderato

coinvolgere (e non l’ente di cui tali personalità sono a capo).

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Progetto di costruzione di una replica del c.a. FIAT 2000

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Le adesioni raccolte rispondono positivamente al desiderio delle personalitá

interpellate di rendere pubblico il proprio personale apprezzamento al progetto per la

ricostruzione di una replica del carro armato Fiat 2000, per il quale è stato costituito il

relativo Comitato d’Onore.

L’adesione al Comitato d’Onore è subordinata alla presentazione del citato invito,

inviato ai recapiti istituzionali a cura del Referente Istituzionale del Progetto

(Presidente Nazionale A.N.C.I.) che, sulla base della personalitá giuridica

dell’Associazione di cui é a capo, si é pertanto assunto la piena responsabilità delle

affermazioni e delle notizie contenute nella documentazione prodotta a corredo delle

citate lettere di invito. Tale documentazione ha compreso:

lo Statuto dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia2 (sodalizio di rilevanza

nazionale sottoposto al controllo del Ministro della Difesa che conferisce

personalitá giuridica al progetto);

copia del proprio documento di riconoscimento in corso di validità;

gli elementi di contatto (nome, numero di telefono, indirizzo postale e di posta

elettronica, eventuale fax);

il programma e la descrizione dell’operazione con l’indicazione sia delle finalità sia

degli elementi che appalesano l’interesse della carica istituzionale coinvolta (STO

RIC F2000).

La proposta per la composizione del “Comitato d’Onore carro armato Fiat 2000” e le

risposte agli inviti ad aderirvi sono riportate nell’Annesso VI all’ Allegato B.

5. ASSETTO ORGANIZZATIVO

a. Associazioni Partecipanti al Progetto / Cabina di Regia

(1) Associazione Nazionale Carristi d’Italia / Presidente Gen. C.A. Salvatore

CARRARA.

(2) Associazione Storico-Culturale “Raggruppamento SPA” (Repubblica di San

Marino) / Presidente il Dott. Fabio TEMEROLI).

(3) Associazione “Cultori Storia delle Forze Armate” (Montecchio Maggiore – VI)/

Presidente il Cav. Giancarlo MARIN.

2 Lo Statuto e il Regolamento dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia sono liberamente consultabili dal sito istituzionale del sodalizio attraverso i seguenti link:

http://www.assocarri.it/wp-content/uploads/2017/05/Statuto.pdf;

http://www.assocarri.it/wp-content/uploads/2017/05/Regolamento.pdf..

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Le schede informative delle Associazioni Culturali che partecipano o sostengono il

progetto sono riportate nell’annesso II all’Allegato A.

La suddivisione dei compiti tra le tre Associazioni partecipanti al progetto è descritta

nell’organigramma riportato nell’annesso II all’Allegato B.

Le biografie dei rispettivi Presidenti sono riportate nell’Annesso III all’Allegato B,

unitamente alle biografie del personale chiave.

Ai fini del coordinamento e mutuo supporto per il buon esito del progetto, i Presidenti

delle citate associazioni costituiscono la cosiddetta “Cabina di Regia” (CdR)

dell’operazione. I termini di riferimento per le relazioni tra i membri della CdR sono

costituiti dai contentuti della Lettera di Intenti siglata di comune accordo e riportata

nell’Allegato P.

La Cabina di Regia del Progetto (CdR) è l’organo decisionale apicale dell’intero

assetto organizzativo descritto nell’Annesso I all’Allegato B.

La CdR assume le proprie decisioni all’unanimitá.

I servizi di segretariato a supporto del CdR sono assicurati dal Comitato di Gestione.

b. Comitato di Gestione

Nelle fasi inziali dell’avvio del progetto, al fine di poter iniziare la raccolta dei fondi in un

quadro d’indispensabile legittimità nonostante le numerose incognite ancora pendenti

al momento, dopo ponderate valutazioni e approfondite considerazioni svolte in seno

alla Presidenza A.N.C.I. con la Sezione di Firenze e di comune accordo con

l’Associazione sanmarinese “Raggruppamento SPA”, si è convenuto di istituire un

Comitato di Gestione (CdG) la cui genesi e ruolo sono descritti nel successivo

paragrafo 9 b.

Il CdG é un organismo dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia (A.N.C.I.),

legalmente costituito in seno alla Sezione di Firenze della predetta Associazione.

L’inquadramento nell’A.N.C.I. assicura implicitamente al CdG personalità giuridica e

fiscale necessaria alle attivitá di raccolta/custodia/impiego dei fondi raccolti attraverso

le donazioni confluite sull’apposito conto corrente bancario IBAN IT 48 J 08673 02802

032000322230.

In virtú della sua natura di organo interno all’A.N.C.I., il CdG é sottoposto

automaticamente al controllo previsto dalla Legge, dallo Statuto e dal Regolamento

dell’associazione madre e dai vincoli descritti nella delibera del Consiglio sezionale che

ne ha sancito l’istituzione (Vds l’Allegato I).

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Il Comitato di Gestione (CdG) é un organismo di supporto all’attivitá decisionale

collegialmente svolta dai Presidenti delle tre Associazioni partecipanti al Progetto in

seno alla CdR cui il CdG, durante la fase esecutiva del progetto, assicura il il servizio

di segretariato e la comunicazione interna.

In particolare, il CdG coordina e sincronizza, per conto della CdR, tutti gli altri assetti

organizzativi per il conseguimento degli obiettivi del l’Operazione (vds. Annesso I

dell’Allegato B).

Il CdG si coordina e collabora con le tre Associazioni nell’attivitá di ricerca di

sponsorizzazioni, raccolta/gestione impiego delle risorse finanziarie per il

raggiungimento dello scopo del progetto, in ottica esclusivamente culturale senza fini

di lucro né orientamento ideologico.

La rendicontazione della contabilitá sará assicurata secondo le norme fiscali in vigore

ed é affidata a un Dottore Commercialista.

Il CdG assicura il piú stretto ed efficace coordinamento amministrativo fra le tre

Associazioni partecipanti al Progetto ai soli fini della realizzazione del progetto.

Il CdG é costituito da tre membri soci della Sezione A.N.C.I. di Firenze che, per

quanto concerne i fondi raccolti, operano in piena autonomia e trasparenza, nel pieno

rispetto delle norme in vigore; il CdG è dunque soggetto ai previsti controlli da parte

dello Stato e i suoi membri rispondono in solido, davanti alla Legge delle attività

amministrative svolte.

I membri del CdG operano esclusivamente su base volontaria, nei limiti delle loro

possibilitá e non percepiscono alcun compenso né rimborso spese per le attivitá rese

ai fini del conseguimento degli obiettivi del progetto.

Le decisioni di competenza del CdG sono assunte sempre all’unanimità e in modo

certificato (atto dispositivo/raccolta degli atti dispositivi). In caso non sia possibile

raggiungere l’unanimitá, l’arbitrato é svolto dalla CdR tramite il Presidente Nazionale

dell’A.N.C.I..

La composizione del CdG é riportata nell’annesso II all’Allegato B.

Solo un membro del CdG puó far parte della Commissione Tecnico Scientifica.

L’eventuale ampliamento del numero di membri é subordinata al consenso da parte

dei membri originari in quanto soggetti che rispondono davanti alla legge delle attivitá

finanziarie e delle rendicontazioni svolte dal CdG stesso.

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c. Commissione Tecnico-Scientifica

Alla Commissione Tecnico-Scientifica (CTS) è affidata la missione di sovrintendere alla

riprogettazione inversa del carro in ottica filologica, allo scopo di consentire la

costruzione di una replica quanto più possibile fedele all’originale, compatibilmente con

la documentazione di riferimento disponibile.

In particolare, la CTS ha il compito di risolvere tutte le lacune documentali attraverso la

ricerca della documentazione originale ovvero mediante l’interpretazione della filosofa

e la tecnica costruttiva dell’epoca e fornendo soluzioni che, pur non pregiudicando la

bontà del risultato finale del progetto, nel garantirne la fattibilità tecnica e finanziaria

dello stesso alla luce delle risorse finanziarie disponibili, assicuri sufficienti standard di

sicurezza al manufatto finale sia pure tenendo conto del limitato impiego dinamico che

questo avrá.

La CTS ha il compito di definire le conseguenti specifiche tecniche della replica da

realizzare e, ottenuta l’approvazione di tali specifiche da parte del Comitato di

Gestione, realizzare i piani di costruzione esecutivi che ne consentiranno la

realizzazione.

La CTS riunisce qualificatissime professionalità con sperimentate pregresse

esperienze nel settore ingegneristico, della tecnologia e delle costruzioni meccaniche

pesanti, in campo militare e civile, in realtà industriali di primo piano a livello nazionale

e internazionale.

La CTS puó contare anche sull’ampio bacino di collaboratori esterni in possesso di

conoscenze ingegneristiche rappresentato anche dai soci dell’Associazione Nazionale

Ufficiali Tecnici dell’Esercito Italiano (ANUTEI) e sull’ausilio di un certo numero di

accreditati ricercatori storico-militari.

I membri della CTS ed i Collaboratori Esterni operano su base volontaria, senza

obblighi e nei limiti delle loro possibilitá e non percepiscono alcun compenso né

rimborso spese per le attivitá rese.

La composizione della CTS é riportata nell’Allegato B.

L’eventuale ammissione di nuovi membri é subordinata all’approvazione da parte del

Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia in qualitá di referente

istituzionale e alto vigilante dell’intero progetto.

c. Collaboratori Esterni

I collaboratori esterni sono personalità che hanno volontariamente e gratuitamente

contribuito in misura e modi diversi, allo sviluppo del progetto fornendo utili forme di

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supporto, anche di tipo occasionale, ma giudicate significative se non decisive per il

buon esito dell’impresa e per questo ritenute meritevoli di particolare di menzione.

Chiunque abbia prestato una qualsiasi forma di collaborazione non remunerata

connessa al raggiungimento degli scopi fissati dal progetto, ha merito di essere

annoverato tra Collaboratori Esterni.

L’elenco dei collaboratori esterni è riportato nell’Allegato B.

d. Cantiere

(1) Il cantiere sarà allestito a cura dell’Associazione Cultori della Storia delle F.A.

che deciderà le modalità di esecuzione del manufatto avvalendosi delle proprie risorse

organizzative e strumentali.

(2) Le attività meramente tecniche saranno supportate dalla supervisione

filologica assicurata da risorse dell’Associazione Raggruppamento SPA (Vds Annesso

I all’Allegato B).

6. DIARIO DEGLI AVVENIMENTI (CRONOPROGRAMMA)

Vds. l’Allegato Q.

7. IL CARRO ARMATO PESANTE FIAT 2000

a. Cenni Storici

Il carro Armato del quale l’Associazione Nazionale Carristi (A.N.C.I.), Associazione

Raggruppamento SPA e Associazione Cultori Storia delle Forze Armate intendono

costruire una replica, fu il capostipite dei carri armati italiani, fu il più grande e il più

pesante dei carri armati coevi e fu adottato dall’Esercito Italiano. Gli ingegneri che lo

progettarono conseguirono alcuni rilevanti primati tecnici: il Fiat 2000 si distingueva fra

tutti i carri sino ad allora concepiti per alcune soluzioni tecniche innovative: il cannone

in torretta girevole a giro d’orizzonte; il vano motore separato dalla camera di

combattimento, il disegno dei cingoli.

La Fiat iniziò ad occuparsi del nuovo mezzo da combattimento nel 1916 dietro ordine

dei vertici militari, che ne avevano definiti approssimativamente i requisiti tecnici,

attraverso alcune fotografie e un articolo giornalistico riguardante il prototipo del carro

d’assalto inglese “Little Willie”. Il progetto doveva essere realizzato nel più breve tempo

possibile per risolvere il perdurante stallo operativo. La Fiat affidò l’incarico a due dei

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suoi migliori ingegneri dell’epoca: Giulio Cesare Cappa e Carlo Cavalli(3) due uomini

interessanti le cui biografie sono riportate nell’Allegato M.

Del Fiat 2000 non esiste più alcun esemplare. Gli unici due esemplari costruiti dalla

Fiat (il primo alla fine del 1918 e il secondo agli inizi del 1919), sono andati

irrimediabilmente perduti come anche perduto è il telaio-prototipo sperimentale

presentato alle autorità militari il 21 giugno 1917 ed utilizzato per le prove, prima con la

sola piattaforma e successivamente con una sovrastruttura temporanea,

probabilmente in legno, assai diversa da quella poi definitiva realizzata dall’Ansaldo di

Genova.

Di tutto questo, fino a qualche tempo fa, rimanevano soltanto non più di due dozzine di

fotografie, nessuna delle quali ritrae più di un veicolo alla volta tanto da far pensare

che i due esemplari non siamo mai stati contemporaneamente nello stesso luogo.

Le uniche testimonianze autentiche del ciclo progettuale del Fiat 2000 sono costituite,

al momento: dalla scarsa documentazione fotografica; dal noto “modello Quarello” una

rappresentazione tridimensionale, in legno e metallo, in scala 1:5 del progetto,

realizzato per la Fiat nel 1917 e inaspettatamente ritrovato e fortunosamente

recuperato sul mercato antiquario dal gruppo ricostruttori nel corso del 2017 a suggello

del centenario del progetto del Fiat 2000 (descrizione in Allegato C); dal contratto di

vendita (in Allegato D) e dalle riproduzioni dei disegni tecnici della pianta del carro e

della sovrastruttura.

Entrambi i due esemplari costruiti giunsero in linea in ritardo per poter essere impiegati

sui campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale. Nel 1919 essi furono assegnati

assieme ad altri pochi carri armati posseduti dal Regio Esercito alla neocostituita “1^

Batteria Autonoma Carri d’Assalto” con sede a Torino(4).

Nel febbraio 1919 l’esemplare di costruzione più recente, contraddistinto dagli

sgocciolatoi montati sopra la botola del pilota e le feritoie delle mitragliatrici e da vistosi

loghi della fabbrica sullo scudo frontale dello scafo e sui due fianchi della cupola, fu

inviato in Libia e impiegato nei pressi di Misurata, nell’ambito delle operazioni militari ivi

condotte dall’Esercito Italiano contro i ribelli arabi che si opponevano alla riconquista

della Tripolitania.

(3) A tal proposito si veda “I Progettisti della FIAT nei primi 40 anni da Faccioli a Fessia” di Dante Giacosa (Torino, Archivio Fiat 2010). (4) Il piccolo reparto, che si ritiene fosse al comando del Capitano Conte Alfredo Bennicelli, era articolato in due sezioni ciascuna equipaggiata con 1 carro Fiat 2000 e 2 Renault FT17.

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L’esemplare inviato in Libia risulta sia rimasto per sempre in colonia presso la locale

sezione staccata d’Artiglieria e non rientrò mai piú in Patria (forse per un guasto

irreparabile in una zona dalla quale non fu poi possibile recuperarlo?). Con il carro

rimasto in patria, il primo aprile 1919 - presso lo stadio di Roma - la batteria del

Capitano Alfredo Bennicelli, fondatore dei Carristi italiani, diede di fronte al Re e a un

vasto pubblico una spettacolare dimostrazione eseguita nel corso di una

manifestazione organizzata per la sraccolta di fondi a favore della Croce Rossa, della

quale restano numerose e belle immagini(5).

Il Fiat 2000 restò ufficialmente in servizio nell’Esercito fino al 1934 seguendo tutte le

vicissitudini organico-ordinative che in seguito portarono alla creazione della Specialità

Carristi.

Custodito in Roma nella caserma di via Marsala già dal 1923, nel settembre 1927

venne trasferito nella sede del forte Tiburtino. Qui, il primo ottobre 1927, il grande carro

fu il testimone illustre della costituzione del Reggimento Carri Armati, unità capostipite

della Specialità Carristi. Nel 1934 il carro, nel frattempo targato RE54A, seguì il

reggimento trasferitosi a Bologna nella Caserma “Mazzoni”. Nel volgere di un biennio,

come riferisce Nicola Pignato in molte sue opere, ormai radiato dal servizio e

trasformato in “gate guardian”, passò in carico al 3o Reggimento fanteria carrista,

costituitosi nella cittá felsinea il 30 settembre del 1936 per trasformazione del

Reggimento Carri Armati. Nella sede bolognese l’esemplare superstite era conservato

insieme agli altri carri armati primordiali di origine francese giunti in Italia grazie

all’opera di Alfredo Bennicelli (si trattava del piccolo Renault FT17 e del più grande

Schneider, della presenza di quest’ultimo nella caserma felsinea esiste anche

(5)

Vds. l’Allegato K.

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un’evidenza fotografica) in vista della costituzione - a tutt’oggi purtroppo mai avvenuta -

di un museo che avrebbe dovuto raccogliere tutti i mezzi che i carristi avrebbero avuti

in dotazione.

Altre fonti riferiscono invece di aver visto l’ultimo Fiat 2000 nel 1936, presso la

caserma “Bava” di Vercelli, sede del 1o Reggimento carristi. Nel suo libro “Ferrea Mole

Ferreo Cuore”, Dino Campini, riferisce infatti di aver visto parcheggiato sotto le tettoie

di quella caserma piemontese un enorme carro arrugginito “somigliante a un’antica

cattedrale bizantina a croce greca sormontata da una cupola rotonda”. A giudicare

dalla pittoresca descrizione sembra plausibile che quello visto dal Campini fosse

effettivamente un Fiat 2000 (che questo avvistamento smentisca la tesi secondo la

quale il carro inviato in Libia non era mai rientrato in Italia?).

Come accennato, non esiste alcuna evidenza fotografica che ritragga insieme i due

esemplari del Fiat 2000 entrati in servizio nell’Esercito Italiano. Che fossero due si

evince dalle piccole differenze esteriori che permetteva di distinguerli. Separati dalla

nascita dunque, ma accumunati da un identico e ignoto destino. Ovunque fossero

conservati, pare che i nostri carri siano rimasti dove si trovavano fino al momento della

loro misteriosa scomparsa, avvenuta – senza testimoni - alla fine della 2^ Guerra

Mondiale, presumibilmente demoliti e venduti come ferro vecchio, probabilmente

insieme allo Schneider e al piccolo Renault FT17.

b. Caratteristiche Tecnico-progettuali(6)

(1) Capitolato Tecnico.

Il capitolato tecnico del Carro Armato Fiat 2000 è descritto nel contratto

stipulato tra la ditta costruttrice e l’Amministrazione Militare in data 28 gennaio

1918 la cui copia integrale è riportata integralmente nell’Allegato D.

(2) Dati di Base

Progettazione: FIAT e ANSALDO

Progettisti: Carlo Cavalli e Giulio Cesare Cappa

Costruttore: FIAT

Data impostazione: 1916

Data Primo collaudo: 1917

Entrata in servizio: 1918

Radiazione dal servizio: 1934

(6) Fonte Nicola Pignato.

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Esemplari costruiti: 2 (+1 prototipo su cui furono condotte le

sperimentazioni)

(3) Dimensioni

Lunghezza: 7,40 m

Larghezza: 3,20 m

Altezza: 3,80 m

Peso: 38,78 t

Carreggiata: 2350 mm

Rapporto peso/potenza: 6 hp/t

Capacità Serbatoio: 600 l (suddivisi in 4 serbatoi) – per 12 h di moto.

Equipaggio: fino a 1+9 uomini (al riguardo si evidenzia che

tutte le immagini fotografiche testimoniano un

equipaggio di 8 uomini).

(4) Propulsore

Tipo: Motore avio FIAT A12, 6 cilindri in linea

Costruttore: SIA/FIAT Aviazione

Ciclo: Otto

Raffreddamento: ad acqua

Alimentazione: un carburatore doppio corpo

Distribuzione: SOHC 4 valvole per cilindro

Cilindrata: 21,715 l

Lunghezza: 17763 mm

Larghezza: 560 mm

Altezza: 1130 mm

Alesaggio: 160 mm

Corsa: 180 mm

Rapporto di compressione: 4,5:1

Peso: 415 kg a vuoto

Potenza: da 200 a 250 hp (1400 g/m)

Trasmissione: a frizione, 4 marce avanti e 2 retro, con riduttore

Trazione: due cingoli tipo Holt (50 maglie d’acciaio per

cingolo).

Sospensioni: a balestre, poggianti su 8 carrelli oscillanti.

(5) Prestazioni

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Velocità massima: 7,5 km/h

Autonomia: 75 km

Pendenza massima: 40 gradi

Trincea: 3,5 m

Gradino: 1 m

Guado massimo: 1 m

(6) Armamento

Principale: n. 1 cannone da 65/17 Mod. 1908/1913 installato

in torretta girevole su 360°. La torretta era

formata da 4 spicchi di lamiera ed un cupolino

imbullonati tra loro. Sulla sommità della cupola vi

era un anello di sollevamento. La torretta

presentava una feritoia verticale per l’elevazione

della bocca da fuoco il cui affusto era solidale a

uno scudo semicircolare. Sulla sinistra di tale

feritoia, un’apertura per il sistema di puntamento.

L’alzo del cannone andava da -10° a +75°; ciò ne

consentiva l’impiego anche a tiro curvo.

Secondario: n. 7 mitragliatrici FIAT-Revelli Mod. 1914 cal. 6,5

mm raffreddate ad acqua. Tutte sistemate in

casamatta: 4 sistemate agli angoli (brandeggio di

circa 110°); 2 al centro del lato destro e sinistro e

1 al centro del lato posteriore. A queste vanno

aggiunte 3 armi dello stesso tipo di riserva.

Munizionamento: 45 granate per l’obice da 65/17.

1000 colpi per ciascuna mitragliatrice in serbatoi

da 50 colpi sistemati in cartuccere di legno in

prossimità di ciascuna arma.

(7) Protezione

Tipo: Corazza in piastre di acciaio al vanadio

autoportanti, imbullonate a caldo. Le corazze

utilizzate erano quelle inizialmente destinate alla

costruzione della corazzata “Cristoforo Colombo”.

Le corazze delle gonne laterali potrebbero essere

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state di tipo laminare (Vds. il disegno del

complessivo generale allegato al contratto in

Allegato D).

Spessori: Minimo: 15 mm (piani orizzontali).

Massimo: 20 mm (piani verticali e obliqui).

c. Il Motore Fiat A.12

(1) Sviluppo.

Un cenno particolare merita il propulsore installato sul carro Fiat 2000. Il Fiat

A.12 era un motore aeronautico prodotto dalla “Società Italiana Aviazione

(SIA), poi Fiat Aviazione, tra il 1916 ed il 1919. La FIAT, che nel 1916 aveva

creato una sua controllata, la Società Italiana Aviazione, e che già aveva in

produzione il motore Fiat A.10, si inserì nel mercato della fornitura militare con

un nuovo progetto, un motore atto a sviluppare una potenza superiore e

destinato ad equipaggiare velivoli di produzione nazionale. Il nuovo motore,

che assunse la designazione A.12, venne progettato sviluppando la tecnologia

acquisita dall’esperienza della casa torinese nella realizzazione di grandi

motori da competizione. Era un’unità dalle dimensioni generose, più consone

ad un motore marino piuttosto che aeronautico, caratterizzata da una cilindrata

complessiva pari a 21.715 cm³ e da un sensibile aumento del peso a vuoto del

precedente modello A.10. Data la necessità di disporre al più presto di nuovi

motori, la produzione in serie venne avviata nel 1916 appena i test a terra

diedero risultati positivi. L’esperienza sul campo confermò le aspettative

progettuali eccellendo in efficienza ed affidabilità. L’anno successivo venne

introdotto un ulteriore sviluppo destinato alla grande serie. L’unità, designata

A.12bis, era caratterizzata da una maggiore potenza disponibile ottenuta

modificando le misure di alcuni componenti interni ed innalzando il rapporto di

compressione. In totale, dal 1916 al 1919, furono costruiti 13.260 esemplari,

risultando uno dei motori alleati più utilizzato.

(2) Impiego

I modelli A.12 ed A.12bis furono applicati con successo a numerosi velivoli,

principalmente di produzione nazionale, dai più leggeri aerei da ricognizione ai

più pesanti bombardieri. Il motore si rivelò versatile e affidabile fu impiegato

anche sulle motosiluranti antisommergibili della Marina e nel 1917, fu

prescelto come propulsore per il carro armato pesante Fiat 2000. Un motore

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A.12, recuperato dai rottami di un residuato bellico, venne montato sullo

chassis di una vecchia automobile da competizione, una Fiat SB4, allo scopo

di ottenere una vettura da primato. Ne risultò la celebre Mefistofele che

condotta dal suo costruttore, il pilota britannico Ernest Eldridge, conquistò il

primato mondiale di velocità sul chilometro lanciato, nel 1924, sul rettifilo di

Arpajon, in Francia. La Mefistofele non fu l’unica auto ad alte prestazioni a

ricevere questo motore che fu infatti montato anche sulla celebre Fiat

Botafogo. Esemplari di questo motore sono stati rintracciati presso il Museo

dell’Automobile “Biscaretti di Ruffia” in Torino e presso il Museo

dell’Aeronautica Militare in Vigna di Valle (Roma). Un esempare sezionato per

scopi didattici è stato localizzato presso il Museo del Politecnico di Torino in

Alessandria.

(3) Descrizione tecnica

Il Fiat A.12, come molti motori dell’epoca, presentava una configurazione a

cilindri separati, collegati tra loro dalle tubature del circuito di raffreddamento,

che poggiavano imbullonati sul basamento realizzato in due semi gusci che

conteneva l’albero a gomiti. La distribuzione era monoalbero in testa (SOHC)

comandato dall’albero a gomiti tramite una serie di ingranaggi ed alberini di

trasmissione, posizionato tra i bilancieri che attuavano le quattro valvole, due

di aspirazione e due di scarico. L’alimentazione era affidata ad un singolo

carburatore doppio corpo, diventati due per la versione A.12bis, posizionato

sul lato sinistro. Sugli aerei la trasmissione del moto al perno dell’elica

avveniva in presa diretta mentre ovviamente sul carro armato andava alla

grande scatola del cambio.

(4) Versioni

(a) A.12. Prima versione ad essere avviata alla produzione in serie

caratterizzata dal rapporto di compressione 4,5:1; peso a secco di 390

kg, capace di sviluppare nelle sue versioni iniziali una potenza pari a 210

CV a 1400 giri/min al livello del mare.

(b) A.12bis. Sviluppo dell’A.12. Versione caratterizzata dall’applicazione di

valvole maggiorate, rapporto di compressione 4,7:1; 2 carburatori a

doppio corpo ed un peso a secco di 438 kg per una potenza di 300 CV

(221 kW) a 1600 giri/min.

(5) Velivoli utilizzatori

Finlandia: IVL A.22 Hansa.

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Francia: Breguet 14

Italia: Ansaldo A.300, Caproni Ca.40, Caproni Ca.5, Caproni Ca.46, Fiat

R.2, Macchi M.4, Macchi M.9, Macchi M.15, Pomilio PC, Pomilio PD,

Pomilio PE, SAML S.1, SAML S.2, Savoia-Marchetti S.55, Savoia-Pomilio

SP.2, Savoia-Pomilio SP.3, SIA 7B.1, SIAI S.9, SIAI S.16 e S.16bis

(A.12bis). In Italia il motore fu impiegato anche sulle motosiluranti

antisommergibile della Regia Marina e sul carro armato F2000.

Regno Unito: Airco DH.4, Airco DH.9, Vickers Vimy (solo un prototipo).

8. PRECEDENTI IN MERITO ALLA COSTRUZIONE DI REPLICHE DI CARRI ARMATI

D’EPOCA

Mentre la costruzione di repliche di velivoli risalenti ai primi del novecento è abbastanza

comune anche nel nostro Paese, la costruzione di una replica esatta di un carro armato

d’epoca non piú esistente non ha precedenti in Italia. Nel resto del mondo gli esempi sono

piuttosto numerosi e si concentrano principalmente sui carri armati risalenti al secondo conflitto

mondiale, in particolare quelli tedeschi. La ricostruzione dei primissimi carri armati è invece un

fenomeno abbastanza raro. Solo, recentemente, con le celebrazioni del centenario della prima

guerra mondiale, si è assistito a un crescente interesse per i carri armati primordiali. Uno dei

precedenti di cui si ha notizia è un’operazione condotta in Gran Bretagna ove è stata ricostruita

una replica del carro armato tedesco AV7, coevo del Fiat 2000. Una replica funzionante del

carro AV7 che aveva un equipaggio di 18 uomini e pesava poco meno del nostro carro(7), è

stata costruita nel 2009 da Bob Grundy di British Military Vehicles(8), una ditta inglese

specializzata nel restauro di vecchi veicoli militari che ha sede a Wigan. Tale replica è costruita

in compensato e ferro angolato, utilizzando il motore, la trasmissione e due cingoli recuperati

da veicoli agricoli cingolati. La livrea dello scafo rappresenta il veicolo numero 504,

soprannominato “Schnuck” il cui cannone originale è esposto all’Imperial War Museum di

Manchester. Nel novembre 2012 questa replica è stata acquistata dal Tank Museum di

(7) L’unico esemplare di carro A7V sopravvissuto alla prima guerra mondiale è il celebre “Mephisto” che fu abbandonato dal suo equipaggio durante la Battaglia di Villers-Bretonneux nell’aprile 1918, fu recuperato tre mesi più tardi dalle truppe australiane e britanniche e l’anno successivo fu portato in Australia come trofeo di guerra. Per molti anni il carro fu collocato all’esterno del vecchio Queensland Museum di Bowen Hills al riparo di una tettoia dove restò sino al 1986 anno in cui il cimelio fu stato trasferito nel nuovo Queensland Museum a Southbank. Nel 2011 fu danneggiato da un’alluvione e restaurato presso le officine del Museo Ferroviario di North Ipswich nel Queensland. Mephisto è ora esposto all’Australian War Memorial di Canberra. (http://www.theworkshops.qm.qld.gov.au/About+Us/News/News/2013/03/Queenslands+Beloved+Mephisto+Back+On+Display#.WhaWLI01i70). (8) Link: http://www.milweb.net/dealers/trader/british_military_vehicles/.

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Bovington dove è esposto e impiegato per esibizioni all’aperto accanto alla replica britannica

del carro Mark IV appositamente costruita nel 2010-11 per il film War Horse(9).

Un'altra replica dinamica di A7V appare nel lungometraggio della Germania dell’Est Trotz

Alledem (1972), la storia di Karl Liebknecht e dello Spartacist del 1919 a Berlino. Un modello

mobile è anche tra i veicoli del Tankodrome di Milovice nella Repubblica Ceca.

Una ulteriore replica, statica, dell’AV7 si trova nel Deutsches Panzermuseum di Munster.

Questa rappresenta in carro soprannominato “Wotan”, ma è largamente basato sui dati

dell’unico esemplare superstite “Mefisto”, conservato in Australia dal 1919. Questa replica è

stata realizzata nel 2016 e alla sua costruzione hanno partecipato 24 marchi importanti

dell’industria tedesca tra cui Man, Iveco, Porsche, Mauser, Zeiss, Thyssen, Bosh ecc..

Mentre scriviamo ci giunge notizia della realizzazione di una replica funzionante del carro

armato inglese Mark IV attualmente in avanzato stato di ricostruzione presso la cittadina belga

di Poelcapelle non distante da Ypres teatro di un aspro combattimento tra carri armati nel corso

della prima guerra mondiale. I fondi per questa realizzazione sono stati raccolti con

sottoscrizioni private cui ha contribuito anche l’Associazione del Royal Tank Regiment

britannico.

igura 1 - La replica del carro AV7 e il Mark IV in una scena del film War Horse.

Figura 2 - Il celebre carro Mark IV distrutto nella piazza di Poelcapelle (BE). Dopo la prima guerra mondiale il relitto del carro fu restaurato e collocato come monumento nello stesso luogo. Durante il periodo di occupazione nazista

(9) Vedasi il filmato: https://www.youtube.com/watch?v=ztkKJUQB4rU&sns=em.

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del Belgio, le truppe tedesche distrussero il monumento. Oggi la cittadinanza di Poelcapelle ha deciso di ricostruirne una replica (a sinistra il logo dell’iniziativa).

Altre iniziative sono in corso e vengono alla luce numerose un po’ dappertutto e altri carri

primordiali sono stati realizzati nel frattempo. Nel corso del 2018, in particolare, sono state

costruite le repliche di altri due carri francesi ma interessanti per la nostra storiografia militare i

cui esemplari italiani erano conservati insieme al Fiat 2000 e ne hanno seguito la sorte. Si

tratta della replica del carro Schneider CA-1 e di quella del carro Renault Ft17 rispettivamente

realizzate dal Midway Village Museum di Rockford (Illinois - USA)(10) e dal gruppo di rievocatori

storici in francese “Les Poilus D'ile De France” di Cormeilles-en-Parisis (11).

I risultati di queste iniziative di successo costituiscono un elemento di confronto particolarmente

interessante ai fini della determinazione del livello di ambizione del nostro progetto, la

conseguente messa a punto del programma di costruzione e infine per l’organizzazione del

cantiere.

Figura 3 – Costruzione della replica del carro francese Schneider CA-1 realizzata negli USA nel corso del 2018.

Figura 4 – Costruzione della replica del carro francese Renault Ft17 realizzata in Francia nel corso del 2018.

(10) www.midwayvillage.com. (11)

http://www.net1901.org/association/LES-POILUS-DILE-DE-FRANCE,1842265.html.

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9. LINEE GUIDA PER LA RIPROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DELLA REPLICA

a. Generalitá

Ai fini della costruzione di una replica al vero di un qualsivoglia veicolo (sia esso un

velivolo, un natante, un veicolo terrestre, ecc.) occorre decidere in merito alle seguenti

scelte:

(1) Livello di rispondenza al vero.

(2) Percentuale di funzionalità replicate.

(3) Riutilizzo di componentistica originale (laddove disponibile).

b. Rispondenza al vero

Per soddisfare il primo punto, il fattore chiave è la disponibilità della documentazione

tecnica al massimo livello di completezza possibile.

Nel caso del Fiat 2000, come si é detto, sono stati al momento acquisiti alcuni disegni

di assieme, il modello “Quarello” in scala 1:5, alcune fotografie e il contratto di vendita

stipulato da FIAT e Ministero della Guerra.

Con la citata documentazione si è condotta un’attività di ingegneria inversa, attraverso

cui è stato possibile elaborare nuovi disegni tecnici con un grado più che accettabile di

precisione, attendibilitá e rispondenza al vero; nel senso che, qualora non siano

rintracciati ulteriori documenti e la replica venisse realizzata avendo solo quelli sopra

elencati unitamente ai dati interpretati, la fedeltà “percepita” della riproduzione sarebbe

comunque molto buona.

Si tratta di files matematici in modellazione tridimensionale dei singoli particolari,

ricostruiti secondo i dati desunti dalla documentazione rinvenuta o, come detto,

interpretati laddove non disponibili. Si tratta di progetti “dinamici” ossia agevolmente

completabili, integrabili e modificabili in diversi dettagli (in particolare le parti non visibili

del carro) ma comunque già utilizzabili nei vari cicli produttivi (fusioni, lavorazioni

meccaniche, ecc.).

È possibile tuttavia che presso gli archivi storici Fiat (Dott. Castagnola già interpellato)

e Ansaldo (ricognizione effettuata senza esito) o presso gli archivi della Direzione

Generale degli Armamenti Terrestri del Ministero della Difesa (non ancora interpellata)

o altrove, esistano ulteriori disegni tecnici del veicolo non ancora rintracciati. L’attività

di ricerca tuttavia si é presentata tutt’altro che facile stante l’ampiezza di tali archivi e la

loro non completa informatizzazione che avrebbe obbligato all’esame di centinaia di

migliaia di disegni con tempi di perlustrazione lunghissimi ed esito peraltro incerto.

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La Commssione Tecnico-Scientifica ha comunque intrapreso un tentativo presso gli

archivi della Fondazione Ansaldo, efficientando la ricerca adottando il criterio di partire

dai formati più grandi, dove verosimilmente sono rappresentati gli assiemi principali del

veicolo. Qualora ne fossero stati trovati, dalla lista di montaggio che all’epoca era

riportata sugli assiemi sarebbe stato forse possibile ricavare i numeri di disegno dei

livelli inferiori. A quel punto si sarebbe dato inizio alla creazione dell’albero della

costruzione, da popolare man mano che si fossero trovati i disegni. Tale documento

avrebbe avuto un valore storico già di per sé. Purtroppo anche questa metodologia di

ricerca non ha dato alcun frutto e il fatto che anche la ricca pubblicistica specializzata

sia carente di questi documenti relativi al Fiat 2000 ci ha spinto a pensare che tale

documentazione tecnica sia andata definitivamente perduta.

c. Funzionalità replicate

La terminologia classica applicata al progetto di un carro ci porta a catalogare le

funzionalità tradizionalmente sintetizzate nella formula tattica di questo tipo di

armamento: Mobilità, Protezione e Potenza di Fuoco.

(1) Mobilità. Si ritiene che sia indispensabile che il veicolo possa muoversi per

rotolamento di cingoli il più possibile simili a quelli originali di tipo Holt,

cingolatura ancora oggi diffusamente utilizzata nel campo delle macchine da

lavoro. Fortunatamente le informazioni per risalire alla configurazione delle

maglie esistono e sono state usate per la riprogettazione con tecnologia

AutoCAD. Con il progetto ottenuto si è perfino proceduto, con risultati

apprezzabili, alla stampa tridimensionale (in scala 1:20) delle maglie

componenti l’intera cingolatura, della ruota motrice e quella di rinvio e dei

carrelli dell’originalissimo treno di rotolamento. É stato anche realizzato un

modello in scala 1:1 della maglia che potrá essere utile per la realizzazione

degli stampi di fusione.

Il treno di rotolamento è costituito, su ciascun lato, da una serie di 4 carrelli

ognuno costituito da una coppia di rulli allineati. Tali carrelli sono sospesi su

robuste molle a balestra portanti i rulli a terra. Anche in questo caso la

documentazione esistente (in particolare la rappresentazione nell’assieme

generale del veicolo e il modello “Quarello”) è risultata abbastanza chiara ed

ha consentito una riprogettazione di buon livello e la successiva stampa

tridimensionale in scala 1:20 e nodellazione in resina 1:1 di una parte del

carrello.

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Figura 3 - Riprogettazione del carrello.

Per le ruote dentate vale la stessa considerazione. Altrettanto chiara risulta

anche la configurazione della soluzione cinematica della trasmissione alle

citate ruote dentate (Vds. relazioni tecniche in Allegato E).

Quanto al gruppo motopropulsore lo studio di pre-fattibilità dovrà valutare,

anche sotto l’ottica della sicurezza, affidabilità e convenienza economica, le

diverse soluzioni possibili che vanno da una replica di una propulsione termica

con un motore ed una trasmissione dell’epoca (ampiamente descritto nel

paragrafo 3.c.), fino a propulsioni moderne - eventualmente elettriche o

idrauliche come fatto in Francia e in Inghilterra per le repliche di alcuni carri

coevi ed anche per la rimotorizzazione di esemplari originali, opportunamente

occultate all’interno di simulacri che rappresentino fedelmente le forme esterne

dei propulsori originali.

Per ovvie ragioni di sicurezza occorrerà realizzare in modo rigoroso l’impianto

di sterzatura, l’impianto frenante e quello di accelerazione. Questi sono infatti i

punti chiave per ridurre i rischi di infortunio e ottenere un’autorizzazione a

muovere, anche in spazi dedicati e protetti.

(2) Protezione. Essa era affidata alle forme, agli spessori e alle giunzioni fra le

lamiere. Al riguardo, non avendo la replica alcuna necessità di protezione

balistica, si prevede - analogamente alle soluzioni adottate all’estero per la

realizzazione di repliche di carri coevi al nostro - di realizzare il guscio in

metallo, usando acciaio nella parte inferiore destinata a sostenere il

carrellaggio ed il gruppo motopropulsore, e in lega leggera nella sovrastruttura

conseguendo il vantaggio della riduzione dei pesi e dei costi.

d. Riutilizzo di componentistica originale

Per le ragioni sopra esposte, per quanto riguarda la ricostruzione del veicolo oggetto

del presente progetto, l’eventuale utilizzo di componenti originali eventualmente

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disponibili e reimpiegabili è circoscritto al gruppo moto propulsore e al cambio. Tutte le

altre componenti dovranno invece essere ricostruite ex novo, sulla base della

documentazione tecnica disponibile e nei limiti imposti dalla fattibilità tecnica e

ovviamente dei costi sempre ricercando - beninteso - la massima rispondenza con

l’originale. Resta fermo l’intento degli ingegneri e degli operatori addetti alla

ricostruzione di rispettare al massimo livello possibile le tecniche costruttive dell’epoca.

10. REPERIMENTO E GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE

a. Linee guida

Le risorse necessarie per procedere alla realizzazione della costruzione della replica

del carro Fiat 2000 saranno assicurate da:

contributi offerti da privati cittadini e/o associazioni raccolti mediante

sottoscrizioni volontarie a mezzo di accredito su conto corrente

bancario/postale esclusivamente dedicato intestato alla Sezione di Firenze

dell’A.N.C.I. e amministrato dal CdG;

eventuali contribute pubblici, eventualmente anche in natura (istituzionali);

eventuali sponsor commerciali ed industriali;

offerta di beni e/o servizi in natura (lavorazioni e/o parti meccaniche e/o

gadgets);

eventuali introiti derivanti da pubblicità.

Tutte le contribuzioni saranno raccolte e gestite, a norma di legge, dal CdG

appositamente costituitosi. Ogni spesa sarà effettuata esclusivamente su indicazione

della Commissione Tecnica (CTS) e disposta dal Comitato di Gestione (CdG) d’intesa

e in coordinamento con le Associazioni partecipanti al progetto e soltanto se e quando

risulteranno effettivamente disponibili le necessarie risorse finanziarie per il

completamento di ciascun pacchetto di progetto.

Al riguardo é anche predisposto un Piano delle Sponsorizzazioni sulla falsariga di

quanto fatto in Germania per la realizzazione della replica del carro AV7 conservata al

Panzermuseum di Munster (Allegato L).

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b. Ruolo del Comitato di Gestione

L’acquisto dei materiali, la produzione delle componenti e l’esecuzione delle

lavorazioni per la costruzione della replica comporterà inevitabilmente dei costi

rilevanti. Al fine di garantire all’operazione la possibilità di svolgersi in una cornice

finanziaria e fiscale trasparente e pienamente a norma di legge, é risultato

indispensabile costituire un organismo di gestione “ad hoc” avente i requisiti di una

organizzazione “no profit”. La forma giuridica prescelta é la più semplice possibile onde

ridurre al minimo i costi di gestione e facilitare al massimo il funzionamento

dell’organismo stesso.

L’iscrizione nell’albo delle o.n.l.u.s., benché tale forma avrebbe consentito

l’applicazione del regime fiscale agevolato esteso anche ai donatori tramite la

deducibilità delle donazioni favorendole, è stata accantonata per le complicanze

burocratico-organizzative che essa avrebbe comportato, degli oneri intrinsechi

connessi a tale forma societaria e anche in vista dell’imminente riordino legislativo del

settore.

Sulla base di tali considerazioni si è dunque deciso di costituire l’organismo di gestione

nella forma di “Comitato”. Tale soluzione ha offerto infatti garanzie di maggiore stabilità

giuridica in quanto non sarà interessata dalle nuove normative di imminente

introduzione per il c.d. “terzo settore”.

Nella sua particolarità, il Comitato di Gestione (CdG) è nato già con una data di

scadenza, in quanto in fase di costituzione dovrà essere indicata la data di termine

delle sue funzioni, in quanto per quella data dovrebbe avere già realizzato il progetto

per cui è stato costituito. Si tratta in definitiva di un’organismo no profit, emanazione

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dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia che permette di operare con un gruppo

limitato di persone, con una organizzazione semplice e lineare, con poteri decisionali

accentrati pur potendo avere un bacino d’utenza potenzialmente inesauribile

(speriamo!) per la raccolta dei fondi necessari alla realizzazione degli scopi; e sotto

l’egida del Presidente Nazionale della predetta Associazione d’Arma che assicura la

cornice istituzionale all’intera operazione.

A seguito delle risultanze della riunione del 23 gennaio 2018 si è finalmente convenuto

di costituire il CdG in seno alla Sezione di Firenze dell’A.N.C.I.. I membri del citato

CdG, nominato da apposito verbale agli atti della menzionata Sezione, sono tutti soci

della sezione A.N.C.I. di Firenze. La missione affidata al CdG è quella di costruzione,

promozione e valorizzazione della replica del carro Fiat 2000. In tal senso il CdG si

ispirerà all’art. 9 del dettato costituzionale(12). Ciò consentirà il riconoscimento del

valore storico-culturale e il carattere non lucrativo dell’impresa al fine di far rientrare

l’operazione nell’inquadramento giuridico e fiscale più favorevole.

Il CdG si avvale della personalitá giuridico-fiscale dell’Associazione Nazionale Carristi

d’Italia; per il suo funzionamento si avvale degli organi sezionali fiorentini senza

peraltro gravarne in alcun modo sulle spese di gestione. Il CdG che pur riconosciuto

dalla Presidenza Nazionale A.N.C.I., opera in autonomia ed è responsabile delle

proprie azioni, si è dotato di un proprio codice fiscale ed ha attivato un proprio conto

corrente bancario ad hoc. L’amministrazione contabile del CdG è affidata a un Dottore

Commercialista che opera a titolo gratuito ed é membro con diritto di voto del CdG

stesso. L’atto costitutivo del CdG é riportato nell’Allegato I.

L’insieme di tutte le articolazioni organizzative che fanno capo al progetto formano nel

complesso il cosiddetto “Gruppo Ricostruttori Fiat 2000” (Vds. Allegato B).

I membri e i collaboratori esterni del “Gruppo Ricostruttori Fiat 2000” operano su base

volontaria e non è prevista per loro alcuna forma di compenso da parte del CdG o

dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia.

11. ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE

a. Comunicazione interna al Gruppo Ricostruttori

La comunicazione interna è affidata al CdG che per tale scopo si avvale di una

apposita casella di posta elettronica ufficiale attestata sul server dell’A.N.C.I.

(12) Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

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([email protected]) e di una pagina Facebook istituita add hoc, attraverso la quale

veicola, oltre alle comunicazioni contingenti, appositi bollettini informativi aperiodici e

condivide la documentazione di riferimento per l’impresa a garanzia della totale

trasparenza dell’operazione.

e. Attivitá di Comunicazione Esterna

Per quanto concerne la comunicazione esterna, con l’avvio della fase esecutiva, sulla

scorta dell’esperienza maturata nel corso della fase organizzativa la CdR ha

convenuto che, in ragione della peculiaritá di ciascuna di esse, le tre Associazioni

conservino la propria autonomia nel campo della comunicazione esterna. Tuttavia, nel

corso della fase esecutiva del progetto (costruzione della replica), la CdR potrebbe

comunque ravvisare l’opportunitá/necessitá di svolgere specifiche attivitá promozionali

e/o divulgative in comune a supporto degli obiettivi condivisi. Tali attività potranno

spaziare dal giornalismo, all’editoria, al marketing, alle conferenze stampa, ai

convegni, mostre, manifestazioni ecc. Tutte le predette attività dovranno corrispondere

ai valori etici a base dell’operazione. Le decisioni in merito a tali, eventuali attivitá

saranno assunte caso per caso dalla CdR. Poiché l’A.N.C.I. si è assunta l’onere della

responsabilità del progetto in capo alle massime Autorità Istituzionali patrocinanti, in

considerazione della potenziale delicatezza dell’operazione, si sottolinea l’opportunità

che le iniziative di comunicazione esterna suscettibili di avere rilevanza nazionale

eventualmente intraprese dalle singole associazioni vengano sempre preannunciate

attraverso il CdG allo scopo di prevenire ogni possibile distorsione e/o

strumentalizzazione. In questo senso, ciascuna Associazione partecipante si impegna

a operare salvaguardando sempre la buona reputazione delle altre due.

Le attivitá di comunicazione esterna saranno svolte al solo scopo di far conoscere il

progetto, le sue finalitá, il suo valore aggiunto culturale e per facilitare in particolare il

contatto dei potenziali sostenitori con l’organizzazione che la sovraintende. Le azioni di

sensibilizzazione dovranno mirare infatti alla ricerca di supporto concreto (non solo

finanziario) da parte di privati, associazioni, aziende e istituzioni secondo le linee guida

descritte nel precedente paragrafo 10.

Le attivitá dovranno essere inquadrate in un sintetico “Piano della Comunicazione”

(PdC) elaborato collegialmente a cura del FCE e approvato dalla CdR. Nessuna

attivitá di comunicazione dovrá risultare fine a se stessa e risultare fattibile e costo-

efficace. Per ciascuna attivitá inserita nel PdC dovranno essere chiaramente indicati:

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lo scopo, gli obiettivi da conseguire, le coordinate di tempo e luogo, le modalitá

esecutive, i relativi costi lordi e il Capo Progetto.

Quando e se necessario, dunque il coordinamento sará realizzato tra i

responsabili/addetti alla comunicazione di ciascuna associazione mediante

l’attivazione di un apposito gruppo di lavoro cui sará affidato il compito di conseguire gli

scopi/obiettivi indicati dalla policy di comunicazione concordata collegialmente dalla

CdR13.

Per quanto riguarda l’attivitá svolta a supporto dell’operazione per conto della CdR, i

membri del citato gruppo di lavoro opereranno su base volontaria, senza obblighi e nei

limiti delle loro possibilitá. Eventuali compensi e/o rimborsi spese per le attivitá rese

nell’ambito dei progetti di comunicazione comuni saranno regolati dalle intese e

accordi intercorsi con la rispettiva associazione di origine.

Le attivitá di comunicazione esterna non dovranno in alcun modo costituire un onere

per i fondi in custodia del CdG.

12. DESTINAZIONE DELLA REPLICA

a. Il Mock-Up.

A seguito della riunione di coordinamento preliminare svoltasi il 22 ottobre a Sasso

Marconi, si era convenuto di dar corso allo studio di fattibilità per la realizzazione, oltre

che alla replica semovente tal quale all’originale in metallo (sottoprogetto “Alpha”),

anche di un eventuale modello “mock up” (statico e scomponibile), in legno o altro

materiale leggero, con grado di dettaglio analogo all’esemplare semovente o

leggermente inferiore (sottoprogetto “Bravo”).

A conclusione delle ricerche di mercato effettuate, è risultato tuttavia che il costo di un

siffatto modello mock up con tale altissimo livello di dettaglio non sarebbe stato

inferiore ai 115.000€, mentre il prezzo di un modello con bassissimo livello di dettaglio

non sarebbe stato inferiore ai 40.000/50.000€ (Vds. Allegato H).

Nel corso della riunione svoltasi a Roma il 13 dicembre 2017 presso la Presidenza

Nazionale A.N.C.I., il gruppo di progetto ha quindi deliberato di accantonare, almeno

per il momento, il sottoprogetto “Bravo”.

13 Per ciascun progetto di comunicazione approvato dalla CdR sará di volta in volta designato il relativo “Capo Progetto” su indicazione dell’associazione proponente. Ciascun Capo Progetto assicura che l’attivitá di Comunicazione di pertinenza risulti coerente alle finalitá dell’operazione, ai valori culturali e ai principi etici che ne costituiscono il fondamento e che sia sincronizzata con le attivitá svolte dagli altri elementi organizzativi. A tale scopo il Capo Progetto tiene conto di tutte le informazioni veicolate sui canali della comunicazione interna a cura del segretariato del CdG.

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b. Proprietà e Collocazione Finale della Replica

Tutti i criteri relativi alla definizione della proprietà (eventualmente suddivisa nelle

forme consentite dalla legge italiana della replica realizzata per mezzo delle risorse

finanziarie che si renderanno disponibili, saranno definiti tra le Associazioni

partecipanti al progetto, prima dell’avvio delle attività di costruzione mediante apposita

Lettera di Intenti (Vds. Allegato P).

Una volta realizzato, il manufatto sará oggetto di valorizzazione culturale e collocato in

idonea struttura museale in grado di garantirne la fruibilità da parte del pubblico e la

conservazione nel tempo. La decisione in merito alla loro collocazione sarà oggetto

dell’apposita Lettera di Intenti tra le Associazioni Partecipanti al progetto. L’organismo

affidatario della custodia sará individuato entro il termine della costruzione. La Lettera

di Intenti sarà messa a punto entro la data di inizio dei lavori di costruzione e non potrà

non tener conto della provenienza dei flussi finanziari pervenuti al CdG o

individualmente investiti dalle Associazioni partecipanti al Progetto o da sponsor

esterni da ciascuna o collettivamente individuati.

La replica potrà essere all’occorrenza ceduta in prestito temporaneo, trasportata in

altre località per esibizioni, mostre, manifestazioni o celebrazioni, cerimonie a favore di

comunità, istituzioni nazionali e/o organizzazioni di altro tipo nazionali o estere che lo

richiedano.

La conservazione nel tempo (manutenzione ordinaria) del manufatto dovrá essere

assicurata dall’organismo affidatario ma potrà essere previsto il ristoro delle eventuali

spese relative al trasporto, manutenzione straordinaria per l’eventuale ripristino delle

avarie al manufatto a spese di chi le ha cagionate.

I dettagli relativi alla destinazione saranno comunque perfezionati in corso d’opera, alla

luce dei flussi di finanziamento e delle proposte che eventualmente perverranno al

riguardo dai vari attori coinvolti nel progetto. Resta inteso che l’organismo affidatario

dovrá possedere i requisiti, le conoscenze e le capacitá per assicurare che il manufatto

possa essere conservato in efficienza e pronto ad essere usato per le finalitá

sopradescritte con un congruo preavviso. Le Associazioni partecipanti al progetto

concorderanno a cadenza annuale e di mutua intesa il calendario degli impegni relativi

all’utilizzo della replica del Fiat 2000.

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Figura 5 - Il celebre logo FIAT dell’epoca, sempre vistosamente dipinto sul carro Fiat 2000 (Walter Defend).

13. CONCLUSIONI

Le attivitá svolte nell’arco di 20 mesi, a partire dal 18 aprile 2017, hanno consentito di

organizzare l’avvio del cantiere di costruzione. Le attivitá di ricerca e studio ha permesso alla

CTS di acquisire sufficiente confidenza con il carro armato Fiat 2000, di conoscerne in dettaglio

le caratteristiche tecnico/costruttive, di interpretare le porzioni non incluse nella

documentazione disponibile con soluzioni tecnicamente credibili dal punto di vista filologico.

Lo stato dell’arte dello studio, ulteriormente affinabile, potrà illustrare con efficacia l’approccio

fin qui seguito a tutti gli interlocutori che a vario titolo saranno coinvolti nell’impresa. Il livello di

dettaglio, pur spinto, risulta comunque flessibile e chi sarà incaricato della costruzione potrà

apportare ulteriori idee o individuare vincoli o soluzioni tecniche che dovranno essere valutati di

volta in volta insieme al CTS per inserire modifiche e aggiornamenti di quella che sarà il piano

di costruzione definitivo.

La modularitá conferita al progetto ne consentirá la realizzazione “per pacchetti” tecnicamente

credibili sin dalla nascita. I costi di tali pacchetti saranno definiti con precisione onde consentire

l’impiego oculato delle risorse disponibili ed escludere in tal modo ogni possibile dispersione

dei fondi o scoperto finanziario.

Il costante riferimento alla parte di documentazione progettuale originale disponibile consentirà

di verificare la bontà e la precisione dello studio condotto e risulterà decisivo per la risoluzione

di molti dei problemi interpretativi.

Per quanto riguarda l’aspetto organizzativo generale, il CdG ha potuto far assumere all’intera

struttura una forma coerente alla sfida e matura per il passaggio alla fase esecutiva. Anche le

attivitá di raccolta dei fondi e divulgazione condotte in proprio é stata commisurata alle

oggettive possibilitá del CdG. Le adesioni raccolte nella campagna condotta nel citato periodo

consentono di ritenere che esistono ulteriori e maggiori potenzialitá da sfruttare per alimentare

la fase di esecuzione del progetto. In particolare le sinergie individuate con le Associazioni

“Cultori della Storia delle Forze Armate” e “Raggruppamento SPA” e con tutti coloro che a

vario titolo hanno contribuito a conseguire gli obiettivi della fase organizzativa, hanno consetito

di sbaragliare il campo dai dubbi e dallo scetticismo con cui molti hanno accolto il nostro

progetto. La scommessa non é ancora vinta ma dopo soli 14 mesi di lavoro, le possibilitá di

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riuscita del progetto appaiono concrete grazie al generoso, disinteressato impegno profuso da

tutte le persone che si sono lasciate coinvolgere nel nostro sogno e che vi hanno creduto

caparbiamente rendendolo credibile.

Nel presentare al Direttivo Sezionale fiorentino questa versione della STO RIC F2000 quale

relazione intermedia, a conclusione della fase propedeutica alla costruzione della replica del

primissimo carro armato italiano, il CdG esprime la propria soddisfazione per i risultati fin qui

ottenuti. Essi costituiscono una premessa credibile per il proseguimento delle attivitá e il

conseguimento degli obietivi finali del progetto. Nell’assicurare la propria disponibilitá per

copntinuare a svolgere anche nella successiva fase il ruolo di coordinamento e segretariato, il

CdG esprime l’auspicio che durante tale fase, peraltro di fatto giá avviata dallo scorso 15

novembre, gli organi apicali del sodalizio mentore del progetto, desiderino assicurare, anche

nel proprio interesse e in supporto allo sforzo sostenuto in collaborazione con le altre due

associazioni partecipanti al progetto, un piú efficace e aderente sostegno in termini di

valorizzazione culturale dell’iniziativa nei confronti degli ambiti istituzionali e industriali

nazionali. Ció anche se tale supporto non appare piú indispensabile ai fini della realizzazione

del progetto.

Nel formulare questo legittimo auspicio, proprio nel momento in cui i risultati conseguiti al

termine della fase propedeutica premiano la fiducia accordatagli, Il CdG rinnova la disponibilitá

ad impegnarsi ulteriormente e rinnova la richiesta di essere aiutato a fare soltanto cio che il

esso non é in grado di fare da solo: conferire al progetto la rilevanza che la celebrazione della

storia industriale e militare del nostro Paese merita.

Per quanto precede, la CdG ha convenuto di definire il presente documento quale “Versione

Ufficiale per la Ricostruzione della Specifica Tecnico-Operativa per la costruzione di una

replica del carro armato Fiat 2000”. Di tale documento fanno parte integrante gli allegati

tecnici elencati nell’indice. Il documento costituirá la base per il proseguimento dei lavori volti al

conseguimento degli obiettivi prefissati.

Con l’occasione gli estensori del presente documento ringraziano il direttivo sezionale per il

coraggio e la fiducia accordatagli e tutti coloro che, a vario titolo riuniti nel Gruppo di Progetto,

hanno offerto il proprio fattivo e generoso apporto all’intera operazione. Senza ciascuno di loro

non sarebbe stato possibile raggiungere i risultati qui descritti.

Chiuso in Firenze, il 31 dicembre 2018 IL COMITATO DI GESTIONE

Mauro Somigli, Maurizio Parri

Valter Del Ferraro.