Memorie nazionali: Miola di Piné 1857-1918

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testi 16 Giovanni (Nane) Sighele Memorie nazionali Miola di Piné 1857-1918 Pinéverdeazzurro 4 Comune di Baselga di Piné

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Casaro di Miola di Pinè e patriota risorgimentale: con le sue memorie Giovanni (Nane) Sighele si racconta in questa doppia veste, che riporta alla luce l’impegno popolare per la battaglia nazionale tra Otto e Novecento. Una lotta politica contro l’egemonia cattolica e la presenza culturale ed economica delle leghe tedesche, condotta attraverso la costante affermazione della propria italianità. E fatta soprattutto di gesti concreti, come quelli realizzati dalla Lega Nazionale di Miola: la costruzione di una prima biblioteca circolare, della centralina elettrica di San Mauro e in particolare la fondazione dell’asilo infantile. Dopo gli anni della guerra e l’internamento a Katzenau, le memorie di Nane Sighele si concludono con la sospirata annessione all’Italia.

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testi

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Giovanni (Nane) Sighele

Memorienazionali

Miola di Piné 1857-1918

Pinéverdeazzurro

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Comune diBaselga di Piné

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Memorienazionali

Miola di Piné1857-1918

a cura di

Quinto Antonelli

2005

Giovanni (Nane) Sighele

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Un uomo, la sua storia, il suo paese

È con un sentimento di gratitudine, soddisfazione ed orgoglio, che laComunità pinetana accoglie la pubblicazione delle Memorie nazionali diGiovanni (Nane) Sighele, che, grazie alla disponibilità del Museo storicoin Trento e alla preziosa collaborazione di Quinto Antonelli, vengono pre-sentate all’attenzione dei suoi concittadini e consegnate alla storia delPaese.Un grande frammento della nostra storia, che abbraccia il modo di pen-sare, di vivere e di agire, di un periodo, quello a cavallo tra due secoli,dove è maturata con più forza la nostra identità e la nostra cultura edove maggiori sono stati i contrasti e le idealità, quello che trova spazionella documentazione che è data alla stampa.La pubblicazione delle memorie, nella collana «Archivio della scritturapopolare», ci fa comprendere un po’ di più lo spazio di tempo dove il«nostro mondo», per necessità e per accadimenti storici esterni alla no-stra volontà, si è allargato a nuovi orizzonti.Una ricostruzione di un periodo del nostro passato vissuto e raccontatocon semplicità, ma denso di grandi ideali e passioni, di difficoltà e diattese, di piccoli fatti quotidiani e di grandi tappe che hanno segnato ilpassato, il presente e il futuro della nostra Valle.La realizzazione dell’asilo infantile di Miola, (che possiamo ammirare an-che nell’originaria ambientazione in una cartolina d’epoca pubblicatarecentemente nel libro Cento anni di storia pinetana in cartolina editodal Comune di Baselga di Piné), è la più significativa dimostrazione dellalungimiranza ed impegno di questo nostro grande concittadino.La tenerezza dei bambini nella foto di copertina, la semplicità degli abiti,ma soprattutto quei piedi nudi e il tozzo di pane vogliosamente azzanna-

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to da qualcuno di essi, ci fanno capire le difficoltà del vivere di queglianni.Se ora è altro vivere lo si deve anche a figure che hanno segnato nelquotidiano il nostro passato, che si sono lasciate trascinare da forti emo-zioni, che hanno vissuto con grandi ideali, che si sono impegnati in ope-re ed azioni guardando oltre il proprio tempo.Di questo dobbiamo essere fieri: i «pinaitri» sanno essere ad un tempolavoratori del giorno dopo giorno, ma anche portatori di grandi idealiche accompagnati dalla proverbiale tenacia, capacità ed intuizione, fan-no della nostra terra uno scrigno di grandi uomini.Giovanni (Nane) Sighele è stato uno di questi.Grazie a lui e a tanti come lui che hanno dato un po’ di se stessi per unacausa, siamo cresciuti come Comunità.La testimonianza che questo concittadino ci lascia, passando attraversole tematiche e le difficoltà che affronta, ci comunica che con le idealità,l’impegno, il mettersi in discussione, anche ciò che pare difficile eirraggiungibile, può diventare realtà. Nelle cose semplici di ogni giorno,ma anche in quelle più elevate.Ringrazio nuovamente il Museo storico in Trento per questa preziosa operache va ad arricchire anche la collana del Comune di Baselga di Piné (unlibro all’anno negli ultimi quattro) e che ci dona uno spaccato di vita checi fa capire un po’ di più la nostra storia passata per guardare con rinno-vata fiducia al nostro futuro.

Baselga di Piné, giugno 2005

SERGIO ANESI

Sindaco di Baselga di Piné

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Le memorie di un militante«nazionale» di base

1.Ha ottant’anni Giovanni (Nane) Sighele, casaro fino al 1915 nel caseificiodi Miola di Piné, quando decide di scrivere le proprie memorie («voglioscrivere poche memorie della mia vita la più parte senza date»). A primavista (a leggere la prima pagina) sembrano ricordi privati, chiusi intornoalla vita familiare: ecco i nomi e lo stato sociale dei genitori, un’istantaneadella madre mentre gli affida i fratelli più piccoli, i tanti nipoti che hannofatto carriera. Ma subito Nane cambia registro e si colloca sulla scena pub-blica. Non solo non ci racconterà più nulla della sua famiglia, ma nonsapremo granché neppure del suo lavoro di casaro (com’è organizzato ilcaseificio? Che formaggio? Che burro? Sono prodotti apprezzati? Si ven-dono? Dove? A chi?).Nel 1937 è il «sé» politico che vuole lasciarci in eredità: una vita di militan-te di base spesa nella battaglia nazionale (e poi irredentistica) contro ladominazione austriaca.Già nei primi anni venti, all’indomani dell’annessione all’Italia, uominipolitici ed intellettuali che in misura diversa si erano battuti per quell’esito,avevano iniziato a pubblicare le loro memorie (memorie di patrioti perse-guitati). Episodi isolati, biografie o autobiografie esemplari andavano, così,ad irrobustire la tradizione del nuovo Risorgimento trentino.Non è da escludere che quel materiale memorialistico possa aver offerto aNane se non il modello almeno l’appiglio per la sua autobiografia. Mapossiamo anche supporre che la decisione di scrivere sia avvenuta su pres-sione di qualche vecchio amico dei tempi eroici, il che spiegherebbe ladonazione del manoscritto all’allora Museo del Risorgimento, luogo depu-tato alla conservazione delle memorie patrie.

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L’autobiografia di Nane è però rimasta inedita, per motivi che i lettori nonfaranno fatica ad individuare: la lingua «bassa» (un italiano popolare tribu-tario ai modi dell’oralità), la scarsa abilità narrativa, la frantumazione delracconto in aneddoti difficilmente comprensibili, l’eccesso di digressioni, ilpunto di vista strettamente locale (Miola di Piné) rendono la memoriainutilizzabile a fini celebrativi. Limiti che si trasformano nella nostra pro-spettiva (di storia sociale) in elementi invece di grande interesse.

2.Il primo tema su cui vorrei attirare l’attenzione è quello dell’emigrazionecome luogo della formazione individuale, della maturazione di condotte econvincimenti. Quando nella seconda metà dell’Ottocento si intensifica ilflusso migratorio verso i paesi dell’Europa continentale, attratto da princi-pio dalle imponenti opere ferroviarie (nel Vorarlberg, in Svizzera, in Ger-mania), gli emigranti si trovano esposti all’influsso di nuove culture politi-che e religiose. Lo sappiamo: è nei cantieri e negli opifici di Bregenz o diDornbirn, ad esempio, che i Trentini vengono a contatto, spesso per laprima volta, con le organizzazioni sindacali e con le idee socialiste fattecircolare dagli italiani del Regno. E sono sempre i cantieri delle grandiferrovie del nord, i luoghi dove muratori, operai, sterratori, minatori sitrasformano in aisemponeri, in barabbi, caratterizzati da comportamentitrasgressivi e marginali. E ancora, è girando le piazze e i mercati di mezzomondo che i venditori ambulanti (i kromeri) finiscono per trascurare ognidovere religioso e portare a casa – questa è l’accusa delle autorità cattoli-che trentine – «ogni sorta di principi storti, e di spropositi e di cattivi costu-mi». Insomma l’emigrazione è un formidabile motore di cambiamento e ditrasformazione, il luogo privilegiato del farsi e del disfarsi delle identitàpersonali.Sarà così anche per Nane Sighele. In Germania, in Svizzera, in Francia,lungo le strade ferrate o nei grandi cantieri edili Nane conosce operai ita-liani che avevano partecipato (qualcuno da garibaldino) alle guerre d’in-dipendenza. In altre parole, viene in contatto, nei luoghi di lavoro, con unamemoria popolare del Risorgimento italiano (luoghi, martiri, Re) che colti-verà una volta ritornato a Miola (lo sorprenderemo nel caseificio intento aleggere la vita del cospiratore mazziniano Pietro Calvi o a rimemorare levicende dei fratelli Bronzetti).Questa nuova iniziazione politica (che in lui acquista connotati quasi reli-

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Giovanni (Nane) Sighele

AUTOBIOGRAFIA

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Nel anno 1937Voglio scrivere poche memoriedella mia vita la più parte senzadateNato a Miola PinèFilio di Giovanni Sighele fù Bortoloe di Caterina Fontana fù GiovanniPicoli picoli proprietari come sonotutti nella Vale di Pinèa 1000. metri numerosa famigliacinque frateli e cinque sorelevivi ancora quatro frateli e unasorelail più vechio Bortolo anni 86io Giovanni anni 80 Domenico 77Emiglio 67 sorela Ana 72maritata Dorigati. Maria defunta mari-tata IoriatiNipoti e pro nipoti 122.

fili di due frateli e di due sorelee del fratelo Bortolo un filio /solo nato 1891 la madre sua mortaquando e natoora e Frate Francescano TeodosioProvinciale del Trentino e di TriesteIo non mai pensato per me osenpre pensato per la famigliatre frateli siamo ancora unitile Emiglio e sula casa dei Nonipoi o senpre pensato per la PatriaItaliaquando ero giovanoto mi[a] madremi a incaricato di oservare e costo-dire i miei frateli e sorele più giovanie cosi o fato e a mia madre laincoragiava li diceva dateci di man-giare apena sarò buono andero aguadagnare così o promeso e o mantenuto /

[c. 1] [c. 2]

Giovanni Sighele, più noto come Nane, inizia a scrivere la sua autobiogra-fia nel 1937. Era nato giusto giusto ottant’anni prima, nel 1857. Fin dalleprime righe gli preme affermare che la sua vita è stata dominata da unduplice impegno (da un duplice amore): la famiglia e l’Italia. Una famiglianumerosa e poverissima che gli richiede fin da piccolo privazioni e sacrificie un ideale nazionale che a sua volta lo impegna in un’intensa militanzapolitica. Questo doppio binario potrebbe sembrare un programma ade-guato lungo cui far scivolare la scrittura autobiografica e invece, comevedremo, progressivamente il privato familiare perde importanza a favoredell’impegno politico.

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68 Ritratto di Giovanni Sighele(archivio privato)

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Indice

pag. 5 Premessa di SERGIO ANESI

» 7 Le memorie di un militante «nazionale» di base

» 13 Autobiografia di Giovanni (Nane) Sighele

» 73 Appendice

» 99 Nota bibliografica

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A ottant’anni Giovanni (Nane) Sighele, casaro fino al 1915nel caseificio di Miola di Piné, decide di scrivere le propriememorie: ne risulta il racconto di un militante liberale di baseimpegnato tra Otto e Novecento nella battaglia nazionale. O,in altre parole, Sighele dà, qui, voce ad un irredentismo po-polare, certo minoritario ma presente e combattivo.Al centro dell’autobiografia sono le iniziative promosse dallaLega Nazionale di Miola, le tante dimostrazioni di italianità,la costituzione di una prima biblioteca circolare, la costruzio-ne della centralina elettrica di San Mauro, la fondazione, so-prattutto, dell’asilo infantile (esattamente un secolo fa). Esitidi una lotta politica anche aspra condotta, per un verso, neiconfronti dell’egemonia cattolica, per l’altro contro la presen-za culturale ed economica delle leghe tedesche.Con gli anni della guerra, l’internamento a Katzenau, l’an-nessione all’Italia, le memorie nazionali di Sighele (memo-rie di un patriota risorgimentale) si devono giustamente con-cludere.

Sommario: Premessa. Le memorie di un militante «nazio-nale» di base. Autobiografia di Giovanni (Nane) Sighele.Appendice. Nota bibliografica

Giovanni (Nane) Sighele (Miola di Piné, 1857-1940),casaro, militante del partito liberale, fondò nel 1895 la sezio-ne di Piné della Lega Nazionale, che aprì nel 1905 il nuovoasilo infantile. Durante la prima guerra mondiale, venne in-ternato a Katzenau. Nel dopoguerra aderì al Partito naziona-le fascista e tra il 1926 e il 1928 ricoprì la carica di podestà.

Museo storico in Trento onlus

www.museostorico.it – [email protected] – tel. 0461.230482 - fax 0461.237418ISBN 88-7197-070-5

E 12.00

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