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SPECIALE STUDI LEGALI PER LE DIREZIONI DEL PERSONALE Il nuovo assetto legislativo causa disorientamento nelle organizzazioni: innovazione e confronto tra strutture legali e direzioni Hr di Michela Vitale In uno scenario di mercato incerto, ancor più sul fronte lavorativo, come è cambiata lafigura del consulente legale? Quali i temi 'caldi' di impatto sulla direzione del personale ? La Riforma Fornero si è inserita in un contesto complesso e di fatto ha cambiato le carte in tavola, ma lo smarrimento è ancora molto forte. In che modo l'avvocato può supporÿare i responsabili delle risorse umane? Quali le proposte e gli auspici per il futuro? Ci siamo confrontati con alcuni studi legali giuslavoristi per cogliere il punto vista di chi ogni giorno entra nel vivo delle problematiche del lavoro. L'avvocato non è più la persona da chiamare all'atto di aprire un contenzioso. È un facilitatore, porta la sua esperienza e propone progetti nuovi come supporto e guida alle aziende. Quali i temi legali 'caldi' che impattano sulla direzione del personale? A sei mesi dalla sua messa in vigore la Riforma Fornero è di fatto il tema centrale sul quale poi si snodano le altre problematiche. I contenziosi esistono da sempre, ma sono cambiati l'approccio e i motivi delle azioni legali. Come ci spiega l'avvocato Danilo Vi- tali dello Studio Vitali: "La direzione del personale ha bisogno di valore aggiunto con un sostegno -anche interpretativo- rispetto alle normative e di riscontri giurisprudenziali a fronte di numerosi dubbi, anche nell'ottica di contenere i rischi dovuti a ristrutturazioni di organico, molto fre- quenti in questo periodo". Di contro Sergio Barozzi dello Studio Lexellent, ci racconta di come in questo momento storico non ci siano più grandi ristrutturazioni organizza- tive ma vi sia più un trend di riorganizzazioni delle poli- tiche retributive, nonostante sia ancora poco realizzabile nel contesto della Riforma Fornero: "Nella nuova legge ci si aspettava il passaggio di una parte della retribuzione fissa a un sistema retributivo più flessibile, maggiormente subordinato all'andamento aziendale, che di fatto è sta- to disatteso. La sfida è superare questo tipo di rigidità in risposta alla crisi per recuperare profitti e competitività. Ancora di più per chi si è 'ridotto ai minimi' e non ha più margini di recupero attraverso la formula dei licenzia- menti". Allo stesso modo anche Vitali ritiene che il tema della flessibilità retributiva sarebbe caro alle aziende, ma allo stato attuale gli strumenti sono ben pochi: "Dati i vincoli dei contratti collettivi nazionali il margine di spostamento di una parte della retribuzione fissa a variabile è scarsissimo. Solo una legge del 2011 dava la possibilità di eseguire ac- cordi aziendali in deroga ad accordi nazionali, ma è stata utilizzata molto poco." Ma questi eventuali provvedimenti potrebbero essere una soluzione o potrebbero ge- nerare ancora più caos, vista la già complicata legislazione italiana? "La flessibilità re- tributiva potrebbe essere utile per scoraggiare gli abusi e premiare il merito", ci spiega l'avvocato Emanuele Barberis dello Studio Chiomenti. "I temi legali sono molteplici, nella maggioranza dei casi i clienti ci chiedono soluzioni operative per realizzare un si- Danilo Vitali Studio Vitali !ÿ 42I PERSONE&CONOSCENZE N,86

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SPECIALE STUDI LEGALI PER LE DIREZIONI DEL PERSONALE

Il nuovo assetto legislativo causa disorientamentonelle organizzazioni: innovazione e confronto trastrutture legali e direzioni Hrdi Michela Vitale

In uno scenario di mercato incerto, ancor più sul fronte lavorativo, comeè cambiata lafigura del consulente legale? Quali i temi 'caldi' di impattosulla direzione del personale ?La Riforma Fornero si è inserita in un contesto complesso e di fatto hacambiato le carte in tavola, ma lo smarrimento è ancora molto forte.In che modo l'avvocato può supporÿare i responsabili delle risorse umane?Quali le proposte e gli auspici per il futuro?Ci siamo confrontati con alcuni studi legali giuslavoristi per cogliereil punto vista di chi ogni giorno entra nel vivo delle problematiche dellavoro. L'avvocato non è più la persona da chiamare all'atto di aprire uncontenzioso. È un facilitatore, porta la sua esperienza e propone progettinuovi come supporto e guida alle aziende.

Quali i temi legali 'caldi' che impattano sulla direzione del personale?A sei mesi dalla sua messa in vigore la Riforma Fornero è di fatto il tema centrale sulquale poi si snodano le altre problematiche. I contenziosi esistono da sempre, ma sonocambiati l'approccio e i motivi delle azioni legali. Come ci spiega l'avvocato Danilo Vi-tali dello Studio Vitali: "La direzione del personale ha bisogno di valore aggiunto con unsostegno -anche interpretativo- rispetto alle normative e di riscontri giurisprudenzialia fronte di numerosi dubbi, anche nell'ottica di contenerei rischi dovuti a ristrutturazioni di organico, molto fre-quenti in questo periodo". Di contro Sergio Barozzi delloStudio Lexellent, ci racconta di come in questo momentostorico non ci siano più grandi ristrutturazioni organizza-tive ma vi sia più un trend di riorganizzazioni delle poli-tiche retributive, nonostante sia ancora poco realizzabilenel contesto della Riforma Fornero: "Nella nuova leggeci si aspettava il passaggio di una parte della retribuzionefissa a un sistema retributivo più flessibile, maggiormentesubordinato all'andamento aziendale, che di fatto è sta-to disatteso. La sfida è superare questo tipo di rigidità inrisposta alla crisi per recuperare profitti e competitività.Ancora di più per chi si è 'ridotto ai minimi' e non ha piùmargini di recupero attraverso la formula dei licenzia-menti".

Allo stesso modo anche Vitali ritiene che il tema della flessibilità retributiva sarebbecaro alle aziende, ma allo stato attuale gli strumenti sono ben pochi: "Dati i vincoli deicontratti collettivi nazionali il margine di spostamento di una parte della retribuzionefissa a variabile è scarsissimo. Solo una legge del 2011 dava la possibilità di eseguire ac-cordi aziendali in deroga ad accordi nazionali, ma è stata utilizzata molto poco."Ma questi eventuali provvedimenti potrebbero essere una soluzione o potrebbero ge-nerare ancora più caos, vista la già complicata legislazione italiana? "La flessibilità re-tributiva potrebbe essere utile per scoraggiare gli abusi e premiare il merito", ci spiegal'avvocato Emanuele Barberis dello Studio Chiomenti. "I temi legali sono molteplici,nella maggioranza dei casi i clienti ci chiedono soluzioni operative per realizzare un si-

Danilo VitaliStudio Vitali

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stema retributivo incentivante e che, al contempo, per-metta un contenimento degli attuali ingenti costi azien-dali. In tale contesto, risulta interessante la possibilitàper le aziende di ricorrere a piani di welfare aziendale,ossia all'uso generalizzato e/o per particolari categoriedi dipendenti del cosi detto corrispetti-vo welfare: erogazionedi beni e serviziin natura che arricchiscono il pacchettoeconomico del dipendente, ma che sonoesenti sia da tassazione sia da contribu-zione. Un ulteriore tema 'caldo' sul tavo-lo degli Hr manager è la gestione del per-sonale che, in ragione della riforma delsistema pensionistico, rimarrà in servizioancora per diversi anni. Si dovrà pensarea un percorso di carriera non più vertica-le ma che contempli una valorizzazionedel loro patrimonio professionale in sen-so orizzontale".Il dato oggettivo è la situazione negativadel mercato in contrazione anche dal punto di vista de-gli organici, secondo l'avvocato Francesco Rotondi del-lo studio Lab Law: "Oggi il tema che più impatta in as-soluto è quello della rivisitazione degli ammortizzatorisociali. Per risolvere momenti di grave crisi si fa riferi-mento alla mobilità e alla cassa integrazione ordinaria ostraordinaria che la legge Fornero ha rivisto, generandoindeterminatezza e instabilità circa l'effettiva tenutadel sistema di copertura finanziaria nel corso dell'anno-da parte delle aziende che vorrebbero usare in modospecifico questi strumenti-". Mentre il tema della fles-sibilità retributiva per Rotondi è già in essere da alme-no una decina di anni: "In Italia il problema riguarda iminimi retributivi della contrattazione collettiva nazio-nale: per tradizione c'è un'avversione a mettere in giocoparte della retribuzione in funzione del raggiungimen-to degli obiettivi. Si confonde la retribuzione flessibilecon la parte 'on top' di premi o incentivi aziendali. Inrealtà sono cose ben distinte e questo rappresenterà ilfuturo dei meccanismi retributivi: da 0 a 100 abbiamo'giocato' questa possibilità al 2%,c'è ancora molto lavoro da fare;anche se il decreto sulla produt- ttività, che sta mettendo mano aquest'idea verso la detassazionedella parte variabile del compen-so, è un inizio".Il tema più ricorrente è quellolegato ai costi, per l'avvocato Ro- "ÿ'!k.___--

berto Ferrario dello studio Fer-rario Provenzali & Partners: "Ilproblema principale per le aziende in questo momentoè legato al costo del lavoro, che si traduce in riduzioni diorganico e ricerca di forme contrattuali più convenientiper l'azienda e, spesso, meno tutelanti per i dipenden-ti. Questa è la conseguenza dell'attuale situazione dimercato in recessione ma anche di una normativa com-

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plessa e poco comprensibile, oltre che poco flessibile".Se poniamo l'accento sul tema dei costi, la flessibilitàretributiva torna in gioco anche per Ferrario. "Il prin-cipio di irriducibilità della retribuzione non permetteuna diminuzione del compenso nemmeno in momenti

di crisi, ma la retribuzione flessibile in au-mento quale forma di incentivazione peri dipendenti che, nel rispetto dei minimidi legge, assicuri un variabile importante,non è certamente vietata". La sfida realeper le aziende, secondo Ferrario, è cam-biare l'approccio: aumentare la forbicetra il fisso e il variabile per incentivare dipiù la produttività dei dipendenti".

Francesco RotondiStudio Lab Law

Le controversie più gestiteIn uno scenario così complesso, ulterior-mente aggravato dalla legge Fornero, gliavvocati affrontano giornalmente azionilegali che sono cambiate molto rispetto

al passato. Secondo Barozzi la costante è il contenziosodirettamente proporzionale alla situazione economica:"Quanto più le cose vanno bene più si portano avanti

• cause, mentre nell'incertezza e paura di perdere il la-voro si registra l'opposto. Il contenzioso è un trend più'difensivo' che 'aggressivo' -al contrario di qualcheanno fa in cui si faceva causa rispetto a discriminazionio per ottenere qualifiche maggiori e ruoli diversi- e sista spostando più sull'impugnazione dei licenziamentio cause di rinnovi dei contratti a termine, ecc". Men-tre per Vitali le controversie maggiori sono nell'ambitodella flessibilità in uscita che era premessa innovativadella nuova legge sul piano licenziamenti: "Bisognaallentare i vincoli anche per incentivare l'assunzionea tempo indeterminato. Ma la novità è più apparen-te che reale: i giudici continuano ad applicare la leggecome se nulla fosse cambiato; e le sentenze confermanola soluzione del reintegro nella maggior parte dei casi.Questo riduce al minimo l'effetto 'novità' della legge e,in più, vanifica pianificazioni economiche e ristruttu-

razioni che diventano illusioni.L'effetto è paradossale, comeun 'boomerang': oltre a non aversemplificato, ha addirittura peg-giorato la situazione". SecondoBarberis le controversie più fre-quenti sono sicuramente quelle

. riguardanti i licenziamenti, chela Riforma Fornero ha reso più

--- - complessi sia da un.punto di vi-

sta sostanziale/sanzionatorio siada un punto di vista procedurale. Risulta difficile oggispiegare a un'organizzazione straniera, che vuole inve-stire e/o costituire una società in Italia, la normativaattuale sui licenziamenti e i possibili relativi rischi diuna causa di lavoro."Al di là della riforma del lavoro, abbiamo avuto un

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Ilincremento delle controversie individuali -sostienel'avvocato Rotondi-, che negli anni precedenti eranoscemate: questo porta con sé un disagio per quantoriguarda le qualifiche e i trattamenti retributivi. Dalpunto di vista collettivo invece i temidi maggior impatto sono legati alle ri-organizzazioni aziendali: licenziamenticollettivi, trasferimenti o cessione dirami d'azienda". L'avvocato Ferrario,rispetto all'esperienza con i suoi clienti,aggiunge: "Attualmente, oltre alle con-troversie in materia di licenziamento,sempre molto fi'equenti, le controversiepiù importanti sono legate agli appalti esomministrazioni di lavoro, quale con-seguenza del loro utilizzo da parte delleimprese con forme di lavoro più flessi-bili". Roberto Ferrario

Studio FerrarioProvenzali & Partners

Il ruolo del legale dopo la RiformaForneroLa nuova legge è macchinosa ma, come effetto positi-vo, ha incentivato la collaborazione tra le direzioni delpersonale e le strutture legali a supporto dei processidecisionali, come ci spiega Vitali. "Credo sia opportu-no e proficuo un affiancamento continuo che va oltrel'approccio tradizionale che vede il legale interpellatosolo in caso di contenzioso". Dal punto di vista dell' av-vocato Barozzi, invece, la riforma in sé non ha portatocambiamenti al ruolo, ma in termini più ampi ha cam-biato attività e strategie: "La svolta epocale è avvenutagrazie a 'internet', in una accezione ad ampio respiro:'tutto' è più rapido e snello. È successo quanto scrivevaBili Gates nel suo libro Business alla velocità del penÿsiero 'Noi tendiamo sempre a sopravvalutare l'effettodell'innovazione a breve e sottovalutarlo a lungo termi-ne' senza mai renderci conto dei veti effetti 'collatera-li'". Per Barozzi, l'avvocato oggi non è più il tra-mite tra la conoscenza e il singolo a cuitrasmettere i contenuti dei codicitout court come vent'anni fa: "Laprofessione è intesa in un mododiverso: maggiore proattività econsulenza. Le persone sono giàinformate prima di contattare illegale, quindi l'approccio diven-ta più strategico, soprattutto sutemi molto 'caldi' quali flessibi-lità in entrata e in uscita, flessi-bilità retributiva, internaziona-lizzazione e decentralizzazione".L'avvocato ha quindi un ruolo ad ampio respiro, piùinnovativo e propositivo di nuovi progetti. Dello stessoparere anche Vitali e Barberis che sottolineano come sientra nel vivo della collaborazione con coinvolgimenticome un partner dell'azienda: "L'avvocato stesso è in-centivato -dice Vitali- a porre valutazioni di merito,

dare delle, opportunità con più proposte rispetto a unavicenda". "Il ruolo dell' avvocato è propositivo e opera-tivo. Non si tratta soltanto di gestire un contenzioso inatto e/o fungere da 'negozio di consolazione': ormai vi

è la necessità di proporre soluzioni gestio-nali innovative. Spesso i clienti -aggiungeBarberis- hanno già in mente le specifiche

1 esigenze, ma si scontrano con delle leggi

complicate e 'non sanno come uscirne',l'avvocato entra in gioco come un partnercómmerciale con idee ex-novo o soluzioniche i clienti 'da soli' non prenderebbero inconsiderazione".Secondo Rotondi il ruolo del legale ècambiato già da qualche anno: "La leggeFornerò ha solo accentuato questo cam-biamento dell'attività del legale giuslavo-rista: a parte un ruolo processuale di cer-tificazione della legittimità di un'azione,l'avvocato è ormai un partner del diretto-re Hr e del CFO. Proprio in ragione del-

la complessità normativa unita a un'indeterminatezzagiurisprudenziale, è davvero difficile per i settori Hrprendere delle decisioni senza valntarne effettivamentela portata".Il ruolo del legale è consacrato come riferimento peril contesto normativo e strategico; è chiamato anchea svolgere un ruolo determinante nella proposizionedi nuovi progetti che rispecchino le esigenze di ognisingola realtà organizzativa. Rotondi approfondisce ilragionamento in questi termini: "Una volta si era dei'notai' di una soluzione gestionale già ragionata dall'Hralla quale davamo legittimità. Oggi i clienti richiedo-no il nostro intervento per reperire nuove soluzioni. Sidiceva 'la nostra è un'obbligazione di mezzi e non dirisultati': questo è cambiato fortemente. Difatti per

'partner' intendo un professio-nista che condivida la tensioneal raggiungimento del risultatodelle sue proposte e in generaledelle decisioni dell'azienda".La complessità normativa hareso il ruolo del legale semprepiù rilevante, secondo Ferra-rio: "La riforma Fornero nonè l'unica legge 'complicata'. Èun continuo proliferare di nuo-ve normative o di modifichedi quelle esistenti -si pensi adesempio al recente Testo Unico

sull'apprendistato, o alle norme sulla sicurezza sul la-voro, ecc.- che richiedono una grande specializzazione,da cui emerge la necessità di giuslavoristi. L'avvocato èoggi certamente più propositivo, proprio come un part-ner dell'azienda, e, qualora vi sia la fiducia necessaria,ne consegue un suo coinvolgimento sempre maggioreal tavolo delle idee e decisioni".

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Qual è il supporto del legale airesponsabili risorse umane?In un momento di grandi novità legislati-ve, anche in termini di sistema di tariffa-zione dei professionisti, secondo lo StudioVitali l'apporto legale di consulenza e dicollaborazione continua è fondamenta-le. Anche Barozzi di Lexellent ci spiega:"Oltre alla necessità di un legale per af-frontare i contenziosi, il vantaggio è trarreda variegate esperienze delle idee innova-tive da trasferire e adattare alle specificherealtà aziendali. Rispetto ai tempi in cuiconsultavamo le riviste di giurisprudenzaper attingere a casi-studio o novità da ap-plicare a un proprio caso, l'aggiornamento ora è pres-soché immediato: agiamo quasi 'istintivamente' conrisposte e proposte ai clienti". Per i reparti RU, potersiconfrontare di volta in volta sulle possibili soluzioni èdi sicuro un valore aggiunto: "Più volte ho gestito verie propri brainstorming con clienti, questo è il cambia-mento strategico del legale, e fino a dieci anni fa eraimpensabile". Dello stesso parere anche Barberis chespiega che anche il responsabile finanziario sia ora uncostante riferimento in azienda al pari delle direzio-ni del personale: "Il CFO tiene materialmente i contidell'organizzazione e quindi in momento come questoè diventato un decision maker nelle politiche e strate-gie". Anche Rotondi conferma che oggi 'ci siede insie-me al tavolo': "Il contesto generale in cui ci muoviamova a coniugare due realtà, Hr e reparto finanziario, cheprima non avevano mai comunicato nella gestione dellerisorse.Il tema: soluzioni e innovazioni con un contenuto ge-stionale di contenimento dei costi e chesiano di supporto anche al ricambio ge-nerazionale. Studi con esperienze inter-nazionali come il nostro, possono darenuovi spunti a tal proposito, perché dan-no una visione più ampia rispetto a quel-la tradizionale del nostro territorio". La ÿ.conoscenza dell'azienda a 360° gradi èdeterminante, sostiene Ferrario: "È fon-damentale essere costantemente a strettocontatto con l'azienda, con i responsabilidelle risorse umane e con gli stessi CFO,che controllano i costi e rivestono sem-pre maggiore importanza nelle determi-nazioni che riguardano il personale".

Sergio BarozziStudio Lexellent

Emanuele BarberisStudio Chiomenti

Cosa auspicano gli avvocati per il futuro?Nel contesto economico sfavorevole, le organizzazionivivono un disorientamento non solo in ragione dellalegge Fornero. Si auspica, secondo Vitali, che l'avvo-cato sia coinvolto appieno già in fase di progettazione,anche in un'ottica di ottenere risultati migliori rispettoall'approccio tradizionale con le strutture legali. Sot-

tolinea come la reazione peggiore sia larassegnazione, ma anche che le impreseche guardano all'estero non si possonobiasimare, in ragione di una situazioneche a volte sembra un 'male incurabile':"Non si spiega però la motivazione percui gli altri Paesi dell'euro zona invece'vadano avanti' senza particolari limi-ti". Barberis spiega:"Rispetto ai nostriclienti, a mio avviso il settore più colpitodalla crisi è il comparto manifatturieroe del terziario, ma anche gli istituti dicredito e finanziari cominciano ad ave-re i loro problemi, rispetto allo scenarioeconomico e legislativo c'è molta confu-

sione e nessun settore è in realtà escluso. Nello specificodella legge Fornero non c'è, come detto, chiarezza suitemi della flessibilità in entrata e in uscita. Questo è ilmio auspicio più grande, più chiarezza, più trasparenzae più opzioni concrete, operative e incentivanti per i da-tori di lavoro disposti a investire e fare impresa".Secondo l'avvocato Rotondi è impensabile un futuro nelquale si possano premiare degli individui in una collet-tività che non va bene: "È una contraddizione che puòportare solo a ulteriori criticità. In generale c'è moltoda lavorare per un cambiamento di mentalità prima chedi una norma. A livello retributivo ci si deve sganciaredall'idea tradizionale. È giusta una retribuzione per ilsostentamento minimale, come è giusta una parte va-riabile in base a obiettivi raggiunti e un'ulteriore partepremiante per una prestazione al di sopra delle aspetta-tive". Non sarebbe un ulteriore cavillo in una norma-tiva già abbastanza complessa? "Il problema di base èl'impostazione iniziale: abbiamo dei provvedimenti

complicati, ma la vera difficoltà è l'appli-cazione della norma in sede processualerispetto all'interpretazione individualedel giudice. Non inteso come un limitedel potere della magistratura, ma le va-lutazioni non devono essere assoggettateal territorio e alla persona perché questonon aiuta. Sotto il profilo legislativo sideve andare verso una semplificazionedelle norme e verso una rimodulazionedel contratto di lavoro subordinato e,per quanto riguarda il mercato, mi augu-ro che ci sia una ripresa e che questa diaslancio anche a dei cambiamenti seri dimentalità generale nel 'dimenticarsi dellasofferenza' quando le cose vanno bene".

"Il mio auspicio più grande -spiega anche Ferrario- èuna maggiore certezza e semplicità delle normative. Lariforma Fornero non ha raggiunto questi obiettivi cheaveva nelle sue premesse. Mi auguro un cambiamentoin favore di 'tutti': organizzazioni italiane, imprese estereche vorrebbero investire in Italia, lavoratori, avvocati eanche giudici, ai quali spetta poi dirimere i contenziosi".

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