Benchmarketing dei mercati internazionali e le direzioni del nostro export

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Prof. Angelo Miglietta Professore Ordinario di Economia delle aziende e dei mercati internazionali - Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) Presidente - Fondazione OGR - CRT Roma, 26 Settembre 2012 Benchmarketing dei mercati internazionali e le direzioni del nostro export

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Benchmarketing dei mercati internazionali e le direzioni del nostro export. Exports of goods and services. At current prices in million EUR (Fonte Eurostat, 15/09/2012). - PowerPoint PPT Presentation

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Prof. Angelo MigliettaProfessore Ordinario di Economia delle aziende e dei mercati  internazionali - Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)

Presidente - Fondazione OGR - CRT

Roma, 26 Settembre 2012

Benchmarketing dei mercati internazionali e le direzioni del nostro export

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Exports of goods and services. At current prices in million EUR

(Fonte Eurostat, 15/09/2012)

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Protectionism alert. The world should heed warnings that barriers to trade are creeping up

(The Economist 30 giugno – 6 luglio 2012) - 1

Quando è scoppiata la crisi finanziaria, il G20, che raggruppa i paesi che producono più del 85% del PIL mondiale, si dichiarò determinato a non ripetere gli errori del 1930, quando il protezionismo portò al disastro economico.

Come un rapporto della Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha rilevato lo scorso luglio, le barriere si sono in realtà ripresentate.

“The new restrictions range from higher tariffs to costly import licences and customs controls. Individual examples can seem trivial, but the cumulative impact is significant. An increasingly popular method nowadays is to strangle traders not with high tariffs, which are easy to spot, but with red tape, which is not.Governments often justify these steps as short-term remedies for particular problems. Subsidies for a hard-hit export sector, say, seem to make sense as a response to the global downturn. But barriers are easier to put in place than to remove, so the share of trade held back by protectionist measures tends to grow over time”.

Fino ad ora il mercato unico dell'Unione europea, anche se ben lungi dall'essere perfetto, è stato un brillante esempio di uno sforzo sostenuto e determinato ad abbassare le barriere commerciali. La crisi attuale, se porta alla rottura dell'euro, potrebbe portare a una catastrofica rottura del mercato unico ed anche a ripetere gli errori del 1930.

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Protectionism alert. The world should heed warnings that barriers to trade are creeping up

(The Economist, 30 giugno – 6 luglio 2012) - 2

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Bumping along the bottom

(The Economist 2-8 giugno 2012)

Il paese è stato in pericolo per dieci anni, tasse e spesa pubblica sono entrambi aumentati anche quando il PIL si è fermato (vedi tabella). La commissione è moderatamente ottimista sulla crescita futura (si aspetta un aumento del 0,4% del PIL l'anno prossimo). In un precedente rapporto, l'OCSE si è dimostrato invece meno ottimista, la previsione è che l'economia possa contrarsi dello 0,4% nel 2013, e che tra il 2012 e il 2017 il PIL cresca con una media annuale del solo 0,5%: il tasso più basso tra i 41 paesi monitorati.

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Europe’s tired engine

The Economist (18-24 agosto 2012)

Figures released on August 14th duly showed that German GDP grew in the second quarter on the previous one, but only by 0.3%. That was better than in France (no growth at all), Spain (minus 0.4%) and Italy (minus 0.7%). Given its current weakness, can Germany continue to pull its neighbours along?

The German trade surplus is so huge—nearly €100 billion ($123 billion) in the first half of the year— that it has drawn flak from the OECD club of rich countries, and from the European Commission. “A balance-of-payments surplus is no reason for Europe to intervene,” says a government spokesman. Plenty of economists disagree, as does the German Confederation of Trade Unions, which is calling for more investment to stimulate domestic demand.

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Crescita del Pil e contributo delle principali componenti Anni 2000-2011

(variazioni e punti percentuali)

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Esportazioni nazionali di merci e quote dell’Italia sul commercio mondiale (a) - Anni 2000-2011(valori correnti, variazioni rispetto all’anno precedente e quote

percentuali)

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Specializzazione dell’Italia nel commercio mondiale di manufatti - Anni 2000-2010

Fonte: Elaborazione su dati Ice

(a) L’indice varia tra –1 e +1 dove i valori estremi indicano rispettivamente la massima despecializzazione e la massima specializzazione. Si fa riferimento alla seconda cifra della classificazione Cpa-Ateco

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Investimenti diretti esteri in entrata per alcuni paesi dell’Ue - Anni 2000-2010 (stock in % del Pil)

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Investimenti diretti esteri in uscita per alcuni paesi dell’Ue - Anni 2000-2010 (stock in % del Pil)

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