Speciale 25 aprile 2008
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8/14/2019 Speciale 25 aprile 2008
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Massimo Ghimmy
ronstadtkperiodico mensile
Speciale
25 Aprile 2008
ISSN 1972-9669
Reg. Trib. PV n594ISSN 1972-9669Ciclostilato in proprioAlcuni diritti riservati(Creative Commons 2.5 by-nc-sa)
ronstadt
periodico mensilespeciale 25 aprile 2008
www.kronstadt.ithttp://kronstadt.splinder.com
KRONSTADT: iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla Com-missione A.C.E.R.S.A.T. dellUniversit di Pavia nellambito del programmaper la per la promozione delle attivit culturali ricreative degli studenti.
Altre entrate sono rappresentate da eventi culturali, feste, concerti, il san-gue di chi collabora, libagioni e gozzoviglie varie
Mi chiamo Ferruccio Belli la vo-ce del partigiano ed ex deportato sa-
le dalle casse del PC poste sulla scri- vania del pro. Pierangelo Lombardi,Direttore dellIstituto pavese per lastoria della resistenza e dellet con-temporanea (ISREC). una delle prime testimonianze rac-colte col Geloso agli inizi dei 70 daGiulio Guderzo, docente di storia con-
temporanea dellUniversit di Pavia,direttore no al 1996 dellIstituto eoggi suo presidente.LISREC, uno dei primi Istituti a es-sere ondato nel 1956 per volont dipartigiani, resistenti e uomini di cul-tura, ebbe da subito una orte conno-tazione nella ricerca sulla storia con-temporanea.Dopo aver aderito al sistema conede-rativo messo in atto dallIstituto na-zionale, entr nella rete di Istituti di-
ventando un punto di rierimento perlo studio della storia contemporaneaed elaborando attivit didattiche per il
territorio. In questo determinante lapresenza del maestro Giacinto Caval-
lini, insegnante comandato dallINSM-LI dai 70 ai 90 e tuttora attivo pressolIstituto pavese.La Resistenza non mai stata un mo-mento avulso dalla storia che lo hapreceduto e seguito, ci dice Lombar-di. Il materiale conservato, inatti, ab-braccia tutta la storia della provincia
nel Novecento, con agganci al periodoottocentesco. Da qui il naturale dialo-go con il Centro interdipartimentaledi ricerca e documentazione sulla sto-ria del Novecento.La particolarit dellIstituto pavese prosegue Lombardi quella di esse-re ospitato allinterno dellUniversit(1), con la quale esiste una convenzio-ne, ormalizzata nel 1998, che donascienticit e scambio sinergico dirisorse umane alluno, e allaltra va-lenti ricercatori, un notevole archivioe una Biblioteca (6000 volumi, 500periodici). Oltre agli studiosi, numero-
si volontari lavorano allarchivio e alladigitalizzazione del materiale.
rilevante per lattivit dellISRECla mancanza di nanziamenti stabili:un ondo messo a disposizione dallaFondazione Banca del Monte di Lom-bardia ha permesso una tempestiva enecessaria opera di digitalizzazionedelle registrazioni, ora conclusa.Si voluto raccogliere tutto il materia-
le che aiuti a comprendere quel perio-do storico, quindi anche carte perso-nali di protagonisti a vario titolo della
vicenda storica locale.I ondi che costituiscono larchiviocartaceo sono 26 (2). Si citano:- Fondo Murialdi, intitolato al giornali-sta, scrittore (3), ex partigiano nellOl-trep pavese;- Fondo Diari (1885-1945): diari diparroci delle colline in provincia di Pa-
via e di comandanti di ormazioni par-tigiane, di ascisti e antiascisti;- Fondo Augusto Vivanti (1915-80),che comprende lepistolario tra Augu-sto, al ronte nella Grande Guerra, e ilpadre, consigliere Comunale, interes-
sante per la visione da due lati delconfitto.- Fondo Deportati, con cartelle per-sonali e oto di 137 deportati pavesi. Aloro u dedicata una prima mostra nel1961 (4) e un libro nel 1981 (5).- Il Fondo che il ederale ascistaFrediani don personalmente allIsti-tuto raccoglie anche notevole e raromateriale otograco e cinematogra-co. Egli eettuava riprese con un ope-ratore privato: molti eventi storici do-cumentati dallIstituto Luce uronoripresi anche da Frediani, che lminoltre importanti avvenimenti dellastoria locale.- Archivio completo della Federazio-ne provinciale pavese del PC e della
DC (1945-90), acquisiti nel 1994.- Fondo Brigate Garibaldi, che con-tiene in otocopia le carte relative alComando Oltrep e ad alcune Brigate
garibaldine.- Fondo Movimenti studenteschi pa-
vesi comprende documenti relativia Potere Proletario, Lotta continua eMovimento studentesco a Pavia.- Due ondi provenienti dai NationalArchives di Washington e Marylandrelativi alle azioni degli alleati in Pa-
via e provincia. Vi si trovano le cartedellOSS (attuale CIA), decriptate nel1995, recuperate in copia dal pro.Guderzo.LArchivio otograco, composto dicirca 15000 pezzi, comprende tra glialtri:- Il Fondo Muggetti, otograo u-ciale dei partiti e degli enti locali pa-
vesi, anni 70-80.- Riproduzioni di oto dellArchivio
Chiolini, utilizzate per organizzareuna mostra itinerante(6), in occasio-ne del 40mo anniversario della libe-razione.LArchivio dei ondi orali, sicuramen-te il pi prezioso ed esclusivo, com-prende bobine e audiocassette di cir-ca 500/800 testimonianze raccolte apartire dagli anni 70, pari a 600 oredi registrazione. In Istituto possibileascoltare le voci degli attori della sto-ria locale, siano essi protagonisti diprimo piano o personaggi minori, re-sistenti o sostenitori del regime.(7)[] Chi si occupa di ricerca storicacon seriet e rigore scientico noncerca palcoscenici o luci della ribal-ta. Giorno per giorno lavora con meto-
do per ricostruire, interpretare, spie-gare, penetrare quel groviglio di attie di emozioni che il passato di tuttinoi. Cos scrive Lombardi (2). Ha ra-gione, ma oggi pi che mai urgenteinormare dellesistenza di questi pre-ziosi archivi, e dellattivit degli Isti-tuti della Resistenza, che tali archiviinterpretano, orendoci la stessa pos-sibilit di conoscerli e studiarli, e nonsolo per averne memoria. Anch siaadata ai atti storici la comprensio-ne di una stagione cos importante,dalla quale scaturita la nostra Costi-tuzione, atto ondativo della Repubbli-ca Italiana.
Elisabetta Verri, Francesca Orsini
Per saperne di pi1) ISREC - Universit di Pavia, Palazzo S.Tommasohttp://www.italia-liberazione.it/ita/istitu-ti.php?rete=422) Lombardi Pierangelo - I Fondi e i do-cumenti dellIstituto pavese per la storiadella resistenza e dellet contemporaneain Annali di storia pavese, 29, 2001, pp.171-1793) Murialdi Paolo, La traversata, settem-bre 1943-dicembre 1945, Bologna, IlMulino, 20014) Belli F., Guderzo G., Melodia G. - Mo-stra sulla deportazione nei campi nazisti,Pavia, 6-15 marzo 19615) Brianta, D. [et al.] - I deportati pavesinei lager nazisti, Pavia, Amministrazioneprovinciale, 19816) Bertone L.[et al.] Guardare la storia.Immagini di Pavia e della sua provincia
1915-1945, mostra. Catalogo pubblicatoin Annali di storia pavese, 12-13, 19867) Milanesi A., La storia orale: tra storiae storie, in Annali di storia pavese, 1,giugno 1979, pp 184-9.
Custodi della memoria: LIstituto della Resistenza di Pavia
Silenziosa sugli aghi di pino
su spinosi ricci di castagnauna squadra nel buio mattinodiscendeva loscura montagna.
La speranza era nostra compagnaa assaltar caposaldi nemici
conquistandoci larmi in battagliascalzi e laceri eppure felici.
Avevamo ventanni e oltre il ponteoltre il ponte ch in mano nemica
vedevam laltra riva, la vitatutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di frontetutto il bene avevamo nel cuore
a ventanni la vita oltre il ponte
oltre il fuoco comincia lamore.tratto da Oltre il ponte, 1958
Testo di Italo Calvino,musica di Sergio Liberovici.
Le otografe sono state gentilmente concesse dallANPI di Voghera e dallINSMLI
I partigiani entrano a Pavia liberata
Il 25 aprile testimonia ancora di unamemoria inquieta (secondo la elice
espressione dello storico De Luna).Una data che sugge ai molti tentatividi rimozione ripetuti nel corso deglianni (gi nel 1955 dal Ministero del-la pubblica istruzione arrivava allescuole linvito a esteggiare la nascitadi Marconi!) di normalizzazione ocancellazione.Un obiettivo da colpire in un paeseche ha visto emergere, a partire daglianni 80, un movimento di revisionepolitica e ideologica sulle radici dellanostra democrazia, accompagnato dastrumentali riscritture sulla Resisten-za. Si atto (si a) di tutto per propor-re larchiviazione dellantiascismomentre il ascismo resta vivo non solo
nelle attivit squadristiche di gruppie movimenti naziascisti, ma nella in-tensa iniziativa storico/culturale perrenderlo presentabile, specie nei con-ronti dei giovani (raccontato benevol-mente con le condanne temporaliche partono dalle inami leggi razzialidel 1938, omettendo la nascita delladittatura e le sue politiche aggressivee coloniali, ad esempio).Un lungo processo che ha atto ditutto per sminuire e rimuovere lespe-rienza della lotta di Liberazione (intutte le sue articolazioni, armata edisarmata), riscrivere e neutralizzarequanto ha rappresentato nella nostrastoria la scelta dellantiascismo, inparticolare come protagonismo delle
classi subalterne, disobbedienza ver-so il potere, partecipazione attiva allacostruzione della democrazia.In sintesi Resistenza, Repubblica, Co-stituzione sono i tre passaggi onda-mentali messi sotto attacco in questianni. appena alle nostre spalle lascontta del reerendum che volevastravolgere la carta costituzionale maoggi, proprio nel 60 della sua entra-ta in vigore, occorre essere attenti adulteriori tentativi. Per questo pensosia necessario ribadire, con Enzo Col-lotti, che Il 25 aprile rimane un at-to ortemente simbolico, uno di queipunti ermi dei quali ogni collettivitha bisogno come punto di rierimen-
to, ma non principalmente sui mitie sui riti che si deve alimentare lamemoria della Resistenza. Essa sar
viva se gli indirizzi politici sarannoimprontati a quei valori essenziali peri quali in Italia e in Europa migliaiadi uomini e donne hanno sacricatola loro esistenza per rivendicare lapropria autonoma responsabilit e ildiritto di partecipazione, il rispettodella dignit delluomo, laspirazionealla giustizia sociale e alleguaglianza,lutopia di una Europa pacica e paci-sta. Una tavola di valori che si trovascritta nelle Lettere dei condannatia morte della Resistenza, italiana eeuropea, il libro che vorremmo osseletto dalle generazioni pi giovani. E
questo limpegno che ci chiede ancorala esta daprile.
Antonio Corbeletti
25 aprile
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Voi state vivendo let pi belladella vita, non sciupatela: sappia-tene are anche voi una continuatestimonianza. C tanta bellezzanel mondo. Basta saperla vederee guardare con locchio del cuore.Sappiate vivere, scegliete la vita:non lasciatevi vivere.Allontanate da voi lindierenza, larassegnazione, lintolleranza. Con-servate sempre in voi la voglia disognare un mondo migliore; di ri-
schiare, se occorre, per raggiunger-lo.
Jean Guitton
Ora tirano dalla strada, dal cam-panile e dalle case pi lontane.Gli sono addosso, non gli lascianoscampo. Di Nanni toglie di tascalultima cartuccia, la innesta nelcaricatore e arma il carrello. Ilmodo migliore di fnirla sarebbe diappoggiare la canna del mitra sottoil mento, tirando il grilletto poi conil pollice. Forse a Di Nanni sembra
una cosa ridicola; da ufciale dicarriera. E mentre attorno con-tinuano a sparare, si rovescia dinuovo sul ventre, punta il mitraal campanile e attende, al riparodei colpi. Quando viene il momentomira con cura, come osse a unagara di tiro. Lultimo ascista cadeulminato col colpo.
Adesso non c pi niente da are:allora Di Nanni aerra le sbarredella ringhiera e con uno sorzo di-sperato si leva in piedi aspettandola rafca. Gli spari invece cessanosul tetto, nella strada, dalle fne-stre delle case, si vedono apparire
uno alla volta, ascisti e tedeschi.Guardano il gappista che li avevadecimati e messi in uga. Incertie sconcertati, guardano il ragazzocoperto di sangue che li ha battuti.E non sparano. in quellattimo che Di Nanni siappoggia in avanti, premendo ilventre alla ringhiera e saluta colpugno alzato. Poi si getta di schian-to con le braccia aperte, nella stra-da stretta, piena di silenzio.
Noi non abbiamo sete di vendetta.Non vogliamo vendette, vogliamogiustizia. Vogliamo soprattuttoimpedire che quelle orze oscure ereazionarie e certe oligarchie chehanno dato vita e sostenuto perventanni il ascismo, non possanomai pi rialzare la testa.Coloro i quali sono i responsabi-li della catastroe e della rovinadItalia, coloro che hanno aperto ai
barbari tedeschi le porte del nostroPaese, coloro che li hanno serviti,che hanno collaborato con loro,quei grandi industriali che hanno
ornito ai ascisti e alle gestapo inomi dei patrioti per arli deporta-re in Germania, i grandi plutocratiche hanno dato vita al ascismo,che per ventanni lo hanno soste-nuto nei suoi delitti, nelle sue guer-re di rapina, nelle sue inamie.Costoro devono pagare.Costoro sono glinami traditori del-la nostra patria, le loro mani sonosporche di sangue, costoro devonorispondere davanti alla giustiziapopolare. Giustizia devessere atta.Lo chiedono i vivi, lo comandano inostri morti.
Il nemico ci chiama banditi. Ribelli, invece, poteva piacerci e ci piaceva.Ribellarsi pu essere un atto nobile. E poi molti di noi non si ribellavanosoltanto allultimo ascismo e alla spietatezza dei tedeschi; ci ribellavamoanche al ascismo lungo nel quale eravamo cresciuti con speranze e magarientusiasmi andati delusi, e agli errori di Mussolini e del re. Ci ribellavamoalloccupazione nazista. Tutti siamo ormai dalla parte repubblicana, ma cchi salito in montagna per rischiare la pelle e chi per salvarla. E, natu-ralmente, c chi di coraggio ne aveva da vendere, anche di ronte ai tortu-ratori, e chi scappava. E ci sono anche dei poco di buono. Il nome bello erapartigiano. , dice il vocabolario.
Gruppo di partigiani nel cortile del castello di Pavia.Si riconoscono Ezio Donati, Giuseppe Langscedel,Paolo Murialdi Paolo, capo di SM della zona operativa Oltrep pavese
e Alredo Mordini Riccardo
Colonna partigiana nei giorni della Liberazione
Slata partigiana, Pavia,10 maggio 1945
Pi della servit temo
la libert recata in dono
Giuseppe Mazzini
LIBERT
UGUAGLIANZA
FRATERNIT
Pavia, 25 aprile 1945ESCE COME E QUANDO PUNUMERO 1
Crediti:
I tre interventi in questa pagina appartengono, nellordine, a:Pietro Secchia (Botte), da lUnit del 27 aprile 1945;Da La Traversata, di Paolo Murialdi, il Mulino, Bologna, 2001.Da Senza tregua, di Giovanni Pesce. Feltrinelli, 1967. Pag. 144-145.
Quando saremo a Varzinella caserma alpinati scriver biondinala vita del partigian.
La vita del partigianosi l una vita santasmagna, sbeva, as cantapensieri non c n.
Pensieri c n uno solol quel della morosa
che gli altri anno sposae mi o il partigian.
COMUNICATO PCI
PARTIGIANI
IL COMPAGNO DI NANNI