SPECIAL Prevenzione Poverta Leonardo Di Paola IFEELGOOD

Edizioni I FEEL GOOD

Collana “Crescita Personale & PNL”

Leonardo Di Paola

Prevenzione POVERTA’

™

2 di 94 Leonardo Di Paola Prevenzione Povertà • Collana “Crescita Personale & PNL” Edizioni www.ifeelgood.it • Soluzioni per il Benessere, l’Abbondanza e la Libertà personale

Proprietà letteraria riservata certificata © 2010 Versione 1.0 • Permessa la diffusione senza alcuna modifica.

Approfondimenti, Video e Aggiornamenti: http://www.ifeelgood.it/soldi.htm

Questo Special Report ha esclusivamente scopo formativo e rappresenta la libera opinione degli autori. Non è una guida di automedicazione e non sostituisce alcun tipo di trattamento medico o psicologico.

“PREVENZIONE POVERTA’”

Leonardo Di Paola

con la collaborazione di Viviana Taccione

Edizioni I Feel Good

www.ifeelgood.it

Proprietà letteraria riservata certificata © 2010 Versione 1.0

Questo ebook può essere liberamente diffuso a mezzo email

purché non a scopo di lucro e fintanto che se ne lasci inalterata ed integra

ogni sua parte, paternità, formato, impaginazione e link inclusi.

Per la tua copia gratuita, vedere il video del progetto,

promozioni ed aggiornamenti, clicca qui:

www.ifeelgood.it/soldi.htm





Introduzione

Complimenti per aver scaricato questo Special Report!

Erano anni che mi frullava per la testa l’idea di tradurre in pratica spicciola – è

proprio il caso di dirlo – alcuni concetti del mio ebook “7 Segreti dei Veri

Ricchi”.

E sono stato felice di aver approfittato della gradita occasione nata dal lancio

del nuovo Programma di Crescita Personale “Soldi, Amore e Fantasia”,

(www.ifeelgood.it/soldi.htm), – realizzato a quattro mani con il mio

indispensabile “Angel Coach” Viviana Taccione – per dare corpo a questa idea.





Il denaro è un argomento enorme, che oggi coinvolge ogni singolo aspetto della

nostra esistenza fisica, emotiva e mentale.

Nella vita dei singoli così come in quella delle nazioni, pensare alla nostra

società attuale senza denaro è praticamente impossibile.

Se vai su Google e digiti “Money” (soldi) escono fuori 792.000.000 di pagine, e

anche se non ho statistiche complete sui numeri di ogni “valore” esistente,

posso dirti che dopo “Love” (con 1.450.000.000), money è una delle parole più

indicizzate, più di sesso, potere, cibo, acqua e Dio (Sex, Power, food, water e

God).

Che significa? Che il nostro mondo è ossessionato dai soldi...

Eppure la stragrande maggioranza delle persone non studiano economia,

l’economia pratica, semplice, di tutti i giorni, ignorando quei piccoli trucchi

essenziali che possono intanto fare la differenza tra equilibrio finanziario e

indebitamento incontrollato.

Peraltro, come vedremo, sono gli stessi trucchi che – pur cambiando dimensioni

e scenari – permettono ad un ricco di mantenere il suo status.

Ecco perché ci tenevo a partire dalla base, per crearci insieme uno scudo in più

contro questa tanto conclamata (e ormai noiosa) crisi.

Così è nata l’idea di questo Special Report “Prevenzione Povertà”, un piccolo

“contributo all’Abbondanza” che abbiamo deciso di mettere in distribuzione

gratuita nella speranza che anche tu possa usufruire di queste piccole ma –





credimi! – poderose scoperte per preparare il terreno ad accogliere i frutti del

tuo benessere finanziario.

Per il resto, per tutto quello che serve a cambiare punto di vista sul denaro e

capire come e perché puoi decidere oggi anche tu di diventare ricco nel modo

giusto – se già non lo sei - c’è il pacchetto formativo completo di cui sopra,

“Soldi, Amore e Fantasia”.

Un piccolo investimento che una persona come te si merita, per te e per le

persone che ami!

Con stima,

Leonardo Di Paola

Wellness Coach & Trainer

PS:

Mi farà enormemente piacere sapere che ne pensi! Sentiti libero di lasciarmi

esperienze personali, idee o commenti su “Prevenzione Povertà” qui:

http://www.ifeelgood.it/blog/abbondanza/prevenzione-poverta/





L’Ignoranza è povertà.

L’Ignoranza è devastazione.

L’Ignoranza è tragedia.

L'Ignoranza è malattia.

Tutto ha origine dall'Ignoranza….

Possiamo avere di più di quello che abbiamo

perché possiamo diventare di più di quello che siamo”

Jim Rohn





Due conti, tanto per gradire …

“Superare le difficoltà finanziarie significa

sapere come ottenere e come dare,

sapere come guadagnare e come risparmiare.”

Anthony Robbins

Ho riflettuto molto prima di inserire la parola “povertà” nel titolo di questo

ebook.

Primo, perché mi sono abituato da tanti anni a lavorare sull’aspetto positivo

della vita, sia per me che per i miei collaboratori e i miei assistiti.

Usare una parola negativa e privativa per presentare la serie di indicazioni

positive e propositive che troverai nelle prossime pagine mi sembrava fuori

luogo…

Secondo, perché la maggior parte di noi fa molta fatica anche solo ad

ipotizzare di poter diventare davvero povero, come se si trattasse di una

patologia infettiva tropicale e noi non fossimo mai usciti dai confini cittadini...

Poi però ho pensato che ci sono sempre più persone come te, pronte a vedere

come stanno davvero le cose in realtà, più curiose che timorose di





approfondire certi argomenti, coscienti del fatto che tutto quello che ci capita

nella vita in un modo o nell’altro deriva solo ed esclusivamente da noi...

… e mi sono lasciato guidare dall’istinto di ciò che sentivo giusto e vero.

Ecco come perché alla fine ho usato il termine Povertà.

Pur non essendo una malattia infettiva, secondo me (e non solo per me…) la

povertà è tuttavia paragonabile ad una patologia da stile di vita, un po’ come

l’obesità o il diabete.

Ecco in poche parole come nasce il titolo “Prevenzione Povertà”.

Povertà, dunque.

Come si legge su Wikipedia, la parola sembrerebbe derivare dal latino pauper,

contrazione di pauca (poco) e pariens (che produce), per cui il povero sarebbe

“colui che produce poco”.

Quando penso alla povertà mi viene tuttora in mente l’immagine della persona

in mezzo alla strada che fa l’elemosina.

E’ un’immagine peraltro purtroppo frequente nelle grandi città anche in Italia,

nonostante creda personalmente che siano sempre altri (almeno qui da noi...) i

motivi principali per cui una persona decide di superare certi limiti e rompere

certi schemi.





Quella, semplicemente, non è povertà.

Ciò che mi interessa qui è sondare le dimensioni di un fenomeno che va ben

oltre i numeri dei senza tetto.

Ecco perché partiamo con la definizione economico-statistica di povertà, quella

per cui in base alla spesa media nazionale si definiscono povere le famiglie che

guadagnano meno di una certa somma mensile.

L’ISTAT distingue la “povertà relativa” dalla “povertà assoluta”.

La prima dipende dai guadagni medi nazionali, ed in base a questo è

povera una famiglia di due persone adulte con un consumo inferiore a

quello medio pro-capite nazionale.

La seconda invece viene invece definita dall’ISTAT stesso come

"l'incapacità di acquisire i beni e i servizi, necessari a raggiungere uno

standard di vita minimo accettabile nel contesto di appartenenza".

Chiaramente più è numerosa la famiglia, più cambiano i valori anche in base a

determinati coefficienti, ma le cifre parlano chiaro: per l’ISTAT è comunque

considerato (sia pur relativamente) povero (dati 2008),

• un single che guadagna meno di 600 euro al mese,

• una coppia che guadagna meno di 1000 euro al mese,





• una famiglia di 3 persone che guadagna meno di 1.330 euro al mese.

Ecco la tabella con i dati precisi redatta dall’Istat:

Componenti famiglia Coefficienti Linea di povertà

1 0,60 599,80 €

2 1,00 999,67 €

3 1,33 1.329,56 €

4 1,63 1.629,46 €

5 1,90 1.899,37 €

6 2,16 2.159,29 €

7 o più 2,40 2.399,21 €

Scala di equivalenza e linee di povertà relativa per ampiezza della famiglia. Anno 2008, euro per mese (fonte: ISTAT)

E non pensare sia un fatto di estrazione socio-culturale!

Il CENSIS ci dice intatti che l'87% dei fortunati laureati che a 5 anni dalla tesi

già lavorano guadagnano mediamente 1300 € di stipendio medio...

Il che vuol dire che un trentenne laureato che lavora sarebbe a tutti gli

effetti "povero" se avesse una compagna e un figlio a carico!

Quindi il 13,6% degli italiani residenti (quindi non considerando gli stranieri

clandestini...) è statisticamente povera, mentre il 4,9% (quasi 3 milioni di





persone) sono povere in assoluto (definizione chiaramente più restrittiva che

varia da regione a regione e che considera l’impossibilità di acquistare anche

solo i beni primari).

Sono cifre imponenti...

Per aiutarti a visualizzare la cosa (la statistica è utile, ma senza immagini anche

un po’ noiosa, non trovi?), immagina che gli oltre 8 milioni di persone che

sentono di non arrivare a fine mese corrispondono agli abitanti residenti di

Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari,

Catania, Venezia messi insieme, mentre i circa 3 che non arrivano a permettersi

i beni essenziali corrispondono a 38 stadi Olimpici stracolmi...

Quindi quasi 1 italiano su 7 non arriva a fine mese e di questi quasi il 40%

mancano del minimo per vivere...

Forse pensi che stia esagerando, magari il 2008 potrebbe essere stata solo

un’annata particolarmente negativa.

Piacerebbe pensarlo anche a me, ma in 3 anni - dal 2005 al 2008 – la

percentuale dei poveri relativi è aumentata dello 0,5% sul totale, che equivale a

circa 300.000 persone...

Ti sembra possibile?





Non so a te, ma a me non risulta che – fortunatamente! - una persona su sette

sia in queste condizioni, né che 3 milioni di persone dormano sotto i ponti o

vivano di elemosina...

Ecco quindi la prima scoperta:

i numeri ci dicono senza ombra di dubbio che la povertà sta

aumentando e che ci sono molti più poveri in Italia di quanto

comunemente la gente non immagini...





Un pericolo occultato…

“Le ricchezze in mano al sapiente servono,

in mano ad uno stolto comandano.”

Lucio Anneo Seneca

Quando ho scoperto questi numeri, qualche anno fa, ho cominciato a

domandarmi come mai questa situazione non venga percepita collettivamente

nella sua reale gravità...

Non dico che le persone dovrebbero strapparsi i capelli per paura di entrare in

quel 13,6%, una volta tanto dovremmo essere felici di vedere che la maggior

parte delle persone veda il bicchiere mezzo pieno.

O meglio… il portafoglio mezzo pieno!

Ma temo che questo sia uno dei pochi casi in cui il vantaggio di un ottimismo

infondato possa essere minore del danno che questo stesso ottimismo

nasconde...

E’ proprio vero che - come insegna la Pnl - le nostre convinzioni filtrano la

realtà esterna facendoci percepire solo quello che vogliamo percepire!





Perché diciamocelo, essere poveri non è piacevole, e piuttosto che sentirci in

questo stato siamo tutti disposti a chiudere un occhio e a continuare a

raccontarci che se ho il TV al plasma, una bella macchina, l’ultimo modello di

cellulare e faccio 2 settimane di ferie non posso certo essere povero...

Ho una notizia per te... E’ vero, ma solo fino ad un certo punto.

E’ vero, perché ci sono 5,4 miliardi di persone nel mondo che vivono con meno

di 6 dollari al giorno, e rispetto a loro siamo tutti Paperon De’ Paperoni...

Non dovremmo mai dimenticarci che anche fosse solo per l’acqua potabile, i

servizi igienici, i 3 pasti caldi e un tetto asciutto in testa, noi occidentali siamo

estremamente fortunati, molto più fortunati e ricchi del 80% dell’umanità.

E mi perdonerai se approfitto dell’occasione per ricordarmi (e per invitarti) a

sperimentare più spesso nella nostra giornata il senso di una doverosa ma

inebriante Gratitudine.

Ma lo è – abbiamo detto – fino ad un certo punto, perché la ricchezza non

dipende dai soldi che fatturi, non dipende dai beni che acquisti, non dipende dal

tuo stile di vita…

La ricchezza finanziaria dipende solo ed esclusivamente da quanti soldi ti

restano in tasca a fine mese.





E se sei sotto la soglia ISTAT vuol dire che non ce la fai a sostenere il ritmo di

uscite con cui gira questo paese, non c’è molto altro da dire.

Come mai allora non ce ne accorgiamo?

Quando ho letto questi dati io stesso ho stentato a crederci...

Come è possibile essere poveri sulla carta ma non saperlo?

Se ci segui da un po’ saprai che noi di “I Feel Good” amiamo il mondo

fantascientifico di Star Trek.

In questo mondo narrativo alcune navi stellari hanno la possibilità di occultarsi,

cioè di rendersi invisibili alla vista e ai sensori interni delle astronavi. Il motivo

principale è avvicinarsi al nemico e colpirlo inaspettatamente quando non ha più

la possibilità di difendersi...

Io credo che la povertà sia un’astronave nemica occultata, e anche se i buoni

nei telefilm trovano sempre il modo alla fine per individuare il nemico o farla

franca, la realtà è un po’ diversa.

Se vuoi risolvere il problema devi sviluppare la tua tecnica personale di

rilevamento...

Permettimi allora di farti da Timoniere per le prossime pagine…





Molti di noi vivono in questa situazione di non consapevolezza perché ci siamo

abituati (o meglio: siamo stati educati) a gestire in modo confuso il nostro

potere finanziario.

La nostra ignoranza è (ancora una volta) il meccanismo di occultamento della

povertà che avanza.

Non è la sede per una trattazione di storia dell’economia (che non è peraltro il

mio campo!), ma tutti sanno che un tempo i soldi erano stampati o coniati sulla

base di metalli preziosi effettivamente esistenti.

Il valore del dollaro, per esempio, è stato garantito fino al 1974 dall’oro e

dall’argento che gli USA possedevano materialmente.

Oggi, tralasciando la spinosissima questione del signoraggio, non solo non è più

così, ma il denaro sta perdendo anche quella minima materialità che ha

sempre avuto.

Grazie alla tecnologia, il denaro sta diventando sempre più leggero ed

evanescente...

Cosa sono infatti i bonifici, i vaglia, i bancomat, le carte di credito se non

sistemi per rendere di fatto ancora più facile l’uso del denaro?

I soldi sono ormai un oggetto virtuale, un semplice flusso di dati.

E’ comodo? Certamente.





E’ pratico? Senza dubbio.

E’ pericoloso? Anche.

E terribilmente insidioso, aggiungerei…

In molti paesi “arretrati”, se non hai soldi in tasca non puoi fare acquisti. Lo

so che sembra assurdo, ma senza soldi non puoi comprare…

Non lo trovi strano?!

Noi invece che viviamo in paesi “evoluti” possiamo comprare anche senza

liquidità, anche se il conto in banca segna rosso, incrementando i nostri debiti

pur di fare bella figura con i vicini, i parenti, i colleghi d’ufficio... chissà

perché!

Il fatto è che (come vediamo meglio nei “7 Segreti dei Veri Ricchi”) oggi alla

maggior parte di noi sfugge la dinamica dei flussi finanziari che si svolgono

nell’arco della nostra vita, e questo ci rende potenzialmente vittime del

sistema economico.

Se non si è attenti si diventa poveri quasi senza accorgersene, un poco alla

volta...

Come ben sai mi occupo di Wellness Coaching e quindi farò un esempio che sarà

certamente più familiare.





Hai presente come funziona l’aumento di peso? Come fa un ragazzo ventenne in

splendida forma, magari sportivo, a metter su 25 Kg in 20 anni? E’ semplice...

Basta aumentare di un etto al mese!

Con i soldi il meccanismo è lo stesso, solo al contrario…

Più tempo passa, più tendi ad alleggerirti.

Il punto è che basta creare una piccola perdita, basta spendere 50 euro in più al

mese rispetto a quello che guadagni, ed è solo questione di tempo prima che la

situazione diventi critica.

Non solo in 10 anni ti ritrovi con un debito di 6.000 euro, cui vanno aggiunti gli

interessi, ma a fronte di un flusso di entrate più o meno certo, più o meno

stabile (la maggior parte delle famiglie vive di stipendio, che è bene o male una

costante nel tempo), la vita ci dimostra continuamente che le spese extra sono

sempre in agguato... manutenzione della casa, dentista, macchina, spese per i

figli, tasse, etc.

Ecco allora la seconda scoperta:

Il tempo che passa, unito alla virtualizzazione del denaro, tendono ad

aggravare la nostra povertà, perché a prescindere da quanto

guadagni, la tua ricchezza dipende da quanto non spendi.





Due insospettabili colpevoli…

“Non bisogna correre dietro ai soldi;

bisogna andargli incontro!”

Aristotele Onassis

Di chi è la colpa?

Il primo colpevole è la matematica astratta...

In che senso? Nel senso che tutto dipende dal meno, quel piccolo segnetto

orizzontale che si usa accanto ai numeri interi per indicare che sono negativi,

cioè inferiori a zero...

Per noi oggi è normale pensare che esistano i numeri negativi, è anche molto

utile per fare i conti e tenere la contabilità.

Eppure se non fossimo mai arrivati a scoprire l’esistenza dei numeri negativi, il

mondo sarebbe stato molto diverso. Sull’importanza del semplice concetto di

zero per l’evoluzione della cultura umana sono stati scritti diversi saggi

antropologici... ma non è questo il punto.

Il punto è che il numero negativo introduce la possibilità che si possa parlare

di qualcosa che non esiste.





Se ne parlo diventa possibile, dunque reale.

Ed è qui che casca l’asino!

Nei problemini delle elementari dei miei gloriosi anni ’70 quando Pierino andava

a comprare 7 mele e le pagava 100 lire l’una, spendeva 700 lire.

Non usciva dal negozio con un debito di –700 lire perché non aveva i soldi

per le mele!

Il presupposto di mandarlo a fare la spesa era che avesse queste benedette 700

lire in tasca… Non so per te, ma questo aveva un senso molto chiaro per me a 6

anni!

Perché invece oggi posso spendere denaro che non ho, stravolgendo la più

elementare delle logiche di buonsenso? Concettualmente lo posso fare solo

grazie ai numeri negativi...

Il secondo colpevole è la confusione dei ruoli.

Un’altra importante fonte di confusione economica deriva dall’ignorare il fatto

che ognuno di noi può interpretare contemporaneamente nella sua vita

diversi ruoli finanziari.

Tutti noi – a prescindere dal lavoro che facciamo - viviamo il ruolo privato di

“consumatore” finanziario, cioè di individuo che ha delle esigenze e che quindi

utilizza parte delle sue risorse economiche per vivere.





Contestualmente però possiamo avere o non avere anche un ruolo pubblico di

produttore finanziario. Torneremo sul discorso nei “7 Segreti dei veri ricchi”

entrando nel dettaglio dei diversi ruoli finanziariamente produttivi, per ora ci

basta focalizzare un paio di semplici punti...

A livello di ruolo produttivo, tutti quelli che creano o coordinano la gestione

di un reddito possono essere dipendenti o indipendenti, o per meglio dire

stipendiati o imprenditori.

Wikipedia definisce l’imprenditore in questo modo:

Un imprenditore è una persona o un ente che istituisce o gestisce

un'attività economica d'impresa, cioè un'attività economica

professionalmente organizzata al fine della produzione o dello

scambio di beni o di servizi.

Teoricamente un professionista autonomo (avvocato, medico, architetto,

consulente informatico, etc.) non è sempre un imprenditore, ma in questo

momento per semplificare il discorso consideriamo tutti imprenditori:

- le ditte e le società che producono beni o servizi

- i commercianti (dettaglio o ingrosso)

- i professionisti (inclusi gli agenti assicurativi e commerciali autonomi).





Quindi consideriamo attività imprenditoriale qualsiasi attività lavorativa non

retribuita con uno stipendio, con un contributo fisso o un pagamento orario, ed

imprenditore ogni persona che svolge questo tipo di attività, anche se lo fa part

time o fattura 50 € l’anno.

Ne deriva che – finanziariamente parlando - le persone che hanno un ruolo

produttivo possono avere un ruolo da “stipendiato” o da “imprenditore”.

Questo significa che mentre ognuno di noi vive un ruolo privato da

“consumatore”, alcuni di noi non hanno alcun ruolo produttivo (sempre e solo

dal punto di vista finanziario, si intende! studenti, casalinghe, disoccupati,

pensionati inattivi, etc.). mentre altri hanno anche un ruolo produttivo.

Questi ultimi, tutti quelli che hanno un ruolo finanziariamente produttivo, si

possono dividere a loro volta sommariamente in “stipendiati” e “imprenditori”.

Ruolo privato CONSUMATORE

PRODUTTORE

Ruolo pubblico NON PRODUTTORE stipendiato imprenditore





Spero fin qui sia tutto chiaro...

Il fatto critico è che ogni ruolo ha degli strumenti... il chirurgo usa il bisturi, lo

scrittore la tastiera, il meccanico chiavi e cacciaviti...

Tuttavia confondendo i ruoli confondiamo anche gli strumenti, usando da

consumatori (come vedremo a sproposito) alcuni strumenti riservati agli

imprenditori...

Terza scoperta:

quando una persona nel ruolo del consumatore fa debiti, si sta

facendo ingannare dai numeri negativi della matematica astratta,

dimenticando in ogni caso che in quel momento non sta agendo in

qualità di imprenditore.





Come ci siamo arrivati?

“Un uomo è ricco in proporzione alle cose

di cui riesce a fare a meno.”

Mahatma Gandhi

Restando sul semplice, facciamo un passo avanti e torniamo a parlare di

povertà.

Dobbiamo ricordarci che la povertà, intesa come scarsità di risorse, è stata la

norma piuttosto che l’eccezione durante la storia umana scritta degli ultimi

millenni.

Negli ultimi 9.000 anni per la stragrande maggioranza della popolazione

mondiale combattere per il cibo, gli attrezzi, la terra, il bestiame, un tetto

asciutto è stata sacrosanta prassi quotidiana.

La storia che abbiamo studiato sui banchi di scuola, ma anche quella che ci

hanno raccontato film e romanzi, di solito ci mostra quello che è successo ai

leader politici, religiosi o culturali, non alla massa.





Poi, nell’ultimo secolo, qualche centinaio di milioni di persone del mondo

occidentale (soprattutto in USA, Europa, Australia e Sud Est Asiatico) hanno

cominciato finalmente a godere dei naturali benefici riflessi del Capitalismo.

E’ nato ed è cresciuto il cosiddetto ceto medio, fatto di persone troppo ricche

per dirsi povere e troppo povere per dirsi ricche, classe socio-economiche che

ha avuto il suo massimo splendore economico negli anni ’80.

In pochi decenni per questa fortunata minoranza della popolazione planetaria,

la povertà era diventata un ricordo.

Poi però si è spezzato un equilibrio importante.

Delegando tutto il suo potere economico al denaro (che come abbiamo visto si è

virtualizzato: dall’oro al metallo, dal metallo alla banconota, dalla banconota ai

flussi elettronici), queste persone hanno dovuto rinunciare a risorse forse un

tempo sottovalutate ma indubbiamente significative.

Con la nota fuga dalle campagne alle città è sparita l’arte di riutilizzare le

cose, di costruirsi le cose, di ripararsi le cose... in sintesi l’arte di arrangiarsi e

di sopravvivere con ciò che avevano…

(Viviana aggiungerebbe che peraltro la cosa era anche molto ecologica… ).

Fino alla fine dell’800 gli individui erano finanziariamente più poveri, su questo

non c’è dubbio. Ma restando in contatto diretto con l’ambiente naturale, con il





lavoro manuale, con la pratica del baratto, nonostante carestie e momenti di

fame nera erano comunque protetti da situazioni degenerative moderne,

come per esempio l’accattonaggio o la vita in strada.

Non credo che un contadino o un artigiano del 1800 sia mai stato costretto a

dormire in strada o a tendere la mano ai semafori (chiaramente non solo perché

non esisteva corrente elettrica!)

Di fatto è cambiato enormemente innanzitutto il nostro rapporto con le risorse

(non a caso si parla di rivoluzione industriale).

Se tutto mi viene dal denaro che possiedo, senza denaro sono finito.

Per quasi un secolo questo rischio non ci ha toccato più di tanto... in fondo per

diversi decenni una famiglia di 4 persone viveva più che dignitosamente con uno

stipendio medio, e trovare lavoro non era poi così difficile per chi aveva voglia

di darsi da fare...

L’ho già detto, non sono un economista (anzi, chiedo venia in anticipo per le

inevitabili semplificazioni che sto snocciolando!), ma è chiaro che qualcosa si è

cominciato a guastare negli anni ’90, con l’arrivo della famigerata crisi che con

alterne vicende ci bracca ormai senza soluzione di continuità da quasi vent’anni.

Il costo della vita ha continuato ad aumentare, il mercato del lavoro è diventato

sempre più saturo, e tra collaborazioni, cococo e precariato galoppante è

arrivata l’euro.





Non so bene che effetto abbia avuto sul potere di acquisto negli altri paesi UE,

ma sai bene quanto me (forse anche per il cambio tondo tondo a quasi 2.000

lire) che qui in Italia l’euro ha significato un automatico dimezzamento del

potere di acquisto, soprattutto di impiegati e operai.

Ciò che costava 1000 lire nel 2001, nel 2002 costava 1 euro o giù di lì... Un caffè

al bar è passato da 800 lire a 0,80 euro, un appartamento da 250 milioni di lire a

250.000 euro.

Come sempre capita nei momenti di crisi, chi aveva (e ha) soldi da investire ha

fatto (e continua a fare) affari d’oro.

Al contrario, chi è ormai invischiato nel meccanismo sociale della “spesa

facile”, il consumatore che ha accettato di essere socialmente considerato solo

per quanto spende, è sempre più incastrato nella “corsa del topo”, spesso

senza rendersene conto (vd. “7 Segreti dei veri ricchi”).

Risultato?

Mentre la classe media sta diventando una classe di poveri socialmente

accettabile (i cosiddetti “poveri in giacca e cravatta”), i ricchi diventano più

ricchi e – indovina? – i veri poveri, come abbiamo visto dati alla mano,

diventano evidentemente sempre più poveri.

In gergo tecnico dicono si stia allargando la forbice tra ricchezza e povertà, e

da quel che mi risulta questo sta avvenendo non solo nei paesi di antica





tradizione capitalistica, ma in un certo senso avverrà anche nei paesi di

economia più giovane, come Russia, Europa dell’Est e Cina.

Come dire che aldilà delle percezioni locali, “tutto il mondo è paese”.

Un Paese che dovrebbe cominciare a cambiare qualche regola del gioco,

studiando come funzionano certi meccanismi e dissolvendo la confusione

galoppante che regna sovrana, se vuole uscire dalle pericolose sabbie mobili

del suo indebitamento crescente e incontrollato.

Quarta scoperta:

Dopo un secolo di benessere diffuso, anche in Occidente la

virtualizzazione della ricchezza, l’allontanamento dalla campagna e

le pressioni sociali stanno riportando il ceto medio verso la povertà,

mentre la distanza tra veri ricchi e veri poveri cresce sempre di più.





Approcci (poco) teorici...

“Troppe persone spendono soldi che non hanno guadagnato,

per comprare cose che non vogliono,

al fine di impressionare persone che non apprezzano”

Will Smith

Non la trovi fantastica la citazione di inizio di questo paragrafo?

Sarebbe da copiare ed attaccare tra le nostre “citazioni” potenzianti. Sì lo, so,

forse non è potenziante più di tanto, ma come monito non c’è male!

Tornando a noi, intendiamoci: almeno qui in Italia la collettività sta già facendo

qualcosa per affrontare la situazione e venirne fuori.

Prima di dare un’occhiata a quello che sta succedendo è però utile fare un

ripasso veloce veloce di un paio di concetti basilari di economia classica.

Hai mai sentito parlare della famosa legge della domanda e dell’offerta?

Questa legge, una delle più famose leggi dell’economia classica, ci dice che

la domanda di un bene o servizio riflette la volontà dei consumatori

di ottenere il massimo spendendo il minimo.





La conseguenza generale è che più scendono i prezzi, più aumenta il consumo, e

– viceversa - più aumentano i prezzi, più diminuisce il consumo.

Tuttavia esiste un parametro – definito elasticità - che esprime quanto la

domanda di un prodotto (o servizio) sia legata al prezzo del prodotto stesso.

Questa elasticità della domanda di un prodotto ci dice semplicemente quanto

una variazione di prezzo influenza la richiesta di quel prodotto.

In pratica più il prezzo incide sulle vendite, aumentandole quando diminuisce o

diminuendole quando aumenta, più è alta questa elasticità.

I prodotti di marca con molti sostituti a buon mercato sono per esempio prodotti

che risentono di una domanda tendenzialmente elastica.

In pratica…

Se i prezzi del detersivo che “lava più bianco del bianco dei ghiacci immacolati

del più vergine iceberg del polo nord” aumentano, comprensibilmente anche i

consumatori più affezionati alla marca proveranno il detersivo sconosciuto che

costa la metà...

I discount per esempio, in grado di offrire di solito buoni prodotti alternativi a

quelli firmati della grande distribuzione, si sono diffusi proprio negli anni ’90 per

rispondere all’esigenza di trovare soluzioni economiche senza rinunciare alla

qualità.





Se invece la richiesta di quel bene non viene minimamente intaccata dal prezzo,

si dice che di quel bene c’è una domanda anelastica...

Esempio classico (e tragico) sono le sigarette, ma qui in Italia anche per esempio

il pane o la benzina.

Sono beni di prima necessità, talvolta peraltro relativamente poco costosi (altro

elemento che riduce l’elasticità), quindi anche se il prezzo aumenta del 20% il

consumo di fatto non ne risente...

Chi fuma continua a comprare sigarette, chi usa pane a tavola certo non se ne

priva per pochi spiccioli…

E’ un discorso ampio, con tante variabili (anche matematiche e geometriche,

quindi tranquillo... mi fermo qui!), ma ci può tornare utile dal momento che

quanto detto vale anche quando diminuisce il reddito delle persone o si

abbassa comunque il potere di acquisto generale.

Quando girano meno soldi di fatto è come se tutto aumentasse, non trovi?

E quindi accanto ad una richiesta inalterata di prodotti e servizi di prima

necessità (domanda anelastica) ci saranno evidentemente prodotti e servizi

meno richiesti a causa della crisi, come per esempio le vacanze mediamente

costose (domanda elastica).





Tuttavia secondo me esiste un terzo tipo di domanda che rappresenta una

delle eccezioni alla legge della domanda e dell’offerta.

Si potrebbe chiamare “domanda irrazionale”, perché segue una logica

emozionale e appunto assolutamente poco razionale.

I beni che rientrano in questa domanda sono per esempio i beni

esageratamente lussuosi, come gli yacht enormi o le macchine fuoriserie

limited edition.

Le persone li comprano per status, quindi vale il discorso per cui più costano,

più sono esclusivi, più li acquisterò se solo posso permettermi di pagarli.

Quindi se per assurdo esce un modello di Ferrari che costa il doppio del modello

top precedente (che ho in garage), e io sono estremamente ricco, potrei

decidere di acquistarla solo perché è abbastanza cara da farmi invidiare e

ammirare più della precedente.

Tralasciando facili commenti sulla motivazione umana, qui è l’aumentare del

prezzo che rende la domanda irrazionale.

Esiste un’altra categoria di servizi a quel che so che risponde ad una

domanda di questo tipo: le scommesse e il gioco d’azzardo.

Quello che si è notato è che tanti più problemi economici hanno le persone,

tanto più spendono in questo tipo di giochi...





Come dire: “dato che non ho soldi, provo ad investire sulla dea bendata per

risolvere i miei guai”.

Il Pfenomeno Pha Poggi Praggiunto Pqui Pin PItalia Plivelli Precord, Panche Pgrazie Palla Pfin

troppo efficiente gestione di Lottomatica, una società nata guarda caso nel

1993, con capitale di maggioranza del Gruppo De Agostini, che sa coniugare al

meglio la forza del marketing più evoluto con il potere derivatogli dall’essere

concessionaria esclusiva dello Stato.

Articoli recenti parlano di 47 miliardi di euro spesi nel 2008, con un italiano su

3 che spende al gioco 3 euro al giorno e famiglie che arrivano a “investire” il

6,5% del loro reddito per tentare la sorte...

Ripeto, il 6,5% del reddito in lotterie…

Ci hai fatto caso? Negli ultimi anni chiudono negozi e spuntano ricevitorie. Come

i funghi.

E non solo. Se ti vergogni di farlo in pubblico, come in USA ci sono i distributori

automatici di Hamburger che sono presi di mira dalle persona maggiormente

obese, qui da noi c’è anche la lotteria “fai da te”.

Proprio il mese scorso siamo andati con Viviana in un centro commerciale a

collaborare ad una “Colletta Alimentare”.





Eravamo fuori del Supermercato, di fronte ad un suadente e colorato

distributore automatico che - a pagamento - sputava pezzettini di carta

promettenti mirabolanti fortune.

Viviana era un po’ “perplessa” da questa macchinona gialla e dalla fila che

talvolta vi si formava davanti.

Da non credere!

Noi raccoglievamo generi alimentari in beneficienza e qualche persona non solo

ti guardava storto, camminava zig zag per sfuggire al tuo sguardo e procedeva

rasente i muri stile “Pantera Rosa” per non essere vista, ma poi si precipitava al

famigerato Distributore raspando spicci dalla borsa per tentare ancora una volta

la sorte.

E - ci crederesti? - anche se idealmente si trattava di un “gioco”, il volto delle

persone che giocavano non era affatto felice.

Il massimo è stato vedere un Papà che ha portato in braccio la sua bimba di 3

anni, le ha fatto scegliere un biglietto colorato, le ha detto che pulsante

premere e ha coinvolto la piccola nel suo gioco.

Come andare a comprare le sigarette con il figlio facendosi aiutare nel gioioso

acquisto. Sopra c’è un teschio, ma si sa, i bambini di oggi non si stupiscono più

di nulla...





Ma come? Gioco d’azzardo, tabacchi e liquori non dovrebbero essere vietati ai

minori?

Per fortuna un altro ragazzo è arrivato con due bambini sorridenti e ci ha messo

in mano un sacco di generi alimentari. E quando lo abbiamo ringraziato ci ha

risposto, “grazie a voi!”.

E i nostri pensieri – che avevano indugiato un po’ troppo “nel lato oscuro della

forza” - sono subito tornati a concentrarsi sulle sensazioni positive di quella

bella giornata.

Il mistero della nostra evoluzione personale è decisamente affascinante…

Quando in apertura di capitolo ho scritto che a livello collettivo qui in Italia

qualcosa si sta già facendo, non volevo fare facile ironia...

Sono convinto oltre ogni limite che le persone fanno sempre il meglio che

possono con le risorse cui hanno accesso all’interno del loro mondo.

E oltre a tirare la cinghia e protestare, non mi risulta ci siano stati

effettivamente altri fenomeni di massa così macroscopici mirati alla produzione

di denaro oltre il gioco...

Dobbiamo però capire senza alcuna ombra di dubbio - ancora una volta numeri

alla mano - che giocare al superenalotto, o al Gratta e Vinci, o alle altre miriadi





di giochi ufficiali elaborati nell’ultimo decennio non è una soluzione all’attuale

crisi economica delle famiglie italiane.

Quinta scoperta:

è vero che ognuno fa del suo meglio per contenere la crisi economica,

ma il gioco d’azzardo – sia pur legalizzato – è la soluzione più

irrazionale e pericolosa che si possa adottare.





E’ un gioco, che vuoi che sia…

“La Fantasia mette radici dove la realtà vuol morire.”

James Joyce

Non voglio parlare del fatto che scommettere soldi sulla fortuna crei

dipendenza, consumando la vita e lo spirito di chi ci si dedica.

In fondo siamo adulti e vaccinati, e ho imparato che ognuno debba avere la

libertà di scegliere come, quando e quanto farsi del male...

Però ci sono un paio di argomenti troppo importanti per non parlarne.

Il primo è che la maggior parte di questi giochi sono estremamente

ingiusti dal punto di vista matematico, cioè pagano molto meno di

quello che dovrebbero in base al calcolo delle probabilità.

Pensiamo al Lotto, tutti sanno che ci sono una serie di probabilità ben precise di

vincere:

- ambo: 1 su 400,5

- terno: 1 su 11.748

- quaterna: 1 su 511.038





- cinquina: 1 su 43.949.268

Questo significa che il gioco sarebbe equo se vincere mi pagasse la posta

giocata in base alle possibilità che ho di vincere.

Se ho una possibilità su 10, la vittoria dovrebbe pagarmi 10 volte, giusto?

Sarebbe etico ad esempio se giocando 1 euro su due numeri precisi di una ruota

precisa, e facendo ambo, io vincessi 400,50 euro (dal momento che le possibilità

sono 1 su 400,5).

Se così fosse sarebbe semplicemente una redistribuzione di denaro: 400

persone giocano un euro, 399 accartocciano amaramente la ricevuta tornando a

sognare la prossima giocata mentre una sola tra queste si gode tutto il malloppo

(in questo caso si fa per dire…).

Tuttavia il banco ha dei costi, quindi diciamo che lo Stato potrebbe

legittimamente prendersi un 5% sulle giocate, pagandomi il 5% in meno, diciamo

invece di 400 euro potrebbe pagarmi 380 euro.

Sempre gioco d’azzardo è, ma almeno è matematicamente fondato.

La roulette ad esempio per quel che mi risulta è il gioco d’azzardo più “giusto”

che c’è, perché se ingarri il numero su cui si ferma la pallina, avendo una

possibilità su 36 il banco ti paga 35 volte la puntata.





Approfondendo la questione ho invece scoperto che l’ambo paga solo 250 volte

la posta... su ogni ambo vinto lo Stato (senza considerare le tasse!) si tiene non

un 5, non un 10, non un 20% ma addirittura quasi un 38%.

Quindi 400 giocano 1 €, 150 di questi pagano il banco e gli altri alimentano il

monte premi…

E tieni presenta che l’ambo è quello che paga in proporzione di più…

Ecco per farla breve la tabella che paragona possibilità di vittoria ed effettivi

pagamenti, non credo servano ulteriori commenti:

LOTTO: tipo di vincita

Percentuali di vittoria

Pagamento effettivo della

posta

Percentuale trattenuta dal Banco

Ambo 1/400,5 250 volte 37,50%

Terno 1/11.748 4.500 volte 61,70%

Quaterna 1/511.038 120.000 volte 76,60%

Cinquina 1/43.949.268 6.000.000 di volte 86,40%





E almeno nel Lotto riesci a scoprire quanto ci rimetti in percentuale

nell’accettare il rischio matematico del gioco (a proposito, hai notato che la

percentuale del gestore sale con il crescere della vincita? Chissà come mai...).

Ci sono giochi, come appunto il Gratta e Vinci, in cui non è facile fare questi

calcoli... tuttavia internet è piena di riferimenti a Gazzette Ufficiali che

annunciano la messa in vendita di lotti di “Gratta e Vinci” specificando sia il

prezzo al pubblico dei biglietti che il monte premi contenuto.

Per esempio ci sono diversi riferimenti in rete alla G.U. n. 5 dell' 8 gennaio

2007 si parla di un lotto di 44.880.000 biglietti da 2 euro (=89.760.000 di euro)

che contengono 53.857.600,00 di vincite, che corrisponderebbero “solo” ad un

40% di percentuale per il Gestore...

… Peccato che poi ci siano circa 10.000.000 di premi talmente bassi (da 2 a 5

euro) che di solito non vengono ritirati, ma prontamente rispesi subito nella

speranza del “colpo gobbo”.

Qualcuno vorrebbe calcolare anche questo ulteriore 11% come commissione per

il Banco (che in questo modo supererebbe il 50%).

E stiamo parlando di una società seria garantita dallo Stato...

E’ il caso che mi dilunghi sugli effettivi ricarichi dei siti online o delle

macchinette nascoste nei retrobottega dei Bar?





So che hai già capito dove voglio arrivare.

Quei 20 euro a settimana che 20.000.000 di italiani spendono nel gioco sono

oltre 1.000 euro annui, che in 35 anni di vita lavorativa, anche calcolando gli

interessi composti, frutterebbero una bella pensioncina di diverse decine di

migliaia di euro...

Ma anche senza pensare troppo al futuro… mettendo in un bel barattolo gli

spicci non dilapidati in “biglietti magici”, dopo 1 anno vai 7 giorni sul Mar Rosso!

E inoltre… Ti piacerebbe sapere che per acquistare un prodotto hai speso il

doppio del suo costo reale? No, vero?

Perché questo - se va bene - è quello che capita ogni volta che giochi con la

fortuna.

Non solo stai opzionando con denaro sonante una vincita milionaria

fortemente improbabile, ma la stai pagando il doppio del suo valore!

Il secondo argomento è meno materiale, ma altrettanto significativo per

il nostro benessere personale.

Hai mai usato una sega elettrica?

O una mitraglietta?

O un bisturi?





O ancora, hai mai guidato un Tir?

Un elicottero?

Un caccia militare?

Bene... se non sei un agente speciale chirurgo falegname e camionista (in

pratica: l’istruttore segreto di James Bond!), ho una domanda per te: perché

non usi alcuni di questi attrezzi e non guidi quei mezzi speciali?

Se sei sincero, sai bene che se non lo facciamo è solo per un motivo...

Abbiamo paura delle conseguenze dal momento che sono strumenti/macchine

pericolose e non ci sentiamo sicuri su come usarle.

Se decidessi di imparare a pilotare un elicottero, che faresti?

Io personalmente mi iscriverei ad una scuola di volo, farei le mie belle ore di

volo, prenderei il brevetto da pilota di aereo, poi farei un corso specifico da

pilota di elicottero, anche su questo farei le ore di volo necessarie per prendere

il brevetto e farei gli esami del caso.

Il denaro, come vediamo insieme in “Soldi, Amore e Fantasia” è un portentoso

strumento, la cui potenza evidentemente varia al variare degli importi…

100 € sono una bici, chiunque può usarla con un po’ di equilibrio… Ma

10.000.000 di euro sono un elicottero da guerra, e lì non si scherza.





Per non farsi male bisogna essere capaci di pilotarlo!

Non credo che chi investe migliaia di euro nel gioco lo faccia per vincere 50

euro... chi gioca con metodo tutte le settimane, mese dopo mese, anno dopo

anno, accettando passivamente di veder sfumare tanti dei suoi soldi lo fa di

solito solo perché si aspetta il “colpaccio”, cioè almeno qualche milioncino di

euro... ti risulta?

Bene. Il fatto è che anche ammesso che trovi un gioco d’azzardo legalizzato

equo, e che riesci a coronare 30 anni di gioco assiduo con una vincita di 10

milioni di euro, ho una brutta notizia per te:

tanti soldi vinti non ti daranno la felicità che ti aspetti! Anzi…

“Il Biglietto Vincente”, un romanzo scritto qualche anno fa da David Baldacci

Ford, illustra molto bene questa situazione.

Se non l’hai letto ti invito a farlo, è una lettura di evasione, ma comunque – se

ami il genere - un thriller ben congegnato e decisamente piacevole...

Uno dei presupposti della storia è che tutti coloro che vincono grosse cifre alla

lotteria nel giro di qualche anno cadono in disgrazia.

E non si tratta di maledizioni inspiegabili o di strani fenomeni psichici...





Il punto è che una persona normale, abituata a maneggiare 20/30.000 euro

annui, non è in grado di “saltare” dalla mattina alla sera in sella a 10 milioni di

dollari senza farsi male.

Non è che non se li merita o che i soldi sono cattivi... solo che non è abituato,

non sa come domarli e nel 99% dei casi si farà domare da loro, rovinando

relazioni e – per assurdo in qualche anno – anche la sua situazione economica!

D’altro canto chi è abituato a gestire milioni di euro, e sarebbe dunque in

grado di gestire la cosa…

… chissà mai perché non gioca assiduamente al Superenalotto...

Ogni singolo essere umano del pianeta può stravolgere la propria economia e

diventare straordinariamente ricco, lo credo sul serio.

Ma se vuole riuscire a vivere in modo piacevole e appagante questo transito

deve evolversi prima come persona, riprendendosi la piena responsabilità del

suo potere personale, come vediamo insieme nel Programma “Soldi, Amore e

Fantasia”.

E’ difficile? No.

Puoi studiare come fare, aumentare pian piano i tuoi redditi prendendoci la

mano, oppure fare entrambi le cose. Ma è un passaggio che va fatto.





Nel frattempo, se sei di quelli che fino a ieri ha foraggiando indebitamente lo

Stato facendoti irretire dagli oltre 50.000 punti vendita disseminati in ogni dove

sul territorio di questa bella Italia, prova a goderti la vincita certa di quei 20

euro a settimana che da domani metterai nel porcellino... potranno esserti

molto utili tra qualche anno per costruire seriamente la tua ricchezza.

Smetti di pagare le tasse anche sui tuoi sogni.

Posso garantirtelo... Sei libero di smettere, adesso.

Sesta scoperta:

spendere soldi in lotterie e affini, non solo è un investimento in cui si

perde per certo dal 35 all’80%, ma è anche un grosso rischio per il

nostro equilibrio personale, perché se ti va “bene” la sorte ti

porterebbe ad usare grosse cifre senza preparazione, il che

normalmente - dopo l’entusiasmo iniziale - significa di solito

stravolgimento delle relazioni personali e bancarotta finanziaria.





Una prima soluzione pratica

“La ricchezza è una condizione relativa:

è ricco chi guadagna di più di quanto spende

e, viceversa, è povero chi ha esigenze superiori al reddito.”

Luciano De Crescenzo

Ci sono tante strade per diventare poveri, ma tutte passano attraverso un’unica

e sola strada: spendere più di quanto si guadagna!

Raggiungere il benessere finanziario, di conseguenza, significa:

- come prima cosa togliere il meno davanti alle eccedenze (= differenza

tra entrate e uscite), e successivamente

- aumentarle fino al punto che desideri (gli importi della ricchezza

finanziaria è totalmente relativa).

Qualsiasi scuola, qualsiasi teoria, qualsiasi sistema non può prescindere da

questa inevitabile e portentosa verità.

Non conta quanti soldi guadagni, conta quanti soldi spendi... e quanti te ne

rimangono a fine mese.





Aldilà dello stile di vita, su cui tra un attimo torniamo, dobbiamo capire che è

più ricco chi guadagna 2.000 euro al mese di chi ne guadagna 20.000 €, se il

primo ne mette via 300 ed il secondo spende fino all’ultimo centesimo.

Aumentare le eccedenze, dunque.

Per farlo ci sono due strade: aumentare le entrate o diminuire le uscite,

semplice e cristallino!

Quindi la prima abilità, in una società così dinamica in cui il confine tra l’essere

benestanti ed essere statisticamente poveri è tanto sottile, in cui si può passare

dalla classe media all’indigenza in un anno di problemi mal gestiti è – se non sai

già farlo – imparare ad avere sempre eccedenze a fine mese.

Siamo al dunque... come fare?

In “Soldi, Amore e Fantasia” lavoriamo insieme sui blocchi emotivi, culturali

e mentali che allontanano le persone dal denaro.

Credo, dopo aver letto e sperimentato tanto sulla ricchezza, che questo sia il

miglior approccio per le persone normali che desiderano farla finita con l’idea di

scarsità.

Nell’Ebook “7 Segreti dei Veri Ricchi” vediamo nel dettaglio i passi per fare il

punto della situazione ed incrementare la tua ricchezza lavorando sulla prima

leva, aumentare le entrate.





Adesso invece ci concentreremo sulla seconda leva, diminuire le uscite.

Leva debole nei paesi poveri, dove i consumi sono ridotti all’osso e le persone

vivono con redditi pari al 10% di quelli medi occidentali.

Ma anche una leva estremamente potente in una società fortemente orientata

ai consumi come la nostra...

Quindi, in buona sostanza, che possiamo fare?

Ci sono 3 passaggi essenziali da sviluppare.

Se c’è un momento in cui darmi tutta la tua attenzione è questo, perché

quando ho capito e messo in pratica questi semplici consigli mi si è spalancato

un mondo...

1. Scrivi tutto, entrate e uscite, sempre

Non sono un contabile, né un commercialista o ragioniere, credo che questo

ormai sia fuor di dubbio!

Ma ho affrontato direttamente sulla mia pelle le conseguenze di alcune – per

così dire – leggerezze, e posso garantirti che ci sono due strumenti essenziali per

una corretta gestione finanziaria...

In base alla mia esperienza servono 2 semplici sistemi:





- Un libro di entrate/uscite

- Un’agenda per scrivere i pagamenti da fare e le entrate da incassare

Puoi usare anche un semplice foglio di calcolo pre-impostato (se vuoi il mio lo

trovi nel programma “Soldi, Amore e Fantasia”, insieme ad un Video Tutorial

in cui ti spiego passo passo come lo uso!), oppure puoi usare la solita mitica

carta e penna.

A che serve il libro di entrate/uscite?

Serve inizialmente a tenere traccia del tuo flusso di cassa.

Quando avrai preso la bella abitudine di scriverti ogni sera tutti gli euro che hai

speso, ti renderai conto che probabilmente spendi molto più di quello che credi.

Ti consiglio per il primo mese di usare questo mezzo per fotografare la

situazione, senza intervenire sui tuoi consumi.





Come dire: sii te stesso, e continua a spendere per quello per cui ho speso fino

ad oggi.

Anzi, a dirla tutta dato che in una famiglia ci sono spese come le bollette che

sono bimestrali, io estenderei la registrazione delle uscite SENZA cambiare stile

di vita per 60 giorni, in modo tale da avere una panoramica più realistica.

L’ideale sarebbe farlo per un intero anno, ma credo che consigliarti a rinunciare

a mettere in pratica gli altri consigli che ti sto svelando per 365 giorni sia

cattiveria bella e buona!

Contemporaneamente scrivi tutte le tue entrate, a prescindere da come ti

arrivano.

Entrate e uscite dovrebbero essere scritte nel modo più lineare possibile, anche

considerando che questo tipo di strumenti funzionano solo se sono semplici da

usare:

data Descrizione spesa o entrata Importo

(con le uscite in negativo)

5 maggio 2010 Bolletta gas - 875,00

6 maggio 2010 Spesa alimentare -134,00

7 maggio 2010 Accredito Stipendio 1.200,00





Dopo un paio di mesi, potrai capire come ti stanno andando realmente le cose.

Ricorda che mancano sia le spese annuali o semestrali (come le assicurazioni, il

riscaldamento, il condominio o le tasse) sia gli eventuali extra o le eventuali

gratifiche (come la tredicesima se il tuo stipendio annuo è diviso in 13

mensilità), quindi tienine conto per elaborare il tuo bilancio personale

complessivo.

Prova a procedere in questo modo:

P rendi entrate e uscite nei 60 giorni monitorati,

P Moltiplicale per 6,

P Aggiungi un 15% alle uscite (le spese sono sempre di più del previsto!)

Aggiungi le spese trimestrali, semestrali o annue (sempre in negativo)

Aggiungi le gratifiche del caso o le eventuali entrate straordinarie che non

hai avuto nei due mesi di verifica (se ci son state, tienine conto).

Sono certo che nelle società per azioni non fanno così, ma per noi consumatori

funziona benone!

A questo punto dovresti avere davanti un totale di entrate e uscite di un tuo

anno standard.





Il risultato vale oro, perché ti dice 4 cose essenziali:

non solo quanto guadagni e quanto spendi…

ma anche come spendi!

Poi ti dice se e quante eccedenze positive hai (quindi quanto stai

risparmiando)…

infine ti aiuta a trovare le spese meno utili...

Che dire invece dell’agenda dei pagamenti?

Pur essendo uno strumento meno intuitivo, è altrettanto importante, perché se

il libro entrate/uscite illustra il bilancio, una specie di conto economico

aziendale, l’agenda dei pagamenti ti aiuta a gestire la liquidità.

Se preferisci puoi chiaramente usare anche un planning settimanale (può essere

lo stesso che usi come agenda generale per i tuoi appuntamenti personali o di

lavoro, se già ne usi una).

Ti garantisco che la cosa si fa particolarmente interessante se affronti periodi

critici, perché ti permette di avere sotto controllo in qualsiasi momento quanto

hai in tasca (o in banca), decidendo eventualmente quando e come effettuare i

tuoi pagamenti.

Come si suol dire, information is power.





Dopo aver registrato pedissequamente entrate ed uscite per 12 mesi, questo

“diario” in abbinamento al libro entrate uscite ti aiuterà ancor meglio a sapere

come spalmare eventuali spese straordinarie.

Settima Scoperta:

trascrivi ogni movimento economico che fai, in una scheda e su

un’agenda. Ti servirà prima per conoscere il tuo esatto conto

economico, e subito dopo per scoprire come modificare la rotta e

risparmiare un sacco di soldi inutili.





Compra sì, ma con la testa!

“Non sono interessata al denaro.

Voglio solo essere meravigliosa”.

Marilyn Monroe

Una seconda soluzione pratica, oltre a quella di monitorare il tuo flusso di cassa

su piano giornaliero, mensile ed annuale, è quella di comprare benefit reali e

pianificati.

Quando spendiamo dei soldi, lo facciamo di solito per comprare beni (oggetti di

qualche tipo) o servizi (cose che qualcuno fa al posto nostro).

Fino agli anni ’70 si pensava che le persone spendessero i loro soldi solo per

motivi razionali. Poi, verso la fine del decennio, questa strategia (la cosiddetta

copy strategy) è stata messa fondatamente in discussione dal pubblicitario

francese Jacques Séguéla, che ha cominciato a considerare i prodotti come

individui veri e propri.

In base alla sua Star strategy nelle campagne pubblicitarie non ci sono più

strumenti da usare o beni da consumare, ma delle Star da desiderare, appunto,

con un corpo, un carattere e una personalità ben precisa.





Partendo da qui negli ultimi 3 decenni di fatto la pubblicità ha puntato sempre

più sulle emozioni e sempre meno sulla necessità materiale.

Nel nostro Corso di Autodifesa Alimentare parliamo di “fumo emozionale”

quando aiutiamo i nostri allievi a prendere le distanze dalle immagini che le

grandi aziende (ma non solo) ci vendono insieme ai biscotti o al caffè...

Quando compri qualcosa, ricorda che stai comprando un benefit, non un

valore astratto che vorresti realizzare nella tua vita, come la famiglia o il

successo.

Ecco perché ho scritto: compra benefit reali.

Ci sono modi molto più efficaci ed economici di inserire nella tua vita le

emozioni che ancora ti mancano...

Questo vale per ogni cosa che acquisti: beni durevoli (auto, cellulari,

arredamento, vestiti, gioielli, libri, DVD, etc.), beni di consumo (alimenti,

cosmetici, detersivi, combustibile, energia elettrica, etc.), servizi (formazione,

pulizie, trasporti, amministrazione, assicurazioni, finanze, etc.).

E per i beni durevoli ricordati che hanno l’aggravante il rischio di limitare la tua

libertà...

Più oggetti possiedi, tanto per fare un esempio, più spazio e più cure devi

destinar loro.





Molto spesso, inoltre, arriviamo a considerare erroneamente il possesso di un

bene e non il suo utilizzo il vero benefit...

Forse non è il tuo caso, ma se hai paura di buttar via ciò che non usi o che non

porta bellezza e pensieri positivi nella tua giornata, forse corri anche tu

questo rischio.

Il possesso fine a se stesso, vuoi per motivi di status, vuoi perché hai il terrore

di rinnovare il tuo ambiente fisico, non è un benefit reale e non ti rende

felice.

Ti racconto una cosa. Stiamo programmando un completo salto di stile di vita.

Stiamo per traslocare una grossa casa ed una grossa Redazione, attualmente

nella campagna romana, piena di armadi, librerie e soppalchi… per andare a

realizzare un grande sogno altrove.

Un trasloco, credimi, è – oltre ad una delle cose più stressanti che si possono

affrontare – anche un’occasione d’oro di Crescita!

Ogni tanto trovo Viviana immobile in contemplazione davanti ad un oggetto, uno

specchio di famiglia, un mobile, un quadro, un peluche… che cerca di analizzare

il tipo si sensazione fisica che le dà quel tipo di oggetto.

L’energia che le trasferisce.

E’ un ricordo di qualcuno? Come ci fa sentire? E cosa richiama alla memoria?





E… perché cavolo ce lo dovremmo tenere?

E allora ogni tanto pensiamoci, rovistiamo per casa e facciamo felice il

Robivecchi di zona...

Abbiamo bisogno di oggetti, sì, ma ancora più di spazio libero per permettere

all’energia di fluire verso di noi.

Abbiamo bisogno di libertà.

Se non sai da dove cominciare, Viviana ti aspetta nel Forum del Weco Club con

un post nella sezione: UP & Feedback che si chiama “UP: Fuori tutto per

rinnovo d'energia”.

In pratica…

I benefit reali danno gioia duratura, mentre quelli fittizi creano emozioni

temporanee e ci legano a loro con la paura di perderli.

Benefit reali. Ma che siano pianificati, cioè passati al vaglio della ragione.

Anche qui non serve essere scannati per voler acquistare solo oggetti che ci

servono.

Molte delle persone ricche (e finanziariamente intelligenti) che conosco sanno

spendere, cioè spendono quando ne vale la pena, non spendono solo perché





possono permetterselo (come i ricchi che cedono alle lusinghe irrazionali dei

beni extralusso di cui abbiamo già parlato).

Usare il proprio potere, ancora una volta, significa desiderare, pianificare e

ragionare...

… personalmente amo chiacchierare, e mi piace molto difendere i concetti che

mi appassionano e in cui credo.

Ritengo sia una forma di potere, e mi piace gestirlo.

Ma non è che in qualsiasi momento mi metto a disquisire con le persone che

incontro, lo faccio solo quando mi va di farlo perché credo sia intelligente

farlo.

La frase magica, quando stai per comprare un benefit della cui effettiva bontà

per te dubiti, è:

Posso farne a meno?

Mi serve davvero in questo momento?

Anche in questo discorso fa capolino la legge dell’80/20, su cui Richard Koch ha

scritto un libro molto interessante. Se fai mente locale, probabilmente anche tu usi il 20% del tuo guardaroba o il

20% delle funzioni del tuo cellulare nell’80% della tua vita... non dico di





risparmiare solo sul vestiario o sui gadget elettronici, questi sono solo un paio di

esempi.

Però vale la pena di imparare a farsi regolarmente questo tipo di domande

prima di aprire il portafogli.

Quello che ci serve è riscoprire (o capire) come si possano generare sensazioni

positive anche senza spendere soldi...

I nostri sensi e la nostra mente sono una fabbrica micidiale di emozioni e

sensazioni, se solo ci prendessimo la briga di capire come funziona.

Talvolta mi capita di rilassarmi, chiudere gli occhi e concentrarmi solo sulle

sensazioni tattili, magari prendendo in mano un sasso e cercando di

concentrarmi sulla “lettura” della sua superficie, del suo calore, del suo peso.

Come cerchiamo di vedere durante il percorso del Weco Club, possiamo

imparare a sentirci come vogliamo, lavorando solo sui processi interni e sulla

chimica della nostra mente…

… come probabilmente presto scoprirai, una delle nostre sfide più importanti in

tutti i nostri progetti (e soprattutto nel Weco Club) è riconoscere il valore degli

opposti…





… valorizzare il benessere fisico insieme ai sogni dello spirito, la gioia del libero

pensiero insieme all’energia delle emozioni, la soddisfazione della nostra

responsabilità finanziaria insieme alla forza della creatività umana.

Quindi, ricapitolando, ecco l’ottava scoperta:

quando paghi, cerca sempre di spendere per benefit veri,

evitando di investire soldi in false soluzioni emotive, e pianifica

ogni tua uscita, sempre e in ogni caso, a prescindere dagli importi.





Contanti, please!

“La vita familiare cessa di essere libera e bella

appena essa è fondata sui prestiti ed i debiti.”

Henrik Ibsen

Dopo aver visto come gestire le entrate, come liberarsi del potere diabolico che

certi acquisti esercitano su di noi… eccoci ad un quanto mai semplice ma troppo

spesso disatteso consiglio.

Paga personalmente e in contanti.

Siamo al terzo punto. I latini dicevano: “la fortuna aiuta gli audaci”. Funziona

anche se a “fortuna” sostituisci “ricchezza”...

Il fulcro del potere economico sta nella responsabilità personale, come

abbiamo detto.

Se vuoi testare questa via, la primissima cosa da fare è recuperare il tuo diritto

di pagare quello che compri.

Che significa?





Significa che anche se può essere molto comodo (stai cominciando a notare

quanto rende questa tendenza?), ti conviene annullare i pagamenti automatici

ad importo variabile.

Comincia dalla domiciliazione bancaria, quella prassi ormai diffusissima

per cui la banca paga in automatico le tue bollette della luce o del

telefono.

Pagare è un gesto importante, soprattutto facendolo in prima persona verifichi

quanto stai pagando (vd. Punto 1…).

Ogni volta che paghi stai anche ricordando a te stesso che conti perché sei tu

che scegli di servirti di un gestore telefonico piuttosto di un altro, di un

fornitore di energia elettrica piuttosto che un altro, e sei tu che – nel pieno

controllo della tuo flusso di cassa – stabilisci quando ti conviene pagare una

bolletta, fosse anche in ritardo se un mese capita che hai altre priorità.

Onorare personalmente i propri debiti insomma, in un mondo che gira intorno al

consumatore, significa anche potenziare la propria autostima...

Hai mai pensato che siamo noi consumatori i veri proprietari del mercato

globale?

Oggi non esistono quasi più monopoli, il mondo è gestito dalle aziende che

producono e vendono i (soliti...) beni e servizi.





E’ solo la mancanza di consapevolezza e di unità che ci impediscono, per

esempio, di decidere che come consumatori non ne possiamo più delle auto a

petrolio o della caccia alle balene...

Tornando a noi (scusa la parentesi, certe volte mi esalto pensando a quello

che potremmo fare... ), la seconda mossa astuta che ti consiglio di

fare per pagare direttamente i tuoi fornitori è... riconsegnare subito la

carta (o le carte) di credito.

Anche qui già immagino i commenti: “ma è così comoda!”.

Hai perfettamente ragione. Ma oltre al fatto che spesso costa (averla e usarla),

la carta di credito è forse la più grande fesseria economica che un individuo

possa fare.

Attenzione: non parlo delle ricaricabili, quello è un discorso completamente

diverso, perché quando le usi stai usando soldi che hai (come il bancomat), soldi

con il + davanti...

Viviana ed io abbiamo da anni solo carte ricaricabili. Sono utili e servono per

fare acquisti on line… ad esempio, senza uno straccio di carta ricaricabile non

potresti neanche comprare su internet “Soldi, Amore e Fantasia”!

(Non è vero… puoi usare anche un bonifico o una ricarica postale, ndr!)





Vabbè, dai facciamo un patto… ti concedo un ultimo investimento… usa la tua

carta di credito per l’ultima volta, per comprare “Soldi, Amore e Fantasia”!

E poi buttala e fatti una ricaricabile!!!

Quindi… Quello che - al contrario delle pre-pagate - non va proprio è la classica

carta di credito, quella che ti offre un plafond mensile di spesa che il 5 o il 15

del mese dopo (di solito) viene addebitato sul tuo conto corrente.

In realtà non si dovrebbe chiamare “carta di credito”, ma bensì “carta di

debito”: quando la usi stai spendendo soldi che non hai, o soldi che potresti

non avere quando arriva l’addebito.

Il discorso è semplice: se hai soldi per quella spesa, magari verificata,

pianificata, trascritta e calcolata, fai la tua spesa.

Se non li hai, non la fai! Non riesco ad immaginare qualcosa di più semplice...

Per non parlare delle carte revolving, quelle con cui compri e restituisci

in comode (!) rate... Quelle sì che sono istigazioni ad auto-delinquere.

E te le danno anche nei grandi negozi, belle, colorate, con su stampato il tuo

nome… così puoi indebitarti per benino e pagare in comode rate.

Non se hai avuto personalmente questa esperienza… ma da bambini quando ti

regalavano il primo portafoglio nuovo spesso ci trovavi dentro delle belle carte





di credito finte, dei “fac simile” di cartone che normalmente le aziende

manifatturiere mettono nelle apposite tasche trasparenti…

A parte il fatto che secondo me si tratta di istigazione a delinquere (e che come

tale dovrebbe essere vietata), i bimbi di solito per emulazione dei grandi si

sentono importanti ad avere queste carte di credito finte nel loro portafoglio…

come mamma e papà!

Il fatto è che le carte revolving vere lavorano sugli stessi meccanismi

emotivi…

Ti fanno sentire figo ma in realtà sono cambiali evolute.

Cambiali, catene talvolta griffate e luccicanti, che – oltre la beffa al danno – il

tuo negozio preferito con un bel sorriso ti ha attaccato al collo!

Innanzitutto volevo chiederti: hai mai dato un’occhiata agli interessi?

Roba da matti... di fatto è come se vivessi continuamente chiedendo prestiti a

tassi mostruosi.

Ed eccoci alla ciliegina sulla torta... i prestiti.

Evita di fare debiti.

Non so se lo sai, ma noi italiani abbiamo oggi (gennaio 2009) 524 miliardi di

euro di debiti, ed è – guarda un po’ – un dato in crescita!





In pratica ogni cittadino residente, inclusi i neonati e gli ultranovantenni, ha

quasi 9.000 euro di debiti...

Ci pensi? Nasci ed hai già 9.000 euro di debiti! (Azz… ma quanto costano

questi pannolini???!!!)

Il grande Robert Kiyosaki, probabilmente uno degli autori che ha più

rivoluzionario la mia visione della ricchezza (ne parliamo abbondantemente in

“Soldi, Amore e Fantasia”), è diventato famoso tra l’altro per una

fondamentale e illuminante distinzione economica, che vorrei rapidamente

recuperare, quella tra attivi e passivi.

Gli attivi sono tutti i beni che producono ricchezza, anche senza il tuo

intervento lavorativo (o quasi, un minimo di amministrazione è consentita).

Sono attivi gli appartamenti che affitti, le quote di proprietà di aziende o

negozi, i macchinari che noleggi, le rendite da diritto d’autore. Il semplice

possesso di un attivo ti garantisce, in buona sostanza, un reddito certo.

I passivi invece sono beni che consumano ricchezza, quella usata per

acquistarli ma anche quella che serve per la loro manutenzione.

Sono passivi le macchine, il cibo, i vestiti, gli elettrodomestici, le vacanze,

alcuni libri (ahimé...), etc... In pratica ogni bene acquistato per soddisfare un

qualsiasi bisogno, con la sola esclusione della formazione personale e

professionale di valore, come vedremo…





Quindi in generale attivi = spese che generano soldi, e passivi = spese che

soddisfano bisogni, ti torna? Bene.

Detto questo, torniamo ai debiti... può aver senso in qualche caso fare dei

debiti?

Assolutamente si...

… ma ci terrei che leggessi la frase che segue con attenzione ad alta voce un

paio di volte (se sei da solo, altrimenti fai una pausa, dichiara le tue intenzioni

e prometti ai tuoi compagni di stanza che appena hai finito manderai anche a

loro il link di questo ebook! )...

“Dato che tutti abbiamo da bere e da mangiare, per un

consumatore è legittimo fare debiti solo se stai comprando attivi

che si rivalutano e si spesano.”

Cosa sono “attivi che si rivalutano e si spesano”?

Ad esempio… una seconda casa che compri con un mutuo la cui rata può essere

pagata con i proventi di un affitto.

In ipotesi del genere non a caso i debiti cambiano nome e diventano

investimenti.

“Investimenti”, senti già come suona meglio?





L’errore madornale di chi fa debiti al consumo (e di conseguenza di chi usa le

carte revolving), è confondere il ruolo, come abbiamo già accennato.

Chi lo fa pensa di agire come imprenditore, o sta usando strumenti tipici

dell’imprenditore, quando invece in quel momento agisce come consumatore.

Nota bene infatti che anche un imprenditore quando fa debiti per acquistare il

TV al plasma o per pagarsi una vacanza per la famiglia, sta vivendo il ruolo del

consumatore, ed è esclusivamente in base a quello che dovrebbe gestire le sue

finanze.

Quindi quando agisce in nome e per conto dell’azienda può chiedere prestiti, se

è il caso…

… mentre quando agisce in nome e per conto di se stesso come individuo

(semmai della famiglia a carico) dovrebbe evitare di farlo.

Il credito, da che mondo è mondo, è la linfa vitale per l’imprenditoria, e le

banche – nonostante non si possa dire che io le adori particolarmente – sono

molto utili in questo...

Se hai un buon progetto alle spalle, ci credi e ti senti pronto a lanciarti nel

mercato (in qualsiasi mercato), cioè in buona sostanza se hai un Business

Plan efficace, chiedere un prestito è legittimo.





Anche perché in questi casi chi lo fa ha anche previsto sia come far fronte al

debito, sia quando riuscirà ad estinguerlo.

Nona scoperta:

recupera la tua responsabilità personale, investendo più che puoi

sugli attivi, pagando personalmente le tue spese (soprattutto quelle

variabili, per controllarle e annotarle), eliminando le carte di credito

e ricordandoti che puoi contrarre debiti solo quando interpreti il

ruolo dell’imprenditore, non quando vivi quello del consumatore.





Riassumendo… Prevenzione Povertà!

“Ritengo che maggiore è la varietà di informazioni cui ti esponi

e più continui a ricercare, e meglio è.”

Richard Bandler

Ricapitolando, i segreti pratici e semplici per prevenire il rischio povertà (e

prepararti materialmente a gestire l’opzione ricchezza…) sono 3:

1. Scrivi tutto, entrate e uscite, sempre

2. Compra benefit reali e pianificati

3. Paga personalmente e in contanti

Metterli in pratica sarà certamente molto più semplice se contemporaneamente

lavori sul tuo atteggiamento, sulla tua attitudine…

Ma come?

Ancora una volta è molto semplice…

Studia, leggi, impara, approfondisci, metti in discussione le tue idee ed i tuoi

pensieri, perché… sono stati loro a portarti fin qui.





Esatto! Sono stati loro a portarti fin qui!

Non mi dimenticherò mai le parole del mio primo capufficio quando nel ’93

lavoravo come consulente pubblicitario:

il miglior investimento è la formazione, perché è un bene che

nessuno può portarti via

(citazione che poi ho scoperto essere in effetti ispirata dalla più famosa "Il

miglior investimento possibile è quello nella Conoscenza" di Benjamin Franklin).

Abbiamo sfiorato prima l’argomento, parlando di attivi e passivi…

Secondo me la formazione ha uno statuto speciale…

E’ vero che non è a rigore un attivo, ma non è neanche un passivo.

E’ piuttosto un “attivo potenziale”, perché pur non producendo direttamente

reddito sta alla base di qualsiasi attivo si riesca a possedere, perché senza

conoscenza e capacità non esiste alcuna capacità di discernimento e di

valutazione economica!

Stiamo parlando di soldi...

Secondo te la buona formazione costa?





Senza dubbio sì! Ed è giusto che sia così... va bene fare un regalo ogni tanto,

puoi credermi se ti dico che sono sempre soddisfatto quando posso mettere a

disposizione dei miei lettori un ebook come questo (“mascherandolo” da Special

Report !)…

Ma se quello che ti posso insegnare ti permetterà di potenziare e ottimizzare

la tua vita, riconoscendo il tuo diritto di nascita a far soldi e a realizzare i tuoi

progetti…

Perché un programma completo ed efficace dovrebbe essere gratis?

Quando metterai in pratica il primo segreto di “Prevenzione Povertà”,

probabilmente ti accorgerai che tendiamo a spendere centinaia di euro l’anno in

fesserie (avrei un altro termine sulla punta della lingua, ma è meglio questo...).

In quel preciso momento potrai decidere che i soldi risparmiati per quelle

fesserie diventeranno il tuo primo reddito aggiuntivo…

Questo è un buon esempio di ricchezza creata solo grazie ad a quell’attivo

potenziale che è la formazione!

Ad ogni modo tranquillo! Perché ognuno ha le sue spese poco intelligenti:

sigarette, gomme, fumetti, partite, videogiochi, cellulari sempre appena

sfornati, scarpe firmate...





Io per esempio spendevo 2 euro al giorno in gomme da masticare fino a qualche

anno fa.

Poi fortunatamente ho scoperto che masticare tutto il giorno fa male allo

stomaco, tanto più che in alcune gomme ci mettono di tutto e persino

microscaglie di silicio per pulirti i denti… e questo mi ha aiutato a smettere...

In effetti non ho alcuna intenzione di giudicarti (sia mai! Se ci segui da un po’

sai che ne penso… http://www.ifeelgood.it/giudizio.htm).

Ma come ho cercato di spiegarti queste spese non ti rendono né più ricco né

più felice... puoi farne a meno ed investire questi soldi in formazione specifica.

Con noi, certo, ma anche con altri formatori e con altri esperti che ti ispirano

fiducia e di cui hai preso informazioni.

Se vuoi continuare a drogarti, fai pure ma cambia droga e inizia a farti di sana

e stimolante formazione!

Fra qualche mese, se fai le cose per bene, sarai una persona nuova…!

Non è che devi necessariamente fare corsi da mille e rotti euro a week end, ma

può essere davvero molto utile intanto venire a patti con l’idea che la

formazione giusta non ha prezzo, perché ri-orientare il tuo futuro, se vuoi

essere più di quello che sei ora, ha un valore inestimabile.





Spendere in formazione è un investimento non solo perché scopri come

risparmiare soldi, delusioni e perdite di tempo, ma anche perché è un potente

messaggio di crescita personale che stai inviando giù giù in fondo nel tuo

cervello...

Tu vali, la tua vita è meravigliosa, ed è per questo che investi denaro per

ampliare le tue conoscenze e la tua consapevolezza!

Questo ovviamente non vale solo per il denaro, ma per qualsiasi cosa.

La formazione, la lettura, lo studio sono il primo nutrimento della tua mente,

del tuo cuore, della tua anima.

Come diceva magistralmente Jim Rohn, recentemente scomparso (ho qui

davanti una sua foto insieme a me e Viviana e so che i suoi insegnamenti

brillanti, il suo sorriso affettuoso e la sua voce pacatamente dirompente ci

resteranno per sempre nel cuore…):

“Miss a meal if you have to, but don't miss a book” cioè

“Salta un pasto, se devi, ma non un libro!”

Qualche tempo fa ho condiviso sul mio blog personale la notizia di un Corso dal

vivo a Roma del grande Anthony Robbins:

http://www.ifeelgood.it/blog/liberta-personale/robbins-torna-in-italia/





Ora, si può avere qualsiasi opinione sul suo stile, ma non si può negare che sia

un Trainer di enormi capacità ed energia.

La cosa che mi ha colpito è stato il disappunto con cui un discreto numero dei

miei lettori ha criticato il costo del suo corso...

Per come la vedo io la situazione è molto semplice: ti informi, e se ti stuzzica

l’idea fai il tuo investimento e ti compri il biglietto (chi smette di fumare se lo

paga con i soldi che risparmia di sigarette!).

Altrimenti decidi che non ci vai. Punto.

Accanirsi su quanto sia poco etico far pagare 900 euro per un week end di 3

giorni, in un mondo che come sappiamo paga per qualsiasi cosa (davvero

qualsiasi… ), non crea problemi a me che ho segnalato la notizia, non crea

problemi a chi ha deciso che in questo momento della sua vita si merita di

ascoltare il più famoso Trainer del mondo, non crea certo problemi ad Anthony

Robbins che avrà comunque in sala i suoi 4/5000 afficionados...

Accanirsi contro le leggi di mercato crea solo problemi a chi si lamenta,

critica e si indigna, significa solo farsi del male.

Se i soldi sono una questione di potere personale, prendersela con il mondo

esterno ci indebolisce e ci impoverisce ancor di più.





Come dice T. Harv Eker e come abbiamo cercato di evidenziare nel nostro

Video:

“Ogni volta che accusi, ti giustifichi o ti lamenti ti stai

suicidando finanziariamente”.

E, se posso svelarti qui un altro segreto che ho imparato negli anni, non

limitarti a collezionare corsi... quando decidi di farli, falli per testarli in prima

persona e per metterli in pratica sul serio...

Vedi, se studi ma non applichi non riesci a capire se e quanto

quell’insegnamento ti può aiutare.

Questo comporta diversi rischi.

Primo: accontentandoti delle informazioni che hai preso, passerai al corso

successivo in cerca di qualcosa di più efficace; ma dato che ancora una

volta tutto dipenderà dalla pratica che è essenziale per creare

consapevolezza, questo ti porterà via via ad una progressiva delusione sul

potere rivoluzionario della formazione.

Secondo: confonderai l’obiettivo finale (crescere e imparare a gestire il

potere della ricchezza) con quello intermedio (leggere, studiare e fare

corsi), convincendoti che stai facendo tutto il possibile per volerti più

bene (che in questo caso, se passi da un corso ad un altro senza mettere in





pratica, è vero solo al 50%). Peraltro limitandoti alla teoria stai sprecando

soldi, perché ti vedi solo metà film!

Terzo: perdi fiducia nelle tue capacità di apprendimento. E spero che a

questo punto non ci sia bisogno di spiegarti oltre perché questo sarebbe un

vero danno per te e per la tua vita!

Come ti accorgi se li hai davvero usati? Ancora una volta è più facile di quanto

non si creda!

Dopo un corso, un libro, una conferenza, devi farti due semplici domande...

1. è cambiato qualcosa di importante nella mia vita dopo questa

formazione?

2. pensando a come stavo prima di questo evento, dopo questo corso mi

sento meglio?

Un’altra idea intelligente per crescere è chiedere aiuto alle persone giuste.

Il che significa individuare le persone ricche che secondo te mettono in pratica

questi tre segreti e cercare di svelare e di apprendere il loro modo di pensare,

quello che in Pnl chiamiamo “modellamento”.

Tra l’altro resterai sorpreso di scoprire quanto le persone siano universalmente

disponibili a darti consigli, se provi a chiedere con gentilezza...





In questo sistema di apprendimento ci metto anche il fatto di frequentare le

persone giuste...

La media delle tue eccedenze, dei tuoi guadagni ma anche dei

tuoi risparmi intelligenti, nel lungo termine è la media delle

eccedenze, dei guadagni e dei risparmi delle persone che

frequenti.

So che è crudo e sembra ingiusto… ma non è razzismo sociale, o culturale, o

ideologico, anzi… esattamente il contrario!

Il mio consiglio si basa sui comportamenti delle persone, non su quello che

sono per loro presunti diritti di nascita.

Se una persona fa debiti, compra tutto quello che gli viene in mente, usa tre

carte di credito e si affida alla memoria per i suoi conti, va evitata,

cortesemente e con affetto, perché non ti aiuta a migliorare e tu (oggi...) non

aiuti lei.

Anche perché una volta che anche tu avrai imparato a ragionare in modo attivo

ed accorto, potresti aiutare la sua evoluzione come qualche amico sta facendo

oggi con la sua presenza ed i suoi consigli per te.

Ed infine metti in pratica, verificando i tuoi risultati e correggendo la rotta

strada facendo. Il miglior consiglio pratico, letto e dimenticato, vale poco... è





conoscenza, ma non si trasforma in consapevolezza. E solo la consapevolezza

può rivoluzionare la tua vita.

Decima Scoperta:

i soldi che riesci a risparmiare come eccedenza sono la conseguenza

del tuo atteggiamento… Per modificare le tue convinzioni la scelta più

proficua sta nell’investire in formazione, usandola, e nella

frequentazione delle persone giuste, per non confondere più i ruoli

che via via decidi di impersonare nella tua vita.





Conclusione

Possiamo dare agli altri

soltanto ciò che abbiamo dentro di noi.

Louise Hay

Eliminare per sempre il rischio povertà, attivando un vero programma di

prevenzione che ti prepari ad accogliere ricchezza e abbondanza nella tua vita

significa imparare a gestire in modo più libero la tua vita, coniugando gli

strumenti pratici che abbiamo appena visto con una giusta valorizzazione del

credito!

Ma tutto parte dal recupero della tua Responsabilità personale...

In un certo senso per eliminare la scarsità devi riprenderti la cosa più preziosa

che ti stanno rubando (o che stai dando via). Devi riprenderti il tuo potere

personale.

Prova a mettere in pratica queste indicazioni, in 3 mesi noterai grandi progressi

finanziari (e non solo...) e in un anno ti ritroverai dal 20 al 40% in più in

tasca.





Quando poi deciderai di tuffarti nel programma completo “Soldi, Amore e

Fantasia”…

… dove Viviana ed io parliamo di Soldi come non ne hai mai sentito parlare…

… chiuderai il cerchio, e capirai cosa fare per orientare efficacemente la tua

mente ed il tuo cuore verso la vera Abbondanza, che è ricchezza produttiva

eticamente fondata e orientata al futuro.

Personalmente negli ultimi 8 anni abbiamo letto, studiato, frequentato e testato

tante soluzioni anche molto diverse tra loro, cercando una soluzione creativa,

entusiasmante e ricca per metterci in proprio, dato che l’indipendenza

economica può nascere solo da un’attività autonoma (il ruolo pubblico

dell’imprenditore).

Associazionismo, editoria, consulenza, formazione, micro franchising, network

marketing, affiliazioni... Così è nato il mondo “I Feel Good”!

Mentre scrivo questo ebook non siamo ancora diventati ricchi, ma sai una cosa?

Vediamo grossi risultati e ci stiamo godendo il viaggio come non ci era mai

successo prima...

Lo so che una cosa è prevenire povertà ed un’altra cosa è acquisire la

ricchezza...





Ma come fondatore del Wellness Coaching Club (www.wecoclub.it), ho fiducia

nello sviluppo personale, emotivo e spirituale ad oltranza e nel valore magico

di tutti gli individui, aldilà delle inevitabili occasionali battute di arresto.

Ecco perché – oltre ogni vuota retorica motivazionale – so che tutti possono

farcela...

Tu stesso - anche se ora ti senti a pezzi - puoi diventare ricco e sguazzare

nella vera abbondanza, quella che ti permette - come mi disse anni fa una

brillante imprenditrice – di guardarti allo specchio ed essere fiero di ogni

euro che hai guadagnato… basta che decidi di imparare come si fa!

Grazie alle indicazioni che ho condiviso con te oggi e alle scoperte che Viviana

ed io abbiamo condensato nel programma “Soldi, Amore e Fantasia”, so di

avere finalmente un sistema immunitario anti-crisi più forte che mai e posso

ringraziare il cielo perché vivo bene di ciò che amo, senza orari, costrizioni o

vincoli esterni.

I soldi che stanno piovendo nella mia vita sono solo la conferma che sto

imparando a migliorarmi sempre più e sempre meglio...

E, come si dice in questi casi... è solo l’inizio!

Ho per caso detto “Soldi”?





Sì!!! (allora ti ricordo velocemente che anche questo Special Report

“Prevenzione Povertà” è nato grazie al nuovissimo Programma delle Edizioni I

Feel Good “Soldi, Amore e Fantasia” illustrato – per la prima volta – da un

video motivante studiato per l’occasione.

Se ancora non l’hai visto, mi farebbe molto piacere sapere anche cosa ne pensi

di questo video che Viviana ed io abbiamo realizzato con grande slancio:

Preparati ad un ritmo stroboscopico!!!

Puoi vederlo qui: http://www.ifeelgood.it/soldi.htm





Sul mio blog trovi anche un link per lasciarmi un feedback… sì lo so, il testo

scorre veloce... Ma serve per far passare meglio alcuni concetti.

D’altronde, ti svelo un segreto: in molti casi è molto più facile cambiare di

corsa che… al rallentatore!

Per il momento è tutto, grazie per avermi letto fino a qui.

Spero che questo piccolo Ebook ti sia in qualche modo di ispirazione…

Sentiti libero di lasciarmi un tuo commento su “Prevenzione Povertà” e le tue

esperienze sul mio blog…

http://www.ifeelgood.it/blog/abbondanza/prevenzione-poverta/

Ed infine… spero di incontrarti presto nel programma “Soldi, Amore e

Fantasia”, nel “Weco Club” e in tutti i luoghi in cui la nostra potenziante

Tribù di Cyberattivisti decida di riunirsi per continuare a diffondere

Benessere, Abbondanza e Libertà Personale!





Leonardo Di Paola, laureato con lode in Critica Letteraria, dopo 10 anni come Responsabile Fund Raising

per una nota ONLUS nazionale per la quale ha coordinato

centinaia di Volontari per iniziative di Solidarietà e

Assistenza, con un passato nell’editoria tradizionale

come Grafico e Copywriter, decide di dedicarsi in via

prioritaria al Coaching e alla Formazione professionale.

Innamoratosi del profilo del Wellness Coach, che ben si sposa con la sua

passione per Crescita personale, studi di PNL, linguistica e costante ricerca di

miglioramento, fonda l’A.C. I FEEL GOOD per promuovere uno sviluppo

consapevole nelle aree del Benessere fisico, l’Abbondanza finanziaria e la

Libertà personale.

Autore di E-book e Manuali di Formazione, è Web Trainer e Direttore del

Wellness Coaching Club on line (“Weco Club™”), del “Corso di Autodifesa

Alimentare®” e del PS LAB, Laboratorio di Public Speaking.

Tra le sue pubblicazioni:

Soldi, Amore e Fantasia™, Ed. I Feel Good, 2010

Dolce da Morire™, Ed. I Feel Good, 2009

Nudo Giudizio™, Ed. I Feel Good, 2009

Wellness Coach Professionista (Dispense del Weco Club) Ed. I Feel Good, 2009

Wellness Coaching™, Ed. I Feel Good, 2009

Public Speaking in 12 Passi™, Ed. I Feel Good, 2009

Linguaggio Corporeo™ Ed. I Feel Good, 2009

Il Cibometro™, Ed. I Feel Good, 2009

Acqua: sai cosa bevi?™, Ed. I Feel Good, 2008

Autodifesa Alimentare®, Bruno Editore, 2008

Riattiva il Metabolismo in 5 mosse™, Ed. I Feel Good, 2007

I 7 Segreti dei veri Ricchi™, Ed. I Feel Good, 2007





I FEEL GOOD presenta:

Abbandona la paura inconscia che ti separa dalla Ricchezza e lascia fluire

l'Abbondanza con un innovativo e generoso programma che ti parlerà di Soldi

così come non ne hai mai sentito parlare!

“Soldi, Amore e Fantasia” utilizzando la PNL, e

lavorando su convinzioni e blocchi culturali,

sprigionerà la tua intelligenza emotiva finanziaria.

Per saperne di più, vedere il video del progetto e

scaricare subito il REGALO “Prevenzione Povertà”,

clicca qui:

www.ifeelgood.it/soldi.htm






Il “Weco Club”, Wellness Coaching Club, la tua palestra di Benessere!

Un nuovo percorso formativo di consapevolezza, benessere e crescita

personale... Gli strumenti base per conoscere e migliorare se stessi, ma anche

l'occasione per avvicinarsi all'avvincente professione del Wellness Coach.

Un progetto affascinante di formazione ed aggiornamento continuo, dedicato a

tutti i "Cercatori" e ai Professionisti che vivono di comunicazione e relazioni

umane produttive.

Per saperne di più e scaricare subito

il REGALO l’audio MP3 “Wellness Coaching,

Missione Benessere” e un estratto dell’ebook,

clicca qui:

www.wecoclub.it





Leonardo Di Paola

in collaborazione con Viviana Taccione

Edizioni I Feel Good

PNL, Mappe e Strategie™

Cervello, il libretto di Istruzioni™

Software, Volontà e Affermazioni Operative™

La Sublime Arte del Rapport™

La logica delle Strategie Rappresentazionali™

Comportamento: lavorare sui livelli (1)™

Comportamento: lavorare sui livelli (2)™

Collana “Wellness Coach Professionista” Esclusiva dei Soci del Weco Club






Migliora, divertendoti, la tua comunicazione interpersonale!

Un innovativo programma per essere più empatico, convincente, efficace...

Utile sul lavoro ma anche con dritte pratiche da usare nella vita di tutti i giorni

per superare la timidezza, migliorare

l'autostima e crescere a livello

personale.


il REGALO “Linguaggio Corporeo”,

clicca qui:

www.ifeelgood.it/public-speaking.htm






Liberati dal Giudizio altrui, dal Pregiudizio, dal tuo Giudice Interiore, dal

Rimorso e dai Sensi di colpa… e fa’ volare la tua Intelligenza emotiva!

“Nudo Giudizio” è un programma unico che ti aiuterà a controllare pensieri,

critiche, emozioni… Utile in ogni ambito della vita, ti aiuterà a mettere degli

“occhiali rosa” per mantenere alte vibrazioni ed

energia, e cogliere in ogni momento il meglio

delle tue esperienze!


il REGALO “NO GOSSIP”, clicca qui:

www.ifeelgood.it/giudizio.htm






Ti piacerebbe scoprire perché ci chiamano “Wellness Angels ®?”

Il corso on line di Nutrizione ed Autodifesa Alimentare

® ti sorprenderà per

l'innovativo programma e le sue sorprese! Uno strumento semplice, studiato per

un'alfabetizzazione familiare di base ma anche per i professionisti del settore,

che unisce l’aggiornamento ad un approccio lieve e disincantato improntato su

tecniche di Comunicazione, PNL e Pensiero Positivo.


i REGALI “Rischio Colosseo” e l’audio

MP3 “Pillole”, clicca qui:

http://www.autodifesalimentare.it/wa.htm





Dicono di noi…

Leonardo e Viviana sono due Trainer preparatissimi. Seguo da tempo il loro lavoro e

ne sono entusiasta! Sono gli unici che riescono a coniugare una grande preparazione

ad una enorme semplicità espositiva, dovuta ad un'innata simpatia. Riescono a far

comprendere concetti molto complessi con una semplicità impressionante e con il

sorriso sulle labbra.

E' raro avere a che fare con persone tanto preparate e senza un briciolo di

"atteggiamento da professori"... Leonardo e Viviana, siete forti!

Josè Scafarelli - Avvocato - www.RicchezzaVera.com – sui Trainer del “Weco Club”

Leonardo e Viviana hanno creato un altro programma che mette esattamente "il dito

nella piaga"! NESSUNO può permettersi di ignorare quello che spiegano in "Nudo

giudizio", perché è di importanza cruciale per chiunque abbia a cuore il proprio

sviluppo personale e spirituale (e per chiunque abbia a cuore un mondo migliore!).

Come sempre Leonardo e Viviana, trattano l'argomento in modo chiaro, semplice ed

efficace. Soprattutto, insegnando PRATICAMENTE cosa fare e come farlo per

migliorare noi stessi in questo campo. Assolutamente raccomandato!

Italo Cillo - Fondatore e Direttore di www.Miglioriamo.it e www.CerchiaRistretta.it

– su “Nudo Giudizio”

La prima volta che ho ascoltato Viviana e Leonardo in teleconferenza sono stata

colpita dalla limpidezza delle loro vibrazioni. Risulta difficile spiegarlo in termini

razionali. Dalle loro parole e dalla serenità veicolata da queste si nota la sospensione

del giudizio, una meravigliosa dimensione da raggiungere nella quale c’è solo pace ed

armonia con se stessi e gli altri.

Quando capisci che qualsiasi evento non ha alcun significato eccetto per il significato

che noi attribuiamo ad esso, ti senti libero e leggero. Quando fai cessare il

chiacchiericcio interiore che critica tutto e tutti scopri un’oasi silenziosa, perfetta ed

armoniosa. Leonardo e Viviana sanno raccontare di questo paradiso di pace perché lo

dimorano da tempo. Simona Vitale - Sociologa - www.dicembre2012.com/blog - su “Nudo Giudizio” Ci sono libri interi che ti attraversano la mente, ma una sola frase può gettare in te un seme che germogliando ti cambia la vita. Nel marasma informativo di oggi, questo corso è stato per me il seme più prezioso."

Elisa Pampolini - Naturopata e Wellness Angel su “Autodifesa Alimentare”





Ho ascoltato con attenzione l’audio corso ed è stata un’esperienza fantastica. Ho

seguito il corso con la mappa davanti e adesso mi basta rivedere la mappa per

ricordare tutto. La semplicità e l’impostazione divertente della lezione non mi hanno

fatto accorgere che il corso era finito, l’ho fatto tutto d’un fiato in una serata.

Daniele Chiola – Assessore e Promotore Finanziario - su "Public Speaking in 12 Passi"

Gentile Leonardo, ho appena terminato di ascoltare il Vs audiocorso di Public

Speaking. Desidero complimentarmi per la freschezza e al tempo stesso

professionalità con cui è stato condotto; ricco di spunti interessanti e con l’originale

conduzione in “tandem” con la tua collega D.ssa Viviana Taccione.

Mi avete trasmesso tanto il Vs entusiasmo, l’armonia di pensiero e rivolgo ad

entrambi il mio apprezzamento…

Nicola Miceli - Direttore Commerciale su "Public Speaking in 12 Passi" Voglio esprimere pubblicamente i miei sentimenti di amicizia e di stima nei confronti

di Viviana e Leonardo e complimentarmi per il corso!

Ho apprezzato la passione, la freschezza, la grande dedizione con cui hanno trattato

gli argomenti, traspare con chiarezza quanto del loro tempo hanno dovuto dedicare a

far propri certi concetti prima di poterli condividere con noi. La parola chiave di

questo corso è a mio giudizio "CONSAPEVOLEZZA" perché è proprio la cosa che manca

alla grande maggioranza delle persone. Grazie!

Lorella D'Ambrogio - Consulente Nutrizionale - sul Corso "Autodifesa Alimentare" Viviana e Leonardo propongono il corso di Autodifesa Alimentare on-oline e lo hanno

organizzato e divulgato molto creativamente.

In aula si respira una grande grinta, c'è sostegno sincero e spazio per tutti e ci si sente

subito parte di un Team... l'atmosfera è informale e giocosa ma i contenuti sono

precisi, approfonditi, affrontati con professionalità e comprovabili sia con

l'esperienza personale che con dati scientifici alla mano. E' un'esperienza che mi sento di consigliare vivamente a tutti!"

Luisa Ferrario - Life & Nutrition Coach su “Autodifesa Alimentare”





Edizioni I FEEL GOOD Soluzioni per il Benessere, l’Abbondanza e la Libertà Personale

www.ifeelgood.it

SPECIAL Prevenzione Poverta Leonardo Di Paola IFEELGOOD

Documents

Transcript of SPECIAL Prevenzione Poverta Leonardo Di Paola IFEELGOOD