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DOPO L’ALLUVIONE 8xmille, così ripartono Olbia e Senigallia OFFERTE PER IL SOSTENTAMENTO La comunione più forte della crisi DOSSIER La preghiera, tempo ritrovato Sovvenire TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SUL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA ANNO XIII - NUMERO 2-GIUGNO 2014 Periodico trimestrale di informazione - Numero 1, Anno XIII - GIUGNO 2014. Contiene invio prop. per la raccolta fondi e I.R. Sped. in Abb. Post. DL 353-2003 (conv. in l. 27/02/2004 n.46) Art. 1, comma 1 Aut. GIPA/C/RM/2012. Taxe perçue - Tassa pagata. In caso di mancato recapito restituire al mittente presso Padova C.M.P. che si impegna a pagare la tassa dovuta DON GEREMIA E GLI ALTRI SACERDOTI “Nel mondo agricolo con progetti di lavoro, dignità e speranza”

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DOPO L’ALLUVIONE

8xmille, cosìripartono Olbiae Senigallia

OFFERTE PER IL SOSTENTAMENTO

La comunionepiù fortedella crisi

DOSSIER

La preghiera,temporitrovato

SovvenireTRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SUL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA ANNO XIII - NUMERO 2 - GIUGNO 2014

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DON GEREMIA E GLI ALTRI SACERDOTI

“Nel mondo agricolo con progettidi lavoro, dignità e speranza”

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SOVVENIRE

02

Certo, uno si aspetta che, da inviato eviaggiatore di zone impervie, testimo-ni quel che ho visto fare ai preti in mon-di lontani. Naturalmente ho visto mol-te cose buone, e non le dimentico. Pen-so ai gesuiti di San Salvador, ai france-scani della Natività a Betlemme, ai mis-sionari di Medici con l’Africa nel Sud Su-dan, al salesiano che organizza le scuo-le a Quetta, la capitale dei talebani. Mauna cosa è quel che vedi fare, e che ri-scatta il tuo personale senso di impo-tenza, e ti assolve di colpe e ti restitui-sce un po’ di speranza. Altra cosa èquello che fanno per te, dove non con-ta quel che vedi, dove non sei spettato-re, ma parte in causa. Non penso tan-to al cappellano dell’oratorio, in tempi incui il prete teneva sollevata la tonaca

per giocare a pallone con noi ragazzini,né alle lezioni di dottrina, e neppure aigesti solenni della Messa di Natale,quando combattevo tra il sonno e l’emo-zione di servire da chierichetto. Pensoall’ insegnante di religione del liceo, alsuo puzzo di toscano e alla sua pazien-za distante, che però comunicava unapassione che finiva per incuriosirti. Pen-so ai due preti che frequentai nei giornidel terremoto friulano. Con uno dei due,mancato troppo presto, camminavo neicampi, un giorno che ci fu una fortescossa. Non c’era nessun pericolo pernoi, in mezzo a un campo, ma restai im-pietrito a sentire la scossa, sulla terra,come quel gioco della corda, un’ondache corre sotto i tuoi piedi. Lui, sorriden-do, mi disse che era la prova di quanto

Anno XII - N. 2 - Giugno 2014

Direttore editoriale:Matteo Calabresi

Coordinatore di redazione:Laura Delsere

Servizio Promozione:Massimo Bacchella

Maria Grazia BambinoBianca Casieri

Paolo CortellessaPatrizia Falla

Stefano GasseriChiara Giuli

Raffaella GugelFrancesca Roncoroni

Via Aurelia 46800165 ROMA/Fax 06-66398444

Indirizzo Internet:www.sovvenire.it

email: [email protected]

Fotografie:Romano SicilianiFrancesco Zizola

In copertina:don Geremia Acri, parroco

di S. Maria Goretti ad Andria,promotore dell'omonima casa

d'accoglienza che assisteanche i braccianti stagionali

(foto di Francesco Zizola)

Progetto graficoe impaginazione:Alberto Valeri srl

design editoriale - Milano

Stampa:Mediagraf Spa

Noventa Padovana (PD)

Periodico trimestraledi informazione

Numero 2 Anno XII,Giugno 2014

Registrazioneal Tribunale di Padova

Numero 1779 del 15/2/2002Direttore responsabile

Francesco Ceriotti

Sovvenire è stampato su carta concertificazione internazionale FSC.

È garanzia della provenienzada boschi a corretta gestione

ambientale e sociale (rispettodell'ambiente, della biodiversità

e dei diritti delle popolazionilocali). FSC è sostenuta dallemaggiori sigle ambientaliste

mondiali, come Greenpeace, WWFe FederForeste.

La realizzazione e la spedizionedi questa copia è costata 0,34 euro.

La rivista è inviata per un annoa tutti coloro che hanno donato

un’offertaper il sostentamento del clero.

A pagina 11, le indicazioniper partecipare.

Questo numero è statochiuso il 24 maggio 2014

ISCR. AL ROC 22684

04 PHOTOREPORTAGE >> SACERDOTI E MONDO AGRICOLOLa nostra terra dà speranza e lavoro [ di SABINA LEONETTI e STEFANO NASSISI]

10 INDICAZIONI PER I LETTORI

I-IV DOSSIER >> SCUOLA DI PREGHIERAAlla riscoperta della preghiera quotidiana [ di DON GUIDO MAZZOTTA ]

13 SACERDOTI E 8XMILLE >> AIUTI IN SARDEGNA E A SENIGALLIAAccanto alle famiglie colpite dall’alluvione [ di ELISA PONTANI ]

L’EDITORIALE

“Quei pretiche sannotrovare le parole”di TONI CAPUOZZO inviato specialepagina a cura di SERENA SARTINI, foto ELIA FALASCHI © PHOCUS AGENCY

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fosse naturale, e piuttosto di provar pau-ra, si dovessero costruire case in gra-do di resistere a una scossa, come si faun tetto che non faccia passare la piog-gia. Erano preti che celebravano Mes-sa all’aperto, o in tenda, e dicevano: sifacciano prima le case, poi le chiese,perché la cosa più importante è che cisia la gente, quando ci saranno le chie-se. Penso a quel prete che trovò le pa-role giuste per lenire il dolore per lascomparsa di un amico.Penso che nessuno di noi può sentirsiimmune dal bisogno, anche se il biso-gno non è la fame, non è fuggire unaguerra o una carestia. Una parola giu-sta e buona, un gesto semplice e diret-to, quando serve, sono un bene prezio-so per tutti.

16 CHIESA IN TRASPARENZA >> L’INDAGINE GFK-EURISKOLe parrocchie italiane? Presenti e trsparenti [di CHERUBINO ROSSI ]

18 ATLANTE 8XMILLE>> REPUBBLICA CENTRAFRICANASull’orlo dell’abisso la Chiesa è rifugio [ di MARTA PETROSILLO ]

20 OFFERTE PER IL CLERO>> RENDICONTI

IL 2013 anno di svolta e il 2014 cresce ancora [di PAOLA INGLESE ]

22 LETTERE

03

inco

ntri

Il fattore umano è la cifra dei suoi reportages,dal G8 di Genova alla Terra dei fuochi, alle mol-te guerre dei nostri giorni. Trent’anni da testimo-ne ne hanno fatto uno degli inviati italiani, nonsolo al fronte, di maggiore esperienza. Nato nel1948 a Palmanova (Udine), ha lavorato per Pa-norama, Epoca, Il Foglio (la rubrica ‘Occhiaie diriguardo’), per le reti Mediaset dove ha condot-to il settimanale ‘Terra!’. Ha ricevuto numerosipremi di giornalismo (tra gli altri, ‘Saint Vincent’,‘Ilaria Alpi’ e ‘Flaiano’). Sposato, ha due figli, piùuno cresciuto nei primi anni di vita, dopo averlotrovato orfano a Sarajevo. Il libro più recente èLe guerre spiegate ai ragazzi (Mondadori, 2012).Attivo anche con un blog, da poco è tornato a fa-re il freelance.

DALLA TV AL WEB

Scrittore e testimonedel nostro tempo

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FOTOREPORTAGE S A C E R D O T I E M O N D O A G R I C O L O

DON VITO GAUDIOSO (ANDRIA)DAI TERRENI CONFISCATISOSTEGNO PER 900 FAMIGLIE

«L’emergenza occupazione e la promozione del terri-torio ci hanno spinti ad ‘inventare’ il lavoro a partiredalla vocazione agricola della nostra terra». Tornataalla vita e a dare da vivere ad Andria anche grazie asacerdoticomedonVitoGaudioso.Parrocoedaunan-no anche vicepresidente della cooperativa ‘Sant’Ago-stino’, che gestisce 4 ettari confiscati alla mafia, oggiassegnati a «Terre di Puglia-Libera Terra» di Mesagne(Brindisi).L’Orto sociale, con 14 soci (11 giovani e 2 adulti), è sta-

to sostenuto con 15 mila euro dal progetto della Cari-tas diocesana ‘Green Life’. «E rientra - spiega don Vi-to- nel programma pastorale «Dio educa il suo popo-lo’”. Igiovanicoltivanoprodottiautoctonibiologici,nelrispettodelclimaedellestagioni.Dueettaripercoltu-re invernali (dalle cime di rapa ai legumi, dagli spinacialle ciliegie), uno per l’uliveto che produce olio con ilmarchio ‘Libera’. «Con lenostrecolture-spiega ilpresi-dentedellacooperativaVincenzo Roberto-siamopre-senti ineventiparrocchiali, riforniamomercati, vendia-mo a livello nazionale con grandi marchi bio, e donia-mopartedel raccoltoaiCentriascoltoCaritaseaicen-tri interparrocchiali,chesostengonocirca900 famiglie.Inpiù invitiamolacomunitàacomprarliperchéèunva-

L’Italia in crisiriparte anche

dalla riscopertadell’agricoltura.

Ne sono convintii parroci che

hanno creato cosìposti di lavoro

per i giovani, cased’accoglienza

e approdispirituali,

testimoniandola fiducia dove

nulla fioriva.Ecco le loro storie

di nuovaevangelizzazione

04

«La nostra terradà speranza e lavoro»servizi di SABINA LEONETTI e STEFANO NASSISIfoto di ANDREA MALTESE (PUGLIA-CALABRIA) / MICHELE BORGHESI (UMBRIA)

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lore aggiunto: fare la spesa così significa investire nellaproduzione locale, a chilometri zero, sostenendo eco-nomia e lavoro». Il team organizza inoltre laboratori diagricoltura biologica per rendere più consapevoli pro-duttorieconsumatori.«Lapassioneazzera lafatica» perMaria Rita Sellitri, 26 anni, laureata in Scienze agrarie esocia della 'S. Agostino’. «La cooperativa significa postidi lavoro ingradodicambiare lamentalitàdeiconsumi»aggiunge Emanuele, 33 anni, economo e quando servemuratore. Davide Lorusso, 24 anni, diventerà sacerdo-te.Nell’orto ‘Sant’Agostino’vedeunaltroaspettodeisuoistudialSeminariodiMolfetta:«nell’agricoltura lepoten-zialità economiche sono enormi per questo Sud marto-riatodalladisoccupazione».«Alpiùprestociserviràuna

sede adatta - chiarisce il presidente Vincenzo Roberto- per trasformare i nostri prodotti, aprire una masseriadidatticaeunaretediscambioconlescuole».«Oggicu-stodire il Creato e rivedere i consumi delle famiglie,sempre più in affanno di fronte alla crisi economica –evidenziaildirettoredellaCaritasdiocesana,donMim-moFrancavilla- significaconciliareecologiae rispar-mio,nell’otticadiun’alimentazionesanaegenuina.Orapuntiamoall’integrazionesociale,conproposteconcre-te in5 tappe(cibo, rifiuti,acqua,abitazioni,energia).E’ lanuova scelta di vita, oltre l’assistenzialismo, progettatanelprogrammapastoralediocesano«Lafamiglia tra la-voro e festa».

S.L.

05

In queste pagine: alcunigiovani soci dellacooperativa ‘S. Agostino’di Andria al lavoronell’Orto sociale.Gestiscono 4 ettariconfiscati alla criminalità,producendo olio, fruttae verdura, venduti in tuttaItalia e in parte donatiai bisognosi.Al centro: don MimmoFrancavilla, direttoredella Caritas diocesanadi Andria. Sopra: don VitoGaudioso, parroco diS. Agostino, dov'è natala cooperativa

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FOTOREPORTAGE

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ARGHILLA’ (REGGIO CALABRIA)DON FRANCESCOMEGALE,8 GIOVANI E UN SOGNO DIVENTATO REALTÀ

Un sogno nato nella ‘terra di nessuno’, ai mar-gini di Reggio Calabria. Ad Arghillà, 7 mila abi-tanti, trasformata da scelte clientelari in diste-sa di alloggi popolari in gran parte occupati abu-sivamente da italiani e rom, dal 2007 il parrocodon Francesco Megale si è fatto carico di unapromozione umana senza precedenti attraver-so formazione ed evangelizzazione. Prima l’as-sociazione «Il tralcio» per contrastare la disper-sione scolastica nel doposcuola. Poi la coope-rativa «Collina del sole» (8 giovani), finanziatacon il Prestito della speranza Caritas per 15 mi-

la euro, e dalla Fondazione Tertio Millennio -Progetto laboratorio Sud, con 20 mila per l'ac-quisto di attrezzi agricoli, furgone e istallazio-ne di serre. A monte, la formazione con il Pro-getto Policoro della Chiesa italiana. «Ci premedare lavoro - ribadisce don Francesco- e le ini-ziative non mancano, per sconfiggere le pover-tà, delocalizzare i rom, ridare credibilità al terri-torio. Senza un coordinamento con le istituzionituttavia l’integrazione sarà difficile».Ma gli ot-to soci di «Collina del sole» non demordono einvestono energie e competenze coltivando iterreni a frutta e ortaggi, e con il laboratoriod’artigianato (vasi, icone, complementi d’arre-do). «Nella nostra parrocchia di Sant’Aurelio hovisto da vicino le fragilità delle famiglie del ter-

SACERDOT I E MONDO AGR ICOLO

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ritorio –spiega Angelo Labate, laurea in Scien-ze politiche e socio fondatore- Dal Centro Diur-no, dove do una mano nel recupero scolastico,e dall’associazione sportiva ‘Fortunato Quattro-ne’ passano realtà difficili. Ma oggi guardo lamia Arghillà e quelle vigne abbandonate tra-sformate in orti, come prova tangibile di un fu-turo migliore». «Sto per laurearmi in architettu-ra e avrei avuto difficoltà a trovare un lavoro -evidenzia Silvia Putortì, 27 anni- Ora in coope-rativa mi metto in gioco con l’artigianato». Pao-la Losi, sposata, perito programmatore, era di-soccupata da due anni: «applichiamo tecnicheantiche e innovazione nella decorazione del ve-tro, della ceramica, del legno, nell’uso della scor-za d’agrumi e dei tralci di vite, creando oggetti

esclusivi per il nostro punto vendita”. «Portiamoavanti un progetto di vita -aggiunge la presiden-te Maria Quattrone, 35 anni - Chi conosce i di-sagi e i limiti di questa ‘periferia delle periferie’sa anche delle grandi risorse da portare alla lu-ce. Partiti da un percorso di pastorale giovani-le, oggi la nostra priorità è il servizio al territo-rio e alle persone. Siamo in rete con il ProgettoPolicoro, i GAS (Gruppo acquisto solidale), lediocesi e il Parco ludico-tecnologico-ambienta-le di Ecolandia, a pochi chilometri da qui, in cuigestiamo un’area giochi; siamo inoltre inseritinel consorzio di coop sociali Calabria. Tutte op-portunità per trasformare il nostro progetto inoccupazione stabile». www.progettopolicoro.it

S. L.

In queste pagine:alcuni dei soci di ‘Collinadel sole’ con il parrocodi Arghillà, don FrancescoMegale. La cooperativaè una delle ultime natedal Progetto Policorodella Cei, che contrastala disoccupazione giovanilecon la formazioneper costituire pmi.Sostenuto con 1milionedi euro l’anno dall’8xmille,finora ha creatooltre 4mila posti di lavoro(www.progettopolicoro.it)

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FOTOREPORTAGE SACERDOT I E MONDO AGR ICOLO

SANFATUCCHIO (PERUGIA)DON REMO SERAFINI: IL CASOLARE,CROCEVIA PER GUARIRE LE FERITE

«La porta della nostra casa è aperta a tutti quelliche hanno bisogno di ritrovarsi, gettando via il ma-le e facendo emergere il bene». Don Remo Serafi-ni, parroco dal 1968 della vicina frazione di Sanfa-tucchio di Castiglione del Lago (Perugia), è il pro-motore della casa d'accoglienza «Il Casolare», rea-lizzata nel 2004 dalla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve sui terreni un tempo appartenutialla Buitoni. «Negli anni - racconta don Remo - ab-biamo accolto giovani con problemi di droga, di al-

cool o con esperienze familiari dolorose; religiosi incrisi, detenuti agli arresti domiciliari e persone af-flitte dal «male del vivere», di ogni Paese o religio-ne. In questo momento, tra responsabili e ospiti, cisono circa 40 persone. Con noi, anche un bambinokosovaro portatore di handicap, che ci è stato affi-dato».«Viviamo una vita comunitaria nella semplicità enella provvidenza - aggiunge - lamaggior parte deltempo la dedichiamo alla preghiera e al lavoro, se-condo i principi della gratuità e del dono, propri del-l’economia cristiana. Nessuno dei ragazzi o dei re-sponsabili viene retribuito. Nessuno paga quote pervivere nella comunità». La casa si mantiene con do-

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nazioni e con un contributo dall’8xmille. D’estate poidiventa campo estivo per giovani e famiglie: «conl’aiuto di religiosi esperti, vengono qui a riflettere suitemi dell’educazione dei figli» aggiunge don Remo.Che al Casolare, oltre che nella sua parrocchia diSan Felice, il prossimo 28 giugno festeggerà il 50°di sacerdozio, dopo una vita dedicata al Vangelo ealla storia del territorio del Trasimeno, anche comeresponsabile dell’archivio diocesano di Città dellaPieve. «Don Remo –spiega Chiara, che con il mari-to Giovanni è responsabile della casa– per noi è unpadre. Si dedica a tutti, si apre al confronto. Non èun caso che ben 5 ragazzi abbiano scoperto qui laloro vocazione religiosa e che altri, di confessioni

diverse, si siano convertiti al cattolicesimo». Pro-fondo anche il legame con la diocesi: «Da qualcheanno –aggiunge Chiara– per la festa del Corpus Do-mini noi del Casolare, insieme ad altre case d’acco-glienza diocesane, allestiamo nella piazza principa-le di Perugia, in segno di gratitudine, l’infiorata, at-traverso cui l’arcivescovo fa passare l’Eucarestia».«Dopo aver riannodato i fili della loro vita, che sen-tivano perduta - conclude Daniela Monni, direttri-ce della Caritas diocesana - alcuni lasciano la co-munità. Lamaggior parte però resta, per offrire a chiarriva in cerca di aiuto la propria esperienza. Da nau-fraghi, salvati dalla medicina dell’amore, diventanosoccorritori». S. N.

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In queste pagine: vitaquotidiana a Sanfatucchio,nella casa d’accoglienzavicina al lago Trasimeno,approdo per i più fragili,scuola di responsabilitàe fraternità perricominciare dopo sceltesbagliate. Nei ritrattipiccoli: don RemoSerafinie DanielaMonni, direttoredella Caritas diocesanadi Perugia-Città dellaPieve, che sostiene ilprogetto con 12mila eurol’anno, anche con l’aiutodell’8xmille

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FOTOREPORTAGE SACERDOT I E MONDO AGR ICOLO

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Una delle risposte alla crisi economica negli ultimianni è venuta dall’agricoltura.Dati Coldiretti-Swg-Miur 2013, registrano un ritorno dell’Italia alla ter-ra, e forse a se stessa: +29% le iscrizioni negli isti-tuti professionali agrari, +4,3% le nuove aziende,mentre il biologico segna +10%di fatturato. Tra gliunder 35 gli agricoltori sono passati da 50mila a 80mila (il 30% laureati). E entro il 2016 Coldiretti pre-vede 100 mila posti in più.Dunque una risorsa. Per l'occupazione dei giovani.Per il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità, nelsegno del bene comune.E per il recupero dei suoli, che frenerebbe il disse-sto idrogeologico, oltre a rendercimeno dipenden-ti dalla produzione agricola estera (oggi siamo il 3°PaeseUe e il 5° al mondo per incapacità di coprireil nostro fabbisogno alimentare).Frena queste potenzialità lo sfruttamento di mano-pera. Su stampa e tv europee e Usa sono frequen-

ti i reportages dal nostro Paese sui 'raccolti dellavergogna' dietro il 'made in Italy', con lo sfruttamen-to ai limiti della schiavitù degli stagionali, soprattut-to immigrati. Terminali di una filiera di arance, vinoo pomodori che non è quasi mai povera o arretra-ta,ma legata a grandedistribuzione,marchi pregia-ti, multinazionali o alle agromafie.All'insegnadel 'volevamobraccia, sono arrivati uo-mini', nelle baraccopoli agricole italiane sono sti-mati circa 700 mila stagionali, spesso reclutati percaporalato (reato dal 2011 e tuttoramonopolista del-la mediazione con le imprese nel Sud). Anche traquesti ‘invisibili’, senza assistenzamateriale e spi-rituale, i sacerdoti sono presenti. Come donGere-miaAcri, parroco adAndria, che ha fondato il cen-tro d’accoglienza ‘S.Maria Goretti’ (www.casaac-coglienza.com), aperto ai poveri con mensa, doc-ce, ambulatorio, oltre che – grazie ai volontari- at-tivo anche nell’assistenza notturna ai braccianti.

Vicini a chi lavora la terra,per la dignità dell’uomo

Qui sopra: tra i sacerdotiche si dedicanoall'apostolato nei campianche donGeremiaAcri,responsabile dell'ufficioper lemigrazioni delladiocesi di Andria. Nelcentro d'accoglienza'S.Maria Goretti' assistefamiglie in difficoltà estagionali. Cliccando dasmartphone sul codiceQR(qui sotto) puoi vedere ivideo della sua opera,sostenuta anche conl'8xmille

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Grazie ai lettori che ci comunicano doppioni e cambi di indirizzo, scrivendo o telefonando. Pertutti è disponibile il Numero Verde donatori gratuito 800. 568. 568 negli orari indicati a lato.Ecco qualche semplice accorgimento per evitare invii in eccesso:

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le donazioni successive, non utilizzare più il bollettino conle indicazioni sbagliate.INVII PLURIMI: a volte non si tratta di duplicati, ma delnormale invio di più comunicazioni durante l’anno. Per ve-rificarlo, controllate il ‘codice donatore’ sopra l’indirizzo(es. 0000256773), nel modulo allegato a Sovvenire. Se ilcodice è sempre lo stesso, non c’è duplicazione.RICHIESTEDI SUBENTRO: non è possibile il subentrodiretto. Per cancellare il nominativo di un familiare e di-ventare donatori al suo posto, occorre chiedere la can-cellazione via posta ordinaria (a ICSC-Servizio Donatorivia Aurelia 796, 00165 Roma), o via mail ([email protected]), o via numero verde gratuito indicato a lato.Quindi donare un’offerta a nome del nuovo donatore tra-mite conto corrente postale n.57803009 (come indicato afianco).

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Le offerte per ilsostentamento sonodeducibili finoad un massimo di 1.032,91euro ogni anno.Le ricevute – conto correntepostale, copia del bonificobancario, estratto contodella carta di credito,quietanza – sono valide perla deducibilità fiscale.

E’ possibile richiedereun’attestazione dell’avvenutadonazione chiamandoil Numero Verde Donatori800 568 568oppure scrivendo all’[email protected]

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Otto risposte e una missione,ecco perché sostenere i sacerdoti

●Checosasono leOfferteper i sacerdoti?Sono offerte diverse da tutte le altre, perché sono espres-samente destinate al sostentamento dei nostri preti dioce-sani.Dal più lontanoal tuo.

●Chipuòdonare l’Offertaper i sacerdoti?Ognunodinoi.Persé,per la famigliao ilgruppoparrocchia-le. Importanteèche il donatorecorrispondaadunaperso-na fisica (ad esempio:MarioBianchi, e non ‘famiglia Bian-chi’, né ‘parrocchianiS.Giorgio’)

●Comepossodonare?Concontocorrentepostale, inbanca,conuncontributodi-rettoall'Idsc, concartadi credito. Trovi i dettagli apag.11.

●Dovevanno leOffertedonate?All’IstitutocentralesostentamentoClero,aRoma.Che ledi-stribuisceequamentetra icirca36milapretidiocesani. As-sicura così una remunerazionemensile decorosa: da 870euronettialmeseperunsacerdoteappenaordinato, finoa1.354europerunvescovoai limiti dellapensione. LeOffer-te sostengonoanchecirca 3mila preti ormai anziani oma-lati, dopounavita interaaserviziodelVangeloedelprossi-mo. E raggiungonoanche600missionari nel Terzomondo.

●Perché ogni parrocchia non provvede da sola al suoprete?

L’Offertaènatacomestrumentodi comunione tra sacerdo-ti e fedeli, edelleparrocchie tra loro.Perdareallecomunitàpiùpiccoleglistessimezzidiquellepiùpopolose,nelquadrodella ‘Chiesa-comunione’ delineatadalConcilioVaticano II.

●Chedifferenzac’ètraOfferteper isacerdotiel’obolorac-coltodurante laMessa?

E' diversa la destinazione. Ogni parrocchia infatti dà il suocontributo al parroco. Che può trattenere dalla cassa par-rocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo so-stentamento.È pari a 7 centesimi al mese per abitante. E nellamaggiorparte delle parrocchie italiane, che contanomeno di 5.000abitanti, ai parrocimancherebbe il necessario. LeOfferteel’8xmille vengonoallora inaiutoallaquotacapitaria.

●Perchédonare l’Offerta sec’ègià l’8xmille?Offerte e 8xmille sononati insieme.Nel 1984, con l’applica-zionedegliaccordidi revisionedelConcordato.L’8xmilleog-gi è uno strumento ben noto, e non costa nulla in più ai fe-deli. Le Offerte invece sono un passo ulteriore nella parte-cipazione:comportanounpiccoloesborso inpiùmaindica-no una scelta di vita ecclesiale. Tuttora le Offerte copronocirca il 3%del fabbisogno, e dunque per remunerare i no-stri sacerdotibisognaancora far riferimentoall'8xmille.Mavale lapenafarleconoscereperchéquestodonoindicaunascelta consapevole di vita ecclesiale. E raggiunge anche isacerdoti di parrocchiepiccolee lontane.

●Perchési chiamanoanche«offertededucibili»?Perché si possono dedurre dal reddito imponibile nella di-chiarazione dei redditi fino a unmassimo di 1.032,91 eurol’anno. Se a donare sono famiglie o gruppi parrocchiali, èimportante l’Offerta sia a nome di una sola persona, ai finidelladeducibilità.

E TU PERCHE’DONIPER I NOSTRIPRETI DIOCESANI?Aspettiamo le vostretestimonianze. Potete inviarlein redazione, ai recapitiemail e postalipubblicati a pagina 22

VUOI RICEVEREO REGALARELA RIVISTASOVVENIRE?Basta inviare un’offertaper il sostentamentodel clero, attraversouno dei canaliindicati a pagina 11.

I N D I C A Z I O N I P E R I L E T T O R I

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I

Alla riscopertadella preghieraquotidianadi DON GUIDOMAZZOTTA – pagina a cura di ROSA SASSOfoto di AGENZIA ROMANO SICILIANI/ CARLAMORSELLI/CREATIVE COMMONS

Ai sacerdoti dobbiamo il nostro sostegno spirituale. Per i lettori in ricerca, anche in vista delperiodo estivo, ecco alcune riflessioni, affidate a donGuidoMazzotta, decano della facoltà diFilosofia dell’Università Urbaniana di Roma, autore del fortunato libro ‘Il Sicomoro. Iniziazio-ne alla preghiera cristiana’ (UrbanianaUniversity Press, 2010). Unmanuale dedicato al dialo-go con il Padre in tempi segnati dall'ansia, senza tregua, riscoprendo ‘l’oggi di Dio’. O per dir-la con le parole dell’autore ‘acqua nel deserto’, “un itinerario nella ricerca non mai esauritanémai esauribile del Suo volto". Di seguito proponiamo una prima parte.

doss

ier

Qui sopra: donGuidoMazzotta,ordinariodi Filosofiaall’universitàUrbanianadi Roma(foto di CarlaMorselli)

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DOSSIER

mento che questa vita non è priva d’un destino o diun fine. Intuiamo oscuramente che tra i beni a por-tata dimanonulla potràmai placare il desiderio chenoi siamo: ‘ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuo-re è inquieto finché non riposa in Te’ (sant’Agosti-no, Confessioni 1,1). Non importa la formache il de-siderio prende nel tuo cuore: può essere esile co-me un filo di una ragnatela e debole come cenereche fuma ancora, o potente come un grido e fortecome l’ondache violenta s’abbatte sulla sabbia del-la tua vita. In ognuno di questi casi, se questo desi-derio è in te, tu già preghi. O, piuttosto, lo SpiritoSanto prega in te.Da noi stessi o con le nostre forze infatti non sap-piamo pregare. “Se tu sapessi il dono di Dio –dice

RISCOPRIRE LA PREGHIERA

II

In alto: istantaneadall’antico sitoarcheologico di Askelon,in Israele. Un visitatoreper ascoltaremeglio la guida salesu un sicomoro,con lo stesso gestoche fu di Zaccheonel Vangelo di Luca.Sopra: la copertinadel volume al centrodel nostro dossier

Come Zaccheo ‘che essendo piccolo salì sull’ar-bore per vedere il volto di Dio’ –ci ricorda santaCaterina da Siena- così coloro che desiderano ac-cedere alla Verità ma vi sono impediti dalla folla,che fa da ostacolo, che ti inghiotte e ti annichila, cimostrano che incontrare Gesù è un avvenimentoper nulla anonimo, o dimassa. Mapersonale eper-sonalizzante.Bisogna ritrovare se stessi, il senso della propria di-gnità irripetibile, il gusto di pensare con la propriatesta e di rischiare la libertà in decisione fedeli e re-sponsabili. Per incontrare la Parola che ci restitui-sce il nome proprio, e lo riempie di risonanze fino-ra mai udite, occorre poter guardare ‘al di là dellafolla’.

LE CONDIZIONI PER LA PREGHIERA‘Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora ti cerco, di te hasete l’anima mia’ (Salmo 63,2). Il primo passo ver-so la preghiera è il desiderio.Ancora confuso, che ignora chi possa soddisfarlo,e tuttavia ne conosce l’assenza: è il senso di vuo-to interiore o di vanità che sorprende un’esistenzasuperficiale e la circonda d’assedio; o anche, piùspesso, il sentimento di inutilità di una vita agita-ta, ingolfata, senza tregua; o finalmente il presenti-

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Gesù alla samaritana (Gv 4,10).Noi non sappiamo,anzi non possiamo sapere,ma lo Spirito sa. Ed è Luiche intercedeper noi dalla più intimaprofondità delnostro essere, sollevando versoDio ‘gemiti inespri-mibili’ (Romani 8,26), mai totalmente chiari, quasi aproteggere con il loro chiaroscuro la libertà perso-nale del consenso umano.Se tu desideri Dio, è in effetti lo Spirito Santo chedesidera in te.Sin dal tuo battesimo loSpirito dimo-ra in te. ComeSoffio eVento, che se appena l’asse-condi ti fa prendere il volo, e come Fuoco, che lam-bisce ormai e presto infuocherà il legno secco del-la tua vita.Lo hai già sentito soffiare? O invece Egli geme an-cora, dimenticato, nel fondo del tuo cuore ingom-

III

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brato di idoli, e attende solo che tu finalmente reci-da i legacci che Lo trattengono e che Gli impedi-scono di fecondare la tua libertà?

IN ASCOLTO DELLO SPIRITOA ben vedere, pregare altro non vuol dire se nonfarsi attenti ai gemiti dello Spirito e assecondarnel’azione con semplicità. Fino a che le nostre facol-tà più coscienti, ossia memoria, intelligenza e vo-lontà, e poi anche la nostra sensibilità e il nostrostesso corpo non passino dalla tristezza alla gioia,dalla sfiducia alla speranza, dal ripiegamento su disé all’amore, e diventino tutti interi ri-ordinati al ser-vizio e alla lode di Dio Creatore e Signore.Come fare?Basta andare incontro al desiderio ches’accende per segnalare ‘la sola cosa che ti man-ca’ (Mc 10,21) e che ti impedisce di stare nella gio-ia, senza inquietudini e senza paure. Seguire il cor-so di questo fiume nascosto, risalendo paziente-mente fino alla sorgente, senza fermarsi alle suepiene o alle sue conche:Dio non ci scaverebbe senon ci volesse riempire. Per andare verso Dio nonoccorre essere forti, equilibrati, senza peccato. Oc-corre invece essere poveri, deboli, bisognosi. Piùprecisamente occorre riconoscere di esserloe ‘gri-dare’ quindi verso di Lui la nostra debolezza e la no-stra povertà. Sta qui, forse, l’unica difficoltà dellapreghiera, nella mancanza di umiltà di cuore.Al contrario dei bambini che entrano nel Regnoquasi con naturalezza, chi si presume adulto e ma-turo fatica a riconoscere che il centro e la sorgen-te della sua vita semplicemente non gli apparten-gono, che anzi sono nelle mani di un Altro.

IL SILENZIO, “LUOGO” PER PREGARELa scoperta di un luogo fisico appropriato è secon-daria. Ma per l’incontro, ‘Il duplice reciproco co-gnoscimento’ (Caterina da Siena), troviamo un am-biente in cui io sono me stesso, lontano da ruolisociali, anche se fatico ad accettarmi nei miei li-

IV

RISCOPRIRE LA PREGHIERADOSSIER

miti e miserie. Che tuttavia il Signore conosce, ac-cetta e ama. ‘Dio è più grande del nostro cuore’ (1Giovanni 3,20). Il vero luogo della preghiera è sta-re con Cristo e rimanere in Lui. Per vivere con ilTutt’Altro -con Colui i cui pensieri ‘non sono i no-stri pensieri’ (Isaia 55,8) - può essere utile un luo-go di silenzio dove vivere la rottura necessaria conle nostre pretese.(fine prima parte)

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La Chiesa grazie alle firme non ha la-sciato sole le vittime di emergenzeambientali.Nell’ultimo anno ha invia-to 2 milioni di euro, dopo le alluvioni in

Sardegna orientale a novembre scorso (17 mortie 2.700 sfollati) e sulla costamarchigiana dueme-si fa (3 morti, 300 sfollati). Un lungo sostegno spi-rituale emateriale. «Abbiamo potuto aiutare cen-tinaia di famiglie grazie all’8xmille e agli aiuti del-le Caritas diocesane di tutta Italia - spiega don

Andrea Raffatellu (nella foto), vicario generale in-caricato del coordinamento nella diocesi di Tem-pio-Ampurias e parroco della Sacra Famiglia, adOlbia, con circa 180 famiglie alluvionate - Fin dal-le prime ore abbiamo aperto sia i saloni parroc-chiali che le chiese per dare un tetto agli sfolla-ti, per comporre le salme e per distribuire aiutialimentari». «Caritas Italiana ci ha aiutato a met-tere in piedi un sistema di verifica delle richiestee distribuzione efficace degli aiuti» indica Dona-

Accanto alle famigliecon aiuti da tutta Italiadi ELISA PONTANIfoto di AGENZIA ROMANO SICILIANI/ALESSANDRO CANI (per gentile concessione dei Vigili del Fuoco)

Dalle firme duemilioni di euro,

in soccorsodel nord-est

isolano e dellacittadina

marchigiana,sommersi

in poche ore.Ecco

il rendicontodella solidarietà

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S A C E R D O T I E 8 X M I L L E I N S A R D E GNA E A S EN I G A L L I A D O P O L ' A L L U V I O N E

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S A C E R D O T I E 8 X M I L L E I N S A R D E GNA E A S EN I G A L L I A D O P O L ' A L L U V I O N E

tella Careddu della Caritas di Tempio-Ampurias,una delle diocesi più colpite con quelle di Nuoroe di Ales-Terralba. «Siamo partiti con un censi-mento delle necessità casa per casa, decidendopoi con il parroco comemodulare l’intervento. Co-sì abbiamo dato aiuti diretti alle famiglie, pro-mosso il microcredito e prestiti a tasso agevola-to. Sono attivi anche gli sportelli di supporto psi-cologico e borse di studio per i giovani". Spessoun letto, un fornello a gas e una lavatrice sonoserviti a ripartire. «Abbiamo dato una mano perelettrodomestici e mobili, tutti perduti sotto il fan-go - ricorda don Raffatellu - Almeno 200 famigliesu circa 1.300 colpite devono rientrare nelle ca-se, ancora inagibili. Con l’economia ferma, tantisono rimasti indietro con i mutui o ci hanno chie-sto aiuto per i costi inarrivabili delle bollette di gase luce: nel frattempo infatti i contatori avevanoproseguito a correre nelle abitazioni vuote, o erastato necessario tenere accese le stufe per asciu-gare lemura. I gestori pretendono comunque i pa-gamenti. Ad una famiglia sono arrivate bollette di2mila euro per un bimestre». «Per sostenere l’eco-nomia olbiese abbiamo avviato convenzioni con inegozi di materiali edili e alimentari - aggiunge Ca-

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reddu- contrattualizzato lavoratori edili con bor-se-lavoro, aiutando nel contempo anziani che nonpotevano permettersi le ristrutturazioni». In cittàil sostegno della Chiesa è stato visibile. «I sacer-doti hanno agito con discrezione- spiegano ad Ol-bia - e sono stati fondamentali per dare corag-gio, anche accanto a chi aveva manifestato pro-positi suicidi. Con i collaboratori hanno tutelato ladignità di tanti». Dall'alluvione è riemersa una so-cietà provata dalla recessione, con diffuse pover-tà nascoste, disoccupati e precariato. «C'èun'emergenza sociale, anche nelle condizioni disalute delle famiglie. Non ci aspettavamo di tro-vare tanti casi di malattie rare nei bambini e tumo-ri negli adulti» spiega Careddu. Dati sanitari di cuiandranno accertate entità e cause, oltre all'inci-denza delle difficoltà economiche nel fare preven-zione. Il lungo servizio ai fratelli non è finito. «Ilnostro gruppo - 3 persone al coordinamento, 2 almagazzino di stoccaggio per le parrocchie, unasquadra di muratori, 2 per pulire le case di anzia-

SENIGALLIA, SARA’ UNALUNGA RICOSTRUZIONEUn milione di europrovenienti dalle firmedei fedeli italianiha assicurato aiuti nellacittadina adriatica,dove lo scorso 3 maggiointeri quartieri sono andatisott’acqua.Gravi i danni alle personee alle attività produttive:secondo stime dellaCaritas diocesana sono3.587 le famiglie toccatedall’alluvione, di cui 1.250hanno perso tutto. Per laprima accoglienzae la preparazione di pasticaldi la Chiesa localeha aperto le portedell’ex seminarioe della Casa S. Benedetto.Molti i volontariimpegnati nella puliziadelle case e nellavicinanza ai fratelli.

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Il cambiamento climatico è adesso, ma l’Italia non è pronta.Dal ciclone Cleopatra sulla Sardegna al nubifragio a Senigal-lia, in poche ore sul territorio si è riversata la pioggia di un se-mestre. Spiegano i meteorologi che se negli anni ’90 le alluvio-ni lampo (flash flood, o ‘bombe d’acqua’) nelMediterraneo era-no triennali, oggi arrivano ad una decina l’anno. Il riscaldamen-

to globalemoltiplica i fenomeni estremi. La tutela del creato sirivela così prioritaria per salvare vite umane e limitare i danni.Ma le norme urbanistiche vengono viste come ostacoli allosviluppo, che presto si rivela senza qualità. «La natura sardaè il nostro vero patrimonio» ha ammonito il vescovo di Tempio-Ampuriasmons. Vincenzo Sanguinetti, a fronte di «un uso dis-sennato del territorio». Assumono così un significato nuovo ifondi 8xmille per le emergenze ambientali inviati negli ultimianni a Giampilieri, nel Messinese, a Genova, in Lunigiana. Eda pochi giorni anche oltre Adriatico, in Bosnia (500 mila eu-ro), sommersa come mai prima nella sua storia. E. P.

FONDI CEI PER LE EMERGENZE AMBIENTALI

La vera rispostaè nella tutela del creato

ni e malati - è ancora al lavoro» indicano alla Ca-ritas.Mentre lamagistratura sta accertando le re-sponsabilità del mancato allarme di novembrescorso, con il turismo estivo l'economia lentamen-te è ripartita. Ma solo salvaguardia ambientale esolidarietà varranno a edificare una «casa sullaroccia». ●

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C H I E S A OGG I L’ I N D AG I N E G F K - E U R I S K O

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Crescono trasparenza e interesse per i ren-diconti nelle parrocchie italiane. Lo se-gnala la ricerca biennale I valori del sov-venire sulla trasparenza parrocchiale per-

cepita, realizzata da Gfk Eurisko su uncampione rappresentativo di 1.000 inter-pellati ed una selezione di 550 cattolicipraticanti regolari.L’analisi offre risposte a tutto camposulla parrocchia. Colpisce positiva-mente che il 76% degli interpellati,dunque anche lontani dalla chiesa,conosca il nome della propria par-rocchia (94% tra i praticanti), a si-gnificare la centralità dell’istituzione sul ter-ritorio. Ed è un ulteriore indice di stima che l’85%con-sideri ‘importante che la parrocchia continui ad esi-stere nel quartiere (o nel paese) in cui vive’. Solo peril 15% è realtà trascurabile.Alla domanda ‘Se si decidesse che in ogni parroc-

chia i fedeli devono provvedere da soli allo stipen-dio dei parroci, lei pensa che la sua potrebbe farlo?’il 68% ritiene che sia necessario contare sulle for-ze di tutta la Chiesa,mentre il 32% risponde che la

comunità anche da sola ci riuscirebbe.L’amministrazione parrocchiale è va-lutata positivamente dal 42% degli in-terpellati, che salgonoal 69% tra chi fre-quenta la comunità. Il 20% esprime in-vece riserve sulla trasparenza (18% deipraticanti).Il 35% conferma l’abitudine a rendicontiregolari nella propria comunità su bilan-cio e uso del denaro (64% tra i praticanti),mentre il 16% (17% dei più interni) segnala

che nella sua chiesa non accade. Chi si occupa diquestioni economiche in parrocchia? I più lontani di-cono ‘parroco e alcuni laici’ nel 27% delle risposte(50% tra i fedeli). Tuttavia fuori dalla cerchia della co-munità, uno su due ignora chi provveda, percentua-

Le parrocchie italiane?Presenti e trasparentidi CHERUBINO ROSSI foto di FRANCESCO ZIZOLA / AGENZIA ROMANO SICILIANI

Informazione,rendicontie bilanci

accessibili. Lenostre comunità

fanno passi avantinel sovvenire,

indica una ricerca.E un recente

saggio, a partiredalle riflessioni diPapa Francescosull’economia,

fa il puntosull’importanzadi formare allacondivisione

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MONS.DONATONEGRO*

“Alla solidarietà si educamostrando la gioiadella comunione”Il sovvenire come via maestra per superare gli effettidell’individualismo neoliberista e giungere alla condi-visione piena della comunità cristiana.E’ la riflessione di mons. Donato Negro ( foto nella pa-gina accanto), arcivescovo di Otranto e presidente delComitato per la promozione del sostegno economicoalla Chiesa, affidata al breve saggio Educare alla soli-darietà, appena pubblicato nella collana “I Quadernidel sovvenire”, edita dalla Cei. A partire dall’esortazio-ne apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco,mons. Negro fa il punto sugli effetti della globalizzazio-ne che ha generato esclusione e iniquità. Se il relativi-smo ci porta a inseguire idoli vuoti come ricchezza efama, l'educazione alla solidarietà ci mette in grado disuperare ogni egoismo, ogni ingiustizia. Per questo ilsovvenire alle necessità della Chiesa, principale co-munità educatrice insieme alla famiglia, diventa in-teresse vitale di tutti. È la via dell’auto-aiuto, del mu-tuo soccorso, «nostra consolazione e nostra gioia».Il volume è on line sul nostro sito: www.spse.chiesa-cattolica.it/spse/allegati/2342/Educare_web.pdf

(*arcivescovo di Otranto e Presidente del Comitato per la promo-zione del sostegno economico alla Chiesa)

Stefano Nassisi

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CATTOLICI PRATICANTI REGOLARI

POPOLAZIONE ITALIANA

DOMANDA 1

Che Lei sappia la Parrocchia haun “Consiglio per gli Affari Economici”?

0 10 20 30 40 50

Si16%16%

36%32%

34%20%

41%5%

NoNon soNon sanno perchèfrequentano raramentela parrocchia

le che arriva ad un praticante su 4. Che la parrocchiaabbia un Consiglio Affari economici è noto al 34%deifedeli (il 16% tra i cittadini), dato in crescita rispettoal passato, ma in entrambi i gruppi un interpellato sudue ancora non sa nulla di questo organismo. Il bi-lancio parrocchiale viene diffuso con la pubblicazio-ne (o verbalmente nei casi di piccole raccolte) in ol-tre una parrocchia su due. E solo il 13% degli inter-vistati (21% tra i praticanti) sa dire se la propria chie-sa ha ricevuto fondi 8xmille, mentre l’81% lo ignora(73% tra i praticanti). Segno che l’intervento di tuttii fedeli italiani a favore del territorio andrebbe fattoconoscere molto meglio.Magari con una targhetta sull’opera che ha ricevu-to il contributo. Come già fanno diverse diocesi, conl’affissione all’ingresso di chiese restaurate, orato-ri, mense e case di accoglienza. ●

DOMANDA 3

“Tutto considerato, lei come valutal’Amministrazione della sua parrocchia?”

0 10 20 30 40 50 60

Bene7%35%

5%2%

20%

31%

14%55%

18%2%

10%1%

Così cosìMaleMolto Male

Non so

Molto bene

CATTOLICI PRATICANTI REGOLARI

POPOLAZIONE ITALIANA

CATTOLICI PRATICANTI REGOLARI

POPOLAZIONE ITALIANA

DOMANDA 2

“All’interno della sua Parrocchiachi si occupa delle questioni economiche?”

0 10 20 30 40 50 60

Il parroco da solo27%

18%3%

20%32%

48%23%

21%3%

5%

Alcuni laiciNon soNon sanno perchèfrequentano raramentela parrocchia

Il parroco con alcuni laici

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AT L AN T E 8 XM I L L E R E P UBB L I C A C EN T R A F R I C ANA

Una nazione a rischio genocidio, do-ve dall’inizio della crisi (a dicembre2012, culminata nel colpo di Stato amarzo 2013) la popolazione ha assi-

stito a terribili atrocità: migliaia di case bruciate,omicidi di massa, cadaveri abbandonati dapper-tutto. «Avevo visto simili crudeltà solo nei docu-mentari sull’olocausto ruandese» ha detto l’arci-vescovo di Bangui, Dieudonnè Nzapalainga. I mi-liziani Seleka (per lo più musulmani in un Paeseall’80% cristiano) contestavano al presidente Bo-zizé la mancata redistribuzione dei proventi dellaricca industria mineraria nazionale (oro, diamanti

e uranio). Il loro arrivo al potere ha avuto conse-guenze drammatiche sui rapporti interreligiosi: han-no colpito duramente la Chiesa locale, e in rispo-sta bande cristiane (anti-Balaka) hanno cercatovendetta contro i fedeli islamici. Così in pochi me-si l’emergenza ha visto prima profughi cristiani epoi musulmani, che a migliaia cercano scampoin Ciad e in Camerun da uccisioni, mutilazioni,saccheggi e case incendiate.«La partenza dei musulmani impedisce di ricostrui-re la convivenza pacifica di cui il Centrafrica haassolutamente bisogno» spiega padre Aurelio Gaz-zera, missionario carmelitano e direttore della Ca-

Nella terza guerracivile

centrafricana, conmigliaia dimorti

e 1,5milioni in fugadalle violenze tra

musulmanie cristiani, le forze

internazionaliUE-ONU

interverranno soloa settembre.

Un ritorno allaconvivenza

sembraimpossibile. “Ma -dicono i sacerdotirimasti - è l’unicavia per la pace”

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Sull’orlo dell’abissola Chiesa è rifugiodi MARTA PETROSILLO foto CREATIVE COMMONS / RED CROSS INTERNATIONAL

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CONLENOSTREFIRME

Dall’Italia aiutiper 9 milioni di euro

La Repubblica Centrafricana (4,4milioni di abi-tanti), ricca di risorse minerarie, dopo l’indi-pendenza dalla Francia nel 1960 ha conosciu-to povertà e instabilità politica indotte daigrandi interessi estrattivi in gioco.Oggi è stre-mata dalla guerra civile, forse avviata ad unaspartizione, dopo che la minoranza musulma-na è sfollata a nord e a est. Dal 1990 l’8xmil-le dall’Italia ha significato per Bangui 136 in-terventi per complessivi 9 milioni di euro.Dagli aiuti alle missioni all’acquisto di testiscolastici, poi sostegno ai licei e formazionedegli insegnanti, istruzione per orfani e bam-bini di strada. Inoltre farmaci, macchine perlo screening neonatale e gruppi elettrogeni,centri salute diocesani e prevenzione dellapoliomielite. Gli aiuti dei fedeli italiani hannosostenuto inoltre cooperative di contadini(colture del riso e olio di palma) e corsi pro-fessionali (meccanica, informatica, media).Fondi anche alle radio cattoliche. Una in par-ticolare Bê-Oko (‘Un cuore solo’), a Bamba-ri, dopo i saccheggi continua a trasmettereda un container, con messaggi di riconcilia-zione: «Il vescovo ha chiesto a tutti i leaderreligiosi di prendere il microfono» ha spiega-to il responsabile, l’abate Firmin. Segni di spe-ranza da cui ripartire. Perché solo con laguerra tutto è perduto. M.P.

ritas diocesana di Bouar. Come tutte le chiese delPaese, anche la parrocchia guidata dal religiosoa Bozoum (qui il suo blog http://bozoum.blogspot.it)ha accolto migliaia di rifugiati, cristiani e musul-mani. Un aiuto reso possibile anche dall’8xmille«che ci ha permesso di restare accanto alla gen-te. Per loro la Chiesa è l’unica sicurezza». Mentrele violenze continuano, l’arrivo dei 12 mila caschiblu Onu e dell’Unione europea è paradossalmenteprevisto solo a settembre, e gli 8mila soldati inviatida Francia e Unione africana non sono sufficienti.«Con così pochi uomini -afferma monsignor Nza-palainga- è impossibile restaurare la pace nell’in-tero Stato». Medici senza frontiere, dopo 115 attac-chi subiti, ha sospeso le attività nel Paese. Nellachiesa di Bouca sono rifugiati 7 mila cristiani, cir-condati dai Seleka; 4.600 in quella di Grimani, men-tre il 90% delle famiglie musulmane è fuggita dallacapitale Bangui. Nella corsa contro il tempo per sal-vare le vite e la pace la Chiesa cattolica, nonostan-te grandi rischi, fa il possibile. ●

In queste pagine:profughi centrafricaniin fuga dalle atrocitàoltreconfine;bambini-soldatoe in fila per l'acqua

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I L B I L A N C I O D E F I N I T I V O R A C C O LTA 2 0 1 3 E 1 ° Q U AD R IM E S T R E 2 0 1 4

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Per la prima volta da circa un decennionel 2013 le Offerte sono tornate a cre-scere. Il bilancio definitivo dell’annopassato mostra la ripresa a partire dal-

la maggior partecipazione (+3,7% di donatori).Tuttavia a motivo del comprensibile ridimensio-namento dell’offerta media (passata da 104 a 95euro) in tempi di recessione, la raccolta resta interreno negativo rispetto al 2012.Sono stati raccolti 11,2 milioni di euro per il so-

stentamento dei nostri sacerdoti (quasi il 5% inmeno rispetto al 2012) attraverso 117.272 dona-zioni.La perdita di quasi un milione di euro l’anno cheormai da tempo caratterizzava l’andamento del-le Offerte, è stata stavolta più che dimezzata. Larivista Sovvenire continua a veicolare oltre l’80%delle Offerte per i sacerdoti, e cresce ancora nelperiodo 2012-13 del +6,5%. “Proprio perché re-gistrato nel canale maggioritario delle donazio-ni, quello determinato dai lettori di Sovvenire èun aumento significativo” evidenzia Paolo Cor-tellessa del Centro studi del Servizio promozio-ne Cei.Un segno di partecipazione e generosità non co-muni dunque, che condividiamo tra tutti i dona-tori con gratitudine.Il 75% delle offerte sono state inviate con contocorrente postale, il 14% con bonifico bancario, il7,3% con versamenti diretti agli Istituti diocesa-

Il 2013 anno di svoltae il 2014 cresce ancoradi PAOLA INGLESE foto AGENZIA ROMANO SICILIANI

Nell'annopassato donatori

in aumento(+3,7%), mentre

le Offerteveicolate dallanostra rivista

salgonodel +6,4%.

Grazie a tutti perquesta

testimonianzagenerosa

IL RENDICONTO

€ 8.896.058,93€ 8.503.754,21

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO – 4,41 %

101.89899.732

2,17 %

€ 83,45€ 89,20

– 6,44 %

C. C. POSTALE

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO € 1.767.085,25€ 1.698.134,06

– 9,61 %

5.9439,29 %

– 10,45 %

CONTO CORRENTI BANCARI

5.438

€ 324,95€ 281,68

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO € 170.924,70€ 166.279,53

– 2,72 %

0943

€ 0€ 176,33

CARTE DI CREDITO*

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO

N. OFFERTE

OFF. MEDIA

IMPORTO € 950.610,46€ 829.813,10

– 12,71 %

7.4908.349

11,47 %

– 21,69 %

ISTITUTI DIOCESANI

€ 11.251.189,72– 4,95 %

76%c/c postale

7 %Istitutidiocesani

15 %Banche

2 %Carte di Credito

PERCENTUALI OFFERTE 2013

2013 2012

€ 11.837.437,79

113.093117.272

€ 95,94€ 104,67

TOTALE DONAZIONI

3,70 %

– 8,34 %

€ 99,39€ 126,92

*Nel canale “Carte di Credito”, dove il valore non è indicato, non ci sono dati disponibili

DA QUALI INIZIATIVE PROVENGONO LE DONAZIONI?

102.037 offerte ricevute con c/c postali nel 2013

4%Giornata Nazionalepari a 4.031 offerte

4%Prospect

pari a 4.244 offerte

81%Sovvenire

pari a 82.178 offerte

9%IP riviste cattoliche e laiche

pari a 9.382 offerte

2%Altre iniziativepari a 2.202 offerte

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ni sostentamento clero (IDSC), appena l’1,4% concarte di credito.Anche il primo sguardo al 2014 è incoraggian-te. Segna una partenza in sordina, con dati ridi-mensionati nei primi tre mesi. Poi ad aprile l’ex-ploit legato alla Pasqua e all’arrivo del nostrogiornale: 4.741 donazioni in un solo mese, chesuperano le 3.344 e 4.159 inviate rispettivamen-te ad aprile 2013 e 2012. Più alta anche la rac-colta: 284 mila euro, in aumento rispetto ai 219mila e 256 mila di aprile scorso e dello stesso me-se 2012.In totale, la raccolta fino al 20 maggio ha raggiun-to 1 milione 117 mila euro, in flessione rispetto al2013 (era 1 milione e 311 mila euro), ma con l’Of-ferta media cresciuta a 59,24 euro rispetto ai pre-cedenti 57,49. Un segnale di presenza partecipea fianco dei sacerdoti, e di consapevolezza ver-so la loro missione per la causa del Vangelo, chesa raggiungere tanti fratelli. ●

Qui sopra: il logo dellenostre Offerte. Leparrocchie e le diocesisono invitate a riportarlo suiloro siti web aggiungendoanche il linkwww.insiemeaisacerdoti.itper diffondere il sovvenireanche via internet.Dal portale è possibileanche donare un’Offerta.

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CRISI ECONOMICA

“Non perderemola speranza”Riceviamo in redazionediverse ri-chieste di aiuti economici, checerchiamo di indirizzare alle ri-spettive diocesi per avviare, lad-dove è possibile, un percorso disostegno, visto che molte realtàecclesiali segnalano di non riu-scire sempre ad intervenire o apoter dare soluzioni limitate, amo-tivo di un mercato del lavoro an-cora fermo.Inoltre abbiamo ricevuto letteredi offerenti che non possono piùdonare per le mutate condizionieconomiche.Messaggi eloquenti dell’anda-mento di una recessione che an-cora non lascia respiro.Di certo tutti per noi continuanoafar parte della famiglia del sovve-nire. E per chi desidera confer-miamo l’invio della rivista come inpassato, con l’augurio di poter ri-trovare presto sollievo, spiritualeemateriale, ancheattraverso i sa-cerdoti.Comeci ha scritto una lettrice, “lasperanza da cristiani nonmancae anche se la situazione è diffici-le non la perderemo”.

I NOSTRI SEMINARISTI

Verso il traguardodel sacerdozioNella nostra comunità già dadueanni i vertici della Chiesa ambro-siana inviano per un anno giova-ni seminaristi checoadiuvano ino-stri preti nei finesettimana: nel ca-

techismo,nella formazionedeigio-vani e nella concelebrazione del-le SanteMesse.Nella loro presenza sappiamo evediamoche il Signoresemina, edil raccolto è un dono per noi par-rocchiani.Con l'aiuto dell'Altissimo, la guidadei sacerdoti e la nostra presen-za attiva, sanno che la loro stra-da, pur con tutte le possibili diffi-coltà, sarà senz'altro percorribileverso il traguardodel sacerdozio.I seminaristi, come i nostri sacer-doti, sonopure loro il nostro "sov-venire".

Piero BarocelliVergiate (Varese)

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L A PA R O L A A I D ONAT O R I

Il nostroindirizzo

Redazionedi Sovvenire,Via Aurelia 468,00165 Roma [email protected]

Leggi i nostri servizianche su internetwww.sovvenire.itin formato web e in pdf.Chi volesse ricevere larivista solo via email, enon per posta ordinaria,può segnalarlo [email protected]

GASSMAN-PAGLIAI

"La fede a teatrocon le paroledi Wojtyla"

INSIEME AI SACERDOTI

Primaveradelle offerte,crescono i donatori

DOSSIER

Roncalli, storiadi unavocazione

SovvenireTRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SUL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA ANNO XIII - NUMERO 1 - APRILE 2014

Periodicotrim

estralediinform

azione-N

umero

1,AnnoXIII-APRILE

2014.Contieneinvio

prop.perlaraccolta

fondieI.R.Sped.in

Abb.Post.DL353-2003

(conv.inl.27/02/2004

n.46)Art.1,comm

a1

Aut.GIPA/C/RM/2012.Taxe

perçue-Tassa

pagata.Incaso

dimancato

recapitorestituire

almittente

pressoPadova

C.M.P.che

siimpegna

apagare

latassa

dovuta

8XMILLE/DAI BENI CONFISCATI OPERE CARITATIVE

Don Panizza, percorsi d’aiutoper una società nuova

Grazie anche a...Marino D’Ambrosio diTrieste, Massimo Zichi diSabaudia (Latina), il parrocodi S. Chelidonia a Subiaco(Roma) padre GiuseppeOrlandi, MariannaÜberbacher di NazSciaves (Bolzano),Giuseppe Costanzo diPoggio Ameno (Messina),Margherita Sosio diSemogo (Sondrio) che ciscrive ‘grazie per quello chefate’. Inoltre a GiovanniFerrenti di Pesaro, MarinoLiberato di Torre Annunziata(Napoli), Remo Soro diGenova, Angela Scalco diBassano del Grappa(Vicenza), don GiuseppeCacosso di Rionero inVulture (Potenza).Vorremmo ricordare congrande affetto in questonumero Bruno Gasparini,incaricato diocesano diPesaro per il sovvenire,scomparso di recente dopouna vita di servizio allaChiesa. Con luiraccomandiamo alle Ss.Messe dei sacerdoti anche idonatori scomparsi, comeAngela Paiolo di Lugo(Ravenna), e le loro famiglie.A tutti i lettori buone ferieestive.

lette

re

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VERSO LA XVIII SETTIMANA BIBLICA NAZIONALE

Il libro dell’Apocalisse al centro delle giornate di studioAl via da 30 giugno fino al 4 luglio la XVIII SettimanaBiblica Nazionale, organizzata dall’Istituto Superio-re di Scienze Religiose “S. Pietro” di Caserta. Temadi quest’anno il libro dell’Apocalisse. Tra i relatori donGiancarlo Biguzzi, docente al Pontificio Istituto Bibli-co, già ordinario di Nuovo Testamento all’universitàUrbaniana, tra i maggiori esperti dell’ultimo testo sa-cro della Bibbia, e don Giuseppe De Virgilio, docen-te di Esegesi del Nuovo Testamento e Teologia Bibli-ca alla Pontificia Università della Santa Croce, a Ro-ma. Da quest’anno i lavori saranno affiancati da la-boratori di approfondimento. Settimane e festival bi-blici hanno ormai una tradizione ventennale in mol-

te diocesi italiane, oltre che in monasteri come Bo-se e Camaldoli che d’estate aprono le loro porte aquesti appuntamenti di nuova evangelizzazione. Quel-lo di Caserta, in particolare, è legato alla memoriadel vescovo mons. Pietro Farina, già presidente delComitato per il sostegno economico alla Chiesa del-la Cei e grande promotore del sovvenire. Per le pre-iscrizioni: segreteria organizzativa presso il CentroApostolato Biblico (CAB) diocesano, piazza Duomo11, tel. 0823-214.556 (lunedì, mercoledì e venerdì h10-12:30). Info: www.centroapostolatobiblicocaserta.it.Email: [email protected] [email protected].

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