sostengono che un pasto senza riso sarebbe come¼ren/Imagebrochure_IT.pdf · Venite a scoprire...
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Il riso è la pianta coltivata più antica del mondo.
Questi piccoli chicchi vengono coltivati da oltre
6000 anni e oggi rappresentano l’alimento base per
più della metà della popolazione mondiale. I cinesi
sostengono che un pasto senza riso sarebbe come
una bella donna con un occhio solo, mentre per gli
indiani una manciata di riso al giorno dona salute e
forza vitale.
Anche in Europa il riso ha conquistato da lungo
tempo un posto fisso nei menu. Non solo come con-
torno salutare e facilmente digeribile ma anche come
pasto completo. Inoltre, esistono così tante qualità di
riso e modalità di preparazione che scegliere è sem-
pre un divertimento. Sia che si decida di preparare un
risotto delicato, un piatto saporito di Jambalaya o
un’insalata di riso fresca, la fantasia non ha pratica-
mente limiti.
La Riseria vi invita ad un piacevole viaggio nell’affa -
scinante mondo del riso. Accompagnateci nei campi
di riso verde intenso dell’Asia, testimoni di una cul -
tura millenaria. Venite a scoprire quante fasi produt -
tive occorrono prima che i chicchi di riso arrivino nel
vostro piatto. Per ultimo, ma non per questo meno
affascinante, date un’occhiata dietro le quinte della
nostra azienda.
Siamo lieti di svelarvi i segreti della
cultura del riso. La nostra esperienza
vi aprirà le porte di un mondo fatto
non solo di miti e leggende ma
capace anche di stupire per la sua
infinita ricchezza . La Riseria vi dà
un caloroso benvenuto.
il fascino del riso
Con una produzione pari a circa 600 milioni di ton-
nellate all’anno, il riso è il tipo di cereale più colti -
vato al mondo. Il 92 percento viene prodotto in Asia
e in Oceania, dove il riso da millenni è venerato
come una «pianta divina». La sua storia è profonda-
mente legata allo sviluppo di civiltà superiori e reli-
gioni di portata mondiale, che hanno fatto del gioco
perenne della semina e del raccolto il simbolo del
ciclo vitale e hanno conferito alla coltivazione del
riso un’importanza spirituale.
Il riso ha portato alle civiltà asiatiche lavoro, ricchez-
za e potere. Ancora oggi la coltivazione del riso
contri buisce enormemente alla stabilità sociale e
politica e non è da escludere che, senza questa
stabili tà, il continente asiatico non avrebbe potuto
trasformarsi in una potenza economica di livello
mondiale.
La nascita del riso.
Quando Shiva, il padre degli Dei, si innamorò della bellissima Retna Dumila di Java e la chiese in sposa, la
ragazza pose una sola condizione: Shiva avrebbe dovuto preparare un cibo che si potesse mangiare ogni
giorno senza mai stufarsi. Shiva fece vari tentativi tutti inutili e alla fine Retna Dumila morì di fame. Sulla sua
tomba crebbe una pianta piena di chicchi gustosi fino ad allora del tutto sconosciuta, la pianta del riso.
Per l’Europa e la Svizzera non si possono fare rifles-
sioni simili. A differenza della cucina dell’estremo
Oriente, qui da noi il riso non ha un ruolo così
importante e viene apprezzato soprattutto come
contorno. Infatti, non consumiamo 120kg di riso
pro capite all’anno come gli asiatici, ma ci limitiamo
a 6kg. Molto più variegate sono le nostre abitudini
di consumo: le diverse qualità di riso ci offrono
possibilità infinite e consentono sempre di creare
ricette fantasiose.
uomini, culture
e continenti
chicchi piccoli ma digrandissimo valore
La stretta collaborazione tra uomo
e natura ha una lunga tradizione
nella coltivazione del riso. Le ter-
razze di riso di Bali, gli sterminati
campi nella Pianura Padana e le
colture selvatiche nell’America
settentrionale sono le più belle
testimonianze di questo rapporto
uomo-natura. L’immagine trasfigu-
rata del bufalo indiano, che sul
campo di riso viene attaccato al -
l’aratro, ha lasciato ormai il posto
alle tecnologie più moderne:
oggi, la semina mediante aero -
plano, i sistemi di irrigazione com-
puterizzati, le potenti mietitreb -
biatrici e i giganteschi mulini sono
strumenti comuni negli USA.
Il riso è un vero e proprio maestro
nell’arte della sopravvivenza. La
capacità di adattarsi alle condi -
zioni ambientali più estreme ha
rappresentato un fattore determi-
nante per la sua affermazione
mondiale. Oggi il riso viene colti-
vato in tutti i continenti, in più di
100 paesi – in particolare nelle re -
gioni tropicali e subtropicali dove
il clima è caldo umido. Tuttavia,
esistono alcune varietà di riso
capaci di sopravvivere a 2000m
sul livello del mare e superare
senza danni permanenti la siccità
e le malattie.
La coltivazione inizia in primavera
e per il raccolto occorrono dai
quattro ai sei mesi. Il chicco
cresce nell’estremità superiore
della pianta nelle così dette infio-
rescenze a pannocchia, dove
rimane ben protetto fino alla com-
pleta maturazione. Nella prima
fase di lavorazione, successiva al
raccolto, i chicchi vengono treb -
biati, fatti seccare e liberati dalle
glumette. Il riso così ottenuto,
detto semilavorato, è pronto per
essere trasportato e serve come
materia prima e prodotto di par-
tenza per la produzione e la raffi-
nazione del riso commestibile.
Oryza, arisa, riso.
Da un punto di vista biologico, il riso è una
pianta erbacea appartenente alla famiglia
dei cereali. Discende dal genere asia tico
Oryza Sativa, che si suddivide in due
gruppi : il riso indiano (o varietà Indica) e il
riso giapponese (o varietà Japonica). Le
varietà Indica hanno chicchi lunghi e sono
utilizzate soprattutto come riso secco. Al
contrario, le varietà Japonica hanno chicchi
spessi e dalla forma ovale. Questi chicchi
diventano leggermente collosi pertanto,
sono indicati per la preparazione di piatti
come il riso al latte, il risotto o i dessert .
Acqua, acqua, acqua.
Non si può pensare al riso senza l’acqua,
così come non si può concepire la terra
senza il sole. Infatti, la grande maggioran-
za delle circa 10000 varietà di riso cono -
sciute vive letteralmente nell’acqua. Non
appena i germogli raggiungono una certa
altezza, i campi e le piantine vengono alla-
gati e, trascorso il periodo di fioritura, ven-
gono lasciati nuovamente prosciugare. Per
la produzione di un chilo di riso occorrono
fino a 6000 litri d’acqua.
Impazzire per il riso.
Grazie al suo aroma forte, il riso selvatico
americano è una vera e propria leccornia,
anche se dal punto di vista botanico non si
parla di riso ma piuttosto di pianta acquati-
ca. Cresce lungo le sponde dei laghi cana-
desi e il delta del Mississippi ed è diventato
famoso con il nome di riso nero degli in -
diani. Il raccolto è estremamente faticoso:
servendosi di lunghi bastoni, gli indiani tira -
no i culmi verso le canoe poi battono a
mano i chicchi fino a estrarli dalle infiore-
scenze a pannocchia. Subito dopo i chicchi
iniziano a fermentare acquistando quel
tipico colore marrone scuro/nero.
come l’uomoottiene il riso
Riso a perdita d’occhio.
La Riseria di Taverne funge da magazzino
per una parte del riso importato in
Svizzera. Nei nostri silos sono immagazzi-
nate fino a 10 000 tonnellate di riso, com-
prese le scorte d’emer genza per il paese.
I silos sono costituiti da 73 celle in acciaio
inossidabile con una capacità di 135 ton-
nellate, in modo da garantire il massimo
della flessibilità. Per fare un paragone: il
consumo medio di riso della popolazione
svizzera ammonta a circa 120 tonnellate al
giorno.
Vicino e lontano.
I partner commerciali più importanti
della Riseria sono gli Stati Uniti d’America,
l’Italia e l’Asia. Il riso a chicchi lunghi,
come il Basmati, o il riso aromatico li
acquistiamo quasi esclusivamente dall’Asia
mentre dall’Italia comperiamo soprattutto
il riso a chicchi medi e il riso per risotti. Il
nobile riso selvatico proviene dagli USA,
come il riso dai chicchi lunghi Carolina
Parboiled e Carolina. Le importazioni totali
di riso della Svizzera ammontano a circa
42 000 tonnellate all’anno di riso semi -
lavorato e riso bianco.
I mulini nuovi macinano più velocemente.
La Riseria è l’azienda produttrice di riso
più grande ed efficiente della Svizzera.
Negli anni passati abbiamo investito pa -
rec chio nella nostra infrastruttura e gra -
dual mente abbiamo incrementato la
nostra capacità. Oggi abbiamo a disposi-
zione silos ultra moderni, 3 linee di raffina-
zione complete con una produzione media
di 3,5 tonnellate di riso semilavorato al -
l’ora , un mulino per la farina di riso, diversi
impianti automatizzati per l’imballaggio e
molto altro ancora: siamo pronti ad affron-
tare il futuro.
Il trattamento e la raffinazione
delle diverse varietà di riso avven-
gono in modo completamente
automatico e secondo norme igie -
niche molto rigorose. Per ga ran tire
la massima qualità, ogni singola
fase lavorativa viene testata in
laboratorio. Vale la pena ricor dare
che i sottoprodotti di scarto come
i chicchi verdi, la pula, la mezza
grana, e i chicchi neri vengono
lavorati in modo da ottenere man-
gimi per animali o farina di riso
quindi, vengono completamente
riutilizzati.
Abbastanza semplice: è il riso che
trova l’uomo. Più facile a dirsi che
a farsi. Infatti prima di giungere
da noi, il riso ha già alle spalle
una lunga storia. Dopo il raccolto,
nel luogo stesso in cui è cresciuto
il riso greggio viene trebbiato e
seccato per essere liberato dalla
sua gluma e trasformato in riso
semi greggio (riso integrale). In
questo stato, il riso giunge via
terra o via mare in Svizzera e con-
segnato su rotaia o strada diretta-
mente alla nostra ditta. Ora può
avere inizio il processo di raffina-
zione.
Dopo una prima pulitura grosso -
lana (sassi, pezzi di metallo,
paglia, polvere) il riso semi greg-
gio rimane sotto controllo per
almeno un mese nei nostri silos e
come misura preventiva per la
lotta antiparassitaria viene imma-
gazzinato in atmosfera modificata
(anidride carbonica). Dai silos il
riso passa alle nostre linee di tra -
sformazione dove, grazie ai vibro -
vagli, viene liberato da corpi estra-
nei, sassolini e chicchi difettosi.
Successiva mente, viene smistato
per lun ghezza e spessore, leviga-
to, setacciato e liberato dal riso
fratturato. Infine, ogni sin golo
chicco viene lucidato, controllato
e immagazzinato nelle celle per
il riso raffinato. Ora il riso è pronto
per il consumo e può essere con-
fezionato a pia ci mento in sacchet-
ti, scatole e sacchi.
riso à la carte
Cucinare il riso è una continua fonte di ispirazione!
Esistono tantissime varietà che invitano a sbizzarrirsi
con questo cereale eterno. Lasciatevi incantare dai
profumi esotici del lontano Oriente, scoprite quanto
è piacevole ascoltare il gorgoglio del risotto nella
pentola oppure, concedetevi come dessert il riso al
latte. Non adagiatevi sulle abitudini alimentari, ma
allargate i vostri orizzonti perché il riso merita di
essere scoperto in ogni sua forma.
A proposito di scoperte: quali sono le varietà di riso
più apprezzate dagli svizzeri? Scopritelo da soli:
Riso integrale.
Quello salutare. Viene sbramato, ma non
raffinato. In pratica conserva tutte le sue
preziose sostanze nutritive.
Riso a chicchi lunghi parboiled.
Quello al dente. Il riso viene sotto posto a
trattamenti particolari, non attacca e con-
serva lo stesso valore nutrizionale del riso
intero.
Riso per risotti.
L’italiano. È disponibile in tre varianti:
Vialone, Arborio e Carnaroli. Richiede
molta acqua, attacca leggermente e fa la
gioia di ogni amante dei risotti.
Riso aromatico.
L’esotico. Da una parte il profumo, o riso al
«gelsomino», dall’altra «la regina dei pro -
fumi» - il riso Basmati. Non attacca, non
scuoce insomma, ha quel certo non so che.
Riso al latte.
Quello speciale. Per zuppe, sformati e des-
sert. Richiede parecchia acqua, o altri liqui-
di, tende ad attaccare ma ha un sapore
squisito.
Piccole opere d’arte.
In Asia l’arte di scrivere nomi o interi testi
sui chicchi di riso, ha una lunga tradizione.
Già più di 2000 anni fa, un uomo riuscì
con l’aiuto di un capello a scrivere più di
200 caratteri su un solo chicco. La sua
opera d’arte è custodita insieme ad altre
attrazioni particolari nel museo Topkapi di
Istanbul.
Nulla è impossibile.
Lo sapevate che il riso ha lasciato qualche
traccia anche nell’industria automobilistica?
I nomi sono una prova inconfutabile. Per
esempio, il nome Toyota tradotto significa
«campo di riso ricco» mentre Honda signi-
fica semplicemente «campo di riso princi-
pale». A questo punto non rimane che una
domanda: cosa significa veramente «scato-
letta» in giapponese?
Spiriti e Dei.
Una credenza dell’isola di Bali dice che la
dea del riso rimane incinta venti giorni
(circa) dopo la semina. Per non compro-
mettere la semina del riso, si offrono agli
spiriti maligni larve di parassiti, cavallette,
acquavite e vino di palma in modo da
placarne l’ira. Durante una festa di tre gior-
ni, alla dea del riso incinta vengono con-
segnate alcune offerte. La dea partecipa al
raccolto, simbolicamente rappresentato da
un piccolo spaventapasseri sull’altare. Per
allietare la dea, la gente intona canzoni
allegre.
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