Sorgenti di elettroni Abbiamo visto lenti e loro aberrazioni. Sappiamo che, soprattutto a causa...
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Sorgenti di elettroni• Abbiamo visto lenti e loro aberrazioni. Sappiamo che, soprattutto a
causa dell’aberrazione sferica siamo costretti ad diaframmi che limitano l’apertura del fascio (a scapito della risoluzione). Limitare il fascio significa perdere corrente
importanza in M.E. di avere sorgenti molto intense
• Il concetto chiave però non è la intensità (densità di corrente) ma la brillanza (brightness), cioè la densità di corrente per unità di angolo solido.
i corrente del fasciod0 diametro del fascio [A cm-2ster-1]0 angolo di divergenza
• La brillanza non può essere mai maggiore della brillanza della sorgente in nessun punto lungo la colonna del M.E.
2002
4
420
20
d
iid
AreaAngolosolido
Sorgenti termoioniche Sorgenti a emissione di campo
amplificazione del campo elettrico sulle punte (E=V/r) effetto tunnel
A freddo dev’essere operato in ultra alto vuoto (UHV) per non avere ossidi o contaminantiA caldo (emissione assistita)W (orientato <310>) trattato superficialmente con ZrO2
Cristallo LaB6 orientato <110> bassa funzione lavoro Φ
J = AT2 e-/kT
Filamento di W alta temperatura
Thermoionic
W
Thermoionic
LaB6
Thermal FEG
ZrO-WCold FEG
(200 kV)
[A/cm2 ster]~ 5x105 ~ 5x106 ~ 5x108 ~ 5x108
Source size
m]50 10 0.1-1 0.01-0.1
Energy spread
[eV]2.3 1.5 0.6-0.8 0.3-0.5
Operating
Pressure [Pa]10-3 10-5 10-7 10-8
Operating
Temperature [K]
2800 1800 1800 300
Lifetime
[hr]100 500 >1000
Sorgenti termoionicheWehnelt: lente elettrostatica (collettore)
Wehnelt
Anodo
senza biascorrente massima
bias intermediobrillanza massima
bias altonessuna corrente
Brillanza
corrente
Tensione di bias (V)-200-100
Valore ottimale
Saturazionecompromesso tra
emissione (temperatura) e durata
max = Jc eV/πkT
Jc densità di corrente
aumenta linearmente con V
Self-bias: corrente maggiore
bias maggiore
La radiazione elettromagnetica interagisce con:
• nuvola elettronica
•Gli elettroni interagscono con:
• nuvola elettronica
• nucleo
I neutroni (particelle neutre) interagiscono con:
• nucleo
Gli elettroni vengono diffusi molto di più rispetto a raggi X e neutroni
cariche negative !!diffusione (scattering) perinterazione coulombiana
Interazione elettrone-materia
SCATTERING (DIFFUSIONE)
Elastico E ~ 01-10° in avanti
>10° fino a retrodiffusi
Anelastico E > 0< 1°
Coerente ~ 01-10° in avanti
Incoerente 0
< 90° diffusione in avanti (TEM)
scattering multiplo: 1) campione spesso 2) grande
centrodiffusore
Ein,in
Eout ,out
> 90° diffusione all’indietro (SEM)
elettrone come
particellaparticella(energia E)(energia E)
ondaonda(fase (fase ))
Microscopia elettronica
in trasmissione
(TEM) Volume di interazione
10-200 nmCampione sottile(“trasparenzaelettronica”)
e-
“trasmessi”(immagini/diffrazione/Energy Loss)
e-
diffusi(contrasto Z)
e- secondari (SE)e- retrodiffusi(BSE): pochi
e- primari
e- Augerraggi X caratteristici (microanalisi)
raggi X continuo
Microscopia elettronica a scansione
(SEM)
raggi X caratteristici (microanalisi)e continuo
Volume di interazione
Campione massivo
e- secondari (SE) (immagini)
e- Auger
e- retrodiffusi(BSE): tanti(immagini)
e- primari
ma c’è dell’altro …
Imaging (mapping) Technique
Eletroni secondari(contrasto topografico)
Elettroni retrodiffusi
ImagingTechnique
Brightfield(contrasto di ampiezza)
Darkfield(contrasto di diffrazione)
HRTEM (contrasto di fase)
HAADF(contrasto Z)
STEM(scansione)
Molte tecniche complementari (non di immagine):
Cristallografiche e spettroscopiche
alcune mappabili mediante scansione
Meccanismi di contrasto: Microscopia elettronica
TrasmissioneScansione
TEM: Contrasto di ampiezza (massa-spessore)
E’ legato allo scattering incoerente elastico alla Rutherford (proporzionale a Z, alla densità e allo spessore t, piccato in avanti – < 5°) ed è presente anche in campioni amorfi.Spessore maggiore significa scattering multiplo quindi zone a Z maggiore diffondono di più di quelle a Z minore.
Però in campioni cristallini è “concorrenziale” con la diffrazione
I1I2 I
low Z high Z
obiettivo
diaframma
schermo
In realtà raccogliendo anche i pochi elettroni diffusi incoerentemente ad angoli > 5° si ha il cosiddetto contrasto Z (HAADF) in cui non è presente il contributo della diffrazione neanche in campioni cristallini.
Diffrazione
2 d sin = n
Geometricamente controllata dalla legge di Bragg
L
RL = lunghezza di cameraR = distanza dal trasmesso
LdRL
Rd
L
R
d
~2~2tan
2
Es.: per Au(311), d(311) = a/(32+12+12)1/2 = 0.123 nm
~ 0.002 nm (e, 300kV) ~ 0.46°
~ 0.1 nm (raggi X, 12.4 keV) ~ 23.9°
λ molto piccoli
angoli di diffrazione molto piccoli
SAED da cristallo singolo (SPOT)
SAED da poli-cristallo (anelli Debye-Scherrer)
Lente obiettivo
Piano focale
campione
Asse ottico
Formazione della figura di diffrazione
trasmesso
(h k l)
),,( lkhg
SAED= Selected Area Electron Diffraction
Si seleziona la parte del campione desiderata con una apertura apposita situata in un piano coniugato del campione (sotto l’apertura dell’obiettivo)
TEM: Contrasto di diffrazione
E’ legato allo scattering coerente elastico alla Bragg ed è presente in campioni cristallini.
Se un dominio o una zona del campione di trova in condizione di Bragg e un altro no ho contrasto legato agli elettroni rimossi dal fascio trasmesso (isolato con un diaframma)
I1I2 I
non in Bragg in Bragg
obiettivo
diaframma
schermo
Per formare l’immagine posso selezionare o il fascio trasmesso (immagine in campo chiaro o bright-field - BF) o un diffratto (immagine in campo scuro o dark-field – DF)
Formazione dell’immagine in campo chiaro(BF) e campo scuro (DF)
diaframma
diaframma
Contrasto di massa-spessore e di diffrazione: leparti con Z più alto o quelle cristalline in Bragg sono più scure.
Contrasto dovuto alla diffrazione: laparte che diffrange secondo lo spot isolatoè chiara, il resto è scuro
Bright-Field (BF)
Dark-Field (DF)
Particelle di Au su C
Campo scuro (DF)
Campo chiaro (BF)
gtot II
0II tot
Fin qui abbiamo visto lo scattering degli elettroni incidenti …
TEM: Contrasto di fase
E’ legato alla interferenza tra fasci diffratti i quali portano una differenza di fase fra loro da cui si ottengono informazioni sulle distanze interplanari (TEM in alta risoluzione)
Formazione dell’immagine in Alta
Risoluzione(HRTEM)
diaframma
Faccio interferire moltifasci diffratti
T T D
Figure di diffrazione di un monocristallo di GaAs (f.c.c. a=0.565 nm) in condizioni di asse di zona [001] e di due fasci.
001
110
Zincblende (cubic)GaAs: a = 0.565 nmInP: a = 0.587 nm
Alta Risoluzione (HREM)(sezione trasversale di multistrato InP/InGaAs)
3 mm
Preparazione campioni TEM
20 m 200 nm
Sezione Planare
SlotCu o Mo
rotazione
fascio e-
3 mm
2 mm
200 nm campionemassivo
(a)
(b)
(c)
(d)
assottigliamento ionico
sezione planare
• assottigliamento meccanico• eventuale incollaggio slot metallica
Ar+ 5keV
Preparazione campioni TEM Sezione Trasversale
2 mm
200 nm
campionemassivo
(a)
C
(b)
• incollaggio supporto• taglio con sega diamantata (spessore ~ 1 mm)
Supporto(S)
Campione(C)
(d)
assottigliamento ionicoAr+ 5 keV sezione trasversale
(e) fascio e-
•assottigliamento meccanico• incollaggio slot metallica(c)
20 m
3 mm
slotCu o Mo
S C C
S
3 mm