Sommario Rassegna Stampa - La Venaria Reale · 2019-02-04 · arte filosofia e teatro 20...

La Venaria RealeRubrica

82/87 Panorama 05/07/2018 MOSTRE CON VISTA 2

23 Il Tempo 06/07/2018 L'ITALIA INVESTE SUGLI ARTISTI, UN MILIONE PER CREARE DIECICAPOLAVORI (A.Costa)

8

32 Living (Corriere della Sera) 01/08/2018 ANTEPRIMA- BELLA E DANNATA 9

78 Mio 12/07/2018 IN MOSTRA 10

93 Oggi 12/07/2018 AGENDA CULTURA 11

62 Ora 11/07/2018 ROYAL WHITE PARTY ALLA REGGIA DI VENARIA 12

18 La Repubblica - Ed. Torino 07/07/2018 SCELTI PER VOI (G.Crema) 13

70/73 Il Venerdi' (La Repubblica) 06/07/2018 L'ESTATE SI IMPENNA AL MUSEO 14

17 Mi-Tomorrow 06/07/2018 VENARIA SOTTO LE STELLE (F.Grasso) 18

23 Torino Sette (La Stampa) 06/07/2018 ALLA REGGIA DI VENARIA LA FINE DELLA GRANDE GUERRA 19

Affaritaliani.it 05/07/2018 LA MILANESIANA 2018 LETTERATURA MUSICA CINEMA SCIENZAARTE FILOSOFIA E TEATRO

20

Affaritaliani.it 05/07/2018 TRA CINEMA E MUSICA TORNA LA MILANESIANA 2018 22

153 Grazia 05/07/2018 IL MITO VA SU DUE RUOTE 24

13 Il Cittadino (Monza) 05/07/2018 UN ANNO DI RESTAURI PER RESTITUIRE ALLA REGGIA IL "LETTODELLA REGINA"

25

Lastampa.it 05/07/2018 CONCERTO "CANTIERE OPERA" A VENARIA REALE 26

11 Corriere di Torino (Corriere della Sera) 03/07/2018 APPUNTAMENTI 27

11 Corriere di Torino (Corriere della Sera) 03/07/2018 MUSEI 28

10 La Provincia (CR) 03/07/2018 FRA REGGIA E CASTELLI POI LE ISOLE BORROMEE 29

4 La Repubblica - Ed. Torino 03/07/2018 DALLE RESIDENZE SABAUDE A IVREA IL PIEMONTE PATRIMONIODELL'UMANITA'

30

18/20 Dove 01/07/2018 IL MONDO IN UNO SCATTO (S.Perazzoli) 31

343/67 Prima Comunicazione 01/07/2018 UOMINI COMUNICAZIONI-MODA E STILI DI VITA 34

Sommario Rassegna Stampa

Pagina Testata Data Titolo Pag.

UN

GRANDECUORE

BLU

Restauro

La barcasublime

Testo di Roberto RoccatiFoto di Francesco Rastrelli

Il piccolo bucintoro dei Savoia

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acque simboleggianti il Po e l’ Adige, rispettivamente i due maggiori fiumi del Piemonte e del Veneto e che, sfociando entrambi nell’alto Adriatico, riunivano metaforicamente le due regioni. A poppa, due cavalli marini scalpitanti con la coda da pistrice vengono

cavalcati da due putti, uno per lato della barra del timone, che rappresenta un drago marino: il timone, chiamato in veneziano “ribolla”, è stato scolpito da Egidio Goyel.

A mezza barca si eleva la cabina lunga 5 metri, detta tiemo, dotata di cinque finestrelle vetrate per lato, con montanti lignei decorati, utilizzata per i passeggeri reali ed i loro ospiti, che potevano accomodarsi su due troni e “cadreghe alla dolfina” ai lati. L’interno è rivestito di velluti rossi alternati a tavole dipinte che illustrano la storia dei Savoia; il soffitto è diviso in tre campi, con figure

di colore blu su fondo dorato; a prua della cabina,

è collocato l’emblema sabaudo sorretto da due

leoni rampanti e sormontato dalla corona reale, con

le insegne araldiche, tra cui quella della Sardegna con i 4 mori (o Croce di Alcoraz) contornata da una cornice ricca dei tipici “nodi Savoia”.

Lungo le fiancate della Peota Reale corrono preziosi intagli, rappresentanti Nereidi e Tritoni. Dalla

falchetta sporgono 8 forcole (scalmi,) quattro a prua e quattro a poppa, con due morsi aperti ciascuna per l’appoggio dei remi; la barra del timone era

manovrata dall’ultimo vogatore. Sotto una fascia

rosso cinabro, lo scafo è nero per l’uso della pece

che veniva impiegata per l’impermeabilizzazione

dell’opera viva e contrasta elegantemente con la

cinta dorata.

Come ben dice la giornalista Gabriella Bernardi, la barca era “un autentico palcoscenico sulle acque, nei momenti più rappresentativi dei cerimoniali di corte”: il costo pagato dai Savoia fu di 34.000 Lire di Piemonte, pari a circa 3 milioni di euro attuali, di cui

molti dovuti al rivestimento di oro zecchino.

“La barca sublime”, ovvero una peota lusoria (di rappresentanza e divertimento) risalente al 1730, unico esemplare di piccolo Bucintoro

veneziano settecentesco esistente al mondo, è stata collocata nel

2012 nella Scuderia Grande della Reggia di Venaria (Patrimonio Mondiale dell’Unesco, alle porte di Torino) e aperta al pubblico con

un magnifico allestimento scenografico curato dall’arch. Gianfranco Gritella, che ha valorizzato questo esemplare con mirabili giochi di luce e riflessi.

Questa sontuosa barca fluviale, riccamente adornata, di dimensioni ridotte rispetto ai Bucintori, venne commissionata da

Vittorio Amedeo II, Duca di Savoia e Re di Sardegna, ad un cantiere di Burano, lo “squero di padron Zuanne” (il cantiere del mastro d’ascia Giovanni), per suggellare più strettamente i legami diplomatici tra il Regno Sabaudo e la Serenissima Repubblica di Venezia e ricomporre così una querelle sull’uso dell’Isola di Cipro che aveva interrotto i rapporti diplomatici a partire dal ‘600.

La peota, con le sue statue dorate a prua ed a poppa, la cabina

centrale (tiemo) e la vela issata, sembra navigare spinta da otto

remi sullo specchio riflettente dell’allestimento scenico. Si ipotizza che l’apparato decorativo, realizzato da Matteo Calderoni, sia stato

ispirato dall’Abate Filippo Juvarra da Messina (1678-1736) , architetto di fiducia dei Savoia e autore di molti complessi architettonici di stile tardo barocco in Torino.

Il gruppo scultoreo a prua (alto 2,40 m dalla cinta) rappresenta Narciso che si specchia con stupore nelle calme acque del fiume (in quella che può essere interpretata come un’allegoria che mostra lo specchiarsi del Re Vittorio Amedeo II nell’immagine del figlio Carlo Emanuele III, nuovo Re di Sardegna, a favore del quale aveva abdicato) con a fianco due anziani sdraiati che versano da otri le

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Lo scafoIn termini nautici, è doveroso precisare che questa barca è una “Peota” e non un Bucintoro o “Bucio de Oro”: la prima, adibita

alla pesca, al trasporto o al traino, aveva buone doti di navigazione grazie alla spinta di otto vogatori mentre il Bucintoro era molto

più grande (l= 34 m) e soprattutto più alto, avendo due ponti, pertanto doveva essere trainato in Laguna, quando a bordo si trovava il Doge per “lo sposalizio col Mare”, solo in assenza di forti venti, che altrimenti lo avrebbero fatto ribaltare.

Lo scafo robusto a fondo piatto è in legno di quercia, lungo 15,57 m, largo 2,80 m (baglio massimo), con fiancate alte circa 1 metro e un peso di 6.000 Kg; il pescaggio è di poche decine di cm e la linea di galleggiamento non coincide con la superficie a specchio a causa della presenza della slitta di alaggio (per il ricovero in capanno), che si è voluto conservare quale elemento integrale della barca.

La sezione maestra di una barca lagunare a fondo piatto, privo di chiglia, è costituita da elementi lignei rettilinei, disposti

trasversalmente sul fondo detti “piani”; su ciascuno di questi sono inchiodati alle estremità due elementi verticali, diritti o curvi, denominati “sanconi”. Lo scheletro è rinforzato da elementi longitudinali: il “paramezzale” posto al centro del fondo, le “parascusole” sugli spigoli dello stesso; i “sinturini” che collegano a metà altezza i sanconi, i “mancoli” o bitte di ormeggio. Il dritto di prua è rientrante mentre quello di poppa è diritto, con il timone scorrevole lungo gli agugliotti.

Lo scafo è copertato a prua ed a poppa del tiemo, per consentire la voga in piedi e per evitare acqua in sentina; è inoltre protetto a prua da una sorta di rostro a forma di lancia e, lungo i masconi, corre distanziato un parabordo in ferro battuto per evitare

eventuali urti. A completamento delle attrezzature in ferro, va citata l’ancora (“il fero da buttare a fondo”) e il consistente anello, disposto sul dritto di prua, per il fissaggio del cavo di traino.

Il piano velicoDell’armo velico originale si sono ritrovati tutti i “legni” mentre la vela, in cotone tinto a mano, è stata rifatta a Venezia nel 2014

da Gilberto Penzo, profondo conoscitore delle barche lagunari: i ferzi sono verticali e la loro cucitura è rinforzata da un “bigorello”; il colore celeste, volutamente sbiadito, è stato fissato col sale al tessuto in cotone.

L’armo è del tipo “a verga secca”, una sorta di transizione dalla vela triangolare a quella aurica. L’albero, alto circa 10 m e collocato immediatamente a pruavia della cabina e dotato di tacchi per raggiungere la sommità, regge un’antenna inclinata verso prua. La parte anteriore dell’antenna è priva di vela mentre, dall’inizio della cabina fino alla penna, la vela trapezoidale è inferita nella snella antenna per prendere più vento possibile nella parte alta; la parte inferiore della vela è irrigidita da una sorta di boma. L’antenna, issata all’albero da una drizza e collegata ad esso da una trozza, è governata a prua mediante un caricabasso ed a

poppa dalla scotta annodata al boma. La penna, porzione terminale dell’antenna, è sostenuta dalla baranzina e governata da due

ostine, alternativamente cazzate sopravento, a seconda dell’andatura di bolina.

L’albero, dotato di sartie tese mediante le bigotte, può essere facilmente abbattuto in vista del passaggio sotto i ponti; la sua

stabilità è dovuta all’appoggio del piede sul paramezzale e dal ritegno fornito in coperta da opportuni bagli collegati fra di loro. L’attrezzatura, sempre realizzata da Penzo, è completa di bozzelli a due vie, trozza e mandorle per la formazione dei paranchi e

rinvii delle scotte.

La fiamma, la bandiera a prua e lo stendardo (issato quando il Re saliva a bordo) completavano l’effetto scenico dell’aurea Peota Sabauda da parata.

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Il trasportoUn convoglio formato dalla Peota, da un burchiello per

il carico e da due gondole di appoggio, partì dalla Laguna

Veneta nell’agosto del 1731. Il primo tratto di navigazione fu coperto a vela ma poi si dovette ricorrere al traino dei cavalli

lungo la sponda dei canali endolagunari ed, in seguito, al

traino dei buoi lungo i marciapiedi di alaggio del Po.

Il viaggio, esclusivamente diurno, durò circa un mese, con tappe intermedie (Chioggia, Brondolo, Brescella,

Cremona, Pavia, Frassinetto) e un ultimo tratto

particolarmente impegnativo per la presenza di

rocce nell’alveo del fiume e di mulini galleggianti. Il 2 settembre 1731 il convoglio giunge a Torino e la Peota sfila davanti al porto fluviale della città, situato presso il Ponte di Po, per poi venire collocata presso il

Castello del Valentino, in una darsena galleggiante coperta da un tetto a

capanna, a mezzo di un invaso a slitta.

Da allora la Peota Reale divenne

protagonista di viaggi per acqua, feste fluviali, matrimoni regali e visite di Stato fino al 1873, quando Vittorio Emanuele II la donò ai Musei Civici Torinesi, che la allestirono nella

Sala Acaja del sontuoso Palazzo Madama.

Il restauroPer consentire il restauro degli spazi in cui la Peota era custodita a Palazzo Madama, essa fu condotta nel 2000 nel laboratorio

Nicola Restauri di Aramengo (Asti), dove venne sottoposta ad un attento monitoraggio del grado di umidità del legno: lo scafo, infatti, risultava in parte soggetto a marcescenza a causa dell’acqua dolce, molto più dannosa di quella del mare perché priva di sale. Alcune parti lignee vennero sostituite, altre integrate o consolidate, diverse ordinate vennero raddoppiate.

La seconda fase del restauro, quella che ci ha riconsegnato la Peota Reale in tutto il suo splendore, è avvenuto viceversa nella Scuderia Grande della Reggia di Venaria, ad opera del Centro di Conservazione e Restauro, sotto la direzione di Pinin Brambilla Barcilon e l’alta sorveglianza dell’allora soprintendente Carla Enrica Spantigati, ad opera di un gruppo di lavoro interdisciplinare di restauratori, diagnosti e storici dell’arte.

Presso la Reggia sono state pulite le dorature delle statue in modo da far riemergere la lucentezza delle foglie d’oro che erano

state ricoperte con porporina nell’ultimo restauro ottocentesco, sono stati rifatti i velluti, restaurati i decori e ricostituito l’armo velico

con relativa vela in cotone. Il costo totale per trasporto, restauro e allestimento presso la Reggia, è stato di € 250.000, interamente finanziato dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.

Per la visita dell’esposizione permanente, consultare il sito ufficiale www.lavenaria.it

La Reggia di Venaria vista dal drone

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Governo Trump Rom Salvini ATTIVA LE NOTIFICHE

Home > MilanoItalia >La milanesiana 2018 Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia e Teatro

A AMILANO

Giovedì, 5 luglio 2018 - 13:34:00

La milanesiana 2018 Letteratura Musica CinemaScienza Arte Filosofia e Teatro

La Milanesiana – ideata e diretta

da Elisabetta Sgarbi, promossa da

Comune di Milano e organizzata da

I Pomeriggi Musicali/Teatro dal

Verme propone una densa

giornata di appuntamenti.

Si comincia oggi alle 12. Il Festival

torna alla Biblioteca Valvassori

Peroni, per un omaggio in parole e

musica a Lucio Battisti, nel

ventennale della sua scomparsa.

Coordina Andrea Laffranchi, che

dal 1998 racconta la musica e i

suoi protagonisti sul Corriere della

Sera. Ad aprire l’incontro, le

letture di Crocifisso Dentello,

scrittore autodidatta, autore di

Finché dura la colpa, suo romanzo

d’esordio, e La vita sconosciuta;

Antonio Di Martino, cantautore,

autore per numerosi interpreti

italiani, con diversi album

all’attivo, tra cui Non vengo più

mamma, un concept sulla morte

dolce, e Un paese ci vuole, sul

concetto di “paese”, liberamente

ispirato a La luna e i falò di

Cesare Pavese; Roberto Cotroneo, autore di romanzi, racconti e saggi, tradotti in molti paesi del

mondo, e giornalista per il Corriere della Sera, e Francesco Tricarico, cantautore, musicista e artista, fra

i protagonisti nel 2018 de Il millennio è maggiorenne, una mostra curata da Luca Beatrice al Marca di

Catanzaro, e al Museo della Musica di Bologna con una personale – Quando la musica si mostra, una

nota al museo – curata da Olivia Spatola. L’appuntamento si chiude con un doppio concerto, di Antonio

di Martino e Francesco Tricarico.

La Milanesiana si sposta alle 15 al Cinema Mexico, per il primo di due appuntamenti (il secondo questa

sera) dedicati a Pupi Avati – sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore, ma soprattutto uno

dei registi del cinema italiano più amati e premiati – nell’anno del suo ottantesimo compleanno. Dopo

l’intervento dello stesso regista, con l’introduzione di Giulio Sangiorgio, direttore del settimanale di

cinema, musica, televisione e spettacolo Film Tv, il pubblico potrà assistere alla proiezione di Le strelle

nel fosso (1978, 92’), Storia di ragazzi e ragazze (1989, 99’) – David di Donatello per la sceneggiatura e

Nastro d’Argento per regia e sceneggiatura – e La casa delle finestre che ridono (1976, 110’) – premio

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POLITICA PALAZZI & P. ESTERI ECONOMIA CRONACHE CULTURE COSTUME SPETTACOLI SALUTE MEDIATECH MOTORI SPORT MILANO ROMA

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della critica al Festival du Film Fantastique di Parigi e diventato oggi un cult movie.

Si prosegue quindi alle 18, al BMW Milano Urban Store, per un incontro dedicato scrittori e futuro. Dopo

l’introduzione di Arnaldo Colasanti, scrittore e critico letterario, Direttore Artistico del Festival della

Parola Les Mots, salgono sul palco a dialogare sul tema: Paolo Cognetti, caso letterario con il suo primo

romanzo Le otto montagne, che gli è valso, tra gli altri, il Premio Strega lo scorso anno; Carmen

Pellegrino, storica e scrittrice italiana, studiosa eclettica, recentemente impegnata nello studio dei

borghi disabitati e delle rovine di antichi insediamenti; Nadia Terranova, autore di diversi libri per

ragazzi, tradotta in diverse lingue e collaboratrice di la Repubblica e altre testate; Gaia Manzini,

scrittrice e giornalista, tra gli autori del soggetto di Mia madre, ultimo film di Nanni Moretti; Andrea

Kerbaker, autore di libri di narrativa e direttore del Tempo di Libri, la fiera internazionale dell’editoria

che si svolge a Milano; Luca Ricci, scrittore e drammaturgo. A coordinarli Alberto Rollo, consulente per

la Narrativa Mondadori e collaboratore di diverse testate nazionali. Chiude l’appuntamento il concerto

di Mauro Ermanno Giovanardi, da più di 20 anni sulla scena musicale italiana come interprete, autore,

performer e produttore discografico. Quattro volte Targa Tenco, sempre alla ricerca di atmosfere ed

espressioni nuove, Giovanardi ha calcato i palchi dei più famosi teatri d’Italia con la sua musica, ma

anche in veste di attore e direttore artistico. Nel 2017 ha pubblicato La Mia Generazione, un viaggio

elegante e passionale nella stagione irripetibile che ha rivoluzionato la musica in Italia sul finire dello

scorso millennio.

Questa lunga giornata si chiude di nuovo al Cinema Mexico, alle 21, per la conclusione dell’omaggio a

Pupi Avati, insignito – per l’occasione – del Premio Omaggio al Maestro. Dopo il saluto introduttivo del

direttore del cinema, Antonio Sancassani, interviene sul palco lo stesso Avati. Con lui anche due attrici

pluipremiate che con lui hanno avuto il privilegio di lavorare: Laura Morante e Anna Bonaiuto.

Laura Morante da anni si cimenta con il cinema italiano e straniero, lavorando con autori di grande

prestigio. Ciliegine, il suo primo film come regista, le è valso il Globo d’oro come Regista rivelazione. Da

quest’anno ha esordito in letteratura come autrice con la raccolta di racconti, Brividi immorali. Anna

Bonaiuto divide la sua attività tra cinema e teatro; ad oggi ha ricevuto il David di Donatello, il Nastro

d'Argento, la Grolla d'oro, la Coppa Volpi e il Premio Ubu. A seguire alcuni estratti di Fratelli e sorelle

(1992, 104’), film sul tema della disgregazione della famiglia e della perdita dei valori, che ha segnato il

debutto di due giovani talenti del cinema Italiano – Luciano Federico e Stefano Accorsi – e del thriller Il

nascondiglio (2007, 100’), quindi la proiezione di Regalo di Natale (1986, 101’), film presentato in

concorso alla 43ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, con critiche lusinghiere, che

valse a Carlo Delle Piane la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Coordina la serata

Giulio Sangiorgio.

Serata a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Main sponsor BMW, ENEL, Leonardo, Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, Rotary Club Bormio Contea,

Apt Regione Basilicata, Grafica Veneta

Partner Banco BPM, GFK, Università IULM, Montblanc, MM SpA, Comune di Verbania, Politecnico di

Milano, La Venaria Reale, Festival Les Mots – Regione Autonoma Valle D’Aosta, Comune di Firenze,

Centro Studi – Fondazione Meyer, Pejo, Pba, Seven Stars, IBS.it, Regione Emilia-Romagna, Cenacolo

Artom.

E inoltre Regione Marche, Comune di Ascoli Piceno, Comune di Arquata del Tronto, Fondazione Carisap,

Fainplast, Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte, Intesa Sanpaolo, Circolo Culturalmente Insieme,

Falegnameria Serra 1938, Auto Arona, Ristorante Milano di Verbania, Raffineria Metalli Cusiana, Libreria

Alberti, La Casera.

La Milanesiana ringrazia Piccolo Teatro, Teatro Parenti, Fondazione Corriere della Sera, Teatro Menotti,

Teatro Outoff, Cinema Mexico, Fondazione Cineteca Italiana, Spazio Oberdan, Cinema Beltrade Spazio

Teatro No’hma, Biblioteca Braidense - Pinacoteca di Brera, Biblioteca Valvassori Peroni, Circolo dei

Lettori, Antonia Jannone, Fondazione Elisabetta Sgarbi, Betty Wrong, Salone internazionale del Libro di

Torino, Studio Notarile Marchetti, Torino, Galleria Ceribelli, @video, Gerardo Sacco, Studio Volpatti,

Ciaccio, Accademia Pianistica Internazionale "Incontri col Maestro" di Imola, Collezione Giuseppe

Iannaccone, Ciaccio Arte, Townhouse Galleria Milano, Giacomo Ristorante, Ornella Bramani, Netphilo,

Aereonautica Militare, Libreria Di Quartiere, Erre Stampa, Quartieri Tranquilli, Chiesa di San Marco,

Magoni, Coalca, Lumenwatt, Tre Cerri.

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Giovedì, 5 luglio 2018 - 13:34:00

La milanesiana 2018 Letteratura Musica CinemaScienza Arte Filosofia e Teatro

La Milanesiana – ideata e diretta

da Elisabetta Sgarbi, promossa da

Comune di Milano e organizzata da

I Pomeriggi Musicali/Teatro dal

Verme propone una densa

giornata di appuntamenti.

Si comincia oggi alle 12. Il Festival

torna alla Biblioteca Valvassori

Peroni, per un omaggio in parole e

musica a Lucio Battisti, nel

ventennale della sua scomparsa.

Coordina Andrea Laffranchi, che

dal 1998 racconta la musica e i

suoi protagonisti sul Corriere della

Sera. Ad aprire l’incontro, le

letture di Crocifisso Dentello,

scrittore autodidatta, autore di

Finché dura la colpa, suo romanzo

d’esordio, e La vita sconosciuta;

Antonio Di Martino, cantautore,

autore per numerosi interpreti

italiani, con diversi album

all’attivo, tra cui Non vengo più

mamma, un concept sulla morte

dolce, e Un paese ci vuole, sul

concetto di “paese”, liberamente

ispirato a La luna e i falò di

Cesare Pavese; Roberto Cotroneo, autore di romanzi, racconti e saggi, tradotti in molti paesi del

mondo, e giornalista per il Corriere della Sera, e Francesco Tricarico, cantautore, musicista e artista, fra

i protagonisti nel 2018 de Il millennio è maggiorenne, una mostra curata da Luca Beatrice al Marca di

Catanzaro, e al Museo della Musica di Bologna con una personale – Quando la musica si mostra, una

nota al museo – curata da Olivia Spatola. L’appuntamento si chiude con un doppio concerto, di Antonio

di Martino e Francesco Tricarico.

La Milanesiana si sposta alle 15 al Cinema Mexico, per il primo di due appuntamenti (il secondo questa

sera) dedicati a Pupi Avati – sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore, ma soprattutto uno

dei registi del cinema italiano più amati e premiati – nell’anno del suo ottantesimo compleanno. Dopo

l’intervento dello stesso regista, con l’introduzione di Giulio Sangiorgio, direttore del settimanale di

cinema, musica, televisione e spettacolo Film Tv, il pubblico potrà assistere alla proiezione di Le strelle

nel fosso (1978, 92’), Storia di ragazzi e ragazze (1989, 99’) – David di Donatello per la sceneggiatura e

Nastro d’Argento per regia e sceneggiatura – e La casa delle finestre che ridono (1976, 110’) – premio

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Si prosegue quindi alle 18, al BMW Milano Urban Store, per un incontro dedicato scrittori e futuro. Dopo

l’introduzione di Arnaldo Colasanti, scrittore e critico letterario, Direttore Artistico del Festival della

Parola Les Mots, salgono sul palco a dialogare sul tema: Paolo Cognetti, caso letterario con il suo primo

romanzo Le otto montagne, che gli è valso, tra gli altri, il Premio Strega lo scorso anno; Carmen

Pellegrino, storica e scrittrice italiana, studiosa eclettica, recentemente impegnata nello studio dei

borghi disabitati e delle rovine di antichi insediamenti; Nadia Terranova, autore di diversi libri per

ragazzi, tradotta in diverse lingue e collaboratrice di la Repubblica e altre testate; Gaia Manzini,

scrittrice e giornalista, tra gli autori del soggetto di Mia madre, ultimo film di Nanni Moretti; Andrea

Kerbaker, autore di libri di narrativa e direttore del Tempo di Libri, la fiera internazionale dell’editoria

che si svolge a Milano; Luca Ricci, scrittore e drammaturgo. A coordinarli Alberto Rollo, consulente per

la Narrativa Mondadori e collaboratore di diverse testate nazionali. Chiude l’appuntamento il concerto

di Mauro Ermanno Giovanardi, da più di 20 anni sulla scena musicale italiana come interprete, autore,

performer e produttore discografico. Quattro volte Targa Tenco, sempre alla ricerca di atmosfere ed

espressioni nuove, Giovanardi ha calcato i palchi dei più famosi teatri d’Italia con la sua musica, ma

anche in veste di attore e direttore artistico. Nel 2017 ha pubblicato La Mia Generazione, un viaggio

elegante e passionale nella stagione irripetibile che ha rivoluzionato la musica in Italia sul finire dello

scorso millennio.

Questa lunga giornata si chiude di nuovo al Cinema Mexico, alle 21, per la conclusione dell’omaggio a

Pupi Avati, insignito – per l’occasione – del Premio Omaggio al Maestro. Dopo il saluto introduttivo del

direttore del cinema, Antonio Sancassani, interviene sul palco lo stesso Avati. Con lui anche due attrici

pluipremiate che con lui hanno avuto il privilegio di lavorare: Laura Morante e Anna Bonaiuto.

Laura Morante da anni si cimenta con il cinema italiano e straniero, lavorando con autori di grande

prestigio. Ciliegine, il suo primo film come regista, le è valso il Globo d’oro come Regista rivelazione. Da

quest’anno ha esordito in letteratura come autrice con la raccolta di racconti, Brividi immorali. Anna

Bonaiuto divide la sua attività tra cinema e teatro; ad oggi ha ricevuto il David di Donatello, il Nastro

d'Argento, la Grolla d'oro, la Coppa Volpi e il Premio Ubu. A seguire alcuni estratti di Fratelli e sorelle

(1992, 104’), film sul tema della disgregazione della famiglia e della perdita dei valori, che ha segnato il

debutto di due giovani talenti del cinema Italiano – Luciano Federico e Stefano Accorsi – e del thriller Il

nascondiglio (2007, 100’), quindi la proiezione di Regalo di Natale (1986, 101’), film presentato in

concorso alla 43ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, con critiche lusinghiere, che

valse a Carlo Delle Piane la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Coordina la serata

Giulio Sangiorgio.

Serata a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Main sponsor BMW, ENEL, Leonardo, Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, Rotary Club Bormio Contea,

Apt Regione Basilicata, Grafica Veneta

Partner Banco BPM, GFK, Università IULM, Montblanc, MM SpA, Comune di Verbania, Politecnico di

Milano, La Venaria Reale, Festival Les Mots – Regione Autonoma Valle D’Aosta, Comune di Firenze,

Centro Studi – Fondazione Meyer, Pejo, Pba, Seven Stars, IBS.it, Regione Emilia-Romagna, Cenacolo

Artom.

E inoltre Regione Marche, Comune di Ascoli Piceno, Comune di Arquata del Tronto, Fondazione Carisap,

Fainplast, Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte, Intesa Sanpaolo, Circolo Culturalmente Insieme,

Falegnameria Serra 1938, Auto Arona, Ristorante Milano di Verbania, Raffineria Metalli Cusiana, Libreria

Alberti, La Casera.

La Milanesiana ringrazia Piccolo Teatro, Teatro Parenti, Fondazione Corriere della Sera, Teatro Menotti,

Teatro Outoff, Cinema Mexico, Fondazione Cineteca Italiana, Spazio Oberdan, Cinema Beltrade Spazio

Teatro No’hma, Biblioteca Braidense - Pinacoteca di Brera, Biblioteca Valvassori Peroni, Circolo dei

Lettori, Antonia Jannone, Fondazione Elisabetta Sgarbi, Betty Wrong, Salone internazionale del Libro di

Torino, Studio Notarile Marchetti, Torino, Galleria Ceribelli, @video, Gerardo Sacco, Studio Volpatti,

Ciaccio, Accademia Pianistica Internazionale "Incontri col Maestro" di Imola, Collezione Giuseppe

Iannaccone, Ciaccio Arte, Townhouse Galleria Milano, Giacomo Ristorante, Ornella Bramani, Netphilo,

Aereonautica Militare, Libreria Di Quartiere, Erre Stampa, Quartieri Tranquilli, Chiesa di San Marco,

Magoni, Coalca, Lumenwatt, Tre Cerri.

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