Sommario - Istituto Italiano Castelli · Riccobono (senza presentazione). Ingaglio (senza...

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193-194 ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI ONLUS ISSN 0392-5803 gennaio - giugno 2016 “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% Aut: 012/ATSUD/NA” ATTENZIONE: Contiene Scheda di votazione per il rinnovo del Consiglio Direttivo e Scheda di approvazione delle modifiche allo Statuto.

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193-194

ISTITUTOITALIANODEI CASTELLI ONLUS

ISSN 0392-5803

gennaio - giugno 2016“Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% Aut: 012/ATSUD/NA”

ATTENZIONE: Contiene Scheda di votazione per il rinnovo del Consiglio Direttivo e Scheda di approvazione delle modifiche allo Statuto.

SOMMARIO2

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ISTITUTOITALIANODEI CASTELLI ONLUS

Maggio 2012 - Dicembre 2012“Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Milano”

Sommario>CRONACHE CASTELLANE N° 193/194ISSN 0392-5803geNNaIo - gIugNo 2016

in copertina: Castello Sforzesco di Milano. Foto di Domenico Caso.

Fondatore Vittorio Faglia

Direzione artistica e curatela editoriale

Luigi Maglio

Direttore responsabile

Maurizio Orrù

Redazione Antonella Delli PaoliDomenico Caso

Segreteria di redazione

Castel dell’Ovovia Eldorado - 80132 Napoli [email protected]

Impaginazione e stampa

Officine Grafiche Francesco Giannini & Figli S.p.A. Via Cisterna dell’Olio 6B80134 Napoli

Il presente notiziario, stampato in 2000 copie, è una circolare interna di informazione per i Soci dell’Istituto Italiano dei Castelli. Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 147 del 23.4.1968. I testi possono essere riprodotti previa autorizzazione e citando la fonte.

Stampato a Napoli nel mese di giugno 2016

Istituto Italiano dei Castelli OnlusFondato da Piero Gazzola nel 1964Associato a Europa Nostra - Federazione paneuropea del PatrimonioOrganizzazione internazionale sotto gli auspici dell’Unesco e del Consiglio d’Europa

Sede Legale

Segeteria Generale

Castel Sant’Angelo - Roma

Via G.A. Borgese 14 - 20154 Milano - tel. 02 347237

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193-194

ISTITUTOITALIANODEI CASTELLI ONLUS

ISSN 0392-5803

gennaio - giugno 2016“Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% Aut: 012/ATSUD/NA”

3 Lettera del Presidente Attività dell’Istituto 4 CXXVIII Consiglio Scientifico dell’Istituto 6 CXXIX Consiglio Scientifico dell’Istituto 9 CXXXVII Consiglio Direttivo dell’Istituto 11 CXXXVIII Consiglio Direttivo dell’Istituto 13 LI Assemblea Ordinaria14 XVIII Premio di Laurea sulle Architetture fortificate15 Regolamento del Consiglio Scientifico

17 Ricordo di Bino Fasanella

Attività delle Sezioni18 Basilicata Atlante Digitale dei Castelli: Progetto Basilicastle

19 Calabria Visite di studio a Rossano - Rocca Imperiale e Corigliano

20 Campania Mostre napoletane, visita al Rione Terra di Pozzuoli, ciclo di

conferenze “Castelli a Palazzo Gravina”

21 Lazio Conferenza sulle Case Torri, visita all’Archivio Segreto

Vaticano, mostre, viaggi all’estero

21 Lombardia Visita al Castello Sforzesco, conferenze invernali, visita ai

castelli dell’ovest mantovano

22 Marche Visite guidate, viaggio in Calabria

23 Molise Conferenze su Siponto, i Castelli Molisani, visite al Castello di

Venafro, visita a Larino ed al Parco Archeologico, premiazione

25 Piemonte-Valle d’Aosta Pubblicazione degli atti del Convegno di Masio, giornata di

studi “Guerre combattute e guerre raccontate”, visite guidate

25 Sardegna Attività e… un prezioso contributo per l’Atlante Castellano

d’Italia

27 Umbria Gite di studio a Firenze, Roma e Fermo. Visite guidate nel

Perugino

28 Veneto Verona 13 febbraio 2016 – Assemblea Soci sezione Veneto

30 Recensioni

32 Organico dell’Istituto

3LETTERA DEL PRESIDENTE

> Lettera del Presidente

ari Soci,Il mio mandato è giunto a termine, a settembre verrà eletto il nuovo CD; allegata alla rivista troverete la scheda elettorale.Già nell’ultimo numero di “Cronache” ho cercato di fare un poco il punto della situazione del nostro Istituto, purtroppo non florida per quanto riguarda gli aspetti

economici ed il numero dei soci.Come già vi avevo comunicato, ho avuto contatti con le associazioni a noi più vicine: Associazione Dimore Storiche Italiane, Associazione Ville Venete, Castelli Ducato Parma e Piacenza; dopo numerosi contatti, insieme, siamo stati convocati il 9 maggio u.s. dal Ministro Franceschini.Il Ministro aveva organizzato un tavolo, a cui era seduto anche il Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, con tutti i responsabili del suo e degli altri ministeri interessati per ascoltare la nostra proposta congiunta e trovare una soluzione al problema dell’eccessivo carico fiscale sugli edifici vincolati. Saremo riconvocati a breve, dopo che i dirigenti avranno verificato il costo e la fattibilità di alcuni interventi da noi proposti.Per l’IIC erano presenti, oltre al sottoscritto: il S.G. Giuseppe Iacone, il Prof. Gianpiero Cuppini e la sig.ra Francesca Nastasi.Non scendo nei particolari della nostra proposta, perché penso sia meglio siano resi noti una volta fatti propri dal Ministero. Comunque l’indirizzo sarebbe quello di segnalare gli edifici vincolati, nelle varie categorie, con una V, in modo da applicare ad essi un coefficiente che ne riduca il valore e di conseguenza anche il carico delle altre imposte, tranne che per quella ambientale, per cui vanno ricercati altri criteri.Nella riunione pre-consiglio e nel CD di Roma, abbiamo affrontato le problematiche dell’Istituto, dalle varie proposte scaturite in quell’occasione, con Giuseppe Iacone abbiamo estrapolato dei punti, ritenuti importanti sui quali abbiamo chiesto la collaborazione ai componenti del consiglio scientifico e direttivo.Ora chi sarà interessato dovrà assumersi l’onere di essere responsabile di uno dei punti individuati e formare una squadra che porti avanti il lavoro, in stretto contatto con i gruppi affini e rendicontando al CD quanto fatto.Il mio auspicio è che ognuno dei componenti i nostri consigli si assuma un compito ed una responsabilità, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti!Inoltre con l’entrata del SG nel consiglio di Europa Nostra si sono aperte delle prospettive di collaborazione internazionale e forse di possibili finanziamenti europei per i progetti coprodotti. Ma anche su questo argomento vi è molto lavoro da svolgere e spero che Giuseppe Iacone ottenga il sostegno necessario per portare avanti questo compito.Allegato troverete anche il nuovo statuto, che deve essere da voi approvato. Una commissione, coordinata da MariaTeresa Piovesan, che ringrazio per il grande impegno, ha provveduto ad aggiornare il nostro statuto, senza modificarne lo spirito e le intenzioni dei nostri predecessori.

Fabio Pignatelli della Leonessa

> CXXVIII CONSIGLIO SCIENTIFICO Roma, 18 aprile 2015 - ore 15.00, presso la sede della Sezione Lazio dell’Istituto Italiano dei Castelli

Presenti: Foramitti (presidente), Lusso (segreta-rio), Calderazzi, Cuppini, Fiorino, Gentilini, Labaa, Maglio, Malatesta, Martegani, Monti, Pignatelli della Leonessa, Valente, Viglino, Villa, Villari, Zannoni. Assenti giustificati: Carafa, Corazzi, Guida, Iacobone, Magnano di San Lio, Marino, Mariano, Taddei. Assenti: De Tomasi, Viganò. Deleghe: Masini (delegato in via straordinaria da Guida esclusivamente per la valutazione della can-didatura di Conte a far parte del C.S.). Uditori: Iacone, Maccioni, Pintus. Il presidente Vittorio Foramitti apre la seduta alle 15.00, ringraziando la Sezione Lazio per l’ospi-talità. Dopo aver salutato e dato il benvenuto ai nuovi membri cooptati, passa a illustrare l’ordine del giorno. Prima che si apra l’analisi degli argomenti in discussione, Maglio ringrazia per l’attribuzione della vicepresidenza.

1. Approvazione del verbale della seduta prece-dente Il verbale del CXXVII C.S. di Bologna, già inviato ai consiglieri, viene approvato all’unanimità.

2. Cooptazione nuovi consiglieri Foramitti illustra le proposte di nuovi membri per il C.S. Osserva che in alcuni casi manca la presenta-zione da parte di uno dei consiglieri scientifici. Al momento i posti liberi risultano essere 12; tuttavia vi sono alcune regioni completamente scoperte e altre per le quali non sono pervenute proposte (Abruzzo, Calabria, Umbria). Ritiene utile non pro-cedere alla nomina di tutti i consiglieri scientifici mancanti e propone, pertanto, di raggiungere il numero di 29 membri effettivi, lasciando 6 posti liberi per le sezioni che al momento non sono rap-presentate. Passa quindi all’analisi delle candidature sulla base delle presentazioni e dei criteri stabiliti in precedenza, e cioè: la coerenza dell’attività scienti-fica con le finalità dell’Istituto; l’accertata disponi-bilità a collaborare attivamente; possibilmente l’età non troppo avanzata. Labaa: mette in guardia dall’eccesso di “residen-zialità”. Sarebbe opportuno che fosse privilegiato il carattere disciplinare. Propone un’immissione più controllata, soprattutto privilegiando l’aspetto anagrafico. Si potrebbe anche pensare a forme dif-ferenti di collaborazione (per es. i corrispondenti). Ricorda inoltre che il C.S. è composto da 35 e non da 30 consiglieri. Maglio: concorda che l’aspetto anagrafico è fonda-mentale, ma bisogna anche interrogarsi sul signifi-

cato di “scientificità”. Si interroga se sia opportuno che ci si orienti principalmente verso l’ambito universitario. Foramitti: dà avvio all’analisi delle candidature, cedendo la parola agli interessati. Conte (presenta Masini). Il candidato risulta però iscritto solo dal 2014. Colletta (presenta Maglio). Fumo (presenta Maglio). Righini (presenta Monti). Quendolo (presenta Foramitti). Bulfone Gransinigh (presenta Foramitti). A fronte della recente iscrizione all’Istituto, Viglino osserva che essa, per coerenza, non dovrebbe essere discri-minante nel caso di candidati giovani. Buranelli (presenta Villa). Vitti (presenta Villa). Uboldi (presenta Labaa). Spiega ragioni stori-che dell’ampia rappresentatività della sezione Lombardia, che però già vanta un numero conside-revole di consiglieri scientifici. Roccoli (presenta Labaa). Diotallevi (presenta Mariano con lettera di cui dà lettura Labaa). De Marco (presenta Calderazzi). Vincis (presenta Fiorino). Riccobono (senza presentazione). Ingaglio (senza presentazione). De Fraja (presentato da Taddei con lettera di cui dà lettura Labaa). Zamboni (presenta Gentilini). Valle (senza presentazione). Si mettono in votazione le candidature: Fumo, Righini, Vitti e De Fraja sono votati all’unanimità e risultano pertanto cooptati come nuovi consiglieri scientifici. Dal momento che non vi è piena convergenza sulle altre candidature, Labaa e Lusso si propongono di limitarsi a quelle appena proposte. Il Consiglio approva.

3. Attività scientifiche: Atlante Castellano Foramitti ricorda come si debba assolutamente riprendere la realizzazione dell’atlante castellano, coinvolgendo Conti che ha fatto sapere di esse-re disponibile. Propone pertanto di individuare referenti regionali per recuperare i materiali e tra-smetterli al C.S. Bisogna porsi operativamente un obiettivo minimo (elenco delle strutture, con foto e minime notizie), in modo da riuscire infine ad acquisire i dati utili per rendersi conto dell’entità del patrimonio conservato. Cuppini propone di avviare anche una raccolta di toponimi, da condurre accanto all’acquisizione delle notizie sugli edifici. Foramitti concorda con la proposta e nota che sarebbe utile, in considerazione della particolare situazione italiana, procedere anche all’individua-zione delle strutture, ancora visibili e non, collocate in siti a rischio. Tutti concordi, si decide di rimandare la nomina dei

Attivitàdell’ISTITUTO

cato di “scientificità”. Si interroga se sia opportuno che ci si orienti principalmente verso l’ambito universitario. Foramitti: dà avvio all’analisi delle candidature, cedendo la parola agli interessati. Conte (presenta Masini). Il candidato risulta però iscritto solo dal 2014. Colletta (presenta Maglio). Fumo (presenta Maglio). Righini (presenta Monti). Quendolo (presenta Foramitti). Bulfone Gransinigh (presenta Foramitti). A fronte della recente iscrizione all’Istituto, Viglino osserva che essa, per coerenza, non dovrebbe essere discri-minante nel caso di candidati giovani. Buranelli (presenta Villa). Vitti (presenta Villa). Uboldi (presenta Labaa). Spiega ragioni stori-che dell’ampia rappresentatività della sezione Lombardia, che però già vanta un numero conside-revole di consiglieri scientifici. Roccoli (presenta Labaa). Diotallevi (presenta Mariano con lettera di cui dà lettura Labaa). De Marco (presenta Calderazzi). Vincis (presenta Fiorino). Riccobono (senza presentazione). Ingaglio (senza presentazione). De Fraja (presentato da Taddei con lettera di cui dà lettura Labaa). Zamboni (presenta Gentilini). Valle (senza presentazione). Si mettono in votazione le candidature: Fumo, Righini, Vitti e De Fraja sono votati all’unanimità e risultano pertanto cooptati come nuovi consiglieri scientifici. Dal momento che non vi è piena convergenza sulle altre candidature, Labaa e Lusso si propongono di limitarsi a quelle appena proposte. Il Consiglio approva.

3. Attività scientifiche: Atlante Castellano Foramitti ricorda come si debba assolutamente riprendere la realizzazione dell’atlante castellano, coinvolgendo Conti che ha fatto sapere di esse-re disponibile. Propone pertanto di individuare referenti regionali per recuperare i materiali e tra-smetterli al C.S. Bisogna porsi operativamente un obiettivo minimo (elenco delle strutture, con foto e minime notizie), in modo da riuscire infine ad acquisire i dati utili per rendersi conto dell’entità del patrimonio conservato. Cuppini propone di avviare anche una raccolta di toponimi, da condurre accanto all’acquisizione delle notizie sugli edifici. Foramitti concorda con la proposta e nota che sarebbe utile, in considerazione della particolare situazione italiana, procedere anche all’individua-zione delle strutture, ancora visibili e non, collocate in siti a rischio. Tutti concordi, si decide di rimandare la nomina dei

referenti regionali e le decisioni di dettaglio a una successiva comunicazione del Presidente del C.S.

4. Attività scientifiche: Die Burgen Italiens Foramitti illustra l’opera Die Burgen Italiens di Bodo Ebhardt. Si tratta di un’interessante pubbli-cazione dei 1910 che raccoglie fotografie e testi (in tedesco, che Daniela Marchesi sta già traducendo) su gran parte del patrimonio fortificato italiano. La proposta è quella di ripubblicare l’opera, acco-stando alle fotografie originali quelle degli edifici nella loro condizione attuale. Il Consiglio accetta la proposta, ricordando come, ovviamente, si dovrà valutare attentamente al momento opportuno l’im-pegno economico che essa richiederà.

5. Nuovo Regolamento Consiglio Scientifico Sopraggiunti nel frattempo anche coloro che ave-vano fatto parte della commissione per la revisione del Regolamento del C.S., si passa all’analisi del documento. Dopo averne data lettura, Foramitti introduce quelli che, a suo giudizio, sono i punti critici che richie-dono un’analisi più approfondita. Labaa richiama l’importanza di tentare di rendere il più chiaro e il più completo possibile il regola-mento, per evitare di doverci tornare ulteriormente. Si decide di procedere all’analisi dei punti critici, procedendo di volta in volta con le votazioni. 1. Numero dei consiglieri scientifici stabilito in minimo 11, massimo 35, compreso il presidente (art. 3): approvato all’unanimità. 2. Possibilità di delegare un altro consigliere in caso di assenza: rigettata all’unanimità 3. Cariche del C.S., con particolare riferimento alla presenza di 3 vicepresidenti, con attribuzione di funzioni di vicario al più anziano per età anagrafica (artt. 3 e 6). Villari propone, al riguardo, come più coerente che i vicepresidenti siano legati alle competenze disciplinari. Labaa ritiene invece che, essendo i compiti dei vicepresidenti perlopiù di natura burocratica, sia più logico il criterio territoriale. D’altra parte, per i vari aspetti disciplinari, rispondono già i consiglieri. La proposta, con vicepresidenti nominati sulla base della suddivisione territoriale in Nord, Centro e Sud, è approvata all’unanimità. 4. Durata in carica del presidente e dei vicepresi-denti pari a 3 anni, con possibilità di ricandidatura per altri 3 (art. 6). Labaa sostiene l’ipotesi di cariche triennali, rinno-vabili. La proposta è approvata a maggioranza. 5. Possibilità che i consiglieri scientifici sieda-no contemporaneamente come membri eletti nel Consiglio direttivo (art. 3). Si conviene, su quanto già stabilito in occasione del CXXVI C.S. svolto a Napoli, che è impossibile esercitare le due cariche contemporaneamente. Resta però da definire se sia più opportuno parlare di “incompatibilità” o “ineleggibilità”. Labaa preferirebbe “incompatibilità”: deve poter essere garantita la scelta ai membri del C.S. Pignatelli della Leonessa ricorda però che, in occa-sione del CXXVI C.S. di Napoli si era proceduto a votazione di una bozza del Regolamento in cui figurava il termine “ineleggibilità”. Dopo lunga discussione, si decide di glissare sui termini: il principio da affermare è che ci si può candidare e poi scegliere. Si propone la seguente formulazione: “I membri del Consiglio Scientifico non possono rivestire contemporaneamente la cari-

ca di membro eletto nel Consiglio Direttivo. Nel caso che un consigliere scientifico venga eletto nel Consiglio Direttivo, dovrà optare per una delle due cariche. Non sottostanno a tale obbligo i membri del Consiglio Scientifico che ricoprono la carica di presidente di sezione, in quanto membri di diritto del Consiglio Direttivo”. La proposta è approvata all’unanimità. 6. Suddivisione dei consiglieri in membri ordinari e membri onorari e possibilità per gli onorari di votare (art. 3): approvata all’unanimità 7. Esclusione di un consigliere dal C.S. per assenza ingiustificata e prolungata (art. 5). Labaa ritiene che sia una questione di rispetto nei confronti degli altri consiglieri. Bisognerebbe essere più rigidi di quanto sinora si è stati. Viene proposto che, dopo 2 assenze consecutive non giustificate, si decada automaticamente dalla carica: approvata all’unanimità. 8. Istituzione della figura di consigliere corrispon-dente (art. 3). Labaa propone come denominazione più coerente quello di consigliere aggregato. Propone inoltre che la carica sia pari a 3 anni. Nel corso della discussione, emerge qualche per-plessità sul profilo della figura del consigliere cor-rispondente/aggregato. Calderazzi, per esempio, non è d’accordo sul fatto che si possa attribuire la carica a giovani non soci. In realtà, la valutazione del profilo scientifico e della competenza dei soci corrispondenti resta nelle prerogative del C.S., quindi non è tema di discus-sione immediata relativamente all’approvazione del Nuovo Regolamento. Si procede pertanto alla sola votazione della durata in carica di tali membri per 3 anni, rinnovabili: approvata all’unanimità. 9. Durata in carica dei consiglieri (art. 3). Si prendono in considerazione le varie posizioni, essendo il tema da tempo al centro della discus-sione. Labaa, Lusso, Viglino e Villa si dichiarano aperta-mente favorevoli alla durata a vita, essendo con-naturata con la procedura di cooptazione con cui vengono selezionati i consiglieri; Pignatelli della Leonessa e Fiorino si dichiarano invece più inclini a definire una durata alla carica. Si pone pertanto in votazione la proposta che la durata della carica sia vitalizia: il Consiglio approva a maggioranza, con 1 astensione e 3 voti contrari. 10. Procedure per la candidatura di nuovi consiglie-ri scientifici (art. 3). L’ipotesi in discussione è che i candidati consiglieri devono essere iscritti all’Istituto da almeno 3 anni; la loro candidatura possa essere avanzata dai mem-bri del C.D., C.S., e dai Presidenti di Sezione, soste-nute da un consigliere scientifico e, non appena pervenute, comunicate al presidente della sezione di provenienza: approvata all’unanimità. 11. Limite di età per i consiglieri ordinari pari a 70 anni (art. 3): approvato all’unanimità. 12. Copertura del territorio (art. 3). Foramitti dà lettura di una sua proposta di integra-zione: “Il Consiglio Scientifico deve tendere prima-riamente a garantire una adeguata rappresentanza del territorio nazionale. Ove possibile, deve quindi essere assicurata la nomina di almeno un consiglie-re ordinario o di un corrispondente per ogni sezio-ne. I consiglieri devono inoltre essere selezionati in modo da garantire competenze diversificate nelle diverse discipline attinenti lo studio delle fortifica-zioni”: approvata all’unanimità 13. Approvazione del Nuovo Regolamento. Si conviene che la data di approvazione del Nuovo

5ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO6

Regolamento debba essere quella in cui è stato discusso nel C.S. Dopo l’approvazione anche nel C.D., se ne deve dare immediata notifica ai presi-denti di Sezione, che avranno cura di diffonderla ai soci. Dovrà, inoltre, essere pubblicato su “Cronache castellane”. 14. Compiti e attività del C.S. (art. 2). In discussione è soprattutto il tema delle pubbli-cazioni Castellum e Castella, relativamente alla necessità di entrare nel dettaglio dei meccanismi di nomina del comitato di redazione ecc. L’ipotesi prevalente, posta in votazione, è quella di lasciare l’argomento il più vago possibile nel regolamento, in modo da non essere vincolati: approvato all’u-nanimità. Al termine della discussione, Labaa prende la parola per eccepire sul fatto che il presidente del C.S. sia nominato dal C.D. Il Consiglio fa tuttavia notare che si tratta di una procedura che si è sempre seguita e che non ha subito variazioni di sostanza rispetto al Regolamento precedente. Foramitti chiede infine votazione complessiva sul Nuovo Regolamento del C.S., con delega per modi-ficare il testo ed apportare eventualmente limitate correzioni secondo quanto stabilito nel corso della discussione precedente prima dell’approvazione da parte del C.D. Il Consiglio approva.

6. Designazione giuria premio di laurea Il Consiglio, unanime, stabilisce che facciano parte della giuria per il Premi di Laurea i seguenti mem-bri: Carafa (presidente), Fiorino, Foramitti, Lusso, Malatesta, Monti, Pignatelli, Villa, Zannoni.

7. Varie ed eventuali Il Consiglio, unanime, stabilisce che facciano parte della commissione per l’attribuzione della targa al castello di San Nicandro i seguenti membri: Calderazzi, Maglio.

Il Consiglio, unanime, stabilisce che facciano parte della commissione per l’attribuzione della targa al castello di San Martino i seguenti membri: Cuppini, Labaa. Lusso e Villari ricordano che nel 2011, su invito del compianto Dino Palloni, si erano recati presso il castello di Padernello per valutare l’attribuzione della targa. Dal momento che, successivamente, il C.S. non si era di fatto più riunito, la pratica resta ancora inevasa. Si conviene di procedere all’analisi della relazione prodotta ai tempi in concomitanza con quelle che saranno consegnate al C.S. dalle nuove giurie. Non essendoci altre comunicazioni, la riunione si conclude alle ore 18.30.

Il presidente del Consiglio Scientifico

Vittorio Foramitti

Il segretario del Consiglio Scientifico

Enrico Lusso

> CXXIX CONSIGLIO SCIENTIFICO DELL’ISTITUTOMilano, 17 ottobre 2015 - ore 15.00, presso il Palazzo delle Stelline, in corso Magenta 59

Presenti di persona: Foramitti (presidente), Conti, Cuppini, De Fraja, Fumo, Guida, Iacobone, Labaa, Malatesta, Monti, Pignatelli della Leonessa, Righini, Tamborini, Viglino, Villa, Villari, Vitti, Zannoni.Assenti giustificati: Calderazzi, Corazzi, Fiorino, Gentilini, Lusso, Maglio, Magnano di San Lio,

Manenti Valli, Mariano, Viganò. Assenti: Marino, Valente.Uditori: Iacone, Maccioni, Mirabella Roberti.Il presidente Foramitti, dopo aver verificato la vali-dità dell’assemblea, dichiara aperta la seduta per la delibera sugli argomenti all’ordine del giorno, ringraziando la Sezione Lombardia per l’ospitalità.Il verbale viene redatto sotto la responsabilità del segretario e controfirmato dal presidente. In assenza del segretario Enrico Lusso, funge da verbalizzante il consigliere Fabrizio Zannoni.Foramitti procede alla presentazione dei nuovi membri del consiglio scientifico: Simone De Fraja, Marina Fumo, Massimiliano Righini e Paolo Vitti.

1. Approvazione del verbale della seduta prece-denteIl verbale del CXXVIII CS di Roma, già inviato ai consiglieri, viene approvato all’unanimità.Labaa ricorda la necessità di procedere alla rapida stesura del verbale.

2. Comunicazioni del Presidente dell’IstitutoIl presidente del CS cede la parola al presidente dell’Istituto, Fabio Pignatelli della Leonessa, per ricordare il consigliere Rosalbino Fasanella d’Amo-re, recentemente scomparso.La parola passa al vicepresidente del CS GianMaria Labaa, per ricordare il consigliere Luciano Mazzon, anch’egli recentemente scomparso.

3. Comunicazioni del Presidente del CSForamitti ribadisce la necessità che, attraverso atti-vità mirate (targhe di riconoscimento, “adozione” di castelli, pubblicazione delle Tesi di Laurea premiate sfruttando le potenzialità del nuovo sito internet ecc.), l’Istituto sia più presente a livello territoriale, per raggiungere un grado di visibilità che negli ulti-mi decenni si è gradualmente appannato.

4. Pubblicazione atti convegno cinquantenarioForamitti informa il CS sulla pubblicazione degli atti del convegno, attualmente bloccata per la man-canza dei fondi necessari a stampare due volumi di grandi dimensioni che raccolgano tutte le relazioni. Propone dunque che, al fine di accelerarne l’uscita, si preveda di pubblicare gli atti in forma digitale, inviando un dvd ai relatori; la parte istituzionale delle celebrazioni, ossia le relazioni concernenti la storia dell’Istituto, la sua attività e le sue sezioni, potrà invece essere pubblicata a stampa.Conti si dichiara d’accordo, verificando però la sostenibilità economica.Cuppini ricorda l’assoluta necessità di procedere rapidamente, cercando di comprendere con pre-cisione quale debba essere la finalità della pub-blicazione, in modo da garantire che i contenuti vengano divulgati nelle sedi opportune, resi dispo-nibili nelle biblioteche e raggiungano l’obiettivo di promuovere efficacemente l’attività dell’Istituto.Taddei concorda con la necessità di procedere alla pubblicazione degli atti e propone che vengano resi disponibili senza alcun copyright.Villa propone che vengano pubblicati integralmente on line, utilizzando il sito dell’Istituto, con l’unica accortezza di dotarli di tutti gli standard richiesti per le pubblicazioni scientifiche.Vitti, d’accordo che la pubblicazione debba essere digitale e disponibile on line, rileva come la parte di maggior interesse, a suo giudizio, non stia tanto nella sezione dedicata alla storia dell’Istituto, quan-to nei contributi dei vari studiosi che hanno preso parte al convegno.

7ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

Foramitti ritiene comunque opportuno procedere anche alla pubblicazione di un dvd, in modo che resti traccia fisica degli atti. Viglino ritiene che la possibilità di attivare una collana di pubblicazioni on line, rispettosa di tutti i paramenti di scientificità oggi richiesti, possa essere di stimolo per attirare nuovi soci giovani nell’Istituto.Tamborini ritiene che, in ogni caso, il volume “istituzionale” debba essere pubblicato in forma cartacea, in ragione della stessa rilevanza storica del cinquantenario. Si potrebbe anche prendere in considerazione l’ipotesi di inserire il volume nella collana Castella.Labaa si dichiara convinto dell’assoluta necessità di procedere con la pubblicazione cartacea della parte istituzionale, ma anche del resto per placare i malu-mori che potrebbero nascere tra quanti hanno par-tecipato al convegno pagando la quota d’iscrizione.Villa propone che si fissi una data di consegna per gli atti, ritenendo congruo un preavviso di tre mesi.Foramitti, che si dice d’accordo, ricorda però che il tutto è subordinato alla definizione delle norme edi-toriali, le quali a loro volta potranno essere fissate solo dopo aver definito in quale forma usciranno gli atti.

Il presidente propone di anticipare il sesto punto all’ordine del giorno.Il consiglio approva all’unanimità.

5. Attività scientifiche: Atlante CastellanoForamitti ringrazia Conti per l’attività compiuta nel passato e ribadisce l’esigenza primaria e istituziona-le dell’Istituto di procedere con l’attività di stesura dell’Atlante. A tal fine, si intende completare in tempi brevi almeno la catalogazione di prima istan-za dei castelli e delle fortificazioni, cioè produrre un inventario con i dati essenziali alla comprensione della dimensione del patrimonio delle architetture fortificate italiane. Si tratterà di un data base basato su schede informali facilmente compilabili e aggior-nabili, che potrà essere la base di partenza per ogni altra attività di studio e ricerca.A scopo illustrativo, il presidente descrive quanto a suo tempo realizzato dalla Sezione Friuli Venezia Giulia. La proposta è che la scheda riporti le seguenti voci:Codice (ISTAT comune + numero progressivo in forma decimale per i complessi)Provincia / Comune /Frazione /LocalitàDenominazioneTipo Pianta (Regolare/Irregolare)Consistenza (resta da valutare se inserire anche i castelli non più esistenti ma di cui resta memoria documentaria, in quanto luoghi di potenziale inte-resse archeologico)Manutenzione (da 1 a 4)Inizio datazioneFine datazioneL’esperienza dalla Sezione Friuli Venezia Giulia si era conclusa con la realizzazione della carta dei castelli regionali sulla base della CTR in scala 1: 10.000.Viglino propone che si avvii il lavoro di scheda-tura, facendo riferimento alla classificazione a suo tempo elaborata. Con riferimento ad alcune speci-ficità dell’area subalpina, potrà poi essere oggetto di discussione nel corso del prossimo consiglio l’e-ventuale ampliamento per permettere l’inserimento di modelli di strutture difensive non contemplate o non del tutto congruenti con la simbologia elabo-rata sinora.

Conti ricorda che, in ogni caso, per tutte le situa-zioni particolari era già stato previsto un simbolo denominato “tipo speciale”.Pignatelli della Leonessa ritiene che possa essere utile abbreviare gli intervalli di tempo da un CS all’altro prevedendo degli incontri informali inter-medi sfruttando le possibilità offerte dalle nuove tecnologie.Labaa interviene interrogandosi sulla finalità del lavoro, considerando anche che, per quanto in forme talvolta poco congruenti tra loro, tutte le sezioni negli ultimi decenni hanno in un modo o nell’altro lavorato alla produzione di pubblicazioni tematiche. A suo giudizio, il fine ultimo non può essere quello di costituire un repertorio nazionale. Decisamente più utile, in termini anche strategici, è pervenire a un censimento, il più accurato possibile dal punto di vista numerico, delle strutture forti-ficate. Partendo da questo presupposto, anche le tracce meno conosciute e più evanescenti devono essere censite, in modo da creare uno strumento certificato dal CS che possa essere d’aiuto a tutti gli enti e gli organi preposti alla tutela del patrimonio culturale italiano. Propone pertanto che l’attività sia ridotta al minimo essenziale, in modo da pervenire nei tempi più brevi possibili alla costituzione di un censimento nazionale. Al limite, sarebbero suffi-cienti come dati oggettivi utili all’individuazione dei singoli manufatti la denominazione e la collo-cazione geografica. Non bisogna infatti dimenticare che si tratta di un atlante e che, come tale, deve essere composto da tavole e da un indice.Taddei e Conti si dichiarano d’accordo con un approccio semplificato, che permetta però davvero di giungere in tempi rapidi alla chiusura di una fase coerente di lavoro.Anche Foramitti, che si professa pienamente d’ac-cordo con quanto enunciato da Labaa, si interroga sulla finalità della ricerca. Ritiene che la parte centrale del lavoro debba consistere nella redazione di un elenco in formato Excel (come da file allega-to) con i dati essenziali necessari per individuare l’elemento. Il risultato atteso potrà essere una pub-blicazione descrittiva generale e un data base che rimarrà in forma digitale. Tenuto conto dei differenti contesti economici e territoriali e dei diversi stati di conservazione dei manufatti, il data base che verrà realizzato permet-terà di favorire le strategie private o pubbliche per la loro tutela e valorizzazione, che comprendono la ricerca, la pianificazione territoriale e paesaggistica e la promozione turistica.Dopo ampio dibattito, il CS conviene con la propo-sta di Foramitti che le fortificazioni da prendere in considerazione debbano essere quelle attualmente conosciute e comprese in un periodo che va dall’età del bronzo fino allo scoppio della prima guerra mondiale, con l’esclusione quindi delle fortificazio-ni costruite dopo il 1914.Si conviene infine che i consiglieri scientifici desi-gnati per i diversi ambiti regionali si occuperanno in primo luogo di raccogliere il materiale già pro-dotto e scrivere un breve testo introduttivo sulla catalogazione delle fortificazioni nella loro regione, indicando le principali fonti bibliografiche e docu-mentarie, il periodo in cui è stata eseguita, gli autori e le finalità, evidenziando quindi l’avanzamento del lavoro (numero di castelli e fortificazioni, province completate e da completare ecc.).Vengono proposti per formare il gruppo di ricerca per la redazione dell’Inventario:Guida per la Basilicata;Maglio per la Campania;

ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO8

Monti per l’Emilia Romagna;Foramitti per il Friuli-Venezia Giulia;Villa per il Lazio;Iacobone per la Lombardia;Mariano per le Marche;Marino per il Molise;Lusso per il Piemonte, la Val d’Aosta e la Liguria;Calderazzi per la Puglia;Fiorino per la Sardegna;Magnano di San Lio per la Sicilia;De Fraja per la Toscana e l’UmbriaGentilini per il Trentino-Alto Adige;Malatesta come referente per le fortificazioni del XIX e XX secolo.Foramitti come coordinatore.Eventuali nuovi consiglieri o collaboratori potranno coadiuvare i referenti già individuati o occuparsi delle regioni non indicate. Si provvederà comunque a contattare i presidenti delle Sezioni non rappre-sentate nel CS in modo che provvedano a indivi-duare i rispettivi referenti.

6. Attività scientifiche: Die Burgen ItaliensForamitti riprendendo quanto già esposto nel Consiglio Scientifico precedente, propone di orga-nizzare il lavoro di ricerca sull’opera di Bodo Ebhardt Die Burgen Italiens, pubblicata fra il 1910 ed il 1927. Si tratta di un’interessante pubblicazio-ne in sei cartelle in-folio che raccoglie più di 200 tavole di fotografie e disegni oltre a un lungo testo descrittivo, di taglio tecnico, dei castelli italiani e delle loro caratteristiche architettoniche e costrut-tive. Lo scopo della ricerca è in prima istanza quello di divulgare e mettere a disposizione degli studiosi italiani questa importante opera; oltre a questo, risulta utile e opportuna una valutazione sulle modificazioni delle architetture fortificate, del loro contesto e del paesaggio in generale a un secolo di distanza dalla ricognizione di Ebhardt. La prima fase del lavoro consisterà nella pubblica-zione anastatica del testo di Ebhardt, accompagnato da alcune note introduttive e dal testo tradotto in italiano, in forma anche digitale. Al riguardo, Daniela Marchesi si sta già occupando della tradu-zione e il presidente della scansione delle immagini.Una seconda fase della ricerca consisterà nel con-fronto fra lo stato delle architetture e del paesaggio documentato da Ebhardt e le attuali condizioni. Per questo, si prevede che per ogni regione vengano esaminati i casi studiati dall’architetto tedesco, mettendo a confronto le principali immagini di un secolo fa con le stesse vedute attuali e analizzando criticamente le trasformazioni subite dai castelli e dal paesaggio. Questo anche al fine di formulare proposte per una loro maggiore tutela, o eventuali interventi correttivi o di mitigazione. Il risultato immediato potrà essere una giornata di studio, prevedibile per il 2017, con successiva pubblica-zione degli atti.Il gruppo di ricerca sarà formato da almeno un consigliere scientifico per le regioni rap-presentate nel CS, che potrà essere coadiuvato da collaboratori o consiglieri scientifici corrispondenti.In prima istanza i componenti saranno:Guida per la Basilicata;Fumo per la Campania;Righini per l’Emilia Romagna;Foramitti per il Friuli-Venezia Giulia;Villa per il Lazio;Iacobone per la Lombardia;Mariano per le Marche;Marino per il Molise;Lusso per il Piemonte, la Val d’Aosta e la Liguria;

Calderazzi per la Puglia;Magnano di San Lio per la Sicilia;De Fraja per la Toscana e l’Umbria;Gentilini per il Trentino-Alto Adige.Foramitti come coordinatore.Daniela Marchesi per la traduzione del testo.Eventuali nuovi consiglieri o collaboratori potranno coadiuvare i referenti già individuati o occuparsi delle regioni non indicate. Si provvederà comunque a contattare i presidenti delle Sezioni non rappre-sentate nel CS in modo che provvedano a indivi-duare i rispettivi referenti.

7. Premio di LaureaViene confermata nel ruolo di responsabile dell’ini-ziativa Rosa Carafa.

8. Targhe di riconoscimentoLabaa, in qualità di relatore dà lettura della relazio-ne per l’assegnazione della targa di riconoscimento al castello di San Martino in Soverzano, comune di Minerbio presso Bologna, ampiamente favorevole, invitando il CS ad accogliere la proposta della Sezione Emilia Romagna.Il consiglio approva all’unanimità.Foramitti, in considerazione poi del fatto che la “questione” targhe non è coordinata da nessuno, propone Labaa, che accetta.

9. Cooptazione nuovi consiglieriForamitti presenta i due nuovi candidati al CS, l’arch. Patrizia Valle della sezione Veneto, propo-sta e presentata da Perbellini, e l’arch. Francesco Saverio Mollo della sezione Calabria, proposto dal presidente di Sezione Zerbi, che viene presentato dallo stesso Foramitti.Dopo approfondita valutazione dei curricula dei candidati, preventivamente inviati a tutti i consi-glieri, e articolato e qualificato dibattito, il CS deli-bera all’unanimità la cooptazione di Patrizia Valle come consigliere ordinario e di Francesco Saverio Mollo come consigliere corrispondente.

10. Varie ed Eventuali Taddei dà comunicazione dell’intenzione di proce-dere a una seconda edizione, riveduta e corretta, delle Parole del castello, e dell’intenzione di coin-volgere, oltre a quanti si erano occupati della prima edizione, anche nuovi specialisti, soprattutto per quanto riguarda l’oplologia, aspetto per cui si rende disponibile Righini.Villari espone le proprie riflessioni in merito al rapporto dell’Istituto con la scuola, alla luce della recente riforma legislativa, che apre alcune possi-bilità di collaborazione. Fondamentali sono, a suo giudizio, i riferimenti all’interno del testo di legge al rapporto tra il mondo della scuola e le organizza-zioni del terzo settore e la disponibilità di fondi per attività legate alla formazione e alla valorizzazione culturale dei docenti.In merito a quest’ultimo aspet-to, per esempio, l’Istituto potrebbe promuovere corsi di aggiornamento.Il presidente dell’Istituto Pignatelli della Leonessa invita Villari a partecipare al Consiglio Direttivo del giorno seguente.Tamborini, tornando sull’argomento Premio Tesi di Laurea, si dice convinto della necessità che, a livello locale, le Sezioni con neolaureti premiati, promuo-vano conferenze e attività volte a valorizzarne gli studi. Risulterebbe altresì utile ampliare la parteci-pazione di candidati provenienti da Dipartimenti non di Architettura.

9ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

Non essendoci altre comunicazioni e avendo esauri-to gli argomenti all’ordine del giorno, il presidente Foramitti ringrazia i presenti e dichiara chiusa la seduta alle ore 18.30.

Il presidente del Consiglio Scientifico

Vittorio Foramitti

Il segretario del Consiglio Scientifico

Enrico Lusso

> CXXXVII CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ISTITUTO Roma, 19 Aprile 2015 - ore 9.00, presso la Sede della Sezione Lazio, in via D. A. Azuni 15/A

Presenti di persona: Barsanti Calamia, Calamandrei, Chiappini, Codroico, Cosentino, Cuppini, De Jorio Frisari, Foramitti, Gaslini, Giovannelli, Iacone, Maglio, Marchesi, Masini, Lusso, Maccioni, Meneghelli, Piovesan, Viglino Davico, Perrella, Perbellini, Pignatelli, Pintus, Rosati, Scaramellini, Stagno d’Alcontres, Susanna, Zerbi. Presenti per delega: Chiarizia (delega a Pignatelli), Corazzi (delega Rosati), Giletta (delega Piovesan), Fenici (delega Bellucci), Quendolo (delega Marchesi, Saponaro Monti (delega Scaramellini). Assenti giustificati: Caputi Lambrenghi, Lovecchio Musti, Lorusso Bollettieri, Valente, Ventimiglia. Uditori: Fenici Corrado, Gallavresi, Labaa, Vincis.

Il Presidente Pignatelli, dopo aver verificato la validità dell’assemblea (sulla base del numero dei Consiglieri presenti e delle deleghe), dichiara aperta la discussione per la delibera sugli argomenti all’or-dine del giorno. Il verbale viene redatto sotto la responsabilità del Segretario Generale (Iacone) e controfirmato dal Presidente Pignatelli.

1. Approvazione del verbale della seduta prece-denteIl verbale viene approvato alla unanimità.

2. Comunicazioni del PresidenteIl problema principale dell’Istituto, già da alcuni anni, è costituito dalla sensibile riduzione delle entrate e del numero dei Soci ed una conseguente perdita di circa 30.000 Euro per anno, includendo il Nazionale e le Sezioni. Questa preoccupante situazione condiziona la stessa sopravvivenza dell’Istituto, come si evince chiara-mente anche dalla esaustiva relazione del Tesoriere (Gaslini) in corso di distribuzione al CD e ai Soci in occasione dell’assemblea annuale. Il necessario rilancio dell’Istituto viene reso anco-ra più difficile,inoltre, per la ridotta disponibilità economica per supportare le possibili iniziative a livello scientifico, organizzativo ed istituzionale. In questo quadro vengono evidenziati alcuni obiet-tivi ampiamente condivisibili il cui effetto sinergico potrebbe porre le basi di uno sviluppo futuro: a) Condizione necessaria è sicuramente la consape-volezza della emergenza e quindi di un approccio di lavoro che deve andare oltre la routine quotidiana e impegnarci tutti a dare il massimo contributo possibile. b) Recuperare i Soci che non hanno ancora rin-novato la iscrizione: basti pensare che le rivi-ste “Castellum” e “Cronache Castellane” vengono distribuite secondo una mailing list di circa 1800 nominativi a fronte di circa 1200 Soci iscritti. Un importante contributo delle Sezioni è quindi una opera capillare di contatti con i Soci allo scopo di rivitalizzarne l’interesse per l’Istituto. A tal fine si possono studiare altre soluzioni anche eccezionali come quella di azzerare le quote pre-

gresse e considerare come nuovi Soci i vecchi iscritti. Il possibile controverso aumento della quota sociale verrà esaminato in occasione del prossimo CD. c) Insistere in una molto più decisa politica di acquisizione di nuovi Soci con programmi precisi e concreti: - migliorare la realizzazione delle iniziative stori-che, come le GNC, il premio di laurea, Il castello racconta ecc. - stimolare nuove iniziative scientifiche in stretta collaborazione con le Sezioni basandosi sulle ampie competenze scientifiche del nostro Istituto. - valorizzare al massimo il nostro lavoro, sia tra-mite le riviste specializzate sia per mezzo di una diffusione ed una visibilità delle nostre iniziative (Gruppo Comunicazione). Questo impegno è già ini-ziato ma stenta ancora a decollare adeguatamente. - Organizzare un gruppo di lavoro “Giovani” con lo scopo di individuare e realizzare iniziative adatte a coinvolgere studenti e giovani laureati (crediti formativi ed altro). È necessario ottenere la collaborazione delle Sezioni con partecipanti che contribuiscano in modo costruttivo. Il Segretario Generale provvederà ad individuare i componenti ed il relativo coordinatore. - Sviluppare scambi culturali e interazioni con altre organizzazioni con scopi complementari o assimi-labili a quelli del nostro Istituto (Europa Nostra? Dimore Storiche?). - Porre le basi per ottenere possibili contributi euro-pei. Attualmente sono in corso aperture concrete (Cuppini) con il Ministero dei Beni Culturali. Altre possibilità sono in esame, come quella dell’arch. Di Gaetano (regioni del sud) e la riapertura del proget-to Mediterraneo Nostro (Dr. Sapienza). d) Una attenta opera di “spending review” è pos-sibile anche tenendo presente le limitate risorse disponibili su cui agire: - La attuale sede di Milano, in via Borgese, è cara (circa 12.000 Euro/anno) e inadeguata come rappre-sentanza, essenziale in questo momento. La Sezione Lombardia ed il Nazionale si stanno adoperando per trovare soluzioni adeguate. Anche la sede legale di Roma (Castel S. Angelo) dovrebbe per lo meno permettere la ricezione della corrispondenza. Siamo a buon punto per risolvere anche questo problema. - È possibile studiare la riduzione delle spese di pro-duzione e distribuzione tramite l’impiego dei mezzi informatici, ove possibile. e) L’insieme delle iniziative indicate presuppon-gono una attiva partecipazione delle Sezioni in modo capillare oltre ad una attenta organizzazione, pianificazione e sopratutto supporto e controllo dei gruppi di lavoro già costituiti o in via di costi-tuzione. Allo scopo di ottemperare a tale compito viene costituita una Commissione di Coordinamento con i seguenti partecipanti: Presidente dell’Istituto, Presidente del CS, Segretario Generale,Tesoriere I tre Vice Presidenti.

3. Comunicazioni del Presidente del CSLa preoccupante situazione dell’Istituto viene rece-pita in termini concreti anche dal Presidente Foramitti che espone in termini costruttivi alcune iniziative adatte allo scopo: a) La preparazione della pubblicazione degli atti del Convegno di Bologna e la valorizzazione e diffusio-ne a tutti i livelli possibili. b) Esaminare la possibilità di una edizione, totale o parziale, su supporto informatico allo scopo eviden-te di ridurre i costi di produzione e distribuzione.

ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO10

> CXXXVIII CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ISTITUTO Milano, 18 Ottobre 2015 - ore 9.30, presso il Palazzo delle Stelline, in corso Magenta 59

Presenti di persona: Barsanti Calamia, Calamandrei, Codroico, Cosentino, Cuppini, Fenici, Foramitti, Gaslini, Giovannelli, Iacone, Marchesi, Lusso, Maccioni, Meneghelli, Piovesan, Perrella, Pignatelli, Rosati, Scaramellini, Stagno d’Alcontres, Susanna, Zerbi. Presenti per delega: Badan (delega Marchesi), Bellucci (delega Codroico), Caputi Lambrenghi, (delega Perrella), Corazzi (delega Rosati), Giletta (delega Piovesan), Maglio (delega a Pignatelli), Saponaro Monti (delega Scaramellini). Viglino Davico (delega Lusso) Assenti giustificati: Chiappini di Sorio, Chiarizia, De Jorio Frisari, Lovecchio Musti, Lorusso Bollettieri, Pintus, Valente, Ventimiglia. Uditori: Biassoni, Bottiglieri, Conti, Fenici Corrado, Gallavresi, Grigoletto, Labaa, Villari, Volpe. Il Presidente Pignatelli, dopo aver verificato la validità dell’assemblea (sulla base del numero dei Consiglieri presenti e delle deleghe), dichiara aperta la discussione per la delibera sugli argomenti all’or-dine del giorno. Il verbale viene redatto sotto la responsabilità del Segretario Generale (Iacone) e controfirmato dal Presidente Pignatelli.

1. Approvazione del verbale della seduta prece-dente Il verbale viene approvato alla unanimità.

2. Comunicazioni del Presidente La relazione del Presidente include numerose pro-poste anche multidisciplinari: - la sinergia di intesa con “Dimore Storiche” è ini-ziata in termini positivi: lo dimostra chiaramente anche la collaborazione esistente per approfondire i contatti ufficiali allo scopo di verificare i margini reali che ci sono per la introduzione di disposizioni normative che tutelino maggiormente il patrimonio storico, artistico e castellano in Italia. - la collaborazione con il Gruppo Europeo di Iniziative Economiche (GEIE) e con il Ministero dei Beni Culturali ha molte possibilità di concretizzar-si grazie alle iniziative ed alla stretta intesa con Cuppini che sta proponendo con determinazione alcuni temi di grande potenzialità: - la idoneità dell’Istituto ad adeguarsi alle necessita tecniche e scientifiche richieste dalle organizzazioni internazionali e ministeriali particolarmente sen-sibili su argomenti di salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, con la conseguente possibilità di sottoscrivere protocolli di intesa per l’ottenimento di fondi europei potenzialmente rilevanti. - un’ulteriore conseguenza del rapporto con il Ministero dei Beni Culturali si riscontra nella possibilità di risolvere l’annoso problema sia della sede legale di Roma (Castel S.Angelo), attualmente esistente solo in teoria, sia della sede operativa di Milano che risulta essere inadeguata alle necessità. - altre collaborazioni possono essere esplorate, come il riaprirsi del dialogo costruttivo con il Touring Club Italiano e la partecipazione alle ini-ziative legate al “Turismo Sostenibile”. - la partecipazione dei giovani è fondamentale per il futuro dell’Istituto: tutti dovremo impegnarci al massimo per favorire questo processo con iniziati-ve ad alto contenuto culturale e scientifico con la conseguente acquisizione anche di crediti formativi professionali (v. anche punto 7).

c) Sulla base del programma triennale già presenta-to nella ultima assemblea, viene ribadito il progetto di realizzare manifestazioni scientifiche come con-vegni (con frequenza triennale), giornate di lavoro, corsi di formazione (crediti formativi) proponendo tutto il supporto necessario utile alla realizzazione di studi e/o idee che emergano dalle Sezioni e dalla base dei Soci. - Questo progetto di approfondimento e di studio è credibile solo se vengono rivalutati i seguenti aspetti metodologici ed organizzativi: - viene concluso l’iter del regolamento del CS, approvato dalla assemblea - viene allargato il numero dei Consiglieri Scientifici con quattro unità. d) Elemento qualificante del lavoro del CS è sicura-mente la riattivazione del progetto, ormai annoso, dell’Atlante Castellano, come strumento utile ad una ampia platea di studiosi con un prevedibile ritorno in termini di credibilità e di immagine.

4/5. Approvazione del rendiconto finanziario 2014 e del preventivo finanziario del 2015 Il Consiglio approva alla unanimità. L’ampia e dettagliata relazione del Tesoriere Gaslini è stata distribuita ai presenti ed inviata a tutte le Sezioni. Essa è la base gestionale, non solo finan-ziaria, su cui viene proposto tutto il programma del CD e del CS. Prende la parola il Tesoriere che segnala la neces-sità di investire una parte dei liquidi esistenti sul conto corrente Banca Euromobiliare, proponendo l’importo di euro 59.000,00. Espone le varie pro-poste ricevute. Viene approvata all’unanimità una proposta ricevuta da Banca Euromobiliare consi-stente nell’investimento di euro 59.000,00 in Cct 15/12/2020 indicizzati all’Euribor 6 mesi + 0,80 lordo, prezzo al 15/4/2015 circa 102,50, rendimento effettivo netto 0,50%.

6. Nuovo regolamento del Consiglio Scientifico La approvazione del Regolamento viene ratificata dal Consiglio Direttivo a grande maggioranza, con la sola astensione di Perbellini e De Iorio.

7. Giornate Nazionali dei Castelli Questa iniziativa deve essere valorizzata al mas-simo livello scientifico dandone la più estesa visibilità esterna: quindi questo progetto verrà gestito direttamente dalla già citata Commissione di Coordinamento costituita appunto per le iniziative più significative. Entro Ottobre dovrà essere predi-sposta la prima bozza del programma da esaminare nella riunione del CD.

8. Premio di Laurea La Commissione, costituita da: responsabile Carafa, e da Pignatelli, Foramitti, Lusso, Fiorino, Malatesta, Monti, Villa, Zannoni, procederà alla selezione delle tesi più significative la cui premiazione si terrà a Milano in occasione del prossimo Consiglio di Ottobre.

9. Nuovo Sito Web e Comunicazione Il progetto procede ancora lentamente nonostante la vitale importanza per l’Istituto. Viene quindi deciso quanto segue: - Si ribadisce che il responsabile del progetto è Luigi Maglio che si avvarrà della collaborazione di Enrico

Lusso e Giovanni Maccioni. - Viene approvato il preventivo (allegato) dello studio editoriale “DoppiaVoce” il cui importo è di 2700,00 Euro più IVA, a fronte della realizzazione del sito Web, secondo le specifiche indicate da Maglio e discusse con Lusso e Maccioni. Viene inoltre deciso che la manutenzione del sito venga effettuata dalla ditta Webmaster di Massimo Termanini con un costo di 480,00 Euro più IVA per la durata di sei mesi sulla base del preventivo allegato. Il CD prevede il sito Web funzionante già in occa-sione della prossima riunione di Ottobre.

10. Premio “il Castello Racconta” Questo premio può essere sicuramente un possibile veicolo di conoscenza e visibilità: purtroppo resta tuttora un progetto fermo. L’Istituto crede ancora, malgrado tutto, in questa idea ed ha infatti previsto una spesa di 2300,00 Euro per questa iniziativa, nel 2015, nonostante i limiti budgetari. Il CD invita quindi vivamente il gruppo di lavoro (Maglio, Perrella, Villari) a presen-tare un progetto credibile per il futuro in occasione della prossima riunione di Ottobre. In alternativa ci si aspetta una proposta di riorga-nizzazione con la indicazione di un responsabile e di collaboratori che possano realmente contribuire costruttivamente allo scopo.

11. Nomina dei nuovi Consiglieri Scientifici Su proposta del CS, approva la nomina dei seguenti quattro nuovi Consiglieri Scientifici: Marina Fumo Massimiliano Righini Paolo Vitti Simone De Fraja. A loro vanno le congratulazioni del Consiglio Direttivo a cui seguirà una lettera dei Presidenti Pignatelli e Foramitti. Eventuali nomine aggiuntive verranno esaminate sulla base delle ulteriori proposte del CS.

12. Aggiornamento dello Statuto e del Regolamento La Commissione composta da Gaslini, Grigoletto, Sapori Lazzari e Piovesan ha iniziato i lavori: in particolare Piovesan ha già predisposto in via pre-liminare un documento da completare e possibil-mente discutere in occasione del prossimo Consiglio di Ottobre.

13. Varie ed Eventuali Il calendario dei prossimi consigli è il seguente, come già indicato nelle pagine precedenti: Sabato 17 Ottobre: al mattino premiazione delle tesi di laurea, al pomeriggio, si terrà la riunione del CS Domenica 18 Ottobre: al mattino si terrà la riunione del CD Come da tradizione è prevista una cena sociale che avrà luogo il Sabato sera. Tutti i programmi dettagliati verranno comunicati non appena disponibili. Avendo esaurito gli argomenti all’ordine del giorno, il Presidente Pignatelli ringrazia i presenti e dichia-ra chiusa la seduta alle ore 12.

Il presidente Fabio Pignatelli della Leonessa

Il segretario Giuseppe Iacone

11ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

> CXXXVIII CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ISTITUTO Milano, 18 Ottobre 2015 - ore 9.30, presso il Palazzo delle Stelline, in corso Magenta 59

Presenti di persona: Barsanti Calamia, Calamandrei, Codroico, Cosentino, Cuppini, Fenici, Foramitti, Gaslini, Giovannelli, Iacone, Marchesi, Lusso, Maccioni, Meneghelli, Piovesan, Perrella, Pignatelli, Rosati, Scaramellini, Stagno d’Alcontres, Susanna, Zerbi. Presenti per delega: Badan (delega Marchesi), Bellucci (delega Codroico), Caputi Lambrenghi, (delega Perrella), Corazzi (delega Rosati), Giletta (delega Piovesan), Maglio (delega a Pignatelli), Saponaro Monti (delega Scaramellini). Viglino Davico (delega Lusso) Assenti giustificati: Chiappini di Sorio, Chiarizia, De Jorio Frisari, Lovecchio Musti, Lorusso Bollettieri, Pintus, Valente, Ventimiglia. Uditori: Biassoni, Bottiglieri, Conti, Fenici Corrado, Gallavresi, Grigoletto, Labaa, Villari, Volpe. Il Presidente Pignatelli, dopo aver verificato la validità dell’assemblea (sulla base del numero dei Consiglieri presenti e delle deleghe), dichiara aperta la discussione per la delibera sugli argomenti all’or-dine del giorno. Il verbale viene redatto sotto la responsabilità del Segretario Generale (Iacone) e controfirmato dal Presidente Pignatelli.

1. Approvazione del verbale della seduta prece-dente Il verbale viene approvato alla unanimità.

2. Comunicazioni del Presidente La relazione del Presidente include numerose pro-poste anche multidisciplinari: - la sinergia di intesa con “Dimore Storiche” è ini-ziata in termini positivi: lo dimostra chiaramente anche la collaborazione esistente per approfondire i contatti ufficiali allo scopo di verificare i margini reali che ci sono per la introduzione di disposizioni normative che tutelino maggiormente il patrimonio storico, artistico e castellano in Italia. - la collaborazione con il Gruppo Europeo di Iniziative Economiche (GEIE) e con il Ministero dei Beni Culturali ha molte possibilità di concretizzar-si grazie alle iniziative ed alla stretta intesa con Cuppini che sta proponendo con determinazione alcuni temi di grande potenzialità: - la idoneità dell’Istituto ad adeguarsi alle necessita tecniche e scientifiche richieste dalle organizzazioni internazionali e ministeriali particolarmente sen-sibili su argomenti di salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, con la conseguente possibilità di sottoscrivere protocolli di intesa per l’ottenimento di fondi europei potenzialmente rilevanti. - un’ulteriore conseguenza del rapporto con il Ministero dei Beni Culturali si riscontra nella possibilità di risolvere l’annoso problema sia della sede legale di Roma (Castel S.Angelo), attualmente esistente solo in teoria, sia della sede operativa di Milano che risulta essere inadeguata alle necessità. - altre collaborazioni possono essere esplorate, come il riaprirsi del dialogo costruttivo con il Touring Club Italiano e la partecipazione alle ini-ziative legate al “Turismo Sostenibile”. - la partecipazione dei giovani è fondamentale per il futuro dell’Istituto: tutti dovremo impegnarci al massimo per favorire questo processo con iniziati-ve ad alto contenuto culturale e scientifico con la conseguente acquisizione anche di crediti formativi professionali (v. anche punto 7).

- l’insieme di queste iniziative ad alto valore aggiunto può aiutare molto anche nel recupero dei vecchi soci ancora inadempienti nel pagamento delle quote pregresse: a tal fine anche una azione capillare può risultare molto efficace. - un ulteriore aiuto potrebbe venire anche dall’au-mento dei soci benemeriti con la prevista quota annuale di 80 Euro: le Sezioni vengono invitate ad attivarsi in tal senso.

3. Comunicazioni del Presidente del CS Il C.S. è assolutamente in linea con gli obiettivi di rivitalizzazione dell’Istituto; in questo quadro vengono implementate o proposte alcune iniziative concrete da realizzarsi in termini pragmatici: - strumento essenziale di visibilità e valorizzazione scientifica sono sicuramente gli atti del Convegno di Bologna che dovranno essere pubblicati ormai in tempi molto brevi. Allo scopo di superare il vincolo economico di compatibilità con le risorse disponibi-li, viene deciso di pubblicare gli atti con un volume stampato che riporti i contenuti istituzionali, la sto-ria e l’attività realizzate dall’Istituto e dalle Sezioni, unitamente ai contenuti scientifici del Convegno che verranno invece diffusi tramite un supporto informatico allegato. - la riattivazione del progetto dell’Atlante Castellano è ormai decisa: questa opera può essere uno stru-mento sicuramente utile ad una ampia platea di studiosi ed è prevedibile un ritorno positivo in termini di credibilità e di immagine. È un progetto annoso da accelerare con opportune scelte: racco-gliere informazioni minime essenziali ma omogenee in tutte le Sezioni che dovranno fornire il massimo contributo possibile sopratutto con la collaborazio-ne dei loro referenti operativi già quasi del tutto identificati. Lo scopo è di pervenire alla prossima assemblea del C.S. con un documento da valutare in termini molto concreti. - Italianische Burgen di Bodo Ebhardt: questa ecce-zionale raccolta di fotografie delle strutture castel-lane in Italia, corredate da un testo descrittivo det-tagliato è stata pubblicata circa un secolo addietro. La suggestiva proposta è quella di effettuare un con-fronto con la situazione ad oggi: potrebbe nascere lo spunto per molte interessanti considerazioni e ana-lisi scientifiche da valorizzare opportunamente. La traduzione dal tedesco è in corso. La realizzazione di questo impegnativo progetto deve necessariamente avvalersi del contributo operativo e scientifico delle Sezioni con i relativi referenti scientifici. - verrà esplorata la collaborazione con un gruppo (Alpine Space) che intende valorizzare il patrimonio storico e culturale dei Paesi dell’arco alpino con studi specifici. Le potenzialità sono interessanti ed è conveniente approfondire l’argomento. Il monito-raggio effettuato dalle Sezioni su questi argomenti può anche permettere di individuare strutture castellane potenzialmente suscettibili di un suppor-to tecnico/scientifico da valorizzare con le autorità locali, comunali e regionali. Questa expertise sul territorio può fornire evidentemente ulteriori possi-bilità di relazioni e contatti che conviene esplorare al massimo. 4. Aggiornamento dello Statuto e del Regolamento Viene discussa la relazione di Piovesan sul lavoro della Commissione. I punti più importanti sono: - l’impianto strutturale è tuttora valido nel suo insieme, è opportuno solo un aggiornamento. - viene consigliata una maggiore autonomia gestio-nale e patrimoniale delle Sezioni - vengono ridotti da tre a due i mandati consecutivi delle cariche sociali

ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO12

la valorizzazione e la difesa dell’ambiente nonché il recupero del patrimonio fortificato: temi questi che possono evidentemente stimolare l’interesse ad una collaborazione con l’Istituto. - la presenza dell’Istituto in organizzazioni culturali come Europa Nostra viene assicurata da Perbellini a cui si aggiunge il Segretario Generale Iacone (in sostituzione di Pintus che ha rinunciato); il lavoro verrà effettuato anche in collaborazione, oltre natu-ralmente con Perbellini, con due C.S. dell’Istituto (Vietti e la neo-nominata Valle) che sono anche membri del Consiglio Scientifico di Europa Nostra.

13. Assegnazione targa Il Consiglio Direttivo decide alla unanimità di deli-berare l’assegnazione di una Targa di Segnalazione proposta dal C.S., anche se l’argomento non è incluso nell’ordine del giorno. Si tratta del Castello di San Martino in Soversano (Comune di Minerbio - Provincia di Bologna) meritevole di tale segna-lazione per il restauro strutturale, architettonico e ambientale come relazionato da Perbellini prima e Labaa successivamente. I prossimi consigli si terranno a Roma nelle gior-nate di: Sabato 16 Aprile alle 15,00 la riunione del CS. Domenica 17 Aprile alle 9,30 la riunione del CD e alle 12,30 l’Assemblea. Come da tradizione è prevista una cena sociale che avrà luogo il Sabato sera. Tutti i programmi dettagliati verranno comunicati non appena disponibili. Avendo esaurito gli argomenti all’ordine del giorno, il Presidente Pignatelli ringrazia i presenti e dichia-ra chiusa la seduta alle ore 13,00.

Il presidente Fabio Pignatelli della Leonessa

Il segretario Giuseppe Iacone

> VERBALE DELLA LI ASSEMBLEA ORDINARIARoma, 19 aprile 2015, presso la sede della Sezione Lazio - via D. A. Azuni 15/A

Alle ore 12,00, in seconda convocazione essendo andata deserta la prima delle ore 9,30 si è riunita l’Assemblea per discutere dell’ordine del giorno:

Il Presidente Pignatelli, dopo aver verificato la vali-dità della convocazione e ringraziato gli interve-nuti, dichiara aperta la discussione sugli argomenti all’ordine del giorno.Sono presenti 144 Soci di cui 96 per delega.

1. Approvazione del verbale della seduta prece-denteIl verbale viene approvato alla unanimità.

2. Comunicazioni del PresidenteIl problema principale dell’Istituto, già da alcuni anni, è costituito dalla sensibile riduzione del numero dei Soci e delle entrate con una conseguen-te perdita di circa 30.000 Euro per anno, includendo il Nazionale e le Sezioni.Questa preoccupante situazione condiziona la stessa sopravivenza dell’Istituto, come si evince chiara-mente anche dalla esaustiva relazione del Tesoriere (Gaslini) distribuita ai presenti.Il necessario rilancio dell’Istituto viene reso più difficile a causa della ridotta disponibilità econo-mica per supportare le possibili iniziative a livello scientifico, organizzativo ed istituzionale.In questo quadro vengono comunque evidenziati

- vengono specificate più in dettaglio le funzioni della Segreteria Generale e della Tesoreria In termini operativi si procederà come segue: - entro fine novembre tutti i Consiglieri dovranno far pervenire le loro osservazioni sul testo che rice-veranno a giorni - entro il prossimo C.D. dovrebbe essere comple-tato il lavoro di revisione anche del regolamento generale. - in occasione delle prossime elezioni del C.D. (nel 2016) verrà proposta ai Soci l’approvazione del nuovo statuto che dovrà ottenere i 3/4 di adesioni positive.

5. Conferimento poteri per effettuare un investi-mento finanziario Prende la parola il Tesoriere che segnala la neces-sità di investire una parte dei liquidi esistenti sui conti correnti Banco Posta e Banca Euromobiliare, proponendo l’importo di euro 30.000,00 subito prelevandolo dal conto corrente Banco Posta e l’importo di euro 20.000 a dicembre, una volta scadute le obbligazioni Mediobanca attualmente nel portafoglio dell’Istituto, prelevandolo dal conto di accredito Banca Euromobiliare. Espone le varie proposte ricevute che vengono approvate da tutti i Consiglieri con la sola astensione di Meneghelli. Si tratta in particolare di una proposta ricevuta da Banca Euromobiliare consistente Viene approva-ta all’unanimità una proposta ricevuta da Banca Euromobiliare consistente nell’investimento di euro 30.000,00 subito in Btp 15/09/2022 cedola lorda 1,45%, prezzo al 15/10/2015 circa 101,60, rendi-mento effettivo netto 1,05% e nell’investimento di euro 20.000,00 da effettuarsi a dicembre, una volta scadute le obbligazioni Mediobanca attualmente nel portafoglio dell’Istituto, nello stesso titolo Btp 15/09/2022 cedola lorda 1,45% se sarà ancora disponibile, oppure in un titolo similare.

6. Giornata Nazionale dei Castelli Questa iniziativa deve essere valorizzata al massimo livello scientifico dandone la più diffusa visibilità esterna tramite il Gruppo Comunicazione (v. punto 8) che dovrebbe essere ormai pienamente operativo in modo ormai allargato al momento della realiz-zazione: essa verrà gestita dai tre Vice Presidenti nazionali anche con l’obiettivo di coinvolgere il massimo numero possibile delle Sezioni. Viene deciso quanto segue: - tutti i programmi dovranno essere predisposti entro Gennaio. - le date di realizzazione sono il 21/22 Maggio - la eventuale assegnazione delle targhe di segnala-zione verrà ufficializzata in questa occasione.

7. Premio di Laurea Viene confermata Carafa come Presidente della commissione. È una iniziativa ormai ben consolidata da valo-rizzare ulteriormente in termini concreti, quindi si procederà come segue: - tutti i premiati e segnalati avranno diritto ad un anno di iscrizione gratuita già dal 2016. - le Sezioni organizzeranno iniziative adeguate a valorizzare i premiati ed i segnalati anche tramite conferenze/dibattiti od altro sui contenuti delle tesi (ove possibile). - a tale scopo la Segretaria Generale provvederà a inviare i nominativi interessati ed i relativi dettagli alle Sezioni includendo anche gli ultimi 4 o 5 anni, con lo scopo evidente di allargare la platea della iniziativa. Verrà valutata anche la possibile pubbli-cazione delle tesi nelle sedi più opportune.

8. Aggiornamento nuovo Sito Web e Comunicazione La relazione di Maglio, in sua assenza, è stata letta da un altro attivo membro del Gruppo (Maccioni) ed ha ricevuto un ampio consenso. Gli aspetti più significativi sono: - la realizzazione del sito web verrà conclusa entro novembre, ma si dovrà prevedere sin d’ora la sua manutenzione e l’aggiornamento. - viene prevista sia una area riservata con tutte le informazioni destinate ai Soci, sia, e sopratutto, la possibilità di diffusione generalizzata di testi e comunicazioni scientifiche. - obiettivo più generale del progetto comunicazione è quello di predisporre tutta una serie di relazioni con le principali testate giornalistiche e specialistiche in vista della valorizzazione di tutte le nostre numerose iniziative previste o in corso di realizzazione. - è evidente che tale sforzo organizzativo e tecnico può essere effettuato solamente con il supporto concreto di un team di lavoro con referenti in tutte le Sezioni. La responsabilità di tale progetto viene affidata a Enrico Lusso, in stretta collaborazione con Maglio, Maccioni e Garbini (Lombardia) in attesa di comple-tare il team.

9. Premio “il Castello Racconta” L’Istituto crede in questo progetto come possibile valido strumento di conoscenza e visibilità, ed infatti il budget 2015 prevede un investimento di 2300 Euro a tale scopo. Elemento favorevole potrebbe essere rappresentato dalla legislazione recentemente approvata (la BUONA SCUOLA) che prevede un contributo di 500 Euro (documentato) agli insegnanti per il loro impegno di aggiornamen-to ed attività culturale. Perrella si è già attivata e ha preparato un iniziale documento di lavoro che pre-vede un intervento diffuso sul territorio con il coin-volgimento delle amministrazioni locali, le strutture scolastiche (presidi insegnanti e studenti) tramite le il supporto e le relazioni delle nostre Sezioni che potrebbero organizzare incontri seminari e dibattiti ad hoc. Il coinvolgimento di una scuola per provin-cia sarebbe già un risultato iniziale soddisfacente. La responsabilità del progetto viene affidata a Villari che si avvarrà della ovvia collaborazione di Perrella e Maglio. In occasione del prossimo C.D. verrà presentato lo stato di avanzamento del lavoro che dovrà prevedere la operatività per il prossimo anno scolastico 2016/17.

10. Nomina dei nuovi Consiglieri Scientifici Il ricambio generazionale e la copertura territoriale del C.S. continua. Il C.D. approva la nomina di Valle (Veneto), presentata da Perbellini, come Consigliere Scientifico e di Saverio Mollo (Calabria), presentato da Zerbi, come Membro Corrispondente. A loro vanno i complimenti ed il benvenuto del C.D. a cui seguirà una lettera dei Presidenti Pignatelli e Foramitti

11. Viaggio Nazionale Sono in corso di esame alcune ipotesi che verranno concretizzate in termini operativi non appena pos-sibile: lo scopo è quello di proporre un programma già per la prossima primavera.

12. Varie ed Eventuali La Vice Presidente Stagno d’Alcontres ribadisce la convenienza di una presenza diffusa utile e costrut-tiva sul territorio offrendo la nostra esperienza tec-nica e scientifica presso le amministrazioni locali e le stesse proprietà castellane allo scopo di favorire

13ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

la valorizzazione e la difesa dell’ambiente nonché il recupero del patrimonio fortificato: temi questi che possono evidentemente stimolare l’interesse ad una collaborazione con l’Istituto. - la presenza dell’Istituto in organizzazioni culturali come Europa Nostra viene assicurata da Perbellini a cui si aggiunge il Segretario Generale Iacone (in sostituzione di Pintus che ha rinunciato); il lavoro verrà effettuato anche in collaborazione, oltre natu-ralmente con Perbellini, con due C.S. dell’Istituto (Vietti e la neo-nominata Valle) che sono anche membri del Consiglio Scientifico di Europa Nostra.

13. Assegnazione targa Il Consiglio Direttivo decide alla unanimità di deli-berare l’assegnazione di una Targa di Segnalazione proposta dal C.S., anche se l’argomento non è incluso nell’ordine del giorno. Si tratta del Castello di San Martino in Soversano (Comune di Minerbio - Provincia di Bologna) meritevole di tale segna-lazione per il restauro strutturale, architettonico e ambientale come relazionato da Perbellini prima e Labaa successivamente. I prossimi consigli si terranno a Roma nelle gior-nate di: Sabato 16 Aprile alle 15,00 la riunione del CS. Domenica 17 Aprile alle 9,30 la riunione del CD e alle 12,30 l’Assemblea. Come da tradizione è prevista una cena sociale che avrà luogo il Sabato sera. Tutti i programmi dettagliati verranno comunicati non appena disponibili. Avendo esaurito gli argomenti all’ordine del giorno, il Presidente Pignatelli ringrazia i presenti e dichia-ra chiusa la seduta alle ore 13,00.

Il presidente Fabio Pignatelli della Leonessa

Il segretario Giuseppe Iacone

> VERBALE DELLA LI ASSEMBLEA ORDINARIARoma, 19 aprile 2015, presso la sede della Sezione Lazio - via D. A. Azuni 15/A

Alle ore 12,00, in seconda convocazione essendo andata deserta la prima delle ore 9,30 si è riunita l’Assemblea per discutere dell’ordine del giorno:

Il Presidente Pignatelli, dopo aver verificato la vali-dità della convocazione e ringraziato gli interve-nuti, dichiara aperta la discussione sugli argomenti all’ordine del giorno.Sono presenti 144 Soci di cui 96 per delega.

1. Approvazione del verbale della seduta prece-denteIl verbale viene approvato alla unanimità.

2. Comunicazioni del PresidenteIl problema principale dell’Istituto, già da alcuni anni, è costituito dalla sensibile riduzione del numero dei Soci e delle entrate con una conseguen-te perdita di circa 30.000 Euro per anno, includendo il Nazionale e le Sezioni.Questa preoccupante situazione condiziona la stessa sopravivenza dell’Istituto, come si evince chiara-mente anche dalla esaustiva relazione del Tesoriere (Gaslini) distribuita ai presenti.Il necessario rilancio dell’Istituto viene reso più difficile a causa della ridotta disponibilità econo-mica per supportare le possibili iniziative a livello scientifico, organizzativo ed istituzionale.In questo quadro vengono comunque evidenziati

alcuni obiettivi ampiamente condivisibili il cui effetto sinergico potrebbe porre le basi di uno svi-luppo futuro:a) Recuperare i Soci che non hanno ancora rin-novato la iscrizione tramite una capillare opera di contatti allo scopo di rivitalizzare l’interesse per l’Istituto.b) Insistere soprattutto su una molto più decisa politica di acquisizione di nuovi Soci con program-mi decisi e concreti:- migliorare la realizzazione delle iniziative tra-dizionali, come le GNC, il Premio di Laurea, “il Castello racconta” etc.- stimolare nuove iniziative scientifiche con il sup-porto delle ampie competenze dell’Istituto.- organizzare iniziative rivolte ad ottenere un più ampio interesse dei giovani.- sviluppare scambi culturali ed interazioni con altre organizzazioni con scopi complementari o assimilabili a quelli del nostro Istituto (Europa Nostra, Dimore Storiche ed altre)c) Valorizzare al massimo il nostro lavoro tramite una maggiore visibilità delle nostre iniziative (Sito Web e Comunicazione)d) Porre le basi per ottenere possibili contributi europei valorizzando le iniziative attualmente in corso anche presso il Ministero dei Beni Culturali.

3. Comunicazioni de Presidente del CS La preoccupante situazione dell’Istituto viene rece-pita in termini concreti anche dal Presidente Foramitti che espone in termini costruttivi alcune iniziative adatte allo scopo:a) La preparazione della pubblicazione degli atti del Convegno di Bologna e la valorizzazione e diffusio-ne a tutti i livelli possibili.b) Esaminare la possibilità di una edizione, totale o parziale, su supporto informatico allo scopo eviden-te di ridurre i costi di produzione e distribuzione.c) Sulla base del programma triennale già presenta-to nella ultima assemblea, viene ribadito il progetto di realizzare manifestazioni scientifiche come con-vegni (con frequenza triennale), giornate di lavoro, corsi di formazione (crediti formativi), proponendo tutto il supporto necessario utile alla realizzazione di studi e/o idee che emergano dalle Sezioni e dalla base dei Soci.- Questo progetto di approfondimento e di studio è credibile solo se vengono rivalutati i seguenti aspetti metodologici ed organizzativi:- viene concluso l’iter del regolamento del CS, approvato dalla assemblea - viene allargato il numero dei Consiglieri Scientifici con quattro unità.d) Elemento qualificante del lavoro del CS è sicura-mente la riattivazione del progetto, ormai annoso, dell’Atlante Castellano, come strumento utile ad una ampia platea di studiosi con un prevedibile ritorno in termini di credibilità e di immagine.

4/5. Approvazione del Consuntivo 2014 e del Preventivo 2015L’ampia e dettagliata relazione del Tesoriere Gaslini è stata distribuita ai presenti ed inviata a tutte le Sezioni. Essa è la base gestionale, non solo finan-ziaria, su cui viene proposto tutto il programma del CD e del CS.Prende la parola il Tesoriere che segnala la neces-sità di investire una parte dei liquidi esistenti sul conto corrente Banca Euromobiliare, proponendo l’importo di euro 59.000,00. Espone le varie pro-poste ricevute. Viene approvata all’unanimità una proposta ricevuta da Banca Euromobiliare consi-

ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO14

> ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI ONLUSREGOLAMENTO DEL CONSIGLIO SCIENTIFICOAPPROVATO DAL CXXVIII CONSIGLIO SCIENTIFICO, ROMA 18/04/2015APPROVATO DAL CXXXVII CONSIGLIO DIRETTIVO, ROMA 19/04/2015

PreamboloIl Consiglio Scientifico è l’organo di studio respon-sabile delle iniziative culturali e scientifiche dell’I-stituto Italiano Castelli ONLUS (IIC). Chi ne fa parte è chiamato, come socio dell’Istituto che rappresenta e per il quale opera, a sostenerne le posizioni e il prestigio operando altresì fattivamente per gli obiettivi statutari e i programmi dell’Istituto stesso.

Art. 1 - Denominazione e scopiIn seno all’Istituto Italiano dei Castelli ONLUS (IIC) è costituito il Consiglio Scientifico (CS) dello stes-so, quale organo di studio e di indirizzo culturale dell’Istituto.

Art. 2 - Compiti e attivitàIl Consiglio Scientifico svolge la sua attività confor-memente agli obiettivi e ai programmi dell’Istituto Italiano dei Castelli come definiti dall’art.1 dello Statuto, anche in collaborazione con altre organiz-zazioni ed istituzioni nazionali ed internazionali. Le attività possono essere quindi di diversa natura in coerenza con gli obiettivi dell’Istituto e possono riguardare, fra le altre, la promozione e redazione di studi, il censimento delle fortificazioni, la redazione di documenti d’indirizzo culturale, la promozione e l’organizzazione di corsi, mostre e convegni di studio.Compiti specifici del Consiglio Scientifico sono:- individuare e promuovere gli indirizzi culturali per le attività scientifiche dell’Istituto;- predisporre un piano triennale delle attività scientifiche, corredato da previsione di spesa, da sottoporre all’approvazione del Consiglio Direttivo. Il piano potrà essere aggiornato annualmente in base alle necessità;- valutare le proposte per l’assegnazione delle tar-ghe di riconoscimento con le modalità definite in base al relativo regolamento;- collaborare alla redazione del bando per il premio di laurea dell’Istituto e proporre i componenti della giuria; - nominare commissioni per lo studio di problemi particolari;- contribuire allo studio di specifici temi richiesti da parte del Consiglio Direttivo anche a seguito di istanze proposte dai diversi organi dell’Istituto Italiano dei Castelli o dalle Sezioni dello stesso.- collaborare in qualità di comitato scientifico alle pubblicazioni dell’Istituto Italiano dei Castelli ed in particolare a Castellum e Castella ed ai contenuti del sito internet.

Art. 3 - Composizione e strutturaI membri del Consiglio Scientifico si articolano in ordinari, onorari e corrispondenti.I membri del Consiglio Scientifico non possono rivestire contemporaneamente la carica di membro eletto nel Consiglio Direttivo nazionale.Nel caso che un consigliere scientifico venga eletto nel Consiglio Direttivo nazionale, dovrà optare per una delle due cariche. Non sottostanno a tale obbli-go i membri del Consiglio Scientifico che ricoprono la carica di presidente di sezione, in quanto membri di diritto del Consiglio Direttivo.3.1 Membri ordinari

stente nell’investimento di euro 59.000,00 in Cct 15/12/2020 indicizzati all’Euribor 6 mesi + 0,80 lordo, prezzo al 15/4/2015 circa 102,50, rendimento effettivo netto 0,50%.Avendo esaurito gli argomenti all’ordine del giorno la seduta viene chiusa dal Presidente alle ore 14.

Il presidente Fabio Pignatelli della Leonessa

Il segretario Giuseppe Iacone

> VERBALE COMMISSIONE XVIII PREMIO DI LAUREA SULLE ARCHITETTURE FORTIFICATESabato 12 settembre 2015 alle ore 11.00, presso la sede dell’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania, in Castel dell’Ovo, si è riunita la Commissione del XVIII Premio di Laurea sulle Architetture fortificate convocata il 26.06.2015 per valutare le tesi arrivate alla segreteria genera-le dell’Istituto. Hanno inviato le loro valutazioni in forma scritta i seguenti commissari: Lusso. Malatesta, Monti, Villa, Zannoni. Presiede la riu-nione Carafa. Ringrazia a nome dei presenti e dell’I-stituto Italiano dei Castelli la Sezione Campania per l’ospitalità: arch. Luigi Maglio ed arch. Fabio Pignatelli della Leonessa, e dà inizio ai lavori distri-buendo l’elenco delle tesi dei partecipanti al Premio. Le tesi presentate e presenti sono n. 36 (cfr. Elenco allegato). La Commissione ha valutato attentamente tutte le ricerche in relazione alle attività dell’Istituto Italiano dei Castelli: 1 – Lo studio storico, archeolo-gico e artistico dei castelli e dei monumenti fortifi-cati, 2 – La loro salvaguardia e conservazione, 3 – L’inserimento delle architetture fortificate nel ciclo attivo della vita contemporanea, 4 – La sensibilizza-zione scientifica e turistica dell’opinione pubblica, dopo ampia e serena discussione, manifestando profonda soddisfazione per il lusinghiero risultato che sta ottenendo il Premio a livello nazionale e che ha raggiunto la 18a edizione. Dopo attente valuta-zioni, sia singolarmente che collegialmente, tesi per tesi, la commissione ha definito la graduatoria (cfr. Bando di Concorso) delle tesi presentate quest’anno. La Commissione in conseguenza delle considerazio-ni sopra esposte, espletando i lavori e in relazione all’elenco sopra citato, ha stabilito all’unanimità la seguente graduatoria: 1° Premio: Tesi n. 20 – Prisco Gian Marco – Riconfigurazione paesaggistica e restauro del castel-lo di Cervinara, con la seguente motivazione:Per lo studio approfondito, esteso al contesto ambientale di tutta la Valle Caudina, dell’architet-tura fortificata, privilegiando per il suo recupero il contesto paesaggistico del Partenio, per la nuova destinazione d’uso dei ruderi con un intervento pro-gettuale che osserva il criterio della riconoscibilità con minimo intervento, per una esauriente ricerca storica corredata da ampia bibliografia, per una buona rappresentazione grafica.

2° Premio – Tesi n. 30 – Lachi Carlotta, Rabotti Federica - Torri - di guardia dell’appennino reggia-no. La conoscenza per la valorizzazione dell’appa-rato difensivo matildico. Proposta per un restauro e riuso: il caso della torre di Gavarda. Con la seguen-te motivazione:Per la completezza del lavoro di indagine ed il rigoroso approccio metodologico nello studio delle torri del sistema difensivo matildico, con corretti

approfondimenti progettuali per la conservazione e la valorizzazione dei manufatti.

3° Premio – Tesi n. 6 – Pastore Stefano – conosce-re, conservare, valorizzare: il castello di Tocco da Casauria. Con la seguente motivazione:Per l’approfondita analisi del manufatto nella sua evoluzione storica e nelle sue caratteristiche archi-tettoniche e costruttive e per la coerente proposta di conservazione del complesso finalizzata alla sua valorizzazione con l’inserimento di una nuova destinazione d’uso compatibile ed utile alla società.

4° Premio – Tesi n. 8 – Corradino Rosa – Il restau-ro e la valorizzazione del castello Pignatelli di Battipaglia. Con la seguente motivazione:Per il lavoro ampio ed accurato, svolto con pochi mezzi ma intelligenza, che denota la comprensione di cosa sia il castello in quanto organismo com-plesso ed in trasformazione, che contestualizza nel territorio considerando l’evoluzione nel tempo,con una riflessione personale sul tema e una attenta osservazione sul manufatto, cogliendo i suoi legami con la comunità alla quale appartiene evidenzian-do gli aspetti etici legati alla sua conservazione e condivisione.

La Commissione ha stabilito, all’unanimità, le tesi segnalate con la seguente motivazione: Per il valore metodologico, per la completezza e per le problematiche caratterizzanti le attività scientifiche e culturali dell’Istituto Italiano dei Castelli. – Tesi n.3 – Marmora Grazia Maria, Squicciarini Domenica, Piergianni Andrea, Rosito Paolo – Restauro post-sismico – Recupero dei beni tute-lati colpiti dal sisma del 20 maggio 2012. Rocca Estense di S. Felice sul Panaro.– Tesi n. 5 – Scifo Paolo – Insediamenti fortificati normanni e svevi nella Sicilia orientale.– Tesi n. 7 – Chiara Mingardi – Puvioni Andrea – Architettura fortificata e terremoti. Proposta di un abaco di danneggiamento.– Tesi n. 10 – Pascarella Salvatore – Il castello arago-nese di Baia – fasi evolutive e ricostruzione grafica.– Tesi n. 12 – Bedeschi Federica– Ripartire da ciò che resta. Conservazione e valorizzazione della rocca di Modigliara.– Tesi n. 13 – Caldonazzi Clara, Parma Francesca – Il castello di Arco e le sue mura. Nuovi sguardi tra roccia e paesaggio.– Tesi n. 17 – Altamura Paola Rita – Torri nel sud della Corsica.– Tesi n. 26 – Vaccari Caterina, Manica Angela – La rocca di Stellata: progetto di miglioramento e nuova destinazione d’uso.– Tesi n. 31 – Tosarelli Alessandro – La fortezza di S. Leo: restauri storici, indagini sulle superfici architettoniche esterne e linee di metodo per la conservazione.– Tesi n. 34 – Piraino Francesca, Lostaffa Francesco, Villa Luca – HBIM vs Augmented information a partire dai rilievi di Castel Masegra. Rappresentare, divulgare.La Commissione ha deciso, all’unanimità, per quan-to riguarda tutte le altre Tesi presentate, di ricono-scere ad ogni Autore e Ricerca la Partecipazione al Concorso.La Commissione termina i lavori alle ore 15.30Il Presidente della Commissione.Prof. Arch. Rosa CarafaNapoli, 12 settembre 2015

15ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

> ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI ONLUSREGOLAMENTO DEL CONSIGLIO SCIENTIFICOAPPROVATO DAL CXXVIII CONSIGLIO SCIENTIFICO, ROMA 18/04/2015APPROVATO DAL CXXXVII CONSIGLIO DIRETTIVO, ROMA 19/04/2015

PreamboloIl Consiglio Scientifico è l’organo di studio respon-sabile delle iniziative culturali e scientifiche dell’I-stituto Italiano Castelli ONLUS (IIC). Chi ne fa parte è chiamato, come socio dell’Istituto che rappresenta e per il quale opera, a sostenerne le posizioni e il prestigio operando altresì fattivamente per gli obiettivi statutari e i programmi dell’Istituto stesso.

Art. 1 - Denominazione e scopiIn seno all’Istituto Italiano dei Castelli ONLUS (IIC) è costituito il Consiglio Scientifico (CS) dello stes-so, quale organo di studio e di indirizzo culturale dell’Istituto.

Art. 2 - Compiti e attivitàIl Consiglio Scientifico svolge la sua attività confor-memente agli obiettivi e ai programmi dell’Istituto Italiano dei Castelli come definiti dall’art.1 dello Statuto, anche in collaborazione con altre organiz-zazioni ed istituzioni nazionali ed internazionali. Le attività possono essere quindi di diversa natura in coerenza con gli obiettivi dell’Istituto e possono riguardare, fra le altre, la promozione e redazione di studi, il censimento delle fortificazioni, la redazione di documenti d’indirizzo culturale, la promozione e l’organizzazione di corsi, mostre e convegni di studio.Compiti specifici del Consiglio Scientifico sono:- individuare e promuovere gli indirizzi culturali per le attività scientifiche dell’Istituto;- predisporre un piano triennale delle attività scientifiche, corredato da previsione di spesa, da sottoporre all’approvazione del Consiglio Direttivo. Il piano potrà essere aggiornato annualmente in base alle necessità;- valutare le proposte per l’assegnazione delle tar-ghe di riconoscimento con le modalità definite in base al relativo regolamento;- collaborare alla redazione del bando per il premio di laurea dell’Istituto e proporre i componenti della giuria; - nominare commissioni per lo studio di problemi particolari;- contribuire allo studio di specifici temi richiesti da parte del Consiglio Direttivo anche a seguito di istanze proposte dai diversi organi dell’Istituto Italiano dei Castelli o dalle Sezioni dello stesso.- collaborare in qualità di comitato scientifico alle pubblicazioni dell’Istituto Italiano dei Castelli ed in particolare a Castellum e Castella ed ai contenuti del sito internet.

Art. 3 - Composizione e strutturaI membri del Consiglio Scientifico si articolano in ordinari, onorari e corrispondenti.I membri del Consiglio Scientifico non possono rivestire contemporaneamente la carica di membro eletto nel Consiglio Direttivo nazionale.Nel caso che un consigliere scientifico venga eletto nel Consiglio Direttivo nazionale, dovrà optare per una delle due cariche. Non sottostanno a tale obbli-go i membri del Consiglio Scientifico che ricoprono la carica di presidente di sezione, in quanto membri di diritto del Consiglio Direttivo.3.1 Membri ordinari

Il Consiglio Scientifico è costituito da un numero di membri ordinari non inferiore a 11 e non supe-riore a 35, compreso il presidente dell’Istituto, il presidente del Consiglio Scientifico, tre vicepresi-denti ed il segretario. Tutti i membri devono essere soci dell’Istituto ed essere regolarmente iscritti alle rispettive sezioni da almeno tre anni. Le candidature per i nuovi membri ordinari possono essere segnalate al Consiglio Scientifico dai membri del Consiglio Scientifico, del Consiglio Direttivo e dai presidenti di sezione. Il presidente del Consiglio Scientifico contatterà in seguito il presidente della sezione di provenienza del candidato e incaricherà un consigliere scientifico di presentare i candidati al Consiglio Scientifico.Le proposte, accompagnate dal curriculum vitae del candidato, dovranno essere indirizzate al presidente del Consiglio Scientifico che le trasmetterà a tutti i consiglieri. Nel successivo Consiglio Scientifico i candidati verranno presentati e si voterà a mag-gioranza dei 2/3 dei presenti la nomina dei nuovi membri, che dovrà essere ratificata dal Consiglio Direttivo nella prima seduta utile.Al compimento del settantesimo anno d’età i mem-bri ordinari diventano membri onorari.3.2 Membri onorariI membri ordinari che hanno raggiunto i settant’an-ni d’età diventano membri d’onore. Questi sono soprannumerari e non hanno obbligo di presenza alle riunioni ma hanno diritto di voto se presenti.I membri onorari possono essere chiamati, con le stesse procedure di cui al successivo art. 6, a reg-gere cariche, e possono partecipare a pieno titolo ad eventuali commissioni del Consiglio Scientifico.I membri onorari devono essere soci dell’Istituto. 3.3 Membri corrispondentiIl Consiglio Scientifico può cooptare come membri corrispondenti, ancorché non soci dell’Istituto, per-sonalità che si siano distinte nel campo nazionale od internazionale nello studio delle architetture fortificate, nonché esperti nel campo della conser-vazione, ricerca e restauro del patrimonio fortificato che desiderino contribuire alle attività del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli. La procedura di nomina è identica a quella da adot-tarsi per i membri ordinari di cui al precedente art. 3.1. Essi possono partecipare liberamente ai lavori del Consiglio Scientifico senza obbligo di presenza né diritto di voto. I membri corrispondenti sono cooptati per un mandato di tre anni rinnovabili.3.4 Distribuzione territoriale e competenzeIl Consiglio Scientifico deve tendere a garantire un’adeguata rappresentanza del territorio nazio-nale. Ove possibile deve quindi essere assicurata la nomina di almeno un consigliere ordinario o di un corrispondente per ogni sezione. I consiglieri devo-no inoltre essere selezionati in modo da garantire competenze diversificate nelle discipline attinenti lo studio delle fortificazioni.

Art. 4 - RiunioniIl Consiglio Scientifico è convocato dal suo presi-dente almeno due volte all’anno e ogni qual volta sia necessario deliberare nelle materie di sua spet-tanza, quando ne faccia richiesta almeno 1/5 dei membri ordinari, in date e luoghi fissati dal suo presidente e concordati con il presidente dell’Istitu-to Italiano dei Castelli.L’avviso di convocazione, comprensivo dell’ordine del giorno, deve essere spedito per corrispondenza, anche telematica, almeno trenta giorni prima della riunione. In caso di urgenza è ammessa la convocazione telefo-nica almeno tre giorni prima della riunione.

Il presidente dell’Istituto partecipa alle sedute del Consiglio Scientifico come membro di diritto. Le riunioni del Consiglio Scientifico possono essere aperte al pubblico in casi particolari, stabiliti dal presidente del Consiglio Scientifico d’intesa con il presidente dell’Istituto. Nel caso vengano trattati argomenti di comune interesse, su invito del presidente del Consiglio Scientifico, possono partecipare come uditori alle riunioni anche soci dell’Istituto o persone esterne allo stesso. Per la validità delle riunioni è richiesta la presenza di almeno 1/3 dei membri ordinari. Le decisioni del Consiglio Scientifico sono adottate a maggioranza semplice dei membri ordinari e ono-rari presenti, non sono ammesse deleghe. In caso di parità prevale il voto del presidente.Il voto segreto può essere richiesto da almeno 2/3 dei membri presenti.

Art. 5 - Partecipazione I consiglieri devono partecipare attivamente e rego-larmente alle riunioni del Consiglio Scientifico ed ai suoi lavori.Gli assenti a una seduta hanno la possibilità di inviare note o memorie sugli argomenti trattati in loro assenza. Tali istanze verranno lette nel corso della seduta a cura del segretario del Consiglio Scientifico.L’eventuale assenza ingiustificata per due riunioni consecutive comporta automaticamente la decaden-za dalla carica.

Art. 6 - CaricheLe cariche del Consiglio Scientifico sono costituite dal presidente, da tre vicepresidenti e dal segretario. Il loro mandato è di tre anni rinnovabili consecuti-vamente per non più di una volta.Il presidente del Consiglio Scientifico è nominato dal Consiglio Direttivo dell’Istituto Italiano dei Castelli su segnalazione a maggioranza semplice e a scrutinio segreto del Consiglio Scientifico.Il presidente del Consiglio Scientifico coordina le attività del Consiglio Scientifico e rappresenta l’I-stituto sul piano scientifico. Il Presidente del Consiglio Scientifico durante il

suo mandato partecipa di diritto alle riunioni del Consiglio Direttivo dell’Istituto Italiano dei Castelli.Il Consiglio Scientifico elegge tra i suoi membri titolari tre vicepresidenti, che collaborano a vario titolo con la presidenza, in particolare sui temi e problemi delle tre aree di competenza: Nord, Centro, Sud.In caso di indisponibilità del presidente il vicepre-sidente più anziano anagraficamente agirà in nome del presidente per tutto il tempo che lo stesso sarà indisponibile.Il Consiglio Scientifico elegge tra i suoi membri titolari un segretario che agisce di concerto con il presidente ed ha la responsabilità delle verbalizza-zioni. Può essere eventualmente coadiuvato, all’oc-correnza, da un segretario aggiunto.

Art. 7 - Diffusione delle informazioniLe informazioni sul lavoro del Consiglio Scientifico sono diffuse tramite pubblicazione cartacea o digi-tale attraverso: il notiziario Cronache Castellane, la rivista Castellum, le monografie Castella, pubblica-zioni specifiche anche delle sezioni interessate, il portale web dell’Istituto Italiano dei Castelli.

Art. 8 - Variazioni ed entrata in vigoreEventuali successive modifiche e/o integrazioni al presente regolamento, necessarie per migliorare l’a-dempimento dei compiti istituzionali del Consiglio Scientifico, dovranno essere approvate dai 2/3 dei membri ordinari e onorari del Consiglio Scientifico.Tali variazioni e/o integrazioni devono essere sot-toposte all’approvazione del Consiglio Direttivo dell’Istituto nella prima riunione utile dopo l’ap-provazione.Le stesse entrano in vigore dalla data di approva-zione da parte del Consiglio Direttivo.

Art. 9 - Norma transitoriaLa norma che impedisce ai consiglieri scientifici di rivestire contemporaneamente la carica di mem-bro eletto nel Consiglio Direttivo non si applica ai consiglieri che alla data di approvazione del presente regolamento si trovano nella posizione di consiglieri direttivi eletti fino alla scadenza del loro mandato.

ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO16

Ai sensi degli articoli 7 e 8 dello Statuto e 3 e 5 del Regolamento è convocata l’Assemblea generale straordinaria dei soci per la votazione “ad referendum” di approvazione dell’aggiornamento dello Statuto, così come proposto dal CXXXIX Consiglio Direttivo tenutosi in Roma il 17 aprile 2016.

L’Assemblea è convocata in Napoli, presso la sede della sezione Campania in Castel dell’Ovo, il giorno sabato 5 novembre 2016 alle ore 23,00 in prima convocazione e alle ore 12,00 di domenica 6 novembre in seconda convocazione con il seguente ordine del giorno:

1. Approvazione dell’aggiornamento dello Statuto;2. Varie ed eventuali.

Il testo è allegato al presente numero del Notiziario “Cronache Castellane” e pubblicato sul sito dell’Istituto www.istitutoitalianocastelli.it

La scheda di votazione, se inviata per posta, dovrà pervenire, debitamente compilata e chiusa, entro il giorno 31.10.2016, presso la segreteria dell’Istituto, via G.A. Borgese 14, 20154 Milano o essere consegnata in avvio dei lavori assembleari.

Napoli, 11 luglio 2016

RICORDO DI BINO FASANELLA

Si è spento nella notte del 21 settembre 2015 nella sua casa di Bisignano il p.pe. Rosalbino di Fasanella d’Amore, Cavaliere dell’Ordine di Malta, già fun-zionario del Ministero degli Esteri, gentiluomo di antico stampo e di nobile tratto, studioso e cultore di storia araldica e castellana come testimoniano ben 38 contributi dedicati all’architettura militare calabrese, alla storia locale, all’araldica.Cofondatore nel 1993 della Rivista araldica cala-brese. Socio di lunga data dell’Istituto Italiano dei Castelli, fu tra i fondatori nel 1964 della sezione calabrese che ha retto come presidente fino ad un anno dalla morte, sostituto per incompatibilità dalla prof.ssa Zinzi dal 1993-99, essendo stato eletto pre-sidente nazionale.Presidente nazionale dell’Istituto dal 1992 al 2000, con la sua innata cortesia e pacatezza dei modi e di linguaggio, ha guidato l’Istituto in un momento difficile per le dimissioni per malattia del pre-sidente del consiglio scientifico Boscarino e di Vittorio Faglia figura carismatica dell’Istituto e suo carissimo amico di cui continuerà il programma e gli indirizzi coadiuvato da Flavio Conti rimasto in carica come segretario generale.Durante la sua presidenza, su proposta della sezio-ne siciliana, fu organizzato il treno federiciano per commemorare l’VIII centenario della nascita di Federico II; il treno, composto da 18 vagoni ed allestito con il contributo di numerose sezioni dell’Istituto, illustrava la vita e le opere dell’Impe-ratore; partito dalla Sicilia concluse il suo viaggio in Germania con numerose soste nelle stazioni dei centri federiciani per la visite programmate e creò grande partecipazione ed entusiasmo con grande eco sulla stampa.In attuazione degli scopi previsti dallo statuto, su sua proposta, fu approvata “La giornata nazionale dei castelli”, il “Premio di laurea sull’architettura fortificata”, varato il “Comitato nazionale per lo

studio delle architetture fortificate” in collaborazio-ne con il Ministero dei Beni Culturali, iniziò lo stu-dio per uniformare le informazioni del censimento con la proposta de “Atlante Castellano” ed, infine, la trasformazione dell’Istituto in ONLUS, lasciando così in eredità ai suoi successori importanti inizia-tive e spunti per la programmazione degli anni a venire grazie anche alla buona situazione finanzia-ria raggiunta. Venuta meno con l’età la deambulazione non aveva perso l’entusiasmo per la ricerca e per i castelli continuando a guidare la sezione Calabria di cui aveva portato a compimento la schedatura avendo sollecitato e collaborato con l’Ente regionale per la promulgazione della L. R. n.3 del 25/1/1987 per la tutela delle strutture difensiva e questa legge, prima in Italia, ha reso possibile la schedatura capillare del territorio calabrese e successivamente la pubbli-cazione dei due volumi della “Calabria fortificata”.Anche nella sua disabilità non è voluto mancare ai consigli nazionali, in qualità di presidente della sezione Calabria ed ai consigli scientifici nella qualità di consigliere onorario, sempre vigile e par-tecipe sino all’ultimo giorno con lunghe telefonate agli amici castellani.Con modestia mi annovero tra i suoi amici più cari avendo partecipato alle sue ultime fatiche con la presentazione a S. Angelo a Fasanella il 25 agosto 2012 e poi a Napoli, nella sede di Castel dell’Ovo il 14 marzo 2013 del volume Dell’antica Fasanella. Un castello e una famiglia dai longobardi ai giorni nostri e, successivamente, nel 2014 per l’avvio dei lavori di restauro al castello di Ugento che seguiva con molta attenzione e che, purtroppo, non ha potuto vedere completato.La sua scomparsa lascia un vuoto grandissimo tra gli amici, gli estimatori e i familiari.

Rosa Carafa

17RICORDO

BASILICATA

ATLANTE DIGITALE DEI CASTELLI: PROGETTO BASILICASTLE

> Le attività della Sezione Basilicata dell’Istituto Italiano dei Castelli nel periodo compreso tra

Ottobre 2015 e Marzo 2016 hanno visto il direttivo ed i soci impegnati con il perfezionamento dell’At-lante Digitale dei Castelli, la nascita e lo sviluppo del progetto CASTELLIN3D o Castelli della Basilicata in 3D.Torrioni normanni, castra e domus imperiales sveve, masserie regie e palazzi baronali, torri angioine ed aragonesi, più genericamente castelli: la Basilicata ne è ricca e visitarli significa compiere un viaggio nella storia e nell’architettura, nell’archeologia e nelle leggende. Ogni testimonianza dell’ars fortifi-candi medievale della regione custodisce natural-mente molto di più di ciò che mostra: ce lo dicono i documenti, ce lo racconta ogni pietra o feritoia, ogni trasformazione occorsa nei secoli, ogni deco-razione artistica ed ogni storia tramandata. Per questo motivo l’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Basilicata, in collaborazione con il CNR-IBAM, ha deciso di realizzare il progetto BasiliCastle: un

Atlante Digitale dei Castelli utile a favorire, divul-gare, promuovere la conoscenza del patrimonio fortificato lucano e stimolare la voglia di vedere dal vivo i castelli. Il continuo lavoro di ricerca condotto dai due Istituti per la conoscenza e la salvaguardia delle fortificazioni tardo-antiche, altomedievali e medievali della Basilicata rendono possibile l’arric-chimento e l’aggiornamento costante dei contenuti.Per la realizzazione del progetto la Sezione Basilicata ha ritenuto necessario utilizzare le nuovissime tecnologie ICT (Information and Communication Technology) poiché queste, oltre a supportare la raccolta, lo studio e la condivisione dei dati relativi ai beni culturali dunque al patrimonio fortificato, ne agevolano la valorizzazione e la fruizione. Si moltiplicano oggi aggregazioni sociali spontanee ed indipendenti che propongono iniziative open (per esempio Open Knowledge Foundation Italia con beni culturali aperti; Openpolis con Openparlamento; Invasioni digitali e Wiki Loves Monuments ecc.) rispondendo ad esigenze ben radicate, ormai, anche in chi si occupa a vario titolo di beni culturali. Queste attività mirano ad assicurare accessibilità e diffusione alla “componente non deperibile dei beni” (immagini, versione digitale di schede, docu-menti ecc.) e sposano la più generale tendenza inter-nazionale verso gli Open Data e la letteratura Open Access. Riproducibili e riutilizzabili da chiunque ne rispetti la licenza (imposta da chi li ha prodotti), gli Open Data sono dati accessibili a tutti senza limite di riproduzione, fondamentali per la condivisione di contenuti e per la partecipazione globale alle attività di conoscenza o studio ma anche di tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale.L’Atlante Digitale dei Castelli di Basilicata è dun-que un Webgis, uno strumento che permette la navigazione e la consultazione di dati geografici su Internet, che si basa su dati geografici liberi (da copyright), appositamente creati e condivisi nella piattaforma Openstreetmap e relativi al patrimonio fortificato lucano. Il team di lavoro di BasiliCastle è particolarmente attento alla libertà ed alla diffusione dei prodotti e dei dati che sviluppa per cui l’Atlante: è stato sviluppato in ambiente Open Source, grazie sull’uso della libreria OpenLayers utile al webmapping, ed è compatibile agli standard internazionali dell’Open Geospatial Consortium che si basa su dati geogra-fici liberi; permette la condivisione dei dati, per cui i nostri contenuti sono totalmente a disposizione degli utenti. Essi sono liberamente scaricabili dalla piattaforma Openstreetmap, un progetto di carto-grafia partecipativa e condivisa, ma anche dalla pagina in cui si trova il webGIS.I dati sul patrimonio fortificato lucano sono pro-tetti da licenza Creative Commons 4.0 (Licenza Free Culture), cioè un copyright che consente la libera

Attivitàdelle SEZIONI

La locandina di presentazione

del progetto “BasiliCastle”.

19ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

riutilizzazione, previa citazione, del materiale uti-lizzato, anche ai fini commerciali, e consentendo anche adattamenti dell’opera, purché il prodotto risultante sia condiviso sotto le stesse condizioni.A completamento dell’Atlante, per favorire ulte-riormente la divulgazione dei dati sui fortilizi della Basilicata e per rendere accessibili le informazioni sui castelli anche quando non si è al computer, è stata realizzata l’App per smartphone BasiliCastle. “Sfogliando” BasiliCastle l’utente-visitatore avrà a disposizione la geolocalizzazione, la descrizione storico-architettonica e tipologica, alcune curiosità e l’accessibilità dei castelli lucani. Al momento la App BasiliCastle è scaricabile dai dispositivi Android, su Google Play.

Nicola Masini

CALABRIAVISITE DI STUDIO A ROSSANO - ROCCA IMPERIALE E CORIGLIANO

> La Sezione Calabria, nello spirito del comune interesse culturale, di studio e di salvaguardia

del patrimonio storico italiano, ha collaborato con la sezione regionale dell’ADSI per la visita di studio organizzata alla Dimora Fortificata Amarelli a Rossano, il 26 settembre 2015; mentre il gior-no seguente sono stati visitati i Castelli di Rocca Imperiale e di Corigliano. L’occasione ci è stata offerta dal Cavaliere della Repubblica, la nobildon-na Pina Mengano Amarelli, socia ADSI, che ci ha invitati a visitare la Dimora Storica che si trova alla marina di Rossano. Nel complesso è ospitato il Museo della liquirizia e la chiesetta gentilizia, mentre un sottopasso alla SS 106 collega la resi-denza alla Fabbrica della liquirizia, che conserva gli antichi conci.La visita ha avuto inizio dall’antica costruzione, un palazzo residenziale a tre alzate di impianto tardo quattrocentesco, con strutture fortificate e molteplici feritoie. Fu costruito dagli Amarelli a difesa del loro territorio dalle incursioni dei Turchi. Integralmente e magnificamente conservato, è ubi-cato vicino la marina dell’antica e nobile città di Rossano. La Famiglia Amarelli, conosciuta fin dalle crociate, estrae il succo dalle radici di liqui-rizia dal 1731. Si tratta di un’attività detta Concio (dalla grande conca in cui bolliva la pasta nera) fiorente un tempo in zona, e mirabilmente descritta dall’Abate di Saint Non nel Voyage pittoresque del 1783. Gli Amarelli hanno saputo trasformare la loro antica attività in moderna industria, il cui pro-dotto è conosciuto ed apprezzato anche all’estero.

La residenza, che mostra aggiunte settecentesche, i fabbricati laterali e la chiesetta nell’omonima contrada, sono un bell’esempio di organizzazione difensivo – lavorativa. Gli ampi locali al piano terra contengono il Museo della manifattura, con gli antichi macchinari ed altri cimeli legati alla Famiglia ed alla storia industriale del territorio, che ci sono stati illustrati dalla dott.ssa Angela Zangaro. Dall’androne si accede al piano nobile dove si trova la dimora calabrese del prof. Francesco Amarelli e della consorte Pina, conservata – come allora – dal-lo charme dei padroni di casa. La visita è proseguita all’Oratorio legato al borgo, poi la colazione offerta dagli splendidi ospiti nel retrostante giardino; quin-di la visita alla moderna fabbrica, guidati dal dott. Fortunato Amarelli (socio I.I.C.). Nel pomeriggio la conversazione nell’Auditorium sulle tematiche della “Valorizzazione e del marketing territoria-le”, illustrate dall’attivissima padrona di casa che ringraziamo ancora per la generosa ospitalità e il proficuo impegno.Il giorno successivo, i soci si sono recati al Castello Svevo di Rocca Imperiale, nell’alto Cosentino, per partecipare al “Workshop di presentazione dell’at-tività formativa A.S. 2015-2016” organizzata dal Polo tecnico turistico Sybaris-Laos guidato dal dott. Paolo Gallo. La visita al castello è stata gui-data dal dott. Vincenzo di Matteo, dell’associazione Antiquitas, che gestisce il Castello dopo i restauri effettuati dal Comune in seguito all’acquisizione del 1985. Il sito dove sorge il castello fu scelto da Federico II di Svevia – anche come residenza – intorno al 1225, in un luogo strategico e dominante lungo la strada romana Apulia. La conservazione del manufatto è buona, ma i restauri non sono stati ancora completati. Il primo impianto è a pianta quadrangolare poggiante su rocce, con un mastio poligonale a scarpa, una torre cilindrica a Ovest e una torre frangivento a Nord-Ovest. La torre pol-veriera a Nord Est con base troncoconica si trova nella seconda cinta muraria. Il castello è circondato da un fossato risalente al periodo aragonese e colle-gato con un ponte levatoio esterno, ed un secondo che dà accesso al castello; ai primi del settecento i Crivelli vi realizzarono un palazzo gentilizio. Rocca Imperiale fece parte della Basilicata fino al 1809 e poi della Calabria Citra. Dal 1442 appartenne ai Sanseverino, del ramo dei Principi di Salerno, che la perdettero per la congiura dei baroni in favore dei de Guevara; dal 1568 passò ai Carafa Principi di Stigliano, poi ai Carbone e, dal 1720, fu tenuta

Progetto “BasiliCastle”: un’ immagine dell’applicazione per smarthpone.

Veduta di Corigliano dal Voyage pittoresque dell’Abate di Saint Non 1788.

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI20

Napoli: il Museo del Corallo Ascione, la più antica azienda di lavorazione del corallo e dei cammei di Torre del Greco. Nel museo sono esposte oltre trecento creazioni dagli inizi dell’Ottocento agli anni’40 tra cui il cammeo “l’amore immortale” di Antonio Mennella, considerato tra i più belli al mondo. Nella sezione didattica sono invece presen-tati rami di corallo di diversa provenienza, strumen-ti e documentazione sulle fasi di lavorazione.

Antonella Delli Paoli

LAZIOCONFERENZA SULLE CASE TORRI, VISITA ALL’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO, MOSTRE, VIAGGI ALL’ESTERO

> La Sezione Lazio dell’Istituto Italiano dei Castelli quest’anno ha proposto molte interessanti atti-

vità. Prima di tutto desideriamo dare spazio ad uno degli eventi da noi organizzati che, per il contributo scientifico e per i contenuti altamente tecnici, meri-ta attenzione. Si tratta della serata di studio che è stata organiz-zata dal nostro Consigliere Roberto Lucifero, in collaborazione con l’Associazione Dimore Storiche Lazio, il 16 febbraio 2016 presso la Centro Studi Cappella Orsini a Roma. L’argomento affrontato, “L’arte della propaganda a Roma tra Medioevo e Rinascimento: dalle case torri alle facciate decorate”, è stato ampliamente trattato da molti relatori. È intervenuto anche l’on. Antimo Cesaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle a Attività Culturali e del Turismo. Oltre al Professore Giovanni Carbonara, Direttore della Scuola di Specializzazione in Restauro dell’Uni-versità di Roma “La Sapienza”, sono intervenuti altri luminari. Il prof. Fabio Benzi, Prof Ordinario di Storia di Arte Moderna e contemporanea all’U-niversità di Chieti, studioso della Roma di Sisto IV, Renovatur Urbis, ha illustrato la trasformazione della Roma medievale in quella rinascimentale partendo dalle case torri fino alle facciate decora-te. Alcuni proprietari di edifici decorati con i loro restauratori hanno dimostrato quanto la continuità scolare di Roma alimenti ancora oggi una vitalità sorprendente. Tra gli interventi di professionisti nel restauro delle facciate decorate si segnalano in particolare: Marco del Bufalo, architetto respon-sabile del restauro di Palazzo Crivelli, detto “dei Pupazzi”; Enzo Pinci, architetto progettista del restauro di Palazzo Milesi e del “Palazzo Istoriato” di Piazza dei Massimi a Roma; Lucia Calzona, già Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico ora Galleria Borghese. L’evento ha riscosso molto successo ed è stato divulgato all’opinione pubblica anche dai mass media, tramite un servizio trasmesso su Rai Tre. La Sezione Lazio dell’Istituto Italiano dei Castelli ha programmato per questo anno sociale altri nume-rosi eventi, che riepilogheremo sinteticamente di seguito. L’Inaugurazione dell’anno Sociale si è svolta presso la Temple University. La prolusione sul tema “I

dai milanesi Crivelli, Duchi di un’omonima Rocca Imperiale, nel Molise.Terzo sito, visitato nel pomeriggio, il Castello di Corigliano Calabro in provincia di Cosenza. Voluto nel 1073 da Roberto d’Altavilla detto il Guiscardo per controllare le ribellioni locali, fu costruito sulla collina di Corigliano in cima al borgo. Tra i feuda-tari che si susseguirono dal 1242 ci furono Cicala, di Sangineto Conti di Corigliano, i Sanseverino, i Capece; i Saluzzo Duchi di Corigliano lo vendettero nel 1822 ai Compagna. La fortezza militare – voluta dal Guiscardo – fu ampliata una prima volta nel XV secolo da Ferdinando I d’Aragona con la costruzio-ne del mastio e del ponte levatoio; nel XVI secolo Luca Sanseverino, I Principe di Bisignano, trasfor-mò il castello in residenza; i Saluzzo sovrapposero alla torre una torretta ottagonale con funzione di belvedere; i Compagna vi fecero le ultime modi-fiche. Nel 1979 l’imponente Castello divenne pro-prietà del Comune che vi condusse una impegnativa opera di restauro su progetto degli architetti Mario Candido e Leonardo Scarcella con l’ing. Giuseppe Smeriglio. Resistette all’assedio del Barbarossa e costituisce uno dei più begli esempi di architettura fortificata in Calabria. Oggi si trova in ottimo stato di conservazione e polivalente fruibilità.

Domenico Zerbi

CAMPANIAMOSTRE NAPOLETANE, VISITA AL RIONE TERRA DI POZZUOLI, CICLO DI CONFERENZE “CASTELLI A PALAZZO GRAVINA”

> Le attività dell’anno sociale 2015-2016 sono iniziate il 3 ottobre con una visita guidata esclu-

siva per i soci della sezione Campania alla mostra “A passo di carica – Murat re di Napoli”, realizzata in occasione del Bicentenario del Decennio francese (1806-1815) e della morte di Gioacchino Murat nel-la prestigiosa cornice del Palazzo Reale di Napoli. La dott.ssa Annalisa Porzio, curatrice della mostra insieme al prof. Luigi Mascilli Migliorini e all’arch. Paolo Mascilli Migliorini, ha guidato i soci lungo il percorso espositivo ricco di opere d’arte, documenti storici, dipinti inediti provenienti da collezioni pri-vate, ma anche oggetti di vita quotidiana e splendi-di gioielli appartenuti a Carolina Murat.Nel mese di novembre sono riprese le conferenze tematiche a cadenza mensile del ciclo “Castelli a Palazzo Gravina”, iniziativa nata nel 2014, da un’idea del vicepresidente della Sezione Campania, prof. Leonardo Di Mauro, curatore scientifico della rassegna. Il giorno 19 l’ing. Rosa Corradino ha

relazionato su “Il restauro e la valorizzazione del castello Pignatelli di Battipaglia”. Il 3 dicembre, invece, la prof.ssa Valentina Russo ha tenuto una conferenza su “Il Castello di Puglianello”. Nel mese di gennaio 2016, il prof. Di Mauro ha dissertato su “Il Gran Quartiere di Pizzofalcone”; mentre a feb-braio, la dott.ssa Giovanna Cennicola ha presentato il suo intervento su “Difendere Telesia: le singolari mura della città romana”. Infine, l’arch. Lucio Sisto, il 10 marzo, ha tenuto una conversazione su i suoi “Appunti di viaggio su alcuni castelli abruzzesi”.Nell’ambito delle gite di studio, i soci, il 28 novem-bre, con la guida dell’arch. Alessandro Castagnaro, hanno potuto visitare il nuovo percorso del Rione Terra di Pozzuoli, recentemente restaurato e riaperto al pubblico nel 2014, dopo le rovine causate dagli eventi bradisismici del 1970 e poi dal terremoto del 1980, cui seguirono lunghi anni di abbandono.Il Rione Terra sostanzialmente costituisce il primo nucleo abitativo di Pozzuoli; sorge su una piccola altura prospiciente il mare, antropizzata fin dall’età greca. È un agglomerato urbano che si configura come un vero e proprio palinsesto, conservando molteplici stratificazioni, come è evidente nel Duomo, costruito durante il viceregno spagnolo, inglobando il tempio di Augusto, che a sua volta era sorto su un tempio di età repubblicana, risalente al II sec. a.C.Le attività della Sezione Campania sono proseguite nel mese di gennaio 2016 con la visita alla mostra “Antonello da Messina – Ritratto d’uomo” pres-so Palazzo Zevallos Stigliano – Gallerie d’Italia. L’evento ha portato per la prima volta in espo-sizione a Napoli il celebre ritratto realizzato dal più importante maestro del Quattrocento siciliano, conservato presso il Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama a Torino. Il 27 febbraio, infine, i soci hanno potuto scoprire un piccolo tesoro celato nella Galleria Umberto I di

L’ingresso del castello federiciano di Rocca

Imperiale visto dal ponte levatoio interno.

Una suggestiva immagine della chiesa cattedrale

del Rione Terra di Pozzuoli in cui si evidenziano

le colonne di età romana inserite nel contesto

della chiesa rinascimentale.

21ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

Napoli: il Museo del Corallo Ascione, la più antica azienda di lavorazione del corallo e dei cammei di Torre del Greco. Nel museo sono esposte oltre trecento creazioni dagli inizi dell’Ottocento agli anni’40 tra cui il cammeo “l’amore immortale” di Antonio Mennella, considerato tra i più belli al mondo. Nella sezione didattica sono invece presen-tati rami di corallo di diversa provenienza, strumen-ti e documentazione sulle fasi di lavorazione.

Antonella Delli Paoli

LAZIOCONFERENZA SULLE CASE TORRI, VISITA ALL’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO, MOSTRE, VIAGGI ALL’ESTERO

> La Sezione Lazio dell’Istituto Italiano dei Castelli quest’anno ha proposto molte interessanti atti-

vità. Prima di tutto desideriamo dare spazio ad uno degli eventi da noi organizzati che, per il contributo scientifico e per i contenuti altamente tecnici, meri-ta attenzione. Si tratta della serata di studio che è stata organiz-zata dal nostro Consigliere Roberto Lucifero, in collaborazione con l’Associazione Dimore Storiche Lazio, il 16 febbraio 2016 presso la Centro Studi Cappella Orsini a Roma. L’argomento affrontato, “L’arte della propaganda a Roma tra Medioevo e Rinascimento: dalle case torri alle facciate decorate”, è stato ampliamente trattato da molti relatori. È intervenuto anche l’on. Antimo Cesaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle a Attività Culturali e del Turismo. Oltre al Professore Giovanni Carbonara, Direttore della Scuola di Specializzazione in Restauro dell’Uni-versità di Roma “La Sapienza”, sono intervenuti altri luminari. Il prof. Fabio Benzi, Prof Ordinario di Storia di Arte Moderna e contemporanea all’U-niversità di Chieti, studioso della Roma di Sisto IV, Renovatur Urbis, ha illustrato la trasformazione della Roma medievale in quella rinascimentale partendo dalle case torri fino alle facciate decora-te. Alcuni proprietari di edifici decorati con i loro restauratori hanno dimostrato quanto la continuità scolare di Roma alimenti ancora oggi una vitalità sorprendente. Tra gli interventi di professionisti nel restauro delle facciate decorate si segnalano in particolare: Marco del Bufalo, architetto respon-sabile del restauro di Palazzo Crivelli, detto “dei Pupazzi”; Enzo Pinci, architetto progettista del restauro di Palazzo Milesi e del “Palazzo Istoriato” di Piazza dei Massimi a Roma; Lucia Calzona, già Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico ora Galleria Borghese. L’evento ha riscosso molto successo ed è stato divulgato all’opinione pubblica anche dai mass media, tramite un servizio trasmesso su Rai Tre. La Sezione Lazio dell’Istituto Italiano dei Castelli ha programmato per questo anno sociale altri nume-rosi eventi, che riepilogheremo sinteticamente di seguito. L’Inaugurazione dell’anno Sociale si è svolta presso la Temple University. La prolusione sul tema “I

Castelli nella Filatelia” è stata tenuta dal giornalista Augusto Ferrara, perito Filatelico e Numismatico del Tribunale e Camera di Commercio di Pescara, editore e Direttore di Redazione del Bimestrale “L’informazione del Collezionista”. Le visite proposte quest’anno sono state: Archivio Segreto Vaticano, dove grazie ad una apertura straordinaria è stato possibile visitarne i depositi sotterranei, le Sale Paoline, la Torre dei Venti; Mosaici medievali nelle basiliche di Santa Prassede, Santa Pudenziana e oratorio mariano; Antica spezieria di Santa Maria della scala; chiesa di S.Quirico con visita del museo dei presepe; le case di San Paolo alla Regola; Palazzo delle Ass. Generali; i sotterranei di S. Crisogono a Trastevere; Palazzo Farnese; passeggiata per le torri di Roma.Le mostre visitate sono state: “Impressionisti. tête-à-tête”; “Toulouse-Lautrec” al museo dell’Ara Pacis; mostra collettiva di artisti vari e presentazione degli atti del convegno organizzato dall’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Lazio nel 2014 dal titolo “Cinte murarie e abitati: restauro riuso e valorizzazione”Per quanto riguarda le conferenze, abbiamo assisti-to agli interventi del: dr. Costantino d’Orazio sul tema: “Raffaello segreto. Dal mistero della Fornarina alle stanze vaticane”; prof. Domenico Savini sul tema “Le sorelle di Napoleone e le loro ville della campagna lucche-se”; prof. Enrico Malizia sul tema “Hieronymus Bosch. Insigne pittore nel crepuscolo del Medio Evo: stregoneria, magia, alchimia, simbolismo”; dr. Eugenio Busmanti sul tema: “Italia giardino d’Eu-ropa. Paesaggi e vedute d’Italia nella pittura”, prof. Josè Cornelio da Silva in preparazione del successi-vo viaggio Nazionale in Portogallo.I viaggi programmati sono stati: Crociera Vienna - Durnstein - Melk - Bratislava; viaggio in Albania; viaggio nella Calabria ionica.

LOMBARDIAVISITA AL CASTELLO SFORZESCO, CONFERENZE INVERNALI, VISITA AI CASTELLI DELL’OVEST MANTOVANO

> Ottobre 2015 rappresenta una data importante per la sezione Lombardia che ha avuto l’onore di

ospitare il consiglio direttivo e il consiglio scientifi-co nazionali dell’Istituto Italiano dei Castelli presso il salone del Palazzo delle Stelline in corso Magenta a Milano, dove, ospite del Credito Valtellinese, da una decina d’anni la sezione tiene le riunioni dei Consigli direttivi e i cicli di Conferenze. In quella sede si è pure svolta la premiazione delle tesi di laurea, riassunte in tabelloni esposti sotto il colon-nato a pianterreno.Il 23 gennaio 2016, per la consueta Giornata inau-gurale dell’anno sociale, è stato scelto il Castello Sforzesco di Milano, cogliendo l’occasione per visitare, tra l’altro, la Sala delle Asse al primo piano del torrione nord-orientale con dipinti di Leonardo da Vinci, attualmente in restauro, e l’antico Ospedale Spagnolo nel Cortile delle armi. Qui recentemente ha trovato una nuova degna collocazione la Pietà Rondanini, ultima opera, non finita, di Michelangelo (1564), acquistata nel 1952

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI22

Giovanni Antinori da Camerino. Alla metà del XVIII° secolo il castello divenne dei Bandini, e nel 1977, alla morte della p.ssa Maria Sofia Giustiniani Bandini, l’ultima della dinastia senza discendenti diretti, fu ereditato dall’arcivescovo pro-tempore di Camerino. Oggi è una fastosa dimora-museo deco-rata con affreschi e stucchi, arredata dai Bandini nel ‘700. Nessuna modifica vi è stata dopo la morte della ultima proprietaria, il gusto dei decori e degli arredi è oggi certamente superato, ma è rappresentativo delle predilezioni sia culturali che estetico-decorative dell’epoca, unite alla esigenza di celebrare il fasto della famiglia. Il Museo Piersanti di Matelica raccoglie le collezioni donate al capitolo della Cattedrale di Matelica dall’ultimo Piersanti insieme al suo palazzo del XV° secolo, oggi ben restaurato e con un nuovo allestimento che mette molto in risalto la eccezionale qualità degli oggetti esposti. Dal 7 al 12 ottobre si è svolto il viaggio di stu-dio in Calabria. Abbiamo spaziato nella Calabria centro-meridionale facendo base a Nocera Tirinese, nell’agriturismo dei nostri soci Francesco e Maria Vittoria Ferrini, con un ottimo ristorante al centro di una panoramica proprietà agricola. Abbiamo iniziato le visite a Scilla, con l’imponente tetro Castello dei Ruffo ed il pittoresco borgo di pescatori di Chianalea; poi a Reggio Calabria con gli stupe-facenti bronzi di Riace e il lungomare definito da d’Annunzio “il più bel chilometro d’Italia”, dove ci ha intrattenuto piacevolmente il presidente della Sezione Calabria Domenico Zerbi; in seguito a Casignana il direttore degli scavi arch. Giuseppe Lombardo ci ha illustrato gli splendidi mosaici della villa romana; infine a Gerace, bella e panoramica città medievale con una magnifica Cattedrale. Abbiamo proseguito la nostra gita a Pizzo Calabro visitando il piccolo castello sul mare, tristemente famoso per la fucilazione di Gioacchino Murat, e lo stabilimento alimentare della Callipo per la lavora-zione del tonno; poi a Tropea ci hanno accolto Rudi e Ginevra Braghò nel palazzo della loro famiglia, e il parroco don Ignazio Toraldo di Francia ci ha illustrato il Duomo e la Cappella dei Nobili. Ed ancora, dopo la visita dello storico Lanificio Leo a Soveria Mannelli, abbiamo visitato a Cosenza il teatro Rendano ed il Duomo, limitandoci a dare una occhiata da lontano al massiccio castello normanno-federiciano-angioino. Abbiamo prose-guito per Amantea, dove l’amb. b.ne Gianludovico de Martino di Montegiordano ci ha accolto con la consorte Camilla nel panoramico palazzo per un rinfresco e per la visita di una mostra di opere d’ar-te moderna, incontrando diversi soci della Sezione Calabria. Un pranzo alla calabrese ha concluso a Nocera Tirinese la giornata nella villa della fami-glia Ventura Ferrini. Ultime visite: Le Castella, una frazione con un complesso fortificato aragonese che sembra galleggiare sull’acqua del mare, il castello normanno di Santa Severina, assai ben restau-rato, e San Giovanni in Fiore con la suggestiva Abbazia Florense e le scritture profetiche dell’abate Gioacchino da Fiore. Riunione di Natale all’Accademia degli Scomposti di Fano. La riunione conviviale per la chiusura dell’anno sociale è stata rallegrata dalla presenza di un numero davvero notevole di soci.

Pietro Fenici

dal Comune di Milano. Il tutto con la guida sapiente del dottor Marco Tamborini, consigliere scientifico e coordinatore della delegazione di Varese.Una novità quest’anno per i relatori alle Conferenze invernali, svoltesi tutti i pomeriggi di martedì di febbraio e marzo alle Stelline: assieme a studiosi e docenti universitari, hanno partecipato giovani architetti, che hanno riferito i risultati delle loro tesi di laurea, premiate o segnalate al premio annuale indetto dall’Istituto. Ha aperto l’arch. Giusi Villari, consigliere scientifi-co e vice presidente della sezione, con appunti per una didattica dei castelli lombardi, seguita dal dott. Tamborini che ha illustrato le decorazioni pittoriche del castello di Fagnano Olona (Varese) e dal dott. Marco Sannazaro che ha presentato i risultati degli

scavi alle fortificazioni medievali di Tor dei Pagà a Vione (Brescia), singolari per la loro quota, ben 2240 metri. È quindi toccato agli architetti Simone Sèstito e Paola Bettoni, i quali, riprendendo l’ar-gomento delle loro tesi di laurea, hanno trattato rispettivamente dell’incastellamento e paesaggio nella Franciacorta bresciana tra X e XV secolo e del ricetto medievale di Redondesco a Mantova. I nuovi rilievi di Castel Masegra a Sondrio sono stati oggetto della relazione dei neoarchitetti Francesca Piraino, Francesco Lostaffa e Luca Villa, che, dopo una introduzione del relatore dott. Daniela Oreni, hanno delineato le loro conclusioni alla luce dei più aggiornati sistemi di indagine. A chiudere il ciclo, che anche quest’anno ha registrato una buona partecipazione di pubblico essendo le conferenze – come da consuetudine – aperte anche ai non soci, sono intervenuti il dott. Alessandro Brodini con le fortezze veneziane nella Lombardia del ’500 e l’arch. Alice Filaretti con il castello di Sant’Angelo Lodigiano. Al presidente di sezione è toccata la sintesi conclusiva, ripercorrendo i principali temi trattati ed evidenziando gli spunti per un corretto riuso delle fortificazioni analizzate.In marzo, precisamente sabato 19, sono iniziati i Viaggi di studio 2016, curati dalla consigliera Marie Ange Cellot e dalla vice presidente Graziella Colmuto Zanella. Sono stati visitati i castelli dell’o-vest mantovano insieme agli architetti Alessandro Bazzoffia, Carlo Togliani e Mariano Vignoli. Le altre mete in programma quest’anno riguardano i castelli del Canavese con l’arch. Enrico Lusso, quelli del Pavese con l’arch. Pier Franco Dall’Era, coordinato-re della delegazione di Pavia, e quello di Fagnano Olona nel Varesotto con il dott. Tamborini, il quale ha preparato il viaggio incentrandolo sul tema la relazione svolta, come si è detto, nel corso delle Conferenze invernali.

Guido Scaramellini

MARCHEVISITE GUIDATE, VIAGGIO IN CALABRIA

> Il 19 settembre 2015 si è svolta una interessante gita a Rocca d’Ajello, castello di Lanciano,,

Museo Piersanti di Matelica. Rocca d’Ajello è stata dei Varano per trecento anni, è divenuta poi del-lo Stato della Chiesa, e dopo molte vicissitudini, dalla seconda metà dell’800 dei Vitalini Sacconi. Il castello ha una struttura trapezoidale con due grandi torri quadrate alle estremità: l’attuale aspetto è dovuto a trasformazioni nel ‘700 dopo una serie di crolli dovuti a terremoti. I resti della antica strut-tura che poggia su roccia sono visibili nelle grandi cantine che probabilmente collegavano le due torri con funzione di scuderie. La attuale proprietaria Elisabetta Peyron Vitalini Sacconi ha creato intorno agli spazi abitativi ben arredati e vissuti del castello due affascinanti giardini ben curati, uno all’italia-na davanti alla facciata principale, l’altro molto romantico ricavato dal vecchio frutteto terrazzato nella parte posteriore. Il Castello di Lanciano fu edificato da Giovanna da Varano Malatesta alla fine del XV° secolo sopra una fortificazione medievale, e fu profondamente trasformato nel ‘700 dall’arch.

Castello di Redondesco illustrato da Paola Bettoni alle Conferenze invernali.

Milano, Conferenza invernale su

Castel Masegra di Sondrio. I relatori Francesca Piraino,

Francesco Lostaffa e Luca Villa tra

la correlatrice di tesi Daniela Oreni

e il presidente di sezione Guido Scaramellini.

23ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

Giovanni Antinori da Camerino. Alla metà del XVIII° secolo il castello divenne dei Bandini, e nel 1977, alla morte della p.ssa Maria Sofia Giustiniani Bandini, l’ultima della dinastia senza discendenti diretti, fu ereditato dall’arcivescovo pro-tempore di Camerino. Oggi è una fastosa dimora-museo deco-rata con affreschi e stucchi, arredata dai Bandini nel ‘700. Nessuna modifica vi è stata dopo la morte della ultima proprietaria, il gusto dei decori e degli arredi è oggi certamente superato, ma è rappresentativo delle predilezioni sia culturali che estetico-decorative dell’epoca, unite alla esigenza di celebrare il fasto della famiglia. Il Museo Piersanti di Matelica raccoglie le collezioni donate al capitolo della Cattedrale di Matelica dall’ultimo Piersanti insieme al suo palazzo del XV° secolo, oggi ben restaurato e con un nuovo allestimento che mette molto in risalto la eccezionale qualità degli oggetti esposti. Dal 7 al 12 ottobre si è svolto il viaggio di stu-dio in Calabria. Abbiamo spaziato nella Calabria centro-meridionale facendo base a Nocera Tirinese, nell’agriturismo dei nostri soci Francesco e Maria Vittoria Ferrini, con un ottimo ristorante al centro di una panoramica proprietà agricola. Abbiamo iniziato le visite a Scilla, con l’imponente tetro Castello dei Ruffo ed il pittoresco borgo di pescatori di Chianalea; poi a Reggio Calabria con gli stupe-facenti bronzi di Riace e il lungomare definito da d’Annunzio “il più bel chilometro d’Italia”, dove ci ha intrattenuto piacevolmente il presidente della Sezione Calabria Domenico Zerbi; in seguito a Casignana il direttore degli scavi arch. Giuseppe Lombardo ci ha illustrato gli splendidi mosaici della villa romana; infine a Gerace, bella e panoramica città medievale con una magnifica Cattedrale. Abbiamo proseguito la nostra gita a Pizzo Calabro visitando il piccolo castello sul mare, tristemente famoso per la fucilazione di Gioacchino Murat, e lo stabilimento alimentare della Callipo per la lavora-zione del tonno; poi a Tropea ci hanno accolto Rudi e Ginevra Braghò nel palazzo della loro famiglia, e il parroco don Ignazio Toraldo di Francia ci ha illustrato il Duomo e la Cappella dei Nobili. Ed ancora, dopo la visita dello storico Lanificio Leo a Soveria Mannelli, abbiamo visitato a Cosenza il teatro Rendano ed il Duomo, limitandoci a dare una occhiata da lontano al massiccio castello normanno-federiciano-angioino. Abbiamo prose-guito per Amantea, dove l’amb. b.ne Gianludovico de Martino di Montegiordano ci ha accolto con la consorte Camilla nel panoramico palazzo per un rinfresco e per la visita di una mostra di opere d’ar-te moderna, incontrando diversi soci della Sezione Calabria. Un pranzo alla calabrese ha concluso a Nocera Tirinese la giornata nella villa della fami-glia Ventura Ferrini. Ultime visite: Le Castella, una frazione con un complesso fortificato aragonese che sembra galleggiare sull’acqua del mare, il castello normanno di Santa Severina, assai ben restau-rato, e San Giovanni in Fiore con la suggestiva Abbazia Florense e le scritture profetiche dell’abate Gioacchino da Fiore. Riunione di Natale all’Accademia degli Scomposti di Fano. La riunione conviviale per la chiusura dell’anno sociale è stata rallegrata dalla presenza di un numero davvero notevole di soci.

Pietro Fenici

MOLISECONFERENZE SU SIPONTO, I CASTELLI MOLISANI, VISITE AL CASTELLO DI VENAFRO, VISITA A LARINO ED AL PARCO ARCHEOLOGICO, PREMIAZIONE

> Alla ripresa dei lavori autunnali, la Sezione Molise ha organizzato per sabato 26 settembre

2015, presso galleria Civica di Termoli, un inte-ressante incontro di studio con la professoressa Caterina Laganara che ha tenuto ai soci e agli appassionati presenti una relazione ampia e arti-colata dal titolo “Una nuova evidenza residenziale di età sveva nella città abbandonata di Siponto – Manfredonia (FG)”. Alla manifestazione, che è stata patrocinata dal comune di Termoli e dall’Ar-cheoclub della stessa città, sono intervenuti Maria Chimisso, Vicesindaco del Comune e Oscar De Lena Presidente dell’Archeoclub di Termoli.La professoressa Laganara, che è stata presentata al numeroso e qualificato pubblico dal nostro socio prof. Antonio Mucciaccio, svolge la sua attività didattica in diversi corsi di lauree triennali e magi-strali in Archeologia e Storia dell’Arte, oltre ad insegnare come docente associato nella Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici presso l’Uni-versità degli Studi “Aldo Moro” di Bari. Domenica 4 ottobre, l’arch. Franco Valente ha accompagnato circa ottanta ricercatori partecipanti al Convegno Nazionale del Gruppo di Studio delle Piastrine che si è svolto presso l’istituto Neuromed di Pozzilli (IS) in una visita guidata del Castello Pandone e del Museo Archeologico di Venafro, mentre Lunedì 5 ottobre, nell’ambito dello stesso convegno, la Presidente Onorina Perrella ha tenuto una conferenza sui castelli molisani.Domenica 4 dicembre, in occasione della chiusura dell’anno sociale 2015, un nutrito numero di soci della Sezione Molise è stato accompagnato nella visita del Parco archeologico dell’antica città di Larino, capitale della stirpe italica dei Frentani. Larinum ebbe un notevole sviluppo in età romana come testimoniano i resti dell’Anfiteatro (I-II sec d.C.) e dei mosaici delle terme raffiguranti delfini e animali marini, emergenze architettoniche ritrovate nella parte più alta e pianeggiante della città, detta Piano di San Leonardo. In epoca longobarda, Larino si sviluppò più in basso e, come tutti gli insediamenti medievali, fu cinta da

scavi alle fortificazioni medievali di Tor dei Pagà a Vione (Brescia), singolari per la loro quota, ben 2240 metri. È quindi toccato agli architetti Simone Sèstito e Paola Bettoni, i quali, riprendendo l’ar-gomento delle loro tesi di laurea, hanno trattato rispettivamente dell’incastellamento e paesaggio nella Franciacorta bresciana tra X e XV secolo e del ricetto medievale di Redondesco a Mantova. I nuovi rilievi di Castel Masegra a Sondrio sono stati oggetto della relazione dei neoarchitetti Francesca Piraino, Francesco Lostaffa e Luca Villa, che, dopo una introduzione del relatore dott. Daniela Oreni, hanno delineato le loro conclusioni alla luce dei più aggiornati sistemi di indagine. A chiudere il ciclo, che anche quest’anno ha registrato una buona partecipazione di pubblico essendo le conferenze – come da consuetudine – aperte anche ai non soci, sono intervenuti il dott. Alessandro Brodini con le fortezze veneziane nella Lombardia del ’500 e l’arch. Alice Filaretti con il castello di Sant’Angelo Lodigiano. Al presidente di sezione è toccata la sintesi conclusiva, ripercorrendo i principali temi trattati ed evidenziando gli spunti per un corretto riuso delle fortificazioni analizzate.In marzo, precisamente sabato 19, sono iniziati i Viaggi di studio 2016, curati dalla consigliera Marie Ange Cellot e dalla vice presidente Graziella Colmuto Zanella. Sono stati visitati i castelli dell’o-vest mantovano insieme agli architetti Alessandro Bazzoffia, Carlo Togliani e Mariano Vignoli. Le altre mete in programma quest’anno riguardano i castelli del Canavese con l’arch. Enrico Lusso, quelli del Pavese con l’arch. Pier Franco Dall’Era, coordinato-re della delegazione di Pavia, e quello di Fagnano Olona nel Varesotto con il dott. Tamborini, il quale ha preparato il viaggio incentrandolo sul tema la relazione svolta, come si è detto, nel corso delle Conferenze invernali.

Guido Scaramellini

MARCHEVISITE GUIDATE, VIAGGIO IN CALABRIA

> Il 19 settembre 2015 si è svolta una interessante gita a Rocca d’Ajello, castello di Lanciano,,

Museo Piersanti di Matelica. Rocca d’Ajello è stata dei Varano per trecento anni, è divenuta poi del-lo Stato della Chiesa, e dopo molte vicissitudini, dalla seconda metà dell’800 dei Vitalini Sacconi. Il castello ha una struttura trapezoidale con due grandi torri quadrate alle estremità: l’attuale aspetto è dovuto a trasformazioni nel ‘700 dopo una serie di crolli dovuti a terremoti. I resti della antica strut-tura che poggia su roccia sono visibili nelle grandi cantine che probabilmente collegavano le due torri con funzione di scuderie. La attuale proprietaria Elisabetta Peyron Vitalini Sacconi ha creato intorno agli spazi abitativi ben arredati e vissuti del castello due affascinanti giardini ben curati, uno all’italia-na davanti alla facciata principale, l’altro molto romantico ricavato dal vecchio frutteto terrazzato nella parte posteriore. Il Castello di Lanciano fu edificato da Giovanna da Varano Malatesta alla fine del XV° secolo sopra una fortificazione medievale, e fu profondamente trasformato nel ‘700 dall’arch.

Larino - Palazzo Palma con torre inglobata nella costruzione.

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI24

PIEMONTE-VALLE D’AOSTAPUBBLICAZIONE DEGLI ATTI DEL CONVEGNO DI MASIO, GIORNATA DI STUDI “GUERRE COMBATTUTE E GUERRE RACCONTATE”, VISITE GUIDATE

> L’attività culturale e scientifica della Sezione Piemonte Valle d’Aosta ha registrato, negli ulti-

mi mesi del 2015, alcuni importanti appuntamenti.Dopo l’opera di raccolta e revisione dei testi, sono stati dati alle stampe, unitamente ad altri contributi che puntualizzano temi rimasti tutto sommato mar-ginali nel dibattito scientifico degli ultimi anni, gli atti della Giornata di studi svoltasi a Masio il 12 ottobre 2013 e organizzata dalla Sezione Piemonte Valle d’Aosta dell’Istituto in collaborazione con il Comune di Masio e il Centro Studi e Ricerche stori-che sull’Architettura Militare del Piemonte. Il volu-me, dal titolo Forme e modi della guerra. Strumenti, rappresentazioni, tecniche di difesa e offesa tra medioevo ed età moderna, raccoglie i saggi di Enrico Lusso, Fabrizio Zannoni e Viviana Moretti (tutti membri del Consiglio della Sezione), oltre a quelli di altri specialisti riconosciuti della disciplina come Giovanni Cerino Badone, Eugenio Garoglio, Paolo Motta e Gianluca Ivaldi.Un altro importante momento di riflessione su temi genericamente militari, ma visti in questo caso da prospettive inconsuete, si è registrato in occasione della Giornata di studi Guerre combattute e guerre raccontate tra Medioevo ed Età Moderna, orga-nizzata in collaborazione con il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università degli Studi di Torino e, nuovamente, il Centro Studi e Ricerche storiche sull’Architettura Militare del Piemonte. Il convegno, che ha avuto luogo presso la sede del Dipartimento torinese, ha visto la partecipazione di docenti degli atenei piemontesi, ovvero Veronica Orazi (Guerra com-battuta, guerra raccontata: Ramon Muntaner e la sua Crònica – 1330 circa), Enrico Basso (Genova, 1457-1458: voci da un assedio), Micaela Viglino (Appunti sui disegni che raccontano la guer-ra – secoli XVI-XVII), Pierpaolo Merlin (Un De bello gallico di casa Savoia? I diari di Fiandra di Emanuele Filiberto – 1553-1558), Paolo Luparia (Strategia e tecnica militare fra Trissino e Tasso), Enrico Lusso (Le guerre d’Italia e la campagna in Piemonte del 1551-1559 nei racconti dei testimoni oculari), Patrizia Pellizzari (Guerra e novella nel Cinquecento) e Giovanni Cerino Badone (Sangue e carta; la guerra vissuta e la guerra raccontata nei conflitti del XVII secolo). Gli atti sono in fase di pubblicazione.Accanto a tali attività, gli organi direttivi della Sezione, come di consueto, hanno promosso una serie di incontri destinati ai soci e ai loro familiari.Nella mattina del 18 novembre 2015 Gian Giorgio Massara, membro del Consiglio della Sezione, ha guidato una visita alla mostra Monet dalle collezio-ni del Musée d’Orsay, allestita alla Galleria d’Arte Moderna di Torino e ricca di oltre quaranta opere provenienti dal celebre museo parigino. Il 5 febbraio 2016 si è svolta una visita all’Ac-cademia di Agricoltura di Torino, ovvero Società Agraria, fondata nel 1785 da Vittorio Amedeo III. I soci sono stati accolti dal presidente professor

mura e protetta da torri, i cui resti sono oggi inglo-bati in costruzioni successive. Lungo le mura si aprivano due porte: Porta di Piano a Mezzogiorno e Porta di Basso a Settentrione, entrambe abbattute nel XIX secolo.Sulla struttura di un castello medievale di periodo normanno, che nel corso dei secoli è stato amplia-to e modificato, sorse il rinascimentale Palazzo Ducale, sede attuale del Municipio di Larino. In questo splendido edificio, nella sala convegni mes-sa a nostra disposizione dal gentile sindaco avv. Vincenzo Notarangelo, l’Assemblea dei soci ha svolto i suoi lavori. Il sindaco, intervenuto per un saluto, ha intrattenuto i presenti parlando delle dif-ficoltà economiche che gravano sulle amministra-zioni comunali, ma anche dei progetti importanti per la sua città che, nonostante tutto, si stanno portando avanti.La mattinata si è conclusa con un interessante intervento dell’arch. Franco Valente che ha illustra-to ai soci “I castelli molisani negli itinerari storici”.Nel pomeriggio il gruppo è tornato al Palazzo Ducale per la visita guidata. L’ingresso principale, rifinito da un bel portale in pietra, permette di acce-dere alla corte centrale attraverso un arioso scalone. L’edificio si presenta oggi come un blocco qua-drangolare costruito intorno ad un bellissimo atrio porticato che sostiene un loggiato definito da archi a tutto sesto. La muratura a scarpa, le differenze di tessuto murario e la torre angolare di nord-est testimoniano l’antichità della costruzione, mentre il cortile e il sovrastante portico loggiato confe-riscono all’edificio l’aspetto di un palazzo a corte rinascimentale. La struttura è oggi completamente riutilizzata: il piano terra e quello intermedio presentanolocali riservati ad associazioni, circoli culturali e spazi utilizzati per i servizi ai cittadini; il primo piano ospita il Municipio, la Biblioteca Comunale e il Museo Civico nel quale si possono ammirare, oltre a moltissimi reperti di età romana, tre splendidi mosaici perfettamente conservati: quello della Lupa che allatta i gemelli, quello del Leone e quello degli

Uccelli, risalenti al II e III sec. d.C. Il secondo piano è occupato da altri uffici del Comune, dalla sala del Consiglio comunale e dalla sala Freda, utilizzata per convegni e manifestazioni varie.Anche il terzo piano conserva diversi altri ambienti, tra cui il teatrino, attualmente in restauro. La giornata si è conclusa con la visita al Duomo dedicato all’Assunta e a San Pardo, patrono della città. In stile romanico-gotico, con la facciata dominata da un bellissimo rosone a 13 raggi e un portale strombato mirabilmente decorato con grifi, leoni, colonnine tortili e splendidi capitelli, Il duomo fu consacrato nel 1319, data trascritta nell’architrave del portale centrale. Nel pomeriggio inoltrato il gruppo è ripartito soddi-sfatto per aver visitato una città straordinaria, ricca di testimonianze storiche e architettoniche. Larino è un centro da visitare, magari rimanendo qualche giorno in più per conoscerlo a fondo e per gustare la sua cucina davvero di buon livello.Le manifestazioni del 2016 sono iniziate il giorno 13 marzo nella sala riunioni del Comitato Regionale CONI di Campobasso con l’inaugurazione dell’Anno Sociale. La consegna della targa d’argento “Una vita per la cultura” assegnata dal 2001 annual-mente ad uno studioso che, con le sue ricerche e le pubblicazioni, abbia valorizzato le scienze, la storia, l’arte, la musica o la letteratura del Molise, quest’anno è stata attribuita al ricercatore di fama internazionale, prof. Giovanni De Gaetano, per il suo progetto “Moli-sani”, un grande studio epi-demiologico effettuato su circa venticinquemila partecipanti, tutti del Molise, per indagare su uno dei più grandi problemi attuali di salute, l’obesità. Il prof. De Gaetano ha tenuto ai numerosi ospiti e soci presenti una originale relazione dal titolo L’incontro di Dante e Virgilio con Pier delle Vigne, una metafora della ricerca clinica, che ha affa-scinato l’uditorio per la qualità, la ricchezza e la particolarità dei contenuti.

Onorina Perrella Cavaliere

Larino, Palazzo Ducale: l’atrio porticato.

25ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

PIEMONTE-VALLE D’AOSTAPUBBLICAZIONE DEGLI ATTI DEL CONVEGNO DI MASIO, GIORNATA DI STUDI “GUERRE COMBATTUTE E GUERRE RACCONTATE”, VISITE GUIDATE

> L’attività culturale e scientifica della Sezione Piemonte Valle d’Aosta ha registrato, negli ulti-

mi mesi del 2015, alcuni importanti appuntamenti.Dopo l’opera di raccolta e revisione dei testi, sono stati dati alle stampe, unitamente ad altri contributi che puntualizzano temi rimasti tutto sommato mar-ginali nel dibattito scientifico degli ultimi anni, gli atti della Giornata di studi svoltasi a Masio il 12 ottobre 2013 e organizzata dalla Sezione Piemonte Valle d’Aosta dell’Istituto in collaborazione con il Comune di Masio e il Centro Studi e Ricerche stori-che sull’Architettura Militare del Piemonte. Il volu-me, dal titolo Forme e modi della guerra. Strumenti, rappresentazioni, tecniche di difesa e offesa tra medioevo ed età moderna, raccoglie i saggi di Enrico Lusso, Fabrizio Zannoni e Viviana Moretti (tutti membri del Consiglio della Sezione), oltre a quelli di altri specialisti riconosciuti della disciplina come Giovanni Cerino Badone, Eugenio Garoglio, Paolo Motta e Gianluca Ivaldi.Un altro importante momento di riflessione su temi genericamente militari, ma visti in questo caso da prospettive inconsuete, si è registrato in occasione della Giornata di studi Guerre combattute e guerre raccontate tra Medioevo ed Età Moderna, orga-nizzata in collaborazione con il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università degli Studi di Torino e, nuovamente, il Centro Studi e Ricerche storiche sull’Architettura Militare del Piemonte. Il convegno, che ha avuto luogo presso la sede del Dipartimento torinese, ha visto la partecipazione di docenti degli atenei piemontesi, ovvero Veronica Orazi (Guerra com-battuta, guerra raccontata: Ramon Muntaner e la sua Crònica – 1330 circa), Enrico Basso (Genova, 1457-1458: voci da un assedio), Micaela Viglino (Appunti sui disegni che raccontano la guer-ra – secoli XVI-XVII), Pierpaolo Merlin (Un De bello gallico di casa Savoia? I diari di Fiandra di Emanuele Filiberto – 1553-1558), Paolo Luparia (Strategia e tecnica militare fra Trissino e Tasso), Enrico Lusso (Le guerre d’Italia e la campagna in Piemonte del 1551-1559 nei racconti dei testimoni oculari), Patrizia Pellizzari (Guerra e novella nel Cinquecento) e Giovanni Cerino Badone (Sangue e carta; la guerra vissuta e la guerra raccontata nei conflitti del XVII secolo). Gli atti sono in fase di pubblicazione.Accanto a tali attività, gli organi direttivi della Sezione, come di consueto, hanno promosso una serie di incontri destinati ai soci e ai loro familiari.Nella mattina del 18 novembre 2015 Gian Giorgio Massara, membro del Consiglio della Sezione, ha guidato una visita alla mostra Monet dalle collezio-ni del Musée d’Orsay, allestita alla Galleria d’Arte Moderna di Torino e ricca di oltre quaranta opere provenienti dal celebre museo parigino. Il 5 febbraio 2016 si è svolta una visita all’Ac-cademia di Agricoltura di Torino, ovvero Società Agraria, fondata nel 1785 da Vittorio Amedeo III. I soci sono stati accolti dal presidente professor

Pietro Piccarolo e accompagnati, dopo un’intro-duzione storica, dall’accademico Edoardo Bodo di Albaretto. Il 23 febbraio, come consuetudine, l’antico refet-torio del santuario della Consolata ha ospitato il pranzo sociale della Sezione. Si è colta peraltro l’occasione per visitare, sotto la guida del professor Ferracini, la mostra La Consolata e la grande guerra. Paure, sofferenze, preghiere e ringraziamenti negli ex-voto del santuario.Il 4 marzo 2016 il segretario della Sezione nonché storica dell’arte, Viviana Moretti, ha accompagna-to i soci al Polo Reale e alla Galleria Sabauda di Torino, oggetto di un recente intervento di riallesti-mento delle collezioni. La visita – prima di una serie programmata per i prossimi mesi – si è concentrata sul piano terra della Galleria, dove sono conservate opere di pittori quattrocenteschi italiani, piemontesi e fiamminghi (Botticelli, Canavesio, van Eyck ecc.), compresi alcuni episodi di pittura rinascimentale locale (Macrino, Gaudenzio Ferrari).Il 17 marzo, infine, l’infaticabile Gian Giorgio Massara ha guidato una visita alla mostra Matisse e il suo tempo, allestita presso Palazzo Chiablese e ricca di cinquanta opere del padre delle avanguar-die, esposte insieme ad altre quarantasette di suoi contemporanei, tutte provenienti dalle collezioni del Centre Pompidou di Parigi.

Enrico Lusso

SARDEGNAATTIVITÀ E… UN PREZIOSO CONTRIBUTO PER L’ATLANTE CASTELLANO D’ITALIA

> Una variegata e fervente attività ha contrad-distinto il periodo da settembre 2015 a marzo

2016 appena concluso; non solo conferenze tema-tiche, visite guidate, mostre e proiezioni cinema-tografiche, ma anche la pubblicazione, distribu-zione ai soci e presentazione del primo volume della collana “di Sardegna” e n.100 della collana “Castella” ‘verso un Atlante dei sistemi difensivi della Sardegna’. Opportunità, queste, di incontro, scambio e arricchimento culturale per i partecipan-ti, oltre che per i soci.

Sassari, Banco di Sardegna, presentazione del volume “Verso un Atlante dei sistemi difensivi della Sardegna”.

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI26

ottenuto il contributo della Fondazione di Sardegna.Articolato in quattro sezioni, quali stratigrafie difensive, giacimenti conoscitivi, ricognizioni e percezioni, esso è arricchito dall’apporto di oltre sessanta autori, molti dei quali soci del nostro Istituto, provenienti dal mondo accademico nostra-no, in un approccio sinergico e multidisciplinare, organizzato per tematismi, volto alla conoscenza, sistematizzazione e tutela dei sistemi difensivi. L’opera, presentata prima a Cagliari e poi a Sassari, come scrivono gli stessi curatori «vuole proporre una rilettura dell’ampio patrimonio fortificato e militare della Sardegna come riscoperta del pae-saggio stratificato dell’Isola, dal presidio medievale fino ai nuovi fronti delle basi militari. L’incipit ‘verso un Atlante’ sta ad indicare che si tratta di un progetto in evoluzione, il primo numero di una collana che si auspica possa raccogliere almeno a cadenza annuale gli sviluppi degli studi futuri». Non un punto di arrivo, sebbene il risultato sia di grande rilevanza scientifico-culturale, ma di partenza, dal quale trarre nuovi spunti per la conoscenza e la valorizzazione del nostro patrimonio, attraverso una diffusione sempre più consapevole e rispettosa di tale ricchezza.

Monica Vargiu

UMBRIAGITE DI STUDIO A FIRENZE, ROMA E FERMO. VISITE GUIDATE NEL PERUGINO

> Nel corso del semestre settembre 2015-marzo 2016 la sezione Umbria ha deciso di affiancare

alle consuete attività, per così dire, extra moenia (gite di studio a Firenze, Roma e Fermo e viaggio nei castelli del trentino), altre iniziative volte a far conoscere e valorizzare parti meno note del patrimonio culturale e storico perugino (visita alla restaurata Chiesa di sant’Agata, ed alla collezione Carletti Bonucci a Palazzo Baldeschi a Perugia, visita al palazzo di campagna La ginestrella, a Sant’Egidio di Assisi). La ripresa delle attività dopo la pausa estiva è stata segnata da un viaggio di studio intensamente “castellano” a Trento e dintorni (10-13 Settembre 2015), organizzato con il fonda-mentale aiuto dell’arch. Codroico, presidente della

Filo conduttore di tutte le iniziative della Sezione è stato lo studio, la divulgazione e la valorizza-zione del patrimonio storico-architettonico della Sardegna attraverso interessanti e suggestive decli-nazioni avvalendosi talvolta della collaborazione di Istituzioni Pubbliche – quali il MiBACT, l’Università di Cagliari, il Circolo Ufficiali della Marina Militare – e dei vari Enti Territoriali, nonché di Associazioni Culturali, come il FAI, gli Amici del Libro, la Società Umanitaria e altre.In occasione delle celebrazioni per i 600 anni dalla fondazione del marchesato di Sorres, promosse dal Comune di Villasor e alle quali hanno aderito i nostri soci, si è tenuta la conferenza ‘Le fortifi-cazioni Medievali. Storia, restauro e riutilizzo del Castello Siviller’ con l’intervento di vari studiosi del settore tra cui il presidente Michele Pintus.Un altro importante evento è stato quello promosso dal MiBACT, in collaborazione con il FAI Sardegna, ‘Domenica di carta’: un social reading nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria di Cagliari al quale hanno partecipato numerosi soci con il loro prezioso contributo per la conoscenza e la diffusione della saggistica sulle architetture fortificate con particolare riferimento ai castelli e ad avvenimenti storici significativi. La stessa splen-dida sala ha fatto da cornice alla presentazione del libro ‘Caller 10-14 giugno 1535 ‘uno spettacolo da togliere il fiato’: all’ancora nel Golfo degli Angeli la più grande flotta mai vista in quelle acque’ da parte dell’autore, Maurizio Corona, organizzata dalla Sezione Sardegna in collaborazione con il MiBACT e la Biblioteca Universitaria di Cagliari.Ha suscitato un notevole interesse dei nostri asso-ciati il convegno ‘Patrimonio storico e accessi-bilità’ curato dalla socia Caterina Giannattasio dell’Università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Ingegneria e Architettura, durante il quale si sono confrontati esperti del panorama locale e nazionale: il presidente Michele Pintus si è soffermato sul tema dell’accessibilità ai siti castellani con riferimento alle singolarità del territorio isolano, sottolineando, anche in accordo con gli obiettivi dello Statuto dell’Istituto, l’importanza di una maggiore sensibi-lizzazione della collettività su questi fondamentali aspetti.Nel quadro dei festeggiamenti del Carnevale, la Sezione ha organizzato, nella prestigiosa sala del Circolo Ufficiali M.M. ‘Ammiraglio Carlo Bergamini’, una serata conviviale preceduta dall’in-teressante approfondimento tematico ‘Carnevale in Sardegna. Aspetti storici, sociali e antropologici’

di Antonello Angioni; per l’Associazione Amici del Libro il presidente Michele Pintus ha tenuto la conferenza ‘Castelli Medievali della Sardegna’ e lo stesso è intervenuto anche al ‘Workshop dell’arche-ologia’ ad Oristano. Presso la Cineteca della Società Umanitaria, l’Istituto ha programmato la proiezione del film ‘Eleonora d’Arborea’ di Salvatore Sardu. I nostri iscritti hanno inoltre aderito all’iniziativa promossa dall’Itamicontas dal titolo ‘Salvatore Sardu e i suoi documentari’, una serata accompa-gnata dalle musiche del maestro Giuseppe Pes.Non sono mancate le visite guidate alla riscoperta delle bellezze della città di Cagliari: con il coordi-namento della delegata Iole Garau, è stato visitato il Museo Diocesano del Duomo – che custodisce il famoso trittico di Clemente VII e le preziose testi-monianze dell’arte degli argentieri cagliaritani, tra cui il Reliquario della Vera Croce – e il quartiere Castello, seguendo uno dei percorsi descritti da Marinella Ferrai Cocco Ortu e da Michele Pintus nella guida ‘Passeggiando per le vie e le piazze di Cagliari, Personaggi e vicende storiche nella topo-nomastica – Odonomastica della città di Cagliari’, un interessante lavoro del nostro Istituto e del Comitato di Cagliari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, riproposto questo semestre in una veste rinnovata. Per l’occasione è stata rea-lizzata una nuova mostra presso l’Hostel Marina, Scalette di San Sepolcro, con una serata inaugurale in cui Paolo Bullitta ha ripercorso con dovizia di fonti letterarie e no la storia di Cagliari attraverso i secoli. Degna di nota è stata la visita al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e alla mostra ‘EURASIA. Fino alle soglie della storia. Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna’ progetto del Comune di Cagliari – Musei Civici e del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo con il MiBACT – Soprintendenza Archeologica della Sardegna e il Polo Museale della Sardegna. La mostra racconta il progresso delle civiltà antiche, i flussi culturali tra l’Asia e l’Europa, dal Neolitico fino al I millennio a. C., tra relazioni, parallelismi e differenze in un alle-stimento di grande suggestione. Ha brillantemente guidato le visite la nostra socia Maria Antonietta Marras. Sempre sotto la sua guida, prima della Pasqua, si sono ripercorsi i luoghi dei riti della Settimana Santa nel quartiere Villanova. La pia-cevole passeggiata si è conclusa con la proiezione del film sulla passione di Cristo ‘Su Re’ del regista Giovanni Columbu nel chiostro del complesso di San Domenico.Nel quartiere Castello, sono state visitate la chiesa della Purissima, splendido esemplare di architettura gotico-catalana in Sardegna e la chiesa di Santa Lucia, costruita inglobando nei locali della sua sacrestia un’antica torre pisana, monumenti signifi-cativi dei quali le socie Iole Garau e Anna Palmieri Lallai hanno illustrato, con competenza ed estrema dovizia di particolari, le rilevanze architettoniche e il ricco apparato iconografico e simbolico.Motivo di grande soddisfazione per tutta la Sezione, fiore all’occhiello della nostra attività, è senza dubbio la pubblicazione del volume ‘verso un Atlante dei sistemi difensivi della Sardegna’ a cura di Donatella Rita Fiorino e di Michele Pintus, con la collaborazione delle socie del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari. Il volume ha

Visita guidata al quartiere di Castello, Cagliari.

27ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

ottenuto il contributo della Fondazione di Sardegna.Articolato in quattro sezioni, quali stratigrafie difensive, giacimenti conoscitivi, ricognizioni e percezioni, esso è arricchito dall’apporto di oltre sessanta autori, molti dei quali soci del nostro Istituto, provenienti dal mondo accademico nostra-no, in un approccio sinergico e multidisciplinare, organizzato per tematismi, volto alla conoscenza, sistematizzazione e tutela dei sistemi difensivi. L’opera, presentata prima a Cagliari e poi a Sassari, come scrivono gli stessi curatori «vuole proporre una rilettura dell’ampio patrimonio fortificato e militare della Sardegna come riscoperta del pae-saggio stratificato dell’Isola, dal presidio medievale fino ai nuovi fronti delle basi militari. L’incipit ‘verso un Atlante’ sta ad indicare che si tratta di un progetto in evoluzione, il primo numero di una collana che si auspica possa raccogliere almeno a cadenza annuale gli sviluppi degli studi futuri». Non un punto di arrivo, sebbene il risultato sia di grande rilevanza scientifico-culturale, ma di partenza, dal quale trarre nuovi spunti per la conoscenza e la valorizzazione del nostro patrimonio, attraverso una diffusione sempre più consapevole e rispettosa di tale ricchezza.

Monica Vargiu

UMBRIAGITE DI STUDIO A FIRENZE, ROMA E FERMO. VISITE GUIDATE NEL PERUGINO

> Nel corso del semestre settembre 2015-marzo 2016 la sezione Umbria ha deciso di affiancare

alle consuete attività, per così dire, extra moenia (gite di studio a Firenze, Roma e Fermo e viaggio nei castelli del trentino), altre iniziative volte a far conoscere e valorizzare parti meno note del patrimonio culturale e storico perugino (visita alla restaurata Chiesa di sant’Agata, ed alla collezione Carletti Bonucci a Palazzo Baldeschi a Perugia, visita al palazzo di campagna La ginestrella, a Sant’Egidio di Assisi). La ripresa delle attività dopo la pausa estiva è stata segnata da un viaggio di studio intensamente “castellano” a Trento e dintorni (10-13 Settembre 2015), organizzato con il fonda-mentale aiuto dell’arch. Codroico, presidente della

sezione trentina, che anche in questa sede vogliamo ringraziare. In ottemperanza alle sue indicazioni, lungo la strada di avvicinamento, da sud, abbia-mo fatto sosta in Vallagarina, per visitare Castel Noarna, del sec. XI risorto sulle sue rovine dopo essere nato probabilmente come fortificazione in epoca romana e Castel Pietra, sorto intorno ad una torre del sec. XII in posizione strategica a controllo della Strada Imperiale; successivamente, a Trento, abbiamo visitato il Castello del Buonconsiglio, dal sec. XIII alla fine del XVIII sontuosa residenza dei principi vescovi e poi, muovendoci secondo uno schema a raggiera, Castel Thun, in Val di Non, della metà del sec. XIII, interessante esempio di architettura castellana gotica e in Valsugana Castel Pergine, sorto a difesa e controllo della via per Venezia, e Castel Ivano di origine longobarda, fino al sec. XIII proprietà dei vescovi di Feltre, poi con-teso fra varie signorie e infine, nel sec. XV entrato a far parte della contea del Tirolo. Sulla via del ritor-no, scendendo verso il Garda, sosta a Castel Stenico, fortificazione di origine altomedievale arroccata su un dosso roccioso da cui domina la conca delle Giudicarie esteriori, proprietà dei vescovi principi di Trento dal sec. XIII, e poi visita alla Rocca di Riva del Garda.Il 27 ottobre gita di studio a Firenze: visita guidata al Convento domenicano di San Marco, opera di Michelozzo, affreschi del Beato Angelico, opificio delle Pietre dure, sorto per volere di Ferdinando I de’ Medici e tuttora attivo nel restauro e conser-vazione delle opere d’arte, mostra “Il Palazzo e la città” dedicata a palazzo Spini Ferroni.Il 14 novembre la dott.ssa Tiziana Biganti della Sovrintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, ha illustrato la storia e le fasi del restauro della Chiesa di Sant’Agata a Perugia recentemente ria-perta al pubblico. A corredo dell’apparato pittorico parietale, con il contributo della sezione Umbria sono state riportate alla luce e restaurate due teste femminili di Sante, di ottima fattura, e un’emozio-nante Madonnina del latte, oggetto di antico culto popolare.Il 15 dicembre festa degli auguri presso il secente-sco Palazzo di campagna “La Ginestrella”, assurto poi alla notorietà televisiva come location di alcune scene dello sceneggiato su Luisa Spagnoli. Nel salo-ne del palazzo la prof. Erminia Irace dell’Università di Perugia ha svolto una conferenza dal titolo “Storie di famiglie. Perugia nel Rinascimento”.

Castel Noarna, situato in provincia di Trento, nel comune di Nogaredo. In possesso dei signori di Noarna fino agli inizi del XIV secolo, passò successivamente ai Castelbarco, a servizio dei vescovi di Trento, che lo detennero fino al 1456 quando, a causa della ribellione di Giovanni di Castelbarco, venne espugnato da Pietro e Giorgio Lodron su ordine di Georg Hack, principe vescovo di Trento. I Lodron lo possedettero per oltre cinque secoli.

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI28

Il percorso di visita è caratterizzato da postazioni multimediali e pannelli illustrativi dell’evoluzione storica delle fortificazioni in epoca moderna. Di particolare interesse è il grande plastico ligneo che rappresenta Verona cinta dalle sue mura.Nell’assemblea dei soci, che ha concluso l’incontro, sono state presentate le attività programmate per il 2016 e le Giornate dei Castelli. Dopo il successo dell’edizione del 2015, vi saranno quest’anno la visita alle fortezze dell’area veneziana estese su un periodo di tre settimane al fine di garantirne un’am-pia fruizione pubblica.

Fiorenzo Meneghelli

Il 27 gennaio 2016 gita di studio a Roma, avente per tema l’architettura civile del Medioevo roma-no. La giornata ha avuto il suo fulcro di interesse nella visita guidata al quartiere Monti, il più ricco di abitazioni e di torri di quel periodo; particolare attenzione è stata posta al poderoso basamento della Torre dei Conti eretta nel 1203 da Innocenzo III come parte di un recinto fortificato, alla Torre del Grillo, eretta nel sec. XIII dai Carboni e passata nel ‘600 ai marchesi del Grillo che vi aggiunsero il singolare, alla Casa dei Cavalieri di Rodi, sede un tempo del Priorato romano dell’ordine di Malta, e infine alla Torre delle milizie eretta dai Conti all’i-nizio del sec. XIII e poi acquistata da Bonifacio VIII e da lui fortificata contro i Colonna.Il 20 febbraio, le prof.sse Cristina Galassi e Silvia Blasio, docenti di Storia dell’arte presso l’Univer-sità di Perugia, hanno guidato i soci nella visita alla Galleria della Fondazione Carletti Bonucci a Palazzo Baldeschi, storico edificio cinquecentesco ispirato al modello di Palazzo Crispi a Orvieto, progettato dal Sangallo e riportato allo splendore originario dopo anni di restauro. Infine, il 16 marzo gita a Fermo, organizzata con la collaborazione della sezione Marche, nella per-sona del Presidente, Pietro Fenici, che ringraziamo vivamente. Dopo aver percorso il centro della città, con sosta nella Piazza del Popolo, per ammirare il palazzo dei Priori, il Palazzo degli Studi, il Palazzo del Legato Pontificio, i Loggiati e successiva sosta sulla piazza del Girifalco con visita al Duomo, siamo stati ricevuti dalla contessa Romani Adami e dalla figlia Cecilia nel loro palazzo, imponente edificio settecentesco che ingloba parti preesistenti di epoche diverse. La giornata si è conclusa con due gioielli fermani, le Cisterne romane e L’adorazione dei pastori del Rubens.

Isabella Mannocchi Nardi

VENETOVERONA 13 FEBBRAIO 2016 – ASSEMBLEA SOCI SEZIONE VENETO

> Il direttivo e l’assemblea della sezione Veneto si riuniscono nello stesso giorno, in luoghi sempre

diversi, per creare un’occasione di incontro tra tutti i soci e un’opportunità per visitare ed approfondire la conoscenza dei numerosi siti fortificati della regione.L’incontro di Verona prevedeva una serie di visite guidate ad alcuni luoghi che per la storia dell’Isti-tuto e per i recenti restauri di architetture militari presentavano un particolare interesse, quindi un pranzo insieme a tutti prima dello svolgimento nel pomeriggio del Consiglio Sezionale e dell’Assem-blea dei soci.Questa iniziativa è stata aperta ad altri soci dell’I-stituto e a persone non iscritte all’I.I.C. ma che potevano essere interessate all’attività dell’Istituto.La Biblioteca di Castelvecchio ha costituito la prima tappa della visita guidata, dall’arch. Perbellini e dalla responsabile della Biblioteca. Dopo un saluto della direttrice del Museo Paola Marini, abbia-mo visitato la torre in cui è conservato il Fondo Gazzola dedicato alla storia dei castelli e dell’ar-chitettura militare, raccolti da Piero Gazzola, e donati all’Istituto Italiano dei Castelli e il fondo EN/IBI dedicato alla castellologia appartenente all’ex biblioteca IBI ora fusa con Europa Nostra. Un patrimonio documentale enorme, anche se collocato ormai in un ristretto spazio, in cui gli stu-diosi posso consultare i testi nel suggestivo spazio realizzato da Carlo Scarpa e nel contempo ammirare dalle finestre della torre i suggestivi panorami verso il castello, il fiume Adige, l’arco romano dei Gavi. È questa anche una proposta di visita che rivolgo a tutti i soci dell’Istituto. Ci siamo poi spostati nell’ex caserma Passalacqua dove abbiamo visitato con l’arch. Gianfranco Arieti dell’Università di Verona il restauro dell’ex panifi-cio austriaco (1863-65) ad opera dell’arch. Massimo Carmassi.Il complesso architettonico ora è diventato sede del polo universitario di Verona: la “Provianda” si estende su una superficie complessiva di 25.000 mq (5.000 per piano). Il piano interrato ospita sei laboratori e il deposito libri; le aule occupano inve-ce il primo piano assieme alla segreteria studenti e alla segreteria didattica. Al primo e secondo piano trovano spazio gli studi dei docenti, gli uffici del personale tecnico e amministrativo, le sale riu-nione e le aule riservate ai dottorandi. La nuova biblioteca SMEC è situata nel sottotetto e accorpa oltre 200.000 fra volumi e periodici d’interesse economico e giuridico, frutto della fusione di 7 biblioteche precedentemente disseminate in altri edifici dell’Università. Inoltre, offre agli studiosi 320 posti a sedere e 32 postazioni per la ricerca su risorse elettroniche.Nel pomeriggio si è svolta la visita al bastione delle Maddalene (1527) il cui impianto veneziano è stato modificato dall’intervento austriaco nel 1839-40. Il bastione restaurato è stato aperto alla visita al pubblico alla fine del 2015 è oggi sede del centro documentale “Verona città fortificata patrimonio mondiale dell’Unesco”.

Fermo, Torre Matteucci: pregevole esempio di torre

gentilizia, recentemente recuperato, importante testimonianza storico –

architettonica del capoluogo di provincia marchigiano.

29ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

Il percorso di visita è caratterizzato da postazioni multimediali e pannelli illustrativi dell’evoluzione storica delle fortificazioni in epoca moderna. Di particolare interesse è il grande plastico ligneo che rappresenta Verona cinta dalle sue mura.Nell’assemblea dei soci, che ha concluso l’incontro, sono state presentate le attività programmate per il 2016 e le Giornate dei Castelli. Dopo il successo dell’edizione del 2015, vi saranno quest’anno la visita alle fortezze dell’area veneziana estese su un periodo di tre settimane al fine di garantirne un’am-pia fruizione pubblica.

Fiorenzo Meneghelli

VENETOVERONA 13 FEBBRAIO 2016 – ASSEMBLEA SOCI SEZIONE VENETO

> Il direttivo e l’assemblea della sezione Veneto si riuniscono nello stesso giorno, in luoghi sempre

diversi, per creare un’occasione di incontro tra tutti i soci e un’opportunità per visitare ed approfondire la conoscenza dei numerosi siti fortificati della regione.L’incontro di Verona prevedeva una serie di visite guidate ad alcuni luoghi che per la storia dell’Isti-tuto e per i recenti restauri di architetture militari presentavano un particolare interesse, quindi un pranzo insieme a tutti prima dello svolgimento nel pomeriggio del Consiglio Sezionale e dell’Assem-blea dei soci.Questa iniziativa è stata aperta ad altri soci dell’I-stituto e a persone non iscritte all’I.I.C. ma che potevano essere interessate all’attività dell’Istituto.La Biblioteca di Castelvecchio ha costituito la prima tappa della visita guidata, dall’arch. Perbellini e dalla responsabile della Biblioteca. Dopo un saluto della direttrice del Museo Paola Marini, abbia-mo visitato la torre in cui è conservato il Fondo Gazzola dedicato alla storia dei castelli e dell’ar-chitettura militare, raccolti da Piero Gazzola, e donati all’Istituto Italiano dei Castelli e il fondo EN/IBI dedicato alla castellologia appartenente all’ex biblioteca IBI ora fusa con Europa Nostra. Un patrimonio documentale enorme, anche se collocato ormai in un ristretto spazio, in cui gli stu-diosi posso consultare i testi nel suggestivo spazio realizzato da Carlo Scarpa e nel contempo ammirare dalle finestre della torre i suggestivi panorami verso il castello, il fiume Adige, l’arco romano dei Gavi. È questa anche una proposta di visita che rivolgo a tutti i soci dell’Istituto. Ci siamo poi spostati nell’ex caserma Passalacqua dove abbiamo visitato con l’arch. Gianfranco Arieti dell’Università di Verona il restauro dell’ex panifi-cio austriaco (1863-65) ad opera dell’arch. Massimo Carmassi.Il complesso architettonico ora è diventato sede del polo universitario di Verona: la “Provianda” si estende su una superficie complessiva di 25.000 mq (5.000 per piano). Il piano interrato ospita sei laboratori e il deposito libri; le aule occupano inve-ce il primo piano assieme alla segreteria studenti e alla segreteria didattica. Al primo e secondo piano trovano spazio gli studi dei docenti, gli uffici del personale tecnico e amministrativo, le sale riu-nione e le aule riservate ai dottorandi. La nuova biblioteca SMEC è situata nel sottotetto e accorpa oltre 200.000 fra volumi e periodici d’interesse economico e giuridico, frutto della fusione di 7 biblioteche precedentemente disseminate in altri edifici dell’Università. Inoltre, offre agli studiosi 320 posti a sedere e 32 postazioni per la ricerca su risorse elettroniche.Nel pomeriggio si è svolta la visita al bastione delle Maddalene (1527) il cui impianto veneziano è stato modificato dall’intervento austriaco nel 1839-40. Il bastione restaurato è stato aperto alla visita al pubblico alla fine del 2015 è oggi sede del centro documentale “Verona città fortificata patrimonio mondiale dell’Unesco”.

Castelvecchio, biblioteca Fondo Gazzola.

Bastione delle Maddalene plastico della mura di Verona.

AVVISO IMPORTANTEL’Istituto Italiano dei Castelli da 50 anni è impegnato in iniziative a sostegno del patrimonio di architettura fortificata italiana

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DEDUCIBILITÀ DELLE EROGAZIONI LIBERALI (DONAZIONI) IN FAVORE DELL’ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI

Il DL 3572005 – Legge 80/2005 ha ulteriormente ampliato le agevolazioni a favore di persone fisiche e giuridiche che erogano liberalità in favore delle ONLUS. Ricordiamo pertanto che le contribuzioni in favore dell’Istituto Italiano dei Castelli documentate da movimenti bancari o postali, in particolare gli importi dei contributi eccedenti la quota minima di 80 euro si acquisiscono come “erogazioni liberali” e pertanto sono deducibili o detraibili ai fini fiscali, sulla base della vigente normativa in materia ovvero possono essere dedotte nella misura massima del 10% del proprio reddito imponibile, fino ad un limite di euro 70.000.

IBAN: IT07 V033 5901 6001 0000 0119 213 - IT56 U076 0101 6000 0004 9529 209info e contatti presso la segreteria generale: aperta da martedì a venerdì - ore 9.30/13.30 tel. 02.347237 - fax 02.99987224 - via G.A. Borgese, 14 - 20154 [email protected] - www.istitutoitalianocastelli.it

RECENSIONI30

DONATELLA RITA FIORINO, MICHELE PINTUS (A CURA DI), VERSO UN ATLANTE DEI SISTEMI DIFENSIVI DELLA SARDEGNA, CASTELLA N. 100, ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI, SEZIONE SARDEGNA, 2015, GIANNINI EDITORE, NAPOLI, 2015.

> L’intento dell’opera è subito svelato, nell’e-pigrafe iniziale: «A tutti, per studio, ricerca,

diffusione, conoscenza, comunicazione». Si tratta della realizzazione di un grande progetto: certo ambizioso e dai tempi lunghi, ma indubbiamente fattibile, visto il bel risultato finale. Michele Pintus, uno dei curatori, nel rievocare i grandi passi fatti dall’associazione, ci fa piombare in un attimo in un mondo antico: dove i castelli, per l’immagina-rio collettivo sfarzosamente arredati, erano invece ambienti stretti, essenziali, atti al ricovero di uomini d’arme; ma c’erano anche le residenze dei re nelle città, Cagliari, Alghero, Sassari, o in zone salutari come Burgos e Ardara, o ancora a Oristano, dove Mariano d’Arborea emanò un importante codice, poi migliorato dalla figlia Eleonora: la celebre Carta de Logu, sopravvissuta per lungo tempo, perché adottata dai catalani e rimasta in vigore fino all’e-manazione del codice Feliciano sabaudo, nel 1827. Molti sono i lavori storici sul patrimonio difen-sivo, troppo pochi invece gli studi sulle tecniche costruttive tradizionali e sui materiali; da qui, ce lo confidano subito Donatella Rita Fiorino e Michele Pintus «la decisione di costruire un atlante dei siste-mi difensivi della Sardegna, maturata a partire da alcune considerazioni critiche sullo stato dell’arte degli studi in materia, dalle quali sono emersi i pun-ti di forza e di debolezza del complesso dei lavori finora prodotti, suggerendo spunti significativi per una nuova fase culturale della ricerca scientifica». Quattro sono le Sezioni di questa importante ope-ra: tutte trasversali e fortemente multidisciplinari: un’impostazione che vuole puntualizzare precisi ambiti di riflessione sui quali basare anche i numeri successivi della collana di Sardegna, di cui questo volume costituisce il numero inaugurale. La Prima Sezione: Stratigrafie difensive. Storia, archeologia, paesaggio, compresa in un lungo periodo che va dal Medioevo al pieno ‘900, si concentra soprattutto sul paesaggio, la tutela, la fruizione e la trasmissione al futuro. Sei i contributi che, da un quadro storico generale, si addentrano nei diversi momenti crono-logici dell’apparato storico difensivo, raccontando le trasformazioni indotte dalle innovazioni degli armamenti e dalle strategie sempre più funzionali alla difesa del territorio.Il lungo saggio di Francesco Cesare Casula, ricostru-isce minuziosamente il castelliere sardo spaziando dal periodo fenicio-punico al romano, al vandalico, al bizantino, al giudicale e ancora al periodo spa-gnolo e a quello sabaudo. Un tema che sta molto a cuore al nostro autore, che ci regala, come sempre, pagine di grande spessore e bellezza; e così il tema dell’incastellamento, proposto da Alessandra Cioppi, che si attarda sulle committenze (le famiglie dei Doria e dei Malaspina nel Logudoro), e ancora sulle destinazioni d’uso, le trasformazioni e, soprattut-to, sugli avvenimenti storico-politici determinanti per il vissuto dell’isola. Non meno affascinante e fortemente multidisciplinare, il quadro che Marco Milanese rende attraverso una comparazione fra i

contributi delle indagini archeologiche e le fonti.fra l’archeologia, la storia e le fonti, si innesta natu-ralmente lo studio delle Tecniche costruttive mura-rie. Punto di partenza del lungo lavoro di Donatella Rita Fiorino, Caterina Giannattasio e Silvana Maria Grillo, sono stati, ancora una volta, i documenti: da un lato le copiose fonti archivistiche e biblio-grafiche dei maggiori Archivi di Stato (Cagliari e Torino, l’Archivo General di Simancas, l’Archivo de la Corona de Aragòn di Barcellona), ma anche le fonti manualistiche, iconografiche e cartografi-che, per dare poi vita a una intensa campagna di sopralluoghi che le ha condotte a circoscrivere il tema di ricerca alle torri edificate fra il XVI e il XVII secolo, sulle quali – rendono conto le tre autrici –, è stata condotta l’analisi diretta con rilievo foto-grafico, metrico, architettonico, materico, e ancora l’indagine diagnostica, l’analisi mineropetrografica dei materiali lapidei naturali e artificiali, per rico-noscere varianti e invarianti associabili a specifici momenti storici, e dunque utili a contribuire alla definizione cronologica delle tecniche murarie. I dati rilevati in tutte le fasi (e ci sono voluti 10 anni di lavoro) sono stati successivamente inseriti in un Sistema Informativo Territoriale appositamente progettato, interoperabile col sistema informativo territoriale regionale e il geoportale della Regione sarda. Un manoscritto anonimo della BUC è alla base del lavoro di Franco Masala, che ci riporta ancora una volta a tempi più vicini: siamo alla fine del XIX secolo, quando un decreto regio stabiliva la can-cellazione delle piazzeforti militari in quasi tutte le regioni costiere e nelle isole italiane. In Sardegna furono interessate, soprattutto, le fortificazioni di Cagliari, le mura di Alghero e le torri costiere. L’esito fu il ripensamento urbanistico delle città, a discapito di mura e fortezze, talvolta convertite ad uso civile, ma troppo spesso abbandonate o demo-lite, con la creazione di un nuovo paesaggio. Che cos’è il paesaggio? Come afferma Maria Antonietta Mongiu «É esplorando il vissuto dei singoli e delle comunità che riscopriamo il paesaggio e le moda-lità di costruzione e di percezione dello stesso, percezione condizionata dalla interdipendenza tra natura e storia». Ma quanti castelli, quante fortez-ze, torri costiere, nuraghi, mura urbane, sono stati abbandonati, e quale destino migliore, in questo caso, se non un recupero in senso turistico, come ci suggerisce Paolo Scarpellini, attenzione, però, la fruizione deve essere in assoluta continuità con la loro origine. Quindi un uso rispettoso e garbato per funzioni diverse, sostenibili e compatibili, a servizio del territorio e della comunità, purché non compor-tino modifiche irreversibili. Il tutto, ce lo ricordano Maria Luisa Mulliri e Giorgia Tomasi, grazie all’in-tervento delle istituzioni, sia nell’azione diretta di recupero e conservazione sia di controllo a garanzia del rispetto delle leggi statali in materia di tutela. Con la Seconda Sezione: Giacimenti conoscitivi. Fonti, memorie, luoghi, ritorniamo al paesaggio. Il paesaggio attuale ci restituisce ben poco delle anti-che fortificazioni che costellavano la Sardegna e poco ci riporta la documentazione materiale (come gli schizzi e i disegni), ma il paesaggio reale è stato immortalato, per esempio, dall’iconografia pittorica. Un valido esempio – ce lo ricordano Patricia Olivo e Valeria Masili – sono le opere conservate nella Pinacoteca Nazionale di Cagliari, provenienti in

31RECENSIONI

gran parte dalle chiese francescane del capoluogo, esemplificative della cultura artistica sardo iberica dei secoli XV e XVI. Una città fortificata è nello sfondo della tavola della Crocefissione nel retablo di San Bernardino, un borgo medievale con i suoi principali edifici: la chiesa, il mastio, le torri con le guglie, la cinta muraria e l’ingresso alla città; e così nel retablo della Porziuncola, che presenta borghi fortificati con tetti spioventi e un castello; nel retablo della Visitazione è una città fortificata e ancora un borgo con case e botteghe; così anche nel retablo del Presepio è un castello con torri. In tutti i casi sfondi ispirati a scenari contemporanei sotto gli occhi di tutti, dove gli artisti, spesso, si rifacevano ad architetture reali traendo spunto dal paesaggio a loro più vicino e familiare. Ma il paesaggio reale è stato immortalato anche dalla letteratura: ed è Maria Grazia Vescuso che ci pre-senta i castelli descritti da Dante, dall’Ariosto, da Cesare d’Azeglio e da Cesare Cantù, ma soprattutto da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi (chi non ricorda il castello dell’Innominato: isolato, irraggiungibile, tenebroso: un nido insanguinato di un’aquila, che non rievoca rifugio e protezione, ma sangue tutt’intorno a sé ma che può trasformarsi in locus amoenus grazie al ravvedimento del padrone, dopo la sua conversione. Il perdono e la grazia scendono infatti sull’Innominato e sui luoghi in cui vive, illuminando lo spirito del signore del castello. E che dire del castello di Galte, di Canne al vento di Grazia Deledda, dove l’autrice riesce, con pochi ma essenziali tratti, a far si che questo baluardo, che in realtà è il castello di Pontes presso Galtellì, sia punto di riferimento principale della scena e insieme testimone muto e incrollabile delle angosce e dei turbamenti di uomini e di donne protagonisti del romanzo.Altri paesaggi, stavolta inediti, vengono restituiti ai nostri occhi da Paolo Cau con Le fortificazioni sarde citate nel diario di Francesco d’Austria d’Este, ospi-te dell’isola nel 1811 e nel 1813. Il vecchio castello di Villasor (la Casaforte), il Castello di Monreale a San Gavino, i resti di vecchie torri che chiamano Nuraghe, e ancora Santa Caterina di Pittinuri; e Bosa, senza mura ma con l’avanzo di un vecchio mezzo diroccato castello piuttosto grande, e ancora i bastioni di Alghero, puntigliosamente descritti; e Sassari, col Castello bello, capiente, con un cortile centrale che può ospitare 200 cavalli, per i quali è dotato di buone stalle. E ancora le Immagini di viaggio di Max Leopold Wagner di Maria Serena Pirisino. Nel 1906 il Wagner, dopo aver dedicato 6 mesi allo studio del dialetto cagliaritano, percorse la Sardegna, in bicicletta o in treno, con taccuino, macchina fotografica e fonografo, immergendosi completamente nella realtà culturale che visitava. Nelle sue riflessioni non mancano riferimenti lega-ti alle particolarità dei paesaggi e al patrimonio storico-edilizio, informazioni poste costantemente in relazione alle diverse realtà visitate. Le riflessioni del Wagner offrono anche un apporto molto inte-ressante nell’analisi delle fortificazioni sarde, con specifico riferimento al loro stato di conservazione all’inizio del secolo scorso. Del castello di Monreale, per esempio, egli apprezza il buono stato di con-servazione delle rovine; le antiche torri di Oristano gli ricordano l’epoca medioevale, a Bosa il fascino paesaggistico della fortezza domina la sua descri-zione: «adagiata al di là del Temo e sovrastata dalle

rovine del castello medioevale, rappresenta uno dei panorami più belli dell’isola».Seguono I castelli signorili del XII e XIV secolo, espressione dei poteri locali, studiati da Alessandro Soddu, profondo conoscitore delle signorie dei Doria e dei Malaspina nel Logudoro. (Castelgenovese e Monteleone per i primi e Bosa e Osilo per i Malaspina). Ma anche il castello arborense di Monreale, studiato da Roberto Ibba: la struttura, la storia, lo spazio politico e agrario; e il castello di Medusa a Samugheo (Mariella Cortès), da Castrum bizantino a castello di frontiera, e il Castello Orguglioso a Silius (oggetto del saggio di Antonello Sanna, Storia, architettura, il restauro e lo scavo archeologico e paesaggio). Rimaniamo ancora immersi nei tempi antichi, sta-volta con Marcello Schirru e Le architetture militari storiche, attraverso i manoscritti del Cinquecento e del Seicento: relazioni viceregie, corrispondenza da e per la Corte, contratti d’appalto nei cospicui fondi notarili, ma soprattutto i carteggi di natura feudale. Metodologia adottata anche da altri autori che fan-no così riaffiorare altri presidi militari: le caserme (l’arma dei carabinieri), l’impianto di Monte Agumu (Pula), la difesa antiaerea durante la seconda guerra mondiale.Il filo conduttore, è sempre lo stesso: una severa e sistematica ricerca d’archivio, ben evidente, ancora una volta, anche nella terza sezione del nostro atlante: Ricognizioni. Segni, materia, strumenti. La conoscenza integrata dall’archivio alla fabbrica: Il forte Sant’Ignazio. La ricerca, ci dicono Enrico Belli e Donatella Fiorino, ha preso avvio dalla ricogni-zione dei documenti d’archivio, trascritti in forma integrale e, successivamente, attualizzati mediante la conversione delle informazioni dimensionali storiche nel sistema metrico decimale corrente. Parimenti si è avviata l’analisi metrica, materica e stratigrafica degli elevati, sul quale è stato speri-mentato il rigoroso protocollo interdisciplinare di indagine, già adottato nell’ambito degli studi su altre tipologie di sistemi difensivi. Stessa metodolo-gia di indagine archivistica è quella compiuta sulle fortificazioni e le tecniche murarie di età pisana nel Castello di Cagliari, in particolare sulla torre di San Pancrazio. E ancora l’Analisi grafica dei documenti d’archivio come strumento per “leggere e conoscere” il progetto della fortificazione alla moderna (Andrea Pirinu); e l’utilizzo dei GIS come strumenti d’archivio, analisi e rappresentazione di informazioni, per arrivare, infine, al sistema infor-mativo per la conoscenza integrata e costruzione dell’atlante tematico.Percezioni. Scenari, prospettive, itinerari è il titolo della quarta e ultima sezione: Non poteva mancare l’apporto del cinema per un approccio alle prospettive di riuso dei beni militari dismessi a la Maddalena; e ancora uno sguardo attento alle fortificazioni della Guerra fredda, al “Muro mediterraneo e l’architettura moderna, i nuovi modi per comunicare i castelli, e per restaura-re beni e saperi, come i restauri del castello di Bosa, e come valorizzarli, per esempio, il castello arago-nese di Sassari, o riqualificare e valorizzazione un percorso nascosto, quale il compendio costiero di is Mortorius, o la Sella del diavolo.

Cecilia Tasca

Particolare del forte di Fortezza (Franzenfeste), in provincia autonoma di Bolzano (in Trentino Alto Adige). Foto di Domenico Caso.

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