sommario Il biologico a marchio ALMAVERDE BIO cresce del 34% · Canova chiude il 2007 con un...

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Anno XVII n°1 - Gennaio/Febbraio Duemila8 sommario euro. “Dopo un biennio di sostanziale sta- bilità in questo comparto – afferma Renzo Piraccini, direttore generale di Apofruit – la nostra impresa si appresta ad una nuova fase di sviluppo, frutto di una rin- novata attenzione della distribuzione verso il biologico, ma anche di una mag- giore capacità propositiva del marchio Almaverde Bio che raccoglie il frutto della riconoscibilità ormai collaudata tra i con- sumatori. Poiché intendiamo conquistare altre fette di mercato, siamo alla ricerca di produttori di biologico di specie autunna- li e invernali (pere, mele, uva da tavola, susine tardive), che vogliano condividere il nostro progetto”. Gli impor- tanti dati di vendita ottenuti BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA Sped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88 Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166 Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini Tel. 0541 738111 Direttore: Enzo Treossi - Direttore Responsabile: Maurizio Magni Editing e progetto grafico: PrimaPagina - Cesena Comitato di Redazione: Gianluca Balzani, Giancarlo Battistini, Giuseppe Bubani, Antonio Bucella, Gianluca Casadio, Gianni Ceredi, Curzio Firenzuola, Franco Girotti, Renzo Malatesta, Roberta Montaguti, Paolo Pari, Nicola Serio, Giovanni Teresi, Piero Turroni, Mirco Zanotti, Maurizio Magni, Carlotta Benini Almaverde Bio cresce del 34% 1-2 COMUNICATO AI SOCI: Piani di sviluppo rurale 2 Liquidazione autunnale: positivi i risultati della campagna 2007 3-4 SPECIALE FIERE: Fruitlogistica e Biofach 5 PAGINE TECNICHE La fragola nell’area romagnola 6-9 DALL EMILIA Agra Aiproco entra in Apofrui Italia 10 DAL METAPONTO E DALLA SICILIA In posititivo l’attività dello stabilimento di Donnalucata, dal 1° gennaio passato ufficial- mente ad Apofruit Italia 11 DAL LAZIO Progetto di studio sul kiwi IGP Latina 12 notizie Il biologico a marchio ALMAVERDE BIO Canova chiude il 2007 con un fatturato di 40,5 milioni di euro. Per Apofruit previsti nuovi investimenti per 20 milioni di euro entro il 2010 N uove strutture per la lavorazione dei prodotti biologici ed orticoli, nuove linee di lavorazione ad alta tecnologia, aumento dell’occupazione e un nuovo impianto fotovoltaico da 140mila kW all’anno. Il 2007 è stato un anno decisa- mente positivo per Apofruit Italia, che sul fronte del biologico ha visto una costan- te crescita delle vendite realizzate attra- verso Canova, con un fatturato finale di 40,5 milioni di euro (+4% rispetto al 2006). In particolare, hanno segnato un consistente incremento le vendite dei prodotti commercializzati con il marchio Almaverde Bio, con un aumento del 34% rispetto al 2006, per un valore di 14,1 milioni di cresce del 34%

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Anno XVII n°1 - Gennaio/Febbraio Duemila8

sommario

euro. “Dopo un biennio di sostanziale sta-bilità in questo comparto – afferma RenzoPiraccini, direttore generale di Apofruit –la nostra impresa si appresta ad unanuova fase di sviluppo, frutto di una rin-novata attenzione della distribuzioneverso il biologico, ma anche di una mag-giore capacità propositiva del marchioAlmaverde Bio che raccoglie il frutto dellariconoscibilità ormai collaudata tra i con-sumatori. Poiché intendiamo conquistarealtre fette di mercato, siamo alla ricerca diproduttori di biologico di specie autunna-li e invernali (pere, mele, uva da tavola,susine tardive), che vogliano condividereil nostro progetto”. Gli impor-tanti dati di vendita ottenuti

BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIASped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88

Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini Tel. 0541 738111

Direttore: Enzo Treossi - Direttore Responsabile: Maurizio Magni Editing e progetto grafico: PrimaPagina - Cesena

Comitato di Redazione: Gianluca Balzani, Giancarlo Battistini, Giuseppe Bubani, Antonio Bucella, Gianluca Casadio, Gianni Ceredi, Curzio Firenzuola, Franco Girotti, Renzo Malatesta, Roberta Montaguti, Paolo Pari, Nicola Serio,

Giovanni Teresi, Piero Turroni, Mirco Zanotti, Maurizio Magni, Carlotta Benini

Almaverde Bio cresce del 34%

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COMUNICATO AI SOCI:Piani di sviluppo rurale

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Liquidazione autunnale:positivi i risultati della campagna 2007

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SPECIALE FIERE:Fruitlogistica e Biofach

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PAGINE TECNICHELa fragola nell’area romagnola

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DALL’EMILIAAgra Aiproco entra in Apofrui Italia

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DAL METAPONTOE DALLA SICILIAIn posititivo l’attività dello stabilimento di Donnalucata, dal 1° gennaio passato ufficial-mente ad Apofruit Italia

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DAL LAZIOProgetto di studio sul kiwiIGP Latina

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notizie

Il biologico a marchioALMAVERDE BIO Canova chiude il 2007 con un fatturato di 40,5 milioni di euro. Per Apofruit previsti nuovi investimenti per 20 milioni di euro entro il 2010

Nuove strutture per la lavorazione deiprodotti biologici ed orticoli, nuove

linee di lavorazione ad alta tecnologia,aumento dell’occupazione e un nuovoimpianto fotovoltaico da 140mila kWall’anno. Il 2007 è stato un anno decisa-mente positivo per Apofruit Italia, che sulfronte del biologico ha visto una costan-te crescita delle vendite realizzate attra-verso Canova, con un fatturato finale di40,5 milioni di euro (+4% rispetto al2006). In particolare, hanno segnato unconsistente incremento le vendite deiprodotti commercializzati con il marchioAlmaverde Bio, con un aumento del34% rispetto al 2006, per unvalore di 14,1 milioni di

cresce del 34%

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notizie

Sono stati approvati i nuovi Piani diSviluppo Rurale (PSR) per le Regioni EmiliaRomagna, Lazio e Veneto, in cui sono pre-senti importanti risorse per il settore agrico-lo in generale e quindi anche per l’ortofrut-ta. In quest’ottica Apofruit Italia comunica aisoci che all’interno delle varie misure difinanziamento è prevista anche la possibilitàdi presentare dei progetti di filiera dove lacooperativa si fa soggetto promotore e i variproduttori ortofrutticoli associati diventano isoggetti beneficiari. Per i soci produttorisono stati individuati alcuni investimenti chepotrebbero ricevere i contributi previsti dallaRegione: si tratta di tutti quegli investimentiche rientrano nell’acquisto di macchinari,strumentazioni e tecnologie per la riduzionedei costi dotati di tecnologie innovative(macchine agevolatrici della raccolta incampo, carrelli elevatori da campo, impiantiinnovativi per la potatura, reti antigrandine,mezzi meccanici per interventi agronomici,ecc.). A questi si aggiungono gli investimen-ti riguardanti macchinari, strumentazioni emezzi tecnici per la riduzione dell’impattoambientale e per una corretta gestione dellerisorse idriche, quali impianti di microirriga-zione, atomizzatori a basso volume innovati-vi, pacciamatura con bioteli, trinciaerba,strumenti meteorologici, impianti fotovoltaiciper coprire autoconsumo energetico del-l’azienda ecc. Per quanto riguarda il PSRapprovato dalla Regione Emilia Romagna,le filiere previste sono quelle degli ortaggifreschi e patata e della frutta fresca. Gliinvestimenti minimi richiesti per ogni singolaazienda agricola ammontano a 10.000 euro,con contributi a fondo perduto dal 35 al40% della spesa ammessa. Per la RegioneLazio gli investimenti minimi richiesti perogni singola azienda agricola ammontanoinvece a 5.000 Euro, con un contributo afondo perduto del 35% della spesa ammes-sa (40% per imprese in zone svantaggiateo giovani agricoltori, 50% per imprese con-dotte da giovani ed in zone svantaggiate).Infine, per la Regione Veneto gli investi-menti previsti rientrano nelle filiere degliortaggi e della frutta fresca (melo, pero,pesco e actinidia), con un investimentominimo previsto per ogni singolo socio di25.000 euro e un contributo a fondo perdu-to del 30% della spesa ammessa (40% perimprese agricole condotte da giovani IAPentro 5 anni dall’insediamento). Al fine di raccogliere le esigenze delleaziende associate interessate a presenta-re un progetto di filiera, Apofruit Italiainvita i soci a contattare l’Ufficio Tecnicodi zona entro la data del 31 marzo 2008.

COMUNICATO AI SOCI:PIANI DI SVILUPPO RURALE

per produrre 140mila kW all’anno dienergia. L’impianto fotovoltaico diLongiano, la cui completa realizzazione èprevista entro settembre 2008, sarà seivolte più grande di quello inaugurato agiugno 2007 sopra lo stabilimento cese-nate di Pievesestina e arriva a confermadi un indirizzo ecologico collaudato daApofruit Italia, da sempre attenta anuove forme di energia alternativa nel-l’ottica del rispetto della natura e dellasalute ed in linea con la scelta del biolo-gico. L’ingente piano di investimenti pre-visto da Apofruit Italia per il prossimobiennio avrà una ricaduta positiva anchein termini di occupazione, con la previsio-ne di un incremento di manodopera del10%. Nello stabilimento di Longiano,infatti, sono attualmente impiegati 410degli oltre 2.200 lavoratori stagionalioccupati negli stabilimenti Apofruit Italiae per i prossimi mesi è previsto unaumento del numero di questi lavoratori,visto anche l’effetto virtuoso dell’accordodi flessibilità sottoscritto nel 2007 tra leorganizzazioni sindacali e l’azienda.

continua da pagina 1

nel 2007 vanno collocati all’interno di uningente piano di investimenti che entroil 2010 prevede la messa a frutto di 20milioni di euro per il potenziamento dellastruttura di Latina e la ristrutturazione deimagazzini di Bologna e di ScanzanoIonico, in Metaponto. Ma, soprattutto,per la realizzazione di nuove strutture suun terreno di 25mila mq adiacente allostabilimento Apofruit di Longiano, zonastrategica in provincia di Forlì-Cesena,dove da anni viene portata avanti un’in-tensa attività dedicata prevalentementealla lavorazione di prodotti biologici e orti-coli. In quest’area sono iniziati i lavori perla realizzazione di 24 nuove celle frigori-fere per lo stoccaggio di 6mila 500 ton-nellate di prodotto e per la costruzione diun capannone di lavorazione di oltre 2mila metri quadri che farà da raccordotra le nuove celle e lo stabilimento giàattivo. All’interno dei nuovi spazi di ritiro,stoccaggio e lavorazione troverannoposto nuovi impianti ad alta tecnologia,inoltre è prevista la realizzazione di ungrande impianto fotovoltaico progettato

LA ZONA STRATEGICA IN PROVINCIA DI FORLÌ-CESENANella foto lo stabilimento Apofruit Italia di Longiano

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tive”. Liquidazione autunnale positiva,dunque, per Apofruit Italia, che ha regi-strato un’unica nota negativa per quan-to riguarda il comparto agrumi, “chehanno avuto un andamento di mercatoparticolarmente difficile, con esiti infe-riori alle aspettative iniziali”. Va ricorda-to, inoltre, che per agrumi e ortaggi laliquidazione si riferisce al prodotto con-ferito dal 1 ottobre al 31 dicembre2007. Di seguito, in dettaglio, i risulta-ti ottenuti per ogni comparto.

Pere autunnaliPer quanto riguarda il comparto dellepere William il mercato ha avuto unandamento positivo, con una liquidazio-ne di 40 centesimi per la cat. I 60+.“Un buon risultato anche per il compar-

to industriale, sia da sciroppo che dasucchi, che costituisce un elementodeterminante per la remunerazione diqueste varietà”. Sostenuta anche ladomanda per la varietà Max RedBartlett, dove la cat. I 60+ è stata liqui-data a 47 centesimi.

Susine angelenoCon 49.955 q.li di prodotto liquidatoApofruit Italia ha chiuso un anno recordin termini quantitativi, per un prodottoproveniente per il 90% dall’area diLatina. “Il risultato ottenuto di 52 cen-tesimi per la cat. I conferma l’interes-se del mercato per queste tipologie diprodotto: una varietà, l’angeleno, cheper le sue caratteristiche trova colloca-mento non solo sul mercato europeo,ma anche sui mercati d’oltremare. Laqualità per il comparto susine è fonda-mentale per ottenere la massima valo-rizzazione del prodotto. Non essendociutilizzi industriali, è necessario, per nonmettere a rischio il reddito per i produt-tori, che si proceda a mettere in diffu-sione sistemi di coperture degli impian-ti che proteggano dagli agenti atmosfe-rici”.

CachiPer il caco tradizionale l’andamento dimercato è stato favorevole, con unrisultato per i produttori di 54 centesimi

Al termine della campagna autunna-le Apofruit Italia ha liquidato ai soci

210.957 quintali di prodotto, per unimporto totale di 7 milioni e 520 milaeuro. “Un risultato generale buono,considerando che quella autunnale è laterza liquidazione dell’anno, in cui siliquidano delle varietà importanti per lacooperativa”, esordisce Walter Bucella,Direttore Commerciale Apofruit Italia.Si tratta principalmente di pere(66.771 q.li di prodotto liquidato), susi-ne angeleno (49.955 q.li), agrumi (cle-mentini 55.906 q.li; arance 17.109q.li) e cachi (16.787 q.li), più il compar-to orticolo: un comparto, quest’ultimo,“che a seconda delle varie tipologie haportato risultati differenziati, masostanzialmente in linea con le aspetta-

Positivi i risultati della liquidazione AUTUNNALELa terza campagna del 2007 si è chiusa con risultati soddisfacenti per ApofruitItalia, che ha liquidato ai soci quasi 211mila quintali di prodotto, per un fatturatofinale di 7 milioni e 520 mila euro

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notizie

“Rispetto all’anno precedente,la campagna autunnale 2007 èstata molto positiva”, esordisceRoberto Mattioli, socio produt-tore di Nonantola (Modena)che nell’omonima azienda di 15ettari coltiva 10 ettari a pere

william – I prezzi rispetto al 2006 sonoaumentati del 50%, permettendoci diottenere un buon saldo finale”. Risultatipositivi che sono frutto anche del pas-saggio definitivo di Agra Aiproco adApofruit Italia, “un cambiamento signifi-cativo che ha avuto dei riscontri moltopositivi anche dal punto di vista dell’im-magine aziendale”.

RENZO PINCIOSocio produttore di cachi

“Considerate le temperatureelevate rispetto alla media sta-gionale, la siccità e l’attaccodella mosca che ha colpito lepiantagioni, tutto sommato irisultati finali della campagnaautunnale sono stati soddisfa-

centi”, dice Renzo Pincio, socio pro-duttore di Cesena, dove ha un’aziendaagricola nelle campagne di San Carlo.“Anche per quanto riguarda il prezzo,la media generale è stata buona, conuna liquidazione di 42 centesimi per la Ie la II categoria”.

NANDO RIGHISocio produttore di susine angeleno

E’ soddisfatto Nando Righi,titolare dell’omonima azienda diLatina, dei risultati della campa-gna autunnale 2007, che nono-stante un generale aumentodella concorrenza, è stata posi-tiva. L’azienda Righi è circonda-

ta da 27mila mq di terreno, di cui 2ettari coltivati a susine angeleno; i tito-lari sono stati i primi in tutta la zona delLazio ad introdurre le reti antigrandine.“Nonostante il generale aumento dellaproduzione si temeva una flessione deiprezzi, tuttavia quest’anno abbiamoottenuto una buona produzione con unprodotto di ottima qualità, che ci hapermesso di raggiungere una buonamedia sul mercato.

ROBERTO MATTIOLISocio produttore di pere william

per la cat. I 22+. “Riteniamo interes-sante il risultato ottenuto per il cacorosso brillante - sottolinea Bucella -che ha registrato una media per lacat. I di 62 centesimi. Un risultatoincoraggiante e di buon auspicio,tenendo conto che su questa varietàla cooperativa ha investito con unprogramma produttivo importante.

Agrumi (stabilimento diScanzano Ionico)La campagna dei clementini è statacaratterizzata da un andamentoatmosferico anomalo, con tempera-ture elevate che hanno portato aduna anticipata e forte concentrazionedi maturazione del prodotto, con unaconseguente elevata offerta in unperiodo a cui non è corrisposto unconsumo adeguato. La campagnaper la commercializzazione del cle-mentino è stata infatti più corta delnormale: verso fine dicembre è termi-nata la raccolta. Il risultato finale per iproduttori per la cat. I calibro 5 e oltreè stato così di 36 centesimi. “Sui cle-mentini – puntualizza Bucella - è

importante sviluppare una diversifica-zione produttiva e varietale, che per-metta di allungare il periodo di commer-cializzazione, puntando su varietà tardi-ve che possano essere immesse sulmercato nei mesi di gennaio e febbra-io, allungando il periodo di commercia-lizzazione”. Per quanto riguarda invece ilcomparto arance, il risultato per la cat.I è stato di 25 centesimi. “Di fronte aduna minore produzione rispetto al2006, Apofruit Italia ha registratoanche un andamento di mercato piùdifficile, probabilmente dovuto ad uncambiamento di abitudini di consumo.Una conferma ulteriore che questocomparto sta attraversando una diffi-coltà strutturale, che porta a una indica-zione di superamento di queste specie”.

BiologicoPer quanto riguarda, in ultima analisi, ilcomparto biologico, si conferma ancheper i prodotti autunnali un risultatomolto positivo. “Questo – concludeBucella - con la conferma di prezzi diliquidazione con differenziali adeguatirispetto al prodotto convenzionale”.

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parole Antonio Baglioni, export managerdi Apofruit Italia, ha raccontato la parte-cipazione della cooperativa cesenate allasedicesima edizione del grande Salonedi Berlino. Qui Apofruit Italia eAlmaverde Bio avevano, come di con-sueto, uno stand (nella foto) presso lospazio collettivo “Piazza Italia” del CSO –Centro Servizi ortofrutticoli di Ferrara.

“Con le sue cifre e i suoi volumi, FruitLogistica ha registrato ancora una voltauna presenza unica di operatori del set-tore. La particolarità che abbiamo nota-to quest’anno è stata una massicciapresenza in fiera da parte dei grandimercati inglesi, che si è consolidatanotevolmente rispetto alla precedenteedizione”.

L’alto numero di operatori chiave delsettore ortofrutticolo da tutto il

mondo, l’altà qualità delle rappresentan-ze e i numeri da record nelle presenzehanno riconfermato e superato le giàpositive aspettative e previsioni perl'edizione 2008 di Fruit Logistica. Lavetrina mondiale dell’ortofrutta aBerlino, che dal 7 al 9 febbraio scorsoha registrato qualcosa come 50.000visitatori commerciali da 125 paesi, conun aumento di presenze del 16% rispet-to al 2007. “Una fiera enorme, che si èconfermata anche quest’anno come unappuntamento fondamentale per ibuyers della grande distribuzione estera,che in un contesto internazionale dove sitrovano riuniti tutti insieme i produttoridell’emisfero nord e quelli dell’emisferosud, hanno colto l’occasione per incon-trare in conferenza i fornitori e parlare distrategie future di vendita”. Con queste

Numeri da RECORD per la 16ª Fruitlogistica

Con un record di 46mila 500 visitatori (mille in piùrispetto allo scorso anno) si è chiusa anche l’edizione2008 del Biofach a Norimberga (21-24 febbraio), la piùimportante vetrina europea e mondiale per le aziendeecosostenbili e biologiche. “Un’edizione molto interessante e molto positiva – com-menta Paolo Pari, direttore marketing di Apofruit Italia,che era presente al salone con Almaverde Bio e con i

partner del consorzio – che quest’anno ha offerto unapanoramica a trecentosessanta gradi sull’universo delbiologico, con una nuova appendice, Vivaness, dedicataal benessere e alla cura del corpo”. Al Biofach c’erano120 paesi rappresentati, con i grandi leader europei emondiali dell’universo biologico e con una particolarepresenza di paesi africani. “In questo contesto l’Italia siè confermata come uno dei paesi produttori più impor-tanti a livello internazionale – continua Pari – anche se,nel nostro paese, il prodotto biologico è stato un po’sottovalutato negli ultimi anni. La distribuzione italiana,concentrata ad agire solo sulla leva del prezzo, non hasaputo dare ad esso un collocamento adeguato attra-verso strategie di offerta vincenti, come hanno fattoinvece molti paesi del Nord Europa. Tuttavia, in collabo-razione con alcuni partner della grande distribuzioneche si sono dimostrati attivi e sensibili nei confronti delbiologico, abbiamo dimostrato che il mercato c’è ed èmolto interessante e remunerativo, ed ha un potenzialeche va sfruttato al meglio”.

BIOFACH, UNA VETRINA INTERNAZIONALE PER L’ITALIA DEL BIO

L’attività di miglioramento varietaledella fragola dell’Istituto

Sperimentale per la Frutticoltura di Forlìha come obiettivi, limitatamente allanostra area, la costituzione di varietàcon elevate caratteristiche qualitative ecommerciali (consistenza, aspetto) deifrutti e agronomiche (produttività, rusti-cità, etc.) della pianta. Il progetto viene svolto col contributofinanziario delle tre OP: Apofruit,ApoConerpo e Orogel Fresco. Le selezioni, frutto di incroci finalizzati alraggiungimento degli obiettivi di cui

sopra, vengono valutate presso i campisperimentali dell’azienda Martorano5.Dopo alcuni anni di osservazioni le lineemigliori vengono testate presso alcune“aziende satelliti” di produttori che stori-camente collaborano al progetto. Quelleche superano questa fase vengonomoltiplicate in grandi numeri allo scopodi fare delle osservazioni allargate nellediverse realtà produttive della zona (persituazioni ambientali, tecniche e metodidi coltivazione). In queste fasi “il testi-mone” viene passato alle OP, cioè agliutilizzatori finali delle varietà. Tecnici e

uffici commerciali, consapevoli delleesigenze dei produttori e dei mercati incui operano, sono responsabili dei giu-dizi, e quindi delle scelte finali. Gli appa-rati tecnici delle cooperative sono coin-volti nelle osservazioni di campo e dimagazzino, ma determinante è il pareredel produttore, a cui la varietà è desti-nata. Chi meglio del produttore è ingrado di valutare una serie di aspetticome la scalarità di maturazione, latenuta della pezzatura, la facilità di rac-colta in relazione alla vigoria della pian-ta, alla posizione dei frutti e al distaccopiù o meno agevole? Questi aspetti,incidendo sui tempi e rese di raccolta,quindi sulla redditività della coltura,hanno oggi molto più peso che in pas-sato per aziende che dipendono semprepiù da manodopera esterna non specia-lizzata. La loro valutazione negativa hafortemente limitato la diffusione pressoi produttori di alcune varietà e selezioniche erano dotate di buone caratteristi-che. Fra le accessioni in fase di valutazionefinale emerge, per i positivi riscontri nei2 anni di osservazioni disponibili, 2006e 2007, la selezione 00,92,4. Le dueannate di osservazioni sono state carat-terizzate da andamenti climatici esatta-

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notizie

NUOVE SELEZIONI DI FRAGOLA PER L’AREA ROMAGNOLANella foto in alto un particolare della fruttificazione della selezione 00,92,4. Qui sopra il vivaiodelle selezioni al momento dell’estirpazione

Per i produttori sono in arrivo nuove selezioni difragola dal miglioramento varietale, studiatedall’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Forlì

La fragola nell’area romagnola

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mente opposti, pur tuttavia questa sele-zione si è confermata in tutte le occa-sioni. E’ figlia di Onda e matura nellastessa epoca, la pianta è rustica e vigo-rosa, di buon livello produttivo ed eleva-ta pezzatura dei frutti, costante fino allafine della raccolta. Altri punti di forzasono l’aspetto del frutto, che si presen-ta di forma allungata e regolare, colorevivace e brillante, la sua consistenza,resistenza e vita post-raccolta. La suaqualità è più che discreta. Sembra benadattarsi alla coltivazione biologica eall’impiego come cima radicata. In viva-io produce piante grosse con apparatoradicale sempre ben formato.Riteniamo sia superiore a tutte le varie-tà di epoca simile attualmente diffuse(Onda, Roxana, Record, Idea, etc.) chepotrebbe quindi, a ragione, sostituire. Sipotrebbe così porre un freno alla fram-mentazione varietale che, generandocontinua disformità nel prodotto com-mercializzato, penalizza le nostre produ-zioni. Ciò succede proprio nel periodomedio e tardivo, più esposto di per sé arischi commerciali anche perché affron-tato con varietà diverse, spesso porta-trici di problemi commerciali (Roxana,Idea, etc.). Inoltre, potrebbe esserel’occasione per riqualificare la nostraproduzione, magari attraverso strategiedi valorizzazione commerciale realizzabilisolo se si dispone di varietà realmentein grado di distinguersi. Infine, varietà diquesto tipo ci potrebbero dare la possi-bilità di confrontarci e competere con lefragole delle aree meridionali(Candonga, Camarosa) superiori perqualità (più dure e dolci) rispetto allenostre fragole, e quindi meglio apprez-zate dai mercati. Per raggiungere que-sti obiettivi non basta disporre di una

buonavarietà ma bisogna anche saperla gesti-re correttamente a tutti i livelli (dalla poli-tica di gestione dei brevetti alla gestionedi campo mediante l’adozione di tecni-che colturali “su misura”). Altre 3 selezioni sono state moltiplicatein vivaio quest’anno. Tra queste,96,46,2 ha ottime caratteristiche quali-tative ma limitata produttività, riteniamosia interessante per progetti di qualità.Le selezioni 98,78,7 e 97,129,11hanno elevate caratteristiche agronomi-che (produttività, pezzatura, rusticità) esono di forte attrattiva per i produttori;riteniamo però che una loro diffusioneallargata sia pericolosa in quanto insuffi-cienti dal punto di vista qualitativo. Complessivamente i vivai delle 4 sele-zioni hanno prodotto quasi un milione di

piante (tab. 1) che sarannodisponibili per i prossimi

impianti. Nuove linee precoci, tra cuialcune figlie di Alba, Dora eIrma stanno avanzando esono in corso di valutazione. Inoltre, dallo scorso anno è inatto una collaborazione col CIV

di Ferrara che si è reso disponibi-le a darci in prova una serie di linee

avanzate figlie di Clery e Darselect incui riteniamo siano stati centrati in pienoobiettivi come sapore, consistenza,tenuta e bellezza del frutto. I livelli diqualità e consistenza delle nuove sele-zioni sono molto più alti di quelli dellevarietà attuali. L’aspetto della consi-stenza non è meno importante. Varietàpiù consistenti ci permetterebbero diaffrontare meglio le anomalie climaticheche negli ultimi anni sono state un’im-portante, ma non l’unica, causa di gua-sti e perdite di tenuta delle nostre pro-duzioni, con ripercussioni negative sul-l’andamento dei prezzi ai produttori.Innalzare la consistenza dei frutti signifi-ca poter disporre di fragole in grado didurare più a lungo sulla pianta e di sop-portare elevati carichi produttivi mante-nendo inalterate le proprie caratteristi-che. Inoltre, ma non secondario, poterdisporre di fragole meno sensibili aduna serie di avversità: stagionali (piog-ge, caldo eccessivo, sbalzi termici) eparassitarie (marciumi), più resistentialle manipolazioni e con una più lungavita di post-raccolta. Purtroppo elevati standard qualitativi ecommerciali comportano sempre uncalo delle prestazioni produttive dellapianta, incidendo quindi negativamentesul guadagno dell’azienda. Il divario fra

LA FRAGOLICOLTURA IN ROMAGNANella foto in alto frutti della selezione 96,46,2.Qui sopra un vivaio su prode in località Cervia

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notizie

fragole “che fanno quintali” e fragolebuone e saporite è sempre più marcato.Ma prendere posizioni nette inseguendoun obiettivo della filiera varietale (dal tra-pianto della pianta in campo alla com-mercializzazione finale dei frutti) per tra-scurarne o sottovalutarne altri sarebbesbagliato. Considerati gli attuali livelli diredditività è fondamentale mantenerealte produzioni unitarie, ma allo stessotempo, è fatto d’obbligo innalzare glistandard qualitativi e commerciali,attualmente insufficienti in quanto nonadeguati alle esigenze dei mercati. E’necessario trovare dunque nelle nuovelinee, soprattutto in quelle precoci, chestanno avanzando un compromesso fraproduttività e qualità del tipo di quelloraggiunto con la selezione 92,4 .

LA SITUAZIONE DEI VIVAITra i servizi offerti da Apofruit ai propriassociati c’è la compravendita e distri-buzione delle piantine ai fragolicoltori.Nel 2007 sono state distribuite 3,5milioni di piante a oltre 250 produttori(Tab. 2). I vantaggi che i soci ricevonoda questo servizio sono diversi ma nonsempre ben visibili. I vivaisti si sonodimostrati aperti e disponibili a soddisfa-

re le nostre esigenze. Abbiamo la pos-sibilità di visionare i diversi vivai e di assi-stere alla lavorazione ed alla successivacampionatura delle piante frigoconser-vate. Da alcuni anni vengono effettuatisaggi di attecchimento sul materialevivaistico di diversa provenienza in vistadei trapianti. Le numerose informazioniraccolte (tecniche adottate, trattamentieffettuati, lavorazione e selezione, etc.)ci permettono di avere migliori cono-scenze dei vivai e di poter effettuarescelte mirate atte a garantire ai fragoli-coltori la disponibilità di materiale con-trollato di qualità. La gestione direttadelle piantine asseconda le esigenze deiproduttori (diverse per situazioniambientali, familiari, etc.) indirizzandoli

verso scelte varietali adatte a loro e inlinea con le esigenze della cooperativa(di giusta ripartizione fra varietà precocie tardive, di sviluppo di determinatevarietà e limitazione di altre che hannoproblematiche commerciali, etc.). Perquanto riguarda i vivai che forniranno lepiante per gli impianti 2008, si confer-ma l’importanza di due aree vivaistiche,una locale presso Cervia, in cui operanoCoviro e Raggi Vivai, e l’altra in Spagna,presso Viveros California, a cui duevivaisti locali (Geoplant e Raggi Vivai) sisono appoggiati per la produzione delleloro varietà (Alba, Roxana, Asia).Queste due aree da sole forniranno nel2008 oltre l’ 80% delle nostre esigenzetotali di piantine. I fornitori si sono dimo-strati sensibili alle nostre sollecitazionifacendo programmi di vivaio e operandoscelte tendenti a soddisfare le nostrerichieste e preferenze, appunto, perquesti due siti di produzione. Qui vi sonocondizioni tecniche e ambientali favore-voli alla produzione di piantine di qualità.Da Cervia proviene la maggior partedelle varietà: più del 50% delle piante diAlba e Roxana, la totalità delle piante diOnda, Record, Idea, Queen e Dora. I

SELEZIONE VIVAIO SUPERFICIE (ha)N. PIANTEPRODOTTE

00,92,4

00,92,4

96,46,2

98,78,7

97,129,11

Tot.

0,9522

0,1000

0,1836

0,2682

0,2000

1,7040

610.700

28.000

89.250

120.100

78.400

926.450

Gardini Savarna (RA)

Coviro Cervia (RA)

Gardini Savarna (RA)

Gardini Savarna (RA)

Coviro Cervia (RA)

I VIVAI NEL TERRITORIO ROMAGNOLONella tabella: selezioni avanzate messe in vivaio nel 2007 (per impianti 2008) per conto delle OP,superfici e produzioni finali. Nella foto sotto estirpazione delle piante in vivaio

9

ERRATA CORRIGE

Nell’articolo sulla fragola pubblica-to nel n. 6 di Apofruit Notizie, nellatabella, gli elementi Manganese,Ferro e Molibdeno sono inibiti enon in eccesso. Titolo didascalia pagina 6 va sosti-tuito con “Soluzioni meccanicheagevolatrici”. Pagina 6, paragrafo “Protezionedella coltura”, riga 12: “assicurarealle colture” va sostituito con “assicurare alle strutture”.

vivai locali, tutti fatti su prode, eranoprima dell’estirpazione in buone condi-zioni fitosanitarie, lo sviluppo delle pian-te era uniforme ed equilibrato. Il freddoè stato regolare per cui le piante si tro-vavano, già a inizio anno, in condizioniidonee all’estirpazione e alla conserva-zione. I vivai spagnoli sono fatti in altu-ra (7-800 mt), in condizioni ambientaliideali: sabbie quasi pure con elevatissi-ma presenza di scheletro, disponibilitàillimitata di acqua di ottima qualità, fred-do costante in autunno-inverno, favori-scono lo sviluppo di abbondanti radici,l’accumulo delle sostanze di riserva epredispongono ad una scarsa produzio-ne di fiori dopo il trapianto. Limiti storicidella produzione spagnola sono ladisformità di sviluppo e la selezionegrossolana delle piante, che hanno peròdimostrato di avere dopo il trapianto unamigliore ripresa vegetativa che compor-

ta una loro migliore preparazione pre-invernale. La stessa sperimentazionecondotta dall’Azienda Martorano5 nelbiennio 2006-07 mette in risalto lemigliori prestazioni delle piante di originespagnola. Le piante di tutte le prove-nienze vivaistiche sono controllate egarantite dal punto di vista genetico-sanitario. Gli aiuti comunitari (OCM) afavore del materiale d’impianto, obbli-gando i produttori all’utilizzo di piantecertificate, hanno favorito negli ultimi

anni lo sviluppo dei processi di certifica-zione a livello vivaistico e l’innalzamentodella qualità del prodotto. Crediamo cheanche per il futuro sia importante, nel-l’interesse dei produttori, non abbando-nare la strada intrapresa perchè la sani-tà del materiale, OCM o no, è un aspet-to irrinunciabile! Ci auspichiamo che iproduttori non si lascino andare a facilispeculazioni economiche e valutinoattentamente i rischi legati all’uso dimateriale privo dei necessari controlli.

VARIETA’ QUANTITA’ %

ALBAONDAROXANARECORD-IDEASELEZIONI ISF (129.11, 46.2, 70.3, 92.4)

Altre varietà (DORA, IRMA,QUEEN, CLERY, ANTEA, AROSA)TOT.

1.760.000645.000328.000250.000223.000215.000

3.430.000

48199,576,510

100

LA DISTRIBUZIONE DELLE FRAGOLE AI SOCI APOFRUIT ITALIANella foto in alto un’intensa brinata a dicembre, qui sopra un vivaio spagnolo, particolare di unapianta estirpata. Nella tabella: piante distribuite da Apofruit Italia nel 2007 ai fragolicoltori asso-ciati

notizie

Targa Massimo, produttore di Ravarino (MO) che con-duce con la moglie un fondo agricolo di 10 ettari- di cui3,50 investiti a frutteto (pero-susino) e 1,50 ettari acipolla invernale - esprime la sua opinione: “ in meritoall’avvenuta fusione mi sento di dare un giudizio sen-z’altro positivo, in quanto ritengo che la base socialepotrà trarne un giovamento dal punto di vista economi-

co e anche per quanto riguarda le opportunità di investimento.Certamente tra i soci della cooperativa sono nate molte aspettative, maanche nuove prospettive. Nel frattempo la liquidazione avvenuta a metàfebbraio per le pere William bianco, rosso e per le susine autunnali mi hapersonalmente soddisfatto, inoltre ha segnato un’inversione di tendenza,con il prezzo più alto registrato negli ultimi anni.”

LA PAROLA AI PRODUTTORI

di Franco Girotti

Dal 1° Gennaio 2008 la “ famiglia”di Apofruit Italia si è ulteriormen-

te allargata: infatti è stata ufficialmen-te siglata la fusione con la cooperativamodenese Agra – Aiproco. Il percorsoche ha portato all’integrazione dellastruttura modenese ha preso il via nelmese di aprile 2007, quando è inizia-to il rapporto di stretta collaborazionesia sul versante della lavorazione delprodotto, sia dal punto di vista com-merciale. Oggi, quindi, gli stabilimentidi Apofruit sul territorio emiliano sonodiventati cinque in quanto ai tre “bolo-gnesi” si sono aggiunti lo stabilimentodi Vignola e di San Martino in Spino(Mo). Inoltre Apofruit ha riacquistato lostabilimento di Ostiglia che ricadenella provincia di Mantova: un opera-zione di riacquisto che deve esserevista anche in un’ottica di riduzione deicosti, in quanto la cifra spesa per l’af-

fitto incideva naturalmente sui costisostenuti dalla cooperativa. Inoltre laproprietà dello stabilimento, rafforzala volontà di crescere, valorizzando lecolture tipiche di quel territorio comei meloni, senza dimenticare i cocome-ri, e puntando a produzioni innovative,come il minicocomero seedless(senza semi). E’ opportuno ricordareche la compagine sociale della realtàmodenese è composta da 600 soci,una parte dei quali conferisce prodot-

to da altre regioni, mentre le produzioniprincipali conferite sono: pero q.li120.000, susino q.li 14.000 , ciliegioq.li 8.000, melo q.li 5.000, provenientiper la maggior parte dalla zona diVignola e comuni limitrofi. Dal compren-sorio della “bassa modenese” e zonaveneta provengono oltre 35.000 q.li tramelone-cocomero e cipolla per 55.000q.li. Per quanto concerne le produzionidestinate all’industria di trasformazione,la parte preponderante è rappresentatadal pomodoro per circa 260.000 q.li. E’evidente che con la fusione si viene acreare sul territorio una realtà di primopiano in particolar modo per il prodotto,pera che nell’area emiliana esprime lamassima potenzialità produttiva e diqualità, senza dimenticare produzionitipiche come ciliegie, cocomeri, meloni ecipolle che Apofruit intende valorizzare,esaltando la tipicità delle produzionistesse.

Ingresso ufficiale di Agra Aiprocoin APOFRUIT ITALIA

10 DALL’EMILIA

APOFRUIT ITALIA IN TERRITORIO EMILIANO Nella foto lo stabilimento Apofruit Italia di Vignola

“E’avvenuto a gennaio 2008 ilpassaggio ufficiale dei soci

produttori Moc Mediterraneo adApofruit Italia. Una nuova partnershipche vede Apofruit Italia al centro di unimportante processo di espansione nelterritorio siciliano, ora concretizzato conla gestione dello stabilimento diDonnalucata, nel comune di Scicli(Ragusa), dove vengono lavorati princi-palmente prodotti orticoli. Il passaggioad Apofruit Italia ha già portato neiprimi mesi del 2008 un significativoincremento della produzione locale,che è passata dai 1.400 quintali di pro-dotto lavorato in magazzino nel 2007agli oltre 2.100 quintali attuali. “Il primoinvestimento effettuato da ApofruitItalia ad avere già portato risultati posi-tivi è stato quello sulla linea deiSolarelli, una gamma di pomodori dialta qualità di cui la cooperativa ha ilcommercio esclusivo - spiega Alfonso

Lo stabilimento di Donnalucataapre il 2008 con risultati POSITIVI

chine, melanzane e peperoni). Iprimi mesi del 2008 nello stabili-mento di Donnalucata sono statipositivi anche per l’incremento dimanodopera, che è passata dalle35-38 unità del dicembre 2007alle attuali 60 unità. Questo ha per-messo anche di soddisfare almeglio il generale aumento degliordini registrato in questi ultimimesi, conseguenza questa di unmigliore riscontro di immagine chelo stabilimento ha registrato nelpassaggio ad Apofruit Italia racco-gliendo una nuova ondata di ade-sioni da parte dei produttori del ter-ritorio. “Per i prossimi mesi si pre-vede un ulteriore aumento del pro-dotto lavorato in loco nel nostromagazzino- conclude D’Aquila- eun incremento della quantità di pro-dotto conferito”.

DAL METAPONTO E DALLA SICILIA 11

Intorno alle ore 20 di venerdì 9 feb-braio, nel piazzale antistante lerampe di carico dello stabilimento diScanzano 1, è divampato un violentoincendio che ha distrutto numerosiimballaggi di legno e plastica.Fortunatamente il magazzino di lavo-razione e stoccaggio non è stato

intaccato, consentendo all’attività di proseguire regolarmente. L’incendio,di cui non si esclude un’origine dolosa, ha causato danni per diverse cen-tinaia di migliaia di euro, coperte da assicurazione. Un episodio spiacevo-le, che allo stesso tempo invita Apofruit Italia a portare avanti l’attivitàquotidiana al servizio dei soci con maggiore entusiasmo e determinazio-ne, promuovendo quelli che sono i valori distintivi della cooperazione:solidarietà, eticità e legalità.

INCENDIO NELLO STABILIMENTO DI SCANZANO 1

APOFRUIT ITALIA IN SICILIA Nella foto lo stabilimento di Donnalucata

D’Aquila, Coordinatore Area OrticolaSiciliana – A gennaio siamo partiti conquattro tipologie, il Datterino, ilCiliegino, il Mini Plum e, a completarela gamma, il mini oblungo Dunnè”.Oltre alla linea dei Solarelli, ApofruitItalia ha investito anche su tutte le altretipologie di pomodoro, dai Ciliegini aipomodori a grappolo, oltre che, ingenerale, sulle produzioni orticole tipi-che del territorio (principalmente zuc-

notizie

stiche qualitative e nutrizionali del kiwiprodotto nell’area laziale, che rappre-senta un rilevante elemento di stabili-tà per l’economia agricola dell’AgroPontino, anche considerando chequesta varietà richiede un bassissimoimpiego di prodotti chimici di sintesiper la protezione delle piante. Il pro-getto prenderà in esame le variecaratteristiche organolettiche del kiwiIGP Latina, con particolare riferimen-to a: grandezza, forma, consistenzadella polpa, colore, contenuto di vita-mina C, solidi solubili, presenza di car-boidrati, carotenoidi e acidi organici.Saranno inoltre studiate le varie carat-teristiche nutrizionali di questa varietà(capacità antiossidante, fibra alimen-tare, elementi minerali, acido ossalico,

Le caratteristiche qualitative,nutrizionali e tecnologiche del

Kiwi IGP Latina saranno al centrodi un importante progetto finan-ziato dal Ministero per le PoliticheAgricole Alimentari e Forestaliche ha come scopo finale lo stu-dio e la valorizzazione di questoprodotto. Il progetto vede coinvol-ti l’Istituto Nazionale di Ricercaper gli Alimenti e la Nutrizione diRoma, il Dipertimento di ScienzeAgrarie e Ambientali dell’Uni-versità degli Studi di Perugia,l’Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale di Poranoe la sede di Aprilia di ApofruitItalia. La ricerca si concentreràsull’individuazione delle caratteri-

Kiwi IGP LATINA

12 DAL LAZIO

profilo dell’aroma) con attenzioneanche all’aspetto tecnologico,ovvero all’attitudine alla trasforma-zione industriale del prodotto. Una parte della ricerca si concen-trerà successivamente sull’influen-za delle condizioni pedo-climatichedi diverse zone dell’area IGPLatina, delle tecniche colturaliadottate, del genotipo e delladurata di conservazione sullecaratteristiche qualitative, nutrizio-nali e tecnologiche dei frutti, conun’analisi anche degli effetti sullaqualità nutrizionale ed organoletti-ca dei frutti di processi di trasfor-mazione come il confezionamentodel kiwi a fette pronte per il consu-mo. Al termine del progetto diricerca i consumatori avranno adisposizione informazioni chiare edettagliate sul kiwi IGP Latina, chedaranno loro una garanzia sullaqualità del prodotto e una maggio-re sicurezza nell’acquisto. D’altrolato, grazie agli studi sull’influenzadei fattori ambientali e colturalisulle caratteristiche organolettichedei kiwi, i produttori avranno adisposizione le conoscenze neces-sarie per ottimizzare gli schemi diproduzione e incrementare così laqualità dei frutti.

Al via un progetto di studio sulle caratteristiche nutrizionali e organolettiche della varietà di kiwi prodot-to nell’area IGP di Latina