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Page 1: Uffizi giro 2·2020 - Giunti Editorecopertinari.giunti.it/giuntieditorepublishinggroup/books/... · 2019. 11. 8. · Canova ANTONIO CANOVA (Possagno 1757 - Venezia 1822), glio di

Uffizi

Gloria Fossi

Arte, Storia, Collezioni.

208 | Il Cinquecento Il Cinquecento | 209

Michelangelo Buonarroti

Tondo Doni (Sacra Famiglia con san Giovannino)1506-1508 ca. Tempera grassa su tavola, Diam. 120,

con la cornice 170, Inv. 1890 n. 1456,

Restauro del dipinto e della cornice: 1984 e 2003

Sala 35 di Michelangelo

L’unico dipinto di Michelangelo rimasto a Firenze è reputato a buon diritto il quadro più emblematico e importante del Cinquecento, ed è il solo su supporto mobile che si possa assegnare con certezza all’artista. Vasari racconta che l’opera apparteneva al mercante fiorentino Agnolo Doni, che per il prezzo elevato ebbe a discutere con il suo artefice. Con la moglie Maddalena Strozzi, sposata nel 1504, Agnolo abitava in via San Niccolò in una casa piena di opere d’arte. Qui il dipinto di Michelangelo restò almeno fino al 1591, quando lo vide Francesco Bocchi, mentre nel 1677 Giovanni Cinelli lo descrive in Tribuna. La tavola è ornata da una splendida cornice che si pensa disegnata da Michelangelo e forse intagliata da abili maestri legnaioli come Marco e Francesco del Tasso. Fra le sue decorazioni si riconosce lo stemma degli Strozzi con tre crescenti di luna. Antonio Natali ha dimostrato che il tondo fu dipinto dopo il gennaio 1506, quando a Roma si dissotterrò il Laocoonte, presente Michelangelo stesso. Al gruppo ellenistico s’ispira la posa del nudo dietro san Giuseppe, mentre gli altri corpi dietro il muretto derivano parzialmente da diverse sculture antiche già note all’epoca. L’inconsueta Sacra Famiglia dai colori algidi raffigura tre figure quasi scultoree risolte in una straordinaria composizione “a serpentina”. Al gruppo in primo piano con la Vergine che prende Gesù dalle braccia di Giuseppe fanno sfondo dietro il muretto i giovani appoggiati a una balaustra o seduti su di essa. In lontananza un essenziale paesaggio sfuma all’orizzonte. Ignoto il significato dell’opera, forse ispirata a passi biblici sulla nascita di Gesù e sul Battesimo: vi alluderebbero la figura a mezzo busto di san Giovannino e nella cornice i medaglioni a tutto tondo con Cristo, angeli e profeti. In sintonia con questa interpretazione, è verosimile che il dipinto sia stato voluto dai Doni per la nascita della figlia Maria l’8 settembre 1507.

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Page 2: Uffizi giro 2·2020 - Giunti Editorecopertinari.giunti.it/giuntieditorepublishinggroup/books/... · 2019. 11. 8. · Canova ANTONIO CANOVA (Possagno 1757 - Venezia 1822), glio di

autore Marco Fabio Apollonicollana Dossier Art formato 21X28,5pagine 48legatura brossuraprezzo € 4,90CM QD068DEAN 9788809892996

CanovaANTONIO CANOVA (Possagno 1757 - Venezia 1822), figlio di un tagliapietra, lavora da adolescente come scalpellino. Col suo trasferimento a Venezia, nel 1768, inizia una straordinaria carriera di scultore: dappri-ma sul solco della tradizione locale, poi, sulla scia di una più approfondita conoscenza dell’arte antica, ai vertici del nascente neoclassicismo. A partire dagli anni Ottanta del Settecento la fama di Canova assume una dimensione europea. Dedalo e Icaro, Amore e Psi-che, Ebe, Le tre Grazie sono alcuni fra i celeberrimi ca-polavori usciti dalla bottega dello scultore. L’edizione aggiornata di uno fra i titoli di punta dei Dossier Art ricostruisce il percorso artistico dell’artista nel conte-sto della cultura del suo tempo.A Canova sono dedicate in questi mesi alcune grandi mostre a Milano e a Roma.

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Uffizi

Gloria Fossi

Arte, Storia, Collezioni.

autore Gloria Fossipagine 336formato 22,3x26,5legatura brossura con bandelleprezzo € 29italiano CM - 81775R - EAN 9788809894549inglese CM - 81778R - EAN 9788809894570russo CM - 81779B - EAN 9788809894587

Uffizi. Arte, Storia e Collezioni.

Un libro riccamente illustrato e documenta-to sulla collezione degli Uffizi, in una nuo-va edizione aggiornata. Negli ampi capitoli introduttivi si raccontano le origini del mu-seo, il costituirsi delle collezioni a opera dei Medici e dei Lorena, la storia dell’arte ita-liana ed europea attraverso i cambiamenti di gusto e le politiche culturali di una com-mittenza di volta in volta religiosa o profana, borghese o aristocratica. Nelle schede alle opere il lettore viene informato sulle ricer-che più recenti e autorevoli: vi troverà ampi commenti alle immagini, spiegazioni che lo aiuteranno a orientarsi tra sensi simbolici spesso complessi, aggiornamenti sulla pro-venienza dei dipinti, sulle nuove attribuzio-ni e sui restauri. Le biografie degli artisti e accurati indici analitici corredano il volume, illustrato da oltre 400 riproduzioni a colori.

208 | Il Cinquecento Il Cinquecento | 209

Michelangelo Buonarroti

Tondo Doni (Sacra Famiglia con san Giovannino)1506-1508 ca. Tempera grassa su tavola, Diam. 120,

con la cornice 170, Inv. 1890 n. 1456,

Restauro del dipinto e della cornice: 1984 e 2003

Sala 35 di Michelangelo

L’unico dipinto di Michelangelo rimasto a Firenze è reputato a buon diritto il quadro più emblematico e importante del Cinquecento, ed è il solo su supporto mobile che si possa assegnare con certezza all’artista. Vasari racconta che l’opera apparteneva al mercante fiorentino Agnolo Doni, che per il prezzo elevato ebbe a discutere con il suo artefice. Con la moglie Maddalena Strozzi, sposata nel 1504, Agnolo abitava in via San Niccolò in una casa piena di opere d’arte. Qui il dipinto di Michelangelo restò almeno fino al 1591, quando lo vide Francesco Bocchi, mentre nel 1677 Giovanni Cinelli lo descrive in Tribuna. La tavola è ornata da una splendida cornice che si pensa disegnata da Michelangelo e forse intagliata da abili maestri legnaioli come Marco e Francesco del Tasso. Fra le sue decorazioni si riconosce lo stemma degli Strozzi con tre crescenti di luna. Antonio Natali ha dimostrato che il tondo fu dipinto dopo il gennaio 1506, quando a Roma si dissotterrò il Laocoonte, presente Michelangelo stesso. Al gruppo ellenistico s’ispira la posa del nudo dietro san Giuseppe, mentre gli altri corpi dietro il muretto derivano parzialmente da diverse sculture antiche già note all’epoca. L’inconsueta Sacra Famiglia dai colori algidi raffigura tre figure quasi scultoree risolte in una straordinaria composizione “a serpentina”. Al gruppo in primo piano con la Vergine che prende Gesù dalle braccia di Giuseppe fanno sfondo dietro il muretto i giovani appoggiati a una balaustra o seduti su di essa. In lontananza un essenziale paesaggio sfuma all’orizzonte. Ignoto il significato dell’opera, forse ispirata a passi biblici sulla nascita di Gesù e sul Battesimo: vi alluderebbero la figura a mezzo busto di san Giovannino e nella cornice i medaglioni a tutto tondo con Cristo, angeli e profeti. In sintonia con questa interpretazione, è verosimile che il dipinto sia stato voluto dai Doni per la nascita della figlia Maria l’8 settembre 1507.

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